Definizione degli interventi
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Definizione degli interventi
Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 1 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ SEZIONE B - RISCHIO IDRAULICO Interventi strutturali di messa in sicurezza Indice 1 2 Premessa ........................................................................................................ 2 Tipologie di intervento per la riduzione del rischio idraulico............................. 5 2.1 Interventi per la laminazione delle piene..................................................... 5 2.1.1 Gli scolmatori di piena........................................................................... 5 2.1.2 Serbatoi di laminazione......................................................................... 7 2.1.3 Le casse di espansione con sbarramento trasversale .......................... 8 2.1.4 Le casse di espansione laterali........................................................... 11 2.1.5 Ricostituzione di aree di espansione naturale..................................... 14 2.2 Interventi sulla capacità di smaltimento .................................................... 15 2.2.1 Risagomatura delle sezioni................................................................. 16 2.2.2 Arginature ........................................................................................... 17 2.2.3 Briglie, soglie di fondo e traverse ........................................................ 17 2.2.4 Manutenzioni dell’alveo....................................................................... 18 3 Definizione degli interventi per la messa in sicurezza idraulica ..................... 20 3.1 Criteri e obiettivi per la definizione degli interventi .................................... 20 3.2 Problematiche e interventi previsti per il bacino campione ....................... 23 3.2.1 Torrente Callora .................................................................................. 23 3.2.2 Torrente il Rio ..................................................................................... 24 3.2.3 Fiume Biferno ..................................................................................... 25 3.3 Problematiche e interventi previsti nelle altre aree studiate ...................... 26 3.3.1 Fiume Biferno ..................................................................................... 26 3.3.2 Fiume Trigno....................................................................................... 31 3.3.3 Torrente Sinarca ................................................................................. 32 4 Valutazione di massima dei costi degli interventi........................................... 34 4.1 Costo degli interventi nelle aree studiate .................................................. 34 4.2 Costo degli interventi nelle aree non studiate ........................................... 35 4.3 Costo degli interventi di regimazione sul reticolo minore: ......................... 36 Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 2 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 1 Premessa La definizione degli interventi a lungo e breve termine è stata condotta con un approccio di massima sull’intero territorio regionale in relazione alla specificità delle diverse aree dedotta sulla base della documentazione esistente mentre si procederà ad un approfondimento per quanto riguarda sia le aree oggetto dello specifico studio idraulico per la perimetrazione delle aree a diversa pericolosità idraulica (tra le quali è compresa l’area del bacino campione). Per quanto attiene le aree oggetto di specifico studio idraulico nelle fasi precedenti sono state definite le aree soggette a diversa probabilità di esondazione e sono stati identificati gli elementi a rischio. Come sintesi delle due attività si è pervenuti alla definizione delle aree a rischio come sovrapposizione tra la carta della probabilità di esondazione (pericolosità) e la carta degli elementi a rischio (infrastrutture, centri urbani, previsioni edificatorie, etc.). A partire da questo quadro conoscitivo sul rischio idraulico possono essere identificate le strategie di intervento sia di tipo strutturale che non strutturale (vincoli sulla destinazione d’uso delle aree stesse e/o norme di edificabilità) in modo da conseguire un’omogenea riduzione del rischio sull’intero territorio regionale. Nella presente analisi si farà riferimento nello specifico agli interventi di tipo strutturale finalizzati alla riduzione del tempo di ritorno delle inondazioni. Saranno presi in esame sia le possibilità di laminazione delle piene e quindi di riduzione della portata che i possibili interventi per aumentare la capacità di smaltimento del corso d’acqua. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 3 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ La valutazione della tipologia degli interventi strutturali sarà definita in funzione di una preliminare valutazione della fattibilità tecnica. In particolare, come accennato in precedenza, si definiranno, in relazione alle diverse problematiche specifiche, dove si ritiene applicabile l’una o l’altra linea di intervento. In relazione agli interventi tesi alla laminazione delle piene sarà importante valutare le volumetrie in gioco e la possibilità di intervenire in certe aree del bacino per potenziare le naturali capacità di laminazione del corso d’acqua procedendo a una valutazione semplificata sull’effetto degli interventi di laminazione. Per quanto riguarda gli interventi tesi a un aumento della capacità di smaltimento o quelli tesi al contenimento delle piene (argini) si procederà a una valutazione di massima dei volumi sottratti alla laminazione e dell’eventuale aumento di portata a valle. Le analisi prima brevemente descritte forniranno un quadro che una volta individuati gli obbiettivi, ovvero le aree soggette a un rischio idraulico non sostenibile, definirà gli indirizzi e le proposte operative fornendo una valutazione di massima della efficacia e della fattibilità di ciascun intervento. Sulla base degli indirizzi progettuali forniti nell’ambito del presente lavoro si potrà poi procedere alla stesura di progetti di fattibilità e alla redazioni di analisi costi/ benefici finalizzate alla identificazione di un numero limitato di scenari progettuali da verificare idraulicamente a livello di bacino. Per ciascun intervento si fornirà una valutazione della priorità facendo riferimento al tempo di ritorno dell’evento per il quale l’intervento è necessario e una valutazione dei costi su base parametrica. La finalità ultima degli interventi è la messa in sicurezza per un tempo di ritorno di 200 anni, la priorità degli interventi è stata definita sulla base dei tempi di ritorno di 30 e 200 anni. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 4 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ In generale gli interventi catalogati Tr30 sono quelli che dovrebbero essere realizzati in una prima fase in quanto finalizzati alla messa in sicurezza con tempo di ritorno 30 anni in modo analogo quelli catalogati Tr200 sono interventi di seconda fase e sono finalizzati alla messa in sicurezza con tempo di ritorno 200 anni. La parametrizzazione dei costi di ciascun intervento è stata condotta sulla base delle principali dimensioni dell’intervento stesso; ad esempio per le opere di laminazione di è fatto riferimento al volume invasato mentre le arginature sono state parametrizzate in funzione della loro altezza e della loro lunghezza. Per quanto riguarda i tratti fluviali che non è stato oggetto di specifico studio idraulico si farà riferimento alle informazioni reperite presso la Regione Molise distinguendo le seguenti problematiche: - aree soggette a esondazione; - aree a rischio di fenomeni di dissesto con conseguenze dirette sul reticolo idrografico o comunque tali da indurre possibili situazioni di pericolo. Per le aree soggette a esondazione si procederà alla definizione del costo degli interventi in funzione dell’estensione dell’area inondata sulla base delle valutazioni condotte in analoghe aree oggetto di studio idraulico. Per le aree a rischio di dissesto con conseguenze dirette sul reticolo idrografico, trattandosi in larga massima di corsi d’acqua minori a carattere torrentizio si procederà a una valutazione del costo degli interventi in funzione della lunghezza del tratto da sistemare. In sede di analisi di ciascun intervento si procederà a valutazioni di massima sulla sua compatibilità ambientale. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 5 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 2 Tipologie di intervento per la riduzione del rischio idraulico 2.1 Interventi per la laminazione delle piene Gli interventi per la laminazione delle piene ai fini della riduzione del rischio idraulico possono fondamentalmente essere distinti in due tipologie: • scolmatori di piena che deviano una parte della portata verso altri corpi idrici (laghi, mare, ecc.); • serbatoi di laminazione e casse di espansione. Nel primo caso le acque scolmate vengono allontanate definitivamente dal corso d’acqua originario. Nel secondo caso le acque sono trattenute momentaneamente in invasi o casse di espansione e defluiranno nel corso d’acqua originario con tempi e modalità diverse a seconda del tipo di intervento. 2.1.1 Gli scolmatori di piena Gli scolmatori sono costituiti dalle seguenti componenti idrauliche: • opera di sfioro; • canale scolmatore. L’opera di sfioro è in genere costituita da una soglia realizzata a livello delle arginature del corso d’acqua. L’opera di sfioro può essere a soglia fissa oppure regolata da paratoie il cui funzionamento può essere automatico o manuale. A titolo di esempio si riporta nella figura 1 la foto dello scolmatore d’Arno in prossimità di Pontedera. L’opera di sfioro dello scolmatore d’Arno è costituito da 4 Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 6 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ soglie sfioranti della larghezza di 15m regolate da paratoie a ventola ad apertura automatica in funzione del livello idrometrico a monte. L’opera è dimensionata per 1400mc/s di cui 900mc/s provenienti dall’Arno e 500mc/s provenienti dal canale dell’Usciana. Lo scopo principale del canale scolmatore è quello di proteggere la città di Pisa. Nella foto di figura 1 sulla destra si possono osservare le soglie sfioranti e sulla sinistra le luci di uscita della botte di attraversamento del canale dell’Usciana. Figura 1 – Vista dello scolmatore d’Arno a Pontedera Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 7 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 2.1.2 Serbatoi di laminazione I serbatoi di laminazione hanno le caratteristiche di vere e proprie dighe di ritenuta. Generalmente questi sono finalizzati a scopi molteplici in quanto il loro costo di realizzazione risulta elevato e comporta un notevole impatto ambientale. L’azione di laminazione viene svolta mantenendo un volume a disposizione dell’invaso di parte dell’onda di piena in transito. Infatti la naturale capacità di laminazione dovuta all’innalzamento del livello al disopra delle soglie degli scarichi di superficie risulta spesso di poca entità a causa della modesta estensione della superficie del lago. Figura 2 – Sfioratore della diga di Occhito sul F. Fortore Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 8 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ L’uso plurimo degli invasi risulta spesso di difficile applicazione in quanto si tratta di conciliare una esigenza produttiva (idroelettrica, irrigazione, approvvigionamento idropotabile) che si massimizza quanto più il serbatoio è pieno con una esigenza di protezione che invece necessariamente impone di mantenere una certa parte del volume ai fini della laminazione. In figura 2 a titolo di esempio si riporta la foto dello scarico di superficie della diga di Occhito sul fiume Fortore che sottende un invaso a scopo plurimo. 2.1.3 Le casse di espansione con sbarramento trasversale Le casse di espansione con sbarramento trasversale (o in linea) vengono realizzate con la creazione di un restringimento di sezione (bocca tarata) che provoca un rigurgito della corrente e l’invaso delle acque di piena. Tali opere sono costituite dalle seguenti parti fondamentali: • opera di restringimento (briglia, traversa); • opera trasversale di contenimento. Le opere di restringimento che provocano il rigurgito della corrente possono essere realizzate con diverse tipologie. In genere si ricorre a luci verticali a fessura che interessano tutta l’altezza della struttura o a luci di varie forme poste nella parte bassa della stessa. Indipendentemente dalla tipologia il funzionamento prevede il rigurgito della corrente con l’aumento del battente a monte dell’opera trasversale. A titolo di esempio nella figura 3 si riporta la foto da monte dello sfioratore e della luce di fondo di una piccola bocca tarata realizzata su un affluente del fiume Ombrone Pistoiese. L’opera è costituita da una parte centrale in calcestruzzo con sfioratore e luce di fondo e da una arginatura trasversale in terra. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 9 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Figura 3 – Bocca tarata con luce di fondo rettangolare I diversi tipo di opera presentano peraltro diverse efficienze. In generale si può affermare che la tipologia con luci presenti una efficienza maggiore rispetto alla tipologia con fessura verticale. L’opera di restringimento può essere realizzata con vari materiali come calcestruzzo, scogliere, gabbionate, ecc. Le suddette opere in genere non sono dotate di organi di regolazione il che garantisce in efficienza di funzionamento anche in condizioni di emergenza. L’opera trasversale di sbarramento è caratterizzata da altezze non troppo elevate in quanto in questo caso, a differenza che per gli invasi di laminazione, gli invasi sottesi presentano generalmente una vasta superficie. L’opera trasversale è in Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis 10 Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ genere realizzata in materiali sciolti che comportano un minore impatto ambientale. Nella figura 4 si riporta un esempio di laminazione per una cassa in linea regolata da una luce di fondo. Si osservi che la legge di laminazione segue due leggi distinte, in una prima fase la luce di fondo funziona a pelo libero (legge di stramazzo) in una seconda fase la luce funziona in pressione (legge di luce a battente). Cassa in linea con luce di fondo Portata in ingresso e portata laminata Volume massimo invasato 1300000 mc 250 200 Idrogramma in ingresso Idrogramma laminato Po rta 150 ta [m c/s ec] 100 50 0 0 2.5 5 7.5 10 12.5 Tempo [h] Figura 4 – Idrogramma laminato con cassa di espansione in linea Si osservi che nell’esempio specifico il volume massimo a monte della bocca tarata è di circa 1300000 mc. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 11 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 2.1.4 Le casse di espansione laterali Le casse di espansione laterali (o in derivazione) prevedono invece l’accumulo di parte del volume di piena in aree poste lateralmente al corso d’acqua. Le aree laterali al corso d’acqua possono essere distinte in due categorie: • aree golenali inondate durante gli eventi di piena; • aree esterne alle arginature maestre. Nel primo caso si tratta di aree golenali che durante gli eventi di piena sono normalmente invase delle acque. In genere queste non sono protette da arginature o se lo sono si tratta di arginature in froldo di ridotte dimensioni. In questo caso la trasformazione da aree golenali a casse di espansione prevede al realizzazione di un’arginatura lungo il corso d’acqua che impedisca alle stesse aree di essere allagate durante gli eventi caratterizzati da una portata inferiore a una certa soglia. Per portate superiori tali aree vengono invase dalle acque che vi affluiscono attraverso delle soglie sfioranti disposte in senso longitudinale rispetto al corso d’acqua. La diversa modalità di inondazione di tali aree, prima e dopo al realizzazione della cassa, comporta un aumento della efficienza di laminazione delle piene per tali aree dovuto al fatto che la cassa si riempie per portate più elevate e quindi “taglia” l’onda di piena nella parte alta ove i volumi sono minori. Nella figura 5 si riporta un esempio di localizzazione di due cassa di espansione in derivazione così come previste dal Piano di Bacino del Fiume Arno nell’area del Casentino nei pressi di Poppi. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 12 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Figura 5 – Esempio di collocazione di casse di espansione in derivazione Nel secondo caso si tratta di aree sottratte alla dinamica d’alveo in quanto protette da arginature che vengono allagate attraverso la realizzazione di una soglia sfiorante sulle arginature esistenti. In questo caso il guadagno in termini di capacità di laminazione è totale. Tali arre in genere sono destinate, prima della loro trasformazione in casse di espansione, ad uso agricolo o in alcuni casi sono sede di attività estrattive. Nel secondo caso la trasformazione in cassa di espansione può essere coniugato con un progetto di recupero ambientale dell’area stessa destinandola a usi compatibili con la possibilità di inondazione. Nel caso in cui il perimetro della cassa non costituisca un naturale contenimento per le acque può risultare necessario procedere alla realizzazione di un argine esterno di contenimento. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 13 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Tali opere sono pertanto costituite dalle seguenti parti fondamentali: • opera di sfioro; • arginature lato fiume e ove necessario lato campagna; • organo di scarico. Per quanto attiene agli organi di scarico delle casse di espansione questi sono realizzati con opere funzionanti a battente in genere regolate da organi di manovra. I volumi derivati dall’alveo vi ritornano pertanto con tempi che sono più lunghi di quelli relativi al transito dell’onda di piena. In alcuni casi alla cassa di espansione laterale si associa anche un opera di restringimento nell’alveo che ha la funzione di provocare un rigurgito della corrente e consentire battenti maggiori o comunque più regolari sulla soglia di sfioro laterale. Nella figura 6 si riporta un esempio della laminazione di un’onda di piena mediante una cassa di espansione in derivazione. Si osservi che a differenza del caso precedente le portate in transito si mantengono inalterate fino al raggiungimento della soglia di sfioro. Il volume invasato massimo in questo caso risulta di 760000 mc ovvero circa pari alla metà del caso precedente. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis 14 Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Cassa in derivazione Portata in ingresso e portata laminata Volume massimo invasato 760000 mc 250 200 Idrogramma in ingresso Portata [mc/sec] Idrogramma laminato 150 100 50 0 0 2.5 5 7.5 10 12.5 Tempo [h] Figura 6 - Idrogramma laminato con cassa di espansione in derivazione 2.1.5 Ricostituzione di aree di espansione naturale La ricostituzione di aree di espansione naturale consiste in sostanza con la rimozione di un tratto di arginatura o il suo eventuale arretramento. In tal modo porzioni di terreno a suo tempo sottratte alla dinamica d’alveo possono essere ridefinite come aree di pertinenza fluviale. Tale tipo di intervento ha una spiccata connotazione naturalistica in quanto si minimizzano le opere da realizzare e si restituiscono al fiume delle aree di laminazione che saranno invase dalle acque di piena in modo “naturale” ovvero senza l’ausilio di soglie sfioranti. Peraltro un tale tipo di intervento è possibile solo dove la disponibilità di terreno ai margini del fiume sia tale da non richiedere l’uso di tipologie con una maggiore efficienza di laminazione. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 15 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Altro intervento che sta al margine tra una cassa di espansione in golena del tipo illustrato nel paragrafo precedente è quello che prevede la realizzazione di pennelli trasversali che contribuiscono a diminuire se non ad annullare la velocità dell’acqua nelle golene in modo da aumentare le capacità di laminazione. 2.2 Interventi sulla capacità di smaltimento Gli interventi atti ad aumentare la capacità di smaltimento di un corso d’acqua possono essere cosi suddivisi: • interventi sulla sezione utile al deflusso; • interventi sulla pendenza del corso d’acqua; • interventi sulla scabrezza della sezione. Tra gli interventi per aumentare la sezione utile al deflusso ricordiamo la ricalibratura delle sezioni e la realizzazione di arginature. Gli interventi tesi a modificare la pendenza del corso d’acqua sono in genere collegati al controllo del trasporto solido e della capacità erosiva del corso d’acqua nei confronti delle sponde o di particolari infrastrutture (ponti, protezioni di sponda, ecc.). Pertanto tali interventi più che essere finalizzati ad un aumento della capacità di smaltimento ne costituiscono in genere una diminuzione anche in considerazione dei potenziali fenomeni di sovralluvionamento che possono essere indotti dalla realizzazione dei opere trasversali quali briglie, traverse, soglie di fondo. Tra interventi tesi a modificare la scabrezza della sezione si possono ricordare la normale manutenzione della vegetazione di ripa tesa a controllare la crescita di alberi e cespugli e gli interventi di rivestimento della sezione del corso d’acqua. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis 16 Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 2.2.1 Risagomatura delle sezioni La risagomatura delle sezioni consiste nella modifica della forma della sezione finalizzata ad aumentarne la capacità di smaltimento. La risagomatura comporta di norma la movimentazione del materiale d’alveo che può essere risistemato o meno nell’ambito del corso d’acqua stesso. La risagomatura delle sezioni comporta di fatto la sottrazione alla dinamica del corso d’acqua di una certa quantità di sedimenti e quindi oltre che da un punto di vista idraulico tale tipo di intervento deve essere valutato anche in considerazione degli effetti che si possono indurre a valle. In particolare l’asportazione di materiale comporta un aumento della pendenza a monte del punto di asportazione (erosione regressiva) e una diminuzione della stessa a valle. Il corso d’acqua di fatto tende a compensare e in alcuni casi ad annullare gli effetti dell’intervento aumentando la sua capacità di trasporto a monte e riducendola a valle. Questo può comportare una carenza di materiale nelle sezioni a valle dell’intervento di ricalibratura con effetti ad esempio sulla dinamica costiera. Nella parte a monte il fenomeno dell’erosione regressiva può invece portare allo scalzamento delle opere trasversali e longitudinali costringendo spesso ad ulteriori interventi tesi a stabilizzare il profilo longitudinale del corso d’acqua. Pertanto gli interventi di ricalibratura dovrebbero essere finalizzati al raggiungimento di uno stato di regime del corso d’acqua ovvero un assetto planimetrico e altimetrico che il corso d’acqua sia in grado di mantenere nel tempo senza necessità di ricorrere periodicamente a interventi correttivi. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 17 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 2.2.2 Arginature Le arginature possono essere realizzate qualora sia necessario proteggere alcune aree in cui il rischio idraulico non sia compatibile con le attività che vi si svolgono. La realizzazione di arginature va comunque attentamente valutata poichè tali interventi possono aumentare il rischio di esondazione a valle in quanto sottraggono aree alla laminazione delle piene. Lo stesso dicasi per gli adeguamenti delle sommità arginali. Tali interventi vanno pertanto valutati nel contesto dell’intero bacino idrografico in cui vengono realizzati al fine di valutare l’effettiva influenza sulle portate di piena a valle. La realizzazione di argini inoltre può comportare difficoltà di scolo per quelle aree lato campagna che si vengono a trovare a una quota inferiore della sommità arginale. In questo caso la realizzazione dell’argine richiede contestualmente la realizzazione di adeguati organi di regolazione per impedire il rigurgito delle acque nei cavi scolanti esterni all’argine. 2.2.3 Briglie, soglie di fondo e traverse La realizzazione di briglie, soglie di fondo e traverse comporta di fatto una diminuzione della pendenza del corso d’acqua. Per quanto riguarda briglie e soglie di fondo queste sono in genere realizzate per stabilizzare il fondo dell’alveo e fornire al corso d’acqua un assetto longitudinale più stabile. In sostanza la diminuzione della pendenza indotta dalla realizzazione di tali opere comporta una diminuzione della capacità di trasporto del materiale litoide al fine di compensare fenomeni di erosione del fondo e delle sponde. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 18 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Le traverse sono invece realizzate in genere per scopi industriali, irrigui o idropotabili. Il loro effetto sul corso d’acqua risulta peraltro simile a quello delle briglie in quanto anche in questo caso si ha una diminuzione della capacità di trasporto con conseguente accumulo di materiale a monte della traversa. Inoltre le traverse indicono a monte dei rigurgiti della corrente che possono non essere compatibili con i contenimenti del corso d’acqua stesso. In definitiva questi interventi trasversali sul corso d’acqua provocano una riduzione della capacità di smaltimento e vanno pertanto utilizzati, ove questo sia necessario, con la dovuta cautela procedendo comunque allo studio dell’assetto morfologico dell’alveo legato alla produzione e alla movimentazione del materiale solido all’interno del bacino. 2.2.4 Manutenzioni dell’alveo Le manutenzioni dell’alveo dei corsi d’acqua sono in genere finalizzate al controllo della vegetazione che cresce di norma lungo le sponde e in alcuni casi anche all’interno dell’alveo stesso. Il corso d’acqua è infatti in grado di mantenere una certa parte dell’alveo sgombra dalla vegetazione. Tale parte è quella che viene interessata dalle acque per tempi di ritorno modesti. La portata che modella il corso d’acqua e ne mantiene attiva, anche dal punto di vista del trasporto solido, una certa parte è detta “portata dominante”. La portata dominante in genere può essere assimilata alla portata con tempo di ritorno due anni. La parte di alveo che può essere interessata solo dalle piene con tempi di ritorno maggiori è sede naturale della crescita di vegetazione sia arborea che arbustiva. Tale vegetazione può comportare due tipi di problemi: Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 19 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ • aumento della scabrezza del canale e conseguente aumento dei livelli idrometrici a parità di portata; • alimentazione del volume di materiale flottante che in occasione degli eventi di piena può andare a ostruire anche parzialmente le luci dei ponti lungo il corso d’acqua. Il taglio della vegetazione in alveo e sulle ripe deve pertanto essere finalizzato alla risoluzione dei due problemi prima esposti ove questi si manifestino. In genere per quanto riguarda la vegetazione di ripa si procede al cosiddetto “taglio selettivo” ovvero vengono tagliate solo le piante che possono provocare ostruzione al deflusso delle acque mentre si mantengono quelle poste nella parte alta della sponda che possono contribuire alla sua stabilizzazione. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 20 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 3 Definizione degli interventi per la messa in sicurezza idraulica La definizione degli interventi strutturali per la messa in sicurezza nei tratti fluviali oggetto di studio idraulico è stata condotta in relazione alle specificità del tratto in esame e delle aree da difendere (argini, riprofilature, opere di laminazione). I tratti oggetto di studio idraulico sono i seguenti: • T. Callora a monte della confluenza con il T. Rio; • T. Rio tra la confluenza del T. Callora e la confluenza nel F. Biferno; • F. Biferno dalle sorgenti al P.te del Comune; • F. Biferno dal P.te del Comune a Covatta; • F. Biferno dalla diga di Ponte Liscione alla foce; • T. Cigno a monte della confluenza con il F. Biferno • F. Trigno da Ponte Trigno alla foce; • F. Sinarca da Masseria Saberta alla foce. Per quanto riguarda le aree che non sono oggetto di studio idraulico sarà valutata l’estensione soggetta a intervento, distinguendo interventi relativi alle aree inondabili e interventi relativi alla sistemazione del reticolo potenzialmente interessato da dissesti di versante. 3.1 Criteri e obiettivi per la definizione degli interventi Gli interventi per la riduzione del rischio, come già detto nei paragrafi precedenti, possono avere il duplice obiettivo di: • ridurre la portata al colmo e quindi le corrispondenti altezze idriche; Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 21 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ • incrementare la capacità di smaltimento e contenimento dell'alveo nei tratti critici. L'individuazione degli interventi è stata pertanto orientata da un lato al reperimento di aree di laminazione per l'abbattimento dei colmi e dei volumi di piena e, dall'altro, alla riprofilatura dei tratti insufficienti e all’adeguamento delle strutture arginali in prossimità dei centri abitati. Si è scelto di programmare gli interventi nel senso di ridurre progressivamente la pericolosità dei corsi d’acqua, eliminando cioè dapprima le situazioni che originano un’alta probabilità di inondazione e poi quelle che danno luogo a fenomeni inondativi di minor frequenza. Pertanto sono state previste due fasi temporali consecutive di intervento: • nella prima vengono realizzate le opere necessarie alla messa in sicurezza da eventi con tempo di ritorno trentennale (Tr30); gli interventi di questa fase sono classificati come interventi a breve termine, in quanto di maggior urgenza; • nella seconda si eseguono le opere per la messa in sicurezza da eventi con tempo di ritorno duecentennale (Tr200); detti interventi sono classificati pertanto come interventi a lungo termine. Naturalmente gli interventi a breve termine possono apportare benefici anche nei confronti delle piene ducecentennali; anzi, molti di essi (ad es. gli interventi a breve termine sui ponti) sono progettati in modo da essere definitivi, cioè pienamente validi anche nei confronti delle piene duecentennali Prima di elencare gli interventi per ciascun corso d'acqua occorre premettere le seguenti considerazioni: Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 22 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ • l'individuazione degli interventi si basa sull'analisi idrologico-idraulica svolta in precedenza, mediante la quale sono state definite e quantificate le condizioni critiche; • l'analisi risente, ovviamente, della qualità e quantità dei dati disponibili utilizzati che, per l'intero bacino, non possono che fornire indicazioni correlate alla scala spazio-temporale caratteristica dei dati stessi; • è pertanto possibile che, ad un dettaglio maggiore, le caratteristiche degli interventi possano differire in maniera più o meno sensibile in funzione del grado di approssimazione che necessariamente si basa sul livello conoscitivo di partenza. E' altresì possibile che, sempre per gli stessi motivi, situazioni critiche non siano state evidenziate nell'indagine qui effettuata. • in situazioni di elevato rischio idraulico per i centri urbani, sono stati previsti sia interventi di riprofilatura dell’alveo che di adeguamento e/o realizzazione dei rilevati arginali, al fine di garantire la messa in sicurezza idraulica e un limitato impatto ambientale; • tali interventi sono stati quantificati assumendo un franco di sicurezza di almeno un metro nei confronti della portata con tempo di ritorno 30 anni, prendendo come livello di piena di riferimento quello relativo allo stato attuale del corso d’acqua, ed un franco al limite nullo nei confronti della piena ducentennale. • sono stati considerati oggetto di interventi a breve termine gli attraversamenti per i quali risulta un franco minore di un metro nei confronti della piena trentennale, e oggetto di interventi a lungo termine quelli che in condizione di piena duecentennale venivano sormontati o davano luogo ad un eccessivo rigurgito dei livelli a monte. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis 23 Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 3.2 Problematiche e interventi previsti per il bacino campione Di seguito si elencano le principali problematiche distinte per corso d’acqua e per tempo di ritorno (30 e 200 anni). Per la risoluzione di ogni problematica vengono indicati gli interventi proposti, intendendosi chiaramente come interventi a breve termine quelli individuati per problematiche aventi Tr = 30 anni. 3.2.1 Torrente Callora Tr = 30 anni 1. Franco di soli 70 cm per una lunghezza di circa 100 m a cavallo della sezione CA0020 in destra e franco assente per una lunghezza di circa 200 m a cavallo della sezione CA0023 in destra • Intervento: contenimento tramite realizzazione di rilevati arginali di altezza media 2 m, lunghezza 500 m (AR_CALLORA_1). Tr = 200 anni 1. Franco di soli 30 cm in sinistra in corrispondenza della sezione di monte della briglia CA0006 • Intervento: nessuno 2. Franco di soli 20 cm per una lunghezza di circa 200 m a cavallo della sezione CA0020 in destra • Intervento: nessuno 3. Esondazione in destra con battente di circa 50 cm per una lunghezza di circa 300 m a cavallo della sezione CA0023 Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 24 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ • Intervento: laminazione tramite cassa di espansione di volume 200.000 mc (CS_CALLORA_1). 4. Franco di soli 40 cm per una lunghezza di circa 100 m a cavallo della sezione CA0032 in sinistra • Intervento: nessuno 3.2.2 Torrente il Rio Tr = 30 anni 1. Esondazione in destra per 200 m a cavallo della sezione RI1007 e franco ridotto in sinistra di circa 40 cm • Intervento: contenimento tramite sopraelevazione rilevati arginali esistenti in destra di 2 m per una lunghezza di circa 500 m (AR_RIO_1). Tr = 200 anni 1. Franco di soli 10-40 cm tra le sezioni RI1001 e RI1003, per una lunghezza di circa 1000 m sia in destra che in sinistra • Intervento: nessuno 2. Ponte tubo RI1005 parzialmente sormontato • Intervento: adeguamento sezione mediante rialzamento quota tubo di circa 1.5 m (IP_RIO_1). 3. Esondazione diffusa a destra e sinistra tra le sezioni RI1007 e RI1013 per una lunghezza di circa 1650 m • Intervento: contenimento fino alla RI1008 tramite sopraelevazione rilevati arginali esistenti di 1 m per circa 1100 m in sinistra (AR_RIO_2) e destra (intervento AR_RIO_1, già previsto a breve termine) e laminazione a valle Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis 25 Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ tramite casse di espansione in sinistra (200.000 mc, CS_RIO_1) e in destra (600.000 mc, CS_RIO_2). 3.2.3 Fiume Biferno Tr = 30 anni 1. Esondazione in prossimità della BI4007 per effetto del rigurgito causato dal ponte BI4010 che ha una sezione sottodimensionata. • Intervento: rifacimento del ponte BI4010 (PO_BI4010) 2. Esondazioni tra le sezioni BI4011 e BI4014 per una lunghezza di circa 600 m • Intervento: contenimento tramite realizzazione di argini di altezza media 1.5 m (AR_BIFERNO_1) con tracciato tale da realizzare aree golenali 3. Limite del contenimento o franco nullo tra le sezioni BI1009 e BI1019 per una lunghezza di circa 600 m a causa del rigurgito del Ponte del Comune. • Intervento: rifacimento Ponte del Comune (PO_BI1019). Tr = 200 anni 1. Esondazioni fra le sezioni BI4007 e BI4010, per effetto del rigurgito del ponte BI4010.. • Intervento: adeguamento sezione ponte BI4010 (PO_BI4010) già previsto a breve termine 2. A valle del ponte suddetto, esondazioni tra le sezioni BI4011 e BI4015 per circa 1600 m con situazioni al limite del contenimento tra la BI4015 e la BI4017 • Intervento: contenimento tramite realizzazione (AR_BIFERNO_1) già prevista a breve termine Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis di rilevati arginali Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 26 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 3. Fra la BI1008 e la BI1009 ai limiti del contenimento, mentre fra la BI1009 e la BI1019 esondazioni in destra e sinistra causate dal rigurgito del Ponte del Comune. • Intervento: rifacimento ponte BI1019 (PO_BI1019) già previsto a breve termine. 4. Immediatamente a valle del ponte, per circa 150 m, sezione insufficiente e esondazione che non appare interessare aree occupate da infrastrutture o insediamenti. • 3.3 Intervento: nessuno Problematiche e interventi previsti nelle altre aree studiate 3.3.1 Fiume Biferno Tr = 30 anni 1. Sormonto del Ponte dei Tre Archi BI2001 • Intervento: rifacimento ponte (PO_BI2001) 2. Fra la BI6011 e la BI6016 le quote idrometriche risultano mediamente superiori di circa 1 m alle quote dei piani golenali in destra previsti dal progetto esecutivo di sistemazione della frana di Covatta • Intervento: nessuno 3. Esondazioni sporadiche sia in destra che sinistra a valle della diga di Ponte Liscione fino alla sezione BI3040, che comunque non appaiono interessare aree occupate da infrastrutture o insediamenti. • Intervento: nessuno Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis 27 Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 4. Esondazioni diffuse e di notevole ampiezza tra la sezione BI3040 e il Viadotto Tanassi BI3048, in parte imputabili al rigurgito indotto a monte da quest’ultimo; risultano interessate le infrastrutture viarie Strada di Scorrimento Veloce n°1 della Valle del Biferno e la S.P. della Diga del Liscione. • Intervento: rifacimento del Viadotto Tanassi (PO_BI3048) e sopraelevazione di 3-4 m dei rilevati stradali degli assi viari interessati; nell’occasione si prevede di realizzare quattro casse d’espansione destinate alla laminazione delle piene (CS_BIFERNO_5, CS_BIFERNO_6, CS_BIFERNO_7 e CS_BIFERNO_8) per una complessiva capacità di invaso di circa 6.000.000 mc 5. Possibilità di rigurgito dal varco arginale in corrispondenza della foce del Fosso di Colle Ruta, nei pressi dello svincolo per Guglionesi, con conseguenti esondazioni • Intervento: chiusura del varco con realizzazione di portella a chiusura automatica sull’attraversamento arginale del Fosso di Colle Ruta (IP_BIFERNO_4). 6. Sormonto del ponte tubo BI3050 • Intervento: rialzamento del ponte tubo (IP_BIFERNO_11) di 2 m 7. Possibilità di esondazione in sinistra nei pressi di Masseria Cotecchia, ove il rilevato arginale è assente, con danni ad abitazioni; • Intervento: realizzazione di rilevato arginale di altezza 4 m per una lunghezza di 250 m (AR_BIFERNO_2) 8. Esondazioni per rigurgito a sinistra dal varco arginale esistente poco a valle di Masseria Cotecchia, dalla foce del Fosso della Boccuccia, da altro varco presso Masseria Romano e dalla foce del Fosso della Conca. • Intervento: chiusura dei varchi in modo da eliminare le soluzioni di continuità del rilevato arginale sinistro e realizzazione di portelle a chiusura automatica in Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 28 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ corrispondenza degli attraversamenti arginali dei fossi (IP_BIFERNO_1, IP_BIFERNO_2, IP_BIFERNO_5, IP_BIFERNO_6, AR_BIFERNO_3). 9. Esondazioni in destra e sinistra nel tratto meandriforme a monte del ponte BI3066; in particolare, in sinistra è assente il rilevato arginale tra la sezione BI3063 e i livelli idrometrici valutati in alveo possono comportare una diffusione delle acque esondate verso la zona della stazione ferroviaria GuglionesiPortocannone, in cui sono presenti infrastrutture viarie importanti e insediamenti industriali; in destra le esondazioni interessano solo aree coltivate a frutteto. • Intervento: realizzazione di rilevato arginale in sinistra di altezza 4 m e sviluppo 1000 m (AR_BIFERNO_5). 10. Franco insufficiente per il ponte tubo BI3065b • Intervento: rialzamento del ponte tubo (IP_BIFERNO_11) di 2 m 11. Franco insufficiente per il ponte della S.S. 87 individuato dalla sezione BI3066 • Intervento: rifacimento del ponte (PO_BI3066). 12. Esondazioni in destra e sinistra nel tratto tra il ponte BI3066 e il ponte di Altopantano BI3071; in particolare, in sinistra è assente il rilevato arginale e i livelli idrometrici valutati in alveo possono comportare una diffusione delle acque esondate verso la zona dello Svincolo del Biferno ad Altopantano; in destra le esondazioni interessano solo aree coltivate. • Intervento: realizzazione di rilevato arginale in sinistra di altezza 3 m e sviluppo 1000 m (AR_BIFERNO_5) e realizzazione di portella a chiusura automatica in corrispondenza della foce del fosso che sbocca in sinistra subito a monte del ponte di Altopantano (IP_BIFERNO_7). 13. Franco insufficiente per il ponte di Altopantano BI3071. • Intervento: rifacimento del ponte (PO_BI3071). Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 29 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 14. Possibilità di rigurgito dal varco arginale in corrispondenza della foce del Canale di Bonifica n°3, con conseguenti inondazioni dirette della zona industriale di Termoli. • Intervento: chiusura del varco con realizzazione di portella a chiusura automatica sull’attraversamento arginale del fosso (IP_BIFERNO_8). 15. Franco assente in sinistra a cavallo della sezione BI3080 ed esondazioni in destra tra il ponte BI3071 e il viadotto BI3085; le esondazioni in destra non interessano aree occupate da insediamenti o infrastrutture • Intervento: sopraelevazione di 1 m del rilevato arginale in sinistra per una lunghezza di 600 m (AR_BIFERNO_6) e realizzazione di portella a chiusura automatica in corrispondenza della foce del fosso che sbocca in sinistra subito a monte del ponte di Altopantano (IP_BIFERNO_7). 16. Esondazioni in sinistra nel tratto in corrispondenza del viadotto della Autostrada A14; queste interessano la zona industriale di Termoli. • Intervento: sopraelevazione del rilevato arginale in sinistra di 1.5 m e sviluppo 1300 m (AR_BIFERNO_7). 17. Franco insufficiente per il ponte della S.S. Adriatica BI3090 e per quello della Ferrovia Pescara-Foggia BI3092. • Intervento: rifacimento dei due ponti (PO_BI3090 e PO_BI3092). 18. Possibilità di rigurgito dal varco arginale in corrispondenza della foce del Canale di Bonifica Acque Interne, con conseguenti inondazioni dirette della zona residenziale retrostante. • Intervento: chiusura del varco con realizzazione di portella a chiusura automatica sull’attraversamento arginale del fosso (IP_BIFERNO_9). Tr = 200 anni 1. Sormonto del Ponte dei Tre Archi BI2001 Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis 30 Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ • Intervento: rifacimento ponte (PO_BI2001) già previsto a breve termine 2. Il Ponte Vetecale BI2021 risulta in pressione • Intervento: nessuno 3. Fra la BI2005 e la BI2019 le quote idrometriche risultano maggiori dei contenimenti rilevati con presumibili inondazioni delle aree adiacenti che apparentemente non risultano interessate da infrastrutture o insediamenti urbani • Intervento: nessuno 4. Fra la BI6011 e la BI6016 le quote idrometriche risultano mediamente superiori di circa 2.5 m alle quote dei piani golenali in destra previsti dal progetto esecutivo di sistemazione della frana di Covatta • Intervento: nessuno 5. Per il tratto a valle della Diga del Liscione si osserva naturalmente un aumento diffuso dei livelli idrometrici in alveo con aggravio delle problematiche già evidenziate per l’evento trentennale, che per brevità non elenchiamo nuovamente. In generale, molti dei ponti per i quali già per l’evento trentennale il franco era insufficiente presentano ora un deflusso in pressione e si osserva un diffuso sormonto arginale sia in destra che in sinistra, con inondazione della zona della Stazione F.S. di Guglionesi e della Bonifica di Termoli. • Interventi: oltre a quelli già previsti a breve termine e che non citiamo per brevità, si prevede di migliorare l’effetto naturale di laminazione delle piene realizzando altre casse di espansione in derivazione in aree non interessate da insediamenti a monte delle zone suddette, per una capacità di invaso di circa 4.000.000 mc (CS_BIFERNO_1, CS_BIFERNO_2, CS_BIFERNO_3, CS_BIFERNO_4 e CS_BIFERNO_9), e di eseguire limitati interventi di contenimento (sopraelevazione arginale AR_BIFERNO_8) , mantenendo comunque le attuali condizioni di esondabilità in quelle aree disabitate ove i danni sono minimi. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 31 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 3.3.2 Fiume Trigno Tr = 30 anni 1. Dalla sezione TR0001 di Ponte Trigno alla sezione TR0019 si verificano sporadiche esondazioni sia in destra che in sinistra con allagamenti di modesta ampiezza delle aree limitrofe che apparentemente non risultano interessate da infrastrutture o insediamenti urbani • Intervento: nessuno 2. A monte del ponte TR0020 in sx, le quote idrometriche sono tali da causare un esteso rigurgito del Canale della S.I.V. acque reflue e della Controfossa in sinistra del F. Trigno, con conseguente inondazione delle aree adiacenti nelle quali sono presenti alcuni insediamenti agricoli e un impianto di depurazione acque. • Intervento: realizzazione di rilevato arginale per una lunghezza di 60 m e altezza 4 m, con portelle antirigurgito sui canali intercettati dal rilevato (AR_TRIGNO_1 e IP_TRIGNO_1) 3. Tra il ponte TR0020 e la sezione TR0021 esondazioni in destra che possono diffondersi nella piana litoranea tra F. Trigno e T. Mergola. • Intervento: contenimento tramite realizzazione di nuovi rilevati arginali e sopraelevazione di quello esistente, con altezza media di 2 m e per una lunghezza complessiva di 300 m in destra (AR_TRIGNO_2). 4. Tra il ponte TR0020 e la sezione TR0021 esondazioni in sinistra • Intervento: contenimento tramite sopraelevazione del rilevato arginale con altezza media 2 m, per una lunghezza complessiva di 300 m in sinistra (AR_TRIGNO_3). Tr = 200 anni Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 32 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 1. Esondazioni diffuse in dx tra la sezione TR0001 e la TR0010, per una lunghezza di circa 2600 m, che interessano aree non interessate da insediamenti né da infrastrutture • Intervento: nessuno 2. Esondazioni diffuse in sx tra la sezione TR0009 e la TR0016, per una lunghezza di circa 1800 m, che interessano aree coltivate a frutteto con insediamenti agricoli ed abitazioni • Intervento: laminazione tramite realizzazione di cassa d’espansione di volume 1.400.000 mc (CS_TRIGNO_1). 3. Esondazioni diffuse in dx tra la sezione TR0014 e la TR0022. Intervento: laminazione tramite realizzazione di cassa d’espansione di volume 250.000 mc (CS_TRIGNO_2). 4. Franco assente e locali esondazioni tra il ponte TR0021 e la foce, sia in destra e in sinistra. • Intervento: sopraelevazione degli argini in destra e sinistra per l’altezza di 1 m e la lunghezza complessiva di 1750 m (AR_TRIGNO_4). 3.3.3 Torrente Sinarca Tr = 30 anni Tra le sezioni SI0001 e SI0010 esondazioni in destra e sinistra interessanti aree di limitata ampiezza e prive di insediamenti o infrastrutture, causate in parte dal rigurgito dei ponti SI0005 e SI0010; quest’ultimo, in particolare, presenta un deflusso in pressione • Intervento: rifacimento del ponte SI0010 Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 33 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Tra le sezioni SI0010 e SI0019 esondazioni in destra e sinistra causate in parte dal rigurgito del ponte SI0019 che presenta un deflusso in pressione; in particolare, le esondazioni in sinistra possono minacciare la S.P. Fondovalle Sinarca e l’Inceneritore di Termoli. • Intervento: rifacimento del ponte SI0019 e risagomatura dell’alveo per una lunghezza di circa 1800 m (RI_SINARCA_1). Tra le sezioni SI0019 e SI0025 situazione ai limiti del contenimento con sporadici sormonti arginali in destra e sinistra che possono interessare insediamenti agricoli e il Mattatoio di Termoli, e possibilità di rigurgito attraverso le foci del Vallone Cardone e del Fosso Diavolaccio. • Intervento: locali sopraelevazioni degli argini sia in destra che in sinistra mediamente di 1 m per uno sviluppo complessivo di 1400 m (AR_SINARCA_1 e AR_SINARCA_2) nonché realizzazione di portelle a chiusura automatica sui fossi (IP_SINARCA_1 e IP_SINARCA_2); un aumento del franco può essere ottenuto laminando la piena tramite una cassa di espansione di circa 600.000 mc da realizzarai con uno sbarramento trasversale a luce tarata a monte del tratto studiato, in località Bivio Vallone Cupo (CS_SINARCA_1). Tr = 200 anni 1. Deflusso in pressione nel ponte SI0005 • Intervento: rifacimento del ponte SI0005 2. Esondazioni diffuse lungo tutto il tratto tra la sezione SI0001 e il ponte SI0025 • Intervento: oltre a quelli già proposti a breve termine, si prevede la laminazione della piena con una ulteriore cassa di espansione, di capacità 2.000.000 mc da realizzarsi tramite uno sbarramento trasversale a luce tarata (CS_SINARCA_2) in località Madonna del Viandante. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 34 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 4 Valutazione di massima dei costi degli interventi La valutazione dei costi è stata condotta per ciascuno degli interventi parametrizzando il costo in funzione delle dimensioni specifiche dell’intervento stesso. I costi sono comprensivi di: • costo delle opere (comprensivo degli oneri per la sicurezza); • oneri di esproprio; • spese di esproprio; • spese tecniche; • Iva sui lavori e sulle spese di esproprio e tecniche. I costi stimati sono riportati di seguito. 4.1 Costo degli interventi nelle aree studiate Opere di laminazione: il costo delle opere di laminazione è stato calcolato in funzione del volume invasabile dall’opera stessa assumendo un valore di riferimento cautelativo di 10.000 L/mc. Tale valore deriva da una analisi condotta per opere analoghe. Adeguamento o realizzazione di strutture arginali: il costo degli argini è stato calcolato in funzione dell’altezza dell’argine e della sua lunghezza secondo la seguente formula : C=aLH Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 35 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ dove a = parametro pari a 1.000.000 L/mq, L = lunghezza dell’argine [m], H = altezza dell’argine o entità della sua sopraelevazione [m]. Riprofilature e adeguamenti di sezione: il costo è stato calcolato in funzione dello sbancamento necessari con la seguente formula: C= aLA dove L = lunghezza del tratto da riprofilare [m]; A = aumento medio della sezione di deflusso [mq]. Interventi puntuali: sono stati valutati con un prezzo a corpo. Adeguamento dei ponti: il costo per l’adeguamento del ponti e stato calcolato in funzione della luce e della larghezza dell’impalcato per un costo di 2.500.000 L/mq. Il costo degli interventi previsti dal presente studio per le aree studiate (ivi compreso il bacino campione), suddiviso per tipologie di intervento e distinguendo quelli da realizzare a breve e lungo termine, è riportato nelle tabelle 1, 2, 3, 4 e 5, mentre nella tabella 6 sono riportati i totali di riepilogo. 4.2 Costo degli interventi nelle aree non studiate Per valutare il costo degli interventi di messa in sicurezza delle aree non studiate, per quali erano disponibili come dato utilizzabile solamente le estensioni, peraltro sommarie, delle aree inondate storicamente (fonti principali: Regione Molise e Autorità di Bacino Volturno) si è fatto riferimento ai risultati ottenuti per il bacino campione. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 36 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Per il bacino campione è stato ottenuto un costo complessivo per la messa in sicurezza nei confronti di eventi duecentennali pari a £ 15.375.000.000, con una estensione delle aree inondabili per Tr = 200 anni pari a 4 kmq. Ne è risultato un costo specifico di circa 4.000.000.000 £/kmq, che è stato utilizzato per la stima dei costi nelle aree inondate non studiate, con l’ipotesi implicita che dette aree, la cui estensione è di circa 50 kmq, siano relative ad eventi con Tr = 200 anni. Non è stata tentata la ripartizione dei costi tra interventi a breve e a lungo termine in quanto affetta da eccessive incertezze; il costo complessivo è riportato nella tabella 7. 4.3 Costo degli interventi di regimazione sul reticolo minore: Il costo degli interventi di regimazione sul reticolo minore è stato valutato prendendo a base il valore di 700.000.000 £/km ottenuto per interventi analoghi su aree affette da problematiche simili, e una lunghezza di reticolo risultante dai dati forniti dalla Regione Molise (tratti soggetti a fenomeni di dissesto di versante) pari a circa 600 km. Il costo complessivo, per il quale non è ragionevolmente possibile operare una distinzione tra costo relativo a interventi a breve e lungo termine, è riportato anch’esso nella tabella 7. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis 37 Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Codifica Termine L dx [m] L sx [m] H media Costo [m] AR_CALLORA_1 Breve 500 2.0 L. 1,000,000,000 AR_RIO_1 Breve 500 2.0 L. 1,000,000,000 AR_RIO_2 Lungo 1100 1.0 L. 1,100,000,000 AR_BIFERNO_1 Breve 500 1.5 L. 1,650,000,000 AR_BIFERNO_2 Breve 250 4.0 L. 1,000,000,000 AR_BIFERNO_3 Breve 30 4.0 L. 120,000,000 AR_BIFERNO_4 Breve 1000 4.0 L. 4,000,000,000 AR_BIFERNO_5 Breve 1000 3.0 L. 3,000,000,000 AR_BIFERNO_6 Breve 600 1.0 L. 600,000,000 AR_BIFERNO_7 Breve 1300 1.5 L. 1,950,000,000 AR_BIFERNO_8 Lungo 2.0 L. 400,000,000 AR_TRIGNO_1 Breve 60 4.0 L. 240,000,000 AR_TRIGNO_2 Breve 300 2.0 L. 600,000,000 AR_TRIGNO_3 Breve 300 2.0 L. 600,000,000 AR_TRIGNO_4 Lungo 800 950 1.0 L. 1,750,000,000 AR_SINARCA_1 Breve 400 400 1.0 L. 800,000,000 AR_SINARCA_2 Breve 300 300 1.0 L. 600,000,000 600 200 TOTALE L. 20,410,000,000 Tabella 1 – Opere di contenimento arginale nelle aree studiate Codifica Termine Volume [mc] Costo CS_CALLORA_1 Lungo 200000 L. 2,000,000,000 CS_RIO_1 Lungo 200000 L. 2,000,000,000 CS_RIO_2 Lungo 600000 L. 6,000,000,000 CS_BIFERNO_1 Lungo 840000 L. 8,400,000,000 CS_BIFERNO_2 Lungo 250000 L. 2,500,000,000 Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis 38 Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ CS_BIFERNO_3 Lungo 680000 L. 6,800,000,000 CS_BIFERNO_4 Lungo 1260000 L. 12,600,000,000 CS_BIFERNO_5 Breve 2375000 L. 23,750,000,000 CS_BIFERNO_6 Breve 1562500 L. 15,625,000,000 CS_BIFERNO_7 Breve 800000 L. 8,000,000,000 CS_BIFERNO_8 Breve 1212500 L. 12,125,000,000 CS_BIFERNO_9 Lungo 900000 L. 9,000,000,000 CS_TRIGNO_1 Lungo 1400000 L. 14,000,000,000 CS_TRIGNO_2 Lungo 250000 L. 2,500,000,000 CS_SINARCA_1 Lungo 2000000 L. 20,000,000,000 CS_SINARCA_2 Breve 600000 L. 6,000,000,000 TOTALE L. 151,300,000,000 Tabella 2 – Opere di laminazione nelle aree studiate Sezione Luce [m] Termine L [m] Costo PO_BI4010 15 Breve 7 L. 262,500,000 PO_BI1019 15 Breve 7 L. 262,500,000 PO_BI2001 70 Breve 7 L. 1,225,000,000 PO_BI3048 200 Breve 10 L. 5,000,000,000 PO_BI3066 200 Breve 10 L. 5,000,000,000 PO_BI3071 200 Breve 10 L. 5,000,000,000 PO_BI3090 130 Breve 10 L. 3,250,000,000 PO_BI3092 130 Breve 7 L. 2,275,000,000 PO_SI0005 30 Lungo 7 L. 525,000,000 PO_SI0010 30 Breve 7 L. 525,000,000 PO_SI0019 80 Breve 7 L. 1,400,000,000 L. 24,725,000,000 TOTALE Tabella 3 – Adeguamento degli attraversamenti nelle aree studiate Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis 39 Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Codifica Termine Ampliamento L tratto [m] Costo [mq] RI_SINARCA_1 Breve 10.0 1800 TOTALE L. L. 540,000,000 540,000,000 Tabella 4 – Riprofilature nelle aree studiate Codifica Termine Costo Note IP_RIO_1 Lungo L. 100,000,000 rialzamento ponte tubo 1.5 m IP_TRIGNO_1 Breve L. 50,000,000 portelle su collettori acque basse IP_BIFERNO_1 Breve L. 50,000,000 portella F.so della Boccuccia IP_BIFERNO_2 Breve L. 50,000,000 portella F.so della Conca IP_BIFERNO_3 Breve L. 50,000,000 portella F.so di Cucina IP_BIFERNO_4 Breve L. 20,000,000 portella F.so Colle Ruta IP_BIFERNO_5 Breve L. 20,000,000 chiusura varco IP_BIFERNO_6 Breve L. 20,000,000 chiusura varco IP_BIFERNO_7 Breve L. 50,000,000 portella F.so Ponte Altopantano IP_BIFERNO_8 Breve L. 50,000,000 portella C.le Bonifica n°3 IP_BIFERNO_9 Breve L. 50,000,000 portella C.le Bonifica Acque Esterne IP_BIFERNO_10 Breve L. 100,000,000 rialzamento ponte tubo 2.0 m IP_BIFERNO_11 Breve L. 100,000,000 rialzamento ponte tubo 2.0 m IP_SINARCA_1 Breve L. 20,000,000 portella Vallone Cardone IP_SINARCA_2 Breve L. 20,000,000 Portella F.so Diavolaccio TOTALE L. 750,000,000 Tabella 5 – Interventi puntuali di varia natura nelle aree studiate Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis 40 Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Tipologia intervento A breve termine A lungo termine Totali Casse in derivazione e in linea L. 65,500,000,000 L. 85,800,000,000 L. 151,300,000,000 Arginature e protezioni di sponda L. 17,160,000,000 L. 3,250,000,000 L. 20,410,000,000 Riprofilature e adeguamenti sezioni L. 540,000,000 L. - L. 540,000,000 Interventi puntuali L. 650,000,000 L. 100,000,000 L. 750,000,000 L. 24,200,000,000 L. 525,000,000 L. 24,725,000,000 Adeguamento attraversamenti TOTALI COMPLESSIVI L. 108,050,000,000 L. 89,675,000,000 L. 197,725,000,000 Tabella 6 – Riepilogo costi interventi nelle aree studiate Tipologia intervento Totali Interventi messa in sicurezza delle aree studiate L. 197,725,000,000 L. 192,187,500,000 del reticolo minore L. 420,000,000,000 TOTALE REGIONE MOLISE L. 809,912,500,000 Interventi messa in sicurezza delle aree non studiate Interventi di regimazione Tabella 7 – Riepilogo costi complessivi degli interventi Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis