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Parole chiave Parole chiave Parole chiave Parole chiave L’INCERTEZZA TRAGICA DELLA GUERRA OLTRE A QUELLA DELL’ECONOMIA E DEL FUTURO, RENDONO RIDICOLE E INGIUSTIFICABILI LE PICCOLE CONTESE PARTITICHE. IL TEMPO DELLE CERTEZZE MORALI E DELLE SCELTE FONDAMENTALI DI UNA POLITICA CHE TORNI ALLA SUA ESSENZA Premessa politica e morale – Non bastavano le incertezze che la crisi economica getta sul futuro, aggravate dalle dichiarazioni irresponsabili e fuori controllo di esponenti del governo. Ad essa si aggiungono quelle di una guerra che si fa sempre più vicina ai nostri confini, e che getta ombre pesantissime sulla nostra sicurezza. La sottovalutazione mediatico-giudiziaria e quindi anche politica di vere e proprie scuole di terrorismo islamico appare ora in tutta la sua evidenza, ed è 1 aggravata dall'arrivo di centomila immigrati da zone di conflitto dove, nascosti tra chi davvero soffre, è statisticamente certa la presenza di terroristi. La politica sta dando, a livello governativo, prove di futilità disastrose per il morale degli italiani. Propaganda a basso prezzo che ottiene il risultato di diffondere sfiducia. Le piccole contese partitiche, picche e ripicche per affermare il proprio personale potere appaiono roba di uomini dall'animo piccino, inadeguati al dramma che si sta consumando. Occorre tornare all'essenza della politica fatta di ideali e di responsabilità, di idee e di testimonianza di una dedizione all'interesse nazionale e alla libertà di tutti, piuttosto che ai giochetti e alle tattiche per mettere in mora gli avversari interni. In questo la figura di Silvio Berlusconi appare nella sua singolare unicità di leader autentico, attento al bene comune, sulle questioni gravissime dell'economia e quelle altrettanto importanti che attengono alla politica estera. Questo oggi vogliamo rimarcare con “Il Mattinale”. La necessità di seguire la testimonianza di Berlusconi, di stringersi in una coesione nazionale morale, di valori e idee, a prescindere dai ruoli, esercitando con serietà assoluta il proprio ruolo di maggioranza e di opposizione, senza trasformare questa distinzione che è il sale della democrazia, in un gioco di dispetti e in messaggi sotterranei. Limpidezza. Serietà. Forza. Forza Italia. Notizie di guerra – Niente di buono sul fronte medio-orientale. I jihadisti del Califfato circondano i turcomanni sciiti di Armili, in Iraq. Strage sicura se non viene rotto l'assedio. Niente di buono sul fronte mediterraneo. Tripoli è in mano ai fondamentalisti islamici, soprattutto comandano ormai l'aeroporto. In Ucraina la Merkel invece afferma una posizione di buon senso recandosi a Kiev dall'alleato (mentre qualcuno si faceva i gavettoni), e chiede a Poroshenko e Putin la rinuncia bilaterale alle azioni armate. Risposta positiva di Mosca. Sono questioni che hanno riflessi immediati sulla vita degli italiani: la crisi ai confini tra Europa e Asia si sta ripercuotendo con le sanzioni scambiatesi tra Ue e Russia in un danno grave per tante imprese agricole e alimentari. Obama e Putin – Obama sta ripensando la sua strategia, che ha di fatto lasciato in mano ai musulmani estremisti e tagliatori di teste la Mesopotamia e il Mediterraneo, con la complicità in particolare di Sarkozy. C’è la necessità evidente di ritrovare lo spirito e la lettera della partnership tra Nato e Russia nella guerra al terrorismo sottoscritta a Pratica di Mare nel 2002 grazie all’iniziativa di Silvio Berlusconi. Il governo italiano ha il dovere di riprendere quel filo prezioso 2 per garantire la libertà e la sicurezza del nostro popolo e del mondo intero, sempre più interdipendente. Jihadismo italiano – Rischio massimo di attentati e di azioni terroristiche. In un'intervista al “Corriere della Sera” Alfano consegna questo allarme. Si dichiara pronto a riferire sulle minacce della Guerra santa islamica in Italia e sulla penetrazione del terrorismo jihadista autoctono e di importazione. Apprezziamo. Ma perché questo allarme è stato tenuto nascosto? Perché finora non si è fatto nulla per comunicare all'opinione pubblica questo pericolo? Perché si è continuato a teorizzare l'aspetto umanitario di Mare Nostrum, con la assoluta sottovalutazione di infiltrazioni terroristiche nella grande massa? Magistratura dove sei? – Impressiona la facilità con cui, dopo essere stati incriminati, i Tribunali abbiano assolto o condannato a pene risibili conclamati terroristi islamici, residenti in Italia o di passaggio. Prosciolti e liberi di dare guerra ai cristiani e agli infedeli in Iraq, Libia, Siria. Pochi sanno che l'autore principale della strage contro gli uffici dell'Onu a Baghdad dove morì Del Mello, era partito per l'Iraq da Milano, dopo aver frequentato e appreso la dottrina stragista alla moschea di viale Jenner. Viva Scalfari abbasso le secchiate d'acqua gelata – Riconosciamo che in questo momento i pensieri più lucidi escono dalla penna di Eugenio Scalfari. Sul jihadismo ha ragione. L'Europa se ne disinteressa. In Italia è passata un'idea da favola horror del Califfato, e qualcuno ne resta affascinato, al punto che “esistono quinte colonne” tra noi. Sull'economia dà ragione a Draghi e sulla necessità – il primo a teorizzarlo è stato Berlusconi – di provocare una svalutazione dell'euro rispetto al dollaro, giudica malissimo gli 80 euro inutili per risollevare i consumi (qui Scalfari è a lezione da Brunetta). Ma ha ragione anche a dividere il mondo tra chi è “impegnato nelle secchiate di acqua gelata anti-sla” e chi cerca di fare qualcosa di serio. Il discrimine della doccia – Celentano è riuscito a cantare “Via Gluck” facendosi versare secchiate d'acqua gelata. Riprodotta dai Tg la scena servirà a versare diritti d'autore all'autore della canzone (Siae gode più delle associazioni anti-sla). La tragedia del mondo non ha bisogno di esibizioni idiote di allegria. La beneficenza si fa di nascosto, non si abdica alle mode. La lezione viene da Papa Francesco, Obama, Berlusconi. 3 In difesa dei pensionati – Il panico innescato tra sedici milioni di famiglie, con l'incertezza sui prelievi alle pensioni, d'oro, d'argento o di bronzo, è stato uno dei veleni più cattivi seminato con gli idrovolanti da ministri irresponsabili. Delrio e poi Renzi hanno detto che non si farà, ma dopo quindici giorni di silenzio per vedere che effetto faceva. Tristezza. Il no a questi prelievi – se manterranno fede alla parola data – è la nostra vittoria e quella della giustizia. Assalto al ceto medio – Adesso si affaccia una nuova idea insana. Colpire le detrazioni fiscali per le cure mediche se un cittadino ha 55mila euro e a salire. Siamo alle solite: colpire il ceto medio. Questa cosa non deve passare. Il ceto medio sta pagando un prezzo terrificante alla crisi. Aggiungere nuovi pesi sarebbe una canagliata. La nostra ricetta è diversa. Tagli alle spese inutili, riforma del lavoro, nel senso della liberalizzazione. In fretta, subito. AGENDA INFERNALE CONTRO AGENDA DELLA SALVEZZA NAZIONALE Ingorghi e responsabilità – L'ingorgo parlamentare e istituzionale impedirà alla ambulanza della Croce Rossa, con le riforme indispensabili, di arrivare in tempo a soccorrere l'Italia in crisi gravissima? Se non si instaura una forte e responsabile collaborazione, questo è un destino ineluttabile. Noi non siamo per il tanto peggio tanto meglio. Stiamo all'opposizione, convinti di esserlo. Ma la facciamo sui contenuti, senza sgambetti, senza compiacerci dei ritardi, convinti che l'Agenda Berlusconi sia il contravveleno all'Agenda Infernale e sia un canestro di buone cose offerto a chi voglia usarlo per bene del nostro Paese. Congiuntura infernale – Esiste un'agenda infernale, che non consente, a causa del cumulo di troppe cose e molto confuse, ottimismo riguardo alle riforme necessarie. La cartella clinica del paziente Italia dice: tragica febbre fredda dell'inflazione sotto zero in dieci grandi città, e ai minimi storici in tutta Italia; febbre gialla della disoccupazione generalista quasi al 13 per cento, mentre quella giovanile sta sfondando ogni tetto di decenza rasentando il 45 per cento. I conti pubblici sono fuori controllo, e non sono le canzoni dei Gufi a dirlo, ma le tabelle della ragioneria dello Stato e le analisi di osservatori indipendenti. Mancano trenta miliardi. La crisi ucraina e le sanzioni alla Russia pesano per un miliardo 4 sull'export. Le minacce di guerra accrescono l'incertezza internazionale e fanno prevedere un aumento dei costi del petrolio. Insomma fine estate tempestosa in vista di un autunno nero, con un 2014 sotto zero, premessa di un 2015 che partirà con la zavorra e senza grandi speranze. Agenda politico-parlamentare infernale di fine estate e inizio autunno – C'è un ingorgo di carriaggi come dopo una Caporetto. Convogli che cercano un Piave dove ripararsi, altri che provano a risalire dopo una qualche vittoria parziale (vedi primo passaggio delle riforme costituzionali al Senato, con spaccature interne al Pd, e un contributo decisivo di Forza Italia, di cui si stenta a comprendere perché sia alleato desiderabile e vincente in una battaglia alla fine marginale e venga schifato insieme ai suoi cannoni risolutivi quando c'è di mezzo la sopravvivenza del Paese). Fatto sta che Camera e Senato dovranno affrontare la nota di correzione di economia e finanza (manovra), la legge di stabilità, la riforma del bicameralismo e del Titolo V alla Camera e la legge elettorale al Senato in periglioso parallelo. Ancora: il Jobs act al Senato e alla Camera con annessa riscrittura dello Statuto dei lavoratori e in esso la rimozione del Totem 18 (bene Chiamparino sul tema, ma conta?). Lo sblocca Italia. Intanto il Consiglio dei ministri ha garantito di sfornare i disegni di legge per la riforma della giustizia il 29 agosto, mandandoli al Parlamento. Noi abbiamo già detto quali punti sono insostenibili e su cui daremo battaglia, salvo provvidi cambiamenti: ripristino del reato di falso in bilancio e nuovo reato di autoriciclaggio, che creano panico nel mondo di artigiani, commercianti e piccoli imprenditori, allungamento indefinito della prescrizione, con alibi fornito alla tortura dei tempi infiniti dei processi. Risultato? Un ingorgo spaventoso e irto di pericoli. Agenda europea caotica e semestre italiano svuotato – Non un'idea di politica estera, un progetto che proponesse un ruolo decisivo dell'Europa nello scacchiere del mondo, capace di essere alfiere di libertà e ponte di pace. Sulla crisi Ucraina, dopo che Putin aveva invitato la presidenza italiana della Ue a porsi sulle orme di Berlusconi in un ruolo pacificatore, siamo addirittura esclusi dalle trattative perché senza peso, senza qualità, che fiasco. In economia ha proposto la questione della flessibilità, che senza riforme sul tavolo è una sciocchezza di comodo. Oltretutto è roba inutile. Il tema vero, e lo ripetiamo ostinatamente, è quello della reflazione della Germania: l'Italia muova l'Europa a imporre alla Germania le riforme necessarie per aumentare i consumi interni e ridurre le esportazioni, in conformità ai trattati. Si tratta di recuperare terreno e di imporre un tema forte che consenta di 5 superare un'ulteriore debolezza dovuta a una contingenza poco propizia. Infatti il semestre italiano è svilito e depotenziato in partenza poiché capita durante la transazione da una Commissione vecchia a una nuova. Cerchi di rimediare operando le riforme strutturali che gli offriamo di pescare dal nostro canestro, dall'Agenda Berlusconi. In economia, ma oggi è più che mai urgente in politica estera. Riproponga la linea di Pratica di Mare. L'Italia porti l'Europa a essere garante attiva di un patto rivitalizzato di guerra al terrorismo tra Obama e Putin. Agenda Berlusconi della responsabilità – La riproponiamo. C'è tutto. Qui sta la chiave di un futuro positivo, della salvezza nazionale. Berlusconi ha scelto il metodo della responsabilità. In una situazione paragonabile a quella del 2011, a differenza della sinistra non punta al tanto peggio tanto meglio, non usa la mazza della propaganda per atterrare il governo, ma con serena forza insiste sulle soluzioni. Da politica economica a quella estera. IL COMPLOTTO DEL 2011. INSISTIAMO. COMMISSIONE DI INCHIESTA La verità fa bene a tutti – Il Caso Geithner e il complotto (“the scheme”, letteralmente: che non vuol dire schema, così come burro in spagnolo non vuol dire burro ma asino). Riproponiamo in appendice la nostra richiesta di una Commissione di inchiesta parlamentare. Non è, la nostra, una fissazione di gente con la testa girata all'indietro. Ma la ricerca della verità è sostanza della democrazia, che in quel 2011 fu ferita. Non vogliamo che quella storia si ripeta. E ci teniamo molto all'onore vilipeso di Berlusconi e del popolo italiano. 6