Qui - Fondazione Eni Enrico Mattei

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Qui - Fondazione Eni Enrico Mattei
LE NUOVE FRONTIERE
DEL TURISMO IN
BASILICATA. IL
CINETURISMO E IL
CASO DI “BASILICATA
COAST TO COAST”
COAST”
Rapporto delle attività
di ricerca relative al progetto
Settembre 2011
La Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) è
un’istituzione non-partisan e non-profit che
svolge attività di ricerca nel campo dello
sviluppo sostenibile e della governance globale.
Riconosciuta dal Presidente della Repubblica nel
1989 e operativa dal 1990, la Fondazione è
diventata un’istituzione leader nel campo della
ricerca, in grado di fornire analisi puntuali e
obiettive su un’ampia gamma di temi
ambientali, energetici e di economia globale.
© FEEM - Documento redatto dal gruppo di ricerca
"turismo sostenibile" della Fondazione Eni Enrico
Mattei (Angelo Bencivenga, Delio Colangelo,
Annalisa Percoco) e coordinato da Livio Chiarullo
[email protected], coordinatore delle attività di
ricerca della sede FEEM di Viggiano.
Fondazione Eni Enrico Mattei
Via del convento 16, 85059 Viggiano (Pz) - Italia
tel/fax: +39 0975.350729
email: [email protected]
web: www.feem.it
Sede legale: Corso Magenta 63, 20123 Milano - Italia
INDICE
ABSTRACT
2
INTRODUZIONE
3
CAPITOLO 1.
BASILICATA COAST TO COAST:
RUOLO DEL PAESAGGIO E OPPORTUNITÁ PER IL CINETURISMO
5
1.1.Basilicata coast to coast: il film
1.2.Basilicata coast to coast: il paesaggio
1.3.Basilicata coast to coast: l’analisi cineturistica
5
5
8
CAPITOLO 2.
L’ANALISI SUL CAMPO: L’EFFETTO TURISTICO DI BASILICATA COAST TO COAST
12
2.1.Obiettivi e metodologia
2.2.Il campione
2.3.La genesi del film
2.4.Le opportunità del cineturismo per l’immagine della Basilicata
2.5.Le opportunità del cineturismo per l’economia locale
2.6.Basilicata coast to coast: le iniziative collegate al film
2.7.Le opinioni dei turisti
12
13
14
14
15
17
20
NOTE CONCLUSIVE
21
NOTA BIBLIOGRAFICA E SITOGRAFICA
23
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
ABSTRACT
Il cineturismo, inteso come quel fenomeno che
nasce dal desiderio di visitare i luoghi del
cinema, è stato oggetto, negli ultimi anni, di
un’attenzione sempre maggiore. È indubbio che,
come dimostrato da alcuni studi sul settore, il
cinema possa rappresentare un ottimo
strumento di promozione del territorio grazie,
soprattutto, alla maggiore visibilità garantita dal
grande schermo.
Questo documento presenta i risultati di una
ricerca sul campo svolta con l’obiettivo di
analizzare gli effetti sul turismo in Basilicata
prodotti dal film “Basilicata coast to coast” di
Rocco Papaleo, reduce da un buon successo al
botteghino e vincitore di alcuni importanti premi
nazionali. Il film, caratterizzato da un’anima
drammaturgica, prettamente cinematografica, e
da un’anima più promozionale, con finalità
esplicitamente di marketing turistico, può essere
considerato un buon esempio di
product
placement territoriale.
La ricerca, analizzando la genesi del progetto
cinematografico, il budget speso, gli impatti
“registrati” dagli operatori turistici locali e le
opinioni dei turisti attratti in Basilicata
dall’effetto “Basilicata Coast to Coast”, mette in
evidenza le potenzialità cineturistiche, espresse e
inespresse, della pellicola e fa emergere il ruolo
che potrebbe essere svolto da una Film
Commission regionale, unica in grado di
garantire un dialogo tra produzione e territorio
e, quindi, rendere effettive le opportunità che le
produzioni cinematografiche potrebbero portare
in un territorio ricco di paesaggi scenici come la
Basilicata.
2
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
INTRODUZIONE
A partire dal secondo dopoguerra, in Basilicata
sono stati girati più di quaranta lungometraggi
riconducibili ai generi cinematografici più
disparati,
dal realismo
all’horror,
dal
melodramma alla commedia.
Michele Placido, mentre la zona del Vulture
Melfese, nella parte più a nord della regione, è
ritratto mirabilmente da Gabriele Salvatores nel
suo “Io non ho Paura”.
I film girati in Basilicata
Passannante di Sergio Colabona, 2011
Un giorno della vita di Giuseppe Papasso, 2011
Basilicata Coast to Coast di Rocco Papaleo, 2010
Mineurs di Fulvio Wetzl, 2007
The Nativity Story di Catherine Hardwicke, 2006
The Omen Il presagio di John Moore, 2006
Il Rabdomante di Fabrizio Cattani, 2005
The Passion of the Christ di Mel Gibson, 2003
Io non ho paura di Gabriele Salvatores, 2002
Ogni lasciato è perso di Piero Chiambretti 2000
Terra Bruciata di Fabio Segatori, 1999
Del perduto Amore di Michele Placido, 1998
L’ Uomo delle Stelle di Giuseppe Tornatore, 1995
Il sole anche di notte di Paolo e Vittorio Taviani, 1990
King David di Bruce Beresford, 1985
Tre Fratelli di Francesco Rosi, 1981
Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi, 1979
Volontari per destinazione ignota di Alberto Negrin, 1978
L’Albero di Guernica di Fernando Arrabal, 1975
Qui comincia l’avventura di Carlo di Palma, 1975
Il tempo dell’inizio di Luigi Di Gianni, 1974
Allonsanfan di Paolo e Vittorio Taviani, 1974
Anno Uno di Roberto Rossellini, 1974
Il decamerone nero di Piero Vivarelli, 1972
Non si sevizia un paperino di Lucio Fulci, 1972
C’era una Volta di Francesco Rosi, 1967
Made in Italy di Nanni Loy, 1965
Il vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, 1964
Il Demonio di Brunello Rondi, 1963
Gli anni Ruggenti di Luigi Zampa, 1962
La Vedovella di Silvio Siani, 1962
Italia ’61 di Jan Lenica, 1961
Viva l’Italia! di Roberto Rossellini, 1961
A porte chiuse di Dino Risi, 1960
La nonna Sabella di Dino Risi, 1957
La Lupa di Alberto Lattuada, 1953
Le due sorelle di Mario Volpe, 1950
Nel mezzogiorno qualcosa è cambiato di C. Lizzani, 1949
Fonte: Ciak si Viaggia, APT Basilicata (2011)
La scelta delle produzioni si è concentrata
soprattutto su Matera, vera città lucana del
cinema grazie alla presenza dei Sassi (dal 1993
patrimonio Unisco), utilizzata come parte di un
racconto più complesso o come unica location.
Si passa, quindi, dalle brevi apparizioni
all’interno di commedie come “Anni Ruggenti”
di Luigi Zampa, “Made in Italy” di Nanni Loy, di
opere storiche come “Allonsanfan” dei fratelli
Taviani, a produzioni come “Il Rabdomante”, in
cui la cittadina fa da sfondo all’intera vicenda,
alle rappresentazioni di argomento religioso
come “Il Vangelo secondo Matteo” di Pasolini e
le recenti “The Passion”di Mel Gibson e “The
Nativity Story” di Hardwikie. Una certa visibilità,
soprattutto a partire dagli anni ’60, è stata data
anche ad altre località della Basilicata quali
Maratea (sulla costa tirrenica) dove vengono
girate alcune scene di “La Vedovella” di Siani e di
“A Porte Chiuse” di Dino Risi, o al paese
fantasma di Craco che, grazie alla sua suggestiva
atmosfera di paese abbandonato, ha consentito
al regista Francesco Rosi di rappresentare la
Basilicata degli anni ’30 di “Cristo si è fermato a
Eboli”. Il comune di Irsina, invece, fa da sfondo
alle vicende del film “Del Perduto Amore” di
In generale possiamo dire che il paesaggio
lucano è stato rappresentato con alterna fortuna
e seguendo sostanzialmente le tendenze del
cinema italiano nel corso degli anni: lo sguardo
realista degli anni ’50 è stato sostituito da toni
leggeri e spesso superficiali della commedia degli
anni ’60 per poi riscoprire un’attenzione verso il
paesaggio dalla fine degli anni ’70 e l’occhio
sulla provincia degli anni ’90.
Da un punto di vista cineturistico è solo a partire
da “The Passion”, il film di Mel Gibson sulla
passione di Cristo, uscito nel 2004 e girato in
buona parte nei Sassi di Matera, che si è
cominciato a riflettere sugli effetti che il cinema
potrebbe avere nella promozione, non solo
turistica, della Regione. L’elevato numero di
visitatori e la visibilità internazionale di cui ha
beneficiato la città di Matera (si è stimato
nell’anno successivo all’uscita del film un
aumento del 144% di turisti stranieri1 e negli
anni successivi un incremento consistente delle
1
Dati forniti da Ape (Associazione Produttori Esecutivi) e
ripresi in Provenzano (2007) p. 260.
3
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
strutture ricettive2) mettono in evidenza, infatti,
le opportunità che il cinema può offrire al
territorio.
Si tratta comunque di un effetto quasi
“spontaneo”, legato alla popolarità del regista e
al successo del film, più che ad un effetto legato
a iniziative e azioni appositamente studiate per
promuovere turisticamente Matera e la
Basilicata.
Con “Basilicata coast to coast”, si compie un
primo esperimento di promozione “mirata” del
territorio. Nonostante la mancanza di un Ente
che faccia da collante tra necessità della
produzione e opportunità per il territorio, il film
di Papaleo, grazie ad una co-pianificazione del
prodotto audiovisivo (che ha coinvolto soggetti
pubblici e privati) è riuscito ad innescare una
serie di micro iniziative che, come si vedrà nelle
pagine successive, hanno portato benefici alla
Regione soprattutto in termini di promozione
del “prodotto” Basilicata, dando visibilità a un
territorio in gran parte ancora poco noto nel
panorama turistico nazionale. Un’azione di
“posizionamento”, anche geografico, resa
possibile proprio dall’attivo contributo dato
dagli attori locali (in particolare Regione
Basilicata e Gruppi di Azione Locale) nella
definizione
della
sceneggiatura
e
dei
valori/risorse da far emergere nel film e
nell’individuazione delle location da utilizzare.
messe tutte a valore. Il presente studio cerca
quindi di evidenziare i punti di debolezza della
strategia fino ad ora messa in atto e, allo stesso
tempo, le azioni vincenti che hanno colto
l’opportunità data dal film per rilanciare un
territorio, un prodotto, una location. Queste
indicazioni potrebbero dare un contributo per
delineare policy e future azioni da implementare
per permettere a questa produzione di espletare
tutta la sua forza promozionale. Infatti, affinché
l’effetto cineturistico duri nel tempo, e non viva
solo della visibilità momentanea determinata
dall’uscita nelle sale del film, è necessario
mettere in campo strumenti adeguati di
marketing, azioni specifiche di promozione,
un’offerta integrata che a partire dal film riesca a
innescare processi virtuosi con ripercussioni su
tutta l’economia locale.
Il primo passo di questa ricerca è stato
finalizzato alla valutazione delle potenzialità
cineturistiche del film “Basilicata coast to
coast”, analizzando, in particolare, il modo in
cui struttura narrativa e promozione del
territorio sono state combinate.
Successivamente si sono analizzati i benefici in
termini turistici (e quindi anche economici)
attribuibili a “Basilicata coast to coast”.
Parallelamente una ricognizione e un’analisi
delle iniziative connesse al film, e messe in
campo da attori sia pubblici che privati, ha
permesso di far emergere quali opportunità sono
state colte e quali invece no. L’ultima fase
dell’indagine ha coinvolto direttamente i turisti,
indotti dal grande schermo ad attraversare,
coast to coast, la terra lucana, al fine di indagare
sulla motivazione al viaggio e sulle aspettative
che la visione del film ha suscitato.
Dall’indagine svolta emerge come le potenzialità
della pellicola di Papaleo non siano state ancora
2
Secondo un’analisi empirica compiuta da De Falco
(2007), si è passati complessivamente dai 685 posti letto
del 1999 ai 1460 del 2006.
4
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
CAPITOLO 1
BASILICATA
COAST TO COAST:
RUOLO DEL PAESAGGIO
E OPPORTUNITÁ
PER IL CINETURISMO
La locandina del film
1.1 Basilicata coast to coast: il film
“Basilicata coast to coast” è la storia di un
viaggio in terra lucana. Quattro amici, riuniti
dalla passione per la musica, decidono di partire
a piedi da Maratea, località balneare della
Basilicata sul versante tirrenico, per raggiungere
il “Festival di teatro canzone” di Scanzano (sul
versante ionico della regione). Alla testa di
quest’armata brancaleone c’è Nicola Palmieri,
professore di matematica con velleità artistiche,
seguito da Salvatore Chiarelli, ex studente di
medicina, Franco Cardillo, artigiano ammutolito
da un amore infranto e Rocco Santamaria, volto
noto locale. A loro si aggiunge Tropea Limongi,
giornalista di una rivista parrocchiale costretta a
seguirli per filmare l’impresa. Il tragitto è
costellato di incontri, disavventure, musica,
tradizione culinaria locale e paesaggi mozzafiato
che renderanno unica questa loro esperienza. Il
viaggio è l’occasione per fare un bilancio della
propria vita, riscoprire motivazioni e archiviare
brutte esperienze perché: «la vita è un viaggio
troppo corto, se non lo si allunga» (Basilicata
coast to coast).
1.2 Basilicata coast to coast:
il paesaggio
Un modo per spiegare il successo di “Basilicata
coast to coast” può essere quello di considerare
la riuscita compenetrazione tra storia e
paesaggio presente nel film. In generale, la critica
cinematografica ha apprezzato il tentativo di
Rocco Papaleo di raccontare una storia semplice
e,
contemporaneamente,
di
presentare
un’immagine seduttiva della Basilicata. Tutto il
film si muove seguendo questi due obiettivi e, in
questo senso, sarebbe riduttivo considerarlo
Regia: Rocco Papaleo (opera prima)
Anno di priduzione: 2010; Paese: Italia
Durata: 105'; Uscita in sala: 09/04/2010
Tipologia: lungometraggio; Genere: commedia
Produzione: Paco Cinematografica S.r.l., Eagle
Pictures, Ipotesi Cinema
Formato di proiezione: 35mm, colore
Cast artistico: Alessandro Gassman (Rocco
Santamaria); Paolo Briguglia (Salvatore Chiarelli);
Giovanna Mezzogiorno (Tropea Limongi); Max Gazzè
(Franco Cardillo); Rocco Papaleo (Nicola Palmieri);
Claudia Potenza (Maria Teresa); Michela
Andreozzi (Lucia); Antonio Gerardi (Carmine
Crocco); Augusto Fornari (Press Agent); Gaetano
Amato (Onorevole Limongi)
Cast tecnico: soggetto e sceneggiatura: Rocco
Papaleo, Valter Lupo; musiche: Gimmi Cantucci;
costumi: Claudio Cordaro; scenografia: Sonia Peng,
Elio Maiello; fotografia:Fabio Olmi; suono:Francesco
Liotard, Tommaso Conti; casting, aiuto regista: Livio
Bordone; produttore:Isabella Cocuzza, Arturo
Paglia; organizzatore Generale:Massimo Monachini;
segretaria d’edizione: Viviana Grimaldi; direttore di
produzione: Francesco Ruggeri
Sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività
Culturali (MiBAC)
5
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
soltanto un veicolo di promozione turistica3 così
come è difficile separare la storia dall’aspetto
paesaggistico. Se, quindi, da un punto di vista
estetico viene riconosciuto a esso soltanto la
semplicità della struttura, una certa freschezza e
un buon umorismo4, dal punto di vista
cineturistico rappresenta un’opera interessante e
aperta a una complessità di riflessioni.
Un primo aspetto da considerare è quello della
sceneggiatura. Non sempre infatti un luogo è di
ispirazione per la scrittura del film. In questo
caso, invece, vi è una scelta netta, sin dal titolo,
di fare della Basilicata non solo il centro della
narrazione, ma anche il punto di partenza da cui
procedere nell’articolazione della storia e dei
personaggi. Possiamo dire che l’elaborazione di
una struttura narrativa semplice, l’utilizzo di un
intreccio già presente nella storia del cinema (un
gruppo di amici decide di fare un viaggio per
ritrovare se stessi) sono funzionali all’esigenza di
lasciare degli spazi di visibilità per il paesaggio.
In questo senso, la sceneggiatura, pur seguendo
sapientemente i fili dei suoi cinque personaggi e
destinando ad ognuno il proprio spazio per
l’approfondimento psicologico, lascia anche
degli intervalli liberi in cui la regia interviene
modulando musica e paesaggio. Non si tratta,
quindi, semplicemente di alternare le vicende dei
protagonisti con cartoline dalla Basilicata, ma di
inserire momenti di interruzione narrativa per
consentire la creazione di una “atmosfera
lucana”. In tal senso i momenti musicali non
possono essere considerate delle pause evasive,
ma concorrono alla rappresentazione dei
personaggi e delle loro vicende. Bisogna anche
tener presente che il paesaggio presentato dal
film è del tipo “simbolico/metaforico”5: esso ha
un ruolo fondamentale nella storia in quanto
diviene riflesso della psicologia e dello stato
d’animo dei protagonisti. In altre parole, il
paesaggio assume il ruolo di coprotagonista
della vicenda e più che riferirsi alla reale
condizione della terra lucana, assume tutte le
sfumature della condizione esistenziale dei
personaggi.
Lo stesso Papaleo ha più volte ribadito6 come il
suo intento non fosse quello di rappresentare
una Basilicata autentica quanto piuttosto
descrivere un luogo interiore legato alla sua
infanzia e, aggiungiamo noi, alle vicende dei
personaggi. Il viaggio che compiono i
protagonisti è innanzitutto un percorso
personale che li conduce, pur nella sconfitta e
nella delusione finale (il gruppo non riuscirà a
raggiungere la meta in tempo per il Festival), a
scoprire i loro punti di forza7. Nicola, il
professore insoddisfatto, riscopre la gioia della
dimensione familiare, Rocco, l’attore senza
lavoro, capisce che deve cambiare strada,
Salvatore decide di laurearsi, Franco ritrova la
parola grazie all’amore e Tropea scopre la
passione per la cinepresa. E la Basilicata
rappresentata è il luogo dell’anima in cui avviene
questo percorso. In tal senso, la riproposizione
di un paesaggio lucano arcaico e quasi
disabitato, più che perpetuare un comune
stereotipo, è funzionale a produrre una
dimensione quasi onirica in cui essi si muovono.
Ed è proprio nel gioco di rispecchiamenti tra
personaggi e paesaggio che la musica
rappresenta un collante fondamentale. La
scrittura filmica utilizza in parte lo schema del
road movie e in parte quello della commedia
musicale per sintetizzarli in un walking movie
musicale strutturato in capitoli ben definiti. Ogni
capitolo, o tappa del percorso, da un punto di
vista della storia, contribuisce a portare avanti
uno o più fili della narrazione, ad approfondire
la psicologia ora dell’uno ora dell’altro
personaggio.
3
“Papaleo fa un film che ci fa scoprire poco a poco il
paesaggio ma la sua non è una cartolina «calcolata» per
esigenze turistiche o da film commission” (Cristina Piccino,
Il Manifesto), “Basilicata coast to coast non è uno spot alla
regione, ma è una commedia musicale, sempre più rara nel
panorama cinematografico italiano, nonché un atipico
road-movie che la omaggia e la valorizza” (Antonio Valerio
Spena, Close Up),
4
“Film vitale, simpatico, con qualcosa di prolisso e
didascalico, ma pieno di una genuina voglia di cinema e
racconto” (Maurizio Porro, Il Corriere della Sera), “un
piccolo film che trova con spontaneità una sua intonata
forma artistica” (Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa).
5
Prendiamo come riferimento la suddivisione del paesaggio
cinematografico, operata da Provenzano (2007), in cinque
differenti tipologie: paesaggio invisibile, paesaggio sfondo,
paesaggio
spazio,
paesaggio
luogo,
paesaggio
simbolico/metaforico.
6
“È la regione che avevo in testa io, non quella reale,
segnata dalla cultura beat e dai ricordi di bambino. È la
Basilicata del mio cugino più grande che faceva la messa
con chitarra elettrica e batteria sull'altare, in una sorta di
contro gospel. Erano gli anni '70 di Easy Rider, era il sud di
certe pulsioni. Questo è un omaggio verso la terra, non solo
verso la mia terra” (intervista a Rocco Papaleo del 10 aprile
2010, “Basilicata coast to coast Un film «vetrina» sul
paesaggio lucano” di Massimo Brancati, Gazzetta del
Mezzogiorno).
7
Emblematica è la frase pronunciata alla fine del film da
Rocco Santamaria (Gassman): “Forse non abbiamo capito
chi siamo ma, almeno, abbiamo capito cosa non siamo”.
6
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
Fig.1 Una scena del film “Basilicata coast
to coast”: Nicola, Rocco, Franco e
Salvatore
suonano ammirando il panorama
Da un punto di vista paesaggistico, e quindi di
promozione del territorio, il film dà indicazioni
ben precise sul luogo in cui ci si trova legando a
esso prodotti tipici e tradizioni8. Al termine di
ogni tappa, la musica è il momento di sintesi dei
due aspetti rivelandosi essenziale al fine di
stringere il rapporto tra personaggi e paesaggio9.
Tale struttura, che in alcuni casi appesantisce il
racconto (una sorta di doppia velocità: il
continuo “camminare” delle vicende e rallentare
delle parti musicate), è piuttosto anomala per
una commedia che, per definizione, deve
mantenere alto il ritmo della narrazione;
tuttavia, essa va inquadrata nell’esigenza di
mantenere unite le due anime del film, quella
narrativa e quella promozionale.10
Da un punto di vista stilistico, il film è girato in
modo da riflettere l’impostazione della
sceneggiatura. Personaggi e paesaggio sono
rispettivamente inquadrati attraverso primi piani
e campi lunghi. Nei momenti in cui si privilegia
l’intreccio, la macchina da presa si posiziona sui
volti dei personaggi così da catturarne gli stati
d’animo, le emozioni; durante il percorso,
invece, essi rappresentano solo una fugace
apparizione all’interno delle panoramiche sul
paesaggio lucano. Se, come abbiamo detto, la
musica è sempre il momento di conclusione e
sintesi parziale all’interno del film, bisogna
aggiungere che il paesaggio rappresenta quello
iniziale. Ogni tappa viene contestualizzata
attraverso alcune riprese del paesaggio e la
macchina da presa mostra una mobilità
maggiore in questo secondo caso, cercando di
coinvolgere
lo
spettatore
nella
realtà
rappresentata. Bisogna considerare anche che il
paesaggio, aprendo la sequenza, in genere
anticipa e riflette ciò che sta succedendo ai
protagonisti. Così, ad esempio, il carrello sul
percorso verso Trecchina ha i colori accesi delle
“migliori intenzioni”, lo specchio d’acqua
luccicante della diga del Pertusillo prelude alla
storia d’amore tra Tropea e Franco, il paesaggio
arido e avvolto dalla nebbia dei calanchi di
Aliano risente dell’abbandono di Rocco.
Un’ultima considerazione va fatta in merito al
doppio sguardo presente nel film. Infatti il punto
di vista oggettivo della macchina da presa viene
spesso accompagnato da quello soggettivo della
telecamera di Tropea, che scopre la passione per
le riprese, proprio nel corso di questo viaggio.
L’incursione di immagini girate in modo
amatoriale all’interno del film offre una sorta di
guida non convenzionale della Basilicata.
Fig. 2 Una scena del film “Basilicata coast
to coast”: Tropea filma il viaggio.
8
I luoghi citati esplicitamente nel film sono: Maratea,
Trecchina, Lauria, Latronico, Tramutola, diga del Pertusillo,
Aliano, Craco, Scanzano. I prodotti tipici esplicitamente
citati: pane e frittata, peperone crusco, fagioli di Sarconi,
gnumaridd, vino Aglianico del Vulture.
9
Così la pianificazione del viaggio si chiude con la canzone
“L’Americano” cantata nei rispettivi luoghi di partenza dei
personaggi; “Pane e Frittata” alla prima sosta del viaggio;
“Alba/Tramonto” e “Mariateresa” durante la sosta a
Tramutola e l’arrivo di un nuovo personaggio; dopo la diga
del Pertusillo la canzone “Il Calore” interpretata da Tropea
segna il suo definitivo ingresso nel gruppo; “Basilicata is on
my Mind” a Scanzano dopo la delusione del festival
mancato.
10
E ciò può aver tratto in inganno la alcuni critici che nel
commentare il film hanno usato espressioni quali :
“Bislacca, fragile e tutto sommato noiosa commediola on
the
road
dell’esordiente
Rocco
Papaleo.
Una
sconclusionata sciocchezzuola a passo di lumaca, che fa
faticosamente sorridere nell’imbarazzante mancanza
d’umorismo” (Bertarelli, Il Giornale).
7
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
E’ possibile ipotizzare che lo sguardo di Tropea
attraverso la telecamera simbolizzi lo sguardo
dello spettatore che all’inizio con un po’ di
diffidenza e poi con maggiore convinzione, entra
all’interno della storia.
Durante il viaggio, i personaggi davanti alla
telecamera
della
giornalista
raccontano
qualcosa del posto in cui si trovano, accostando
alle informazioni sul territorio aneddoti e notizie
personali. È dunque un momento in cui si
rafforza il rapporto tra paesaggio e storia,
riaffermando un principio fondamentale ai fini
del nostro discorso sul cineturismo: l’interesse
per un luogo nasce se vi è compenetrazione tra
l’aspetto narrativo e quello paesaggistico.
di valori11 concorrono alla creazione di quella
che abbiamo chiamato l’ “atmosfera lucana”.
Fig. 3 Una scena del film “Basilicata coast
to coast”: l’itinerario del
viaggio
1.3 Basilicata coast to coast: l’analisi
cineturistica
Dal punto di vista cineturistico, “Basilicata coast
to coast” è un film molto interessante in quanto
riesce a condensare tutta una serie di elementi
volti a tenere alta l’attenzione sulla terra lucana
senza però pregiudicare lo svolgimento del film.
Sin dal titolo si comprende come vi sia
l’intenzione di compiere un’operazione di
branding attribuendo alla Regione una filosofia di
vita. Inserire, infatti, la parola Basilicata
all’interno del titolo del film vuol dire associare
le vicende dei protagonisti al territorio nel quale
avvengono. In questo modo lo spazio scenico in
cui è ambientata la storia non è un semplice
sfondo ma appare sin da subito come
fortemente caratterizzato e portatore di valori
ben precisi. La Basilicata è il luogo in cui avviene
un viaggio, da costa a costa, in cui si incontrano
delle persone, si mette a nudo il proprio sé.
Rilevante, da un punto di vista cineturistico, è la
prima scena che risponde anche ad un’esigenza
pratica: collocare geograficamente una regione
ancora poco conosciuta. A partire da una
prospettiva “extra terrestre”, la cinepresa
inquadra la Regione su una mappa geografica
dell’Italia e vi entra letteralmente, come a
sottolineare che il viaggio metaforico è
supportato da una presenza reale.
«La Basilicata esiste» sottolinea Papaleo
all’inizio del film, e il viaggio che i personaggi si
accingono a compiere può essere rintracciato e
ripercorso seguendo la precisa indicazione delle
tappe.
L’uso della musica, l’immagine di una terra quasi
disabitata, l’inserimento di personaggi portatori
Durante il film si respira quest’atmosfera che
non è altro che il tentativo di costituzione del
brand Basilicata che ha nell’esaltazione di una
vita autentica e lontana dalla frenesia moderna,
in rapporti umani sinceri e nel coinvolgimento
mistico generato da paesaggi fuori dal tempo, i
suoi punti di forza. È chiaro che la
rappresentazione di una Basilicata trasognata e
romantica può essere una risorsa preziosa in
termini di “iconizzazione” del territorio e, quindi,
di promozione turistica12.
Casi di successo internazionali (ad esempio, la
Nuova Zelanda che viene associata alla Terra di
Mezzo del film “Il Signore degli Anelli”)
dimostrano che il cineturista è spesso spinto dal
desiderio di ritrovare l’atmosfera magica del
film, allontanarsi dalla routine e dallo stress
quotidiano per compiere un’esperienza nuova.
L’uso di un paesaggio simbolico/metaforico
all’interno del film ha spesso il vantaggio di
11
La ragazza di Tramutola che si unisce al gruppo è
simbolo della voglia di libertà e di una filosofia di vita
basata sul carpe diem di oraziana memoria; il contadino che
li ospita esprime il distacco da una certa deriva culturale e
l’attaccamento a valori profondi (la sera non guarda la tv,
ma la moglie).
12
È importante sottolineare come la rappresentazione di
una Basilicata romantica sia in linea con gli obiettivi
dell’Azienda di Promozione Turistica lucana impegnata
nell’incentivare un turismo di qualità, legato anche
all’aspetto naturalistico e gastronomico della regione. Non
è un caso che Rocco Papaleo sia stato il testimonial
dell’esposizione curata dall’APT presso la BiT 2011 (Borsa
internazionale del turismo).
8
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
“impressionare” lo spettatore ma rischia, allo
stesso tempo, di creare uno scollamento dalla
realtà e di presentare un territorio privo della sua
reale identità13. In “Basilicata coast to coast”,
invece, vi è l’intenzione di ancorare la terra
immaginaria a quella reale. Se da una parte la
Basilicata rappresentata nel film è un luogo
dell’anima che non tiene conto della sua attuale
situazione sociale e politica, dall’altra vi sono
continui richiami a luoghi reali, a prodotti tipici
e alle tradizioni locali.
Fig. 4 Una scena del film “Basilicata coast
to coast”: un brindisi alla memoria di Carlo
Levi con il vino Aglianico del
Vulture.
All’interno del film può essere rintracciato un
efficace uso del product placement14 come quando
gli “gnumaridd”15 si rivelano un’attrazione a cui,
13
A titolo esemplificativo basti pensare a “Io non ho paura”
un altro film girato in Basilicata che usa il paesaggio
“simbolico/metaforico”. La vicenda del piccolo Michele,
raccontata da Gabriele Salvatores, si svolge tutta all’interno
di immensi campi di grano che riflettono chiaramente il
percorso di maturazione del protagonista. Questi campi di
grano godono, da un punto di vista registico, di tutte le
angolazioni visive (dalla panoramica al dettaglio) e
affascinano lo spettatore lasciando sicuramente un segno
nella sua memoria, ma non sono riconoscibili né si legano
in modo specifico alla Basilicata. Alla notevole visibilità,
quindi, fa da contrappeso la difficile riconoscibilità del
paesaggio, privato della sua identità e caratterizzato come
un luogo non precisato del sud d’Italia.
14
Balasubramanian (1994) definisce il product placement
come una forma di influenzamento dell’audience attraverso
l’inserimento, a titolo oneroso e in modo pianificato e
discreto, di un prodotto di marca all’interno di un film o di
un programma televisivo. Si tratta di strategie aziendali
dirette ad influenzare il pubblico per scopi commerciali ma
che non palesano tale scopo come avviene invece nella
pubblicità.
15
Involtini preparati con le interiora di agnello e arrostiti
alla brace.
nonostante la missione ascetica dei protagonisti,
non è possibile resistere, o quando l’ “Aglianico
del Vulture”16 è usato per brindare alla memoria
di Carlo Levi17 o, ancora, quando la visione della
Madonna del Sacro Monte di Viggiano fa capire
a Rocco l’importanza dell’“altra processione” (il
suo gruppo di amici in viaggio) che ha
abbandonato.
In altre parole, prodotti e tradizioni sono inseriti
all’interno del racconto con una doppia valenza:
da un lato legano il paesaggio metaforico a
quello reale e dall’altra assolvono all’esigenza di
caratterizzare e promuovere il territorio.
Il product placement avviene a livello già di
sceneggiatura, amalgamando i prodotti alla
storia in modo che essi non risultino esterni alla
narrazione ma diventino un pretesto per una
scena umoristica o per la riflessione di un
personaggio (plot placement). Se analizziamo
l’effetto sulla destinazione e quindi il destination
placement appare interessante la scelta operata
da Papaleo di un percorso non convenzionale
che lascia fuori Matera, celebrata da altri film, a
favore di una zona interna e meno conosciuta
della Basilicata. Durante il film vengono
attraversati paesi come Trecchina, Lauria,
Tramutola, Latronico che godono di scarsa
visibilità turistica a livello nazionale ma anche
locale e sono pressocchè assenti nella filmografia
lucana. Ponendo la cinepresa in quei luoghi, è
evidente che “Basilicata coast to coast” voglia
far propria la più importante chance del
cineturismo ovvero quella di incentivare la
creazione di una destinazione turistica anche
attraverso la visibilità prodotta dal grande
schermo.
Più in generale, possiamo dire che tutto il film
concorre alla formazione di quel vicarious
consumption18 che è uno dei più importanti fattori
di spinta del cineturismo. Attraverso il racconto
del viaggio, lo spettatore acquisisce una serie di
16
Vino doc del vitigno Aglianico, prodotto nella zona del
Vulture.
17
È interessante notare come il vino usato nel film di
Papaleo per ricordare Carlo Levi sia, nel film di Francesco
Rosi “Cristo si è fermato a Eboli”, il primo modo in cui
Levi/Volontè si avvicina alla terra in cui è stato confinato ed
è ciò che offre alla prima persona che gli racconta la
condizione di vita nel meridione.
18
Con il termine vicarious consumpition ci si riferisce al senso
di familiarità che si ha con una destinazione già
“consumata” indirettamente grazie a un film e che rende
tale location turisticamente più appetibile di altre
(Schofield 1996, Macionis 2004). La promozione “estetica”
consente di entrare subito all’interno delle location,
riducendo sensibilmente la preoccupazione legata alla
scoperta di un luogo ignoto (Fagiani 2009).
9
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
informazioni sul territorio, sulle sue tradizioni e
quindi una preconoscenza delle località riprese
nel film. In questo senso, il cinema è capace di
creare nello spettatore un senso di familiarità
con i luoghi visti riducendo sensibilmente le
possibili preoccupazioni del turista relative al
viaggio in una destinazione che non conosce. Se,
infatti, il film di Papaleo è stato sovente criticato
dai suoi conterranei in quanto non mostrerebbe
abbastanza
la
Basilicata
o
non
ne
promuoverebbe la sua condizione reale, è
proprio perché non si è considerato che la
promozione di un territorio non è direttamente
proporzionale alla durata dell’esposizione e che
la narrazione dell’autenticità di un luogo non è il
primo obiettivo del film. Nel caso di “The
Passion”19, ad esempio, il paesaggio materano
utilizzato per riproporre la Gerusalemme di un
tempo, anche se visibile solo in alcune scene del
film, si carica comunque di un valore quasi
“sacro”, assumendo un posto rilevante
all’interno della storia e, di conseguenza, una
valenza attrattiva notevole. Il film mostra da un
lato come anche un’esposizione ridotta, ma ben
legata alla storia e ai suoi protagonisti, possa
avere un impatto significativo sull’immaginario
dello spettatore e, dall’altro, come ciò che conta
non è tanto fotografare la realtà quanto
piuttosto fornire un input per visitarla. C’è, in
più, da considerare che un film non può mai
rispondere esclusivamente alle esigenze di
promozione turistica, ma la sua funzione può
essere solo quella di incentivare la scelta
turistica. Sarà poi, compito degli enti locali
saper utilizzare la “fascinazione” cinematografica
per diffondere una conoscenza autentica del
territorio.
Per comprendere meglio che tipo di impatto il
film abbia avuto sulla “visibilità” della regione
Basilicata riportiamo qui di seguito i numeri
relativi alla diffusione del film e ai premi di cui è
stato insignito.
I numeri di “Basilicata coast to cosat”
Uscita nelle sale: 215 copie
Spettatori: 502.560
(dato stimato considerando il costo medio del
biglietto e l’incasso registrato dal film)
Partecipazioni a festival e rassegne: 78
Premi vinti: 35
Nomination: 20
2 Nastri d'Argento: miglior regista esordiente e
migliore colonna sonora
3 David di Donatello: miglior regista esordiente,
migliore canzone originale a Max Gazzè, miglior
musicista a Rita Marcotulli e Rocco Papaleo,
nomination per miglior film 2010
Globo d’oro come migliore opera prima
Ciak d’oro per la migliore colonna sonora a Rocco
Papaleo, Max Gazzé e Rita Marcotulli
Film inserito nella lista dei 10 film per
rappresentare l'Italia all'Oscar
Uscita dvd il 25/08/2010
Uscita dvd con Sorrisi e Canzoni 21/09/2010
Dal punto di vista della visibilità del film a livello
nazionale e internazionale, bisogna sottolineare
che “Basilicata coast to coast” ha riscosso un
buon successo ed è stato distribuito in tutta
Italia in circa 215 copie, figurando nella
classifica dei 20 film italiani di maggiore incasso
nel 201020. È importante notare che anche
l’ambiente cinematografico ha dimostrato
interesse verso il film di Papaleo premiandolo in
due delle principali competizioni italiane: Nastro
d’Argento21 e David di Donatello22 come miglior
regista esordiente. “Basilicata coast to coast”,
inserito anche nella lista dei dieci film in corsa
per rappresentare l’Italia agli Oscar, ha quindi
goduto di buona visibilità mediatica grazie alla
partecipazione a questi premi riattivata, poi,
dalla sua diffusione sui canali di Sky Cinema. La
prima tv, avvenuta il 21 aprile 2011, ha
registrato circa 241.000 spettatori, una buona
audience se confrontata con gli ascolti medi
della piattaforma satellitare23. Il film è stato
immesso nel circuito homevideo attraverso
l’uscita di due dvd, una in versione classica
20
19
Il film racconta le ultime dodici ore della vita di Gesù
Cristo, dall’episodio dell’orto degli ulivi fino alla
crocefissione e alla resurrezione. Tratto dai quattro vangeli,
gli interni sono stati girati negli studi di Cinecittà mentre
per gli esterni sono state utilizzate le location di Matera e di
Craco Vecchia, città fantasma sempre in provincia di
Matera.
“I dati del cinema italiano. Anno solare 2010” redatto
dall’Anica.
21
Premio assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti
cinematografici ai film dell’anno.
22
Premio assegnato dall’Accademia del Cinema Italiano ai
film dell’anno.
23
Bisogna considerare che i numeri di Sky non sono quelli
da tv generalista e che la diffusione del film in diversi giorni
e in tutte le fasce orarie ridimensiona sensibilmente l’effetto
della prima tv. In media, un film di grande successo alla sua
prima visione raggiunge su Sky al massimo il mezzo milione
di spettatori.
10
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
(allegato anche alla rivista “TV, Sorrisi e
Canzoni”) e l’altro in blu-ray. Nelle prime due
settimane della sua uscita, il dvd prodotto dalla
Eagle Pictures è stato tra i dieci dvd più venduti
in Italia.
La longevity24 di “Basilicata coast to coast” ha
potuto contare anche sulla programmazione
audiovisiva degli aeromobili dell’Alitalia: nel
periodo novembre- gennaio 2011 il film è stato
proiettato nella sezione cinematografica
denominata “Made in Italy”, sugli aerei B777,
A330E, A330 e B767 classe Magnifica (inserito
in una selezione di grandi titoli tra cui
“Benvenuti al Sud”, “La prima cosa bella”,
“Mine vaganti”, “La Passione”, “8 e ½”) e sugli
aeromobili A320 e dei B767, classe economica.
Quanto alla sua esposizione internazionale, il
film ha partecipato a Festival di cinema in tutto
il mondo ricevendo numerosi riconoscimenti
oltre che essere presentato, quale strumento di
promozione del territorio lucano, in alcuni
istituti italiani di cultura all’estero, tra cui quello
di Parigi. Il film di Papaleo è stato inserito
all’interno delle manifestazioni “Incontri con il
Cinema Italiano” e “Incontri con Regioni e Città
Italiane nel Principato di Monaco”, promosse, in
occasione del 150° anniversario dell’unità
d’Italia, dall’Ambasciata d'Italia nel Principato
di Monaco, in collaborazione con l’associazione
Monaco-Italie e con il Comites (comitati degli
italiani presenti all’estero). La proiezione,
avvenuta l’11 febbraio 2011, è stata anticipata
da un aperitivo di benvenuto con degustazione
di prodotti tipici e vini della Regione Basilicata
organizzato dal Dipartimento Agricoltura della
Regione.
La reiterata attenzione sulla destinazione
Basilicata passa anche attraverso altre forme
mediatiche non strettamente visive ma sempre
stimolate dal film. Ad esempio il 2 aprile 2011 è
stato pubblicato sul sito Web TG COM, nella
sezione viaggi on the road, un articolo
redazionale dal titolo “Basilicata coast to coast un itinerario tra i paesaggi lucani ispirato al film
di Rocco Papaleo” , che descrive i diversi luoghi
della Basilicata prendendo spunto dall’itinerario
del film.
La “longevità” che il film garantisce all’immagine
di una location è testimoniata dall’interesse
mostrato da alcune riviste di viaggi e turismo per
il territorio lucano. Seguendo il tragitto
delineato in “Basilicata coast to coast” nel mese
di maggio 2011 sono stati organizzati
dall’Agenzia di Promozione Territoriale (APT)
della Basilicata tre press tour per “Riders italian
magazine”, “Itinerari e luoghi” e “Plain air”.
Simile iniziativa si è svolta il 26 aprile 2011 a
Mar del Plata, nella provincia di Buenos Aires in
Argentina, sempre in occasione del 150°
anniversario dell'Unita dell'Italia.
La proiezione della pellicola e l’attenzione sulla
Basilicata è proseguita anche all’interno di altre
iniziative non strettamente cinematografiche. Tra
queste
ricordiamo
la
tavola
rotonda
“L'esperienza lucana del distretto tecnologico
dell’osservazione della terra”quella organizzata a
Bruxelles dalla Regione Basilicata, al termine
della quale è stato proiettato, con sottotitoli in
inglese, il film del regista lucano.
24
La longevity di un film riguarda la lunga coda del prodotto
audiovisivo che non esaurisce la sua visibilità con l’uscita in
sala, ma gode anche delle proiezioni di festival e rassegne,
del circuito homevideo, streaming e pay per view (si veda
Beeton 2005).
11
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
CAPITOLO 2
L’ANALISI SUL CAMPO:
L’EFFETTO TURISTICO
DI BASILICATA
COAST TO COAST
2.1 Obiettivi e metodologia
dell’indagine
La ricerca sul campo svolta nel periodo
compreso tra novembre 2010 e aprile 2011 è
stata condotta con l’obiettivo generale, di
indagare sul rapporto tra cinema e turismo in
Basilicata, analizzando, nello specifico, gli effetti
che il film “Basilicata coast to coast” ha avuto
sul turismo locale.
Per approfondire le motivazioni che hanno
portato alla realizzazione del film e per
comprendere meglio la genesi di questo movie
tour in Basilicata, l’indagine è stata avviata con
alcune interviste semi strutturate che hanno
coinvolto Enti e Istituzioni che hanno creduto
nelle potenzialità del film e, quindi, sostenuto
anche economicamente la produzione.
Parallelamente, per indagare le ripercussioni sul
territorio riconducibili al film, è stato
somministrato un questionario telefonico a tutti
gli operatori turistici presenti nelle location
utilizzate dal film. Questi due momenti
dell’indagine hanno anche permesso di
effettuare una mappatura delle iniziative attivate
da istituzioni pubbliche e da privati proprio per
utilizzare la popolarità del film “Basilicata coast
to coast”, anche per fini turistici. L’analisi sul
campo è stata completata dalla rilevazione delle
opinioni di alcuni turisti che, dopo aver visto il
film (accogliendo spesso le proposte di viaggio
di tour operator nazionali), hanno deciso di
visitare la Basilicata nel corso dell’estate 2011.
Le interviste semi strutturate rivolte alle
Istituzioni locali avevano l'obiettivo di
raccogliere in modo non standardizzato una
serie di informazioni relative alla genesi del film
di Papaleo e alle sue ripercussioni sull’immagine,
e quindi sulla promozione anche turistica, della
regione. La tecnica dell’intervista semi
strutturata25, lasciando all'intervistato ampia
autonomia nella discussione, ha permesso di
raccogliere anche informazioni aggiuntive a
25
Corbetta (2003) la definisce come «una conversazione
avente finalità di tipo conoscitivo, provocata e guidata
dall'intervistatore, sulla base di uno schema flessibile di
interrogazione»
quelle espressamente richieste arricchendo il
quadro conoscitivo della ricerca di una serie di
dati inizialmente non presi in esame. L'intervista
è stata articolata in 4 sezioni: le prime domande
avevano l’obiettivo di capire come fosse nata la
collaborazione tra le istituzioni e la produzione e
se le prime avessero giocato un ruolo attivo in
tale progetto; la seconda era orientata a
comprendere il perché del loro coinvolgimento e,
in particolare, quali fossero state le motivazioni
alla base del sostegno, anche economico, dato
al film; la terza sezione chiedeva all’intervistato
una valutazione del film in termini di impatto
turistico sul territorio. L’ultima sezione cercava di
capite se e in che termini la produzione o gli
sviluppi turistici legati al film avessero avuto
impatti sulla comunità locale.
Il questionario telefonico, utilizzato per
contattare gli operatori turistici dell’area, è stato
scelto sia per ovviare ai problemi relativi al
raggiungimento fisico degli intervistati (la
rilevazione è avvenuta in un periodo di bassa
stagione che coincide di frequente con il periodo
di chiusura di alcune strutture), sia per le minori
resistenze alla concessione dell’intervista che
solitamente si riscontrano con questo tipo di
contatto (Corbetta, 2003). Il questionario è
stato
strutturato
con
12
domande
prevalentemente a risposta chiusa divise in tre
sezioni. La prima invitava l’intervistato a
esprimere la propria opinione sul cineturismo
quale possibile strumento di promozione della
Basilicata e a indicare gli strumenti più efficaci
per favorire un utilizzo delle location della
regione per fini cinematografici. La seconda
parte indagava sugli effetti turistici prodotti dal
film ”Basilicata coast to coast”, sia in termini di
immagine e conoscenza del territorio, sia in
termini di flussi e quindi anche di ricavi per
l’economia locale. Le ultime domande di questa
sezione facevano emergere le eventuali azioni
messe in atto dagli operatori turistici locali per
promuovere il proprio territorio e la propria
attività/prodotto sfruttando la popolarità del
film “Basilicata coast to coast”.
L’ultima fase dell’indagine ha coinvolto i turisti
arrivati in Basilicata sulla scia del successo di
“Basilicata coast to coast”. È stato loro
proposto un questionario a risposta aperta che li
invitava ad esprimersi sulle aspettative che
avevano prima di intraprendere il viaggio,
sull’immagine della Basilicata che il film aveva
trasmesso loro (e sulla rispondenza di questa
con la realtà che avevano “vissuto” durante il
viaggio), sul grado di soddisfazione e sui punti di
forza e di debolezza dell’offerta turistica lucana.
12
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
2.2 Il campione
Fig. 5: I comuni ripresi nel film
Per la prima fase dell’indagine, svolta tramite
interviste faccia a faccia, sono stati coinvolti
esponenti dell’APT Basilicata, rappresentati
della Regione (che ha finanziato con circa
300.000 euro le attività di promozione e
commercializzazione del film utilizzando fondi
Fesr26), i responsabili di 2 Gruppi di Azione
Locale (GAL Akiris e GAL Basento Camastra)
della Basilicata (che hanno contribuito alla
definizione del percorso e delle tappe del viaggio
intrapreso dai protagonisti del film), alcuni
esponenti dei comuni utilizzati come set per il
film.
Per l’indagine telefonica, invece, sono stati
contattati tutti gli operatori turistici presenti nei
comuni utilizzati come set (o comunque citati)
26
Il FESR è il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Esso
finanzia gli investimenti produttivi che rendono possibile la
creazione ed il mantenimento dell’occupazione, la
realizzazione delle infrastrutture, le iniziative di sviluppo
locale e le attività delle piccole e medie imprese, la ricerca e
lo sviluppo tecnologico, la tutela dell’ambiente e finanzia
attività nel settore trasporti, ricerca ed innovazione,
recupero urbano e riconversione industriale, turismo.
per il film. In particolare sono stati intervistati gli
operatori della ricettività (hotel, bed and
breakfast, agriturismi), i titolari di attività
ristorative, e gli intermediari del turismo (agenzie
di viaggi e tour operator).
Il 65% del nostro campione è stato costituito da
titolari di hotel e ristoranti (strutture turistiche
maggiormente presenti nell’area). Più del 60%
dei questionari è stato somministrato ad
operatori di Maratea, sulla costa tirrenica e
Scanzano sulla costa ionica (rispettivamente il
punto di partenza e il punto di arrivo del gruppo
di Basilicata cost to coast), comuni già
interessati da flussi turistici e, per questo, dotate
di un numero maggiore di servizi legati a questo
settore.
I turisti arrivati in Basilicata attraverso alcuni
tour operator nazionali specializzati nel
segmento della vacanza a piedi e del turismo
responsabile, sono stati contattati via mail o
incontrati direttamente alla fine del loro viaggio.
Si tratta di persone con un’ età media di 40/50
13
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
anni, istruzione medio-alta, per lo più liberi
professionisti provenienti dal Centro-Nord27.
2.3 La genesi del film
Le informazioni raccolte dalle interviste faccia a
faccia fanno emergere come il film abbia
beneficiato, nella fase di ideazione, di un
importante supporto da parte di alcuni GAL
lucani e di vari organi della Regione. E’ possibile
ipotizzare che la profonda conoscenza del
territorio e delle sue risorse posseduta da questi
Enti abbia permesso al film di divenire reale
strumento di promozione del territorio, descritto
nelle sue caratteristiche paesaggistiche, storicoculturali ed enogastronomiche. I GAL28, in
particolare, hanno aderito al progetto sia perché
«ritengono il cinema un efficace mezzo di
promozione del territorio, uno strumento molto
più incisivo di altre iniziative attuate in passato,
che rappresenta fedelmente quelle che sono le
qualità/tipicità del territorio della Basilicata29»,
sia perché l’immagine della Basilicata che
emerge dal film è in linea con l’idea del GAL,
cioè «una Basilicata caratterizzata da un modo
di vita alternativo, autentico e lento,
un’immagine rivolta ad un target turistico in
grado di apprezzare la ruralità di tali aree interne
della regione30».
Dalle testimonianze raccolte, emerge, quindi, un
film che non solo parla della Basilicata ma che
accoglie e fa proprie le voci del territorio,
facendo emergere specificità riconosciute come
tali anche dagli abitanti e dagli operatori
dell’area31.
Anche l’Ente regionale ha colto le potenzialità
promozionali del film decidendo di contribuire
economicamente al progetto, inserito tra le
azioni di marketing territoriale. «La promozione
della
Basilicata
tramite
una
pellicola
cinematografica è molto più efficace di un
semplice spot, che spesso può apparire come
autoreferenziale e quindi con minore credibilità
da parte dell’audience32». Gli obiettivi erano, da
un lato quello di avviare un posizionamento
della Basilicata nel mercato del turismo rurale33,
presentata come destinazione immersa nel verde
e caratterizzata da valori e tradizioni ancora
radicate al territorio e, dall’altro quello di fornire
precise
indicazioni
geografiche
e
toponomastiche relative a questa regione non
ben identificabile dell’Italia («… sì, la Basilicata
esiste, è un po’ come il concetto di Dio, ci credi
o non ci credi» (Basilicata coast to coast, 2010).
Il film quindi «ha rappresentato una ghiotta
occasione per il solo fatto di avere il nome
Basilicata nel titolo che è girato in tutta Italia,
nelle maggiori città della penisola34».
2.4 Le opportunità del cineturismo
per l’immagine della Basilicata
In generale il grande schermo è considerato dalla
quasi totalità degli operatori turistici coinvolti
tramite il questionario come una particolare
tipologia di marketing territoriale che
permetterebbe di diffondere maggiormente
l'immagine e la conoscenza della Basilicata.
Alla
domanda
“ritiene
che
l’attività
cinematografica possa rappresentare una forma
di promozione del territorio” la quasi totalità (il
96,4%) degli intervistati dichiara che l'attività
cinematografica
effettivamente
può
rappresentare una forma di promozione del
territorio della Basilicata. Il cinema è
considerato, in particolare, un ottimo strumento
per promuovere territori poco conosciuti a cui
spesso vengono associati, grazie alla narrazione
cinematografica, significati simbolici che ne
amplificano le specificità e suscitano una forte
curiosità nello spettatore.
Quasi il 70% degli intervistati ritiene che il film
“Basilicata coast to coast” abbia influito
positivamente sul turismo locale mostrando i
colori e i paesaggi dell'area e, allo stesso tempo,
facendo emergere le specificità identitarie di un
27
Si precisa che i due tour operator nazionali (Walden Viaggi Solidali e Via dei Canti), promotori dell’iniziativa,
hanno le loro sedi nell’area centro nord dell’Italia.
28
Tutti i sei GAL della Basilicata hanno contribuito anche
finanziariamente alla realizzazione del film.
29
Intervista a Domenico Romaniello, Gal Basento Calastra,
del 16 dicembre 2010
30
Intervista a Ennio Di Lorenzo, Gal Akiris, del 2 dicembre
2010
31
Emblematico a tal proposito è il cambio di percorso che
Papaleo inizialmente aveva pensato per i suoi protagonisti e
che invece subisce delle variazioni proprio dopo aver
ascoltato suggerimenti e indicazioni provenienti da alcuni
GAL.
32
Del coinvolgimento dell’Ente regionale se ne è parlato
con l’ufficio “Autorità di Gestione del PO FESR Basilicata”.
L’interessamento alla pellicola di Papaleo è nato in seguito
alla richiesta di finanziamento avanzata dalla casa
produttrice, la Paco Cinematografica. Intervista, svolta il 21
marzo 2011, ha coinvolto Raffaele Paciello.
33
Il Piano Turistico Regionale del 2009 parla della strategia
diretta a trasformare la scarsa notorietà e visibilità
internazionale e nazionale della regione Basilicata da punto
di debolezza in un punto di forza.
34
Intervista a Giampiero Perri, APT Basilicata, del 10
maggio 2011
14
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
territorio
ancora
conosciuto.
turisticamente
poco
Relativamente all'effetto generato sul territorio
dalla realizzazione e successiva distribuzione del
film, gli intervistati dichiarano che l'impatto
principale è legato alla diffusione dell'immagine
e alla maggiore conoscenza del territorio (40%),
seguito da un effetto sull'economia locale e
dall'incremento dei flussi turistici. Secondo gli
intervistati, quindi, uno dei principali meriti del
film è quello di aver favorito la conoscenza della
Basilicata e del suo patrimonio naturalistico e
storico-culturale
Fig. 6: Settori su cui il film BCTC
ha avuto impatti
attraverso i cinema all’aperto, della versione
DVD della Eagles Pictures, dei DVD noleggiati,
della distribuzione nel circuito SKY Cinema e
della prossima uscita su Mediaset35». Si
evidenzia così una delle potenzialità dei prodotti
audiovisivi: la longevity, ovvero la capacità di
reiterare nel tempo e nello spazio l’immagine di
un territorio e quindi la promozione anche
turistica dello stesso.
Interessante è anche il confronto con altri film
che hanno “portato” la Basilicata sul grande
schermo. Opinione condivisa da molti è che a
differenza di altre produzioni cinematografiche
che hanno usato la Basilicata per rappresentare
altri luoghi (ad esempio “The Passion” in cui la
città di Matera è utilizzata per “parlare” della
Palestina), il film di Papaleo, mettendo il
territorio lucano al centro della narrazione
(indicando anche le località e i prodotti tipici),
garantisce al territorio una maggiore visibilità
anche turistica.
L’immagine della Basilicata che emerge dal film,
tuttavia, non è paragonabile a quella di una
cartolina o di un manifesto, statica e fedelmente
legata alla realtà. La storia, le vicende dei
personaggi, le inquadrature, le musiche
arricchiscono il territorio di elementi, non
tangibili ma percepiti dallo spettatore, che
contribuiscono a presentare la Basilicata come
«una regione trasognata, sospesa tra la
conservazione della sua autenticità e l'ansia di
modernità»36.
2.5 Le opportunità del cineturismo
per l’economia locale
Opinione diffusa è che iniziative come questa
debbano essere incentivate soprattutto per
generare curiosità e dare visibilità alle zone
interne della regione, turisticamente ancora in
una fase esplorativa (Butler, 1980) ma dotate di
un importante patrimonio da mettere a valore.
Anche dalle interviste ai GAL e alle Istituzioni
locali emerge la convinzione che il cinema possa
rappresentare uno strumento innovativo in
grado di diffondere la conoscenza del territorio.
Si pone l’accento, in particolare, sulle
potenzialità legate alla velocità e alla diffusione
che i prodotti cinematografici e i differenti modi
di fruizione garantiscono all’immagine di un
territorio. «Il film è uscito in 202 sale di molte
città italiane ed è stato visto da circa 700.000
spettatori, per non contare poi della diffusione
Per quanto riguarda gli impatti sul turismo
locale legati alla curiosità e al desiderio suscitati
dalla visione di “Basilicata coast to coast” non è
facile dare delle indicazioni precise (come si è
detto in precedenza non è possibile individuare
nella motivazione al viaggio la rilevanza della
componente cineturistica rispetto alle altre).
Dall’indagine tuttavia emerge che poco meno
del 50% degli operatori turistici coinvolti ha
registrato nella propria attività lavorativa un
incremento di turisti. Nello specifico tale
incremento è stato inferiore al 10% per il 30%
degli operatori, tra il 10% e il 20% per il 58% e
compreso tra il 30% ed il 50% per il restante
12%.
35
Intervista a Domenico Romaniello, Gal Basento Calastra,
del 16 dicembre 2010
36
Intervista a Giampiero Perri, APT Basilicata, del 10
maggio 2011
15
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
«Ho visto arrivare nel mio ristorante gente
proveniente da Maratea che aveva effettuato il
percorso del film in camper, in macchina,
addirittura in bicicletta e a piedi. Grazie al film,
Fig. 7: Incremento dei turisti collegabili al film BCTC
anche località meno note della Basilicata, come
Scanzano Ionico, hanno potuto beneficiare di
una visibilità mai avuta prima, con ripercussioni
positive per gran parte degli operatori locali37».
Due domande del questionario cercavano di
verificare se la maggiore visibilità della Basilicata
e il maggior numero di visitatori riconducibili
alla diffusione del film avessero anche
contribuito ad accrescere il fatturato delle
aziende presenti nei territori interessati dalle
riprese. Il 65% dichiara di non aver avuto un
incremento dei ricavi. Dei restanti, il 58% ha
registrato un aumento inferiore al 10%, il 32% ha
avuto una crescita compresa tra il 10 e il 20%, il
restante 10% dichiara di aver registrato un
incremento dei ricavi superiore al 20%.
37
Intervista a Franco Lupoli, ristoratore di Scanzano Jonico,
del 23 marzo 2011
Le strutture che dichiarano di aver avuto un
aumento dei propri ricavi sono gli hotel, i
ristoranti e gli agriturismi che complessivamente
rappresentano circa il 90% di coloro che
affermano di aver avuto vantaggi anche
economici dalla realizzazione e diffusione del
film. Conferma della capacità del cinema di
generare effetti economici viene anche da un
operatore del settore ricettivo di Maratea la cui
struttura è stata utilizzata dalla troupe durante
la permanenza in Basilicata «ho ospitato per
circa 60 giorni la troupe nella mia struttura con
un incremento di fatturato di circa 60.000 €»,
dato significativo se letto anche in relazione al
periodo di bassa stagione in cui si sono svolte le
riprese e durante il quale la maggior parte delle
strutture turistiche dell’area registrano poche
presenza o in alcuni casi sono del tutto chiuse.
Maratea, Scanzano Jonico e Trecchina sono i
comuni nei quali si concentra il maggior numero
di operatori che hanno registrato sia un
aumento dei flussi sia un incremento dei ricavi.
16
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
Questo dato si spiega anche con la maggiore
visibilità turistica delle due località costiere
(Maratea e Scanzano Jonico).
della pellicola in una visita concreta alla
Regione, un’azione diretta a rafforzare il legame
tra film e territorio.
Anche i responsabili di Enti e Istituzioni locali,
intervistati nella prima fase dell’indagine sul
campo, confermano un incremento degli arrivi in
Basilicata sollecitati dal film. «Esiste una
domanda che sta interessando la Basilicata
proprio sulla scia della curiosità suscitata dalla
visione del film. Ne sono esempi i pacchetti
turistici venduti dai Tour Operator e la richiesta
da parte di testate giornalistiche (nazionali e
internazionali) di ripercorrere l'itinerario “coast
to coast”38».
Altra iniziativa istituzionale, messa in atto
sempre con l’obiettivo di sfruttare il cinema
come nuovo strumento di marketing turistico è
stata la conferenza stampa tenutasi alla Borsa
Internazionale del Turismo (BIT) del 2011 dal
titolo “Cinema in Basilicata e nuove forme di
narrazione”.
Fig. 8: La locandina della conferenza
stampa della BIT 2011
2.6 Basilicata coast to coast:
le iniziative collegate al film
Un’ulteriore azione svolta nel corso dell’indagine
è stata quella di ricercare e mappare le varie
iniziative, provenienti sia dal pubblico che dai
privati, nate sulla scia del film e che
rappresentano azioni dirette a sfruttare la
visibilità del territorio e la curiosità negli
spettatori create dal film.
Come constata Di Cesare (2007), infatti, il
cinema rappresenta una motivazione forte al
viaggio nella prima fase del processo di scelta
della destinazione, la nascita del desiderio di
vistare la location, per poi diventare meno
incisiva nella fase di conclusione, quella in cui
avviane l’effettivo acquisto. La destinazione,
quindi, deve essere in grado di spingere il turista
a portare a termine tale processo e deve farlo
predisponendo un prodotto adeguato alle sue
esigenze/aspettative, che abbia un giusto prezzo,
che sia facilmente acquistabile e che venga
promosso e comunicato in modo efficace.
Per promuovere la pellicola e il territorio
raccontato dal film e, allo stesso tempo, per
saldare
con
maggiore
intensità
la
rappresentazione cinematografica alle reali
specificità della Basilicata sono state adottate
differenti strategie di marketing. In occasione
dell’uscita del film nelle sale italiane (9 aprile
2010), ad esempio, è stato indetto un concorso
“Vedi il film e vinci un viaggio” il cui premio era
un viaggio in Basilicata, promosso e
sponsorizzato dall’APT regionale, dalla Shell e
dalla Total. Si tratta di un’interessante azione
promozionale finalizzata a trasformare la
motivazione nata nello spettatore dalla visione
38
Intervista a Giampiero Perri, APT Basilicata, del 10
maggio 2011
Anche questo evento ha cercato di rimarcare il
legame tra produzione cinematografica e
territorio. Tra gli ospiti intervenuti alla
conferenza stampa di inaugurazione, infatti,
anche due dei protagonisti del film (Rocco
Papaleo e Antonio Gerardi) a cui è stato affidato
il compito, in qualità di testimonial della
regione, di promuovere in modo originale e
meno formale, la Basilicata e le sue risorse.
In occasione della BIT 2011 è stato anche
presentato l’aggiornamento alla guida “Ciak si
viaggia! Location cinematografiche in Basilicata”
curata dall’APT regionale e contenente anche
una scheda del film e delle location interessate
da “Basilicata coast to coast”
Altro strumento di marketing territoriale legato
ai film sono le movie map che propongono tour
che seguono le location dei film. Anche per
“Basilicata coast to coast” è stato predisposto
17
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
tale strumento, inserito tuttavia solo nella
seconda edizione del DVD, messo in commercio
in un cofanetto contenente anche il “Post
scriptum”, un filmato promozionale, di circa 20
minuti, girato da Palaleo sulla Basilicata.
Originale e, soprattutto non legato ad un
intervento pubblico, è stato “Basilicata coast to
coast in 500 e macchine d’epoca” ideato da un
imprenditore lucano di Scanzano Jonico:
«All’evento svoltosi il 24 ottobre 2010, hanno
aderito inizialmente in 50 ma lungo il percorso
di 135 km (partenza da Maratea, sulla costa
tirrenica e arrivo a Scanzano, sul versante jonico)
molte altre auto d’epoca si sono aggregate alla
lunga carovana39». A conclusione della
passeggiata motoristica a tutti i partecipanti è
stata consegnata una targa a ricordo dell’evento
e un cesto di prodotti tipici del territorio
contenente anche una bottiglia di vino locale,
appositamente imbottigliata per l’occasione
(l’etichetta riporta le immagini di alcuni comuni
toccati dal tour: Maratea, Val sinni, Montalbano
Jonico, Scanzano). Ancora una volta il binomio
cinema e turismo entra appieno nelle dinamiche
di sviluppo e di promozione del territorio e delle
sue risorse.
per turisti interessati a vedere da vicino i luogo
narrati dalla pellicola di Papaleo. “Walden Viaggi a piedi” in collaborazione con “Viaggi
Solidali”40 ha proposto “Basilicata coast to
coast. Dal Tirreno allo Ionio, sulle tracce delle
suggestioni dell’omonimo film, per un viaggio
senza programma in una terra da scoprire.” Il
viaggio svoltosi dal 2 al 12 giugno 2011 con
partenza da Maratea (costa tirrenica) e
destinazione a Policoro (costa ionica), è stato
intrapreso da 12 camminatori desiderosi di
scoprire a piedi la regione e le sue risorse. «Sono
sempre alla ricerca di nuove proposte, idee, e
questa offertami dal film di Papaleo era perfetta.
Non potevo lasciarmi sfuggire un’occasione così
ghiotta. Conoscevo poco la Basilicata e grazie al
film ne ho apprezzato le specificità e,
soprattutto, ho potuto strutturare un viaggio a
piedi che in parte riprende quello fatto dal
gruppo della storia di Papaleo41».
Fig. 10: Il viaggio Basilicata coast to coast
di Walden e Viaggi Solidali
Fig. 9: Prodotti etichettati “Basilicata coast
to coast in 500 e macchine d’epoca”
Un altro pacchetto turistico è stato organizzato
e proposto da “Le Vie dei Canti”. Il tour, che già
nel titolo cita esplicitamente il film di Rocco
Papaleo, è presentato come «un appassionante
viaggio laico di paese in paese nel meridione
d’Italia» e viene inserito tra le novità all’interno
del catalogo del tour operator.
Ma le iniziative maggiormente rilevanti ai fini del
nostro studio sono state quelle legate alla
creazione di veri e propri pacchetti turistici. Sulla
scia del film, infatti, alcuni tour operator di
portata nazionale e specializzati in viaggi a piedi
hanno ideato e commercializzato delle proposte
39
Intervista a Franco Lupoli, ristoratore di Scanzano Jonico,
del 23 marzo 2011
40
Walden viaggi a piedi e Viaggi solidali sono tour
operator specializzati nel turismo responsabile, entrambi
sono iscritti a AITR (Associazione Italiana Turismo
Responsabile).
41
Intervista a Alessandro Vergari, Walden – viaggi a piedi,
del 4 maggio 2011
18
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
Fig 11: Il viaggio Basilicata coast to coast di Le vie dei Canti
«Un viaggio a piedi nei luoghi del film di Rocco
Papaleo, e lungo le coste tirreniche e ioniche alla
ricerca dei paesaggi naturali e agricoli da
scoprire a 3 km l’ora» è invece la proposta di
CamminAmare, associazione di promozione
sociale specializzata nell’organizzazione di viaggi
a piedi. Un percorso di 11 tappe in 16 giorni, in
programma ad ottobre 2011 impostato sulla
gratuità e sull’ospitalità privata e finalizzato a
conoscere, a “velocità bassa” la Basilicata, il suo
popolo, le sue tradizioni.
Fig. 12: Il viaggio Basilicata coast to coast
di CamminAmare
2.7 Le opinioni dei turisti
L’ultima parte della nostra indagine ha coinvolto
alcuni viaggiatori che hanno scelto la Basilicata
come destinazione, a seguito della visione del
film e su sollecitazione di pacchetti turistici
meno usuali promossi da alcuni tour operator
nazionali.
Alcuni turisti sono stati incontrati direttamente
durante il loro viaggio a piedi in Basilicata altri,
invece, contattati tramite mail.
Questa fase ha permesso di indagare
sull’immagine e sul livello di conoscenza della
Basilicata che ciascun partecipante aveva prima
della visione del film (e su come il film di
Papaleo abbia eventualmente influito nel
modificarla), sulle motivazioni che hanno spinto
a prendere parte al viaggio itinerante, e infine
sulle aspettative che ciascuno aveva quando ha
deciso di intraprendere il tour.
Gran parte degli intervistati aveva, prima della
visione del film, una conoscenza della Basilicata
molto limitata, e spesso legata esclusivamente
alla città di Matera. Alcuni degli intervistati non
conoscevano affatto questo territorio («Non
avevo nessuna idea di cosa potesse offrire», «La
conoscevo poco, la consideravo simile ad altre
regioni del Sud »). Tale situazione è confermata
anche da uno degli organizzatori: «Per me la
19
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
Basilicata era, come si dice anche nel film, un
buco nero nella geografia dell'Italia. Si legge
molto poco della regione, e oltre a Maratea e a
Matera, si conoscono pochissimo le sue
ricchezze culturali e naturalistiche42».
Il film ha dato a tutti la possibilità di apprezzare
in particolare le risorse naturalistiche e le
caratteristiche di alcuni borghi della regione
(«Mi è sembrata una terra selvaggia e
interessante». «Una terra rigogliosa e verde, una
terra dove il tempo si ferma». «Terra dai
paesaggi molto suggestivi»). La Basilicata
richiama nell’immaginario di molti l’idea di un
luogo ancora preservato, dove poter vivere in
maniera semplice, una terra poco conosciuta ma
che, proprio per questo, riserva al viaggiatore
inattese possibilità ancora tutte da esplorare. In
questo senso, la dimensione romantica e
naturalistica espressa dal film di Papaleo sembra
abbia stimolato la curiosità turistica e promosso
un’immagine “trasognata”, ma comunque
veritiera, della regione. La Basilicata colpisce per
la sua tranquillità e per la lontananza dalla
frenesia moderna, evidenziata anche dal film. «E'
una regione che mi ha incuriosito e che valeva la
pena di vedere, proprio perché ancora non è
stata
scoperta,
catalogata,
omologata,
43
omogeneizzata ». La decisione di esplorare
questa regione attraverso il cammino è legata in
particolare alla convinzione che la strada a piedi
permetta di fare “esperienza di un territorio” e
quindi di percepire con maggior forza e
intensità, i luoghi, gli ambienti, la natura e le
persone che si incontrano. Tutti gli intervistati
concordano nel considerare le loro aspettative
più che soddisfatte («Ho trovato molta
accoglienza, disponibilità e pulizia. Anche per la
sicurezza non abbiamo avuto problemi». «Forse
molto di più di quello che pensavo». «Le mie
aspettative sono state soddisfatte») e
individuano nell’ospitalità, nel paesaggio e nel
buon cibo i punti di forza del territorio lucano.
Allo stesso tempo, però, gli intervistati
evidenziano la necessità di migliorare l’offerta
turistica sia sfruttando maggiormente il
patrimonio naturalistico della regione («occorre
una maggiore manutenzione e un miglioramento
della segnaletica relativa alla rete sentieristica».
«Tracciare o segnare percorsi tematici da fare a
cavallo, mountain bike, a piedi permetterebbe di
apprezzare maggiormente questo territorio») sia
promuovendo in modo integrato le risorse locali,
sostenendo e incentivando l’iniziativa privata
(«Sarebbe utile per gli operatori locali mettersi in
rete in modo da unire i vari settori: gastronomia,
ristorazione, alloggi, escursionismo e offrire così
ai turisti prodotti più strutturati». «Ho trovato
poche iniziative imprenditoriali legate a
Basilicata coast to coast, occorre promuoverne
altre. Ne vale la pena»).
42
Intervista a Alessandro Vergari, Walden – viaggi a piedi,
del 4 maggio 2011
43
Intervista a Alessandro Vergari, Walden – viaggi a piedi,
del 4 maggio 2011
20
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
NOTE CONCLUSIVE
L’indagine sul campo conferma il ruolo che il
cinema
può
avere
nella
promozione
dell’immagine di un territorio, soprattutto se
poco conosciuto come la Basilicata. Si tratta
infatti di una regione che risulta turisticamente
ancora tra le meno note d’Italia (nonostante il
ricco patrimonio naturalistico, paesaggistico e
storico-culturale di cui dispone) e nella quale il
settore turistico risulta ancora in una fase
pioneristica.
Rispetto all’impatto sui flussi turistici l’indagine
fa registrare dei dati che possono essere
considerati mediamente soddisfacenti. Questo
conferma la complessità del processo che porta
un turista in una destinazione dopo averla vista
sullo schermo e soprattutto dimostra che non si
tratta di un processo che avviene in modo
automatico. Come abbiamo detto nei paragrafi
precedenti, affinché la motivazione a visitare una
destinazione si concretizzi in una visita effettiva,
è indispensabile che il management della
destinazione non trascuri tutte quelle fasi
necessarie a soddisfare la domanda.
La creazione di un prodotto specifico, l’adeguata
comunicazione del prodotto al target, la
definizione
di
un
giusto
prezzo,
la
commercializzazione del prodotto sono tappe
indispensabili per poter trasformare delle
potenzialità turistiche in reali occasioni
economiche per un territorio.
Lo scarso incremento di turisti registrato dagli
operatori intervistati può spiegarsi proprio con
l’assenza di prodotti a tema legati al film
“Basilicata coast to coast”. L’indagine ha messo
in evidenza che, se si esclude l’evento “Basilicata
coast to coast in 500 e macchine d’epoca”
nessun altra iniziativa di rilievo è stata messa in
atto dagli imprenditori e dalle istituzioni locali.
Secondo il concetto di marketing, una
destinazione dovrebbe tentare di fornire prodotti
capaci da un lato di soddisfare i bisogni dei
clienti attraverso un insieme coordinato di
servizi, prodotti e attività e, dall’altro di
raggiungere i propri obiettivi di miglioramento
economico (Ajay, Kolhy, Bernard, Yaworsky,
1990).
Sulla base di quanto è stato osservato in questo
lavoro, il cinema è un importante strumento di
promozione del territorio in sintonia anche con
la tendenza in atto nel settore turistico, alla
ricerca di nuove destinazioni e di prodotti
innovativi (Plan desarrollo turistico de Sevilla,
2009). Tuttavia il cinema rappresenta una
21
Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
motivazione forte nella prima fase del processo
di acquisto del turista (nascita del desiderio di
visitare la location) ma poi diventa meno incisiva
nelle fasi di conclusione del processo
(l’acquisto). Ne consegue, quindi, che la
destinazione deve essere in grado di spingere il
turista a concretizzare tale processo in modo
rapido fornendo informazioni utili e dettagliate.
Uno degli strumenti utilizzabili per tale scopo è il
Web. In questo senso, la mancanza di film site
che fornisca dati e notizie sulla Basilicata quale
set cinematografico, sulle produzioni realizzate e
sulle relative location rende più difficile orientare
l’interesse cineturistico verso la terra lucana. Per
quanto riguarda “Basilicata coast to coast”, in
particolare,
il
sito
web
dedicato
(www.basilicatacoasttocoast.it) non presenta
alcun link o informazioni sulle location utilizzate
come set per le riprese.
Come abbiamo visto, il film “Basilicata coast to
coast” è stato pensato anche per stimolare la
curiosità verso questa regione, fornendo un
percorso facilmente rintracciabile (grazie alle
puntuali indicazioni geografiche), effettuando
un’importante azione di product placement dei
prodotti tipici, facendo emergere nel corso della
narrazione alcuni elementi caratterizzanti
l’identità locale. Tuttavia l’unica movie map del
film, non è presente in tutte le edizioni del DVD
(quello commercializzato sul mercato subito
dopo il film e quello distribuito attraverso i
periodici44 ne sono privi) e non contiene
riferimenti a strutture ricettive, ristorative
presenti nelle location oggetto del film.
Anche altri prodotti dedicati al cineturista come
ad esempio gli itinerari georeferenziati fruibili
tramite
smarthphone
che
guidano
l’appassionato del cinema lungo le location dei
film45, sono assenti.
turistico e quindi anche i benefici economici ad
esso connessi.
Nel caso di “Basilicata coast to coast” da una
parte vi è stata un’importante strategia di
promozione cinematografica del territorio, in cui
i Gal e la Regione sono intervenuti direttamente
sia nella definizione delle location che attraverso il
sostegno economico, dall’altra è mancato
l’accompagnamento del film lungo il suo intero
arco vitale. Così all’incremento di visibilità della
Basilicata sul territorio nazionale, determinato
dal successo del film e anche da alcune iniziative
organizzate dall’APT Basilicata, non ha fatto
seguito un’altrettanto dinamica evoluzione
dell’offerta che avrebbe dovuto attivarsi per
creare prodotti in linea con questa domanda
turistica di nicchia. È mancata, quindi,
un’efficace iniziativa privata volta a cogliere le
opportunità offerte sia dal film, sia dalle azioni
promozionali della pellicola garantite da alcune
iniziative pubbliche.
È tuttavia opportuno evidenziare come, essendo
il fenomeno cineturistico ancora sconosciuto a
molto operatori locali, il territorio per poter
essere pro-attivo ad una domanda di questo
particolare settore turistico, debba essere
preventivamente coinvolto e aiutato a
comprendere la portata del fenomeno e a
mettere in atto le necessarie iniziative per
coglierne i benefici.
Sui
limiti
della
strategia
integrata
(pubblico/privato), di un’adeguata reattività del
privato e di un coordinamento tra gli enti locali
ha sicuramente influito l’assenza di una film
commission regionale46 sulla cui costituzione ci
si confronta da alcuni anni e di cui “Basilicata
coast to coast” ne ha riproposto l’urgenza.
Quelli appena citati sono esempi di azioni che
una destinazione dovrebbe mettere in campo per
cavalcare il fenomeno del cineturismo, tuttavia
per la realizzazione di un prodotto cineturistico
efficace la sfida si gioca anche a un livello
superiore, a livello di strategia. I responsabili
della destinazione, infatti, dovrebbero attuare
mirate strategie di destination management
finalizzate proprio ad incrementare il movimento
46
44
Il DVD di Basilicata coast to coast è stato distribuito in
allegato al numero di TV Sorrisi e canzoni.
45
Come ad esempio accade su visitbritain.com, il sito
dell’ente turistico britannico, dove è possibile scaricare
gratuitamente l’iphone movie app per scoprire tutte le
location utilizzate nei film girati in Gran Bretagna.
Basti pensare al ruolo che ha svolto la Santa Barbara
Film Commission con “Sideways”, un film girato in
California che ha una struttura molto simile a “Basilicata
coast to coast”. La film commission ha seguito l’intero arco
di vita della pellicola concertando con la produzione la
scelta delle location, organizzando eventi promozionali,
coinvolgendo gli operatori turistici e favorendo la creazione
di pacchetti turistici a tema (si veda Rocco 2006).
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Rapporto di ricerca FEEM − L’effetto “Basilicata coast to coast” sul turismo in Basilicata
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