Doc addio: cosa cambia per il vino europeo

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AT T U A L I TÀ
POLITICA
• I N T E R V I S TA A G I U S E P P E M A R T E L L I
Cosa cambierà in pratica? Diverse cose.
Innanzitutto le dop conterranno le attuali
doc e docg e le igt diventeranno igp. Un altro
cambiamento sostanziale riguarda la procedura che sarà esperita, inizialmente a livello
nazionale e successivamente a livello comunitario, per concretizzarsi con la registrazione
o con il rigetto delle dop e delle igp da parte
dell’Unione Europea, anche se approvate dal
nostro Ministero.
Cambiano radicalmente anche i soggetti
che possono fare richiesta di approvazione
Il presidente del Comitato nazionale vini, da poco nominato, spiega
e di modifica dei disciplinari di produzione.
cosa cambierà per il sistema delle denominazioni dei vini con la nuova La domanda per una igp o per una dop potrà
essere infatti presentata da qualunque assoocm: tanti nuovi adempimenti che impegneranno sia i produttori
ciazione di produttori e, in casi eccezionali,
che il Ministero, con conseguenze ancora da valutare con precisione
anche da singoli produttori. Quindi, a differenza di oggi, non potranno più essere presentate dalle Regioni o dalle organizzazioni
di categoria.
di Alberto Andrioli
Anche per gli attuali vini a igt
sivamente 357, di cui 41 docg e
verrà delimitata la zona di vinifi316 doc, pari a quasi il 35% della
o scorso ottobre il ministro delle poli- produzione nazionale. Le indicazione, che attualmente è libera,
tiche agricole Luca Zaia ha nominato cazioni geografiche tipiche soe anche per questi vini verranno
Giuseppe Martelli presidente del Co- no complessivamente 120, ossia
istituiti i controlli analitici od ormitato nazionale vino, organo del Mipaaf con poco più del 25% dell’intera proganolettici che attualmente sono
competenza consultiva, propositiva e ammi- duzione, mentre la rimante perobbligatori solo per i vqprd.
nistrativa su tutti i vini designati con nome centuale è rappresentata dai vini
Una delle innovazioni certageografico.
mente più rivoluzionarie è quelda tavola.
Martelli , ricordiamo, è uno dei maggiori
la che prevede, tra le indicazioni
La sua nomina a presidente
esperti italiani del mondo del vino: diretto- del Comitato nazionale vini avfacoltative, la possibilità di porre generale di Assoenologi e presidente del- viene in un momento delicato,
re in etichetta sia l’annata sia il
Giuseppe Martelli nome del vitigno anche per i vil’Union internationale des oenologues.
alla vigilia dell’entrata in vigoNella sua nuova veste si troverà ad affronta- re effettivo della nuova ocm di
ni senza indicazione geografica,
re i cambiamenti anche rilevanti che il settore settore. Si parla del possibile rischio di uno ossia per i vecchi «vini da tavola», che con
enologico dovrà affrontare dopo l’approvazio- stravolgimento del sistema delle denomina- la nuova ocm non esistono più. Tutto ciò a
ne della nuova ocm vino, e proprio su questi zioni così come l’abbiamo conosciuto finora. determinate condizioni di controllo stabitemi gli abbiamo rivolto alcune domande.
lite dagli Stati membri, che dovranno anche
Cosa cambierà in pratica?
Incominciamo dalla situazione attuale:
Che la nuova ocm vino per l’Italia sia un prevedere la lista delle varietà da escludere,
qual è il quadro delle denominazioni dei grande pasticcio, come direttore generale di qualora creino confusione con igp e dop già
vini italiani rispetto alla produzione glo- Assoenologi, l’ho detto e ripetuto, così come esistenti.
bale?
Credo valga la pena anche ricordare che
però ho affermato che ormai i giochi sono fatLa produzione mondiale di vino sulla ba- ti e che quindi è inutile recriminare su quello le denominazioni di origine dei vini (le atse della media del triennio 2004-2006, ossia che si poteva fare e che non è stato fatto.
tuali doc e docg) e le indicazioni geografidell’ultimo dato disponibile, è di
che tipiche (igt), riconosciute sulla
circa 300 milioni di ettolitri, di cui
base di quanto sancito dalla pre170 milioni provengono dai Paesi
cedente normativa comunitaria e
dell’Unione Europea, che produnazionale, sono automaticamencono il 60% del vino mondiale. Il
te riconosciute, ovvero protette,
17% della produzione mondiale e
e quindi iscritte dalla Commisil 30% di quella comunitaria «parsione nel registro Ue, a decorrere
lano italiano».
dal 1° agosto 2009. Attenzione peLa media delle nostre produziorò, perché l’iscrizione automatica
ni è diversa a seconda dei periodi
comporta comunque che, entro il
considerati. Essa infatti è di 59,2
31 dicembre 2011, gli Stati membri
milioni di ettolitri se riferita al depresentino alla Commissione, per
cennio 1988-1997, cala a 56,6 miciascuna dop e igp, i relativi fascilioni di ettolitri se rapportata al
coli, ossia i disciplinari di produperiodo 1998-2007, per diminuire
zione e i decreti nazionali di apa 48 milioni se calcolata sugli ultiprovazione.
mi cinque anni (2003-2007).
La Commissione Ue esamineA dicembre 2008 le denomirà i fascicoli e avrà tempo fino al
Cambierà completamente il meccanismo di attribuzione
nazioni di origine sono complesdella denominazione protetta ai vini
31 dicembre 2014 per decidere la
Doc addio: cosa cambia
per il vino europeo
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L’Informatore Agrario • 2/2009
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cancellazione delle denominazioni e delle
indicazioni non conformi a quanto previsto
dalla nuova ocm.
Altro aspetto da tener ben presente è che
la Commissione iscriverà altresì nel registro
le dop e le igp comunicate dal Ministero successivamente al 1° agosto 2009, ma le cui richieste di approvazione o di modifica siano
pervenute allo stesso Ministero entro il 1°
aprile 2009.
Certamente uno dei lavori più massici che
il Dicastero dell’agricoltura dovrà fare entro il 31 luglio 2009 sarà quello di apportate
le modifiche ai disciplinari dei vini igt per
quanto concerne la delimitazione delle zone
Adesso occorre mettere mano
di vinificazione. Data che, speriamo, venga
alla revisione della legge 164/92
procrastinata al 2010.
Un lavoro quindi non indifferente che il o l’istituzione che rappresenta, ma nell’inteministro, anche attraverso il Comitato na- resse dei milioni di produttori e imprenditori
zionale vini, dovrà concretizzare. Sono otti- che, con grandi sacrifici, hanno saputo vinmista, ma anche un po’ preoccupato.
cere tante sfide e che oggi attendono risposte
Quale ruolo potranno avere in futuro i concrete, veloci e obiettive.
Consorzi di tutela?
Del resto la situazione economica è sotto
Allo stato attuale delle cose i Consorzi han- gli occhi di tutti, ma nonostante ciò il nostro
no due ruoli fondamentali, quello della valo- comparto rimane uno dei principali, se non
rizzazione e quello della tutela della denomi- il principale, dell’agroalimentare italiano, se
nazione di riferimento, che credo rimarran- è vero come è vero che su 100 euro di prono immutati. Cambierà invece l’attuazione dotti venduti all’estero, ben 20 euro derivapratica dei controlli, che sarà operata da un no dal vigneto, percentuale che raggiunge i
altro organismo.
40 in alcuni importanti mercati come quelTutto comunque dipenderà dai contenuti li degli Stati Uniti d’America, del Canada e
dei regolamenti applicativi della nuova ocm del Giappone.
vino e dai conseguenti provvedimenti nazioMa per poter consolidare queste posizioni
nali che, immagino, non si scosteranno da e conquistarne altre, il settore, in particolar
quelli previsti per le altre dop dell’agroali- modo in questo difficile momento, ha bisogno
mentare, come fordi «potare i campanimaggi, salumi, ecc.
li», unire le forze, nonIl Comitato nazionale vini dovrà
Pertanto se i controlché di poche e chiare
dare risposte efficaci alle nuove
li saranno effettuati da
norme da tutti rispetesigenze del dopo-ocm
un ente esterno, ritentate e fatte rispettare.
go che la promozione
Su questo fronte risarà affidata erga omtengo che il Comitato
nes ai consorzi, così come la gestione della nazionale vini possa fare molto. Mi auguro
denominazione e la vigilanza sui mercati, che ci riesca.
ovvero la verifica che in vendita, in Italia e
Negli ultimi anni si è detto, giustamente,
all’estero, ci siano solo prodotti conformi alla che era inutile mettere mano alla riforma
denominazione.
della legge 164 prima che fossero definite
Di fronte a tutte queste novità quali so- le nuove norme europee: pensa che ora ci
no i suoi propositi come presidente del Co- sia lo spazio e la volontà per cambiare la
mitato?
legge nazionale?
Scopo principale dei precedenti analoghi
Ci deve essere, anche perché una rivisiComitati era quello del disbrigo delle pratiche tazione della 164/92 ci viene praticamente
correnti, più che altro rappresentate dall’ap- imposta dalla nuova ocm. Ritengo quindi
provazione o dalla modifica dei disciplinari che appena definito il quadro normativo codi produzione. Primaria fi nalità di questo munitario il Ministero proceda a rivisitare
Comitato è invece quella di dare risposte alle la 164/92.
numerose problematiche che la nuova ocm viUna cosa mi auguro: che le parti interesno ci impone entro i primi sei mesi del 2009, sate aprano un confronto non soltanto sulle
senza ovviamente tralasciare gli aspetti ope- modifiche di adeguamento normativo, ma
rativi di base.
anche e soprattutto sulla sburocratizzazioUn lavoro intenso che, ne sono certo, ogni ne del comparto e sulla semplificazione delle
componente del Comitato contribuirà a sod- procedure.
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Alberto Andrioli
disfare non per se stesso, non per la categoria
2/2009 • L’Informatore Agrario
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