Numero 01, Gennaio 2007 “La festa del Anno Nuovo….

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Numero 01, Gennaio 2007 “La festa del Anno Nuovo….
Numero 01, Gennaio 2007
NEWSLETTER DI AGGIORNAMENTO
SUI PROGETTI DI “AMICI DEI BAMBINI”
IN KOSOVO
In questo primo numero dell’anno, dedicato alla memoria della pace e del suo massimo
rappresentante kosovaro IBRAHIM RUGOVA.....
Animazione per i bambini
Aggregazione giovanile
Attività per le famiglie
Scambi interetnici
Storia, cultura, politica, economia
“La festa del Anno Nuovo….
A inizio gennaio, all’interno dei centri di Fushe Kosova, abbiamo organizzato “La
festa per l’Anno Nuovo”
Il 2006 si è chiuso con grandi festeggiamenti, grazie all’appoggio dei nostri partner e di Amici
dei Bambini abbiamo dato un regalino ai bambini abbandonati e famiglie adottive, affidatarie
e alle famiglie povere. Alla festa ha partecipato l’intera comunità, per questo è stato un
momento di condivisione speciale, in cui i bambini si sono sentiti davvero importanti, i
protagonisti della giornata. A nome di tutti loro vi ringraziamo, è stato possibile organizzare
questa grande festa grazie a voi.
Quest’anno il CSF Akti ha iniziato le attivita’ con uno spirito nuovo: sostenere i bambini dei
centri di Fushe Kosova e le famiglie più bisognose, così abbiamo promosso alucni programmi
artistichi nei sei centri della municipalità.
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IL NATALE E ANNO NUOVO NEL PRILLUZHE
Il Natale è la festa ortodossa più importante celebrata in famiglia. I preparativi
cominciano settimane prima. Il 6 Gennaio è chiamato “ il giorno della quercia”
perché il capofamilgia e qualche altro membro della famiglia va a raccogliere legna
in montagna per portarla nelle loro case.
Durante “il giorno della quercia” le donne di casa preparano i piatti e i dolci tradizionali
mentre gli uomoni vanno a raccogliere la legna, poi quando la famiglia si riunisce si prega
insieme per l`anno nuovoa appena cominciato. Il momento della cena è un vero e proprio
rituale: la famiglia si raccoglie intorno al fuoco e, davanti alla legna di quercia che arde, si
esprimono i desideri per l’anno nuovo.
Davanti al grande fuoco nel nuovo Hram in Prilluzhe erano presenti molto persone, il prete ha
celebrato la Santa Messa per la comunità e ha fatto il tradizionale discorso di buon anno.
L`inizio di gennaio è la festa più importante per i bambini e i giovani e si festeggia secondo il
calendario Juliano.
Le famiglie nel Kosovo e il divorzio
Come ogni società in transizione anche la società Kosovara sta vivendo dei
cambiamenti nelle istituzioni e nel sistema dei valori.
In Kosovo sono aumentati negli ultimi anni i casi di divorzio. Il fenomeno è in costante
crescita: dal 1988 al 1999 i problemi familiari sono aumentati a causa della disgregazione
politica del Paese e del conseguente malessere sociale nella vita delle persone. Le crisi
familiari, infatti, si sono acuite soprattutto alla fine della guerra fino ad arrivare al 2003,
quando c’è stato un aumento dei casi di divorzio del 89%. Povertà, disoccupazione, carestie
sono tutti fattori che hanno inciso sulla diffusione del fenomeno. A pagarne le conseguenze
sono soprattutto i bambini, vittime della tensioni in famiglia. Tra le cause dei divorzi vi è
anche la giovane età in cui si sposano i ragazzi: sono sempre più frequenti i matrimoni tra
minorenni che, a causa di una gravidanza inattesa, si sposano. Negli ultimi anni, a Pristina, si
sono sposate 51 coppie di minorenni.
KFOR FRANCESE IN VISITA AIUTA I BAMBINI
I MEDICI DEL KFOR FRANCESE HANNO VISITATO I BAMBINI DELLA SCUOLA NAZMI
ZHEGROVA NEL VILLAGGIO STANOFC.
A fine gennaio un gruppo di medici del KFOR – francese è venuto a trovarci nel villaggio di
Stanofc, nella scuola Nazmi Zhegrova. Durante la visita i medici hanno controllato i bambini
con problemi di salute, poi hanno visitato il centro di Amici dei Bambini. La visita è stata
molto importante per i bambini che hanno problemi di salute, i medici lavorano nel villaggio
Smrekonice e hanno promesso di venire a visitarci ancora.
Per i medici è stata un’interessante occasione per capire come lavoriamo nel centro, le attività
che svolgiamo per i bambini e le donne kosovare.
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(ANSA) - PRISTINA, 2 FEB Le pagine che compongono le proposte del
negoziatore Onu Martti Ahtissari sul futuro status del Kosovo non
contemplano neppure in una riga la parola ''indipendenza'', sebbene di fatto
venga delineata la nascita di un quasi-Stato.
La proposta è una bozza di accordo con una serie di condizioni che serbi e albanesi
dovrebbero impegnarsi a rispettare. Il piano, rifiutato da Belgrado, contiene molte novita' sul
nuovo assetto politico della provincia. SICUREZZA – viene regolamentata per la prima volta
nella storia della provincia, la costituzione di un esercito, sebbene il piano preveda la
permanenza per un periodo di tempo limitato sul territorio del Kosovo di una forza
multinazionale a guida Nato. La ''Forza di sicurezza del Kosovo'' dovra' essere costituita in
forma multietnica entro un anno dalla entrata in vigore del piano, dovra' essere composta da
non piu' di 2500 effettivi e 800 riservisti. Contemporaneamente verra' sciolto l'attuale Corpo
di protezione del Kosovo (Tmk) nato nel 1999 dalle ceneri dell'Uck e che, a differenza del
futuro esercito, e' disarmato. Il Kosovo avra' anche diritto ad avere propri servizi segreti.
MITROVICA DIVISA - Il piano prevede la costituzione di sei nuove municipalita' a maggioranza
serba, compresa la divisione della citta' settentrionale di Kosovka Mitrovica in due comuni,
uno serbo e uno albanese. I comuni serbi avranno poteri aggiuntivi nel campo della sanita' e
della istruzione, e di fatto si prevede il diritto che ottengano finanziamenti diretti dalla Serbia.
INNO, LINGUA E BANDIERA - Il Kosovo dovra' adottare una nuova bandiera (quindi diversa da
quella attuale del tutto identica alla bandiera dell'Albania) e dovra' avere un proprio inno
(finora il Kosovo utilizza l'inno nazionale albanese). Il defunto presidente Ibrahim Rugova
aveva gia' proposto a suo tempo due modelli che potrebbero ora essere adottati. Il Kosovo
avra' inoltre due lingue ufficiali, l'albanese e il serbo. NESSUNA RELIGIONE UFFICIALE Sebbene il 90 per cento della popolazione sia albanese e di fede musulmana, il Kosovo non
avra' nessuna religione ufficiale. NUOVA COSTITUZIONE - Il piano prevede che il Kosovo si
doti di una nuova costituzione che garantisca, prima di ogni altra cosa, eguali diritti per tutte
le minoranze e la rigorosa tutela della forma multietnica dello Stato, oltre che uno Stato
democratico e di diritto. La Costituzione dovra' essere ''autenticata'' dall'ufficio della Presenza
civile internazionale. TUTELA DEI LUOGHI DI CULTO - Il piano prevede la creazione di 45 zone
protette intorno ai luoghi di culto serbo-ortodossi e ai musei nazionali, e nelle quali rigorose
limitazioni consentano di garantire la sicurezza dei posti sacri. Le autorita' serbe vengono
obbligate alla restituzione degli oggetti artistici e di valore storico trafugati dai musei del
Kosovo fino al 1999. PRESENZA CIVILE INTERNAZIONALE - Al posto dell'attuale missione
delle Nazioni Unite (Unmik), che cessera' gradualmente le proprie funzioni, viene istituita una
Presenza civile internazionale collegata all'Unione europea, che non avra' a differenza
dell'Unmik competenze di governo ma che ''assisterà'' le nuove istituzioni del Kosovo
all'applicazione del piano del quale sara' il principale garante. Essa tra l'altro avra' potere nella
nomina delle figure chiave degli apparati economico-finanziari. GIUSTIZIA MULTIETNICA - Il
piano prevede che la composizione degli organi della giustizia rispecchino la natura
multietnica della popolazione del Kosovo. 4 MESI DI TRANSIZIONE - Dall'entrata in vigore del
piano scatta un periodo di transizione della durata di 120 giorni nel corso dei quali verra'
redatta la nuova Costituzione (da approvarsi in parlamento con una maggioranza dei due
terzi). Al termine del periodo di transizione l'UNmik cessera' gradatamente le proprie funzioni.
Entro nove mesi dall'entrata in vigore del Piano dovranno essere indette in Kosovo nuove
elezioni politiche e amministrative.
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La Newsletter “LA STRADA DAVANTI A NOI” e` stata pensata per tenere aggiornati tutti i
sostenitori dei progetti di Amici dei Bambini in Kosovo. Si tratta di un servizio che abbiamo
denominato SOL (Sostegno On Line). L’idea e` quella di trasmettere via e-mail la newsletter
contenente estratti dei report settimanali redatti dai volontari espatriati e notizie relative
all’andamento del progetto. Abbiamo pensato di utilizzare la posta elettronica, poiche` e` uno
strumento che consente di raggiungere un grande numero di utenti ad un costo minimo.
Se l’idea riscontrasse il Suo interesse e desiderasse aderire a quest’iniziativa e` necessario che
comunichi la Sua e-mail all’indirizzo di posta elettronica del nostro ufficio: [email protected] affinche`
possa ricevere, direttamente dai nostri volontari in Moldavia, i prossimi numeri del notiziario.
La newsletter e` comunque disponibile anche sul sito Internet di Amici dei Bambini, all’indirizzo
www.aibi.it, nelle pagine dedicate ai nostri progetti in Kosovo.
Lo staff di “Amici dei Bambini” in Kosovo
Rudina Llapashtica (responsabile adozione e attività delle famiglie adotive, ongOGPK) Ibadete Krasniqi (responsabile della rete dei Centri Servizi per la Famiglia) Ai.Bi Kosovo
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