Nomine, tre donne ai vertici

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Nomine, tre donne ai vertici
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PRIMA EDIZIONE
I
15 aprile 2014
Fondato nel 1892
Martedì
E 1,20
www.ilmattino.it
ANNO CXXII N. 104
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE 45% - ART. 2, COM. 20/B, L. 662/96 NAPOLI
le
Marcegaglia presidente del colosso energetico, Todini alle Poste e Grieco all’Enel. Tetto agli stipendi
Nomine, tre donne ai vertici
Descalzi ad all’Eni, Moretti in Finmeccanica. Renzi-Berlusconi: riforme avanti
i
dee del Mattino
Shoah, le parole Sud, tra storia
contro la ferocia e politica
che Grillo ignora una sfida aperta
Aldo Masullo
Il commento
Ora la svolta
nella politica
industriale
Osvaldo De Paolini
P
iù d’uno sono i criteri cui
Matteo Renzi si è ispirato
per avviare a conclusione il rinnovodeiverticideigruppiindustriali il cui controllo appartiene al Tesoro. Discontinuità nellasceltadeicapiazienda,preminenza della giovane età, ampio
spazio alle quote rosa, limitato
ricorsoaisuggerimentidellapolitica.Inpiù,untentativodichiaratodirazionalizzarelesceltealloscopo di tracciare un perimetro entro il quale cominciare a
ipotizzare una pur modesta politicaindustriale.Cosìinquadrato, il faticoso lavorio di selezionedicuiinquestigiornisièscrittoassumeunsensopiùcompiuto, giustificando anche scelte
all’apparenza poco comprensibili. Naturalmente, solo il tempo dirà se il ciclopico cambio
della guardia - alla fine saranno
circa 600 le nomine effettuate
dal governo nel variegato mondo delle aziende di Stato - avrà
dato buoni frutti. Sia chiaro, il
fatto che tra i nomi che verranno indicati dal Tesoro alle prossime assemblee degli azionisti
figurino quelli di manager comeMauroMoretti,ClaudioDescalzi o Francesco Starace, ciò
testimoniadellaserietàdellavoro effettuato. E tuttavia, c’è un
criteriocheilgovernohaignorato - non sappiamo se per scarsa
sensibilità o per altro - e questo
criterio è il mercato. Non sembra infatti che né Renzi né il suo
team si siano curati di sondare
l’opinionedei grandiinvestitori
istituzionali,cheinultimaanalisi sono nel loro insieme i veri
azionisti di maggioranza di Eni,
EneleFinmeccanica.PerquantociòsianelpienodirittodelTesoro quale azionista singolo più
forte, siamo sicuri che sarà loro
graditounsegnodicosìpotente
discontinuità ai vertici di tutte
le principali aziende pubbliche
quotate?
> Segue a pag. 50
Girandoladicontattiperchiudere partita nomine. E in serata
Renzi centra l’obiettivo con i
cambi ai vertici di Eni, Enel,
FinmeccanicaePoste.Ilpremier
sottolineailrisultato:«Unasquadra di professionisti di grande
qualità» con una «forte presenza
femminile». E quindi alla presidenza dell'Eni arriva l'ex numero uno di Confindustria, Emma
Marcegaglia; a quella dell'Enel
approda Patrizia Grieco, attualmente a capo di Olivetti; per le
Poste è stata scelta Luisa Todini,
oranelCdadellaRai.L'unicopresidente che conserva il posto è
Gianni De Gennaro a Finmeccanica. Nominati anche gli Ad:
Claudio Descalzi (Eni), Mauro
Moretti(Finmeccanica),Francesco Caio (Poste). Confermato il
taglio agli stipendi. In serata, a
sorpresa, un colloquio con Silvio
Berlusconi a palazzo Chigi teso a
blindare il dossier riforme.
I Sassi di Marassi
C
on è una vergogna quando
sei un ragazzino ingenuo
piangere senza riuscire a frenarti
leggendoiversichestannoall’inizio di «Se questo è un uomo» di
Primo Levi; non è una vergogna
non riuscire a leggere tutte le parole perché le lacrime ti accecano nonostante tu ti morda le labbra e resista; e non è una vergognaneanchesentirtisaliredinuovolelacrimeagliocchi,intrattenibilierabbiose, quandoseidiventato adulto, e vorresti che il dolorecheLeviharaccontatopertutti
non facesse ancora così male come le ferite che non guariscono.
onfesso in quale ingenuo
modo prese forma in me,
almeno una settantina di anni
fa, l’idea della disparità tra le
regioni meridionali e quelle
settentrionali dell’Italia. Tra i
miei libri d’ogni genere c’era
unvecchioatlantechediquando in quando mi divertivo a
sfogliare. Mi colpiva, ogni volta, la carta acolori dell’Italiafisica. Il territorio rappresentato era in gran parte di colore
marrone, meno o più scuro.
C’erano anche strisce verdi
maassaisottili,spessonon più
di una lama che separava dal
largomarroneinternol’azzurro esterno. Qualche chiazza
più ampia di verde si scorgeva
qua e là. Solo nella parte alta
del disegno, dove per convenzionesicollocailnorddelterritorio, una grande continuità
di verde segnalava una pianura estesissima.
> Segue a pag. 5
> Segue a pag. 50
Giuseppe Montesano
N
Le dichiarazioni dei parlamentari
Redditi: il Cavaliere perde trenta milioni
Campania, Del Basso de Caro il più ricco
> Bassi, Mancini
e servizi alle pagg. 2 e 3
> Colombo a pag. 4
La soap del calcio Il bomber Icardi posta la foto per beffarsi del rivale Maxi Lopez Napoli, l’inchiesta del Comune
I vigili sindacalisti
e le riunioni finte
anche a Ferragosto
Fantomatiche assemblee organizzate
di domenica e a Natale. I permessi pagati
con soldi pubblici: in nove nel mirino
Luigi Roano
P
La bella, il cornuto e il cattivo
Guia Soncini
se, e dare alla trama argentina un soggetto semplice e immedesimabile: siamo tutti cornuti. Siamo tutti cornuti, e quindi una naensavamo che la telenovela sudamericana fosse un genere zione intera solidarizza con l'ex marito. La storia la sapete già, è
finito negli anni Ottanta, e invece andava solo globalizzata. elementarecometuttelestoriechefunzionano,quellechesiposBastava trovare dei protagonisti che sembrassero usciti da uno sono riassumere in una riga.
studiodiMariaDeFilippi,usareungiàsperimentatoformatingle> Segue a pag. 16
P
Scambio degli ovuli, parla la donna che potrebbe essere la madre biologica
le
i
ermessi a Natale e Capodanno, a Ferragostoedidomenica,insomma,purchésiafestivovivale assemblee. Centinaiaecentinaia di
ore retribuite con i soldi pubblici per non lavorare. Eccoloil primo report dell’inchiesta internadel Comunesuipermessi sindacalifacili.Un
primo dato a campione su 9 vigili urbani delle
sigle più rappresentative conferma quello che
datempogiàsisapeva:lasindacalizzazionevieneusataperfinidiversi daquellidelladifesadei
lavoratori. Il report è impietoso: sono stati presi
comeparametro dicembredel 2013 eilperiodo
gennaio-marzodel2014,enessunodeisindacalista in questione ha resistito alla tentazione di
mettersiin«libertàsindacale»nelperiodonatalizio e in quello di Ferragosto con in mezzo assemblee a ore e giorni almeno discutibili.
> A pag. 28
> Ausiello a pag. 28
nchieste del Mattino L’Italia in fondo alla classifica Ue
«Se quei gemelli sono miei, li voglio» Laureati, il piacere di restare ultimi
Riflessioni
La difficile
via della pietà
Massimo Adinolfi
N
essuno vorrebbe trovarsi nella
condizione della mamma che
ha scoperto di aspettare due gemellini, i quali però, a causa di uno scambio involontario, non si sa come né
quando intervenuto, non sono i suoi.
Nessuno può sapere come reagirebbe di fronte a un’evenienza del genere:negliembrioniimpiantatinell’uterodelladonnanonc’èmaterialegenetico del padre o della madre naturali.
> Segue a pag. 51
Marco Esposito
Adelaide Pierucci
D
a due giorni ride e piange
Viola (il nome è di fantasia, ndr), 36enne romana che
da tre anni prova ad avere un
bambino con la fecondazione
assistita, una delle ultime proprio il 4 dicembre scorso e proprio al Pertini. L'impianto a lei
nonè andato bene, alle altre tre
aspiranti mamme sì. Ma ora i
suoi ovuli sono impiantati nel
ventredi un’altra. «Spero che si
tratti di un errore, magari nella
consegnadelrefertodellavillocentesi». Che farà? «Desidero
solo che sia tutto chiaro. Voglio
sapere se gli embrioni dello
scambio sono miei o no. Se sonomieièovviocheancheibimbi sono miei e di mio marito».
> A pag. 9
Con la tua firma
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A
ndiamo male. E il nostro
obiettivo è andare ancora
peggio. È la paradossale situazione nella quale si è infilata
l’Italia, che ha preso sottogamba uno dei target europei per il
2020: portare al 40% il tasso di
laureati nella fascia di età dai
30 ai 34 anni. Gli impegni sono
stati presi nel 2009, quando
l’Italia con il 19% di laureati era
quart’ultima, davanti a Slovacchia,RepubblicaCecaeRomania. Tra il 2010 e il 2013 ci hanno superato tutti e ormai, anche se dovessimo centrare
l’obiettivo del 26-27% al 2020,
vedremmo il distacco aumentare rispetto agli altri partner
europei.
>Segue a pag. 10
Composite IL_MATTINO - NAZIONALE - 1 - 15/04/14 ----
Time: 15/04/14
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i
c ommenti del Mattino
Segue dalla prima
Segue dalla prima
Politica industriale
ora serve la svolta
Il Mezzogiorno e quella sfida ancora aperta
Osvaldo De Paolini
Afferravo così intuitivamente che in
Italia la pianura padana, cioè il grande piatto settentrionale, è approssimativamente la metà dell’area pianeggiantedell’intera penisola equasi
trevoltequelladell’ossutomezzogiorno.Ildisegnodellapenisolamifaceva
e ancor mi fa l’effetto del corpo d’uno
stranoanimale,affettodaun’impressionantedeformazionechegliortopedicichiamerebberoscolioticao forse,
lorolosannobene,scifotica.
Quando poi passavo alla carta
dell’Europa, con un sol colpo d’occhio mi rendevo conto del fatto che,
se da Milano o Torino o Bologna in
poche centinaia di chilometri si entra
in tutti i maggiori paesi industriali del
continente, da Napoli occorre a queste poche centinaia aggiungerne almenoaltresettecento. L’aggiunta ovviamente aumenta quanto più da
Sudsiparte.Sedall’Italiameridionale
sivuoleandareinEuropamoltomaggiorisonoitempieidisagi,masoprattutto moltopiù elevati sono i costiper
il trasporto delle materie prime e dei
Non va dimenticato che i grandi fondi internazionali, che in questi dieci anni hanno scommesso sulle potenzialità di quelle aziende investendovi ingenti risorse, lo hanno fatto perché condividevano le politiche di crescita attuate dal management. E se oggi Renzi non
esita a chiamare quelle aziende «campioni nazionali», ricordiamo che esse sono tali anche
in virtù dei rischi assunti da coloro che le hanno guidate.
Proprio per questo i vecchi manager - che pure non sono privi di qualche difetto e che probabilmente hanno ecceduto nel farsi riconoscere compensi milionari da cda troppo quiescenti - avrebbero forse meritato miglior sorte
invece dell’impietosa esposizione cui sono
stati sottoposti in queste settimane causa le
lungaggini della selezione, terminata - purtroppo come da tradizione - sul filo di lana.
Non sarebbe perciò disdicevole che a questi
manager fosse comunque riservato un ruolo,
visto il patrimonio di relazioni e di conoscenze che possono ancora trasferire ai loro successori.
Ciò detto, resta la soddisfazione dei nomi indicati per i capi azienda, tutti manager di grande valore che a loro volta hanno saputo dimostrare di avere il rispetto dei mercati in ruoli
precedenti. Difficile immaginare voci dissenzienti nelle assemblee chiamate a votare le
candidature; essi però dovranno dimostrare
con i fatti che la discontinuità voluta da Renzi
non sia anche discontinuità con quel ruolo di
ambasciatori dell’industria italiana che in
questo decennio quei gruppi, in specie l’Eni,
hanno conquistato. Ciò vale soprattutto per
Finmeccanica, che dopo un lungo periodo di
vicende travagliate ora sembra incamminata
verso il ruolo che le spetta.
Quanto alle presidenze, la prevalenza di manager donne per questo ruolo che nel tempo è
andato assumendo valore anche di controllo
dell’operato degli amministratori, può davvero essere un buon segno vista la caratura delle
designate (Emma Marcegaglia all’Eni, Patrizia Grieco all’Enel e Luisa Todini alle Poste).
Resta tuttavia da domandarsi se la campagna
quasi ossessiva condotta da Renzi sulla presenza femminile in ogni crocevia del potere
economico non sia l’espressione di un manierismo di convenienza. Per dirla con le parole
dell’economista Giacomo Vaciago, il solo criterio valido per definire il genere di colui che
deve guidare un’azienda di Stato è quello indicato nella Costituzione, laddove prescrive che
a ciò sia chiamato chiunque possa «svolgere
la funzione pubblica con onore». In altre parole, alla guida delle imprese pubbliche servono
persone oneste, professionali e che abbiano
già dimostrato il loro valore, maschio o femmina è irrilevante.
AldoMasullo
prodotti. Gli economisti seri, per
esempioVittorioDanieleePaoloMalanima, osservano: «La geografia fu
unfattoretraitanti,noncertol’unico.
Lo svantaggio localizzativo si cumulò
ad altri. Un crescente divario di produttività, una persistente mancanza
d’infrastrutture,presenzadicriminalità,carenzesocio-istituzionali,politicheeconomichenonsempreefficienti.Afrontediciò,nonvifuronoconvenienze tali da rendere i benefici della
localizzazione industriale maggiori
dei costi. Una volta avviato, il meccanismo del dualismo economico si
autoalimentò».
La politica dello Stato unitario, soprattutto nel secondo dopoguerra, e
sempre peggio a partire dagli ultimi
decennidelsecoloscorso,èstatal’opposto di ciò che la compensazione
dell’insopprimibile vincolo geograficoavrebberichiesto.Sel’Europacentrale dispone tra l’altro, per le merci,
di grandi collegamenti fluviali, ben
piùavremmopotutogiovarci,suquestonostroestremomolopeninsulare,
di collegamenti marittimi. Invece si
sono lasciate deperire anche le ferrovie. Perfino il trasporto aereo è stato
mortificato.Peresempiotrent’annifa
sivolavadirettamentetraNapolieBa-
ri. Oggi se, in pratica assenza di servizio ferroviario, si volesse ricorrere
all’aereo, ci si dovrebbe imbarcare
perRomaedilìconunaltroaereoraggiungereBari!
Mifermoqui,allamiagiovanileintuizione della condizione fisica del
dualismoitaliano.
Questeprimesemplicissimeosservazionidenunciavanoilprimoanello
di una catena di severi condizionamenti: dalla fisica dipende la storia, e
dalla storia l’antropologia culturale e
da questa le condotte di massa, e alla
fine le forme del potere sovrano sulla
societàorganizzata.Mala politicaèla
rivoltadellavolontàcontroildeterminismodellecondizioniviaviaconsolidatesi. Bisogna ammettere che in Italia, dalla sua unificazione, nonostante generosi ma sempre isolati tentativi, nell’esercizio del potere, non c’è
mai stato questo scatto della volontà.
Esso esprime un’intelligenza collettiva capace di capire che la realtà è razionale, e dunque la si può modificarenonconicolpidiforzaoleescogitazioni miracolistiche e istantanee ma
conoscendoneimeccanismieadoperandoli con rigore e senza spreco di
tempi.Inaltritermininonv’èmaistato soggetto individuale o collettivo, il
qualeabbiacompresochelaforzadegl’interessi e delle passioni si compone solo se si riesce a convincere di ciò
che la cultura scientifica insegna alla
cultura civile. Molto bene, qualche
tempofa,ilgenetista AndreaBallabio
chiarìtuttociòaunpubblicooccasionale.Se,diceva,nell’iniziareunaricercaegliavessebisognodiassociarsiun
collaboratore, non sceglierebbe mai
una persona per simpatia o affetto,
per quanto forti, ma chi gli avesse dimostrato di essere il più bravo. Con
ciò egli non farebbe che servire il suo
interesse di scienziato, che non è di
avereunamicoinpiùounfavoreassicurato, ma di scoprire una verità del
mondonaturaleutileatutti.
L’azionepolitica,elalottacheessa
comporta, sono autentiche soltanto
se perseguono l’interesse di rompere
il determinismo delle condizioni fisicheedellesituazionistoriche.
Tuttal’Italia,mailMezzogiornoin
modoparticolare,neavrebberostringente bisogno per liberarsi delle loro
diverseemoltepliciminorità.
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Il robot sottomarino “Bluefin” alla ricerca del Boeing scomparso
Il robot sottomarino “Bluefin 21” viene calato in mare dalla nave
australiana “Ocean shield”. Servirà a trovare i resti del Boeing 777 malese
Dove portare
gli amici in vacanza
Davide Bergamo
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La posta
dei lettori
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Il mio caso potrebbe essere la fotografia, semmai ve ne fosse ancora bisogno, dell'attuale situazione legata alla fruibilità delle
nostrecampanebellezze.Dovendo organizzare un tour turistico
per amici provenienti da Trieste,
miimbattoindifficoltàorganizzative enormi.
Visitarelacostieraamalfitana,diversamente dall'utilizzo dell'auto, è quasi impossibile poiché il
mare lo utilizziamo solo per scattarci foto e non per utilizzarlo an-
che come via di percorso. La circumvesuviana evoca viaggi avventurosi, vedi atti vandalici vari,
che non si addicono per far “bella figura” con gli amici triestini.
Pompeièvisitabilequandogliaddettichevilavorano,traunachiusurael'altralegataallepiùsvariate ed incomprensibili motivazioni.
Capri appartiene, da sempre, alla casta e di conseguenza gli orari
degli aliscafi sono organizzati in
manierataledafarsichenonvengano presi in considerazione.
Il Cilento è meraviglioso mi dico,
si ma raggiungibile “solo” attraversando la famigerata Salerno-Reggio, che Dio ce la scansi.
Sconsolato, dirò loro che la visita
Vicedirettore
Presidente e Amm. delegato
Federico Monga
Albino Majore
FONDATO NEL 1892
Uff. Redattore capo centrale
Direttore Responsabile
Alessandro Barbano
Antonello Velardi (responsabile) Francesco De Core (vicario)
Vittorio Del Tufo, Gino Giaculli, Antonella Laudisi
Consiglieri
Gaetano Caltagirone
Azzurra Caltagirone
Francesco Caltagirone
scomparso nel sud dell’Oceano Indiano l’8 marzo scorso, non appena
sarà definita con precisione il punto preciso del disastro
precedentealcentroanticodiNapoli,deveperilmomentorappresentare il loro unico ricordo, della nostra non organizzata regione.
Manifesto selvaggio
e elezioni europee
Elvira Pierri
NAPOLI
Già spuntano i primi manifesti
elettoraliselvaggi,nellanostracittà.Facce di candidati che dichiarano che vorranno portare nuove regole in Europa, ma che non
rispettano quelle elementari
dell'affissione in spazi consentiti.
Non è un buon biglietto da visita.
Pensando alle multe irrisorie che
vengono comminate, ne vedremo delle belle, anzi delle brutte,
siamo solo all'inizio infatti. Tali
manifestiselvaggiperòpotrebbero rivelarsi un boomerang, per
chi imbratta i muri della nostra
già imbrattata città: gli elettori si
ricorderanno di chi non rispetta
leregoleo consentechenonvengano rispettate dagli attacchini.
Salviamo la magnolia
di piazza Amedeo
Nina Mele
NAPOLI
Vorrei richiamare l’attenzione su
un problema già trattato anche
su questo quotidiano: la grave
condizione della storica magnoliadi piazza Amedeo,da quando,
qualche anno fa, l’aiuola in cui si
trovaè stata ricoperta da sampietrini, per un assurdo ed inspiegabile intervento di cosiddetto “arredo urbano”.
A chi sostiene che la copertura di
sampietrini non costituisce un
problemaperlasalutedellapianta, vorrei rispondere che non più
di qualche settimana fa, una
squadra di operai del servizio
qualitàdellospaziourbanohapotato alcuni rami della pianta ed
allamiadomandasullecondizioni dell’albero mi hanno detto
“c’è molto secco” “se continua
così,primaopoi dovremoabbat-
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Registrazione Tribunale di Napoli al numero 338 dell’aprile 1950
Certificato N. 7699
del 18/12/2013
Composite IL_MATTINO - NAZIONALE - 50 - 15/04/14 ----
Time: 14/04/14
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