Cagliari Pad - Sfrattato invalido in roulotte, lui teme per il cane

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Sfrattato invalido in roulotte, lui teme per il cane: "Salvate
la mia asia" - VIDEO
24 Aprile 2013 ore 10:01
Categoria:
Storie / Storie
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Data scaricamento: 16 Marzo 2017 ore 03:04
Marino Farris, cagliaritano di 46 anni, disabile a una mano, deve lasciare il caravan dove abita da tempo e chiede che qualcuno si prenda cura del suo cucciolo di
rottweiler
Uno sterrato in ghiaia è il suo vialetto di casa. Lui lo pulisce ogni giorno, dalla polvere gettata dal traffico
continuo di viale Marconi e dai bisogni dei suoi cani. Anche se si diverte a dire: “Meglio la merda dei
cani, che gli uomini di merda”, scopa e paletta sono lì, sempre vicini all’ingresso.
Davanti non scorre un fiumiciattolo d’acqua cristallina e carico di pesci, ma il canale di Mammararanca
con i suoi ospiti sgraditi. Attorno non ha vicini di casa con cui chiacchierare, ma solo officine
meccaniche che battono sulle lamiere ad ogni ora del giorno.
Eppure questo è il posto dove vive Marino Farris. Dove ha scelto di vivere. Qui ha piazzato la sua
roulotte e ci ha caricato la sua vita di ricordi. Fotografie della mamma che non c’è più, degli otto tra
fratelli e sorelle e soprattutto della nipotina, l’unica che gli fa ancora luccicare gli occhi. GUARDA IL
VIDEO
Ma più di tutti a Marino, cagliaritano di 46 anni, disabile a una mano, chi lo fa sentire veramente a casa,
quando torna da un lavoro saltuario o da un pasto offerto, sono Dago e Asia, “gli unici che non mi
hanno mai tradito”, dice. Il maschio è un pitbull di 8 anni che stanco prende il sole pigramente poco
distante dall’ingresso, la femmina è una cucciola di rottweiler che invece scatta pronta a far festa a
chiunque si avvicini.
Questa stradina polverosa, via Edison, ultima traversa di viale Marconi prima del ponte che porta a
Quartu, periferia della periferia di Cagliari, è la casa, il mondo di Marino. Ma a breve dovrà lasciare
tutto: roulotte, cani e la sua indipendenza imparata con una vita di errori. Il 20 marzo scorso il Comune gli ha consegnato un ordine di sgombero. Ancora un mese e la
Municipale tornerà per portargli via ogni cosa. “Io non devo niente alla legge – dice Marino – ho
pareggiato i conti, ma mi conosco e non so come reagirò quando verranno”.
Vive dei 267 euro mensili di una pensione di invalidità, non vuole “disturbare” le sorelle facendosi
ospitare in casa loro e per questo ha chiesto un alloggio popolare e un lavoro nei cantieri comunali.
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Nessuna risposta ancora dal Comune, se non quell’ordine di sgombero per una roulotte che, si legge
nel provvedimento, “non ha autorizzazione, non è in un sito attrezzato, è un pericolo per la salute
pubblica”.
“Lascio questo paese, me ne vado in Slovenia, divento uno slavo anch’io così poi torno qua e danno
pure a me una casa, come agli zingari”, è la provocazione che lancia Farris, deluso da tante promesse
e schiacciato da una situazione troppo più grande di lui, che non riesce a spiegarsi.
Ma quello che più preoccupa Marino è la sorte dei suoi cani. Due cuccioli, già da giorni, li ha presi con
sé Roberta, una commessa del centro, che quando può gli da una mano. Ma Dago e soprattutto Asia
che “fine faranno?”, si chiede l’uomo. “Con Dago abbiamo fatto un giuramento – spiega – dove va lui
vado io, però se qualcuno, con un cortile, un campo, vuole prendere Asia, io la verrei a trovare ogni
tanto e la sentirei ancora con me”, è l’appello finale di Marino. Pagina 2 di 2