Efficacia del vapore d`acqua e una sostanza a reazione esotermica

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Efficacia del vapore d`acqua e una sostanza a reazione esotermica
Giacometti Rosa*, d’Errico Francesco Paolo*
* Dipartimento di Entomologia e Zoologia Agraria, Facoltà di Agraria - Università di Napoli “Federico II”
- Iniziativa realizzata con il contributo della Regione Campania – Assessorato all’Agricoltura e alla Attività Produttive
– Settore Sperimentazione, Informazione, Ricerca e Consulenza in Agricoltura – Se.S.I.R.C.A. e svolta in
collaborazione con il Consorzio per lo Sviluppo della Floricoltura nel Meridione (Con.Flo.Mer.)
EFFICACIA DEL VAPORE D’ACQUA E UNA SOSTANZA A REAZIONE ESOTERMICA
PER LA GEODISINFESTAZIONE DEI SUOLI IN DIANTICOLTURA
Premessa
La mancata richiesta di utilizzo per gli usi critici del bromuro di metile in Italia in
dianticoltura, a differenza di altri segmenti floricoli, ha lasciato gli operatori del settore in difficoltà
per mancanza di alternative valide. Ciò è stato conseguenza del ritorno di grosse infestazioni, tenute
nascoste dall’impiego del bromuro di metile, del nematode cisticolo Heterodera daverti Wouts e
Sturhan e del micete Fusarium oxysporum f.sp dianthi Prill et Del. con danni presenti solo talvolta e
alla fine del ciclo colturale. In particolare, il controllo delle popolazioni di Heterodera daverti fu
attribuito alla diffusione dell’ifomicete Hirsutella rhossiliensis (Del Sorbo et al., 2003) che alcuni
anni prima si era dimostrato un buon limitatore naturale del cisti forme (Marziano et al., 1995).
Tale situazione è divenuta ancora più precaria a seguito della Direttiva CE 91/414 che ha
portato alla riduzione delle s. a. disponibili nella farmacopea per la lotta ai nematodi. Molto
penalizzante ai fini della geodisinfestazione dei terreni da investire alla coltura del garofano, in
quanto unico fumigante ad azione nematocida, è stata la decisione in merito al possibile impiego
dell’1,3 dicloropropene fino al marzo del 2009 con un ulteriore periodo di grazia di ulteriori 18
mesi.. Detto p.a., infatti, se integrato a fumiganti. volatili ad azione primaria fungicida (metham
sodio, m. potassio etc.) poteva rappresentare una valida alternativa.
Tra i mezzi non chimici disponibili, escludendo la biofumigazione e la solarizzazione del
terreno impossibili da attuare in questo segmento agricolo (nella norma il garofano ha un ciclo
annuale che va dai primi di giugno-luglio ad inizio maggio), si è ipotizzato poter trovare una
soluzione efficiente nella disinfestazione dei terreni mediante una macchina a vapore e sostanze a
reazione esotermica che nelle ortive, in prove sperimentali condotte in diverse Regioni Italiane, nei
confronti di diversi fitofagi, funghi fitopatogeni ed erbe infestanti aveva assicurato risposte tecniche
valide (AA.VV., 2002; 2007).
La valutazione del descritto iter sperimentale è stata basata sui risultati di due prove condotte
in terreni, coltivati annualmente e da oltre un trentennio a garofano, risultati gli anni precedenti
gravemente ed uniformemente infestati da Heterodera daverti e Fusarium oxysporum f.sp. dianthi.
Materiali e metodi
La sperimentazione è stata condotta nel 2008 in due serre fredde, con copertura in polietilene
dello spessore di 0,15 mm, site rispettivamente nella fascia pedemontana vesuviana nei comuni di
Torre del Greco (Napoli) e Scafati (Salerno).
La prova condotta in agro di Scafati è stata allestita in un terreno dove il garofano, coltivato da
circa un ventennio, alla fine del suo precedente ciclo colturale (maggio 2007) presentava diffusi
gravi problemi sia del nematode cisticolo che dell’agente della Tracheomicosi.
L’appezzamento, di circa m2 512 (12,20 x 41,90 m), dopo le adeguate lavorazioni è stato
suddiviso in tre parcelloni di circa m2 (4,07 x 41,90 m) ciascuno comprendenti 4 filari. Non sono
stati realizzati i blocchi randomizzati in quanto le piccole superfici non avrebbero consentito alla
macchina una efficace operatività di lavoro. Nel programma di lavoro sono stati messi a confronto il
metham sodio, il vapore ed un testimone non trattato.
Il metham sodio, alla dose di 2.000 l/ha, è stato immesso nel terreno, con un innaffiatoio,
tramite il veicolo acqua (10 l/ m2) il 10 giugno del 2008.
Il Vapore è stato immesso nel terreno il 26 giugno con un’attrezzatura semovente “Ecostar SC
600” tramite il sistema definito bioflash; struttura basata su macchina operatrici in grado di
introdurre nel terreno, con un passaggio unico, una sostanza in grado di agire esotermicamente
(CaO) e quantità definite di vapore. Il terreno subito prima di essere sottoposto all’intervento si
presentava umido e con una temperatura a 20 cm di profondità approssimativamente sui 30°C;
questa, subito dopo l’immissione del vapore era salita intorno a 70°C per scendere dopo 30 minuti a
circa 60°C.
Successivamente, il 4 luglio, metà dei tre parcelloni sono stati inoculati con un consorzio di
microrganismi a base di Trichoderma e Micorrize (Micosat F TH WP) e subito dopo è stato
effettuato il trapianto con le varietà “Leopardi” e “Pintado” ed un investimento di circa 28
piante/m2.
La prova condotta in agro di Torre del Greco è stata allestita in un terreno di più vecchia
vocazione dianticola (circa un cinquantennio) con identiche problematiche fitopatologiche legate al
terreno e con lo stesso programma di lavoro ad eccezione del p.a. ad azione fumigante sostituito dal
dazomet che è stato distribuito a spaglio alla dose di 60 g/m2.e subito dopo incorporato nel terreno
precedentemente umidificato.
L’appezzamento, di circa 300 m2 (9,10 x 33,00 m), dopo le adeguate lavorazioni è stato
suddiviso in tre parcelloni di circa m2 (3,03 x 33,00 m) ciascuno comprendenti 3 filari.
Inoltre, il programma di concimazioni, di irrigazioni e dei trattamenti antiparassitari sono stati
eseguiti sulle tre tesi ed in entrambe le prove in base alle necessità richieste dalla coltura ed in
ottemperanza alle norme tecniche di coltivazione.
Risultati
I dati emersi dall’enunciata sperimentazione, terminata prima della fine del ciclo colturale
della coltura, evidenziano che sia il vapore in entrambe le prove che i p.a. ad azione volatile non
sono risultati efficaci per il contenimento sia di Heterodera daverti che di Fusarium oxysporum
f.sp. dianthi.
In particolare nella prova di Scafati si è avuta una manifestazione di sintomi sulle piante per
attacchi di H. daverti pari al 9% nella tesi trattata con metham sodio, ed a seguire del 7% nel
testimone e del 5% nella tesi trattata con vapore; diversificazioni queste che rientrano nell’ambito
della variabilità della distribuzione orizzontale del nematode nel suolo.
Più grave è risultata la manifestazione della malattia causata da F. oxysporum f.sp. dianthi che
ha portato alla morte delle piante del 31% nella tesi trattata con vapore, del 30% in quella controllo
e del 24% in quella trattata con metham sodio. Soprattutto queste notevoli fallanze ci hanno indotto
a ritenere terminata la prova in quanto i dati acquisibili dalle future produzioni sarebbero stati non
veritieri. In aggiunta una elevata percentuale di piante ispezionate, apparentemente sane,
presentavano i fasci vascolari anneriti presagio, con i primi caldi, di una recludescenza della
malattia.
E’ emerso altresì che lo standard vegetativo delle piante trattate con metham sodio appariva
più elevato rispetto a quello i cui terreni erano stati disinfestati con vapore o non trattati. Infine non
vi è stata alcuna differenza tra le piante i cui terreni sono stati inoculati con il consorzio di
microrganismi rispetto a quelli naturali.
Nella prova di Torre del Greco si è avuta una manifestazione dei sintomi di attacchi di
Heterodera daverti molto elevata nella tesi trattata con dazomet (circa il 18%); molto bassa invece
nelle tesi testimone e trattata con vapore (inferiori all’1%).
Anche in questa prova molto più gravi sono risultati i danni da Fusarium oxysporum f.sp.
dianthi dove si è avuta una mortalità pari al 12% nella tesi trattata con dazomet e rispettivamente
del 21 e 23% in quelle trattate con vapore e di controllo. Diverse delle piante ispezionate,
apparentemente sane, presentavano i fasci vascolari anneriti.
Lo standard vegetativo delle piante residue è rimasto omogeneamente molto contenuto, e sena
alcuna differenza tra le tesi, anche con il sopraggiungere del freddo. Anche in questa prova non è
emersa alcuna differenza tra le piante allevati in terreno inoculato con il consorzio di microrganismi
e non.
Si esclude, in entrambe le prove, che le infestazioni partissero dal vivaio in quanto le stesse
trapiantate in terreno precedentemente trattate con bromuro di metile non si sono ammalate.
Considerazioni e Conclusioni
L’insieme dei risultati conseguiti evidenziano che la geodisinfestazione con il vapore integrato
da una sostanza a reazione esotermica non assicura il controllo soprattutto di Fusarium oxysporum
f.sp. dianthi. Tale tecnica pertanto, almeno in questo segmento agricolo dove il problema chiave è
rappresentato dall’infeudamento di detto micete, non è da ritenere valida.
Una risposta analoga si è avuta dal metham sodio e dazomet, p.a. ad azione volatile ad attività
primaria fungicida, i cui limiti di efficacia anche nei confronti dell’agente della Tracheomicosi
riaprono uno scenario di mancanza di alternative, anche dopo anni di ricerche, al bromuro di metile.
I limiti dell’attività nematocida di entrambi i p.a. impiegati nella prova possono essere colmati dalla
integrazione con p.a. specifici volatili e non (Ragozzino et al., 2000).
Infine, il consorzio di microrganismi a base di micorrize noto, tra l’altro, anche per
l’innalzamento della resistenza delle piante a funghi fitopatogeni (Guonoune et al., 2001; Pozo et
al., 2002) e nematodi (d’Errico e Caprio, 2004), non ha sortito alcun effetto benefico. Ciò, molto
probabilmente, è da attribuire alla difficile colonizzazione delle micorrizze in un terreno dove, tra
l’altro, c’è un elevato inoculo di partenza di F. oxysporum f.sp. dianthi.
Si evince infine che in terreni dove l’azione parassitaria del fungo e del nematode è
conclamata nessuna tecnica può essere valida se non si recuperano prima biologicamente i terreni
così degradati.
Letteratura citata
AA.VV., 2002 – Vapor d’acqua e sostanze a reazione esotermica: una combinazione a ridotto
impatto ambientale per la disinfezione e disinfestazione del terreno.- Grafiche MDM SpA –
Forlì 30 ottobre 2002, pp. 110.
AA.VV., 2007 – Vapore d’acqua e sostanze a reazione esotermica per la geodisinfestazione a basso
impatto ambientale: una possibile alternativa all’impiego del bromuro di metile.- Centro
Interdipartimentale di Ricerche Agro-Ambientali “E. Avanzi” – San Pietro a Grado (Pisa),
pp.126.
DEL SORBO G., MARZIANO F., D’ERRICO F.P., Diffusion and effectivennes of the
nematophagous fungus Hirsutella rhossiliensis in control of the cyst nematode
Heterodera daverti under field conditions.- Journal of Plant Pathology, 85: 219-221.
D’ERRICO F.P., CAPRIO E. – 2004 – Limitazione dei danni al tabacco indotti dal nematode
galligeno Meloidogyne incognita in seguito alla colonizzazione delle radici con funghi
micorrizici arbuscolari (Glomus spp.).-Atti Giorn. Fitop. 1: 225-230.
MARZIANO F., D’ERRICO F.P., NANNI B., NOVIELLO C., 1995 – Heterodera daverti, nuovo
ospite di Hisutella rhossiliensis.- Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di
Napoli, Serie IV, 29: 1-11.
RAGOZZINO E., ALOJ B., D’ERRICO F.P., 2000 – Tecniche integrate di disinfezione dei terreni
per il controllo dei parassiti tellurici.- Nematol. medit. (Suppl.), 28: 149-157.