Giovanna La Mariposita - Living Theatre Europa

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Giovanna La Mariposita - Living Theatre Europa
GIOVANNA, La Mariposita
Una Donna Moderna
Scritto da Gary Brackett
Traduzione da Gary Brackett, Virginia Siriu e Debora Mattielo
Note su Giovanna: dove vogliamo andare.
Se vogliamo un teatro di poesia, diretto e immediato come musica, ogni momento nel
corso dello spettacolo deve essere pieno di una certa poesia del "reale”: di
consapevolezza del tempo, della relazione spaziale, dei contrasti, degli enigmi, delle
domande, dei problemi, dei dilemmi e degli affanni del volo dell’immaginazione; una
suspense creata dalla tensione fra le attrici; fra le attrici e lo spettatore (testimone); fra
l’attrice e se stessa, il suo respiro, corpo, mente e l’intensità della concentrazione; una
virtuale crisi dell’“adesso”.
Vogliamo costruire uno spettacolo come una scultura, tagliando via il superfluo per
realizzare il dramma essenziale: dal primo “beat” (momento) vogliamo sentire la Giovanna
storica e la sua presenza come Amazzone: la sua incarnazione, corpo presente.
Non racconteremo il dramma storico, ma ella sarà fra noi, redenta. Come? Un impegno
per il momento balenante, allusivo, sfuggente - il più piccolo e intenso frammento di
“momento”: il corpo/anima delle donne, oppresso che allo stesso tempo esprime,
istantaneamente, la loro liberazione dal giogo della storia. Presenza dell’attrice come
sfida: Artaud. Come vittima che manda segnali che attraversano le fiamme e sacerdotessa
sacra. Ancora, Artaud. Ogni respiro deve essere reso presente: consapevolezza di come
ogni respiro muova il suo corpo, i suoi pensieri, le sue intenzioni; è il respiro che dirige la
coreografia dell’azione e dei sentimenti. Ogni respiro è un segnale, un passo del viaggio a
spirale di una testimonianza di lotta e di scoperta (s-coperta).
Ci sarà una “storia”, un “racconto”, una “trama”? Si, ma come un puzzle di percezione e
illusione, di confusione di realtà fra prigione e manicomio, tutto immaginato da una donna
“pazza”, la quale crede che la propria esperienza venga consumata come prodotto di
un’economia futura che fa delle esperienze umane prodotti per la vendita. “Schizofrenici”
che abbiamo incontrato spesso descrivono questa sensazione che i loro pensieri siano
stati registrati, rubati. Ma questo futuro sta diventando più possibile con l’avanzamento
della tecnologia nella realtà virtuale e con sensori impiantati nel cervello e nel corpo; con
macchine “nana” che lavoreranno a livello cellulare per modificare, controllare ormoni e
temperatura; regolare le funzioni del corpo e la coscienza.
Ma ci deve essere qualcosa di più reale della “fiction”, un’iper-realtà, intensificata e
realizzata nell’incontro delle percezioni: esploreremo la politica del genere (la prima
divisione) e la sua presenza concreta nell’incontro; testo e immagine della violenza
inerente la colonizzazione del corpo della donna; i sentimenti, pensieri e percezioni del
confronto di idee fra attrici e pubblico, tempo e corpi. I corpi diventano la misura dell’
esperienza che si sta concretizzando. Ci si può muovere verso un tipo di “gruppo di
incontro” in cui viene confrontato “il fondamentale antagonismo e la fondamentale
attrazione fra me e te” (Julian Beck): maschio e femmina, femmina e femmina.
Confronteremo l’esperienza e il movimento come un flusso serpentino di momenti;
confronteremo i nostri desideri, i nostri desideri insoddisfatti (il residuo di gusto del
paradiso, per esempio), o più semplicemente i nostri desideri, bisogni e voglie come
consumatori, ( i legami a una cultura che coltiva la morte).Vogliamo un laboratorio di
esperienza, pensieri, percezione e sentimento. Un laboratorio che usi anche arte, poesia,
musica, spazio: teatro totale, teatro sacro.
C’è un altro aspetto da esplorare: la pazzia furiosa e il linguaggio; come essi sono legati
nel comportamento, nella poesia e nel regno della politica come esemplificato da Valerie
Solanas e il suo Manifesto SCUM. Ella fu chiamata “mad” (pazza furiosa e malata), ma
spingeva all’estremo i limiti del linguaggio e della performance, come nel movimento
surrealista, ma estendendo la poesia addirittura alla vita reale: l’azione politica poetica.
Valerie Solanas è il personaggio storico che nel 1968 sparò Andy Warhol, con l’intenzione
di attraversare la linea fra performance e atto politico. Ha agito nella sua radicale rabbia
femminista. Essere “mad” non è solo esser furiosi –la parola implica un’idea di malattia: le
donne che sono “mad” sono rinchiuse nei manicomi o nelle prigioni, a seconda di come o
di che cosa sono accusate (per esempio con la “sindrome di moglie maltrattata”).
La Giovanna che vediamo potrebbe esser considerata autistica: una “schizo” che vive in
un’altra realtà fuori dai confini del linguaggio e della percezione del tempo condiviso. Ella è
il Buddha che medita nel mondo – la Mariposita (mai riposa)- e anche se la troviamo in
situazioni in cui viene violentata, sfruttata, arrestata o in cui è un’eroina sulle barricate
della rivoluzione delle donne, ella rimane sempre intatta; non visibile in un certo senso,
inconoscibile perché esiste in un “momento” al di là di ciò che parole come passato,
presente e futuro possono raggiungere. Ancora, il suo speciale tipo di presenza sfida tutte
le nostre assunzioni di genere, desiderio, bisogno ed essere. Un altro modo di spiegare:
come è possibile che un uomo contemporaneo non veda il corpo femminile come un
oggetto? In qualche modo Giovanna sconvolge questo –fa infuriare l’altro in modo da
spingere l’uomo a cominciare a vedere il proprio processo di essere, che in quanto uomo,
è cresciuto nella cultura patriarcale e ne ha tratto vantaggio: ne ha beneficiato ma ha
anche sofferto nell’isolamento che questo atteggiamento ha prodotto.
Giovanna porta i suoi quaranta giorni e quaranta notti fuori da sotto l’albero, fuori dal
deserto, e sta fra noi, riflettendo noi stessi, ma non nelle finzioni che creiamo negli specchi
di casa, le nostre storie, difetti, vanità inventate. Il suo riflettere strappa via il velo per
rivelare la nostra falsità e i bisogni del nostro ego e ci permette anche di scoprire (scoprire) la nostra divinità e la nostra malvagità, la nostra tragedia e speranza, la nostra
tristezza e gioia, la nostra morte che passa davanti al riflesso dei nostri occhi e la vita che
lotta contro la morte. Porta come un terrore di onestà e sincerità. Ella è terrificante: noi
diventiamo pieni di timore reverenziale.
Come possiamo fare tutto questo? Come può l’attrice rappresentare questo essere
terrificante? Sperimentiamo con il linguaggio, il testo, la narrazione, la testimonianza e la
messa in scena e con l’incontro fra l’attrice e lo spettatore/partecipante. Forse comincia
come “teoria”, come teatro: il render visibile; perfino come evento di fiction. Ma allora forse
il "doppio” accade e diventa un po’ più vero.
Anti-prologo
Dalla schiava all’eroina: La Farfallina
L’attrice sono trovato ognuno nel loro proprio cella in movimenti lentissimi e minimalisti.
(Messa in scena alternativa)
Una serie di azioni di quasi-ballo, tableaux e immagini, con Giovanna come vittima ma
"Brechtiana" nella sua recitazione: effetti "alienation", interruzioni, silenzi, testo su
cartelloni, azioni ritmiche alternate con tableaux, altri "trucchi e scherzi" per mantenere la
suspense e l'uso di sequenze come sogni e personaggi del mondo contemporaneo.
L’ Uomo che domina conduce a gesti di rifiuto e resistenza e finalmente si manifesta
l'attivismo dell'eroina, come, per esempio, le mani bianche sulle strade dei manifestanti di
Genova.
Voce: La violenza contro le donne permea ogni società. In tutte le parti del mondo, almeno
una su ogni tre donne è stata picchiata, forzata ad avere rapporti sessuali o maltrattata in
qualsiasi modo -generalmente da qualcuno che lei conosce, includendo suo marito o un
altro maschio della famiglia; Una donna su quattro è stata maltrattata durante la
gravidanza. Più donne muoiono ogni giorno per varie forme di discriminazione basate sul
genere che sono più numerose di tutti gli altri tipi di abusi dei diritti umani.
Giovanna: Il suo futuro non è in fase di costruzione. Esso è già là, predisposto a
manifestarsi.
Voce: Almeno 60 milioni di ragazze che si pensa siano vive sono "missing", scomparse da
varie popolazioni, uccise dalle loro stesse famiglie deliberatamente o per negligenza, a
causa del loro genere, come per esempio l’aborto selettivo.
Giovanna: Si intende che la tua vita e la tua morte sono lì, al loro posto, soltanto aspettano
che tu rispetti gli appuntamenti.
Voce: Le uccisioni a causa dell'onore sono in crescita ovunque. In tutto il mondo circa
5000 donne e ragazze ogni anno sono assassinate per mano dei membri delle proprie
famiglie, la maggior parte a ragione del "disonore" causato dallo stupro perpetrato
generalmente da uno della loro famiglia o parenti – un accoltellamento, una lapidazione,
uno strozzamento o una morte per fuoco, succede ogni due ore.
Giovanna: Non toccarlo. Lo pulisco io più tardi.
Voce: Una donna su quattro è vittima di stupro o tentato stupro durante la sua vita. Ogni
due minuti una donna è violentata in qualche parte degli Stati Uniti: un’indagine ufficiale
dice che negli USA una donna è picchiata ogni quindici secondi e 700.000 sono violentate
ogni anno.
Giovanna: C’è qualcosa di cui non sappiamo nulla.
Voce: In ogni periodo storico, abitualmente donne e ragazze sono state aggredite e
violentate ordinariamente nella guerra. Recentemente, con "la pulizia etnica" e a causa del
cambiamento nel modo di condurre i conflitti che coinvolgono più direttamente i civili,
donne e bambini sono diventati ancora più vulnerabili.
Lo stupro, la gravidanza forzata e la tortura sessuale adesso sono classificati come delitti
di guerra e delitti contro l'umanità. Almeno 20.000 donne sono state violentate durante la
guerra nell’ ex-Jugoslavia nel 1992.
Giovanna: Nulla sembrava strano per lei, o sorprendente, o stimolante, a confronto del
fatto e del terribile frastuono della materia, la macchia, ciò che era lo shock soffocante
della propria esistenza qui.
Voce: E' calcolato che quattro milioni di donne e ragazze sono comprate e vendute a
livello mondiale, attraverso il matrimonio, prostituzione o schiavitù. Tante sono attratte
nelle mani dei trafficanti con promesse di lavoro. I loro prezzi sono fissati secondo la loro
età, bellezza o verginità. Il traffico delle donne porta alle organizzazioni criminali mondiali
miliardi di dollari -una quantità che eguaglia i loro profitti tratti dalle droghe e le armi. Due
milioni di ragazze di 'età tra i 5 e 15 anni sono introdotte nel mercato del sesso ogni anno.
1,2 milioni bambini sono coinvolti nella prostituzione.
Giovanna: Lei era così com’era, fuori dal comodo dondolio di neppure/oppure.
Voce: Circa 500.000 donne entrano annualmente nel mercato del traffico nell'Europa
ovest. I trafficanti spesso usano i loro bambini per ricattarle. In Europa, il comportamento
della polizia verso le vittime del traffico, fa che le donne siano riluttanti a cercare il loro
aiuto. E' stato scoperto che i poliziotti collaborano con i trafficanti.
Giovanna: Quanti miti abbiamo creato della nostra esperienza del tempo.
Voce: Ci sono 25.000 prostitute straniere in Italia. Più di 8.000 ragazze albanesi si
prostituiscono in Italia e più del 30% sono sotto i 18 anni. La ragione principale di ciò è il
dislivello economico fra i paesi ricchi e la povertà dell'Albania. Queste donne sono
costrette a vivere in condizioni equivalenti alla schiavitù. Sono forzate ad avere incontri
sessuali con innumerevoli "clienti" ogni giorno. Non hanno nessun diritto di negoziare le
prestazioni o i prezzi di questi incontri e possono "prendere botte" se si rifiutano.
Giovanna: Non toccarlo......lo pulisco io.....più tardi.
Voce: Si presume che 130 milioni di donne abbiano subito la mutilazione degli organi
genitali; e oltre due milioni sono a rischio ogni anno. Mutilazione dei genitali è la rimozione
parziale o totale degli organi genitali esterni. La pratica intende limitare il piacere sessuale.
E’ molto dolorosa, è spesso fatta senza anestesia, e può causare infezioni, la sterilità o la
morte.
Giovanna: Qualcosa sta succedendo. E' successo. Succederà. Succederà. Questo è
creduto.
Voce: Quale parte del tuo corpo ami? Ognuno dovrebbe amare ciò che vede quando si
guarda nello specchio. Ma, i pubblicitari, Hollywood, l'industria della moda, delle diete e
cosmetica ci convincono che nessuna parte del nostro corpo è accettabile. Gli spot della
stampa e la pubblicità televisiva ci riducono a mere parti dello corpo -labbra, gambe, seniche sono disegnate con l'aerografo e ritoccate per raggiungere standard impossibili.
Giovanna: C'è una storia, un flusso di consapevolezza e possibilità. Il futuro sorge
dall'essere.
Voce: Per decadi, Hollywood e l'industria della moda ha promosso la pillola per la dieta,
creando un business di molti miliardi di dollari. Il nuovo millennio dice alle donne e alle
adolescenti che la plastica facciale, gli innesti di seni e la liposuzione fanno bene alla
stima di sé. Allora, non è una sorpresa che più dell’ 80% delle ragazze di 10 anni sono
sotto l'influenza di qualsiasi forma di moda dietetica e la maggior parte di queste ragazze,
quando avrà 14 anni, userà il tabacco come aiuto per la dieta.
Giovanna: Ma non per lei.
Voce: Uno dei più comuni temi pubblicitari è che il fumo è un passaporto e un simbolo per
l'indipendenza e il successo della donna moderna. L'industria del tabacco ha sviluppato
dei mezzi di lusinga molto attraenti per le ragazze adolescenti. Usano le riviste femminili
per vendere sigarette legando attraverso la pubblicità l'uso del tabacco alla moda, la
bellezza e la snellezza.
Nel 1999 la compagnia Phillip Morris ha lanciato una campagna di $40 milioni mirando
particolarmente alle ragazze adolescenti e donne di colore con lo slogan "Diventa te
stessa!" Il messaggio implicito era che l'uso del tabacco è legato alla libertà delle donne,
l'emancipazione e il conferimento di potere.
Ogni anno circa 1.825.000 donne, 5000 al giorno, una ogni 17 secondi muoiono a causa
del tabacco.
Vestiti con le marche delle compagnie di sigarette e altri regali e accessori sono usati per
promuovere l’uso del tabacco per le donne e le ragazze.
Giovanna: Ella non ha appreso il linguaggio.
Voce: L'industria della moda, un altro esempio sottile e lucroso della colonizzazione del
corpo femminile, in tutto il mondo, sfrutta le operaie. Si classifica un determinato lavoro
come " lavoro per le donne", per poi retribuirlo con un salario più basso perché fatto da
donne.
In altre parole, sono pagate meno, non per il tipo di lavoro che fanno, ma solo perché sono
donne. Queste donne di solito giovani lavorano in condizioni pericolose per salari
estremamente bassi producendo beni per il Primo Mondo mentre i loro diritti umani sono
violati dai governi e le industrie contemporaneamente.
Sempre più, il lavoro meno costoso è il lavoro dei bambini. Queste giovani donne e
ragazze lavorano sei o sette giorni a settimana, dalle dieci alle quindici ore al giorno, ma
non guadagnano abbastanza per avere pasti soddisfacenti; tante sono malnutrite.
Giovanna: Ci deve essere un punto immaginario, un luogo fuori dall'esistenza, dove il
nostro linguaggio si interseca con le nostre percezioni di tempo e spazio, e lei è una
straniera, senza parole e connessioni, in questo incrocio.
Voce: Oggi, più donne che mai stanno cercando aiuto dallo psichiatrica e stanno entrando
negli ospedali. Terapisti sono i poliziotti teneri della cultura dominante. Quando le donne
denunciano molestie e discriminazioni sessuali qualche volta sono mandate dal terapista e
diagnosticate matte. Negli ospedali psichiatrici l'uso del dosaggio massivo delle droghe,
elettroshock e terapia da coma insulinico sono una cosa abituale, spesso prima che le
pazienti siano visitate da uno psichiatra.
Giovanna: Il tempo si dispiega nelle cuciture dell'essere. Ti attraversa, creando e
formando.
Voce: Gli psicoterapisti tradizionalmente ignorano il fatto oggettivo dell'oppressione
femminile. Quanto è comune lo sfruttamento sessuale fra terapista e paziente? L'indagine
mostra che circa il 15% dei professionisti hanno ammesso il coinvolgimento sessuale con
le loro clienti. Però alcuni ricercatori credono che l’incidenza attuale possa essere
superiore.
La situazione cambia il conferimento del potere. Non ci sono ancora vittime.
Il rito della "madness" (pazza furiosa)
Giovanna: Forse le donne arrabbiate e piangenti nei manicomi sono le Amazzoni ritornate
sulla Terra tanti secoli più tardi, ciascuna conducendo una ricerca personale, ricordata a
metà, per la propria Madre-patria -una ricerca che chiamiamo Follia. O forse loro sono
Dee-Madri fallite, eternamente Demetre e miseramente inabili a trovare le loro figlie o i loro
poteri.
Coro: Qui mi siedo -matta da legare -con niente da fare tranne che diventare più matta e
ancora più matta o se no recuperare abbastanza della mia sanità mentale perché mi
permettano di ritornare a quella vita che mi ha fatto diventare matta.
Giovanna: Ma non se tu sei lei.
I.
Prologo: l'estasi
Ci sono diversi piattaforme mobili nello spazio che si possono spostare a seconda delle
esigenze dello spettacolo.
Giovanna si trova al centro, immobile ma presente.
Ella incarna la Giovanna storica.
Il pubblico viene disposto e diviso nell'area, circondato da canzoni e danze: maschi e
femmine, "l'altro".
La prima divisione: il genere.
Le voci si intrecciano come le azioni delle attrice. Ognuna diventa "Giovanna" per un pò.
Danza d'estasi.
Titolo: (Titoli sono proiettati, detto oppure su cartoline)
Carcere femminile. 4.48 nella mattina
Giovanna: L'esserci è venuto a me. Sto con il momento. Lascerò il momento. Sedia,
tavola, muro, corridoio, tutto per il momento, nel momento. E' venuto a me. Qui e vicino.
Da questo momento sono partita, andata, sto andando, Lascerò il momento da questo
momento.
Coro:
Sono venuto a te sperando d’essere guarito.
Tu sei il mio medico, il mio salvatore, il mio giudice onnipotente, la mia sacerdotessa
Mia dea, il chirurgo della mia anima.
E sono il proselite della tua saggezza.
Sono venuto a te
per realizzare aspirazioni e ambizioni
per superare gli ostacoli e raggiungere la cima
per incrementare l’autostima attraverso l’uso positivo del talento
per neutralizzare l’opposizione
per esercitare controllo e influenza sugli altri
per proteggere me stessa
per difendere il mio spazio psicologico
per affermare l’io (l’ego)
per ricevere attenzione
per esser visto e sentito
per eccitare, stupire, affascinare, shoccare, intrigare, rallegrare, divertire o adescare gli
altri
per essere libero dalle restrizioni sociali
per resistere la coercizione e la costrizione
per essere indipendente e agire secondo desiderio
per sfidare la convenzione
per evitare il dolore
per annullare la vergogna
per negare l’umiliazione passata nel riprendere azione
per mantenere il rispetto di sé
per reprimere la paura
per vincere la debolezza
per appartenere
per essere accettato
per avvicinarsi e per scambiarsi gioiosamente l’un l’altro
per conversare in modo amichevole, per raccontare storie,
per condividere sentimenti, idee, segreti
per comunicare, per parlare
per ridere e fare scherzi
per accattivarsi l’affetto dell’amato Altro
per stare e rimanere fedele all’Altro
per godere esperienze sensuali con l’Altro scelto
per nutrire, aiutare, proteggere, confortare, consolare, sostenere, accudire o guarire
per essere nutrita, aiutata, protetta, confortata, consolata, sostenuta, accudita o guarita
per creare una relazione con l’Altro
che sia reciprocamente godibile, durevole, cooperativa, alla pari
per essere perdonata
per essere amata
per essere libera.
Voce: Non ho saputo come chiamare questo. Chiamatelo canto. Lei lo ha lasciato
continuare per un pò, andando, avvicinando, era una canzone, era una salmodia.
Giovanna e coro: Venendo e andando sto partendo: partirò e verrò. La partenza è arrivata
a me. Noi tutti, saremo tutti, noi tutti saremo lasciati.
Perché sono qui e...dove.
E andrò o non andrò o non andrò mai. E ho visto quello che vedrò. Se sono dove sarò.
Perché niente è tra me.
Diversi voci:
Stavo ridendo ma lei no. E' venuto fuori da lei continuamente e non era un discorso
schizofrenico o il grido dei corpi oscillanti scossi da Dio. La stavo guardando.
Era un canto puro, trasparente, oppure mi stava dicendo qualcosa?. Ho sentito un fremito
che non mi ha fatto sentire bene. Mi stava forse dicendo com'è essere come lei, vivere nel
suo corpo e nella sua mente?
Ho provato ad ascoltare ma non riesco. Le parole corrono, sinuose e vuote, e ho voluto
che lei ridesse con me, che mi seguisse fuori di me. Il punto è questo,si questa è la
confusione da vero stupore.
Al limite c'è il terrore, la paura di credere, un certo spostamento di sé, ma questo è il
punto, questa è la scintilla d'estasi, l'antico senso della parola, i tuoi occhi si rovesciano.
Coro cantando:
La donna esploda davanti alla donna
Sono sola e unica,
afferrando il mio cuore,
l'estasi esala
avanzando al Rapimento assoluto
Sono imperturbata
Ma ho percezioni cosmiche
Sgorgano nel mio sangue
Visioni tremende forgiano la mia anima
Sono come sono
Esplodo davanti a te!
II.
La prigione e il mercato
Le piattaforme sono spostate una al centro, una sinistra ed una a destra.
Qualche attrice resta tra il pubblico. Tutti sono vestiti da
prigionieri.
Dialogo sul valore del mercato dell'esperienza elettromagnetica.
Il soggetto (o soggetti) è presentato: collegata alle macchine. Cavi connettono due
personaggi al suo corpo: "input" e "output". Ci sono guardiani. Si sente una continua litania
di prezzi e di titoli, che sembra corrispondere alle azioni e alla dinamica della triade dei
corpi. C'è un crescendo di attività e tensione.
I guardiani iniziano a preoccuparsi . I battiti del cuore, il respiro e la tensione corporale di
Giovanna determina e risponde alla crescita o alla decrescita della velocità e dinamica
della scena.
Dai due lati del pubblico si sente la voce del coro.
Coro di numeri (da borse internazioni) e salmodia:
o dedi
o dada orzoura
o dou zoura
a dada skizi
o kaya
o kaya pontoura
o ponoura
a pena
poni
ge re ghi
regheghi
geghena
e reghena
a gegha
riri
Titolo: L’esperienza umana: merce da vendere
Input: La transizione dell'esperienza economica è completa. Il valore dell'intera vita è il
nostro nuovo termine operativo. La migrazione del commercio umano e della vita sociale
al regno del cyber-spazio ha aperto mercati nuovi prima inimmaginabili.
Output: La storia suggerisce che ogni epoca si riferisce alla sua tecnologia più importante
come una metafora per il cosmo,o addirittura, anche per Dio. La scienza deve spiegare un
meccanismo per l'esistenza dell'universo.
Voce: C'è un codice non verbale anche nella più semplice conversazione che dice agli
oratori cosa sta succedendo oltre il piano acustico.
Input: La capacità di controllare e vendere pensieri e desideri è la massima espressione
dell'arte del vendere. Non più ancorata alla geografia, il regno della proprietà concede
spazio alla colonizzazione totale dell'esperienza.
Output: Non mi sento di essere un alieno in questo universo. L'unica cosa incomprensibile
dell'universo è che è comprensibile.
Giovanna:
Questa lingua fra quattro gengive,
questa carne fra due ginocchi,
questo pezzo di buco
per i matti.
Voce: Questo codice non esiste quando lei parla.
Titolo: Giovanna cederà i diritti della sua immagine?
Input: Ogni momento risparmiato del nostro tempo è stato riempito con qualche forma di
connessione commerciale. Ogni istituzione ed ogni essere umano è stato corteggiato e
collegato a qualsiasi forma di servizio o relazione commercializzata. Adesso la comunità è
un prodotto che possiamo comperare anziché qualcosa che creiamo per noi stessi.
Output: Abbiamo decifrato una parte del codice cosmico. Siamo riusciti a comprendere i
segreti della natura. Noi, polvere di stelle animata, portiamo la scintilla di razionalità che
fornisce le chiavi dell'universo.
Voce: C'era un elemento mancante.
Input: Nessun luogo, nessuna terra, nessuna distanza, nessun paese, nessuna città, il
reale è nascosto e si riduce ad immagini sullo schermo. Nessun confine o orizzonte o
tempo limita il nuovo cyber-cittadino mondiale. Non c'è più niente da comprare, niente da
acquisire: Il desiderio per il piacere e per il gioco sarebbe soddisfatto dai nostri artisti postmoderni, espropriando le risorse culturali del mondo, le nuove scenografie e gli oggetti di
scena per recitare le esperienze, vengono venduti e comprati come prodotti.
Output: Il mistero del più profondo enigma è legato alla consapevolezza della nostra
coscienza. C'è un senso nel nostro essere qui! L'esperienza dell'unità attraverso il castello
labirintico della scienza si apre direttamente sull'assoluto.
Voce: Era difficile trovare un ritmo in comune.
Titolo: L’attività mentale di Giovanna si sta caricando
Input: Il centro commerciale è stato connesso direttamente nelle tue sinapsi! La rivoluzione
biotecnologica dei trapianti promette trasmissioni cellulari istantanee dal vivo nel corpo dei
nostri clienti. E' la morte della geografia!
Output: Dio è sottile ma non è maligno. E' comprensibile che la prova intrinseca delle
attività creative divine nella natura è evidente, e che ha qualcosa in comune con le nostre
stesse menti.
Giovanna:
E se non prendi l’immagine
-e quello che sento che stai dicendo
in un cerchio,
che non prendi l’immagine
che sta al fondo
del buco della mia ficca,è perché non conosci il fondo,
né delle cose,
né della mia ficca,
la mia.
Voce: C'erano soltanto parole non adatte.
Input: Siete già arrivati senza bisogno di convalidare il vostro biglietto di partenza! Non ci
sono più "qui o lì" e tutto è ora. Il giorno è arrivato quando il giorno non c'è più!
Output: La scienza chiede: è possibile che esista qualcosa che non possa essere
osservato? Per analogia, con un atto di fede io concludo che esistano altre menti oltre la
mia anche se posso interagire solamente con il tuo corpo.
Voce: Si perde contatto con lei, si perde interresse ogni tanto, non si riescono a localizzare
intervalli ritmici o segnali di tempo o perfino i mormorii e i ronzii, le pause udibili che danno
il tempo alle frasi.
Input: L'economia è stata trasformata in un grande cyber-teatro di mito, fantasia e
illusione. Il mondo è una creazione umana: la TV è il mondo.
Output: L'uomo ha due occhi: uno vede solo quello che si muove nel tempo fugace. L'altro
ciò che è eterno e divino. Non è la bellezza la guida per la verità? Aveva Dio altre scelte
nel creare il mondo così com'è?
Voce: Ella non ha mostrato nessun cambio di espressione alle cose dette.
Input: Noi viviamo nello schermo, tutte le nostre macchine sono schermi, noi siamo
schermi! L'interazione umana è l'interazione di schermi.
Output: E' inevitabile che organismi biologici che sono emersi dall'ordine cosmico devono
riflettere proprio quell'ordine nelle capacità cognitive? L'esistenza dell'organismo cosciente
è un fatto fondamentale dell'universo.
Giovanna:
A nulla assomiglia l’amore quanto all’attrattiva di certi sogni di paesaggi,
al recinto di certe colline di argilla la cui forma sembrano sovrapposte ai nostri pensieri.
Quando sto provando a scoprire me stesso,
i miei pensieri si cercano l'un l’altro in uno spazio nuovo.
Sono sulla luna, sognando, mentre gli altri restano a casa.
Io partecipo alla gravitazione dei pianeti tra le fessure della mia mente.
Voce: Lei ti fa perdere la testa. Nessun tono d'enfasi qui e nessuna monotonia lì.
Input: L'orizzonte non è più il limite! Il nostro nuovo orizzonte è stato sovrapposto dallo
schermo. La vita stessa è la nuova merce. Siamo i consumatori dalle nostre stesse vite.
Le emozioni sono garantite; soddisfatti o rimborsati!
Output: Le idee hanno un tipo d'esistenza indipendente, così che di tanto in tanto vengono
scoperte da una mente ricettiva? Oppure l'ispirazione è una conseguenza di un normale
ragionamento che avviene nel subconscio, con il risultato che viene portata alla coscienza
soltanto quando pronta?
Voce: Si comincia a capire che tutto il suo parlare non ha avuto nessun senso del tempo.
Titolo: La download di Giovanna è stata esuguitta.
Input: Noi adesso siamo fieri di annunciarvi che c'è una media di 3500 spot al giorno per
ogni persona e tu puoi creare una nuova identità ad ogni connessione! Sei connesso?
Output: Se è vero, come si è sviluppata questa capacità del normale uso della ragione?
Quali vantaggi biologici possono conferire all'essere umano l'ispirazione matematica e
artistica?
Giovanna:
Sento la voglia di non essere,
di non essere mai caduto nella puzza delle imbecillaggini, rinunce,
abdicazioni e contatti ottusi. La luce di questa invalida vagabonda che,
ogni tanto, viene a mostrare la sua ombra che lei stessa ha sputato molto tempo fa,
questa stessa zoppicante,esausta, questa luce virtuale,
impossibile che comunque trova se stessa nella vita reale.
Voce: E che tutti i riferimenti al livello non parlato, le cose che un uomo che parla Tedesco
poteva condividere con un uomo che parla Cinese - tutto questo è stato perso.
Input: Allora, prendetevi il vostro piacere liberamente. Giocate con noi: abbiamo bisogno di
nuove esperienze esotiche per i nostri consumatori affamati. E lasciate il marketing a noi.
Il coro comincia a muoversi verso Giovanna.
Diversi voci:
Sembrava che lei fosse qui, ad appena quatto metri.
Non è riuscita ad avere per se stessa la misura per quello che noi
chiamiamo l'adesso.
Che cos'è dunque?
E' possibile che non esista niente per coloro che non la considerano
Una questione di fede.
Forse dobbiamo parlare con un fisico, qualcuno che può dirci quali sono i parametri.
Odio quella parola. La uso ma non so che senso abbia e la uso
comunque.
Giovanna: Più di metà dell'intero genere umano non ha mai fatto una telefonata.
(Il mercato in declino)
Input and output (eccitatamente): Più di metà dell'intero genere umano non ha mai fatto
una telefonata.
(Il mercato in crescita)
III.
Dialogo delle detenute: nella prigione si sa chi è chi.
La ricerca di intimità. Mondo come prigione; libertà nella prigione. Teatro come rifugio dalla
prigione del mondo.
Scena: piattaforma elevata al centro. Prigionieri al centro, "dentro".
Voce esterna da "fuori".
Azioni di rigidità in contrasto con altre di conforto: controllo dei corpi, trucco, compleanni,
cella d'isolamento, aggiungere un pò di colore alla divisa.
Da "fuori" ci sono azioni complementari per esempio una madre che porta una foto dove è
scritto "missing", scomparso.
Titolo: Hai una nostalgia per un’esperienza intensa? Nella prigione si sa chi è chi.
Voce: Il cimitero. Tutti i giorni passo lungo la via per la prigione. Sulle strade il sangue sta
proprio fluendo. Non è possibile che voi ragazze non lo vediate. Io Lo vedo sempre.
Voce: Quando eravamo prigioniere, eravamo prigioniere. Nonostante tutto abbiamo avuto
una libertà che le persone fuori non hanno avuto. C'erano persone in cui noi potevamo
confidare. Nella prigione si sa chi è chi. Ma le persone nella strada non hanno questo
vantaggio. Nessuno sa chi è chi.
Voce: Ho provato a spiegare il significato che ha andare direttamente da un campo di
sterminio alla strada.. E' come se all'improvviso aprissero una finestra per mostrarti tutto
l'orrore dell'universo e poi all'improvviso la chiudessero, e allora, con quelle immagini nella
tua testa, vai, vai fuori e provi a vivere.
Voce: Quando sono andata fuori dal paese dopo il mio asilo politico, qualche volta sono
stata in preda agli stessi, esatti sintomi, proprio come quando ero dentro. Era come essere
in galera quando stavo in libertà e libera quando stavo in galera. Sono andata a letto e non
riuscivo a dormire con la finestra affianco a me da cui si vedeva la strada. Sentivo ogni
macchina che si fermava, ogni porta che si apriva, non sono andata fuori da nessuna
parte.
Voce. Tutto il tempo ho avuto l'immagine permanente della prigione, sai? Guardavo
l'orologio, l'ora di controllo- avevo quasi un orologio biologico. Ogni minuto aveva un'altra
dimensione –Stavo nel tempo della prigione. Sono vissuta in quel ritmo. Pensi di sapere
cos'è il tempo? E allora, io ti dico: finché aspetti la prossima campana per vedere un
barlume di sole, finché stai contando i giorni anche se non hai una sentenza fissa, finché
tu sei sotto la luce aspettando la prossima scossa o schiaffo, o ascoltando i passi di un
altro uomo che sta venendo lungo il corridoio e ti domandi se tocca a te oppure alla mia
ragazza....
Voce: Prima sentivo di esser una tizia veramente importante, alta sulla scala del partito,
proprio il posto di un grande uomo. Avevo un grosso problema sulla mancanza di rispetto
per gli altri con diverse idee. Ero così politicizzata - ero una vera stronza. Ma dentro la
prigione all'improvviso si vedevano certi tipi. Ho visto questa signora che stava lavorando
a maglia tutto il giorno e lei ci disse la cruda verità sulla situazione. E chiedevo a me
stessa,"Ma come mai? di che partito fa parte lei?" .... Lei non fa parte in alcun modo di
quella roba, la signora lavora a maglia, canta, cucina empanadas. Quella donna fa
crescere fiori dentro la nostra testa!
Voce: Io ricordo il primo compleanno che abbiamo celebrato, con la torta fatta di pane. " O,
aspetta, io no, io non mangio quella". "Ah, ma ascolta è perché tu sei appena arrivata,
però, tu non sai quanto vorrai mangiarla!" Non le abbiamo sempre fatte.
Compleanni....Natale, E sapete dopo che sono uscita l’ho fatta per mia madre e neanche
io ho potuto mangiarla!
Incontro con individui del pubblico: cercare; incontri; e domande.
Poi, le piattaforme sono spostate e si presenta un lungo corridoio. Giovanna sola nella
cella d'isolamento, e anche altri così ma fra il pubblico dove hanno creato spazio.
Giovanna canta, "invisibile", ma le altre la sentono.
Azione della scena: tortura come "lo scrivere" sul corpo
Titolo: La pratica della tortura è diffusa in più di 60 paesi nel mondo.
Voce (ci sono urli silenziosi): Il momento più terribile, quando mi sentivo veramente
incarcerata, era quando condividevo l'isolamento con La Mariposita. Non abbiamo saputo
se lei era una "politica", oppure una"comùn". Non abbiamo mai saputo. In quel buco non la
vedevo proprio, ma c'era questa presenza, questa intensa premura, come
una...comunione. Vi dico era così religiosa. Quella piccola farfallina, così tanto
fragile...così femminile, così silenziosa: lei è sopravvissuta, lei è sopravvissuta alle
peggiori bastonate che quei bastardi avessero potuto darle. Strano, da questo momento
scuro più di quanto si possa immaginare, è venuto i più belli e intensi momenti che abbia
mai vissuto. Questi.......Lei mi ha salvato
Giovanna, cantando: (La Farfallina)
Questo è il più bianco Natale che sta venendo
Il più bianco Natale ho mai vissuto
Questo ci fa ricordare le notti di neve della nostra casa
Sto ricordando la bianchezza del vuoto
E anche di questa speranza che è così bianca
E sto facendo la fatica di riempirlo con colore
come la bianchezza ancora significa
purezza e non mancanza
nel caldo del sole a sentire il tuo calore
e vicina la tua compagnia
nella profonda libertà verde dei campi seminati
nei tuoi figli e in quelli che devono ancora venire
e anche se sarebbe necessario aspettare
per un altro Natale bianco
o per uno che avrebbe il colore delle nostre amiche perse
sarà il più pieno
quello che porterà sollievo per tanti anni di dolore
perché avremo potuto vivere un Natale
con il colore della vita.
Voce: Si comincia a raccogliere dentro se stessi e si realizza che ci sono persone torturate
dall’altra parte del mondo, che parlano un altra lingua, e tu conversi con loro, più o meno
automaticamente, finché diventa cosciente che lo stai facendo e poi si ferma e vedi quello
che sta davanti te in quel momento, come.......
Una notte non riuscendo a dormire, ascoltavo il respiro rauco e ritrovando me stessa
emozionata in modo strano. Come una donna anonima a se stessa, in sonno non era più
inconoscibile di qualsiasi altra.
Guarda. Il corpo velato pulsa debolmente. E’ questo che sento, guardando il corpo calmo
e vulnerabile, potrebbe essere qualsiasi corpo, che si mette fianca a lei dopo che abbiamo
fatto l’amore e respira il caldo dei suoi sogni senza misericordia e meravigliarsi: lei chi è?,
ponderando teneramente la verità che mai si saprà, perché questo è il segreto che il
sonno protegge nella sua profondità neurale, nei suoi gradi, livelli e pieghe.
Che senso c 'era, la prima volta che una creatura ragionevole guardava profondamente
negli occhi di un altro? Sono passati centomila anni prima che questo sia successo oppure
è stata la prima cosa che abbiamo fatto, trascendentalmente, la cosa che ci faceva più
evoluti, moderni, lo sguardo fisso che mostra che siamo soli nelle nostre anime?
IV.
Teatro in prigione: mito di Demetra
Il primo stupro.
Madri e figlie.
Le "internate" inscenano una rappresentazione “naïve” sul mito:
Qual’è lo scopo di questa scena?
D’usare il mito come metodo per capire "la psicologia femminile contemporanea".
La trama:
Essa non aveva nessun corazza di protezione....era sola e senza capacità d'improvvisarsi,
di ricrearsi di nuovo. Aveva paura. Quanto è semplice e vero. Stava qui dentro il grido del
mondo. Questo era il suo urlante volto, desolato, il ‘come se non’ delle cose.
(Persephone?)
I.
"C'era una volta". (in principio)
Demetra e le sue quattro figlie. (Paradiso)
Le prime mestruazioni. (Biologia)
Ratto e stupro. (Incesto)
Rabbia e lacrime.
Ritorno a casa, isolamento e destino delle figlie.
II.
Rimozione S della storia
La matrigna malvagia.
Le erranti matrigne.
Principi e cavalieri bianchi.
III.
Dove siamo oggi.
Titolo: L’attrice recitanno i detenute recitando il mito di Demetra e Persefone.
Canzone di Demetra e Persefone
Adesso siamo pronte
A cercare lontano la fonte
Di come la femmina donna sia diventata.
Guardiamo attraverso questa lotta innata,
della biologia dell’essere
e della psicologia dell’esistere,
del vivere e del capire;
noi, che ci siamo rassegnati a definire
forse è in questi racconti che…..
Titolo: Chi saranno le nostre dee e le nostre eroine?
(ritornello)
Gli dei mai avranno morte.
Dove sono le nostre figlie?
Dove si nasconde la magica sorte?
Dorme tra le pieghe di silenziose conchiglie.
Da altari e templi abbandonati
si alza ancora una voce per lei;
invocano le figlie i destini sognati,
madre dove sei?
Titolo: In quale lingua le interpelleremo?
Nel campo dei miti Persefone raccoglie
per la madre Demetra papaveri tra foglie,
con un amore perfetto senza paragoni,
linguaggio, musica,risate ed altri di questi doni,
che lei e le sorelle con amore crearono
e alla dea protettrice della vita e del grano portarono.
La sua energia per sempre fluisce e si rinnova per…….
Titolo: Come può l'impulso creativo essere alimentato nelle donne – da noi che
abbiamo dimenticato i nostri miti, e che non abbiamo rituali da cui procedere?
(ritornello) Gli dei mai avranno morte….
In questo giorno speciale
In cui appare il primo sangue mestruale
Un’ amabile gioia piena si celebra.
Ma sale uno strano odore dalla tenebra.
Padre, fratello, marito, Plutone appare orribile,
strappa a Persefone ogni segreto conoscibile,
lacera le vesti e trascina il dolore,
folle e bramoso, in quel giorno senza tepore.
Quel giorno maledetto Persefone disse…..
Titolo: Come possiamo sperimentare la divinità che risiede nel corpo femminile?
(ritornello) Gli dei mai avranno morte…..
Come si può dimenticare la figlia che manca?
Demetra si infuria, invecchia, appare ora stanca.
Lamenta il destino di pianto che le divine fanciulle accoglie,
quando delle loro case varcano le soglie
E l’impietoso fallo, avido, le perfora.
Demetra invoca l’oscurità che di tenebra tutto colora.
Accolte dall’abbraccio della femminile riunione d’amore,
tornano a girare la ruota di sacrificio e dolore,
per sempre donne ma….
Titolo: Quando cesseranno tutte le stupide bugie fra madri e figlie?
(ritornello) Gli dei mai avranno morte….
Nessuna celebrazione di madri e delle loro creature
Finché feroci profeti e fratelli regnano con anime impure.
Meschina, la vagabonda Demetra si rivolta,
vuole punire Cenerentola;a sognare l’ha colta!.
Un principe azzurro può la giovane salvare
o l’amore,che un incantesimo sa suscitare.
Prima di essere cacciata
Dimenticando ancora che………
Titolo: Come festeggeremo quel giorno?
(ritornello) Gli dei mai avranno morte….
Allora, senti, dove siamo adesso?
Nascosti dai tratti assegnati al destino del nostro sesso.
Quali i valori che in alto vuoi sollevare?
Uomo o donna, decidi, devi osare!.
Dov’è il tuo posto nella società?
Molto del nostro sangue fluisce in un mondo di crudeltà.
E’ possibile essere semplicemente una donna che sa… ;
Titolo: Come impareranno le donne a superare un modello di sessualità incestuoso
e procreativo?
(ritornello) Gli dei mai avranno morte….
Così crudo urla il nervo scoperto del mondo
E noi, semplici,vere siamo sole ritagliate sullo sfondo.
Siamo sorelle,madri,figlie e amanti….
Potremmo essere ricreate sacre e festanti.
Un fascio coraggioso, amoroso, voglioso…
Tra Demetra e te
Deve essere costruito perché….
Titolo: Come creeremo un clima in cui potranno prosperare molte donne
dispensatrici di conoscenza?
(ritornello) Gli dei mai avranno morte…
Note: (da Donne e Follia, Phyllis Chesler)
Probabilmente, le donne furono il primo gruppo di esseri umani reso schiavo,
(assoggettate).
L’ardente legame d'amore, la continuità(cioè l’eredità) e la dignità stabilita fra Demetra e
sua figlia Persefone non esiste nei miti cattolici o nella cultura contemporanea".
Le figlie femmine letteralmente muoiono di fame nel matrimonio: non a causa della vita
coniugale, ma a causa della relazione fisica nonché del lascito di potere e umanità che
derivano dalle loro madri. Nella società moderna la personalità "dipendente ed incestuosa"
delle donne è il risultato della deficienza da parte della madre e del padre del loro ruolo
"divino".
Bambine di sesso femminile s’indirizzano ai loro padri per ricevere affezione fisica,
educazione, o emozioni piacevoli e intense,- intese come sessuali dal maschio adulto- se
pure esse sono innocente, incapace, giovane e monogama,e idolatrano il loro padre.
Le figlie non vanno dalla madre per l’iniziazione sessuale –piuttosto le rifuggono.
Ogni società con stereotipi sul ruolo sessuale implica spesso una certa storpiata durezza
fra gli adulti e i bambini dello stesso sesso.
Pure se la maggior parte delle donne non hanno rapporti incestuosi col loro padre
biologico, il matrimonio patriarcale, la prostituzione ed il popolare amore "romantico" sono
il predicato fisiologico dell'unione fra figlie e figure maschili sul modello del padre.
Le donne contemporanee sono schiave libere: scelgono la loro servitù per "amore". Le
donne vengono allenate per essere "portate via" emozionalmente così lontano, al punto
che non possono più pensare. Persefone è stata strappata via da sua madre e portata giù
negli inferi, come le donne oggi trascinano se stesse nelle isole dei matrimoni, negli stessi
inferi.
Giovanna D'Arco serve come una fonte di rinnovo maschile, attraverso le sue vittorie
militari e la sua persecuzione. Sebbene condannata, essa è aitante fisicamente e
spiritualmente, un capo (esempio) per gli uomini. Non è stata violentata e non diventa
madre: essa incarna lo sfuggire al destino di entrambe Demetra-Madre e Persefone-figlia,
oltrepassando il regno della cultura patriarcale. Per questo viene uccisa.
L’inevitabile sacrificio del se, che la biologia esige dalle donne in molte culture, è al cuore
del mito di Demetra. Persefone è condannata ad un destino universalmente femminile,
come sua madre, nutrendo e producendo (racconti, madri e figlie: il ciclo naturale della
nascita e del rinnovamento) per sostenere l'umanità (e il sesso maschile).
La Persefone moderna ancora non ha un luogo ove andare oltre al matrimonio e alla
maternità: sua madre non le ha insegnato ad essere una guerriera –prendere strade
difficili per destinazioni sconosciute e uniche.
Dissimilmente dagli uomini, alle donne sono categoricamente rifiutate le esperienze di
supremazia culturale, di umanità e rinnovamento, basate sulla loro identità sessuale.
Tutte le donne che partoriscono bambini stanno compiendo, letteralmente e
simbolicamente, un sacrificio di sangue per la perpetuazione della specie.
La pazzia (furiosa) delle donne è essenzialmente una intensa esperienza della femminile
castrazione dal punto di vista biologico, sessuale e culturale; una condannata ricerca il
potere, che spesso è visto come una altra forma di auto-sacrificio.
La Persefone moderna non è più elegante, né divina, né più a lungo è salvata da sua
madre: Demetra non esiste più– certamente non più per la figlia. Persefone è diventata
Cenerentola, stregata e domestica silenziosa di una Demetra, trasformata in matrigna,
entrambe odiando se stesse e sono vicendevolmente diffidenti. Le madri (matrigne) non
preparano le loro figlie per i pellegrinaggi, conquiste o riflessioni e hanno piuttosto dato
loro scopi e illusioni romantiche o letteratura d'evasione.
Le madri iniziano le figlie nella sacra-sorellanza, (fratellanza) della scontentezza non solo
affinché le loro figlie sopravvivano. Le madri sono sole, isolate e hanno bisogno di
premure –qualcosa che non hanno ricevuto dalle loro stesse madri o dai mariti, qualcosa
che come Demetra esse sperano di ricevere dalle loro figlie.
Allora, le figlie ribelli sono trattate severamente dalla madre, come amanti e compagne le
quali disertano i ruoli che erano destinate a ricoprire.
Perché le nostre madri e nonne e bisnonne non ci hanno mai detto quale battaglia
abbiamo perso, o mai combattuto, in modo che potessimo capire quanto totale fosse la
nostra sconfitta? E che la religione e la follia e la frigidità erano proprio come le abbiamo
piante? Perché le nostre madri erano così silenziose sullo stupro e sull’incesto e sulla
prostituzione e sulla loro stessa mancanza di piacere? Perché, quando avevano così tante
parole, non hanno nominato per noi le nostre eroine e parlato con noi delle femministe e
delle suffragette e delle Amazzoni e delle grandi-madri?
V.
Il primo intervento del pubblico.
Madri e figlie: le attrici cercano e (forse) trovano le loro "madri" e le proprie "figlie".
Testimonianze, domande e indagini sull’inizione sessuale occidentale.
Titolo: Si presume che 130 milioni di donne abbiano subito la mutilazione degli organi
genitali, e oltre 2 milioni sono a rischio ogni anno.
Intervallo:
Il pubblico è invitato a partecipare nel secondo tempo dello spettacolo. Una prova è
organizzata.
VI.
Manifesto SCUM: Il ritorno di Valerie Solanas.
Arruolamento e azione poetica/politica: Il "Cadre Cagne" (Quadro Cagne) è formattato.
Nota sulla messa in scena: le tecniche surrealiste sono esplorate: "cut-up" (taglia e incolla)
e collage. Linguaggio come arma. Teatro del Popolo (rudimentale) e varie tecniche
"Brechtiane": allegra, scherzi, rumorosa, stile esagerato e volgare, cartelloni, striscioni,
ecc.
Valerie, (l'attrice che recita Giovanna in “costume” di Valarie) improvvisa con il pubblico e a
volte utilizza discorsi preparati e anche altre in verso.
Titolo: Il ritorno di Valerie Solanas: saccheggiando la cultura maschile.
Valerie:
Che noia. Quanto noiosi quei tizzi.
Vogliamo loro? Orrendi e incompleti.
Ma, donne pericolose, mi eccitano.
Una macchina basta, un cazzo in camminoUomo, un animale? Neanche!
Fissati per scopare –dalla vergogna viene questa menzogna!
Titolo: Valerie Solanas: l'autrice di SCUM Manifesto è la donna che sparò ad Andy Warhol.
Voce: Il maschio è completamente egocentrico, intrappolato in se stesso, incapace di
empatizzare o identificarsi con gli altri, o mostrare amore, amicizia, affezione o tenerezza.
Valerie:
Per riempire il suo abisso di tristezza,
invidia, gelosia, insicurezzalui scopa una donna che disprezzao bambini, cadaveri, questo è suo regno.
E a noi maternità e amore dice lui io vi consegno.
Debolezza e vanità è tutto ciò che abbiamo!
Allora concediamo?
Voce: C'è una ragione perché una società non sia ragionevole e capace di empatizzare
l'uno all'altro, completi e con nessun ragione a competere, non c'è bisogno di governo,
leggi o condottieri -tutti creati dagli uomini per reprimere le donne.
Valerie:
Indipendenza, coraggio, vitalitàforza, son sicura noi abbiamo intensità.
Ma per provare di essere grandi uomini
fanno soltanto la guerra fra super potenze.
In realtà lui ha invidia della ficcavuole terribilmente esser un'amica.
Voce: Non c'è nessuna ragione umana per il denaro o perché qualcuno lavori più di due o
tre ore a settimana al massimo. Tutto il lavoro non creativo (praticamente tutto lavoro di
oggi) potrebbe essere stato automatizzato molto tempo fa, e nella società senza l'uso del
denaro tutti possono avere il meglio di tutto ciò che le donne vorranno. Ma ci sono ragioni
maschili, non-umane per la volontà di mantenere il sistema del denaro.
Valerie:
Con la sua donna incapace di stare beneCon il suo idolo denaro lui si mantiene.
Potere, controllo sogni di successo,
padrone di tutto ciò che è vivo che lui ha represso.
Brucia l'amore -non può prendere né darema il lavoro, solo il lavoro il conto a lui sempre fa quadrare.
Voce: Nessuna genuina rivoluzione sociale può essere realizzata dai maschi, perché
l'uomo al vertice vuole lo status quo, e l'uomo più basso vuole essere al vertice. Il ribelle
maschio è una farsa, questa è la società maschile, fatta da lui per soddisfare i suoi
bisogni: ma non è mai soddisfatto perché incapace di essere soddisfatto. In fine ciò a cui il
ribelle maschio si sta ribellando è il suo essere maschile. Il maschio cambia solo quando è
forzato a farlo, a causa della tecnologia, quando non ha scelta oppure quando la "società"
raggiunge la fase in cui lui deve cambiare o muore. Siamo proprio in quella fase adesso.
Titolo: Valerie Solanas è considerata “pazza” e “criminale” perché agì su ciò che molte
persone si accontentano semplicemente di “nominare” e criticare a parole:
l'esistenza della misoginia e dell’assessualità nella cultura patriarcale.
Valerie:
Pensando se stesso come un vero Qualcuno - neanche,
e non vedendo la magia della terra - che a lei non manca,
i nostri occhi come specchio, che paura, lui si gira.
Ogni uomo ha il suo focolare sotto mira.
La donna dall'altra donna lui tiene lontana,
se la rabbia femmina scintilla, dice lui:
prendi una tisana!
Voce: Come l'essere umano ha maggior diritto di esistere rispetto ai cani per virtù di
essere più evoluto e di avere una coscienza superiore, allora le donne hanno maggior
diritto di esistere rispetto agli uomini. L'eliminazione di qualche uomo, dunque, è un atto
virtuoso e buono, un atto che porta molto beneficio alle donne ma anche un atto di
misericordia.
Valerie:
Allora se non avete capito fino adesso,
se tu vuoi un cambiamento, un nostro rifiuto non si può reprimere.
Senza noi donne il mondo maschile non può funzionare,
Supplicate la pietà -non vi lascerò comprare.
O questi disutili, più bassi di scimmie, uomini malatiLa solidarietà comincia qui -alleluia siamo salvati.
La maggior parte delle donne sono poco conscie di dove sono arrivate nel loro rapporto
con gli uomini. Il conflitto, dunque, non è fra femminile e maschile ma fra CAGNE
-dominanti, sicure, sicure di stesse, sporche, violente, egoiste, indipendenti, orgogliose,
avventuriere, oscene, indecenti, libere, fottitrici, imbroglione, arroganti femmine, che
considerano loro stesse capace di condurre l'universo, che se ne straffottono dei limiti
della società e sono pronte ad andare più lontano oltre ciò che è offerto -e quelle che sono
gentili, passive, accettano, acculturate, cortesi, dignitose, soggiogate, dipendenti,
spaventate, irragionevoli, insicure, cercano il benessere, figlie di Papà che sono così
pusillanimi a confronto della realtà ripulsiva di ciò che è un uomo, di ciò che è Papà.
Ma, CAGNE è troppo impazienti per sciogliere l'indottrinamento di milioni di stronzi.
Perché devono continuare ad essere femmine libere e arrancare foscamente insieme con
quegli insipidi maschi? Perché le indipendenti devono essere confinate nella fogna
insieme con quelle dipendenti che hanno bisogno di aggrapparsi a Papà? Una cellula
nucleo di CAGNE può prendere il potere nel paese fra un anno e fottere sistematicamente
il sistema, distruggendo selettivamente la proprietà e l'assassinio!
Allora ecco che faremo:
Voci diversi:
CAGNE, siamo membri della squadra dello s-lavoro (fottere), della squadra fottitrice;
prediamo i posti di vari tipi di s-lavoro.
CAGNE, siamo commesse che non fanno pagare per la mercanzia.
CAGNE, siamo telefoniste centraliniste che non fanno pagare per le chiamate.
CAGNE, siamo operai degli uffici e delle fabbriche, fottere è il nostro lavoro, e
segretamente distruggiamo gli strumenti.
CAGNE, noi s-lavoriamo ai posti finché saremo licenziate, e poi prenderemo un nuovo
posto di s-lavoro.
CAGNE, noi sostituiremo violentemente nel loro lavoro gli autisti di autobus e taxi e gli
operai della metro per andare senza pagare.
CAGNE, noi sostituiremo violentemente gli operai delle reti radio e TV prenderemo il
controllo delle onde de radio e TV.
CAGNE, noi distruggeremo le coppie -faremo esplodere le coppie miste, maschi
-femmine, dovunque esse siano, e le annientiamo.
CAGNE, continuiamo a distruggere, saccheggiando, a fottere e uccidere finché il sistema
del denaro non esisterà più, poi istituendo l'automazione, tutti i governi cesseranno di
esistere.
Titolo: Il suo comportamento è “pazzo”, perché rappresenta il tentativo di un individuo
socialmente impotente di unire corpo e sentimento.
Valerie: Questi uomini malati, irrazionali, quelli che provano a difendere loro stessi dalla
loro schifezza, quando vedranno le CAGNE le attaccheranno e si aggrapperanno alla
Grande Mamma con i suoi grossi saltellanti seni, ma Grande Mamma non può proteggerli
contro le CAGNE, lei si aggrapperà al Grande Papà che sarà nell'angolo cacaando nel
suo pantalone. Gli uomini che saranno razionali, dovunque, non protesteranno o faranno
casino, ma restano tranquilli, rilassati, si godranno lo show e cavalcheranno l'onda della
loro morte!
Alla fine della scena lo spazio è diviso in due gruppi che si combattono (con
coinvolgimento del pubblico che interpreta vari ruoli come rivoluzionarie femmine, “Black
Block”, pacifisti, poliziotti, ecc.)
VII.
Sulla barricata.
Esplode una violenta rivoluzione nel teatro. Il pubblico come due "eserciti" contrapposti.
Giovanna (non Valeria) e le sue donne neutralizzano (Shanti Sena) le forze dell'ordine ed il
gruppo di violenti rivoluzionari con loro corpi nudi (corpi senza l'organi, da Artaud).
Giovanna (alle rivoluzionarie violente): Ogni volta che noi possiamo aggrapparci ad una
forma, per quanto imperfetta possa essere, tieni duro, per non perdere il pensiero intero.
Sono indegna di me stessa, io lo so, mi fa soffrire, ma io accetto il fatto della paura di non
morire completamente.
Sorelle! guardatemi e vedete riflessi in questo specchio d’argento che io sono, l’odio rigido
di questo vecchio mondo esausto. Ma io so che potete vedere anche questo odio che si
dissolve, e qualcosa di nuovo, tenero e delicato, ci sta chiamando. Rispondi a
quell’appello! Senti che chiama?
(alla forze dell'ordine)
Il viso umano
é un potere vuoto,
un campo di morte…….
……..dopo mille e innumerevoli anni
che il viso umano ha parlato
e respirato
si ha ancora l’impressione
che non abbia ancora cominciato
a dire cos’è e cosa sa.
Una preghiera (a tutti)
Tutti quelli che vivono sono nella disperazione. E questa è una malattia che ci
accompagna fino alla morte. È per questa che un uomo rifiuta di essere cioè che è. E le
donne, noi donne dobbiamo essere aperte all'estasi e all'illuminazione divina. Sono sicuro
che ci sono qualità umane ancora da scoprire: vivere in una condizione ispirata, conoscere
la verità, essere liberi, amarci l'un l'altro, immergerci nell'esperienza, abitare con la morte
nella chiarezza della consapevolezza. Il Bene e il Male sono reali. La condizione ispirata
non è dunque una visione. Non è un privilegio per gli dei, i re, i poeti, i preti, i templi, ma la
possediamo noi tutti e per tutto ciò che esiste.
(Si risveglia e rivela se stessa)
Nessuno può mostrare chi esso realmente sia senza un senso di esibizione e vergogna.
VIII.
Manicomio, prigione o?
Tutte le delusioni di Giovanna?
La messa in scena è come la scena due.
Ritorna il coro di canti e numeri:
menendi anenbi
embenda
tarch inemptle
o marchti rombi
tarch paiolt
a tinemptle
orch pendui
o patendi
a merchit
orch torrpch
ta urchpt orchpt
ta tro taurch
campli
ko ti aunch
a ti aunch
aungbli
Titolo: Dove siamo: manicomio, prigione e laboratorio di ricerca?
Input: Forse questa donna è indifesa contro la verità del mondo.
Output: Quale verità?
Voce: Si presume che il tempo passa.
Input: Ma forse lei sta vivendo in altro stato.
Output: Là dove la qualità del tempo è semplicemente opprimente, esistente, inaccaduto,
e a lei manca la capacità di rielaborare questa condizione.
Voce: Quale capacità?
Input: Non c'è nulla che lei possa fare per immaginare il tempo esistente come una
sequenza rassicurante, che trascorre, fluisce, accade –Il mondo accade, lo creiamo con i
nomi, le date e le distinzioni.
Output: Il suo futuro è innominabile, simultaneo con il presente in qualche modo. é l'uno
né l'altro accade prima o dopo e sono ugualmente accessibili, forse, solo nella sua mente.
In dialogo: premonizione sul destino di Giovanna.
Lei mi stava fissando con lo sguardo. Sembrava ma forse non era così. Pensai che i suoi
occhi non erano capaci di cercare o formulare cose. Comunque non era normale. Si
suppone che l'occhio modelli, processi e dipinga, raccontandoci una storia che noi
vogliamo credere.
Giovanna: Poi mi raggiunge.
Output: Cosa?
Giovanna: Una cosa dell'altissimo. Giorni, si, anni.
Output: Sai cosa significa? Un giorno? Un anno? O mi hai sentito usare queste parole?
Giovanna: Dimmi delle parole.
Output: Dimmi delle parole.
Giovanna: Quando viene dentro.
Output: Quando viene dentro. Che cosa?
Giovanna: Parte partendo.
Output: Chi sta partendo?
Giovanna: Questo è quando tu, si, tu hai detto.
Output: Cosa ho detto?
Giovanna (in un'altra voce): Non toccarlo......lo pulisco io.....più tardi.
Silenzio. Canta una ninnananna per cercare di coinvolgerla. Giovanna fa molti sforzi,
toccanti ma non riesce.
Giovanna: La parola per smagliante è......smagliante.
Coro insieme: La parola per smagliante è......smagliante.
IX.
Intervento del pubblico 2 : "Cadavere Squisito".
Dialogo: azione dello specchio con discorso sull’aspetto "schizofrenico" del mercato e la
resistenza. Desiderio e mancanza.
Sei disposto? Sei un regina/re ; sei sacra(o)? Giovanna identifica il re.
Nota: La frenesia del capitalismo moderno mentre utilizza sempre la tecnologia nello
sviluppo, che produce sempre più rapidi cicli di desiderio/mancanza (identificazione/
consumo), continuerà a creare nuove forme di consumo e di esperienza in cui si deve
pagare per avere (come il cellulare, devi pagare per averlo e usarlo e poi diventa
essenziale per la vita quotidiana). Con la tendenza evolutiva del capitalismo si perpetuano
nello stesso momento: le strutture gerarchiche dell'autorità patriarcale; lo sfruttamento e la
distruzione dei sistemi culturali e ecologici; la continuazione dell’indottrinamento di desideri
falsi; la sempre più piccola arena dell’autonomia dell'idee; la crescente impossibilità di
realizzare un vero e attuale contatto umano. (Tutta la diversità dell'esperienza mondiale
viene assorbita come da un spugna e poi spremuta come risciacquatura e in seguito
venduta). Dunque, disturbare, rompere e eliminare il ciclo desiderio/mancanza diventa il
punto focale di una resistenza attivista contro la crescente e intrusiva commercializzazione
dell'esperienza umana.
Tattica della resistenza: sminuendo la spinta a comprare e sostituendo la
commercializzazione dell'esperienza umana con una profonda e attiva ricerca per modi
alternativi di essere, e realizzando e attuando una autentica comunanza.
"L'immaginazione come kit di sopravivenza" Julian Beck).
Cominciamo con il qui e adesso -il tempo- a esplorare un altro tipo di desiderio e
consapevolezza in cui non c'è "mancanza", ma invece l'incontro e la scoperta fra esseri.
Azione: L'improvvisazione: suoni, movimenti e poesia automatici.
Altri temi: Desideri,"la fame" e il cambiamento sociale.
Titolo: Immagina che uno stregone ti penetri con il suo sguardo feroce e ti chieda: “Qual’è
il tuo vero desiderio?”
Diverse voci (Alcuni brani sono stati distribuiti fra il pubblico durante l'intervallo per essere
utilizzati nella creazione di azioni):
Ma non è vero che lei vada alla deriva da una realtà ad un'altra, indipendentemente dalla
logica del tempo. Questo non è possibile. Tu sei creato dal tempo.
Questo è la forza che ti dice chi sei.
Chiudi i tuoi occhi e sentilo. E' il tempo che definisce la tua esistenza.
Tempo è l'unico narratore che è importante. Tende gli eventi e ci rende possibile soffrire e
poi da lì usciamo e vediamo la morte che accade e poi da lì usciamo.
Ma non per lei.
Titolo: Ciò che è necessario per i tutti movimenti di liberazione: La forza del proprio
inconscio; l'investimento del desiderio nel campo sociale; e il disinvestimento delle
strutture repressive.
Ella sta nell'altra struttura, un'altra cultura, dove il tempo è qualcosa uguale a se stesso,
assoluto e nudo, vuoto di protezione.
Dov'è il momento? Che senso ha per te?
Mostrami il momento. Hai fame?
Puoi stare nel momento con la tua fame?
E se tu prendi i desideri per la coda?
Forse ci sono momenti in cui scivoliamo in un'altra realtà ma non si ricorda, non si può
accettare la verità di quella perché potrebbe essere devastante da integrare.
X.
Super-eroina: il grande rifiuto
Azione: le donne vanno insieme.
Contro-consumo; oltre desiderio/mancanza.
Forma: un "happening."
Parateatro: comunicando come le donne.
Titolo: News Flash: La Mariposita rapisce il cuore a miliardi di ragazze.
Giovanna: La donna nuova possiede ancora più grandi e puri sentimenti. Ella è sola e
unica, afferrando il suo cuore. E delle correnti sgorgano nel suo sangue, lei sta in una
stato assolutamente impulsivo, libero. Finalmente non è più soltanto un'immagine! E'
attualmente donna, completamente impigliata nel cosmo, ma con le percezioni cosmiche.
Non pensieri contraffatti, ma solo le sue emozioni la conducono e la guidano. Soltanto
allora lei può avanzare e avvicinarsi al Rapimento assoluto, dove l'estasi tremenda esala
dalla sua anima. Pure queste donne nuove non sono matte o sciocche: I loro processi
cognitivi funzionano secondo una natura diversa. Sono imperturbate. Non vivono in cerchi
né attraverso gli echi. Loro esperiranno direttamente. La Donna esplode davanti alla
donna!
Voci:
Perché le nostre madri e nonne e bisnonne non ci hanno mai detto quale battaglia
abbiamo perso, o mai combattuto, in modo che potessimo capire quanto totale fosse la
nostra sconfitta? E che la religione e la follia e la frigidità erano proprio come le abbiamo
piante? Perché le nostre madri erano così silenziose sullo stupro e sull’incesto e sulla
prostituzione e sulla loro stessa mancanza di piacere? Perché, quando avevano così tante
parole, non hanno nominato per noi le nostre eroine e parlato con noi delle femministe e
delle suffragette e delle Amazzoni e delle grandi-madri?
Se noi donne vogliamo uscire mai da noi stesse dal pantano dell'autocommiserazione,
dell'autodistruzione e dell'impotenza che è stata la nostra eredità per più tempo di quanto
possiamo ricordare, per questo è importante avere compassione e comprensione per i
nostri fallimenti e debolezze, ma è ancora più importante che diamo sostegno per le
conquiste e il successo di noi stesse.
Giovanna: Ci state!......Basta consumo! Ferma il mulino delle macchine dei desideri! Corpi
senza organi!
Coro cantando:
La donna esploda davanti alla donna
Sono sola e unica
afferrando il mio cuore,
l'estasi esala
avanzando al Rapimento assoluto
Sono imperturbata
Ma ho percezioni cosmiche
Sgorgano nel mio sangue
Visioni tremende forgiano la mia anima
Sono come sono
Esplodo davanti a te!
Titolo: Breaking News: Erika and Omar confessano su uccisione che ha shoccato il paese.
Erika ha detta che volesse essere famosa come La Mariposita.
Giovanna è arrestata.
XI.
Tradimento
Una macchina infernale è assembrata: un tribunale.
Titolo: Non più sacrifici.
O, figlie uccidete vostra madre: omaggio a Erika e Omar.
Voci: Condanna a morte per Erika!
Giudice: Ordine! Ordine in tribunale!
L'accusa è di istigazione all'omicidio della propria madre di tante adolescenti. Come
risponde all'accusa?
Giovanna: Siamo tutti pervertiti.
Giudice: Ci sono prove da presentare?
Difesa: L'accusata è semplicemente un poeta della scuola surrealista. Si, lei è una
conoscente del partito femminista anarchico–libertario e ha avuto un ruolo attivo nella
ribellione, ma ha già pagato il suo debito alla società.
Anticipiamo l’argomento dell’accusa. Ogni tecnologia ha i suoi propri disastri. Il nucleo ha
sua Cernobyl; il petrolio soffoca il nostro pianeta; E sulle strade ogni giorno i veicoli
strozzano le vite di miliardi dei nostri giovani; e adesso l’accusa pretende di affibbiare la
responsabilità dei disastri della tecnologia audio-visiva a Giovanna, La Mariposita- disastri
che hanno devastato le menti dei nostri giovani figli, anche della nostra povera Erika e del
suo compagno Omar.
Accusa: C'è un bisogno frenetico dei consumatori di ricreare continuamente loro stessi per
rispondere alla creazione di desideri sempre nuovi. Ogni desiderio, ogni nuova voglia è un
nuovo io potenziale, un nuovo acquisito potenziale. E questo modo di essere è la
coscienza post-moderna e Io sostengo che è stata la irresponsabilità di questa artista che
ha condotto alla morte della madre innocente di Erika.
Giovanna: Che bel riposo parlare di biciclette e corni. Sfortunatamente non è di loro che
devo parlare, ma di lei che mi ha messo al mondo attraverso il buco del suo culo se mi
ricordo bene.
Difesa: Erika è una ragazza di plastica. E’ finta, nel senso che vive un distacco dentro la
sua stessa persona ancor prima di vivere il distacco dal mondo.
Accusa: Il capitalismo, lo sviluppo più recente della tecnologia e l'iper-consumismo devono
creare un ciclo continuo di nuovi desideri per i prodotti, le esperienze e transazioni: sono
questi artisti che stanno servendo Mammona!
Giovanna: Non abbiamo finito di cantare la litania delle ignoranze dell'inconscio che non
sa niente di castrazione o Edipo, esattamente come non sa nulla dei genitori, Dio, la
legge, la mancanza: Il bambino è un essere metafisico e i genitori non c'entrano. Noi non
siamo castrate, e allora andate a farvi fottere!
Difesa: Piange quando non dovrebbe piangere, ride quando non dovrebbe ridere. E’ fuori
da ogni norma.
Accusa: La frammentazione del concetto di se stessi corrisponde alla molteplicità dei
rapporti incoerenti e sconnessi, proprio come la tecnica usata da questi artisti. Questi
rapporti ci tirano in una miriade di direzioni, invitandoci a recitare così tanti ruoli che lo
stesso concetto di un autentico se stesso recede dalla vista.
Giovanna:
Da un certo punto di vista sarebbe meglio se niente andasse, se niente funzionasse.
Meglio se non fossi mai nata, se avessi evitato la ruota di nascita e continua rinascita,
niente bocca per succhiare, niente ano per caccare.
Difesa: Erika vive quella che i periti chiamano la diffusione dell’identità, si disperde in una
quantità di mondi uno diverso dall’altro e nessuno reale.
Accusa: L'immagine che producono i flash attraverso la retina di un telespettatore di MTV
sono materiali isolati, staccati e intermittenti che non riescono a creare una sequenza
coerente. Questa cultura schizofrenica non vuole assolutamente accedere al regno del
discorso e del linguaggio. Tale cultura è senza radici, separata dalla storia e esiste fuori
dal tempo umano.
Giovanna:
Tu sei chi pretendi di essere. Io amo tutto ciò che fluisce,
perfino il flusso mestruale che porta via i semi infecondi.
Sotto i peli, il corpo è una fabbrica surriscaldata,
e fuori,
L’invalido brilla,
risplende, da ogni poro esploso.
Difesa: La sua è una personalità border-line, dissociata, immersa nella psicosi.
Voci: Condanna a morte per Erika. Bruciate quella strega insieme con lei!
Giudice: Ordine! Ordine in tribunale!
Perché abbiamo pensato che c'era qualcosa di psicotico in lei, forse perché le persone
che minacciano le nostre convinzioni sono sempre credute pazze?
Per favore, l’accusa continui.
Accusa: (innamorata di lei): Per piacere Giovanna. Tu sei la mia star....testimone. Hai
istigato queste impressionabili ragazze ?
Giovanna: Io sono mia figlia, mio padre, mia madre e me stessa. E non voglio dire Io mai
più, è proprio una stupida maledizione. Ogni volta che sento questo, userò la terza
persona, se per caso ricordo. Se questo vi diverte.
Difesa: Obiezione!
Giudice: Il codice del delirio ci mostra di avere una fluidità straordinaria. C'è un codice
possibile che non coincide con il codice sociale. Oppure vi coincide solamente come una
parodia. Giovanna, amavi tua madre?
Giovanna: Ricordo all'età di sei anni, mentre stavo mangiando un pezzo di cioccolato, che
una certa tipa conosciuta come mia madre, mi aveva dato. Chiedevo a me stessa che
senso ha l'esistenza, essere viva, che senso ha essere consci del respiro, e ricordo che ho
voluto inalare me stessa in modo da provare che stavo vivendo e vedere se mi piaceva
essere viva, e se sì perché.
Non ce l’ho
Papamummi.
Giudice: Ci sono sfortunatamente le vittime in questa marcia inesorabile del Capitale. I
genitori devono aiutare i loro figli a controllare con grande attenzione le loro scelte per gli
acquisti. Giovanna sei dichiarata colpevole dei capi di accusa. La sentenza è fissata per
domani. Vi permetto di parlare al tribunale.
Giovanna: Chiese, eserciti, stati –quale, di tutti questi cani, vuole morire? Sono Dio. Non
ero Dio. Sono un clown di Dio. Sono Apis. Sono un Egiziano. Sono un pelle rossa. Sono
Negro. Sono un uomo cinese. Sono giapponese. Sono straniera. Sono un uccello del
mare. Sono un uccello della terra. Sono l'albero di Tolstoi. Sono le radici di Tolstoi. Sono
marito e moglie in una. Amo mio marito e amo mia moglie.
XII.
Sacrificio
La morte di Giovanna
Il rogo: teatro Brechtiano, l’attrice mostra la morte di Giovanna
Titolo: (Canzone)
Perché la morte di un altro non ci porta alla rovina orrenda? Non sappiamo come amare
quelli che noi amiamo finché loro scompaiono bruscamente.
Giovanna: Si sentiva invasa dalla nausea, così profonda che si sentiva venir meno; poi,
scorse, tra le nubi gonfie d’aria, una fascia d’iridescenza lieve che rifletteva tenui colori su
una parte del colle, e trasalì, dimentica, e si mise a contemplare i colori librati in cielo, e
s’accorse che era l’arcobaleno. In un punto esso ardeva vivido, ed ella, il cuore dolente di
speranza, cercò l’ombra dell’iride là dove doveva trovarsi l’arco e, pian, piano,
misteriosamente, dal nulla, i colori apparvero, e si profilò in cielo un arcobaleno tenue,
ampio, si curvò, si fece intenso, disegno il suo semicerchio indomabile, traccio
un’architettura immensa di luce e di colore sullo spazio del cielo, poggiando i suoi
piedistalli luminosi tra la bruttura delle case, ai piedi del colle, ma toccando con l’apice la
sommità del cielo.
E l’arcobaleno stette, sospese sopra la terra; ed ella sentì che quelle persone sordide che
formicolavano isolate e insensibile sulla putredine del mondo erano ancora vivi, che
l’arcobaleno estendeva sua campata di vita nei loro spiriti, e che essi avrebbero gettato via
l’involucro corneo della loro disintegrazione, e nuovi corpi nudi sarebbero emersi a nuova
crescita, a nuova fioritura, ergendosi alla luce, al vento, alla pura pioggia celeste; e ravvisò
nell’arcobaleno l’architettura novella della terra: l’antica materia decomposta e cadente
delle case e delle officina spazzata via, il mondo, edificato in una viva costruzione di
Verità, su misura della volta del cielo.
XIII.
Il reale si trova qui.
L'ultimo intervento del pubblico:
Per che cosa ha fame il pubblico? Per esempio: esplorazione della politica del genere.
Azione: Tutti sono bisessuali, tutti hanno due sessi.
Due persone si incontrano, se sono di due sessi diversi, allora, un uomo "presenta" con un
azione la femmina dentro se stesso alla parte maschile che vive in quella donna; poi, il suo
maschio al suo maschio; e il suo maschio alla sua femmina; e il suo femmina alla sua
femmina; e alla fine: "Namaste" (sanscrito: il divino dentro di me saluta la divina dentro di
te).
Coro (le frasi sono sempre legate ad una azione che coinvolge le spettatore):
C'è un attrazione fondamentale e un antagonismo fondamentale fra me e te.
Nessuno può mostrare chi esso realmente sia senza un senso di esibizione e vergogna.
La realtà è troppo forte per te?
Rischia. Credi in quello che vedi e senti. E' la pulsazione di ogni intuito segreto che hai
sempre sentito intorno ai bordi della tua vita.
E' quello che sta succedendo così lontano della tua esperienza che sei forzato a trovare
scuse per non seguirlo, oppure trovi spiegazioni meschine come se fosse un errore di
percezione?
Non riesci a immaginare tale cosa anche se la vedi?
Voce di Giovanna: Ci sono due corpi in una stanza. E' così che lei li sente, nel cuore
spiegato durante il mezzo secondo che serve a slittare oltre la soglia della porta, con le
mani che toccano e strofinano e le bocche che si aprono lentamente. Il suo cazzo
indurisce nel suo pugno soffice rosa: le loro bocche sono socchiuse per prendere lingue,
capezzoli, dita, qualsiasi protuberanza della carne, e per i bisbigli di cos’"era" e di cos’"è",
e i loro occhi vengono aperti sull'anima dell''altro.
Fine
Sources
"Women and Madness" by Phylis Chesler.
"The Mind of God" by Paul Davies.
"Open Sky" by Paul Virilio.
"The Age of Access" by Jeremy Rifkin.
"The Protean Self" by Robert Lifton.
"The Body Artist" by Don DeLillo.
"The Adventures of Augie March" by Saul Bellow.
"Anti-Oedipus, Capitalism and Schizophrenia" by Gilles Deleuze and Felix Guattari.
“Desdemona’s Lament” by Julie Taylor, article in TDR Winter 2001.
Text from a German expressionist manifesto.
"The Rainbow" by D.H. Lawrence.
“SCUM Manifesto” by Valerie Solanas.
Antonin Artaud, miscellaneus collected writings
Sarah Kane