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Autorità portuale Nord Sardegna: nuovi progetti europei
per porti sardi
16 Settembre 2016 ore 19:00
Categoria:
Notizie / Olbia-Tempio
URL della pagina:
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Data scaricamento: 16 Marzo 2017 ore 03:03
Argomenti dell'incontro, che si è tenuto la prima settimana di settembre negli uffici dell'Isola Bianca, l'esame delle prossime tappe dei programmi Interreg Italia Francia Marittimo e Med, e l'analisi dell'importante successo ottenuto in agosto
L'Autorità Portuale del nord Sardegna guarda all'Europa per il futuro di Olbia, Porto Torres e Golfo
Aranci. Dalla prossima settimana, con un incontro in Corsica, entra nel vivo la progettazione per
infomobilità e ambiente a partire dalle azioni contro l'inquinamento sonoro e dell'aria attraverso
l'introduzione di nuovi carburanti a basso impatto. Una serie di linee provvisorie è stata tracciata ad
Olbia, in una riunione con i partner delle regioni Sardegna, Toscana, Liguria, Corsica, Var Provence.
Argomenti dell'incontro, che si è tenuto la prima settimana di settembre negli uffici dell'Isola Bianca,
l'esame delle prossime tappe dei programmi Interreg Italia - Francia Marittimo e Med, e l'analisi
dell'importante successo ottenuto in agosto con il finanziamento di cinque proposte progettuali su
cinque presentate per il periodo 2014-2020.
In tema ambientale la Port Authority sarà impegnata su due linee di progetto: Se.Dri.Port, il cui capofila
è la Regione Sardegna assessorato ai Trasporti, che rappresenta una concreta opportunità per il
controllo dell'insabbiamento dei porti sardi, attuabile attraverso un avanzato sistema di monitoraggio del
fenomeno di accumulo di sedimenti; ed il progetto "Sediterra", capofila il Dipartimento del Var (Francia)
che, al pari del progetto precedente, mira allo studio delle opportunità di trattamento e riutilizzo a terra
dei materiali di risulta dei dragaggi.
"Quelli portati a casa con successo - spiega Pietro Preziosi, commissario straordinario dell'Autorità
portuale del Nord Sardegna - sono progetti che apporteranno importanti benefici nella programmazione
di nuovi accordi commerciali con le altre portualità trasfrontaliere e, nel contempo, permetteranno
l'avvio di nuovi studi sulla sedimentazione dei fondali, propedeutici alle attività di dragaggio che
andremo a fare nei prossimi mesi. Un'attività che, chiaramente, non concludiamo con il risultato di
cinque progetti finanziati su cinque presentati, ma che portiamo avanti per una continua crescita degli
scali portuali e per un ulteriore abbattimento dell'impatto dei traffici marittimi sull'ambiente".
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