La Dichiarazione di Auto-Stima

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La Dichiarazione di Auto-Stima
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Il Kit dell’ Autostima
Autostima potenziata
Autostima? Permesso non richiesto!
Le 4 chiavi dell’Auto-Stima
La Dichiarazione di Auto-Stima
Se diventi Serio, diventi Stupido!
Com’e’ la vostra auto-stima?
State piu’ che bene con voi stessi? Oppure vi giudicate o criticate spesso? O
magari siete convinti di valere meno rispetto a qualcun altro?
Se volete stare sempre meglio con voi stessi, o se conoscete qualcuno che
soffre di bassa auto-stima, allora continuate a leggere e scoprirete le chiavi
per costruire una sana auto-stima.
È solo con noi stessi che siamo certi di passare ventiquattr’ore su
ventiquattro da quando nasciamo a quando lasceremo il corpo.
Le convinzioni riguardo a noi stessi e la relazione che abbiamo con noi stessi
influenzano ogni area della nostra vita e ogni relazione con gli altri.
Non c’è da stupirsi quindi se l’autostima è un tema centrale nella nostra
esistenza. Eppure purtroppo su questo tema così importante c’è ancora tanta
confusione.
Questo e-book è un collage di riflessioni, consigli, tecniche riguardo
l’autostima e temi correlati.
Questi insegnamenti provengono da diversi autori e da diverse scuole di
pensiero che ho raccolto in differenti parti del mondo.
Ovviamente non sono una pillola magica nè coprono per intero tutto ciò che
c’è da dire su questo tema. Ma vogliono essere un piccolo aiuto per vivere
meglio con voi stessi e con gli altri.
Le ricerche provano che la vera auto-stima può venire imparata, insegnata,
sviluppata. Quindi se volete migliorare la vostra autostima e potenziare la
vostre capacità di realizzare i vostri sogni e i vostri obiettivi, leggete il mio
libro “Tutta Un’altra vita”, edizioni Sperling & Kupfer e partecipate ad un
corso Bless You!
Vi aspetto...
Buona vita!
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Autostima potenziata
Cosa è l’autostima?
Non si tratta certo di pompare sé stessi così da sentirci favolosi il cento
per cento del tempo.
Non sono gli amici, o i genitori, o il partner, che ci dicono che siamo il
top, il meglio del mondo ( o dell’Universo)...
Quello è solo ego gonfiato.
Ed è miseramente vulnerabile!
Basta un inconveniente, un fallimento, ed ecco che come uno spillo
quella difficoltà buca il palloncino della nostra auto-stima e tutta l’ aria
fuori esce...
Come leggerete in “Tutta un’altra vita”, molti confondono l’autostima
con l’autoefficacia o la fiducia in se stessi.
Altri credono che quel senso di benessere che l’autostima induce sia
dato dall’approvazione e dalla stima altrui.
Ebbene, l’autostima non è nessuna di queste due cose.
Forse la confusione nasce dal termine stima. Stimare implica fare una
valutazione. Quando si stima il valore di un appartamento, un quadro,
un gioiello, un esperto valuta quanto questo oggetto può valere.
Ma qual è il valore di un essere umano? E chi sarebbe l’esperto perito?
Quale metro dobbiamo usare per questa valutazione?
A seconda della cultura potrebbe essere il denaro, il cervello, la
bellezza, la carriera, i vestiti firmati e così via.
Ma qual è il sistema di valutazione corretto?
Quale metro di valutazione state usando per voi stessi?
Qualunque sistema addottiate, il problema è che è influenzato.
Avete valore solo se rispettate certe condizioni, che però possono
cambiare o ci possono venire tolte in ogni momento. Queste condizioni,
come ci insegna il buddismo, sono impermanenti.
Quindi, da un giorno all’altro, potreste assistere al grande crollo del
vostro valore nella borsa mondiale dell’Essere Umano.
E allora? Perché non iniziare dando un valore incondizionato
ad ogni essere umano?
Qual è il vostro valore?
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Si tratta di celebrare ed onorare chi siamo in quanto esseri umani,
indipendentemente dai riscontri di ciò che facciamo (carriera, età,
aspetto fisico, soldi) o dall’approvazione altrui.
Per farlo non dobbiamo aspettare di raggiungere nessun obiettivo.
Possiamo semplicemente decidere di sentirci così.
Ora, in questo preciso momento.
Ricordate a voi stessi più spesso che potete: «Non ho nulla da provare e
tutto da sperimentare, io valgo in quanto essere umano, semplicemente
perché esisto».
Come vedremo, è una consapevolezza che nessuno dall’esterno può
offrirvi. Deve arrivare da voi. Per questo si chiama autostima e non
«stima da altri».
Tratto da “Tutta un’altra vita” di Lucia Giovannini ed Sperling & Kupfer
Le 4 chiavi dell’Auto-Stima
Quando e’ stata l’ultima volta che avete toccato la vostra auto-stima?
Di che colore e’? Quanto pesa?
Queste sono domande ridicole perché la vostra autostima non e’
evidentemente una cosa, e’ un processo; per capire e lavorare con
l’auto-stima dobbiamo ricordarlo.
La parola “stima” significa “valore” e quindi possiamo pensare a questo
processo come dare valore a noi stessi.
Inoltre la prima parola “auto” ci fa capire che l’auto-stima puo’ scaturire
solo dalla propria valutazione e non dal valore che ci danno gli altri.
Cercare il nostro valore dagli altri e’ una trappola comune che porta a
risultati molto insoddisfacenti in quanto, per natura, l’auto-stima non
puo’ essere raggiunta ricercando l’approvazione degli altri.
Paradossalmente otteniamo piu’ approvazione o considerazione dagli
altri quando ci diamo noi stessi valore.
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E’ divertente il fatto che accettiamo molte cose nella vita, come una
giornata di pioggia quando la desideravamo bella, oppure un amico che
posticipa un appuntamento, ma abbiamo difficolta’ ad accettare tutte le
parti di noi.
Quando e’ stata l’ultima volta che vi siete accettati solo per il fatto di
essere voi?
Voi siete unici, nessun altro puo’ essere voi, non avete altro da fare che
essere voi stessi – potete accettare questo?
Come sarebbe se vi accettaste incondizionatamente?
Sareste accettati in piu’ posti di una carta di credito...
Potreste ancora sentire il bisogno di giudicarvi o misurarvi per quello
che fate – molti di noi sono stati condizionati a fare questo dal nostro
sistema scolastico.
Fermatevi un momento e considerate un neonato. Se avete un figlio e
pensate alla nascita del vostro bambino, questo e’ ancora piu’ potente.
Al momento della nascita cosa puo’ fare questo nuovo essere umano?
La risposta e’: niente, tranne il piangere.
Eppure anche se un neonato non puo’ fare nulla– quanto valore gli
diamo? Un valore enorme, un valore che non ha a che fare con cio’ che
fa, con i suoi risultati, ma con cio’ che e’.
Siamo tutti stati neonati. E tutti siamo venuti al mondo con un enorme
valore intrinseco. Cosa ci ha indotto a scordare di onorare questo
valore intrinseco?
L’errore fondamentale ma comune e’ quello di prendere un criterio
interiore o un giudizio esterno per applicarlo al proprio senso di se e
arrivare alla conclusione erronea “Non valgo”.
Ovvero occorre smettere di confondere le nostre azioni con quello che
siamo! Noi siamo molto di più delle nostre azioni.
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Prima chiave di sana auto-stima: Dare piu’ valore a se stessi che alle
azioni
In Neuro-Semantica – la scienza cognitivo comportamentale che studia
come diamo significato e immagazziniamo quel significato, che crea le
nostre azioni, nelle nostre menti e corpi – insegniamo che la prima
chiave per una sana auto-stima e’ quella di scindere il vostro “se” da
quello che fate (le vostre azioni).
Questa e’ la differenza tra essere umani e “fare umano”.
Voi siete un essere umano e quindi siete un membro della razza umana.
A differenza di gare come i giochi olimpici, qui non ci sono gironi di
qualifica per entrare a farvi parte – voi siete un essere umano e in
quanto tale siete accettati.
Seconda chiave di sana auto-stima: Non siamo responsabili per gli
altri
La seconda chiave si riferisce all’accettazione del fatto che non siete
responsabili “PER” come pensano e quello che provano gli altri, questo
e’ compito loro.
Noi possiamo essere responsabili “NEI LORO CONFRONTI” per alcune
relazioni, ma non siamo responsabili “PER” come pensano e quello che
provano.
Terza chiave di sana auto-stima: Lasciare andare il passato
Ognuno di noi ha detto o fatto qualcosa di cui si e’ poi pentito ma questo
non diminuisce il suo valore come persona, il passato non equivale al
futuro e noi tutti abbiamo in noi il potere di scelta – la scelta di darci
valore e di scegliere nuovi pensieri, nuove sensazioni, nuovi discorsi e
nuovi comportamenti.
Quarta chiave di sana auto-stima: Smettere di svalutarsi
Quello che vi impedisce di realizzare il vostro potenziale e’ il vostro
svalutarvi.
Diventate consapevoli che se questo e’ accaduto nel passato e’ nel
vostro potere smettere e iniziare ad accettarvi e apprezzarvi oggi e ogni
giorno.
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L’ auto-stima e’ come una doccia – dovete farla ogni giorno altrimenti
cominciate a puzzare!
Vi invitiamo quindi ora ad accettarvi come separati dalle vostre azioni.
E mentre accettate di essere un essere umano unico, forse potete
iniziare ad apprezzare il potenziale che avete.
Nessuno puo’ essere voi nel modo in cui potete esserlo voi.
Avete un contributo unico da dare solamente per il fatto di essere sul
pianeta in questo momento!
Tratto da Michael Hall
Autostima? Permesso non richiesto!
“Non c’è nulla di illuminato nello sminuire perché gli altri non si
sentano insicuri intorno a noi. Il nostro giocare in piccolo non serve il
mondo.
Siamo tutti nati per risplendere, esattamente come fanno i bambini.”
Marianne Williamson
Spesso durante i corsi che includono il tema
dell’autostima, uno degli argomenti che colpiscono di
più i partecipanti è che non abbiamo bisogno del
permesso di nessuno per sentirci bene e non dobbiamo
aspettare che nessuno ci dia il via per avere successo.
E’ un concetto semplice eppure per molti non è facile da integrare e si
può riassumere nello slogan della Nike: “Just do it” , semplicemente
fallo.
Quando settiamo una cornice di intenzionalità, quando crediamo in noi
stessi e poniamo una forte intenzione di fare qualcosa e agiamo in quella
direzione, diventiamo degli “attrattori” e attiriamo a noi le persone e le
risorse di cui abbiamo bisogno per completare il progetto.
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Questo significa che sarà facile? Assolutamente no. In genere più
grande e importante è il progetto, più richiede impegno, tempo, energia
e più è improbabile che sia facile.
Ne sarà valsa la pena, sarà gratificante? Assolutamente sì.
Il percorso stesso di muovervi verso i vostri obiettivi vi farà crescere, vi
porterà a sviluppare le vostre capacità , i vostri talenti, il viaggio stesso
vi porterà a diventare persone nuove.
Ciò che rischia di fermarvi nel cammino è la
mancanza di permesso, o il suo opposto, la
presenza di tabù.
Nella nostra società esistono permessi esterni
che ci vengono imposti e che siamo abituati a
rispettare: per esempio non possiamo entrare
in una proprietà privata senza il permesso, non
abbiamo il permesso di imboccare una strada in contromano. Senza
regolari permessi non possiamo costruire nessun edificio. Se lo
facciamo rischiamo forti ammende e punizioni.
Ma la maggior parte dei permessi e dei tabù che continuiamo a seguire
sono significati inconsci che abbiamo adottato dalla nostra cultura, dai
nostri insegnanti o ereditato dalla nostra famiglia.
Avete il permesso di prendervi dei rischi?
O c’è una vocina dentro di voi che dice: non salire troppo in alto perché
rischi di cadere.
Avete il permesso di stare bene con voi stessi, di gioire, di essere felici?
O pensate che con tutta la sofferenza che vedete attorno a voi, questo
sia un atteggiamento egoista.
Avete il permesso di avere una forte autostima?
O sentite una vocina che vi dice: non pensare troppo bene di te stesso/a.
Devi essere umile, non sei così capace dopo tutto.
Avete il permesso di dire no?
O pensate di non poterlo fare, che non sia educato, che poi non sarete
più amati, stimati o che gli altri non possono vivere senza il vostro
aiuto.
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Avete il permesso di perdonare?
O pensate che dovete fargliela pagare, o nel caso siate voi “il peccatore”
una vocina vi dice che dovete vivere tutta la vita portando il fardello
della colpa.
Avete il permesso di cambiare?
O temete di tradire qualcuno. Oppure pensate che lasciare la vecchia
strada vi porti nella terra dell’incertezza e avete paura di attraversare i
carboni ardenti dell’ignoto.
Questa lista potrebbe andare avanti per diverse pagine, ma crediamo
abbiate afferrato il concetto.
Potete diventare chi volete essere, e fare ciò che desiderate fare senza
rompere nessuna legge universale, morale o governativa.
Per diventare ciò che desiderate diventare avete solo bisogno di fare un
passo indietro e rendervi conto che non avete bisogno di alcun
permesso esterno.
Non è forse un approccio egoista? spesso ci chiedono ai corsi.
La nostra risposta è assolutamente no.
Come possiamo dare agli altri ciò che noi stessi non abbiamo?
Se prima non siamo pieni di amore per noi stessi , come possiamo dare
vero amore agli altri?
Se non stiamo bene con noi stessi, come possiamo gioire della
compagnia altrui?
Se non ci diamo il permesso di cambiare , come possiamo incoraggiare
gli altri a farlo?
Quindi la mia domanda per voi è: “Cosa è che volete fare ma ne state
ancora aspettando il permesso?”
Tratto da A. Bryant
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La Dichiarazione di Auto-Stima
A L’UCE, la nostra Libera Università di Crescita Evolutiva, insegniamo
anche la Programmazione Neuro Linguistica, più conosciuta come PNL.
Questa è una dichiarazione è stata scritta nel 1975 da Virginia Satir,
psicologa e psicoterapeuta americana che è stata una delle figure più
importanti nel campo della PNL.
Noi la offriamo ai nostri Practitioner e Master di PNL affichè possano
tenerla a mente nella loro quotidianità.
Leggetela almeno una volta al giorno, tenetela in un luogo dove possiate
vederla e ricordarvi di queste parole, fino a farle diventare la vostra
piena realtà.
E quel giorno la vostra vita sarà cambiata.
Dichiarazione di Autostima
In tutto il mondo non esiste nessuno che sia come me.
Tutto quello che proviene da me è autentico, perché sono soltanto io a
sceglierlo.
Io possiedo tutto di me, il mio corpo, le mie sensazioni, la mia bocca, la
mia voce, tutte le mie azioni, che siano per gli altri o per me stesso/ me
stessa.
Possiedo le mie fantasie, i miei sogni, le mie speranze, le mie paure.
Possiedo tutti i miei trionfi e successi, tutti i miei fallimenti ed errori
perché IO possiedo tutto di me e Io sono in grado di riconoscere
intimamente me stesso/ me stessa.
Facendo questo IO posso amarmi e diventare mio amico/mia amica, in
ogni mia parte.
So che ci sono aspetti di me che mi confondono, ed altri aspetti che non
conosco – ma fino a quando continuo ad essere in amicizia ed in amore
con me stesso e me stessa, IO posso cercare coraggiosamente e con
speranza delle soluzioni alle incertezze e posso trovare strade per
conoscere ancora di più su di me.
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In qualsiasi modo io appaia e mi esprima, qualsiasi cosa io dica e faccia e
qualsiasi cosa io pensi e senta, in un qualsiasi momento tutto ciò è ME,
in maniera autentica.
Se in seguito alcune parti di come appaio, di come mi esprimo e di come
io ho pensato, diventano sconvenienti, IO posso mettere da parte ciò che
è sconveniente, tenere ciò che rimane ed inventare qualcosa di nuovo al
posto di ciò che ho scartato.
Posso vedere, ascoltare, sentire, pensare, dire e fare.
Possiedo gli strumenti per sopravvivere, per essere vicino/vicina agli
altri, per essere produttivo/produttiva, per dare un senso ed un ordine
là fuori nel mondo delle persone ed alle cose al di fuori di me.
IO possiedo me stesso/me stessa ed allo stesso tempo posso ideare me
stesso/me stessa.
IO sono me ed IO SONO GIUSTO / GIUSTA
Virginia Satir 1975
Se diventi Serio, diventi Stupido!
In genere pensiamo a serio e ad allegro come opposti.
A L’UCE, la Libera Università di Crescita Evolutiva ci piace
utilizzare questo contrasto per illustrare l'importanza dei MetaStati (stati d’animo stratificati gli uni sugli altri)
Pensate ad esempio a qualcuno che gioca seriamente: il secondo
stato, come meta-stato, qualifica il primo stato e stabilisce le
cornici che governano l’esperienza.
Ecco perché giocare seriamente quasi completamente nega “il
gioco„ e ne cambia la qualità.
Quando siamo seri, siamo focalizzati poiché prestiamo attenzione
a qualcosa con energia focalizzata.
Quando siamo seri, dotiamo l'oggetto della nostra serietà con un
senso di importanza; lo consideriamo altamente significativo.
Ciò genera persistenza, determinazione e dedizione e tutto ciò ci
aiuta a raggiungere i risultati che desideriamo.
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Ma quando esageriamo con la serietà, sovraccarichiamo le nostre
azioni con troppo significato.
È a quel punto che diventiamo stupidi.
Mentre diventiamo seri, simultaneamente perdiamo prospettiva.
Perdiamo la prospettiva degli altri valori e delle altre cose
importanti e la focalizzazione si trasforma in intolleranza,
impazienza e perfino aggressività.
Quando diventiamo troppo seri, diventiamo zelanti e fanatici.
Diventiamo rigidamente dogmatici circa le nostre credenze.
E crediamo che siano serie.
Inoltre dimentichiamo che siamo esseri umani fallibili, che
comprendiamo le cose in modo errato, che facciamo errori, che
non tutto dipende da noi.
E se la nostra autostima è ancora basata sui nostri risultati,
quando commettiamo un errore, facciamo di tutto per
nasconderlo, perché nessuno se ne accorga.
E nel comportarci così diventiamo ancora più seri.
E quindi ancora più stupidi...
Perdiamo la prospettiva del tempo e diventiamo impazienti con
noi stessi ed altri.
Perdiamo la prospettiva degli altri e diventiamo esigenti con loro.
Perdiamo la prospettiva circa cos’è rilevante e in questo modo le
nostre priorità si confondono.
E perdiamo la prospettiva dell’umorismo e della giocosità. Qui è
dove la serietà diventa tossica e dolorosa.
E’ dove non possiamo più fare un passo indietro e ridere di noi,
della nostra stupidità, della nostro essere umani.
Tutto questo spiega perché diventiamo stupidi nel diventare seri.
Mentre diventiamo seri, il nostro livello di stress si alza,
diventiamo perfezionisti in modo intollerante, mirato, compulsivo,
arrabbiato, aggressivo, esigente, zelante, dogmatico, ecc.
In questi casi diciamo che (o altri ci dicono) che abbiamo bisogno
di “alleggerirci„ ed ottenere una certa prospettiva e godere della
vita.
La soluzione è l’umorismo.
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La serietà senza umorismo non solo è pericolosa, è tossica e
nauseabonda.
Ecco perché la serietà ha bisogno dell'umorismo per essere umana
e sana.
L'umorismo ci ricorda che la stupidità fa parte del pacchetto della
natura umana.
Per natura siamo creature sciocche. Lo sapete? Riuscite ad
accettarlo?
Quali esseri che sono capaci di umorismo, noi siamo in grado di
riconoscere le nostre incongruenze, le cose non al loro posto,
godere delle imperfezioni della vita e percepire la stupidità di gran
parte delle nostre vite.
E questo è buono. Ci mantiene sani, felici e umani.
E tiene alta la nostra autostima, nonostante tutto.
La serietà è pericolosa alla pace del vostro spirito, alla salute ed al
benessere di quelli intorno a voi.
La serietà può essere assolutamente inutile e soffocante.
Quindi, non dovremmo mai essere seri? No. Questa non è la
soluzione.
La soluzione è di temperare la serietà con l’umorismo; così siate
giocosamente seri.
Lasciate la vostra energia focalizzata per trovare la vostra
passione e alimentare la vostra determinazione e persistenza e
fatelo con un atteggiamento gioioso e amorevole.
E liberatevi dell’esigenza di essere perfetti.
Nei vecchi tempi si riconosceva che ogni re alla sua corte aveva
bisogno di un giullare! Perché?
Semplice, affinché il re non si prendesse troppo sul serio, perché il
re e la sua corte potessero ridere di loro stessi e quindi mantenere
la loro prospettiva.
Lo stesso vale oggi. E’ vero per i nostri politici, amministratori
d’azienda, manager, ministri, insegnanti, ecc.
A L’UCE ci stiamo chiedendo se non ci sia bisogno di una nuova
professione – Coach dell’umore.
Che possiate essere giocosamente e allegramente seri in tutte le
vostre attività!
Tratto da Michael Hall
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Ps. questo e-book non vuole essere in nessun modo un sostitutivo nè di medicinali nè di terapie.
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