Truzzi - Consorzio Oltrepo` Mantovano
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Truzzi - Consorzio Oltrepo` Mantovano
mantovano Periodico ufficiale del Consorzio Oltrepò Mantovano - Quindicinale - Anno I - nr.6 - 2 aprile 2011 Scriveteci. Questo il nostro indirizzo di posta elettronica: [email protected] Truzzi: «forza Oltrepò, abbiamo le qualità per crescere» Il Presidente poggese di Confindustria fotografa l'economia del territorio Elezioni Provinciali Fava, «sono della Lega e me ne vanto» A pag. 9 Agricoltura pera I.G.P. e melone: tipicità d'eccellenza A pag. 13 legenda una biblioteca virtuale per 21 comuni A pag. 15 APPUNTAMENTI Iniziative ed eventi in calendario A pag. 18 l’oltrepò Mantovano LAVORO IN PRIMO PIANO 2 aprile 2011 • 3 Mantova export: «mercato di nicchia, poco preoccupati» Terremoto e tsunami in Giappone, esportazioni mantovane a rischio? Dicono che sia stato il genio matematico di Edward Lorenz a coniare quel principio, molto ispirato e volendo temibile, per cui il battito di ali di una farfalla in Brasile può provocare un tornado in Texas: un evento, pur se piccolo, può produrre conseguenze anche migliaia di chilometri più in là. La distanza tra Rio e Dallas è minore di quella tra il Giappone e il Po, ma qualche effetto della catastrofe che ha colpito al cuore il Sol levante si è avvertito anche da noi, e non solo perché la maledetta combinazione di terremoto e tsunami non somigliava affatto al volo di una farfalla. Molti operatori economici, infatti, hanno guardato con preoccupazione le immagini rimbalzate dai televisori, ma subito dopo hanno pensato a qualcosa di molto più vicino, all’economia di casa nostra e ai suoi rapporti con quella nipponica. «Il valore delle nostre esportazioni verso il Giappone supera i 40 milioni di euro, una cifra non enorme, anche se significativa – spiega Alessandro Dotti, direttore del consorzio Mantova Export ¬–. Numericamente non sono molte le aziende locali che lavorano per il Giappone, anche se le realtà che operano con quel mercato esportano prodotti di alta qualità e, in effetti, dispiace che siano proprio queste eccellenze a finire in parte penalizzate da quanto è accaduto.» Del volume totale delle esportazioni verso il Giappone, la parte più consistente riguarda il tessile e i prodotti di abbigliamento in generale (ben 26,5 milioni); i settori degli alimentari e dei macchinari valgono più di 4 milioni di euro ciascuno (può sembrare strano che Mantova esporti tecnologia in Giappone, ma è proprio così), mentre si distinguono gli altri prodotti manifatturieri, che si attestano sui 3 milioni di euro. Le importazioni, invece, riguardano soprattutto mezzi di trasporto (per un valore di quasi 5,5 milioni di euro), articoli in gomma o in plastica (2,5 milioni). «Onestamente, non posso dire che, tra le imprese mantovane, la catastrofe giapponese avvia portato una preoccupazione diffusa e grave – precisa Dotti –. Non bisogna dimenticare che il 70% delle esportazioni mantovane è destinato all’Unione europea, il 10% al resto dell’Europa, il Giappone è in qualche modo un mercato “di nicchia”: ci sono, a dire il vero, alcune aziende piccole che esportano prodotti ad alto valore aggiunto e ora sono un po’ in apprensione, perché per loro il Giap- La mappa del sisma in Giappone pone è un mercato rilevante. Certo, se un fenomeno analogo si fosse verificato in Russia, cui è diretto almeno il 5% dell’export mantovano, o peggio ancora in Germania, sarebbe stato decisamente peggio e parleremmo davvero di emergenza.» Per un po’ di tempo, dunque, il made in Mantua non potrà contare sul mercato nipponico, ma si confida nello spirito reattivo e instancabile dei giapponesi: se in pochi giorni una strada sconvolta dal terremoto è tornata quasi interamente utilizzabile, è lecito sperare che anche il resto dell’economia riparta in fretta e faccia sentire i suoi effetti anche nel mantovano. Gabriele Maestri Cereali, tonfo dei prezzi dopo il sisma La calamità giapponese ha avuto conseguenze anche sul mercato delle materie prime di casa nostra, in particolare su uno dei generi più esportati verso quel paese, i cereali. È sufficiente scorrere le quotazioni del frumento tenero alla borsa merci di Mantova, ad esempio, per rendersi conto che il prezzo è notevolmente calato dopo la notizia del terremotomaremoto: se il 10 marzo (il giorno prima della catastrofe) il prezzo medio si aggirava sui 290 euro alla tonnellata, solo sei giorni dopo era sceso di ben 20 euro, una variazione ben più pesante rispetto ai ribassi precedenti; il lieve rialzo dei giorni successivi non ha certamente colmato il tonfo del dopo-tsunami. La flessione, del resto, ha riguardato anche il grano duro, il mais e altri cereali minori, il cui prezzo è calato notevolmente perché era venuta meno la domanda giapponese, essendo impossibile per il Sol levante trasformare le materie prime (vista anche la scarsa energia disponibile). La ricostruzione, peraltro, farà certamente aumentare la domanda, per cui c’è da immaginarsi che i prezzi torneranno presto a crescere. (g.m.) San Benedetto, tornano i comitati che si erano opposti a una centrale atomica sul Po Uniti contro il nucleare, come 25 anni fa La devastazione lasciata dal sisma e dallo tsunami SAN BENEDETTO PO – Anche chi non si è preoccupato più di tanto delle questioni legate all’economia, difficilmente ha nascosto timori legati al risvolto più inquietante della catastrofe giapponese, ossia l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima. A distanza di giorni, è impossibile sapere cosa sia davvero accaduto in quel sito energetico e, soprattutto, quale sia la reale situazione oggi circa le fughe di radioattività e, in generale, la contaminazione dell’ambiente circostante. C’è n’è abbastanza per far tornare la paura a chi ha vissuto l’incubo di Cernobyl’; l’incidente in Giappone, per di più, è arrivato nel periodo in cui alcune comunità del mantovano alzavano la loro voce per dire «no» al nucleare, soprattutto in quei luoghi che erano stati individuati come potenziale sede di centrali atomiche. Da alcuni mesi, infatti, si erano mossi i cittadini di Viadana e, nell’Oltrepò, di San Benedetto, ricostituendo i comitati che erano stati protagonisti di lotte memorabili negli anni ’70 e ’80. «Abbiamo avuto molta risposta dai cittadini, ci sono tanti volontari e ci si ritrova circa ogni venti giorni – spiega Marco Mossini, presidente del comitato –. Ora ci stiamo impegnando nella propaganda per i referendum di giugno: se vincessero i “sì” non basterebbe la moratoria del governo, ci vorrebbe una riflessione di 10-15 anni. Ci siamo ritrovati il 6 marzo coi trattori in piazza a San Benedetto proprio come nel 1983, per ribadire il nostro no al nucleare in generale e per di più in una zona agricola, col rischio di veder danneggiati i nostri prodotti. Sembrerà strano, ma dopo Fukushima non stiamo facendo alcuna mobilitazione antinucleare, ci pare troppo scontato, del resto noi non abbiamo mai cambiato idea. Certo è che, visto quello che è successo in Giappone, è un po’ più difficile accusarci di essere contrari per partito preso, ora si può vedere che in fondo avevamo ragione noi.» (g.m.) l’oltrepò Mantovano POLITICA 2 aprile 2011 • 5 Il sindaco Marco Giavazzi si appresta a chiudere i suoi primi cinque anni di mandato «san benedetto po: cuore pulsante della nostra provincia» «Mi ripresenterò alle elezioni per consolidare il lavoro fatto, puntando su rinnovabili e cultura» SAN BENEDETTO PO – Marco Giavazzi ci riprova: dopo cinque anni di mandato il sindaco di San Benedetto Po guarda già alle prossime elezioni di maggio tracciando un bilancio più che positivo della sua esperienza come primo cittadino. Un bilancio evidentemente così positivo da dargli la motivazione più forte per ritentare l’avventura alla guida del movimento “Uniti per crescere.” Sindaco, un primo bilancio proviamo a tracciarlo dal punto di vista della sua personale esperienza: soddisfatto? «Direi decisamente di sì, tenendo conto anche del particolare periodo, soprattutto economico, che il nostro paese ha attraversato: i risultati che sto osservando in questo periodo di chiusura del mio mandato sono più che positivi. Siamo riusciti a governare concludendo tutto quello che ci eravamo prefissati, facendo arrivare a San Benedetto risorse importanti e soprattutto impostare dei percorsi che potranno venire proseguiti dalle amministrazioni successive, il tutto in un’ottica che vuole riportare San Benedetto Po al centro della vita della nostra provincia.» C’è in particolare qualcosa che ricorda con maggiore soddisfazione? «Individuare qualcosa di preciso è praticamente impossibile, e non sarebbe onesto nei confronti delle tante cose che abbiamo fatto; tuttavia credo che il lavoro svolto sul complesso monastico non abbia avuto eguali: il lavoro fatto ha portato ad importantissime scoperte e credo che abbia dato la spinta giusta per una valorizzazione ulteriore di tutta la struttura» E quindi dello stesso Museo Civico… «È proprio così: tra un mese esatto inaugureremo il nuovo allestimento, che rende il Museo Civico Polironiano di San Benedetto Po uno dei più belli del nostro paese ma soprattutto il museo etnografico più importante di tutto il nord Italia. Miglior conclusione di mandato non ci poteva essere, tenendo conto anche che, grazie a tutta una serie di manifestazioni che sono state organizzate, San Benedetto Po è diventata ancora di più un luogo vivace e culturalmente accattivante, trasformandolo da grande centro rurale, a punto di riferimento nel territorio mantovano.» Dopo le positività, arrivano immancabili le “dolenti note”: in tutto questo quadro che lei definisce molto positivo, esiste comunque qualcosa che non l’ha convinta del tutto? «Sinceramente no, anche se qualcosa che mi lascia un pizzico d’amaro in bocca esiste, e non è certo dovuta al lavoro della mia amministrazione, quanto piuttosto derivante da un considerazione generale: è innegabile quanto sia stato fatto malgrado il periodo non felicissimo che ha attraversato il paese. Ci è però spiaciuto non avere avuto la possibilità, a causa dei pesanti vincoli imposti dal patto di stabilità, di non potere investire risorse nostre, e questo è stato sicuramente un qualcosa che ci ha frenati. Ripeto, massima soddisfazione per quanto fatto, ma ripensandoci un pizzico di rimpianto rimane.» Normalmente un sindaco spara le sue “migliori cartucce” nel primo mandato, puntando invece nel secondo a consolidare e completare quanto avviato: anche lei seguirà questa linea qualora dovesse riuscire a vincere le elezioni? «Credo di sì, anche perché, qualora gli elettori dovessero premiarmi per la seconda volta, San Benedetto Po (ma, del resto, anche tutta la provincia di Mantova) sono attesi da cinque anni fondamentali per la loro crescita ed il loro sviluppo, scanditi anche da scadenze imprescindibili come la mostra dedicata a Giulio Romano e, nel 2015, Milano Expo. Sarà dunque necessario portare avanti percorsi già iniziati, puntando a rafforzare le relazioni nazionali – o addirittura internazionali se pensiamo al ruolo rivestito da San Benedetto Po nel sistema dei siti cluniacensi – per vivere questi cinque anni in una situazione di competività. Vorremo realizzare un Centro Servizi d’eccellenza, e soprattutto continuare sulla politica del “no” al nucleare e di utilizzo di fonti alternative.» Tornando sulle imminenti elezioni, il suo gruppo nasce come movimento politico indipendente: cosa lo differenzia dalle normali liste “politiche” e dalle “civiche” sempre più diffuse a livello locale? «La nostra idea è ben chiara fin dal momento della sua costituzione, ovvero quella di creare un vero e proprio “partito locale” che, rispetto alle normali realtà partitiche, si pone in una posizione di indipendenza. E crediamo che tale idea di “movimento” garantisca una maggiore sopravvivenza, per il gruppo che lo costituisce, al termine del mandato, rispetto al progetto di una civica. E così facendo contribuendo alla formazione di persone in grado di potere ben amministrare il proprio paese.» Lei insiste molto sul ruolo “centrale” che San Benedetto Po ha nella nostra provincia e, in particolare, nel territorio dell’Oltrepò. Come giudica la politica fin qui seguita in questo territorio? «Sono presidente del “Sistema Po Matilde” e quindi non posso che essere un sostenitore di realtà consortili come l’Oltrepò Mantovano. Si è lavorato bene, ma ora credo che debba avvenire il passo decisivo, che dalla realtà materiale delle tante iniziative e realizzazioni che sono state avviate, passa su un piano “immateriale”: creare cioè un’immagine di un territorio vivo e vitale e che fa dell’accoglienza il suo punto di forza.» Nicola Antonietti SUZZARA loc. 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Presidente, la crisi si sente, nell’Oltrepò soprattutto. «Ma io non posso che essere ottimista, sono un imprenditore, devo pensare positivo. Certo, stiamo vivendo una fase di grande trasformazione dove i piccoli paesi stanno economica- mente pagando dazio. Penso ad esempio al mercato dell’auto, fino a qualche anno fa l’Oltrepò era un polo appetito da chi doveva acquistare una vettura, ora i rivenditori e le concessionarie si sono avvicinati alla città perché il sistema policentrico del commercio è entrato in crisi: se calano gli acquirenti calano anche i soldi». E come si fa a tenere vivo un territorio in difficoltà? «Bisogna agganciarsi a qualche filone produttivo vantaggioso altrimenti corriamo il rischio che i nostri paesi diventino soltanto dei dormitori e sarebbe un grave errore. L’innovazione tecnologica è il futuro, ormai non possiamo più competere con i costi della manodopera straniera, ma i poli tecnologici possono diventare un vanto per l’Oltrepò». «Il mondo politico può giocare un ruolo decisivo: loro hanno in mano il futuro della nostra terra. A volte non è necessario mettere tutti i puntini sulle ‘i’ perché in quel modo si perdono le occasioni. Inoltre non è il momento giusto per soffermarsi su battaglia da retrobottega come ad esempio sta avvenendo a San Giovanni del Dosso per la Wsr. E’ un’opportunità, va colta». Vede ancora un certo spirito imprenditoriale nell’Oltrepò? «Mi pare si sia un po’assopito, deve rivitalizzarsi altrimenti siamo destinati al declino. E oltretutto per rilanciarsi bisogna cambiare strategie: se si pensa di riportare le concessionarie d’auto allora evitiamo la battaglia perché è già persa in partenza. Discorso diverso vale per la green economy che va sostenuta, così come bisogna puntare sul marketing territoriale». Ma cosa può dare l’Oltrepò ad un imprenditore esterno? Perché dovrebbe fare investimenti qui? «Perché l’Oltrepò ha grandi qualità e ha un ruolo baricentrico tra Lombardia, Emilia e Veneto. Innanzitutto è una terra di lavoratori, di persone che amano il loro paese e non a caso chi si allontana poi torna e magari vuole fare impresa. Poi qui si vive bene, la qualità è garantita così come la sicurezza grazie all’ottimo lavoro delle forze dell’ordine. Non va inoltre scordato che i prezzi dei terreni, in modo intelligente, non sono schizzati alle stelle e quindi si possono ancora fare affari e impiantare attività a costi contenuti. Le infrastrutture vanno incentivate: la Cispadana sarà un valore così come la Mantova Mare, senza scordare il raddoppio della Bologna-Verona che ha fatto di Poggio un polo di scambio intermodale da sfruttare». Un consiglio che si sente di dare ai politici. «Si faccia squadra, si faccia sistema, si abbia coraggio e magari si inizi a pensare ad unire qualche piccolo Comune. E’ un federalismo alla rovescia, ma pur preservando la propria identità nel sistema globale i numeri contano e danno forza». 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Se penso che la nostra provincia ha nella macellazione un’eccellenza e poi scopro che Cremona si vuole caratterizzare per questo pur non avendone la tradizione allora penso che qualcosa non funziona. Mantova dovrà inoltre essere una calamita turistica perché la nostra città è meravigliosa, ma poco conosciuta. Si prevedono 12 milioni di visitatori a Milano, se noi riuscissimo a portarne a Mantova anche solo l’1% avremo già fatto un gran colpo». Francesco Dondi Truzzi, da Poggio al vertice dell’Aquila Alberto Truzzi – Nato a Poggio Rusco il 27 giugno 1960, è laureato con lode in Ingegneria Civile all’università di Bologna. E’ attualmente amministratore delegato della Truzzi Prefabbricati ed è ad anche di Ltp e Cappellari; è inoltre presidente di Padana Pannelli, Fontana Immobiliare e La Marchesa. Dal 1987 è attivo in Confindustria, prima nel gruppo Giovani Industriali poi nella giunta dell’associazione. Dal 2002 è presidente della sezione prefabbricati in cemento mentre dal 2006 al 2010 è stato vice-presidente con delega alle relazioni industriali e affari sociali. Nell’aprile 2010 è stato eletto presidente di Confindustria Mantova, ruolo che affianca a quello di componente del cda di Federbeton. l’oltrepò Mantovano 8 • 2 aprile 2011 Consiglio provinciale e comunale congiunto ad Ostiglia sul problema-lavoro nel basso mantovano «una crisi più drammatica del previsto» Notizie positive sulla vicenda Gambro: la ditta ha accettato di sedersi al tavolo di concertazione con i sindacati OSTIGLIA – «Una situazione drammaticamente strutturale» così l’ha definita l’assessore provinciale alla Formazione e Lavoro Carlo Grassi, e questa lapidaria definizione fotografa la situazione occupazionale nel basso mantovano: diverse aziende in sofferenza, quasi trecento licenziamenti dall’inizio dell’anno, e situazioni che rischiano di aggravarsi ulteriormente nei prossimi mesi. Ed è anche per questo motivo che lo scorso 24 marzo il Comune di Ostiglia ha organizzato, insieme all’amministrazione provinciale, un Consiglio Comunale e Provinciale congiunto, per fare il punto della situazione e chiedere al Governo politiche più attente alla conseguenze sociali derivanti dalla crisi occupazionale: sul palco del Teatro Sociale della cittadina ostigliese, il sindaco Umberto Mazza, il presidente della Provincia Maurizio Fontanili, l’assessore provinciale Carlo Grassi ed il presidente del consiglio provinciale Laura Pradella, sul tavolo una crisi che sta colpendo numerose aziende: dalla centrale elettrica E.On, alle ditte Vela ed Omicron’s di Ostiglia, Ocis di Ostiglia, Vela di San Giovanni del Dosso e Gambro di Medolla, tutte accomunate da situazioni simili, fatte di cassa integrazione e possibili licenziamenti: «Il momento è difficile – ha dichiarato il sindaco di Ostiglia Umberto Mazza – occorre che si investa maggiormente nel territorio. Sto pensando in particolare ai collegamenti ed alle infrastrutture: il territorio dell’Oltrepò mantovano presenta delle possibilità di sviluppo che vanno colte per riuscire ad invertire una situazione che ci sta preoccu- SOCIETà pando. Anche perché un momento di grave crisi occupazionale come quello che stiamo vivendo, potrebbe tradursi a breve in costi sociali che ricadrebbero interamente sugli enti locali.» «Questa è una situazione che potremmo definire “drammaticamente strutturale” – ha aggiunto l’assessore Grassi – Basti pensare che, dall’inizio dell’anno, ci sono stati ben 280 licenziamenti e che tutto lascia pensare ad una crisi occupazionale di carattere generale, e non certo riconducibile ad una sola tipologia. Ma credo che l’incontro di oggi (24 marzo ndr) sia positivo perché rappresenta una presa di coscienza forte, da parte delle istituzioni, di questo problema, e della volontà di superarlo insieme, coinvolgendo anche realtà consortili come il Consorzio Oltrepò Mantovano e l’Unione dei Comuni Modenesi dell’area Nord. Questa è la volontà delle istituzioni, ma tutti devono fare la loro parte: dal Governo, alle istituzioni in generale, fino alle stesse aziende.» E tra il pubblico era presente anche il presidente di Confindustria Mantova, Alberto Truzzi: «Le aziende vivono un ciclo produttivo che, prima o poi, può andare incontro ad una naturale fine – ha detto – tuttavia altre possono insediarsi al posto loro. Occorre investire sui nuovi insediamenti, sensibilizzando chi, non comprendendone l’opportunità che tali insediamenti offrono, vi si oppone. Mi auguro che l’insediamento di Eusider possa avvenire in tempi ragionevoli, ma che soprattutto tutti comprendano come occorra superare resistenze e logiche poco lungimiranti per lo sviluppo del territorio, incentivando maggiormen- te gli insediamenti.» Tanti i sindaci presenti in sala, tra cui Alessandro Pastacci, primo cittadino di Quistello e presidente del Consorzio Oltrepò Mantovano, e Carlo Marchini, sindaco di Concordia e presidente dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord:«Stiamo seguendo con attenzione la vicenda Gambro – ha dichiarato – il tavolo di concertazione aperto presso il ministero dello sviluppo economico sta cominciando a dare qualche frutto. La ditta si è seduta al tavolo e ha presentato un piano di ora c’è anche un pizzico di ottimismo in più, tenendo conto che, in questa vicenda, sono a rischio i posti di lavoro di ben quattrocento persone (di cui ottanta residenti nella provincia di Mantova ndr). Le indicazioni che abbiamo ricevuto sono confortanti anche perché si tratta di un sito che ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo economico dell’area del Mirandolese, e mantenerne in vita la produzione, senza i ridimensionamenti ipotizzati dall’azienda, rappresenta un punto fondamentale per tutto il territorio.» Presenti al consiglio comunale e provinciale congiunto anche numerosi esponenti sindacali, nonché qualche rappresentante delle aziende maggiormente in difficoltà: i dipendenti della centrale E.On di Ostiglia (unitamente ai loro colleghi di Tavazzano in provincia di Lodi e di Fiume Santo nel sassarese) hanno messo in atto quattro ore di sciopero per protestare contro la gestione del personale da parte dell’azienda, mentre i rappresentanti delle tre sigle sindacali confederate hanno segnalato come alcune delle situazioni di crisi occupazionale non siano dovute a cali di ordinativi o a dissesti finanziari, bensì – come evidenzierebbe il caso Gambro – da scelte precise da parte delle aziende, le quali, ritenendo più “conveniente” Entro la fine dell’estate l’ampliamento il nido di pieve “raddoppia” PIEVE DI CORIANO – È solo questione di pochissimi mesi per vedere l’asilo-nido “C’era una volta…” di Pieve di Coriano che raddoppierà la sua capienza. La struttura, che al momento ospita undici bambini, arriverà a poterne gestire ben ventuno, venendo incontro così alle esigenze di un’utenza in continua crescita e molto variegata e che ha saputo raggiungere un’importanza di carattere sovracomunale Come ci ha spiegato il primo cittadino pievese Andrea Bassoli, il nido, «nato alcuni anni fa da una sinergia del tutto originale tra l’amministrazione comunale, la cooperativa che si occupa del servizio e un’associazione di genitori, è col tempo diventato un servizio di interesse sovracomunale e quindi non limitato al solo territorio di Pieve. Riceviamo richieste da moltissimi comuni e possiamo già dire, fin da ora, che abbiamo già ricevuto domande più che sufficienti per coprire i ventuno posti che saranno resi disponibili col prossimo ampliamento. Credo che questo rappresenti la risposta più bella ad un’iniziativa che, quando fu pensata, sembrava una vera e propria scommessa, ma che poi, con un lavoro paziente e costante, siamo riusciti a rendere una splendida realtà.» Un ampliamento che aumenterà la superficie dagli attuali 144 metri quadri a 209, e consisterà nella realizzazione di una nuova ala sul lato ovest, dotata di serramenti in legno e pavimentazione in materiale atossico, oltre ad un impianto a pannelli solari ed un sistema di riscaldamento a pavimento: «L’obiettivo è quello di realizzare una struttura che sia a misura di bambino – precisa il sindaco – Gli stessi spazi saranno concepiti per convergere in un punto comune, definito “piazza”, dove i bimbi, anche di diversa età visto che il nido è aperto ai bimbi di età compresa tra tre e trentasei mesi, potranno interagire tra di loro, a tutto vantaggio della loro capacità di relazione ed integrazione. Sull’utilizzo dei pannelli fotovoltaici vorrei sottolineare che tale scelta è stata pensata in vista di una riduzione dei consumi che vorremmo portare al 50%.” Le tempistiche sono molto ristrette, il bando è già stato pubblicato, per l’asilo-nido di Pieve di Coriano si preannuncia un’estate intensa e all’insegna dei “lavori in corso.” Nicola Antonietti Antonio Scalari, Presidente di Spezziamo l'Indifferenza: «Massima attenzione» La lotta alla mafia passa anche da internet «La malavita organizzata si fa largo nel mondo edile ed è presente nell'Oltrepò» I tentacoli della criminalità si sono estesi anche al Nord. A confermare l’allarme, è la Direzione nazionale Antimafia nelle 1.100 pagine di dati e analisi sulla criminalità organizzata italiana. Particolare preoccupazione desta la Lombardia che, secondo la relazione annuale, dopo la Calabria è il territorio più “colonizzato” dalla ’ndrangheta. E proprio in territorio lombardo, mantovano per la precisione, a fine febbraio si è costituita l’associazione “Spezziamo l’indifferenza”, presieduta da Antonio Scalari. Scalari, perché avete scelto internet per far conoscere la vostra associazione? «Perché alcuni componenti si conoscevano già mentre altri hanno stabilito i primi contatti proprio via internet, strumento che abbiamo usato e stiamo usando per diffondere l’iniziativa e che conferma la sua capacità di essere, oggi, un mezzo potente per far avvicinare tra di loro persone con idee e progetti. Naturalmente questa è solo una base per poi agire fuori dal network virtuale, per stabilire contatti e organizzare iniziative». C’è stato interesse verso l’associazione? «Siamo appena partiti, ma i riscontri, a livello di interesse, sono già buoni. Quello che vogliamo essere è proprio un fronte culturale e sociale che operi sul territorio, divulgando conoscenza e stimolando la ricerca di soluzioni». La vostra associazione oltre alla lotta alla mafia guarda anche ad altri temi? «Sì, vogliamo occuparci anche di altri problemi importanti per la nostra comunità, come il consumo di territorio e la salvaguardia del patrimonio naturalistico, oggi minacciato dall’in- quinamento e dall’avanzata del cemento. Anche la provincia di Mantova vede il suo territorio e il suo paesaggio minacciati da un’urbanizzazione scriteriata e caotica, che non risponde a nessuna logica urbanistica, demografica, di utilità, ma solo alla necessità da parte delle amministrazioni locali di incassare introiti. I bilanci delle amministrazioni sono ridotti all’osso, ma se si volesse far politica vera, ispirata da un minimo di visione e lungimiranza, si troverebbero sicuramente vie diverse all’abuso di un bene primario come il suolo, fondamentale anche per l’agricoltura. Il legame fra tutti i temi è quello del bene comune, delle regole, della difesa della comunità, del senso civico». Ci sono dei casi particolari che seguite con attenzione? investire e produrre in altre zone, «arrivano anche all’ipotesi di smantellare interi siti, senza preoccuparsi delle conseguenze, e dei costi sociali, di tali scelte.» Nicola Antonietti «Sicuramente seguiamo molto quello che avviene a Mantova e nell’hinterland, ma anche nel resto della provincia». Nel territorio mantovano, quali sono i settori dove le infiltrazioni mafiose sono più diffuse? «Possiamo pensare che le dinamiche dell’infiltrazione siano simili a quelle che avvengono nel resto del Nord. Quindi, ad esempio, il settore edilizio e ciò che vi è attorno, costituisce un’importante fonte di guadagno per le organizzazioni. In generale tutte quelle attività che si svolgono a cavallo fra la pubblica amministrazione e il settore economico privato corrono il rischio di subire quel “condizionamento ambientale”, come lo definisce la Direzione Investigativa Antimafia, che attacca il tessuto sociale ed economico della comunità. Le cronache degli ultimi venti anni rilevano fatti, associabili alla presenza criminale, in varie zone della provincia, sicuramente anche nel Basso mantovano». Secondo lei, cittadini ed istituzioni sono a conoscenza della rilevanza del fenomeno mafioso nel mantovano oppure sottovalutano il problema? «Presso la maggior parte dei cittadini c’è una conoscenza generica, come se si parlasse ancora di un fenomeno lontano ed estraneo. Una conoscenza insufficiente che non si trasforma in presa di coscienza e che non riesce a spezzare l’indifferenza, appunto. Presso le istituzioni invece, laddove pure c’è conoscenza, rimane spesso il silenzio». Avete in programma delle iniziative sui temi che portate avanti, oppure collaborazioni future con altre associazioni? «Stiamo attivando la possibilità formale di adesione. Intanto ci muoviamo per attirare simpatie e collaborazioni e in futuro, anche a breve, programmeremo delle iniziative sul territorio. Collaboreremo con altre associazioni ma l’obiettivo è anche dialogare con le istituzioni politiche, economiche, sociali, dell’istruzione, della ricerca». Angiolina Gozzi I Comuni del mantovano si mobilitano contro le infiltrazioni mafiose sul territorio “La mafia sta portando a termine una strategia offensiva al Nord, tuttavia, ho la sensazione che, da parte degli amministratori del Nord, ci si sia abituati a questa convivenza e che si sia sottovalutato il problema”. Questa la frase pronunciata, ancora in tempi non sospetti, dal procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia. Una previsione che è divenuta realtà, infatti la criminalità sta penetrando anche al Nord. Secondo Eurispes, l'11,4% del Pil italiano è prodotto dalle mafie e Reggio nell'Emilia è diventata il ‘salvadanaio’ della 'ndrangheta. Ma la ‘piovra’ si sta allargando anche in Lombardia ed il territorio mantovano non è indenne, come dimostrano i titoli dei quotidiani degli ultimi 20 anni. Edilizia, rifiuti, appalti e trasporti sono solo alcuni dei settori più a rischio perché più remunerativi e quindi più attrattivi per la mafia. E per contrastare il fenomeno le istituzioni cercano di alzare le barriere e promuovere iniziative, anche nel Basso mantovano. Infatti, lo scorso 3 febbraio a Quingentole si è tenuto un incontro con don Giacomo Paniz- za, fondatore della Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme, Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso pubblico, enti locali e regioni contro le mafie, ed il Procuratore Capo di Mantova Antonino Condorelli. Nell’occasione sono stati forniti alcuni dati. L’economia criminale in Italia è pari a 420 miliardi di euro e gli investimenti della criminalità avvengono per il 70% nell’economia legale, soprattutto al Nord. Inoltre, nel 2009, in Lombardia sono state confiscate 195 aziende e 6 tonnellate di droga (su 32 in Italia). L’aspetto positivo e che i Comuni del mantovano si stanno muovendo per contrastare il fenomeno. A Suzzara, per esempio, lo scorso novembre, la giunta comunale ha deliberato di approvare un protocollo d'intesa con la Prefettura di Mantova il cui scopo è quello di predisporre una serie di controlli antimafia preventivi relativamente ai rischi di infiltrazioni da parte delle organizzazioni criminali legati al ciclo delle realizzazioni delle opere pubbliche sul territorio comunale. l’oltrepò Mantovano ELEZIONI 2 aprile 2011 • 9 Fava, candidato del centrodestra: «per contare bisogna dialogare con chi governa» «La Provincia di Mantova? Oggi non esiste» «La mia candidatura? Mai in dubbio, sono della Lega e non mi vergogno» Gianni Fava, candidato del centrodestra È pronto a rappresentare il centrodestra nella corsa a Palazzo di Bagno, anche se nei giorni scorsi si era ipotizzato che il Pdl presentasse un suo candidato alla presidenza della Provincia: oggi Gianni Fava, parlamentare della Lega Nord, non sembra più in discussione e risponde alle nostre domande. Fava, partiamo dalla domanda principale: che Provincia di Mantova vorrebbe? «Beh, io vorrei “una” Provincia di Mantova, quello che ora non c’è. Oggi il Mantovano è un insieme di territori che non si riconoscono in un’unica provincia: Mantova è un po’ reggiana, un po’ veronese, molto bresciana, a tratti cremonese e non ha una guida, il capoluogo non esercita alcuna leadership. Ciò è dovuto alle scelte politiche passate che pesano ancora, c’è stata molta disparità.» «La Regione ci tratta come un territorio d’oltremare», ci ha detto il presidente uscente Fontanili: è d’accordo? «È colpa sua, lui è il responsabile principale di questo: è riuscito a litigare con il mondo, a non avere partnership col territorio all’interno o all’esterno della Provincia. Per dire, siamo l’unica Provincia lombarda ad aver investito nelle Ferrovie dell’Emilia Romagna, senza mettere un euro sulle Nord o sulle tratte ferroviarie lombarde, quando tutti i giorni viviamo il dramma dei trasporti verso Milano. In dieci anni Fontanili non ha risolto o affrontato nessuno dei problemi sul campo e non ha cercato l’aiuto di nessuno.» In questi mesi si è parlato e discusso molto della Wsr, così come di altri insediamenti industriali: qual è la sua opinione? «Noi abbiamo avuto un’industrializzazione spinta sul manifatturiero tradizionale: da un lato dà più sicurezza di tenuta del sistema, dall’altro fa più danni sul piano ambientale. Io non dico di no a priori a niente, la Wsr ne è un esempio: prima di schierarsi occorre valutare costi e benefici, finora nessuno è riuscito a farlo, per cui chi si è speso a favore o contro credo abbia fatto un torto all’intelligenza della gente. Certo, il vantaggio non può essere solo l’assunzione di 7 persone; anche qui, però, con una guida seria, si sarebbe imposto all’azienda di essere disponibile a valutare ricadute benefiche per il territorio.» Si è polemizzato poi sulle “casette dell’acqua”: che ne pensa? «Un servizio di pubblica utilità che eroga acqua gratis ai cittadini può essere solo positivo, però le polemiche mantovane sono legate al modo in cui si è scelto il soggetto attuatore. Qui Piccola guida alle elezioni di primavera Saranno oltre 320mila i mantovani chiamati alle urne il 15 e 16 maggio. L’appuntamento più importante è certamente il rinnovo degli organi della Provincia, ma 51mila elettori riceveranno almeno una scheda in più: sono infatti dieci i Comuni in cui si dovrà eleggere anche il sindaco. Quattro di questi dieci Comuni sono compresi nell’area dell’Oltrepò: Poggio Rusco, Quistello, Revere, San Benedetto Po. Le amministrazioni di Poggio e San Benedetto po- trebbero non cambiare guida, visto che i sindaci uscenti hanno deciso di ricandidarsi; novità sicure invece per Revere (il primo cittadino uscente ha preferito non partecipare alle elezioni, pur potendolo fare) e Quistello (il sindaco in carica è già al secondo mandato). Revere è il Comune più piccolo, mentre il maggiore è San Benedetto; nessun Comune arriva a 15mila abitanti, dunque si voterà ovunque a turno unico e sarà eletto sindaco chi avrà ottenuto più voti, pur senza avere la metà più uno dei consensi (solo a Viadana si applica il voto a doppio turno in questa tornata elettorale). Il 29 e il 30 maggio è previsto invece il ballottaggio per le elezioni provinciali, nel caso nessuno dei candidati alla presidenza dovesse superare il quorum richiesto al primo turno. Bisognerà attendere la metà di aprile per conoscere con certezza le liste a sostegno dei candidati e i simboli che gli elettori troveranno sulle schede; nel frattempo, la campagna elettorale sarà già entrata nel vivo e il conto alla rovescia potrà avere inizio. (g.m.) non mi pronuncio, non si capisce bene cos’è successo, la magistratura dirà se ci sono state scorrettezze; se qualcuno ha sbagliato pagherà, ma l’impostazione di fondo è e resta positiva.» Qual è la vostra posizione sul nucleare? «Sono convinto che, per risolvere il problema della nostra autosufficienza energetica, occorra un adeguato mix di energie; quanto a basse emissioni di anidride carbonica, ci sono poche alternative al nucleare. Finita l’emotività, la strada del nucleare andrà valutata con serietà. Però, nel caso, occorre impiegare i siti in cui l’uranio c’è già: costruire impianti da zero su aree ora vocate ad altro per me è demenziale. Quanto al Giappone, nessuno può dirsi non preccupato, ma razionalmente dico che sarò più o meno preoccupato quando si sarà circoscritto il problema. I morti ci sono stati a prescindere dall’incidente nucleare; se alla fine del percorso la vicenda giapponese si risolverà senza danni irreversibili per l’ambiente, sarà la maggior prova dei livelli di sicurezza di questa tecnologia.» Lei è parlamentare ed è stato a lungo sindaco: come pensa di usare quelle esperienze? «Aver fatto il parlamentare di opposizione e di maggioranza per chi vuole amministrare un territorio è un vantaggio enorme. Oggi nessuno riesce a fare da sé, servono rapporti, conoscenze, la capacità di dialogare col Governo, con la Regione, soggetti con cui ho una certa quotidianità: un conto è chiamare un ministro sul cellulare, un conto è fare sei mesi di anticamera. Ho avuto un osservatorio su oltre cento province, forse da lì si capisce chi riesce a risolvere i problemi e chi no: Mantova non è esistita per inconsistenza delle proposte del territorio, invertire la tendenza sarebbe importante.» Lei è della Lega: come si pone nei confronti della coalizione? «Io ho una caratterizzazione politica precisa e, a differenza del mio principale avversario, non mi vergogno di “appartenere”. Per me i partiti non sono tutti uguali, alcuni sono migliori, quelli che si vergognano hanno qualcosa da nascondere. C’è chi aveva parlato di possibili squilibri regionali con il Pdl, ma nessuno in quel partito ha messo in dubbio la mia candidatura.» Che idea si è fatto dell’Oltrepò e su cosa occorre lavorare? «Di positivo c’è stata la volontà dell’Oltrepò di essere un’area politicamente omogenea, la consapevolezza che solo come massa critica si può incidere. È invece negativo ciò che è stato fatto lì: si sono spesi milioni di euro per quattro ciclabili, due bed&breakfast, credendo che quella potesse essere una zona turistica. L’Oltrepò va dal modello agricolo del Destra Secchia a quello sbilenco della meccanica suzzarese: occorre armonizzare il territorio e investire di più nel sociale, il pubblico deve smettere di fare impresa.» Gabriele Maestri 10 • 2 aprile 2011 SERMIDE l’oltrepò Mantovano Maggior legame col territorio e col Comune per un ambiente più salubre Edipower presenta i rinnovati vertici e si apre ad una nuova partnership SERMIDE – Dopo anni complicati, caratterizzati da rapporti difficoltosi e incomprensioni, tra Edipower, la società proprietaria della centrale termoelettrica turbogas, e l’amministrazione sembra tornare il sereno. Un primo passo verso la distensione è giunto con l’arrivo in paese del direttore Carmine Pagano e del nuovo amministratore delegato Stefano Pastori. E dal primo incontro col sindaco Marco Reggiani e l’assessore alla sviluppo economico Giorgio Marmai sono emersi impegni importanti per rinsaldare una partnership che possa migliorare e arricchire il territorio. In primis, con una formula già sperimentata nella recente pubblicazione del Manuale di Sicurezza della Protezione Civile, Edipower sarà fondamentale sponsor delle celebrazioni sermidesi del 150° dell’unità d’Italia che proseguiranno fino ad autunno inoltrato. L’impegno della città per la creazione di un unico Stato è inoltre dimostrata dalla Medaglia d’oro che il re Umberto I le conferì per il valore dimostrato durante l’insurrezione del 1848. «Un altro settore nel quale amministrazione ed Edipower – scrivono i protagonisti dell’incontro - hanno trovato condivisione di intenti e di obiettivi, sicuramente più affine alle vocazioni del Gruppo, è la collaborazione relativa al Programma di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) che attua il patto dei Sindaci, ovvero l’impegno che le città europee assumono per diminuire almeno del 20% entro il 2020 le emissioni di CO2 prodotte dagli edifici pubblici: l’esperienza e la professionalità di Edipower nel gestire tematiche connesse alle problematiche energetiche, la disponibilità di strumentazioni sofisticate saranno basilari nel supportare il progetto fino alla sua completa realizzazione; nella partnership che attuerà il PAES saranno protagonisti anche altri Comuni dell’Oltrepò oltre al’Istituto Tecnico per Geometri Sermidese, coinvolto nelle fase di determinazione dei consumi energetici e negli studi migliorativi finalizzati alla certificazione degli edifici». Amministrazione e società hanno convenuto inoltre sull’opportunità di intensificare e dare sistematicità alle collaborazioni a beneficio del territorio, dello sviluppo e dell’immagine di Edipower, che è di fatto una componente fondamentale della società civile sermidese e più in generale dell’intero Comprensorio. A tal proposito verrà discussa nel breve la ipotesi di un accordo che preveda una collaborazione più mirata tra le parti, anche sulla base di piani articolati che trattino temi legati ad Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile, Scuola e Cultura, Giovani e Sport. (f.d.) Stefano Pastori, il profilo del nuovo a.d. di Edipower Stefano Pastori, 54 anni originario di Caorso (Piacenza)è il nuovo amministratore delegato di Edipower e prende il posto di Paolo Gallo. Laureato in ingegneria nucleare, con specializzazione Termotecnica, presso il Politecnico di Torino, Pastori ha iniziato la sua carriera in Enel dove ha lavorato per dieci anni. Nel 1991 è entrato in Edison ricoprendo subito il ruolo di vice direttore del Gruppo Impianti di Porto Marghera e due anni dopo quello di direttore, fino a diventare nel 1997 Responsabile Gestione Termoelettrica. Il rapporto con Edipower è iniziata nel 2002 con la nomina a direttore di Operations, carica con la quale ha assunto la direzione degli impianti termoelettrici, idrici e il coordinamento della logistica dei combustibili, portando l’azienda a livelli di eccellenza evidenziati nei benchmark di confronto delle società elettriche, e che ha ricoperto fino alla recentissima nomina quale Amministratore Delegato. Edipower ha chiuso il 2009 con un utile pari a 37,1 milioni di euro e rappresenta uno tra i maggiori produttori di energia elettrica in Italia. La sua quota produttiva arriva al 7%, pari a 7.600 MW di potenza in esercizio e un parco di generazione composto da 6 impianti termoelettrici, 3 nuclei idroelettrici e 5 impianti fotovoltaici. Il comune di Pegognaga, in collaborazione con Fondazione AIDA e coi comuni di Gonzaga, Motteggiana e Suzzara organizza in occasione della GIORNATA della LEGALITA' 2011 Domenica 10 aprile 2011 ore 10.00 presso Sala Civica Municipale di Piazza Vittorio Veneto Incontri con le autrici SARA DI ANTONIO giornalista pubblicista autrice del libro ‘Mafia, le mani sul Nord’’. Sarà presente con l’autrice Enrico Bini, Presidente della CCIAA di Reggio Emilia Ingresso libero recapiti per informazioni Centro Culturale ‘Livia Bottardi Milani’ tel.03765546404 email [email protected] l’oltrepò Mantovano A Sorgà il possibile insediamento scatenò la rabbia dei cittadini wsr: perche sì, perchè no 2 aprile 2011 • 11 è quello di essere severi fin dall’inizio con i controlli su questo tipo di insediamenti. Nel nostro caso abbiamo pagato di tasca nostra una serie di analisi e di rilevazioni che ci hanno permesso di stabilire se l’insediamento potesse o no creare problemi. In ogni caso vanno evitati, in situazioni di questo genere, i “sì” o i “no” preconcetti.» Nicola Antonietti Ma nel bresciano è attiva da dieci anni una ditta che si occupa della medesima attività sudare le proverbiali “sette camicie” per riuscire a gestire un dissenso all’insediamento che si stava tramutando in ostilità nei Giovanni Battista Bazzani Marcello Orizio suoi confronti: «Credo che S.GIOVANNI DEL la vicenda che abbiamo vissuto a BonDOSSO – In un paese il parroco è ferraro, e, stando a quanto sento dire, arrivato addirittura a suonare le cama San Giovanni del Dosso, sia frutto pane, sapendo che – con molta prodi una scarsa fiducia dei cittadini nelle babilità – l’azienda difficilmente si saistituzioni – ci ha detto – Per quanto rebbe insediata, mentre in altri paesi ci riguarda la ditta aveva presental’arrivo di ditte simili è stato assorbito to a fine 2009, in regione Veneto, la senza traumi di sorta: in ogni caso sulrichiesta di insediamento nel nostro la vicenda “Water & Soil” sembra imterritorio. Purtroppo la regione Venepossibile che trovino spazio posizioni to non ha ancora un piano regionale sfumate, o la si ama incondizionatadei rifiuti e quindi non trovò niente di mente o la si odia. meglio che lasciare la questione nelle Ma al di là delle facili battute la mani della provincia di competenza la spaccatura dell’opinione pubblica a quale, tempo fa, ha votato una sorta San Giovanni del Dosso esiste, e per di delibera preventiva in cui si vietano cercare di aggiungere un elemento questo tipo di insediamenti. La ditta di riflessione in più abbiamo sentito i con noi è stata molto corretta, quesindaci di due centri al di fuori della sto va detto, ma quando si tratta di nostra provincia: Sorgà, nel veronese, smaltimento di rifiuti, o, nel caso della dove l’ipotesi di un insediamento della “WSR” di trattamento di terreni con“WSR” provocò quasi una sollevaziotaminati da agenti inquinanti, la genne popolare, e Maclodio, in provincia te alza subito la voce: come comune di Brescia, dove da quasi dieci anni è non abbiamo fatto altro che rispettaattiva un’azienda che si occupa della re le disposizioni di legge in materia, medesima attività della “WSR”. lasciando che Regione e Provincia si A Sorgà – ma sarebbe meglio dire pronunciassero e, dal canto nostro, nella frazione di Bonferraro, poco approvando, ben prima che scoppiasmeno di duemila anime in un angolo se il caso “WSR”, una delibera che di campagna al confine tra le provinvietava l’insediamento nel comune di ce di Verona e Mantova – il sindaco Sorgà di attività pericolose per la saluGiovanni Battista Bazzani dovette te pubblica.» La vicenda “WSR” a Bonferraro non si è comunque ancora conclusa, e riguarda la possibilità di un insediamento di circa 60mila metri quadri, che vedrebbe impiegate circa una cinquantina di persone tra operai specializzati e tecnici di laboratorio. Se in questo centro del veronese il sindaco ha dovuto fare i conti con il netto “no” della cittadinanza, recependo comunque le indicazioni che gli arrivavano da regione e provincia, nel bresciano c’è una situazione del tutto diversa, e che la stessa “WSR”, in occasione dell’assemblea informativa, svoltasi a San Giovanni alcune settimane fa, ha portato come esempio: si tratta del paese di Maclodio, in cui da diversi anni è attivo lo stabilimento di un’altra ditta, che si occupa anch’essa di bonifiche di terreni con procedimenti analoghi a quelli utilizzati dalla “WSR”: «L’insediamento venne realizzato nel 2001 – ci ha detto il sindaco di Maclodio, Marcello Orizio – E utilizza, accanto ad altri procedimenti, anche quello della fermentazione aerobica. Devo dire che la ditta non ha mai creato problemi di sorta, e che in tutti questi anni non si sono mai verificati casi di emissioni sospette, o sversamenti di percolati. Tutto avviene nella massima sicurezza, anzi, paradossalmente, in passato sono state altre aziende, che ritenevamo più “sicure” a crearci problemi.» Un quadro idilliaco dunque, rispetto alle proteste registrate in altri paesi? «Non credo – conclude il primo cittadino – L’unico modo per riuscire a conquistarsi la fiducia dei cittadini Un iniziativa di un gruppo di cittadini wsr: nasce il comitato del sì «Allarmismi ingiustificati e fatti distorti, l'azienda non produce emissioni nocive» SAN GIOVANNI DEL DOSSO – Dopo il Comitato per il “no”, adesso arriva anche quello del “sì”: a San Giovanni del Dosso si prospetta dunque un “muro contro muro” tra cittadini sulla questione “Water & Soil”. Da una parte il gruppo che si sta battendo contro l’ipotesi di un insediamento dell’azienda che si occupa di bonifiche di terreni ed acque contaminati da agenti inquinanti, e dall’altra parte un comitato di cittadini che si dichiara invece favorevole all’insediamento affidando ad una nota, per il momento, la propria posizione in merito. «Abbiamo letto molto attentamente la documentazione che è stata presentata dalla ditta – affermano gli esponenti del comitato – Ci siamo resi conto che i fatti sono stati (volutamente o no) distorti e si è voluto dare un taglio catastrofista alla questione. Spiace vedere come tanti concittadini siano stati indotti a credere che il futuro impianto sia fonte di pericolo per la salute pubblica e arrechi danno alla nostra economia. Vorremmo ricordare ai cittadini che si stanno battendo contro questo tipo di insediamento che la ditta WSR è PEGOGNAGA Accordo tra Confindustria Mantova e Cgil-Cisl-Uil per l’impostadel 10% sulle componenti accessorie della retribuzione Per l’anno 2011 le imprese aderenti al Sistema Confindustria mantovano applicheranno le agevolazioni fiscali previste dalla vigente normativa a tutti i loro dipendenti. In concreto, verrà applicata un’imposta sostitutiva del 10% sulle componenti accessorie della retribuzione riconducibili ad incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa. E’ questa la sostanza dell’accordo sottoscritto nei giorni scorsi nella sede di via Portazzolo tra Confindustria Mantova, rappresentata dal direttore Mauro Redolfini e dal dirigente dell’Area sindacale Massimo Di Cillo, ed i segretari di Cgil, Massimo Marchini, Cisl, Aldo Menini, Uil, Paolo Tasselli. In base all’intesa, le imprese aderenti al Sistema Confindustria potranno applicare le agevolazioni fiscali ai suddetti istituti disciplinati dal contratto collettivo nazionale di lavoro in vigore nell’azienda (tra i quali il trattamento economico per lavoro supplementare, straordinario, in turni, notturno, festivo e domenicale) ed erogati nel corso nel 2011. Le imprese aderenti a Confindustria Mantova potranno usufruire delle agevolazioni fiscali per tutti i loro dipendenti anche se occupati presso sedi o stabilimenti al di fuori del territorio mantovano. L’accordo potrà comunque essere esteso alle imprese non aderenti a Confindustria Mantova se queste sottoscriveranno l’intesa con l’assistenza diretta di tutte le parti firmatarie. Editore: New Millenium Srl via Pico 17 - 41037 Mirandola (MO) Periodico del Consorzio Oltrepò Mantovano Autorizzazione del tribunale di Modena nr.2023 del 4/02/2011 Distribuzione gratuita Dir. responsabile: Luigi Zini Capo redattore: Francesco Dondi Hanno collaborato: Francesco Dondi, Gabriele Maestri, Angiolina Gozzi, Nicola Antonietti, Arianna Bellini, Vittorio Negrelli, Francesca Franch Stampa: Centro Stampa Editoriale Grisignano del Zocco (VI) tel. 0444.414303 Indagine conoscitiva Mini alloggi protetti per anziani autosufficienti presso la Rsa Il consiglio direttivo del Comitato “Bovi” di Pegognaga, in collaborazione con il Comune, ha elaborato un questionario che sarà inviato a tutti i cittadini pegognaghesi ultra sessantacinquenni, al fine di acquisire un parere rispetto alla realizzazione di mini alloggi per anziani. Il progetto dei “Mini alloggi protetti” è diventato concreto a seguito del lascito al Comitato, di un milione e mezzo di euro, Pubblicità: New Millenium Srl v. Pico 17 - Mirandola (MO) uff. tel. 0535/26853, fax: 0535/060139 e-mail: [email protected] Le lettere al giornale (con firma verificabile) vanno indirizzate a New Millenium Srl - v. Pico 17 41037 Mirandola (MO) [email protected] da parte del benefattore sig. Francesco Grotto. Per mini alloggi si intende una costruzione, vicina alla Rsa e composta da monolocali o bilocali, autonomi ed indipendenti con tutte le possibili comodità, dove gli anziani possono mantenere le proprie abitudini, i propri interessi e la propria autonomia gestionale. Questi alloggi saranno destinati a persone non più giovani ma autosufficienti che, in caso di bisogno, potranno usufruire a domicilio di tutti i servizi della Rsa (medico, servizio infermieristico e riabilitativo, gestione della casa, lavanderia, pasti…). Il questionario, che sarà completamente anonimo, dopo aver fatto riferimento ai dati anagrafici ed abitativi, chiede abilitata a questo tipo di lavorazioni ed è in possesso delle certificazioni europee UNI EN ISO e OHSAS (sistema che permette di garantire un adeguato controllo riguardo alla Sicurezza e la Salute dei Lavoratori), ed inoltre sarà costantemente nel suo ciclo di lavorazione dalla Provincia di Mantova e dall’ARPA. In questo caso riteniamo che sia anche doverosa, da parte di chi si dichiara contrario, una maggiore fiducia verso le istituzioni e gli enti preposti.» Il comitato, che non esclude nelle prossime settimane di fare attività di volantinaggio per informare la cittadinanza, ha le idee molto chiare anche per quanto concerne il possibile impatto ambientale dell’insediamento “WSR”: «Una concimaia rilascia una quantità impressionante di nitrati nel terreno – concludono – La ditta “WSR”, al contrario, opererà in ambiente chiuso, senza emissione di sostanze, mediante un procedimento, che consiste nella metabolizzazione, ad opera di batteri delle sostanze organiche, in ambiente condizionato dalla presenza di ossigeno.» nico di esprimere un parere sull’utilità dei minialloggi nella realtà del paese. Lo strumento conoscitivo si sofferma poi sull’eventuale interesse ad utilizzare un mini alloggio come proprietario o in affitto, infine si chiede di esprimere la propria opinione rispetto all’utilità di allestire nella casa di riposo alcuni “Letti di sollievo”, rivolti a persone non autosufficienti. “Con questa iniziativa – ha affermato il presidente del Comitato Enos Gandolfi – si vuole conoscere il reale interesse della cittadinanza per i mini alloggi, senza correre il rischio di costruire cattedrali nel deserto. Su questa problematica sarà coinvolta l’assemblea dei soci, mentre la collettività sarà informata sui risultati del questionario e sulle reali prospettive dell’investimento, tramite apposite iniziative”. Il questionario compilato, va restituito entro il 30 aprile depositandolo negli appositi contenitori situati presso il Municipio, l’ufficio Servizi Sociali, il circolo Anspi e l’arci Bocciofila. Vittorio Negrelli SUZZARA Confermati i servizi per le fasce più deboli ma aumentano alcune tariffe SUZZARA – Nei giorni scorsi si è svolto in Comune un incontro tra il sindaco Wainer Melli e le organizzazioni sindacali sulla proposta di bilancio 2011. Per l’anno in corso l’amministrazione vedrà diminuire i trasferimenti statali di 441mila euro ed il Fondo Famiglie di circa 78mila, nonostante gli enti locali continuino ad essere “ingessati” dal Patto di stabilità e le risorse a disposizione permettano di tamponare solo le situazioni più gravi. Proprio a causa delle restrizioni dovute al “Patto”, il Comune opererà per migliorare le capacità di spesa cercando di creare le condizioni per rendere più proficuo il rapporto tra pubblico e privato e rafforzare le politiche di coordinamento dei servizi tra i Comuni della zona e del distretto per contenere i costi ed ottimizzare la qualità e l’efficacia. L’amministrazione suzzarese ha promesso che la spesa sociale nel suo complesso non verrà ridotta e saranno confermati i servizi a favore delle fasce più deboli, ma a causa della riduzione delle risorse, si prevede di aumentare alcune tariffe, come il servizio Sad e pasti, solo per le fasce più alte, e la retta della sezione primavera che passerà da 120 a 150 euro mensili. l’oltrepò Mantovano 12 • 2 aprile 2011 Occupazione, si migliora a piccoli passi A febbraio meno cassa integrazione; calano anche i nuovi iscritti ai centri per l’impiego Continuano a manifestarsi timidi segnali di ripresa nel mondo del lavoro, con la crisi che sembra allentare la sua morsa, sia pure in modo non evidente. I dati diffusi nei giorni scorsi dall’Osservatorio del mercato del lavoro della Provincia di Mantova (e disponibili per tutti attraverso il portale internet «Sintesi») sembrano confermare una tendenza già mostrata negli ultimi mesi del 2010. Complessivamente, il numero delle ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps è diminuito di 60mila unità, passando da circa 570mila a circa 510mila: si tratta indubbiamente di un dato positivo, anche se a fronte di un taglio netto della cassa integrazione straordinaria (che si dimezza), si assiste a un aumento significativo degli ammortizzatori «in deroga», che riguarda particolari categorie di aziende (imprese artigiane che non rientrano nella cassa straordinaria, industrie fino a 15 dipendenti o che comunque non possono utilizzare gli ammortizzatori sociali “tradizionali”). Sono più che dimezzati i cittadini della Provincia di Mantova iscritti nelle liste di mobilità (157, contro i 329 di gennaio), così come si registra una diminuzione del 26% dei nuovi iscritti ai centri per l’impiego, coloro cioè che si dichiarano immediatamente disponibili a una chiamata lavorativa; il calo è leggermente più marcato nella popolazione maschile (nei primi mesi dell’anno hanno comunque scelto di iscriversi più donne che uomini). Anche qui, il dato non è certamente negativo, ma va ricordato che esso registra solo le nuove iscrizioni, che dunque vanno ad aggiungersi a quelle già presenti (che, purtroppo, non sono certo poche). Se si scende nel dettaglio e si scompone il numero dei nuovi iscritti in base alla fascia di età, si può notare come gli accessi maggiori provengano da persone che hanno tra i 18 e i 30 anni – si tratta del 40% del totale – mentre subito dopo si colloca il range 31-40 anni (che pure a febbraio fa registrare un calo sensibile); fatta eccezione per i nuovi iscritti non ancora maggiorenni, tutti gli altri dati sono in flessione. Può essere utile notare come la tendenza al ribasso interessi anche gli stranieri (rappresentano circa il 37% di tutti gli iscritti): a rivolgersi ai centri per l’impiego sono soprattutto gli uomini. Meno confortanti i dati relativi agli avviamenti al lavoro, che a febbraio si riducono sensibilmente rispetto al mese precedente (sono passati da 6.649 a 5.208), con un taglio netto del 21%. Il calo più significativo riguarda il lavoro a progetto e i contratti di somministrazione (il vecchio lavoro interinale), mentre la diminuzione è meno vistosa per il tempo determinato, che resta anche a febbraio il contratto più utilizzato dai datori di lavoro (almeno un nuovo rapporto su due è regolato così). Fortunatamente la flessione riguarda anche le cessazioni di rapporti di lavoro, anche se la riduzione è più contenuta: a gennaio se ne sono registrate 3600, a febbraio 350 in meno. Gabriele Maestri Categoria dato Cassa integrazione - ore autorizzate Iscritti alle liste di mobilità Iscritti ai centri per l’impiego (subito disponibili) Gennaio 2011 Febbraio 2011 574.632 512.272 329 157 1.040 764 Femmine Maschi 524 516 388 376 < 18 anni 18-30 anni 31-40 anni 41-50 anni 51-60 anni > 60 anni 4 370 328 205 123 10 5 307 224 142 80 6 311 286 6.649 5.208 3.602 3.254 Iscritti stranieri ai centri per l’impiego (subito disponibili) Avviamenti al lavoro Cessazioni di rapporti di lavoro Fonte dati: Osservatorio del mercato del lavoro - Provincia di Mantova – Marzo 2011 l’oltrepò Mantovano AGRICOLTURA 2 aprile 2011 • 13 Il presidente Mauro Aguzzi: «Il nostro obiettivo è quello di ottenere l'IGP» Il melone mantovano: un prodotto che va valorizzato e tutelato L’attuale sfida è la maggiore riconoscibilità da parte dei consumatori SERMIDE - Mauro Aguzzi parla degli obiettivi e delle aspettative del Consorzio del Melone Mantovano, di cui è il presidente Presidente, come e quando è nato il Consorzio Melone Mantovano? «Il Consorzio del Melone Mantovano è nato nel 2004 su iniziativa della Provincia di Mantova, che ha proposto l’ unione di vari produttori. Inizialmente non è stato semplice ma, dopo varie vicissitudini, siamo arrivati a un’intesa con tutte le aziende che hanno deciso di partecipare. Il Consorzio ha ormai 6 anni; di conseguenza pensiamo di essere arrivati al raggiungimento dell’IGP, vale a dire l’Indicazione Geografica Protetta». Qual è l’attuale stato di salute delle coltivazioni? «Credo che, sia per quanto riguarda il melone mantovano sia per tutto il resto dell’Italia, dovremmo essere molto tranquilli perché vengono Nunzio Gennari traccia un bilancio dei primi 13 anni di vita di Perwiva La Pera Mantovana: frutto degno di IGP Il tipo di terreno e il clima ne esaltano le qualità, ma merita più considerazione sul mercato SAN GIOVANNI DEL DOSSO - Williams bianco, Kaiser, Decana del Comizio, Conference, Abate Fetel e Max Red Bartlett sono i nomi dei sei tipi di pera prodotti dal Consorzio che nel 1998 ha ottenuto l’Indicazione Geografica Protetta. Presidente Gennari, quali sono attualmente le zone di produzione della Pera Mantovana IGP? «Attualmente la zona di produzione delimita un’area continua in Provincia di Mantova che comprende l’intero territorio dei Comuni di Sabbioneta, Commessaggio, Viadana, Pomponesco, Dosolo, Gazzuolo, Suzzara, Borgoforte, Motteggiana, Bagnolo San Vito, Virgilio, Sustinente, Gonzaga, Pegognaga, Moglia, San Benedetto Po, Quistello, Quingentole, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Pieve di Coriano, Revere, Ostiglia, Serravalle a Po, Villa Poma, Poggio Rusco, Magnacavallo, Borgofranco sul Po, Carbonara di Po, Sermide e Felonica. Il lavoro di produzione dei sei tipi di Pera Mantovana è affiancato da un’importante attività di salvaguardia del patrimonio agricolo e ambientale di questa zona in quanto possiede il terreno e il clima adatti ad esaltarne le qualità organolettiche». Quando è nato il Consorzio Perwiva? «Il Consorzio è stato costituito, dopo cinque anni di studi con varie Università, nel dicembre del 1992 dall’unione fra i produttori di pere singoli e associati, e i commercianti. Il 21 gennaio 1998 abbiamo ottenuto il riconoscimento dell’IGP, l’unico di tipo ortofrutticolo a livello sia provinciale sia regionale: da allora la coltivazione è regolata da un disciplinare approvato dall’Unione Europea. La Provincia di Mantova, che ha una produzione annua di 200-300 mila quintali di pere, esporta la maggior parte del raccolto verso i Paesi del nord Europa. Perwiva rispetta a pie- na regola il progetto km zero, poiché quasi tutti i venditori ortofrutticoli della zona, ma anche molti privati, si riforniscono proprio qui. Inoltre, per garantire la salubrità del prodotto, ci siamo imposti che la presenza di residui antiparassitari sulla frutta sia nettamente inferiore rispetto agli indici ammessi per legge. Per questo siamo stati scelti dalla Regione Lombardia per la campagna “Frutta nelle scuole”, a cui stiamo aderendo con entusiasmo tramite la C.Or.Ma, cooperativa conosciuta sia in Italia sia all’estero per la serietà del suo lavoro». E’ possibile creare un parallelismo tra la produzione zootecnica e ortofrutticola nel territorio mantovano? «Per molto tempo siamo stati meno considerati rispetto alla zootecnia, nonostante la produzione di pere e in generale dei prodotti ortofrutticoli siano settori trainanti. Oggi invece, se analizziamo il PIL della produzione ortofrutticola possiamo notare che si avvicina molto a quello dei prodotti zootecnici. Spero che in futuro gli organi competenti diano una maggiore considerazione al settore dell’ortofrutta». Cosa pensa a proposito del progetto con cui le province di Mantova e Ferrara verranno collegate da una strada che rischia di tagliare tre aziende ortofrutticole tra San Giovanni del Dosso e Poggio Rusco? «Sul Consorzio non ci sono particolari conseguenze; il problema è che la strada attraversa aziende con produzioni arboree: il danno sarebbe molto inferiore se si trattasse di culture erbacee. Oggi quando si espropria una parte di terreno viene calcolato il danno che viene fatto all’azienda e non la metratura di terra che viene tolta. E’ giusto che la strada venga fatta, ma questo dovrebbe avvenire dove il Comune e la Provincia spendono meno e dove si creano meno problemi, affidandosi alla logica e al buon senso». In un recente incontro sul possibile insediamento dell’azienda WSR ha mostrato dei dubbi: quali sono le sue preoccupazioni? «E’ un tema molto delicato su cui oggi non sono in grado di esprimermi. Quando avremo altri dati forniti da esperti e studiosi del settore sarò e saremo, in quanto frutticoltori, in grado di dare la nostra opinione. Vorrei ricordare che il sito scelto dalla ditta si trova a circa 200 metri dalla C.Or.Ma, la cooperativa ortofrutticola più grande sia del consorzio sia della Lombardia in questo settore, dove si lavora l’80% di produzione della Pera Mantovana IGP». AB sempre rispettati i disciplinari di produzione; inoltre i prodotti che si usano sono sempre meno tossici. Le case farmaceutiche si sono infatti impegnate nel formulare molecole sempre meno inquinanti. Per non parlare dell’industria sementiera, che cerca di produrre ibridi sempre più resistenti alle malattie. Per questo motivo si cerca di usare il meno possibile i prodotti parassitari». Per quanto riguarda le altre fonti di inquinamento, in particolare la radioattività, crede che verranno intensificati i controlli? «Per quanto riguarda le altre fonti di inquinamento, come la radioattività, non siamo ancora in grado di prevenire i fenomeni. In Italia per adesso siamo abbastanza tranquilli. Le aziende agricole non hanno gli strumenti per fare questo tipo di controlli, ma sotto questo aspetto siamo già controllati dalle USL, che effettua molti tipi di analisi. Le uniche aziende che possiedono questo tipo di strumenti sono quelle che producono i meloni di filiera, ovvero le aziende di grande distribuzione». Quali sono i principali canali distributivi del melone mantovano? «I principali canali distributivi sono la grande distribuzione e i mercati generali. Inoltre, circa il 20-30% di prodotto va all’estero, in particolare Francia, Inghilterra, Germania. Un’azienda medio-grande deve sicuramente cercare di avere i contatti con la grande distribuzione organizzata; un’azienda piccola invece può ancora sopravvivere avendo contatti con i mercati o con i singoli negozianti e commercianti. Credo comunque che il futuro sia verso la grande distribuzione». Quali sono gli obiettivi e le aspettative a breve termine del Consorzio? «Sicuramente l’obiettivo più importante è il raggiungimento dell’IGP; motivo principale per cui è stato fondato il Consorzio. Attualmente il Ministero sta esaminando la nostra pratica, ma dovremmo avere la pubblica udienza entro giugno, dopo di ché si potrà chiedere la protezione transitoria e mandare l’istruttoria alla Comunità Europea. Per ora la nostra aspettativa più alta è una maggiore riconoscibilità del melone mantovano rispetto agli altri meloni da parte del consumatore». Arianna Bellini 14 • 2 aprile 2011 l’oltrepò Mantovano L’assessore presenta la 2a edizione della kermesse dedicata alla natura Suzzara tra piante, orti e giardini Un tema filosofico, teologico, tecnico-pratico ma soprattutto popolare E’ partita il Da sinistra: Franco Bigi, Alberto Bernardelli e Patrizio Guendalini 23 marzo la seconda edizione della manifestazione promossa dal Comune di Suzzara intitolata “Tra piante, orti e giardini”. Rispetto all’anno precedente è possibile riscontrare un crescita a livello o rg a n i z z at i vo : l’ evento si svolge infatti su tre piani: lezioni tecnico-pratiche dedicate alla cura di orti e giardini a cura delle associazioni Sophia e Slow Food, conl’evento metterà insieme stili di vita e ferenze e presentazioni di libri che di lavoro diversi”. fanno perno sull’inaugurazione della Un appunto particolare va fatto mostra “Calvino e le sue radici” avalla scelta del tema, dotato di un invenuta sabato 26 marzo, dedicata ai teresse filosofico, teologico, tecnicogenitori dello scrittore e al loro conpratico ma anche popolare: l’obiettivo tributo nello studio della botanica e è quello di intercettare i bisogni delle dell’agronomia. Infine, sono state allecittadinanza, che già l’anno scorso si stite vere e proprie feste in piazza per era dimostrata particolarmente sensicoinvolgere il maggior numero della bile al tema del verde e delle natura. cittadinanza. L’assessore spiega come questa L’assessore specifica che “questo iniziativa sia in grado di coniugare la evento rappresenta un modello di cultura alta nel nome di Italo Calvicome sia possibile fare cultura grazie no a quella popolare, legata alla citalla presenza di una pluralità di sogtà e alla piazza e a quella manuale: getti: grazie alla sinergia delle assolo scopo è infatti quello di mettere le ciazioni che aderiscono all’iniziativa, diverse arti trattate a disposizione dei suzzaresi. Franco Bigi, presidente di Anima Suzzara, sottolinea come la presenza di circa 100 espositori rappresenti un risultato straordinario; basta pensare che l’anno scorso gli espositori erano una quarantina. La crescita non è stata solo quantitativa, ma anche qualitativa, grazie alle numerose tipologie di prodotti che verranno esposti, insieme a quelli di tipo alimentare. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’impegno dei volontari e delle varie associazioni, che hanno lavorato insieme nell’ottica di una grande e reale collaborazione. Arianna Bellini La Bassa si racconta su "l’argine maestro" Nuova pubblicazione L’Oltrepò, come tutte le terre del Fiume, è ricco di segni, storie e testimonianze di un mondo unico, che si è sviluppato per secoli intorno alla via d’acqua più importante d’Italia: quelle tracce rischiano di essere cancellate dal tempo, ma meritano di essere salvate, narrate e rese disponibili a tutti gli interessati. È questo lo scopo con cui è nato «L’Argine maestro», una pubblicazione che vuole offrire il primo tassello di un mosaico ambizioso, quello della memoria che si cerca di conservare. L’idea è nata all’interno di un’associazione che porta lo stesso nome: il gruppo, nato a Guastalla in terra reggiana, riunisce vari appassionati del Po e del suo mondo: «Sentiamo forte il bisogno di preservare, di capire, di evitare l’oblio e di trasmettere ai nostri figli frammenti importanti della cultura dei nostri padri – spiega il presidente Daniele Daolio – Alla base della nostra identità c’è un patrimonio enorme che non possiamo permetterci di perdere». «L’Argine maestro», nelle sue pagine, ospita mestieri antichi, racconti di esperienze significative (come il «premio Suzzara», che si può ripercorrere tuttora attraverso la sua galle- ria), narratori di prestigio come Giuseppe Pederiali e immagini di sicuro impatto. La pubblicazione, disponibile nelle edicole (per informazioni, www. arginemaestro.org), punta a suscitare l’interesse di altri appassionati del Fiume che, magari, vogliano diventare a loro volta narratori delle storie del Po: in questo modo, il progetto potrebbe trasformarsi in una vera rivista, con periodicità regolare, che permetta alla Bassa di raccontarsi. (g.m.) PEGOGNAGA Incontri con le Autrici: la Sgrena ha raccontato la “rivoluzione dei gelsomini” e il nuovo Iraq post Saddam Sala civica di Pegognaga gremita al femminile per l’incontro con la giornalista del “Manifesto” ed inviata di guerra Giuliana Sgrena, nell’ambito della rassegna “Incontri con le autrici”, promossa da Comune e Fondazione Aida. Presentata dal sindaco Melli che ha fatto gli onori di casa e sottolineato la grande sensibilità umana e culturale della Sgrena, l’assessore Vanni Marchetti con alcune domande ha stimolato il racconto e la testimonianza della giornalista in merito alla sua esperienza professionale in Tunisia, Afghanistan e Iraq. Giuliana Sgrena è appena tornata dalla Tunisia, dove è scoppiata la “rivoluzione dei gelsomini” che ha ribaltato il regime dittatoriale ed innescato la rivolta popolare in altri paesi del nord Africa. “E’ stato un movimento non violento – ha detto Sgrena - spontaneo, laico e democratico che ha coinvolto tutta la società civile scesa in piazza per abbattere un regime corrotto”. Sull’Afghanistan ha invece criticato l’intervento militare che non ha sconfitto il terrorismo talebano e non ha portato la democrazia, mentre si continua a combattere con gravi perdite umane senza alcuna prospettiva. “L’intervento italiano è stato definito come una missione di pace – ha ribadito Giuliana – in realtà si fa la guerra ed è auspicabile che i nostri soldati lasciano presto il paese”. Nel suo libro “Dentro un nuovo Iraq” di Feltrinelli, Giuliana Sgrena a cinque anni dal suo rapimento e dalla liberazione ad opera dell’agente Calipari poi ucciso dal fuoco amico, racconta il suo ritorno nei luoghi tanto amati che affollavano i suoi ricordi e le sue ossessioni. “Nonostante lo stillicidio di attentati sanguinari, la vita sembra riprendere i ritmi del periodo di Saddam Hussein – ha affermato la giornalista - la gente torna sulle rive del Tigri, le donne hanno riconquistato una visibilità sociale e politica tanto da abbandonare il velo. La nuova strategia americana e gli accordi con gli anziani dei villaggi, ha di fatto tolto spazio politico alla propaganda armata del fondamentalismo islamista”. Vittorio Negrelli l’oltrepò Mantovano 2 aprile 2011 • 15 Il responsabile di Ostiglia Gianni Bonzanini illustra le numerose attività e le aspettative per il futuro dell'Ente Croce Rossa, 25 anni di storia e 97 volontari su cui contare OSTIGLIA - Il gruppo Croce Rossa di Ostiglia nasce nel 1986 grazie all’unione di circa 150 volontari, alcuni dei quali collaborano tutt’ora, e da allora opera nel territorio con efficienza ed entusiasmo, nonostante la fase transitoria che sta attraversando. Dal 2009 infatti il gruppo sta subendo un commissariamento a livello nazionale; di conseguenza anche i responsabili dei singoli gruppi, paarima chiamati “ispettori” sono oggi considerati “commissari di gruppo” e possono essere sollevati in qualsiasi momento o dal commissario regionale o da quello nazionale. Nonostante il delicato contesto nazionale, la Croce Rossa di Ostiglia conta oggi un centinaio di volontari; a questo proposito è di fondamentale importanza l’aiuto fornito dai distretti di Sermide e Poggio Rusco. L’equilibrio è stato turbato da una recente legge regionale, che obbliga i volontari che fanno servizio di emergenza e urgenza (118) a sostenere una certificazione di 120 ore. Gianni Bonzanini, l’attuale commissario di gruppo specifica che “anche se attualmente sono solo 16 i volontari certificati, l’at- tività di 118 non è stata sospesa, ma ridotta, lasciato la facoltà dei volontari certificati di candidarsi quando si rendono disponibili. La visione è comunque ottimistica: siamo certi che riusciremo a certificare sempre più persone”. L’attività di 118 è senz’altro la principale, ma non è l’unica: è infatti attivo il servizio dialisi che, tre mattine a settimana, accompagna i pazienti all’ospedale tanto all’andata quanto al ritorno. Inoltre, il servizio trasporto infermi programmati permette a privati, case di riposo e ospedali di trasportare i pazienti con l’ambulanza: poiché queste necessità avvengono solitamente al mattino, i volontari che effettuano questo servizio sono prevalentemente pensionati. Accanto ai volontari adulti, è presente anche un gruppo giovanile denominato “pionieri”: esso accorpa 7 ragazzi di età compresa tra i 18 e i 25 anni, che svolgono attività di pubblicità e raccolta fondi. Con orgoglio Gianni Bonzanini afferma che “questi ragazzi rappresentano il futuro della Croce Rossa”. I volontari di Ostiglia sono impe- gnati anche nel servizio di reperibilità autostradale, fornendo assistenza agli automobilisti in caso di code, e nella distribuzione ai bisognosi di generi alimentari provenienti dalla Croce Rossa di Mantova: il gruppo di Ostiglia li consegna ai servizi sociali dei Comuni limitrofi, che provvedono autonomamente a portarli a destinazione. Oltre a fornire servizio di protezione civile, la Croce Rossa è presente a numerose manifestazioni sportive come gare di pesca, podistiche o ciclistiche. Un’attenzione particolare merita l’attività di formazione sanitaria alla popolazione: a Ostiglia sono presenti i “monitori”, cioè i volontari che istruiscono il personale per sostenere il corso di durata annuale che consente di operare all’interno del gruppo; a questo proposito si cerca sempre di unire i gruppi di Sermide e Poggio Rusco per non disperdere le forze. Bonzanini conclude dicendo che “anche se di volontari ne servirebbero sempre, fortunatamente non siamo in una situazione di emergenza”. Arianna Bellini Il sistema bibliotecario che fornisce servizi a 21 Comuni svela i progetti per i prossimi anni Legenda: «Creazione di una biblioteca virtuale e laboratori» Michela Bricoli SAN BENEDETTO PO - Il Sistema Bibliotecario Legenda, è nato nel 2002 dalla fusione del sistema "Eridano" e del consorzio "Polirone". Attualmente, il Sistema fornisce servizi alle biblioteche dei 21 Comuni associati (Borgofranco sul Po, Carbonara di Po, Felonica, Gonzaga, Magnacavallo, Moglia, Motteggiana, Ostiglia, Pegognaga, Pieve di Coriano, Poggio Rusco, Quingentole, Quistello, Revere, San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate, Schivenoglia, Sermide, Sustinente, Suzzara, Villa Poma) e Consorzio Oltrepò Mantovano, servendo un bacino d'utenza di circa 100mila abitanti. La sede operativa è a San Benedetto Po e dal 1° gennaio di quest’anno, l’aspetto giuridico ed amministrativo è gestito dal Consorzio Oltrepò Mantovano, che già si occupa del Distretto Culturale Dominus. Il funzionamento del Sistema Legenda è regolato da una convenzione approvata dai Comuni associati, che è stata rinnovata fino al 31 dicembre 2020 introducendo la possibilità di offrire servizi on-demand, in sintonia con progetti speciali avviati dalle biblioteche, e un ruolo di coordinamento degli archivi, in accordo con quanto previsto dal progetto per la costituzione del centro di documentazione permanente del Consorzio Oltrepò Mantovano. La consultazione e la partecipazione al Sistema Bibliotecario Legenda si realizza mediante l’assemblea degli enti, che è composta dai sindaci o loro delegati, tra i quali viene eletto un Presidente e il Comitato Direttivo. L’attuale Presidente è Federica Baroni consigliere di S. Giacono delle Segnate, mentre i membri del Comitato sono: Alessandro Pastacci sindaco di Quistello e Presidente del Consorzio Oltrepò, Patrizio Guandalini assessore alla Cultura del Comune di Suzzara, Mara Manzoli assessore alla Cultura e Turismo dell’amministrazione di Revere. I Comuni versano annualmente una quota di adesione che attualmente è pari a 0,80 € per abitante. La coordinatrice del Sistema, invece, è Michela Bricoli, che ci ha illustrato le funzioni di Legenda. «Il Sistema Bibliotecario – spiega Bricoli - ha lo scopo di promuovere, sostenere e rendere operativi i servizi di informazione e lettura delle biblioteche associate, valorizzare e diffondere il loro patrimonio librario e documentario, promuovere attività culturali legate alla diffusione della lettura, del libro e dell’informazione. L’attività del Sistema Bibliotecario si esplica attraverso l’erogazione dei servizi di prestito interbibliotecario, acquisto coordinato, rilevazione statistica del servizio fornito dalle biblioteche associate, realizzazione di progetti di promozione alla lettura, coordinamento locale di progetti e attività provinciali e regionali per i servizi bibliotecari». All’interno del territorio, il Sistema Legenda è protagonista di varie iniziative, tra le quali due innovative promosse e sostenute da Fondazione Cariplo. La prima, finanziata con 34.200 euro, è tra i progetti immateriali del Distretto Culturale Dominus e prevede la costituzione di una MEDIA LIBRARY, ovvero una biblioteca virtuale dove confluiscono banche dati e documenti digitali accessibili via web e che, grazie alla collaborazione con altri sistemi bibliotecari del Nord Italia, permetterà di condividere le risorse e i dati, ospitando anche le risorse digitalizzate localmente. Il secondo progetto, invece, è “BIBLIOfuoriTECA. La biblioteca esce allo scoperto”, che mira ad attivare sinergie tra biblioteche del territorio e soggetti locali nella promozione di at- tività culturali e sociali al fine di creare occasioni di incontro, confronto e stimolo alla crescita culturale sperimentando linguaggi diversi. Nei prossimi due anni, le biblioteche del Sistema Legenda ospiteranno laboratori sul- le nuove tecnologie per la cosiddetta “Neet generation”, incontri con gli autori ed appuntamenti per fare dialogare le diverse culture presenti nell'Oltrepò. Il progetto, finanziato con 110mila euro, vede la partecipazione, oltre al Sistema Legenda, quale ente capofila, i Piani di zona di Suzzara ed Ostiglia, la cooperativa sociale Tantetinte e il sostegno e la collaborazione di importanti soggetti che operano in provincia. Angiolina Gozzi l’oltrepò Mantovano 16 • 2 aprile 2011 TRA LA GENTE Nasce un comitato per programmare tante iniziative in centro: «Unica soluzione per attirare le persone» I commercianti: «Poggio è vivo, ma la crisi si sente» «Gli incentivi ci hanno aiutato, ma nessuno di noi sta facendo i salti di gioia per gli affari» POGGIO RUSCO – Un comitato commercianti per dare forza alle attività del centro storico. E’ quello nato sotto la regia dell’assessore Fabio Zacchi e che ha in Corrado Capucci il presidente. A completare la squadra Ilaria Pilotti (vice-presidente) di Abbigliamento Ilaria, Simone Caprara di Tesori d’Arte, Sara Frigeri (segretaria) di Gastronomia Faccin, Eva Boccafogli di Gianna Le Borse e Massimo Strazzi (Energy) come revisore dei conti. L’obiettivo è chiaro: collaborare con le associazioni locali, in primis la Pro Loco, per promuovere iniziative utili a vivacizzare il centro. Poggio è uno dei centri nevral- Ilaria Pilotti gici dell’Oltrepò, le attività commerciali sono parecchie (quasi 150 negozi), ma anche in paese la crisi si sente e, seppur l’ottimismo e la voglia non manchino, bisogna fare i conti con le difficoltà contro cui quotidianamente i negozianti devono scontrarsi: passeggio limitato, affitti elevati e poca voglia di spendere da parte delle famiglie. La scelta dell’amministrazione di vietare l'insediamento dei centri commerciali può essere un vantaggio, ma non è la panacea ai generalizzati mali del commercio. «Sentiamo la crisi – spiega Ilaria Pilotti – il paese è bloccato, il passeggio è ridotto e non nego che la chiusura della strada imposta dalla ferrovia ha generato qualche problema. Certo, la voglia di fare esiste, ci stiamo rimboccando le maniche, ma per far sì che il centro storico di Poggio diventi un centro commerciale naturale serve ancora tanto lavoro». Le fa eco Simone Caprara: «A Poggio si lavoricchia, non fasciamoci Fabio Malavasi la testa. Penso che altri paesi dei dintorni siano messi peggio di noi, ma i problemi ci sono. Non siamo più negli anni del consumismo sfrenato, la gente fa i conti in tasca ogni sera. Le misure anti-crisi vanno incentivate, ma non sono l’unica soluzione. I centri commerciali? Giusto tenerli fuori dal centro». Donatella Barbi della profumeria La Goccia è meno positiva, lei da 14 anni vive nella sua attività commerciale: «Le persone hanno paura di spendere, una crisi del genere non è mai esistita, il passeggio è limitato al minimo. Vero che i centri commerciali sono fuori dal centro, ma tanto la gente è abituata a frequentarli lo stesso, prende l’auto e va. Ho la sensazione che alla fine del 2011 vedremo alcuni negozi chiudere e non voglio immaginare le difficoltà di chi ha l’attività in affitto». Alla Gastronomia di Claudio e Roberta si continua a guardare il bicchiere mezzo pieno. «I bandi per migliorare le nostre attività ci sono stati e chi vi ha partecipato ha avuto dei vantaggi. Però dire che i commer- Gloria Ferrari cio vola è una distorsione della realtà, stiamo arrancando come tutti, ma con fatica proviamo a resistere. Bene anche la scelta dell’amministrazione di escludere dal dentro gli iper al di sopra dei 1500 metri quadrati, ma bisogna essere realisti: i clienti di Poggio sono sempre gli stessi, non è che con più negozi o più centri commerciali ci siano più consumatori, se sale uno e scende l’altro, è questione di equilibrio economico». Fabio Malavasi (Ortofrutta La Mela Verde) punta sulla pubblicità. «Bisogna farsi conoscere, attirare i clienti, non è più il momento di restare dietro al bancone pensando che, comunque, alla fine della giornata l’incasso sarà buono. Cerchiamo di tenere vivo il centro storico, i centri commerciali stanno guadagnando fette di mercato e per portare le persone nei nostri negozi c’è solo un modo: organizzare tante iniziative, l’associazione dei commercianti, l’amministrazione e la Pro Loco devono lavorare su questo». Altrettanto realista è Gloria Ferrari del Droam Cafè: «Rispetto ad Donatella Barbi Simone Caprara altri paesi Poggio è più vivo anche perché siamo il principale centro di aggregazione della zona. Intorno a noi ruotano tanti altri piccole cittadine. Ma è altrettanto vero che nessuno dei commercianti sta facendo i salti di gioia per come stanno andando gli affari. Perché tanti bar? Probabilmente la gente vuole arrangiarsi e prova ad inventarsi un lavoro stimolante». Francesco Dondi Gastronomia Claudio l’oltrepò Mantovano 2 aprile 2011 • 17 Al via la quarta edizione di Fashion Against Aids con una collezione sportiva targata H&M FASHION Con l’arrivo della primavera La moda sempre in prima precedenza assoluta all’easy chic linea nella lotta all’HIV Al via il nuovo spazio dedicato alla ricerca e all’individuazione del look giusto per ogni occasione Lo avevamo promesso, ed ora eccoci qua per dare il via ad un nuovo percorso finalizzato alla ricerca del look giusto per ogni occasione. Non potevamo che iniziare con una proposta per il giorno, tutta dedicata, in questo primo passo, al gentilsesso. Look da giorno, ovviamente (e guai a indossarlo per una serata), soprattutto per il tempo libero, per una passeggiata all’aria aperta, approfittando delle belle giornate che ora si fanno sempre più lunghe, che sia al parco o in giro per negozi. Se siete delle vere sportive, per rendere l’outfit ancora più comodo potete sostituire gli stivali con una sneakers, magari con le Reebok City Jam proposte qui a fianco, una calzatura comoda, pratica, sportiva, ma allo stesso tempo di tendenza per chi ama la praticità ma allo stesso tempo non vuole trascurare lo stile. Anche per la borsa si può optare per un modello più sportivo: una bigbag dove poter infilare tutto ciò che ci può essere utile durante la nostra giornata. Si tratta di un look versatile, perché modificando solo gli accessori si può trasformare e declinare a seconda delle nostre diverse esigenze. Ecco dunque la mise proposta per questo numero: un look sporty-chic moderno e metropolitano composto da pezzi classici senza tempo: il denim, il chiodo in pelle, la t-shirt bianca. Tutti pezzi facili da indossare e da abbinare. Nel dettaglio: Giacca in pelle nera Zara, sotto lunga t-shirt bianca in cotone H&M Fashion against Aids e jeans neri skinny Guess. Anche gli accessori sono importanti perché completano il look conferendogli quel tono easy-chic che fa Parte dei proventi sarà devoluta a diverse associazioni e al Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione La moda contro l'Hiv torna protagonista da H&M, con la quarta edizione di Fashion Against Aids, iniziativa nata dall'alleanza del retailer svedese con l'associazione non profit Designer AgainstAids. In arrivo ad Aprile una mini collezione sportiva composta da guardaroba unisex, giovane e colorato per raccogliere fondi e sensibilizzare il pubblico. Capi allegri e facili da mixare, con stampe grafiche e slogan vivaci per diffondere la consapevolezza sul tema della prevenzione. Il punto di partenza sono t-shirt sportive, poi ci sono le tute e i parka leggeri, che possono essere personalizzati arrotolando le maniche o staccandole grazie alle cerniere; ed infine non poteva mancare anche una mini-linea di accessori. Con le precedenti edizioni sono stati raccolti oltre quattro milioni di euro: e anche questa volta, il 25% degli incassi sarà devoluto a favore di associazioni come YouthAids, Staying Alive Foundation e l'UNFPA, il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione. (f.f.) A spasso con Alice nel Paese delle Meraviglie Con le nuove sneaker “City Jam” Reebok ci proietta nel magico mondo delle favole la differenza: tronchetto in pelle grigio chiaro Janet & Janet e l’ormai famosa (dopo la martellante campagna pubblicitaria) Kate di Liu-Jo, una maxi bag-bauletto femminile e raffinata, dalle linee morbide e dai colori neutri.La forza di questo outfit si basa sui contrasti: bianco-nero, over-slim, maschile-femminile. E voi cosa ne pensate? Mandate i vostri commenti e le vostre domande a [email protected] e, perché no, se vi va date un voto al look della settimana. Francesca franch Nuovi master per i fashion manager del futuro La prestigiosa scuola di moda milanese Domus Academy mette in palio i suoi master con un concorso internazionale rivolto ad aspiranti fashion manager. I candidati dovranno presentare, entro il 29 aprile, il progetto di una linea o di un brand moda della propria nazione d'origine in cui riconoscono un grande potenziale di sviluppo. La scelta potrà ricadere su una griffe giovane ed emergente nel settore dell'abbigliamento, degli accessori o della gioielleria. I fashion brand hunter vincitori, si aggiudicheranno una borsa di studio a copertura parziale (50% della retta) del Master in Fashion Management per l'anno accademico 2011-12. Per maggiori informazioni consultate il sito (http://fashion.domusacademy.com) Dedicate alle fashionste che amano le favole: le nuove sneaker City Jam. Reebok riedita le City Jam 2010 proiettandole nel visionario mondo di Alice in Wonderland. Il modello di partenza è la classica scarpa da basket, declinata in un mix di materiali. Il design minimale, molto nineties-rétro, è un preciso riferimento alla street dance, fenomeno esploso proprio in quegli anni. Ma in vista di un'estate che si preannuncia "a tinte forti", le City Jam vestono colori fluo dal rosa shocking al verde per una limited edition già di tendenza. Protagonista è Alice, o meglio il suo Paese delle Meraviglie. Chiari riferimenti ai suoi strani incontri si pos- sono individuare nella grafica che caratterizza l'edizione limitata: l'orologio del Bianconiglio, le rose della regina, il cilindro del cappellaio e la scacchiera diventano graffiti surreali su una scarpa dalla vocazione metropolitana. Il risultato è una sneaker dalla forte identità fashion, che perde la sua valenza puramente tecnica per identificarsi con un lifestyle intero (f.f.) l’oltrepò Mantovano 18 • 2 aprile 2011 AGENDA SUZZARA – Sabato 16 aprile, alle 21, all’auditorium “La Quercia”, con lo spettacolo di Vito “Bella ciao” sulla Resistenza, si conclude la rassegna “Tre storie”. Info: 349.5921605; prevendite 0376 224599; e-mail: [email protected]. GONZAGA – Al Teatro Comunale, sabato 16 aprile alle 21, appuntamento con lo spettacolo di Marina Massironi “La Donna che Sbatteva nelle porte”. Info e prenotazioni: 329.3573440 - 0376 526337. POGGIO RUSCO – Domenica 17 aprile alle 21, al Teatro Auditorium, appuntamento con il concerto del pianista Daniil Trifonov. Sempre all’Auditorium, dall’8 al 10 aprile, appuntamento con le finali del concorso "Giovani in Musica". Info: e-mail: info@teatroauditorium. it; biglietteria del teatro: sabato ore 16-18. PEGOGNAGA – Sabato 9 aprile, alle 20.45, al Teatro Anselmi appuntamento con “Mi chiamano Garrincha”, con Lorenzo Bassotto, Emanuela Camozzi e la voce di Bruno Pizzul. Il testo è ispirato a “Lettera a mio figlio sul calcio” di Darwin Pastorin. Garrincha è zoppo, per questo non ha mai potuto giocare a calcio, la sua passione, il grande sogno della sua vita. E’ nato a Sao Paulo il giorno in cui Garrincha, quello vero, esordiva nella nazionale verde-oro. Un predestinato che ha viaggiato per le strade del mondo dietro al calcio, ha conosciuto, grandi calciatori e bambini che correvano dietro a un palla fatta di stracci, ha visto persone gioire, altre piangere disperate, ha raccolto le loro storie, le ha stampate nel cuore e adesso le racconta. Info e prenotazioni: 0376 550213, email [email protected]. PEGOGNAGA - Domenica 10 aprile alle 10, presso la Sala Civica, Sara Di Antonio presenta “Mafia, le mani sul nord”, il libro-inchiesta in cui si intrecciano tre voci in un confronto tra prospettive inconciliabili: il criminale 'ndranghetista, il “colletto bianco”e il pubblico ministero. Interverrà anche Enrico Bini, Presidente della CCIAA di Reggio Emilia. L’evento è organizzato dagli assessorati alle Pari Opportunità e Cultura del Comune di Pegognaga, in collaborazione con Fondazione Aida, Coop Consumatori Nordest, Pro-Loco Flexum, Casbah Club. Info: Centro Culturale Livia Bottardi Milani 0376 5546404 [email protected]; Fondazione Aida 045 8001471. SAN BENEDETTO PO – Mercoledì 6 aprile alle 21, al Circolo Arci 1° maggio, appuntamento con la legalità organizzato dai ragazzi di "LiberArci". Michela Buscemi, prima donna testimone di mafia, presenta il libro "Nonostante la paura". Dalle 20 aperitivo della legalità con i prodotti di Libera Terra. Info: 0376 615628 MOGLIA – Domenica 17 aprile, al Teatro Italia di Bondanello, appuntamento con “Parole e musiche del Risorgimento”, con Wainer Mazza e “la Soffitta”. Sempre a Moglia, al Centro Culturale Mondo Tre, continua il Festival teatrale dei dialetti della Bassa. Sabato 9 aprile la compagnia “Al filòs” porta in scena “Donne, star insiem l’è mia sempar rose e viole” di Claudio Torelli. Mentre sabato 16 aprile, Premiazione delle compagnie in gara e recital degli scolari dell’Istituto Comprensivo di Moglia e dell’associazione “Scarabocchio”. Inizio spettacoli ore 21. Info: Comune di Moglia 0376 511411. VILLA POMA – Sabato 9 aprile, alle 21, alla Sala Civica di via Arvati, la compagnia “La barcaccia”, porta in scena “Quando al paese mezzogiorno sona…” di E. F. Palmieri - Regia di Roberto Puliero. Info: ufficio Cultura 0386 864206. MOGLIA – Rimarrà aperta fino al 17 aprile, presso l’Ecomuseo delle Bonifiche, la mostra fotografica “L’autunno nel parco” , realizzata in collaborazione con il parco Golene foce Secchia, Plis Moglia, Quingentole, Quistello, San Benedetto Po. Mentre martedì 5 aprile alle 21, presso Corte Breda a Quingentole “Presentazione del monitoraggio di uccelli e farfalle nel Golene foce Secchia”. Info: Comune di Quistello Tel. 0376 627252, e-mail: [email protected] PIEVE DI CORIANO Alla scoperta degli antichi sapori PIEVE DI CORIANO – Luartis e Spusgnole: e che cosa saranno mai? Il nome potrà suonare esotico alle orecchie di chi non è mantovano, ma per chi è nato ed ha vissuto nella realtà contadina della nostra provincia, tali nomi evocano, rispettivamente, degli asparagi selvatici dal sapore particolarissimo e molto delicato, e tanto apprezzati in alcune golose ricette (in particolar modo nella frittata), e dei funghi dal caratteristico aspetto, considerati ormai una rara prelibatezza ma un tempo diffusi ed apprezzati. Per celebrare questi due sapori un po’ dimenticati, il Comune di Pieve di Coriano, in collaborazione con Amici di Matilde e con il patrocinio della Provincia di Mantova, organizza la IV° edizione di “Antichi sapori della Pieve”: una cena su prenotazione, che si svolgerà sabato 16 aprile presso la sala “Don Azzoni” ed il cui menù sarà interamente basato su questi due prodotti. Per informazione e prenotazione alla chiamare il 3405999252. nico SERRAVALLE A PO – Lunedì 11 aprile, il gruppo podistico Arci “Goodwin” organizza la manifestazione “6° Marcia Grola”, con partenza alle 8.30 al parco “Zingari”. Durante la giornata verrà istituito il premio “Serravalle per l'Ambiente 1° Trofeo Isola Mafalda”, in collaborazione con la Provincia e Consorzio Forestale Padano di Casalmaggiore, che verrà assegnato alla scuola primaria “G.Guareschi” per la miglior iniziativa ambientale. Info: 0386 40097. SERMIDE Festeggiamenti per il 150° Unità d’Italia Sventola, in questi giorni speciali, il tricolore sui merli della torre gonzaghesca di Sermide comunicando senso di appartenenza e protezione, sventola per tutti, per coloro che solo recentemente lo hanno riscoperto e per coloro che da sempre credono nei valori della patria, sventola in uno spirito di autentica e spontanea italianità. 150 anni dopo siamo qui, tutti riuniti sotto un’ unica bandiera fatta di fede, speranza e carità, un tricolore onorato in questi giorni primaverili da giovani e vecchi, uomini e donne: insomma fratelli d’Italia. 150 anni di storia e di grandi eventi: scoperte scientifiche, premi Nobel, guerre e distruzione, calamità naturali e olimpiadi, l’automobile e l’informatica, l’ascesa economica e la lingua italiana posseduta da tutti. Sermide, che ha avuto un ruolo importante nel luglio del 1848 ( per ricordare questa eroica e drammatica insurrezione, per volere del Re Umberto Io, nel 1899, il gonfalone comunale venne insignito della medaglia d’Oro al valor patrio) ha celebrato tale ricorrenza con una mattinata ricca di appuntamenti. Una bella giornata di sole ha illuminato una piazza ornata di tricolori che a poco a poco si è riempita di numerosissime persone. Il Gruppo ‘900 , rappresentato dalle belle ragazze in costumi d’epoca, ha distribuito coccarde tricolori. Un corteo composto dalle massime autorità, aperto dal gonfalone, accompagnato dai labari di molte associazioni militari e da moltissimi cittadini, come un nastro si è snodato per raggiungere piazza IV novembre , dove davanti al Monumento dei caduti per la Patria, accompagnata dalle note dell’inno di Mameli, il sindaco dei ragazzi Emily Xella, ha eseguito l’alzabandiera. La manifestazione si è spostata poi in Piazzetta Gonzaga, dove le Classi Terze dell’Istituto comprensivo di Sermide hanno proposto letture risorgimentali, alternandosi agli attori del Gruppo teatrale ‘900. Prima delle letture , il saluto dell’assessore alla cultura Renzo Bertazzoni, di Paola Fornasa presidente dell’Università Aperta Sermide che collabora agli eventi celebrativi. Il Sindaco di Sermide Marco Reggiani, ha menzionato il pensiero liberale di Carlo Cattaneo che si adoperò per realizzare un miglioramento delle condizioni economico-sociali del lombardo-veneto, e attraverso una cultura positivista manifestò un’assoluta fiducia nel progresso tecnico scientifico visto come mezzo di elevazione materiale e morale delle genti. Proseguendo nel breve discorso ha ricordato come anche nel nostro piccolo comune presero a germogliare i semi della Carboneria presso il gabinetto di lettura del Caffè del Risorgimento. Lidia Tralli, preside dell’Istituto comprensivo di Sermide, tenendosi a fianco il sindaco dei ragazzi, ha rammentato l’importanza della scuola nella formazione della coscienza di patria , della convivenza civile e della legalità. E’ stato bello vedere così tanti ragazzi partecipare a un avvenimento irripetibile , bello vivere di retorica spontanea, bello vedere le bandiere nuove sventolare alle finestre e ai balconi, bello cantare orgogliosamente un inno che ci fa sentire unici e diversi da tutti gli altri. Anna Elena Zibordi SUZZARA La retrospettiva dedicata all’illustre poeta e incisore l’arte e l’anima di umberto zerbinati SUZZARA – Apre il prossimo 9 aprile alle ore 18, presso la Galleria 2e di via Toti, la retrospettiva del poeta ed incisore Umberto Zerbinati: nato nel 1885 a Valeggio sul Mincio, e scomparso quasi novantenne a Mantova, incarnò in sé la figura di artista completo, a tutto tondo, innovatore e al tempo stesso profondo conoscitore delle tecniche di base: incisore, disegnatore, e poeta: «Sono venuto all'arte incisoria dalle lettere – scriveva di sé in un brano autobiografico – Non ho avuto alcun maestro; lavoro d'istinto, non mi pongo assunti programmatici, non appartengo e non voglio appartenere a nessuna scuola: solitario in tanto baccano per natura e per elezione persuaso che travailler en troupe - come diceva Paul Fort - est indigne d'un poète.» Partito dalla scultura, per poi approdare al mondo complesso e variegato dell’incisione, Zerbinati ha dispiegato per decenni la sua creatività, creando un’arte intensa e partecipata con passione, in cui ogni minimo dettaglio, od ogni singola parola se si tratta di componimenti poetici, è soppesato e “limato” in un costante processo di affinamento che gli valse le lodi di personaggi come Benedetto Croce, Eugenio Montale e Paul Valery. La mostra, introdotta da Renzo Margonari ed accompagnata da un reading curato da Gilberto Cavicchioli, di alcuni componimenti poetici, sarà aperta venerdì, sabato e lunedì 25 aprile: 16,30-19; domenica 10,3012,30 / 16,30-19. nico Vuoi partecipare anche tu? Se vuoi partecipare come espositore a lla quindicesima Sagra dell'Asparago di San Benedetto Po (MN) contattaci! Moreno cell. 349 2888531 Federico cell. 334 9449457 F ax 0376 615378 Oppure manda una mail a [email protected] Info, moduli e regolamento su www.sagradellasparago.it l’oltrepò Mantovano PODISMO 2 aprile 2011 • 19 «Indossiamo le scarpe tutti insieme e gustiamoci la natura del nostro territorio» Settima edizione della “Marcia Grola” a Libiola di Serravalle a Po Anche quest’anno il Gruppo Podistico Arci Goodwin fa del podismo un’occasione di divertimento all’aria aperta SERRAVALLE - Domenica 10 Aprile, si svolgerà la 7ª edizione della “Marcia Grola”, manifestazione podistica non competitiva a passo libero aperta a tutti organizzata dal Gruppo Podistico Arci Goodwin. La partenza è prevista per le ore 8.30 presso il parco “Zingari”; e si concluderà indicativamente alle ore 11; per continuare la giornata in compagnia seguirà un pranzo con specialità mantovane. I partecipanti potranno scegliere tra tre percorsi, Il presidente del Gruppo Podistico Arci Goodwin Paolo Bisi NUOTO rispettivamente di 3-6Alcuni iscritti al Gruppo Podistico Arci Goodwin 12 km, il tutto all’insegna della riscoperta di un ambiente di cui spesso si dimentica la bellezza. Il Gruppo Podistico Arci Goodwin Libiola, affiliato alla F.I.A.S.P. e alla F.I.D.A.L nasce nel 2005 da un gruppo di amici con la passione per la corsa. L’associazione, che oggi conta una sessantina di iscritti, intende promuovere questo sport come svago, senza la necessità di raggiungere traguardi o risultati eclatanti. Il gruppo partecipa infatti a e la golena del Po, un vero e proprio marce e corse sia competitive sia non polmone verde con una flora del tutcompetitive, coinvolgendo tutte le fato particolare. Durante il percorso sce d’età. sono previsti tre punti di ristoro, utili Il presidente Paolo Bisi spiega che occasioni per socializzare gustando le “il podismo non è solo un modo per tepotenzialità che il nostro territorio ci nersi in forma , ma anche per guardaoffre. Mi auguro che anche quest’anre il nostro territorio con occhi nuovi, no la partecipazione sia numerosa, per assaporarne la bellezza e l’unicità. soprattutto da parte di bambini e Per questo motivo la maggior parte residenti del Comune di Serravalle a del tragitto si svolgerà lungo l’argine Po, che forse non hanno l’abitudine Minimoto, a Pegognaga medaglia d’oro per sei Scattato l’Alva Racing Trophy che domenica farà tappa a Brescia di visitare i luoghi a ridosso del nostro fiume. I bambini avranno l’opportunità di assistere ad una vera e propria lezione di natura, molto diversa da quella a cui solitamente assistono sui banchi di scuola”. Il presidente chiude con un consiglio: “indossiamo le scarpe tutti insieme e gustiamoci la natura del nostro territorio”. Arianna Bellini La squadra allenata da Antonio Modena sale sette volte sul podio e ora dà l’assalto a Bergamo Atlantide, pioggia di medaglie Pellacani, Poggi, Gasparini e Serrafino protagonisti a Portici Non smettono di stupire i ragazzi di Atlantide. Dopo il record italiano infranto da Carlos Poggi al meeting di Strà nei 100 farfalla, i nuotatori si sono distinti anche ai Campionati Ita- liani assoluti invernali paralimpici di Portici (Napoli), conquistando un bottino di 7 medaglie. Una trasferta-lampo per non intaccare le risorse economiche della squadra, che vive di autotassazione, di donazioni esterne e dell’opera gratuita degli infaticabili tecnici Antonio Modena, Giorgio Serrafino ed Alberto Pellacani. Matador dell’evento è stato Luca Pellacani, grazie ad un primo posto assoluto nei 50 dorso, un argento (2° posto assoluto) nei 100 stile libero e due qualificazioni alle Finali Open; a seguire di nuovo il tenace Carlos Poggi che ha conquistato un argento assoluto e un terzo posto nelle Finali Open nei 100 farfalla ed un terzo posto nei 100 rana; quindi l’inossidabile Yuri Gasparini con due bronzi rispettivamente nei 50 dorso e nei 150 misti; ultimo ma non meno importante Calogero Serrafino ha ottenuto ancora un terzo posto assoluto, sempre nella stessa specialità ma per una diversa categoria. Assenti dalle competizioni erano il “Capitano” Andrea Vincenzi, per motivi di salute, Simone Reggiani e Sofia Cornacchini. Ma non c’è tregua per i ragazzi allenati da Modena perché sono già tornati in acqua per il meeting Città di Bergamo, appuntamento importante soprattutto per Sofia Cornacchini, ormai pronta per entrare nelle classifiche ufficiali e ad affrontare il ghota del nuoto giovanile femminile. Francesco Dondi PEGOGNAGA – Ventitre piloti ai nastri di partenza, sei categorie rappresentate, una giornata intera con il gas aperto e tanto pubblico a bordo pista per godersi le appassionanti gare. L’esordio dell’Alva Racing Trophy 2011 corso sul circuito di Polesine, disegnato da Massimo Benvenuti e realizzato nella zona industriale del paese, è stato un grande successo, rovinato solo da qualche defezione di troppo a causa del maltempo preannunciato, ma che fortunatamente non ha creato disagi ai concorrenti. Matteo Benvenuti ha trionfato nei Junior mentre Matteo Cavazzoni si è laureato campione della prima tappa negli Open A. Gradino più alto del podio anche per Giacomo Mantovani negli Open B che fa il paio con Antonio Lami negli Open C. Senior al fulmicotone che premiano con l’oro David Esposito (Senior A) e Giacomo Caffagni (Senior C). L’Alva Racing Trophy, organizzato dall’Alva Racing Team di Motteggiana del patron Enzo Dionigio, si sviluppa su nove tappe, tra cui alcune che porteranno i centauri anche fuori provincia, come quelle di Ghedi e Brescia. Proprio a Brescia Est, nella zona industriale dell’autoparco , si fermerà il circus per il secondo appuntamento in programma domenica 10 aprile. A seguire il 1 maggio, si tornerà di nuovo a Polesine di Pegognaga, per la gara di apertura del minicampionato di kart che anticiperà di una settimana la terza competizione di mini-moto che per l’occasione sbarcherà a Ghedi. (f.d.)