L`arte veneziana arriva nell`Istituto di Cultura di New York - i

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L'arte veneziana arriva nell'Istituto di Cultura di New York
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L'arte veneziana arriva nell'Istituto di Cultura di New York
Francesca Di Folco & Simona Florio (February 28, 2009)
Tiziano, Tintoretto e Veneziano presentati all'Istituto di Cultura di New York aspettando la mostra al
Museum of Fine Arts di Boston
All’ Istituto Italiano di Cultura [2] il 13 Febbraio l'arte veneziana è stata la protagonista. Le opere di
Tiziano, Veronese e Tintoretto, viste attraverso numerose diapositive, hanno raccontato a pittura
rinascimentale italiana.
Ha condotto la serata Frederick Ilchman, Assistant Curator del Dipartimento Dipinti Europei del
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Museum of Fine Arts di Boston dove dal 15 Marzo al 16 Agosto 2009 si terrà la mostra. Tappa
successiva è il Musee du Louvre [3] di Parigi, dal 14 Settembre al 4 Gennaio 2010.
Presenti all'evento il Console Generale Francesco Maria Talò; il Responsabile del Reparto Ricerca
Scientifica del Metropolitan Museum of New York [4], Marco Leona; e Renato Miracco, Direttore
dell'Istituto che ha ospitato l'evento.
“Uno stile personale che ha come risultato l’immediatezza e l’espressività dell’immagine”, queste le
parole del critico Ilchman per descrivere l’arte di Tiziano. E le immagini gli danno ragione:
traspare uno stile personale basato sull'uso dei colori stesi in modo rapido. Questa sua rivoluzione
pittorica ha dato origine al colore "Rosso Tiziano". “Le figure appaiono vive e reali e senza disegni
preparatori” continua Ilchman
L’incontro prosegue con le diapositive del Tintoretto. Il pittore Jacopo Comin deve
questo soprannome al mestiere paterno di tintore di stoffe. L'energia della sua pittura gli è valsa
l'appellativo di "Il Furioso". “L'uso della prospettiva e della luce ha fatto divenire questo artista un
precursore dell'arte barocca” dice il critico. Lo stile del Tintoretto rivela una pittura che mostra
grande teatralità delle tele e concede notevole rilevanza ai movimenti dei soggetti rappresentati.
L’incontro si conclude con le slides di Paolo Caliari, detto "Il Veronese" per via della sua città di
origine. La sua arte tende a far apparire l'immagine più piatta, accentuando in questo
modo l'importanza dei protagonisti. “Il suo genius consiste nel riconoscere i limiti delle diverse
tecniche” dice Ilchman. Secondo il pittore infatti “la luce e il colore, se non mitigati, potrebbero
risultare fastidiosi per gli spettatori”.
Il Rinascimento veneziano mostra il superamento dell'ideale di arte intesa soltanto come imitazione
della realtà. Frederick Ilchman infatti, spiegando le tecniche utilizzate dai tre pittori, sottolinea il loro
distacco dalla natura come unica idea di bellezza impareggiabile.
Gli occhi puntati verso lo schermo e i volti stupiti della platea hanno mostrato il successo
dell'iniziativa. L'arte italiana qui a New York è, ancora una volta, garanzia di successo. Non solo critici
d'arte, ma anche semplici appassionati hanno goduto dei commenti del critico Ilchman. Luci soffuse
e comode poltrone hanno ricreato un'atmosfera "da salotto" che si è manifestata alla fine
dell'incontro quando la gente continuava a fare domande sulle tecniche e sulla vita dagli artisti.
Quella di Boston sarà una mostra carica di aspettative che non deluderà le aspettative del pubblico.
Al termine della presentazione abbiamo intervistato Mr. Frederick Ilchman, con cui abbiamo
approfondito alcuni aspetti della mostra in apertura a Boston.
Perchè avete scelto di rappresentare l'arte rinascimentale italiana ed in particolare questi artisti
veneziani nell'esposizione che si terrà dal 15 Marzo al 16 Agosto 2009?
"Il Rinascimento italiano rappresenta non soltanto uno dei punti più alti della cultura italiana, ma
anche di quella occidentale. Quell’epoca ha influenzato l'intera evoluzione artistica successiva. I
pittori veneziani ricoprono un ruolo importante perchè hanno intrapreso un nuovo percorso artistico:
olio su tela è diventato uno stile affermato grazie alle opere di questi personaggi indipendenti e
creativi. Ho scelto Tiziano, Tintoretto e Veronese per il fatto che tutti e tre hanno avuto carriere
lunghe e illustri nella stessa città. La loro concorrenza ha portato una rivoluzione nella pittura e un
dialogo fra artisti brillanti. Nella Venezia del '500 si percepisce una rivalità e allo stesso tempo un
dialogo tra gli stessi artisti. Tiziano è un pittore molto conosciuto in Europa. Tintoretto e Veronese
non sono altrettanto popolari, ma spero che la mostra di Boston consentirà di farli conoscere
maggiormente dal pubblico del Nord America."
Che senso ha per il Museum of Fine Arts e per la citta' di Boston realizzare una mostra riguardante
un Paese e un'epoca così lontana nel tempo? Come pensa che questa mostra possa "avvicinarsi" ai
gusti dei visitatori?
"Boston è una delle più grandi capitali culturali degli USA. Ci sono molti centri accademici e il livello
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generale d'istruzione è piuttosto elevato. L’idea di portare le tele della Venezia rinascimentale in
questo contesto dovrebbe suscitare un certo interesse. Le tele, raggruppate secondo una logica
iconografica, rappresentano soggetti diversi rispetto ai ritratti e al nudo femminile a cui siamo
abituati e credo che questo incuriosirà il pubblico. La tecnologia, inoltre, ci consente di analizzare
meglio i quadri attraverso sia i raggi X che la riflettografia infrarossa, due strumenti che ci indicano
le tecniche utilizzate per la loro creazione. Un modo per avvicinare gli spettatori al passato."
I visitatori della mostra, a suo avviso, saranno americani appassionati di arte italiana o italiani
residenti a Boston? A che tipo di audience è rivolta la mostra?
"Credo che questa mostra attirerà molti spettatori. Boston è casa per tanti italo-americani, che di
certo ne saranno interessati. Credo che lo stesso varrà per gli americani. Verranno, quindi, perché
questa rappresenta un'occasione per una sorta di "viaggio" in Italia.
La mostra, in ogni caso, è indirizzata prevalentemente agli studenti universitari."
Può dirci perchè la mostra è stata presentata anche a New York? Immaginiamo sia stato un "lancio"
importante...
"È stato un grande onore portarla all’Istituto Italiano di Cultura: l'iniziativa rappresenta una profonda
collaborazione tra il Governo italiano e il Museum of Fine Arts di Boston. Ero lieto di vedere un ampio
pubblico, tra cui molti storici d’arte, critici e restauratori."
La mostra vuole essere un ulteriore ponte tra il Belpaese e l'America? Quali sono le aspettative di
questa esposizione?
"Spero che la mostra sui tre grandi pittori sarà la prima di altre esposizioni nel futuro, che dovranno
collocarsi a metà strada tra monografiche e miste. Spero anche che gli esperti iindividuino nuove
connessioni tra i grandi pittori. I primi anni del '500 a Venezia sono ben studiati e conosciuti nella
letteratura della storia dell’arte con Giorgione, l’anziano Bellini, e il giovane Tiziano. Credo, però, che
ci sia bisogno di una maggiore ricerca sul secondo '500, in particolare rispetto agli anni del tardo
Tiziano e ai suoi concorrenti, Tintoretto e Veronese."
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[1] http://www.iitaly.org/files/fot20tintoretto201jpg
[2] http://www.iicnewyork.esteri.it
[3] http://www.louvre.fr
[4] http://www.moma.org
[5] http://www.mfa.org
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