bau bau / Céline Condorelli

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bau bau / Céline Condorelli
Cartella stampa
Céline Condorelli
bau bau
11 dic 2014 — 10 mag 2015
Céline Condorelli, bau bau, 2014, exterior night view,
GfZK (Museum of Contemporary Art Leipzig), Germany
Via Chiese 2, Milano
gio—dom 11 am—11 pm
hangarbicocca.org
HangarBicocca presenta bau bau, la mostra personale di Céline Condorelli,
un percorso, attraverso sculture, video e installazioni, scandito da una evoluzione di
tempi e luci. Oltre a una nuova opera nata dalla collaborazione dell’artista con una
delle fabbriche Pirelli.
11 dicembre 2014 - 10 maggio 2015
Preview per la stampa Mercoledì 10 dicembre ore 11
Inaugurazione Mercoledì 10 dicembre ore 19
HangarBicocca, lo spazio per l’arte sostenuto da Pirelli, presenta bau bau, la prima mostra
personale in Italia di Céline Condorelli che comprende oltre venti opere tra cui installazioni,
sculture e video realizzati tra il 2008 e il 2014, oltre a una selezione di scritti dell’artista. A cura
di Andrea Lissoni, la mostra si tiene negli spazi dello “Shed” dall’11 dicembre al 10 maggio,
proponendo una selezione fra le opere più significative dell’artista che durante il suo percorso
si è distinta per la capacità di interpretare le relazioni tra l’arte e l’architettura, lo spazio e il
contesto storico-sociale, attraverso un approccio performativo e di coinvolgimento. Una
nuova opera, nata da un’inedita collaborazione con l’innovativo Polo Tecnologico Pirelli
di Settimo Torinese, riporta al tema dei processi di produzione e alla loro influenza sulle
relazioni umane e sul contesto circostante.
Giovedì 19 marzo, inoltre, il pianista John Tilbury terrà un concerto all’interno della mostra,
interagendo direttamente con le opere. L’evento fa parte di una serie di iniziative live
concepite appositamente per i progetti espositivi di HangarBicocca.
bau bau è la prima mostra dedicata a Céline Condorelli che rende conto della sua attività
poliforme che comprende arte, architettura, curatela, design, scrittura e insegnamento.
La sua attitudine trasversale l’ha infatti portata a riconsiderare tanto la cultura dell’arte e del
design proveniente da un tradizione italiana, come quella di Bruno Munari, quanto il solco
dell’arte concettuale e in particolare quella relazionale degli anni Novanta del secolo scorso.
L’artista ha concepito l’allestimento della mostra dispiegando nello spazio e nei vari oggetti
che la raccontano, come testi informativi per il pubblico e didascalie, i suoi singolari tratti
poliedrici, interagendo con tutte le professionalità dell’istituzione e creando una specifica
congruenza tra i contenuti, la veste grafica e l’apparato allestitivo e comunicativo. E spiega:
“c’è un intero mondo nell’ombra di ogni risultato”.
Attraverso l’utilizzo di molti e differenti media, come la scultura, il video, l’installazione, Céline
Condorelli ha concepito la mostra come un contesto in cui gli oggetti e il pubblico attivano la
coesistenza di idee e funzionalità.
Le sue opere abitano come strutture semi-funzionali lo spazio ex-industriale di
HangarBicocca dove piccoli ma radicali interventi alterano la struttura del luogo in profondità.
L’intero “Shed” è soggetto a una variazione di tempi e di luci che ne scandiscono una nuova
temporalità. L’artista forza e modifica i limiti architettonici funzionali dell’edificio (porte e
finestre) e si concentra sulle strutture di uso comune come le tende, le sedute, le lampade per
alludere alla perdita di confini tra il tempo del lavoro e il tempo dello svago.
Il percorso si sviluppa intorno a due aree delineate da tende, un motivo ricorrente nel lavoro
dell’artista: una illuminata da luce naturale e da ritmi di luce in grado di riprodurre la diversa
intensità solare fin dall’alba, area che rappresenta il “giorno”, e una caratterizzata da una
maggiore oscurità, la “notte”.
La divisione tra i due ambienti - luce e buio, bianco e nero - è in relazione diretta con due
opere presenti in mostra: White Gold (2012) che rimanda alle ricerche dell’artista sulla
produzione del cotone in Egitto nei primi anni del Novecento (la cui pianta era chiamata “oro
bianco d’Egitto”), e la nuova produzione per HangarBicocca che fa riferimento all’impiego del
nero di carbone o nerofumo, da cui il titolo dell’opera Nerofumo (2014), componente alla
base della produzione degli pneumatici Pirelli. Support Structure, Red (2012-2014), è
un’ideale “struttura di sostegno” delle due opere: installata nel centro della mostra, funge da
display delle fonti su cui si basano le ricerche dell’artista sul cotone e sulla gomma,
funzionando come una sorta di indice o di atlante di documenti, fotografie e frammenti visivi
riferiti alle opere stesse.
La nuova opera prodotta da Céline Condorelli in collaborazione con la fabbrica Pirelli
di Settimo Torinese, parte da una riflessione dell’artista sui processi produttivi di uno
pneumatico, sui materiali impiegati durante la sua lavorazione e sulle persone coinvolte in
tale sviluppo. Il Polo Industriale di Settimo Torinese, che rappresenta lo stabilimento
tecnologicamente più avanzato ed efficiente del gruppo Pirelli nel mondo, con un corpo
centrale progettato dall’architetto Renzo Piano, ha costituito il contesto ideale di eccellenza
innovativa e tecnologica in cui l’artista ha agito “fisicamente”. Condorelli da una parte è
intervenuta nel processo di sviluppo per alterarne il prodotto finale, dall’altra ha documentato i
materiali e le persone che hanno partecipato alla creazione dell’opera. Il risultato è
un’installazione, dal titolo Nerofumo (2014), articolata in più elementi e composta da
documenti storici dell’archivio della Fondazione Pirelli, pneumatici alterati e tracce che
attraversano lo spazio di HangarBicocca, una testimonianza ideale del processo avvenuto.
Molti lavori presenti in mostra sfidano la relazione fra arte e quotidianità e rendono labile il
confine tra l’aura dell’opera e una sua possibile funzionalità. Le opere in bau bau propongono
occasioni di seduta, riposo, riflessione, ascolto, conversazione, condivisione, suggerendo
aggregazione e scambio tra le persone. Gli oggetti e i mobili diventano altro: un tavolo è
anche una scala; una scultura è un’ambiente per fare crescere piante.,
The Weird Charismatic Power That Capitalism Has For Teenagers (to Johan Hartle),
2014 per esempio, si presta alla conversazione a due o quattro; la costruzione The Double
and the Half (to Avery Gordon), 2014 è un assemblaggio costituito da diversi piani
d’appoggio e di condivisione che offre una veduta inedita verso l’esterno dell’edificio,
proiettando i limiti della mostra all’esterno.
Il titolo della mostra rimanda da una parte all’aspetto ludico legato al suono “bau bau”
dell’abbaiare del cane, dall’altra al significato etimologico della parola bau che nella lingua
tedesca significa costruzione. Coniugando questi due piani, che richiamano tanto
all’esperienza del Bauhaus (un riferimento storico importante per l’artista) quanto
all’immagine dell’animale, bau bau (costruzione in costruzione) rimanda all’idea di processo
specifica di tutto il suo lavoro. baubau è inoltre il titolo dell’opera presentata nel 2014 al GfZK
di Lipsia (Germania), dove Céline Condorelli trasformò una delle sale del museo in un bar. La
sua insegna lampeggiante è collocata sulle mura esterne dello spazio espositivo di
HangarBicocca.
Il lavoro di Céline Condorelli fa riferimento ai concetti di sostegno e amicizia, intesi come
relazioni essenzialmente politiche, di alleanza e responsabilità, che influiscono sulle diverse
modalità di lavoro collettivo. Relazioni che si concretizzano attraverso elementi culturali e
economici, fisici e sociali che l’artista stessa ha definito “Support Structures” (strutture di
sostegno). “Support Structures” è anche il titolo di una sua pubblicazione, che verrà
ristampata per l’occasione da Sternberg Press.
Céline Condorelli (1974) vive e lavora tra Londra e Milano. Il suo lavoro è stato esposto in
numerose istituzioni artistiche tra cui l’Artist Space di New York (2009), il SALT di Istanbul
(2012), il Project Arts Centre di Dublino e la Grazer Kunstverein (entrambe nel 2013). Nel
2010 ha esposto alla biennale europea d’arte contemporanea Manifesta 8, mentre nel 2014
la Chisenhale Gallery di Londra e il Van Abbemuseum di Eindhoven le hanno dedicato due
mostre personali. Céline Condorelli co-fondatrice dell’artists-run space Eastside Projects
(Birmingham, UK), nato nel 2009, presso il quale ha curato anche diverse mostre tra cui
Curtain Show (2010) e Puppet Show (2013). Nel 2009 ha scritto e curato il libro Support
Structures e recentemente ha pubblicato The Company She Keeps (2014). Negli anni l’artista
è stata lecturer presso diverse istituzioni accademiche e dal 2012 insegna alla NABA (Nuova
Accademia di Belle Arti) di Milano.
Il programma espositivo di HangarBicocca
L’esposizione bau bau di Céline Condorelli si colloca all’interno del programma di mostre
firmato da Vicente Todolí insieme ad Andrea Lissoni. Il progetto espositivo è presentato in
concomitanza con Light Time Tales, la mostra personale di Joan Jonas, a cura di Andrea
Lissoni, allestita fino al 1 febbraio 2015. Il calendario di HangarBicocca del 2015 proseguirà
con le mostre di Juan Muñoz (aprile 2015), Damián Ortega (giugno 2015) e Philippe Parreno
(ottobre 2015).
HB Kids: parte il nuovo calendario di iniziative per bambini e ragazzi
HB Kids è il progetto che HangarBicocca dedica ai visitatori più giovani e alle loro famiglie per
rendere accessibile e comprensibile l’arte contemporanea partendo dalle emozioni,
sensazioni e suggestioni di bambini e ragazzi. Gli appuntamenti di HB Kids (ogni sabato e
domenica alle 11.15 e alle 15.30) si affiancano alla programmazione artistica: oltre a
sviluppare i temi propri delle installazioni permanenti di Anselm Kiefer e Fausto Melotti,
particolare attenzione è rivolta alle mostre temporanee, capaci di suscitare con le loro opere
sfide educative sempre nuove. Tutti i Percorsi Creativi sono a ingresso gratuito, con
prenotazione a hangarbicocca.org/booking
Da sabato 13 dicembre iniziano le nuove attività dedicate alla mostra bau bau di Céline
Condorelli, accanto a quelle in corso relative alla mostra Light Time Tales di Joan Jonas,
aperta fino al 1° febbraio 2015.
Si tratta di percorsi che prendono spunto dalle tematiche che l’artista affronta nel suo lavoro:
le relazioni tra mondo animato e inanimato; la sinergia tra disegno industriale, architettura e
scultura; le ricerche sulle modalità espositive (spaziali o organizzative); la continua
esplorazione degli elementi meno espliciti che formano quella rete di strutture – culturali ed
economiche, fisiche e sociali, politiche e private – attraverso le quali un individuo si confronta
con il mondo, definite dall’artista stessa “Support Structures” (strutture di sostegno). Come
sempre grande importanza assume il rapporto dei giovani visitatori con lo spazio espositivo e
gli oggetti d’arte, occasione per approfondire come l’arte possa relazionarsi alla quotidianità.
Oltre all’attività ordinaria del weekend, lo staff propone eccezionalmente due percorsi creativi
nei pomeriggi di venerdì 26 dicembre (per i bambini dai 4-6 anni) e 2 gennaio (6-8 anni).
Nel 2015 il programma di HB Kids si amplierà ulteriormente con appuntamenti dedicati alle
famiglie, workshop per i più piccoli sotto la guida di giovani artisti, laboratori per adulti ed
eventi speciali a tema.
Dal Dipartimento Educativo un programma per le scuole di ogni ordine e grado
HB School è il programma gratuito di attività rivolto alle scuole di ogni ordine e grado,
appositamente pensato dal Dipartimento Educativo di HangarBicocca. Integrando l’approccio
tradizionale della didattica dell’arte con una metodologia ispirata al principio dell’educare con
l’arte, la programmazione di HB School si pone l’obiettivo di valorizzare i linguaggi dell’arte
contemporanea in grado di coinvolgere materie apparentemente distanti dall’arte.
Attualmente, oltre alle iniziative dedicate a I Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer, sono attivi
i percorsi relativi alle mostre temporanee Light Time Tales di Joan Jonas e bau bau di Céline
Condorelli. Quest’ultima, in particolare, permetterà agli studenti di approfondire discipline
molto differenti fra loro come italiano, storia, geografia e scienze. Dopo la visita guidata delle
opere d’arte esposte, i partecipanti assieme agli Arts Tutor metteranno in pratica i concetti
appresi attraverso attività laboratoriali ogni volta differenti.
HangarBicocca
HangarBicocca, lo spazio per l’arte contemporanea sostenuto da Pirelli, è il naturale
proseguimento di una lunga tradizione di attenzione verso la cultura, la ricerca e l’innovazione
che accompagna l’azienda fin dalla sua fondazione avvenuta oltre 140 anni fa. Grazie
all’impegno di Pirelli, HangarBicocca rende accessibile al pubblico una programmazione di
alto livello e una serie di attività per ragazzi e famiglie, ed è diventato ormai un punto di
riferimento per Milano e per il pubblico internazionale.
Scheda info
Artista
Céline Condorelli
Titolo
bau bau
A cura di
Andrea Lissoni
Inaugurazione
Mercoledì 10 dicembre 2014, ore 19.00
Periodo di mostra
dal 11 dicembre 2014 al 10 maggio 2015
Luogo
HangarBicocca, Via Chiese 2 Milano
Orari
Giovedì – Domenica dalle 11.00 alle 23.00
Ingresso
Gratuito
Eventi Collaterali
Concerto di John Tilbury il 19.03.2015
Laboratori
Per bambini tutti i weekend (11.15 – 15.30)
Tel per il pubblico
02.6611.1573
Info per il pubblico
[email protected] | www.hangarbicocca.org
Ufficio Stampa
Angiola Maria Gili | tel. 335 6413100 | [email protected]
Stefano Zicchieri | tel.334 6160366 | [email protected]
bau bau - Opere in mostra
Support Structure (2003-09):
Functional Configurations (2008)
Music for Museums (2008)
Support Structures (2009)
Premier Mouvement: “Il n’y a plus rien” (2010)
Additionals (tutte le opere del 2012):
Structure for Communicating with Wind
Structure for Listening
Structure for Preparing the Piano
Structure for Public Speaking
Structure for Reading
Support Structure (Red) (2012-14)
White Gold (2012)
Siamo venuti per dire di No (2013)
Intentional Objects (In Accidentally Specific Appearances) (tutte le opere 2014):
À Bras Le Corps – with Philodendron (to Amalia Pica)
Alterations To Existing Conditions (to Simon Popper)
baubau (to James Langdon)
The Bottom Line (to Kathrin Böhm)
The Company She Keeps
The Double And The Half (to Avery Gordon)
“I refuse–to be coerced–even by truth–even by beauty–and would rather–go astray–with my
friend–than hold–the truth with–his opponents–She knows–how to–choose–her company–
among people–among things–among thoughts–in the present–as well as–in the past.”
Neoplastic (to David Bussel)
Spatial Composition 11 (to John Tilbury)
The Weird Charismatic Power That Capitalism Has For Teenagers (to Johan Hartle)
baubau (2014)
Nerofumo (2014)
Per scaricare immagini e testi:
http://www.hangarbicocca.org/area-riservata/
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condorelli
password
hangarbicocca
Biografia selezionata (mostre, progetti, interventi):
2014
Positions, Van Abbemuseum, Eindhoven, The Netherlands
Celine Condorelli, Chisenhale Gallery, London
The Invisible Hand: Curating as Gesture, CAFAM Biennale, Beijing, China
bau bau (permanent), Museum refectory GFZK, Leipzig, Germany
2013
School of Design Fiction, GFZK, Leipzig, Germany
The Everyday Experience, IMMA, Dublin, Ireland
Additionals, Project Arts Centre, Dublin, Ireland
Ten Thousand Wiles and a Hundred Thousand Tricks, Meeting Points 7,MuHKA, Antwerp,
Belgium
The Company We Keep, Hart house, Toronto, Canada
Céline Condorelli, Jacopo Miliani, Mariana Silva, Appleton Square, Lisbon, Portugal
The Parliament, Disobedience Archive, Castello di Rivoli, Turin, Italy
How To Work Together, Chisenhale Gallery, Studio Voltaire, The Showroom, London
Social Fabric, IFA Berlin & IFA Stuttgart, Berlin, Stuttgart, Germany
Puppet Show, Eastside Projects, Birmingham, UK
SEXTET, The Tiger's Mind Re-iterated, CAC Brétigny, Brétigny, France
Things That Go Without Saying, Grazer Kunstverein, Grazer, Austria
2081, What happened? The Berlin Congress, Kunst-Werke Institute for Contemporary Art,
Berlin, Germany
2012
Additionals, Pavilion, Leeds, UK
We Just Came To Say No, ‘I Vespri’, Modica, Italy
The Parliament, Disobedience Archive, Bildmuseet, Umeå, Sweden
Surrounded by the Uninhabitable, SALT Beyoglu, Istanbul, Turkey
Social Fabric, Iniva, London & Lunds Konsthall, Lund, Sweden
2011
“There is nothing left”, Alexandria Contemporary Arts Forum, Alexandria, Egypt
Surrounded by the Uninhabitable, SALT Galata, Istanbul, Turkey
Living as Form, (Creative Time Project) Manhattan, New York, USA
Kunst und Institution, Künstlerhaus, Vienna, Austria
Summer Camp: IDEA, Victoria & Albert Museum, London
Department 21, Royal College of Art Show 2011, London
Agora Não (Not Yet), The Barber Shop, Lisbon, Portugal
IF LIBRARY/IF BOOK, DOCVA, Milan, Italy
Public Monument, ‘Shadowboxing’ Royal College of Art, London
A Reflection on Revolution in Egypt: Trop tôt, trop tard, Tate Modern, Starr Auditorium,
London & Lux Online
2010
Session_11, FormContent, London
Fun Palace, Centre Pompidou, Paris
Serpentine Map Marathon & Sleep-Over, Serpentine Gallery, London
Manifesta 8, European Biennial, in dialogue with North Africa, Murcia, Spain
Curtain Show, Eastside Projects, Birmingham, UK
Interference, The Studio at Moderna Museet, Stockholm, Sweden
2009
Generosity is the new Political, Wysing Arts Centre, Cambridge, UK
And the Columns held us up, Artists Space, New York, USA
Heaven, Athens Biennial, Athens, Greece
Friends of the Divided Mind, Royal College of Arts, London
2008
Nought to Sixty, ICA, London
Curating Architecture, the Showroom, London
Park Nights, Serpentine Gallery, London
This is the Gallery and the Gallery is Many Things, Eastside Projects, Birmingham, UK
Far-West Trading, Arnolfini, Bristol, A Foundation, Liverpool, Turner Galleries, Margate, UK
2007
How Can We Support You?, Eastside Projects, Birmingham, UK
In support of Culture, audio piece for South Bank Centre, London
2006
Theatre Pieces, Tate Triennial 2006, New British Art, London
Liquid Architectures, Tate Online
Subcontingency, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin, Italy
Architecture Biennial, London
2005
Simons Not in the Show, Whitechapel Project Space, London
Public Structures, 2nd Guangzhou Triennial, Guangzhou, China
PEAM, Pescara, Italy & Bevilacqua La Masa Foundation, Venice, Italy
2004
Support Structure, The Economist Plaza, London
Support Structure, Portsmouth Multicultural Centre, Portsmouth
2003
I am A Curator, Chisenhale Gallery, London
Long terms projects:
2003- 2009
Support Structure: (with Gavin Wade)
phase 1 - in support of Art, ‘I am a Curator’, Chisenhale Gallery, London (2003)
phase 2 - in support of Corporations, The Economist Plaza, London (2004)
phase 3 - in support of Community, Portsmouth Multicultural Centre , Portsmouth, UK(2004)
phase 4 - in support of Politics, Greenham Common, UK (2004-2005)
phase 5 - in support of Education, artist residency, exhibition, Essex University, Colchester,
UK (2005)
phase 6 - in support of Urban Renewal, Eastside Birmingham, Birmingham, UK (2007)
phase 7 - in support of Shopping, GIL, Guang Zhou, Beijing, Shanghai, China (2007)
phase 8 - in support of Institutions, Arnolfini, Bristol, ICA, London (2008)
phase 9 - in support of Public, Eastside Projects, Birmingham, UK (2008)
phase 10 - in support of Support, Publication, Sternberg Press (2009)
2008- ongoing
Eastside Projects, (with Simon and Tom Bloor, Ruth Claxton, James Langdon, and Gavin
Wade), Birmingham, UK
Selected exhibitions, projects and interventions:
2014
Positions, Van Abbemuseum, Eindhoven, The Netherlands
Celine Condorelli, Chisenhale Gallery, London
The Invisible Hand: Curating as Gesture, CAFAM Biennale, Beijing, China
bau bau (permanent), Museum refectory GFZK, Leipzig, Germany
2013
School of Design Fiction, GFZK, Leipzig, Germany
The Everyday Experience, IMMA, Dublin, Ireland
Additionals, Project Arts Centre, Dublin, Ireland
Ten Thousand Wiles and a Hundred Thousand Tricks, Meeting Points 7,MuHKA, Antwerp,
Belgium
The Company We Keep, Hart house, Toronto, Canada
Céline Condorelli, Jacopo Miliani, Mariana Silva, Appleton Square, Lisbon, Portugal
The Parliament, Disobedience Archive, Castello di Rivoli, Turin, Italy
How To Work Together, Chisenhale Gallery, Studio Voltaire, The Showroom, London
Social Fabric, IFA Berlin & IFA Stuttgart, Berlin, Stuttgart, Germany
Puppet Show, Eastside Projects, Birmingham, UK
SEXTET, The Tiger's Mind Re-iterated, CAC Brétigny, Brétigny, France
Things That Go Without Saying, Grazer Kunstverein, Grazer, Austria
2081, What happened? The Berlin Congress, Kunst-Werke Institute for Contemporary Art,
Berlin, Germany
2012
Additionals, Pavilion, Leeds, UK
We Just Came To Say No, ‘I Vespri’, Modica, Italy
The Parliament, Disobedience Archive, Bildmuseet, Umeå, Sweden
Surrounded by the Uninhabitable, SALT Beyoglu, Istanbul, Turkey
Social Fabric, Iniva, London & Lunds Konsthall, Lund, Sweden
2011
“There is nothing left”, Alexandria Contemporary Arts Forum, Alexandria, Egypt
Surrounded by the Uninhabitable, SALT Galata, Istanbul, Turkey
Living as Form, (Creative Time Project) Manhattan, New York, USA
Kunst und Institution, Künstlerhaus, Vienna, Austria
Summer Camp: IDEA, Victoria & Albert Museum, London
Department 21, Royal College of Art Show 2011, London
Agora Não (Not Yet), The Barber Shop, Lisbon, Portugal
IF LIBRARY/IF BOOK, DOCVA, Milan, Italy
Public Monument, ‘Shadowboxing’ Royal College of Art, London
A Reflection on Revolution in Egypt: Trop tôt, trop tard, Tate Modern, Starr Auditorium,
London & Lux Online
2010
Session_11, FormContent, London
Fun Palace, Centre Pompidou, Paris
Serpentine Map Marathon & Sleep-Over, Serpentine Gallery, London
Manifesta 8, European Biennial, in dialogue with North Africa, Murcia, Spain
Curtain Show, Eastside Projects, Birmingham, UK
Interference, The Studio at Moderna Museet, Stockholm, Sweden
2009
Generosity is the new Political, Wysing Arts Centre, Cambridge, UK
And the Columns held us up, Artists Space, New York, USA
Heaven, Athens Biennial, Athens, Greece
Friends of the Divided Mind, Royal College of Arts, London
2008
Nought to Sixty, ICA, London
Curating Architecture, the Showroom, London
Park Nights, Serpentine Gallery, London
This is the Gallery and the Gallery is Many Things, Eastside Projects, Birmingham, UK
Far-West Trading, Arnolfini, Bristol, A Foundation, Liverpool, Turner Galleries, Margate, UK
2007
How Can We Support You?, Eastside Projects, Birmingham, UK
In support of Culture, audio piece for South Bank Centre, London
2006
Theatre Pieces, Tate Triennial 2006, New British Art, London
Liquid Architectures, Tate Online
Subcontingency, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin, Italy
Architecture Biennial, London
2005
Simons Not in the Show, Whitechapel Project Space, London
Public Structures, 2nd Guangzhou Triennial, Guangzhou, China
PEAM, Pescara, Italy & Bevilacqua La Masa Foundation, Venice, Italy
2004
Support Structure, The Economist Plaza, London
Support Structure, Portsmouth Multicultural Centre, Portsmouth
2003
I am A Curator, Chisenhale Gallery, London
Long terms projects:
2003 - 2009
Support Structure: (with Gavin Wade)
phase 1 - in support of Art, ‘I am a Curator’, Chisenhale Gallery, London (2003)
phase 2 - in support of Corporations, The Economist Plaza, London (2004)
phase 3 - in support of Community, Portsmouth Multicultural Centre , Portsmouth, UK(2004)
phase 4 - in support of Politics, Greenham Common, UK (2004-2005)
phase 5 - in support of Education, artist residency, exhibition, Essex University, Colchester,
UK (2005)
phase 6 - in support of Urban Renewal, Eastside Birmingham, Birmingham, UK (2007)
phase 7 - in support of Shopping, GIL, Guang Zhou, Beijing, Shanghai, China (2007)
phase 8 - in support of Institutions, Arnolfini, Bristol, ICA, London (2008)
phase 9 - in support of Public, Eastside Projects, Birmingham, UK (2008)
phase 10 - in support of Support, Publication, Sternberg Press (2009)
2008 - ongoing
Eastside Projects, (with Simon and Tom Bloor, Ruth Claxton, James Langdon, and Gavin
Wade), Birmingham, UK
bau bau di Céline Condorelli
La mostra in HangarBicocca e la collaborazione con Pirelli
La mostra bau bau di Céline Condorelli si colloca nel segno di un’efficace collaborazione tra
l’artista, l’istituzione HangarBicocca e l’impresa Pirelli. Un dialogo che trova evidente
realizzazione in una condivisione di saperi, competenze, visioni scientifiche e sguardi
umanistici. Un’esperienza complessa, estesa lungo l’arco di quasi due anni, dall’autunno
2013 fino ad oggi, che ha visto il diretto coinvolgimento dell’artista nei processi produttivi
aziendali: visite nelle fabbriche, sopralluoghi, ricerche condotte nell’archivio della Fondazione
Pirelli e la partecipazione in qualità di spettatrice ai Gran Premi di Formula Uno.
Il rapporto di collaborazione ha trovato un ulteriore sviluppo all’interno del Polo Industriale di
Settimo Torinese, lo stabilimento tecnologicamente più avanzato del gruppo Pirelli.
L’eccellenza tecnologica rappresentata dalla fabbrica e il design futuristico del corpo centrale
progettato dall’architetto Renzo Piano, hanno costituito il contesto ideale per l’intervento di
Céline Condorelli.
L’artista, che nel suo lavoro riflette sui processi produttivi, è entrata in fabbrica, ha dialogato
con tecnici e esperti per comprendere i tempi, le tecniche e i materiali che portano alla
creazione di uno pneumatico. Condorelli è intervenuta nel processo di sviluppo e ne ha
alterato il prodotto finale, documentando azioni e conversazioni con i professionisti che hanno
partecipato alla realizzazione dell’opera. Il risultato è un’installazione dal titolo Nerofumo
(2014), articolata in più elementi e composta da documenti storici dell’archivio della
Fondazione Pirelli, pneumatici alterati e tracce che attraversano lo spazio di HangarBicocca,
una testimonianza ideale del processo avvenuto.
Nerofumo, insieme alle altre opere in mostra, abita l’area ex-industriale di HangarBicocca
definendo l’ambiente in cui gli oggetti e il pubblico attivano la coesistenza di idee e
funzionalità. Questo display intende offrire nuove interpretazioni sulle relazioni tra l’arte e
l’architettura, lo spazio e il contesto storico-sociale.
Il progetto espositivo bau bau, curato Andrea Lissoni e aperto fino al 10 maggio 2015, fa
parte della programmazione di HangarBicocca firmata dal direttore artistico Vicente Todolì.
L’intera rassegna di mostre è stata concepita con la volontà di proporre al grande pubblico
percorsi di artisti più storici, come la mostra di Joan Jonas installata fino al primo febbraio,
accanto a pratiche più sperimentali, come quella di Céline Condorelli che trasferisce nello
spazio espositivo le sue modalità di ricerca e di innovazione.
L’inclinazione di Pirelli rivolta alle nuove forme di espressione e il desiderio di esplorare per
produrre il nuovo, non sono inediti per l’azienda, ma trovano radici già nel secolo scorso
quando l’impresa si propone come realtà capace di coinvolgere artisti, grafici, fotografi e
designer e individua, in anticipo sui tempi, talenti creativi divenuti poi di fama mondiale. I nomi
di Bruno Munari, Ugo Mulas, Gabriele Basilico, Bob Noorda e Alessandro Mendini sono
esempi efficaci per farne un modello di diffusione di cultura contemporanea e un motore di
sviluppo sociale che ancora oggi perdura attraverso il sostegno all’attività di HangarBioccca.