La fretta, triste verità del mio lavoro
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La fretta, triste verità del mio lavoro
la scuola L E TA P P E APRITE GLI OCCHI, SCOPRITE IL MONDO ETÀ DELLA PIETRA Narrare per immagini quel che capita è stato il bisogno più antico, fin dalla preistoria. Le pitture rupestri di Lascaux (Francia) che narrano battaglie tra uomini e animali con ricchezza di particolari, sono il primo esempio a oggi noto. IMPERO ROMANO 33 Viaggio nell’universo delle immagini Seconda puntata: i segreti dell’illustrazione ERA MODERNA MEDIOEVO I grandi cicli di affreschi riproducono storie della Bibbia, ma anche di personalità coeve degli autori Ad Assisi, Giotto dipinge le “Storie della vita di San Francesco”, fatti avvenuti solo pochi decenni prima. Da sempre le imprese dei potenti sono tra i soggetti più raccontati. La pittura, ma anche la scultura, possono essere adatte allo scopo. Il bassorilievo della Colonna di Traiano a Roma è un lungo “nastro” che illustra le gesta dell’imperatore in guerra. MERCOLEDÌ 23 GENNAIO 2008 OGGI Nel 1455 Johann Gutenberg stampa il primo libro, una Bibbia. È l’invenzione della stampa a caratteri mobili, che rivoluziona il sapere e la storia dell’uomo. Nel Seicento nascono i primi periodici, nel Settecento i primi quotidiani. Le immagini affiancano le notizie. Dall’Ottocento la fotografia prevale, ma l’illustrazione giornalistica sopravvive. In Italia, celebri sono le copertine della “Domenica del Corriere” con l’evento della settimana (a fianco “Le nozze tra Grace Kelly e Ranieri di Monaco” di Walter Molino, 1956). La mano che disegna la realtà a cura di ALBERTO RIGONI Osservare è il primo passo per realizzare una buona illustrazione. Bisogna saper vedere il mondo che ci circonda, solo così possiamo sperare di poter imparare a raccontarlo agli altri. Con le immagini è ancora più difficile che con le parole. È facile scrivere che il “cielo è a pecorelle”, ma disegnarlo è molto più complesso. A esempio, spiegare agli altri com’è fatta la vostra classe con un disegno non è un’impresa da pivelli. Vogliamo provare a disegnarla così com’è, senza aggiungere niente di fantasioso? 1 In un qualunque giorno di scuola e con l’aiuto dell’insegnante prendete carta e matita e iniziate a guardare bene com’è fatta la vostra classe. Misurate la lunghezza delle pareti con i passi, contate quanti banchi ci sono, ricordatevi di segnare la lavagna (nera o bianca), le cartine o i cartelloni appesi, l’armadio, gli attaccapanni, le finestre, la porta, il lampadario. Insomma, tutto quello che c’è non deve sfuggirvi. 2 I TRE TESTIMONI OCULARI Per un illustratore di cronaca è fondamentale riuscire a creare la rappresentazione di un evento anche se non vi ha assistito direttamente. Capita molto spesso infatti che egli si debba basare sul racconto dei testimoni che hanno preso parte a un fatto o vi hanno assistito. Occorre avere resoconti accurati e poi la fantasia e il coraggio di sintetizzarli in un unico disegno. Proviamo a farlo, partendo da un semplice avvenimento di tutti i giorni. 1 Ricostruisci nel modo più veritiero possibile un episodio al quale non hai assistito di persona e che è avvenuto nella tua classe. Ad esempio, l’interrogazione di un tuo compagno o di una tua compagna. Scegli tre testimoni che possono raccontartelo, quali tre compagni o due compagni e l’insegnante. Armati di un bloc notes e di una penna. Procedi con le interviste ai tre testimoni. Domanda a ciascuno di loro la propria versione dell’accaduto, se possibile facendo in modo che non possano conoscere la versione degli altri due. Chiedi loro di essere il più obiettivi possibile e chiedi la massima accuratezza nella descrizione dei particolari (l’abbigliamento dell’insegnante e dell’interrogato, cosa c’era scritto alla lavagna in quel momento e così via). Quando avete finito il primo disegno guardatevi attorno. Quante cose vi siete dimenticati? Tante? È normale, non vi preoccupate. Adesso provate a correggere il disegno guardando dal vero. Mettete più particolari che potete, ce ne sono davvero tanti in una classe: i colori degli astucci, i banchi più ordinati e quelli meno ordinati, quello che si vede fuori dalla finestra. Poi mostrate il disegno ai genitori e chiedete un parere. 3 Una volta raccolto il materiale, prova a disegnare la scena, scegliendo a tuo piacere l’angolatura e il momento (una fase dell’interrogazione, il compagno che si avvia alla cattedra per essere interrogato o si torna al posto appena finito). Cerca di essere il più fedele possibile alle descrizioni che hai raccolto e di inserire più particolari possibile. Poi mostra a ciascuno dei tre testimoni la tua illustrazione. Sei stato fedele al loro racconto? Chiedi loro un giudizio sincero. COME SI “FOTOGRAFA” UN FATTO Provate a realizzare un’ipotetica copertina della “Domenica del Corriere”, proprio come le disegnavano i grandi Beltrame e Molino di cui parliamo in questa pagina. Loro spesso partivano da qualche foto e così provate voi. Questa è la sequenza fotografica dello schianto contro una collina di un oggetto volante non identificato scattata nel deserto dello Utah da un velivolo dell’aviazione degli Stati Uniti nel 1964. Sarà davvero un Ufo oppure si tratta di un satellite o di un velivolo sperimentale terrestre? Non lo sappiamo, e per il momento nemmeno ci interessa. Concentriamoci sulle immagini. Alla realizzazione delle schede ha collaborato la professoressa Patrizia Canepa, docente di discipline pittoriche al liceo artistico Nicolò Barabino - Paul Klee di Genova Immagini tratte da www.spazioufo.com 3 Passiamo ora alle persone. Quanti compagni di classe sono presenti quel giorno? Dove sono seduti esattamente? Quanti maschi e quante femmine? E che insegnante c’è in quel momento? Ora fate un primo disegno, leggendo gli appunti che avete preso e senza sbirciare in giro. Sforzatevi di ricordare il più possibile. SECONDARIE INFERIORI CONOSCI DAVVERO LA TUA CLASSE? 2 SECONDARIE SUPERIORI CHE COSA UNISCE le pitture rupestri di Lascaux, vecchie di quindicimila anni alla tabella che qui sopra ne contiene un particolare? Poco, a dire il vero, ma in quel poco c’è molto. Entrambe infatti danno un’informazionesottoformanondiscritto,madi immagine. I mezzi sono diversissimi: rudimentali quello dell’uomo preistorico, altamente tecnologici quelli del grafico. Da sempre l’uomo vuole raccontare agli altri uomini gli avvenimenticheritienedegnidiessereconosciuti e ricordati. Sia la battaglia tra cavallo e toro, sia il miracolo di un santo, sia il matrimonio di un principe,ciòchemeritadiessereriportato - la notizia - può essere raccontato non soltanto per iscritto, ma anche attraverso il disegno. L’avrete di sicuro fatto tutti quanti, magari senza rendervene conto quando avete disegnato la vostra festa di compleanno o ungoldelvostroidolo.ColGiornalein Classe imparerete come si può riferire un avvenimento anche con un foglio e qualche matita colorata. Dopo il primo passo nella fotografia, ci addentriamo nell’illustrazione, un mondo affascinante che pervade la carta stampata fin da quando comparvero i periodici, nel XVII secolo, e prospera anche oggi, nell’era dell’immagine digitale. Guardate Il Secolo XIX: dalla vignetta in prima pagina alla tabella delle previsioni del tempo nella penultima, passando per i grafici o le ricostruzioni degli eventi di cronaca, tutto quanto non è immagine meccanica (fotografia) si può considerare illustrazione. La fotografia ha dato un enorme aiuto al giornalismo, ma non ha sostituito del tutto il disegno. Spesso il fotografo non può documentare il fatto in sé: a esempio, nel caso di una rapina in banca quasi mai si riesce ad avere una foto del momento esatto in cui il bandito sta arraffando il malloppo (anche se l’immagine del criminale potrà restare nei filmati delle telecamere di sicurezza). La fantasia dell’illustratore invece può darne un’immagine anche molto fedele, basandosi sui racconti dei testimoni. La fantasia, l’invenzione e laLecreatività - qualità foto sono tratte dal sitoapparentementewww.internetcamera.it in contrasto con il mestiere di cronista visto che questo che deve riportareglieventicosìcomesonoavvenuti - sono fondamentali per il quotidiano o per un periodico. Qui sotto tre semplici esperimenti che potrete fare in classe. Chiudono la pagina le parole di Achille Beltrame, un artista dell’illustrazione di cronaca divenuto celebreperlesuecopertinedella“Domenica del Corriere”: sulla base delle foto d’archivio e del resoconto dei testimoni riusciva a dare la sua riproduzione di un evento in modo impareggiabile, anche quando la fotografia si era già imposta persino sul suo stesso giornale. Sviluppare la creatività è il primo passo per capire e poi riprodurre un evento con un disegno. SCUOLE PRIMARIE Così creativa da vedere ciò che racconta, così imparziale da non tradirne il senso Le foto sono tratte dal sito www.internetcamera.it 1 Ecco la sequenza fotografica . Quello che dovete tentare di fare voi è realizzare un disegno a colori che in un’unica tavola (foglio) racconti l’avvenimento. Il disegno deve essere il più realistico possibile e non devono entrarvi elementi fantastici (a esempio, la navicella non può essere guidata da Homer Simpson o da Superman) o improbabili. Per prima cosa, scegliete il momento che ritenete più significativo disegnare: un attimo prima dell’impatto, un attimo dopo, l’arrivo dei primi soccorsi e così via. 2 Poi pensate al punto di vista da cui partire. La scena può infatti essere anche arricchita da un osservatore interno che assiste all’evento (un contadino che guarda l’Ufo stupefatto o il pilota di un aereo che passa lì vicino mentre inorridisce nella cabina di pilotaggio). 3 Dopo che avrete colorato (e vedrete come la scelta dei colori vi richiederà parecchia attenzione) e terminato il lavoro, osservatelo. Dà l’idea del fatto di cui siete venuti a conoscenza tramite la sequenza fotografica? È comprensibile anche a chi non sa nulla di quell’impatto? Fate una prova: mostrate il disegno ai vostri genitori e chiedete loro che idea si sono fatta vedendo la tavola. IL TESTIMONE La fretta, triste verità del mio lavoro ACHILLE BELTRAME ECCO la prima triste verità sulla professione di illustratore: la fretta. A mezzogiorno entro nell’ufficio di direzione della “Domenica” senza aver la più lontana idea degli avvenimentiodeifattidicronacachedovrò disegnare. Poche parole sull’argomento della prima tavola a colori: un avvenimento di importanza nazionale, una sfilata di reduci, l’inaugurazionediun’importanteoperapubblica. Ci sono già le fotografie e un’abbondante messe di resoconti di giornali, precisi e dettagliati. Per la seconda copertina sono in ballottaggio diversi argomenti: l’incendio di un grande albergo a Nuova Orleans, con cinquantasette morti; un villaggio della Patagonia di- strutto da un ciclone. Verso l’una prevale l’incendio e io me ne vado con il viatico della fotografia dell’albergo che risale al giorno dell’inaugurazione e qualche ritaglio in cui il fatto è raccontato in modo del tutto sommario. Non c’è tempo da perdere: prima delle otto dovrò essere di ritorno con il disegno pronto. Leggo la notizia dell’incendio e mi accorgo una volta di più che il giornalista ideale ha ancora da nascere. Mai un che si ricordi di dire, per esempio: «I vigili del fuoconellalorodivisaazzurra,ilberretto a visiera contornato da un filo d’oro... ecc! ...». Il Giornale in classe 2007/2008 è realizzato con Achille Beltrame è uno dei primi e più celebri illustratori italiani di cronaca. Nato nel 1871 ad Arzignano, sogna di fare l’artista. Si trasferisce a Milano e si iscrive all’Accademia di Brera. Nel 1896 inizia a disegnare per il periodico “L’Illustrazione Italiana”, ma nel 1899 passa alla “Domenica del Corriere”, dove disegnerà le celebri copertine fino al 1944, anno precedente alla sua morte. Le sue tavole hanno illustrato la prima metà del ventesimo secolo e hanno contribuito alla fortuna del settimanale. Il testo qui riprodotto è uno dei rari racconti di Beltrame sulla sua professione. Fu pubblicato per la prima volta nel 1935 sotto il titolo “Le mie tavole a colori” sul periodico “La lettura”, con cui Beltrame collaborò. Il testo è citato oggi nel ricco catalogo “La Domenica del Corriere – Il Novecento Illustrato”, mostra curata da Giovanna Ginex, in corso a Palazzo Reale di Milano fino al 10 febbraio. Nel mio studio ho un discreto archivio di figurini e di fotografie. Posso trovarvi, senza eccessiva perdita di tempo, quanto mi occorre per chiarire un poco le idee: un paesaggio della Terra del Fuoco, la divisa degli ufficiali di fanteria del Sud Africa, il colore del tranvai di Dublino. Ma poi debbo immaginarmi la scena, darle, come si dice, movimento, studiare i gesti e le figurine dei personaggi. Valermi di modelli non posso. Ne dovrei convocare nel mio studio, per le due del pomeriggio, una cinquantina almeno, uomini e donne. Come si fa? Con il patrocinio di La distruzione dello Zeppelin L31 nel cielo di Londra (illustrazione di Achille Beltrame dalla “Domenica del Corriere” del 15 ottobre 1916, n.42, anno XVIII catalogo Skira/Fondazione Corriere della Sera) e la collaborazione di