Lo scontro di Civiltà del 70 dopo Cristo

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Lo scontro di Civiltà del 70 dopo Cristo
Il libro di Giovanni Brizzi
Lo scontro di Civiltà del 70 dopo Cristo
La conquista di Gerusalemme
Cataldo Greco
Giovanni Brizzi, Ordinario di Storia Romana
all’Università di Bologna, il massimo esperto italiano di
Storia militare del Mondo Antico, ha pubblicato con
Laterza, un costruttivo e importante saggio: “70 d.C. La
conquista di Gerusalemme” (pagg. 438, € 24), che sta
riscuotendo un bel successo su tutti i fronti. Tratta la
cosiddetta Guerra Giudaica, cioè la repressione della
famosa rivolta degli ebrei effettuata dai romani tra il 66 e
il 75 dopo Cristo: non fu solo una guerra e nemmeno una
serie di rivolte, come ci hanno riportato alcuni testi di
storia, ma uno scontro di Civiltà. Fu un conflitto tra due
ideologie, tra due visioni del mondo. L’opera del Brizzi
ci fornisce moltissimi punti di collegamento con il
presente. Il libro parte dall’analisi dei rapporti tra romani
ed ebrei fino alla riduzione della Palestina a territorio
romano. A differenza di quello che accadeva altrove,
Roma non riuscì mai a cooptare gli ebrei. Un popolo che
viveva secondo la legge di Israele, che si piegava solo a un Dio geloso e esclusivista e giudicava
con obbrobrio culti, costumi, cibi e usanze altrui. Pure restando in attesa (dopo le dieci Tavole
consegnate a Mosè) del secondo compromesso, cioè, della venuta al mondo del “Verbo Incarnato”.
Mentre Roma, pur riconoscendo culti e usi dei vari Paesi conquistati, aveva la religione della legge
romana del mos maiorum (i costumi degli antenati), della fides romana. Complice anche la presenza
in Palestina di pessimi governatori romani la rivolta non poteva che scoppiare. Una rivolta che fu
combattuta con ferocia e valori inauditi contro i romani ma anche contro gli ebrei di una diversa
parte e in tutti i casi senza nessuna pietà, né per gli uni né per gli altri. Non fu, dunque, una
semplice guerra quella che portò le legioni a espugnare Gerusalemme e bruciarne e saccheggiarne il
Tempio, fu – come si è detto – un vero scontro di civiltà tra la massima potenza dell’Antichità e un
popolo la cui tenacia e fanatismo trova paragone solo oggi nei fondamentalismi islamici. Uno
scontro che raggiunse e superò della pulizia etnica nei riguardi degli ebrei, ma che assorbì talmente
tante forze militari da causare molti danni, quasi irreparabili all’Impero. Perché la vicenda non si
conclude con l’espugnazione del Tempio ne 70 dopo Cristo, ma prosegue con la “Rivolta di bar
Kochba” del 132. Ma, soprattutto, con le feroci insurrezioni delle popolazioni giudaiche in
Cirenaica, in Egitto e ancora più rilevanti e tragiche nella Mesopotamia appena conquistata da
Traiano. Furono, infatti, le sommosse dagli ebrei di Mesopotamia a indurre al ritiro le legioni.
Cambiando, probabilmente, la storia.
IL FARO – Periodico del Centro Studi “ Pier Giorgio Frassati ” – Cariati (CS)
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