progetto preliminare

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progetto preliminare
COMUNE DI RIMINI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, MOBILITA’, AMBIENTE
Via Rosaspina , 21 - Tel. 0541 -704814 fax 704728 - C.F. / P. IVA. 00304260409
E-MAIL: : [email protected]
PROGETTO PRELIMINARE
Relativo a lavori di
REALIZZAZIONE DEL NUOVO TEMPIO CREMATORIO
PROGETTO GENERALE
STUDIO PREFATTIBILITÀ
AMBIENTALE
Ing. Chiara Fravisini
Ing. Monia Colonna
Ing. Elena Favi
PROGETTO ARCHITETTONICO,
PIANO ECONOMICO
STRUTTURE, IMPIANTI
FINANZIARIO
Ing. Chiara Fravisini
Dott.ssa Francesca Cazzola
REDATTA DA:
RELAZIONE GENERALE
DOCUMENTO
1
Ing. Chiara Fravisini
Data:
Marzo 2011
IL RESPONSABILE DEL
PROCEDIMENTO
IL DIRETTORE
Ing. Massimo Totti
Ing. Massimo Totti
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LEGENDA
A) RELAZIONE ILLUSTRATIVA (ART. 19 D.P.R. 554/1999) ............................................................................. 3
B) RELAZIONE TECNICA (ART. 20 D.P.R. 554/1999) ..................................................................................... 12
C) STUDIO DI PREFATTIBILITÀ AMBIENTALE (ART. 21 D.P.R. 554/1999) .................................................. 19
D) INDAGINI GEOLOGICHE, IDROGEOLOGICHE E ARCHEOLOGICHE PRELIMINARI............................... 20
E) PLANIMETRIA GENERALE E SCHEMI GRAFICI (ART. 22 D.P.R. 554/99) ............................................... 21
F) CALCOLO SOMMARIO DELLA SPESA (ART. 23 D.P.R. 554/99) .............................................................. 22
G) PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI PER LA SICUREZZA ................... 26
H) CONCLUSIONI ................................................................................................................................................ 28
Premessa
Il presente intervento figura nella Programmazione Triennale 2011 – 2013 all’annualità 2011 e per
esso è stato approvato dalla Amministrazione lo Studio di Fattibilità con Delibera G.C. n.107 del
21/03/2007.
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A) Relazione illustrativa
(art. 19 D.P.R. 554/1999)
Premessa
L’Amministrazione Comunale ha approvato con la Delibera di Consiglio Comunale n^ 126 del
6/10/2005 le Linee Guida e gli Obiettivi Programmatici della Pianificazione per lo sviluppo a medio e
lungo termine delle strutture cimiteriali presenti nel territorio riminese.
In tale Documento si fa espressamente richiamo alla necessità di uno sviluppo della politica della
cremazione e l'Amministrazione Comunale con la individuazione della soluzione per un Tempio
Crematorio, vuole da un lato soddisfare la richiesta in crescita dei Cittadini di una forma di sepoltura
che si basa proprio sulla cremazione della Salma e dall'altro alleggerire il carico di manufatti cimiteriali
da realizzare nei Cimiteri Comunali nei prossimi anni.
La Giunta Comunale nella Seduta del 19/10/2010 ha deciso di non aderire più ad una iniziativa del
Comune di Pesaro attraverso la Società incaricata ASPES S.p.A. che intendeva elaborare un
progetto mirato alla realizzazione e gestione di un impianto di cremazione situato nella Città di Pesaro
all’interno del Cimitero di Villa Fastiggi, stabilendo di procedere con la realizzazione di un Tempio
Crematorio in Project Financing sulla base di un primo studio di fattibilità che ha evidenziato la
sostenibilità dell’operazione per un bacino di utenza sufficiente per garantire adeguati livelli di
redditività per gli investimenti da parte di un Imprenditore Privato.
Trattandosi di un progetto di particolare complessità e volendo valutare in fase preliminare gli aspetti
tecnici sulla fattibilità dell’operazione che si basa sull’utilizzo di una tecnologia molto avanzata e di
impatto rilevante, è stata indetta una Conferenza di Servizi preliminare all’avvio della procedura
fissata per il giorno Martedì 21 Dicembre 2010 con inizio alle ore 10,00.
A seguito di quanto emerso in sede di Conferenza di Servizi, sono stati riorganizzati gli spazi che, in
base alle conclusioni, sono stati ritenuti più idonei per prevedere la futura collocazione del Tempio
Crematorio, suddividendo le aree in due porzioni dedicate alle attività svolte:
1) area dedicata alle attività in capo al Comune di Rimini e affidate alla Società Anthea per le attività
di gestione e manutenzione dell’intera struttura cimiteriale, all’interno della quale sono collocati gli
uffici cimiteriali, i locali obitorio, gli spogliatoi per il personale, la centrale termica, i locali deposito;
2) area dedicata alle attività e ai servizi correlati alla realizzazione del Tempio Crematorio.
E’ stato pertanto avviata la progettazione del livello preliminare inserito nel Programma Triennale
dell’Amministrazione Comunale alle annualità 2011.
⌧ A.1 Descrizione dell'intervento da realizzare
A.1.1 Inquadramento territoriale e socio-economico del progetto, struttura ed obiettivi
L’Amministrazione Comunale intende realizzare un impianto crematorio all’interno del Cimitero Civico
di Rimini.
L’obiettivo da perseguire è duplice: da un lato l’intento sociale di soddisfare la sempre maggiore
richiesta dei cittadini di una forma di sepoltura, per sé ed i propri cari, che utilizzi la forma della
cremazione della salma, dall’altro l’esigenza della Pubblica Amministrazione di alleggerire il carico di
manufatti cimiteriali da realizzare nei cimiteri comunali nei prossimi anni, con il conseguente minor
utilizzo del territorio e risparmio di risorse economiche pubbliche.
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La cremazione, quale ulteriore possibilità rispetto alla tumulazione e all’inumazione, è diventata negli
anni una scelta sempre più praticata che rispecchia una volontà maggiormente diffusa nel praticare
tale forma di sepoltura, unitamente all’esigenza pratica di contenere l’espansione dei Cimiteri.
Nel Documento denominato “Linee Guida per lo sviluppo a medio e lungo termine delle strutture
cimiteriali presenti nel territorio riminese” redatto dai tecnici della Direzione Infrastrutture, Mobilità,
Ambiente e adottato con Delibera C.C. n^126 del 06/10/2006, partendo dalla raccolta e dall’analisi dei
dati statistici, demografici e urbanistici, si individuano possibili scenari futuri e soluzioni alternative al
raggiungimento entro 5-6 anni della saturazione del Cimitero Civico e Monumentale.
Per sopperire alla mancanza di posti salma e rispondere in maniera adeguata in termini di capacità di
accoglienza alla mortalità prevista per il prossimo ventennio, emerge la necessità di realizzare un
nuovo impianto cimiteriale a Rimini Nord e al contempo potenziare quello di Casalecchio a Rimini
Sud, oppure di ampliare, secondo una omogenea distribuzione nel territorio, le undici strutture
cimiteriali del forese con adeguate dimensioni e capacità ricettive calcolate sulla base dei dati
statistici riportate nelle suddette Linee Guida.
Una valida alternativa utile a contenere le dimensioni degli ampliamenti dei Cimiteri del forese, che
altrimenti risulterebbero di forte impatto sul territorio da un punto di vista sia paesaggistico che
ambientale, è la realizzazione di un idoneo Tempio Crematorio, anche sulla scorta di un’evoluzione
normativa e socio-culturale.
La possibilità di realizzare un Tempio Crematorio può contribuire in maniera sostanziale a diminuire
sia il ricorso all’inumazione che alla tumulazione, con notevole risparmio in termini di spazio e di
utilizzo delle aree.
La Legge 130 del 30 marzo 2001 riconosce il diritto ai cittadini di ricorrere alla cremazione, sia di
destinare liberamente le ceneri ai familiari per la conservazione fuori dai cimiteri o per la dispersione
in natura. Secondo la stessa Legge, la disperione delle ceneri è consentita, nel rispetto della volontà
del defunto, unicamente in aree a ciò destinate all’interno dei cimiteri o in natura o in aree private; la
dispersione in aree private dovrà avvenire all’aperto e con il consenso dei proprietari. La dispersione
non potrà dare luogo ad attività aventi fini di lucro e sarà vietata nei centri abitati.
Il rito della cremazione consiste nel procedimento di riduzione in cenere di una salma utilizzando un
impianto termico idoneo; le ceneri vengono raccolte in un’urna e consegnate ai familiari per la
sepoltura.
La Regione Emilia - Romagna è tra quelle che hanno emanato leggi sulla cremazione: in particolare.
con la Legge Regionale Emilia – Romagna n. 19 del 29/7/04 "Disciplina in materia funeraria e di
Polizia Mortuaria" e Direttive Applicative si stabilisce che la dispersione delle ceneri non è più reato.
Le ceneri del defunto, che finora potevano essere conservate solo nel cimitero, potranno essere
affidate alla famiglia e tenute in casa se lo si desidera, oppure, in base alla volontà scritta
dell'interessato, possono essere disperse in aree private o in natura, compresi fiumi e mari.
E' necessaria un'autorizzazione dell'ufficiale di Stato Civile del comune dove è avvenuto il decesso.
Possono essere disperse in natura anche le ceneri di defunti cremati prima dell'entrata in vigore della
legge ma ancora in attesa di una collocazione definitiva.
Una salma può essere cremata se:
- esiste una disposizione testamentaria del defunto;
- il defunto era iscritto ad una associazione per la cremazione;
- il coniuge lo richiede espressamente sottoscrivendo una dichiarazione sostitutiva dell’atto notorietà;
in mancanza del coniuge la dichiarazione deve essere fatta dal parente di grado più prossimo,
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individuato secondo gli art. 74 e seguenti del codice civile e, nel caso di concorrenza di più parenti
nello stesso grado, da tutti gli stessi.
La richiesta di cremazione deve essere presentata, successivamente al momento del decesso,
presso l’ufficio di Polizia Mortuaria competente.
Il servizio funebre può comunque essere svolto indipendentemente dalla data di cremazione;
terminata la cerimonia funebre, il feretro sarà depositato e custodito nella camera mortuaria del
cimitero in attesa di essere trasportato all’impianto di cremazione.
Effettuata la cremazione, le ceneri sono raccolte in un’urna e sono consegnate ai familiari che
possono trasportarle, anche con un proprio autoveicolo, al Cimitero di destinazione.
L’urna cineraria può essere tumulata all’interno di un Cimitero del territorio comunale.
A tal fine i familiari del defunto possono richiedere la concessione di una nicchia-cinerario.
In alternativa, ricorrendo i requisiti previsti dal Regolamento Comunale di Polizia Mortuaria, l’urna può
essere tumulata in un loculo, oppure in una tomba di famiglia, insieme con una salma già tumulata.
Non è possibile acquistare la concessione di un loculo per tumulare l’urna cineraria.
I familiari possono eventualmente richiedere la dispersione delle ceneri nel cinerario comune del
Cimitero o l’affidamento familiare dell’urna.
Gli oneri per la cremazione, i servizi connessi e per il trasporto della salma ad un impianto di
cremazione, sono a carico del cittadino (solo in caso di indigenza del defunto, le spese possono
essere sostenute dal Comune di ultima residenza nei limiti delle ordinarie disponibilità di Bilancio).
Con riferimento delle prescrizioni riportate all’art. 78 del D.P.R. 285/90, alla Circolare Min.San n.24
del 1993 e all’art. 4 comma 4 della Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 19 del 29/07/2004, la
localizzazione ottimale dell’impianto Crematorio è all’interno del Cimitero Civico entro il recinto
cimiteriale.
A.1.2 Analisi della domanda e dell’offerta attuale e prevista
Presso i Cimiteri presenti nel Comune di Rimini nel corso del 2009 hanno trovato collocazione 1240
salme, di cui 534 inumazioni e 500 tumulazioni; 206 sono state invece le salme cremate per le quali in
23 casi si è provveduto alla dispersione delle ceneri, 25 all'affido a familiari, 107 alla tumulazione in
terra, 48 alla tumulazione fuori Comune e 3 all'estero.
Il numero delle cremazioni effettuate all’anno è di circa 130 per il Comune di Rimini e di circa 60 per i
Comuni dell’hinterland, per un totale complessivo di circa 190/200 richieste di cremazione all’anno
soddisfatte nella provincia riminese, dato in continuo aumento.
Sulla base di quanto trasmesso dal Settore Demografico del Comune di Rimini, in seguito a uno
studio sulle ipotesi previsionali della popolazione svolto dalla Regione Emilia – Romagna in
collaborazione con la facoltà di Statistica e Matematica dell’Università di Pisa, si possono ipotizzare
due scenari fondati su una base di partenza (popolazione residente, sopravvivenza futura, fecondità e
migratorietà) ma conseguenti risultati estremi in positivo e negativo, con un range di valori entro i
quali ne trova collocazione uno intermedio.
Il cosiddetto “scenario alto” si fonda sul consolidamento dell’attuale fase favorevole che pone il
nostro Comune, al pari altri Comuni o Province, quale polo di grande interesse e attrazione,
ipotizzando una crescita sul fronte delle risorse, della domanda di lavoro, dei tassi di attività, del
reddito delle famiglie, del settore dei servizi alle persone, con un più facile accesso ai servizi sanitari e
una maggiore solidità nelle politiche di accoglienza, di integrazione sociale.
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In tale scenario, è possibile ipotizzare un ulteriore incremento della componente migratoria fino a
raggiungere livelli più alti di quelli attuali unitamente a una sopravvivenza sempre più rilevante.
Nel cosiddetto “scenario basso” si ipotizzano invece crescenti difficoltà nel funzionamento del
sistema economico – produttivo, con contrazione della domanda di lavoro e conseguente crescita del
senso di insicurezza nei giovani che sarebbero meno incentivati a fare figli. In tale scenario
diminuirebbe il fabbisogno di manodopera straniera con maggiori difficoltà di accesso ai servizi, in
particolare a quelli sanitari.
Si ritiene che l’ipotesi “media” sia quella che più si avvicini ai probabili sviluppi demografici del nostro
Comune sulla base del trend registrato in questi ultimi 5 anni che è stato di +1360 unità ( media che
non ha risentito degli aggiustamenti di conteggio relativi al Censimento Generale della Popolazione
del 2001).
Alla luce di tali indagini, considerando la popolazione residente pari a 140.000 unità, si è ipotizzato un
tasso percentuale di aumento della popolazione pari al 1%.
Le Tabelle 1 e 2 che seguono delineano il trend attuale e la tendenza futura per l’ammontare della
popolazione residente.
Tabella 1: Andamento della popolazione e trend futuro
160.000
150.000
145.000
140.000
135.000
20 20
20 19
20 18
20 17
20 16
20 15
20 14
20 13
20 12
20 11
20 10
20 09
20 08
20 07
20 06
20 05
130.000
20 04
Popolazione
155.000
Tabella 2: Popolazione residente dal 2000 al 2009
Anno
Popolazione
2000
131.705
2001
128.226
2002
129.675
2003
131.785
2004
134.700
2005
135.682
2006
137.523
2007
138.465
2008
140.137
2009
141.505
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Allo stesso tempo, considerando il trend di mortalità, al momento quasi in pareggio con quello di
natalità, occorre considerare che la vita media in questo ultimo decennio è aumentata di circa 1 anno,
mentre nel decennio precedente l’aumento era stato di circa 3 anni.
Si nota quindi un rallentamento nella progressione della vita media, forse per limiti fisiologici ormai al
limite; contestualmente si assiste ad un piccolo aumento della mortalità dovuta all’invecchiamento
della comunità riminese che progredisce, lentamente ma costantemente.
Sulla scorta di queste considerazioni, si ipotizza un tasso percentuale di mortalità pari al 1%, come
evidenziato nella Tabella 3 che illustra l’andamento della curva di mortalità fino al 2009 e il trend
futuro.
E’ altresì logico pensare che una qualsiasi scoperta scientifica sul fronte della lotta al cancro o sul
fronte del contenimento delle malattie cardiovascolari o ancora di quelle diabetiche, sarebbe
(auspicabilmente) in grado di stravolgere qualsiasi previsione demografica.
Tabella 3: Andamento dei decessi e trend futuro
1700
1600
1500
Deceduti 1400
1300
1200
1100
2020
2019
2018
2017
2016
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
1000
Anno
In questo scenario, il numero di persone che optano per la cremazione del caro estinto è in continuo
aumento.
Nel territorio della Provincia di Rimini non esiste un impianto di cremazione cimiteriale, di
conseguenza le famiglie devono rivolgersi, con lunghe liste d'attesa, ai vicini Comuni emiliani quali
Faenza, Bologna, Parma, Reggio-Emilia e dal mese di giugno 2010 anche Ravenna.
Secondo i dati diffusi dalla Sefit (Servizi Funerari Pubblici Italiani), dal confronto con altre realtà
territoriali in Emilia-Romagna, emergono i seguenti dati riferiti all’anno 2006: oltre all’impianto
crematorio di Bologna, che effettua circa 2.300 cremazioni all’anno con un bacino d’utenza che si
estende per tutta la Regione, si osserva che vi sono tre importanti impianti nell’area emiliana:
- Faenza: circa 1.200 cremazioni/anno con bacino d’utenza: Ravenna, Ferrara, Bologna,
Pesaro, Meldola, Imola;
- Ferrara: circa 1.600 cremazioni/anno con bacino d’utenza: Provincia di Ferrara, Rovigo,
Modena;
- Reggio-Emilia: circa 1.100 cremazioni/anno con bacino d’utenza: Modena, Piacenza, Bologna;
- Parma: circa 600 cremazioni solo per la popolazione residente.
Dal mese di giugno 2010 è entrato in funzione anche il nuovo impianto crematorio di Ravenna con
una capacità di oltre 2.000 cremazioni all’anno.
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Per evitare questo disagio, considerando che lo spazio richiesto non necessita di dimensioni elevate,
tenuto conto della scarsità e del costo dei loculi di futura costruzione, si ritiene che la realizzazione
del Tempio Crematorio possa rispondere in maniera adeguata alle esigenze dei cittadini e costituire
una valida alternativa alle inumazioni e alle tumulazioni.
Si osserva inoltre che l’impianto crematorio potrebbe essere usato anche dai cittadini dei comuni
limitrofi, costituendo una fonte di entrate per l'Amministrazione Comunale.
Si riporta di seguito un grafico riassuntivo delle cremazioni effettuate nel Comune di Rimini negli ultimi
5 anni con previsioni future sulla base del trend attuale.
159
167
226
206
275
RM
andamento cremazioni
47
35
51
96
76
600
500
400
300
200
100
0
20
06
20
07
20
08
20
09
20
10
20
11
20
12
20
13
20
14
20
15
20
16
20
17
20
18
20
19
20
20
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
cremazioni
frequenze
anno
⌧ A.2
prescelta
cremazioni
Illustrazione delle ragioni della soluzione
RM
anni
Lineare (cremazioni)
In sintesi, dall’analisi delle tabelle e dei dati sopra riportati, è stato pertanto previsto un tasso
di aumento della popolazioni pari all’1%, un tasso di mortalità dell’1% e una percentuale di
cremazione cadaveri pari al 15%, che aumenterà costantemente del 5% ogni 5 anni, dall’inizio
della fase di gestione.
A questa percentuale, sulla base dei dati statistici del 2009, vengono aggiunte le cremazioni
dei resti mortali, ipotizzabili applicando la percentuale di cremazione agli attuali presenti nel
Comune di Rimini.
A questi, è stato inoltre aggiunto il numero dei cadaveri e resti mortali provenienti da bacini
fuori da Rimini: questo bacino è considerato pari alla Città stessa, con le stesse percentuali.
Tali dati sono stati riportati nel Piano Economico Finanziario allegato al presente Progetto
Preliminare :
• Data la popolazione di Rimini, è previsto un tasso di mortalità dell’1% e una percentuale di
cremazioni del 15%. Quest’ultima percentuale aumenterà costantemente del 5 % ogni 5 anni
dall’inizio della fase di gestione;
• A questo vengono aggiunte le cremazioni dei resti mortali, ipotizzabili applicando la percentuale di
cremazione agli attuali presenti nel comune di Rimini;
• La percentuale di incremento della popolazione negli anni è del 1%;
• A questi vanno anche aggiunti i cadaveri provenienti dal bacino al di fuori di Rimini, data la
domanda non soddisfatta dagli altri forni crematori della zona: questo bacino è considerato pari
alla città stessa, con le stesse percentuali;
• Il concedente non riconosce, in questa ipotesi di lavoro, alcun canone al concessionario quale
prezzo parziale per la realizzazione delle opere in oggetto;
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• Tasso di inflazione: il valore di riferimento assunto è del 2%. Ad esso è stato legato il tasso di
aumento del costo del lavoro e delle utenze nel corso degli anni e il tasso di interesse sulle riserve
di cassa attive.
⌧ A.3 Esposizione della fattibilità dell'intervento
Come meglio specificato all’art. 5 dello Schema di Contratto allegato al presente Progetto
Preliminare, il Concessionario si attiverà, con onere a proprio carico, presso Organi ed Enti
competenti, ai fini dell’ottenimento di tutte le autorizzazioni richieste dalla normativa vigente, ponendo
in essere a proprie spese tutte le attività a tal fine strumentale, nel rispetto di quanto stabilito nel
Cronoprogramma.
Il Concessionario di impegna ad ottenere anche le Autorizzazione di competenza del Concedente in
suo nome e per suo conto.
⌧ A.4 Disponibilità delle aree o immobili da utilizzare
L’area oggetto di intervento è già in disponibilità dell’Amministrazione Comunale.
⌧
A.5 Indirizzi del progetto definitivo e le esigenze di gestione e manutenzione
Come meglio specificato all’art. 11 dello Schema di Contratto allegato al presente Progetto
Preliminare, il Concessionario si obbliga ad elaborare la progettazione definitiva e quella esecutiva
delle Opere in conformità al Progetto Preliminare predisposto dal Concedente, mediante le stesse
figure professionali indicate in sede di gara nel Gruppo do Lavoro e oggetto di valutazione in base a
quanto stabilito dal Bando di Gara.
⌧ A.6 Cronoprogramma delle fasi attuative
Come meglio specificato nell’art. 9 dello Schema di Contratto, al presente Progetto Preliminare viene
allegato il Cronoprogramma delle attività, redatto per la partecipazione alla gara e rivisto dal
Concessionario con le eventuali prescrizioni ed indicazioni fornite dalla Commissione Giudicatrice e
recepite dal Concedente.
Il Cronoprogramma definisce il piano analitico dei tempi previsti dal Concessionario per la redazione
del Progetto Definitivo, per l’acquisizione di tutti i permessi, nulla osta e autorizzazioni necessari per
la realizzazione delle Opere, per la redazione del Progetto esecutivo, per la revisione degli stessi
progetti, per la realizzazione di tutte le fasi dei lavori, nonché per le attività di collaudo e di messa in
funzione delle Opere.
Il Cronoprogramma dovrà altresì indicare le attività di istruttoria, controllo, approvazione e validazione
dei Progetti da parte del Concedente.
Il Concessionario si impegna a rispettare il Cronoprogramma in ogni sua parte.
⌧ A.7 Accessibilità, l'utilizzo e la manutenzione delle opere
Non esistono problematiche di accesso ai luoghi.
Verranno realizzati due accessi in corrispondenza del muro perimetrale utili al passaggio del carro
funebre.
Come specificato nella Sezione II del Capitolato Speciale Prestazionale – Sezione Gestione, è
necessario prevedere un adeguato programma di interventi manutentivi al fine di garantire la corretta
conduzione degli impianti e delle attrezzature, oltre all’efficienza e alla funzionalità delle opere
realizzate.
⌧ A.8 Circostanze che influenzano la scelta e la riuscita del progetto
Il Progetto Definitivo dovrà rispettare la normativa vigente in materia di emissioni in atmosfera, di
acque, di acustica, di gestione e smaltimento rifiuti e di risparmio energetico:
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Atmosfera
Ai sensi della Parte V “Norme in materia di tutela dell'aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera”
del Decreto Legislativo del 14 aprile 2006, n.152 e ss.mm.ii. tutti gli impianti che producono emissioni
in atmosfera devono essere autorizzati. Tale autorizzazione dovrà rispettare i criteri regionali per
l’autorizzazione e il controllo delle emissioni inquinanti in atmosfera approvati dal Comitato Regionale
per l’inquinamento atmosferico (CRIAER) in data 17.09.90, 11.02.91, 20.05.91, 16.04.92, 06.07.92,
27.02.95, 21.10.96 e la Determina della Regione Emilia-Romagna n.4606 del 04/06/1999 “Indicazioni
alle province per il rilascio delle autorizzazioni in atmosfera” (punto 4.12.10 “Cremazione salme”).
Acque
Ai sensi della Parte III “Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle
acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche” del Decreto Legislativo del 14 aprile 2006,
n.152 e ss.mm.ii. tutti gli impianti che producono scarichi idrici devono essere autorizzati.
Acustica
- Decreto 01 marzo 1991 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e
nell'ambiente esterno.
- Delibera di Giunta Regionale 14 aprile 2004, n.673 Criteri tecnici per la redazione della
documentazione di previsione di impatto acustico e della valutazione del clima acustico ai sensi della
L.R. 9 maggio 2001, n. 15 recante “Disposizioni in materia di inquinamento acustico”.
Risparmio Energetico
- Delibera di Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna del 4 marzo 2008, n.156 Approvazione atto di indirizzo e coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulle
procedure di certificazione energetica degli edifici (Proposta della Giunta regionale in data 16
novembre 2007, n. 1730).
Rifiuti
- Ai sensi della Parte IV “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati” del
Decreto Legislativo del 14 aprile 2006, n.152 e ss.mm.ii. nella classificazione dei rifiuti urbani
rientrano anche “i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti
da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), e) ed e).” (art.184 comma 1 lett. f)).
- Decreto 10 settembre 1990, n. 285 Approvazione del regolamento di polizia mortuaria.
- Decreto del Presidente della Repubblica 15 luglio 2003, n.254 Regolamento recante disciplina della
gestione dei rifiuti sanitari a norma dell'articolo 24 della L. 31 luglio 2002, n.179.
- Legge Regionale 29 luglio 2004, n.19 Disciplina in materia funeraria e di polizia mortuaria.
Infine il Progetto Definitivo dovrà essere assoggettato alla Parte II “Procedure per la valutazione
ambientale strategica (VAS), per la valutazione d'impatto ambientale (VIA) e per l'autorizzazione
ambientale integrata (IPPC)” del Decreto Legislativo del 14 aprile 2006, n.152 e ss.mm.ii. ed in
particolare:
Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) – Titolo II
Il Formo crematorio può essere assimilato come tipologia di impianto ad un inceneritore e pertanto
rientra nella tipologia progettuale di cui all'Allegato IV della Parte II del D.Lgs. 152/06, punto 7 lett.r)
“impianti di smaltimento di rifiuti urbani non pericolosi, mediante operazioni di incenerimento o di
trattamento, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno (operazioni di cui all’Allegato B, lettere
D2 e da D8 a D11, della parte quarta del Decreto Legislativo del 14 aprile 2006, n.152)”. In
particolare per le tipologie progettuali presenti nell'Allegato IV alla Parte II del D.Lgs.152/06 è previsto
l'espletamento della procedura di “Verifica di assoggettabilità” di cui all'art.20 della stessa norma.
Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) – Titolo III-bis
Per la medesima motivazione di cui al punto precedente il forno crematorio rientra nella tipologia
progettuale di cui all'Allegato VIII della Parte II del D.Lgs. 152/06, punto 5.2 “impianti di incenerimento
dei rifiuti urbani quali definiti nella Direttiva 89/369/CEE del 8 giugno 1989 del Consiglio, concernente
la prevenzione dell'inquinamento atmosferico provocato dai nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti
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urbani, e nella Direttiva 89/429/CEE del 21 giugno 1989 del Consiglio, concernente la riduzione
dell'inquinamento atmosferico provocato dagli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani, con una
capacità superiore a 3 tonnellate all'ora” e pertanto dovrà ottenere l'Autorizzazione Integrata
Ambientale.
In fase di esame del Progetto Definitivo saranno in ogni caso le Autorità competenti in materia
ambientale a valutare la necessità di sottoporre a V.I.A. e/o ad A.I.A. il progetto stesso.
Il Progetto Esecutivo dovrà recepire le eventuali prescrizioni stabilite negli atti autorizzativi a
cui viene sottoposto il Progetto Definitivo.
⌧ A.9 Aspetti funzionali ed interrelazionali degli elementi del progetto
L’area oggetto di intervento si trova in prossimità dell’ingresso Monumentale, nelle vicinanze dei
manufatti destinati ai servizi cimiteriali, in particolare alla Camera Mortuaria recentemente ristrutturata
e ai locali dedicati agli operatori cimiteriali; la superficie complessiva dell’area è di circa mq. 950,
quella del fabbricato di circa 500 mq. L’area sarà dotata di due accessi idonei al passaggio del carro
funebre e sarà completata da un piazzale esterno con parcheggi dedicati.
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B) Relazione Tecnica
(art. 20 D.P.R. 554/1999)
B.1 Descrizione dell’investimento (localizzazione, dimensione, costi di realizzazione) con
verifica della disponibilità dei più importanti input materiali e umani e con individuazione delle
alternative tecnologiche disponibili
Localizzazione.
L’area interessata dall’intervento è il Cimitero Civico di Rimini, situato a Rimini Nord in un’area
compresa tra Via Sacramora e Via XXIII Settembre.
L’area sulla quale si andrà a realizzare il Tempio Crematorio si trova all’interno dell’impianto del
Cimitero Civico, pertanto è conforme alla legislazione in materia di polizia mortuaria vigente e agli
strumenti urbanistici.
E’ classificata dal P.R.G. vigente come “area per attrezzature pubbliche di interesse generale
(cimiteri)”.
La Legge in materia funeraria (art. 78 del D.P.R. 285/90 e dalla Circolare Min. Sanità n^24 del 1993,
4 comma 4 della Legge Regionale dell’Emilia - Romagna n. 19 del 29/07/2004) prevede il rispetto dei
seguenti criteri:
- localizzazione dell’impianto di cremazione all’interno del Cimitero Civico;
- definizione delle caratteristiche sanitarie dell’impianto, con particolare riguardo allo
smaltimento delle erogazioni e tutela dell’inquinamento.
Dimensione.
Da un punto di vista dimensionale, l’area complessiva destinata alla realizzazione dell’impianto
crematorio è di circa 950 mq., con un accesso pedonale e uno carrabile idoneo anche al passaggio
del carro funebre.
L’area esterna è completata con parcheggi dedicati.
L’edificio che ospiterà i servizi di cremazione è di circa 500 mq. e dovrà essere costituito dai seguenti
locali:
- forno crematorio;
- locale caricamento feretri;
- sala del commiato dedicata alla commemorazione del defunto e alla consegna delle ceneri;
- sala del saluto;
- uffici per la gestione amministrativa;
- sala video-controllo;
- spogliatoio per gli operatori del servizio di cremazione;
- vano tecnico;
- deposito urne cinerarie;
- servizi igienici;
- locale deposito feretri;
- giardino dei ricordi per dispersione delle ceneri.
Il forno di cremazione dovrà avere una struttura estremamente compatta, che comprenda la camera
di cremazione e la camera di post-combustione, dove i fumi devono essere trattati termicamente nel
rispetto dei parametri di legge e nel più assoluto rispetto dell’ambiente e delle più recenti normative
relative alla emissioni in atmosfera.
Come evidenziato sopra, dovranno essere realizzate opere edili necessarie ad accogliere le persone
che accompagnano la salma: zona di ingresso, sala per la cerimonia di commiato e intrattenimento
dei congiunti, zona adibita al raccoglimento ed alla preghiera (con idonee strutture di servizio), servizi
per i congiunti.
La soluzione ricercata dovrà prevedere:
- operazioni manuali limitate, grazie ad un processo termico automatizzato e tale da poter essere
gestito con telecontrollo a distanza;
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- camera di cremazione e rivestimento refrattario che consentano un rapido ed uniforme svolgimento
del processo di cremazione, in modo da garantire consumi di energia primaria estremamente
contenuti;
- emissioni in atmosfera contenute entro i limiti dei parametri europei;
- garanzia di decoro nel corso dell'intero processo di cremazione e massima sicurezza di igiene in
tutte le fasi di cremazione (dalla introduzione della salma al prelievo delle ceneri);
- elevata potenzialità di cremazione che consente di effettuare fino a 6 cremazioni nell'arco giornaliero
di funzionamento; questo spazio di tempo contempla tutte le fasi che caratterizzano il ciclo lavorativo
del forno: preriscaldamento, raccolta delle ceneri, - introduzione della salma, cremazione, tempi
intermedi;
- silenziosità di funzionamento durante tutto il processo di cremazione grazie ad un adeguato sistema
fonoassorbente;
- sollevatore a funzionamento elettromeccanico, al fine di poter effettuare una rapida introduzione del
feretro entro il forno crematorio, che riduce al minimo l’entità dell’intervento dell’operatore e
garantisce nel contempo condizioni di sicurezza e protezione dal riverbero di calore
- rispondenza alle norme di sicurezza europee in materia;
- predisposizione dell’impianto alla combustione delle casse zincate.
- un numero di cremazioni fino a 6 al giorno.
Unitamente agli impianti tecnologici saranno incluse in fornitura tutte le nuove opere edili ed
impiantistiche relative, nonché gli adeguamenti di locali ed impianti esistenti che risulteranno
necessari alla installazione e messa in servizio delle nuove unità crematorie.
Costi di realizzazione opere edili e impiantistiche.
Le opere preventivamente stimate per la realizzazione dell’impianto crematorio e dei servizi ad esso
annessi sono le seguenti:
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
demolizioni e scavi;
opere di fondazione;
costruzione di murature e solai;
opere di intonacatura e tinteggiatura;
impermeabilizzazioni e coibentazioni;
opere di copertura e lattonerie;
fornitura e montaggio di infissi e serramenti;
opere di pavimentazione interne ed esterne;
fornitura e installazione dell'impianto crematorio, con relativo sistema di filtraggio ed accessori;
fornitura e posa di impianti meccanici, elettrici, termici, idraulici e di condizionamento;
sistemazione dell'area circostante l'edificio;
arredi e quant'altro necessario per gestire l'attività di cremazione;
attrezzature di controllo qualitativo e per la gestione amministrativa;
collegamenti audio-video con la sala del commiato.
descrizione lavorazione
Opere edili
€
880.000,00
Impianto riscaldamento
€
80.000,00
Impianto idrico -sanitario-antincendio
Impianto gas
€
€
50.000,00
140.000,00
Impianto elettrico
€
100.000,00
Forno crematorio
€
650.000,00
TOTALE
€
1.900.000,00
TOTALE COMPLESSIVO
importo lavorazione
costo sicurezza
€
70.000,00
€
1.970.000,00
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B.2 Analisi delle alternative possibili per realizzare l’idea originaria
In fase preliminare, le aree individuate per la localizzazione del Tempio Crematorio all’interno del
Cimitero Civico erano tre:
Ipotesi 1: trattasi dell’area in prossimità dell’ingresso Monumentale, nelle vicinanze dei manufatti
destinati ai servizi cimiteriali, in particolare alla Camera Mortuaria recentemente ristrutturata; la
superficie complessiva dell’area è di circa mq. 900, quella del fabbricato di circa 500 mq.
L’accesso all’area avviene da un nuovo ingresso da realizzare attraverso l’apertura di un varco nel
muro perimetrale. L’edificio è completato con un’area esterna e parcheggi dedicati.
Ipotesi 2: trattasi dell’area collocata nel Settore Ovest tra i campi di inumazione e i nuovi manufatti
destinati alla tumulazione realizzati mediante la procedura di Project Financing.
L’area ha una superficie complessiva di circa mq. 1.200, quella del fabbricato di circa 500 mq..
Per questa seconda ipotesi si precisa che non si può accedere direttamente dalla strada, in quanto
l’area è interna all’impianto cimiteriale raggiungibile solo a piedi.
Ipotesi 3: trattasi dell’area in prossimità della nuova rotatoria relativa alla viabilità di collegamento
Rimini Nord.
L’area è collocata in prossimità dell’ingresso lato Sacramora e adiacente all’accesso pedonale, con
una superficie complessiva di circa 1.000 mq., il fabbricato di circa 500 mq.
All’area si accede direttamente dalla viabilità esistente; vi è la possibilità di sfruttare i parcheggi
esistenti, ovvero di realizzarne di nuovi.
Trattandosi di un progetto di particolare complessità e volendo valutare in fase preliminare gli aspetti
tecnici sulla fattibilità dell’operazione che si basa sull’utilizzo di una tecnologia molto avanzata e di
impatto rilevante, è stata indetta una Conferenza di Servizi preliminare all’avvio della procedura
fissata per il giorno Martedì 21 Dicembre 2010 con inizio alle ore 10,00.
A seguito di quanto emerso in sede di Conferenza di Servizi, è stata individuata l’area relativa
all’Ipotesi 1 quale sede del Tempio Crematorio e delle opere pertinenziali ad esso collegate.
Sono stati riorganizzati gli spazi che, in base alle conclusioni della Conferenza, sono stati ritenuti più
idonei per prevedere la futura collocazione del Tempio Crematorio.
Come meglio evidenziato nella Tavola 3 allegata al presente Progetto Preliminare, sono state
suddivise le aree in due porzioni dedicate alle attività svolte:
1) area dedicata alle attività in capo al Comune di Rimini e affidate alla Società Anthea per le attività
di gestione e manutenzione dell’intera struttura cimiteriale, all’interno della quale sono collocati gli
uffici cimiteriali, i locali obitorio, gli spogliatoi per il personale, la centrale termica, i locali deposito;
2) area dedicata alle attività e ai servizi correlati alla realizzazione del Tempio Crematorio.
B.3 Analisi dei costi gestionali in fase di esercizio
Come riportato nel Piano Economico Finanziario allegato al presente Progetto Preliminare, le spese
di gestione ordinaria sono date da:
- costo del lavoro di 2 lavoratori operativi, al costo unitario annuo di 35.000 Euro, ed un
impiegato al costo annuo di 50.000 Euro;
- urne cinerarie per un importo unitario di 20 Euro, acquistate proporzionalmente alle
cremazioni effettuate;
- costi per il gas considerando un consumo di 50 mc per ogni cremazione, al costo di 0,80 Euro
all’ora;
- costi di energia elettrica considerando 25 KW al costo di 0,20 Euro all’ora (ogni cremazione ha
la durata di 2 ore);
- le restanti utenze comprendono la spesa per l’acqua (2.000 Euro) e le pulizie (5.000 Euro).
Sono previste inoltre spese per manutenzione pari a 20.000 Euro annui, comprendenti sia la
manutenzioni ordinarie, sia una quota per le eventuali manutenzioni straordinarie.
Questa cifra raddoppierà dopo il quinto anno di gestione, nel 2019.
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B.4 Analisi della fattibilità finanziaria (analisi costi e ricavi)
DATI DI INPUT
Come riportato in dettaglio nel Piano Economico Finanziario allegato al presente Progetto
Preliminare, si considerano i seguenti costi:
Immobile:
• Per la costruzione del Tempio Crematorio e delle opere pertinenziali, sulla base del quadro
economico complessivo riportato al punto F) del presente Documento, nel Piano Economico e
Finanziario sono stati inclusi costi per euro 2.084.516 (IVA esclusa), ammortizzabili. Questo valore
delle opere da realizzare è comprensivo di:
Costruzione fabbricato e opere pertinenziali
Fornitura e posa in opera di forno crematorio
Arredi
Oneri di progettazione
1.320.000
650.000
50.000
64.516
• Inoltre sono previsti oneri per l’inizio dei lavori, totalmente spesati negli anni di sostenimento del
costo, pari a:
Imprevisti e varianti
Allacciamenti
Spese per pubblicità e vari
Spese per accertamento, collaudo
Fondo per accordi bonari
Spese di commissione, incentivo, possibili spese
legali
191.667
41.667
18.000
40.000
20.000
80.000
• Si tratta perciò di un fabbisogno finanziario, iva esclusa, pari a euro 2.475.849.
• L’IVA complessiva risulta essere di euro 334.151 e quindi il totale al lordo di IVA del capitale
complessivo da impiegare per realizzare le opere in oggetto è di euro 2.810.000.
Fonti di copertura:
• Si è ipotizzato che la necessità di capitale sia coperta per un importo pari all’75% del totale, ovvero
sia pari ad euro 1.856.887, con un prestito bancario di lungo periodo, 20 anni, avente un costi pari
ad un tasso di interesse anno del 6,00% annuo.
Il restante 25% è coperto da un apporto di capitale da parte dei soci della società di progetto, per
un totale di 618.962. Il tasso di rendimento dell’equity è previsto del 3%. I dividendi sono previsti a
partire dal 5 anno, nel caso i flussi di cassa, dopo il pagamento del servizio del debito sia positivo;
• È prevista l’accensione di un finanziamento al tasso del 4% a fronte del credito verso l’erario per i
primi 2 anni.
Costi di gestione:
Le spese di gestione ordinaria sono date da:
• costo del lavoro di 2 lavoratori operativi, al costo unitario annuo di 35.000 euro, ed un impiegato al
costo annuo di 50.000 euro. E’ prevista l’assunzione di un altro lavoratore operativo al decimo
anno di gestione, nel 2023;
• urne cinerarie per un importo unitario di 20 euro, acquistate proporzionalmente alle cremazioni
effettuate;
• costi per gas considerando un consumo di 50 mc per ogni cremazione, al costo di 0,80 euro
all’ora;
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• costi per energia elettrica considerando 25 Kw al costo di 0,20 euro all’ora (ogni cremazione ha la
durata di 2 ore);
• le restanti utenze comprendono la spese per l’acqua (2.000 euro) e le pulizie (5.000 euro).
Sono previste spese per manutenzione pari a 20.000 euro annui, comprendenti sia le manutenzioni
ordinarie, sia una quota per le eventuali manutenzioni straordinarie.
Questa cifra si raddoppierà dopo il quinto anno di gestione, nel 2019.
I Ricavi operativi sono invece i seguenti:
• Data la popolazione di Rimini, è previsto un tasso di mortalità dell’1% e una percentuale di
cremazioni del 15%: quest’ultima percentuale aumenterà costantemente del 5% ogni 5 anni
dall’inizio della fase di gestione;
• A questo vengono aggiunte le cremazioni dei resti mortali, ipotizzabili applicando la percentuale di
cremazione agli attuali presenti nel comune di Rimini;
• La percentuale di incremento della popolazione negli anni è del 1%;
• A questi vanno anche aggiunti i cadaveri provenienti dal bacino al di fuori di Rimini, data la
domanda non soddisfatta dagli altri forni crematori della zona: questo bacino è considerato pari
alla città stessa, con le stesse percentuali;
• Il concedente non riconosce, in questa ipotesi di lavoro, alcun canone al concessionario quale
prezzo parziale per la realizzazione delle opere in oggetto;
• Tasso di inflazione: il valore di riferimento assunto è del 2%. Ad esso è stato legato il tasso di
aumento del costo del lavoro e delle utenze nel corso degli anni e il tasso di interesse sulle riserve
di cassa attive;
• Non è previsto un importo minimo per la cassa.
Dall’elaborazione del Piano Economico Finanziario allegato al presente Progetto Preliminare, si
ricavano i seguenti DATI DI OUTPUT:
• Il conto economico registra una buona gestione operativa in quanto il sia margine operativo netto
che lordo riescono ad essere positivi sin dal primo anno della fase gestionale. L’utile netto di fine
periodo risulta essere maggiore di zero sin dai primissimi anni di gestione;
• Il valore del DSCR medio è pari a 1,41. Per DSCR si intende il Debt Service Coverage Ratio dato
dal rapporto tra il flusso di cassa disponibile prima del pagamento del servizio del debito e
quest’ultimo. Questo valore, essendo maggiore dell’unità, garantisce la bancabilità del progetto
dato che ogni anno il concessionario ha un margine di cassa sufficiente per rimborsare la rata di
debito (comprensiva della quota interessi) dello stesso periodo preso in esame;
• Il valore del LLCR medio è pari a 2,89. Tale valore (Loan Life Coverage Ratio) indica un margine a
disposizione del concessionario per rimborsare il debito contratto. Il LLCR rappresenta infatti il
rapporto tra il valore attuale dei flussi di cassa che si presume si otterranno dalla gestione
dell’opera per tutta la vita residua di quest’ultima e l’ammontare del debito residuo dell’anno in
corso. Questo è un parametro con un valore molto alto, dato dalla gestione sufficientemente
remunerativa degli ultimi anni del progetto. I primi periodi garantiscono comunque valori maggiori
dell’unità;
• Il VAN (valore attuale netto) di progetto levered (post imposte e dopo aver ripagato il servizio del
debito) è di oltre 900.000 euro. Questo indicatore indica la fattibilità del progetto;
• Il TIR (tasso interno di rendimento) del progetto dopo le tasse è di 9,13%. Questo valore va
confrontato con il tasso di rischio del progetto (wacc) stimato pari a 7,83%.
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B.5 Analisi della fattibilità economica e sociale finanziaria (analisi costi benefici)
Tenuto conto della perdita di funzionalità del servizio cimiteriale comunale dovuto alla esiguità dei
posti disponibili per le tumulazioni, la realizzazione di un nuovo impianto crematorio risulta essere di
notevole importanza per ovviare al problema nel medio - lungo termine a vantaggio sia della
popolazione residente che dell’intera collettività.
B.6 Elementi essenziali dello schema di contratto
Si veda l’allegato Schema di Contratto che costituisce parte integrante del presente Progetto
Preliminare.
B.7 Schema di sistema tariffario
Per quanto riguarda le tariffe da applicare, queste sono fissate dall’Amministrazione Comunale entro i
limiti fissati con Decreto Ministeriale.
A tali spese vanno aggiunte le tariffe relative al seppellimento dell’urna cineraria; questi costi variano
a seconda del tipo di sepoltura prescelto (ad es. acquisto della concessione di una nicchia-cinerario
oppure tumulazione in un loculo o in una tomba di famiglia oppure dispersione nel cinerario comune).
Per evitare che le tariffe di cremazione possano assumere un livello troppo elevato, lo Stato ha deciso
di sottoporre i prezzi ad un regime di tariffa amministrata, soggetta ad un limite massimo stabilito con
D.M. Ministro Interno, di concerto con il Ministro Salute, del 01 Luglio 2002.
Il titolare del potere di determinazione delle tariffe massime per il territorio italiano è il Ministero degli
Interni.
Il 16 maggio 2006, lo stesso Ministero dell’Interno, di concerto col Ministero della Salute ha emesso
un Decreto recante l’“Adeguamento delle tariffe per la cremazione dei cadaveri e per la
conservazione o la dispersione delle ceneri nelle apposite aree cimiteriali”, nel quale si fissano il limiti
massimi per le tariffe di cremazione e per quella della dispersione delle ceneri, tariffe che, decorrendo
dal 1 maggio 2006, sono annualmente rivalutate con decorrenza 1 gennaio.
Definizione delle tariffe per tipologia di cremazione
Per l'anno 2010 le tariffe massime di cremazione, ai sensi degli articoli 3 e 5 del Decreto 1 luglio 2002
del Ministero dell'Interno “Determinazione delle tariffe per la cremazione dei cadaveri e per la
conservazione o la dispersione delle ceneri nelle apposite aree cimiteriali" e le successive
rivalutazioni annue, sono le seguenti:
TARIFFE ANNO 2010
Tariffa massima cremazione cadavere in Euro
461,75
Tariffa massima cremazione resti mortali in Euro
369,25
Tasso di inflazione programmato
2,00%
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Percentuale base della tariffa a favore del Concessionario
100%
Per la durata della concessione, si ipotizza il seguente Schema Tariffario che viene riportato
nell’allegato Piano Economico Finanziario:
ANNO
2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2030 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2037 2038 2039 2040 2041
TARIFFE MAX CALCOLATE IN EURO
Cadavere
461,86 471,10 480,52 490,13 499,93 509,93 520,13 530,53 541,14 551,97 563,00 574,26 585,75 597,47 609,41 621,60 634,03 646,72 659,65 672,84 686,30 700,03 714,03 728,31 742,87 757,73 772,88 788,34 Resto mortale
369,49 376,88 380,41 392,11 399,95 407,95 416,11 424,43 432,92 441,57 450,41 459,41 468,60 477,97 487,53 497,28 507,23 517,38 527,72 538,28 549,04 560,02 571,22 582,65 594,30 606,19 618,31 630,68 Tali tariffe sono sempre soggette ad IVA del 20%.
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C) Studio di prefattibilità ambientale
(art. 21 D.P.R. 554/1999)
⌧ L’intervento non ricade sotto la procedura di valutazione di impatto ambientale
(comma 1)
⌧ C.1 Compatibilità e/o Conformità con i :
1.1
1.2
1.3
Piani Paesistici
Piani Territoriali
Piani Urbanistici
C.1.1 CONFORME E COMPATIBILE
C. 1.2 CONFORME E COMPATIBILE
C.1.3 CONFORME E COMPATIBILE
⌧ Procedure per renderlo conforme
Nessuna.
C.2 Studio sui prevedibili effetti
Non necessario.
⌧ C.3 Ragioni della scelta del sito e della soluzione progettuale
Trattasi dell’area in prossimità dell’ingresso Monumentale, nelle vicinanze dei manufatti destinati ai
servizi cimiteriali, in particolare alla Camera Mortuaria recentemente ristrutturata e ai locali dedicati
agli operatori cimiteriali; tale area è stata individuata a seguito di quanto stabilito in sede di
Conferenza di Servizi tenutasi in data 21 Dicembre 2011 con gli Enti coinvolti nella procedura.
⌧ C.4
Misure di compensazione ambientale e interventi di ripristino, riqualificazione e
miglioramento ambientale e paesaggistico.
Non necessarie.
⌧ C.5 Norme di tutela ambientale che si applicano nell’intervento
- Decreto Legislativo del 14 aprile 2006, n. 152 - Parte III “Norme in materia di difesa del suolo e lotta
alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche”.
- Decreto Legislativo del 14 aprile 2006, n. 152 - Parte IV “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di
bonifica dei siti inquinati”.
- Decreto Legislativo del 14 aprile 2006, n. 152 – Parte V “Norme in materia di tutela dell'aria e di
riduzione delle emissioni in atmosfera”.
- Criteri regionali per l’autorizzazione e il controllo delle emissioni inquinanti in atmosfera approvati dal
Comitato Regionale per l’inquinamento atmosferico ( CRIAER ) in data 17.09.90 , 11.02.91, 20.05.91,
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16.04.92, 06.07.92, 27.02.95, 21.10.96 e Determina della Regione Emilia - Romagna n. 4606 del
04/06/1999 Indicazioni alle province per il rilascio delle autorizzazioni in atmosfera.
- Decreto 01 marzo 1991 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e
nell'ambiente esterno.
- Delibera di Giunta Regionale 14 aprile 2004, n. 673 Criteri tecnici per la redazione della
documentazione di previsione di impatto acustico e della valutazione del clima acustico ai sensi della
Legge Regionale 9 maggio 2001, n. 15 recante “Disposizioni in materia di inquinamento acustico”.
- Delibera di Assemblea Legislativa della Regione Emilia - Romagna del 4 marzo 2008, n. 156 Approvazione atto di indirizzo e coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulle
procedure di certificazione energetica degli edifici (Proposta della Giunta Regionale in data 16
novembre 2007, n. 1730).
- Decreto 10 settembre 1990, n. 285 Approvazione del regolamento di polizia mortuaria.
- Decreto del Presidente della Repubblica 15 luglio 2003, n. 254 Regolamento recante disciplina della
gestione dei rifiuti sanitari a norma dell'articolo 24 della Legge 31 luglio 2002, n. 179.
- Legge Regionale 29 luglio 2004, n. 19 Disciplina in materia funeraria e di polizia mortuaria.
D) Indagini Geologiche, idrogeologiche e
archeologiche preliminari
Il progetto preliminare è corredato del documento 2 contenente le indagini geologiche,
idrogeologiche e archeologiche preliminari condotte nell’area oggetto dell’intervento.
Il progetto preliminare è corredato del documento contenente le indagini geologiche,
idrogeologiche e archeologiche preliminari in quanto si fa riferimento a quelle già condotte nell’area
oggetto d’intervento.
Si riporta di seguito una breve sintesi delle indagini condotte e le relative risultanze.
Dalla relazione geologica redatta nell’aprile 1996 dal dott. geol. Nazzareno Bertuccioli, relativa ad
“ampliamento area Cimiteriale con realizzazione di viabilità, parcheggi e servizi complementari –
relazione geologica sui nuovi campi di inumazione si riscontrano le seguenti informazioni:
Statigrafia:
da 0,00 a 2,00 m. argilla marrone plastica
da 2,00 a 3,00 m. argilla con livelli sabbiosi e limosi
da 3,00 a 4,00 m. sabbie sciolte in falda con livelli argillosi e limosi
da 4,00 m. in poi argille grigie plastiche con livelli limoso sabbiosi
Falda riscontrata a livelli variabili da 0,80 a 1,20 m da p.c.
Dalla relazione geologica-tecnica redatta nell’ottobre 1998 dal dott. geol. Giancarlo Faina, relativa alla
costruzione di un sistema di drenaggio e per la classificazione del terreno di un campo di inumazione
nel settore ovest del cimitero urbano di Rimini si è desunto un livello di falda compresa fra 2,00 e 2,50
m dal piano di campagna.
Specifica e dettagliata indagine geologica verrà prodotta con la redazione del successivo livello
Definitivo delle opere.
Indagini preliminari archeologiche
Sono state avviate le attività utili ad elaborare la necessaria Relazione Archeologica Preliminare da
trasmettere alla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Bologna.
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E) Planimetria generale e schemi grafici
(art. 22 D.P.R. 554/99)
Il Progetto Preliminare è stato predisposto dai Tecnici della Direzione Infrastrutture, Ambiente
del Comune di Rimini ed è corredato dal Documento 3 contenente le seguenti planimetrie e
schemi grafici sottoriportati:
⌧ Trattandosi di un opera e lavoro puntuale.
- Tav. 1: Inquadramento urbanistico
- Tav. 2: Stato di Fatto area intervento
- Tav. 3: Planimetria generale
- Tav. 4: Prospetti e sezioni
- Tav. 5: Strutture: fondazioni e primo solaio
- Tav. 6: Rete fognaria
- Tav. 7: Impianto di riscaldamento e idrico-sanitario
- Tav. 8: Impianto elettrico
- Tav. 9: Reti servizi
Sulla base degli elaborati del Progetto Preliminare e del Computo Metrico Estimativo è stato
determinato il Quadro Economico complessivo dell’opera di seguito riportato.
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F) Calcolo sommario della spesa
(art. 23 D.P.R. 554/99)
Il calcolo sommario dell’opera è così determinato:
QUADRO ECONOMICO COMPLESSIVO
A - Importo lavori
- PER LAVORI EDILI E OPERE IMPIANTISTICHE:
- PER FORNITURA E POSA IN OPERA FORNO CREMATORIO
1.250.000,00
650.000,00
Totale
Oneri per l'attuazione dei piani di sicurezza
1.900.000,00
70.000,00
Totale lavori
1.970.000,00
Totale
1.970.000,00
B - Somme a disposizione dell'Amministrazione Comunale
1) Allacciamenti ai pubblici esercizi compresa IVA 20%
2) Imprevisti e varianti di cui all'art. 132 D.Lgs. 163/2006 compresa IVA 10%
3) Fornitura e posa in opera di arredi fissi compresa IVA 20%
4) Spese di progettazione
5) Spese per commissioni aggiudicatici, incentivo per progettazione interna, possibili spese
legali
50.000,00
230.000,00
60.000,00
80.000,00
6) Spese per pubblicità o pubblicazioni, per opere artistiche e varie compresa IVA
7) Spese per accertamenti di laboratorio e verifiche tecniche previste dal capitolato speciale
d'appalto, collaudo tecnico amministrativo, collaudo statico ed altri eventuali collaudi
specialistici (incluso IVA e CNPAIA)
8) Fondo per accordi bonari
9) I.V.A. ed eventuali altre imposte per importo opere edili e impiantistiche (10%)
9) I.V.A. ed eventuali altre imposte per fornitura e posa in opera forno crematorio (20%)
18.000,00
80.000,00
40.000,00
20.000,00
132.000,00
130.000,00
Totale somme a disposizione
840.000,00
TOTALE A + B
Quota parte dell’importo per eventuale futuro ampliamento del Tempio Crematorio per ulteriori
servizi da dedicare a persone o animali compresa IVA
2.810.000,00
TOTALE IMPORTO DELLE OPERE
3.000.000,00
190.000,00
I lavori sono stati desunti applicando alle quantità caratteristiche degli stessi.
⌧ I prezzi unitari ricavati dal prezziario e listino ufficiale vigente pubblicato dal Ministero Infrastrutture Provveditorato per le Opere Pubbliche Emilia – Romagna e Marche.
⌧ Le somme a disposizione sono state determinate attraverso valutazioni di massima effettuate in sede di
accertamenti preliminari in accordo con il Responsabile del Procedimento.
Le voci che compongono l’investimento complessivo dell’intervento sono riportate nel Piano
Economico Finanziario allegato al presente Progetto Preliminare.
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Come specificato nel’art. 4 del Capitolato Speciale Prestazionale, l’Amministrazione Comunale si
riserva la facoltà di prevedere un maggiore livello dei servizi da garantire ai Cittadini valutando la
possibilità di aumentare il numero di cremazioni sia nella direzione di assicurare una soddisfacente
risposta ad una domanda di persone imprevista per una dinamica del mercato superiore e non
programmabile oltre le previsioni e le valutazioni alla base dl Piano Economico Finanziario, oppure
nella possibilità di accogliere le aspettative di una utenza che chiede con sempre più attualità
l’accoglimento del riconoscimento di un rito funebre per gli animali da compagnia.
A tale scopo l’Amministrazione Comunale potrebbe maturare l’esigenza di dotare il Cimitero Civico di
Rimini di un ulteriore forno che al momento della decisione in base alle reali condizioni che e se
matureranno, sarà indirizzato alla soddisfazione della maggiore richiesta di cremazione delle salme
oppure degli animali da compagnia.
In particolare e come già riportato nel Progetto Preliminare predisposto dai tecnici della Direzione
Infrastrutture, Mobilità, Ambiente, è stato individuato un fabbricato adiacente al nuovo Tempio
Crematorio, attualmente destinato a deposito, come luogo adatto ad ospitare i locali dedicati ai nuovi
servizi da dedicare a persone o animali, da ristrutturare mediante la realizzazione delle necessarie
opere edili ed impiantistiche utili al suo corretto funzionamento e nel rispetto delle normative vigenti.
A tal fine, è stato stimato l’importo delle nuove opere pari a Euro 980.000,00 comprensivo degli oneri
per la sicurezza ed esclusa IVA.
Pertanto l’Amministrazione Comunale si riserva la facoltà di ricorrere alla procedura negoziata senza
previa pubblicazione di un bando di gara ai sensi del punto b) comma 5 dell’art. 57, avente ad oggetto
l’affidamento di nuovi servizi consistenti nella ripetizione di servizi analoghi già affidati all’operatore
economico aggiudicatario del Contratto iniziale dalla medesima Amministrazione Comunale, con
riferimento a tutte le condizioni e i patti stabiliti nello Schema di Contratto allegato al Progetto
Preliminare.
Prospetto relativo al calcolo dell’importo delle opere edili ed impiantistiche per il futuro inserimento
del secondo forno per soddisfare una futura maggiore richiesta di cremazione delle salme oppure
degli animali da compagnia:
Descrizione lavorazione
Importo lavorazione
Opere edili per ristrutturazione
€
250.000,00
Impianto riscaldamento
Impianto idrico – sanitario antincendio
Impianto elettrico
€
20.000,00
€
10.000,00
€
20.000,00
Ulteriore Forno Crematorio
€
650.000,00
TOTALE
€
950.000,00
Costo sicurezza
€
30.000,00
TOTALE COMPLESSIVO
€
980.000,00
IVA 10% sui lavori
€
33.000,00
IVA 20% sulla fornitura del forno
€
130.000,00
TOTALE COMPLESSIVO
€
1.143.000,00
Una quota parte dell’importo complessivo, pari a Euro 190.000,00 è stata inserita nel quadro
economico di cui al punto F), per eventuale futuro ampliamento del Tempio Crematorio per ulteriori
servizi da dedicare a persone o animali.
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Il progetto definitivo sarà redatto dal Concessionario e dovrà essere
completo almeno del seguente livello minimo di elaborati.
Come riportato in dettaglio all’art. 11.2 dello Schema di Contratto allegato al presente Progetto
Preliminare, la redazione della progettazione definitiva delle Opere in concessione dovrà iniziare per
tutte le opere contestualmente alla data di stipula del Contratto e dovrà essere composto dai
Documenti di cui agli articoli 25 e successivi del nuovo Regolamento di attuazione del Decreto
Legislativo 12 Aprile 2006 n^163 approvato con Decreto del Residente della Repubblica 5 Ottobre
2010 n^207; gli elaborati dovranno essere redatti e presentati al Concedente nei termini definiti dal
Crnoprogramma presentato in gara dal Concessionario.
Dovrà contenere almeno i seguenti elaborati:
⌧ P.D.1
relazione descrittiva
(art. 25 D.P.R. 554/1999)
⌧ P.D.2
relazioni geologica, geotecnica, idrologica, idraulica, sismica
(art. 27 D.P.R. 554/1999)
⌧ P.D.3
relazioni tecniche specialistiche
(art. 28 D.P.R. 554/1999)
⌧ P.D.4
rilievi planoaltimetrici e studio di inserimento urbanistico
(art. 30 D.P.R. 554/1999)
⌧ P.D.5
elaborati grafici
(art. 30 D.P.R. 554/1999)
⌧ P.D.6
studio di impatto ambientale ove previsto dalle vigenti normative ovvero
studio di fattibilità ambientale
(art. 29 D.P.R. 554/1999)
⌧ P.D.7
calcoli preliminari delle strutture e degli impianti
(art. 31 D.P.R. 554/1999)
⌧ P.D.8
disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici
(art. 32 D.P.R. 554/1999)
⌧ P.D.9
computo metrico estimativo
⌧ P.D.10
quadro economico
(art. 34 D.P.R. 554/1999)
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Il progetto esecutivo sarà redatto dal Concessionario e dovrà essere
completo almeno del seguente livello minimo di elaborati.
Come riportato in dettaglio all’art. 11.3 dello Schema di Contratto allegato al presente Progetto
Preliminare, la redazione della progettazione esecutiva delle Opere dovrà essere composto dai
Documenti di cui agli articoli 33 e successivi del nuovo Regolamento di attuazione del Decreto
Legislativo 12 Aprile 2006 n^163 approvato con Decreto del Residente della Repubblica 5 Ottobre
2010 n^207, tra cui un Piano di Manutenzione dell’Opera e delle sue parti; gli elaborati dovranno
essere redatti e presentati al Concedente nei termini definiti dal Crnoprogramma presentato in gara
dal Concessionario.
Dovrà contenere almeno i seguenti elaborati:
⌧ P.E.1
relazione generale
(art. 36 D.P.R. 554/1999)
⌧ P.E.2
relazioni specialistiche
(art. 37 D.P.R. 554/1999)
⌧ P.E.3
elaborati grafici
(art. 38 D.P.R. 554/1999)
⌧ P.E.4
calcoli esecutivi delle strutture e degli impianti
(art. 39 D.P.R. 554/1999)
⌧ P.E.5
piani di manutenzione dell’opera e delle sue parti
(art. 40 D.P.R. 554/1999)
⌧ P.E.6
piano di sicurezza e coordinamento
(art. 41 D.P.R. 554/1999)
⌧ P.E.7
cronoprogramma
(art. 42 D.P.R. 554/1999)
⌧ P.E.8
elenco dei prezzi unitari
(art. 43 D.P.R. 554/1999)
⌧ P.E.9
computo metrico estimativo e quadro economico
(art. 44 D.P.R. 554/1999)
⌧ P.E.10
analisi dei prezzi unitari
⌧ P.E.11
quadro dell’incidenza percentuale della quantità della manodopera per le
diverse categorie di cui si compone l’opera
⌧ P.E.12
schema di contratto e capitolato speciale d’appalto
(art. 45 D.P.R. 554/1999)
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G) Prime indicazioni e disposizioni per la
stesura dei piani per la sicurezza
Come riportato all’art. 5 del Capitolato Speciale Prestazionale allegato al presente Progetto
Preliminare, spetta al Concessionario l’osservanza di tutte le norme relative alla prevenzione degli
infortuni sul lavoro, all’igiene del lavoro, alle assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro, alle
previdenze varie per la disoccupazione involontaria, invalidità e vecchiaia e malattie professionali ed
ogni altra disposizione in vigore o che potrà intervenire in corso di appalto, per la tutela materiale dei
lavoratori
ed
in
particolare
le
disposizione
previste
dalle
seguenti
norme:
- Decreto Legislativo n. 81/2008 (Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 “Attuazione dell’articolo 1
della Legge 08/08/2007 n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”);
- D.P.R. n. 303/56 “Norme generali per l’igiene del lavoro” all’articolo 64;
- D.P.R. n. 320/56 “Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro in sotterraneo”;
- D.P.R. n. 459/96 “Regolamento per l’attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE e
93/68/CEE;
concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli stati membri relative alle macchine”;
- Decreto Legislativo 475/92 “Attuazione della direttiva 89/686/CEE relativa ai dispositivi di protezione
individuale”;
- D.M. 22/01/2008 n. 37 “Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma
13, lettera a) della Legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia
d’attività d’installazione degli impianti all'interno degli edifici”.
In via generale il Piano di Sicurezza e di Coordinamento dovrà contenere l’individuazione, l’analisi e
la valutazione dei rischi e le conseguenti procedure esecutive, gli apprestamenti e le attrezzature atti
a garantire, per tutta la durata dei lavori, il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la
tutela della salute dei lavoratori, nonché le modalità delle azioni di coordinamento tra le imprese
esecutrici e delle verifiche periodiche sul cantiere.
Nel suo complesso il Piano di Sicurezza e di Coordinamento conterrà i seguenti elementi:
stima dei costi relativi agli apprestamenti, attrezzature e dispositivi di protezione, che non dovranno
essere soggetti a ribasso nelle offerte delle imprese esecutrici;
misure di prevenzione dei rischi risultanti dalla eventuale presenza simultanea o successiva di più
imprese o di lavoratori autonomi;
prescrizioni operative correlate alla complessità dell’opera da realizzarsi ed alle eventuali fasi
critiche del processo di costruzione;
modalità di esecuzione della recinzione di cantiere, accessi, segnalazioni e sevizi igienicoassistenziali;
individuazione delle protezioni e misure di sicurezza contro i rischi da e verso l’ambiente esterno;
individuazione delle protezioni verso linee aeree e condutture sotterranee;
individuazione dei vincoli derivati dalla viabilità esterna ed interna al cantiere;
analisi degli impianti di alimentazione di qualunque genere;
indicazioni sulle modalità realizzative degli impianti di terra e di protezione contro le scariche
atmosferiche;
analisi dei macchinari ed attrezzature di cantiere;
misure generali di protezione contro il rischio di caduta dall’alto e di seppellimento durante gli
scavi;
disposizioni per attuare il coordinamento delle attività tra le imprese e i lavoratori autonomi;
disposizioni circa l’attuazione dell’ art. 14, riguardante la consultazione di ciascuno dei datori di
lavoro con i propri Rappresentanti per la Sicurezza.
Inoltre il Piano indicherà le varie fasi dei lavori ed il relativo Cronoprogramma, che dovrà essere
conforme a quello presentato in sede di gara.
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Nel caso specifico si possono, in via preliminare, individuare come segue:
Allestimento e impianti di cantiere
Scavi di sbancamento ed a sezione obbligata
Getti in calcestruzzo
Tamponamenti e divisori
Intonaci interni ed esterni
Opere da lattoniere
Esecuzione impianti (elettrico, termo-idraulico, ecc...)
Sottofondi e impermeabilizzazioni
Pavimenti e rivestimenti
Opere di finitura (opere da fabbro, montaggio infissi interni ed esterni, tinteggiature interne ed
esterne, ecc.)
Rete fognaria
Sistemazione area esterna (pavimentazioni, area verde, recinzioni, asfaltature, ecc.)
Smobilizzo cantiere
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H) Conclusioni
Il Progetto Preliminare è costituito dal presente Documento 1, dal Documento 2, dal
Documento 3 costituito da n. 9 tavole grafiche e dal Computo Metrico Estimativo.
Costituiscono inoltre parte integrante della documentazione il Capitolato Speciale
Prestazionale, lo Schema di Contratto e il Piano Economico Finanziario.
Gli elaborati sono stato redatti conformemente a quanto disciplinato dal Decreto Legislativo
12 Aprile 2006 n^ 163, dalle norme del Decreto del Presidente della Repubblica 21/2/1999
n^554 per la parte eventualmente rimasta vigente e dal nuovo Regolamento di esecuzione
ed attuazione del Decreto Legislativo 12 Aprile 2006 n^ 163 approvato con Decreto del
Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010 n^207.
Data
Marzo 2011
Il Tecnico
Ing. Chiara Fravisini
Il Responsabile del Procedimento
Ing. Massimo Totti
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