PDF: fare21web - Unindustria Bologna

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PDF: fare21web - Unindustria Bologna
FARE 1
FACILITY MANAGEMENT
Gli uomini, quelli veri, si incontrano, fanno incontrare le loro aziende,
fanno accordi, creano opportunità camminando assieme.
Igiene ambientale - Pulizie industriali
Derattizzazioni, disinfestazioni, disinfezioni
Manutenzione aree verdi
Progettazione e manutenzione impianti speciali
Manutenzione e conduzione impianti elettrici, idraulici,
termomeccanici e tecnologici
Teleassistenza multipla
Centrali operative
Centralini - Receptionist - Portierati - Presidi
Fattorinaggio
Archivi
Magazzini economali
Logistica - Movimentazione - Fachinaggi
lavoriamo responsabilmente
per sostenere le vostre attivita’
2 FARE
Via Augusto Pollastri, 6 - 40138 Bologna - Tel. 051.6010980 - Fax 051.6010982 - www.gruppo-lacentrale.it
RIVISTA TRIMESTRALE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA
numero 21 ottobre 2013
Direttore Responsabile
Elena Boromeo
05 FOCUS
Editore
FARE S.r.l.
via San Domenico, 4 - 40124 Bologna
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06 VITA INDUSTRIALE
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UNINDUSTRIA BOLOGNA
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Foto
Archivio Unindustria Bologna
Tiziana Ferrari
Elena Boromeo - Francesca Aufiero - Marco Taddei
42 ICT, motore per l’innovazione
rubrica a cura di ReteICT
44 FARETE 2013
46 C’è voglia di FARETE
Elena Boromeo
51 “La politica ascolti l’economia reale”
Alberto Vacchi
60 Tradizione e coraggio: ecco la ricetta per il primato italiano nell’agroalimentare
Marco Taddei
66 Startup Meetup: i talenti si presentano
Elena Codeluppi
70 Hanno detto di noi
72 #Farete2013 fa il pieno su Twitter
78 NEWS UNINDUSTRIA
Elena Boromeo - Francesca Aufiero - Marco Taddei
Presidente
Alberto Vacchi
Direttore Generale
Tiziana Ferrari
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Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni di Unindustria Bologna che comunque li ritiene un
contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione
FARE 3
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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4 FARE
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FOCUS
Carissimi lettori,
Quando, due anni fa, abbiamo immaginato un progetto per far dialogare
tra loro le imprese, forse non ci aspettavamo un risultato come quello
del 16 e 17 settembre scorsi. L’entusiasmo e lo spirito propositivo che
si respirava tra gli stand ci hanno dimostrato che siamo sulla strada giusta. Grazie alla vostra partecipazione abbiamo creato un moltiplicatore di
opportunità e al tempo stesso un luogo di interazione con la città. Nulla
sarebbe, infatti, Farete senza la vostra voglia di fare. Quella che – a dispetto della crisi economica – per due giorni avete portato fuori dagli uffici e dai capannoni industriali, per stringere la mano a colleghi, visitatori
e potenziali partner.
La due giorni ci ha permesso inoltre di inserire l’Assemblea Generale della
nostra Associazione in un contesto più ricco e plurale, nella convinzione
che siamo utili anche nella misura in cui siamo in grado di metterci in
discussione e rinnovarci.
Voglio sottolineare, infine, la rinnovata collaborazione con Legacoop nella
realizzazione di Farete 2013, a dimostrazione che di fronte a un buon progetto, le forze produttive sono capaci
di fare fronte unico per il bene comune. Sempre la collaborazione con Legacoop ci ha permesso quest’anno di
attivare l’iniziativa “sconto 10% sulla spesa” per il sostegno del reddito dei lavoratori. Si tratta, lo ricordo, di
quattro buoni sconto del valore complessivo di 40 euro per ciascun dipendente delle aziende aderenti a Unindustria Bologna e alle altre Associazioni che partecipano al progetto: un piccolo aiuto ai lavoratori e alle loro
famiglie all’insegna di quella coesione sociale che tutti abbiamo il dovere di conservare. Per questo ringrazio
tutte le aziende che hanno aderito al progetto.
Tiziana Ferrari
Direttore Generale di Unindustria Bologna
© RIPRODUZIONE RISERVATA
FARE 5
ALFAREC: 30 ANNI
DI PASSIONE E RISPETTO
PER L’AMBIENTE
vita
industriale
Elena Boromeo
Francesca Aufiero
Marco Taddei
Invitiamo le aziende della provincia di Bologna
a segnalare notizie su attività, iniziative o avvenimenti che le riguardino, dandone comunicazione all’Ufficio Stampa di Unindustria Bologna
(riferimento Elena Boromeo,
[email protected]).
La scelta sarà poi compiuta dalla redazione di
FARE.
6 FARE
Lo smaltimento rifiuti è questione
di rispetto e passione. Lo insegna Alfarec, azienda di Pianoro che da 30
anni garantisce sicurezza di procedure e mezzi, nonché compatibilità e moralità ecologica.
Alfarec è nata nel 1983 dall’idea
dei due soci fondatori che, nel
momento in cui la normativa
ambientale iniziò a concretizzarsi e a prevedere le regole per
classificazione e smaltimento
dei rifiuti, decisero di affiancare
all’attività di recupero per via
elettrochimica dei metalli, quella di
ritiro e consegna dei reflui fotografici
di scarto ad impianti di depurazione.
“Abbiamo festeggiato il trentesimo
anno di attività in totale coerenza
con la nostra missione che è fornire
soluzioni complete, nel rispetto di
ambiente e normativa, condividendo
l’esperienza e la formazione per soddisfare le esigenze dei clienti, proteggere i collaboratori e garantire i fornitori”, spiega Fabio Colla, Presidente e
Amministratore Delegato di Alfarec.
L’azienda prende integralmente in
carico tutte le fasi di lavorazione:
dall’indagine analitica alla progettazione, dalla preventivazione alla
realizzazione e alla certificazione di
completa e corretta esecuzione.
“Sia che si tratti di smaltimento rifiuti che di bonifica di siti o di gestione
di altre criticità di tipo ambientale,
mettiamo a disposizione tutte le figure professionali ed i mezzi necessari, riuscendo così a minimizzare i
costi, in termini sia economici sia di
tempo. Nel corso degli anni abbia-
mo mantenuto la stessa compagine
e struttura manageriale: contiamo su
oltre 30 collaboratori e abbiamo un
nostro centro di stoccaggio e trattamento dotato di laboratorio chimico
interno per il controllo dei materiali,
dei rifiuti e delle emissioni”, evidenzia il Presidente e Amministratore
Alcune cisterne dello stabilimento Alfarec di
Pianoro
Delegato di Alfarec.
Uno dei fiori all’occhiello dell’azienda di Pianoro è l’export. “Abbiamo
intrapreso da tempo una proficua
collaborazione diretta con impianti
di destinazione europei ed esteso la
capacità ricettiva a produttori esteri.
Da 12 anni, infatti, esportiamo rifiuti verso l’Austria, la Francia e la
Germania, principali destinatarie dei
rifiuti difficilmente smaltibili in Italia”, conclude Colla.
ANALYSIS: 18 ANNI DI
QUALITÀ FESTEGGIATI
CON UN PREMIO
Un regalo per festeggiare l’ingresso
nella ‘maggiore età’. Un’implementazione di QualiWare, il software interamente sviluppato da Analysis S.r.l.,
è stata infatti premiata al Forum
Pubblica Amministrazione 2013
nell’ambito dell’iniziativa “10 x 10
storie di qualità”.
Un riconoscimento prestigioso per
l’azienda di Trebbo di Reno, dalla
cui esperienza nell’informatizzazione
della gestione della qualità e dell’organizzazione aziendale nel 1995 è
nato QualiWare, un applicativo in-
Ing. Pier Alberto Guidotti, CEO di Analysis
tegrato per la gestione dei sistemi
qualità, sicurezza e ambiente e per il
business process management in generale.
Il software sviluppato da Analysis
è un prodotto all’avanguardia e in
continua crescita, con una gestione
documentale che si differenzia da
tutte le altre sul mercato per l’esclusivo QualiWare Form & Workflow
Designer, tramite il quale gli utenti
possono realizzare autonomamente
nuove applicazioni e gestire flussi di
processi aziendali in maniera efficiente, efficace e conforme.
Proprio QualiWare è alla base del
sistema di gestione della qualità
aziendale Q12 ‘paperless’ dell’Azienda Ulss 12 Veneziana, premiato al
Forum PA 2013 nella sezione ‘innovazione di processo per il risparmio’
come una delle dieci storie di qualità
che hanno contribuito a migliorare la
complessa e strutturata macchina dei
servizi pubblici.
Un premio che evidenzia la versatilità
e le potenzialità del software sviluppato dall’azienda bolognese che ha
conquistato un ruolo di primo piano
come dimostrano le oltre 480 installazioni su tutto il territorio nazionale
e le migliaia di utenti di aziende di
ogni settore e dimensione, anche internazionali, che lo utilizzano.
“Allo staff dell’Azienda Ulss 12
Veneziana responsabile dell’implementazione di QualiWare
vanno i nostri più vivi complimenti per il meritatissimo
premio, del quale siamo ovviamente orgogliosi“, commenta
Pier Alberto Guidotti, CEO di
Analysis. “In un’ottica di continua espansione, da sempre siamo molto attenti alla ricerca di nuovi
partner, sia società di consulenza che
società nell’ambito ICT, perché riteniamo che essi siano importanti per
condividere contatti e progetti nel
territorio, collaborando nell’implementazione delle installazioni integrate con i loro ERP e supportando
la loro consulenza con il software
QualiWare”, conclude Guidotti.
DONA UN’ORA
DI SOLIDARIETÀ AD ANT
Si può essere solidali in tanti modi.
Ad esempio, si può
donare un’ora del
proprio lavoro a
sostegno dei progetti di prevenzione
oncologica e di assistenza domiciliare
specialistica gratuita
ai sofferenti di tumore. L’idea è della
Fondazione ANT,
che in occasione dei 35 anni di attività ha dato il via all’iniziativa “Dona
un’Ora di Solidarietà”. La campagna
– attiva sino a dicembre 2013 – ha
coinvolto fino ad ora circa 600 lavoratori e 69 aziende del comprensorio
bolognese, nonché i dipendenti di
cinque enti locali, per un totale di
oltre 32 mila euro già raccolti (per
informazioni:
[email protected]).
Il progetto, sviluppato anche grazie
al prezioso supporto di Unindustria
Bologna, è rivolto ai dipendenti delle aziende e degli enti del territorio
bolognese che possono sostenere la
Fondazione ANT donando, volontariamente, l’equivalente economico di
un’ora di lavoro. Al contributo dei lavoratori, poi, se ne può sommare uno
identico da parte delle aziende, per
rafforzare ulteriormente l’impegno
dei singoli dipendenti. L’iniziativa
vuole rappresentare un importante
momento di riflessione sul significato
della solidarietà nel contesto sociale
e delle sue accezioni anche all’interno del proprio luogo di lavoro. In
questo senso, il legame che unisce
la Fondazione al territorio bolognese rappresenta un’opportunità unica
per realizzare un’iniziativa in grado
di coinvolgere tutta la società civile
attraverso un semplice gesto d’impegno sociale condiviso ed evocativo
dello spirito solidaristico che sta alla
base
di
ANT. La
provincia
di Bologna è stata, infatti,
il terreno
dove
si
è prima
sperimentato e poi
FARE 7
‘ODISSEA NELLO SPAZIO’ PER LA TECNOLOGIA
DI GIANNI ANDALÒ
La tecnologia ceramica della Gianni Andalò vola in orbita.
Le ceramiche spaziali realizzate dall’azienda di Imola, specializzata nella lavorazione meccanica di precisione, sono
state infatti protagoniste di un esperimento scientifico sulla
capsula russa Photon Bion M1, condotto grazie all’Istituto
di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici di Faenza e
in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Napoli “Federico II”.
La capsula russa Photon Bion M1 prima del lancio
Durante la missione nello spazio sono stati eseguiti diversi
test nel campo della biologia, della fisiologia, della bio-tecnologia e della scienza dei materiali e, proprio per la fase di
rientro in atmosfera, è stato condotto l’esperimento ISTECDipartimento di Ingegneria Industriale (DII) rivolto allo studio di ceramiche spaziali della classe ultra-refrattaria, meglio conosciute nella comunità scientifica come Ultra-High
Temperature Ceramics (UHTC). Anche la Gianni Andalò
ha contribuito al successo dell’esperimento, trattando e
sagomando con maestria e competenza le ceramiche spaziali realizzate ad hoc, secondo le stringenti specifiche di
progetto. Più esattamente, l’Officina specializzata imolese
ha lavorato due componenti in ceramica spaziale “UHTC”
con la funzione primaria di “porta-campioni” installati sulla
parte anteriore esterna dello scudo termico della capsula,
progettati dagli esperti dell’ISTEC (sotto la supervisione del
fisico Frédéric Monteverde) e dagli ingegneri del DII (guidati dal professor Raffaele Savino) dell’Università di Napoli, con il supporto dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e la
collaborazione con il “Department of Sanitary Chemical
and Microbial Safety” (IMBP, Mosca) dell’Accademia Russa delle Scienze.
La capsula è rientrata sulla terra il 19 maggio scorso, atterrando nella regione russa dell’Orenburg, al confine con il
Kazakistan dopo circa un mese in orbita attorno alla Terra
ad una quota di 575 chilometri. Subito dopo l’atterraggio le
ceramiche spaziali sono state recuperate e sottoposte ad
una prima ispezione visiva, nella quale hanno mostrato di
aver resistito in modo eccellente alle terribili condizioni di
surriscaldamento durante l’attraversamento dell’atmosfera terrestre. Sono in corso le pratiche per il trasferimento
delle ceramiche spaziali in Italia dove saranno sottoposte ad
approfondite analisi
“post-volo”. “L’esperimento – sottolinea
la nota dell’ISTEC –
ha messo in evidenza
che esistono in Italia
enormi competenze
nella progettazione e
realizzazione di materiali ceramici che
possono aprire una
nuova era di come
viaggiare nello spazio”. “Il successo di
questa iniziativa –
conclude ISTEC – dimostra che la ricerca spaziale italiana, nella scia della sua pluriennale storia proprio in questi
giorni esaltata dalla presenza di un astronauta italiano sulla Stazione Spaziale Internazionale, continua a farsi valere
in campo internazionale, nonostante la tendenza drammaticamente calante delle fonti di finanziamento”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
8 FARE
Mezzo secolo di Unipol.
Una storia scritta guardando al futuro.
Il nostro futuro nasce dalla nostra storia. Da quando, cinquant’anni fa, siamo nati, crediamo in un
ideale che va al di là degli interessi particolari e ha come orizzonte il bene comune. Ed è guardando
a questo orizzonte che ogni giorno, nella concretezza delle nostre azioni, cerchiamo di scrivere il
miglior futuro possibile per le persone cui dedichiamo il nostro lavoro.
www.unipol.it
FARE 9
sviluppato e consolidato il progetto
di ANT, fondato sul concetto cardine
dell’attività della Fondazione, l’Eubiosia (dal greco, “la buona vita”),
intesa come difesa della qualità e della dignità della vita, fino all’ultimo
istante. Tutti i fondi raccolti tramite
“Dona un’Ora di Solidarietà” saranno utilizzati per sostenere le iniziative realizzate dalla Fondazione ANT,
che da 35 anni garantisce assistenza
socio-sanitaria gratuita a domicilio ai
sofferenti di tumore in nove regioni
d’Italia, offre progetti di prevenzione
oncologica gratuita e organizza corsi di formazione rivolti a volontari e
professionisti.
ARANCHO DOC, LEADER
NELLE TRADUZIONI
Da oltre trent’anni al fianco delle
imprese per aiutarle ad abbattere i
confini grazie ai propri servizi linguistici. È il biglietto da visita di
Arancho Doc, società presente sul
territorio europeo ed asiatico con
una rete di dieci uffici e certificata
EN 15038, la norma che regolamenta la produzione di traduzioni tecniche e la gestione di documentazione
e contenuti multilingue. La gestione
della manualistica tecnica multilingue è un problema comune a tutte
10 FARE
le imprese che operano sui
mercati internazionali in
conformità con le direttive europee e internazionali, che richiedono una
documentazione sempre
più completa e dettagliata, come evidenziato nella
più recente IEC 82079.
Studi di settore, inoltre,
indicano un tasso di crescita annuo dei contenuti
nella documentazione tecnica pari
al 13%. Le aziende, per essere competitive, si stanno espandendo verso
nuovi mercati e si vengono così ad
aggiungere sempre nuove lingue da
gestire. Va da sé che il controllo dei
costi connessi alla documentazione
diventa un obiettivo importante. La
standardizzazione dei processi (strutturazione e redazione dei contenuti
- formati e strumenti - traduzione pubblicazione) è un aspetto che contribuisce sensibilmente alla riduzione
dei costi di gestione, migliorandone
al contempo la qualità del risultato.
Si tratta però di approcci complessi,
che devono essere adattati a ciascuna realtà aziendale e necessitano di
una conoscenza approfondita delle
possibilità degli strumenti e delle
best practices, non solo per la redazione dei documenti nella lingua di
partenza, ma anche nel processo di
traduzione, che oggi si basa sull’utilizzo molto intenso di tecnologie
volte all’ottimizzazione delle risorse.
Molte aziende continuano a gestire
separatamente le attività di redazione
e traduzione, sebbene i costi di traduzione siano fortemente correlati alla
struttura del documento sorgente.
Questo significa che, per trarre reali
benefici dal processo di gestione della
documentazione tecnica riducendo
drasticamente i costi e ottenendo
cicli di lavoro ideali, è necessario coordinare le attività tramite un’attenta
interazione con il proprio fornitore
di traduzioni. Essere sempre aggiornati sulla continua evoluzione in
campo tecnologico rappresenta uno
dei principali punti di forza di Arancho Doc che, tramite l’utilizzo di
strumenti innovativi e avanzati, offre
ai propri clienti processi produttivi
più efficienti e permette l’ottimizzazione dei costi per essere ancora più
competitivi e soddisfare al meglio le
aspettative del mercato.
BIRRA RONZANI INNOVA
NELLA TRADIZIONE
Marco Baglioni, Sr. Business Development
Manager di Arancho Doc
In tutta Italia la chiamavano “Oro
del Reno”. Perché quando Camillo
Ronzani fondò una fabbrica di birra,
nel 1855, la fece costruire a Casalecchio, due passi da Bologna, proprio
sul Reno, per poter usare le acque
ancora limpide del fiume.
Da quel momento il nome Birra
Ronzani si intreccia a quello della città. Il 3 ottobre del 1909, per
CANNAMELA “SEMINA PER L’AFRICA” E CONQUISTA
L’ETHIC AWARD
Un bacino idrico per la provincia del Nyanza, in Kenya, vuol
dire molto. Acqua filtrata, innanzitutto, per oltre 1.250 persone. Da bere, ma anche da utilizzare per l’irrigazione delle
coltivazioni di ortaggi destinati al consumo locale. Vuol dire
garantire alle famiglie l’apporto di vitamine ed altri elementi
nutritivi non presenti nella loro dieta alimentare. E’ anche
per la realizzazione di questo progetto, inserito nella più
ampia iniziativa “Seminiamo per l’Africa” che Cannamela,
l’azienda di Zola Predosa che da oltre 50 anni opera nel
mercato delle spezie, si è aggiudicata l’Ethic Award 20122013. L’azienda collabora da sempre in tutto il mondo con
piccole e medie realtà agricole per un piano condiviso di
sviluppo sostenibile.
Dal 2011, insieme a Cefa Onlus, ha investito, con risorse sia
economiche che umane (fornendo know how e competenze), nel progetto “Seminiamo per l’Africa” con l’obiettivo di
sostenere nel tempo la qualità della vita della popolazione
di un distretto di quasi
200.000 abitanti, fornendo loro gli
strumenti per
lo
sviluppo
dell’attività agricola,
e quindi un
progressivo
aumento di
reddito e una
migliore accessibilità ai
servizi.
E nuovi progetti sono già
all’orizzonte,
come la Casa del Miele che giorno dopo giorno sta prendendo forma e che, una volta completata, darà lavoro a
Roger Clarke, Quality Supply Chain Executive di Cannamela
nove cooperative di apicoltori consentendo di migliorare la
carente dieta alimentare della popolazione del luogo.
“Seminiamo per l’Africa” è un grande progetto pluriennale di
sviluppo agricolo sostenibile in Kenya, un vero e proprio processo di trasferimento delle conoscenze verso i 40 gruppi di
autosviluppo costituiti, per un totale di circa 10.000 persone,
che saranno in condizione di continuare il percorso di crescita anche quando il progetto sarà terminato.
Dopo più di due anni di lavoro, infatti, tutti i gruppi coinvolti in
“Seminiamo per l’Africa” hanno già raggiunto buoni livelli di
autonomia nelle diverse attività proposte e hanno imparato
ad organizzarsi al loro interno, distribuendosi ruoli e responsabilità e occupandosi dell’aspetto di gestione e manutenzione delle attività stesse.
Un progetto di grande valore che è valso a Cannamela la
decima edizione dello storico Ethic Award, dedicato alle iniziative della distribuzione e dell’industria rivolte alla sostenibilità, una delle dodici categorie del premio Retail Awards
2012-2013, organizzato dalle riviste del Gruppo 24 Ore “Mark
Up” e “Gdoweek” e rivolto al mondo distributivo operante
in Italia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
FARE 11
LA NUOVA FRONTIERA DELLA PLASTICA BIO
PASSA DA GAMMARAD ITALIA
Produrre materie plastiche biologiche a partire dagli scarti sfruttata a livello industriale da più di 50 anni per diversi
della lavorazione dello zucchero: in un futuro prossimo po- scopi applicativi: Gammarad Italia la utilizza per la sanifitrebbe essere realtà, anche grazie al contributo di Gamma- cazione, la sterilizzazione e la chimica dell’irraggiamento.
rad Italia. L’azienda di Minerbio, tra i più importanti e com- “Siamo soddisfatti di questo accordo di collaborazione che
pleti centri europei di irraggiamento per la sterilizzazione ci permette di avviare ricerche approfondite per allargadei prodotti in outsourcing, infatti, ha inaugurato una part- re i nostri confini operativi su nuovi e avveniristici matenership con l’intellectual property company bio-on di San riali e migliorare così la sicurezza e la tutela ambientale.
Sottolineo con orgoglio la
Giorgio di Piano. L’obiettivo è
vicinanza geografica delle
sperimentare nuove applicadue aziende e la partnership
zioni per la sterilizzazione con
con un istituto universitario
i raggi gamma attraverso inemiliano-romagnolo, segnavestimenti costanti nel settore
le evidente del dinamismo
della ricerca e dello sviluppo.
che ancora pervade il noLe ricerche, che dureranno
stro territorio e dell’impecirca 12 mesi, hanno lo scopo
gno continuo ad effettuare
di valutare la possibilità, da
investimenti, in particolare
parte di Gammarad Italia, di
investimenti in R&D”, disterilizzare con i raggi gamma
chiara Massimiliano Magaun nuovo materiale brevettato
gnoli, Presidente di Gammada bio-on, in partnership con
rad Italia.
Coprob, e ricavato dai residui Massimiliano Magagnoli, Presidente di Gammarad Italia
Gammarad Italia investe
della produzione di zucchero
quote importanti del proprio
da barbabietola: il PHA, sigla
che sta per “poliidrossialcanoati”. Gammarad Italia e bio- fatturato, circa il 3%, in ricerca e collabora attivamente con
on metteranno a disposizione un team dedicato a questa Enti ed Istituti nazionali ed internazionali. I successi dell’aattività e avvieranno una stretta collaborazione con l’Uni- zienda di Minerbio sono testimoniati dalle autorizzazioni
ottenute dal Ministero della Salute alla sterilizzazione di soversità di Modena e Reggio Emilia.
I raggi gamma sono onde elettromagnetiche ad alta ener- stanze attive/eccipienti ad uso veterinario (conformità alle
gia, della stessa natura della luce e dei raggi X, che attra- Norme di Buona Fabbricazione/GMP) e dall’AIFA (Agenversano la materia abbattendo o distruggendo la carica zia Italiana del Farmaco) come Officina Farmaceutica per
microbica senza lasciare alcun residuo, senza alterazioni e la sterilizzazione di materie prime e specialità medicinali
senza alcun aumento della temperatura. La tecnologia dei (conformità alle GMP).
raggi gamma emessi dal Cobalto-60 (Co60) è conosciuta e
© RIPRODUZIONE RISERVATA
esempio, è alla birreria Ronzani, un
locale in stile liberty in via Spaderie,
cuore del mercato di mezzo che oggi
non esiste più, che nacque il Bologna Football Club. Successivamente
arrivarono una serie di vicissitudi-
12 FARE
ni: assorbita nel 1929 nel marchio
Fabbriche Riunite Birra Ronzani e
Bologna, la società bolognese venne
acquistata nel 1959 dalla birra Wuhrer e scomparve definitivamente nel
1962 assumendo la denominazione
di Birra Wuhrer Bologna S.p.a. Quasi 50 anni dopo Alberto Ronzani (ma
l’omonimia con il fondatore è solo
un caso) ha ripescato e registrato la
gloriosa etichetta di Casalecchio. “Ci
è voluta una lunga e accurata ricer-
FARE 13
controllo di gestione e il coordinamento operativo. Questi sono i ruoli
all’interno dell’organizzazione attuale: Alberto Ronzani, controllo della
produzione, rapporti con i fornitori,
marketing, comunicazione e relazioni esterne; Brew Invest S.r.l., dei
fratelli padovani Sandro e Michele
Vecchiato, sviluppo, distribuzione e
vendite sui mercati esteri; Fratelli Rinaldi Importatori S.p.a. di Bologna,
sviluppo, distribuzione e vendite sul
mercato italiano.
ca – racconta lo stesso Ronzani – e
una forte passione per le cose antiche made in Italy”. La produzione si
è spostata in un birrificio artigianale
di Apecchio, alle pendici del Monte Nerone, al confine tra Umbria e
Marche, ma la ricetta è rimasta la
stessa: acqua di fonte, malto d’orzo
primaverile e luppoli pregiati. Così
la birra Ronzani è tornata prima sotto le due Torri e poi ha preso il volo
per l’estero, approdando sugli scaffali
di Formentera, Londra, Salonicco e,
oltreoceano, a Sidney, Miami e New
York. “Un pezzo della storia di Bologna in giro per il mondo”, continua
Ronzani, orgoglioso che la produzione del marchio sia legata in tutto e
per tutto alla nostra penisola.
Per sostenere le prospettive di ulteriore sviluppo del brand in Italia
e nel mondo, lo scorso 15 febbraio
l’assetto societario di Birra Ronzani
S.r.l. è cambiato. Accanto al fondatore Alberto Ronzani infatti, la nuova
compagine vede oggi la presenza di
Brew Invest S.r.l. (gruppo Interbrau),
di Fratelli Rinaldi Importatori S.p.a.
e di Roberto Gobbi, cui spetta il
14 FARE
CON CAMORAK
LA BELLEZZA È NATURALE
E SOSTENIBILE
Era il 1970 quando, a Villanova di
Castenaso, i laboratori Camorak fornivano a medici e farmacisti prodotti
di origine vegetale creati su commissione, finalizzati al trattamento
cosmetico o alla cura di specifiche
patologie. Per oltre 40 anni l’utilizzo di erbe naturali, piante officinali e
ingredienti biologici è rimasto punto
di forza dell’azienda, che oggi inau-
Eugenia Palumberi, Direttore tecnico
di Camorak
Cosmesi
biologica
con lisati
vegetali
puravidabio.it
gura una nuova partnership con Alce
Nero Mielizia. Una collaborazione
che arricchisce la linea di prodotti
bioecocosmetici Puravida Bio.
La costante ricerca dell’eccellenza
cosmetica, tramandata dal fondatore Domenico Palumberi alle figlie
Eugenia e Francesca, e la continua
sperimentazione di nuove soluzioni
e formulazioni naturali hanno permesso oggi all’azienda di riscoprire il
valore straordinario dei lisati vegetali,
quali nuovi ingredienti chiave di una
cosmesi attiva tutta naturale: grazie
ad un complesso metodo di biotrasformazione, chiamato “elisione”, i
principi funzionali del germe di grano e di tutti gli altri cereali biologici
selezionati da Puravida Bio vengono naturalmente separati, attivati
e poi lasciati fermentare, in modo
da potenziare al massimo i principi
antiossidanti ed esaltare le singole
componenti ricostitutive, nutritive e
rivitalizzanti, rendendo immediatamente tutte le loro preziose proprietà
benefiche e cosmetiche.
LA FONDAZIONE DOPO DI NOI FESTEGGIA I SUOI
PRIMI 10 ANNI
Dieci anni passati al fianco delle persone con disabilità,
rivolgendo una particolare attenzione a tutti quei genitori
che cercano di dare una risposta al delicato problema del
‘dopo di noi’. La Fondazione Dopo di Noi Bologna Onlus,
nata da un gruppo di tredici familiari di persone con disabilità, offre la propria consulenza e i propri servizi a tutti i
cittadini e agli enti del territorio di Bologna e provincia.
Ad oggi sono 70 i giovani che hanno partecipato ai progetti
di autonomia abitativa attivati presso i due appartamenti
“Casa in Città” e “Casa Fuoricasa”, più di 300 i nuclei familiari che hanno potuto trovare ascolto grazie all’attività
dello Sportello di Informazione Giuridica, per un totale di
500 colloqui, otto i corsi per Amministratore di Sostegno avviati ai quali hanno preso parte quasi 400 persone. “Questo
importante traguardo rappresenta una tappa del percorso
e non un semplice anniversario”, sottolinea la Presidente
della Fondazione, Cesira Berardi.
La Fondazione Dopo di Noi ora si propone di ampliare i progetti in corso, ma soprattutto di aumentare le risorse da
dedicare agli ‘interventi individualizzati ad alta complessità’
rivolti all’intero nucleo familiare, necessari in tutte quelle situazioni in cui le famiglie hanno bisogno di risposte su più
tematiche (educative, relazionali e di mediazione familiare,
giuridiche). È quello che auspica Luca Marchi, direttore della Fondazione, “perché solo attraverso un approccio multidisciplinare e con un’elevata professionalità si può affrontare la problematica del ‘dopo di noi’”.
La Fondazione lavora per costruire sempre più collaborazioni con le istituzioni e gli enti pubblici, ma considera altrettanto fondamentale la costruzione di partnership con enti ed
aziende private.
“Crediamo che una realtà non profit come la nostra abbia le
caratteristiche di serietà e trasparenza per potersi rivolgere
alle imprese del territorio, allo scopo di costruire assieme
quella rete di servizi efficaci a cui la persona con disabilità e la sua famiglia possano fare affidamento. Il nostro è
un appello affinché le aziende bolognesi, tradizionalmente
attente a quella responsabilità sociale d’impresa che guarda alla comunità intera, possano aiutarci nel nostro difficile
compito”, conclude la Presidente Berardi.
Per ulteriori informazioni sulla Fondazione Dopo di Noi Bologna Onlus è possibile visitare il sito www.dopodinoi.org o
rivolgersi all’Ufficio Raccolta Fondi (tel. 051.5873837; [email protected]).
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Dato che questo tipo di procedimento, pur essendo all’avanguardia della
scienza cosmetica, non avviene in
modo forzato ma semplicemente “assistito”, cioè senza l’aggiunta di nessuna sostanza chimica aromatica, policiclica o eterociclica, è naturale che
sia garantita la massima eco-dermocompatibilità dei propri prodotti.
La collaborazione di Puravida Bio
con il brand Alce Nero Mielizia, marchio di oltre 1.000 coltivatori italiani
impegnati da quasi 40 anni nell’agricoltura biologica nonché fornitore
di moltissimi alimenti bio presenti
come ingredienti nella linea (come
riso, farro, caffè, olio extra vergine di
oliva), conferma la volontà aziendale
di creare grandi innovazioni nel campo della bioecocosmesi, questa volta
FARE 15
PRESENTATO BILANCIO DI MISSIONE 2012
DELLA FONDAZIONE HOSPICE MT. C. SERÀGNOLI
Non solo numeri, ma anche e soprattutto valori: il rispetto
della vita, prima di tutto. Con questo messaggio, la Fondazione Hospice MT. C. Seràgnoli, lo scorso 25 giugno, nella
sala Marco Biagi della sede di Unindustria Bologna, ha pre-
La presentazione del Bilancio di Missione nella sala “Marco Biagi”
di Unindustria Bologna
sentato il suo sesto bilancio di missione. In questa occasione sono stati illustrati i risultati raggiunti nel 2012, quando si
è festeggiato il decennale della nascita dell’Hospice Bentivoglio che ha segnato l’inizio del cammino della Fondazione
nel mondo delle cure palliative. La Fondazione, inoltre, ha
comunicato gli obiettivi futuri per un miglioramento continuo dell’attività di assistenza ai malati inguaribili e ai loro
familiari, della formazione delle figure professionali che
operano negli hospice e della ricerca.
“Abbiamo voluto presentare questo bilancio annuale, così
importante per la Fondazione, nella sede di Unindustria che,
rappresentando il tessuto imprenditoriale più importante
sul nostro territorio, si pone come uno degli interlocutori
privilegiati insieme alle istituzioni pubbliche nel dialogo instaurato in questi dieci anni dalla Fondazione. Un dialogo
indispensabile tra enti pubblici, organizzazioni della società
civile e mondo imprenditoriale, condotto in un’ottica di sussidiarietà circolare per la realizzazione di progetti di eccellenza che rispondano ad un bisogno della comunità in am-
16 FARE
bito sociosanitario”, spiega Giancarlo De Martis, Presidente
della Fondazione Hospice Seràgnoli.
“Credo che la Fondazione Hospice Seràgnoli sia un esempio
concreto di come sia possibile coniugare valori etici e professionalità, innovazione e attività senza fini di lucro, dando
vita a un modello integrato di assistenza pubblico-privata.
Come cittadini bolognesi e come imprenditori siamo orgogliosi di ospitare questa realtà nel nostro territorio”, commenta il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi.
Il 2012 è stato un anno particolarmente importante per la
Fondazione che, oltre a celebrare il decimo anniversario
dell’Hospice MT. C. Seràgnoli Onlus di Bentivoglio, ha inaugurato il primo campus in Europa interamente dedicato alla
medicina palliativa dove si integrano assistenza, formazione, ricerca e accoglienza agli studenti. Tra i principali risultati ottenuti, grazie anche al rafforzamento del rapporto di
reciproca sussidiarietà con le istituzioni, l’apertura del terzo
Hospice a Casalecchio gestito dalla Fondazione e il riconoscimento deliberato dalla Regione Emilia Romagna per la realizzazione dell’unico hospice pediatrico a livello regionale
che rappresenterà uno dei nodi fondamentali della Rete di
cure palliative pediatriche dell’Emilia Romagna per garantire ai piccoli pazienti e alle loro famiglie il diritto di accesso
alle cure palliative.
Durante la presentazione del bilancio di missione sono stati consegnati gli attestati di riconoscimento “Uniti per fare
grandi imprese” al Presidente di Ima, Alberto Vacchi, al
Direttore Generale di Unindustria Bologna, Tiziana Ferrari e
ai rappresentanti delle altre aziende che hanno partecipato
all’iniziativa.
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FARE 17
con una linea di prodotti che si farà
notare per la sua speciale formulazione con alimenti bio e per la presenza
dei potenti lisati vegetali, ma anche
perché suggerisce e promuove la bellezza come un nuovo stile di vita, nel
rispetto di una filiera tutta naturale,
corta e sostenibile.
CEPRA: AL FIANCO DELLE
AZIENDE PER LA SICUREZZA
DEI COSMETICI
La qualità dei prodotti cosmetici
che utilizziamo ogni giorno è fondamentale. Lo sa bene Cepra (Centro
Protezione Ambientale) srl, la società
di Casalecchio di Reno che dal 1979
collabora con grandi aziende italiane
ed europee e con fornitori internazionali per garantire che i processi
produttivi e i prodotti immessi sul
mercato siano sicuri e controllati.
Lo staff di Cepra
Cepra, che da oltre trent’anni fornisce alle imprese consulenza, monitoraggi e analisi chimiche per l’ambiente esterno (rifiuti, acque, emissioni) e
la sicurezza negli ambienti di lavoro
(valutazioni del rischio, campionamenti personali), segue ora anche i
nuovi temi di sicurezza prodotto. La
18 FARE
società bolognese si propone infatti
come il partner ideale per le aziende,
grazie al suo staff di chimici volti al
problem solving, sulle principali normative in materia, accompagnandole
nel percorso di responsabilizzazione,
in termini di standard di qualità e
sicurezza a tutela del consumatore, richiesto dal nuovo regolamento europeo dei prodotti cosmetici
(1223/2009) entrato definitivamente
in vigore nel luglio scorso. Il regolamento, che mira a uniformare le
procedure in tutti i paesi dell’Unione
Europea, richiede che tutti i cosmetici siano sottoposti ad una valutazione
della sicurezza e che venga predisposta una documentazione informativa
(PIF) in cui siano descritti i processi
di produzione (rigorosamente in rispetto delle Good Manufacturing
Practice), i controlli di qualità effettuati, i dati tossicologici dei componenti e la qualità microbiologica. I
cosmetici immessi sul
mercato sistema devono essere notificati al
nuovo portale europeo (CPNP), al fine
di raccogliere informazioni utili ai centri antiveleni circa la
composizione e l’utilizzo, e qualsiasi effetto o proprietà attribuita al prodotto deve
essere dimostrata da
prove
scientifiche.
Un’attenzione particolare è riservata
anche alle etichette che dovranno essere aggiornate in modo da riportare
correttamente tutte le informazioni
utili per l’utilizzo in sicurezza del
consumatore e nelle quali, così come
in qualsiasi spot sul prodotto, non
potranno più essere utilizzati claims
ingannevoli o fuorvianti.
Il nuovo regolamento cosmetico fa
parte di una nuova strategia dell’UE
in materia di sicurezza dei prodotti
che ha l’obiettivo di armonizzare il
sistema in Europa, di elevare il livello di qualità della chimica europea
e pretendere il medesimo livello per
i prodotti extra europei, nonché di
proporre una gestione in sicurezza
per la salute e l’ambiente dei prodotti chimici lungo tutta la filiera, fino
al consumatore. (Per informazioni:
www.ceprasrl.it)
COBRA RIDUTTORI
ALLA CONQUISTA DEI BRIC
Da Calderara di Reno fino alla
Germania, all’Europa occidentale
e al Sud America, con l’obiettivo di
rafforzare ulteriormente la propria
presenza sui mercati internazionali
arrivando a conquistare anche i Paesi
BRIC. È questo il percorso tracciato da Cobra srl, azienda fondata nel
1981 e specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di riduttori e trasmissioni
“custom”, realizzati in piccola serie in
Riduttore per mescolatore di cemento
INTERTABA FESTEGGIA 50 ANNI:
“IL SEGRETO SONO LE PERSONE”
Innovazione, creatività e talento: sono questi gli ingredienti
che hanno permesso a Intertaba S.p.A., affiliata del gruppo Philip Morris International con stabilimento produttivo
a Zola Predosa (Bo), di tagliare nel 2013 il prestigioso traguardo del primo mezzo secolo di storia. Fondata nel 1963,
con 35 dipendenti, come filiale italiana del gruppo svizzero
FTR (Fabriques de Tabac Réunies), Intertaba ha iniziato
l’attività fornendo al Monopolio di Stato i filtri per la produzione di sigarette su contratto di licenza. Nello stesso anno
l’azienda bolognese è entrata a far parte di Philip Morris
International (PMI) nell’ambito della prima acquisizione
europea del gruppo americano. Nel corso di questi 50 anni
l’azienda si è evoluta continuamente, passando anche,
negli anni ’70, attraverso esperienze di produzioni diversificate (come i tamponi per pennarelli) per poi concentrarsi
sulla produzione di filtri sempre più complessi, consolidando la sua attuale missione di supporto nello sviluppo di
filtri innovativi e di condivisione delle proprie conoscenze
con le altre fabbriche di Philip Morris International. Oggi
l’azienda, in cui lavorano oltre 400 persone dell’età media
di 37 anni, è il centro di eccellenza di PMI riconosciuto a
base alle specifiche degli utilizzatori.
Il principale settore applicativo dei
riduttori speciali Cobra è rappresentato dagli impianti di mescolazione e
dalle applicazioni industriali, nonché
livello mondiale per l’innovazione di tecnologie produttive
di filtri per sigaretta, con il compito di supportare il gruppo nella prototipazione e industrializzazione dei nuovi filtri
per prodotti da lanciare sui mercati di tutto il mondo. Un
traguardo raggiunto grazie alla creatività e alla capacità di
Intertaba di svilupparsi in modo costante, supportata da un
contesto territoriale d’eccellenza mondiale, sia a livello di
formazione sia a livello industriale, nei settori della tecnologia meccanica e dell’automazione. Ma il vero segreto del
successo di Intertaba S.p.A. sono le persone: la mentalità
sempre aperta a nuove sfide, l’orientamento alle esigenze
dei propri clienti e le opportunità date a ogni persona di
esprimere le proprie idee di miglioramento hanno creato
un gruppo vincente e fortemente coeso. Allo stesso tempo
l’azienda pone la sicurezza sul posto di lavoro e l’azzeramento degli infortuni come obiettivo prioritario, puntando
a diffondere la cultura della sicurezza a tutte le persone.
A metà del 2008, infatti, Intertaba ha lanciato l’iniziativa
progetto ‘Zero Tolerance Program’, azzerando gli infortuni
grazie alla totale partecipazione del management e di tutto
il personale.
dalle trasmissioni per veicoli speciali
e macchine per la lavorazione del terreno. Dal 2004, poi, l’azienda ha deciso di diversificare la propria attività
investendo sulla produzione nel pro-
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prio stabilimento dei riduttori epicicloidali di precisione HP e HPE, che
trovano il loro migliore utilizzo nelle
applicazioni in cui è richiesta una
maggiore precisione ed accuratezza
FARE 19
LABANTI E NANNI INDUSTRIE GRAFICHE,
60 ANNI DI INNOVAZIONE
Un’affermata specializzazione nel settore, prodotti all’avanguardia e un percorso di crescita fatto di impegno,
ricerca e collaborazione con il cliente. È questa la carta
di identità della Labanti e Nanni nel momento in cui, nel
2013, taglia il traguardo dei 60 anni di attività. La fondazione dell’industria grafica a Bologna, nel 1953, fu un evento
di grande rilevanza. La sua posizione sul mercato, oggi nel
nuovo stabilimento di Crespellano, si è rafforzata nel tempo e la voglia di crescere e
migliorare hanno permesso
all’azienda di affermarsi nel
settore delle industrie grafiche. Nel 2000 la produzione
ha registrato un cambiamento sostanziale grazie
all’introduzione di nuovi
impianti automatizzati e al
raggruppamento delle varie
strutture aziendali in un’unica sede. Per 60 anni i punti
di forza dell’azienda sono stati la realizzazione di prodotti
di qualità, la continua ricerca e l’innovazione. Importante
valore aziendale è l’attenzione all’ambiente che va dall’utilizzo di materia prima riciclata e dallo smaltimento differenziato degli scarti produttivi, fino alla sensibilizzazione
del personale. Progettare e realizzare prodotti con questa
filosofia è valso, negli anni, il riconoscimento di importanti
certificazioni: nel 2008 Tüv Italia le riconosce la UNI EN ISO
di movimento. “Attualmente per
noi i mercati più importanti sono la
Germania, dove esportiamo l’80%
dei prodotti, e l’Europa occidentale.
Uno degli obiettivi che ci siamo posti
è quello di conquistare i Paesi emergenti, come ad esempio la Turchia
perché a noi vicina, ma con più di
un occhio puntato anche su Brasile,
20 FARE
9001:2000, nel campo della progettazione tecnica e della realizzazione di stampati pubblicitari, commerciali, editoriali
e cartotecnici e nel 2010 consegue le Certificazioni di Catena di Custodia FSC (Forest Stewardship Council) e PEFC
(Programme for Endorsement of Forest Certification), entrambi sistemi che collegano la gestione forestale responsabile con i consumatori finali. Forte di una grande esperienza nel proprio settore, Labanti e Nanni è oggi in grado
di fornire un’ampia gamma
di prodotti sia nell’ambito
della stampa che della cartotecnica,
tecnicamente
all’avanguardia, realizzata
attraverso metodi e procedure che ne garantiscono la
qualità finale e l’affidabilità.
“Consapevoli del fatto che
i nostri clienti operano in
mercati altamente competitivi – spiega il Presidente
di Labanti e Nanni, Antonio Bonacini – comprendiamo che
è spesso difficile distinguersi dai concorrenti nel panorama odierno. Lo sviluppo di nuove metodologie, tipologie di
stampa, finiture e di materiali innovativi, è divenuto ora un
elemento importantissimo rispetto al passato, dal momento
che i nostri clienti cercano di acquisire quote di mercato e
di rimanere al di sopra della concorrenza”.
India e Cina”, spiega Giorgio Scagliarini, Presidente del Cda di Cobra.
Oggi come ieri, e come sempre nella
sua ultratrentennale esperienza, l’azienda di Calderara di Reno punta
sulla qualità dei propri prodotti e
sulla flessibilità di un servizio pre e
post vendita fortemente orientato al
cliente per riuscire a superare la difficile crisi che ha investito il mercato.
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“Ci serviamo di fornitori altamente
qualificati e per questo la dislocazione geografica del nostro stabilimento
nel territorio bolognese, all’interno
del polo industriale probabilmente più specializzato nel settore della
meccanica di precisione, è molto importante”, prosegue il Presidente del
Cda di Cobra.
L’unico ‘neo’ sono gli elevati costi dei
FARE 21
materiali e delle lavorazioni, ampiamente giustificati però proprio dalla
loro qualità. “D’altra parte, da sempre avere il meglio costa un po’ di
più”, conclude Scagliarini.
IMPRESE E PAGAMENTI:
CRIBIS D&B TRACCIA
LO SCENARIO
Le imprese dell’Emilia Romagna si
confermano le più puntuali del Paese nei pagamenti commerciali, ma
anche in Regione sono in aumento
i ritardi oltre i 30 giorni, a dimostrazione delle crescenti difficoltà delle
aziende in questi ultimi anni a onorare gli impegni assunti entro i termini
concordati.
Sono questi i risultati principali
emersi dallo Studio Pagamenti 2013
realizzato da Cribis D&B, la società
del Gruppo Crif specializzata nelle
business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento
delle imprese emiliano-romagnole.
“Nel nostro studio abbiamo registrato delle dinamiche che in questi ultimi anni hanno caratterizzato
in modo significativo la vita delle
imprese”, commenta Marco Preti,
Amministratore Delegato di Cribis
D&B.
“Prima di tutto, continua il processo di istituzionalizzazione dei ritardi
nei pagamenti commerciali, cioè la
trasformazione dei ritardi in termini
contrattuali: le imprese non vogliono
perdere clienti e fatturato e quindi
concedono qualcosa nei termini di
pagamento. Secondariamente, alcune imprese non riescono più a stare
sul mercato e ritardano oltre modo il
saldo delle fatture.
22 FARE
Nonostante alcuni segnali di timido EURTRONIK SUL PODIO
miglioramento non bisogna abbassa- DEL BEST PRACTICES 2013
re la guardia, in quanto rimane ancora rilevante il numero di imprese Xtravision fa subito pensare a qualche non onorano gli impegni entro i cosa che guarda oltre. Più lontano.
termini contrattuali”.
Non a caso è il nome del progetto
Nei primi mesi del 2013 in Italia si che si è aggiudicato il primo premio
conferma il trend negativo dei pa- per l’innovazione al concorso Best
gamenti commerciali: migliorano Practices organizzato da Confinduleggermente i buoni pagatori, ma stria Salerno lo scorso giugno. Madre
continua ad aumentare il numero di del progetto è la bolognese Eurtronik
imprese che saldano le fatture con ri- srl, storica azienda elettronica fondatardi superiori ai 30 giorni.
ta nel 1980 da Luciano Ranieri.
All’interno di questo critico scenario, Nata per offrirsi al mercato sia come
l’Emilia Romagna si distingue in po- partner che come fornitore di attività
sitivo: le sue imprese si confermano, di ricerca applicata, Eurtronik negli
infatti, le più virtuose del Paese con anni è diventata leader nel terziario
il 53,8% di pagamenti alla scadenza, avanzato, ed oggi è un piccolo driver
percentuale superiore sia alla media specializzato nel settore medicale:
italiana (45,9%) sia a quella del Nord chirurgia, riabilitazione, cura della
Est (50,7%). Al contempo, l’Emilia persona e ausili alla terza età dove si
Romagna esibisce una performance propone con i marchi propri DIVAnei ritardi oltre i 30 giorni migliore MED e DIVABEAUTY, e come Oridella media nazionale (7,6% del to- ginal Equipment Manufacturer per
tale contro l’11,1%). “Negli ultimi altri brand di successo. La trasformaanni, però, le imprese italiane han- zione a piccolo driver, avvenuta nel
no messo sempre più la gestione dei 2010 è stata una reazione alla recente
pagamenti al centro della propria congiuntura economica ed all’esclugestione finanziaria, investendo in sione dai fondi per l’innovazione,
strumenti come quelli messi a dispo- riservati da quel momento per legge
sizione da Cribis D&B che consen- regionale esclusivamente alla rete dei
tono di intercettare tempestivamente dipartimenti Universitari.
i segnali deboli di deterioramento dell’affidabilità dei propri partner,
di mantenere sotto controllo la capacità del proprio portafoglio clienti
di generare ricavi, di
intervenire in modo efficace con azioni di prevenzione e limitazione
del rischio e, soprattutto, di fare previsioni sui
Luciano Ranieri riceve da Mauro Maccauro, Presidente di
propri flussi di cassa”, Confindustria Salerno, il Premio Best Practice
conclude Preti.
LEGATORIA MONESI, UN’ARTE CHE DURA DA 50 ANNI
Scommettere tutto su un’arte antichissima come la legatoria
e tagliare con successo il traguardo dei 50 anni di attività.
Succede alla Legatoria Monesi, storica azienda bolognese
specializzata nella confezione di libri d’arte e fotografia. Era
infatti il 1963 quando il trentenne Enrico Monesi, dopo aver
lavorato come operaio presso una legatoria ed imparato il
mestiere, decise di seguire il proprio istinto da imprenditore aprendo la Legatoria che
porta il suo cognome. Nonostante l’iniziale scarsità di
risorse, spinto dalla grande
voglia di realizzare il proprio
sogno, Monesi prese in affitto sei garage in Via Lombardia a Bologna e con l’aiuto
di un socio, amico e vicino
di casa, e delle rispettive
mogli diede inizio all’avventura. In un primo momento
le macchine a disposizione
dell’azienda erano solo tre (un lineare, una cucitrice e una
piegatrice), ultra usate e non particolarmente efficienti,
sistemate al meglio dal meccanico Bonfatti, valido aiuto e
supporto del fondatore della Legatoria per moltissimi anni.
Dopo gli inizi faticosi, nei quali la mole di lavoro era scarsa
e la qualità dei libri modesta, la Legatoria Monesi riuscì in
breve tempo ad affermarsi con successo sul mercato, tanto
che divenne indispensabile ampliare gli spazi produttivi. La
sede dell’azienda si spostò così da Bologna a San Lazzaro di
Savena, in Via Fornace, all’interno di una vecchia porcilaia
ristrutturata con annesso un prefabbricato di ferro, dove la
Xtravision è un’apparecchiatura radiologica digitale Arco a C ideale per
gli interventi mini invasivi e per sale
operatorie ibride: dispone di sistemi
di acquisizione, processo e memorizzazione di immagini per diagnostica
avanzata in cardiologia vascolare e
periferica, gastroenterologia, urolo-
Legatoria Monesi rimase dal 1965 al 1972, anni nei quali iniziò la sua collaborazione in azienda anche la figlia di Enrico,
Anna. L’espansione della realtà aziendale bolognese non si
fermò e, nel 1973, l’azienda trovò la sua attuale collocazione
ad Ozzano dell’Emilia dove venne costruito lo stabilimento di proprietà che si è in seguito ampliato, prima con un
nuovo magazzino e poi con lo stabilimento dove oggi lavora La Nuova Legatoria, di cui
Enrico Monesi è socio. Dopo
circa 20 anni si è interrotta
la collaborazione con il socio
fondatore, ma nel 1986 ha
iniziato a prestare la propria
attività in azienda anche il figlio Ivan Monesi, oggi a capo
della Legatoria Monesi Srl assieme alla sorella Anna. La
Legatoria nel corso degli anni
si è sempre mostrata all’avanguardia, utilizzando macchinari tecnologicamente avanzati che le hanno permesso
di avere buona competitività sul mercato, e ha raccolto
attorno a sé una fedele clientela operando con passione e
competenza. Negli anni 2000 l’azienda di Ozzano dell’Emilia
ha raggiunto il livello occupazionale più alto con ottimi livelli di fatturato e oggi festeggia l’importante traguardo dei
50 anni di attività, risentendo parzialmente della difficile situazione economica, ma guardando con rinnovata fiducia al
futuro, forte dei sacrifici che nel tempo hanno portato tutta
la “squadra” a guadagnare la stima dei propri clienti.
gia ed ortopedia.
Consente di osservare il campo operatorio su monitor con livelli di definizione superiori agli standard per
eseguire dall’esterno l’intervento guidando le attrezzature all’interno del
corpo. Tutto ciò grazie a particolari
algoritmi proprietari che applicati
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alla catena televisiva del sistema radiologico consentono di disporre
di immagini con una scala di grigi di qualità elevatissima e con una
riduzione della dose di raggi X. Un
progetto con grandi potenzialità di
sviluppo dunque, in cui confluiscono non solo competenze tecnologi-
FARE 23
che, informatiche e commerciali, ma
anche potenzialità di espansione sui
mercati internazionali e trasferibilità
in quei settori industriali dove sono
richieste prove di qualità non distruttive.
Il Premio Best Practices è stato assegnato da un Comitato Tecnico
Scientifico composto da imprenditori e docenti universitari. Giunto alla
7^edizione, con la partecipazione di
126 progetti e 66 start up, è rivolto
alle aziende italiane che abbiano realizzato progetti innovativi con risultati dimostrabili e misurabili.
CON G.F. ITALIANA
LA SALDATURA E’ LASER
C’è una nuova tessera nel mosaico di
soluzioni innovative offerte da G.F.
Italiana S.r.l. Dall’inizio del 2013,
infatti, l’azienda bolognese, presente
sul mercato degli stampi da oltre 40
anni come rivenditore autorizzato
dei più prestigiosi marchi nazionali
ed europei, ha ampliato la propria
gamma di prodotti assumendo la
rappresentanza per l’Emilia Romagna della macchina di saldatura laser
multifunzionale Schunk PSM 400.
Fondata nel 1968, nel corso della sua
storia G.F. Italiana si è affermata grazie ad una politica commerciale che
punta su prodotti di elevata qualità
e affidabilità diventando così il partner ideale per le aziende leader del
settore. Un magazzino molto fornito, che consente di soddisfare prontamente le richieste dei clienti, e la
competenza di uno staff in grado di
offrire soluzioni personalizzate sono
i marchi di fabbrica dell’azienda bolognese. Una professionalità consoli-
24 FARE
data riconosciuta anche da Schunk,
realtà tedesca leader internazionale
nel settore del serraggio e dell’automazione che ora si rivolge anche
al mondo del laser. La macchina di
lavorazione al laser con controllo
CNC, per saldature parzialmente
automatizzate di rivestimento, giunzione e riparazione, è stata presentata da G.F. Italiana alla 12^ edizione
di MECSPE, la fiera internazionale
delle tecnologie per l’innovazione,
evento di riferimento per l’industria
manifatturiera, che si è svolta a Parma nello scorso mese di marzo. Una
saldatrice all’avanguardia, altamente
flessibile e di facile utilizzo. Concepita per soddisfare molteplici ambiti
d’impiego, dalla costruzione di utensili e stampi all’industria aeronautica,
dalla tecnica medica a quella elettro-
LUNGA VITA ALL’ARIA CON
IMAS AEROMECCANICA
“Il mondo che abitiamo lo abbiamo
ricevuto dai nostri padri per restituirlo ai nostri figli”. È con questa
filosofia che IMAS Aeromeccanica
realizza da quasi 40 anni Impianti di
Aspirazione e Depurazione dell’aria
con tecnologie avanzate in grado di
tutelare l’ambiente dai fattori inquinanti generati dai processi industriali. Più esattamente, IMAS sviluppa
macchine e processi finalizzati alla
realizzazione di impianti che trattano
l’aria negli ambienti di lavoro e prima dell’immissione in atmosfera.
La lunga esperienza e la continua
ricerca di soluzioni tecniche innovative hanno fatto di IMAS un’azienda leader nel mercato italiano e un
punto di riferimento a livello internazionale. Lo dimostra anche il sito
internet, navigabile in sei lingue. Sud
Africa, Israele, Azerbaigian ed Emirati Arabi sono soltanto alcuni dei
più recenti mercati esteri conquistati
dall’azienda di Ozzano dell’Emilia. A
maggio 2013 l’azienda si è presentata
al mercato tedesco in occasione di Ligna, la prestigiosa fiera di Hannover
dedicata alla lavorazione del legno.
Nello stabilimento di Ozzano, dove
lavorano circa 60 persone, IMAS
La saldatrice laser Schunk PSM 400
nica, la macchina al laser PSM 400
grazie alla multifunzionalità di tutti
gli assi è in grado di lavorare ogni
tipo di componente: dai pezzi piccoli
dalle dimensioni della filigrana fino
a quelli grandi e pesanti tonnellate.
Un impianto realizzato da Imas Aeromeccanica
NUOVA SEDE CON TEATRO PER MOLPASS
Laboratori, aule didattiche, e persino un teatro: c’è tutto
questo nella nuova “casa” di Molpass. Da maggio scorso,
infatti, la sede centrale dell’azienda che dal 1995 progetta e
distribuisce sistemi multimediali, impianti di scenotecnica
e soluzioni per la sicurezza si è trasferita in via Sabin a San
Giovanni in Persiceto (Bo), in una vera e propria “casa della
tecnologia”. La struttura di 1.200 metri quadrati, rigorosamente antisismica, si articola su quattro piani ed è affiancata da un teatro di 200 metri quadrati in fase di allestimento. Un salto di qualità importante, specie di questi tempi,
che mette in luce la determinazione di Giorgio Molinari,
Amministratore unico di Molpass. “Il progetto della nuova
sede era nel cassetto da anni. Ci siamo presi il tempo che
serviva per realizzare una struttura di cui essere fieri, partendo da un lotto di terreno per arrivare a questa casa della
tecnologia dove inoltre sarà possibile fare rete con altre
imprese condividendo volumi e funzioni”, spiega Molinari.
Molpass si è affermata con successo nei settori audio, video, luce e meccanica di sollevamento partendo dal teatro
e dalla TV. Negli ultimi anni sta puntando sugli strumenti
innovativi come ad esempio le applicazioni di contenuti
interattivi su superfici, le proiezioni su oggetti 3D e le vir-
produce internamente le tubazioni e
le macchine per la depurazione. Ma il
suo punto di forza rispetto alle altre
aziende del settore è la propensione
allo sviluppo della soluzione tecnica
più indicata alle diverse esigenze che
di giorno in giorno le aziende devono
tualizzazioni per il settore fieristico. Queste attività vanno
ad affiancarsi a contesti del proprio core business come gli
studi televisivi, i teatri in fase di ammodernamento, i centri
congressi e le sale polifunzionali, ovvero tutti quei luoghi
dove si debbano integrare efficacemente protocolli audio,
video e luci. Un ‘cambiamento di pelle’ che si riflette anche
nella nuova struttura realizzata da Molpass che, oltre alla
sede centrale di San Giovanni in Persiceto, può contare su
una filiale operativa a Milano, specializzata nel settore broadcast. “Oltre all’urgenza di ampliare il volume dei magazzini, una ragione fondamentale dell’estensione dei locali è
stato il crescente ruolo della formazione targata Molpass.
Nella nuova sede c’è ora un intero piano a disposizione di
corsi avanzati e l’offerta educativa continua ad ampliarsi
grazie a partnership con altri enti di formazione”, continua
l’Amministratore unico di Molpass.Con l’arrivo dell’autunno un ultimo tassello: l’inaugurazione del teatro-laboratorio
sperimentale, uno spazio versatile che può trasformarsi in
showroom. “Il concetto è quello di facilitare l’incontro tra
industria e intrattenimento, tra cultura e tecnologia, il tutto
supportato da attrezzature di massimo livello”, conclude
Molinari.
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affrontare.
Non a caso, una delle carte vincenti
è l’investimento costante in ricerca e
sviluppo.
Come spiega Luca Biscione, responsabile Marketing dell’azienda,
“l’innovazione è un elemento impre-
scindibile per IMAS Aeromeccanica.
Questo fa di noi una Società in grado di affiancare il cliente in tutti gli
aspetti normativi e tecnici per la migliore soluzione delle problematiche
di rispetto dell’ambiente esterno e di
quello lavorativo”.
FARE 25
INNOVA FINANCE AL FIANCO
DELLE IMPRESE NELLA RICOSTRUZIONE POST-SISMA
Oltre 200 richieste di contributo per
la ricostruzione degli immobili ad
uso produttivo, quasi 500 istanze per
la messa in sicurezza dei capannoni
e più di 1.200 domande presentate
per il bando a sostegno degli investimenti produttivi. Dati significativi
che evidenziano la grande volontà
delle imprese emiliano-romagnole di
ripartire dopo gli eventi sismici del
2012 e che sono stati raggiunti anche
grazie all’impegno di InNova Finance, la società di consulenza di Bologna specializzata in Finanza Agevolata, che ha supportato le aziende del
territorio nelle procedure di presentazione delle domande di accesso ai
fondi previsti. InNova ha affiancato
le imprese nella richiesta di contributi per la ricostruzione degli immobili
ad uso produttivo, il ripristino di impianti e scorte nonché per la delocalizzazione. Inoltre, grazie alle diverse
professionalità tecnico-economiche
di cui è dotata ed alla ormai consolidata esperienza nell’ambito delle
Ing. Francesco Lombardi, legale rappresentante di InNova Finance
26 FARE
richieste di contributi pubblici, la
società si è occupata sia del supporto
per le rimozioni delle carenze strutturali finalizzate all’ottenimento dei
certificati di agibilità sismica provvisori e dell’adeguamento sismico che
del bando a supporto delle imprese
del territorio per gli investimenti
produttivi. Per massimizzare i risultati InNova, da sempre convinta
dell’importanza di operare in rete per
uno sviluppo migliore delle imprese,
ha instaurato numerose partnership
con studi tecnici ed aziende di costruzioni del territorio per integrare
le rispettive competenze. Le richieste
di contributo per la ricostruzione,
che possono essere presentate fino al
31 dicembre 2013, alla metà di luglio erano 235 (appena 33 alla fine
di febbraio), per una richiesta complessiva di 126 milioni di euro. I dati
relativi alla messa in sicurezza, invece, evidenziano 487 domande (di cui
133 nella prima finestra di marzo ed
aprile e 354 nella seconda di maggio
e giugno) per un importo richiesto
di 27 milioni di euro (a fronte di
una disponibilità di 72,843 milioni
di euro). A tal proposito, InNova sta
già lavorando sulla prevista riapertura delle istanze in considerazione dei
contributi ancora disponibili e sulla
base delle richieste di integrazioni
pervenute durante la valutazione formale e tecnica delle prime domande
prese in esame dal Nucleo di Valutazione.
Per il bando a sostegno degli investimenti produttivi, infine, sono state
presentate 1.209 domande con 389
milioni di euro di investimenti previsti ed un totale di contributi richiesto
pari a 133,7 milioni.
InNova Finance è attualmente impegnata nel supporto alle imprese col-
pite dal sisma per le agevolazioni previste, tra ottobre e dicembre 2013, a
sostegno dei progetti di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo.
MAGILLAGUERRILLA FIRMA
#ENYOYOURSTYLE PER GOLDENPOINT
Attività sui social media, flashmob,
spot: c’è tutto questo in #EnjoYourStyle, il concept di comunicazione multicanale ideato da MagillaGuerrilla per Goldenpoint al fine
di coinvolgere gli utenti e renderli
attivamente partecipi dei contenuti
e delle conversazioni riguardanti il
brand. La giovane realtà bolognese
nata nel 2009 si conferma dunque,
attraverso creatività e idee innovative che generino esperienze di brand
trans-mediali, uno dei principali
partner del gruppo GoldenLady, del
quale MagillaGuerrilla cura da anni
la presenza sui social media. La necessità di rivolgersi ad un target giovane e di creare un concept che potesse essere utilizzato in tutti i tipi di
media ha portato MagillaGuerrilla a
focalizzare l’attenzione sul coinvolgimento degli utenti nella vita quotidiana del brand, che creano e personalizzano il proprio stile divertendosi
con i prodotti Goldenpoint. È nato
così il claim EnjoYourStyle, che unisce il divertimento (Enjoy), la personalizzazione da parte di ogni cliente
(Your) ed il posizionamento che Goldenpoint ha acquisito nella mente
dei propri clienti (Style), ovvero la
capacità di dar loro gli strumenti per
creare la classe e l’eleganza quotidiana. La forza del claim viene rafforzata
dall’inserimento dell’hashtag, il “can-
FARE 13
FARE
27
“MI ORGANIZZO” CON MAKE IT
Flash mob campagna Goldenpoint
celletto” divenuto ormai di utilizzo
quotidiano per i frequentatori della
rete e utilizzato da MagillaGuerrilla come un moltiplicatore della
trans-medialità del concept. #EnjoYourStyle è stato utilizzato sia nelle
campagne tradizionali, per i punti
vendita, la cartellonistica, la stampa,
la TV e la radio, sia sul web e sul mobile, dove, oltre al sito, le piattaforme
social rappresentano i media verso i
quali l’azienda ha rivolto il proprio
interesse, per la capacità di creare
community di brand e la possibilità di diventare cassa di risonanza di
tutti gli altri media. A distanza di
qualche mese dal lancio il successo del concept di #EnjoYourStyle si
può oggi misurare grazie alle conversazioni generate dagli utenti sui
social media principali: Facebook,
Twitter, Instagram, YouTube e Pinterest. Conversazioni che si sono concentrate intorno al flashmob, ideato
e realizzato da MagillaGuerrilla al
“Fuorisalone” di Milano per il lancio
ufficiale del concept di comunicazione e allo spot realizzato per il lancio
della collezione estiva che aveva come
protagonista l’ex velina Federica Nargi, oggi icona nel mondo della moda
e dello spettacolo. MagillaGuerrilla e
Goldenpoint hanno già in programmazione per la collezione autunnoinverno 2013/2014 altre attività che
faranno esplodere sulla rete la “#EnjoYourStyle mania”.
28 FARE
Gestire i rimborsi spese tramite
un’app dedicata, condividere gli ordini con i fornitori in tempo reale,
distribuire e archiviare velocemente
i documenti senza sprechi di carta.
Tutte operazioni che adesso sono
possibili grazie a ‘miOrganizzo’, il
software destinato a dare una forte
spinta alla produttività delle imprese
creato da Make IT, la società informatica bolognese che da più di dieci
anni opera nel campo delle tecnologie più innovative.
L’utilizzo abituale
di Internet e degli
smartphone nella
nostra società ha
cambiato radicalmente le attività
quotidiane e le
relazioni, rendendo estremamente
facile la fruizione dei servizi e
la condivisione delle informazioni.
Il grande sviluppo tecnologico di
questi ultimi anni deve ora trovare
adeguata applicazione anche nelle
imprese italiane, per spingerle verso
un rilevante aumento della loro produttività, e l’industria informatica
può rappresentare la chiave di volta
per favorire la competitività e la crescita delle aziende.
“miOrganizzo nasce in perfetta sintonia con la spinta tecnologica che
ci aiuta a semplificare la nostra vita
quotidiana e si rivolge in particolare a quelle aziende che, non ancora
investite da questo vento di rinnovamento, stentano a reggere la competizione globale”, afferma Roberto
Flamigni, Presidente di Make IT.
miOrganizzo gestisce sia gli iter di
lavorazione ed approvativi che la
distribuzione ed archiviazione dei
documenti, consentendo l’accesso
da computer, tablet e smartphone.
In questo modo l’ufficio personale
può distribuire ai propri dipendenti i cedolini degli stipendi, i CUD
e qualsiasi altro documento senza
stamparli, mentre l’amministrazione può condividere gli ordini con i
propri fornitori, il tutto con un forte
risparmio di carta, costi di spedizione
e distribuzione.
“Condividi ovunque ti trovi, questa è
la mission del nostro prodotto: tutte
le informazioni, nei limiti del proprio ruolo aziendale, vengono condivise ed il sistema informatico deve
essere accessibile da tutti gli strumenti”, spiega Flamigni.
I commerciali e i dirigenti fuori ufficio, infatti, possono utilizzare gli
smartphone per compilare il rimborso spese o autorizzare le richieste
dei loro collaboratori (ferie, acquisti,
offerte ed altro), rendendo così più
controllate e veloci le procedure interne.
I principali servizi di miOrganizzo, tutti integrabili con il gestionale
aziendale, sono riferibili alle aree risorse umane, acquisti, vendite, organizzazione, assistenza (per informazioni: www.miorganizzo.com).
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MUSICA INSIEME
RIAPRE IL SIPARIO
Nuova stagione e nuovo cartellone
per i Concerti di Musica Insieme,
giunti alla ventisettesima edizione,
che danno spazio al meglio dell’arte
dei suoni sempre nel segno dell’equilibrio tra innovazione e tradizione. La stagione 2013/14, sostenuta
anche da Unindustria Bologna, si
articolerà in quindici appuntamenti
da ottobre a maggio, fra repertorio
e novità, grandi maestri e talentuosi
debutti, spazio alle eccellenze internazionali, ma soprattutto alla varietà di un percorso sempre aperto a
divagazioni impreviste e stimolanti
suggestioni. Suggestioni presenti sin
dall’inaugurazione, il 21 ottobre, con
un progetto dedicato a Mahler, ideato insieme a Mario Brunello, violoncello solista e direttore alla guida
di uno straordinario ensemble. Altro
musicista “in doppia veste” sarà il
compositore cinese Tan Dun (pre-
La violinista Janine Jansen
30 FARE
Il pianista Radu Lupu
mio Oscar 2000 per la colonna sonora de “La tigre e il dragone” e autore
degli inni ufficiali delle Olimpiadi di
Pechino 2008 e dell’Expo di Shanghai 2010), che il 4 dicembre salirà sul
podio dell’Orchestra della Toscana
con un programma, interamente costituito da sue partiture, che prevede
un originale utilizzo delle percussioni
tradizionali della sua terra. Grande
anche l’attenzione per le realtà artistiche del nostro paese: l’11 dicembre le
interpreti dell’Estrio saranno impegnate nella prima esecuzione di “Lassù... le stelle... si accorgano... di te” di
Adriano Guarnieri, che Musica Insieme ha commissionato appositamente per questo concerto. Ci sarà poi il
debutto del pianista Federico Colli,
un nuovo straordinario talento, vincitore del “Leeds” nel 2012, che farà
spostare lo sguardo su un ricco percorso dedicato proprio al pianoforte.
Ecco i protagonisti: Maria João Pires
(che il 25 novembre si esibirà assieme
al violoncellista Antonio Meneses),
Paul Lewis (20 gennaio), Radu Lupu
(8 aprile) e Arcadi Volodos, cui spetterà, il 12 maggio, il concerto finale
della stagione.
Accanto al pianoforte ci saranno importanti quartetti d’archi, come l’Emerson e il Belcea, ed ensemble come
la Franz Liszt Chamber
Orchestra. E ancora molti
grandi interpreti: il celebre
violista Yuri Bashmet, alla
guida dei suoi Solisti di
Mosca, e la violinista olandese Janine Jansen, in duo
col pianista Itamar Golan.
Completano il cartellone
interessanti crossover: il 10
febbraio Viktoria Mullova,
al fianco del Matthew Barley Ensemble, ripercorrerà
con il progetto The Peasant
Girl le proprie origini “popolari”,
mentre un’altrettanto ricca fusion di
tradizione est-europea, balcanica e
russa sarà proposta dai Solisti della
Mahler Chamber Orchestra.
GEO-LOCALIZZAZIONE SENZA CONFINI CON NATISOFT
La geo-localizzazione attraverso le
antenne GPS è ormai entrata nella
nostra vita quotidiana: dalla logistica, all’individuazione dei percorsi
stradali, alle applicazioni ludiche
dei social media, alla pubblicità georeferenziata. Ad oggi, però, non è
possibile recepire il segnale GPS nei
luoghi chiusi e questo ha impedito
lo sviluppo di applicazioni di geolocalizzazione “indoor” (cioè dentro
gli edifici) paragonabili a quelle all’aperto. Grazie al nuovo sistema ILS
di Natisoft oggi è possibile realizzare
le stesse applicazioni che il GPS permette all’esterno. ManPro.ILS si basa
sul “WiFi Printing”, l’impronta (opportunamente mappata) dei segnali
radio WiFi presenti all’interno di un
edificio; peraltro per effettuare questa mappatura non è necessario che
gli operatori accedano alla rete WiFi
Alcuni esempi di utilizzo del sistema ILS
e questo rende il sistema utilizzabile
anche laddove vi siano esigenze di
riservatezza. Una volta rilevata l’impronta WiFi, è possibile interagire
con il sistema ILS attraverso diverse
tipologie di dispositivi: i tablet e gli
smartphone basati su sistema Android e dotati della ManPro ILS-APP
oppure appositi apparati elettronici
(bracciali, console, ecc.) sviluppati da
Natisoft per specifiche applicazioni.
In prossimità di un edificio che ha
reso pubblica la propria impronta
WiFi (il che non implica assolutamente l’accesso al WiFi stesso), la
ManPro ILS-APP avvisa l’utente
dell’idoneità dell’edificio all’utilizzo del sistema. Una volta entrato,
l’applicazione restituisce all’utente
la sua esatta posizione nell’edificio
proiettata sulla piantina del piano. È
importante notare che il sistema ILS
utilizza le infrastrutture esistenti e
non implica la necessità di installare
costosi lettori, come nel caso dell’RFID. Secondo Andrea Mongelli, Presidente di Natisoft, “le applicazioni
di questo sistema innovativo sono
molteplici; ad esempio è possibile
individuare i luoghi di prelevamento e di consegna dei pacchi nelle at-
tività di facchinaggio; integrare
la funzione di localizzazione
all’interno delle check-list delle
attività programmate (manutenzioni, pulizie, ecc.); ottimizzare i
percorsi all’interno degli edifici;
tracciare e individuare macchinari e attrezzature mobili (ad
esempio gli apparecchi elettromedicali negli ospedali); guidare
i visitatori all’interno di spazi
pubblici; individuare i degenti
affetti da particolari patologie
(ad esempio il morbo di Alzheimer)”. Natisoft, basata su Bologna,
sviluppa e fornisce software CAFM e
soluzioni tecnologiche per la gestione
dei patrimoni immobiliari (Facility e
Property Management). Con la suite
ManPro.net copre, sia per i proprietari o conduttori immobiliari, sia per
i fornitori di servizi, numerosi ambiti
applicativi: gestione degli asset, degli
spazi, delle locazioni e delle utenze,
delle manutenzioni, delle pulizie e
sanificazioni, delle strade, dell’illuminazione pubblica, del verde, delle
flotte auto, della ristorazione e risk
management. Grazie alle proprie
soluzioni tecnologiche e alla propria
organizzazione operativa, Natisoft
supporta inoltre i propri clienti nella costituzione e nell’aggiornamento
delle anagrafi tecniche.
IDEE DALLA VALLE DEI
SOGNI: LE RACCOGLIE NSI
“Ideas from the valley of dreams”: è
il titolo della open conference organizzata il 13 giugno scorso a Bologna
da NSI Nier Soluzioni Informatiche,
in collaborazione con D’Vel e M2I,
società di consulenza in ambito informatico e del marketing. Proprio
Silverio Pedrelli, Direttore commerciale e
marketing di NSI
nella “Valle dei Sogni”, la Silicon
Valley in California, è infatti da oltre trent’anni analista e ricercatore
l’ospite d’onore dell’incontro Sheridan Tatsuno, autore di programmi di
successo su nuove tecnologie e applicazioni informatiche. Un evento fortemente voluto da NSI, azienda nata
11 anni fa dall’area informatica di
Nier, affermata società di ingegneria
di Bologna. Sotto la guida di Gianluca Velez, oggi Presidente del CDA
e Amministratore Delegato, NSI si è
contraddistinta in Emilia Romagna
per la capacità di affiancare i clienti
nella ricerca e scelta di soluzioni software e infrastrutturali più aderenti
alle necessità aziendali, non tardando
a farsi conoscere anche sul territorio
nazionale. “Architettare soluzioni
informatiche ad hoc, innovative e,
come recita il nostro payoff, fuori
dagli schemi, è il nostro obiettivo
principale”, spiega Silverio Pedrelli,
Direttore Commerciale e Marketing
di NSI. “In un momento in cui la
crisi lascia poco spazio alle avventure imprenditoriali, un’azienda deve
garantire l’alta qualità dei prodotti
e dei servizi offerti, coniugandola a
una formazione in continuo aggior-
FARE 31
namento, per mantenere alto anche il
grado di specializzazione del business
aziendale”. In linea con questa filosofia, NSI punta dunque su giovani e
creatività, internazionalità e capacità
di fare rete.
Proprio per questo NSI, in collaborazione con D’Vel e M2I, ha voluto
realizzare l’evento “Ideas from the
valley of dreams” invitando Sheridan
Tatsuno, che ha sempre trattato temi
connessi a innovazione tecnologica e
informatica, con un’attenzione particolare alle potenzialità delle idee e
del mondo delle start up. L’incontro
è stato organizzato per valutare i fattori critici, di successo e i trend di
sviluppo del mondo IT, rimarcando
la comune attenzione delle tre aziende per l’innovazione tecnologica,
il futuro dell’informatica e la loro
innata propensione a credere nella
forza della rete. “Siamo di fronte a
scenari affascinanti e tutti da interpretare, come l’Internet of Things, i
nuovi paradigmi di Smarter Cities,
le evoluzioni dei Social Networks,
l’incredibile e informe potenzialità
offerta dal cloud computing, il vorticoso sviluppo del mobile e ci sono
LAMPIONI INTELLIGENTI CON REBERNIG SUPERVISIONI
“Se non puoi misurarlo, non puoi migliorarlo”.
Da queste parole di Lord Kelvin, Rebernig Supervisioni trae ispirazione da quando nel 2010
è stata fondata a Bologna. Nata dall’intuizione
di Massimo Rebernig, ingegnere elettronico,
l’azienda si è sviluppata all’interno di Alma
Cube, l’incubatore dell’Università di Bologna
che oggi vede nella sua compagine societaria
anche Unindustria Bologna. Rebernig opera a
livello nazionale occupandosi principalmente Il team di Rebernig Supervisioni
di supervisioni fotovoltaiche e di LED Lighting.
sistemi completi, integrati anche con impianti preesistenti.
Nell’affollato mondo dei system integrator riesce a distinIn ambito Led Lighting Solutions, l’azienda si occupa di proguersi grazie soprattutto alla personalizzazione delle apgettazione, sviluppo e commercializzazione di apparecchi
plicazioni gestite, all’entusiasmo del team ed all’attenzione
illuminanti di nuova generazione a moduli LED e radioconriservata alle attività di Ricerca e Sviluppo.
trollati. In particolare è in arrivo Luxio, un nuovo lampione
Il core business dell’azienda è costituito dalla realizzaziostradale a LED; si tratta di un oggetto intelligente perché è
ne di sistemi di supervisione completamente customizzati
dotato di elettronica di controllo e diagnostica evoluta, codi impianti fotovoltaici; sostanzialmente fornisce al cliente
munica con gli altri lampioni grazie ad una tecnologia inteun sistema che permette di monitorare il funzionamento
grata in radiofrequenza ed è autonomo perché dotato di prodell’impianto sia in locale che da remoto con tecnologie
filo di illuminazione a bordo funzionante anche in assenza
web e sviluppa sistemi web SCADA personalizzati in grado
di comunicazione radio. È stato progettato e realizzato per
di supervisionare ogni aspetto degli impianti, raggiungibili
poter sostituire le lampade tradizionali ed essere collegato
da remoto su PC, smartphone e tablet ed in grado di generadirettamente alla rete elettrica e sui pali esistenti, garantenre reportistica ed allarmi. La potenza totale degli impianti ad
do un notevole risparmio sul consumo di energia. Con Luxio
oggi supervisionati si aggira attorno ai 35 MWp.
viene offerta anche la supervisione completa di tutti i punti
Rebernig Supervisioni progetta inoltre sistemi di gestione
luce: i gestori delle aree da illuminare hanno la possibilità di
integrata e computerizzata degli impianti tecnologici premodificare i profili luminosi durante le ore notturne, differensenti negli edifici; le competenze del team, sia nell’ambito
ziati per zone, e di ottenere in tempo reale ogni segnalazione
dell’acquisizione dati dai dispositivi con protocolli aperti,
di guasto.
sia nel reverse engineering, permettono di poter sviluppare
© RIPRODUZIONE RISERVATA
32 FARE
Da oltre 60 anni operiamo nel mondo
del farmaco con l’obiettivo
di contribuire alla salute dell’uomo.
Dalla nostra Ricerca sono nati
farmaci apprezzati e utilizzati
in molti paesi del mondo:
un vanto non solo di Alfa Wassermann
ma per tutta la Ricerca italiana,
oggi più che mai impegnata sul piano
della competitività internazionale.
FARE 33
30 ANNI DI SORRISI CON RHEIN83
Ha appena spento trenta candeline la Rhein83, prestigiosa
azienda bolognese specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di componenti per protesi dentali removibili, che in questi anni si è fatta strada nei mercati
di tutto il mondo. Era infatti il 1983 quando il fondatore Ezio
Nardi ebbe l’intuizione che fece iniziare l’avventura dell’azienda con storica sede in via Zago a Bologna.
Dopo essere stato ragazzo di bottega in un laboratorio, Nardi
si diplomò odontotecnico e aprì un suo piccolo laboratorio,
costruendo i banchi da lavoro con tavoli da cucina sopra i
quali venivano posizionate lastre di metallo. In breve tempo
il laboratorio divenne una delle più importanti aziende odontotecniche di Bologna (la Character), ma l’attività di ricerca
di Nardi non si fermò. Precorrendo i tempi, introdusse l’utilizzo delle materie plastiche e in nylon in un settore dove
non erano mai state utilizzate e, soprattutto, inventò un rivoluzionario dispositivo (l’Ot Cap), mettendo a punto una serie
di attacchi calcinabili a ritenzione elastica, per migliorare la
ritenzione delle protesi mobili.
L’idea si rivelò vincente e portò Nardi ad uscire dal proprio
laboratorio e fondare la Rhein83 che, in questi 30 anni di attività, si è sempre mostrata al passo con le nuove tecnologie
dedicandosi costantemente alla ricerca di soluzioni innovative e all’avanguardia, elemento che le ha permesso di diventare un punto di riferimento a livello mondiale nel campo
dentale. L’azienda bolognese, al cui interno accanto al fondatore oggi lavorano anche la figlia Claudia, con la carica di
Presidente, e il nipote Nicolò, esporta infatti i propri prodotti
in circa 90 paesi nel mondo, in particolare in tutta Europa,
Israele, Russia, Usa, Corea e Brasile e ha anche aperto una
propria filiale negli Stati Uniti (New York), in Francia (Lione) e
molte opportunità da cogliere”, commenta Pedrelli. “L’innovazione si fa
osservando la realtà del quotidiano,
individuando un bisogno comune,
apparentemente semplice, da cui
trarre un’idea di successo. Siamo fieri di guardare oltre e vogliamo essere
parte attiva in questi scenari futuri”,
conclude il Direttore Commerciale e
Marketing di NSI.
34 FARE
in Polonia (Varsavia).
L’impegno dell’azienda fondata da Ezio Nardi, il quale ha
anche contribuito alla realizzazione del laboratorio odontotecnico di San Patrignano e al sostegno della struttura di
“Padre Marella” di Bologna, è rivolto allo studio di nuovi prodotti attraverso progetti originali per offrire ai professionisti
del dentale articoli di sicuro beneficio per i propri pazienti,
al perfezionamento continuo degli elementi già in uso, ma
anche all’assistenza e all’aggiornamento.
Da oltre 15 anni, inoltre, Rhein83 organizza dei corsi di formazione nei quali odontotecnici e dentisti hanno la possibilità, guidati dallo staff di esperti Rhein, di costruire protesi
assemblando componenti prefabbricati calcinabili. Nel 2012
sono stati circa 60 i corsi di formazione, tenuti sia in Italia che
in numerosi Paesi esteri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Da sinistra: il distributore russo Misha Baulin, Gianni Storni Direttore tecnico e socio, Claudia Nardi Presidente e Ezio Nardi fondatore
di Rhein83
PICO ADVISER GROUP
AL MEETING CREDEA
DI LONDRA
Pico Adviser Group vola a Londra
e per due giorni sarà protagonista
del meeting organizzato da Credea,
l’associazione internazionale di broker specializzati nel credito operati-
va dall’inizio del 2013 di cui Pico fa
parte. Cornice dell’evento sarà Canary Wharf, importante centro direzionale del distretto londinese Tower
Hamlet. Il programma dell’incontro,
che prevede la presentazione di cinque nuovi membri (Francia, Olanda,
Stati Uniti, Russia e Brasile) sarà arricchito da una conferenza nella sede
della Euler Hermes, in cui verrà pre-
FARE 35
36 FARE
Il team di Pico Adviser
sentata la relazione di un economista
della Compagnia, e da una visita allo
storico palazzo dei Lloyd’s di Londra.
Nata nel 1991 per seguire le esigenze
delle imprese che non trovavano risposta nel mercato assicurativo italiano, Pico Adviser Group è oggi uno
dei pochi broker specializzati nella
copertura contro i rischi di insoluto
delle forniture in Italia e all’export in
tutti i paesi del mondo. Fondando la
propria operatività sull’offerta di un
servizio di consulenza professionale e
mirata, Pico adatta le polizze ai bisogni del cliente e permette la corretta
copertura dei rischi aziendali.
Chi si rivolge a Pico Adviser Group
può ottenere in tempi brevi informazioni sulla fattibilità dell’operazione
commerciale da garantire, individuare l’assicuratore più adatto alle
proprie esigenze, conoscere preventivamente i costi minimi e massimi
della copertura in relazione al proprio settore di mercato, negoziare al
meglio condizioni e costi della polizza ed infine, nel caso che l’azienda sia
già assicurata, migliorare la propria
copertura assicurativa. Queste caratteristiche hanno permesso a Pico di
esser scelto fra i broker che hanno
fondato Credea, associazione formata esclusivamente da società di brokeraggio specializzate nel ramo del
credito commerciale, i cui proprietari
e dipendenti, nella maggior parte dei
casi, hanno in precedenza ricoperto
posizioni chiave nelle Compagnie dei
rispettivi mercati nazionali di assicurazione del credito. I professionisti
di Pico Adviser Group, forti di questa nuova partnership, offrono alle
aziende italiane con sedi all’estero
(o viceversa) il supporto assicurativo
per le polizze sui crediti commerciali
nella lingua e con le leggi del Paese
in cui opera la filiale garantendo,
tramite gli associati Credea, lo stesso
livello di professionalità del proprio
broker locale.
FAIR HELPER, LA STARTUP
DI POLONORD ADESTE CHE
ANNULLA LE DISTANZE
Seguire al mattino una fiera a Canton
e, al pomeriggio, distribuire i propri
biglietti da visita a potenziali clienti a
Rio de Janeiro. Offrire questa possibilità agli imprenditori o a chiunque
abbia bisogno, per lavoro, di spostarsi continuamente da una parte
all’altra del pianeta, è l’obiettivo di
Fair Helper, startup dell’azienda bolognese Polonord Adeste. Si tratta di
un sistema che consente di avere una
presenza virtuale mobile in giro per
il mondo, per visitare fiere, aziende,
effettuare controlli di qualità o presenziare a convegni. Il tutto senza
doversi allontanare dai propri impegni. Figure cardine di questo strumento informatico sono gli “helper”,
studenti universitari selezionati in
base al luogo di residenza, alle competenze linguistiche, alla capacità di
comunicare e interagire in maniera
efficiente. Dotati di smartphone
Un collegamento video con Fair Helper
o tablet connessi a internet, rimangono in collegamento video con il
cliente del servizio Fair Helper per
tutto il tempo richiesto. Il loro ruolo è fondamentale: devono chiedere
informazioni e, dove necessario tradurre simultaneamente, raccogliere campioni e cataloghi, scambiare
dati aziendali per conto del cliente
e, all’occorrenza, negoziare termini
e condizioni di scambio. “Fair Helper – spiega Franco Leoni, amministratore delegato di Polonord Adeste
– mette a disposizione ovunque nel
mondo persone qualificate che in
videoconferenza mobile svolgono
compiti per noi sotto la nostra guida
e supervisione”. Quando il servizio
viene richiesto, il cliente è tenuto a
compilare una lista di compiti e un
breve sommario che inquadri il suo
ruolo o il mercato di riferimento della propria azienda affinché l’helper
abbia il tempo di “studiare” questi
argomenti, oltre che la mappa della
fiera e la lista degli espositori con cui
andrà a trattare. Lo scorso marzo,
presso l’Imperial College di Londra,
Fair Helper si è classificata terza su 72
partecipanti in gara, in occasione dello Startup Weekend, la manifestazione che mira a creare in un weekend
FARE 37
nuove startup a partire da un’idea e a
presentare dopo due giorni un prototipo a un panel di investitori. La presentazione ufficiale in Italia è avvenuta il 10 luglio a Bologna. Circa 20
spettatori, tra professori universitari,
imprenditori, consulenti, rappresentanti di associazioni di categoria,
hanno assistito a un collegamento in
diretta con la fiera International Building Decoration di Canton.
NUOVA SEDE E NUOVI
SERVIZI PER PRAGMATIKA
“Dopo oltre 13 anni di attività abbiamo voluto dare un segno tangibile
della nostra volontà di proseguire nel
percorso di crescita dell’azienda. Ecco
perché abbiamo deciso non solo di
inaugurare una nuova sede, ma anche
di integrare le nostre practices, affiancando alle attività di comunicazione
più tradizionali, nuovi strumenti di
supporto alle aziende nella comunicazione digitale attraverso internet e
i social media”. Rossella Lucangelo,
Ceo di Pragmatika, sintetizza così il
2013 dell’azienda, attiva dal 2000
nel posizionamento e nel consolidamento della reputazione di imprese
e brand, che ha da poco trovato una
nuova “casa” negli ampi uffici di via
Rossella Lucangelo, Ceo di Pragmatika
38 FARE
Vittoria a San Lazzaro di Savena. “La
nostra missione rimane comunicare i
valori aziendali, costruendo intorno
ad essi riconoscibilità, reputazione
e consenso”, continua Rossella Lucangelo. “Pragmatika si pone come
partner globale per aiutare le imprese
a stabilire una relazione continuativa
con il proprio mercato, contribuendo
così al raggiungimento degli obiettivi
di business, senza trascurare il vero e
proprio cambiamento culturale dovuto all’impatto che i social network
stanno sempre più avendo sulla società. Questi strumenti, infatti, hanno aggiunto una nuova dimensione
alla comunicazione e rappresentano
un’opportunità da utilizzare in modo
consapevole, attraverso una strategia
ben definita che non sostituisce, ma
integra, la comunicazione tradizionale”, prosegue il Ceo di Pragmatika.
Punto di forza di Pragmatika, tra le
prime società ad ottenere la certificazione di qualità nel settore della
comunicazione d’impresa, estesa
poi anche alle attività di consulenza
strategica, è sicuramente il mix di
professionisti che la compongono,
combinando esperienze nei settori del giornalismo, del marketing e
della consulenza in strategie di comunicazione. Il concetto di team
sta alla base anche di Hunter Media,
la prima aggregazione di imprese in
ambito marketing e comunicazione.
Un progetto fortemente voluto da
Pragmatika e dalle altre tre aziende
fondatrici Mediamorphosis, Mollusco & Balena e Tecnostudi.
“Ora siamo in grado di presentarci
sul mercato con un’offerta alle imprese bolognesi a 360° che spazia dal
web marketing alla realtà aumentata,
dalla brand image all’e-commerce,
passando per le media relations. In-
somma una grande impresa che, per
una volta, ha base a Bologna e non
a Milano”, conclude Rossella Lucangelo.
LA SICUREZZA
SI APPRENDE ON LINE
CON SICURECO.COM
La tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro è un tema di
valore basilare e uno degli strumenti più potenti di prevenzione degli
infortuni è certamente la formazione dei lavoratori. Proprio su questa
materia si è recentemente espressa la
Giunta Regionale dell’Emilia-Romagna che, con la delibera n. 667 del 27
maggio scorso, ha recepito l’Accordo
Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2011 sui corsi di formazione
dei lavoratori, ai fini della realizzazione di progetti formativi sperimentali
in e-learning. Una modalità di formazione ancora poco conosciuta, ma
che trova già pronta Sicureco.com,
l’azienda di Casalecchio di Reno che
dal 1985 si propone come interlocutore qualificato per la gestione di tutte le tematiche tecnico-organizzative
inerenti la sicurezza e la salute del
lavoratore, la tutela dell’ambiente
esterno, la sicurezza delle informazioni aziendali e il processo di implementazione di sistemi di gestione
della sicurezza.
Il quadro normativo di riferimento
prevedeva già precisi obblighi per il
datore di lavoro anche in materia di
modalità di erogazione della formazione, tra le quali è prevista anche la
formazione a distanza (e-learning),
con specifici vincoli organizzativi e
tecnici. In questa prima fase di spe-
rimentazione la Regione ha deciso di
consentire la realizzazione di percorsi
formativi in e-learning anche per la
formazione specifica di lavoratori e
preposti appartenenti ai settori della
classe di rischio basso. Questa modalità di formazione garantisce dei
vantaggi importanti per le aziende
le quali eliminano i costi di trasferimento dei lavoratori nelle aule esterne e hanno sempre a disposizione il
progetto formativo, non essendo necessario un numero minimo di partecipanti per avviare il corso. Sicureco,
forte della sua consolidata esperienza
sulla formazione alla sicurezza basata
sul “saper essere”, cioè sulla capacità
del lavoratore di prevenire e affrontare le situazioni potenzialmente rischiose, è già in grado di realizzare
corsi personalizzati per ogni tipo di
esigenza aziendale.
MEZZO SECOLO DI METALLURGIA ALL’AVANGUARDIA
CON SINTERIS
Dalla lavorazione della polvere ferrosa alla realizzazione di componenti
con proprietà meccaniche elevatissime. È l’attività che Sinteris, azienda specializzata nella lavorazione
di particolari meccanici in acciaio
sinterizzato, porta avanti da 50 anni
nello stabilimento di Bentivoglio, in
provincia di Bologna. Un cammino
cominciato nel 1963, grazie all’intuizione del fondatore che puntò su
una tecnologia all’avanguardia nella
metallurgia delle polveri: la sinterizzazione. Il processo di trasformazione
inizia con la compattazione delle polveri dentro stampi al fine di ottenere
un prodotto che possa essere movimentato. Successivamente il prodotto viene riscaldato ad una temperatura inferiore a quella di fusione in
atmosfera controllata. La fase conferisce ai componenti le caratteristiche
meccaniche necessarie al loro utilizzo
finale. Nel corso di questi anni, si è
distinta per la realizzazione di una vasta gamma di componenti di nuova
concezione che trovano applicazione
nei diversi settori della meccanica
tra cui quello degli ammortizzatori,
ingranaggi per pompe olio, coppie
coniche, serrature ed elettro utensili.
Una produzione innovativa rivolta
in particolare al mercato delle auto
e delle moto, ma che l’azienda bolognese è riuscita a differenziare puntando anche ad altri ambiti, come ad
esempio quello idraulico.
“Ottenere un pezzo attraverso la
sinterizzazione anziché con altro
procedimento può avere vantaggi
economici importanti – spiega Salvatore Fedele, responsabile commerciale Sinteris – ovviamente è una tecnologia che si rivolge ai grandi numeri
perché attrezzare una macchina per
uno stampo richiede tempo e investimenti significativi. Il mercato di riferimento è quello dell’auto, che conosce bene questa tecnologia e quando
si rivolge a noi sa cosa aspettarsi”.
Sinteris, grazie all’esperienza maturata e tramite una struttura organizzata
in cui operano 65 dipendenti, contribuisce in maniera attiva allo sviluppo
di nuovi componenti supportando i
clienti fin dalla fase della progettazione e garantendo una consulenza
e una collaborazione attiva. Nella
filosofia dell’azienda di Bentivoglio,
inoltre, gioca un ruolo fondamentale
l’attenzione alla qualità del processo
produttivo, elemento tangibile e di
lunga tradizione. “Abbiamo investito
cercando di fare avere al cliente quello che la tecnologia esprime al meglio
riguardo al nostro tipo di lavorazione
– conclude Fedele – e questo ci ha
permesso di produrre componenti
impensabili fino a qualche tempo fa
sia da un punto di vista costruttivo
che realizzativo”.
LA RIVOLUZIONE
DEL SOFTWARE AZIENDALE
SI CHIAMA SOLAIR
Le soluzioni per il mondo del B2B
(business to business) sono, da oggi,
tutte italiane. E se si parla di qualità,
flessibilità e semplicità, non hanno
nulla da invidiare ai software più famosi del B2C (business to consumer)
come Google e Facebook. A firmarle
è Solair, innovativa start up italiana
per la quale i software per le aziende devono avere caratteristiche ben
precise: essere sempre più efficienti,
efficaci, competitivi e agili nel rispondere ai veloci cambiamenti dei
mercati, delle attività e del business.
Solair ha la sede principale in Italia,
una presenza diretta anche in Giappone e India e una struttura societaria integrata da una rete di partner a
livello mondiale. “Il software rivolto
al mondo B2C – spiega Tom Davis,
amministratore delegato di Solair – è
al passo con l’innovazione tecnologica e con le esigenze dei consumatori,
FARE 39
mentre quello del mondo B2B è rimasto immobile davanti al cambiamento. Noi introduciamo un’inversione di tendenza: anche le persone
in azienda hanno diritto a soluzioni
intuitive, di facile gestione e soprattutto accessibili a tutti. I benefici che
derivano dalla tecnologia non devono essere solo di pochi”. Nasce così
Solair PLM, che viene in aiuto alle
aziende di ogni dimensione per coordinare informazioni, risorse e processi, attraverso un sistema gestionale di
dati basato sul cloud. L’obiettivo è offrire uno strumento di semplice utilizzo e di facile configurazione. L’applicazione è disponibile in modalità
SaaS (Software as a Service), ovvero
erogata sotto forma di servizio da
infrastrutture remote ed esterne all’azienda e si compone di un insieme di
strumenti orientati all’integrazione
di tutte le fasi di gestione del ciclo di
vita del prodotto, dalla nascita dell’idea allo sviluppo del prototipo, dalla
definizione delle risorse necessarie
alla produzione in serie. “Per realizzare Solair PLM – fa sapere Valeria
Naldi, R&D Director di Solair – abbiamo messo insieme un team con
un’ampia gamma di competenze, dal
design all’engineering”. L’originalità
della soluzione Solair si è rispecchiata
anche nell’insolita location scelta per
il suo lancio, il Museo di Arte Moderna di Bologna. Gli intervenuti
Tom Davis, amministratore delegato
di Solair
40 FARE
alla presentazione hanno potuto effettuare anche una visita privata alla
collezione permanente della galleria
oltre che incontrare i “Pionieri”, un
gruppo di aziende dell’ambito manifatturiero che, in anteprima, ha potuto provare il software contribuendo così al suo sviluppo.
UMANA APRE UNA NUOVA
FILIALE A BOLOGNA
“Una nuova filiale, più accogliente e
spaziosa, in una città dove contiamo
moltissime e positive collaborazioni
sia con le persone che con le imprese
del territorio. Con questo ‘trasloco’
vogliamo offrire un contesto migliore a chi si rivolge ad Umana, in un
momento in cui affidarsi ad un’agenzia come la nostra significa accettare
la ‘buona flessibilità’, indispensabile
per essere competitivi nel mercato
odierno”. Maria Raffaella Caprioglio,
Presidente dell’Agenzia per il lavoro
Umana, commenta così l’apertura della nuova sede di Bologna in
Via Brugnoli 13 che, dal 24 giugno
scorso, ha sostituito l’ufficio di Via
Mascarella. “L’apertura della nuova
filiale è una conferma dell’impegno
e dell’attenzione che Umana riserva
alla realtà bolognese, alle nostre imprese clienti e a tutti coloro che ogni
giorno si rivolgono a noi, in particolar modo i giovani, che rappresentano il 42% delle persone impiegate
da Umana, in tutti i settori professionali”, continua il Presidente di
Umana. L’agenzia per il lavoro spiega che l’occupazione giovanile è una
delle priorità del nostro Paese, come
dimostra anche l’interesse per lo strumento dell’apprendistato che, nelle
intenzioni degli ultimi governi, do-
La nuova filiale di via Brugnoli
vrebbe diventare il canale privilegiato
per l’ingresso dei giovani nel mondo
del lavoro: tuttavia, la complessità di
questo strumento ne ha finora frenato l’utilizzo. Per agevolare le imprese
intenzionate ad assumere un apprendista, è stata introdotta la possibilità
di fare ricorso all’apprendistato attraverso la somministrazione di lavoro.
“Permettere alle aziende di ricorrere
tramite la somministrazione all’apprendistato ha, in un certo senso,
‘flessibilizzato’ questo strumento”,
prosegue Caprioglio. “In questa
modalità, l’apprendista è assunto da
Umana a tempo indeterminato, alleggerendo così l’azienda di tutta la
gestione burocratica rappresentata
dalla pianificazione del percorso e del
piano formativo individuale, dalla
verifica dei requisiti, dall’attivazione
e gestione del percorso di apprendistato e supporto nel tutoraggio. Così
l’utilizzo dell’apprendistato, solitamente complesso, diventa molto più
lineare. Per presentare alle imprese
questa possibilità, abbiamo realizzato l’opuscolo ‘Apprendistato – Flessibilità evoluta per aziende reattive
al cambiamento’, distribuito in occasione dell’evento di Unindustria
Bologna FARETE, di cui Umana è
partner”, conclude Caprioglio.
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FARE 41
Potresti rinunciare
alla posta elettronica?
Rinuncia alla posta elettronica. Proprio così, elimina l’indirizzo
parte del problema è dovuto al fatto che si tratta dello strumen-
e-mail dal tuo biglietto da visita e dal sito web e incoraggia i tuoi
to di comunicazione cui tutti noi ci rivolgiamo quando abbiamo
interlocutori a chiamarti al telefono.
qualcosa da dire, spesso senza nemmeno pensare se si tratti
del mezzo più appropriato per raggiungere il nostro obiettivo o
Visto che siamo regolarmente sepolti da montagne di e-mail (per
adatto per trasferire quel determinato messaggio.
lo più irrilevanti), bisogna dire che questa proposta risulterà ai
più alquanto accattivante, anche se un po’ radicale. Provate ad
Quindi, in un mondo senza e-mail (o almeno senza così tante
immaginare un giorno in cui poter iniziare il proprio lavoro senza
e-mail), quali potrebbero essere le modalità di comunicazione
doversi prima far strada in una casella di posta traboccante.
alternative?
Niente più annunci impersonali rivolti a tutta l’azienda, né e-
1. Usare il telefono: sì, davvero. Oggigiorno passiamo tanto di
mail di risposta ricevute in quanto uno dei tanti destinatari in
quel tempo a scrivere e-mail che sembra ci faccia quasi paura
copia. Niente più tempo perso per dare risposte a richieste di
parlare alla gente. Il semplice atto di prendere in mano il telefo-
informazioni facilmente reperibili in autonomia. Fine alla posta
no e parlare con tre persone diverse ogni giorno può determina-
indesiderata e alla marea di newsletter che non ricordi neanche
re una notevole differenza nel modo di fare business. È un ottimo
di aver sottoscritto.
modo per ricordare alla gente che esisti, per spingerli a fare un
ordine, prendere una decisione oppure ottenere una risposta
immediata ad una domanda che, altrimenti, potrebbe rimanere
irrisolta per mesi nella casella postale.
2. Inviare SMS e Messaggi istantanei: l’uso degli SMS è indicato
quando vuoi essere breve e diretto. ‘Hai tempo per un incontro
questa mattina?’, ‘Quando ti sarà possibile leggere il rapporto? ‘, e
altre domande simili che servono solo per mantenere vivo il contatto. È un mezzo di comunicazione efficace anche per persone
estremamente impegnate, che non hanno il tempo di leggere
“montagne” di posta. Ci sono colleghi che raramente rispondono ad un’e-mail, ma replicano quasi istantaneamente a un sms.
Il segreto è scoprire chi, nel tuo team o nella rete più ampia di
contatti, preferisce rispondere a sms o a messaggi istantanei e,
di conseguenza, adattare il tuo modo di comunicare.
Dietro questo suggerimento piuttosto estremo si cela un messaggio fondato. Naturalmente, l’e-mail ha la sua importanza, ma
3. Accedere a piattaforme “Social” interne: un numero crescen-
non c’è dubbio che, se irrompe in modo incontrollato, diventa
te di aziende è ormai giunta alla consapevolezza che l’utilizzo
un impaccio allo svolgimento di qualsiasi altra attività. Buona
interno dei social network può facilitare la comunicazione e
42 FARE
ICT, motore per l’innovazione
rubrica a cura di ReteICT
no ad un tavolo per venirne fuori. Ma quando questo non è possibile, Skype (o strumenti simili di conference call) può essere
un’ottima alternativa. Ognuno ha la possibilità di dire la propria,
c’è meno rischio di fraintendimenti dovuti all’interpretazione
sbagliata del tono di una e-mail ed è molto più facile trovare un
accordo e risolvere la questione una volta per tutte.
aiutare le persone a collaborare in modo più efficiente. Queste
piattaforme social offrono alle persone un ambiente virtuale in
cui collaborare e condividere idee e informazioni. Contribuiscono a velocizzare la realizzazione di progetti condivisi e a rendere
per i dipendenti più facile individuare gli interlocutori più adatti
a rispondere alle proprie domande. Le piattaforme social inter-
5. Comunicare su un Blog: se, per il tuo lavoro, hai bisogno di comunicare con un gran numero di persone, un blog può essere un
ottimo modo per tenere tutti aggiornati. È meno formale di una
e-mail, si può rendere graficamente piacevole e, se si trova il
giusto tono, può essere un’efficace opportunità per coinvolgere
le persone e coltivare il loro interesse per ciò che stai facendo.
Si tratta di un ottimo modo per costruire una comunità intorno
a te ed al tuo business, ottenere sia feedback sul tuo lavoro,
sia nuove idee con le quali rinnovare il tuo modo di agire e di
pensare.
ne, inoltre, contribuiscono a rendere il “confronto” un processo
continuo a cui tutti possono partecipare, piuttosto che un evento occasionale, aperto solo a pochi eletti.
4. Parlarsi via Skype: abbiamo avuto tutti esperienza di casi in
cui nel tentativo di risolvere un problema si finisce in uno scambio continuo e ricorsivo di e-mail senza mai riuscire a trarre una
Cosa ne pensate? Ritenete ancora che sia impossibile vivere
senza le e-mail?
Erika Lucas, Vincenzo Valente
Cezanne HR
www.cezannehr.it
conclusione. Nel mondo ideale, le persone si riunirebbero attor-
FARE 43
FARETE 2013
44 FARE
1
Farete
FARE 45
Le immagini di queste pagine sono di
Francesca Aufiero e Giacomo Maestri
C’è voglia di FARETE
Il 16 e 17 settembre al Caab è tornata la due
giorni delle imprese di Unindustria Bologna.
Con una partecipazione da record.
“Il mio modello di business sono i
Beatles. Si bilanciavano l’uno con
l’altro e il totale era più grande della
somma delle parti. E’ così che vedo
gli affari: le cose migliori non sono
mai fatte da una sola persona, ma da
un gruppo”. Si potrebbe riassumere
con queste parole di Steve Jobs il senso di Farete 2013, la due giorni delle
imprese organizzata da Unindustria
Bologna in collaborazione con Legacoop, che il 16 e 17 settembre ha
portato sotto uno stesso tetto – quello del Centro Agro Alimentare di Bologna – oltre 400 aziende espositrici,
500 stand (300 in più rispetto all’anno scorso) e 10 mila visitatori (oltre
3.000 in più rispetto al 2012), per un
totale di 2.300 incontri b2b fissati
tramite agende elettroniche, e un numero incalcolabile di strette di mano.
A Farete “le forze positive e produtti-
46 FARE
ve di Bologna fanno massa critica, si
confrontano, studiano insieme nuove opportunità di business”, come
ha detto il Presidente di Unindustria
Bologna, Alberto Vacchi, al termine
della sua relazione durante l’Assemblea Generale dell’Associazione, che
anche quest’anno si è svolta all’interno di Farete. In raccordo con l’Expo
2015 di Milano, l’Assemblea 2013
è stata dedicata all’agroalimentare:
un settore che a Bologna conta circa 10.780 unità locali, oltre 23.100
addetti e un export di 424 milioni di
euro. In altre parole, una “città dentro la città” vocata esclusivamente
alla produzione e alla distribuzione
di prodotti agroalimentari.
Ad evidenziare la forza di questo
settore, in una tavola rotonda dal titolo “L’innovazione nel food”, sono
intervenuti tre ospiti d’eccellenza:
di Elena Boromeo
Paolo De Castro, Presidente della
Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo; Oscar Farinetti,
imprenditore “visionario”, torinese
e creatore della catena Eataly; Luke
Johnson, imprenditore inglese, già
presidente di Channel 4 Television
Corporation, noto per aver portato
al successo Pizza Express, la catena di
ristoranti che oggi conta 400 punti
vendita in tutto il mondo. Le conclusioni dell’Assemblea sono state
invece affidate al Vice Presidente di
Confindustria, Gaetano Maccaferri,
che ha ricordato gli impegni dell’Associazione a Roma, spronando al
tempo stesso le amministrazioni locali perché diano vita ad una “nuova
primavera delle infrastrutture”.
Sempre in tema di cibo, Farete 2013
ha ospitato l’iniziativa solidale promossa dall’associazione “Stop Hun-
1
ger Now”, che ha coinvolto in prima
persona gli ospiti dell’Assemblea nel
confezionamento di 10 mila razioni
di cibo (offerte da Unindustria) per
i bambini a rischio denutrizione di
vari Paesi del mondo. A dare l’esempio, impacchettando le prime razioni insieme ai volontari, sono stati il
Vice Presidente Maccaferri, il Sindaco Virginio Merola e il Presidente
Vacchi.
Nel pomeriggio di lunedì, invece, la
due giorni delle imprese è entrata nel
vivo, trasformando il Caab in una
grande officina di opportunità, tra
incontri, eventi e workshop (40 in
totale nelle due giornate). Alle 15 è
stata la volta dello Startup Meetup,
l’iniziativa organizzata in collaborazione con Fondazione Italia Camp,
che ha visto la partecipazione di 11
startup. Ad aprire i lavori è stato il
Direttore Generale di Unindustria
Bologna, Tiziana Ferrari, che ha
ricordato l’impegno diretto dell’Associazione nella crescita delle startup
attraverso la società Alma Cube.
L’imprenditoria femminile è stato il
tema al centro del Brainstorming
Lounge, che ha visto la partecipazione di Sarah Craddock Morrison,
Console Generale Usa del Consolato di Firenze, Elizabeth Robinson,
500
stand
oltre
10.000
visitatori
Co-founder di Nicox, Elena Favilli,
Founder e Ceo di Timbuktu e Annalisa Balloi co-fondatrice e amministratore delegato di Micro 4 You.
Quest’anno, inoltre, Farete ha ospitato una delegazione internazionale
di imprese: 15 aziende manifatturiere
alla ricerca di potenziali partner commerciali, provenienti da diversi mercati esteri. Nel dettaglio, quattro dal
Marocco, tre dalla Polonia, una dalla
Slovenia, una dal Sud Africa, tre dalla
Turchia, tre dall’Ucraina.
Giornata densa di eventi anche martedì 17, quando negli spazi del Caab
c’è stata la presentazione in anteprima di Expo 2015 con Marina Geri,
Direttore Marketing e Commerciale
del Padiglione Italia, e Beatrice Tagliatesta della Direzione Marketing
e Commerciale del Padiglione Italia.
Secondo le stime degli organizzatori,
nella manifestazione milanese sono
previsti 20 milioni di visitatori, oltre
Farete
2.300
incontri b2b
130 Paesi partecipanti, con circa 4,8
miliardi di euro di ritorni attesi per
il turismo in Italia. Sarà una grande
opportunità per le imprese italiane:
da gennaio 2014, infatti, ci saranno
100 cantieri attivi. “E’ un’occasione
per fare sistema e rete in un Paese
che di solito è frammentato. Tant’è
che le Regioni non si presenteranno
una per una, ma verranno unite in
una mostra che farà percorrere tutta
l’Italia senza frammentazioni”, ha dichiarato Marina Geri.
I talenti bolognesi della comunicazione si sono invece dati appuntamento a ComBO, Bologna comunica, che in occasione di Farete ha
organizzato un ciclo di workshop
per offrire al pubblico dei Ceo, dei
direttori marketing e dei responsabili
comunicazione delle imprese del territorio, spunti, idee e riflessioni sulla
capacità della comunicazione di affermarsi come asset strategico in gra-
FARE 47
do di costruire reputazioni e relazioni
durature con mercati, comunità di
business e stakeholders, in Italia e nel
contesto internazionale.
Infine, l’edizione 2013 di Farete si è
conclusa con un convegno sul tema
“Pericoli e opportunità: alla ricerca
di un capitalismo sostenibile”, promosso dai Giovani Imprenditori di
Unindustria Bologna, con dei relatori d’eccellenza. Ha aperto i lavori
Gian Guido Riva numero uno dei
Giovani Imprenditori bolognesi, per
poi lasciare la parola a Mario Mazzoleni, Professore di Economia Aziendale presso Università di Brescia e
Università di Bologna/Forlì.
Alla tavola rotonda hanno partecipato Angelos Papadimitriou, Amministratore Delegato Coesia Spa;
Veronica Guerrieri, Professoressa di
Economia presso University of Chicago Boots School of Business; Nino
Lo Bianco, Presidente Business Integration Partners; Andrea C. Bonomi,
Fondatore Investindustrial e Presidente Gruppo BPM, Pietro Colucci,
Presidente e AD Kinexia; Stefano
Zamagni, Professore di Economia
Politica, Università di Bologna; Luigi
Abete, Presidente BNL; Fabio Roversi Monaco, Presidente Banca IMI e
Presidente Genus Bononiae, Musei
nella Città.
Le conclusioni sono state affidate al
Presidente Giovani Imprenditori di
Confindustria, Jacopo Morelli. Infine, il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, ha preso la parola sul palco per chiudere l’edizione
2013 di Farete.
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48 FARE
FARE 49
50 FARE
2
Farete
Pubblichiamo in queste pagine alcuni
estratti della relazione del Presidente
“La politica ascolti
l’economia reale”
di Alberto Vacchi
Quest’anno la nostra Assemblea
Generale Pubblica deve essere l’occasione per un confronto diretto tra
i vari attori del mondo economico
e imprenditoriale, le Istituzioni e la
città tutta sul tema delle politiche industriali. Da troppo tempo ci siamo
fermati, abbiamo perso quella spinta
propulsiva che ci ha portato in passato ad essere tra le prime economie
moderne nel mondo, proprio per la
nostra capacità di far impresa, di far
industria.
Ancor oggi l’Italia, nonostante la stasi nella crescita economica, che si è
aggravata in questi ultimi anni, resta
la terza economia d’Europa e nel sistema manifatturiero impiega quasi
dieci milioni di addetti.
Questo significa che abbiamo ancora
un sistema vitale, sofferente per questioni interne ed esterne in gran parte conosciute, ma vitale. Da questo
dobbiamo ripartire!
I segnali di ripresa che stiamo agganciando, a fatica, vanno letti positivamente, anche se avremmo bisogno
di ben altri numeri per sentirci più
sicuri. È dunque tempo che un serio dibattito sul destino industriale
del nostro Paese debba essere messo
all’ordine del giorno nella agenda
della politica, in tutti i tavoli di lavoro, e non solo come tema ricorrente
nei media. Il nostro modello industriale, le sue peculiarità, le sue spinte
creative, sono state in passato la chiave della nostra fortuna nel mondo.
In un mondo che certamente è cambiato, di cui forse non abbiamo seguito con sufficiente attenzione le dinamiche, appesantiti come siamo da
modi superati di pensare, di mettere
FARE 51
in relazione gli attori di casa nostra,
perdendo tempo prezioso nella competizione globale, che non fa sconti.
Sono state le posizioni di rendita,
le politiche deboli, il poco controllo sulla spesa pubblica, le istituzioni
lontane dai cittadini in molte aree del
paese, i conflitti strumentali anche su
proposte realistiche per restare competitivi, che ci hanno messo in una
categoria più bassa di quella che potremmo facilmente meritare.
Forse siamo ancora in tempo, dipende ancora una volta da noi, dal modo
in cui vogliamo considerare il fare,
riprendendo uno slogan del governo
di Enrico Letta.
Dipende dalla volontà reale di voler avviare una fase di riforme che
52 FARE
ci consentano di vivere in un Paese
rimodellato e consapevole della necessità di stare tra i virtuosi, non per
mero orgoglio nazionale, che non
guasta, ma perché la competizione
non assegna premi a chi non sta nel
podio.
Il fare, nel rispetto delle regole, deve
tornare ad essere un merito, ed il merito deve tornare ad essere al centro
della attenzione, senza sconti per parenti ed amici.
Si tratta di una discussione non semplice, che chiama in causa l’intera
classe dirigente, compresa quell’imprenditoria, industriale e no, che
accanto a innumerevoli capitoli di
straordinario successo ha scritto anche pagine ingloriose.
Per dare spunti da cui partire, basandomi su quanto ho raccolto nel confronto continuo con i nostri associati
e per facilitare il dibattito con i molteplici interlocutori, vorrei ripetere
un concetto chiave, apparentemente
scontato: l’impresa per chi investe e
rischia e per chi ci lavora è il luogo
dove si produce ricchezza per il privato e per il pubblico, è la sede della
realizzazione professionale, della crescita personale e della integrazione
sociale.
L’impresa stimola la creatività, lo spirito di iniziativa, il lavoro di squadra,
la voglia di costruire a poco a poco
un mondo migliore, anche come
somma virtuosa di spinte egoistiche
che se regolate da buone politiche di-
ventano bene comune.
E’ questa “voglia di fare” che ha permesso ai nostri Colleghi emiliani colpiti dal terremoto del 20 e 29 maggio
2012 di rialzarsi all’indomani della
tragedia, dimostrando a tutti come
sia possibile ripartire contando solo
sulle proprie forze. A questi colleghi che hanno dato prova di tenacia
e coraggio in uno dei momenti più
duri della storia recente del nostro
territorio, e che oggi rappresentano
un esempio di rinascita e speranza
per tutto il Paese, voglio rivolgere un
caloroso applauso.
Ho più volte lanciato questo messaggio, ma come emiliano e come
Presidente di Unindustria ritengo
doveroso tornare su questo esempio,
usandolo come stimolo per ricordare
a tutti che con lo spirito giusto si può
ripartire anche dalle macerie.
Tornando al tema centrale del fare
impresa
Dovrebbe suggerirci qualcosa il fatto
che gli Stati Uniti, per anni dipinti
come una potenza ormai in disarmo
industriale, abbiano repentinamente
rimesso al centro la loro manifattura,
con l’intento di competere per produttività non solo con la Germania
o il Giappone, ma anche con i Paesi
emergenti. E persino la vecchia Europa, facendo i conti con 20 milioni
di disoccupati, si sta convincendo ad
alzare il tiro, ponendosi obiettivi di
crescita del settore manifatturiero,
scelta decisiva anche in termini di
mantenimento della coesione sociale.
Non voglio certo assumere ruoli politici che non ho, ma debbo dire che
con i colleghi imprenditori ci chiediamo costantemente cosa potrà fare
l’Italia, in questo quadro articolato.
Il nostro interesse per la qualità del-
le politiche di governo è doveroso e
forte, come cittadini, ma, soprattutto
come imprenditori.
Investire dove la presenza dello Stato significa iper-regolamentazione
e insieme mancanza del rispetto del
diritto da parte dello stesso, diventa
un atto di fede, non una scelta razionale. Razionale potrebbe essere
invece rivolgersi altrove, ma non
dimentichiamo che sarebbe la contraddizione più vistosa rispetto alla
nostra missione di imprenditori del
territorio.
La tentazione può essere forte. Magari solo pochi chilometri oltre i confini nazionali, ma in altri mondi dove
burocrazia più semplice e fisco meno
oppressivo attraggono anche piccole
e medie imprese e perché no grandi
marchi.
La deindustrializzazione è anche
questa: silenziosa, subdola, a portata
di mano, e questa tendenza interna
s’accoppia a quella per la quale i Paesi
forti “emergenti”, oltre quelli storici
della vecchia economia, guardano
all’Italia come ad un mercato dove
fare shopping a prezzi di saldo, magari con il solo scopo di eliminare
concorrenti.
La questione industriale ha certo
molte facce. L’unica cosa che l’Italia
non può permettersi è negare l’evidenza delle troppe debolezze, non
compensate dalle nostre capacità
storicamente riconosciute. Prendiamone atto, ne prenda atto la politica.
I decisori ascoltino di più chi vive l’economia reale, imprese e mondo del
lavoro, assumano decisioni che indirizzino le istituzioni pubbliche ed il
sistema bancario verso un rinnovato
spirito di servizio, un rinnovato impegno della funzione pubblica per gli
spazi in cui la ricchezza si crea.
Noi penseremo a produrre ricchezza
e gettito fiscale.
So che non si può generalizzare e che
l’Italia, purtroppo è tante Italie, ma
sono fiero che i nostri territori regionali siano risultati i più virtuosi per
fedeltà fiscale, non siamo perfetti,
operiamo in un sistema precario, ma
cerchiamo di fare il massimo.
Ma solo se riusciremo a restare sui
mercati, a convincere gli investitori
che da noi è possibile remunerare i
capitali messi in gioco potremo rimanere virtuosi.
Situazione economica generale
All’orizzonte anche per l’Italia si profilano alcuni segnali di ripresa, seppure deboli, meno forti che altrove
in Europa. E’ evidente come le prospettive di instabilità politica anche
generate dalle continue conflittualità
internazionali, che vedono il Mediterraneo teatro centrale, generino
effetti negativi sulla ripresa.
Abbiamo bisogno di stabilità, a tutti
i costi. La speculazione si tiene lontano dai punti di forza, cerca selettivamente le debolezze. Non sono certo
aspetti che debbo spiegare io, ma lo
spread alto genera panico, il panico
richiede misure urgenti, cure da cavallo, che poi possono far danno.
Il quadro politico e le imprese
L’impresa è il motore del lavoro per
eccellenza. Ed il lavoro, a sua volta,
è la condizione che sta alla base del
diritto di tutti i cittadini ad una vita
dignitosa. La Costituzione Italiana
riconosce il lavoro come pilastro del
nostro modo di essere una Repubblica, un Paese moderno e democratico.
Ebbene, io credo che un Paese che
si definisce fondato sul lavoro debba
avere come obiettivo prioritario quel-
FARE 53
lo di sostenerne la fonte principale di
occupazione: l’impresa. Lo prevede,
ancora una volta, la Costituzione,
quando all’articolo 4 recita: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini
il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo
diritto”.
Sia chiaro che tutto il nostro rispetto di imprenditori va anche per chi
lavora per far funzionare il sistema
pubblico, dalla scuola, agli ospedali, alla sicurezza di tutti noi. Ma in
questa occasione è per me doveroso
riportare al centro della attenzione
il lavoro dell’impresa privata, quello
dei suoi lavoratori, perché è lì che si
genera principalmente la ricchezza di
una nazione che non dispone di risorse primarie consistenti.
Una fiscalità eccessiva, naturalmente
sulle spalle dei contribuenti noti, una
burocrazia sproporzionata, una sostanziale assenza di misure economiche incisive, il tutto per la distrazione
generata nella politica dalla troppa
autoreferenza, dalla troppa attenzione alla cura dei rapporti tra i gruppi
di potere, hanno fatto sì che il nostro tessuto produttivo, storicamente
vivace e dinamico, si sia progressivamente indebolito.
E questo, paradossalmente, proprio
nel momento in cui l’Italia avrebbe
più bisogno delle sue imprese, perché
il rilancio della nazione è legato alla
capacità di tornare a crescere.
Credito
Banche e imprese: i prestiti concessi
sono pochi e costosi. Già un anno
fa avevamo sottolineato la necessità
di sostenere lo sviluppo delle imprese attraverso appropriate politiche
bancarie. Oggi devo constatare con
rammarico che il rapporto banca/im-
54 FARE
presa si è ulteriormente deteriorato.
La carenza di credito sta riducendo
la liquidità delle imprese al punto da
mettere a rischio le attività di molte
aziende anche sane, che sono riuscite ad avere ordinativi da onorare. Il
nostro sistema bancario, che pure
all’inizio della crisi si era dimostrato
più solido degli altri, sta mettendo a
nudo una serie di criticità che vanno
affrontate tutte ed al più presto. Tra
queste emerge l’incapacità, sempre
più evidente, di selezionare le aziende
meritevoli di finanziamento. E’ troppo facile dire di no a tutti.
Pressione fiscale e burocrazia
Purtroppo nel 2013 abbiamo dovuto registrare un altro record negativo, oltre al tasso di disoccupazione:
quello relativo alla pressione fiscale.
Secondo l’Istat è pari al 39,2% nel
primo trimestre del 2013, e al 44,4%
nella proiezione annuale. Cifre che
offrono all’Italia il primo posto sul
podio europeo.
Siamo ormai stanchi di ripetere da
anni che si deve abbassare il cuneo
fiscale per generare effetti positivi
immediati sull’occupazione e sulla
domanda interna.
Esiste però un’altra grande zavorra
che ostacola la vita e la possibilità di
crescita delle imprese: la burocrazia.
È stato calcolato che ogni anno, le
piccole e medie imprese spendono
31 miliardi di euro per le pratiche
burocratiche, l’equivalente del 2%
del Prodotto interno lordo del Paese,
che corrisponde ad una spesa media
di 7.000 euro per azienda.
È una cifra sbalorditiva che si commenta da sé.
E’ un altro tassello del mosaico che
rappresenta il peso della cosa pubblica, sulla vita delle imprese.
Da anni stiamo ripetendo che siamo
un Paese di piccole e piccolissime
imprese, ed ancora dopo decenni
di accorati appelli siamo al punto
di partenza; sembra non esserci una
percezione corretta del ruolo della
piccola impresa, anche come tessuto
per i grandi sistemi industriali. Non
una legge ad hoc, non una facilitazione dedicata alla micro impresa. Siamo stanchi di sentire luoghi comuni,
senza proposte concrete.
Sblocco pagamenti PA
Un aspetto positivo degli ultimi 12
mesi è stato lo sblocco dei Pagamenti
della pubblica amministrazione avviato lo scorso aprile, e che ha messo in campo 20 miliardi di euro di
risorse per quest’anno e per il prossimo. È soltanto una prima tranche
di pagamenti, a fronte di un ammontare complessivo di gran lunga superiore, ma che comunque concederà
una preziosa boccata d’ossigeno alle
aziende che vantavano crediti verso la
pubblica amministrazione. Ci aspettiamo che nei mesi a venire tutti gli
impegni presi dagli enti pubblici nei
confronti delle aziende possano essere onorati.
Scenario economico locale
Anche il tessuto produttivo del nostro territorio, storicamente ancorato
all’economia reale, è in forte sofferenza. I dati della Camera di Commercio di Bologna ci dicono che nascono molte meno imprese di quelle
che muoiono. Parliamo di una media
drammatica di 6 imprese al giorno
che chiudono (tra liquidazioni e cessazioni) nella nostra provincia. Ma il
vero problema non è solo nella quantità, bensì nella qualità dei soggetti
economici che vediamo estinguersi.
SCONTO SULLE QUOTE ASSOCIATIVE:
“UN GESTO DI DOVEROSA VICINANZA
ALLE NOSTRE IMPRESE”
Una riduzione straordinaria del contributo associativo pari a 1,6 milioni di euro, quasi il 20% del gettito
associativo annuo, da spalmare tra il 2013 e il 2014,
per aiutare le imprese in un
momento di straordinaria
difficoltà.
L’ha annunciata il Presidente di Unindustria Bologna,
Alberto Vacchi, al termine
della relazione con cui ha
aperto i lavori dell’Assemblea Generale nell’ambito
di Farete 2013. “Una scelta
che, ne siamo consapevoli,
non cambierà i bilanci delle
nostre aziende, ma che vuole essere un gesto di doverosa vicinanza alle migliaia di colleghi i quali nono-
Tra quelle 6 aziende ci sono molte
imprese strutturate, che hanno una
reale capacità di fare. Alcune di queste rappresentano pezzi pregiati della
nostra storia industriale; imprese che
al nostro territorio, negli anni passati, hanno dato occupazione e ricchezza, e che oggi, non vanno più avanti.
Chi riesce ad agganciare la domanda
estera, superando almeno il 60% di
quota esportata, si mantiene competitivo. Al contrario, chi si rivolge solo
al mercato interno, per lo più soffre e
poi muore. È questo lo scenario che
si sta delineando con sempre maggiore nettezza.
Ma un tessuto produttivo a due velo-
stante tutto hanno tenuto duro, dando prova di coesione
e capacità di far squadra in un contesto nazionale in cui
è difficile fare impresa”,
spiega Vacchi. Nel dettaglio, il Consiglio Direttivo
ha deliberato all’unanimità
di proporre agli associati
una riduzione contributiva
pari all’ultimo bimestre del
2013. A chi ha già integralmente versato le quote del
2013 sarà tagliato un sesto
della quota contributiva annua 2014, nel versamento di
gennaio 2014 (per i dettagli
rivolgersi a [email protected])
cità mette a rischio la coesione sociale
di un territorio. Le imprese bolognesi stanno facendo del loro meglio per
difendersi; stanno imparando a mettersi in gioco, anche aggregandosi.
Gli imprenditori stanno crescendo
nella qualità delle loro strategie, ma
ci vuole un tessuto sociale e politico
su cui appoggiare tutto questo.
Città Metropolitana
Su questo tema, più volte dibattuto, è necessario portare avanti quel
processo di riordino istituzionale e
di razionalizzazione degli enti che il
momento storico richiede, e di cui
tutti sentiamo l’esigenza. Nel nostro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
territorio la via è già tracciata e porta
verso la Città Metropolitana. Il 2014
sarà l’anno della sua istituzione. E’
necessario che dal Governo centrale
arrivi un indirizzo chiaro, è necessario portare a compimento la riforma,
lasciandosi alle spalle l’inerzia che ha
caratterizzato i mesi scorsi. Mettiamo
a sistema le nostre competenze ed i
nostri obiettivi, affinché la Città Metropolitana di Bologna possa poggiare su basi solide e offrire sin da subito
i suoi vantaggi: servizi unificati, regole certe, semplificazione della governance. Facciamo di questo territorio
un sistema connesso e armonizzato,
in grado di catalizzare le spinte vitali
FARE 55
LA CARTA SI FA INTELLIGENTE
Come la carta stampata ci guida
nell’esplorazione dei nuovi ambienti
digitali (Mobile) interagendo con essi
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che arrivano dal tessuto produttivo
e la domanda di servizi virtuosi che
viene dalla società, senza per questo
aumentare la spesa.
In questi aspetti abbiamo la fortuna
di disporre di amministrazioni locali,
tra le più virtuose se comparate con
il resto del Paese, ma a cui dobbiamo
chiedere di più.
Giochiamo ancora una volta il ruolo di territorio “pilota”, capace di
innovare e di tracciare la strada per
le altre realtà geografiche del Paese.
Torniamo ed essere il laboratorio politico che tante volte si è dimostrato
un asso nella manica per la crescita
del Paese tutto. Molti non sanno che
una macchina montata nei nostri territori, con gli stessi disegni, gli stessi
materiali, non è la stessa fatta altrove; senza dimenticare che il nostro
territorio ha sempre prodotto idee
e progetti di grande rilevanza industriale ed applicativa e ha formato
professionalità di primissimo livello
internazionale. Lo sviluppo scientifi-
co e tecnologico per essere più competitivi nei prodotti e nei processi, è
patrimonio di chi detiene brevetti,
ma di fatto è anche capitale immateriale patrimonio dell’epoca in cui
viviamo, di fatto un bene collettivo
diffuso.
Università
Nell’apertura di Bologna verso il resto del mondo dobbiamo riconoscere
il ruolo strategico che ha avuto e che
sta avendo tutt’ora l’Ateneo. Non
guardo le classifiche mondiali, molto tagliate su modelli anglosassoni,
che ci hanno riempito di parametri e
modelli nelle letture estive, e che comunque, con tutti i limiti, ci possono
far riflettere. Attrarre gli studenti più
bravi in un percorso virtuoso e trattenerli, garantendo un futuro ai più
meritevoli, è un importante obiettivo
da raggiungere, attraendo anche cervelli da fuori se supermeritevoli.
Come Unindustria Bologna abbiamo
dato vita ad una società di capitale
con l’Università: Alma Cube, una
sorta di “culla” delle start-up, dove,
insieme, si accompagnano giovani talenti provenienti dall’ambito accademico in un percorso imprenditoriale
di successo. È importante che Industriali e Università si alleino per dare
vita a un progetto di questo tipo,
dove il rischio d’impresa è condiviso.
Tocca comunque anche ai giovani
scommettere sul proprio futuro. Ci
vuole più audacia. Ci vuole una vera
rivoluzione culturale nel definire una
carriera di successo. Non abbiate il
timore di lasciare la vita accademica,
per investire sul vostro talento come
imprenditori delle vostre idee, delle
vostre competenze.
Nella società dell’informazione è facile formare reti, restare in contatto
con i propri mondi di origine, stare fuori dall’Università rimanendo
dentro attraverso un flusso costante
e reciproco che renderà un servizio
anche ai vostri docenti, avvicinandoli
alla realtà del mercato, e regalando
al mercato stesso il respiro
della formazione di base, del
pensiero indipendente e creativo che possiamo trovare
nell’Accademia.
Nuovi investitori
Un altro segno vitale a livello locale è dato dalle nuove
forze imprenditoriali, che
sono giunte sul nostro territorio negli ultimi dodici
mesi, e che giungeranno
nell’immediato futuro, nonostante tutto.
Si tratta in parte di singoli imprenditori, in parte di
grandi gruppi che hanno investito oltre 500 milioni di
euro di valore, con impegni
58 FARE
futuri ancora più importanti, salvaguardando un’occupazione di oltre
7.000 persone.
Grazie all’arrivo di queste forze la città ha avuto nuova linfa e si è arricchita di competenze umane, uscendone
più ricca in termini di modelli di impresa e di relazioni sindacali.
E guardando avanti, nella lista delle
cose da fare e che potrebbero accrescere occupazione e consumi, tra i
tanti progetti che sono al nastro di
partenza vorrei citare l’ambiziosa sfida di Fabbrica Italiana Contadina, da
realizzare proprio al Caab. È un progetto di respiro internazionale che a
regime potrebbe diventare un polo
di attrazione importantissimo per il
nostro territorio.
Il ruolo delle aziende globali
Le aziende globali sono una risposta
alla debolezza dei governi, e forse
hanno anche generato l’indebolimento delle politiche nazionali. Talvolta possono attuare politiche che
incidono sui mercati, sulle scelte dei
consumatori: dispongono di maggiori risorse dei governi e hanno denaro
che possono investire con rapidità
per fronteggiare gli effetti inattesi di
quelle politiche che loro stesse indirizzano attraverso il mercato.
Le aziende globali in gran parte stanno spingendo il mondo, e non sono
sole: dietro loro un esercito di migliaia di piccole e medie imprese sta
percorrendo la stessa strada. Penso
che nella nostra politica industriale
dovremo considerare un nuovo tipo
di leadership, quello delle imprese
globali, che debbono trovare spazio
nel disegno industriale italiano, scoprendo i vantaggi di investire in Italia. Certo le regole europee dettano il
passo, ma partendo da quei paletti,
dobbiamo essere più attrattivi, più
virtuosi.
In questo grande affanno noi possiamo parzialmente tirare un respiro
di sollievo, perché abbiamo interi
territori e reti di imprese, agganciate
saldamente in filiera, che si muovono
come un unico interlocutore, noi siamo già proiettati nel mondo globale.
Le aziende globali sono infatti attente alla presenza di identità e di
modelli locali di successo, proprio
perché percepiscono l’esigenza di
specificità da integrare nei sistemi di
scala mondiale.
Un’impresa nasce da una serie di
circostanze mai uguali e ripetibili:
ognuna ha il proprio DNA, unico,
inconfondibile, diverso da tutte le
altre; questo è un valore da integrare
se ben evidenziato e percepibile dal
mondo degli investitori. E le aziende globali, una volta tese a cercare
il minor costo del lavoro, sono oggi
sempre più consapevoli del ruolo delle aree virtuose, dato che comunque
l’innovazione e la crescita tecnologica
restano al centro della loro missione.
Conclusioni
Come dice Papa Francesco non ci faremo rubare la speranza di continuare a crescere.
Trovo nel pensiero dei nostri associati, che rappresentano un panorama
ampio fatto di realtà diverse, talvolta
contrapposte, un denominatore comune che ho cercato di comunicare:
la consapevolezza della debolezza delle politiche industriali, la sensazione
che il nostro Paese abbia perduto il
significato dell’impresa nella generazione della ricchezza, la domanda di
politiche appropriate che facilitino
la vita delle imprese e la loro crescita
virtuosa. Nella piena consapevolezza
che anche noi siamo chiamati a compiti nuovi, più ardui, ad un maggior
rispetto delle regole utili che solo la
buona politica può definire.
Il contesto che vogliamo è rappresentato simbolicamente da Farete, dove
le forze positive e produttive di Bologna si ritrovano sotto le stesso tetto,
fanno massa critica, si confrontano,
studiano insieme nuove opportunità
di business.
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FARE 59
3
Farete
Tradizione e coraggio: ecco
la ricetta per il primato
italiano nell’agroalimentare
di Marco Taddei
Faccia a faccia tra Paolo De Castro, Oscar Farinetti e Luke Johnson sul
tema “L’innovazione nel food” all’Assemblea Generale di Unindustria
Bologna.
60 FARE
Il futuro del cibo tra tradizione e
innovazione, il primato della biodiversità del nostro Paese e la forza del
‘made in Italy’ nell’agroalimentare, la
necessità di fare rete per conquistare insieme il mercato. Questi alcuni degli argomenti sui quali si sono
confrontati il Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento
Europeo, Paolo De Castro, il creatore
della catena Eataly, Oscar Farinetti, e
Johnson: “amo
la cucina italiana, ma credo
che a volte si
debbano
rompere le
regole”.
il fondatore di Pizza Express, Luke
Johnson, ospiti della tavola rotonda moderata dal direttore di Class
CNBC, Andrea Cabrini, all’interno
dell’Assemblea Generale dell’Associazione.
Una discussione vivace su un tema
molto caldo per il territorio bolognese, e più in generale per il Paese, aperta dalla riflessione di Luke Johnson
secondo cui rappresenta un paradosso il fatto “che l’Italia non sia leader
europeo nel settore agrolimentare, in
particolare nella ristorazione, nonostante i tanti imprenditori dinamici
e molto innovativi”. “I vostri ristoranti – continua l’imprenditore inglese - anche qui a Bologna offrono
menù troppo classici, tradizionali, e
non si assumono rischi, al contrario
di quanto succede in città come New
York, Londra o Parigi dove ci sono
molte più sperimentazioni. Amo la
cucina italiana, ma credo che a volte
si debbano rompere le regole”.
Pronta la replica del fondatore di
Eataly Oscar Farinetti: “Noi italiani
dobbiamo andare nel mondo valorizzando, in maniera totalmente diversa
dagli stranieri che interpretano il nostro Paese, quella ‘meravigliosa noia’
che Johnson ha trovato nella nostra
cucina tradizionale. Il vero primato
dell’Italia è proprio la biodiversità:
dobbiamo fare la pizza con prodotti
italiani di alta qualità e pensando in
grande – spiega Farinetti - non solo
in micropizzerie, ma anche in luoghi
più ampi dove sfornare più pizze di
Luke, ma le nostre!”.
Secondo l’imprenditore torinese ciò
che è mancato finora alle aziende
italiane è “la capacità di creare reti
commerciali e andare all’estero con
la forza delle tradizioni della nostra
storia. Serve il coraggio, che si trova stando insieme, uniti”. Farinetti,
però, non ha dubbi: “Il nostro Paese
entro 10 anni sarà il più ricco e floFarinetti:
“andiamo nel
mondo per
valorizzare la
‘meravigliosa
noia’ della
nostra cucina
tradizionale”.
rido d’Europa: agroalimentare, moda
e design, industria manifatturiera
di precisione e patrimonio artistico
sono i settori che ci trascineranno in
maniera poderosa”.
Una previsione che trova d’accordo
anche il Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, Paolo De Castro: “Possiamo riuscirci, basta guardare gli straordinari
numeri del comparto agroalimentare che, nonostante il momento di
grande difficoltà, fanno segnare una
crescita del fatturato, dell’occupazione e dell’esportazione. L’Italia è già
leader mondiale, sarebbe sufficiente
che tutto il ‘made in Italy’ spacciato
nel mondo fosse davvero tale, mentre oggi su 10 prodotti venduti come
italiani negli Stati Uniti ben 9 non lo
sono realmente”. De Castro si sofferma poi sulla necessità che le imprese facciano uno scatto in avanti dal
De Castro:
“si deve
sviluppare la
cultura dello
stare insieme,
dell’organizzare assieme
la conquista
del mercato”
punto di vista organizzativo e culturale. “Le aziende italiane devono imparare a fare rete. Non è necessario
fare imprese più grandi: se riusciamo
a supplire alle dimensioni con capacità organizzativa di messa in rete
saremo competitivi. Si deve sviluppare la cultura dello stare insieme,
dell’organizzare assieme la conquista
del mercato, non da soli, e in questo
l’Europa deve aiutare le imprese, per
farle crescere e consentire loro di fare
rete per vincere nel mondo”, conclude il Presidente.
Sul palco del Caab non poteva poi
mancare un riferimento al progetto
FICO (Fabbrica Italiana Contadina), il parco tematico del cibo italiano ideato da Farinetti che dovrebbe
sorgere proprio nell’area del mercato
ortofrutticolo di via Paolo Canali.
“L’idea è di mettere insieme l’altissima domanda di Italia e di turismo
enogastronomico con le numerosissime piccole e medie imprese di
FARE 61
Maccaferri: “Lavoriamo tutti con generosità
per il rilancio di Bologna”
“Sarebbe bello e simbolico che la ripartenza di Bologna
prendesse il via proprio dal Pilastro, la zona della città
in cui, alla fine degli anni ’80, il blocco dei lavori per
la terza corsia dell’Autostrada segnò la fine dei grandi
investimenti bolognesi. Oggi c’è la possibilità di chiudere questa parentesi
di paralisi delle infrastrutture che ha fatto
maturare un ritardo
importante a Bologna: non perdiamo
quest’ennesima occasione e lavoriamo
tutti con generosità
per il rilancio della nostra città”.
Così Gaetano Maccaferri, Vicepresidente
di Confindustria ed
ex numero uno degli
industriali bolognesi, ha chiuso dal palco del Caab i
lavori dell’Assemblea Generale di Unindustria Bologna
esprimendo il proprio apprezzamento in merito al progetto FICO, il parco tematico sul cibo che si dovrebbe
realizzare proprio nell’area del Centro Agroalimentare
di Bologna.
“Finalmente in Italia si inizia a vedere un barlume di
ripresa – osserva Maccaferri – i più recenti dati di Con-
altissima qualità del nostro Paese.
Dev’essere un luogo da vivere come
Disney World che rappresenti la biodiversità dell’agroalimentare italiano.
Abbiamo scelto Bologna – chiarisce il
patron di Eataly - perché è una città
62 FARE
findustria indicano che la recessione sta finendo e i segni
di recupero ci sono, anche se la ripresa appare lunga e
incerta. Noi imprenditori dobbiamo agire, ma è necessario un cambio di passo radicale anche da parte del Governo, che deve concentrarsi sulle questioni strategiche
dell’industria e risolvere con decisione i
problemi
strutturali
del Paese”.
Da parte sua, “Confindustria continuerà
a fare da pungolo nei
confronti del Governo,
alcune delle nostre
proposte hanno già
avuto un seguito, penso in particolare alle
misure adottate per
lo sblocco dei pagamenti dei debiti della
Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese”,
spiega l’ex Presidente di Unindustria Bologna. “Per ora
sono stati pagati 7,2 miliardi di euro, per noi è poco: si
deve fare di più e con maggiore velocità, altrimenti non si
potrà generare l’effetto volano per l’economia. Monitoreremo l’iter parlamentare del ‘decreto del Fare 2’ per rendere più incisive le misure”, conclude Maccaferri. (M.T)
piena di eccellenze: enogastronomia,
reti di imprenditori, università, patrimonio culturale”. Un’opportunità
da non perdere per le imprese di investire in un progetto che, secondo
le stime, farà registrare 5 milioni di
© RIPRODUZIONE RISERVATA
visitatori l’anno sotto le Due Torri.
“Ma io sono ottimista e ne prevedo
10, di cui ben 8 stranieri”, scommette Farinetti.
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Una bella gara
inizia sempre
con una grande partenza.
Schierati dalla parte della sicurezza.
Valle d’Aosta
SOAN - Aosta
Trentino Alto Adige
CEA ESTINTORI - Trento
Piemonte
CANAVESE ESTINTORI - Rivarolo Canavese (TO)
CEM DUE - Bosconero (TO)
CSA ZIANO - Villanova Canavese (TO)
NUOVA ASAC ANTINCENDIO - Arquata Scrivia (AL)
SAREM - Biella
Friuli Venezia Giulia
ANTINCENDIO E SICUREZZA - Pordenone
FE FRIULI ESTINTORI - Cervignano del Friuli (UD)
Liguria
GIEM GHIRARDELLI - Imperia
RAVIZZA VERGARI ANTINCENDI - Genova
TASI - La Spezia
Lombardia
CEA ESTINTORI - Monza (MB)
CME - Desenzano del Garda (BS)
MANZI GIANFRANCO - Cremona
MINERVA ANTINCENDIO - Garlasco (PV)
ZENITH ESTINTORI - Vanzago (MI)
Veneto
ANTINCENDI VIEL - Belluno
API - Campodarsego (PD)
FERRARI ANTINCENDIO – San Martino Buon Albergo (VR)
GARDENALE ESTINTORI - Occhiobello (RO)
GT ANTINCENDI - Cornedo Vicentino (VI)
OACI - Este (PD)
VETA SYSTEM - Meolo (VE)
Emilia Romagna
APA ANTINCENDI - Parma
CEA Campo Prove - Savignano sul Rubicone (FC)
CEA ESTINTORI - Castenaso (BO)
CEA ESTINTORI - Mordano (BO)
CEA ITEC - Modena
CEA Squadra Corse - Medicina (BO)
RETRA - Savio (RA)
Toscana
ADEN ANTINCENDIO - Albinia (GR)
COBEL - Lucca
IMMA - Scandicci (FI)
NUOVA IDEALCOOP - Pomarance (PI)
Marche e Abruzzo
ANTINCENDIO MACERATA - Macerata
MINGUCCI ANTINCENDIO - Pesaro
PIEMME ESTINTORI - Pagliare (AP)
Lazio
ESTINTORI COTTERLI - Aprilia (LT)
MERCURI GESTIONE ANTINCENDIO - Marino (RM)
SICURSYSTEM - Roma
Campania
DMG ESTINTORI E SICUREZZA - Buccino (SA)
ICRA ANTINCENDIO - Pozzuoli (NA)
Puglia e Basilicata
L’ANTINCENDIO - Matera
Calabria
PUGLIESE ANTINCENDI - Cannavà di Rizziconi (RC)
Sardegna
AIRES ANTINCENDIO - Sassari
ARDE ANTINCENDIO - Selargius (CA)
Sicilia
CARUSO ESTINTORI - Enna
COCIMANO & DI PAOLA - Catania
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FARE 63
“Stop Hunger Now”: a Farete
la staffetta di solidarietà
Diecimila razioni di cibo in poco meno di due ore. Il piccolo contributo di tutti i partecipanti alla Tavola rotonda
e degli ospiti dell’Assemblea, muniti di guanti e cuffietta
bianca, è bastato ad assemblare, sigillare e
impacchettare i
pasti in una staffetta di solidarietà coordinata
dai volontari di
Stop
Hunger
Now, una Onlus arrivata in Italia circa un anno fa. Attiva soprattutto nell’area dell’Emilia Romagna, opera con
il patrocinio della grande organizzazione internazionale
che ha sede in
America.
Fulcro del suo
lavoro è il programma di confe zio n am e n to
pasti, che è
stato
ideato
per rendere immediatamente tangibile il risultato delle
donazioni. Prevede l’organizzazione di eventi nel corso dei quali squadre di volontari assemblano pochi e
semplici ingredienti (riso, soia, verdure essiccate, vitamine e sali minerali) arrivando
a produrre in poche ore migliaia
di razioni di cibo,
che poi vengono
inviate nei paesi
in via di svilup-
64 FARE
po sotto costante monitoraggio
dell’Associazione.
La filosofia del programma, però,
non si ferma qui: i pasti sono infatti distribuiti nelle scuole di paesi e regioni in cui la fame colpisce soprattutto i bambini. Se c’è
cibo nelle scuole, i genitori manderanno volentieri i propri figli
in classe, sottraendoli alla malnutrizione e assicurando loro,
contemporaneamente, un’istruzione, quindi strumenti
per crescere
e migliorarsi.
Così, attraverso cibo, salute
e scolarizzazione si costruisce per loro
l’opportunità
di un futuro
migliore. Unindustria Bologna ha dato il suo contributo
offrendo 10 mila razioni di cibo. (Francesca Aufiero)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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disposizione in Filiale e sui siti internet delle Banche che commercializzano il conto. La concessione delle carte e dei finanziamenti è soggetta alla valutazione della Banca.
4
Farete
Startup Meetup:
i talenti si presentano
di Elena Codeluppi*
L’innovazione italiana in una manciata di minuti
Undici idee, cinque minuti a startup,
una platea di possibili investitori:
questa è la formula che Unindustria
Bologna, in collaborazione con ItaliaCamp Emilia Romagna, ha proposto al numeroso pubblico dell’edizione 2013 di Farete. A presentare
l’incontro Alessandro Pirani, esperto
di public policy, che ha raggruppato
i progetti attraverso tre fil rouge: ricerca e università, energie rinnovabili
e software gestionali. A colpi di slides, concentrazione e determinazio-
66 FARE
ne l’innovazione italiana ha risposto
all’accogliente padrona di casa Tiziana Ferrari, direttrice di Unindustria
Bologna e all’invito di ItaliaCamp di
invertire la tendenza.
A riassumere le idee emerse dall’incontro il bravo graphic facilitator
Paolo Masiero (www.housatonic.it).
Per lui una lavagna, un pennarello
e l’ascolto degli interventi sono stati
sufficienti per realizzare graficamente e dal vivo i concetti chiave emersi
nelle due intense ore di panel.
Il fotovoltaico è stato il protagonista
di tre startup: AKKUtrack che si
propone di realizzare e commercializzare strumenti di controllo e misura per applicazioni nel comparto del
solare fotovoltaico a concentrazione.
Re.charge ha l’obiettivo di creare una
rete di punti per la ricarica pubblica
e gratuita di smartphone, cellulari e
lettori multimediali attraverso l’installazione di mini-stazioni di ricarica
alimentate da sistemi fotovoltaici ad
isola. Rebernig Supervisioni invece
ha sviluppato Luxio, un lampione
stradale a LED “intelligente” e autonomo, che comunica con gli altri
lampioni grazie ad una tecnologia
integrata in radiofrequenza.
Le startup provenienti dal mondo
universitario sono state vere e proprie protagoniste e hanno offerto
uno spaccato dell’innovazione della ricerca italiana. Legato al settore agro-alimentare è lo spin–off
Alga&Zyme Factory, il progetto di
impresa delle Università di Ferrara
e di Pavia che si occupa di sviluppo
e applicazione di biotecnologie vegetali volte alla produzione e all’uso
di particolari microalghe ed enzimi
idrolitici, finalizzati anche al trattamento dei rifiuti. AlmaPlasma,
invece, è un progetto d’impresa che
si propone di sviluppare, produrre
e commercializzare soluzioni tecnologicamente avanzate nel campo dei
plasmi termici e non termici a pressione atmosferica, nato dalle competenze maturate dal Gruppo di ricerca
di Applicazioni Industriali dei Plasmi
(AIP) dell’Università di Bologna.
Per i settori alimentare e manifatturiero è la soluzione di W.N.P: il
progetto d’impresa ruota attorno
alle straordinarie caratteristiche del
biossido di titanio in forma “nano”
e all’interazione di questo elemento
con i raggi UV: senza aggiunta di altre sostanze chimiche e di altre fonti
energetiche, e in maniera completamente naturale, inquinanti organici
e inorganici vengono trasformati in
sali e altre sostanze innocue.
Terminate le idee legate alla ricerca
si è aperto il mondo legato alle soluzioni software innovative. Creata a
Bologna da due ingegneri con esperienza nel campo della progettazione
e gestione dei processi produttivi industriali, OL3 Solutions, sfruttando
algoritmi innovativi per la soluzione
dei problemi di ottimizzazione, offre
metodologie, tecniche e strumenti
software caratterizzati da praticità
d’uso per l’intero
ciclo di industrializzazione, dalla
definizione del
prodotto finito
alla gestione operativa dei reparti.
Idee innovative in
campo medico/
sanitario sono state quelle proposte
da REnuVo con iDoctorPad, una
piattaforma mobile e cloud completa
per migliorare il lavoro di medici e
strutture sanitarie. iDoctorPad aiuta
il medico nella gestione dei pazienti,
dei relativi dati clinici e delle attività
ambulatoriali quotidiane come aggiornare l’agenda degli appuntamenti, registrare episodi medici e visite in
cartelle cliniche specialistiche multimediali e conservarle in perfetto ordine nel proprio tablet o smartphone o su uno spazio cloud privato.
StemSel, invece, si basa sullo sviluppo, ingegnerizzazione, produzione e
commercializzazione di Celector, un
prodotto innovativo per l’industria
delle cellule staminali e per applicazioni nell’ambito della Medicina
Rigenerativa. Sempre in campo sanitario è Vitaever che ha l’obiettivo
di supportare le realtà che svolgono
servizi socio-sanitari domiciliari e
territoriali, mettendo a disposizione
semplici ed efficaci tecnologie Cloud
indispensabili per ottimizzare l’attività quotidiana, facilitare le comunicazioni e lo scambio di informazioni tra
tutti gli attori coinvolti nel processo
assistenziale e coinvolgere appieno
l’Assistito che può accedere ai propri
dati per condividerli, ad esempio, col
medico curante.
In ambito business è Solair una societá di Information Technology B2B
(Business to Business) che si occupa
dello sviluppo e della vendita di soluzioni SaaS per incrementare la produttività delle aziende e del singolo
utente. L’azienda, con sede centrale a
Casalecchio di Reno, filiali in India
e Giappone e una rete integrata di
partner a livello mondiale, si propone di diffondere il “Better Business”,
ossia di rendere accessibili ovunque i
benefici della tecnologia.
*Blogger Huffington Post Italia e Responsabile
Stampa ItaliaCamp Emilia Romagna
FARE 67
“Siamo tutti concreti sognatori”: StartUp and Women
Sfide e successi di chi fa impresa al femminile
Una rivista per bambini pensata, progettata e realizzata per
l’iPad. Un preparato microbico che pulisce i monumenti dallo smog. Un’azienda biotech specializzata nello sviluppo di
farmaci che rilasciano ossido nitrico. Durante il Brainstorming lounge di lunedì pomeriggio si è parlato di startup, di
“idee fantastiche”, come le definisce una delle relatrici,
raccontate da chi è riuscito a trasformarle in realtà: tre giovani donne imprenditrici.
Innanzitutto i dati tutt’altro che scoraggianti: in Italia ci sono
1.500.000 imprese in rosa. In esse, quindi, sono le donne ad
avere la maggioranza del capitale sociale; con una percentuale del 24,5 sul totale siamo primi in Europa. Il 16,4% delle
donne occupate nel nostro Paese sono imprenditrici, contro
il 10% della media europea. Negli ultimi due anni le imprese
al femminile che si sono costituite sono il 20% in più di quelle maschili. Si tratta quindi di un fenomeno interessante e in
ascesa, che merita degli approfondimenti.
Elena Favilli parla dal maxischermo in
collegamento Skype da San Francisco.
È volata in California all’inizio del 2012
dopo aver vinto un bando per startup
con il suo progetto Timbuktu, la prima
rivista per bambini su iPad. Insieme alla
sua socia, Francesca Cavallo, costituisce un’eccezione nell’universo della Silicon Valley: donna, non americana, senza un background in
computer science o engineering (si è laureata in Semiotica
a Bologna). Eppure il contesto in cui ha scelto di far crescere la sua startup è stato un acceleratore naturale di idee.
Annalisa Balloi è co-fondatrice e amministratore delegato di Micro 4 you,
spin off a forte connotazione tecnologica che ha l’obbiettivo di sviluppare
dei prodotti per l’uso comune a base
di microrganismi. Prodotto di punta è
Micro 4 art, un formulato microbico
68 FARE
in grado di rimuovere da statue e monumenti le alterazioni
causate dallo smog, in modo totalmente ecosostenibile. Il
mondo accademico da cui è partita, racconta, ha un forte
pregiudizio nei confronti dello spirito imprenditoriale. Eppure il ricercatore e l’imprenditore, spiega Annalisa, sono mossi dalla stessa spinta: il desiderio di raggiungere il proprio
obbiettivo. Perché in fondo “siamo tutti concreti sognatori”.
Elisabeth Robinson e’ cofondatrice e presidente di Nicox, società
farmaceutica che studia lo sviluppo di molecole donatrici di ossido
nitrico, nata nel 1996. Si è spostata
dagli Stati Uniti all’Europa, e in Italia in particolare, dove le condizioni, all’epoca, erano più favorevoli.
Perché c’erano più soldi destinati alle startup e la concorrenza era meno feroce rispetto al suo paese d’origine.
Oggi, racconta, i pro e i contro sono in ogni paese. In America, per esempio, è molto difficile riuscire ad emergere come
“numeri uno”. In Italia, invece, è più complicato creare un’azienda e assumere persone, soprattutto se si è giovani. Eppure, conclude, le “idee fantastiche trovano il modo di farsi
spazio ovunque. Bisogna solo chiudere gli occhi e tuffarsi”.
(F.A.)
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FARE 69
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Percorriamo ogni giorno migliaia di
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5
Farete
70 FARE
Hanno detto di noi
FARE 71
6
Farete
#Farete2013 fa il pieno
su Twitter
L’hashtag della due giorni trend topic nel range delle
tendenze italiane
Il 16 settembre 2013 l’hashtag #farete2013 è stato trend topic per tre
ore (fonte Tendenze Italia @trenditaliaIT). Tra i temi più seguiti c’è
stata l’Assemblea Generale che ha fatto il pieno di live twitting durante gli interventi di Alberto Vacchi, Oscar Farinetti, Luke Johnson,
Paolo De Castro e Gaetano Maccaferri. Tantissimi anche i commenti di espositori e
visitatori per tutta la durata della due giorni.
Grazie a tutti i nostri follower. Continuate a seguirci su Twitter @UnindustriaBo.
Sulla pagina Facebook di Unindustria Bologna trovate le foto degli stand e tanti altri
contenuti multrimediali dedicati a FARETE 2013. Tutti i video sono online sul canale
youTube di Unindustria Bologna.
FARETE 2013 AI MICROFONI
DI ALMA RADIO
Per tutta la due giorni, su Alma Radio sono
andate in onda le interviste in diretta degli
espositori, startupper, e tanti altri ospiti di
Farete 2013.
Alma Radio è un progetto universitario che
nasce nel 2011. E’ una webradio che vuole
essere ascoltata e fatta dagli studenti di Bologna, i quali, frequentandola, possono
imparare un mestiere tra il lavoro di redazione, quello tecnico e quello artistico. Con
il tempo Alma Radio si è evoluta ed è diventata anche un portale, quindi un giocoso
megafono per gli eventi culturali di Bologna e, tra programi comici, rubriche semiserie, news e ovviamente tanta musica, questa webradio è oggi a tutti gli effetti
un’emittente che potrebbe far concorrenza alle classiche radio FM.
72 FARE
ringrazia per la collaborazione
COLORI PER LA STAMPA CMYK:
COLORI PER LA STAMPA PANTONE®:
NERO= 100%
NERO= 100%
ARANCIONE:= 100% YELLOW - 70% MAGENTA
ARANCIONE:= PANTONE® 1665C
nella realizzazione di
DALLA MAIL ALLA STRETTA DI MANO
FARE 73
74 FARE
FARE 75
76 FARE
FARE 77
“LA TUA IDEA DI IMPRESA”
PRENDE FORMA:
ECCO I VINCITORI
NEWS
unindustria
Elena Boromeo
Francesca Aufiero
Marco Taddei
78 FARE
profilo dell’utente, misurando la sua
capacità di empatia e di lavorare in
team. Einweb è stato anche scelto tra
i primi dieci progetti più innovativi a
Si chiama Einweb ed è un social livello nazionale, da una giuria comnetwork capace di trovare automa- posta da imprenditori di tutta Italia.
“Questo social network si differenzia
dagli altri perché individua autonomamente
le aspirazioni di una
persona”, spiegano i
giovani inventori. In
altre parole, aiuta a capire cosa fare concretamente da grandi.
Al secondo posto si è
piazzato il Liceo Ginnasio Galvani di BoLa 4^ Classe del Liceo E. Renzi di Bologna, prima classificata al
logna con B-charger:
concorso “La tua idea di impresa”
un dispositivo in
grado di caricare lo
ticamente “l’anima gemella” da un
smartphone
o
il
tablet sfruttando l’epunto di vista lavorativo. É l’idea del
nergia
prodotta
dalla
dinamo, tramiLiceo Scientifico E.Renzi di Bologna
te
porta
usb.
che si è aggiudicata il primo posto
al concorso “La tua
idea di impresa” promosso da Unindustria
Bologna con il coordinamento Sistemi
Formativi Confindustria e in collaborazione con i Giovani
Imprenditori e con il
patrocinio del Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della
La seconda classificata, la classe 3D del Liceo Classico SperiRicerca. Alla premia- mentale Galvani di Bologna
zione che si è svolta il
24 maggio scorso nel“É uno strumento che sfrutta energia
la sede dell’Associazione in via San pulita per una città pulita”, dichiaDomenico hanno partecipato oltre rano gli studenti del Galvani, preci200 studenti.
sando che il dispositivo B-charger è
Più esattamente, il progetto è un so- già stato progettato ed è pronto per
cial network professionale che traccia, la realizzazione.
grazie a una fitta rete di domande, un Terza classificata la Local App ideata
sts italiana
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FARE 79
È online il nuovo sito delle aree industriali
realizzato da Unindustria Bologna e Provincia
di Bologna
Unindustria Bologna ha realizzato, con la collaborazione
della Provincia di Bologna, un sito web sulle aree industriali disponibili sul territorio per chi desideri insediare nuove
attività: www.areeindustriali.it
Si tratta di un valido strumento di consultazione, messo a
disposizione di imprenditori italiani e stranieri, tramite il
quale acquisire in maniera rapida ed efficace le informazioni indispensabili per valutare le opportunità insediative
sul territorio della Provincia di
Bologna.
Attraverso un motore di ricerca semplice ed intuitivo,
oppure navigando su una
mappa georeferenziata, si
possono evidenziare le caratteristiche delle principali aree
industriali di espansione della
Provincia ed individuare graficamente i lotti disponibili. Per ogni area sono forniti i dati
più importanti ed utili, quali la superficie fruibile, le funzioni
già insediate e quelle insediabili, la distanza dalle principali
infrastrutture e dal centro del capoluogo, la disponibilità o
meno di reti gas.
L’utente, accedendo previa registrazione, una volta individuati i siti di proprio interesse tramite il motore di ricerca,
può richiedere informazioni supplementari ed arrivare in
prospettiva anche ad avviare un contatto con gli uffici comunali.
La sezione “Immobili esistenti”, inoltre, fornisce alle imprese che desiderano locare, vendere o acquistare edifici o lotti
industriali un supporto informatico utile a favorire l’incontro
tra la domanda e l’offerta. Tale specifica sezione permette
infatti di inserire annunci inerenti edifici industriali o lotti
esistenti da locare o vendere
nonchè di consultare le inserzioni inserite e richiedere
informazioni. Gli oggetti degli
annunci sono identificati mediante puntatori su una mappa
georeferenziata ed è inoltre
possibile effettuare una ricerca mirata per comune o per tipologia di annuncio. Il servizio
di inserimento annunci è gratuito per le imprese associate.
Sul sito si possono infine reperire i principali riferimenti
normativi vigenti in materia di urbanistica e pianificazione
territoriale, ambiente, sicurezza sul lavoro ed antincendio,
la cui conoscenza rappresenta un elemento indispensabile
per chi voglia insediare una nuova impresa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
dai ragazzi dell’ITCS G. Salvemini
(Casalecchio di Reno) è un’applicazione per dispositivi mobili che ha
lo scopo di migliorare il dialogo tra
aziende e clienti, tra Pubblica amministrazione e cittadini. Gli studenti
hanno dato vita ad una Srl che ha
già collaborato con il Comune di
Casalecchio di Reno per il progetto
“C’entro in bici”. Il 24 maggio scorso
i giovanissimi soci hanno presentato
80 FARE
una nuova App che aiuta i cittadini
a fare correttamente la raccolta differenziata.
“Sono convinta che alcuni di questi
progetti possano trovare un’applicazione reale e dei potenziali investitori”, ha detto il Direttore Generale di
Unindustria Bologna, Tiziana Ferrari
rivolgendosi ai ragazzi. “Uno dei mestieri più belli che esistano è quello
dell’imprenditore perché si crea va-
lore, ma soprattutto si dà lavoro agli
altri”, ha spiegato. Gli studenti sono
stati premiati da Sandra Samoggia,
Consigliere delegato a Formazione
e Università di Unindustria Bologna, e da Enrica Gentile, Consigliere dei Giovani Imprenditori. I video
di tutti e sei i progetti delle scuole
bolognesi che hanno partecipato al
concorso sono visibili sul sito www.
latuaideadimpresa.it.
FARE 81
Unindustria Bologna: non solo servizi…
A luglio abbiamo eliminato l’onerosità
del frazionamento degli edifici industriali
Da oggi il frazionamento degli edifici industriali non è più
oneroso. Una Legge Regionale approvata lo scorso 24 luglio dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna recante norme in tema di “Semplificazione della disciplina edilizia” ha eliminato l’onerosità, a parità di destinazione d’uso.
Durante il corso delle consultazioni promosse dalla Regione, attraverso l’Associazione Regionale, Unindustria Bologna ha avuto come obiettivo costante l’elaborazione di
proposte che favorissero il riutilizzo degli edifici industriali
esistenti.
A tal fine Unindustria Bologna ha chiesto che venisse tolta
l’onerosità dei frazionamenti di edifici industriali. Secondo
la legislazione previgente, in caso di frazionamento scattava la presunzione di aumento del carico urbanistico (aumento del flusso di mezzi e persone) con la prescrizione di
dover riconoscere all’Amministrazione Comunale di riferimento le dotazioni territoriali (verde e parcheggi).
Trattandosi però, nella maggioranza dei casi, di zone già
totalmente urbanizzate, non vi era un incremento reale di
verde o di parcheggi, ma solo un onere per le aziende sen-
NASCE AUTEBO, LA RETE
DELLA SUBFORNITURA
MECCANICA E MECCATRONICA
“Non sono ingegnere, ma mi ingegno”.
Questa frase di Antonio Gamberini,
stimato e indimenticato dirigente
della G.D Bologna (Gruppo Coesia), riassume la filosofia alla base di
Autebo, la rete di imprese nata, con
il supporto di Unindustria Bologna,
con l’obiettivo di diventare l’interlocutore principale nel territorio bo-
82 FARE
za nessun beneficio in cambio. Ciò disincentivava le aziende
dal cedere in locazione o in proprietà porzioni di edifici o
interi edifici (in caso di aziende composte di più edifici) in
quanto l’onere da riconoscere all’Amministrazione comunale era dell’ordine di migliaia di euro.
In particolare l’art. 55 che porta il titolo: “Misure per favorire
la ripresa economica” favorisce i frazionamenti dei fabbricati “adibiti ad esercizio di impresa” eliminandone l’onerosità, a parità di destinazione d’uso, oltre a prorogare di due
anni la validità dei Titoli Edilizi (Permessi di Costruire, DIA e
SCIA) rilasciati entro la data di di pubblicazione della legge.
Nella legge sono inoltre previsti incentivi per gli interventi di
efficientamento energetico degli edifici, per la loro messa
in sicurezza sul fronte antisismico e misure di snellimento
attraverso l’eliminazione di pareri precedentemente ritenuti
obbligatori. La Legge entra in vigore 60 giorni dopo la sua
pubblicazione, ad eccezione del solo art. 55 “Misure per la
ripresa economica” che è entrato in vigore il giorno della
pubblicazione della legge sul BUR.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
lognese e non solo,
per la subfornitura
meccanica e meccatronica.
Autebo (Automation Technologies
Bologna) nasce da
un’aggregazione di
11 aziende compatibili per filiera e
per settore di mercato, con un fatturato complessivo di Gli imprenditori della rete Autebo
circa 13 milioni di
euro e circa 80 dipendenti.
capace di ridurre le problematiche di
La rete dà vita ad una nuova realtà progettazione e produzione fornen-
FARE 83
Il generatore DCW partendo da
acqua salata e corrente elettrica
produce acido ipocloroso che è uno
dei più potenti disinfettanti
nell’ambito dei composti a base di
cloro per l’eliminazione di biofilm,
batteri, forme virali e muffe.
Disinfettante non tossico e
biodegradabile.
SETTORI DI UTILIZZO
• Alimentare e lattiero-caseario
• Piscine
• Medico-ospedaliero
• Hotels e ambienti pubblici
• Grande distribuzione
• Allevamenti
REFERENZE DCW :
GENERATORE DCW
cm: 85 x 46 x 149 H ≈
DISTRIBUTORE PER L’ITALIA
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Gli organi di Unindustria Bologna hanno deliberato la cessione degli immobili di Via Serlio e Via Corticella definendo
anche le relative procedure di vendita.
Di seguito le caratteristiche degli immobili messi in vendita. Per ulteriori dettagli e informazioni è possibile rivolgersi al
Sig. Pier Luigi Folli ([email protected] - 051/6317311).
FABBRICATO DI VIA SERLIO, 26 – BOLOGNA
SUPERFICIE LORDA
area esterna
Piano terra 1’102,40 mq
Piano primo
1’102,40 mq
Piano secondo
1’248,15 mq
227,24 mq
Totale
2’432,04 mq
1’248,15 mq
(23 posti auto;
8 posti moto)
FABBRICATO DI VIA CORTICELLA, 1/2 – BOLOGNA
SUPERFICIE LORDA
Piano interrato
159,72 mq
area esterna
Piano terra
508,19 mq
54,34 mq
(spazio a cielo aperto)
Piano primo
425,99 mq
86,34+632,49 mq
(terrazza+ parcheggio)
Piano secondo
250,70 mq
Totale 1’344,60 mq
177,50 mq
(luogo sicuro)
950,67 mq
(23 posti auto)
FARE 85
do ai clienti un unico interlocutore,
integrando flessibilità, competenza e
competitività.
Autebo svolgerà una funzione di
coordinamento ed interazione tra le
aziende della Rete per il perseguimento degli obiettivi comuni.
Nel contratto di rete gli imprenditori
si impegnano a collaborare al fine di
accrescere, sia individualmente che
collettivamente, la capacità innovativa e la competitività sul mercato e
contestualmente hanno sottoscritto
un codice etico e di condotta che
regola il complesso di diritti, doveri
e responsabilità che ogni società assume espressamente nei confronti
degli interlocutori con cui si trova ad
interagire.
Le aziende che fanno parte di Autebo sono: AZ.M, Baldoni Srl, Corsini
Srl, Faraoni Srl, Francia Srl, Funari
& Gentilini Snc, Mancini Mec-Service Snc, Meccanica2000 Snc, Mpc
Srl, Sbuzzo Sas e Sfem Srl.
ROBERTO KERKOC
PRESIDENTE DI CBEG
Il Consiglio di Amministrazione del
Consorzio Bolognese Energia Galva-
86 FARE
ni (CBEG Scrl) che si è riunito il 24
maggio 2013 ha nominato all’unanimità Roberto Kerkoc Presidente del
Consorzio. Kerkoc, che è anche Vice
Presidente di Unindustria Bologna,
ha sostituito dopo tre anni Gaetano
Maccaferri alla guida di CBEG Scrl.
Il Consorzio, che riunisce imprese
aderenti a Unindustria Bologna e a
Legacoop Bologna, oggi è una delle
più grandi realtà a livello nazionale
per volumi di energia intermediati.
Ogni anno CBEG acquista energia
per un valore di circa 200 milioni di
euro. Oggi conta oltre 500 aziende
aderenti, per un totale di 900 milioni di khw/anno di energia elettrica e
125 milioni metri cubi all’anno di
gas naturale di consumi.
“Per prima cosa un ringraziamento
a chi mi ha preceduto: al Consiglio
uscente e in particolare al Presidente Gaetano Maccaferri, che in questi
anni ha guidato il Consorzio con
impegno e dedizione, portando il
proprio fondamentale contributo e
la propria visione strategica, permettendo così a CBEG di raggiungere
obiettivi ambiziosi e risultati importanti”, commenta Roberto Kerkoc,
Presidente di CBEG Scrl.
“Grazie al lavoro svolto, CBEG è
oggi uno dei più importanti consorzi nella realtà nazionale, inoltre,
nell’ultimo anno, si è consolidato
il concetto di un Consorzio utile a
tutte le tipologie di imprese, grandi e piccole consumatrici di energia, perché in grado di garantire
modalità diversificate di accesso al
mercato. Oggi il compito di questo
Consiglio è quello di consolidare i
risultati raggiunti e impostare le
strategie per il futuro, garantendo
alle imprese un reale valore aggiunto in nome dello spirito con cui il
nostro Consorzio è nato”, conclude il
Presidente Roberto Kerkoc.
SOCIAL NETWORK:
COSA SONO, COME USARE
QUESTI STRUMENTI
PER IL NOSTRO BUSINESS
Accompagnare le imprese nello sviluppo di strategie di comunicazione
legate al mondo dei social media: è
questo il senso del ciclo di incontri
“Social Network: cosa sono, come
usare questi strumenti per il nostro
business” organizzati dal Settore Turismo, Cultura, Sport e Wellness di
Unindustria Bologna. Quattro appuntamenti per analizzare in maniera dettagliata le potenzialità di questi
importanti mezzi, evidenziando le
differenze tra i vari social network e
il loro migliore impiego in base alle
diverse finalità delle aziende.
Il primo incontro, che si è tenuto
il 5 giugno scorso nella sala Marco
Biagi della sede di Unindustria Bologna, è stato dedicato a LinkedIn, il
social network professionale che nel
2013 ha compiuto dieci anni. Andrea Attanà, Enterprise Relationship
Manager di LinkedIn, ha esposto gli
Un momento dell’incontro dedicato a Facebook
a pochi Km dalle uscite autostradali
“Castel San Pietro Terme” della A14
e “Bologna S. Lazzaro della A14
completamente recintati.
• a soli Km 4 dall’uscita della A13
“Bologna Arcoveggio”
• a circa Km 7 dall’uscita della A13
“Bologna-Interporto/Centergross”
• a soli Km 13 dall’uscita della A14
“Bologna-Bologna-San Lazzaro”
• accesso immediato alla S.S. 64 “Ferrarese”
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DIVISIONE TELECAMERE E RISANAMENTO
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Cestello elevatore
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“SCONTO 10%” PER IL SOSTEGNO
DEL REDDITO DEI LAVORATORI
Legacoop Bologna e Unindustria Bologna di nuovo insieme per dare sostegno concreto ai lavoratori con l’iniziativa “Sconto 10%” che quest’anno ha
BUONO
visto anche la partecipazione di AGCI SCONTO 10%
Bologna, Confcooperative Bologna e
Legacoop Imola. Inaugurato nel 2012,
per una spesa massima di
cio €
il progetto è stato reso possibile dal- valido
so100
(sconto massimo 10 €)
la collaborazione di Coop Adriatica,
utilizzabile entro il 31 OTTOBRE 2013
Coop Reno e NordiConad che hanno
messo a disposizione dei dipendenti
delle aziende aderenti alle Associazioni promotrici quattro buoni sconto del valore del 10% su una spesa BUONO
massima di 100 euro (sconto massimo SCONTO 10%
OPERAZIONE BUONI SCONTO PER I LAVORATORI EDIZIONE 2013
OPERAZIONE BUONI SCONTO PER I LAVORATORI EDIZIONE 2013
PER I LAVORATORI DI AZIENDE ADERENTI
A AGCI BOLOGNA, CONFCOOPERATIVE BOLOGNA,
LEGACOOP BOLOGNA, LEGACOOP IMOLA,
UNINDUSTRIA BOLOGNA
PER I LAVORATORI DI AZIENDE ADERENTI
A AGCI BOLOGNA, CONFCOOPERATIVE BOLOGNA,
LEGACOOP BOLOGNA, LEGACOOP IMOLA,
UNINDUSTRIA BOLOGNA
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Sono esclusi: farmaci da banco, quotidiani, riviste, carte regalo,
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Cooperiamla valorizza tto
, il rispe
enienza,
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dei valo
ecipare
iente e
i è part
dell’ambEssere Soc tutto questo,
IN TUTTI I SUPERMERCATI E IPERMERCATI
DI COOP ADRIATICA E COOP RENO. amente a
attiv
Il buono è valido solo per i Soci Coop
nei punti vendita della propria
cooperativa.
no.
ogni gior
reno.
www.coop
Per maggiori informazioni Numero Verde 800 857084.
Trova i punti vendita su www.e-coop.it.
COOP
MANIFESTO
RENO.indd
it
1
TESSERAMENTO
OPERAZIONE BUONI SCONTO PER I LAVORATORI EDIZIONE 2013
per ogni buono di 10 euro), di cui due
spendibili presso la rete commerciale afferente a Coop Adriatica o Coop
Reno e due presso i punti vendita NordiConad. I buoni sono stati consegnati
alle imprese che, a loro volta, li hanno
distribuiti ai dipendenti.
Destinatari dell’intervento sono stati,
aspetti salienti del servizio web per
lo sviluppo di contatti professionali,
approfondendo poi le tematiche di
specifico interesse delle aziende che
operano nell’ambito turistico.
Facebook è stato invece l’argomento
dell’appuntamento del 4 luglio scorso, che si è svolto sempre nella sede
di Via San Domenico e al quale hanno partecipato (per la prima volta in
Emilia Romagna) due rappresentanti
del team di Small & Medium Business Global Marketing Solution di
PER I LAVORATORI DI AZIENDE ADERENTI
A AGCI BOLOGNA, CONFCOOPERATIVE BOLOGNA,
LEGACOOP BOLOGNA, LEGACOOP IMOLA,
UNINDUSTRIA BOLOGNA
nta
Divedi
o €
valido per una spesa massima
100
soci
no
CoopRe
(sconto massimo 10 €)
Sono esclusi: farmaci da banco, quotidiani, riviste, libri scolastici,
ricariche telefoniche. Non applicabile su prodotti in promozione.
utilizzabile dal 1 al 31
DICEMBRE 2013
qualità,
o per la zione
Cooperiamla valorizza tto
, il rispe
enienza,
la conv del territoriori della vita.
dei valo
ecipare
iente e
i è part
dell’ambEssere Soc tutto questo,
IN TUTTI I SUPERMERCATI E IPERMERCATI
DI COOP ADRIATICA E COOP RENO. attivamente a
Il buono è valido solo per i Soci Coop
nei punti vendita della propria
cooperativa.
no.
ogni gior
reno.it
www.coop
Per maggiori informazioni Numero Verde 800 857084.
Trova i punti vendita su www.e-coop.it.
COOP
MANIFESTO
TESSERAMENTO
RENO.indd
1
come lo scorso anno, tutti i lavoratori inquadrati con qualsiasi forma contrattuale (contratto a
tempo indeterminato, determinato,
BUONO
collaborazione) delle aziende adeSCONTO 10%
renti a Unindustria Bologna, Legacoop Bologna o alle altre Centrali
valido per una spesa massima di 100 €
cooperative, purché all’interno del(sconto massimo 10 €)
la provincia di Bologna. L’iniziativa
utilizzabile entro il 31 OTTOBRE 2013
si è rivolta anche a tutti i lavoratori
delle società la cui capogruppo
aderisca ad una delle citate associazioni, purchè la sede della
propria attività fosse all’interno del
BUONO
SCONTO 10%
territorio bolognese. Il primo turno
“utile” per l’impiego dei primi due
buoni ha avuto inizio il 1 settembre
valido per una spesa massima di 100 €
(sconto massimo 10 €)
e terminerà il 31 ottobre. I due restanti avranno invece validità dal 1
utilizzabile dal 1 al 31 DICEMBRE 2013
al 31 dicembre 2013.
IN TUTTI I PUNTI VENDITA CONAD E LECLERC delle
PROVINCE: Bologna, Modena, Ferrara e Mantova città,
Moglia (MN), Levata di Curtatone (MN),
Porto Mantovano (MN).
Il buono è valido per
i possessori di Carta Insieme.
Per maggiori informazioni Numero Verde 800 850 042.
Trova i punti vendita su www.conad.it
22-09-2011
15:08:36
OPERAZIONE BUONI SCONTO PER I LAVORATORI EDIZIONE 2013
PER I LAVORATORI DI AZIENDE ADERENTI
A AGCI BOLOGNA, CONFCOOPERATIVE BOLOGNA,
LEGACOOP BOLOGNA, LEGACOOP IMOLA,
UNINDUSTRIA BOLOGNA
Sono esclusi: farmaci da banco, quotidiani, riviste, carte regalo,
libri scolastici, ricariche telefoniche e carburanti.
Non applicabile su prodotti in promozione.
IN TUTTI I PUNTI VENDITA CONAD E LECLERC delle
PROVINCE: Bologna, Modena, Ferrara e Mantova città,
Moglia (MN), Levata di Curtatone (MN),
Porto Mantovano (MN).
Il buono è valido per
i possessori di Carta Insieme.
Per maggiori informazioni Numero Verde 800 850 042.
Trova i punti vendita su www.conad.it
22-09-2011
15:08:36
Facebook.
Francesca Capobianchi, Associate,
SMB Global Marketing Solution di
Facebook, e Annalisa Mattioli Filippetti, SMB Global Marketing Solution di Facebook, hanno presentato
“I vantaggi di un mondo connesso come Facebook permette alle aziende
di connettersi con i clienti”, rispondendo poi alle domande dei numerosi imprenditori presenti.
I prossimi due incontri del seminario
“Social Network: cosa sono, come
© RIPRODUZIONE RISERVATA
usare questi strumenti per il nostro
business” sono fissati nei mesi di ottobre e novembre: mercoledì 16 ottobre 2013 si parlerà del motore di
ricerca hotel Trivago, mentre giovedì
14 novembre si approfondiranno i
temi relativi al portale di viaggi Tripadvisor. Per maggiori informazioni
sugli appuntamenti visitare il sito
www.unindustria.bo.it.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
FARE 89

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