Zoeggeler sente il podio Con Carolina Italia avanti

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Zoeggeler sente il podio Con Carolina Italia avanti
L’ECO DI BERGAMO
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DOMENICA 9 FEBBRAIO 2014
Gli azzurri in gara oggi
L’Italia spera con gli uomini jet
Stamattina la discesa libera
OltreaitreazzurridelloSLITTINO(Dominik Fischnaller, Emanuel Rieder e
Armin Zoeggeler) in pista per le decisive terza e quarta manche (alle 15,30
e 17,40, ora italiana), oggi l’Italia mette
in campo altri big, a cominciare dai
velocisti dello SCI ALPINO (Peter Fill,
Werner Heel, Christof Innerhofer e
l’ergento iridato Dominik Paris) che
alle 8 andranno a caccia del podio nella discesa libera. Per lo SCI NORDICO
alle 11 skiathlon maschile (15 Km tc +
15 Km tl) con Roland Clara, Francesco
De Fabiani e Giorgio Di Centa. PATTI-
NAGGIO VELOCITÀ: finale 3.000 metri
donne(ore12,30)conFrancescaLollobrigida.BIATHLON,7,5Kmsprintdonne (15,30) con Nicole Gontier, Karin
Oberhofer,MichelaPonzaeDorothea
Wierer. PATTINAGGIO DI FIGURA TEAM: libero (16) Paul Parkinson; libero
(17,05) Carolina Kostner/Carolina
Marchei; coppie, danza libero (18,10)
Cappellini/Lanotte o Guignard/Fabbri. SALTO, 1° TURNO TRAMPOLINO
NH (18,30, ev finale 19,30): Davide
Bresadola, Sebastian Collorendo e
Roberto Dellasega.
Zoeggeler sente il podio
Con Carolina Italia avanti
Il campione altoatesino terzo nello slittino dopo la prima giornata
La Kostner festeggia il compleanno trascinando la squadra azzurra
Deborah Scanzio sul trampolino
olimpico: l’avventura di Sochi si
chiude con un 11° posto FOTO ANSA
visti i risultati anche di stasera
non sono così lontana dal vertice,
per cui potrei proseguire. Forse
è un po’ presto per decidere, così
a caldo. Avevo detto che, felice o
delusa, da stasera mi sarei goduta
comunque il villaggio olimpico.
Bene, ho intenzione di farlo, anche se speravo nella prima ipote-
si. Mi fermerò qui fino alla gara
del mio compagno di squadra
Giacomo Matiz, farò un gran tifo.
Poi qualche giorno a casa a ricaricare le batterie e ad inizio marzo
mi rigetterò nella mischia nelle
prossime gare di Coppa del Mondo in Giappone». 1
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Ha ancora voglia di graffiare il ghiaccio, pensa sempre che
il meglio debba ancora venire.
Olimpiade numero sei, gli anta già
soffiati sulla torta appena un mese
fa e la slitta che lotta sempre per
un posto da medaglia. Armin Zoeggeler è a metà della strada che
potrebbe portarlo di nuovo sul podio dello slittino, a Sochi, i Giochi
dei suoi primi quaranta anni. Ventidopo l’esordio aLillehammer:da
allora non si è mai fermato e non
ha intenzione di farlo nel budello
ghiacciato del Sanki dove dopo
due manche il Cannibale azzurro
è terzo, nella mischia dei più forti.
E non più giovani, perché il portabandiera dell’Italia è in buona
compagnia: in casa Albert Demschenko, che di anni ne ha 42 e una
figlia Victoria che già scende in
slitta come papà, vuole chiudere
in bellezza e prendersi quella medaglia olimpica che manca all’appello. Primo e secondo tempo per
il russo che ancora fa tremare gli
avversari. Ma l’ostacolo vero è Felix Loch che di anni ne ha 24, una
Coppa del mondo appena vinta e
la convinzione di poter bissare il
titolo conquistato a Vancouver nel
2010. Il tedesco saetta sul toboga,
capace di mettere subito a segno
il record della pista. Ma il Cannibale è pronto anche ad attaccare.
«Sono soddisfatto del lavoro fatto
fin qui, ora (oggi, ndr) bisogna pro-
seguire e fare altre due manche
pulite», dice l’azzurro che sa in
quanti si aspettano da lui la sesta
medaglia. Consecutiva, quella del
record, perché a nessun azzurro
è mai riuscito nella storia dei Giochi, estivi e invernali in gare individuali.
Carolina:«Ilmiopiùbelcompleanno»
Armin Zoeggeler a 40 anni vola ancora sul ghiaccio dello slittino ANSA
Le medaglie e i piazzamenti azzurri
SNOWBOARD-SLOPESTYLE UOMINI 1.
Sage Kotsenburg (Usa) 93.50; 2. Staale
Sandbech (Nor) 91.75; 3. Mark McMorris (Can) 88.75
SCI FONDO-SKIATHLON DONNE (7,5 KM
TC+7,5 KM TL) 1. Marit Bjoergen (Nor)
38’33”6; 2. Charlotte Kalla (Sve) +1”8;
3. Heidi Weng (Nor) +13”2; 16. Marina
Piller (Ita) +1’40”4; 30. Debora Agreiter
(Ita) +2’31”2; 32. Elisa Brocard (Ita)
+2’39”0; 44. Virginia De Martin Topranin (Ita) +3’44”0.
PATTINAGGIO VELOCITÀ-5000 METRI
UOMINI 1. Sven Kramer (Ola) 6’10”76
(record olimpico); 2. Jan Blokhuijsen
(Ola) +4”95; 3. Jorrit Bergsma (Ola)
+5”90; 17. Andrea Giovannini (Ita)
+20”08.
BIATHLON-10 KM SPRINT UOMINI
1. Ole Einar Bjoerndalen (Nor) 24’33”5;
2. Dominik Landertinger (Aut) +1”5; 3.
Jaroslav Soukup (Cze) +5”7; 11. Dominik Windisch (Ita) +34”1; 12. Lukas
Hofer (Ita) +35”3; 47. Christian De
Lorenzi (Ita) +1’51”9; 81. Markus
Windisch (Ita) +3’40”9.
FREESTYLE-MOGULS DONNE 1. Justine
Dufour-Lapointe (Can) 22.44; 2. Chloe
Dufour-Lapointe (Can) 21.66; 3. Hannah Kearney (Usa) 21.49; 11. Deborah
Scanzio (Ita) 20.07.
Niente lacrime, stavolta, i cerchi
olimpici non sono stregati. E lei
un’altra, leggera, sorridente, felice
di aver festeggiato «il mio più bel
compleanno» (il 27°): libera di
muoversi sui pattini e capace di
fare così gruppo da portare la
squadra in finale. Carolina Kostner, primo assaggio dell’Iceberg
palace di Sochi, Giochi numero tre
per la campionessa altoatesina, ha
danzato la sua Ave Maria senza
toccare mai il ghiaccio. Secondo
posto nel corto individuale della
prova del team event, la novità di
questi Giochi nell’artistico: 70.84
il punteggio da big che la piazza
alle spalle della padroncina di casa, Yulia Lipnitskaya (72.90),
campionessa europea a 15 anni. La
prova a squadre del pattinaggio di
figura ha visto anche il terzo posto
di Stefania Berton e Ondrej Hotarek nel free skating a coppie, dietro Kirsten Moore Towers-Dylan
Moscovitch (Canada, primi) e
Ksenia Stolnova-Fedor Klimov
(Russia, secondi). 1
COSTUME E SOCHI...ETÀ
Don Mario, il cappellano degli azzurri
«Ho un messaggio per Fabio Pasini»
T
ra i bergamaschi in
gara a Sochi ce n’è
uno che don Mario
Lusek, il cappellano
dellasquadraitalianaaSochi,
terrà particolarmente sott’occhio: «Devo assolutamente contattare Fabio Pasini (fondista di Valgoglio) sorride il cappellano - don Alberto Brignoli di Bergamo mi
haraccomandatodiprendermene cura».
Ruolo delicato quello affidato a don Mario: accompagnare gli azzurri in gara durante
le olimpiadi, ascoltarne le
confidenze e spronarli nei
momenti difficili.
Lo sci di fondo, disciplina di Fabio Pasini, però don Mario non
l’ha mai praticato, perché la passione per la moto che aveva da
ragazzo gli ha provocato un grave incidente stradale: «Io sarei
più adatto all’attività paraolimpica - dice il cappellano - da ragazzo amavo andare in moto, ho
avuto un incidente molto forte
che mi ha lesionato ambedue le
gambe, porto ancora tre placche
e dodici viti sul femore sinistro.
Questoperònonmiimpediscedi
amare uno sport, che non è propriamente tale, mi riferisco all’escursionismo, la camminata
lenta alla riscoperta della dinamica della vita. Sono un grande
Don Mario Lusek, cappellano degli atleti italiani
camminatore».
Alle olimpiadi invernali la disciplina che lo affascina di più è il
pattinaggio di figura: «Sono fan
di quegli sport che non sono mai
in prima pagina, soprattutto
quelli che mettono in risalto l’armonia del corpo e quella dell’essere, penso alla ginnastica e al
pattinaggio. Vedere le figure e i
modi di esprimersi con la corporeità è importante perché in fondo il valore del corpo è uno dei
valori dello sport. Per chi crede
il corpo è anche il tempio dello
Spirito Santo e rappresenta l’armonia dell’essere».
Un’armonia che proprio ieri pomeriggio ha consentito alla regina del ghiaccio Carolina Kostner
diarrivaresecondanelcortonelle competizioni del Team Event:
«Ho conosciuto Carolina a Vancouver e l’ho ritrovata qui a Sochi pochi giorni fa - racconta il
cappellano dalla sua posizione
privilegiata di confidente degli
atleti -. L’ho vista molto serena
e maturata rispetto a quattro an-
ni fa, il suo arrivo al Villaggio
è stato un momento speciale
per me, ma anche per gli altri
atleti della squadra italiana».
Spirito di gruppo e costruzione della comunità: sono questi gli incarichi affidati a don
Mario, che è ormai veterano
delle Olimpiadi, avendo già
preso parte ai Giochi di Londra, Vancouver e Pechino.
«LeOlimpiadisonounafesta,
il momento della mensa è
davvero fondamentale in
queste esperienze: non si
tratta del semplice mangiare,
èunmododivivereconvivialmente in un ambiente dove si
raccolgono persone diverse
per cultura, per etnia, per
razza, religione, fede o altro
- conclude don Lusek -.I cinque cerchi non sono soltanto
un simbolo di marketing
quanto piuttosto l’espressione di quello che lo sport deve
essere». 1
Maria Pia Beltran
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