A scuola per scelta non per forza

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A scuola per scelta non per forza
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
ACLI - Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ00045
NAZIONALE
1^
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
A SCUOLA PER SCELTA NON PER FORZA.
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore:
E - educazione e promozione culturale
Area di intervento:
08 - Lotta all’evasione scolastica e all’abbandono scolastico
09 - Attività di tutoraggio scolastico
11- Sportelli informa (giovani)
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto
con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione
dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
6.1. Premessa e motivazioni del progetto
Il progetto “A scuola per scelta, non per forza” si prefigge di contribuire a contrastare il
fenomeno degli abbandoni e della dispersione scolastica, che in Sicilia è una realtà diffusa e in
continua crescita. Saranno realizzati interventi mirati a minori dai 6 ai 18 anni di recupero degli
apprendimenti e delle competenze di base (con un attenzione particolare per coloro che per
condizioni economiche non possono beneficiare del mercato delle ripetizioni private) e di
miglioramento di quelle condizioni di disagio che possono portare ad evadere dal percorso
scolastico, anche proponendo servizi di accoglienza, informazione e orientamento sia per i giovani
sia per le loro famiglie.
Il target territoriale sono le provincie a maggior rischio di evasione scolastica, specificatamente le
province di Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Siracusa e Trapani.
Più che mai lavorare per contrastare la dispersione scolastica in questi territori diventa un’esigenza
di importanza massima non solo per lo sviluppo locale, ma con le conseguenze su scala
nazionale. Come è facilmente intuibile, la conseguenza più diretta della dispersione è la
in/disoccupazione grazie ad una logica ferrea del mercato del lavoro, già in forte contrazione:
abbandonare la scuola significa meno qualifiche e meno opportunità rispetto ai coetanei che
conseguono il titolo - il 45% di quelli che conseguono solo la licenza media è disoccupato.
(Dossier Dispersione nella scuola superiore statale, Tuttoscuola, 2014). E’ qui che ha l’origine e la
causa il fenomeno sempre più diffuso dei Neet, (giovani di fascia d’età 15 - 29 che non studiano e
non lavorano. I dati pubblicati dall’Istat nel rapporto Noi Italia 2014 sono allarmanti: in Sicilia la
percentuale dei NEET è la più alta di tutta l’Italia – pari al 37,7%.
Le conseguenze non sono solo individuali ma riguardano tutta la società: come si legge nella
prefazione al dossier Dispersione nella scuola superiore statale del TUTTOSCUOLA dell’11 giugno
2014, l’abbandono scolastico è un fenomeno che condiziona e spesso pregiudica il futuro
lavorativo e gli standard di vita di una fascia significativa della popolazione, e quindi la capacità di
produrre reddito e PIL dell’intero paese.
La dispersione scolastica ha anche dei costi sociali immediati:
• I Neet costano allo stato 32,6 mld/€ all’anno
• Nel 2013 sono stati 500.000 € di docenze “sprecate”
Il citato dossier evidenzia che la regione Sicilia è al penultimo posto nella graduatoria nazionale
sui tassi di dispersione scolastica (pag. 20) con il 35,2%, dopo la Sardegna. Pur registrando un
importante miglioramento rispetto ai primi 2000 (sopra il 40%), tale dato è comunque ampiamente
sopra la media nazionale (27,9%).
Si può facilmente notare come tali dati percentuali presentano valori molto simili: tenendo conto
naturalmente di altri fattori che influenzano i tassi di disoccupazione (crisi produttiva, finanziaria
ecc.), si può tuttavia dedurne una chiara relazione. L’inattività (disoccupazione, inoccupazione,
mancato inserimento nei percorsi di formazione) porta spesso i giovani a scegliere le strade di
illegalità, anche questo un fenomeno di vasta portata per tutta la società. Occorre pertanto
potenziare le azioni di lotta all’abbandono scolastico in questa regione, al fine di aumentare le
opportunità per i giovani di vivere una vita dignitosa e migliorare le condizioni di vita nei contesti
locali.
6.2. Qualità dell’offerta formativa: risultati scolastici e dispersione
Il quadro di risultati scolastici che ora presentiamo è da intendersi illustrativo delle maggiori
problematiche che interessano le sette province di attuazione del progetto. Sono state utilizzate
come fonti per la presente analisi il Dossier Dispersione nella scuola superiore statale,
TuttoScuola, 2014, il rapporto INVALSI 2014 e il 2° Rapporto sulla qualità nella scuola del
TuttoScuola. Questo ultimo risulta il più completo, pur non aggiornato. Confrontando i dati in esso
presentati con quelli più aggiornati ma non esaustivi del 2014, si può evincere che non vi è stato
per le province siciliane un significativo spostamento dei valori per la maggior parte delle province
coinvolte rispetto all’a.s. 2009 – 2010 a cui si riferisce il 2° rapporto.
• Le prove INVALSI 2014 pongono la regione Sicilia agli ultimissimi posti nelle prove di tutte
le materie previste, come risulta anche nel rapporto del Tuttoscuola del 2011
• Sicilia si situa nel 2014 al penultimo posto nella classifica della dispersione scolastica,
senza variazione rispetto al 2009 - 2010
• Catania, Palermo, Caltanissetta, Siracusa e Trapani sono rimaste anche nel 2014 sotto la
media nazionale nella classifica dei dispersi
• Si registra invece un netto miglioramento per la provincia di Enna che passa dal 75° al
41° posto in classifica e per la provincia di Messina che si sposta dal 57° al 25° posto
nella graduatoria della dispersione rispetto al 2009 - 2010.
Tornando alla classifica complessiva dei risultati scolastici del TuttoScuola riferiti all’a.s. 2009 2010, anche rispetto al periodo di rilevazione precedente la regione Sicilia mantiene il penultimo
posto, non presentando nessuna variazione rispetto al 2007.
Gli indicatori presi in considerazione sono: livelli di apprendimento, dispersione scolastica, esiti di
scrutini ed esami e numero dei diplomati. In tale classifica, le province siciliane che si posizionano
sotto la media nazionale sono:
- 97° posto Palermo
- 95° posto Caltanissetta
- 93° posto Catania
- 80° posto Siracusa
Si situano sopra la media nazionale le province di Enna (56° posto), Trapani (51° posto) e Messina
(39° posto).
Vediamo ora i singoli indicatori.
Livelli di apprendimento
La rilevazione dell’Invalsi sui livelli di apprendimento (rapporto tra esiti attesi ed esiti effettivi nelle
prove scritte di italiano e di matematica all’esame del 1° ciclo) pone la regione Sicilia al penultimo
posto nella graduatoria. Su 100 province analizzate:
• Caltanissetta si situa al 96° posto
• Palermo si situa al 95° posto
• Catania si situa al 91° posto
• Siracusa si situa al 88° posto
• Messina si situa al 77° posto
Le eccezioni – come già risulta dai dati riferiti alla dispersione - sono rappresentate dalle province
di Enna (43° posto) e Trapani che si posiziona al 6 ° posto nella graduatoria. E’ pertanto evidente
che la qualità dell’offerta formativa nelle scuole varia non solo tra diverse regioni, ma anche tra le
province all’interno della stessa regione.
Esiti degli scrutini finali e degli esami
Rispetto ai dati sui livelli di apprendimento rilevati dall’Invalsi, gli esiti finali degli scrutini, pur
avendo valore significativo ai fini della qualità dell’offerta formativa hanno il limite della soggettività
valutativa dei docenti di classe. In tale classifica la posizione della Sicilia rispetto alle altre regioni è
migliorata: si situa al 14° posto. Le province di C altanissetta, Catania, Palermo, Siracusa e Trapani
risultano sotto la media nazionale.
Diplomati
Per quanto riguarda i diplomi conseguiti, Sicilia si è situata nel 2010 al 12° posto nella classifica,
non molto sotto rispetto alla media nazionale. Per quanto riguarda le province sedi di attuazione
del progetto, solo la provincia di Palermo (97°) e Caltanissetta (78°) si collocano in coda alla
classifica. Si situano sotto la media nazionale anche le province di Trapani (57°) e Catania (59°).
Dispersione scolastica
L’ultimo indicatore è rappresentato dai dati sulla dispersione scolastica, confrontiamo i dati del
Rapporto del 2011 con quelli del Dossier riferiti all’a.s. 2013 – 2014.
a.s. 2009 – 2010
a.s. 2013 - 2014
Variazione
Caltanissetta
93
100
-7
Catania
98
98
0
Enna
75
41
34
Messina
57
25
32
Palermo
95
99
-4
Trapani
74
81
-7
Siracusa
87
78
9
Tab. 1 Variazione della posizione nella classifica di dispersione scolastica – quinquennio 2009 – 2014
(Dossier Dispersione nella scuola superiore statale, Tuttoscuola 2014 e 2° Rapporto sulla qualità nell a scuola,
Tuttoscuola 2011)
Come si evince dalla tabella, rispetto all’a.s. 2009 – 2010 vi è stato un peggioramento per le
province di Caltanissetta, Palermo e Trapani, la posizione della provincia di Catania è rimasta
invariata. Va sottolineato il netto miglioramento delle province di Enna e Messina, probabilmente
grazie a progetti specifici e l’utilizzo mirato dei fondi dell’Unione europea.
Per quanto riguarda i dati complessivi sulla dispersione scolastica nel quinquennio 2009 - 2014:
• Caltanissetta si situa al 100° posto con il 41,7%
• Palermo si situa al 99° posto con il 40,1%,
• Catania si situa al 98° posto con il 38,6%,
Altre due province si situano sotto la media nazionale
• Trapani si situa al 80° posto, con il 32%
• Siracusa si situa al 77° posto, con il 31,2%
Gli esempi più virtuosi sono dati dalle province di Enna e Messina:
• Enna si situa al 41° posto, con il 24,7%
• Messina si situa al 25° posto, con il 21,9%
L’abbandono è forte soprattutto nel primo biennio della scuola secondaria di II grado, che
evidentemente rappresenta un passaggio cruciale nella vita dell’alunno, e pertanto dovrebbe
essere supportato da interventi di orientamento, ascolto, accoglienza, supporto didattico ed
educativo. I casi di abbandono ed evasione scolastica si verificano in modo allarmante in tutti gli
istituti scolastici, neanche il circuito dei licei è esente da forti tassi di abbandono.
Gli istituti tecnici e gli istituti professionali e d’arte che, a differenza dei licei, dovrebbero forse
contribuire a un più efficace inserimento nel mondo del lavoro perché rilasciano titoli di studio
probabilmente più spendibili o direttamente connessi al tessuto produttivo locale, sono quelli dove
invece si concentrano le percentuali più preoccupanti.
Per quanto riguarda, il dato provinciale non si può evitare di menzionare la situazione di
Caltanissetta che registra il tasso più alto e supera la media nazionale di circa il 10% in quasi tutte
le categorie.
Tab. 2 – Tasso di dispersione nel quinquennio e nel biennio - a.s. 2009 - 2010
Caltanissetta
Messina
Enna
Catania
Palermo
Trapani
Siracusa
Sicilia
Media
nazionale
30,80%
17,10%
20,30%
18,00%
26,2
17,40%
20,6
24,6
22,00%
Quinquennio
Licei classici e 19,10%
ex magistrali
20,08%
22,60%
33,00%
24,60%
22,50%
21,10%
23,20%
22,00%
Quinquennio
Istituti tecnici
29,40%
28,80%
42,70%
40,50%
36,50%
38,40%
39,50%
30,70%
Licei
nel
19,50%
biennio iniziale
8,50%
13,60%
11,50%
15,00%
8,80%
12,80%
13,20%
11,40%
Istituti
professionali
e d’arte nel 39,70%
biennio
iniziale
28,40%
35,80%
40,70%
37,90%
32,40%
30,00%
36,80%
24,00%
Istituti tecnici biennio iniziale 18,10%
-
16,10%
14,90%
27,20%
27,70%
15,20%
21,90%
23,20%
16,60%
Quinquennio
Licei scientifici
41,90%
Fonte: TuttoScuola, 2° Rapporto sulla qualità nella scuola, ediz. Editoriale TuttoScuola, 2011, pag.102-103
(la tabella è un nostro adattamento)
A questi primi dati, vanno aggiunti quelli che esulano direttamente dal contesto scolastico, cioè le
statistiche sulla composizione della popolazione locale.
6.3 Presenza di alunni stranieri
La seguente tabella 4 riporta, in valori assoluti e in valori percentuali rispetto alla popolazione
totale, il numero dei minori dai 6 ai 18 anni residenti nelle sette province di attuazione del progetto
e l’incidenza nei territori dei minori stranieri.
Tab. 4 Popolazione minorile anni 6 – 18
Popolazione Incidenza % sul Incidenza %
minori anni 6 totale
della dei minori
– 18
popolazione
stranieri
Caltanissetta
39.655
15%
2%
Catania
150.475
14%
2%
Enna
23.282
14%
1%
Messina
78.159
12%
4%
Palermo
170.882
14%
2%
Trapani
57.754
13%
3%
Siracusa
51.568
13%
2%
Fonte: Rilevazioni Istat al 1° gennaio 2013
Come si può vedere, nella provincia di Caltanissetta vi sono 39.655 minori in età scolare, a
Catania 150.475, ad Enna 23.282, a Messina 78.159, a Palermo 170.882, a Trapani 57.754 e a
Siracusa 51.568. Rispetto al totale della popolazione residente su ogni territorio e alle medie
nazionali, la popolazione giovanile è consistente, a riprova che nel Sud c’è ancora un alto tasso di
natalità e che non è possibile ignorare o sottovalutare il peso che ricopre questa fascia di
popolazione sul tessuto politico, sociale, economico, urbano e culturale del territorio.
L’incidenza dei minori stranieri risulta bassa, attorno al 3% in media. Tale dato risulta in linea
con quello indicato dal MIUR nel Rapporto nazionale sugli alunni di cittadinanza non italiana (a.s.
2012 – 2013) che dichiara l’incidenza degli alunni stranieri sul totale della popolazione
scolastica pari al 2,8%. Rispetto ad altre regioni italiane, risulta però alta la presenza degli
alunni stranieri neo – arrivati (pari al 4,8%), confermando il ruolo della Sicilia come terra di
confine e della prima stazione di immigrazione proveniente prevalentemente dall’Africa. Va
evidenziato inoltre come il tasso dei non ammessi agli anni scolastici successivi è più alto per
alunni stranieri rispetto ai coetanei di nazionalità italiana. Complessivamente il tasso di
ammissione degli allievi stranieri alla classe successiva è più basso nelle prime tre annualità
rispetto alle classi terminali ed è più elevato il divario con gli italiani. In Sicilia, la percentuale degli
alunni stranieri non ammessi al 2° anno della scuola superiore secondaria è pari al 40,5%
contro il 21,4% degli studenti italiani. Le cose un po’ vanno meglio in quarta e in quinta, anche
grazie alla selezione operata sulle prime classi: la percentuale degli alunni stranieri non ammessi
alla maturità in Sicilia è stata nell’a.s. 2012 – 2013 pari al 6,2% contro il 5,1% degli italiani.
Presentiamo ora il confronto tra gli alunni italiani e stranieri non ammessi alla classe successiva
nelle province di attuazione del progetto (Tab. 5).
Tab. 5. - Alunni stranieri non ammessi alla classe successiva e differenza stranieri/italiani,
per provincia6. Scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado
(statali e non statali). A.s. 2012/2013
Secondaria
secondo
Primarie
Secondaria primo grado grado
Stranieri
Stranieri
Stranieri
non
Differenza
non
Differenza
non
Differenza
Provincia
ammessi tassi di non ammessi tassi di non ammessi tassi di non
ogni 100 ammissione
ogni 100 ammissione
ogni 100 ammissione
stranieri italiani/stranieri stranieri italiani/stranieri stranieri italiani/stranieri
Caltanissetta
5,1
+4,5
14,6
+8,9
30,4
+14,2
Catania
7,1
+6,6
10,4
+5,9
30,6
+14,9
Enna
Messina
Palermo
Trapani
Siracusa
2,3
3,8
4,4
2,6
6,8
+2,0
+3,4
+3,8
+2,0
+5,9
15,1
8,1
11,0
11,2
7,1
+9,4
+5,5
+4,8
+7,1
+2,2
24,8
26,1
30,7
25,2
26,0
+11,8
+15,5
+14,0
+11,1
+8,6
Fonte: nostra elaborazione sui dati MIUR
N.B. I valori evidenziati in colore verde sono quelli superiori alla media nazionale.
I dati riportati mostrano come nelle province maggiormente colpite dalla dispersione scolastica vi è
anche il maggiore numero degli alunni stranieri non promossi. Questi dati confermano
ulteriormente l’opportunità di prevedere, nell’ambito del progetto “A scuola per scelta, non per
forza” servizi di informazione, orientamento, e accompagnamento, destinati ai giovani e alle
famiglie, e mirati quindi a promuovere una maggiore integrazione sociale, e un maggiore scambio
tra persone di etnie diverse, come risulterà più chiaro nelle azioni descritte nella voce 8.2.
6.4 Condizione giovanile e gli stili di vita: contesto familiare, ambiente scolastico e
comportamenti a rischio
Per proseguire la nostra analisi sulle caratteristiche della popolazione giovanile nella regione
siciliana, citiamo lo studio Stili di vita e salute dei giovani in età scolare (Rapporto sui dat HBSC
2009 - 2010 della Regione Sicilia). Il campione era costituito da un totale di 2840 studenti di cui il
34% di 11 anni, il 34% di 13 anni e il 32 % di 15 anni.
Per quanto riguarda il contesto familiare, il 73% dei minori siciliani vive con entrambi i genitori, il
14% è invece costituito da famiglie dove è presente anche uno o due dei nonni oltre ai genitori. Le
famiglie monogenitoriali sono il 9%, l’8% con la sola madre e l’1% con il solo padre. La relazione
con i genitori risulta facile per circa il 40% degli intervistati di tutte le fasce d’età, anche se per molti
di loro le difficoltà aumentano con l’età. Lo status socio – economico delle famiglie come visto dai
ragazzi intervistati e misurato secondo la Family Affluence Scale (da ‘Basse possibilità di consumo’
ad ‘Alte possibilità di consumo’) risulta medio per il 46% degli intervistati, alto per il 38%. Il livello di
istruzione dei genitori è prevalentemente medio – basso per entrambi i genitori (39% licenza
media)
L’ambiente scolastico rappresenta un contesto di sviluppo privilegiato in quanto ambiente sociale
prossimale in cui il bambino/ragazzo trascorre buona parte della propria quotidianità e in grado
dunque di influenzarne l’adattamento e il benessere. Ai fini della nostra analisi sono importanti gli
indicatori relativi alle problematiche maggiormente sentite dagli alunni, il rapporto con gli insegnanti
e le misure di prevenzione del bullismo e comportamenti a rischio. Si osserva che le problematiche
più rilevanti del contesto in cui è inserita la scuola sono il traffico veicolare (37%) e la spazzatura
per le strade (27%). La qualità del rapporto con gli insegnanti è considerata come una delle
componenti che maggiormente contribuiscono all’adattamento scolastico dell’adolescente. Più
della metà del campione dei ragazzi ha affermato che in classe sono incoraggiati ad esprimere il
loro punto di vista e che quando hanno bisogno di un aiuto supplementare sanno che possono
riceverlo dagli insegnanti di classe. Per quanto riguarda il fenomeno del bullismo, gli episodi di
bullismo sono in generale riportati da circa il 10% dei ragazzi intervistati e sono più frequenti tra i
ragazzi più giovani, meno nelle fasce d’età dei quindicenni. Il bullismo è tendenzialmente più
evidente tra i maschi. Va evidenziato che solo il 62,7% delle scuole siciliane addotta delle
misure di prevenzione della violenza e del bullismo.
Per quanto riguarda infine i comportamenti a rischio, il 25% degli intervistati fuma almeno una volta
alla settimana, il 4% dei ragazzi di 11 anni consuma quotidianamente bevande alcoliche e
questa percentuale aumenta con il crescere dell’età, passando all’8% tra i quindicenni.
6.5 Il disagio giovanile e la dispersione scolastica come espressione e manifestazione di un
disagio più diffuso
Durante l’adolescenza e gli anni seguenti il giovane si trova costretto ad affrontare situazioni
complesse, connesse all’età specifica ed al modo in cui affronta il proprio sviluppo.
E’ in questa delicata fase che i giovani, soprattutto nella società occidentale, incontrano il maggior
numero di difficoltà per affermarsi e possono scegliere di dare un significato “diverso” alla loro
esistenza attraverso condotte devianti o criminali. E’ il momento particolare della crescita, nel
quale le attese dell’adolescente sono fortemente influenzate dai processi di socializzazione e dal
modo in cui egli intende le aspettative degli altri nei suoi confronti.
La maggior parte dei giovani, fortunatamente, pur sperimentando quotidianamente un contesto
sociale che offre strumenti di supporto e di sostegno alla loro crescita spesso insufficienti, non si
rifugia in comportamenti di violenza o di devianza in genere, ma tende a sviluppare comunque
l’accettazione della struttura sociale in cui vive.
In alcuni casi però, talvolta a seguito di dinamiche complesse e di difficile valutazione, le
medesime situazioni si traducono in contesti di disagio giovanile e in comportamenti ad esso
correlati, quali condotte di tipo deviante o condotte collegate all’abbandono scolastico e
all’interruzione degli studi.
In sintesi, le possibili origini del disagio giovanile, l’eventualità del suo manifestarsi, sembrano
inscritte nella traiettoria di vita di ogni adolescente e rendono necessaria l’adozione di strumenti in
grado di individuare e prevenire l’insorgere delle sue espressioni, in modo precoce ed efficace.
Parlando di disagio giovanile rapportato al mondo della scuola, il dato che più di altri è in qualche
modo correlato al disagio è quello dell'insuccesso scolastico per cui è ragionevole pensare che per
quegli studenti che vanno molto bene a scuola i livelli di disagio sono molto più gestibili e
fronteggiabili.
La dispersione scolastica è un fenomeno complesso legato profondamente al contesto
storico, sociale, culturale ed economico. Il fenomeno non si manifesta ed identifica unicamente
con l’abbandono, che tuttavia resta sempre il fenomeno più drammatico e culminante di un
processo di rottura (culturale, sociale, esistenziale) a lungo preparato, ma è anche, e spesso prima
di tutto, una forma d’insuccesso scolastico, che si verifica quando gli studenti non riescono a
dispiegare pienamente il loro potenziale d’apprendimento, soddisfacendo i propri bisogni formativi.
In moltissimi casi la dispersione scolastica assume diverse forme, a volte più mascherate, ma
comunque gravi quali: disaffezione, disinteresse, demotivazione, noia, disturbi
comportamentali, mancati ingressi, evasione, ritardi rispetto all’età regolare, proscioglimento
dall’obbligo senza conseguimento del titolo, ripetenze, bocciature, frequenze irregolari,
assolvimento formale dell’obbligo, qualità scadente degli esiti.
Tali manifestazioni si basano spesso su difficoltà d’apprendimento (soprattutto sul terreno
linguistico espressivo, logico – matematico e del metodo di studio) e su una carriera scolastica
vissuta più come obbligo esterno (familiare, sociale), che interno (bisogno di affermazione,
crescita, acquisizione di saperi, capacità, cittadinanza) per realizzarsi come persona.
Ma in primo luogo, la dispersione scolastica rimanda alla mancanza di istruzione e ai problemi
della partecipazione al mondo del lavoro e della disoccupazione.
Per leggere ed affrontare in modo adeguato il problema della dispersione scolastica, è
indispensabile un’analisi delle principali variabili connesse con il fenomeno.
Dalle diverse prospettive di analisi che tendevano a dare peso ad un fattore piuttosto che ad un
altro (al soggetto, alla sua intelligenza, al suo sviluppo cognitivo, alla famiglia, alla mancanza di
mezzi economici, all’ambiente, alla povertà di stimoli culturali) si è giunti oggi a condividere una
lettura che coglie le relazioni e gli intrecci tra i vari fattori:
– condizione socio – culturale della famiglia;
– dinamiche biografiche dello studente;
– modalità didattica e pedagogica dell’insegnante;
– realtà extrascolastica nei suoi vari aspetti sociali e territoriali.
Per quel che riguarda le dinamiche biografiche dello studente, si rileva un’interrelazione tra
disadattamento scolastico e disadattamento personale.
I problemi legati alle biografie degli alunni rivestono un peso notevole soprattutto se si considera
che il disagio personale dell’alunno talvolta si manifesta anche in forme di patologie
comportamentali, auto-emarginazione e demotivazione.
I fattori personali che sembrano incidere sulla dispersione scolastica sono: il livello di autostima
e il livello di autoefficacia personale
L'autostima è una dimensione fondamentale nel processo di costruzione della propria identità e
personalità e rappresenta la capacità di apprezzare il valore e l'importanza della propria persona
nella consapevolezza di poter fare affidamento su se stessi.
I giovani che vivono l’abbandono scolastico hanno bassi livelli di autostima e autoefficacia.
Pertanto, la scuola e i servizi che si occupano della formazione e dell’educazione dei giovani
dovrebbero programmare ed avviare una serie d'interventi educativi in grado di promuovere e
favorire negli alunni lo sviluppo dell'autoefficacia personale, non dimenticando che il viaggio di
ricerca dentro di noi, il guardarci con occhi nuovi ci permette di scoprire potenzialità nascoste
inimmaginabili.
Se il disadattamento rimanda a cause esterne alla scuola, è indubbio che esso può trovare origine
o rafforzamento dentro la scuola stessa, in quelle disfunzioni interne che in misura relativamente
autonoma producono le condizioni della dispersione.
Un ruolo fondamentale è giocato dalle modalità didattiche e pedagogiche adottate dagli
insegnanti talvolta basate su rigidità dei curricula formativi, su un’organizzazione poco
flessibile, sulla carenza di strategie individualizzate per rispondere alle difficoltà del singolo
alunno. Gli insegnanti spesso non sono in grado di prestare attenzione agli aspetti del processo
formativo che risultano inadeguati alla condizione di ingresso degli alunni e la scuola stessa, per le
sue caratteristiche organizzative, ha difficoltà ad individuare i meccanismi che accelerano i
fenomeni di dispersione e ad interpretare preventivamente quei comportamenti che,
accumulandosi tra loro, portano al rifiuto e quindi all’abbandono.
Rispetto alla realtà extra-scolastica, una variabile di fondo è lo sviluppo socio-economico
delle aree di residenza dell’alunno. Le possibilità economiche, l’esistenza e la qualità di
infrastrutture, di servizi, di offerte formative, culturali e ricreative sono pertanto fortemente correlati
al fenomeno della dispersione scolastica. Anche un basso livello di incentivazione sociale allo
studio e alla formazione è causa dell’abbandono scolastico.
6.6 Domanda e offerta di servizi sui territori
La ricerca condotta da ACLI Sicilia per il Servizio Civile sulla popolazione giovanile della regione
rivela che l’80% dei ragazzi non è mai andato a teatro, il 90% ad un concerto di musica classica, il
92% all’opera, in compenso quasi tutti sono andati almeno una volta all’anno al cinema e l’attività
sportiva o di palestra è anche molto diffusa. Ma pochissimi fanno nuoto, tennis, pallavolo, mentre
oltre il 50% praticano il calcetto.
D’altra parte è necessario riconoscere che la sostanziale carenza dell’offerta ludico-culturale e
sportiva nelle province non può colmare completamente le richieste, le necessità e i bisogni da
parte della popolazione giovanile.
Nell’area di Caltanissetta i minori sono 39.655, ma gli spazi ricreativi non sono diffusissimi: ci sono
3 cinema, 2 teatri e 80 impianti sportivi.
- A Palermo e provincia per una popolazione giovanile di 170.882 ragazzi ci sono 16 cinema e
12 teatri.
- Ad Enna sono presenti 1 cinema multisala, 1 teatro e 5 impianti sportivi per una popolazione
di giovani di 23.282.
- A Messina per una popolazione giovanile di 78.159 ci sono 5 cinema, 6 teatri e solo 5 impianti
sportivi di grandi dimensioni.
- A Catania 48 impianti sportivi, 9 cinema e 9 teatri per una popolazione giovanile di 150.475
ragazzi.
- Nella città e provincia di Siracusa si contano circa 110 impianti sportivi, 7 cinema e 3 teatri
comunali
- Nell’area di Trapani troviamo circa 50 impianti sportivi, 9 cinema e 4 teatri comunali.
(fonti: Associazione nazionale teatri; CONI, www.mymovies.it)
Sul territorio sono presenti alcune iniziative istituzionali che si rivolgono direttamente agli
adolescenti, come per esempio servizi comunali afferenti ai Servizi Sociali (quali l’EdS o l’ADM), i
punti Informa Giovani, gli Oratori. Esistono, quindi, diversi sguardi e diverse tipologie di offerta
(educativo/formative o solo ricreative) che possono essere condivisi ed affiancati nel tentativo di
individuare possibili aree di collaborazione. I ragazzi di cui ci occupiamo sono, infatti, impegnati ad
affrontare i difficili compiti evolutivi che l’adolescenza gli prospetta; le richieste ed i rimandi
istituzionali sono naturalmente diversi, in questo senso, da quelli incontrati in contesti più informali.
Sul versante dell’offerta di servizi formativi volti a combattere e prevenire la dispersione scolastica,
a Caltanissetta è attivo da diverso tempo un Osservatorio provinciale sulla dispersione scolastica
che ha promosso diverse indagini e ricerche anche in collaborazione con la Polizia di Stato. Sul
fronte dei progetti, va segnalato l’iniziativa promossa dalla Questura di Caltanissetta nel comune di
Mazzarino proprio per affrontare e risolvere i frequentissimi casi di evasione scolastica.
Inoltre AsaForm EnAIP Caltanissetta possiede una lunga e consolidata esperienza di interventi
formativi a rete per combattere le forme di disagio scolastico in integrazione con gli istituti
scolastici, gli enti locali, e le forze dell’ordine.
Infine segnaliamo, nell’ambito del PON 2000 per l’anno scolastico 2007-2008, dell’Istituto
Superiore “Se. Angelo Di Rocco” che ha realizzato un Centro risorse territoriale contro la
dispersione scolastica e la frammentazione sociale.
A Catania le iniziative di lotta e prevenzione della dispersione scolastica sembrano del tutto
esigue. Si segnala l’esperienza della Cooperativa Prospettive che ha una Convenzione con il
Comune di Catania per la realizzazione di un Centro Diurno che rappresenta tuttora la prima forma
di realizzazione di un progetto organico di intervento nell'area del disagio giovanile a Catania e ha
al momento finanziato un progetto di prevenzione e lotta alla dispersione scolastica.
L’Università degli studi di Catania, partner del progetto, nell’ambito dei Servizi di Orientamento e
Formazione ha promosso diversi seminari su come diffondere buone prassi nell’ambito della
scuola, per ridurre i tassi di dispersione e per favorire una migliore transizione scuola-lavoro.
Inoltre anche in questo caso, Asaform EnAIP Catania ha realizzato diverse iniziative volte al
conseguimento dell’obbligo formativo dei giovani e per potenziare la rete di integrazione tra scuole
e il sistema azienda.
A Messina sono presenti alcune associazioni che si occupano dei problemi connessi alla
dispersione scolastica, tra cui l’associazione LiberaMente, che promuove momenti di incontro
studio e ricerca su interessi culturali, artistici e sociali tra i giovani.
Si segnala “La scuola del tempo libero” che è presente sul territorio messinese dal 2000 e offre
una vasta gamma di corsi, che, avvalendosi di figure professionali competenti, hanno la finalità di
creare degli spazi personali adeguati. È presente anche l’Endas associazione che
promuove manifestazioni a carattere sportivo e culturale, e collabora con alcune amministrazioni
comunali e alcune scuole, accolte con entusiasmo e partecipazione, e l'impegno assunto anche
per la gestione di attività integrative extrascolastiche, finalizzate alla prevenzione del disagio e
del fenomeno della dispersione scolastica e sportiva.
Ad Enna le iniziative di lotta e prevenzione della dispersione scolastica sono piuttosto limitate. Le
iniziative di contrasto al disagio giovanile sono in prevalenza da ricondurre a progetti scolastici sul
modello Scuole Aperte. La provincia di Enna, inoltre, partecipa ai progetti Legal-mente, Liberi di
crescere, Decisamente pace e Gettiamo le reti. Le ACLI di Enna sono da tempo impegnate con le
scuole in iniziative di educazione alla legalità. Altro progetto da segnalare è “Ad Enna Bassa due
scuole insieme per…” che ha mirato, attraverso molteplici azioni, a contrastare il fenomeno della
dispersione scolastica in una zona ad alto rischio. Rivolto a studenti delle scuole ubicate in zone a
rischio ha significato offrire agli adolescenti un luogo protetto nel quale incontrarsi e trascorrere il
pomeriggio, potenzialmente, toglierli dalle strade o da punti di ritrovo non adatti a promuovere una
crescita sana. Sono state pertanto previste iniziative articolate in moduli diversificati, volti alla
socializzazione, all’ampliamento dell’offerta formativa, all’armonizzazione dei curricoli, alla
modificazione dei rapporti tra le famiglie e l’istituzione. Per gli studenti sono state attuate iniziative
mirate alla socializzazione e all’arricchimento dell’offerta formativa, anche mediante momenti di
compresenza ed attività di ricerca.
Tra le principali iniziative offerte a Palermo è da segnalare la presenza dal 2000 di un protocollo di
intesa tra il Provveditorato agli Studi di Palermo, La Procura Della Repubblica per i Minori, il
Tribunale Dei Minorenni e i Comuni di: Palermo, Marsala, Misilmeri, Sciara, Capaci, Terrasini,
Partinico, Isola Delle Femmine, Carini, Cinisi, Torretta. Questi organismi hanno stipulato una intesa
piuttosto organica per fronteggiare a Palermo i casi di dispersione scolastica. In particolare,
l’impegno dei Comuni è quello di istituire l’anagrafe scolastica per il monitoraggio sistematico degli
studenti “obbligati” e predisporre una visita domiciliare alla famiglia del minore “evasore”.
Il Provveditorato si impegna a segnalare al Comune l’avvenuto ingresso dell’alunno a scuola
mentre se il minore non entra nel circuito formativo, segnala alla Procura dei Minori e, per
conoscenza, al Comune, la persistente evasione e avvia una prima indagine, altrimenti invia
richiesta al Tribunale per i Minori e apre un fascicolo su richiesta del P. M. Il Tribunale Dei
Minorenni si impegna a convocare i genitori e il minori e se necessario coinvolge i servizi sociosanitari, emettendo i provvedimenti del caso.
A Palermo ha sede l’osservatorio Regionale sulla Dispersione Scolastica in Sicilia che è attivo dal
2006 ed è composto da circa 30 elementi individuati da ciascuna delle parti sociali che
interagiscono per assicurare il diritto alla frequenza scolastica e garantire la qualità dell’istruzione.
A Siracusa segnaliamo la buona esperienza del progetto Mi perdo ma non mi disperdo, realizzato
nel 2011 e che ha riguardato tutta la città siciliana. Il progetto, sulla scorta dei positivi risultati
raggiunti nella fase sperimentale, è stato esteso a tutte le 10 municipalità del territorio cittadino; gli
alunni coinvolti finora sono stati n. 1064 in prevalenza ricompresi tra i 14 ed i 16 anni, le scuole 25.
La concentrazione massima di inadempienze si è registrata nel quartiere periferico di Scampia - 8^
municipalità ( n. 196 alunni) ma la percentuale è alta anche nel centro storico ( Stella S. Carlo - 3^
municipalità n. 107 allievi, S. Lorenzo Vicaria - 4^ municipalità n. 102). Sui 1064 casi segnalati è
emersa una forte incidenza di interventi sulle famiglie (n. 819 visite domiciliari e 138 colloqui
presso i centri territoriali). In 101 casi è stato avviato un percorso di sostegno per l'intera famiglia,
in altre191 ipotesi il minore è stato coinvolto in progetti ad hoc ed in 29 casi invece inserito in
centri socio-educativi. Scarse sono state invece le segnalazioni alla procura .Del totale dei minori
inadempienti il 40,8% è già rientrato nel circuito scolastico (n. 434).
Infine a Trapani segnaliamo che sono le esperienze finora condotte nella prevenzione e lotta alla
dispersione scolastica hanno raggiunto discreti risultati.
A fronte dei numeri finora riportati, i territori siciliani hanno dato alcune risposte, ma non riuscendo
a coprire i fabbisogni di tutta la domanda di tutoraggio scolastico.
Si stima che in ognuno dei quattro territori considerati circa 500/600 ragazzi sono messi nelle
condizioni di recuperare il debito formativo. Ovviamente a questi dati va aggiunto il mercato delle
lezioni private difficile da stimare e da quantificare.
Analizzando i dati relativi alla dispersione e all'evasione scolastica il settore Scuola e cultura già lo
scorso anno scolastico, ha avviato una serie di progetti aventi la finalità di intervenire soprattutto
nelle scuole della città che risultano essere più interessate dal fenomeno, ma noi riteniamo che ci
sia ancora moltissimo da fare tenendo conto della estrema complessità del fenomeno.
6.7 Destinatari e beneficiari del progetto
In tutte le sette province sedi di attuazione del progetto, Caltanissetta, Enna, Messina, Catania,
Palermo, Siracusa e Trapani, i destinatari finali degli interventi sono minori in obbligo scolastico e
formativo, in particolare gli studenti delle superiori e delle classi prime, seconde e terze, che come
dimostrano le statistiche finora riportate, sono quelli a più rischio di abbandono e dispersione
scolastica.
Si prevede di raggiungere circa:
• 530 studenti segnalati dagli istituti partner del progetto e dai soggetti delle reti locali
presenti sul territorio e
• circa 530 famiglie.
Le percentuali dei ragazzi da recuperare non saranno distribuite equamente per provincia e
tipologia di istituto, perché si darà prevalenza, come detto, a quattro priorità:
- studenti/studentesse segnalati/e dagli istituti scolastici presenti nella rete territoriale;
- studenti/studentesse segnalati/e da quelle nuove scuole che si potranno raggiungere nella
fase di promozione e sensibilizzazione del Progetto, come spiegato alla voce 8.1 Descrizione
delle attività;
- studenti/studentesse che provengono dagli istituti tecnici e professionali, ove la dispersione e
l’insuccesso scolastico tocca punte anche del 40%,
- studenti/studentesse che provengono da famiglie in condizioni economiche disagiate che
quindi non possono usufruire del vasto mercato delle ripetizioni private.
Destinatari
Il profilo tipo del giovane a cui si prevede di destinare le attività presenteranno quindi le seguenti
caratteristiche:
• forte rischio di abbandono o dispersione scolastica, con conseguente probabilità di
cadere in condotte devianti o di emarginazione perché già alimentano le percentuali
locali delle ripetenze nelle scuole secondarie di primo e secondo grado (confronta
tabella 2);
• mancanza di una formazione professionale o di un titolo di studio che possa favorire
l’ingresso nel mercato del lavoro;
• grande difficoltà a determinare scelte di vita progettuali e assenza di obiettivi e
programmazione;
• difficoltà nelle capacità di relazione con i pari e gli adulti, come espressione di un più
vasto disagio giovanile.
In particolare:
a) nelle 6 sedi di attuazione del progetto a CALTANISSETTA i destinatari del progetto saranno:
• 80 ragazzi/e del primo biennio della scuola secondaria di II° grado (dai 14 ai 16 anni)
• 50 ragazzi/e del secondo biennio della scuola secondaria di II° grado (dai 16 ai 18 anni)
• 130 famiglie dei ragazzi/e coinvolti nel progetto.
b) nella sede di attuazione del progetto a CATANIA i destinatari del progetto saranno:
• 30 bambini/e della scuola primaria (dai 6 i 10/11 anni);
• 30 ragazzi/e dagli 11 ai 16 anni provenienti dal triennio della scuola secondaria di I° grado
(dagli 11 ai 14 anni) e dalla scuola secondaria di II° grado (dai 14 ai 16 anni)
• 60 famiglie dei ragazzi/e coinvolti nel progetto.
d) nella sede di attuazione del progetto a PALERMO i destinatari del progetto saranno:
• 30 ragazzi/e del primo biennio della scuola secondaria di II° grado (dai 14 ai 16 anni)
• 30 ragazzi/e del secondo biennio della scuola secondaria di II° grado (dai 16 ai 18 anni).
• 60 famiglie dei ragazzi/e coinvolti nel progetto.
e) nelle 5 sedi di attuazione del progetto a MESSINA i destinatari del progetto saranno:
• 70 ragazzi/e del primo biennio della scuola secondaria di II° grado (dai 14 ai 16 anni)
• 30 ragazzi/e del secondo biennio della scuola secondaria di II° grado (dai 16 ai 18 anni).
• 100 famiglie dei ragazzi/e coinvolti nel progetto.
f) nella sede di attuazione del progetto a ENNA i destinatari del progetto saranno:
• 30 ragazzi/e del primo biennio della scuola secondaria di II° grado (dai 14 ai 16 anni)
• 30 ragazzi/e del secondo biennio della scuola secondaria di II° grado (dai 16 ai 18 anni).
• 60 famiglie dei ragazzi/e coinvolti nel progetto.
g) nella sede di attuazione del progetto a TRAPANI i destinatari del progetto saranno:
• 30 ragazzi/e del primo biennio della scuola secondaria di II° grado (dai 14 ai 16 anni)
• 30 ragazzi/e del secondo biennio della scuola secondaria di II° grado (dai 16 ai 18 anni).
• 60 famiglie dei ragazzi/e coinvolti nel progetto.
h) nella sede di attuazione del progetto a SIRACUSA i destinatari del progetto saranno:
• 30 ragazzi/e del primo biennio della scuola secondaria di II° grado (dai 14 ai 16 anni)
• 30 ragazzi/e del secondo biennio della scuola secondaria di II° grado (dai 16 ai 18 anni).
• 60 famiglie dei ragazzi/e coinvolti nel progetto.
Beneficiari
Le prime beneficiarie del progetto A scuola per scelta, non per forza saranno le famiglie degli
adolescenti coinvolti nel progetto, perché attraverso i percorsi di recupero scolastico proposti
potranno veder migliorato il rendimento scolastico dei propri figli, con effetti positivi sul loro
benessere e il vivere l’esperienza scolastica con più serenità e fiducia. Inoltre, soprattutto le
famiglie in condizioni economiche disagiate (e/o famiglie composte da un solo genitore) potranno,
grazie ai percorsi di recupero scolastico offerti dal progetto, evitare di ricorrere ad un ulteriore
impegno economico rappresentato dalle ripetizioni private e/o dalle scuole private (che
solitamente, dietro cospicue rette, garantiscono il passaggio all’anno successivo ma non
garantiscono parallelamente una crescita degli apprendimenti). Infine, la possibilità offerta ai loro
figli di vivere un’esperienza formativa extra-scolastica rafforzativa dell’autostima personale potrà
veramente contribuire a migliorare il dialogo in famiglia. Gli stessi servizi informativi e orientativi
offerti ai genitori e le possibilità di incontro e scambio con altri genitori potranno veder rafforzato il
ruolo educativo con un effetto auspicato positivo sul clima famigliare complessivo.
Dall’insieme delle azioni previste nel progetto trarranno beneficio anche altri soggetti che a vario
titolo saranno protagonisti di tali azioni, quali:
- altre famiglie (oltre a quelle già coinvolte) di giovani che hanno problemi di dispersione
scolastica, disagio, bullismo, aggressività ecc… e ipoteticamente: 40 famiglie a Caltanissetta;
30 a Catania, 40 a Palermo, 30 a Messina e 30 ad Enna, 30 a Siracusa e 30 a Trapani.
- le équipe di insegnanti e docenti degli Istituti scolastici partner del progetto, e di quelli che
verranno successivamente raggiunti nelle diverse iniziative di promozione e sensibilizzazione,
che dal progetto potranno veder rafforzato il loro ruolo educativo attraverso anche lo scambio
(con la comunità professionale presente nelle sedi di svolgimento del progetto) di buone
prassi, metodologie e strumenti;
- la comunità professionale degli educatori, formatori e tutor, presenti nel territorio di
svolgimento del progetto, che attraverso le attività proposte e l’interazione con i docenti della
scuola e i soggetti della rete locale, potranno sperimentare non solo nuovi dispositivi didattici
di lotta e prevenzione alla dispersione scolastica, ma rafforzare anche strategie di recupero e
lotta all’evasione scolastica;
- infine i partner del progetto potranno veder rafforzati legami con gli altri soggetti della rete,
ampliare i propri ambiti di intervento, sperimentare nuovi interventi, incrementare le proprie
azioni
7) Obiettivi del progetti
7.1 Sintesi dei problemi rilevati
Diversi sono i problemi dei giovani evidenziati nella Regione Sicilia e nei territori di attuazione, ma
non potendo affrontarli tutti il progetto A scuola per scelta, non per forza si concentrerà sul
problema di come conoscere meglio il fenomeno della dispersione scolastica, ridurre i tassi delle
ripetenze, abbandono e irregolarità delle frequenze e come fronteggiare le varie manifestazioni di
disagio giovanile conseguenza anche della cronica carenza di occasioni di aggregazione sociale, di
incontro, di scambio e di solidarietà. Punto di partenza per la definizione e strutturazione del
presente progetto sono le statistiche riportate nel precedente punto 6 Descrizione del Contesto che
mettono in evidenza come in tutti i territori di attuazione del progetto:
• le percentuali dei tassi di dispersione scolastica (tabella 2) sono decisamente superiori alla
media nazionale con punte allarmanti per gli istituti professionali e tecnici. Negli istituti d’arte
inoltre su 10 iscritti, in media, solo 4 riescono a conseguire il titolo di studio;
• allarmante la fotografia riguardante i bienni iniziali in particolare per gli istituti tecnici, gli
istituti professionali e d’arte, dove la percentuale di dispersione è, in media, superiore del
10% rispetto al dato nazionale, ed è evidente come la dispersione durante il biennio iniziale
comporta il mancato conseguimento del titolo di studio e/o della qualifica professionale con
un impatto ovviamente negativo sulla possibilità di inserirsi nel mercato del lavoro in modo
regolare e stabile;
• livelli di apprendimento valutati molto bassi;
• divario molto alto tra le percentuali dei promossi italiani e stranieri.
Il panorama finora disegnato dalle statistiche ufficiali trova pieno riscontro nella esperienza diretta
di ACLI Sicilia e dagli osservatori che le ACLI provinciali hanno sui sedici territori di attuazione del
progetto Caltanissetta, Butera (CL), Gela (CL), Riesi (CL), San Cataldo (CL), Serradifalco (CL),
Catania, Enna, Messina (2 sedi), S. Agata Militello (ME), Patti (ME), S. Teresa di Riva (ME),
Palermo, Siracusa, Trapani, secondo cui i tassi di insuccesso (in termini di ripetenze, frequenze
irregolari, abbandoni veri e propri), sono forti non solo nel primo biennio ma anche nelle classi
successive. Tuttavia la difficoltà a sistematizzare tali dati, e dare significato, rinforza l’idea di
costituire una banca-dati che permetta di raccogliere tutte le informazioni necessarie per
monitorare, a livello regionale, il fenomeno della dispersione scolastica in tutti i suoi aspetti, tra i
quali soprattutto quelli di seguito indicati, che riteniamo possono rappresentare indicativi punti di
partenza per il lavoro che ci siamo prefissi.
7.2. Obiettivi generali del progetto
In risposta alle motivazioni finora espresse, il progetto A scuola per scelta, non per forza intende
dare un contributo fattivo all’eliminazione, o riduzione di queste cause muovendosi negli ambiti
interconnessi del disagio giovanile e della dispersione scolastica.
La scuola è il contesto nel quale, utilizzando uno sguardo attento e preparato, è più facile cogliere i
segni del disagio giovanile e mettere a punto percorsi che consentano di prevenirlo e ridurlo.
In ognuna delle principali sedi del progetto, Caltanissetta (6 sedi), Catania, Enna, Messina (5
sedi), Palermo, Trapani e Siracusa, si intendono perseguire alcuni obiettivi generali che
miglioreranno la condizione sia dei destinatari diretti del progetto sia dei beneficiari:
• Ridurre i tassi di dispersione scolastica attraverso strategie di prevenzione dell’insuccesso
scolastico e quindi contribuire ad abbassare i livelli di disagio giovanile.
• Promuovere e orientare una fattiva integrazione delle risorse del territorio in forma di rete di
collaborazione permanente e sistematica.
• Aumentare le possibilità di aggregazione per i giovani, nelle diverse forme possibili.
7.3. Obiettivi specifici, indicatori e risultati attesi
In ognuna delle sedi di attuazione del progetto, si intendono perseguire i seguenti obiettivi specifici
e raggiungere i risultati specificati nella tabella sottostante. In coerenza con tali obiettivi, il risultato
che si auspica di ottenere a fine progetto è la riduzione del debito formativo degli alunni degli istituti
del distretto di, Caltanissetta (6 sedi), Catania, Enna, Messina (5 sedi), Palermo, Trapani e
Siracusa quindi una significativa riduzione degli insuccessi e degli abbandoni e il conseguente
aumento del numero dei minori promossi all’anno successivo.
Per verificare il raggiungimento di tale macro risultato, nonché degli obiettivi sotto descritti si
utilizzeranno alcuni indicatori proposti come oggettivamente verificabili che descrivono gli obiettivi
del progetto in termini operativi misurabili seguendo la regola SMART (specifici, misurabili,
acquisibili, rilevanti, temporizzati):
Problemi rilevati
Marcato rischio di
dispersione
scolastica,
in
particolare
negli
istituti tecnici e
professionali
Situazione ex ante
Tassi di dispersione
quinquennio
e
biennio tra i più alti
in quasi tutte le
province
di
attuazione,
con
l'eccezione di Enna e
Messina,
in
particolare
negli
istituti
tecnici
e
professionali (Tab. 2
par. 6.1),
Obiettivi specifici
1.
Ridurre
gli
insuccessi
scolastici,
i
fallimenti attraverso
azioni di sostegno e
accompagnamento
socio-psicologico
Indicatori
risultato
di
numero dei minori
segnalati dagli istituti
scolastici
partner,
raggiunti ed integrati
nelle
attività
di
progetto
e
incremento
del
numero nel corso
dell’anno di vita del
progetto;
Risultati attesi ex post
riduzione dei debiti formativi
per almeno il 40% del totale
degli studenti coinvolti nelle
sedi di attuazione del progetto;
Promozioni al successivo
anno scolastico per almeno il
50% del totale degli studenti
coinvolti nelle undici sedi di
attuazione
del
progetto
numero dei minori
seguiti con progetti
grado di soddisfazione > 8
particolari;
grado
di
soddisfazione
dei
minori rispetto ai
servizi
offerti;
Posizione agli ultimi
posti nella classifica
dei
livelli
di
apprendimento
Valutazione
Invalsi
per
le
insoddisfacente dei province
di
livelli
di attuazione,
con
apprendimento
l'eccezione di Enna e
Trapani che possono
rappresentare
la
fonte delle buone
prassi (par. 6.1)
In media 30 alunni
stranieri su 100 non
Alto divario tra le
ammessi alla classe
competenze
successiva
nella
cognitive
degli
scuola secondaria di
alunni italiani e
II grado, +14rispetto
stranieri
agli studenti italiani
(Tab. 5 par. 6.2)
grado
di
soddisfazione e di
partecipazione delle
famiglie rispetto alle
attività di progetto;
numero dei minori
segnalati dagli istituti
scolastici
partner,
raggiunti ed integrati
nelle
attività
di
progetto
e
incremento
del
numero nel corso
dell’anno di vita del
Miglioramento degli esiti degli
progetto;
scrutini finali per almeno 30%
dei
destinatari;
grado
di
soddisfazione
dei
grado di soddisfazione > 8
minori rispetto ai
servizi
offerti;
2. Recuperare per i
ragazzi coinvolti le
carenze cognitive e
gli
svantaggi
sull’apprendimento
delle abilità di base,
linguistiche,
espressive, logiche e
di metodo di studio,
soprattutto
nei
ragazzi/e provenienti
dagli Istituti tecnici e
professionali
e/o
quelli
del
primo
grado
di
biennio della scuola
soddisfazione e di
secondaria
partecipazione delle
famiglie rispetto alle
attività di progetto;
numero dei debiti
formativi ridotti negli
alunni
stranieri
coinvolti;
grado
di
soddisfazione
dei
3.
Favorire minori rispetto ai
l’integrazione
servizi
offerti;
scolastica e sociodegli grado
culturale
di
alunni stranieri in un soddisfazione e di
clima permanente di partecipazione delle
accoglienza
famiglie rispetto alle
attività di progetto;
riduzione dei debiti formativi
per almeno il 40% del totale
degli studenti stranieri coinvolti
nelle sedi di attuazione del
progetto
Diffuso
disagio
giovanile
dovuto
all'abbandono
scolastico ed altri
fattori
socio
economici e alla
insufficiente
pfresenza
dei
servizi aggregativi e
alla
scarsa
informazione
8)
10%
dei
ragazzi
vittime di bullismo
mancanza
o
insufficiente
presenza dei servizi
ricreativi
4.
Sostenere
l’aggregazione
giovanile attraverso
attività ludiche e
numero di contatti
ricreative;
con le famiglie dei
minori e incremento,
5. Erogare servizi di
nel corso dell’anno
accoglienza,
di attuazione del
ascolto,
progetto;
informazione
e
orientamento, per le
numero di proposte
famiglie dei ragazzi
educative realizzate
coinvolti nel progetto;
dirette
ai
minori
disagiati;
6. Potenziare la rete
locale
allestendo
numero di contatti
una
banca-dati
tra le scuole e le
contenente
agenzie
educative
statistiche
sulla
del
territorio;
dispersione
scolastica e gli enti e
numero dei contatti
le organizzazioni che
presenti nella bancasui territori offrono
dati locale.
servizi e opportunità
di
aggregazione
giovanile.
> 500 famiglie coinvolte
Incremento del 50% dopo i
primi tre mesi dall'avvio del
progetto
Incremento del 75% dei
contatti con le scuole e con le
agenzie
educative;
> 80 laboratori
realizzati
o
eventi
Aumento di conoscenza degli
strumenti per difendersi dalla
violenza
e
bullismo;
Potenziamento
e
miglioramento del dialogo sul
territorio tra istituzioni, agenzie
formative, istituti scolastici,
partner del progetto, e altre
associazioni
presenti
nel
contesto con funzioni sociali e
assistenziali;
Potenziamento dell’assistenza
educativa al di fuori dall’orario
scolastico.
Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività
previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile
nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:
Il progetto A scuola per scelta, non per forza si basa sulla interazione fra due direttrici operative:
•
•
da un lato l’erogazione di offerte formative direttamente collegate al tema
dell’apprendimento e della scuola,
dall’altro, una proposta associativa che amplifichi l’effetto di quelle stesse offerte,
distinguendo il servizio erogato da quelli già attivi sul territorio.
La forte integrazione e interconnessione di queste due piste di lavoro conferisce un carattere di
innovazione al progetto.
8.1. Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Le attività che si intendono mettere in atto in ognuna delle province del progetto sono
principalmente tre:
In risposta agli obiettivi specifici n° 1,2,e 3
• AZIONE 1 – Organizzazione e gestione dei laboratori linguistici, di recupero scolastico,
di sviluppo delle competenze informatiche, laboratori artistici, ludico-ricreativi.
In risposta all’obiettivo specifico n° 4
• AZIONE 2 - Creazione di un punto di accoglienza, ascolto, informazione e orientamento.
In risposta all’obiettivo specifico n° 5
• AZIONE 3 – Potenziamento delle reti tra le agenzie educative e sistematizzazione dei
dati e delle informazioni inerenti alla dispersione scolastica;
Alle attività dirette si aggiunge una quarta azione, trasversale a tutte le tre azioni dirette che
consiste nella gestione delle fasi del progetto (coordinamento, monitoraggio e valutazione).
Ognuna di queste due attività prevede uno sviluppo dettagliato di fasi e di azioni, che si vanno a
descrivere nei seguenti paragrafi (consulta anche il planning).
AZIONE 1 - Organizzazione e gestione dei laboratori linguistici, di recupero scolastico, di
sviluppo delle competenze informatiche, laboratori artistici, ludico-ricreativi.
(riduzione della dispersione scolastica e degli insuccessi scolastici)
L’azione 1 si articola in tre fasi di lavoro.
Fase 1.1 – Pianificazione delle attività e promozione
La pianificazione consiste nella verifica delle risorse tecniche, strumentali e finanziarie per
individuare in modo più ottimale la tipologia dei laboratori da realizzare. A tal fine verranno
contattate le scuole partner e i docenti per l’ottenimento dei nominativi dei minori da seguire.
Inoltre verranno contattate le famiglie per individuare le migliori strategie di recupero dei minori. In
questa fase risulterà importante avvalersi della rete del FORUM DELLE ASSOCIAZIONI
FAMILIARI. Come già illustrato nelle pagine precedenti, si cercherà di intercettare soprattutto
famiglie in condizioni economiche disagiate (e/o famiglie composte da un solo genitore) che non
possono usufruire del vasto mercato delle ripetizioni private.
Sempre in questa fase, il gruppo di progetto si occupa di promuovere il più possibile le iniziative. In
particolare, il FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI, Fair Trade e FITUS RETI DEL
TURISMO SOCIALE collaboreranno alla promozione degli obiettivi e delle azioni del progetto sulla
lotta e prevenzione della dispersione scolastica attraverso i Comunicati Stampa e le diverse
Iniziative a livello provinciale promosse dalle loro Associate.
Fase 1.2 – Progettazione esecutiva
In questa fase verrà ideata e realizzata la modulistica necessaria per la gestione dei laboratori,
progettate le attività da realizzare inclusa la calendarizzazione e programmazione dei laboratori
tenendo conto di tutti gli aspetti possibili: questioni di ordine metodologico-didattico; questioni di tipo
psico-sociologico, questioni di tipo organizzativo-progettuale.
Saranno preparate le schede e gli strumenti di valutazione delle attività di progetto rivolte ai minori.
In questa fase sarà importante il supporto scientifico, tecnico e didattico del partner l’Università
UNIFORTUNATO che fornirà il supporto metodologico per le attività di monitoraggio dei
fabbisogni formativi
Fase 1.3 – Realizzazione dei laboratori
Si realizzeranno le seguenti tipologie dei laboratori:
A – Laboratorio “Facciamo i compiti” per alunni di età compresa tra 11 e 18 anni a rischio di dropout con l’obiettivo di recuperare abilità di base, ritardi, carenze e lacune;
B – Laboratorio “Studiare è facile” per alunni di età compresa tra 11 e 18 anni con l’obiettivo di
aiutare i ragazzi a riflettere sulle proprie modalità di studio, del tempo impiegato, dello spazio
utilizzato in modo tale da identificare le modalità personali migliori per studiare e fare i compiti
C - Laboratori Linguistici destinatati soprattutto agli studenti extracomunitari, ai giovani provenienti
dai centri di accoglienza e ai minori disagiati . L’Università UNIFORTUNATO metterà a
disposizione materiali per i laboratori linguistici.
D - Laboratori di Attività Informatiche Scientifiche con l’obiettivo di permettere ai ragazzi di
esprimere il proprio talento e i propri interessi verso queste discipline;
E- Laboratori di Attività Artistiche, Artigianali e laboratorio “Mani per riciclare” con l’obiettivo di
aiutare i ragazzi ad esprimere la propria creatività, e attraverso l’acquisizione di tecniche,
competenze ed abilità manuali, di consolidare e potenziare la propria autostima e fiducia in sé.
In ogni sede di attuazione verrà realizzata almeno una tra le cinque tipologie dei laboratori.
L’approccio pedagogico alla base degli interventi di recupero
Ogni intervento di recupero deve essere affrontato sotto diversi aspetti: motivazionale,
metacognitivo-relazionale, e cognitivo.
• L’aspetto motivazionale riguarda la motivazione allo studio: questo aspetto sarà
affrontato attraverso forme di accoglienza e tutoraggio.
• L’aspetto metacognitivo relazionale di solito è strettamente collegato a quello
motivazionale.
• L’aspetto cognitivo è forse l’aspetto di cui si parla di più, ma forse quello meno
importante al fine del raggiungimento del successo formativo da parte di alunni in
situazione di deficit motivazionale.
Si tenderà ad utilizzare strumenti personalizzati, come per esempio una scheda individuale di
analisi del fabbisogno, , ma anche il controllo e una osservazione continua delle modalità relazionali
e quindi l’alimentazione del Libretto formativo individuale dell’allievo.
Ancora più importante sarà individuare un intervento di recupero di carenze di abilità di base, di
metodo di studio, cioè un recupero di tipo trasversale, centrato sull’organizzazione del lavoro
personale, dell’uso del libro di testo, del modo di prendere gli appunti eccetera.
Se il recupero sarà di tipo disciplinare cognitivo, allora occorrerà individuare i nodi fondamentali del
percorso programmato che non hanno permesso il raggiungimento degli obiettivi proposti.
Occorrerà in un certo senso rimodulare il percorso, sia attraverso le attività già previste in fase di
programmazione, sia attraverso veri e propri moduli di recupero per risomministrare contenuti e
rafforzare abilità fondamentali. Le stesse prove di valutazione degli apprendimenti, dovranno tener
conto del target del progetto.
Si ritiene utile sottolineare la necessità di privilegiare la dimensione relazionale all’interno di un
intervento rivolto a ragazzi preadolescenti ed adolescenti e l’importanza di offrire stimoli adeguati
attraverso l’attenzione educativa e la sensibilità pedagogica che sottostanno a ogni tipo di attività
del genere.
L’attività di animazione si pone come strumento atto ad innescare processi motivazionali e percorsi
di esplorazione creativa cogliendo il giusto equilibro tra espressività e razionalità, immedesimazione
e astrazione, libera espressione e ricerca.
Per valorizzare le risorse di ogni singolo e per attivare processi di gruppo si utilizzeranno i
laboratori.
Per la verifica delle attività si privilegeranno i seguenti strumenti: a) Incontri dell’èquipe per la
progettazione e verifica, b) Incontri valutativi intermedi e finali, c) Verifiche periodiche con le
famiglie.
Azione 2 - Creazione di un punto di accoglienza, ascolto, informazione
Lo sportello che pensiamo si muove seguendo costantemente un’intenzionalità educativa, perché
abbiamo inteso il nostro compito come quello di emancipare, sia nel singolo che nel gruppo, le
capacità necessarie per una adeguata vita sociale e indispensabili per uno sviluppo armonico della
personalità dell’individuo, ed esercitiamo tale compito attraverso tre funzioni essenziali:
• la socializzazione, cioè far sperimentare agli adolescenti relazioni significative con il
gruppo dei pari e con gli adulti, e nella condivisione di spazi e tempi imparare a definire
meglio se stessi ed il rapporto con gli altri;
• l’informazione e orientamento, ovvero fornire agli adolescenti informazioni a loro
necessarie e strumenti per sviluppare le capacità individuali di reperimento e
interpretazione di tali informazioni, con l’aiuto di operatori che fanno da supporto alle
scelte individuali e rappresentano una possibile intermediazione con le altre agenzie
(scuola, posto di lavoro, …);
• il sostegno e l’accompagnamento, per promuovere percorsi di maturazione individuale
e di gruppo, per accrescere il benessere, sviluppare l’autostima e un’adeguata
percezione del sé (in un’epoca in cui la cultura della prestazione e la pressione verso
modelli corporei inarrivabili rischiano continuamente di alimentare sensi di
inadeguatezza).
Lo sportello servirà per affrontare e dare supporto a problemi sia scolastici che personali e familiari,
alla base del disagio scolastico.
Infine nell’ambito dei servizi offerti dallo Sportello si potranno:
• attivare incontri tra studenti con professionisti di settore, esperti del mondo del lavoro,
degli ordini professionali, delle agenzie di lavoro del territorio e delle università e
svolgere incontri e seminari con le famiglie: grazie all’aiuto dei partner del progetto,
CENSIS, FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI, FITUS RETI DEL TURISMO
SOCIALE, Fair Trade Italia e Banca Etica;
• rendere stabile un servizio di orientamento, con periodicità settimanale, per la
consultazione di materiale informativo sui percorsi di studio, tirocinio, lavoro, stage,
viaggi-studio, borse lavoro, ecc;
• garantire un accompagnamento personalizzato per quei ragazzi che hanno la possibilità
di effettuare una esperienza di stage o di tirocinio per sfruttare al meglio tale occasione
formativa.
L’Attività 2 si articola in due fasi di lavoro
Fase 2.1 – Pianificazione e promozione
• Pianificazione ideativa dell’attività di sportello tenendo in considerazione le risorse
disponibili per provincia. La programmazione ideativa delle attività di sportello prevede
l’organizzazione dei turni di servizio e l’assegnazione dei turni allo sportello.
• Ideazione e programmazione della rete con gli enti del territorio provinciale che
organizzano attività a favore dei giovani e realizzazione dei primi contatti di verifica della
disponibilità.
• Formazione dell’equipe di sportello;
• Promozione del servizio. In questa fase del piano di attuazione l’obiettivo è quello di
definire le modalità con cui pubblicizzare il servizio. Verranno definiti i tipi di materiale da
utilizzare (brochure, locandine, depliants, ecc), la modalità di distribuzione
(volantinaggio, affissione delle locandine, distribuzione presso le strutture, ecc), i tempi e
le risorse necessarie. Alla promozione dei servizi erogati dallo Sportello parteciperà
l’insieme dei soggetti che compongono il partenariato (es. FORUM DELLE
ASSOCIAZIONI FAMILIARI, FITUS RETI DEL TURISMO SOCIALE, FAIR TRADE
ITALIA, Banca Etica.)
Fase 2.2 – Avvio e gestione dello sportello
In questa fase di lavoro, si daranno concreto avvio ai servizi di sportello e si organizzeranno anche
alcuni seminari rivolti ai minori e alle famiglie:
• in collaborazione con FAIR TRADE ITALIA si organizzerà un incontro per le famiglie sul
tema del commercio equo e solidale,
• in collaborazione con BANCA ETICA si organizzerà un incontro sul tema miglioriamo i nostri
risparmi,
• grazie al materiale messo a disposizione da FITUS RETI DEL TURISMO SOCIALE si
organizzerà un seminario su come incoraggiare il turismo sostenibile e la mobilità giovanile
in Europa.
La metodologia di lavoro
Lo sportello va inteso come un luogo co-gestito e co-progettato con gli stessi destinatari. E’ il luogo
dove l’adolescente, attraverso percorsi di aggregazione e promozione, può produrre l’esperienza
dell’inventare, può sperimentare ruoli nuovi, elaborare domande e cercare risposte, inventare e
accettare nuove regole. Dove la partecipazione è elemento di cambiamento sia all’interno delle
esperienze dei singoli, dei gruppi ma anche di un contesto “territorio” con il quale ci si relaziona.
Dove decisionalità e potere sono funzioni reali da sperimentare.
Azione 3 - Potenziamento delle reti tra le agenzie educative e sistematizzazione dei dati e
delle informazioni inerenti alla dispersione scolastica
Un altro servizio importante che si intende erogare è la messa a disposizione di una banca-dati
completa di tutte le potenziali strutture del territorio che potrebbero far parte della rete territoriale di
servizi di aggregazione. Inoltre attraverso la banca dati si potrà:
• diffondere in tutto il territorio la conoscenza dell’offerta formativa delle agenzie educative,
• individuare possibilità per perseguire l’integrazione scuola-aziende, formazione-lavoro,
• offrire informazioni sulle attività messe a disposizione dalle parrocchie per l’aggregazione
dei minori.
Fase 3.1 – Progettazione banca dati
Il principale obiettivo di questa fase è definire la fattibilità della banca dati locale e regionale degli
enti presenti nel territorio che promuovono l’aggregazione giovanile in modo che lo sportello
informa-giovani possa rappresentare uno strumento di informazione non solo delle attività promosse
dalle ACLI, ma anche da altre strutture del territorio. Verranno individuate le fonti e la tipologia di
informazioni da reperire e le strutture da contattare per lo scambio delle informazioni. La banca dati
servirà anche come raccolta integrativa (come integrazione agli Osservatori provinciali sulla
dispersione scolastica) dei dati sul fenomeno della dispersione scolastica.
Fase 3.2 - Mappatura e la realizzazione della banca dati
Verrà avviata la mappatura degli enti pubblici o privati presenti nel territorio della provincia che
organizzano iniziative a favore dei giovani (feste, incontri formativi, cineforum, tornei sportivi, ecc).
per costruire opportunità con e per i giovani, connesse ad una interpretazione del contesto
istituzionale generale (come funziona il mondo della scuola e del lavoro ad esempio) consapevoli
che questo condiziona l’integrazione e lo sviluppo delle giovani generazioni, e reagire
costruttivamente alle continue trasformazioni della comunità locale.
Verranno raccolte le statistiche comunali e provinciali sui tassi di dispersione scolastica. In questa
fase di utilizzeranno gli strumenti messi a disposizione dai partner di progetto: CENSIS, FORUM
DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI, nonchè dall’Osservatorio provinciale per la prevenzione ed il
recupero della dispersione scolastica.
AZIONE TRASVERSALE – Coordinamento, monitoraggio e valutazione
Una volta chiariti gli obiettivi del progetto e le funzioni/ruoli che dovrà svolgere ciascuna risorsa, si
costituirà formalmente il gruppo di lavoro che risulterà composto dai volontari e dagli operatori
incaricati di seguire il progetto nell’esercizio delle loro diverse funzioni e competenze (formatori,
educatori, orientatori, progettisti, valutatori, docenti, coordinatori, tutor, ecc). Il gruppo di progetto
avrà il compito di pianificare, progettare e svolgere le attività, definire i compiti, assegnare turni di
lavoro, valutare i risultati, garantire tutte quelle condizioni necessarie per il corretto svolgimento del
progetto.
Monitoraggio e valutazione
La valutazione avrà il duplice compito di verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati e
analizzare i risultati ottenuti. In termini generali, la valutazione dovrà fornire informazioni e dati sui
seguenti parametri:
a) la riduzione del numero di ragazzi in obbligo formativo che ottiene insuccessi scolastici o che
presentano concreti rischi di dispersione/abbandono;
b) il potenziamento e sviluppo delle capacità sociali, emotive ed espressive degli adolescenti
coinvolti nel progetto con il conseguente miglioramento complessivo del rendimento scolastico
c) la creazione, sulle province del progetto, di un concreto supporto alle famiglie nel processo
educativo-formativo volto a migliorare il dialogo tra genitori e figli riduzione del numero di
ragazzi in obbligo formativo che ottiene insuccessi scolastici o che presentano concreti rischi di
dispersione/abbandono.
La rilevazione di tali risultati verrà effettuata sulla base delle diverse informazioni raccolte nel corso
del progetto (per esempio dai registri delle presenze; dai report mensili che gli operatori avranno
cura di redigere durante l’anno di progetto e dai diari di bordo che i volontari in servizio civile
potranno redigere per raccogliere riflessioni sul proprio lavoro, monitorare l’andamento delle proprie
attività e verificare punti di forza e di debolezza del proprio operato).
Verranno allestiti anche:
1) uno strumento di rilevazione del grado di soddisfazione dei minori che parteciperanno ai percorsi
di supporto/recupero scolastico;
2) uno strumento di rilevazione del grado di soddisfazione delle famiglie che parteciperanno alle
iniziative di supporto a loro dedicate nel processo educativo-formativo.
I risultati emersi dai questionari saranno elaborati tramite data-base e consentiranno
l’elaborazione e stesura di un Report di fine progetto.
Legenda
r = responsabile del progetto e OLP
v = volontari in servizio civile
p = personale presente nella struttura f = formatori, insegnanti, educatori, esperti di settore, docenti
Planning del progetto “A scuola per scelta
non per forza”
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1.1
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Azione 1 “LABORATORI FINALIZZATI AL MIGLIORAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA”
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Attività 2 “Punto di accoglienza, ascolto, informazione”
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2.2
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Attività 3 “Potenziamento delle reti e banca dati”
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AZIONE TRASVERSALE - Coordinamento del progetto, monitoraggio e valutazione delle azioni
r
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8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la
specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
Coerentemente con le attività previste dal progetto, tutti i volontari interagiranno con le figure
previste dalla normativa sul Servizio Civile Nazionale e con figure tecniche esperte, interne alla
sede attuativa di progetto.
Nel dettaglio, si evidenzia come tali risorse umane si affiancheranno ai volontari in Servizio Civile
Nazionale:
Numero
Profilo
Ruolo nel progetto
E’ il responsabile della sede di
attuazione del progetto, che a
titolo volontario interviene per
consentire il corretto svolgimento
Responsabile di
delle attività come previsto nel
progetto /
progetto. Inoltre fornisce la sua
16
responsabile
competenza per promuovere le
dell’organizzazione attività del progetto, sensibilizzare
gli attori locali; rafforzare la rete
dei partenariati, sostenendo
quindi l’azione del RLEA e
dell’OLP.
32 (2 per
sede)
16
Tipologia di
impiego
Volontario
Esperti di settore
(Formatori, tutor,
orientatori,
valutatori, docenti)
Sono esperti di settore che già
collaborano con il sistema ACLI
nel settore dell’educazione e nella
sede di attuazione del progetto
possono seguire la gestione dei
corsi di formazione e di
orientamento per minori.
Nell’ambito del progetto,
intervengono nell’attuazione di tutti
i Laboratori previsti di rinforzo
Volontario
delle competenze di base per i
minori coinvolti nel progetto.
Interagiscono con l’OLP e i
volontari in servizio civile per lo
svolgimento delle attività
laboratoriali. Quindi partecipano
anche alle fasi di progettazione dei
laboratori, analisi dei fabbisogni
dei minori, calendarizzazione,
monitoraggio e valutazione.
Docenti delle
scuole partner
Sono docenti degli Istituti
scolastici partner che in coerenza
con le attività previste nella
singola sede di attuazione
partecipano come docenti ai
Laboratori di rinforzo delle
competenze di base per i minori
coinvolti nel progetto.
Volontari
Orientatori
/Educatori /addetti
allo sportello di
orientamento
Sono educatori, e/o orientatori che
si occupano di gestire i servizi di
informazione, accoglienza e
orientamento previsti nello
Sportello.Interagiscono con l’OLP
e i volontari in servizio civile per lo
svolgimento di tali attività. Quindi
Volontari
partecipano anche alle fasi di
progettazione dei servizi di
sportello, all’alimentazione della
banca-dati, agli incontri con le
famiglie, alla diffusione dei servizi
e al monitoraggio e valutazione
del progetto.
Addetti alla
segreteria
Presso la sede di attuazione del
progetto si occupano della
segreteria., delle attività di
segreteria, di contatto telefonico
degli utenti (famiglie, minori), di
gestire l’archivio delle iscrizioni
alle diverse attività, di aggiornare
le rubriche e gli indirizzari, di
provvedere alle copie dei materiali
per la pubblicizzazione delle
iniziative, di prendere
appuntamenti e contatti con i vari
soggetti che partecipano al
progetto (Presidi degli istituti
scolastici; rappresentanti dei
partner del progetto)
Dipendenti
Esperti di
16
informatica
Presso la sede di attuazione del
progetto daranno il loro contributo
alla realizzazione della banca-dati
locale e regionale.
Volontari
32 (2 per
sede)
16
Oltre al gruppo di lavoro stabile indicato sopra, saranno coinvolti nella realizzazione del progetto i
volontari espressi dalle parrocchie partner del progetto e delle associazioni partner del
progetto.
I volontari espressi dalle parrocchie e dalle Associazioni saranno referenti per il gruppo di lavoro
ACLI presente in ogni sede e per i volontari in servizio civile e svolgeranno i seguenti compiti:
• segnaleranno i minori a rischio dispersione;
• coadiuveranno il responsabile del progetto per le attività e gli eventi sportivi;
• collaboreranno alla realizzazione di momenti di aggregazione;
• metteranno a disposizione le strutture disponibili, quali campetti di calcetto, ecc…
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Gli obiettivi che si intendono perseguire per i volontari che saranno impiegati in ognuna delle sedi di
attuazione del progetto “A scuola per scelta, non per forza” sono:
• Offrire ai giovani volontari che sceglieranno di fare l’esperienza di servizio civile presso le
nostre strutture una possibilità di sperimentarsi in ruoli operativi attraverso l’esperienza di
volontariato;
•
•
•
•
•
•
Aumentare le capacità e competenze relazionali ed educative dei volontari e
incrementare e valorizzare le loro capacità di lavorare in gruppo;
Diffondere il riconoscimento della funzione delle norme sociali e sviluppare il proprio
senso di responsabilità e autonomia;
Far sperimentare ai volontari una viva e significativa esperienza in campo educativo
interessante ai fini dell’orientamento a scelte formative e professionali da intraprendere;
Favorire nei volontari un orientamento di vita aperto alla solidarietà, alla generosità, allo
scambio tra generazioni, all’accettazione della diversità;
Offrire ai volontari competenze specifiche nel settore, in modo da poter espletare al
meglio le proprie attività;
Offrire ai volontari un’intensa esperienza formativa, che possa essere fondamento
proficuo per una possibile futura professione in campo sociale.
Il raggiungimento di tali obiettivi sarà misurato attraverso il grado di competenza e sicurezza nello
svolgere i propri compiti che il volontario dimostrerà di possedere al termine del servizio. Rilevante
sarà anche la motivazione a proseguire in attività professionali nel settore dell’educazione, della
formazione professionale, del lavoro con i giovani o in attività di volontariato.
Il ruolo dei volontari in Servizio Civile si caratterizza come sostegno all’azione degli operatori di
riferimento. Tuttavia, la funzione dei volontari non sarà quella di semplice assistenza, bensì di
supporto operativo per lo svolgimento delle attività.
Attraverso il percorso formativo, il graduale inserimento nelle attività stesse, il monitoraggio e la
supervisione, i volontari saranno messi in grado di acquisire progressivamente una relativa
autonomia nella gestione di alcuni aspetti degli interventi rivolti agli utenti.
Ai fini della buona riuscita delle attività, sarà chiesto ai volontari in servizio civile di consultare
materiali di studio, rapporti di ricerca, bibliografie e sitografie messe a disposizione dai partner
(Università UNIFORTUNATO e CENSIS) al fine di potenziare le proprie conoscenze di settore su
temi quali: i processi e le metodologie di apprendimento, la progettazione e la valutazione formativa,
l’utilizzo di metodi didattici efficaci, e contenuti utili a progettare i percorsi di
sostegno/supporto/recupero scolastico sulle competenze di base dei quattro assi culturali previsti
per l’adempimento dell’obbligo di istruzione dalla normativa vigente (DM n.139/2007): asse dei
linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale.
Di seguito si descrive le modalità con cui si intende coinvolgere i volontari nei laboratori e nelle
singole attività del progetto A scuola per scelta, non per forza, nel rispetto dei tempi indicati nel
diagramma GANTT
Accoglienza ed inserimento dei volontari in servizio civile
Per consentire ai volontari in Servizio Civile di svolgere le proprie mansioni in sinergia con gli altri
operatori verrà dedicata una settimana di tempo all’accoglienza e al loro inserimento, durante la
quale saranno fornite le informazioni necessarie per lo svolgimento dell’attività.
In sostanza si procederà con:
o la presentazione dei dirigenti ai volontari
o la presentazione dell’Operatore Locale di Progetto responsabile del giovane
o il disbrigo delle formalità di inserimento dei giovani in servizio civile
o l’illustrazione delle principali procedure e prassi operative
Formazione generale dei volontari
La formazione generale dei volontari verrà erogata utilizzando le metodologie tempistiche
contenuti previsti in sede di accreditamento.
Formazione specifica dei volontari
e i
La formazione specifica, da espletarsi entro i primi 90 gg di attività, costituisce la base necessaria e
imprescindibile per lo svolgimento delle azioni progettuali. Si partirà con un’approfondita attività
“preliminare” in cui:
•
si condividerà la mission progettuale,
•
si discuterà sulle modalità di attuazione,
•
si studieranno le strategie utili al raggiungimento degli obiettivi,
•
si analizzerà il ruolo di ciascun componente del progetto.
Compito della formazione specifica sarà quello di permettere ai volontari la realizzazione materiale
del progetto. A tale scopo si agirà sia sulla motivazione al senso del servizio, sia sul piano delle
competenze necessarie al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Pianificazione attività
Dopo la formazione i volontari in Servizio Civile, in collaborazione con gli OLP provvederanno a
fissare i parametri di tutte le attività che saranno svolte. In particolare saranno stabiliti i criteri con cui
fornire il supporto necessario durante le iniziative progettuali.
Saranno pianificate le attività da svolgersi nel corso dell'anno, contenente specifici obiettivi, attività,
risorse e materiale da impiegare, tempi di realizzazione, risultati attesi e indicatori di valutazione.
La suddivisione dei compiti da assegnare ai specifici volontari, in ordine alla realizzazione delle
attività del progetto, viene demandata agli OLP ed alle altre figure, in relazione alle caratteristiche
del gruppo ed alle specifiche esigenze locali, nonchè alla caratteristica di “procedere per obiettivi”
caratterizzante la metodologia progettuale adottata.
Questo nel rispetto sia della necessaria flessibilità dei progetti di servizio civile, sia del valore
formativo degli stessi. Le attività saranno ripartite in relazione alla capacità di ognuno lavorare in
gruppo e con vincoli di orari, che in ogni caso non consentono una programmazione per risultati.
Compiti dei volontari nelle diverse attività
AZIONE 1 - organizzazione e gestione dei laboratori linguistici, di recupero scolastico, di
sviluppo delle competenze informatiche, laboratori artistici, ludico-ricreativi
Come da diagramma GANTT, a partire dalla terza settimana, i volontari saranno coinvolti nella
pianificazione, promozione (fase 1.1) e poi nella progettazione esecutiva dei laboratori (fase 1.2).
Per quanto riguarda la realizzazione stessa dei laboratori (fase 1.3), i compiti dei volontari saranno i
seguenti:
Laboratori: A “Facciamo i compiti”; B – “Studiare è facile”; Laboratori Linguistici
I volontari impegnati in questi laboratori dovranno potenziare il recupero delle conoscenze linguistico
– grammaticali del minore, l’arricchimento lessicale, il potenziamento delle abilità di base, la
capacità di lettura, di decodifica, codifica e comprensione dei testi, di produzione di semplici testi
diversificati, di valutazione critica dei messaggi, di potenziare l’approccio ai fatti storico – geografici,
di comprensione delle norme civiche, delle conoscenze dei termini. Ove possibile, in tutti i laboratori
si promuoverà l’apprendimento di una lingua straniera (inglese), e i volontari collaboreranno anche
alle attività di verifica dei risultati conseguiti. I volontari aiuteranno i ragazzi ad avere un
atteggiamento positivo nei confronti della lingua inglese, cercheranno di facilitare presso i ragazzi la
loro capacità di ascolto e di comprensione, proporranno giochi di simulazione, attività ricreative che
facilitino lo sviluppo delle abilità espressive e linguistiche.
Ogni Centro deciderà quale laboratorio attivare in base alle preferenze dei ragazzi che si riuscirà a
raggiungere.
Laboratorio: Attività Informatiche Scientifiche
Nell’ambito di questi laboratori, i volontari aiuteranno i ragazzi a identificare i principali componenti
hardware, software di un elaboratore, a eseguire le principali operazioni di gestione dei file, a
configurare e utilizzare le principali periferiche, a proteggere i propri dati da guasti, virus e accessi
non autorizzati, a rapportarsi nei confronti di terzi per aspetti di copyright, di privacy e di sicurezza, a
installare e utilizzare programmi applicativi di uso corrente, a riconoscere le caratteristiche generali
di un’interfaccia utente, a utilizzare la propria postazione di lavoro con criteri ergonomici, a usare
adeguatamente uno strumento di videoscrittura, a sintetizzare le informazioni in uscita e utilizzare
forme corrette di presentazione dei risultati ottenuti, in coerenza con il contesto, a ricevere e
mandare via rete messaggi e file, comprendere i parametri necessari a configurare un cliente di
posta elettronica, a creare liste di distribuzione e organizzare appropriatamente l’archiviazione dei
messaggi di posta elettronica, a utilizzare in modo consapevole strumenti per la firma elettronica e
la protezione dei dati trasmessi, a ricercare dati presenti in un elaboratore tenendo conto delle
diverse modalità di archiviazione, a utilizzare in modo adeguato i principali programmi di
navigazione in Internet, a ritrovare e selezionare informazioni in Internet utilizzando i motori di
ricerca, ad acquisire ed installare i principali applicativi per fruire delle informazioni disponibili in
Internet nei diversi formati di rappresentazione (immagini, audio, video, ecc.), ad analizzare un
problema e individuare i dati in ingresso e quelli in uscita di un processo risolutivo, a mettere a punto
una possibile strategia di risoluzione algoritmica di un problema, a rappresentare l’informazione
scegliendo gli strumenti software adeguati alla procedura risolutiva.
I volontari collaboreranno anche alle attività di verifica dei risultati conseguiti.
• Distinzione delle principali classi di computer attraverso l’individuazione dei parametri e
delle caratteristiche significative
• Realizzazione pratica di una rete elementare d’ufficio utilizzando dispositivi di
interconnessione appropriati
• Distinzione dei diversi componenti di un elaboratore sia dal punto di vista hardware che
software e valutarne le relative prestazioni
• Impostazione dell’organizzazione gerarchica del file system di una unità di elaborazione
• Applicazione delle disposizioni di legge in materia di copyright, di privacy e di sicurezza
• Distinzione delle diverse funzioni e prestazioni di una classe di software applicativo
• Disposizione dei componenti dell’unità di elaborazione nella postazione di lavoro in
funzione di una fruizione comoda e confortevole
• Impiego dei programmi di videoscrittura nelle loro funzioni fondamentali.
• Impiego di alcune funzionalità avanzate dei programmi di videoscrittura.
• Impiego delle funzionalità di base di un software di presentazione.
• Individuazione e determinazione dei parametri di configurazione di un utente di posta
elettronica e utilizzo delle funzionalità del software nell’invio e ricezione di messaggi
Laboratorio: Attività Artistiche e Artigianali - “Mani per riciclare”
In questi laboratori i volontari collaboreranno a potenziare nei ragazzi le loro capacità espressive e
la loro capacità ad utilizzare gli strumenti necessari allo svolgimento delle attività artistiche. Anche in
questo caso, ogni Centro deciderà quale laboratorio attivare in base alle preferenze dei ragazzi che
si riuscirà a raggiungere.
I volontari potranno aiutare i ragazzi a sviluppare una conoscenza e sensibilità verso i beni
archeologici, le testimonianze del passato, le opere d’arte e alla comprensione del patrimonio
artistico locale. Questa attività culturale avrà quindi l’obiettivo di consolidare alcune abilità di base e
offrire l’opportunità di affrontare la realtà del patrimonio che li circonda con spirito critico.
Un’altra attività nella quale i volontari saranno impegnati riguarda i laboratori artistici. I volontari
aiuteranno i ragazzi a conoscere le principali tecniche di disegno (a cera, a tempera, su vetri,
acquarello, collage, ecc), i lavori con la ceramica, creta, ecc (potranno impartire lezioni solo volontari
in possesso di Diploma di d’Istituto d’Arte) Queste attività artistico-manuali-espressive favoriscono
la creatività e lo sviluppo di autonomia personale e sociale, danno libero sfogo alla fantasia e
portano all’espressione di sé e hanno anche valore terapeutico e di comunicazione.
Le attività su cui i volontari potranno essere impiegati sono:
• Lavori creativi con materiali diversi (legno, stoffa, carta pesta, creta, cartone)
• Arti grafiche (pittura, murales, decorazioni su vetro – ceramica)
• Esecuzione e stampa di fotografia
• Falegnameria e Bricolage (recupero e riparazione di oggetti)
Tali attività offriranno ai ragazzi un ampio ventaglio di proposte con le quali confrontarsi. La
manualità consentirà di accrescere la fantasia nell’uso dei materiali; i manufatti saranno utilizzati per
le iniziative di animazione nei quartieri. Il laboratorio per la specificità delle proposte costituisce lo
spazio privilegiato per potenziare l’autonomia personale, favorisce la maturazione critica, incentiva il
processo di socializzazione dei soggetti portatori di handicap
Ulteriore attività a cui volontari potranno partecipare è il laboratorio teatrale. I volontari aiuteranno i
piccoli partecipanti ad avviare un lavoro creativo da svilupparsi in gruppo, scoprire nuove
opportunità espressive,maggior consapevolezza di se e delle proprie risorse.
I volontari attraverso questo laboratorio dovranno raggiungere l’obiettivo della socializzazione e
dell’aggregazione dei giovanissimi attraverso la realizzazione di eventi spettacolari fiabeschi, i cui
protagonisti siano i bambini stessi, i quali attraverso modalità adeguate vivranno l’esperienza di una
o più fiabe da portare in scena, o attraverso la realizzazione di esposizioni di lavori creati dai
bambini, come mostre di disegni, piccoli oggetti da loro realizzati. I volontari saranno chiamati a
cimentarsi in prima persona in queste attività, che si prefiggono l’obiettivo di rendere il ragazzo
protagonista.
I volontari partecipano attivamente alle varie fasi e agli incontri coinvolgendo le parrocchie dove si
esporranno i risultati delle attività.
AZIONE 2 - Creazione di un punto di accoglienza, ascolto, informazione
I volontari collaboreranno alla fase 2.1 (pianificazione e promozione) affiancando il Responsabile e
gli operatori.
Nell’ambito dello sportello (fase 2.2) , i volontari saranno impegnati nelle seguenti attività:
• affiancare l’OLP nelle attività di programmazione dei servizi previsti;
• realizzare la mappatura degli enti pubblici e privati presenti nel territorio della provincia
che organizzano iniziative a favore dei giovani,
• partecipare alla costruzione della rete territoriale;
• contribuire alla promozione dello sportello attraverso la redazione e distribuzione di
materiale informativo. Periodicamente si realizzeranno iniziative di promozione e
comunicazione rivolte ai giovani secondo due diverse modalità: generica, rivolta cioè in
maniera indifferenziata ad una popolazione target attraverso la predisposizione di
materiale informativo e la sua diffusione sul territorio specifica individuando vari contesti
(Scuole Superiori, Oratori di parrocchie, …) oppure specifica, rivolta cioè a fasce d’età.
La presenza di una risorsa “giovane”, come il volontario, offre, oltre che un potenziale
aumento delle occasioni di promozione, l’opportunità di ideare messaggi maggiormente
pertinenti e coerenti con il target giovane;.
• promuovere e presentare le attività e i servizi dello Sportello presso le scuole medie e
superiori presenti in ognuno degli 12 comuni, presso agenzie del territorio (es.
biblioteche, ASL, ecc). Attraverso il contributo dei volontari si auspica di aumentare i
momenti di presentazione del servizio (partecipazione a feste, iniziative proposte da
altri);
• contribuire efficacemente allo svolgimento del servizio presso ogni Sportello, svolgendo
per esempio alcune tra queste mansioni:
• affiancare gli educatori nella comunicazione interna ed esterna (infatti redigeranno una
newsletter, gestiranno indirizzi e newsgroups);
• affiancare gli educatori nell'aggiornamento del sito web (raccolta e diffusione delle
informazioni, elaborazione di testi, organizzazione della rubrica);
• realizzare un blog ed un forum di discussione on line e collaborare alla gestione della
rete al fine di renderla più efficiente e duttile e all’utilizzo dei software free.
AZIONE 3 - potenziamento delle reti tra le agenzie educative e sistematizzazione dei dati e
delle informazioni inerenti alla dispersione scolastica
I volontari, collaborando in entrambe le fasi, supporteranno il team in:
• raccolta dei dati statistici e nella ricerca bibliografica
• Data – entry nel sistema della banca dati predisposto
• Elaborazione del report riassuntivo
9)
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
29
10) Numero posti con vitto e alloggio:
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
0
29
12) Numero posti con solo vitto:
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6):
0
1400
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
•
•
•
•
•
•
•
•
Realizzazione delle attività previste dal progetto, ove fosse necessario e
coerentemente con le necessità progettuali, anche in giorni festivi e prefestivi;
Flessibilità oraria in caso di esigenze particolari;
Disponibilità alla fruizione dei giorni di permesso previsti in concomitanza della
chiusura della sede di servizio (chiusure estive e festive);
Partecipazione a momenti di verifica e monitoraggio;
Frequenza di corsi, di seminari e ogni altro momento di incontro e confronto utile ai fini
del progetto e della formazione dei volontari coinvolti, anche nei giorni prefestivi e
festivi e al di fuori del territorio comunale;
Disponibilità ad effettuare il servizio al di fuori della sede entro il termine massimo dei
30 gg previsti;
Osservanza della riservatezza dell’ente e della privacy di tutte le figure coinvolte nella
realizzazione del progetto;
Disponibilità alla guida di automezzi e motoveicoli dell’ente e disponibilità
all’accompagnamento degli utenti.
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
Sede di
attuazione del
progetto
Comune
Indirizzo
Nominativi degli Operatori Locali di
Cod. N. vol.
Progetto
ident.
per
sede sede Cognome Data di
C.F.
e nome nascita
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome Data di
e nome nascita
C.F.
17)
Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Le ACLI, in quanto ente nazionale con sedi periferiche in tutte le regioni e province, operano,
relativamente alle attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale, a tre
distinti livelli:
1.
Nazionale
Le Acli hanno attivato un sito Internet appositamente per il servizio civile www.acliserviziocivile.org
nel quale oltre a riportare notizie sui propri progetti, informazioni utili per i volontari, vi è una area
dedicata al Servizio Civile Nazionale.
Le ACLI, oltre a produrre un rapporto annuale sul servizio civile, sono componenti attive della
CNESC (Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile) sin dalla sua costituzione nel 1986.
Da anni le ACLI sono fra gli enti invitati dalla Fondazione ZANCAN ai seminari, svoltisi nella
residenza estiva di Malosco (TN), sul Servizio civile, organizzati in collaborazione con l’Ufficio
Nazionale per il Servizio civile. Agli atti prodotti viene data ampia diffusione attraverso il periodico
Studi Zancan, che viene inviato agli esperti di settore (assessori, professori universitari, ecc) ed
attraverso la pubblicazioni di libri tematici.
Le ACLI inoltre partecipano al TESC (Tavolo Ecclesiale sul Servizio Civile), un coordinamento di
organismi della Chiesa italiana che intende promuovere il servizio civile come importante
esperienza formativa, di servizio agli ultimi, di testimonianza dei valori della pace, giustizia,
cittadinanza attiva e solidarietà. Il TESC ha attivato un proprio sito: www.esseciblog.it e invia a tutti
gli enti una newsletter di aggiornamento sulle tematiche specifiche del servizio civile.
Il sito delle Acli nazionali (www.acli.it) offre ampio spazio alle tematiche del servizio civile
nazionale, in particolare c’è un’area dedicata al servizio civile; nelle sezioni “In evidenza”, News
Nazionali sono messe in risalto le notizie più importanti sul servizio civile nazionale pubblicati dai
principali giornali e periodici di rilevanza nazionale.
2.
Regionale
Le ACLI come realtà regionali sono parte delle Conferenze regionali: Co.Lomba. (Conferenza enti
servizio civile Lombardia), Tavolo enti di servizio civile Torino, C.L.E.S.C. (Conferenza Ligure enti
di servizio civile), C.R.E.S.C. Puglia (Conferenza regionale enti di servizio civile Puglia),
C.R.E.S.C.E.R. (Conferenza regionale enti di servizio civile Emilia Romagna), C.R.E.S.C. Lazio,
C.R.E.S.C. Toscana. Inoltre fanno parte dei non ancora istituzionalizzati C.R.E.S.C. Friuli Venezia
Giulia, C.R.E.S.C. Sicilia, C.R.E.S.C. Marche, C.R.E.S.C. Campania e C.R.E.S.C. Valle d’Aosta.
Attraverso la propria partecipazione a questi organismi di secondo livello le ACLI contribuiscono
alla divulgazione territoriale del servizio civile nazionale e si pongono come consulenti per le leggi
regionali e la loro successiva applicazione. Relativamente alle Regioni Valle d’Aosta, Friuli Venezia
Giulia, Lazio, Campania e Puglia le ACLI, in quanto socie della CRESC, partecipano ai progetti di
“informazione e formazione” della Regione, previsti dal D. Lgs 77/02 e finanziati con il Fondo
nazionale del servizio civile.
Inoltre i livelli regionali prevedono numerosi siti informativi, nello specifico: Lazio; www.aclilazio.it,
Piemonte; www.aclipiemonte.it, Puglia; www.enaip.puglia.it, Sardegna; www.aclisardegna.it,
Sicilia; www.aclisicilia.it, Toscana; www.aclitoscana.it
3.
Provinciale
Le realtà locali ACLI possono contare su una capillare rete di siti e di testate che consente la
massima divulgazione delle proprie attività, non ultima quelle relative ai progetti di servizio civile
nazionale. Oltre 74 siti e 39 testate compongono una rete divulgativa efficace e capillare.
www.aclialessandria.it
www.acli-ancona.it
www.acliarezzo.com
www.acliascolipiceno.it
www.acliperugia.it
www.aclipesaro.it
www.aclipisa.it
www.acli.pn.it
31
www.acliavellino.it
www.aclibelluno.it
www.aclibenevento.com
www.aclibergamo.it
www.aclibiella.com
www.aclibo.it
www.kvw.org
www.aclibresciane.it
www.aclibrindisi.it
www.aclicagliari.it
nuke.aclicaserta.it
www.aclicatania.altervista.org
www.aclicomo.it
aclicosenza.blogspot.it
www.aclicremona.it
www.aclicuneo.it
www.aclienna.it
www.aclifirenze.it
www.aclifoggia.it
www.aclifc.it
www.acligenova.org
www.acligorizia.wordpress.com
www.aclimperia.it
www.aclilaquila.it
www.aclilodi.it
www.aclimacerata.it
www.acli.mantova.it
www.aclimassa.it
www.aclimilano.it
www.aclimodena.it
www.aclinovara.org
www.aclipadova.it
www.aclipavia.it
www.acliprato.it
www.acliravenna.it
www.aclirimini.it
www.acliroma.it
www.aclirovigo.it
www.aclisassari.it
www.aclisavona.it
www.aclisiena.it
www.aclisondrio.it
www.aclitaranto.it
www.acliteramo.it
www.aclitorino.it
www.aclitrentine.it
www.aclitreviso.it
www.aclitrieste.jimdo.com
www.acliudine.it
www.aclivarese.org
www.aclivenezia.it
www.aclivercelli.it
www.acliverona.it
www.aclivicenza.it
www.acli.viterbo.it
www.aclicampanialab.blogspot.it
www.acliemiliaromagna.it
www.aclilazio.it
www.aclilombardia.it
www.aclimarche.it
www.aclipiemonte.it
www.aclipuglia.it
www.aclisardegna.it
www.aclisicilia.it
www.aclitoscana.it
www.acliveneto.it
4.
Le testate territoriali delle ACLI
La forte vocazione locale delle ACLI è testimoniata anche dalle numerose testate giornalistiche
facenti capo alle diverse realtà acliste. Ad oggi si contano 39 testate registrate a livello provinciale
ed 1 regionale. Anche attraverso questi strumenti si realizzano, a livello territoriale, attività di
sviluppo e promozione del servizio civile.
Ecco l’elenco delle testate ad oggi censite:
Arezzo
Asti
Bari
Belluno
Benevento
Bergamo
Impegno aclista
Vita sociale
L'altra voce
Impegno sociale
Acli news Benevento
Acli laboratorio
32
Bologna
Bolzano
Brescia
L'apricittà
Acli notizie
Battaglie sociali
Acli bresciane
Como
Informando
Laboratorio sociale
Cuneo
Impegno sociale
Forlì-CesenaLavoro d'oggi
Genova
Acli Genova
Gorizia
Acli isontine
Imperia
Acli Imperia
La Spezia Notiziario delle Acli di La Spezia
Lodi
Acli oggi (inserto quotidiano locale)
Lucca
Acli Lucca notizie
Macerata
Il bivio
Milano
Il giornale dei lavoratori
Modena
Segnalazioni sociali Acli Modena
Perugia
Acli notizie
Ravenna
Impegno aclista
Rimini
La voce del lavoratore
Roma
Vite
Savona
Savona Acli (on-line)
Salerno
La voce dei lavoratori
Sondrio
L'incontro
Terni
Esse
Torino
Torino Acli
Trento
Acli trentine
Treviso
L'ora dei lavoratori
Varese
Acli Varese
Acli Varese in rete (supplemento Luce)
Venezia
Tempi moderni
Verona
Acli veronesi
Vicenza
Acli vicentine
Quanto sopra riportato dimostra come, in un sistema complesso, le azioni possano partire sia dal
territorio, sia dal vertice nazionale, consentendo a tutti gli attori di essere inseriti in un contesto più
ampio di quello proprio. L’ente nazionale non è altro che la sommatorie delle unità locali che lo
compongono, con l’aggiunta di uno staff di coordinamento nazionale. Questo garantisce uniformità
e supporto a tutti i territori. Le attività di sensibilizzazione e promozione attivate dalle ACLI in ogni
territorio mirano ad un presa di coscienza della popolazione sull’esperienza di servizio civile, così
da attivare processi di collaborazione e condivisione. Ogni anno sia a livello provinciale che di
singoli comuni vengono realizzati convegni e open day di promozione di servizio civile con la
distribuzione di depliant informativi. L’attività di promozione e sensibilizzazione del servizio
civile nazionale di ogni territorio coinvolto nei progetti supera ampiamente l’impegno di 25
ore annue, alle quali si affiancano i lavori regionali e nazionali.
18)
Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Si rimanda al sistema accreditato e verificato dall’UNSC
33
19)
Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
Si
20)
Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC
Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:
Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC
21)
Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
Si
22)
Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC
Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti
dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
nessuno
23)
Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del
progetto:
Al fine di realizzare le attività indicate per il raggiungimento degli obiettivi del progetto nonché lo
svolgimento della formazione specifica e coerentemente alle risorse umane, tecniche e strumentali
elencate nei punti 8.2 e 25, si preventivano, oltre alla valorizzazione delle risorse interne
all’associazione, le seguenti risorse finanziarie aggiuntive:
PIANO DI FINANZIAMENTO - "A scuola per scelta non per forza"
SPESE (EURO)
voci di spesa
costi
unitari
quantità
costo per riga
costo per
voce
1. Formazione specifica
Formatori locali
8
persone
30
x
42 ore
€ 10.080,00
Aula attrezzata
16
200
€ 3.200,00
Materiale didattico prodotto
16
200 forfait a sede
€ 3.200,00
Materiale promo e
cancelleria
29
30
€ 870,00
Totale voce 1
17.350,00
34
2. AZIONE 1: Organizzazione e gestione dei laboratori linguistici, di
recupero scolastico, di sviluppo delle competenze informatiche,
laboratori artistici, ludico-ricreativi
Materiali didattici e cancelleria per percorsi di supporto e recupero scolastico
16
sedi locali
1000
forfait annuale
€ 16.000,00
Materiali e attrezzature per laboratori creativi
16
sedi locali
1000
forfait annuale
€ 16.000,00
Totale voce 2
32.000,00
3.AZIONE 2: Creazione di un punto di accoglienza, ascolto, informazione e
orientamento.
Materiali didattici, cancelleria, attrezzature
16
sedi locali
1000
forfait
€ 16.000,00
Totale voce 3
16.000,00
4. AZIONE 3: Potenziamento delle reti tra le agenzie educative e sistematizzazione dei
dati e delle informazioni inerenti alla dispersione scolastica;
Software, strumenti informatici
16
sedi locali
200
forfait
€ 3.200,00
100
forfait
€ 1.600,00
Materiale bibliografico
16
sedi locali
Totale voce 4
COSTO TOTALE
24)
4.800,00
70.150,00
Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Il sistema ACLI ha coinvolto una serie di soggetti chiave per la realizzazione delle diverse iniziative
previste nel progetto A scuola per scelta non per forza.
Di seguito si descrive il ruolo dei partner, che interverranno in tutte le quattro sedi di attuazione del
progetto.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI UNIFORTUNATO
L'Università degli Studi "Giustino Fortunato" - Telematica, istituita con D.M. 13 aprile 2006 (G.U.
del 6 maggio 2006, n.104), eroga i propri servizi esclusivamente in modalità on-line. I percorsi
formativi sono analoghi a quelli delle università tradizionali e i titoli rilasciati hanno il medesimo
valore legale.
L'Università ha ottenuto il Certificato di Qualità n. IT236442 in data 25 agosto 2010 (UNI EN ISO
9001:2008) per la progettazione ed erogazione in modalità telematica di corsi di studio e
formazione universitaria, formazione professionale e orientamento.
L’Università degli studi UNIFORTUNATO, contribuirà alla realizzazione del progetto attraverso le
seguenti attività:. Metterà a disposizione materiale di studio, la banca dati di tesi, studi di settore e
ricerche sul tema della legalità e fornirà supporto metodologico per le attività di monitoraggio dei
fabbisogni formativi (confronta voce 8.1.1.- Azione 1 – Fase 1.2 Progettazione Esecutiva) Metterà
35
a disposizione materiali per i laboratori linguistici
Laboratori linguistici)
(confronta voce 8.1.1.- Azione 1 Fase 1.3
FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI (PARTNER NON PROFIT) , soggetto che si pone
l'obiettivo di portare all'attenzione del dibattito culturale e politico italiano la famiglia come soggetto
sociale, contribuirà alla realizzazione del progetto attraverso le seguenti attività:
• aiutare a promuovere gli obiettivi e le azioni del progetto sulla lotta e prevenzione della
dispersione scolastica attraverso i Comunicati Stampa e le diverse iniziative promosse dal
FORUM al fine di raggiungere quante più famiglie possibili e quindi coinvolgere quanti più
destinatari nelle diverse attività del progetto (confronta voce 8.1.1.- Azione 1 –Fase 1.1 –
Pianificazione e promozione e Azione 2 – Fase 2.1 Pianificazione e promozione);
• partecipazione a livello volontario di un esperto dell’organizzazione per la realizzazione dei
servizi erogati dallo sportello per le famiglie e/o per portare testimonianze significative alla luce
della lunga esperienza dell’organizzazione (confronta voce 8.1.2.- Azione 2 – Fase 2.2 Avvio e
gestione dello sportello).
FAIR TRADE ITALIA (PARTNER NON PROFIT)
è il marchio di garanzia del Commercio Equo
e Solidale gestito in Italia da Fairtrade Italia. Fairtrade Italia è un consorzio senza scopo di lucro
costituito da organismi che operano nella cooperazione internazionale, nella solidarietà e nel
commercio equo e solidale, nato nel 1994 per diffondere nella grande distribuzione i prodotti del
mercato equo.
Fairtrade Italia fa parte di FLO (Fair Trade Labelling Organisations), il coordinamento
internazionale dei marchi di garanzia, insieme ad altri 20 marchi che operano in Europa, Stati Uniti,
Canada e Giappone. In pratica, il marchio Fairtrade garantisce che i prodotti con il suo simbolo,
siano stati lavorati senza causare sfruttamento e povertà nel Sud del mondo e siano stati acquistati
secondo i criteri del Commercio Equo e Solidale.
Il partner contribuirà alla realizzazione del progetto attraverso le seguenti attività:
• promozione degli obiettivi e delle azioni del progetto attraverso i Comunicati Stampa (confronta
voce 8.1.1.- Azione 1 – Fase 1.1 – Pianificazione e promozione e Azione 2 – Fase 2.1
Pianificazione e promozione) e messa a disposizione ai fini della consultazione, di materiali di
studio, documenti, ricerche e proposte sul tema del commercio equo e solidale;
• partecipazione a titolo volontario di un esperto al fine di preparare un seminario rivolto alle
famiglie e ai minori sul tema del commercio equo e solidale (confronta voce 8.1.2.- Azione 2 –
Fase 2.2 Avvio e gestione dello sportello).
BANCA ETICA (PARTNER PROFIT) , realtà innovativa, che ispira la sua attività, sia operativa
che culturale, ai principi della Finanza Etica: trasparenza, diritto di accesso al credito, efficienza e
attenzione alle conseguenze non economiche delle azioni economiche. Banca Etica ha l’obiettivo
di gestire il risparmio orientandolo verso le iniziative socio economiche che perseguono finalità
sociali e che operano nel pieno rispetto della dignità umana e della natura.
Il Partner contribuirà alla realizzazione del progetto attraverso l’organizzazione di un incontro con
le famiglie sul tema “come migliorare i nostri risparmi” (8.1.2.- Azione 2 – Fase 2.2 Avvio e
gestione dello sportello).
CENSIS (PARTNER NON PROFIT) , istituto di ricerca socioeconomica fondato nel 1964. A
partire dal 1973 è divenuto Fondazione riconosciuta con D.P.R. n. 712 dell’11 ottobre 1973, anche
grazie alla partecipazione di grandi organismi pubblici e privati. Da più di quarant’anni svolge una
costante attività di studio, consulenza, valutazione e proposta nei settori vitali della realtà sociale,
ossia la formazione, il lavoro, il welfare, le reti territoriali, l’ambiente, l’economia, lo sviluppo locale
e urbano, il governo pubblico, la comunicazione e la cultura. Il lavoro di ricerca viene svolto
prevalentemente attraverso incarichi da parte di Ministeri, Amministrazioni regionali, provinciali,
comunali, Camere di Commercio, Associazioni imprenditoriali e professionali, Istituti di credito,
Aziende private, Gestori di reti, Organismi internazionali nonché nell'ambito dei programmi
dell'Unione Europea.
Il partner contribuirà alla realizzazione del progetto rendendo disponibili per la consultazione,
ricerche e statistiche sulla scuola e sui diversi aspetti della dispersione scolastica (ripetente,
36
bocciature, ecc..) in Italia e nelle aree territoriali in cui interviene il progetto, al fine di potenziare
negli OLP, nei volontari e negli operatori dei Centri la conoscenza del fenomeno (confronta voce
8.1.1.- Azione 3 – Fase 3.2 - Mappatura e la realizzazione della banca dati).
FITUS RETI DEL TURISMO SOCIALE (PARTNER NON PROFIT) , la Federazione Italiana di
Turismo Sociale (F.I.Tu.S.) è un’associazione senza scopo di lucro, fondata nel 1993. Raggruppa
organismi associativi che svolgano rilevanti attività nell’ambito del turismo sociale. La F.I.Tu.S.
statutariamente rappresenta i propri associati a livello nazionale e internazionale per affermare il
ruolo del turismo sociale e giovanile anche nei confronti delle istituzioni, promuovere la
costituzione di reti di servizi interassociativi. Aderisce al Forum del Terzo Settore ed è membro del
Comitato di Coordinamento. Partecipa ai tavoli istituzionali del turismo e in particolare, a quelli del
turismo sociale.
Nell’ambito dei Servizi erogati dallo “Sportello accoglienza, ascolto, informazione e orientamento”,
il partner FITUS RETI DEL TURISMO SOCIALE collaborerà:
• alla promozione degli obiettivi e delle azioni del progetto sulla lotta e prevenzione della
dispersione scolastica attraverso i Comunicati Stampa e le diverse Iniziative a livello provinciale
promosse dall’organizzazione (confronta voce 8.1.1. – Azione 1 – Fase 1.1 – Pianificazione e
promozione e Azione 2 – Fase 2.1 Pianificazione e promozione);
alla messa a disposizione, ai fini della consultazione, di materiale utile a diffondere sui territori di
attuazione del progetto il turismo sostenibile e la mobilità giovanile in Europa e un esperto
disponibile a svolgere un incontro con le famiglie sul tema del turismo sostenibile (Azione 2 –
Fase 2.2 Avvio e gestione dello sportello).
25)
Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Coerentemente alle attività previste per raggiungere gli obiettivi individuati nel progetto, sono
necessarie per la realizzazione delle iniziative progettuali le seguenti risorse tecniche e
strumentali:
Per ciascuna delle sedi di attuazione le risorse tecniche e strumentali saranno:
Azione 1 – Laboratori Facciamo i compiti, Studiare è facile, Laboratori linguistici e
Laboratori di attività informatiche-scientifiche.
Risorse tecniche e materiali di progetto:
• elenco/elenchi dei ragazzi da inserire nei percorsi supporto/recupero scolastico, differenziati
per fasce d’età e con la segnalazione dell’Istituto scolastico partner del progetto;
• materiale didattico per gli allievi: libri, testi, dispense, cd-rom e sussidi di documentazione
(riviste, video, dizionari) inerenti le discipline scolastiche e i contenuti oggetto dei percorsi di
supporto/recupero scolastico da destinare al lavoro con gli allievi;
• 1 scheda tipo (riprodotta in tante copie, quanti saranno gli utenti del Centro) per la ricognizione
e analisi dei fabbisogni formativi individuali;
• 1 scheda tipo (riprodotta in tante copie, quanti saranno gli utenti del Centro) di Libretto
formativo individuale dell’allievo (costruita con la collaborazione dei soggetti partner del
Progetto);
• 1 scheda tipo (riprodotta in tante copie, quanti saranno gli utenti del Centro) di calendario
individuale (costruito in collaborazione con il partneriato del Progetto) contenente la descrizione
delle attività svolte da ogni allievo;
• 4 prove di valutazione degli apprendimenti (una per asse culturale: asse dei linguaggi, asse
matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale, come previsto dalla normativa
vigente (DM n.139/2007) e realizzate con la collaborazione del partenariato;
• materiale didattico, testi, articoli, dispense sui contenuti oggetto di apprendimento;
37
•
statistiche e rapporti di ricerca sul fenomeno della dispersione scolastica in Italia e nelle aree
territoriali, materiali di studio, rapporti di ricerca, bibliografie e sitografie messe a disposizione a
fini consultativi dai soggetti partner del Progetto.
Risorse strumentali e attrezzature:
• 1 locale adatto allo svolgimento dei laboratori, adeguatamente attrezzato per le specifiche
attività scelte in quella sede;
• 2 computer dotati di software (pacchetto Office) utile per costruire banche-dati, presentazioni
con slide e documenti;
• collegamento internet, posta elettronica e stampante;
• 1 lavagna luminosa e 1 lavagna a fogli mobili;
• telefoni, fax e fotocopiatrice;
• materiale di cancelleria varia (penne, matite, pennarelli, carta, ecc…)
Altre risorse tecniche di monitoraggio e valutazione del progetto
• registri delle presenze ai laboratori e verbali mensili di monitoraggio a cura dell’OLP e dei
volontari in servizio civile;
• questionari di rilevazione del grado di soddisfazione dei destinatari dei laboratori (minori);
• questionari di rilevazione del grado di soddisfazione dei beneficiari dei laboratori (famiglie dei
minori; istituti scolastici partner, altri soggetti, ecc);
• data base di rilevazione e trattamento dei dati di monitoraggio e valutazione;
• Report di fine anno sui laboratori svolti.
Azione 1 – Laboratori di attività artistiche, artigianali, “Mani per riciclare”.
Risorse tecniche e materiali di progetto:
• elenco dei ragazzi e delle ragazze da coinvolgere nei laboratori;
• materiale di base per organizzare i laboratori (e che potrà essere meglio quantificato dopo la
fase di pianificazione quando, tenendo anche conto delle preferenze espresse dagli utenti, si
andrà a scegliere il numero e la tipologia di laboratori da attivare). In via esemplificativa, i
materiali utili saranno:
- tempere, acquerelli, colori ad olio, pastelli, gessetti, penne colorate, colori acrilici, ecc.;
- fogli da disegno, cartoncini colorati e o bianchi, tele, ecc…;
- libri d’arte e modelli;
- strumenti musicali, spartiti, libri di musica, cd, ecc…;
- materiali da riciclo: giornali, riviste, scampoli, bottiglie e oggetti di plastica, ecc…;
- abiti di scena e cartapesta;
- creta e attrezzature per la scultura; tornio, coperture di plastica, modelli;
- attrezzature per il lavoro della ceramica;
• sussidi di documentazione: riviste, libri, dvd e video sul tema oggetto del laboratorio: per
esempio teatro, musica, pittura, fotografia, poesia, ecc….
Risorse strumentali e attrezzature:
• 1 locale adatto allo svolgimento delle attività, adeguatamente attrezzato, adeguatamente
attrezzato per le specifiche attività scelte in quella sede;
• 2 computer dotati di software (pacchetto Office) utile per costruire banche-dati, presentazioni
con slide e documenti;
• collegamento internet, posta elettronica e stampante;
• 1 lavagna luminosa e 1 lavagna a fogli mobili;
• 1 videoproiettore e 1 impianto stereo;
• telefoni, fax e fotocopiatrice;
• materiale di cancelleria varia (penne, matite, pennarelli, carta, ecc…).
Altre risorse tecniche di monitoraggio e valutazione del progetto
38
•
•
•
•
•
registri delle presenze ai laboratori e verbali mensili di monitoraggio a cura dell’OLP e dei
volontari in servizio civile;
questionari di rilevazione del grado di soddisfazione dei destinatari dei laboratori (minori);
questionari di rilevazione del grado di soddisfazione dei beneficiari dei laboratori (famiglie dei
minori; istituti scolastici partner, altri soggetti, ecc);
data base di rilevazione e trattamento dei dati di monitoraggio e valutazione;
Report di fine anno sui laboratori svolti.
Azione 2 – Creazione di un punto di accoglienza, ascolto, informazione e orientamento
Risorse tecniche e materiali di progetto:
• elenco delle strutture presenti in ogni territorio che possono far parte della rete territoriale dei
servizi di aggregazione (da aggiornare in progress);
• 1 banca dati (su supporto informatico e cartaceo) degli enti presenti sul territorio e che
promuovono l’aggregazione giovanile;
• 1 copia dell’Organigramma e del funzionigramma dello sportello ed eventuale prontuario sulle
attività dello sportello;
• 2 stampati con la descrizione dei servizi dello sportello da posizionare sulle pareti per fornire
una immediata informazione sugli obiettivi dell’iniziativa e le attività proposte;
• rubriche e indirizzari;
• strumenti per la progettazione e pianificazione dei servizi di sportello (calendari, agende di
lavoro, diagrammi, planning);
• materiali per la pubblicità, promozione e diffusione dell’iniziativa (brochure, locandine, depliant);
• materiali di studio, ricerche, articoli, documentazione varia messa a disposizione per la
consultazione dal partenariato nell’ambito del progetto (a cura di FORUM DELLE
ASSOCIAZIONI FAMILIARI, FITUS RETI DEL TURISMO SOCIALE, FRAIR TRADE e BANCA
ETICA) e relative statistiche sui tassi di dispersione scolastica (a cura di CENSIS e Istituti
scolastici partner;
• documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e i minori sul tema
“turismo giovanile” (a cura di FITUS RETI DEL TURISMO SOCIALE);
• documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e i minori sul tema
il commercio equo e solidale (a cura di FAIR TRADE);
• documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e i minori sul tema
miglioriamo la gestione dei nostri risparmi (a cura di Banca Etica).
Risorse strumentali e attrezzature:
• 1 locale adatto allo svolgimento dei servizi di sportello, adeguatamente attrezzato con sedie e
banchetti;
• 2 computer dotati di software (pacchetto Office) utile per costruire banche-dati, presentazioni
con slide e documenti;
• collegamento internet, posta elettronica e stampante;
• 1 lavagna luminosa e 1 lavagna a fogli mobili;
• telefoni, fax e fotocopiatrice;
• materiale di cancelleria varia (penne, matite, pennarelli, carta, ecc…).
Azione 3 - Potenziamento delle reti tra le agenzie educative e sistematizzazione dei dati e
delle informazioni inerenti alla dispersione scolastica
Risorse tecniche e materiali del progetto
• materiali bibliografici (libri, riviste, e-book);
• materiali statistici (locali, regionali, nazionali) inerenti la popolazione scolastica, i fenomeni di
dispersione, alunni stranieri, altre problematiche rilevanti per il sistema di istruzione valutate
pertinenti;
• elenchi comunali/provinciali delle scuole, enti di formazione, centri di aggregazione.
39
Risorse strumentali e attrezzature
• PC con collegamento internet;
• Strumenti informatici di supporto (USB, cd ecc.).
Altre risorse tecniche di monitoraggio e valutazione del progetto
• verbali mensili di monitoraggio a cura dell’OLP e dei volontari in servizio civile;
• questionari di rilevazione del grado di soddisfazione dei destinatari dei servizi dello sportello
(famiglie e minori);
• questionari di rilevazione del grado di soddisfazione dei beneficiari dei servizi dello sportello
(istituti scolastici partner, altri soggetti, ecc…);
• data base di rilevazione e trattamento dei dati di monitoraggio e valutazione;
Report di fine anno sui servizi svolti dallo sportello.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
Non previsti
27)
Eventuali tirocini riconosciuti :
Non previsti
28)
Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Il percorso che i volontari affronteranno nell’espletamento del servizio civile si caratterizza per un
mix tra “servizio guidato” e “formazione” sulle aree tematiche che caratterizzano il progetto:
Fenomeno della dispersione e dell’abbandono scolastico;
Tutoraggio nei percorsi formativi;
Metodi e tecniche di animazione
Gestione di gruppo.
L’insieme di queste attività consentono ai volontari di acquisire un set articolato di competenze di
base, trasversali e professionali che contribuiranno ad elevare la qualità del curriculum del
volontario e a migliorare la sua professionalità nel settore di impiego.
In particolare:
Competenze di base
(intese come quel set di conoscenze e abilità consensualmente riconosciute come essenziali per
l’accesso al mondo del lavoro, l’occupabilità e lo sviluppo professionale)
• conoscere e utilizzare gli strumenti informatici di base (relativi sistemi operativi, word,
powerpoint, internet e posta elettronica);
• conoscere e utilizzare i principali metodi per progettare e pianificare un lavoro, individuando gli
obiettivi da raggiungere e le necessarie attività e risorse temporali e umane;
• conoscere la struttura organizzativa ove si svolge il servizio (organigramma, ruoli professionali,
flussi comunicativi, ecc…).
Competenze trasversali
(intese come quel set di conoscenze e abilità non legate all’esercizio di un lavoro ma strategiche
per rispondere alle richieste dell’ambiente e produrre comportamenti professionali efficaci)
40
• sviluppare una comunicazione chiara, efficace e trasparente con i diversi soggetti che a vario
titolo saranno presenti nel progetto;
• saper leggere i problemi organizzativi e/o i conflitti di comunicazione che di volta in volta si
potranno presentare nella relazione con gli anziani;
• saper affrontare e risolvere gli eventuali problemi e/o conflitti, allestendo le soluzioni più
adeguate al loro superamento;
• saper lavorare in gruppo con altri volontari e gli altri soggetti presenti nel progetto ricercando
costantemente forme di collaborazione.
Competenze tecnico – professionali
(intese come quel set di conoscenze e abilità strettamene connesse all’esercizio di una
determinata mansione lavorativa e/o di un ruolo professionale)
• conoscenze teoriche nel settore di impiego;
• capacità di coordinare e gestire attività di animazione socio-educativa;
• conoscenza delle caratteristiche sociali ed evolutive dei soggetti con cui interagisce;
• conoscenze metodologiche dell’azione orientata all’aiuto, al sostegno, al cambiamento;
• capacità di valutare l’efficacia degli interventi;
• capacità di osservare i comportamenti individuali e di gruppo;
• abilità relazionali, quali capacità di ascolto e comunicazione;
• conoscenza delle tecniche di conduzione dei gruppi e di socializzazione;
• capacità di utilizzo di tecniche e strumenti necessari all’animazione quali giochi, attività
espressive, manuali.
Metacompetenze
(intese come l’insieme delle capacità cognitive a carattere riflessivo che prescindono da specifiche
mansioni e sono considerate sempre più strategiche nella società della conoscenza)
• comprendere, analizzare e riflettere i compiti che verranno richiesti nell’ambito del progetto e il
ruolo che si dovrà svolgere mettendo in relazione il proprio bagaglio di conoscenze pregresse con
quanto richiesto per l’esercizio del ruolo;
• rafforzare e migliorare costantemente le proprie competenze/attitudini anche al di là delle
occasioni di formazione che verranno proposte nel progetto;
• riflettere sul proprio ruolo nello svolgimento del servizio civile e ricercare costantemente il senso
delle proprie azioni, potenziando i propri livelli di auto-motivazione e i propri progetti futuri di
impegno nel settore del volontariato.
Si precisa che la certificazione delle competenze verrà rilasciata da “Associazione C.I.O.F.S.
Formazione Professionale”, in virtù dell’accordo stipulato di cui si allega il protocollo d’intesa.
Al termine del periodo di servizio civile, “Associazione C.I.O.F.S. Formazione Professionale” ente
terzo rispetto al proponente del progetto, certificherà le conoscenze e le competenze in
possesso dai volontari, attraverso la realizzazione del portfolio delle competenze.
Inoltre, le ACLI rilasceranno un attestato a seguito della partecipazione del volontario alla
formazione specifica.
Tale attestato è composto da due strumenti: uno sintetico, che attesta la partecipazione del
soggetto al percorso di formazione, e uno dettagliato, che riporta i dati per la trasparenza del
percorso.
L’attestato dettagliato, in particolare, prevede quattro categorie di indicatori:
•
la prima fa riferimento ai soggetti che a vario titolo sono coinvolti nel percorso di
formazione, con un’attenzione particolare ai nominativi e al ruolo dei firmatari del documento. È
prevista anche l’immissione dei nominativi dei soggetti partner che a vario titolo hanno portato il
loro contributo all’azione formativa;
41
•
la seconda prevede gli indicatori che rendono trasparenti le caratteristiche principali del
percorso: la denominazione, la data, la durata, la sede di svolgimento delle attività, il luogo e la
data di rilascio dell’attestato;
•
nella terza sono elencati i dati anagrafici di riconoscimento del partecipante;
nella quarta, che è il cuore della trasparenza, sono elencate le voci che specificano e dettagliano il
percorso formativo: obiettivi, contenuti, moduli, durata, etc. Questi dati rappresentano la parte più
spendibile dell’ attestato, quella che può essere facilmente letta e compresa da soggetti terzi. Da
questa parte, in particolare, si rilevano le conoscenze e le competenze perseguite, che diventano
patrimonio visibile dell’individuo e che costituiscono un effettivo valore aggiunto per il curriculum
vitae.
Formazione generale dei volontari
29)
Sede di realizzazione:
Quanto segue fa riferimento al sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di
accreditamento, al quale si rimanda.
La formazione generale sarà svolta a cura della sede nazionale ACLI e del suo staff di formatori. I
giovani in servizio civile saranno riuniti su base territoriale o regionale o sovra-regionale (si veda lo
schema riportato di seguito). All’interno del territorio individuato si organizzerà la formazione in
modo tale da costituire gruppi di massimo 25 volontari, modalità utile per assicurare ad ognuno la
formazione generale secondo quanto stabilito dalla circolare “Linee guida per la formazione
generale”.
In questo modo verrà assicurata la unitarietà del processo formativo e nello stesso tempo la sua
territorialità.
Le sedi ACLI presso le quali si svolgerà la formazione in forma aggregata per macroregioni
saranno nell’ordine:
Macroregione
Piemonte Valle d’Aosta Liguria
Sede
Torino,sede Provinciale Acli-Via Perrone 3,
bis - Torino
Veneto
Padova, sede Enaip/Acli Venete - Via A. da
Friuli V. G. Trentino A. A.
Forlì, 64/a - Padova
Trieste, sede provinciale Acli - Via San
Francesco 4/1 - Trieste
Trento, sede provinciale Acli –Via Roma 57 Trento
Lombardia
Emilia
Romagna Milano, sede regionale Acli Lombardia - via
Toscana Marche
Luini 5 -Milano
Toscana Umbria
Firenze, sede Provinciale Acli – Piazza di
Cestello, 3 - Firenze
Marche
Ancona, sede Regionale Alci Marche – Via Di
Vittorio, 16 - Ancona
Lazio Abruzzo Umbria
Roma, sede Nazionale Acli -Via Marcora 20 Roma
Puglia
Bari, sede provinciale Acli -Via V De Bellis 37
– Bari
Brindisi C.so Umberto I, 122 Campania Molise Basilicata
Napoli, sede provinciale Acli - Via del
fiumicello 7 – Napoli
Benevento Sede Provinciale ACLI VIA f.
Flora Parco De Santis 31 -
42
Calabria
Sicilia
Sardegna
Avellino Sede Provinciale ACLI Via S. De
Renzi 28 - 83100
Lamezia Terme, sala Formazione -Piazza
Lamezia Terme, 12 – Lamezia Terme
Catania, sede provinciale Acli - Corso Sicilia
111 - Catania
Enna, sede provinciale Acli - Via Dante 1 Enna
Caltanissetta, sede provinciale Acli - Via
Libertà 180 – Caltanissetta
Palermo Via Trapani, 3 - Palermo
Oristano, sede provinciale Acli - Via Cagliari
234b – Oristano
Cagliari sede provinciale Acli Viale Marconi
4/A Cagliari
Eventuali variazioni dei territori aggregati e delle sedi potranno essere possibili per sopraggiunte
condizioni organizzative diverse sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione
dei progetti.
30)
Modalità di attuazione:
a) In proprio presso l’ente con formatori dell’ente
La formazione sarà svolta in proprio con formatori dell’ ente.
Si prevede inoltre l’intervento di esperti secondo quanto contemplato dalle Linee guida per la
formazione generale dei volontari.
Per la formazione generale saranno applicate le normative stabilite con relativa determina
dall’Ufficio Nazionale di Servizio Civile.
Le Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale costituiscono una
conferma della unità di intenti e comunanza nel modo di interpretare lo spirito del servizio civile tra
l’UNSC e le ACLI.
Si concorda in particolare sul ruolo e sugli obiettivi affidati alla formazione:
1. fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del servizio civile;
2. sviluppare all’interno degli Enti la cultura del servizio civile;
3. assicurare il carattere unitario, nazionale del servizio civile,
4. promuovere i valori ed i diritti universali dell’uomo.
Il primo obiettivo “fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del servizio
civile” può essere declinato come dotare il volontario di strumenti e modalità che gli permettano di
assicurare la conoscenza dei diritti e doveri, nonché la consapevolezza del ruolo del giovane in
servizio civile, affinché riconosca il senso della propria esperienza e l’importanza dell’educazione
alla responsabilità, al senso civico e alla pace.
Il secondo obiettivo “sviluppare all’interno degli Enti la cultura del servizio civile” e‟ perseguito
attraverso il continuo coinvolgimento dei r.l.e.a., laddove obbligatori, dei responsabili provinciali del
Servizio Civile e degli o.l.p., nella progettazione e organizzazione della formazione generale rivolta
ai volontari. R.l.e.a., responsabili provinciali e o.l.p. sono inoltre, nell’ambito delle ACLI, fruitori
della formazione a loro dedicata. Infatti ogni anno si tengono:
• due seminari nazionali di due giorni;
• una giornata di formazione per ogni gruppo territoriale.
43
Il terzo obiettivo “assicurare il carattere unitario, nazionale del servizio civile” viene perseguito
anche attraverso la particolare modalità prescelta di attuazione della formazione. Infatti lo staff
formativo ACLI impegnato sul Servizio Civile, si riunisce frequentemente per la progettazione e la
valutazione congiunta dell’attività formativa alla presenza del responsabile nazionale di ente
accreditato, della responsabile politica e del responsabile della formazione del SC. Questa
modalità assicura continuità, ricorsività, trasmissione di conoscenza e monitoraggio da parte della
sede nazionale ACLI e del responsabile nazionale di ente accreditato verso i territori e i volontari.
Inoltre l’aggregazione dei giovani per macroregioni permette uno scambio continuo tra diverse
esperienze locali dedite al medesimo progetto o anche a progetti diversi.
Il quarto obiettivo “promuovere i valori e i diritti universali dell’uomo” è presente e trasversale nei
moduli di formazione generale. In particolare affrontando i temi legati alla difesa non armata della
Patria, alla solidarietà, all’impegno sociale e civile, alla tutela dell’ambiente e del patrimonio
culturale, alla cittadinanza attiva, alla negoziazione e al conflitto, ragionando con i volontari sulla
storia dell’obiezione di coscienza, sulla dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e sulla
costituzione, si vuole portare i giovani a riflettere sui valori e sui diritti umani che vanno riconosciuti
e difesi coerenti con valori e i diritti che l’Associazione con il suo operato quotidiano intende
tutelare.
L’Ente possiede al suo interno le competenze per svolgere l’attività formativa. Le ACLI hanno a
disposizione un proprio Dipartimento Formazione e sono soggetto promotore di un importante Ente
di formazione di rilevanza nazionale (ENAIP), radicato nelle diverse realtà regionali.
Il Patronato ACLI, l’ENAIP nazionale, le ACLI TERRA nazionali, i Giovani delle ACLI, l’Unione
Sportiva ACLI, l’IPSIA, dispongono inoltre ciascuno di un proprio servizio formazione per le parti
più specifiche.
I formatori accreditati potranno utilizzare nella lezione frontale esperti che contribuiscano ad
arricchire i contenuti offerti. I curricula di tali esperti saranno tenuti dall’Ente a disposizione per
qualsivoglia verifica e i nominativi degli esperti saranno riportati nei registri di formazione
predisposti a cura dell’ente. Tali esperti saranno sia interni all’ente sia esterni.
Le spese vive (trasporti e vitto) saranno sostenute dalle sedi di attuazione di progetto.
Come già accennato, i gruppi di volontari in formazione, sia per quanto riguarda le lezioni frontali
sia per quanto riguarda le dinamiche non formali, non supereranno le 25 unità, condizione
fondamentale per assicurare una relazione efficace tra i partecipanti, nel gruppo e con il formatore.
La formazione dei formatori e la formazione dei selezionatori sono processi attivi ormai da diversi
anni.
Dal 2005 al 2013 i formatori del Servizio Civile delle ACLI nazionali hanno partecipato a tre
giornate di formazione formatori per ciascun anno.
Inoltre i formatori sono stati coinvolti in due giornate di formazione in contemporanea ai
selezionatori, allo scopo di contribuire a monitorare e a costruire un sistema coerente di selezione,
valutazione, formazione.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI
Si rimanda al sistema di formazione verificato dall‟Ufficio in sede di accreditamento
32)
Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La formazione generale viene erogata con l‟utilizzo di tre metodologie:
1.
la lezione frontale: i formatori si avvarranno anche di esperti della materia trattata, come
44
indicato alla voce “Modalità di attuazione” della presente scheda progetto; i nominativi degli esperti
saranno evidenziati nei registri della formazione come indicato dalle “Linee guida”. Ai registri
verranno allegati i curriculum vitae che le ACLI nazionali si impegnano a rendere disponibili per
ogni richiesta dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.
2. le dinamiche non formali: la situazione formativa che fa riferimento alle dinamiche di un gruppo
(ed alla sua evoluzione sul piano della autoregolazione della struttura e degli obiettivi) è
essenzialmente legata a risultati di facilitazione affinché i volontari riescano a percepire e ad
utilizzare le risorse interne al gruppo, costituite da ciò che ciascuno, come individuo e come parte
di una comunità, porta come sua esperienza, come suo patrimonio culturale, e dalle risorse che
l‟Ente mette a disposizione dei partecipanti in diversi modi e sotto diversi aspetti.
Le tecniche all’uopo utilizzate comprendono, in maniera ampia, il metodo dei casi, il T-group e
l’esercitazione, i giochi di ruolo e l’outdoor training, e, nel complesso, sia le tecniche di
apprendimento che i tipi di esperienze riconducibili alla formazione alle relazioni in gruppo e di
gruppo.
3.
la formazione a distanza: potrà essere utilizzata per alcuni moduli formativi in modalità
blended, cioè attraverso la discussione in piattaforma di alcuni contenuti e moduli formativi già
trattati in presenza (o in attività di lezione frontale o in attività di dinamica non formale). La
piattaforma consentirà di fruire dei contenuti in maniera flessibile e adattabile al singolo utente, in
particolare seguendo il dibattito anche off-line.
Il programma di formazione generale del presente progetto, nell’ambito delle tre possibili modalità
sopra indicate, prevede il ricorso alla lezione frontale per 22 ore (oltre il 30% del monte ore
complessivo) e il ricorso alle dinamiche non formali per altre 20 ore per un totale di 42 ore.
Le ACLI adotteranno materiale didattico e dispense predisposti dall’Ufficio Nazionale, provvedendo
eventualmente a integrare e ad arricchire la documentazione laddove se ne presentasse la
necessità.
Ai volontari verrà consegnata da parte dell’O.l.p, al momento della presa servizio, una cartella
completa contenente materiale utile e obbligatorio per la presa servizio e per la formazione.
Tale cartella contiene, fra l’altro:
•
documentazione sull’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile della Presidenza del Consiglio
dei Ministri;
•
legge 6 marzo 2001 n.64;
•
carta etica del servizio civile nazionale;
•
documentazione sulle ACLI, il Patronato ACLI, l’ENAIP, ed i principali servizi/settori
Dell’Associazione;
•
dispense e articoli su volontariato e SCN;
•
documentazione sulle ACLI in Italia e sulle sedi operative;
•
materiale informativo sulla storia delle ACLI;
•
modulistica per l‟avvio al servizio;
•
materiale di documentazione sulla relazione di aiuto, la tutela, l‟invalidità civile, il diritto
previdenziale, l‟assistenza, l’immigrazione e l‟emigrazione, il diritto del lavoro, il mercato del
lavoro;
•
guida all’utilizzo della rete telematica e alla posta elettronica;
•
questionari per la verifica dell’apprendimento;
•
cartellina con blocco notes;
•
materiali per le esercitazioni pratiche.
Le metodologie dunque si possono riassumere in: lezioni frontali e dinamiche non formali,
compresi lavori di gruppo ed individuali e restituzione in plenaria; discussione; roleplaying;
problemsolving; brainstorming; esercitazioni pratiche.
Le attrezzature utilizzate sono: lavagna luminosa; lavagne a fogli mobili; pc e videoproiettore per la
proiezione di slide e quanto altro, postazioni multimediali con collegamento internet in caso di
necessità didattica.
45
33)
Contenuti della formazione:
E’ opportuno premettere alla descrizione dei contenuti formativi la definizione delle caratteristiche
di setting, che a nostro parere rappresentano una condizione fondamentale per lo svolgimento di
una appropriata ed efficace azione formativa.
Le caratteristiche del setting
Le ACLI, accogliendo un‟esperienza che discende dalla tradizione della obiezione di coscienza, si
impegnano a garantire un servizio civile volontario come esperienza di apprendimento,di
formazione,di educazione alla cittadinanza, alla solidarietà, alla partecipazione, di crescita
umana e professionale
Aula per massimo 25 persone, sedute, set in forma circolare e/o semicircolare.
Modalità: frontale, circolare, dinamica, a seconda dell‟obiettivo e delle indicazioni delle linee guida
della formazione generale.
Tutte le attività vengono svolte da un formatore accreditato, con il sostegno organizzativo di risorse
dell’ufficio servizio civile delle ACLI nazionali.
Precedentemente all’avvio della formazione volontari, viene organizzato un incontro con gli r.l.e.a.
o i responsabili provinciali interessati per la preparazione specifica del setting della formazione dei
volontari, con i quali vengono approfondite le linee guida della formazione generale e i moduli che
si svolgeranno. Questa azione mira a coinvolgere i r.l.e.a. anche nella formazione generale.
Moduli formazione generale dei volontari
I modulo
Titolo: “L’identità del gruppo in formazione”
Contenuti: Partendo dalla presentazione dei partecipanti e dello staff si prosegue illustrando il
percorso generale e la giornata formativa in specifico. Ai volontari viene richiesto di esplicitare le
proprie aspettative, le motivazioni, gli obiettivi e le idee riguardanti il servizio civile. La giornata
formativa si conclude con la presentazione dei concetti e pratiche di “Patria”, “Difesa senza
armi”,“difesa non violenta”.
Obiettivi: Costruire l’identità di gruppo, come persone in servizio civile volontario presso
l’associazione ACLI. Costruire attraverso la presentazione, avvio, raccolta aspettative e bisogni, le
condizioni pedagogiche relazionali per realizzare un clima di fiducia necessario ad un
apprendimento efficace. Creare nel volontario singolo e nel gruppo, così come richiesto dalle linee
guida per la formazione generale, la consapevolezza che la difesa della Patria e la Difesa non
violenta costituiscono il contesto che legittima lo Stato a sviluppare l’esperienza di servizio civile.
Ore: 4 di lezione dinamica
II modulo
Titolo: “Il valore esperienziale del servizio civile”
Contenuti: Attraverso l’utilizzo di modelli di apprendimento basati sull’esperienza cognitiva ed
emotiva, si accompagneranno i ragazzi a riflettere consapevolmente sulla propria storia, sui propri
vissuti, sulle proprie emozioni e sulle dinamiche relazionali e a porre l’attenzione al proprio
pensiero sia in termini di “contenuto” (cosa?) che di “metodo” (come?); ciò contribuirà a rendere il
servizio civile un’esperienza di crescita, di formazione e di educazione per il volontario.
Obiettivi: Offrire ai giovani volontari uno strumento che permetta loro di dare significato e valore
alla propria esperienza di servizio civile.
Ore: 4 ore di cui 1 di lezione frontale
III modulo
46
Titolo: “Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e
differenze tra le due realtà”
Contenuti: Partendo dalla presentazione della legge n. 64/01, si evidenzieranno i fondamenti
istituzionali e culturali del servizio civile nazionale, sottolineando gli elementi di continuità e di
discontinuità fra il “vecchio” servizio civile degli obiettori di coscienza e il “nuovo” servizio civile
volontario, con ampi riferimenti alla storia del fenomeno dell’obiezione di coscienza in Italia e ai
contenuti della legge n. 230/98.
Obiettivi: Costruire la consapevolezza del senso e del significato del servizio civile nazionale,
partendo dall’obiezione di coscienza.
Ore: 3 di cui 2 di lezione frontale
IV modulo
Titolo: “Il dovere di difesa della Patria”
Contenuti: A partire dal dettato costituzionale, articolo 52 “La difesa della Patria è sacro dovere del
cittadino” se ne approfondirà l’attualizzazione anche alla luce dell’attuale normativa e della
giurisprudenza costituzionale.
In particolare, si illustreranno i contenuti delle sentenze della Corte Costituzionale nn.164/85,
228/04, 229/04 e 431/05, in cui si dà contenuto al concetto di difesa civile o difesa non armata.
Si illustrerà inoltre La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, firmata a Parigi il 10 dicembre
1948, promossa dalle Nazioni Unite.
Obiettivi:Approfondire la conoscenza e l’evoluzione storica del concetto di “dovere di difesa della
Patria”.
Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale
V modulo
Titolo: “La difesa civile non armata e non violenta”
Contenuti: Si utilizzerà la lezione frontale per affrontare alcuni aspetti storici di difesa popolare
nonviolenta, si presenteranno le forme attuali di realizzazione della difesa alternativa sul piano
istituzionale, di movimento e della società civile.
In specifico si affronteranno i temi di “gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti”,
”prevenzione della guerra” e “operazioni di polizia internazionale”, nonché i concetti di
“peacekeeping”, “peace-enforcing” e “peacebuilding”, collegati all’ambito del diritto internazionale.
Obiettivi: Approfondire la conoscenza e la riflessione del concetto di difesa non armata e non
violenta.
Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale
VI modulo
Titolo: “La protezione civile”
Contenuti: In questo modulo verranno forniti elementi di protezione civile intesa come
collegamento tra difesa della Patria e difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni. Si
evidenzieranno le problematiche legate alla previsione e alla prevenzione dei rischi, nonché quelle
relative agli interventi di soccorso.
Obiettivi: Dare senso e ragione del servizio civile come attività di prevenzione e “protezione” della
popolazione affrontando anche la protezione civile nel senso diretto e immediato del termine
(calamità, terremoti, ordine pubblico, ecc.) e gli elementi di base necessari ad approntare
comportamenti di protezione civile.
Ore: 3 di lezione frontale
VII modulo
Titolo: “La solidarietà e le forme di cittadinanza”
47
Contenuti: In questo modulo si partirà dal principio costituzionale di solidarietà sociale e dai principi
di libertà ed eguaglianza per affrontare il tema delle limitazioni alla loro concretizzazione.
Si farà riferimento alle povertà economiche e all’esclusione sociale, alla lotta alla povertà nelle
scelte politiche italiane e negli orientamenti dell’Unione Europea, al contributo degli Organismi non
Governativi. Verrà inoltre presentato il concetto di cittadinanza e di promozione sociale, come
modo di strutturare, codificando diritti e doveri, l’appartenenza ad una collettività che abita e
interagisce su un determinato territorio. In particolare le ACLI promuoveranno il tema della
coesione sociale come mezzo per difendere la Patria “dal di dentro” garantendo a tutti possibilità di
promozione, di inclusione, di partecipazione attiva alla società; si insisterà sul concetto di
cittadinanza attiva, per dare ai volontari il senso del servizio civile come anno di impegno, di
condivisione e di solidarietà.
Obiettivi: Dare senso alle parole “solidarietà, cittadinanza, globalizzazione, interculturalità e
sussidiarietà”, riscoprendo il significato dell’essere cittadini attivi e solidali, in un contesto e una
visione multi-etnica e aperta alle istanze internazionali.
Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale
VIII modulo
Titolo: “Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato”
Contenuti: In questo modulo verranno evidenziate le affinità, le differenze, i ruoli, le finalità delle
varie realtà impegnate nel no profit: le associazioni di volontariato (legge 266/1991), le cooperative
sociali, le organizzazioni non governative, le associazioni di promozione sociale, quali le ACLI,
(legge 383/2000) ecc. Sarà chiarito il significato di “servizio” e di “civile”.
Obiettivi: Maturare consapevolmente il concetto di servizio e di civile, di welfare e di no-profit
Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale
IX modulo
Titolo: “La normativa vigente e la Carta di impegno etico”
Contenuti: Sarà illustrato l’insieme delle norme che regolano il sistema del servizio civile nazionale.
e in particolare verrà presentata e discussa la Carta di Impegno etico..
Obiettivi: Aiutare i volontari ad inserirsi nel percorso con consapevolezza e distinguendo i tre attori
principali: il volontario, l’istituzione Stato Italiano, l’ente gestore. Conoscere i dati di contesto, tratti
dalle fonti legislative, che diverranno vincolo e risorsa a cui attingere durante l’anno di servizio
civile.
Ore: 2 di cui 1 di lezione frontale
X modulo
Titolo: “Diritti e doveri del volontario del servizio civile”
Contenuti: Si metteranno in evidenza il ruolo e la funzione del volontario, si metteranno a fuoco le
condizioni necessarie agli efficaci inserimenti nei sistemi organizzativi; si illustrerà la circolare che
disciplina la gestione dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale.
Obiettivi: Offrire ai volontari gli strumenti di base per definire diritti e doveri, facendo appello al
contratto da loro sottoscritto ma anche al dettato della circolare che definisce il rapporto con l’ente,
vincoli e opportunità.
Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale
XI modulo
Titolo: “L’ente accreditato presso cui si svolge servizio: le ACLI, Associazioni cristiane lavoratori
italiani”
Contenuti: In questo modulo, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui
si troveranno a prestare l’anno di servizio civile, verranno presentate la storia, le caratteristiche
specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’Ente accreditato e i diversi livelli territoriali
48
dell’Associazione, prevedendo anche la possibilità di intervistare testimoni privilegiati custodi della
memoria storica dell’associazione.
Obiettivi: Agevolare la conoscenza e l’inserimento nel giovane volontario nella realtà in cui presterà
servizio.
Ore: 2 di lezione frontale
XII modulo
Titolo: “Il lavoro per progetti”
Contenuti: “Che cos’e’ la progettazione sociale? Quali sono i suoi principi cardine? Come si
esplicita in un lavoro metodico e organizzato? Come valutare i risultati?
Verrà illustrato il processo della progettazione nelle sue articolazioni: dall’ideazione alla
realizzazione, compresa la fase di valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto.
Si sosterranno i volontari nel conoscere e approfondire metodi per l’ auto-valutazione partendo dal
progetto di servizio civile in cui sono inseriti.
Obiettivi: Offrire al giovane volontario strumenti per facilitare un percorso di analisi e di
progettazione e per migliorare le proprie capacità di valutazione e di autovalutazione, partendo dal
progetto di servizio civile in cui è inserito
Ore: 4 di cui 3 di lezione frontale
34)
Durata:
42 ORE Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall'avvio del
progetto
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35)
Sede di realizzazione:
La formazione specifica sarà realizzata presso le sedi d’attuazione di cui al punto 16.
Eventuali variazioni dei territori aggregati e delle sedi potranno essere possibili per
sopraggiunte condizioni organizzative diverse.
36)
Modalità di attuazione:
La formazione sarà effettuata in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente. Per il modulo
di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di volontari si potrà ricorrere
all’utilizzo di esperti.
37)
Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Aiello Agata, nata a Catania il 06/10/1981
Cipriano Roberto, nato a Baden (Svizzera) il 26/11/1968
Fazio Lucia, nata a Augusta il 04/08/1982
Macchiavelli Christian, nato a Enna il 17/05/1983
Marchese Flora, nata a Catania (CT) il 8 febbraio 1974
Modica Marianna, nata a Palermo il 11/01/1987
Notararigo Salvatore, nato a Enna il 03/06/1971
Peralta Giuseppe, nato a Erice il 12 Maggio 1977
Prestileo Gabriella, nata a Messina il 06/04/1978
49
10.
11.
38)
Scimone Antonino, nato a Messina il 10/09/1953
Verdone Barbara, nata a Gela (CL) il 11/04/1973
Competenze specifiche del/i formatore/i:
Aiello Agata
Responsabile della gestione delle attività legate al progetto “Per un lavoro senza
frontiere” presso le Acli della Sicilia. Collaboratrice nei progetti di e laboratori di
cittadinanza attiva e ruolo di coordinamento delle attività di ricerca nell’azione di
emersione del lavoro nero. Coordina i corsi di alfabetizzazione e i corsi di lingua
italiana ed organizza attività inerenti ai progetti “Itinerando” e “Differenzi-amo
la vita” preparando convegno, seminari, giornate di formazione ed assemblee
dei presidenti di circolo.
Cipriano Roberto
Laureato in Management dello Sport, ha maturato esperienza come docente
negli istituti superiori. Gestore e conduttore di attività e manifestazioni sportive
è Presidente di diverse associazioni sportive e componente del Direttivo
Regionale della UISP di Sicilia. La sua costante partecipazione ad iniziative
sociali lo vede impegnato come Responsabile e coordinatore delle attività
sportive e aiuto allo studio nelle carceri sia per minori che per maggiorenni e
operatore presso gli istituti penali minorili. In seguito a tali incarichi ha maturato
esperienze e competenze sui giovani e alla dispersione scolastica.
Fazio Lucia
Laureata in Politica e Relazionali Internazionali, è un operatrice sociale del
patronato Acli di Siracusa. La sua costante partecipazione ad iniziative sociali le
ha permesso la maturazione di competenze ed esperienze nel campo della
progettazione, gestione e monitoraggio di programmi e progetti di sviluppo
associativo, assistenziale e previdenziale. Ha una conoscenza esperta delle
dinamiche socio-assistenziali di livello territoriale. Inoltre ha sviluppato
competenze comunicative e relazionali nelle diverse attività di lavoro nei centri
di animazione e di volontariato delle Acli Siracusane. Attraverso l’esperienza
delle Acli ha potuto approfondire le tematiche relative ai giovani, alla
dispersione scolastica ed alla cittadinanza attiva.
Macchiavelli Christian
Laureato in giurisprudenza. Ha esperienza nel coordinamento del servizio civile
presso le Acli provinciali di Enna dal 2010 ad oggi. Presidente provinciale delle
ACLI di Enna ha maturato diverse esperienze nei lavori di gruppo e
nell’animazione di gruppi di giovani.
Marchese Flora
Dopo la laurea Magistrale in Giurisprudenza ha conseguito un Master per la
Gestione Risorse Umane, Marketing e Organizzazione. Dal 2008 è Vice
Presidente Vicario delle Acli di Catania con delega al Welfare, alle politiche
sociali e all’Ufficio Studi, membro del Consiglio Regionale Acli Sicilia, del
Coordinamento Donne Acli Sicilia, componente del Dipartimento “Lavoro e
Formazione Professionale”. Rappresenta le Acli nella Consulta Comunale della
Famiglia. Ha maturato un’esperienza pluriennale, collaborando con diversi enti
di formazione, sia nel coordinamento di corsi di formazione che di progetti.
Presso le Acli di Catania è inoltre responsabile del Progetto Punto Acli Famiglia,
attraverso il quale vengono concretizzate azioni di orientamento, sostegno e
formazione rivolte sia ai componenti adulti che agli adolescenti delle famiglie.
Modica Marianna
Laureata in Psicologia socale del lavoro e delle organizzazioni presso l’Università
50
degli studi di Palermo. Ha esperienze nell’ambito della formazione e selezione
del personale maturate presso l’ente NTC (New Tecnology Consulting). Ha
organizzato interventi di animazione nel territorio di Palermo volti a ridurre la
dispersione scolastica e animazione anziani e famiglie nel circolo di medaglie
d’oro Santa Rosalia. Inoltre ha maturato esperienze di orientamento scolastico
presso gli istituti secondari di secondo grado.
Notararigo Salvatore
Dirigente aclista, ha un’esperienza consolidata e radicata nel campo della
promozione sociale, dell’associazionismo e della partecipazione attiva, avendo
contribuito all’organizzazione e alla realizzazione di eventi, iniziative e progetti
rivolti a famiglie e cittadini. Direttore didattico En.A.I.P., ha maturato esperienza
nel campo della formazione, delle problematiche giovanili e familiari, del
coordinamento delle risorse umane. La già lunga militanza nelle ACLI di cui è
dirigente provinciale e regionale, ha permesso una conoscenza esperta delle
dinamiche socio-economiche di livello territoriale. Inoltre ha sviluppato
competenze comunicative e relazionali nelle diverse attività di lavoro nei centri
di animazione e di volontariato che ha contribuito ad ideare e realizzare.
Peralta Giuseppe
Impiegato presso l’En.A.I.P. As.A. Form. Sicilia, ha avuto esperienza nel
Patronato ACLI ed esperienza pluriennale presso la sede regionale di ACLI Terra.
Ha svolto numerose attività di volontariato presso il centro di assistenza
“Serraino Vulpitta” e presso il residence “Marino” di Trapani. Ha acquisito, così,
competenze notevoli per quel che concerne l’animazione socio-culturalericreativa rivolta ad anziani, disabili, giovani e bambini, sulle tematiche della
prevenzione della dispersione scolastica e sulle attività volte al recupero
scolastico dei figli di immigrati extracomunitari.
Prestileo Gabriella
Operatrice presso lo “Sportello immigrati” del Patronato ACLI di Messina, svolge
funzione di Consulente in materia di diritti e doveri degli immigrati e tematiche
sociali. Ha partecipato a corsi di formazione sulla normativa in materia di
immigrazione e ha collaborato per la stesura del progetto immigrati presso la
Questura di Messina. Ha, inoltre, un’esperienza pluriennale come promotrice
sociale e formatrice nel settore del welfare, del lavoro, della legalità, della
famiglia, della dispersione scolastica e dell’immigrazione.
Scimone Antonino
Responsabile degli Uffici: Piano della Comunicazione – Trasparenza – URP. Dal
1992 presso En.A.I.P. di Messina è Docente di Giornalismo. Attualmente è
Presidente della Scuola Siciliana di Servizio Sociale En.a.i.p. Messina dal 1996 al
23.09.2000. Nel 2005 ha concluso il MASTER in Comunicazione Interattiva e di
Rete Nel 2010 ha partecipato al corso : “Comunicazione, Ordinamento Sportivo
Comitato Olimpico (CONI) Regionale Sicilia in qualità di Dirigente Sportivo 1°
Livello”.
Dal 2005 al 2013 è stato Consigliere Regionale CONI Sicilia e dal 1981 ad oggi
Consigliere Nazionale Unione Sportiva.
L’esperienza presso l’En.a.i.p. ha
consentito di ampliare ed approfondire le tematiche legate alla formazione
giovanile ed alla dispersione scolastica.
Verdone Barbara
Laureata in Scienze dell’educazione e della Formazione con una Tesi sulla
società multiculturale presso l’Università degli studi di Tor Vergata di Roma. Ha
lavorato/collaborato con diverse strutture che si occupano di giovani, lavoro,
dispersione scolastica e cittadinanza attiva quali: Acli Caltanissetta – Patronato
Acli Caltanissetta – Confcommercio Caltanissetta - co.ma.net. - consulting
managing & net working s.r.l. - Cirpe Palermo - Ares soc. coop. catania - Ascom
51
Confcommercio – Gela - it area net - Cnos Fap regione sicilia sezione di gela –
Centro Studi Creapolis.
39)
Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La Metodologia alla base del percorso formativo specifico, prevede:
•
L’apprendimento diretto di conoscenze e competenze, finalizzato ad una forte
sensibilizzazione al lavoro individuale e in rete, basato sull’integrazione dei ruoli e sullo
scambio di esperienze;
•
L’integrazione di diverse metodologie di intervento. Il percorso formativo proposto facilita la
visione dell’organizzazione, dei servizi e dei sistemi nei quali i volontari sono inseriti. Tale
percorso si configura pertanto come una “consulenza formativa” tramite la formazione toutcourt utilizzando le classiche lezioni d’aula integrate con lavori individuali e di gruppo,
esercitazioni pratiche, discussioni in plenaria e analisi dei casi.
Le scelte metodologiche sottese all’attività formativa specifica intendono superare le tradizionali
metodologie d’apprendimento, privilegiando forme apprendimento attivo che fanno capo anche ai
principi della ricerca-azione per la quale tutti i soggetti sono coinvolti in quanto attori della
formazione.
Inoltre, attraverso il ricorso a forme di cooperative learning, gli attori si impegnano a porre
domande, a sperimentarsi attivamente, a risolvere problemi, ad assumersi responsabilità ad
essere creativi per costruire significati per sé stessi e per il gruppo di riferimento.
Verrà favorita anche la riflessione sulle relazioni tra le persone, da sviluppare attraverso la
valorizzazione delle differenze. Questo tipo di approccio contribuisce ad accrescere nei soggetti
coinvolti la consapevolezza del modo in cui i valori personali e i significati attribuiti a ciò che
accade, influenzano la percezione e le scelte di agire di ciascuno.
Il cooperative learning, infatti oltre che a consentire il conseguimento degli obiettivi di contenuto,
favorisce lo sviluppo di competenze cognitive ed anche sociali quali la capacità di leadership, le
abilità comunicative, la gestione dei conflitti o il problem solving.
In particolare 30 ore della formazione specifica verranno erogate tramite l’utilizzo della Piattaforma
informatica TRIO, il sistema di web learning della Regione Toscana che metterà a disposizione
delle ACLI l’accesso ai Web Learning Group (WLG).
I Web Learning Group (WLG) sono lo strumento con cui il sistema di Web Learning TRIO metterà
a disposizione delle ACLI un insieme di contenuti e servizi personalizzati, configurati in funzione
della dimensione e delle caratteristiche della comunità dei volontari e dei suoi obiettivi formativi.
Le Acli hanno aderito alla carta dei servizi di Trio, per usufruire dei contenuti dei moduli afferenti
alle tematiche trasversali del problem solving, dell’analisi organizzativa e della comunicazione
efficace.
Il servizio WLG prevede una pagina di accesso personalizzato alle risorse didattiche che permette
il tracciamento delle attività formative svolte dai soggetti iscritti e l’utilizzo della piattaforma per
l’erogazione di servizi e attività complementari alla didattica.
L’accordo prevede inoltre l’accesso ai servizi di tutoring tramite i quali sarà possibile valutare il
livello di apprendimento raggiunto, monitorare il livello dell’interazione e le attività dell’utente.
TRIO, infatti, assicura il monitoraggio dell’andamento del WLG e invia periodicamente i report
relativi all’attività didattica degli utenti. ll superamento positivo del corso permetterà la certificazione
delle conoscenze acquisite tramite il rilascio di attestato dalla Regione Toscana/Piattaforma Trio.
52
Le risorse tecniche utilizzate saranno adeguate alle esigenze formative dei volontari consentendo
di raggiungere gli obiettivi progettuali:
PC portatile e postazioni informatiche;
stampanti;
Internet;
telefoni;
videoproiettori;
supporti di memorizzazione;
televisione;
lavagna luminosa;
lavagna a fogli mobili;
webcam;
piattaforme informatiche.
40)
Contenuti della formazione:
La formazione specifica sarà contestualizzata al bisogno formativo del volontario e alla situazione
formativa-professionale che si presenta, cercando di realizzare l’integrazione pedagogica delle
opportunità e dei linguaggi formativi.
La formazione specifica prevista è formazione di contesto organizzativo e professionale, ha
caratteristiche di formazione “on the project”, cioè "accompagna e sostiene" i volontari nella fase di
inserimento in un nuovo contesto progettuale/organizzativo, attraverso attività didattiche in
affiancamento con un formatore esperto e/o con il monitoraggio di un mentore esterno (o.l.p. e
r.l.e.a.). È una formazione principalmente mirata a raccordare la pre-professionalità del volontario
alle esigenze collegate all’espletamento delle attività previste nel progetto e nei contesti
organizzativi individuati.
La prima parte della formazione specifica (30 ore) sarà erogata tramite FAD mediante l’utilizzo
della Piattaforma TRIO (vedi voce 39-Tecniche e metodologie di realizzazione previste), su moduli
trasversali (la comunicazione interpersonale, il team working, l'ascolto attivo, la gestione dei
conflitti, la negoziazione, l'essere e il fare comunità, come orientarsi tra i servizi attivi sul territorio,
ecc) inerenti competenze trasversali ovvero caratteristiche e modalità di funzionamento individuale
che entrano in gioco quando un soggetto si attiva a fronte di una richiesta dell’ambiente
organizzativo; tali competenze sono essenziali nel produrre un comportamento professionale che
trasformi un sapere in una prestazione lavorativa. Inoltre, anche il modulo di formazione di base,
riguardante la sicurezza nei luoghi di lavoro, verrà seguito in FAD dai ragazzi, sarà possibile,
tuttavia, che in caso di esigenze particolari dovuti alla tipologia di attività previste dal progetto
(servizio presso case di riposo, scuole, carceri…), al modulo FAD seguirà una formazione in aula
gestita direttamente da un esperto.
I modulo
Titolo: “Analisi del contesto lavorativo”
Formatore: Tramite FAD
Il modulo ha l’obiettivo di fornire un quadro di riferimento: dei modelli di funzionamento e di
gestione delle organizzazioni, della gestione dei rapporti interpersonali e dell'inserimento in
contesti professionali, della gestione del lavoro e della risoluzione dei problemi in un'ottica di
flessibilità e disponibilità ai cambiamenti. Il modulo ha l’obiettivo di facilitare la comprensione
dell'importanza della qualità quale elemento per il successo personale e organizzativo e la
consapevolezza sul ruolo del volontario e sulla sua posizione all'interno della sede attuazione di
progetto.
Durata: 8 ore
II modulo
Titolo: “le Tecniche della comunicazione”
53
Formatore: Tramite FAD
Il modulo descrive le tecniche dell’agire comunicativo all’interno di un gruppo, le possibilità
comunicative di cui un’organizzazione dispone, alcuni aspetti della comunicazione interpersonale,
l’importanza
rivestita
dalla
leadership
all’interno
di
un
gruppo
di
lavoro.
Inoltre saranno delineati le principali caratteristiche della comunicazione interpersonale, gli
elementi che costituiscono la comunicazione, il tema del linguaggio verbale e del linguaggio non
verbale.
Durata: 8 ore
III modulo
Titolo: “Il lavoro di gruppo”
Formatore: Tramite FAD
Il modulo illustra le principali dinamiche che portano alla formazione di un gruppo di persone, sia in
ambito privato che nell’ambiente di lavoro; si indicano le variabili che ne determinano la crescita e
l’integrazione tra i componenti del gruppo nello svolgimento delle attività; si analizza la formazione
di un gruppo di lavoro dentro un’organizzazione; si mostra la gestione di un progetto, indicandone
le fasi principali, i problemi che possono emergere e le relative tecniche di risoluzione; si affronterà
infine il tema della leadership, analizzandone alcuni stili.
Durata: 8 ore
IV modulo
Titolo: “Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di
servizio civile”
Formatore: Tramite FAD, formatori inseriti nel box 38 ed esperti
Il modulo illustra: le normative di riferimento rispetto alla sicurezza; i principali rischi connessi alle
attività previste dal progetto di servizio civile e ai luoghi di svolgimento delle stesse; le azioni di
prevenzione e di emergenza da adottare.
Durata: 6 ore
V modulo
Titolo: La dispersione scolastica: analisi di un fenomeno in crescita
Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38
Nel corso del Modulo si analizzerà il fenomeno della dispersione e dall’abbandono scolastico nelle
sue diverse forme e manifestazione. In particolare i contenuti trattati saranno:
• la scuola e i suoi cambiamenti nel corso delle varie riforme;
• Dispersione scolastica e disagio giovanile: analisi del fenomeno;
• Le principali cause ed effetti del problema;
• L’importanza delle diverse agenzie educative oltre la scuola (es. la parrocchia, la famiglia,
ecc…);
• Risorse e strumenti per fronteggiare il fenomeno.
Durata: 10 ore
VI modulo
Titolo: Metodologie e strumenti di supporto scolastico
Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38
Nel corso del Modulo si cercherà di fornire elementi di riflessioni e strumenti effettivi di lavoro utili
per realizzare i percorsi di supporto e recupero scolastico. In particolare i contenuti trattati saranno:
• Analisi e riflessione sui temi: supporto, recupero, sostegno scolastico
• Il processo di apprendimento negli adolescenti
• Finalità e strumenti del lavoro di supporto scolastico
• La valutazione degli apprendimenti nei percorsi di recupero scolastico
Durata: 10 ore
VII modulo
Titolo: Animazione per la crescita dell’autostima e l’espressività negli adolescenti
54
Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38
Nel corso del Modulo si cercherà di fornire elementi di riflessioni e strumenti effettivi di lavoro utili
per realizzare le diverse attività ludico-ricreative-espressive. In particolare i contenuti trattati
saranno:
• L’autostima: come agisce e cosa determina. Autostima e disagio giovanile. La socializzazione
come strumento per attivare l’autostima nei giovani Tecniche e giochi per favorire la
socializzazione in un gruppo
• Gli strumenti per promuovere l’espressività nei giovani attraverso lo sport, il teatro, la pittura, la
musica, ecc…
• Il ruolo dell’operatore nelle relazioni di prima accoglienza e sostegno
• L’ascolto, l’empatia e la relazione di fiducia con i ragazzi e le loro famiglie
Durata: 8 ore
VIII modulo
Titolo: Sistema dei servizi territoriali all’infanzia e all’adolescenza
Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38
I ragazzi che saranno coinvolti delle attività proverranno in parte dai contesti sociali disagiati, già
seguiti dai servizi. E’ pertanto importante far acquisire ai volontari la conoscenza dei servizi
territoriali, in particolare SSC e ASL, le loro competenze e le modalità operative. Questo modulo
sarà svolto in parte in aula (4 ore), in parte tramite l’uscita sul territorio (4 ore).
Durata: 8 ore
IX modulo
Titolo: Costruzione e gestione del proprio progetto di formazione e lavoro
Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38
Il modulo intende aiutare i volontari in servizio civile a costruire il proprio progetto di inserimento
nel servizio, definire obiettivi, contenuti, azioni e tempi di lavoro. I progetti così compilati potranno
essere periodicamente confrontati e discussi in aula, per avere una verifica anche dal formatore
specifico e dall’OLP, e permetterà di focalizzare quali aree di contenuti e abilità il volontario può
approfondire per ottimizzare al meglio l’esperienza personale di servizio civile.
Durata: 4 ore
X modulo
Titolo: Valutazione finale
Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38
Il modulo conclude il percorso formativo con un’attività di valutazione.
Durata: 2 ore
41)
Durata:
72 ore
Altri elementi della formazione
42)
Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Si rimanda al sistema accreditato e verificato dall’UNSC
Data 30 luglio 2014
Il Responsabile del Servizio Civile Nazionale dell’Ente
Dott. Alberto Scarpitti
55