RELAZIONE CONCLUSIVA - Solidarietà Internazionale Lombardia
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RELAZIONE CONCLUSIVA - Solidarietà Internazionale Lombardia
Progetto di Cooperazione 2006/2007 “Interventi per lo sviluppo socio-economico nella regione sud-est del Togo” “Formazione alla produzione zootecnica di base: creazione di un allevamento pilota” RELAZIONE CONCLUSIVA Bariano, 1 maggio 2008 GSI Lombardia onlus via Misericordia, 5 - 24050 Bariano (BG) Cf – 92019050167 - [email protected] Era il dicembre del 2004, quando la prima missione di GSILombardia si recava in Togo per valutare lo stato degli interventi che a titolo più o meno personale, vari aderenti alla costituenda associazione, avevano sostenuto in alcuni villaggi della regione sud-est della piccola repubblica africana. Da tempo infatti era stata creata una rete di solidarietà che permetteva a decine di ragazzi e ragazze di accedere ai servizi primari della scuola e della salute, per il tramite della missione delle Suore della Divina Provvidenza di Kouvè, e di una infermiera locale divenuta punto di riferimento di questa attività. La visita è stata l’occasione per prendere contatti con varie realtà sociali del territorio, che hanno permesso di individuare una serie di necessità e di aspettative ed al contempo permettere di conoscere strutture locali cui appoggiarsi per lo sviluppo di eventuali proposte operative; strutture locali che potessero andare oltre i tradizionali canali di riferimento costituiti dai missionari occidentali che dagli anni ’60 operano nella zona. La principale risposta favorevole è parsa subito quella della DIPRO-Jeune, giovane ONG togolese, riconosciuta dal ministero degli Interni ed iscritta all’albo delle OSC della repubblica Togolese. Al rientro in Italia, la prima idea progettuale ha trovato un buon riscontro nei neo soci di GSILombardia, ed in particolare il dott. Ferri Raffaele, veterinario operante nel settore zootecnico, si incaricò della stesura progettuale. Coinvolta la Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano, che propose come consulente scientifico del progetto il Prof. Gallazzi Daniele, titolare della cattedra di “Tecnologia e Patologia Avicunicola e della Selvaggina”; lo staff tecnico si è messo al lavoro, arrivando nel novembre del 2005 a candidare il progetto al bando “partnership internazionali per lo sviluppo” della Fondazione CARIPLO. Con comunicazione del Presidente del 20 aprile 2006, la Fondazione CARIPLO deliberava un contributo di € 96.000,00, permettendo l’inizio vero e proprio del Progetto. Il primo anno di attività è stato dedicato essenzialmente alla stipula degli accordi formali con il partner locale, al perfezionamento dei contratti di fornitura e coi costruttori, alla ricerca di un idoneo terreno e chiaramente alla costruzione della struttura di allevamento adatta a divenire al contempo sia una unità produttiva che un centro di formazione. Nei primi mesi dell’anno uno staff composto da tre persone si è recato in Togo per dare attuazione al protocollo d’intesa siglato nei mesi precedenti con DIPRO-Jeune, partner locale del progetto. Si è proceduto ad un sopraluogo congiunto per l’individuazione del terreno messo a disposizione dal partner. Lo staff ha incontrato vari operatori locali nel settore delle costruzioni, arrivando alla scelta di attribuzione dell’incarico. Nel corso della visita si è proceduto ad una selezione per arrivare ad individuare la figura responsabile dell’allevamento, individuato nella persona del sig. Fionvi Joachim. I lavori sono iniziati nel mese di giugno e proseguiti con una certa difficoltà per l’abbondanza di precipitazioni. Nel successivo mese di settembre un ulteriore visita dello staff di GSILombardia, ha potuto seguire la fase finale dei lavori apportando tutte le migliorie ritenute necessarie. Completate le operazioni edilizie, è giunto sul posto il responsabile tecnico del progetto, dando avvio alla fase zootecnica propriamente detta. Il responsabile dell’allevamento ha collaborato col dott. Ferri in ogni fase di selezione e di acquisto degli animali, che si è rivelata più impegnativa del previsto alla luce della scarsità del patrimonio zootecnico del paese, tanto da arrivare alla decisione che la rimonta per i prossimi anni arriverà direttamente dall’europa tramite un importatore specializzato e autorizzato. Questa fase insieme al successivo rodaggio della conduzione aziendale, è stata molto impegnativa, occupando per più di un mese il personale locale ed espatriato. Complessivamente il nucleo produttivo è stato dotato di circa 150 galline ovaiole, di 200 pulcini da rimonta, di coniglie fattrici e maschi riproduttori, di quattro scrofe e di un verro, di una decina di capi di aguti e alcune coppie di cavie. La produzione di uova è stata contestuale all’inizio dell’attività in quanto sono state introdotte delle galline già in deposizione. Questo malgrado i forti costi economici per l’acquisto di detti animali, è stato ritenuto strategico per impostare da subito il manegemet quotidiano della produzione, che solo la produzione di uova, essendo giornaliera può dare. Negli stessi mesi si è provveduto alla spedizione di un container con alcune attrezzature ritenute fondamentali per il corretto sviluppo progettuale, ricordiamo le gabbie per le galline ovaiole ed i conigli, il molino ed il silos miscelatore. Oltre ad una adeguata scorta di integratori minerali, difficilmente reperibili sul posto, se non a costo elevato. Il montaggio delle gabbie è stata un ottima occasione di lavoro, fianco a fianco, tra i volontari italiani ed il personale impiegato nell’allevamento, favorendo la reciproca conoscenza. Nel corso del mese di febbraio dell’anno successivo, dopo aver lasciato per quattro mesi la completa autonomia di gestione dell’allevamento al personale locale, si è svolta una missione di verifica prettamente tecnica, con la partecipazione del Prof. Daniele Gallazzi, della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Milano .Il docente, che aveva seguito in Italia tutte le fasi di progettazione, era accompagnato dal Dott. Raffaele Ferri, responsabile tecnico del progetto. La visita è stata molto proficua ed ha permesso da un lato di verificare la sostanziale tenuta della struttura e dell’organizzazione, e dall’altro di apportare tutti quei correttivi tecnici al manegement aziendale tali da migliorare la conduzione. Sono stati fatti anche interventi propriamente veterinari quali di debeccaggio delle pollastre da rimonta ed i trattamenti antiparassitari degli animali. Sono stati presi accordi per completare i lavori strutturali ed apportare le migliorie necessarie; inoltre è stato individuato dell’apposito personale per la manutenzione dei macchinari per la produzione in proprio di alimento. Infatti nel corso della primavera sono stati completati anche i lavori di elettrificazione. Nel successivo mese di maggio uno staff composto da tre incaricati, si è recato in Togo con l’obbiettivo di: completare i lavori di allacciamento alla rete elettrica e per addestrare il personale per il loro uso; rilevare presso al dogana di Lomè il container spedito con il materiale necessario alla prosecuzione del progetto; verificare il lavoro di contabilità e rendicontazione economica; impostare il discorso formativo, cuore della seconda parte progettuale. Già nel corso di questa visita si sono potute constatare le difficoltà che si sarebbero avute nel costruire il percorso formativo. Infatti circa la metà dei giovani aspiranti a frequentare l’allevamento come apprendistato, presentavano grossi problemi di alfabetizzazione di base, legati al precoce abbandono della scuola. Si è perciò reso necessario istituire un corso di base per una decina di ragazzi nei mesi di giugno/luglio/agosto/settembre affidato ad un maestro elementare locale; l’insegnante è stato coadiuvato nel mese di agosto da due volontarie italiane con specifiche conoscenze in francese ed in pedagogia. Il loro soggiorno è durato tre settimane con due ore di lezione mattutine per cinque giorni la settimana. Per il resto dal mese di febbraio sono iniziati dei semplici stage formativi, che vedevano la presenza di 9/12 ragazzi per mese. Il partner DIPRO-Jeune ha stipulato apposita convenzione con il centro sociale Misericordia di Kouvè, per il mantenimento dei partecipanti agli stages, ed ha provveduto ad onorare il dovuto attraverso mezzi del proprio bilancio associativo. I venti ragazzi che hanno frequentato il corso intensivo di alfabetizzazione estivo, hanno iniziato a frequentare l’allevamento dal mese di ottobre. Il personale strutturato che lavora all’allevamento è sempre stato regolarmente pagato per il tramite del partner locale; GSI Lombardia ha direttamente riconosciuto a questo personale, una quota di salario aggiuntivo per il lavoro supplementare svolto con i partecipanti ai percorsi formativi. Sempre nel corso della missione di maggio il container è arrivato al porto di Lomè. I cooperanti volontari sono stati impegnati nelle lunghe operazioni di sdoganamento dei materiali necessari per il proseguimento dei lavori progettuali, tra questi il necessario per replicare l’esperienza negli allevamenti collegati che nasceranno con l’azione di microcredito. Nel mese di ottobre, il responsabile tecnico del progetto si è recato nuovamente sul posto per il definivo collaudo dell’allevamento e l’avvio dell’operazione di replicazione dell’esperienza. Le pollastre da rimonta erano già in piena deposizione e sono state alloggiate nelle apposite gabbie, il ricovero da loro occupato, dopo le necessarie operazioni di lavaggio e disinfezione, sono stati occupati da 200 pulcini da ingrasso, che integreranno il reddito dell’allevamento. Tutte le scrofe presenti avevano partorito una media di 5 suinetti ciascuna; i conigli erano in buona fase moltiplicativa, come pure le cavie. Unico aspetto negativo, peraltro già sottolineato dalla visita del Prof. Gallazzi, è la scarsa capacità riproduttiva e perciò produttiva dell’aguti. L’animale per le sue caratteristiche di scarso addomesticamento e per il lungo periodo di gestazione ( 5 mesi ), poco si presta ad un allevamento promiscuo come quello da noi impostato. Probabilmente la specie potrà essere più correttamente e vantaggiosamente, allevata in modo peculiare; questo anche alla luce di altre esperienze di allevamento (particolarmente in Benin ), che in questi due anni abbiamo potuto osservare. L’allevamento dell’aguti potrà essere oggetto di un altro specifico progetto di cooperazione, anche alla luce dei vantaggi indiretti di natura ecologica, infatti la caccia al animale allo stato selvatico è condotta tradizionalmente col metodo della battuta a mezzo del fuoco che causa estesi incendi nella savana. La valutazione economica dell’anno di attività porta ad osservare che una produzione del 75% delle galline ovaiole, permette il pagamento di tutte le necessità alimentari degli animali; la successiva vendita di carne ( galline da riforma, conigli, cavie e maiali ) determina il surplus necessario al pagamento degli stipendi e delle spese di gestione. Si sottolinea che la produzione indicata è l’obbiettivo minimo di un allevamento razionale. Appare perciò possibile il progetto di autosufficienza economica del progetto anche dall’anno prossimo. Le uova sono vendute presso il Centro sociale Misericordia, sia già cotte e pronte per i consumo che crude, dietro ordinazione. Il capitolo della gestione del fondo di microcredito ha subito un leggero ritardo rispetto ai programmi, infatti da un lato si è preferito arrivare a conoscere e perciò valutare tutti i ragazzi che frequentano in questi mesi il centro di formazione zootecnica, e dall’altro il grave deficit culturale di una parte di essi, ha indotto lo staff ha dilazionare nel tempo l’erogazione del credito. Il finanziamento della CEI erogato in data 02/04/2007, con nota 0496/07/ctm, è validamente in grado di sostituire il contributo della BCC di Caravaggio che nel frattempo pare venuto meno. Il contributo ai ragazzi meritevoli sarà erogato in parte in beni ( animali, integratori e gabbie importate dall’Italia ) ed in parte in contanti per fronteggiare le prime spese gestionali; il rientro del finanziamento è previsto, almeno in parte, con un contributo in natura di una parte dei prodotti degli animali allevati ( uova e carne ). In fine, a conclusione dell’esperienza di collaborazione, lo stesso presidente di GSI Lombardia, coadiuvato da altri due cooperanti, si è recato in Togo per le necessarie operazioni di chiusura della contabilità, di rendicontazione economica e di verifica. Nota che ci preme sottolineare è la difficoltà avuta per un certo periodo di tempo, di trasferire denaro in Togo, tramite regolare bonifico bancario internazionale; infatti la sigla GSI è stata intercettata e confusa con acronimo di una associazione di terrorismo inserita in una “black list”, determinando la necessità temporanea di trasferire denaro in contanti. Complessivamente,alla data odierna, oltre ai dipendenti diretti del progetto, che hanno beneficiato di uno stipendio fisso e della concreta possibilità di continuare un lavoro certo e remunerato, hanno frequentato il Centro di formazione zootecnica 100 ragazzi di età compresa tra i 16 e i 20 anni; per 20 di essi è stato appositamente programmato il corso di alfabetizzazione già citato. Prevediamo che almeno un quarto di questi possa accedere al fondo di microcredito messo a disposizione dalla CEI per il prossimo anno. A seconda delle situazioni famigliari, delle inclinazioni personali e della provenienza geografica, tale adesione potrà essere in forma singola od associata. Il bilancio complessivo del progetto, fatto salvo che, lo stesso continuerà grazie al seguito di finanziamento pervenuto, è sicuramente positivo sia dal punto di vista strettamente zootecnico ( con le riserve per una sola delle speci animali allevate ), sia dal punto di vista dei risultati dell’impatto sociale: infatti tutte le componenti sociali del villaggio e della zona sono state coinvolte sia nel momento propositivo sia particolarmente nel momento di individuare i discenti del Centro. Detto coinvolgimento continuerà ancora nella fase di attuazione del microcredito, sarà infatti una commissione composta da rappresentanti di GSI Lombardia, dal partner DIPRO-Jeune e dalla chiesa locale, a valutare le domande che perverranno e le relative modalità di erogazione. Il percorso formativo di natura più strettamente tecnicoprofessionale, è stato preparato dal responsabile tecnico del progetto con il responsabile dell’allevamento; i ragazzi/e sono stati divisi in gruppi di quattro, che frequentavano per due/tre mesi, giornalmente, il Centro di Formazione zootecnica. A rotazione per un periodo di circa un mese, ciascuno di loro è stato responsabile diretto di una particolare branca dell’allevamento: galline ovaiole e polli da carne; maiali; conigli, cavie ed aguti. Al termine del periodo ciascuno di loro ha avuto, ed ha, la possibilità di conoscere direttamente le peculiarità dell’allevamento di ciascuno di questi gruppi di animali affini tra loro. Alla data odierna, possiamo indicare in cento, i ragazzi/e che hanno frequentato gli stages proposti e predisposti presso il Centro. Di questi sono stati 43, quelli che, al momento, hanno avuto accesso al fondo di Microcredito. Il fondo, come già indicato nella precedente relazione, è stato finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana. Si è privilegiata la formazione di gruppi di 2/4 elementi, affini per provenienza geografica e/o etnico-culturale, in quanto abbiamo ritenuto, in accordo col partner, che l’azione di gruppo possa svolgere da efficace azione di autocontrollo sulla gestione economica del credito ricevuto. Mi preme sottolineare, come l’azione progettuale abbia avuto ampio e positivo riscontro a vari livelli della struttura sociale e religiosa della comunità locale; infatti numerosi sono i giovani spinti a partecipare dalle autorità locali civili o religiose. L’azione formativa, e il conseguente microcredito, che permette la replicazione dell’iniziativa, continua tuttora, e possiamo affermare che i fondi stanziati per il tramite di GSIItalia, ci permetteranno altri 2 anni di lavoro in questa direzione. Mi preme ancora sottolineare la sostanziale tenuta dei tempi progettuali ( la stima di fine progetto era il 31 dicembre 2007 ), e la tenuta dei termini economici: siamo arrivati ad un valore progettuale di 201.491,84€, contro una previsione di 199.170€. Anche il costo totale dei beni ammortizzabili, benché lievitato rispetto al preventivo sino a 61.431,61€ resta fermo al 29,9% del budget; come pure le valorizzazioni non superano il 10,1% del totale. Riteniamo che questo aumento rispetto alle previsioni, sia ampliamente giustificabile, in quanto legato essenzialmente alla scelta di dotare il Centro di formazione zootecnica dell’autonomia energetica tale da renderlo indipendente per la macinatura, preparazione e miscelatura degli alimenti per gli animali. Da ultimo, voglio ricordare, il positivo impatto di immagine, avuto nella nostra realtà territoriale, che il progetto ha permesso di raggiungere sia all’associazione che alla Fondazione CARIPLO, principale sostenitrice dell’iniziativa. Per quanto riguarda l’attività messa in cantiere per diffondere l’iniziativa, mi preme qui ricordare i due articoli già a suo tempo relazionati sulla “Vita Cattolica” della diocesi di Cremona e su “L’Eco di Bergamo”; il pieghevole distribuito in 5000 copie in varie occasioni della vita associativa, ed i due eventi a carattere scientifico promossi dall’Università degli Studi di Milano. Complessivamente ritengo appieno raggiunti gli indicatori di monitoraggio indicati nella stesura progettuale, sia per quanto riguarda i parametri costruttivi ( strutture realizzate ), sia quelli produttivi ( media di uova e carne prodotta mensilmente ), ma quello che ci stava più a cuore è l’inizio di un percorso formativo, a carattere tecnico-pratico, ma in un qualche modo anche etico, che possa in un qualche modo incidere positivamente nella precaria situazione togolese. Non posso chiudere questa mia semplice relazione conclusiva senza esprimere i miei personali ringraziamenti e quelli di tutta l’associazione, al Consiglio di Amministrazione della Fondazione CARIPLO per la fiducia accordataci; senza questa ben poco avremmo potuto fare per i giovani di questo piccolo e sfortunato paese dell’africa occidentale. Ancora ringrazio tutti i volontari che con dedizione ed efficacia si sono alternati nelle missioni di verifica e controllo, ed il prof. Daniele Gallazzi, che con tanta passione e competenza ci ha seguito e consigliato. G. Bettani presidente