Dichiarazione di avvenuto controllo delibera 40

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Dichiarazione di avvenuto controllo delibera 40
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DICHIARAZIONE DI AVVENUTO CONTROLLO
DELL’IMPIANTO AI FINI DELLA SICUREZZA E DELLA FUNZIONALITA’
Il sottoscritto ............................................………………………………………………......................
titolare o legale rappresentante dell’impresa (ragione sociale) .……………………….………….....
operante nel settore ................................... con sede in Via……………………………………......... n. ....... Comune
........................ (prov. ..........) tel. ….....……............part. IVA……………….........
iscritta nel registro delle ditte (R.D.20/9/1934, n. 2011) camera C.I.A.A. di .....................n. ......
iscritta all’albo provinciale delle imprese artigiane (legge 8/8/1985, n. 443, di.................n. ......
esecutrice dell’impianto di utenza gas inteso come
nuovo impianto; trasformazione; ampliamento; manutenzione straordinaria;
installato nei locali siti nel comune di ...…............................................................... prov. ……......
via............…………………………………....………. n. ..…... scala ......... piano ........ interno ........
in edificio adibito ad uso: industriale,
commercio, altri usi;
Attesta sotto la propria personale responsabilità, di avere effettuato con esito positivo le prove
di sicurezza e funzionalità dell’impianto, così come richieste dalla norma tecnica applicabile
all’impiego : .................................
Dichiara altresì che le prove sono state effettuate nell’impianto soprandicato commissionato
da :
Sig./ra …………………………………………….. residente in Via ………………………………….
Comune di …………………………………………………….. (prov. ..........) tel. ….....……............
part. IVA/c.f. …….……………….........
................................
Data .............................
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Il dichiarante
(timbro e firma)
LLee aappeerrttuurree ddii vveennttiillaazziioonnee nneeggllii iim
mppiiaannttii aa ggaass
Le aperture di ventilazione sono realizzate allo scopo di consentire il reintegro
dell’ossigeno bruciato nella combustione. La dimensione delle aperture di
ventilazione sono definite dalla Norma UNI CIG 7129 per gli impianti a gas ad uso
domestico e similare e dal D.M. 12/4/1996 per gli impianti termici alimentati a
combustibile gassoso (centrali termiche e simili). In riferimento al D.M. 12/4/1996 occorre
precisare che nel testo del decreto non sono precisate distinzioni tra aperture di ventilazione ed
aerazione come avviene nella UNI CIG 7129. Il testo prevede unicamente la realizzazione di
aperture di aerazione ponendo valori in funzione della portata termica e minimi da rispettare.
Pertanto nel campo ventilazione del rigo relativo all’apparecchio occorrerà comunque indicare il
valore dell’apertura teorica vi ventilazione secondo i valori stabiliti dal D.M. , mentre l’apertura
totale realizzata andrà posta nel campo contenente i dati dell’apertura di aerazione.
Siamo in presenza di un impianto termico che rientra nel campo di applicazione del
D.M. 12/4/1996 quando:
Singola installazione di apparecchio a gas di portata termica superiore ai 35 kW
(esclusi tutti gli apparecchi di processo o industriali)
Installazione di apparecchi a gas nello stesso locale o in locali direttamente comunicanti quando
la somma della portate termiche supera i 35 kW (all’interno di una singola unità abitativa non
concorrono alla somma gli apparecchi con portata singola inferiore a 35 kW diversi dalle
caldaie).
La ventilazione negli impianti a gas ad uso domestico o similare – UNI CIG 7129
Le aperture di ventilazione sono necessarie nei locali in cui sono installati apparecchi a gas (di
tipo A, B e di cottura), l'afflusso dell'aria deve avvenire per circolazione naturale e per via
diretta attraverso aperture permanenti praticate sulle pareti del locale da ventilare che danno
verso l'esterno (la norma consente anche l’utilizzo di condotti di ventilazione, singoli oppure
collettivi ramificati, ma tale soluzione non è praticata).
È consentita anche la ventilazione indiretta, cioè mediante prelievo dell'aria da locali adiacenti
a quello da ventilare.
Gli apparecchi di tipo C, a tiraggio naturale o muniti di ventilatore, non hanno necessità di
prelevare aria comburente dal locale in cui sono installati, tuttavia occorre ricordare l’obbligo di
realizzare giunzioni filettate unicamente in locali ventilati o ventilabili.
Ai fini della compilazione degli allegati alla Dichiarazione di Conformità secondo quanto
proposto dalla Guida CIG nel rigo relativo all’apparecchio occorre porre il valore del prodotto
della portata termica nominale per 6 (cm2), salvo nel caso degli apparecchi di cottura senza
dispositivo di controllo di fiamma (non valvolati) dove occorre indicare il valore del prodotto della
portata termica nominale per 12 (cm2).
Nel campo note andrà ad essere descritta l’apertura di ventilazione realizzata, previa verifica
della sezione teorica complessiva con il metodo di calcolo riportato a seguire.
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Le aperture devono essere devono essere del tipo
permanente, non sono quindi considerate idonee le
finestre che, secondo il caso potrebbero essere aperte o
chiuse; inoltre le aperture, sia all’interno che all’esterno
della parete, non devono poter essere ostruite e devono
essere protette, con griglie, reti metalliche, ecc. .
1
2
3
4
5
6
7
La sezione libera (al netto di griglie, reti o simili) deve
essere almeno 6 cm2 per ogni kW di portata termica
nominale installata.
Concorrono al calcolo delle aperture di ventilazione tutti
gli apparecchi a gas che per il loro funzionamento
prelevano l’aria comburente dall’ambiente di istallazione
quali; stufe, caldaie e scaldacqua di Tipo B (non stagni),
apparecchi di cottura.
La sezione dell’apertura di ventilazione deve essere pari
o superiore a 100 cm2 per ogni kW
Se il piano cottura non è dotato di controllo di fiamma la
sezione di ventilazione relativa all’apparecchio deve
essere maggiorata di ulteriori 6 cm2 per ogni kW
Se il piano di cottura non è dotato di controllo di fiamma
la sezione dell’apertura di ventilazione deve essere pari o
superiore a 200 cm2 per ogni kW
Negli impianti alimentati a Metano, la maggiore sezione
dell’apertura di ventilazione può essere posta anche nella
parte alta del locale senza apportare ulteriori
maggiorazioni. Queste (solo queste) aperture possono
essere realizzate sui serramenti rivolti verso l’esterno.
Quando l’apertura di ventilazione non è posta a livello del
pavimento il valore dell’apertura di ventilazione deve
essere maggiorato del 50%
In caso di apertura in posizione elevata occorre verificare
il rispetto della sezione minima dopo avere maggiorato
l’apertura.
6 cm2 x
kW
somma
100 cm2 min
6 cm2 x kW non
valvolato
200 cm2 min
[( 6 cm2 x somma
kW) (6 cm2 x kW
non valvolati) ] x 1,5
100 cm2 min (valv)
200 cm2 min
(non valv)
Come comportarsi se è installato anche un elettroventilatore
La norma UNI CIG 7129 prevede che nei locali possa rendersi necessario utilizzare un sistema
di aspirazione forzato dell’aria, ad esempio per velocizzare il ricambio dell’aria, in questi casi
occorre essere certi che l’azione del sistema di aspirazione non provochi malfunzionamenti ai
rimanenti sistemici scarico dei prodotti della combustione, ad esempio annullando il tiraggio del
sistema di scarico dei fumi degli apparecchi di tipo B presenti nei locali. Per questo motivo sono
riportate diverse condizioni e verifiche da effettuare sull’impianto per evitare situazioni di
pericolo. Tra le misure da adottare è prevista la maggiorazione delle aperture di ventilazione al
fine di consentire il maggior apporto di aria a compensazione di quella aspirata.
A questo punto occorre precisare che la norma non specifica, diversamente da quanto fatto in
precedenza, se e come occorra applicare delle maggiorazioni relative alla posizione anche a
queste aperture di compensazione, ma ripetute interpretazioni portano ad escludere questa
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necessità, essendo il richiamo dell’aria assicurato dalla prevalenza dei ventilatori e non dalla
circolazione naturale.
Nei locali dove è installato solo un apparecchio di cottura a gas e l'evacuazione dell'aria viziata
e dei prodotti della combustione è ottenuta a mezzo di un elettroventilatore o di una cappa
aspirante elettrica, non è richiesta alcuna maggiorazione per compensazione dell’apertura di
ventilazione, ma nei locali adiacenti o direttamente comunicanti possono essere presenti solo
apparecchi di tipo C.
8
Portata m3/h
Fino 50
50-100
Oltre 100
Sezione Ventilazione Aggiuntiva cm2
140
280
420
Esempio di dimensionamento apertura di ventilazione
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SVA
D.M. 12/04/1996 Impianti termici alimentati da combustibili gassosi.
I locali devono essere dotati di una o più aperture permanenti di aerazione realizzate sulle
pareti esterne confinante con spazio scoperto, strada pubblica o nel caso di locali interrati, con
intercapedine aerata ad uso esclusivo (sezione almeno pari a quella dell’aerazione e larghezza
almeno 60 cm).
E’ consentita la protezione delle aperture di aerazione con grigliati metallici, reti e/o alette
antipioggia a condizione che non venga ridotta la superficie netta di aerazione.
Le aperture di aerazione devono essere realizzate e collocate in modo da evitare la formazione
di sacche di gas (indipendentemente dalla conformazione della copertura); quindi nel caso di
coperture piane tali le aperture devono essere realizzate nella parte più alta della parete
Le superfici libere minime di aerazione (S) sono calcolate in funzione della portata termica
complessiva degli apparecchi allacciati (Q) e non devono essere inferiori ai valori sotto riportati.
Locali fuori terra
Impianti
di Cucine
Forni da pane
climatizzazione
S > Q x 10 Minimo S > Q x 10 Minimo S > Q x 10 Minimo
3000 cm 2
3000 cm 2
3000 cm 2
Piano calpestio
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Impianti
di Cucine
Forni da pane
climatizzazione
Locali seminterrati e S > Q x 15 Minimo S > Q x 15 Minimo S > Q x 15 Minimo
3000 cm 2
3000 cm 2
interrati fino a 5 metri 3000 cm 2
Piano calpestio
Max
m
Locale interrato
Impianti
di Cucine
climatizzazione
S > Q x 20 Minimo Locale
5000 cm 2
ammesso
5
Forni da pane
non Locale
ammesso
non
Piano calpestio
0,6 m (min)
5 – 10 m
(Max)
GPL Impianti alimentati a GPL superficie minima 5000 cm2 di cui 2/3 realizzati nella parte
bassa della parete esterna
Locali contigui a luoghi con affollamento > 0,4 persone/m2 o locali di pubblico spettacolo
superficie
minima
4500
cm2
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