Milano crisi del mattone. 3 mila casa in vendita

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Milano crisi del mattone. 3 mila casa in vendita
Tratto dal Corriere della Sera ed. Milano del 19 maggio 2016
rassegna stampa
La ricerca Ripartono i prezzi
Milano allontana
la crisi del mattone.
E cresce a Ovest:
3 mila casa in vendita
Citylife, Portello ad aree Expo in espansione. In tre anni saranno investiti 5 miliardi
L
a crisi del mattone a Milano è finita. Archiviata
definitivamente. Parola di Mario Breglia, presidente
dell'istituto di ricerche Scenari immobiliari, che aggiunge: «Il
futuro sviluppo urbanistico dei prossimi tre anni si giocherà nel
quadrante ovest della città, con almeno trentamila alloggi messi in
vendita. Di questi, un terzo saranno di nuova costruzione».
I quartieri al centro dello studio sono Citylife, Portello e aree Expo,
su cui l'esperto è ottimista. Lì intorno «si concentra già adesso un
terzo delle compravendite milanesi. È la zona più popolata e nei
prossimi anni diventerà ancora più vissuta e vivace - stima Breglia -.
Di qui al 2020 saranno investiti 5 miliardi di euro, quasi tutti privati».
La ripresa si vede ovunque in città, e non solo per il numero delle
transazioni che già nel 2015 aveva fatto tirare un mezzo sospiro di
sollievo. «Ora ripartono anche i prezzi, e virano in positivo per la
prima volta dopo anni», dice l'analisi.
In questo contesto l'Ovest, ancora una volta, brilla: «Pronto ad un
pieno e deciso boom». Scenari immobiliari stima per quel quadrante
di Milano quotazioni in rialzo del 3,7 per cento nel 2016 e del 4,8 per
cento nel 2017, meglio che in qualsiasi altra zona. «In cinque anni i
prezzi, indice di buona salute del mercato, saliranno del 19 per
cento. Contro il 13,1 della media cittadina». Guardando da vicino
aree di possibile sviluppo, si auspicano il successo di Human
Technopole e la riconversione di parte della Goccia della Bovisa a
polo destinato alla ricerca, in tempi il più rapidi possibile (bonifica
permettendo). Breglia immagina poi la riqualificazione dello Scalo
Farini. E in tutto questo l'assessore Alessandro Balducci rassicura:
«L'area ovest è quella più interessante non solo dal punto di vista
delle trasformazioni urbanistiche ma anche a livello di servizi,
perché si candida a diventare nuovo asse degli studi scientifici
avanzati», riflette. Ci sono poi, già in atto, progetti concreti, anche in
fase avanzata. Nell'area di Citylife entro il 2018 si popolerà il
«Dritto», grattacielo di Allianz progettato da Arata Isozaki, e verrà
completato lo «Storto» di Generali ideato da Zaha Hadid. Mentre a
riempire il «Curvo», la terza torre opera dell'architetto Daniel
Libeskind ancora tutta da edificare, secondo fonti finanziarie
potrebbe essere Intesa Sanpaolo, tra l'altro molto esposta sul
progetto. Lì vicino, sui padiglioni di Fondazione Fiera al Portello, e
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con tempi da definire, il costruttore bergamasco Vitali, dopo il ritiro
del progetto dello stadio da parte del Milan, dovrebbe sviluppare la
sua «Milano Alta», con la pista ciclopedonale sopraelevata e grandi
spazi commerciali. In questo caso le trattative sarebbero in corso
con Motel One, Ibm, Decathlon e altri mentre l'investimento,
inizialmente previsto per 300 milioni, sarebbe stato ridimensionato
per ora a 220. Ancora: lì vicino, tra via Gattamelata, Teodorico e
Traiano, nel grande isolato svuotato da anni, dovrebbe sorgere il
Pharo, nuova spettacolare torre direzionale da almeno 15 piani,
tutta di vetro. Infine c'è l'imponente riqualificazione di Parco Vittoria,
che prende il nome dall'investitore (Vittoria assicurazioni) e sarà
inaugurato a giugno. Ai primi del Novecento c'era lo stabilimento
Alfa Romeo, ora ci sono sei avveniristiche torri di vetro con 500
alloggi nuovi di zecca (già venduti per metà), un giardino di 80 mila
metri quadrati con tanto di laghetto, sculture green e la panchina più
lunga d'Europa (120 metri). Il centro direzionale si snoda intorno a
piazza Gino Valle, di fianco al ponte ciclopedonale: lì vicino al
momento campeggia Casa Milan, che dopo quasi cinquant'anni ha
abbandonato la storica sede in via Turati.
Pieno sviluppo, dunque, ma anche ambiti che si possono
valorizzare meglio, come sottolinea Vincenzo Albanese, presidente
di Sigest Soluzioni immobiliari: «Tutta la zona intorno a San Siro, ad
esempio. Vanno ripensate le aree Snai e quelle dell'ex palazzetto
dello sport, i dintorni di piazzale Selinunte potrebbero attirare
Millennial e studenti stranieri dall'Europa». I giovani, forse, sono la
chiave del futuro: con una Milano trainata dall'Ovest, «a sua volta
motore del mercato immobiliare italiano».