Vitavissuta - La voce Misena
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Vitavissuta - La voce Misena
Vitavissuta a cura di Giancarlo Giuliani Ascoltando papa Francesco parlare sulla piazza di Betlemme ed i suoi inviti alla pace sentivo che c'era qualcosa di familiare e di strano in quel discorso. Poi ho realizzato: stava parlando in italiano, come ha poi fatto in tutto il viaggio in Terrasanta: in paesi di lingua araba ed ebraica, dove la lingua comune è l'inglese, di fronte all'attenzione del mondo, il papa argentino continuava a parlare italiano, come quando è nella sua diocesi, Roma. Il suo messaggio così universale, libero ed ascoltato da tutti, risuona in italiano. Quasi sempre. L'italiano è diventato con lui la lingua dei suoi annunci al mondo. Straordinario. Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 29 maggio 2014 - € 1.00 N. 20 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN - EDITORE: "Fondazione Gabbiano" Senigallia Editoriale Elezioni Ha vinto Renzi, dicono tutti. Giudizi e attese sono concordi, ma anche pieni di esclamativi e di interrogativi. Gli italiani si sono aggrappati ad un sogno fatto di riformismo e moderazione che piace a gran parte dell’elettorato, incarnato in questo giovane politico con una famiglia normale e con un pizzico di cattolicesimo che non fa male. I risultati delle elezioni europee si prestano a molteplici letture e valutazioni e molti sono coloro che cercano di spiegare le ragioni e le tendenze che stanno dietro a questo esito. Quello che è certo è che Renzi ha vinto con una tale nettezza, ribadita dai risultati delle elezioni regionali e comunali, da far arrossire i sondaggisti e da far quasi dimenticare l’esercito dei non votanti. Ha vinto col linguaggio e le scelte di un politico che si è fatto liquidatore di facce e miti della Seconda Repubblica. Ha vinto su avversari che avevano portato all’estremo polemiche e invettive anche personali. E ha vinto senza andare mai al di là della battuta tagliente e della sferzata ironica. Gli italiani hanno preferito la volontà di riforma alla protesta, hanno premiato la volontà costruttiva del giovane premier e il suo dinamismo, la sua velocità politica fatta forse più di promesse che di provvedimenti concreti, ma pur sempre meglio del nulla minaccioso offerto da Beppe Grillo. Ora, tutto sembra diverso da prima, è tanto facile esaltarci, ma i problemi seri sono ancora lì, chissà quanto tempo ci vorrà per togliere i fallimenti di questi ultimi 20 anni. Chi non ha ancora un posto di lavoro o l'ha appena perso o non riesce a trovarlo, dovrà mettere in campo tutte le sue forze, perché Renzi, non ha la bacchetta magica, non illudiamoci che lui risolverà i problemi di tutti. Intanto ha cominciato. Io mi auguro che il cambio di marcia sia vero, utile, duraturo. Tanti di coloro che domenica sono andati a votare hanno mostrato di crederci. Se venissero delusi, sarebbe molto grave. Ma io non riesco, non posso e soprattutto non voglio neanche pensare che possano essere delusi. Sarebbe davvero un guaio per tutti. Gesualdo Purziani Il bianco e il rosso Nelle settimane in cui tanti bambini ricevono la Prima Comunione Sono oltre i bordi della cronaca, anzi sono nella non cronaca. Non fanno notizia. In queste domeniche centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze stanno vivendo per la prima volta nelle loro comunità parrocchiali il mistero più alto della fede cristiana. Un mistero per il quale ancora oggi nel mondo molti cristiani pagano con la vita la loro fedeltà a quel Dio che si è fatto uomo perché fedele all’uomo. I loro abiti macchiati di sangue diventano punti interrogativi anche sugli abiti candidi di tanti ragazzi e ragazze che in questo tempo entrano, con le loro famiglie, nel mistero di un amore infinito. Le domande più forti, in verità, sono rivolte agli adulti che troppo spesso non riescono a dare a se stessi, e quindi a trasmettere ai giovani, il significato e il volto di una fede pensata e vissuta. Eppure, un ateo seduto in fondo a una chiesa in Francia guardava la lunga fila di uomini e donne di ogni età e di ogni estrazione sociale che andavano a ricevere l’Eucaristia. Si chiedeva, l’ateo pensante, quale strano desiderio spingesse tante persone verso quell’incontro con l’Invisibile. Era incuriosito perché nella sua onestà intellettuale aveva compreso che non si trattava di una fila di stravaganti personaggi in preda a illusioni oppure in fuga dalla realtà. Ma oggi questi ragazzi e queste ragazze che per la prima volta si accostano al sacerdote per lasciarsi coinvolgere nel mistero e questi adulti che si mettono in coda per lo stesso motivo fanno nascere domande? Fa nascere domande nella nostra cultura e nella nostra società l’incontro tra la libertà di Dio e la libertà dell’uomo? Questi ragazzi e queste ra- gazze dalle vesti bianche appartengono a un rito antico e monotono, che comunque è meglio conservare, oppure appartengono a un progetto di amore e di speranza che senza di loro non potrà essere continuato? Qui la cronaca può fare ben poco e, ligia alle sue regole, decide che l’unica possibilità è di non registrare fatti che, pur coinvolgendo milioni di persone, hanno il difetto mediatico di essere senza urla, striscioni e megafoni. Non sa, la cronaca che c’è uno “straordinario” che non ha bisogno di effetti speciali per essere tale. Il contrario accade però per la comunione in casi particolari, con un’altrettanta buona dose di strumentalizzazione del pensiero di Papa Francesco. Ma la preoccupazione non viene dal nulla mediatico sugli abiti bianchi di centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze. Preoccupa di più la scarsa capacità di declinare le Prime Comunioni di queste domeniche di maggio con la testimonianza dei martiri cristiani che nel mondo anche oggi sono numerosi. Le vesti macchiate di sangue e le vesti bianche non sono immagini distanti. Non sono neppure immediatamente accostabili ma non si trasmette la fede alla nuove generazioni se non le si aiutano a comprendere il significato di un martirio che in Occidente non arriva alla privazione della vita ma è la fierezza di dire la propria fede nei luoghi quotidiani del lavoro, dello studio, della sofferenza, dell’impegno culturale, sociale e politico. I giovani non sono insensibili a questo richiamo. Gli adulti, però, non si affrettino a silenziarlo con il loro realismo senz’anima. Se il colore della fede dei martiri tingerà le vesti bianche dei ragazzi e delle ragazze di queste domeniche di maggio, la bellezza, che oggi è ai suoi bordi, entrerà nella cronaca. Almeno in quella che avverte il compito di raccontare non solo una parte della realtà. Paolo Bustaffa in questo numero 8 - 9 Francesco in Terra Santa Parole che fanno la storia 7 Giornata delle comunicazioni Domenica 1 giugno 10 Un salto ad Avacelli Un castello tra tanto verde 2 attualità la voce misena 29 maggio 2014 Il rinnovo dei sindaci e consiglieri comunali nei comuni di: Arcevia, Belvedere Ostrense, Castelleone di Suasa, Monte San Vito, Montemarciano, Ostra, Serra de' Conti, Trecastelli, Barbara e Monteporzio. Sindaci e consiglieri ARCEVIA Andrea Bomprezzi, sindaco Lista "Arcevia città aperta": 56,61% 1.531 voti Lista "Arcevia per Arcevia": 43,38% 1.173 voti Consiglio Comunale: Quajani Fiorenzo, Cesaretti Matteo, Rosorani Simonetta, Montalbini Marino, Giulioni Luca, Papi Teo, Coppa Laura, Gambioli Graziano. Consiglieri di Minoranza: Renzoni Marco, Rossi Giancarlo, Gagliardi Alessio, Palazzesi Stefania. MONTEMARCIANO Liana Serrani, sindaco "Democrazia e solidarietà": 46,76% - 2.587 voti Movimento 5 stelle: 13,77% - 762 voti "Forza Montemarciano": 3,39% - 188 voti Consiglio comunale: Battistini Stefano, Bianchella Claudio, Cerasa Mirco, Ciaccafava Angela, Conti Marika, Gholamhazrat Hojat Leila, Giaccani Giorgio, Pasquinelli Ilaria, Sartini Serena, Seta Lorenzo, Tittarelli Andrea. Consiglieri di minoranza: Becci Bernardo, Grilli Maurizio, Barigelletti Annalisa, Magnini Fileni Michela, Gigli Gabriele. MONTE SAN VITO BARBARA Sabrina Sartini, sindaco Raniero Serrani, sindaco Lista civica "Per Barbara: famiglia, progresso, paesanità": 51,53% - 470 Lista civica "Scegliere per il futuro": 48,46% - 442 voti Lista centrosinistra 45,3% - 1754 voti Lista Insieme per Monte San Vito Medi Piero: 31,4% 1216 voti Lista Amo il mio paese Cillo Thomas: 23,8% - 901 voti Consiglio comunale: Biagetti Laura, Cingolani Alberto, Chiù Massimo, Mondati Aldo, Panza Milena - Giamila, Saturni Franco, Verri Tiziano. Consiglieri di minoranza: Mariotti Francesco, Verrè Veronica, Mattioli Nicolò. Consiglio comunale: D'Angelo Claudio, Sbarbati Francesca, Bonucci Antonella, Marcellini Fabrizio, Bronzini Tatiana, Paggi Marica, Federici Francesco, Anselmi Mirco. Consiglieri di minoranza: Cillo Thomas, Amici Luana, Medi Piero, Piombetti Fabio. BELVEDERE OSTRENSE CASTELLEONE di SUASA Carlo Manfredi, sindaco Lista civica “Per Castelleone”: 52,59% - 587 voti Lista civica "PAESE VERDE": 47,40%,59% - 529 voti Consiglio Comunali: Persi Mauro, Brunetti Alberto, Lorenzetti Loretta, Bellagamba Franco, Mandolini Enrico, Toderi Erminio, Tenti Melissa. Consiglieri di minoranza: Guerra Domenico, Franceschetti Fabrizio, Galli Valentina. Riccardo Piccioni, sindaco Lista civica: Belvedere protagonista 57,83% dei voti. Lista civica: Insieme per cambiare 42,16% Consiglio comunale: Luca Baldi, Bruno Bocchini, Franco Morresi, Francesco D’Ambrosio, Maurizio Donninelli, Sara Ubertini, Raffaella Perini. Consiglieri di minoranza: Sauro Petrini, Claudio Raffaeli, Massimo Montaruli. Nella provincia di Pesaro - Urbino OSTRA Andrea Storoni, sindaco MONTEPORZIO Lista civica "Vivere Ostra": 51,58% Lista civica "Progetto Ostra": 48,41% Giovanni Breccia, sindaco Consiglio comunale: Franceschini Abramo, Rossetti Marusca, Mansanta Moris, Paolinelli Lucia, Avaltroni Emanuela, Digena Giulia Domenica, Bergami Marco, Tisba Giuseppe. Consiglieri di minoranza: Olivetti Massimo, Romagnoli Raimondo, Marco Lanari, Fanesi Federica. Lista civica "Il Comune per tutti": 52,55% - 812 voti Lista Civica "Unione bene comune": 47,44 % 733 Consiglio comunale: Francesco Angeloni, Ilaria Cattalani, Laura Eusepi, Sonja Mancini, Attilio Patrignani, Daniele Pucci, Rachele Ragnetti, Francesco Solfanelli, Giacomo Taddei, Federico Zandri. attualità la voce misena 29 maggio 2014 TRECASTELLI SERRA de' CONTI Faustino Conigli, sindaco Arduino Tassi, sindaco Lista civica "Paese democratico": 49,58% - 1.066 voti Lista civica "Serra democratica e indipendente": 34,46% - 741 voti Lista Civitas: 13,95% - 300 voti Lista Partito Comunista dei Lavoratori: 2,00% - 43 voti Consiglio comunale: Stefania Valentini, Giovanna Fracascia, Marcello Mancini, Elena Brugiaferri, Marco Silvi, Claudio Rotatori, Lorella Avaltroni, Giacomo Quagliani. Consiglieri di minoranza: Silvano Simonetti, Fabrizio Costantini, Emanuele Procaccini, Emilio Zannotti. Il primo dato, incontrovertibile trattandosi dell'elezione del nuovo Europarlamento, è che nell'emiciclo di Strasburgo restano prevalenti le forze pro-Europa. Nell'affannosa ricerca di chiavi di lettura per i risultati del voto del 22-25 maggio, si sta trascurando che, presi nel loro insieme, Popolari, Socialisti e democratici, Liberaldemocratici e Verdi dovrebbero contare nella legislatura 2009-2014 su circa 520 eurodeputati rispetto ai 751 dell'Assemblea comunitaria. Ovvero, le forze che in questi anni hanno formato una maggioranza trasversale (talvolta male assortita) nell'emiciclo, e alle quali si deve il sostegno alla Commissione e ai suoi tentativi di rispondere alla crisi economica, ottengono circa il 70% dei suffragi. Sia i Popolari che, in misura minore, i Socialdemocratici appaiono in calo, ma restano pur sempre l'asse portante del Parlamento Ue. Un secondo elemento, altrettanto evidente, è l'avanzata di forze a vario titolo definite eurocritiche, che comprendono un ventaglio di partiti con venature nazionaliste, antieuropee, populiste. A Strasburgo potranno contare su una pattuglia di almeno 150 rappresentanti, benché fra loro divisi sul modello di Europa - o di non Europa - da perseguire nei prossimi anni. Non sarà facile, infatti, far convergere in una medesima strategia i deputati del Fronte nazionale francese, gli indipendentisti britannici dell'Ukip, gli esponenti italiani del Movimento 5 Stelle e quelli della Lega nord, i greci di Tsipras (sinistra) e di Alba Dorata (destra), i neofascisti ungheresi di Jobbik, gli "indignados" spagnoli, i nazionalisti di varie sigle eletti in Austria, Finlandia, Svezia, Polonia, Bulgaria… Sostanzialmente il Parlamento europeo risulterà più frastagliato; forse anche per tale ragione non sarà semplice portare a termine una delle nuove competenze che spettano all'Assemblea, ossia l'elezione del futuro presidente della Commissione. Stando ai risultati, il candidato del Partito popolare - prima forza a Strasburgo -, Jean-Claude Juncker, parte avvantaggiato per la successione di José Manuel Barroso; ma non esiste alcun automatismo per questa nomina. Il Consiglio dei capi di Stato e di governo si è ritrovato il 27 maggio a Bruxelles per una prima analisi delle elezioni; quindi con il summit di fine giugno avanzerà ufficialmente un nome per la guida della Commissione, il quale dovrà ottenere la maggioranza dei voti degli europarlamenti: a questo livello potrebbero però crearsi alleanze oggi difficilmente prevedibili. Gianni Borsa - Bruxelles 3 Lista civica Trecastelli Fare Comune: 49,88% 2.092 voti Lista "Solidarietà Partecipazione": 32,28% 1.354 voti Lista "Trecastelli ai cittadini": 17,83% - 748 voti Consiglio comunale: Gregorini Francesca, Casagrande Alessio, Baci Liana, Cecchettini Gloria, Sebastianelli Marco, Pesaresi Luca, Pellegrini Alessandro, Marinelli Valentina. Consiglieri di minoranza: Fattori Giuseppa, Bellucci Romolo, Montironi Gloria, Peverelli Nicola. L'astensionismo, salito al 41%, manifesta una disaffezione preoccupante. Sulle spalle di Renzi la responsabilità di governare un consenso inaspettato. A Grillo il peso di gestire la prima sconfitta. Se le vecchie categorie (progressisti e conservatori) sembrano superate, anche ai credenti spetta la responsabilità di riflettere sul rifiuto del voto Voto europeo in Italia Ha vinto il riformismo, ha perso la rabbia In Italia la rabbia non ha vinto. E la paura che la rabbia vincesse ha giocato un ruolo decisivo. Ha vinto la domanda di riforme e di stabilità. Ha perso la tentazione di rovesciare il tavolo della democrazia rappresentativa. Ha vinto l’astensionismo, cresciuto sino al 41%. Ha perso chi non saputo rinnovarsi. Ha vinto chi ha presentato nuove idee e nuove classi dirigenti. Ha vinto Renzi. Ha perso Grillo. In Europa non hanno stravinto gli euroscettici. Non ha subito una disfatta l’Europa dell’austerità. Due soli governi (Italia e Germania) hanno vinto. In molti Paesi questa tornata è stata vissuta come una prova elettorale interna. Governare l’Europa non sarà facile perché non si potrà ignorare il malessere espresso dagli elettori e soprattutto bisognerà adoperarsi per saldare potere e politica, pena l’irrilevanza continentale. Qui ci occuperemo più da vicino dell’Italia e di quanto è accaduto nelle urne e nel Paese. Intanto va sottolineato che nessun analista e/o sondaggista è stato in grado di prevedere lo sfondamento del Partito democratico a trazione Renzi. Questa circostanza, non secondaria, la dice lunga sulle capacità previsionali delle nostre classi dirigenti. Tanto da indurre lo stesso Renzi, nei giorni immediatamente precedenti alle elezioni, a farsi particolarmente cauto e a mettere in conto persino un arretramento. Nessuna meraviglia, dunque, se i volti dei giovani leader del Pd, nella notte elettorale rivelassero gioia mista a incredulità. Gli elettori italiani hanno scelto la ricetta riformista di Renzi. Alla quale corrisponde anche una sorta di antropologia politica che rigetta l’aggressione dell’avversario come metodo di azione politica. Inoltre è evidente che le parole d’ordine di Renzi hanno intercettato anche un largo schieramento moderato e ora spetta a lui e ai suoi giovani dirigenti di partito farne tesoro. Non siamo in condizione di dare consigli, ma certamente possiamo immaginare che incamminarsi sulla strada della giustizia sociale e occuparsi di famiglia e lavoro siano impegni da mantenere con risolutezza. Così come si possa e si debba continuare l’ammodernamento istituzionale del sistema Paese. Non farsi risucchiare nella palude del politicismo è la responsabilità di chi ha vinto. Chi ha perso, Grillo innanzitutto, deve chiedersi dove vuole portare il proprio elettorato. Un cittadino italiano su cinque resta portatore di una rabbia distruttiva. Quella rabbia che risuona nelle parole dell’ex comico genovese e nelle piazze del Movimento 5 Stelle. Aver perso in pochi mesi ben 3 milioni di voti la dice lunga. Molti italiani, dinanzi all’aggressione programmatica (talvolta persino volgare) e alla mancanza di proposte di governabilità, hanno voltato le spalle al Movimento. Per Grillo ora viene il peggio: gestire una sconfitta inaspettata. Può provare ad accreditarsi come il secondo polo politico di domani, in assenza di un centrodestra convincente, ma deve scegliere. Qualcuno dirà, non senza ragione, che Grillo è già la nuova destra italiana. Si vedrà… Ora parliamo degli italiani. Troppi hanno scelto di restare a casa. Il record dell’astensionismo che questa volta ha premiato i riformisti e ha penalizzato gli arrabbiati, non può lasciare tranquilli. Tutti hanno il compito di recuperare spazio alla politica come gestione del bene comune. A chi giustamente sottolinea la distanza tra potere reale e politica dei partiti, con il progressivo sfarinamento della democrazia rappresentativa e della capacità decisionale, va risposto con uno scatto in avanti. Tocca a tutte le forze politiche italiane (vincitori e vinti) dimostrare che la politica può tornare a incidere davvero sulla vita dei cittadini e delle famiglie e che non ha abdicato ai suoi doveri nei confronti della comunità. Certo, uno sforzo di semplificazione sarà necessario. Crediamo che lo abbiano capito persino nelle stanze di Bruxelles. Intanto prendiamo atto che si sta aprendo una stagione politica nuova, sia in Italia sia in Europa, nella quale le vecchie categorie (progressisti e conservatori) saranno forse inadeguate a descrivere la realtà. Sarà anche nostro l’impegno di orientarci in questo nuovo paesaggio politico abitato da una nuova fauna politica. Ma dinanzi a metà Paese che non vota, nessuno può tirarsi indietro. E forse anche per i credenti si impone una profonda riflessione. Domenico Delle Foglie 4 la voce misena 29 maggio 2014 notizie dal monc' in piazza • Nello scenario suggestivo e affascinante delle Grotte di Frasassi hanno avuto inizio le riprese degli spot per la nuova campagna di promozione turistica delle Marche affidata al testimonial Neri Marcorè. Otto luoghi per restituire un’immagine completa ed unitaria dell’offerta turistica della nostra regione. Lunedì mattina il primo ciak all’interno delle Grotte, scenario accattivante per Scuola per consulenti familiari La Scuola Italiana Consulenti Familiari organizza a Senigallia, in Piazza Diaz 6, presso il Consultorio Familiare “Villa Marzocchi”, un corso per Consulente familiare, una professione riconosciuta e regolamentata dalla Legge 14 gennaio 2013 n. 4. Il corso avrà inizio a ottobre 2014. Le iscrizioni sono aperte fino al 15 giugno 2014. Il Consulente Familiare è un esperto dell’ascolto e della relazione che con metodologie specifiche aiuta il singolo, la coppia o il nucleo familiare a mobilitare le proprie risorse interne per superare situazioni di difficoltà. La Scuola Italiana Consulenti Familiari (SICoF), fondata nel 1976: - è la 1a Scuola in Italia di formazione per Consulenti Familiari; - si distingue per la sua specifica metodologia teorico-esperienziale; - è rivolta a operatori sociali, insegnanti, assistenti sociali, medici e a tutti coloro che vogliono conoscere meglio se stessi e migliorare le proprie dinamiche relazionali; - ha un iter di formazione triennale: un biennio per la formazione personale, più un terzo anno focalizzato all’acquisizione di tecniche e metodologie proprie della consulenza familiare; - richiede per l’accesso un diploma quinquennale di scuola di secondo grado; - i docenti della Scuola sono professionisti della consulenza con competenze socio-educative ed esperienza nella conduzione di gruppi. Per le iscrizioni e informazioni rivolgersi al Consultorio Familiare “Villa Marzocchi” piazza Diaz, 6 Senigallia, nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì, dalle ore 16 alle 19. Tel. 071.64860 – 340/7456518 [email protected]. Sito della Scuola www. scuolaconsulentifamiliari.it Renata D’Ambrosio Presidente Consultorio - Senigallia A Borgo Bicchia Si è tenuto nei giorni scorsi un sopralluogo congiunto tra il Comune di Senigallia raccontare una delle diverse storie che accompagneranno i potenziali turisti a partire da metà giugno, quando gli spot andranno in onda sui principali media. Nel pomeriggio la troupe si è spostata a Portonovo. Martedì mattina si gira ad Urbino la mattina e a Senigallia il pomeriggio. Mercoledì sarà poi la volta di San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno e giovedì, ultima giornata di riprese, il Lago di Fiastra sui Sibillini e Fermo. La regia degli spot è affidata a due quotati e giovani creativi marchigiani, Giacomo Cagnetti e Rovero Impiglia, vincitori di premi internazionali; la produzione e post produzione ad una delle principali agenzie italiane, Minimum Fax Media. • Una volta era la 'spiaggia d' puretti', ora, giustamente la 'Riviera Nord' si organizza, promuove iniziative, non ha nulla da invi- e i rappresentanti del Rotary Club Senigallia presso la scuola dell’infanzia “San Gaudenzio” di Borgo Bicchia, al fine di verificare i primi possibili interventi per il ritorno ad una piena funzionalità dell’edificio scolastico colpito dalla recente alluvione. Era stato infatti proprio il Presidente del Rotary Club, Federico Biondi, a chiedere al Sindaco l’assegnazione di un progetto al quale poter dedicare la propria raccolta fondi al fine del ripristino e del conseguimento di una piena funzionalità. Da qui l’individuazione della struttura che ospita la scuola "San Gaudenzio" di Borgo Bicchia, duramente colpita dall’alluvione e bisognosa di numerosi interventi di ripristino. Auto alluvionate La Polizia Municipale ha diramato precise istruzioni per coloro che, a causa dell’alluvione dello scorso 3 maggio, hanno dovuto rimuovere o rottamare la propria automobile. In caso di veicolo alluvionato, se lo stesso è stato rimosso dalla ditta Frulla srl, convenzionata con il Comune, si informa che: - il veicolo è a disposizione del proprietario nel luogo di custodia della ditta Frulla di Senigallia, in via Botticelli 43; il proprietario non dovrà pagare nulla per la rimozione e potrà disporre del suo veicolo come ritiene più opportuno: ripararlo, venderlo o demolirlo avvalendosi di ditte di sua fiducia; chi avesse già effettuato il pagamento della rimozione alla ditta Frulla potrà rivolgersi direttamente alla stessa per ottenere il relativo rimborso. Se il veicolo è stato invece rimosso autonomamente dal proprietario, affidando il servizio ad una ditta diversa dalla ditta convenzionata Frulla , si informa che: al proprietario sarà riconosciuto il rimborso per la rimozione del veicolo per una cifra massima di € 60,00 previa esibizione della seguente documentazione: 1. ricevuta/fattura per la rimozione, indicante i dati identificativi del veicolo; 2. richiesta di rimborso secondo il modello allegato e scaricabile dal sito web www.comune.senigallia.an.it , da presentarsi all’ufficio economato sito in viale Leopardi 6; La richiesta di rimborso potrà essere presentata esclusivamente nel periodo dal 3 al 30 giugno 2014. adentistretti Stato di emergenza La giunta regionale presieduta dal presidente della Regione Gian Mario Spacca questa mattina ha deliberato di sollecitare, tramite una nota al presidente del Consiglio Matteo Renzi, la dichiarazione dello stato di emergenza, già richiesta immediatamente dopo l'eccezionale ondata di maltempo del 2 maggio scorso nelle Marche. La Regione Marche infatti, già dalla scorsa settimana, ha ultimato e inviato all’attenzione del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri le attività di competenza ai fini della dichiarazione dello stato di emergenza di cui all’art.5 della Legge n.225 del 1992 per le eccezionali condizioni metereologiche avverse che dal 2 al 4 maggio hanno interessato l’intero territorio regionale ed in particolare la zona di Senigallia. L’auspicio della giunta è quindi che la dichiarazione dello stato di emergenza, venga assunta possibilmente nella prossima seduta del Consiglio dei Ministri. Si tratta di un passaggio fondamentale, in quanto solo con la dichiarazione potranno essere avviati i procedimenti utili, anche sotto il profilo fiscale e tributario, per assicurare interventi a favore delle famiglie e delle imprese fortemente danneggiate. La nota ed i dettagli formali della richiesta di stato di emergenza sono stati resi noti anche a tutti i parlamentari marchigiani. R.M. diare alla vicina e più blasonata 'Marina nova'. Ecco l'ultima proposta: appassionati e curiosi si sono ritrovati alla guida dell'istruttore Anwi Senigallia Roberto Paganini per la prima passeggiata Nordic Walking sul Lungomare Mameli, della stagione, nella prima vera e propria giornata di mare di questa stagione 2014. Il simpatico "serpentone" è partito dai bagni 18 Hotel Elena, e dopo una qualche passo di lezione teorica per affinare la corretta tecnica, ha proseguito per una salutare passeggiata sul lungomare, conclusasi con un gioviale aperitivo offerto dai bagni 18 Hotel Elena. Il fitto calendario Nordic Walking è disponibile sul sito www.nordicwalkingsenigallia.it. Per un nuovo appuntamento Nordick Walking su Riviera Nord, la data è quella del 15 giugno alle 10, con partenza dal Bar Ponente. senigallia • Era l'unica cosa buona che ha portato l'alluvione, permettete la battutaccia, ma la pacchia è finita: da lunedì 26 maggio è stata riattivata la sosta a pagamento nei parcheggi del centro storico. Ricordiamo che il pagamento del ticket nei parcheggi cittadini è stato sospeso nei giorni immediatamente successivi all’alluvione del 3 maggio per facilitare la sosta dei veicoli privati dei proprietari delle zone colpite e per agevolare le operazioni di pulizia delle strade. • Domenica 18 maggio i clown dell'associazione VipClown Ciofega Senigallia Onlus con il loro Naso Rosso hanno colorato la piazza con la "Giornata per Senigallia". L'appuntamento è stato speciale perchè i nasi sono stati in piazza per sostenere i Senigalliesi colpiti dall'alluvione. Quando si dice, anche una risata aiuta. L'oratorio di Vallone, vivace realtà Uno spazio colorato Quando mi hanno chiesto di scrivere l'articolo sul nostro oratorio mi sono trovata un po' in difficoltà, complice la mia mancanza di ispirazione. Poi ho pensato: cosa c'è di meglio che rendere partecipi i ragazzi, protagonisti in persona di questa realtà? Ho chiesto cosa per loro fosse l'oratorio, di esprimersi come meglio credevano e che, udite udite, le loro parole sarebbero andate sul giornale! La loro testimonianza sarebbe stata centrale ed importante, proprio come loro. Ed ecco che si sono subito messi a lavoro: qualcuno ha fatto un disegno, altri, un pochino più grandi, si sono espressi a parole. “Per me l'oratorio è un posto in cui giocare e stare insieme”, “L'oratorio per me è come sentirmi a casa, è il posto in cui mi ritrovo con gli amici e dove giocare con tutti”, “E' un luogo di ritrovo con i miei amici e dove giocare”, “L'oratorio per me è un posto molto bello perché siamo tutti amici”, e ancora, “L'oratorio è un posto per divertirsi, conoscere nuovi amici e stare insieme”, “E' un posto per giocare”, “E' un mondo di felicità”. Capite che per quanto io possa provare a descrivere l'oratorio non ci riuscirei come hanno fatto i bambini con la loro semplicità. L'oratorio Aquilone è un oratorio affiliato con il Csi e nasce qualche anno fa dalle esigenze del parroco e di alcuni genitori di portare a Vallone di Senigallia, un luogo accogliente e di fraternità in cui i bambini e ragazzi La Stradale... al cinema Il Distaccamento Polizia Stradale di Senigallia, unitamente alla Fondazione Gabbiano, ha organizzato la proiezione del film Young Europe per martedì 27 maggio 2014 alle ore 21.15, presso il Cinema Teatro Gabbiano a Senigallia.L’ingresso è stato ad offerta e quanto raccolto sarà interamente devoluto alla Caritas di Senigallia, che provvederà poi a destinare il tutto alla popolazione senigalliese duramente colpita dall’alluvione del 3 maggio scorso. Il film, appassionante e dal ritmo sostenuto, è stato realizzato dal regista Matteo Vicino ed ha ottenuto molteplici riconoscimenti fra i quali il MIFF Awards 2012 (vincitore), il Civita Film Festival 2012 (premio speciale), il Giffoni Film Festival 2012 (evento speciale), il Festival di Noto 2012 (premio del pubblico), il Fiuggi Family Festival 2012. potessero andare liberamente a giocare ed esprimersi. Nell'oratorio accogliamo bambini dalla 1° elementare in su, fino alle medie; durante i mesi invernali si sta a Vallone nei locali parrocchiali, mentre nei mesi di maggio, giugno e settembre ci si sposta a Borgo Passera perché ci sono campetti di gioco dove i ragazzi possono giocare più tranquillamente non più frenati dalle quattro mura che li circondano quando si sta al chiuso. Da quest'anno abbiamo introdotto delle attività organizzate, nate dal pensiero che i ragazzi debbano avere delle cose diverse da fare ogni giorno per non fossilizzarli solamente sul gioco con la palla, per stimolarli a fare qualcosa con tutti i bambini presenti quel giorno e non solo con il proprio gruppetto di scuola. E allora: tombola, badminton, cineforum, pictionary, ping pong... e chi più ne ha più ne metta, ovviamente senza togliere il gioco libero ai ragazzi dopo le attività. Numerose sono le iniziative che l'oratorio organizza, come i mercatini di Natale, le maschere di Carnevale per la sfilata, vendita di dolci, cene e feste. In un periodo così difficile e in un mondo in cui i ragazzi crescono così in fretta l'oratorio offre un punto di svago in cui possono essere amati e seguiti, senza che ci sia qualcuno che dica: “Non ho tempo”. Quel tempo è Tutto per loro! L’educatrice Csi Valentina e i ragazzi dell'oratorio Aquilone Inchiesta sull'alluvione I consiglieri comunali Roberto Paradisi, Luigi Rebecchini e Caterina Papa hanno chiesto l'istituzione di una Commissione di inchiesta sull'alluvione del 3 maggio. "I sottoscritti Roberto Paradisi, Luigi Rebecchini, Caterina Papa chiedono l’istituzione di una Commissione speciale temporanea di indagine e inchiesta per chiarire ed accertare la regolarità e la correttezza dell’azione amministrativa comunale durante e dopo l’evento alluvionale che ha sconvolto la città. Le operazioni di soccorso e assistenza, da una parte hanno registrato un’autentica gara di solidarietà ed efficienza da parte dei tantissimi volontari che hanno generosamente aiutato la popolazione colpita dall’altra hanno fatto emergere criticità, problematiche di coordinamento e ritardi". senigallia la voce misena 29 maggio 2014 5 Giovani campioni di danza La scuola media “Mercantini” è campione d’Italia. Domenica 26 maggio scorso a Verona la squadra formata da studenti e studentesse ha sbaragliato la concorrenza alle Olimpiadi della Danza, staccando di sei punti la seconda classificata. La delegazione senigalliese, formata da 13 elementi, tra studenti e studentesse, è scesa sul parquet del Palasport di Verona dove ha sfidato a colpi di danza 23 squadre, per un totale di 1300 studenti partecipanti. La scuola media “Mercantini” ha voluto dedicare la vittoria agli alluvionati mostrando, al momento della premiazione, uno striscione con su scritto “Ammollomanonmollo-Senigallia riparte“. La squadra è stata premiata con un trofeo. Un risultato più che meritato, dopo mesi e mesi di impegno, tra divertimento e voglia di farcela. Un premio che ha avuto anche il sapore della vicinanza alla città. Ancora una testimonianza di fatica e di solidarietà, tra fango ed amicizia L'alluvione, vista da vicino Rimani incredulo nel vedere che quelle immagini sono proprio della tua città. E stenti a credere che a poche decine di metri dalla tua abitazione sia accaduto quello che poi vedi in televisione o su internet. E lo puoi vedere solo parecchie ore dopo perché, come se non bastasse, tutte le comunicazioni sono saltate. Saltate le linee telefoniche: il fisso dà occupato o, nella peggiore delle ipotesi suona a vuoto, i cellulari non danno segni di vita e tutto quello che gira su internet, di solito alla velocità della luce, rimane "in aggiornamento" ma non si aggiorna mai. Non siamo abituati a conoscere in differita. Tutto gira in tempo reale. Ma è proprio quando hai bisogno di notizie certe e immediate, ecco il blackout. Niente whatsapp, niente Facebook. Sirene ed elicotteri. I tuoi orecchi e i tuoi occhi increduli. Siamo stati, per ore interminabili, sen- za collegamenti alcuni. E nel frattempo il caos si consumava. Gli occhi hanno constatato, quando ormai era troppo tardi, che l'acqua aveva superato i suoi confini e che cercava di insinuarsi ovunque. C'è chi l'allarme lo ha avvertito grazie alle urla della vicina. Ma era troppo tardi, vuoi per rendersi conto, vuoi per fare qualcosa. C'è chi ha accompagnato il proprio figlio a scuola e non ha visto un accenno di preoccupazione da parte del vigile urbano che fermava le auto che transitavano sulla Arceviese. O chi a mezzogiorno era al telefono con chi lo avvisava che forse nella zona del Portone "c'era qualche problema" e si è trovato lì, in piedi, con il telefono in mano, mentre l'acqua gli entrava in casa. Acqua e fango. Fango e acqua. A volontà. Sui muri, sulle finestre. In ogni angolo della propria casa. I danni, ingentissimi. Auto travolte e trascinate via. Nei volti delle persone, occhi vuoti, mascelle serrate. La rabbia, l'amarezza, la determinazione a non lasciarsi andare. Ma quando la notte scende e la città rimane al buio, sale la disperazione.Sono ore dolorose, queste. E in tanti si stringono attorno alla città. La solidarietà si è vista e ha lavorato sodo. Ha lavorato con il sorriso, noncurante del freddo (ma siamo davvero a maggio?) e dell'acqua fino alle ginocchia. Con guanti gommati e a mani nude, senza sosta. Tanti volti sconosciti si sono fatti avanti per dare una mano. Persone, anziani, giovani e giovanissimi che si sono spinti nelle zone alluvionate e si sono resi disponibili. Si affacciavano ai cancelli e chiedevano addirittura permesso. Persone mai viste prima. Federica che con la sorella carica secchiate di fango, un po' divertita di potersi imbrattare come una bambina. Perché proprio di una bambina trattasi. Federica ha 10 anni... Oppure Ciro che rassicura:"domani torniamo in 15 e vi aiutiamo ancora". Non sapevo cose significasse perdere tutto finché non l'ho visto negli sguardi di coloro che si preoccupavano di pulire il giocattolo del figlio e, nello stesso momento, con gli occhi gonfi di lacrime, buttavano sul marciapiede infangato il loro materasso, i loro tappeti, tutte le loro cose. Indumenti, libri, foto, dischi, computer... Non solo sacrifici. Una vita intera. Imbrattata dal fango giallo e puzzolente. Ma quella signora no, il castello delle fate di sua figlia doveva ripulirlo. Per permettere alla sua piccina di tornare ad essere serena e di giocare tranquilla. La dinamica della disperazione ti induce a scelte bizzarre, se vuoi. Ma rappresentano un po' il cuore delle cose. La forza per andare avanti, quando non sai proprio da dove cominciare. Silvia Fabri E' stato a Senigallia il presidente nazionale Bottalico Le Acli, tra la gente Quando la situazione è difficile e prevale il coraggio, la determinazione e la fiducia, la speranza si trasforma in certezza e la rinascita si concretizza anche in tempi brevissimi. L’alluvione fluviale del 3 maggio ha colto Senigallia di sorpresa, ci ha stordito ma non ci ha travolto. Ci hanno creduto tutta una città e la vallata dei fiumi Misa e Nevola. Trenta ore di linee telefoniche interrotte. Isolati.Abbiamo fatto squadra. Ci siamo organizzati rapidamente: Coc (Coordinamento Operativo Comunale), Caritas, Protezione Civile, Volontari di tutte le associazioni. Ognuno con un compito specifico, a coordinare, a prestare soccorsi, a svuotare cantine. Appartamenti, negozi, fabbriche e strade sommersi. Il Circolo Acli “U. Ravetta” ha visto dalle mappe della protezione civile che 79 soci erano interessati dall’esondazione. Siamo andati a piedi, casa per casa, a portare informazioni, a compilare moduli per la rilevazione danni, a spalare, a provvedere per interventi della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, della Caritas, ma soprattutto a manifestare vicinanza civica e cri- stiana. Soprattutto di questo c’era bisogno. Le strade, impercorribili se non a piedi, erano piene di fango, di mobili distrutti, di auto da demolire. Ma soprattutto di gruppi di giovani e giovanissimi, tantissimi, maschi e femmine, con una maglietta bianca con la scritta Caritas. In mano una pala, un secchio, una bottiglia di detersivo o il pranzo per chi stordito non aveva più nulla. Le Acli regionali e nazionali ci hanno fatto sentire la loro vicinanza. Abbiamo condiviso con il Presidente Nazionale Bottalico, il consigliere e regionale nazionale Marco Moroni ed tanti altri aclisti un pomeriggio ed una serata di fraternità cristiana. Il vescovo di Senigallia Orlandoni era con noi, al Circolo, con la sua grande sensibilità, per una graditissima azione pastorale. Siamo andati a manifestare la nostra solidarietà al Sindaco di Senigallia, agli insegnanti ed alle maestranze dell’istituto professionale Ipsia “Bettino Padovano” e ai gestori di una struttura alberghiera del lungomare. La scuola e l’albergo, sommersi dall’alluvione, avevano le stanze, i laboratori, i locali dell’interrato e del piano terra svuotati di tutto. Desolati, desolanti. Abbiamo trovato tutti al lavoro, per ripristinare, riallestire rimettere in efficienza. Ricominciare al più presto. Ci hanno partecipato della calamità occorsa ma con grande dignità e tanta gratitudine per la nostra vicinanza. La sera, al Circolo “U. Ravetta”, il Presidente Bottalico si è complimentato con tutti noi, con i nostri concittadini per il coraggio, la determinazione la fiducia ed il senso di rispettosa dignità. Bottalico ci ha manifestato la solidarietà e vicinanza personale e di Acli tutta. Ci ha promesso, che si adopererà per le zone colpite dall’alluvione. Indirizzerà, per quanto possibile, il turismo sociale verso le nostre strutture ricettive. Ci ha sollecitato a presentare progetti per il territorio, perché le Acli vogliono contribuire a rimarginare, il più velocemente possibile, le ferite causate da questo evento calamitoso. Ivano Cursi Presidente del Circolo Acli “U. Ravetta” Senigallia 6 chiesa la voce misena 29 maggio 2014 La vita di don Giussani chiesa Sabato 31 maggio 2014, alle ore 18, presso la Parrocchia di San Giuseppe lavoratore di Senigallia il Centro culturale “S. Romagnoli” presenta il libro “Vita di Don Giussani” di Alberto Savorana (Rizzoli Editore). Interverranno J. Carrascosa del Consiglio di Presidenza di Comunione e Liberazione e don Mario Camborata, direttore dell’Ufficio regionale e diocesano per la Pastorale familiare. Tutto per me si è svolto nella più assoluta normalità, e solo le cose che accadevano, mentre accadevano, suscitavano stupore, tanto era Dio a operarle facendo di esse la trama di una storia che mi accadeva e mi accade davanti agli occhi.» (Luigi Giussani). «La storia di don Giussani è così significativa, perché ha vissuto le nostre stesse circostanze, e ha dovuto affrontare le stesse sfide e gli stessi rischi, ha dovuto fare lui stesso il cammino che descrive in tanti brani delle sue opere» (Julián Carrón). Le circostanze che ha attraversato e le persone incontrate sono state decisive per il delinearsi della vocazione di don Luigi Giussani: i suoi genitori, i professori e i compagni del Seminario, le sue letture, il sacerdozio, i primi L'assemblea dei vescovi italiani e gli appuntamenti La Chiesa che verrà “Un duplice valore, non una duplice limitazione”. Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha definito le nuove modalità di elezione del presidente dei vescovi italiani, che verrà scelto dal Papa su una terna di vescovi diocesani votati a maggioranza assoluta dall’assemblea generale. Il “senso com- plessivo” della modifica dell’articolo 26 dello Statuto della Cei, da sottoporre alla “recognitio” della Santa Sede - ha spiegato ai giornalisti durante la conferenza stampa a conclusione della 66ª assemblea generale - “è riconoscitivo”, “una proposta mediana che vuole riconoscere due valori: la partecipazione del Papa, che procede alla nomina sulla base del riconoscimento del suo ruolo unico in Italia, in quanto vescovo di Roma, e il riconoscimento della partecipazione dei vescovi all’elezione del loro presidente”. La votazione finale dell’assemblea della Cei, con cui si è decisa la nuova modalità di elezione del presidente, prevedeva la maggioranza qualificata, pari ai due terzi dei votanti, e ha ricevuto 156 voti, ha riferito il cardinale Bagnasco. Una trentina, invece, i voti a favore dell’elezione diretta. Durante le votazioni precedenti, ha detto il presidente della Cei rispondendo alle domande di giornalisti, “c’è stato un momento in cui i favorevoli e i contrari erano circa al 50%, poi ci siamo confrontati, abbiamo discusso e proceduto alla votazione finale”. All’assise in Vaticano, che per la prima volta è stata aperta dal Papa, hanno partecipato 234 membri, 27 vescovi emeriti, 20 delegati di Conferenze episcopali europee, 20 rappresentanti della Consulta nazionale delle aggregazioni laicali (Cnal). A margine dei lavori, si è riunito il Consiglio permanente, che ha scelto il tema del prossimo Congresso Eucaristico nazionale, in programma a Genova nel 2016: “L’Eucaristia, sorgente della missione”. Appuntamento, intanto, a novembre, per l’Assemblea straordinaria sulla formazione dei presbiteri. Fiducia e partecipazione. “Un invito alla fiducia e alla partecipazione ai diversi appuntamenti”. Così il card. Bagnasco ha definito il messaggio “di attenzione, affetto e speranza” indirizzato dai vescovi al Paese, a conclusione dell’assemblea. “Abbiamo scritto un messaggio al Paese - ha spiegato ai giornalisti - toccando i punti che stanno nel cuore di noi vescovi”. Un “messaggio d’incoraggiamento alla fiducia”, quello dei vescovi italiani, sulla scorta del discorso pronunciato dal Papa all’apertura dell’assise episcopale, “quando ci ha detto che non dobbiamo cedere alla sfiducia, al catastrofismo”. Scuola e famiglia. “Tutti siano a servizio della famiglia: lo Stato, la Chiesa, qualunque istituzione”. Rispondendo ad una domanda sul successo dell’iniziativa “La Chiesa per la scuola”, che ha visto radunate intorno al Papa oltre 300mila persone, il 10 maggio scorso, il cardinale ha sottolineato che “tutte le tipologie di scuole” sono a servizio della famiglia, che “non può mai essere scavalcata, né dallo Stato, né dalla Chiesa, né da alcuno”. Otto per mille “in lieve aumento”. La somma relativa all’otto per mille dell’Irpef assegnata alla Chiesa cattolica per il 2014, e relativa al 2011, risulta pari a 1.055.321.321 euro. Rispetto all’anno scorso, ha reso noto il card. Bagnasco, c’è stato “un lieve incremento” del gettito, che nel 2013 ammontava a 1.032.667 euro. Per quanto riguarda le ripartizioni dell’otto per mille, 433.221 milioni di euro sono stati assegnati alle esigenze di culto e pastorale, 245 milioni agli interventi caritativi, contro i 240 milioni dell’anno scorso: di questi, 130 milioni di euro sono stati assegnati alle diocesi, 85 a favore dei Paesi in via di sviluppo e 30 alle esigenze di rilievo nazionale. La somma elargita al sostentamento del clero quest’anno è pari a 377 milioni, a fronte dei 382 milioni dell’anno scorso. M. Michela Nicolais Tanti i preparativi per la a Macerata - Loreto del prossimo 7 giugno Un pellegrinaggio atteso Ancora una volta è Milano a fare la “parte del leone” sul fronte delle adesioni per la partecipazione al Pellegrinaggio: sono ben 30 i pullman iscritti alla MacerataLoreto di sabato 7 giugno 2014, alle ore 20.30, presso lo Stadio Helvia Recina di Macerata, mentre altri cinque provengono dalla Brianza. Il nord è rappresentato anche dal Piemonte con Cuneo, dal Triveneto con Trento, Rovigo, varie località del vicentino, mentre Toscana ed Emilia Romagna sono sempre ben evidenziate con Livorno, Arezzo, Modena, Bologna. Il centro come sempre fa sentire la sua presenza, oltre che con un ottimo contingente di pullman da tutte le Marche (anche se sono in molti a muoversi in treno e già si parla di prenotazioni di carrozze in più alle ferrovie per la giornata del 7 giugno), anche da Lazio, Umbria ed Abruzzo (L’Aquila, Lanciano). Bene il trend dal Sud con Campania (Benevento, Napoli), Puglia (Vieste e Foggia), ma anche Calabria e Basilicata (Matera). Pellegrini anche dall’estero: già 2 pullman prenotati dalla Svizzera (Lugano e Basilea). In più è arrivata alla sede del comitato organizzatore la segnalazione della presenza di otto paraguayani di Asuncion che, con il pretesto di partecipare ad un matrimonio di una coppia di amici di Mantova, prolungheranno il soggiorno italiano per… regalarsi un pellegrinaggio a piedi! Ovviamente mancano ancora diversi giorni e le iscrizioni, come è consuetudine, avranno la loro impennata maggiore nelle ultimissime settimane. Intanto prosegue la messa a punto delle strutture logistiche con il coinvolgimento di oltre 3.000 volontari. Numeri sempre crescenti nei vari settori, a cominciare dalla segreteria che vede all’opera ben 300 persone, mentre per il servizio accoglienza è stata toccata quota 800, con giovani provenienti, oltre che dalle Marche, anche da Abruzzo, Emilia-Romagna e Lombardia. Più di 100 persone impiegate nel coro, 150 nel servizio liturgico (con circa 20.000 ostie da utilizzare), oltre 30 per l’accoglienza autorità ed ospiti, 100 per l’allestimento stadio, 30 per l’ufficio stampa, ben 500 volontari tra personale medico e paramedico (tra cui 50 medici), con l’impiego di 60 ambulanze e la presenza di quattro postazioni mediche avanzate, dieci punti di primo intervento e quindici postazioni mobili; in più sono 30 i pulmini del servizio accoglienza mobile messi a disposizione da volontari privati, con l’aggiunta di undici pullman di linea. L’amplificazione sarà dotata di ben 16 squadre per oltre 250 persone, mentre sono 30 le persone tra podisti, accompagnatori e speaker impiegate con la fiaccola della pace e durante il cammino saranno una trentina i podisti di varie società sportive provenienti, oltre che dalle Marche, da Padova, Perugia e Terni. Ben 180 le persone che giungeranno da Pesaro per curare il servizio di ristoro-colazione la mattina, prima di raggiungere Loreto. C.M. giovani conosciuti in confessionale o in treno, l’insegnamento, le incomprensioni e i riconoscimenti, la malattia. Don Giussani ha sempre considerato il cristianesimo come un fatto, un evento reale nella vita dell’uomo, che ha la forma di un incontro, invitando chiunque a verificarne la pertinenza alle esigenze della vita. Così è stato per i tanti ragazzi e adulti di tutto il mondo che hanno riconosciuto in quel prete dalla voce roca e attraente non solo un maestro dal quale imparare, ma soprattutto un uomo col quale paragonarsi, un compagno di cammino affidabile. Anche noi dal Papa Una splendente e soleggiata giornata ha accompagnato docenti, collaboratori e personale amministrativo, alunni e genitori della Scuola secondaria di Primo Grado Fagnani all’incontro della Scuola con Papa Francesco, svoltosi lo scorso 10 maggio a Roma. Il dirigente scolastico, dott.ssa Rita Bigelli, ha fortemente sollecitato questa iniziativa, raccogliendo così tante adesioni che si è reso necessario noleggiare un secondo autobus. Il nostro istituto, guidato dal dirigente scolastico e dal portabandiera prof. Leonardo Marcheselli, era riconoscibile, seppur nella folla sterminata di piazza San Pietro, per la macchia azzurra formata dalle pettorine, indossate da tutti, con il logo dell’istituto. La lunga giornata, allietata da canti, danze, testimonianze, letture di brani, alcuni tratti del libro di Don Milani eseguiti da Giulio Scarpati, Ottavia Piccolo, Veronica Pivetti e intermezzi musicali di Fiorella Mannoia e Francesco Renga ha avuto il suo apogeo con il commento del Santo Padre, che ha sottolineato l’importanza di una scuola plurale, accogliente e dialogante che riesca ad unire tutti nello sforzo educativo(secondo il proverbio africano “Per educare un bambino ci vuole un villaggio”). Sua Santità ha posto attenzione all’importanza dello sforzo profuso per la realizzazione dell’obiettivo, anche se non sempre accompagnato dal successo, come evidenziato con il secondo proverbio “Meglio una sconfitta pulita che una vittoria sporca”. La serata di festa si è conclusa con un messaggio di gioia e di speranza che ha accompagnato l’affollato ritorno alle nostre case. Rita Bigelli Presidente AC Il professore Matteo Truffelli è il nuovo Presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana per il triennio 20142017. La nomina è stata comunicata dal card. Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, nel corso dei lavori dell’Assemblea generale dei vescovi italiani. Il Consiglio permanente della Cei ha scelto il professore Matteo Truffelli all’interno della terna di nomi che il Consiglio nazionale dell’Azione Cattolica Italiana aveva indicato dopo la conclusione della XV Assemblea nazionale dell’Associazione. Emiliano, 44 anni, Matteo è sposato con Francesca Bizzi e vive a Parma. È docente di Storia delle Dottrine politiche presso l’Università di Parma. Delegato regionale di Ac per l’Emilia Romagna negli ultimi due trienni (dal 2008 al 2014). Ha diretto l’Istituto per lo studio dei problemi politici e sociali “Vittorio Bachelet”, del cui Consiglio scientifico è attualmente membro. chiesa la voce misena 29 maggio 2014 7 la settimana del vescovo in agenda Giovedì 29 maggio Ore 10.00: Consiglio Presbiterale Venerdì 30 maggio Ore 15.15: Incontro con i cresimandi di Casine-Pongelli Ore 16.30: Incontro con i cresimandi di Brugnetto Sabato 31 maggio Ore 9.30: Consiglio diocesano per gli affari economici Ore 18.00: Cresima a Brugnetto Domenica 1 giugno Ore 9.30: Cresima a Ostra Vetere Ore 11.15: Cresima a Marina Ore 18.00: Cresima per gli adulti in Duomo Martedì 3 e Mercoledì 4 giugno Duegiorni pastorale in Seminario dalle ore 18.30 alle ore 22.30 Il 1° giugno la Giornata delle Comunicazioni Incontrarsi per davvero Il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali ha per titolo “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro”. Il testo afferma alcuni punti centrali del modo proprio di Papa Francesco di vivere e comprendere la capacità dell’uomo di comunicare in maniera autentica. Collocandosi in continuità con i messaggi di Benedetto XVI scritti per la medesima occasione, esprime anche una profonda maturazione della consapevolezza della Chiesa sulle questioni che riguardano la comunicazione al tempo delle reti digitali. Cari fratelli e sorelle, oggi viviamo in un mondo che sta diventando sempre più "piccolo" e dove, quindi, sembrerebbe essere facile farsi prossimi gli uni agli altri. Gli sviluppi dei trasporti e delle tecnologie di comunicazione ci stanno avvicinando, connettendoci sempre di più, e la globalizzazione ci fa interdipendenti. (...) In questo mondo, i media possono aiutare a farci sentire più prossimi gli uni agli altri; a farci percepire un rinnovato senso di unità della famiglia umana che spinge alla solidarietà e all'impegno serio per una vita più dignitosa. (...) Esistono però aspetti problematici: la velocità dell'informazione supera la nostra capacità di riflessione e giudizio e non permette un'espressione di sé misurata e corretta. (...) L'ambiente comunicativo può aiutarci a crescere o, al contrario, a disorientarci. Il desiderio di connessione digitale può finire per isolarci dal nostro prossimo, da chi ci sta più vicino. Senza dimenticare che chi, per diversi motivi, non ha accesso ai media sociali, rischia di essere escluso. Questi limiti sono reali, tuttavia non giustificano un rifiuto dei media sociali; piuttosto ci ricordano che la comunicazione è, in definitiva, una conquista più umana che tecnologica. Come allora la comunicazione può essere a servizio di un’autentica cultura dell’incontro? E per noi discepoli del Signore, che cosa significa incontrare una persona secondo il Vangelo? Come è possibile, nonostante tutti i nostri limiti e peccati, essere veramente vicini gli uni agli altri? Queste domande si riassumono in quella che un giorno uno scriba, cioè un comunicatore, rivolse a Gesù: «E chi è mio prossimo?» (Lc 10,29). Questa domanda ci aiuta a capire la comunicazione in termini di prossimità. Potremmo tradurla così: come si manifesta la “prossimità” nell’uso dei mezzi di comunicazione e nel nuovo ambiente creato dalle tecnologie digitali? Trovo una risposta nella parabola del buon samaritano, che è anche una parabola del comunicatore. Chi comunica, infatti, si fa prossimo. Lo ripeto spesso: tra una Chiesa accidentata che esce per strada, e una Chiesa ammalata di autoreferenzialità, non ho dubbi nel preferire la prima. E le strade sono quelle del mondo dove la gente vive, dove è raggiungibile effettivamente e affettivamente. Tra queste strade ci sono anche quelle digitali, affollate di umanità, spesso ferita: uomini e donne che cercano una salvezza o una speranza. Anche grazie alla rete il messaggio cristiano può viaggiare «fino ai confini della terra». Aprire le porte delle chiese significa anche aprirle nell’ambiente digitale, sia perché la gente entri, in qualunque condizione di vita essa si trovi, sia perché il Vangelo possa varcare le soglie del tempio e uscire incontro a tutti. Siamo chiamati a testimoniare una Chiesa che sia casa di tutti. Siamo capaci di comunicare il volto di una Chiesa così? La comunicazione concorre a dare forma alla vocazione missionaria di tutta la Chiesa, e le reti sociali sono oggi uno dei luoghi in cui vivere questa vocazione a riscoprire la bellezza della fede, la bellezza dell’incontro con Cristo. Anche nel contesto della comunicazione serve una Chiesa che riesca a portare calore, ad accendere il cuore. (At 1,8). La testimonianza cristiana non si fa con il bombardamento di messaggi religiosi, ma con la volontà di donare se stessi agli altri (...). Pensiamo all’episodio dei discepoli di Emmaus. Occorre sapersi inserire nel dialogo con gli uomini e le donne Giovedì 5 giugno Ore 9.30: Incontro con i sacerdoti giovani Sabato 7 giugno Ore 18,00: Cresima a Cristo Redentore Ore 21.00: Veglia di Pentecoste in Cattedrale Domenica 8 giugno Ore 9.30: Cresima a Piticchio di Arcevia Ore 11.00: Cresima a S.Medardo di Arcevia di oggi, per comprenderne le attese, i dubbi, le speranze, e offrire loro il Vangelo, cioè Gesù Cristo, Dio fatto uomo, morto e risorto per liberarci dal peccato e dalla morte. La sfida richiede profondità, attenzione alla vita, sensibilità spirituale. Dialogare significa essere convinti che l’altro abbia qualcosa di buono da dire, fare spazio al suo punto di vista, alle sue proposte. Dialogare non significa rinunciare alle proprie idee e tradizioni, ma alla pretesa che siano uniche ed assolute. L’icona del buon samaritano, che fascia le ferite dell’uomo percosso versandovi sopra olio e vino, ci sia di guida. La nostra comunicazione sia olio profumato per il dolore e vino buono per l’allegria. La nostra luminosità non provenga da trucchi o effetti speciali, ma dal nostro farci prossimo di chi incontriamo ferito lungo il cammino, con amore, con tenerezza. Non abbiate timore di farvi cittadini dell’ambiente digitale. È importante l’attenzione e la presenza della Chiesa nel mondo della comunicazione, per dialogare con l’uomo d’oggi e portarlo all’incontro con Cristo: una Chiesa che accompagna il cammino sa mettersi in cammino con tutti. In questo contesto la rivoluzione dei mezzi di comunicazione e dell’informazione è una grande e appassionante sfida, che richiede energie fresche e un’immaginazione nuova per trasmettere agli altri la bellezza di Dio. Papa Francesco Vita di chiesa Pellegrini nel cyberspazio Fare squadra tra quanti vivono la rete e quanti ci stanno entrando. È l’obiettivo del primo meeting dei giornali cattolici e on line “Pellegrini nel cyberspazio”, che si terrà dal 12 al 14 giugno a Grottammare, nelle Marche: un’occasione per permettere ai giornalisti cattolici del web e del cartaceo di conoscersi ed essere protagonisti di un dibattito sul loro lavoro. L’iniziativa, proposta dal settimanale diocesano “L’Ancora” in collaborazione con la Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), l’agenzia internazionale Zenit, l’agenzia Sir e l’Ordine dei Giornalisti delle Marche, prevede tre giorni in cui si ascolteranno esperienze, si affronteranno le problematiche con relazioni e workshop e si conosceranno le potenzialità del web. Tutte le informazioni per l’iscrizione, che scadrà lunedì 26 maggio, sono reperibili sul sito www.fisc.it. Cibo per tutti, un seminario Cvm, Caritas Fano e Università della Pace, nell'ambito della Settimana Regionale della Pace organizzano un seminario di formazione sulla Campagna promossa da Caritas Focsiv Una sola famiglia umana, cibo per tutti. E' compito nostro. Rimuovere lo ‘scandalo della fame’ che ancora affligge un’ampia porzione della popolazione del pianeta; promuovere una prospettiva che restituisca dignità a tutta l’umanità, costituiscono i principi da cui la campagna parte. La complessità delle cause ci sollecita ad affrontare inoltre la tematica principale del diritto al cibo in una prospettiva più ampia, attraverso i diversi elementi che la legano ai temi della buona finanza e della costruzione di un mondo di pace. IL seminario si terrà al Centro Giovanni Paolo II di Montorso - Loreto, domenica I Giugno dalle 15.30 alle 20. Sarà offerto un piccolo aperitivo a conclusione della formazione. Informazioni: 071 202074. 8 il paginone la voce misena 29 maggio 2014 Francesco in Terra Santa E in suo nome lancia al mondo un messaggio potente come le emozionanti immagini della preghiera nella tomba vuota insieme con il Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I. Bisogna avere un duplice coraggio: quello della pace (tra i popoli, tra gli Stati, tra le religioni), e quello di camminare sempre più speditamente sulla strada della piena comunione tra i cristiani. Anche a costo, dice il Pontefice, di “trovare un forma nuova di esercizio del ministero del Vescovo di Roma” tale da essere “un servizio di amore e di comunione riconosciuto da tutti”. In sintesi è il coraggio di essere “uomini di risurrezione e non di morte” e Bergoglio lo ha dimostrato non solo a parole. Perché ci vuole coraggio per invitare in Vaticano il presidente israeliano Peres e il leader palestinese Abu Mazen e offrire di fatto la casa del la voce misena 29 maggio 2014 La Siria nel cuore La dimensione spirituale ed ecumenica dell’incontro tra Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo. La preoccupazione per la condizione dei cristiani. E l’invito ai presidenti Abu Mazen e Peres a un incontro di preghiera per la pace tra israeliani e palestinesi. Un viaggio di soli tre giorni ma ricco di vita e di speranza. Dalla Mangiatoia al Golgota. Dalla Basilica della Natività a quella del Santo Sepolcro. Nel giro di neanche 12 ore Papa Francesco tocca i luoghi che costituiscono l’alfa e l’omega della vita terrena di Gesù. il paginone Papa come una nuova Camp David. E ci vuole coraggio per fermarsi, con un significativo fuori programma, davanti al muro eretto in faccia ai Territori Palestinesi. Quella barriera di cemento è l’emblema tangibile non solo di una situazione che lo stesso Francesco oggi ha definito “inaccettabile”, ma anche dei tanti muri interiori che impediscono agli uomini e alle donne di questa regione di vivere in due Stati con confini certi e internazionalmente garantiti (altra richiesta coraggiosamente ribadita dal Papa in questa memorabile giornata). Muri di odio, di violenza, di strumentalizzazione delle religioni (che vengono usate per dividere, anziché per unire), muri che in definitiva impediscono di giungere alla “pace fondata sulla giustizia”. Perciò Francesco, che nell’ultima parte dell’itinerario aveva al suo fianco il Patriarca Bartolomeo I, vi è come “passato attraverso” dimostrando che, agli uomini di buona volontà molto è possibile, se davvero confidano nella forza del Risorto che ha ribaltato la pietra del sepolcro e più Il Papa ha scelto la Giordania, terra che accoglie sul suo piccolo territorio 1 milione e mezzo di rifugiati siriani per lanciare il suo “accorato appello di pace in Siria”. La Siria è ormai allo stremo. La guerra continua maledetta e sporca disseminando morte e distruzione. L’incontro con i rifugiati siriani e iracheni è stato fortemente voluto da Papa Francesco. Si è svolto a Betania oltre il Giordano, il fiume dove Gesù ha ricevuto il battesimo. “Per tanti questo fiume è una frontiera - dice il Patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal -, per il Patriarcato Latino, che comprende Cipro, Israele, Palestina e Giordania, sarebbe piuttosto un ponte che unisce, un richiamo alla comunione e all’unità”. Sono almeno un migliaio le persone che hanno riempito la chiesa latina. Tra loro ci sono 600 siriani e iracheni rifugiati, di cui 40 cristiani e musulmani portati dalla Caritas Giordania. Dal giugno 2011, la Caritas è fortemente impegnata a rispondere al massiccio afflusso di profughi a seguito della crisi siriana. I numeri sono da capogiro: ad aprile di quest’anno sono state 360.660 le persone accolte, di cui 72.505 sono nuclei familiari e l’80% sono donne. Prende il microfono una donna irachena che racconta al Papa il dramma di aver lasciato tutto dietro alle spalle. “Abbiamo bisogno di credere nel futuro - dice -, di poter crescere i nostri figli in un mondo senza paura e senza pregiudizi”. Il Papa ascolta poi si lancia nella folla che lo abbraccia. Prima, accompagnato su un caddie dal re e dalla regina di Giordania si era fermato in preghiera sulle rive del Giordano: si era chinato sulle sue sponde e si era portato l’acqua sul viso. Ha lasciato un messaggio autografo sul libro delle presenze: “Chiedo a Dio Onnipotente e Misericordioso che ci insegni a camminare nella sua presenza con l’anima e il cuore aperto alla Misericordia divina e all’amore ai fratelli. Così Dio sarà tutto in tutti e regnerà la pace”. Giordania, prima tappa di questo intenso viaggio in Terra Santa. La festa di Amman si è svolta allo stadio dove 30mila persone hanno seguito la Messa e dove il Papa si è intrattenuto a lungo, salutando i fedeli dalla macchina senza protezione. 1.400 bambini hanno ricevuto la Prima Comunione. Lo stadio si trova non lontano dal luogo in cui lo Spirito Santo discese su Gesù, dopo che Giovanni lo ebbe battezzato nel fiume Giordano. La storia di una donna. È il volto di Humaira Al-Ali, una mamma siriana di 36 anni, a confermare le parole pronunciate dal Papa. La sua storia personale è un dolore condiviso da migliaia di altre donne che come lei hanno dovuto lasciare la propria terra, hanno visto morire figli e mariti. Sole con una domanda appesa ad un filo: se una vita normale sia ancora possibile. Il volto triste e gli occhi spenti di Humaira aprono su un abisso di oscurità. Dopo la morte di suo marito ucciso in un conflitto armato, è scappata dalla città siriana di Hamaa’ con i suoi 6 bambini. Arrivata al campo profughi di Zaatari in Giordania, si accorge che le condizioni di vita sono impossibili e riparte alla volta di Zarqa. È qui che si consuma la tragedia: “Era buio e i bambini avevano paura. Così ho acceso una candela per fare un po’ di luce”. Ma sfortunatamente nel cuore di quella notte, la tenda, dove dormono, prende fuoco e 5 dei suoi figli muoiono: avevano dagli 11 ai 2 anni. Si salva solo Mouhammad di 10 anni. Questa è la Siria. Questo è il volto vero della guerra. dall'inviata Sir Maria Chiara Biagioni volte è entrato nel Cenacolo a porte chiuse. Anche nel terzo millennio le porte di molti cuori continuano ad essere chiuse. Quelle di chi fabbrica e vende armi, di chi sfrutta i bambini, di chi li fa lavorare come schiavi e li trasforma in soldati o li condanna a vivere in campi profughi. Insomma i cuori di chi è refrattario alla pace. Anche queste pieghe Francesco ha evocato ieri nel suo itinerario sui luoghi di Gesù. E proprio come lui non ha girato il capo dall’altra parte, ma con le parole e i gesti se ne è preso cura denunciandole all’attenzione di tutti. Che cosa scaturirà da da questo viaggio? Forse è presto per dirlo. Ma intanto c’è da registrare due fatti altamente positivi. L’invito rivolto a israeliani e palestinesi è stato accettato. La distanza tra Roma e Costantinopoli si è ulteriormente ridotta. Ma soprattutto, grazie ai dialoghi a tutto campo del Pontefice, ha cominciato a sgretolarsi la barriera dell’incomunicabilità. Che è poi il vero muro attraverso il quale "passare" per essere veri uomini di risurrezione. Di fronte a due muri Due muri, non troppo lontani l'uno dall'altro, parlano due lingue diverse. Papa Francesco ha sostato davanti ad entrambi e quel suo fermarsi ha detto più di tante parole. La barriera difensiva, come la chiamano gli Israeliani o il Muro della vergogna, per i Palestinesi, divide due mondi, due popoli, due identità. Divide anche famiglie, villaggi, campi, attività e relazioni. A Betlemme il muro è asfissiante, onnipresente. Lo vedi e ti rimane sempre in testa, un lungo serpentone di cemento armato che spezza l'orizzonte, che fa male al cuore. Francesco si è fermato lì davanti, solo, testimone muto di quanto gli uomini possano farsi del male. A pochi chilometri di distanza, il Muro occidentale, il Kotel (per noi, banalmente, il Muro del pianto). E' l'unico resto del Tempio di Gerusalemme, distrutto dai Romani nel 70 d.C. Pietre, anche queste, che parlano di violenza subita ma che nel tempo si sono trasformate in luogo sacro, di orgogliosa identità. Tra le sue fessure si possono lasciare preghiere e desideri, lo hanno fatto anche gli ultimi tre papi. Perché a Dio va chiesta anzitutto la pace, che la meravigliosa parola ebraica 'shalom' (risuonata decine di volte in questi giorni, anche nella sua versione araba 'salām') traduce come 'pienezza di vita'. Francesco vuole ripartire proprio da questi due muri. Dal primo, per gridare a gran forza contro ogni violenza, oppressione ed ingiustizia, per togliere di mezzo Dio da queste squallide e violente faccende umane, per richiamare anzitutto i cristiani ancora divisi alla testimonianza bella e libera del Vangelo di Gesù Cristo. Dall'altro, nel cuore di Gerusalemme, per dirci che i simboli, le pietre, la terra, le identità, la storia hanno senso soltanto se guardati per il Bene degli uomini e delle donne. Ogni pagina di storia, dalla più antica fino a quella dell'altro ieri, offre sempre uno spiraglio, una fessura, appunto, dalla quale ripartire. Affidando all'unico Dio questi sforzi di pace. Laura Mandolini 9 Cristiani più uniti L’abbraccio intenso e ripetuto tra Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo nel luogo più sacro della cristianità, là dove Cristo ha vinto la morte, ha fatto il giro del mondo e ha destato interesse e commozione. L’abbraccio tra due persone di per sé è un gesto semplice, spontaneo, elementare, persino ovvio e normale, poco più che una stretta di mano. Ma quando è preparato, soppesato, organizzato, accompagnato da condizioni e condizionamenti di vario genere, compiuto di fronte ad una moltitudine assume un significato particolare. In questo caso il gesto della riconciliazione, di una fraternità ritrovata e consapevole, di amicizia e amore. Se è giusta la descrizione della separazione, avvenuta ufficialmente nel 1054, tra Chiesa cattolica romana e Chiesa ortodossa, tra Roma e Bisanzio, come la storia di due sorelle partite dalla stessa famiglia per strade diverse che un bel giorno si sono incontrate e non si sono riconosciute, anzi si sono scontrate per motivi che oggi riterremmo futili, possiamo ben dire che nel nostro tempo il necessario riconoscimento vicendevole è avvenuto, ed è una grazia e un evento che nessuno avrebbe potuto, umanamente parlando, programmare: “La storia non può essere programmata”, ha detto con efficacia Bartolomeo. I primi a riconoscersi come fratelli, successo- ri rispettivamente di Pietro e di Andrea sono stati Paolo VI e Atenagora 50 anni fa e ora tra Francesco e Bartolomeo, si afferma che non è stato vano, né passeggero, ma ha costituito una conversione, se si vuole, storicamente, una rivoluzione che continua ad operare dentro il tessuto articolato e complesso delle due Chiese sorelle. Ciò è avvenuto per la forza vittoriosa del Cristo risorto da morte: una vittoria sulla paura, paura della morte. Quanto è avvenuto in questo 25 maggio 2014 con l’ampia copertura mediatica, non è solo il segno di qualcosa che avverrà, di un cammino che si sta svolgendo, ma un punto d’arrivo, una realtà effettuale di convergenza su punti precisi circa la visione che si ha della Chiesa, del suo ruolo nel mondo, del suo carattere d’evangelizzatrice del Cristo risorto, annunciatrice della pace, dono dello Spirito di verità e di Amore. Non mancano le differenze e le divergenze, ma non mancano neppure le ragioni e i percorsi possibili per superarli. Non è scritto da nessuna parte che la riconciliazione piena tra i “fratelli”, come Cristo ha chiamato i suoi, non si debba e non si possa fare, ha detto altre volte Francesco, che ha aggiunto: “Mettiamo da parte le esitazioni ereditate dal passato e apriamo il nostro cuore all’azione dello Spirito Santo, lo Spirito dell’amore e della verità per camminare insieme spediti verso il giorno benedetto della nostra ritrovata comunione”. Francesco e Bartolomeo non sono personaggi solitari. Cattolici e ortodossi sparsi nel mondo, condividono questa speranza e fanno propria la preghiera di Gesù: “Che siano una sola cosa perché il mondo creda”. Elio Bromuri Dove sei, uomo? Uno dei momenti principali della terza giornata del Papa in Terra Santa è stata la visita allo allo Yad Vashem, il memoriale della Shoà. Francesco ha percorso a piedi il perimetro del complesso dedicato allo sterminio per poi entrare nella Sala della Rimembranza, dove ha deposto una corona di fiori e salutato alcuni sopravvissuti. Qui ha pronunciato questo discorso, un meraviglioso salmo da lui composto che prende a piene mani dalla tradizione ebraica: “Adamo, dove sei?” (cfr Gen 3,9). Dove sei, uomo? Dove sei finito? In questo luogo, memoriale della Shoah, sentiamo risuonare questa domanda di Dio: “Adamo, dove sei?”. In questa domanda c’è tutto il dolore del Padre che ha perso il figlio. Il Padre conosceva il rischio della libertà; sapeva che il figlio avrebbe potuto perdersi… ma forse nemmeno il Padre poteva immaginare una tale caduta, un tale abisso! Quel grido: “Dove sei?”, qui, di fronte alla tragedia incommensurabile dell’Olocausto, risuona come una voce che si perde in un abisso senza fondo… Uomo, chi sei? Non ti riconosco più. Chi sei, uomo? Chi sei diventato? Di quale orrore sei stato capace? Che cosa ti ha fatto cadere così in basso? Non è la polvere del suolo, da cui sei tratto. La polvere del suolo è cosa buona, opera delle mie mani. Non è l’alito di vita che ho soffiato nelle tue narici. Quel soffio viene da me, è cosa molto buona (cfr Gen 2,7). No, questo abisso non può essere solo opera tua, delle tue mani, del tuo cuore… Chi ti ha corrotto? Chi ti ha sfigurato? Chi ti ha contagiato la presunzione di impadronirti del bene e del male? Chi ti ha convinto che eri dio? Non solo hai torturato e ucciso i tuoi fratelli, ma li hai offerti in sacrificio a te stesso, perché ti sei eretto a dio. Oggi torniamo ad ascoltare qui la voce di Dio: “Adamo, dove sei?”. Dal suolo si leva un gemito sommesso: Pietà di noi, Signore! A te, Signore nostro Dio, la giustizia, a noi il disonore sul volto, la vergogna (cfr Bar 1,15). Ci è venuto addosso un male quale mai era avvenuto sotto la volta del cielo (cfr Bar 2,2). Ora, Signore, ascolta la nostra preghiera, ascolta la nostra supplica, salvaci per la tua misericordia. Salvaci da questa mostruosità. Signore onnipotente, un’anima nell’angoscia grida verso di te. Ascolta, Signore, abbi pietà! Abbiamo peccato contro di te. Tu regni per sempre (cfr Bar 3,1-2). Ricordati di noi nella tua misericordia. Dacci la grazia di vergognarci di ciò che, come uomini, siamo stati capaci di fare, di vergognarci di questa massima idolatria, di aver disprezzato e distrutto la nostra carne, quella che tu impastasti dal fango, quella che tu vivificasti col tuo alito di vita. Mai più, Signore, mai più! “Adamo, dove sei?”.Eccoci, Signore, con la vergogna di ciò che l’uomo, creato a tua immagine e somiglianza, è stato capace di fare.Ricordati di noi nella tua misericordia. 10 la voce misena Avacelli di Arcevia 29 maggio 2014 due passi in collina Uno dei castelli che circonda il territorio arceviese offre belle sorprese, tra architettura e natura ITINERARI Ogni settimana La Voce Misena propone una gita che parte da una bella chiesa della nostra diocesi. Iniziando da dove si è celebrata la festa del Signore. Le perle di un territorio Domenica 1 giugno prossimo si celebra l’Ascensione di Gesù Cristo che nel nostro calendario ha una data variabile dipendendo dalla Pasqua. La Voce Misena propone una gita al Castello di Avacelli di Arcevia che si trova su una collina al confine con il territorio di Serra S. Quirico. E’ circondato da fossi e torrenti tutti tributari del Misa e fa parte del Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi. Dell’antica struttura difensiva, risalente alla fine del ‘300, rimane la bella porta d’ingresso con il rivellino e parte della cinta muraria in pietra, completamente priva di scarpa. All’interno del castello vi è la chiesa parrocchiale di S. Lorenzo della seconda metà del 1400. Appartiene all'Arcidiocesi di Camerino - San Severino Marche, nella vicaria di Serra San Quirico. Don Elvio Sforza che è stato parroco di San Lorenzo Martire di Avacelli dal 1958 al 1968 aiuta l’attuale parroco don Michele Giorgi, e vi celebrerà la S. Messa alle 11.00. La chiesa conserva al suo interno uno spettacolare dossale in terracotta dipinta rappresentante la Madonna della Misericordia del sec. XVI, attribuibile alla bottega robbiana di Fra Mattia. Entrando nella chiesa a sinistra, in una cappella, è stato collocato un altare Barocco restaurato di recente. Interessante anche il Crocefisso presumibilmente risalente al ‘500. Ai piedi della collina di Avacelli, in una valle ap- pagina a cura di Mario Maria Molinari partata nella boscaglia, la chiesa di Sant’Ansovino dell’ XI secolo in cui sono in corso dei lavori di restauro diretti dall’ing. Gualtiero Mariotti che potrebbero rendere visitabile il sito già nei prossimi mesi estivi. “La facciata della chiesa è “a capanna”, l’abside è semicircolare, ed archetti ciechi si trovano sulla parete laterale destra. Il solo elemento decorativo della facciata è una croce astile con sei palle. Pregevoli sono gli antichi capitelli reimpiegati, di probabile origine altomedievale, gli affreschi e le sinopie contenute all’interno. La chiesa rurale è per tradizione legata al territorio dell'alta valle del Misa ed è uno di quei manufatti d'arte romanica, così frequenti nelle valli minori dell'Appennino marchigiano, le cui vicende sono in genere legate al processo di popolamento e di organizzazione del territorio nei secoli XI e XII. Le origini della chiesa di Sant’Ansovino sono riferibili al periodo longobardo. (Prof. Virginio Villani). Da Avacelli fino al 28 settembre si può dare inizio all’itinerario robbiano di Arcevia, un progetto del Comune e cofinanziato dalla Regione Marche. Arcevia custodisce preziosi arredi invetriati e dipinti del XVI secolo, un unicum nella vicenda dei Della Robbia nelle Marche, per la straordinaria concentrazione. Questo ha permesso di realizzare un itinerario culturale sulle 8 sculture presenti in tre siti: nella chiesa di Avacelli, nella collegiata di S. Medardo e nella chiesa di S. Maria del Soccorso ad Arcevia. S. Maria del Soccorso si trova in via Angelo Rocca (1545-1620) che è dedicata all’agostiniano che fondò una delle prime Biblioteche Pubbliche in Europa, “l’Angelica” di Roma. La chiesa fu costruita nel secolo XVI dai Padri Agostiniani e successivamente ceduta alle Clarisse, che tutt’ora vivono nell’attiguo monastero. La struttura è a croce latina, a tre navate, e si trova ad essere sormontata da una possente Torre Campanaria. La chiesa venne ristrutturata e decorata in forme barocche. Probabilmente durante questa ristrutturazione le navate laterali furono suddivise in cappelle con la realizzazione di murature di tamponamento tra le campate. La navata sinistra della chiesa, quella verso il convento, venne realizzata dopo il 1517. Nella chiesa, sono conservate opere di elevato valore artistico, oltre alla maiolica di Fra Mattia della Robbia raffigurante l’Annunciazione di Maria, inserita nell’itinerario robbiano, al suo interno si trovano “l’Immacolata Concezione con S. Lucia e S. Caterina d’Alessandria” dipinta da Claudio Ridolfi tra il 1625 e il 1640 e “l’Adorazione dei Magi (1577), di Ercole Ramazzani. Lo stendardo, ovvero la tavola in legno visibile dai due lati, con “La Madonna del Soccorso” di autore ignoto e la “Natività di Gesù” di Ercole Ramazzani sono invece visibili nella raccolta museale attigua a San Medardo. territorio la voce misena 29 maggio 2014 11 I ragazzi di Marina di Montemarciano disegnano i loro diritti La Giornata Internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 20 novembre scorso non è stata solo la celebrazione, il ricordo di un importantissimo avvenimento storico-culturale, quale l’approvazione, nel 1989, della Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, bensì l’inizio di un progetto-percorso, in stretta collaborazione con la scuola, che è continuato nei mesi successivi con lo scopo di far conoscere e riconoscere i diritti dei bambini. Nel corso dell’incontro dello scorso 20 novembre, infatti, dopo una breve riflessione sul significato ed il contenuto della Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia, è stato affidato ai ragazzi un compito tanto impegnativo quanto importante: ogni classe ha ricevuto ufficialmente in consegna un articolo della Convenzione con il compito di leggerlo, studiarlo, approfondirlo e poi illustrarlo e spiegarlo con il linguaggio semplice, diretto e genuino dei ragazzi. Il progetto ha dato i suoi primi frutti! I ragazzi hanno illustrato, spiegato, rappresentato con diversi lavori il contenuto della Convenzione. Con tutti i lavori realizzati dai ragazzi della scuola elementare e media dell’Istituto scolastico Comprensivo MontemarcianoMarina sarà allestita una mostra aperta al pubblico in occasione dell’approssimarsi di altra ricorrenza: la ratifica della Convenzione medesima da parte dell’Italia, avvenuta il 27 maggio 1991. In considerazione di tale ricorrenza la mostra, allestita presso l’atrio della scuola primaria di Marina, sarà aperta da domenica 25 maggio sino a venerdì 30 maggio. A Mondolfo gli interventi dopo la neve del 2012 Don Gasparini e il discusso monumento ad Ostra La pineta rivive "La mia storia" Grande pellegrinaggio in notturna, sabato 31 maggio, all’antico Santuario della Madonna delle Grotte a Mondolfo, con importanti novità quest’anno. “La prima novità, la più evidente, è il ritorno della pineta del Santuario dove potranno fermarsi i pellegrini. Gravemente danneggiata dal nevone dell’inverno del 2012, ora è stata completamente recuperata ed il parco, uno dei più amati da tutti gli abitanti della Valcesano e non solo, ha riacquistato la sua fisionomia, di luogo di meditazione, svago, preghiera, riposo, vicinanza con il Creato in uno dei Borghi più Belli d’Italia”. Quali le linee guida seguite per questa nuova sistemazione, che ha visto la compartecipazione economica dell’intera comunità parrocchiale? “Il progetto, nasce dal desiderio della Parrocchia di Santa Giustina di ridare un’identità alla pineta dopo i danni subiti dalla grande nevicata del febbraio 2012. La pineta che si affaccia di fronte al Santuario della Madonna delle Grotte è da sempre luogo di riferimento. Il progetto – prosegue Daniele Cirioni che ha curato la sistemazione - è stato concepito partendo da un sesto d’impianto a raggera che ha come fulcro la parte interna del Santuario in cui si trovano l’altare e la statua della Madonna. La disposizione a ventaglio dei pini, ora adottata, trasmette la sensazione che la chiesa si apra verso l’esterno e abbracci il parco. Il viale centrale impostato sull’asse principale dell’edificio sacro, si apre in prossimità del sito in cui si celebrano le Messe estive formando una corona intorno ad esso, e creando così una forte connessione con l’edificio del Santuario stesso. Questo sesto d’impianto integra in se pure la disposizione dei vecchi pini che sono sopravvissuti; infatti, anche se in alcuni casi si trovano leggermente spostati rispetto alla posizione ideale, i vecchi pini sono in armonia con quelli nuovi. Con il passare del tempo la differenza di dimensioni andrà attenuandosi, creando tra le chiome diversi volumi e cromatismi di colore dati dalla diversa varietà ed età dei pini. Si ottiene così – conclude Daniele Cirioni - una fusione tra vecchio e nuovo, passato e futuro, in cui entrambi i caratteri sono distinguibili ma convivono in perfetta sintonia”. La seconda novità è il percorso: “Come al solito il pellegrinaggio prenderà avvio dal centro di Mondolfo, solo che – a motivo di una frana che temporaneamente chiude il transito in Via La Coppa - non si passerà al Convento di San Sebastiano ma direttamente per Via Romont: anzi, questa è l’occasione per ricordare ai tanti pellegrini che giungono al Santuario la domenica per la Messa festiva delle ore 18 celebrata all’aperto, appunto la necessità di fare la deviazione per giungere comunque comodamente in auto sino al parcheggio del Santuario”. La fiaccolata prenderà avvio alle ore 21. Per informazioni: www.madonnadellegrotte.it Alessandro Berluti A Barbara i piccoli protagonisti Continuando a confermare l’attenzione per i propri cittadini più piccoli, nei giorni scorsi si sono svolte diverse iniziative da parte degli insegnanti della scuola primaria e dell’Amministrazione municipale di Barbara. Mantenendosi entro la scia progettuale del corpo docente, in accordo con l’ente amministrativo paesano, sono state proposte ai bambini della scuola primaria diverse esperienze educative, a partire dalla gita svolta dalla classe 4a all’Orto Botanico della Selva di Gallignano di Ancona, uno tra i parchi più belli d’Italia. La gita è stata un’occasione di approfondimento sulle tematiche ambientali, a seguito del progetto di costruzione di un vivaio scolastico svolto nei mesi scorsi. Altra esperienza importante e coinvolgente è stata quella svolta domenica scorsa, la caccia al tesoro dal titolo “C’era una volta… la tua favola di Barbara”, grazie all’impegno personale degli insegnanti ed educatori Elena Morbidelli e Massimo Bellucci. Una rilettura in chiave fiabesca di personaggi storici e mitici di Barbara, un’avventura per le vie del centro storico per costruire attraverso il metodo della scrittura collettiva e con gli occhi dei bambini una favola, quella del loro paese: un modo originale e divertente per conoscere il territorio barbarese. Con l’aiuto dei ragazzi dell’Oratorio di Barbara, i bambini hanno messo in moto la loro creatività nel cercare gli indizi per giungere al tesoro e nel collaborare insieme. A conclusione infine dell’anno scolastico, la scuola primaria ha percorso la giornata di ieri, giovedì, immersa nel verde e nella tranquillità della colonia Capotondi, altra importante realtà e ricchezza presente nel nostro territorio e che comprende il Museo Agricolo, ricco assortimento di utensili e attrezzature agricole di uso quotidiano nelle nostre campagne marchigiane, in epoche non troppo lontane. Leonardo Pasqualini Sul dibattito politico suscitato dalla richiesta, presentata tempo fa dal parroco di Ostra don Umberto Gasparini, di apporre un cippo alla memoria di cinque ostrensi fucilati dai partigiani, interviene lo stesso sacerdote. Sono don Umberto Gasparini. Mio non- no Andrea, che non condivideva i "modi" di Mussolini, non andò a votare nel 1924. Per questo fu "segnato" e nel 1935 mio zio Umberto dovette andare alla guerra d'Africa al posto del figlio di uno dei "fasci". Nel '36 vi morì ... e io porto il suo nome. Questo è l'aria che ho "respirato". In Seminario studiai e accolsi il pensiero sociale della Chiesa Cattolica (da Leone XIII in poi). Insegnante nelle Scuole Superiori scelsi come "testo" i Documenti "sociali" da Leone XIII e Giovanni XXIII - Paolo VI - Concilio Vat. II e Giovanni Paolo II. Tutti gli Alunni (anche di "destra") riconoscevano la serenità della trattazione. Dal 2000, appena arrivato ad Ostra, con naturalezza e rispetto, ogni anno, vado al "Cippo" per rendere omaggio e pregare per i Partigiani uccisi. E nel mio cuore ho pregato per chi è stato ucciso di fronte (don Nazzareno compagni di sventura). Sempre ho voluto essere uomo di pace e mai di parte". Di don Nazzareno ho sentito parlare in famiglia (prima di Ostra era cappellano a Corinaldo) stimato e ben voluto. Mandato nel 1999 ad Ostra (e amante di Storia locale) raccolsi le testimonianze dei sacerdoti viventi (don Francesco Orsi, don Dario Barbaresi, don Angelo Mencucci) e di laici, raccontando i Parroci di Ostra nel 1944 (don Noè Giannini, anche lui minacciato e don Nazzareno). In un "fascicoletto" (entrato nel volume di Roberto Beretta -Ed. Piemme 2005). Alla radice c’è il desiderio di ricordare don Nazzareno Pettinelli (mio predecessore, ad Ostra, ucciso il 9 luglio 1944), sacerdote zelante e buono con tutti. Il mio desiderio di fare memoria di don Nazzareno ha "trascinato" poi anche le altre persone uccise insieme con lui (e appartenenti ai "fasci") . . Ho sempre cercato di seguire la mia coscienza libera e di fare le scelte, secondo me "giuste" (senza presunzione di infallibi- lità), e mi sono accorto di diventare, di volta in volta, "comunista"..."fascista", "progressista" "ultra- conservatore"... Chi sta al pubblico ne sa qualcosa! Questi giorni mi arrivano molte telefonate di ex alunni e di tante persone che mi conoscono... incredule di quanto si afferma. Peccando di ingenuità, ho pensato che si potesse parlare in modo più sereno di questi fatti. Sono convinto di essere uomo di "pace" e non sono cambiato improvvisamente. Quarant'anni fa ero Parroco e mi definirono "comunista" perché rifiutati di distribuire i "volantini della DC" , ora "fascista". Ringrazio i giornalisti che mi hanno interpellato per conoscere i fatti, dal mio punto di vista. Disapprovo coloro che hanno scritto (senza informarsi) che il "cippo" sarebbe sorto sul terreno della Parrocchia: il "suolo" è provinciale (costeggia la strada della Provincia). Ho sempre ricordato don Pettinelli il 9 luglio (come ricordo i Parroci di S. Croce e S. Lucia nel giorno anniversario della loro morte. Quando mi fu chiesto di andare sul luogo, io invitai fratelli e nipoti di don Nazzareno "miti e tutt'altro che nostalgici". Avendo notato però la presenza di persone non di Ostra, con "vestiario targato" dissi: "Se ci sono questi segni, è l'ultima volta che vengo qui"! Scomparvero. Non serbo rancore verso chi ha detto e scritto cose non vere, avendomi recato un gravissimo danno alla reputazione: chi farà mutare opinione a coloro che hanno letto solo ciò che è stato scritto prima di questo mio messaggio? Spero che questo faccia "calare" i toni. Desidero mantenere o riprendere rapporti costruttivi e sereni con tutti. Per il vangelo e per me le persone sono tutte degne di rispetto e di amore. Voglio essere sacerdote e basta, fuori dalle diatribe partitiche, pur mantenendo il diritto, come ogni cittadino italiano, di interessarmi di Politica (interesse a tutto ciò che riguarda la vita della Cittadinanza) Il mio ruolo è quello di essere "testimone del Vangelo", compito a cui tengo con tutte le mie forze. Il mio compito è quello di indicare la "Via della Salvezza a tutti, indipendentemente dal "colore" e dal modo di vivere! Amo tutti gli Ostrensi, come ho sempre detto tante volte, e sono felice di vivere con loro una vita costruttiva e bella. Per me contano le persone e non i partiti. Niente e nessuno mi farà deviare da questo! Don Nazzareno, sacerdote, comprende e dal Paradiso ama tutti e ha perdonato tutti. Il "cippo" può attendere...! Cittadini di Ostra, ve l'ho detto e ve lo ripeto: io vi voglio bene nel Signore". don Umberto Gasparini 12 cultura la voce misena 29 maggio 2014 cultura Donna del Novecento Corsi al centro 'Bubamara' Le sfumature dei colori Grande successo al Museo Nori De’ Nobili di Trecastelli in occasione della Notte dei Musei lo scorso 17 maggio; la serata ha avuto inizio nelle stanze del museo con spettacolo 'Sono Io, Ssono Nori', in cui gli operatori del museo hanno dato voce alle poesie della stessa Nori, contestualizzate attorno ad un “diario immaginario” che ha saputo creare una grande suggestione negli spettatori, creando un’atmosfera che ha coinvolto l’attento pubblico in un viaggio emozionale tra le poesie di Nori e le sue opere. Subito dopo, sempre al Villino Romualdo, c’è stata l’apertura della mostra “Donna del ‘900 nella cultura internazionale e nel lavoro”, esposizione in omaggio a figure femminili che hanno avuto rilievo nel mondo dell’arte contemporanea e in molteplici campi culturali. Al Bubamara intitolato a Falcone e Borsellino in via Abbagnano (zona Centro Commerciale il Molino) sono più di 30 gli iscritti al corso di canto gratuito che ha preso il via in questi giorni. "Cantando si impara" è, infatti, un apprezzato corso dedicato agli appassionati di musica di tutte le età. Sono invece ancora aperte fino al 7 giugno le iscrizioni al laboratorio ambientale estivo "Ma te 'ndo è che vivi?" per ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 16 anni che si svolgerà dal 16 al 29 giugno con la collaborazione dello studio "Diatomea". Tutte le mattine dal lunedì al venerdì, giochi, attività, disegni, piantumazioni e tanto altro ancora per imparare a conoscere e valorizzare il nostro territorio. La domanda è disponibile sul sito www. informagiovani-senigallia.it, tel. 071/7931366. E’ stata appena pubblicata una raccolta poetica, dal titolo evocativo “Ostro” (un vento del mediterraneo, detto anche vento di mezzogiorno), che vede protagonista un ragazzo di Serra de’ Conti - Davide Bacci - poco più che trentenne. L’antologia, che comprende 15 poesie di Davide raccolte sotto il titolo “Le sfumature dei colori”, e anche le proposte di altri cinque autori, vuole mettere a confronto diversi registri stilistici i quali rappresentano “percorsi unici”, come direbbe Cesare Pavese, in cui l’ideazione poetica cerca la contaminazione e la comunicazione. Il volume fa parte di una collana intitolata “Parole in fuga – Poeti del nuovo millennio a confronto” e vuole invitare alla lettura comparata dei diversi protagonisti, alla scoperta di modi, stili e approcci spesso lontani. Incontro tra generazioni all'Istituto "Panzini" La storia siamo noi “La storia siamo noi” è stato un progetto che ha impegnato gli alunni dell'Istituto 'Panzini' di Senigallia insieme alla prof.ssa Sagrati Simonetta per diventare cittadini attivi e responsabili. Un progetto che ha dato la possibilità alle giovani generazioni di conoscere le radici della nostra cultura che non si insegna sui libri e che diventa “cibo interiore” per acquisire un patrimonio di memoria che non deve andare perduto. Un progetto che ha portato i ragazzi a comprendere grazie ai racconti degli “Amici del molo” un pezzo della storia di Senigallia, quella del quartiere porto e del suo mare: la storia del ‘900. Attraverso le loro testimonianze rivive la Senigallia di una volta, storie di altri tempi che raccontano l’amore e il dolore, il lavoro e il riposo, la famiglia, gli amici, la vita legata alla pesca e al mare, il bellissimo mare Adriatico. E per i ragazzi del Panzini, gli “Amici del molo”, Wilma, Giorgio, Rinaldo e Leo, hanno ricordato e insegnato; hanno ricordato una vita intera o frammenti di vita giocati sul chiaro-scuro della memoria. Hanno insegnato a non cedere, a non disperare, ma soprattutto ad amare una città, Senigallia e il suo mare, ricca di storia, di cultura, di tradizioni e lo hanno fatto con la voglia di tramandare quello che hanno vissuto, perché niente del passato vada perduto. Ed è così che si è creata una sinergia tra i giovani del Panzini e gli anziani, i loro cari “Amici del molo”, riuscendo insieme a progettare e gettare le fondamenta di un ponte tra generazioni. Gli alunni hanno potuto così conoscere la vita di queste persone anziane, li hanno ascoltati, hanno parlato con loro e si sono confrontati e dai ricordi di un lontano passato hanno potuto conoscere usanze e scorci di vita, hanno capito come si viveva un tempo e soprattutto hanno potuto riflettere sul fatto che il presente è frutto del passato. Questa progettualità costituirà sicuramente un tesoro da conservare per sempre. Gli alunni si sono poi soffermati sulla cucina di mare, quella dei pescatori sulle loro barche e delle donne del rione porto. Gli alunni hanno conosciuto le regole basilari per poter cucinare il pesce e le ricette marinare di Senigallia. E il giusto coronamento di questo percorso, in un istituto alberghiero deputato a far acquisire competenze enogastronomiche, è stato un laboratorio con le ricette della cucina marinara senigalliese che il prof. Silvano Pettinari e gli alunni della 3A cucina hanno ripreso e rielaborato tenendo presente l’esperienza di un vecchio pescatore e chef, Rinaldo, che ha dato preziosi consigli e ricette culinarie della tradizione “portolotta”senigalliese. Si è attivato inoltre un laboratorio per rielaborare e inserire nel computer tutte le esperienze vissute, si sono fatte ricerche in internet e consultato pubblicazioni, ne è nato un CD, un contenitore che documenta tutto il lavoro svolto, una guida per descrivere, informare, narrare l’esperienza vissuta. S.S. Peggy, come mai vista Museo Nori de’ Nobili al centro dell’attenzione della cultura nazionale in occasione della giornata europea dei Musei. Questo ritratto scattato da Paolo Barozzi, è il ritratto di Peggy Guggenheim. Da qualche giorno questa fotografia, su richiesta del prof. Bugatti, che dirige e ha progettato l’esperienza museale di Ripe, fa parte della raccolta del Museo Nori de Nobili di Ripe. A donarla al Museo Nori de’ Nobili è stato Paolo Barozzi, che è stato amico e collaboratore di Peggy Guggenheim. Su Peggy Barozzi, con la collaborazione di Ottavio Pinarello, ha pubblicato un libro di successo. Nell’incontro per la giornata dei Musei ha esplicitamente spiegato di aver voluto che la fotografia di Peggy Guggenheim fosse nella raccolta nel Museo Nori de’ Nobili, per sottolineare l’interesse della cultura italiana ed internazionale per il progetto di questo Museo dedicato ad una donna che per l’arte ha molto sofferto e le cui opere sarebbero state disperse se non ci fosse stato un impegno culturale, che ne ha impedito la diaspora. Paolo Barozzi è stato a Ripe per la giornata dei Musei 2014 e ha raccontato la storia della sua amicizia e collaborazione con una donna speciale entrata di forza nella storia dell’arte del ‘900. Peggy Guggenheim è la figlia di Benjamin Guggenheim, morto nell’affondamento del Titanic. Suo zio era il proprietario dell’ormai mitico Guggenheim Museum di New York. La famiglia Guggenheim aveva costruito la sua fortuna nell'industria di estrazione dell'argento, del rame e del ferro, mentre la famiglia della madre di Peggy, i Seligman, erano banchieri americani. Appena ventenne Peggy comincia a lavorare in una libreria di New York, la Sunswise Turn e frequenta ambienti artistici dove conosce molti intellettuali, tra cui Laurence Vail, pittore dadaista. Con lui, a Parigi, frequenta artisti di avanguardia, tra cui Man Ray, per cui poserà, e Marcel Duchamp. Dopo il divorzio da Vail, nel gennaio del 1938, a Londra con Jean Cocteau inaugura la galleria Guggenheim Jeune: dove nasce la prima di una lunga serie di collezioni, che la renderanno negli anni la più importante sostenitrice dell'avanguardia europea. Un corso per cantanti lirici Anche in considerazione del risveglio di interesse per l’0pera lirica, come dimostra la vivace polemica suscitata dalla decisione del Sindaco di Ancona di delegare a Jesi l’organizzazione della stagione del teatro Le Muse, l’Associazione Culturale La Fenice, non nuova a queste iniziative, organizza un Corso ad alto livello per cantanti lirici. Il Corso avrà luogo presso l’Auditorium San Rocco nei giorni 27 e 28 maggio, con il patrocinio del Comune, sarà tenuto dal Maestro Angelo Gabrielli ed avrà come tema: "Interpretazione vocale ed approfondimento musicale tecnico pratico sulla corretta respirazione del cantante lirico”. “Dopo oltre trenta anni – ha dichiarato il Maestro Gabrielli - passati nei teatri di tutto il mondo ad ascoltare e proporre cantanti come direttore artistico di Stage Door (agenzia che ha rappresentato Luciano Pavarotti, Mirella Freni, Raina Kabaivanska, Lucia Valentini Terrani,Nicola Ghiaurov, per citare i più conosciuti) e nel contempo veder crescere e scomparire artisticamente giovani di talento, ho deciso di occuparmi personalmente della formazione e della crescita delle giovani generazioni di cantanti, fornendo loro gli elementi basilari della respirazione più idonea a un canto che non distruggesse prematuramente l’apparato fonatorio (in primis le corde vocali uniche e insostituibili che ogni cantante si trova in dote da madre natura) e a una corretta scelta del repertorio più adatto ad ogni voce, con consigli anche in merito all’interpretazione. In questo ultimo contesto ho deciso di avvalermi di pianisti di grande esperienza e con una lunga e importante frequentazione dei teatri d’opera in qualità di pianisti di sala. Senigallia dopo Pesaro (dove ho potuto avere a disposizione il Teatro Rossini per diverse audizioni) mi sembra la sede più idonea per proseguire un’attività che sulla costiera marchigiana aveva bisogno di essere promossa per far crescere i talenti locali in una sede prestigiosa che per tanti anni ha ospitato una importante competizione pianistica”. Accompagnerà i cantanti la pianista Mirca Rosciani conosciuta a Senigallia perché direttore artistico dell’ Ensemble Opera Petite che ha presentato proprio a San Rocco l’opera Don Pasquale di Donizetti in una delle Stagioni Musicali dell’Associazione La Fenice. Parteciperanno al Corso cantanti di varie regioni che saranno alloggiati presso l’Albergo Bice e Hotel Cristallo. Al Corso sarà consentito, nei limiti del possibile, l’ingresso del pubblico. L’Associazione annuncia che in previsione dell’uscita del terzo volume di autori dialettali farà dono al Comune di alcune sue pubblicazioni sempre nel campo dialettale. Associazione 'La Fenice' Rassegna di storia contemporanea Apre i battenti mercoledì 28 maggio, alle ore 17.00, la decima edizione della Rassegna di Storia Contemporanea che, promossa dal Centro Cooperativo Mazziniano in collaborazione con il Comune di Senigallia e l’Associazione di Storia Contemporanea, si terrà in due distinte location. Il 28 maggio e il 4 giugno (alle ore 21.15) sarà la Sala “Chiostergi” del Centro Mazziniano a ospitare la presentazione dei primi due libri: Ottocento romantico e generi. Dominazione, complicità, abusi, molestie di Fiorenza Taricone (Aracne, 2013) aprirà appunto la manifestazione mercoledì 28 alle 17.00 e verrà presentato da Silvia Serini (ASC); seguirà, dopo cena, mercoledì 4 giugno la presentazione del libro La massoneria italiana da Giolitti a Mussolini. Il gran maestro Domizio Torrigiani a cura di Fulvio Conti (Viella, 2014), di cui parlerà Lidia Pupilli (ASC). Infine mercoledì 11 giugno, alle ore 21.15, presso l’Auditorium S. Rocco si terrà la presentazione del libro Il corpo di Diotima. La passione filosofica e la libertà femminile di Patrizia Caporossi (Quodlibet, 20112 che sarà presentato da Alessia Pongetti (ASC). Il curatore della rassegna, prof. Marco Severini (Università di Macerata), ricorda che questa decima edizione della Rassegna va a intercalarsi con le iniziative, promosse dall’Associazione di Storia Contemporanea, per ricordare il centenario della Settimana rossa, il moto di agitazioni e scioperi che mise a soqquadro per alcuni giorni (7-14 giugno 1914) l’Italia liberale. Tre le iniziative programmate: una serata, sabato 7 giugno all’Auditorium S. Rocco ore 21.30, di canti della tradizione popolare e sovversiva eseguiti dall’Associazione musicale “Non Canto per Cantare”; la presentazione, sempre all’Auditorium S. Rocco ore 21.30 ma domenica 8 giugno, di due libri freschi di stampa sulla Settimana rossa; infine la Cena rossa, basata sui piatti della tradizione enogastronomica sovversiva, che si terrà, a prezzo modico, lunedì 9 giugno presso il Ristorante “Pomodoro” (Lung.re Da Vinci, 69 – Senigallia, presso l’Hotel Diana). Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere al n. 347-7718466 oppure alla mail [email protected] . Tutte le iniziative sono finalizzate a raccogliere fondi per gli alluvvionati della nostra città. #ilovesenigallia E' partito #ilovesenigallia il primo blogtour dal 23 al 25 maggio, a Senigallia, con sette tra i più seguiti blogger italiani, delle vere e proprie personalità in fatto di blog di viaggi. Con il blogtour, organizzato dal Social Media Team Marche-Fondazione Marche Multimedia con Travel Blogger Net, entrano nel vivo le azioni di promozione turistica promosse dalla Regione Marche in collaborazione con il Comune di Senigallia per l'avvio e la promozione della stagione turistica. Un fine settimana dunque ricco di sorprese e meraviglie tutte da seguire sui social all'hashtag #ilovesenigallia, uno slogan che è anche un vero e proprio progetto di promozione turistica dove confluiranno anche tutte le altre iniziative future. Il secondo, che si svolgerà dal 6 all’8 giugno, vedrà la partecipazione di cinque tra i principali blogger europei: due tedeschi, un olandese, un finlandese e un inglese. Il materiale raccolto dall'esperienza dei blogger a Senigallia verrà utilizzato e pubblicato sui più importanti blog. la voce misena spettacolo 29 maggio 2014 Corinaldo - Disegni di vetro Mostra di vetri soffiati realizzati da maestri veneziani ispirandosi ai disegni dei ragazzi, promossa da Association Internationale pour l'Histoire du Verre Comitato Nazionale Italiano con la collaborazione di Comune di Corinaldo, Istituto Comprensivo di Corinaldo, Fondazione Musei Civici di Venezia, Banca di Credito Cooperativo di Corinaldo. Civica Raccolta d'Arte "Claudio Ridolfi", centro storico di Corinaldo (Largo XVII settembre 1860, n. 1/2). Aperta tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 19, fino al 2 giugno. Morro d'Alba - Cantamaggio Torna a Morro d'Alba, sabato 31 maggio, il 'Cantamaggio'. II canto rituale di questua del Cantamaggio celebra l’avvento della primavera, della nuova stagione agricola che si apre ed affonda le sue radici nei riti pagani di fertilità, di augurio e di benessere per la comunità ed i singoli. Viene cantato da gruppi di cantori “maggianti”, la notte tra il trenta aprile ed il primo maggio, casa per casa, nella classica formazione di tre elementi: organetto, triangolo, cembalo e voci maschili. L'intera cittadinanza sarà coinvolta nella bella tradizione. Vaccarile di Ostra - Sagra del coniglio Buona cucina, tanta musica, spettacoli avvincenti, rispetto della tradizione. Sono questi i capisaldi della Sagra del Coniglio in Porchetta di Vaccarile, la nota kermesse di inizio giugno che negli anni ha saputo catturare e soddisfare migliaia e migliaia di visitatori. E poi: folclore, storia, natura. E ancora: amore per il proprio borgo, autentica passione per il volontariato, spirito di accoglienza di una comunità fiera ed orgogliosa delle proprie origini. Il tutto avverrà nei giorni 6 – 7 – 8 giugno 2014. Oltre duemila studenti faranno festa sabato 31 maggio Cinema multisala GABBIANO Marcia per la pace www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375 Si svolgerà il mattino di sabato 31 maggio e vedrà la partecipazione di tantissimi giovani, bambini e bambine, ragazzi e ragazze di tante scuole di ogni ordine e grado della città e dell’intera regione. E’ la Marcia per la pace di Senigallia, una nuova iniziativa (tradizionale e storica è quella dell'Azione cattolica di Senigallia) per riscoprire il senso, il gusto e l’importanza della pace. Una Marcia per dire che “la pace non è solo un sogno”, che è “vivere bene insieme” e che dunque “la pace comincia dalle nostre città”. Una Marcia che, a poche settimane dalla tragedia dell’alluvione che si è abbattuta su Senigallia, vuole essere un gesto di solidarietà e vicinanza alle persone colpite e vuole ringraziare tutti i giovani, gli “angeli del fango” che, insieme alle Istituzioni, si sono dati da fare per non lasciare nessuno da solo contribuendo in modo determinante a rimettere in piedi la città che ora si presenta pronta ad accogliere nel migliore dei modi i turisti. Una Marcia per dire che “la solidarietà cambia le cose” ma anche che dobbiamo “fare pace con la natura”, che dobbiamo smettere di violentarla, che dobbiamo prenderci cura del territorio e del mondo in cui viviamo. Lo stesso mondo in cui crescono le guerre e le disuguaglianze e che ha sempre più bisogno di costruttori di pace. “Una catena di impegno per la pace unisca tutti gli uomini e le donne di buona volontà!” aveva detto Papa Francesco lo scorso 1 settembre. “Il grido della pace si levi alto perché giunga al cuore di tutti e tutti depongano le armi e si lascino guidare dall’anelito di pace”.Le scuole di Senigallia, coordinate dall’Istituto Tecnico Corinaldesi, non hanno ignorato questo invito e lo hanno fatto proprio coniugando il dire con il fare, l’educazione con l’azione, lo studio con l’impegno. All’appello delle scuole hanno risposto prontamente il Comune di Senigallia e l’Assemblea Legislativa delle Marche, da lungo tempo impegnate per la promozione della cultura della pace, e l’Ufficio Scolastico Regionale della Marche. Senigallia si unisce così alle tante città italiane che si stanno preparando alla prossima Marcia Perugia-Assisi in programma il prossimo 19 ottobre, a 100 anni dallo scoppio della prima guerra mondiale. La Marcia, alla quale è prevista la partecipazione di almeno 2.000 studenti, partirà sabato 31 maggio alle ore 9.00 dal Campus scolastico di via D’Aquino e si concluderà alle 11.30 nel Piazzale della Libertà proprio di fronte alla Rotonda a Mare. Torna a Monte San Vito "Podere Santa Lucia" La musica in cantina Passione per il vino e piacere per la musica. Torna, per il secondo anno consecutivo, “Podere Santa Luciaper la musica”, concerto di musica da camera in “cantina”, organizzato e promosso dal Podere Santa Lucia in collaborazione con la Fondazione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro. Protagonista dell’evento, in programma domenica 8 giugno, alle ore 18, il “Duo Federiciano”, composto da Angela Trematore, al pianoforte, e da Ferdinando Trematore, al violino, fratelli, 43 anni in due, di Torre Maggiore, in provincia di Foggia. A loro, che hanno iniziato a suonare all’età di cinque anni, la borsa di studio 2014. “Un riconoscimento importante per il nostro lavoro e un aiuto concreto per proseguire gli studi”, commenta la giovane. “In famiglia abbiamo due grandi passioni, il vino, la cantina è alla terza generazione, e la musica, che da sempre circola fra queste mura – dice Stefano Balducci, uno dei titolari del Podere Santa Lucia -. Il primo è diventato il nostro lavoro; la seconda, un hobby da cui non sappiamo separarci. Io suono la tromba, mia sorella Francesca e mio padre il pianoforte, mio cugino Giovanni Cacciani, che è anche mio socio, la batteria. Da qui la voglia di aiutare i giovani talenti nella loro carriera. E' con questo spirito che abbiamo deciso di dare vita ad una borsa di studio. Lo stesso spirito con cui abbiamo costruito, giorno dopo giorno, la nostra cantina, con la volontà di portare avanti le nostre passioni e consolidare le nostre radici". Nasce così, due anni fa, la collaborazione con la Fondazione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro, fondata nel 1838, una delle realtà più importanti in Italia, e non solo, per la formazione e per il perfezionamento di musicisti, italiani e stranieri. Da qui l’istituzione, da parte dell’azienda, di una borsa di studio masterclass di 1200 euro, andata nel 2013, ad un “quartetto d’archi” formato da quattro giovani di Lubiana. “Ci siamo resi conto che c’è bisogno di incentivare la cultura e la diffusione della musica classica tra i ragazzi. Inoltre, per quelli che scelgono di studiarla molte sono le difficoltà, anche economiche, che rendono questo percorso e questo sogno più difficile da percorrere e realizzare”, spiega Balducci. Il concerto “Podere Santa Lucia-per la musica”, che inizia alle 18, si tiene nella cantina dell’azienda vinicola. Il Duo Federiciano esegue brani di Schubert, Brahms, Smetana, Wieniawski. A Seguire una degustazione. Costo della serata, 10 euro. Per info: 071.7489179; [email protected] Carla Troiani 13 da giovedì 29 maggio Le meraviglie Un di Alice Rohrwacher. Con Maria Alexandra Lungu, Sam Louwyck, Alba Rohrwacher, Sabine Timoteo, Agnese Graziani. 111' - Italia 2014. Gelsomina è un'adolescente introversa che vive nella campagna umbra con i genitori e le sorelline. Primogenita tutelare e solerte nelle faccende familiari, Gelsomina è inquieta e vorrebbe andare via, scoprire il mondo che comincia dopo il suo casale. A trattenerla è un padre esclusivo e operaio, alla maniera delle sue api, che guarda a lei ancora come a una bambina. La loro routine, scandita dalle stagioni e dall'impollinazione delle api mellifere, è interrotta dalla presenza di una troupe televisiva e dall'arrivo di Martin, un ragazzino con precedenti penali che deve seguire un programma di reinserimento. L'esoticità di una conduttrice tv e di un adolescente senza parole impatteranno la vita di Gelsomina e della sua famiglia, promettendo ciascuno a suo modo 'meraviglie'. L'estate intanto sta finendo e una nuova stagione è alle porte. Truffaut diceva che "l'adolescenza lascia un buon ricordo solo agli adulti che hanno una pessima memoria" ma quella di Gelsomina sembra essere una stagione felice, condivisa con la natura e una famiglia anarchica che parla italiano, tedesco e francese. Figlia di Wolfgang e di Angelica, la giovane protagonista di Alice Rohrwacher, conferma il coinvolgimento della regista per quell'età delicata di cui coglie ancora una volta la gravità rispetto alla futilità della vita adulta. Perché l'adolescenza porta con sé la scoperta dell'ingiustizia, dell'impunità dell'adulto, a cui tutto è permesso, anche un cammello in giardino. The german doctor Un film di Lucía Puenzo. Con Alex Brendemühl, Natalia Oreiro, Diego Peretti, Elena Roger, Guillermo Pfening - Argentina, Francia, Spagna, Germania 2013 Un uomo misterioso si aggira per l'Argentina degli anni Sessanta. Parla tedesco e si interessa in modo particolare ad una ragazzina bionda con gli occhi azzurri e alle sue difficoltà a crescere in statura. Pur essendo un medico si offre come veterinario e disegna su un quaderno animali (ma anche esseri umani) dettagliandone misure e proporzioni. Quell'uomo è il dottor Josef Mengele, fuggito in Argentina e inseguito dagli uomini del Mossad, che lo pedinano da anni senza riuscire ad acciuffarlo, perché Mengele è maestro nell'infiltrare le piccole comunità dove si nasconde, spesso con il sostegno di espatriati dalla Germania nazista ancora devoti al Fuhrer. The German Doctor - Wakolda, che ha partecipato al festival di Cannes 2013 nella sezione Un certain regard, ripercorre una delle tappe della fuga di Mengele. Il dottore avvicina una famiglia che ha legami con la scuola tedesca locale: la madre è vistosamente incinta; il padre, di origini italiane, costruisce bambole che sono pezzi unici; la figlia è la ragazzina bionda di cui sopra, troppo minuta per la sua età e desiderosa di crescere più in fretta. L'opera di seduzione di Mengele riguarderà tutti i componenti del nucleo familiare facendo leva sul desiderio di "migliorare" la specie attraverso la ricerca genetica. The German Doctor - Wakolda è un horror senza babau, perché anche il protagonista rivela sempre e solo la sua faccia più "normale": ma è proprio questo a renderlo agghiacciante. "I treni della felicità" Venerdì 30 maggio 2014 – ore 21.00, presso lo spazio autogestito Arvultùra di Senigallia, nel 70° anniversario della Liberazione della Città di Senigallia, ci sarà la presentazione del libro “I treni della felicità” di Giovanni Rinaldi Giovanni Rinaldi, tessendo sottili fili di memorie sparse, anni fa – insieme al regista Alessandro Piva – si è messo in cerca dei bambini che erano saliti su quelli che vennero chiamati «I treni della felicità». Si trattava di una straordinaria rete di solidarietà sostenuta dalla neonata Udi (Unione donne italiane) e dal Pci che, a partire dal secondo dopoguerra, affidò per mesi (talvolta anni) oltre 70.000 figli del Sud vittime delle conseguenze belliche, di rivolte operaie e contadine sedate col sangue, di calamità naturali, a famiglie del Centro Italia. Scritto in presa diretta, il libro ricostruisce le storie di alcuni di quei bambini che su malandati vagoni ferroviari arrivarono in un’altra Italia. Soprattutto di quelli rimasti a vivere nelle famiglie che li avevano adottati, scovati dall’autore nel corso dei suoi viaggi ad Ancona, Follonica, Ravenna, Lugo di Romagna. Sono Severino, Dante, Zazà, che oggi parlano ricordando i fanciulli che furono in un Paese più povero e semplice, dove mangiare un gelato o un piatto di pasta erano cose che potevano emozionare. Ma è anche la storia delle «due Italie» e di un Sud ancora socialmente arretratissimo. Fu proprio questo che spinse alcuni di quei bambini a fare una scelta drammatica: lasciare la propria terra e la propria famiglia, restare dove il destino e quei treni li avevano portati, sognando una vita migliore. Saranno presenti, oltre l’autore, familiari marchigiani dei protagonisti di alcune vicende narrate nel libro. 14 sport la voce misena 29 maggio 2014 sport Saltarelli sul podio Volley Corinaldo ai playoff Pallanuto torna in serie C Per gli appassionati di moto è tempo di gare, rombi potenti come quello della italica Ducati superbike di Simone Saltarelli. Per il forte pilota senigalliese la stagione è iniziata l'11 maggio scorso a Vallelunga con un bel podio; giunto secondo nella categoria 1000 open, dietro a Perotti, Simone ha commentato. "In questa prima gara Perotti ha avuto vita facile, ma nella prossima non si ripeterà l'occasione per lui... Ho sofferto molto per tutto il week-end perché condizionato da vari problemi in prova dovuti al fatto che non abbiamo potuto fare i necessari chilometri nei test precampionato. Per fortuna che sabato sera abbiamo trovato il problema e così in gara abbiamo lottato con la ferma intenzione di salire sul podio". Dopo aver conquistato il primo posto nel girone B (anche questo per il secondo anno consecutivo), l'Avis Pallavolo Corinaldo dei coach Badioli e Gabbianelli conquista la finale promozione. Nel mezzo una semifinale giocata e vinta alla perfezione contro un Pianello Vallesina (secondo nel girone A) mai pericoloso (3-0 i risultati di entrambe le gare). Ora una finale a tre. La Polisportiva Ostra, piazzatasi al secondo posto nello stesso girone del Corinaldo, è uscita vittoriosa dalla semifinale contro l'Offagna (prima del girone C): vittoria per 3-0 in casa ostrense, sconfitta per 3-1 in trasferta, ma era il fattore set a contare. La Polisportiva Ostra sarà la prima sfidante mercoledì 28 maggio ore 20 a Osimo. Si è chiuso sabato 24 maggio il primo storico campionato di serie B nazionale di pallanuoto dell’Adriakos Senigallia, costretta subito a tornare in serie C. La formazione senigalliese infatti ha terminato all’ultimo posto il Girone 2, dovendo abbandonare la cadetteria. Una retrocessione già matematica da qualche tempo e giunta al termine di un torneo sofferto e costantemente condotto in ultima posizione. Due vittorie consecutive nel girone di ritorno avevano riacceso le speranze di evitare almeno l’ultima piazza e la conseguente retrocessione diretta, ma non c’è stato nulla da fare. C'è comunque da registrare l'intenso lavoro dei giocatori, dell'allenatore e della società tutta. Ora è tempo di ripartire. Ringraziamento ufficiale della società sportiva 'Pallacanestro Senigallia' Il palasport riprende vita Anche il Palapanzini è stato allagato. Tante le iniziative di aiuto. L’A.S.D. Pallacanestro Senigallia, intende ringraziare, tutte le persone che in qualche modo stanno aiutando la nostra Società e la Città di Senigallia in questi momenti di difficoltà causati dall’alluvione del 3 maggio scorso. Siamo a testimoniare ancora una volta la nostra gratitudine a quanti, singolarmente o in gruppo, hanno compiuto un nobile gesto di solidarietà, dimostrando che si possono tranquillamente superare campanilismi e rivalità nate nel tempo. Abbiamo potuto verificare giorno dopo giorno, la vicinanza e l’affetto di tante persone che non hanno esitato a mettere a disposizione la loro persona per aiuta- re ad uscire da un dramma centinaia di famiglie e aziende. Nel nostro specifico caso, i ragazzi del settore giovanile e loro familiari, gli ex atleti del passato, si sono resi disponibili a qualsiasi forma di sostegno morale e pratico, in particolare nei momenti successivi al disastro hanno collaborato per cercare di salvare il possibile nelle nostre palestre e per renderle funzionali il prima possibile. Ringraziamenti speciali vanno anche all’Aurora Basket Jesi ed al suo Amm. re Delegato Altero Lardinelli, che ha messo a disposizione il suo palasport per portare a termine la stagione della Goldengas nel campionato di serie DNB, dove si sono svolti gli allenamenti e la partita dei Play Off. Nobile anche il gesto del Porto Sant’Elpidio Basket, che ha promosso una raccolta fondi che ha destinato alla Caritas Diocesana di Senigallia. La bella struttura delle Saline ancora chiusa per lavori La piscina alluvionata Anche la Piscina Saline, fiore all’occhiello della cittadella sportiva del quartiere, è stata colpita dall'alluvione dello scorso 3 maggio. Inaugurato nel 2005 dall’ex campione del mondo di nuoto Filippo Magnini, l’impianto, di proprietà comunale, è gestito dall’Uisp. Pure qui l’esondazione ha colpito, ma come altrove l’immediato grande impegno di tanti ha limitato, in parte, i danni. Con buona volontà, stivali e scope, gli atleti, i loro genitori ed amici, si sono trasformati in volontari, e il piano vasca e gli spogliatoi sono stati ripuliti dal fango in appena una settimana. I danni però ci sono ancora: sia economici, con cifre che potrebbero essere attorno ai 250.000 euro, che lavorativi. Al momento sono infatti costretti a rimanere a casa – non pagati – gli istruttori e gli operatori (di Uisp o di altre associazioni sportive) in possesso di contratti di lavoro di tipo sportivo: una sorta di ingaggio a chiamata che, al momento, visto che la piscina è chiusa, ovviamente non può arrivare. Si parla di una ventina di persone, considerando le varie società sportive coinvolte. Per quanto riguarda le strutture interne, le conseguenze maggiori si trovano al piano sotterraneo dove ci sono gli impianti (pompe, condutture, ecc), di cui i tecnici dovranno ripristinare la piena funzionalità. Per questo la piscina rimarrà inutilizzabile ancora per diverse settimane – difficile quantificare il numero preciso – prima di tornare pienamente funzionante. E chissà che non possa essere Filippo Magnini a sancire la riapertura della struttura, in una sorta di nuova inaugurazione che renderebbe onore al grande lavoro dei volontari, che tanto hanno già fatto per restituire a Senigallia la sua piscina. Andrea Pongetti Foto: Senigallia Notizie Solidarietà anche dalle società di Jesi, Falconara, Ancona e Fano che hanno offerto la propria disponibilità a far proseguire l’attività della nostra società. Non può mancare un sentito ringraziamento alla società del Presidente Filippo Venturi, il Basket Marotta, che ha permesso alle squadre del settore giovanile di continuare la propria attività se pur in maniera ridotta. Non da meno le società Basket Brescia Leonessa e Azzurro Napoli Basket, che hanno inviato materiale per l’asta di beneficenza della Caritas. Certi che molti hanno contribuito anche in forma anonima, terminiamo, ringraziando ancora una volta tutti per la solidarietà dimostrata. Pallacanestro Senigallia Ciclismo Giovani ciclisti crescono Le due ruote formative continuano a girare con coerente briIlantezza.Il pianeta giovanissimi è forte di buona salute, buon senso, entusiasmo, impegno formativo. Lo testimonia in primis il G.C. Osimo Stazione - For, che si aggiudica la prova di Montegranaro e mantiene il comando del Polittico Giovanile. Continua così a festeggiare (ed educare) il presidente Severino Antonella insieme ai propri ragazzi dai 7 ai 12 anni ed ai tecnici Rodolfo Graciotti e Gaetano Petta. Il Trofeo “La Croce” montegranarese interpreta al meglio la formula dell’abilità sui pedali ed è allestito dal Cycling Project Mgn di Sauro D’Ambrosio e “Coppi” Attilio Francavilla, con il supporto della Federciclismo regionale (rappresentata dal responsabile di settore Fabrizio Simoni nonché dai dirigenti Massimo Romanelli e Marco Lelli ). Gli osimani primeggiano nel torneo a punti, anticipando i locali calzaturieri ed i sambenedettesi del Pedale Ross blù – Picenum. Il rodeo della partecipazione premia i portoelpidiensi dell’O.P. Bike. La classifica del Polittico Giovanile (gestita dalla scuderia Mountain Bike del presidente Sauro Mazzante) non cambia padrone, alla vigilia della tappa di Pedaso, che si disputerà sabato 15 giugno. Dello sport educativo si parlerà in ‘C come Ciclismo’ su Tvrs: lunedì (20,10 – canale 111) e martedì (alle 21 – canale 11). ìClassifica Polittico Giovanile: 1. G.C.Osimo Stazione – For p.18; 2.Scuola Ciclismo San Filippo – Porto S.Elpidio p.14; 3.Cycling Project Mgn – Montegranaro p.13; 4.O.P. Bike Porto S. Elpidio p.m. Alma Juventus Fano p.10; 6.Amici Bici Junior – Pescara p.9; 7.S.C. PotentiaRinascita p.8; 8. V.C. Mosciano p.7; 9.Superbike Team – Castelfidardo p.m. A.C. Recanati p.6; 11.Team Cingolani _ Pianello di Ostra p.5; 12.Rapagnanese - Matricardi logistica trasporti p.2; 13.La Montagnola – Porto S.Elpidio p.m. Pedale Chiaravallese p.1. Umberto Martinelli penultima la voce misena 29 maggio 2014 asteriski 1 *** * Il Papa, lo 'strano' diplomatico Non basta dire. Bisogna testimoniare! Ecco il Si- 150mila euro sembrano pochini… ma intanto sernodo messo in pratica! vono per comperare scarpe e calzini a chi ha perso anche le mutande. Possibile che non si possano *L'Italia galleggia trovare fondi migliorativi? E Renzi che ha straL’Italia galleggia su un mare di petrolio e di gas. vinto, si ricorderà di mantenere le promesse per E’ un dato certo. Ma le trivellazioni sono proibite Senigallia? dagli ambientalisti. Intanto la Croazia estrarrà petrolio e gas dal “mare nostrum Adriatico” e noi, * Caritas... vicendevole * Alluvionati, porte aperte! grazie agli ambientalisti, compreremo dalla Cro- Ci dicono alcuni benefattori e volontari che gli Dice il Papa: "porte aperte”. Già. Si potrebbero azia il petrolio e il gas, come comperiamo dalle “ospiti” della Caritas potrebbero col-lavorare, aprire le porte delle case parrocchiali vuote, come centrali nucleari francesi e slovene l’energia elet- invece solo di guardare. Già. La prima caritas è quella del Cesano, del Filetto, di San Silvestro, del trica…Che teste questi ambientalisti! responsabilizzare; cioè col-lavorare. Vallone, di Castelcolonna, dell’oratorio di Monterado…senza guardare a quelle dell’Arceviese. * Soldi dalla Regione a cura di G. Cionchi Sulla visita del Papa in Palestina, rimandiamo alle pagine del nostro settimanale. Qui ci preme indicare l’invito del Papa rivolto ai capi degli ebrei e dei palestinesi a ritrovarsi in Vaticano: “offro casa mia, summit di pace” . E’ una vera rivoluzione diplomatica mondiale! 1 giugno 2014 Ascensione del Signore Gesù Sempre con noi Parola di Dio At 1,1-11 Salmo 46 Ef 1,17-23 Mt 28,16-20 Gesù sale al cielo e lascia un mandato: vivere il suo Vangelo Una strana festa, quella dell'Ascensione, ammettiamolo. Come i discepoli, anche noi avremmo optato per un'altra soluzione: perché non immaginare uno staterello governato da Gesù in cui rifugiarsi da questo mondo infausto e rissoso? Insomma, questa storia di Gesù che se ne va a me proprio non va giù. E invece. Nei vangeli la resurrezione, l'Ascensione e la Pentecoste compongono uno stesso quadro, un identico evento. Gesù, risorgendo, è già presso il Padre e dona lo Spirito. Gesù, che siede alla destra del Padre, non è più vincolato dal tempo e dallo spazio e può dire con verità: io sono con voi per sempre. Il racconto di Luca prende ampiamente spunto dall'ascensione di Elia, una pagina molto conosciuta in Israele e punto di riferimento anche per i neo-convertiti. Troviamo il racconto la parola a... arrivati in redazione E' morto padre Riccardo Sartini Lutto nella Comunità dei Frati Minori Cappuccini di Corinaldo: è deceduto nel convento di Macerata, all’età di anni 89, Padre Riccardo Sartini – Sacerdote Cappuccino – per molti anni Guardiano del Convento di San Giovanni Battista di Corinaldo. Il funerale è stato celebrato nella mattina del 26 maggio alle ore 10.00, presso la Chiesa del Convento di Macerata. La Salma è stata poi trasportata al camposanto di Ostra, alle ore 12.00, per l’estremo saluto e la tumulazione nella Edicola dei Frati Cappuccini. Al lutto, che ha colpito la comunità dei Cappuccini di Corinaldo, si associano il parroco don Giuseppe Bartera, i sacerdoti don Francesco, don Fabrizio, le suore Gigliola e Miriam, il Sindaco di Corinaldo Matteo Principi, l’Amministrazione comunale e la popolazione corinaldese. Ilario Taus [email protected] www.vocemisena.it P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia Tel. 071 64578 Fax: 071 7914132 Settimanale della Diocesi di Senigallia Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi Caporedattore: Laura Mandolini. Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Anna Gobbetti, Simone Mandolini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe Nicoli, Leonardo Pasqualini,Federica Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli. Tecnici: Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini. Segretaria: Anna Maria Barrali Stampa: Rotopress - Loreto. 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Il cuore del racconto non è, quindi, la descrizione di un prodigio, ma la descrizione di una consegna: come Eliseo riceve lo spirito della profezia da parte di Elia, così gli apostoli ricevono il mandato dell'annuncio da parte del Risorto. L'Ascensione segna l'inizio del tempo della Chiesa. Sono gli angeli a dare la chiave interpretativa dell'evento: non guardate il cielo, guardate in terra, guardate la concretezza dell'annuncio. I discepoli del risorto sono chiamati ad annunciarlo, finché egli Paolo Curtaz venga, a renderlo presente. La Chiesa, allora, diventa il luogo dell'incontro privilegiato col risorto, e assolve il suo compito solo quando rende presente il vangelo. Matteo ci dice come, diversamente da Luca, situa l'addio in Galilea, su di un monte. Monte che rappresenta il luogo dell'esperienza divina: solo chi l'ha incontrato può raccontarlo con credibilità. E in Galilea: il luogo della frontiera, del meticciato, del confine. La terra che per prima è caduta sotto l'invasore, gli assiri, allora, e che è sopravissuta fra vicissitudini e compromessi, ben lontani dal rigore richiesto dai puri di Gerusalemme! Ai tempi di Gesù dare del galileo ad una persona era un insulto! La Galilea, però, è anche il luogo dove tutto è iniziato, il luogo dell'incontro, dell'innamoramento: solo attingendo alle esperienze che ci hanno convertito possiamo annunciare con verità il Signore. E ci rassicura: non siamo soli, egli è con noi.. inbreve Per Senigallia La spiaggia è social “Sosteniamo Senigallia!” Ecco la parola d’ordine della quattordicesima edizione di “Sottosopra”, manifestazione organizzata dall’Anpis (Associazione Polisportive per l’Integrazione Sociale) nazionale e dal Csi (Centro Spotivo Italiano) marchigiano, con il patrocinio della presidenza del Consiglio regionale. Dal 9 al 15 giugno confluiranno nella cittadina rivierasca, colpita dall’alluvione delle scorse settimane, più di settecento persone provenienti da diverse Regioni italiane per partecipare alle numerose iniziative in programma, che avranno come temi centrali turismo, sport e cultura. “Sosteniamo con convinzione – ha sottolineato il Presidente del Consiglio, Vittoriano Solazzi, nella conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa – tutte quelle progettualità che si pongono in modo opportuno a sostegno della comunità marchigiana. Nonostante le difficoltà del momento attuale, abbiamo la consapevolezza di poter fare affidamento su un motore insostituibile come quello dell’associazionismo marchigiano, che attraverso i suoi mille mondi va ad intervenire nell’ambito sociale, assistenziale, culturale e sportivo. E ci fa capire che dobbiamo fare sempre di più nei confronti di chi ha realmente bisogno”. Nel corso degli anni, infatti, la manifestazione ha assunto particolare rilevanza, testimoniando come si possano concretamente contrastare i processi di marginalizzazione delle fasce più deboli, dando vita a forme attive di cittadinanza e partecipazione alla vita sociale. Sono state moltissime le proposte arrivate dai giovani progettisti per il concorso di idee per l’allestimento di Demanio marittimo.KM-278, la maratona notturna dedicata all’architettura, al design e alle arti, la cui quarta edizione si svolgerà il 18 luglio 2014, come sempre al km 278 del litorale di Marzocca di Senigallia. Ideato e curato da Cristiana Colli e Pippo Ciorra, e promosso dall’Associazione Demanio marittimo.KM278 con la collaborazione del MAXXI, Museo delle Arti del XXI secolo, del Comune di Senigallia e con il supporto di un’ampia rete di imprese, istituzioni e associazioni culturali, il progetto prende il via ogni anno con un invito rivolto ai giovani talenti: riflettere sulla spiaggia, come limite del paesaggio urbano contemporaneo, territorio di incontro tra l’identità e l’eccellenza locale e l’orizzonte della creatività internazionale. Sotto la polvere Al via i lavori dei “I colori sotto la polvere”, VIII edizione, 2014. Si tratta di un’iniziativa che nasce dalla collaborazione tra Università di Bologna, Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, Comune di Senigallia, Volontariato e Scuole, destinata alla manutenzione e al monitoraggio dei Beni Archeologici della città, ma anche alla formazione di giovani operatori dei Beni Culturali. Anche quest’anno 50 ragazzi del Liceo Scientifico “A. Roiti” di Ferrara, capitanati dal prof. Giorgio Rizzoni, lavoreranno nell’area archeologica “La Fenice” e nel nuovo sito archeologico di Via Baroccio.