Vitavissuta - La voce Misena

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Vitavissuta - La voce Misena
Vitavissuta
a cura di Giancarlo Giuliani
Ascoltando papa Francesco parlare sulla piazza di Betlemme ed i suoi inviti alla pace
sentivo che c'era qualcosa di familiare e di strano in quel discorso. Poi ho realizzato: stava
parlando in italiano, come ha poi fatto in tutto il viaggio in Terrasanta: in paesi di lingua
araba ed ebraica, dove la lingua comune è l'inglese, di fronte all'attenzione del mondo,
il papa argentino continuava a parlare italiano, come quando è nella sua diocesi, Roma.
Il suo messaggio così universale, libero ed ascoltato da tutti, risuona in italiano. Quasi
sempre. L'italiano è diventato con lui la lingua dei suoi annunci al mondo. Straordinario.
Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 29 maggio 2014 - € 1.00
N. 20
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN - EDITORE: "Fondazione Gabbiano" Senigallia
Editoriale
Elezioni
Ha vinto Renzi, dicono tutti. Giudizi e attese sono concordi, ma
anche pieni di esclamativi e di
interrogativi. Gli italiani si sono
aggrappati ad un sogno fatto di
riformismo e moderazione che
piace a gran parte dell’elettorato,
incarnato in questo giovane politico con una famiglia normale e
con un pizzico di cattolicesimo
che non fa male.
I risultati delle elezioni europee
si prestano a molteplici letture e
valutazioni e molti sono coloro
che cercano di spiegare le ragioni
e le tendenze che stanno dietro a
questo esito. Quello che è certo è
che Renzi ha vinto con una tale
nettezza, ribadita dai risultati delle elezioni regionali e comunali,
da far arrossire i sondaggisti e da
far quasi dimenticare l’esercito
dei non votanti. Ha vinto col linguaggio e le scelte di un politico
che si è fatto liquidatore di facce
e miti della Seconda Repubblica.
Ha vinto su avversari che avevano portato all’estremo polemiche
e invettive anche personali. E
ha vinto senza andare mai al di
là della battuta tagliente e della
sferzata ironica.
Gli italiani hanno preferito la
volontà di riforma alla protesta,
hanno premiato la volontà costruttiva del giovane premier e il
suo dinamismo, la sua velocità
politica fatta forse più di promesse che di provvedimenti concreti,
ma pur sempre meglio del nulla minaccioso offerto da Beppe
Grillo.
Ora, tutto sembra diverso da prima, è tanto facile esaltarci, ma
i problemi seri sono ancora lì,
chissà quanto tempo ci vorrà per
togliere i fallimenti di questi ultimi 20 anni. Chi non ha ancora
un posto di lavoro o l'ha appena
perso o non riesce a trovarlo, dovrà mettere in campo tutte le sue
forze, perché Renzi, non ha la
bacchetta magica, non illudiamoci che lui risolverà i problemi di
tutti.
Intanto ha cominciato. Io mi auguro che il cambio di marcia sia
vero, utile, duraturo. Tanti di coloro che domenica sono andati a
votare hanno mostrato di crederci. Se venissero delusi, sarebbe
molto grave. Ma io non riesco,
non posso e soprattutto non voglio neanche pensare che possano
essere delusi. Sarebbe davvero
un guaio per tutti.
Gesualdo Purziani
Il bianco
e il rosso
Nelle settimane in cui
tanti bambini ricevono
la Prima Comunione
Sono oltre i bordi della cronaca, anzi
sono nella non cronaca. Non fanno notizia. In queste domeniche centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze stanno vivendo per la prima volta nelle loro comunità
parrocchiali il mistero più alto della fede
cristiana. Un mistero per il quale ancora
oggi nel mondo molti cristiani pagano
con la vita la loro fedeltà a quel Dio che
si è fatto uomo perché fedele all’uomo. I
loro abiti macchiati di sangue diventano
punti interrogativi anche sugli abiti candidi di tanti ragazzi e ragazze che in questo tempo entrano, con le loro famiglie,
nel mistero di un amore infinito.
Le domande più forti, in verità, sono rivolte agli adulti che troppo spesso non
riescono a dare a se stessi, e quindi a trasmettere ai giovani, il significato e il volto di una fede pensata e vissuta. Eppure,
un ateo seduto in fondo a una chiesa in
Francia guardava la lunga fila di uomini
e donne di ogni età e di ogni estrazione
sociale che andavano a ricevere l’Eucaristia. Si chiedeva, l’ateo pensante, quale
strano desiderio spingesse tante persone
verso quell’incontro con l’Invisibile. Era
incuriosito perché nella sua onestà intellettuale aveva compreso che non si trattava di una fila di stravaganti personaggi
in preda a illusioni oppure in fuga dalla
realtà. Ma oggi questi ragazzi e queste
ragazze che per la prima volta si accostano al sacerdote per lasciarsi coinvolgere
nel mistero e questi adulti che si mettono in coda per lo stesso motivo fanno
nascere domande? Fa nascere domande
nella nostra cultura e nella nostra società
l’incontro tra la libertà di Dio e la libertà
dell’uomo? Questi ragazzi e queste ra-
gazze dalle vesti bianche appartengono a
un rito antico e monotono, che comunque
è meglio conservare, oppure appartengono a un progetto di amore e di speranza
che senza di loro non potrà essere continuato? Qui la cronaca può fare ben poco
e, ligia alle sue regole, decide che l’unica
possibilità è di non registrare fatti che, pur
coinvolgendo milioni di persone, hanno il
difetto mediatico di essere senza urla, striscioni e megafoni. Non sa, la cronaca che
c’è uno “straordinario” che non ha bisogno di effetti speciali per essere tale.
Il contrario accade però per la comunione in casi particolari, con un’altrettanta
buona dose di strumentalizzazione del
pensiero di Papa Francesco. Ma la preoccupazione non viene dal nulla mediatico
sugli abiti bianchi di centinaia di migliaia
di ragazzi e ragazze. Preoccupa di più la
scarsa capacità di declinare le Prime Comunioni di queste domeniche di maggio
con la testimonianza dei martiri cristiani
che nel mondo anche oggi sono numerosi. Le vesti macchiate di sangue e le vesti
bianche non sono immagini distanti. Non
sono neppure immediatamente accostabili
ma non si trasmette la fede alla nuove generazioni se non le si aiutano a comprendere il significato di un martirio che in
Occidente non arriva alla privazione della
vita ma è la fierezza di dire la propria fede
nei luoghi quotidiani del lavoro, dello studio, della sofferenza, dell’impegno culturale, sociale e politico. I giovani non sono
insensibili a questo richiamo. Gli adulti,
però, non si affrettino a silenziarlo con il
loro realismo senz’anima. Se il colore della fede dei martiri tingerà le vesti bianche
dei ragazzi e delle ragazze di queste domeniche di maggio, la bellezza, che oggi
è ai suoi bordi, entrerà nella cronaca. Almeno in quella che avverte il compito di
raccontare non solo una parte della realtà.
Paolo Bustaffa
in questo numero
8 - 9 Francesco in Terra Santa
Parole che fanno la storia
7 Giornata delle comunicazioni
Domenica 1 giugno
10 Un salto ad Avacelli
Un castello tra tanto verde
2
attualità
la voce misena
29 maggio 2014
Il rinnovo dei sindaci e consiglieri comunali nei comuni di: Arcevia, Belvedere Ostrense,
Castelleone di Suasa, Monte San Vito, Montemarciano, Ostra, Serra de' Conti, Trecastelli,
Barbara e Monteporzio.
Sindaci e consiglieri
ARCEVIA
Andrea Bomprezzi, sindaco
Lista "Arcevia città aperta": 56,61% 1.531 voti
Lista "Arcevia per Arcevia": 43,38% 1.173 voti
Consiglio Comunale: Quajani Fiorenzo,
Cesaretti Matteo, Rosorani Simonetta,
Montalbini Marino, Giulioni Luca, Papi
Teo, Coppa Laura, Gambioli Graziano.
Consiglieri di Minoranza: Renzoni
Marco, Rossi Giancarlo, Gagliardi Alessio,
Palazzesi Stefania.
MONTEMARCIANO
Liana Serrani, sindaco
"Democrazia e solidarietà": 46,76% - 2.587 voti
Movimento 5 stelle: 13,77% - 762 voti
"Forza Montemarciano": 3,39% - 188 voti
Consiglio comunale: Battistini Stefano, Bianchella Claudio, Cerasa Mirco, Ciaccafava Angela,
Conti Marika, Gholamhazrat Hojat Leila, Giaccani
Giorgio, Pasquinelli Ilaria, Sartini Serena, Seta Lorenzo, Tittarelli Andrea. Consiglieri di minoranza: Becci Bernardo, Grilli Maurizio, Barigelletti Annalisa, Magnini Fileni
Michela, Gigli Gabriele.
MONTE SAN VITO
BARBARA
Sabrina Sartini, sindaco
Raniero Serrani, sindaco
Lista civica "Per Barbara: famiglia, progresso, paesanità": 51,53% - 470
Lista civica "Scegliere per il futuro": 48,46%
- 442 voti
Lista centrosinistra 45,3% - 1754 voti
Lista Insieme per Monte San Vito Medi Piero: 31,4% 1216 voti
Lista Amo il mio paese Cillo Thomas: 23,8% - 901 voti
Consiglio comunale: Biagetti Laura, Cingolani
Alberto, Chiù Massimo, Mondati Aldo, Panza
Milena - Giamila, Saturni Franco, Verri Tiziano.
Consiglieri di minoranza: Mariotti Francesco,
Verrè Veronica, Mattioli Nicolò.
Consiglio comunale: D'Angelo Claudio, Sbarbati Francesca, Bonucci Antonella, Marcellini Fabrizio, Bronzini Tatiana, Paggi Marica, Federici Francesco, Anselmi Mirco.
Consiglieri di minoranza: Cillo Thomas, Amici Luana,
Medi Piero, Piombetti Fabio.
BELVEDERE OSTRENSE
CASTELLEONE di SUASA
Carlo Manfredi, sindaco
Lista civica “Per Castelleone”: 52,59% - 587 voti
Lista civica "PAESE VERDE": 47,40%,59% - 529
voti
Consiglio Comunali: Persi Mauro, Brunetti Alberto, Lorenzetti Loretta, Bellagamba Franco, Mandolini
Enrico, Toderi Erminio, Tenti Melissa. Consiglieri di
minoranza: Guerra Domenico, Franceschetti Fabrizio,
Galli Valentina.
Riccardo Piccioni, sindaco
Lista civica: Belvedere protagonista
57,83% dei voti.
Lista civica: Insieme per cambiare 42,16%
Consiglio comunale: Luca Baldi, Bruno
Bocchini, Franco Morresi, Francesco D’Ambrosio, Maurizio Donninelli, Sara Ubertini,
Raffaella Perini. Consiglieri di minoranza:
Sauro Petrini, Claudio Raffaeli, Massimo
Montaruli.
Nella provincia di Pesaro - Urbino
OSTRA
Andrea Storoni, sindaco
MONTEPORZIO
Lista civica "Vivere Ostra": 51,58%
Lista civica "Progetto Ostra": 48,41%
Giovanni Breccia, sindaco
Consiglio comunale: Franceschini Abramo,
Rossetti Marusca, Mansanta Moris, Paolinelli Lucia, Avaltroni Emanuela, Digena
Giulia Domenica, Bergami Marco, Tisba
Giuseppe. Consiglieri di minoranza: Olivetti Massimo, Romagnoli Raimondo,
Marco Lanari, Fanesi Federica.
Lista civica "Il Comune per tutti": 52,55% - 812
voti
Lista Civica "Unione bene comune": 47,44 % 733
Consiglio comunale: Francesco Angeloni, Ilaria
Cattalani, Laura Eusepi, Sonja Mancini, Attilio Patrignani, Daniele Pucci, Rachele Ragnetti, Francesco Solfanelli, Giacomo Taddei,
Federico Zandri.
attualità
la voce misena
29 maggio 2014
TRECASTELLI
SERRA de' CONTI
Faustino Conigli, sindaco
Arduino Tassi, sindaco
Lista civica "Paese democratico": 49,58% - 1.066 voti
Lista civica "Serra democratica e indipendente": 34,46% - 741 voti
Lista Civitas: 13,95% - 300 voti
Lista Partito Comunista dei Lavoratori: 2,00% - 43 voti
Consiglio comunale: Stefania Valentini, Giovanna Fracascia, Marcello
Mancini, Elena Brugiaferri, Marco Silvi, Claudio Rotatori, Lorella Avaltroni,
Giacomo Quagliani. Consiglieri di
minoranza: Silvano Simonetti, Fabrizio Costantini, Emanuele Procaccini,
Emilio Zannotti.
Il primo dato, incontrovertibile
trattandosi dell'elezione del nuovo
Europarlamento, è che nell'emiciclo
di Strasburgo restano prevalenti le
forze pro-Europa. Nell'affannosa
ricerca di chiavi di lettura per i
risultati del voto del 22-25 maggio,
si sta trascurando che, presi nel loro
insieme, Popolari, Socialisti e democratici, Liberaldemocratici e Verdi
dovrebbero contare nella legislatura
2009-2014 su circa 520 eurodeputati rispetto ai 751 dell'Assemblea
comunitaria. Ovvero, le forze che in
questi anni hanno formato una maggioranza trasversale (talvolta male
assortita) nell'emiciclo, e alle quali
si deve il sostegno alla Commissione
e ai suoi tentativi di rispondere alla
crisi economica, ottengono circa il
70% dei suffragi. Sia i Popolari che,
in misura minore, i Socialdemocratici appaiono in calo, ma restano pur
sempre l'asse portante del Parlamento Ue. Un secondo elemento,
altrettanto evidente, è l'avanzata di
forze a vario titolo definite eurocritiche, che comprendono un ventaglio
di partiti con venature nazionaliste,
antieuropee, populiste. A Strasburgo potranno contare su una pattuglia di almeno 150 rappresentanti,
benché fra loro divisi sul modello
di Europa - o di non Europa - da
perseguire nei prossimi anni. Non
sarà facile, infatti, far convergere in
una medesima strategia i deputati
del Fronte nazionale francese, gli
indipendentisti britannici dell'Ukip,
gli esponenti italiani del Movimento
5 Stelle e quelli della Lega nord, i
greci di Tsipras (sinistra) e di Alba
Dorata (destra), i neofascisti ungheresi di Jobbik, gli "indignados"
spagnoli, i nazionalisti di varie sigle
eletti in Austria, Finlandia, Svezia,
Polonia, Bulgaria… Sostanzialmente il Parlamento europeo risulterà
più frastagliato; forse anche per tale
ragione non sarà semplice portare a
termine una delle nuove competenze
che spettano all'Assemblea, ossia
l'elezione del futuro presidente della
Commissione. Stando ai risultati, il
candidato del Partito popolare - prima forza a Strasburgo -, Jean-Claude Juncker, parte avvantaggiato per
la successione di José Manuel Barroso; ma non esiste alcun automatismo per questa nomina. Il Consiglio
dei capi di Stato e di governo si è
ritrovato il 27 maggio a Bruxelles
per una prima analisi delle elezioni;
quindi con il summit di fine giugno
avanzerà ufficialmente un nome per
la guida della Commissione, il quale
dovrà ottenere la maggioranza dei
voti degli europarlamenti: a questo
livello potrebbero però crearsi alleanze oggi difficilmente prevedibili.
Gianni Borsa - Bruxelles
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Lista civica Trecastelli Fare Comune: 49,88% 2.092 voti
Lista "Solidarietà Partecipazione": 32,28% 1.354 voti
Lista "Trecastelli ai cittadini": 17,83% - 748
voti
Consiglio comunale: Gregorini Francesca,
Casagrande Alessio, Baci Liana, Cecchettini
Gloria, Sebastianelli Marco, Pesaresi Luca, Pellegrini Alessandro, Marinelli Valentina. Consiglieri di minoranza: Fattori Giuseppa, Bellucci
Romolo, Montironi Gloria, Peverelli Nicola.
L'astensionismo, salito al 41%, manifesta una disaffezione preoccupante. Sulle spalle di
Renzi la responsabilità di governare un consenso inaspettato. A Grillo il peso di gestire
la prima sconfitta. Se le vecchie categorie (progressisti e conservatori) sembrano superate,
anche ai credenti spetta la responsabilità di riflettere sul rifiuto del voto
Voto europeo in Italia
Ha vinto il riformismo,
ha perso la rabbia
In Italia la rabbia non ha vinto. E la paura che la rabbia
vincesse ha giocato un ruolo decisivo. Ha vinto la domanda di riforme e di stabilità. Ha perso la tentazione di rovesciare il tavolo della democrazia rappresentativa. Ha vinto
l’astensionismo, cresciuto sino al 41%. Ha perso chi non
saputo rinnovarsi. Ha vinto chi ha presentato nuove idee e
nuove classi dirigenti. Ha vinto Renzi. Ha perso Grillo.
In Europa non hanno stravinto gli euroscettici. Non ha
subito una disfatta l’Europa dell’austerità. Due soli governi (Italia e Germania) hanno vinto. In molti Paesi questa
tornata è stata vissuta come una prova elettorale interna.
Governare l’Europa non sarà facile perché non si potrà
ignorare il malessere espresso dagli elettori e soprattutto
bisognerà adoperarsi per saldare potere e politica, pena
l’irrilevanza continentale.
Qui ci occuperemo più da vicino dell’Italia e di quanto è
accaduto nelle urne e nel Paese. Intanto va sottolineato che
nessun analista e/o sondaggista è stato in grado di prevedere lo sfondamento del Partito democratico a trazione Renzi. Questa circostanza, non secondaria, la dice lunga sulle
capacità previsionali delle nostre classi dirigenti. Tanto
da indurre lo stesso Renzi, nei giorni immediatamente
precedenti alle elezioni, a farsi particolarmente cauto e a
mettere in conto persino un arretramento.
Nessuna meraviglia, dunque, se i volti dei giovani leader del Pd, nella notte elettorale rivelassero gioia mista
a incredulità. Gli elettori italiani hanno scelto la ricetta
riformista di Renzi. Alla quale corrisponde anche una
sorta di antropologia politica che rigetta l’aggressione
dell’avversario come metodo di azione politica. Inoltre è
evidente che le parole d’ordine di Renzi hanno intercettato
anche un largo schieramento moderato e ora spetta a lui e
ai suoi giovani dirigenti di partito farne tesoro. Non siamo
in condizione di dare consigli, ma certamente possiamo
immaginare che incamminarsi sulla strada della giustizia
sociale e occuparsi di famiglia e lavoro siano impegni da
mantenere con risolutezza. Così come si possa e si debba
continuare l’ammodernamento istituzionale del sistema
Paese. Non farsi risucchiare nella palude del politicismo è
la responsabilità di chi ha vinto.
Chi ha perso, Grillo innanzitutto, deve chiedersi dove vuole portare il proprio elettorato. Un cittadino italiano su cinque resta portatore di una rabbia distruttiva. Quella rabbia
che risuona nelle parole dell’ex comico genovese e nelle
piazze del Movimento 5 Stelle. Aver perso in pochi mesi
ben 3 milioni di voti la dice lunga. Molti italiani, dinanzi
all’aggressione programmatica (talvolta persino volgare) e
alla mancanza di proposte di governabilità, hanno voltato
le spalle al Movimento. Per Grillo ora viene il peggio:
gestire una sconfitta inaspettata. Può provare ad accreditarsi come il secondo polo politico di domani, in assenza di
un centrodestra convincente, ma deve scegliere. Qualcuno
dirà, non senza ragione, che Grillo è già la nuova destra
italiana. Si vedrà…
Ora parliamo degli italiani. Troppi hanno scelto di restare
a casa. Il record dell’astensionismo che questa volta ha
premiato i riformisti e ha penalizzato gli arrabbiati, non
può lasciare tranquilli. Tutti hanno il compito di recuperare
spazio alla politica come gestione del bene comune. A chi
giustamente sottolinea la distanza tra potere reale e politica
dei partiti, con il progressivo sfarinamento della democrazia rappresentativa e della capacità decisionale, va risposto
con uno scatto in avanti. Tocca a tutte le forze politiche
italiane (vincitori e vinti) dimostrare che la politica può
tornare a incidere davvero sulla vita dei cittadini e delle
famiglie e che non ha abdicato ai suoi doveri nei confronti
della comunità. Certo, uno sforzo di semplificazione sarà
necessario. Crediamo che lo abbiano capito persino nelle
stanze di Bruxelles.
Intanto prendiamo atto che si sta aprendo una stagione
politica nuova, sia in Italia sia in Europa, nella quale le
vecchie categorie (progressisti e conservatori) saranno
forse inadeguate a descrivere la realtà. Sarà anche nostro
l’impegno di orientarci in questo nuovo paesaggio politico
abitato da una nuova fauna politica. Ma dinanzi a metà
Paese che non vota, nessuno può tirarsi indietro. E forse
anche per i credenti si impone una profonda riflessione.
Domenico Delle Foglie
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la voce misena
29 maggio 2014
notizie dal monc' in piazza
• Nello scenario
suggestivo e affascinante
delle
Grotte di Frasassi
hanno avuto inizio le riprese degli
spot per la nuova
campagna di promozione turistica delle Marche affidata al testimonial
Neri Marcorè. Otto luoghi per restituire un’immagine completa ed unitaria
dell’offerta turistica della nostra regione.
Lunedì mattina il primo ciak all’interno
delle Grotte, scenario accattivante per
Scuola
per consulenti
familiari
La Scuola Italiana Consulenti Familiari organizza a Senigallia, in Piazza Diaz
6, presso il Consultorio Familiare “Villa
Marzocchi”, un corso per Consulente familiare, una professione riconosciuta e regolamentata dalla Legge 14 gennaio 2013 n. 4.
Il corso avrà inizio a ottobre 2014. Le iscrizioni sono aperte fino al 15 giugno 2014.
Il Consulente Familiare è un esperto dell’ascolto e della relazione che con metodologie specifiche aiuta il singolo, la coppia o
il nucleo familiare a mobilitare le proprie
risorse interne per superare situazioni di
difficoltà. La Scuola Italiana Consulenti
Familiari (SICoF), fondata nel 1976: - è la
1a Scuola in Italia di formazione per Consulenti Familiari; - si distingue per la sua
specifica metodologia teorico-esperienziale; - è rivolta a operatori sociali, insegnanti, assistenti sociali, medici e a tutti coloro
che vogliono conoscere meglio se stessi e
migliorare le proprie dinamiche relazionali;
- ha un iter di formazione triennale: un
biennio per la formazione personale, più
un terzo anno focalizzato all’acquisizione
di tecniche e metodologie proprie della
consulenza familiare; - richiede per l’accesso un diploma quinquennale di scuola
di secondo grado; - i docenti della Scuola
sono professionisti della consulenza con
competenze socio-educative ed esperienza
nella conduzione di gruppi. Per le iscrizioni e informazioni rivolgersi al Consultorio Familiare “Villa Marzocchi” piazza
Diaz, 6 Senigallia, nei seguenti orari: dal
lunedì al venerdì, dalle ore 16 alle 19. Tel.
071.64860 – 340/7456518 [email protected]. Sito della Scuola www.
scuolaconsulentifamiliari.it
Renata D’Ambrosio
Presidente Consultorio - Senigallia
A Borgo Bicchia
Si è tenuto nei giorni scorsi un sopralluogo congiunto tra il Comune di Senigallia
raccontare una delle diverse storie che accompagneranno i potenziali turisti a partire
da metà giugno, quando gli spot andranno
in onda sui principali media. Nel pomeriggio la troupe si è spostata a Portonovo. Martedì mattina si gira ad Urbino la mattina e
a Senigallia il pomeriggio. Mercoledì sarà
poi la volta di San Benedetto del Tronto e
Ascoli Piceno e giovedì, ultima giornata di
riprese, il Lago di Fiastra sui Sibillini e Fermo. La regia degli spot è affidata a due quotati e giovani creativi marchigiani, Giacomo Cagnetti e Rovero Impiglia, vincitori di
premi internazionali; la produzione e post
produzione ad una delle principali agenzie
italiane, Minimum Fax Media.
• Una volta era la 'spiaggia d' puretti', ora,
giustamente la 'Riviera Nord' si organizza,
promuove iniziative, non ha nulla da invi-
e i rappresentanti del Rotary Club Senigallia presso la scuola dell’infanzia “San
Gaudenzio” di Borgo Bicchia, al fine di
verificare i primi possibili interventi per
il ritorno ad una piena funzionalità dell’edificio scolastico colpito dalla recente alluvione. Era stato infatti proprio il Presidente del Rotary Club, Federico Biondi, a
chiedere al Sindaco l’assegnazione di un
progetto al quale poter dedicare la propria
raccolta fondi al fine del ripristino e del
conseguimento di una piena funzionalità.
Da qui l’individuazione della struttura che
ospita la scuola "San Gaudenzio" di Borgo
Bicchia, duramente colpita dall’alluvione
e bisognosa di numerosi interventi di ripristino.
Auto alluvionate
La Polizia Municipale ha diramato precise
istruzioni per coloro che, a causa dell’alluvione dello scorso 3 maggio, hanno dovuto rimuovere o rottamare la propria automobile. In caso di veicolo alluvionato, se
lo stesso è stato rimosso dalla ditta Frulla
srl, convenzionata con il Comune, si informa che: - il veicolo è a disposizione del
proprietario nel luogo di custodia della ditta Frulla di Senigallia, in via Botticelli 43;
il proprietario non dovrà pagare nulla per
la rimozione e potrà disporre del suo veicolo come ritiene più opportuno: ripararlo,
venderlo o demolirlo avvalendosi di ditte
di sua fiducia; chi avesse già effettuato il
pagamento della rimozione alla ditta Frulla potrà rivolgersi direttamente alla stessa
per ottenere il relativo rimborso. Se il veicolo è stato invece rimosso autonomamente dal proprietario, affidando il servizio ad
una ditta diversa dalla ditta convenzionata
Frulla , si informa che: al proprietario sarà
riconosciuto il rimborso per la rimozione
del veicolo per una cifra massima di €
60,00 previa esibizione della seguente documentazione: 1. ricevuta/fattura per la rimozione, indicante i dati identificativi del
veicolo; 2. richiesta di rimborso secondo
il modello allegato e scaricabile dal sito
web www.comune.senigallia.an.it , da
presentarsi all’ufficio economato sito in
viale Leopardi 6; La richiesta di rimborso
potrà essere presentata esclusivamente nel
periodo dal 3 al 30 giugno 2014.
adentistretti
Stato di emergenza
La giunta regionale presieduta dal
presidente della Regione Gian Mario Spacca questa mattina ha deliberato di sollecitare, tramite una
nota al presidente del Consiglio
Matteo Renzi, la dichiarazione dello stato di emergenza, già richiesta
immediatamente dopo l'eccezionale ondata di maltempo del 2 maggio scorso nelle Marche. La Regione Marche infatti, già dalla scorsa
settimana, ha ultimato e inviato
all’attenzione del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri le
attività di competenza ai fini della
dichiarazione dello stato di emergenza di cui all’art.5 della Legge
n.225 del 1992 per le eccezionali
condizioni metereologiche avverse
che dal 2 al 4 maggio hanno interessato l’intero territorio regionale
ed in particolare la zona di Senigallia. L’auspicio della giunta è quindi
che la dichiarazione dello stato di
emergenza, venga assunta possibilmente nella prossima seduta
del Consiglio dei Ministri. Si tratta
di un passaggio fondamentale, in
quanto solo con la dichiarazione
potranno essere avviati i procedimenti utili, anche sotto il profilo
fiscale e tributario, per assicurare
interventi a favore delle famiglie e
delle imprese fortemente danneggiate. La nota ed i dettagli formali
della richiesta di stato di emergenza sono stati resi noti anche a tutti
i parlamentari marchigiani.
R.M.
diare alla vicina e più blasonata 'Marina
nova'. Ecco l'ultima proposta: appassionati
e curiosi si sono ritrovati alla guida dell'istruttore Anwi Senigallia Roberto Paganini
per la prima passeggiata Nordic Walking
sul Lungomare Mameli, della stagione, nella prima vera e propria giornata di mare di
questa stagione 2014. Il simpatico "serpentone" è partito dai bagni 18 Hotel Elena, e
dopo una qualche passo di lezione teorica
per affinare la corretta tecnica, ha proseguito per una salutare passeggiata sul lungomare, conclusasi con un gioviale aperitivo
offerto dai bagni 18 Hotel Elena. Il fitto calendario Nordic Walking è disponibile sul
sito www.nordicwalkingsenigallia.it. Per
un nuovo appuntamento Nordick Walking
su Riviera Nord, la data è quella del 15 giugno alle 10, con partenza dal Bar Ponente.
senigallia
• Era l'unica cosa buona che ha portato
l'alluvione, permettete la battutaccia, ma
la pacchia è finita: da lunedì 26 maggio è
stata riattivata la sosta a pagamento nei parcheggi del centro storico. Ricordiamo che il
pagamento del ticket nei parcheggi cittadini
è stato sospeso nei giorni immediatamente
successivi all’alluvione del 3 maggio per
facilitare la sosta dei veicoli privati dei proprietari delle zone colpite e per agevolare le
operazioni di pulizia delle strade.
• Domenica 18 maggio i clown dell'associazione VipClown Ciofega Senigallia Onlus con il loro Naso Rosso hanno colorato
la piazza con la "Giornata per Senigallia".
L'appuntamento è stato speciale perchè i
nasi sono stati in piazza per sostenere i Senigalliesi colpiti dall'alluvione. Quando si
dice, anche una risata aiuta.
L'oratorio di Vallone, vivace realtà
Uno spazio colorato
Quando mi hanno chiesto di scrivere
l'articolo sul nostro oratorio mi sono
trovata un po' in difficoltà, complice
la mia mancanza di ispirazione. Poi
ho pensato: cosa c'è di meglio che
rendere partecipi i ragazzi, protagonisti in persona di questa realtà?
Ho chiesto cosa per loro fosse l'oratorio, di esprimersi come meglio credevano e che, udite udite, le loro parole
sarebbero andate sul giornale! La loro
testimonianza sarebbe stata centrale
ed importante, proprio come loro.
Ed ecco che si sono subito messi a
lavoro: qualcuno ha fatto un disegno,
altri, un pochino più grandi, si sono
espressi a parole.
“Per me l'oratorio è un posto in cui
giocare e stare insieme”, “L'oratorio
per me è come sentirmi a casa, è il posto in cui mi ritrovo con gli amici e
dove giocare con tutti”, “E' un luogo
di ritrovo con i miei amici e dove giocare”, “L'oratorio per me è un posto
molto bello perché siamo tutti amici”,
e ancora, “L'oratorio è un posto per divertirsi, conoscere nuovi amici e stare
insieme”, “E' un posto per giocare”,
“E' un mondo di felicità”.
Capite che per quanto io possa provare a descrivere l'oratorio non ci riuscirei come hanno fatto i bambini con la
loro semplicità.
L'oratorio Aquilone è un oratorio affiliato con il Csi e nasce qualche anno
fa dalle esigenze del parroco e di alcuni genitori di portare a Vallone di
Senigallia, un luogo accogliente e di
fraternità in cui i bambini e ragazzi
La Stradale...
al cinema
Il Distaccamento Polizia Stradale di
Senigallia, unitamente alla Fondazione Gabbiano, ha organizzato la proiezione del film Young Europe per martedì 27 maggio 2014 alle ore 21.15,
presso il Cinema Teatro Gabbiano a
Senigallia.L’ingresso è stato ad offerta e quanto raccolto sarà interamente
devoluto alla Caritas di Senigallia, che
provvederà poi a destinare il tutto alla
popolazione senigalliese duramente
colpita dall’alluvione del 3 maggio
scorso. Il film, appassionante e dal
ritmo sostenuto, è stato realizzato dal
regista Matteo Vicino ed ha ottenuto
molteplici riconoscimenti fra i quali il
MIFF Awards 2012 (vincitore), il Civita Film Festival 2012 (premio speciale), il Giffoni Film Festival 2012
(evento speciale), il Festival di Noto
2012 (premio del pubblico), il Fiuggi
Family Festival 2012.
potessero andare liberamente a giocare ed esprimersi. Nell'oratorio accogliamo bambini dalla 1° elementare in
su, fino alle medie; durante i mesi invernali si sta a Vallone nei locali parrocchiali, mentre nei mesi di maggio,
giugno e settembre ci si sposta a Borgo Passera perché ci sono campetti di
gioco dove i ragazzi possono giocare
più tranquillamente non più frenati
dalle quattro mura che li circondano
quando si sta al chiuso.
Da quest'anno abbiamo introdotto delle attività organizzate, nate dal pensiero che i ragazzi debbano avere delle
cose diverse da fare ogni giorno per
non fossilizzarli solamente sul gioco con la palla, per stimolarli a fare
qualcosa con tutti i bambini presenti
quel giorno e non solo con il proprio
gruppetto di scuola. E allora: tombola, badminton, cineforum, pictionary,
ping pong... e chi più ne ha più ne
metta, ovviamente senza togliere il
gioco libero ai ragazzi dopo le attività.
Numerose sono le iniziative che l'oratorio organizza, come i mercatini di
Natale, le maschere di Carnevale per
la sfilata, vendita di dolci, cene e feste.
In un periodo così difficile e in un
mondo in cui i ragazzi crescono così
in fretta l'oratorio offre un punto di
svago in cui possono essere amati e
seguiti, senza che ci sia qualcuno che
dica: “Non ho tempo”. Quel tempo è
Tutto per loro!
L’educatrice Csi Valentina
e i ragazzi dell'oratorio Aquilone
Inchiesta
sull'alluvione
I consiglieri comunali Roberto Paradisi, Luigi Rebecchini e Caterina Papa hanno chiesto l'istituzione
di una Commissione di inchiesta
sull'alluvione del 3 maggio. "I sottoscritti Roberto Paradisi, Luigi Rebecchini, Caterina Papa chiedono
l’istituzione di una Commissione
speciale temporanea di indagine e
inchiesta per chiarire ed accertare la
regolarità e la correttezza dell’azione amministrativa comunale durante e dopo l’evento alluvionale che
ha sconvolto la città. Le operazioni di soccorso e assistenza, da una
parte hanno registrato un’autentica
gara di solidarietà ed efficienza da
parte dei tantissimi volontari che
hanno generosamente aiutato la popolazione colpita dall’altra hanno
fatto emergere criticità, problematiche di coordinamento e ritardi".
senigallia
la voce misena
29 maggio 2014
5
Giovani campioni di danza
La scuola media “Mercantini” è campione d’Italia. Domenica 26 maggio
scorso a Verona la squadra formata da
studenti e studentesse ha sbaragliato la
concorrenza alle Olimpiadi della Danza, staccando di sei punti la seconda
classificata. La delegazione senigalliese, formata da 13 elementi, tra studenti
e studentesse, è scesa sul parquet del
Palasport di Verona dove ha sfidato a
colpi di danza 23 squadre, per un totale
di 1300 studenti partecipanti. La scuola
media “Mercantini” ha voluto dedicare
la vittoria agli alluvionati mostrando,
al momento della premiazione, uno
striscione con su scritto “Ammollomanonmollo-Senigallia riparte“. La squadra è stata premiata con un trofeo. Un
risultato più che meritato, dopo mesi e
mesi di impegno, tra divertimento e voglia di farcela. Un premio che ha avuto
anche il sapore della vicinanza alla città.
Ancora una testimonianza di fatica e di solidarietà, tra fango ed amicizia
L'alluvione, vista da vicino
Rimani incredulo nel vedere che quelle
immagini sono proprio della tua città.
E stenti a credere che a poche decine
di metri dalla tua abitazione sia accaduto quello che poi vedi in televisione
o su internet. E lo puoi vedere solo parecchie ore dopo perché, come se non
bastasse, tutte le comunicazioni sono
saltate. Saltate le linee telefoniche: il
fisso dà occupato o, nella peggiore delle ipotesi suona a vuoto, i cellulari non
danno segni di vita e tutto quello che
gira su internet, di solito alla velocità
della luce, rimane "in aggiornamento"
ma non si aggiorna mai.
Non siamo abituati a conoscere in differita. Tutto gira in tempo reale. Ma è
proprio quando hai bisogno di notizie
certe e immediate, ecco il blackout.
Niente whatsapp, niente Facebook. Sirene ed elicotteri. I tuoi orecchi e i tuoi
occhi increduli.
Siamo stati, per ore interminabili, sen-
za collegamenti alcuni. E nel frattempo il caos si consumava. Gli occhi hanno constatato, quando ormai era troppo
tardi, che l'acqua aveva superato i suoi
confini e che cercava di insinuarsi
ovunque. C'è chi l'allarme lo ha avvertito grazie alle urla della vicina. Ma era
troppo tardi, vuoi per rendersi conto,
vuoi per fare qualcosa. C'è chi ha accompagnato il proprio figlio a scuola
e non ha visto un accenno di preoccupazione da parte del vigile urbano che
fermava le auto che transitavano sulla
Arceviese. O chi a mezzogiorno era al
telefono con chi lo avvisava che forse
nella zona del Portone "c'era qualche
problema" e si è trovato lì, in piedi, con
il telefono in mano, mentre l'acqua gli
entrava in casa. Acqua e fango. Fango e acqua. A volontà. Sui muri, sulle
finestre. In ogni angolo della propria
casa. I danni, ingentissimi. Auto travolte e trascinate via. Nei volti delle
persone, occhi vuoti, mascelle serrate.
La rabbia, l'amarezza, la determinazione a non lasciarsi andare. Ma quando la
notte scende e la città rimane al buio,
sale la disperazione.Sono ore dolorose,
queste. E in tanti si stringono attorno
alla città. La solidarietà si è vista e ha
lavorato sodo. Ha lavorato con il sorriso, noncurante del freddo (ma siamo
davvero a maggio?) e dell'acqua fino
alle ginocchia. Con guanti gommati e
a mani nude, senza sosta. Tanti volti
sconosciti si sono fatti avanti per dare
una mano. Persone, anziani, giovani e
giovanissimi che si sono spinti nelle
zone alluvionate e si sono resi disponibili. Si affacciavano ai cancelli e chiedevano addirittura permesso. Persone
mai viste prima. Federica che con la
sorella carica secchiate di fango, un
po' divertita di potersi imbrattare come
una bambina. Perché proprio di una
bambina trattasi. Federica ha 10 anni...
Oppure Ciro che rassicura:"domani
torniamo in 15 e vi aiutiamo ancora".
Non sapevo cose significasse perdere
tutto finché non l'ho visto negli sguardi di coloro che si preoccupavano di
pulire il giocattolo del figlio e, nello
stesso momento, con gli occhi gonfi
di lacrime, buttavano sul marciapiede
infangato il loro materasso, i loro tappeti, tutte le loro cose. Indumenti, libri,
foto, dischi, computer... Non solo sacrifici. Una vita intera. Imbrattata dal
fango giallo e puzzolente. Ma quella
signora no, il castello delle fate di sua
figlia doveva ripulirlo. Per permettere
alla sua piccina di tornare ad essere serena e di giocare tranquilla. La dinamica della disperazione ti induce a scelte
bizzarre, se vuoi. Ma rappresentano un
po' il cuore delle cose. La forza per andare avanti, quando non sai proprio da
dove cominciare.
Silvia Fabri
E' stato a Senigallia il presidente nazionale Bottalico
Le Acli, tra la gente
Quando la situazione è difficile e prevale il coraggio, la determinazione e
la fiducia, la speranza si trasforma in
certezza e la rinascita si concretizza
anche in tempi brevissimi.
L’alluvione fluviale del 3 maggio
ha colto Senigallia di sorpresa, ci ha
stordito ma non ci ha travolto. Ci hanno creduto tutta una città e la vallata
dei fiumi Misa e Nevola.
Trenta ore di linee telefoniche interrotte. Isolati.Abbiamo fatto squadra.
Ci siamo organizzati rapidamente:
Coc (Coordinamento Operativo Comunale), Caritas, Protezione Civile,
Volontari di tutte le associazioni.
Ognuno con un compito specifico,
a coordinare, a prestare soccorsi, a
svuotare cantine. Appartamenti, negozi, fabbriche e strade sommersi.
Il Circolo Acli “U. Ravetta” ha visto
dalle mappe della protezione civile
che 79 soci erano interessati dall’esondazione.
Siamo andati a piedi, casa per casa,
a portare informazioni, a compilare moduli per la rilevazione danni, a
spalare, a provvedere per interventi
della Protezione Civile, dei Vigili del
Fuoco, della Caritas, ma soprattutto
a manifestare vicinanza civica e cri-
stiana. Soprattutto di questo c’era bisogno.
Le strade, impercorribili se non a
piedi, erano piene di fango, di mobili distrutti, di auto da demolire. Ma
soprattutto di gruppi di giovani e giovanissimi, tantissimi, maschi e femmine, con una maglietta bianca con la
scritta Caritas. In mano una pala, un
secchio, una bottiglia di detersivo o
il pranzo per chi stordito non aveva
più nulla.
Le Acli regionali e nazionali ci hanno fatto sentire la loro vicinanza.
Abbiamo condiviso con il Presidente
Nazionale Bottalico, il consigliere e
regionale nazionale Marco Moroni ed
tanti altri aclisti un pomeriggio ed una
serata di fraternità cristiana.
Il vescovo di Senigallia Orlandoni era
con noi, al Circolo, con la sua grande
sensibilità, per una graditissima azione pastorale.
Siamo andati a manifestare la nostra
solidarietà al Sindaco di Senigallia,
agli insegnanti ed alle maestranze
dell’istituto professionale Ipsia “Bettino Padovano” e ai gestori di una
struttura alberghiera del lungomare.
La scuola e l’albergo, sommersi
dall’alluvione, avevano le stanze, i
laboratori, i locali dell’interrato e del
piano terra svuotati di tutto. Desolati,
desolanti.
Abbiamo trovato tutti al lavoro, per
ripristinare, riallestire rimettere in efficienza. Ricominciare al più presto.
Ci hanno partecipato della calamità
occorsa ma con grande dignità e tanta
gratitudine per la nostra vicinanza.
La sera, al Circolo “U. Ravetta”, il
Presidente Bottalico si è complimentato con tutti noi, con i nostri concittadini per il coraggio, la determinazione la fiducia ed il senso di rispettosa
dignità.
Bottalico ci ha manifestato la solidarietà e vicinanza personale e di Acli
tutta.
Ci ha promesso, che si adopererà per
le zone colpite dall’alluvione. Indirizzerà, per quanto possibile, il turismo
sociale verso le nostre strutture ricettive.
Ci ha sollecitato a presentare progetti
per il territorio, perché le Acli vogliono contribuire a rimarginare, il più
velocemente possibile, le ferite causate da questo evento calamitoso.
Ivano Cursi
Presidente del Circolo
Acli “U. Ravetta” Senigallia
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chiesa
la voce misena
29 maggio 2014
La vita di don Giussani
chiesa
Sabato 31 maggio 2014, alle ore 18, presso la
Parrocchia di San Giuseppe lavoratore di Senigallia il Centro culturale “S. Romagnoli”
presenta il libro “Vita di Don Giussani” di
Alberto Savorana (Rizzoli Editore). Interverranno J. Carrascosa del Consiglio di Presidenza
di Comunione e Liberazione e don Mario Camborata, direttore dell’Ufficio regionale e diocesano per la Pastorale familiare. Tutto per me si è
svolto nella più assoluta normalità, e solo le cose
che accadevano, mentre accadevano, suscitavano stupore, tanto era Dio a operarle facendo di
esse la trama di una storia che mi accadeva e
mi accade davanti agli occhi.» (Luigi Giussani).
«La storia di don Giussani è così significativa,
perché ha vissuto le nostre stesse circostanze, e
ha dovuto affrontare le stesse sfide e gli stessi
rischi, ha dovuto fare lui stesso il cammino che
descrive in tanti brani delle sue opere» (Julián
Carrón). Le circostanze che ha attraversato e
le persone incontrate sono state decisive per il
delinearsi della vocazione di don Luigi Giussani: i suoi genitori, i professori e i compagni del
Seminario, le sue letture, il sacerdozio, i primi
L'assemblea dei vescovi italiani e gli appuntamenti
La Chiesa che verrà
“Un duplice valore, non una duplice limitazione”. Così il cardinale Angelo
Bagnasco, presidente della Cei, ha definito le nuove modalità di elezione del
presidente dei vescovi italiani, che verrà
scelto dal Papa su una terna di vescovi
diocesani votati a maggioranza assoluta
dall’assemblea generale. Il “senso com-
plessivo” della modifica dell’articolo 26
dello Statuto della Cei, da sottoporre alla
“recognitio” della Santa Sede - ha spiegato ai giornalisti durante la conferenza
stampa a conclusione della 66ª assemblea generale - “è riconoscitivo”, “una
proposta mediana che vuole riconoscere
due valori: la partecipazione del Papa,
che procede alla nomina sulla base del
riconoscimento del suo ruolo unico in
Italia, in quanto vescovo di Roma, e il
riconoscimento della partecipazione dei
vescovi all’elezione del loro presidente”.
La votazione finale dell’assemblea della
Cei, con cui si è decisa la nuova modalità
di elezione del presidente, prevedeva la
maggioranza qualificata, pari ai due terzi dei votanti, e ha ricevuto 156 voti, ha
riferito il cardinale Bagnasco. Una trentina, invece, i voti a favore dell’elezione
diretta. Durante le votazioni precedenti,
ha detto il presidente della Cei rispondendo alle domande di giornalisti, “c’è
stato un momento in cui i favorevoli e i
contrari erano circa al 50%, poi ci siamo
confrontati, abbiamo discusso e proceduto alla votazione finale”. All’assise in
Vaticano, che per la prima volta è stata
aperta dal Papa, hanno partecipato 234
membri, 27 vescovi emeriti, 20 delegati di Conferenze episcopali europee, 20
rappresentanti della Consulta nazionale
delle aggregazioni laicali (Cnal). A margine dei lavori, si è riunito il Consiglio
permanente, che ha scelto il tema del
prossimo Congresso Eucaristico nazionale, in programma a Genova nel 2016:
“L’Eucaristia, sorgente della missione”.
Appuntamento, intanto, a novembre, per
l’Assemblea straordinaria sulla formazione dei presbiteri.
Fiducia e partecipazione. “Un invito
alla fiducia e alla partecipazione ai diversi appuntamenti”. Così il card. Bagnasco
ha definito il messaggio “di attenzione,
affetto e speranza” indirizzato dai vescovi al Paese, a conclusione dell’assemblea.
“Abbiamo scritto un messaggio al Paese
- ha spiegato ai giornalisti - toccando i
punti che stanno nel cuore di noi vescovi”. Un “messaggio d’incoraggiamento
alla fiducia”, quello dei vescovi italiani,
sulla scorta del discorso pronunciato dal
Papa all’apertura dell’assise episcopale,
“quando ci ha detto che non dobbiamo
cedere alla sfiducia, al catastrofismo”.
Scuola e famiglia. “Tutti siano a servizio
della famiglia: lo Stato, la Chiesa, qualunque istituzione”. Rispondendo ad una
domanda sul successo dell’iniziativa “La
Chiesa per la scuola”, che ha visto radunate intorno al Papa oltre 300mila persone,
il 10 maggio scorso, il cardinale ha sottolineato che “tutte le tipologie di scuole”
sono a servizio della famiglia, che “non
può mai essere scavalcata, né dallo Stato,
né dalla Chiesa, né da alcuno”.
Otto per mille “in lieve aumento”. La
somma relativa all’otto per mille dell’Irpef assegnata alla Chiesa cattolica per
il 2014, e relativa al 2011, risulta pari a
1.055.321.321 euro. Rispetto all’anno
scorso, ha reso noto il card. Bagnasco,
c’è stato “un lieve incremento” del gettito, che nel 2013 ammontava a 1.032.667
euro. Per quanto riguarda le ripartizioni
dell’otto per mille, 433.221 milioni di
euro sono stati assegnati alle esigenze
di culto e pastorale, 245 milioni agli interventi caritativi, contro i 240 milioni
dell’anno scorso: di questi, 130 milioni
di euro sono stati assegnati alle diocesi,
85 a favore dei Paesi in via di sviluppo
e 30 alle esigenze di rilievo nazionale.
La somma elargita al sostentamento del
clero quest’anno è pari a 377 milioni, a
fronte dei 382 milioni dell’anno scorso.
M. Michela Nicolais
Tanti i preparativi per la a Macerata - Loreto del prossimo 7 giugno
Un pellegrinaggio atteso
Ancora una volta è Milano a fare la “parte del leone” sul fronte delle adesioni per
la partecipazione al Pellegrinaggio: sono
ben 30 i pullman iscritti alla MacerataLoreto di sabato 7 giugno 2014, alle ore
20.30, presso lo Stadio Helvia Recina di
Macerata, mentre altri cinque provengono dalla Brianza. Il nord è rappresentato
anche dal Piemonte con Cuneo, dal Triveneto con Trento, Rovigo, varie località
del vicentino, mentre Toscana ed Emilia
Romagna sono sempre ben evidenziate
con Livorno, Arezzo, Modena, Bologna.
Il centro come sempre fa sentire la sua
presenza, oltre che con un ottimo contingente di pullman da tutte le Marche (anche se sono in molti a muoversi in treno e
già si parla di prenotazioni di carrozze in
più alle ferrovie per la giornata del 7 giugno), anche da Lazio, Umbria ed Abruzzo (L’Aquila, Lanciano). Bene il trend
dal Sud con Campania (Benevento, Napoli), Puglia (Vieste e Foggia), ma anche
Calabria e Basilicata (Matera). Pellegrini
anche dall’estero: già 2 pullman prenotati
dalla Svizzera (Lugano e Basilea). In più
è arrivata alla sede del comitato organizzatore la segnalazione della presenza di
otto paraguayani di Asuncion che, con il
pretesto di partecipare ad un matrimonio
di una coppia di amici di Mantova, prolungheranno il soggiorno italiano per…
regalarsi un pellegrinaggio a piedi! Ovviamente mancano ancora diversi giorni e le iscrizioni, come è consuetudine,
avranno la loro impennata maggiore nelle
ultimissime settimane.
Intanto prosegue la messa a punto delle
strutture logistiche con il coinvolgimento
di oltre 3.000 volontari. Numeri sempre
crescenti nei vari settori, a cominciare
dalla segreteria che vede all’opera ben
300 persone, mentre per il servizio accoglienza è stata toccata quota 800, con giovani provenienti, oltre che dalle Marche,
anche da Abruzzo, Emilia-Romagna e
Lombardia. Più di 100 persone impiegate
nel coro, 150 nel servizio liturgico (con
circa 20.000 ostie da utilizzare), oltre 30
per l’accoglienza autorità ed ospiti, 100
per l’allestimento stadio, 30 per l’ufficio
stampa, ben 500 volontari tra personale
medico e paramedico (tra cui 50 medici), con l’impiego di 60 ambulanze e la
presenza di quattro postazioni mediche
avanzate, dieci punti di primo intervento
e quindici postazioni mobili; in più sono
30 i pulmini del servizio accoglienza mobile messi a disposizione da volontari privati, con l’aggiunta di undici pullman di
linea. L’amplificazione sarà dotata di ben
16 squadre per oltre 250 persone, mentre
sono 30 le persone tra podisti, accompagnatori e speaker impiegate con la fiaccola della pace e durante il cammino saranno una trentina i podisti di varie società
sportive provenienti, oltre che dalle Marche, da Padova, Perugia e Terni. Ben 180
le persone che giungeranno da Pesaro per
curare il servizio di ristoro-colazione la
mattina, prima di raggiungere Loreto.
C.M.
giovani conosciuti in confessionale o
in treno, l’insegnamento, le incomprensioni e i riconoscimenti, la malattia.
Don Giussani ha sempre considerato il
cristianesimo come un fatto, un evento
reale nella vita dell’uomo, che ha la forma di un incontro, invitando chiunque
a verificarne la pertinenza alle esigenze
della vita. Così è stato per i tanti ragazzi
e adulti di tutto il mondo che hanno riconosciuto in quel prete dalla voce roca
e attraente non solo un maestro dal quale imparare, ma soprattutto un uomo
col quale paragonarsi, un compagno di
cammino affidabile.
Anche noi
dal Papa
Una splendente e soleggiata giornata
ha accompagnato docenti, collaboratori e personale amministrativo, alunni e genitori della Scuola secondaria
di Primo Grado Fagnani all’incontro
della Scuola con Papa Francesco,
svoltosi lo scorso 10 maggio a Roma.
Il dirigente scolastico, dott.ssa Rita
Bigelli, ha fortemente sollecitato
questa iniziativa, raccogliendo così
tante adesioni che si è reso necessario noleggiare un secondo autobus. Il
nostro istituto, guidato dal dirigente
scolastico e dal portabandiera prof.
Leonardo Marcheselli, era riconoscibile, seppur nella folla sterminata di
piazza San Pietro, per la macchia azzurra formata dalle pettorine, indossate da tutti, con il logo dell’istituto.
La lunga giornata, allietata da canti,
danze, testimonianze, letture di brani,
alcuni tratti del libro di Don Milani
eseguiti da Giulio Scarpati, Ottavia
Piccolo, Veronica Pivetti e intermezzi musicali di Fiorella Mannoia e
Francesco Renga ha avuto il suo apogeo con il commento del Santo Padre,
che ha sottolineato l’importanza di
una scuola plurale, accogliente e dialogante che riesca ad unire tutti nello
sforzo educativo(secondo il proverbio africano “Per educare un bambino
ci vuole un villaggio”). Sua Santità ha
posto attenzione all’importanza dello
sforzo profuso per la realizzazione
dell’obiettivo, anche se non sempre
accompagnato dal successo, come
evidenziato con il secondo proverbio
“Meglio una sconfitta pulita che una
vittoria sporca”. La serata di festa si
è conclusa con un messaggio di gioia
e di speranza che ha accompagnato
l’affollato ritorno alle nostre case.
Rita Bigelli
Presidente AC
Il professore Matteo Truffelli è il nuovo Presidente nazionale dell’Azione
Cattolica Italiana per il triennio 20142017. La nomina è stata comunicata
dal card. Angelo
Bagnasco, Presidente della Conferenza
Episcopale Italiana,
nel corso dei lavori
dell’Assemblea generale dei vescovi
italiani. Il Consiglio
permanente della Cei ha scelto il professore Matteo Truffelli all’interno
della terna di nomi che il Consiglio
nazionale dell’Azione Cattolica Italiana aveva indicato dopo la conclusione della XV Assemblea nazionale
dell’Associazione. Emiliano, 44 anni,
Matteo è sposato con Francesca Bizzi
e vive a Parma. È docente di Storia
delle Dottrine politiche presso l’Università di Parma. Delegato regionale
di Ac per l’Emilia Romagna negli ultimi due trienni (dal 2008 al 2014).
Ha diretto l’Istituto per lo studio dei
problemi politici e sociali “Vittorio
Bachelet”, del cui Consiglio scientifico è attualmente membro.
chiesa
la voce misena
29 maggio 2014
7
la settimana del vescovo
in agenda
Giovedì 29 maggio
Ore 10.00: Consiglio Presbiterale
Venerdì 30 maggio
Ore 15.15: Incontro con i cresimandi di
Casine-Pongelli
Ore 16.30: Incontro con i cresimandi di
Brugnetto
Sabato 31 maggio
Ore 9.30: Consiglio diocesano per gli affari
economici
Ore 18.00: Cresima a Brugnetto
Domenica 1 giugno
Ore 9.30: Cresima a Ostra Vetere
Ore 11.15: Cresima a Marina
Ore 18.00: Cresima per gli adulti in Duomo
Martedì 3 e Mercoledì 4 giugno
Duegiorni pastorale in Seminario
dalle ore 18.30 alle ore 22.30
Il 1° giugno la Giornata delle Comunicazioni
Incontrarsi per davvero
Il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni
Sociali ha per titolo “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro”. Il testo afferma alcuni punti centrali del modo proprio di Papa Francesco
di vivere e comprendere la capacità dell’uomo di comunicare in maniera autentica. Collocandosi in continuità con i messaggi di Benedetto XVI scritti per la medesima occasione, esprime anche una profonda maturazione della consapevolezza
della Chiesa sulle questioni che riguardano la comunicazione al tempo delle reti
digitali.
Cari fratelli e sorelle,
oggi viviamo in un mondo che sta diventando sempre più "piccolo" e dove,
quindi, sembrerebbe essere facile farsi
prossimi gli uni agli altri. Gli sviluppi
dei trasporti e delle tecnologie di comunicazione ci stanno avvicinando,
connettendoci sempre di più, e la globalizzazione ci fa interdipendenti. (...)
In questo mondo, i media possono aiutare a farci sentire più prossimi gli uni
agli altri; a farci percepire un rinnovato
senso di unità della famiglia umana che
spinge alla solidarietà e all'impegno serio per una vita più dignitosa. (...)
Esistono però aspetti problematici: la velocità dell'informazione supera la nostra
capacità di riflessione e giudizio e non
permette un'espressione di sé misurata e
corretta. (...) L'ambiente comunicativo
può aiutarci a crescere o, al contrario, a
disorientarci. Il desiderio di connessione
digitale può finire per isolarci dal nostro
prossimo, da chi ci sta più vicino. Senza
dimenticare che chi, per diversi motivi,
non ha accesso ai media sociali, rischia
di essere escluso.
Questi limiti sono reali, tuttavia non
giustificano un rifiuto dei media sociali; piuttosto ci ricordano che la comunicazione è, in definitiva, una conquista più umana che tecnologica. Come
allora la comunicazione può essere a
servizio di un’autentica cultura dell’incontro? E per noi discepoli del Signore,
che cosa significa incontrare una persona secondo il Vangelo? Come è possibile, nonostante tutti i nostri limiti e
peccati, essere veramente vicini gli uni
agli altri? Queste domande si riassumono in quella che un giorno uno scriba,
cioè un comunicatore, rivolse a Gesù:
«E chi è mio prossimo?» (Lc 10,29).
Questa domanda ci aiuta a capire la comunicazione in termini di prossimità.
Potremmo tradurla così: come si manifesta la “prossimità” nell’uso dei mezzi
di comunicazione e nel nuovo ambiente creato dalle tecnologie digitali? Trovo una risposta nella parabola del buon
samaritano, che è anche una parabola
del comunicatore. Chi comunica, infatti, si fa prossimo.
Lo ripeto spesso: tra una Chiesa
accidentata che esce per strada, e
una Chiesa ammalata di autoreferenzialità, non ho dubbi nel preferire la prima. E le strade sono
quelle del mondo dove la gente
vive, dove è raggiungibile effettivamente e affettivamente. Tra
queste strade ci sono anche quelle
digitali, affollate di umanità, spesso ferita: uomini e donne che cercano una salvezza o una speranza.
Anche grazie alla rete il messaggio cristiano può viaggiare «fino
ai confini della terra». Aprire le
porte delle chiese significa anche
aprirle nell’ambiente digitale, sia
perché la gente entri, in qualunque
condizione di vita essa si trovi, sia
perché il Vangelo possa varcare le
soglie del tempio e uscire incontro
a tutti. Siamo chiamati a testimoniare una Chiesa che sia casa di
tutti. Siamo capaci di comunicare
il volto di una Chiesa così? La comunicazione concorre a dare forma
alla vocazione missionaria di tutta
la Chiesa, e le reti sociali sono oggi
uno dei luoghi in cui vivere questa
vocazione a riscoprire la bellezza
della fede, la bellezza dell’incontro
con Cristo. Anche nel contesto della comunicazione serve una Chiesa che riesca a portare calore, ad
accendere il cuore. (At 1,8). La testimonianza cristiana non si fa con
il bombardamento di messaggi religiosi, ma con la volontà di donare se stessi agli altri (...). Pensiamo
all’episodio dei discepoli di Emmaus. Occorre sapersi inserire nel
dialogo con gli uomini e le donne
Giovedì 5 giugno
Ore 9.30: Incontro con i sacerdoti giovani
Sabato 7 giugno
Ore 18,00: Cresima a Cristo Redentore
Ore 21.00: Veglia di Pentecoste in Cattedrale
Domenica 8 giugno
Ore 9.30: Cresima a Piticchio di Arcevia
Ore 11.00: Cresima a S.Medardo di Arcevia
di oggi, per comprenderne le attese, i dubbi, le speranze, e offrire
loro il Vangelo, cioè Gesù Cristo,
Dio fatto uomo, morto e risorto per
liberarci dal peccato e dalla morte. La sfida richiede profondità,
attenzione alla vita, sensibilità spirituale. Dialogare significa essere
convinti che l’altro abbia qualcosa
di buono da dire, fare spazio al suo
punto di vista, alle sue proposte.
Dialogare non significa rinunciare
alle proprie idee e tradizioni, ma
alla pretesa che siano uniche ed assolute.
L’icona del buon samaritano, che
fascia le ferite dell’uomo percosso
versandovi sopra olio e vino, ci sia
di guida. La nostra comunicazione
sia olio profumato per il dolore e
vino buono per l’allegria. La nostra
luminosità non provenga da trucchi
o effetti speciali, ma dal nostro farci prossimo di chi incontriamo ferito lungo il cammino, con amore,
con tenerezza. Non abbiate timore
di farvi cittadini dell’ambiente digitale. È importante l’attenzione e
la presenza della Chiesa nel mondo della comunicazione, per dialogare con l’uomo d’oggi e portarlo
all’incontro con Cristo: una Chiesa che accompagna il cammino sa
mettersi in cammino con tutti. In
questo contesto la rivoluzione dei
mezzi di comunicazione e dell’informazione è una grande e appassionante sfida, che richiede energie
fresche e un’immaginazione nuova
per trasmettere agli altri la bellezza
di Dio.
Papa Francesco
Vita di chiesa
Pellegrini nel cyberspazio
Fare squadra tra quanti vivono la rete e quanti ci stanno entrando. È l’obiettivo
del primo meeting dei giornali cattolici e on line “Pellegrini nel cyberspazio”,
che si terrà dal 12 al 14 giugno a Grottammare, nelle Marche: un’occasione
per permettere ai giornalisti cattolici del web e del cartaceo di conoscersi ed
essere protagonisti di un dibattito sul loro lavoro. L’iniziativa, proposta dal
settimanale diocesano “L’Ancora” in collaborazione con la Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), l’agenzia internazionale Zenit, l’agenzia Sir e
l’Ordine dei Giornalisti delle Marche, prevede tre giorni in cui si ascolteranno
esperienze, si affronteranno le problematiche con relazioni e workshop e si
conosceranno le potenzialità del web. Tutte le informazioni per l’iscrizione,
che scadrà lunedì 26 maggio, sono reperibili sul sito www.fisc.it.
Cibo per tutti, un seminario
Cvm, Caritas Fano e Università della Pace, nell'ambito della Settimana Regionale della Pace organizzano un seminario di formazione sulla Campagna
promossa da Caritas Focsiv Una sola famiglia umana, cibo per tutti. E' compito nostro. Rimuovere lo ‘scandalo della fame’ che ancora affligge un’ampia
porzione della popolazione del pianeta; promuovere una prospettiva che restituisca dignità a tutta l’umanità, costituiscono i principi da cui la campagna
parte. La complessità delle cause ci sollecita ad affrontare inoltre la tematica
principale del diritto al cibo in una prospettiva più ampia, attraverso i diversi
elementi che la legano ai temi della buona finanza e della costruzione di un
mondo di pace. IL seminario si terrà al Centro Giovanni Paolo II di Montorso
- Loreto, domenica I Giugno dalle 15.30 alle 20. Sarà offerto un piccolo aperitivo a conclusione della formazione. Informazioni: 071 202074.
8
il paginone
la voce misena
29 maggio 2014
Francesco
in Terra Santa
E in suo nome lancia al
mondo un messaggio potente
come le emozionanti immagini della preghiera nella tomba
vuota insieme con il Patriarca
di Costantinopoli, Bartolomeo
I. Bisogna avere un duplice
coraggio: quello della pace
(tra i popoli, tra gli Stati, tra le
religioni), e quello di camminare sempre più speditamente
sulla strada della piena comunione tra i cristiani. Anche
a costo, dice il Pontefice, di
“trovare un forma nuova di
esercizio del ministero del
Vescovo di Roma” tale da
essere “un servizio di amore e
di comunione riconosciuto da
tutti”.
In sintesi è il coraggio di
essere “uomini di risurrezione
e non di morte” e Bergoglio
lo ha dimostrato non solo a
parole. Perché ci vuole coraggio per invitare in Vaticano il
presidente israeliano Peres e il
leader palestinese Abu Mazen
e offrire di fatto la casa del
la voce misena
29 maggio 2014
La Siria nel cuore
La dimensione
spirituale ed
ecumenica
dell’incontro
tra Papa Francesco
e il Patriarca
Bartolomeo.
La preoccupazione
per la condizione dei
cristiani. E l’invito ai
presidenti Abu
Mazen e Peres
a un incontro
di preghiera per la
pace tra israeliani
e palestinesi.
Un viaggio di soli tre
giorni ma ricco di
vita e di speranza.
Dalla Mangiatoia al Golgota.
Dalla Basilica della Natività a
quella del Santo Sepolcro. Nel
giro di neanche 12 ore Papa
Francesco tocca i luoghi che
costituiscono l’alfa e l’omega
della vita terrena di Gesù.
il paginone
Papa come una nuova Camp
David. E ci vuole coraggio
per fermarsi, con un significativo fuori programma, davanti
al muro eretto in faccia ai
Territori Palestinesi.
Quella barriera di cemento
è l’emblema tangibile non
solo di una situazione che
lo stesso Francesco oggi ha
definito “inaccettabile”, ma
anche dei tanti muri interiori
che impediscono agli uomini
e alle donne di questa regione di vivere in due Stati con
confini certi e internazionalmente garantiti (altra richiesta
coraggiosamente ribadita dal
Papa in questa memorabile
giornata). Muri di odio, di
violenza, di strumentalizzazione delle religioni (che
vengono usate per dividere,
anziché per unire), muri che
in definitiva impediscono di
giungere alla “pace fondata
sulla giustizia”.
Perciò Francesco, che nell’ultima parte dell’itinerario
aveva al suo fianco il Patriarca
Bartolomeo I, vi è come “passato attraverso” dimostrando
che, agli uomini di buona
volontà molto è possibile, se
davvero confidano nella forza
del Risorto che ha ribaltato
la pietra del sepolcro e più
Il Papa ha scelto la Giordania, terra
che accoglie sul suo piccolo territorio 1 milione e mezzo di rifugiati
siriani per lanciare il suo “accorato
appello di pace in Siria”. La Siria è
ormai allo stremo. La guerra continua maledetta e sporca disseminando
morte e distruzione. L’incontro con i
rifugiati siriani e iracheni è stato fortemente voluto da Papa Francesco.
Si è svolto a Betania oltre il Giordano, il fiume dove Gesù ha ricevuto il
battesimo. “Per tanti questo fiume è
una frontiera - dice il Patriarca latino
di Gerusalemme, Fouad Twal -, per
il Patriarcato Latino, che comprende
Cipro, Israele, Palestina e Giordania, sarebbe piuttosto un ponte che
unisce, un richiamo alla comunione
e all’unità”. Sono almeno un migliaio le persone che hanno riempito la
chiesa latina. Tra loro ci sono 600
siriani e iracheni rifugiati, di cui 40
cristiani e musulmani portati dalla
Caritas Giordania. Dal giugno 2011,
la Caritas è fortemente impegnata a
rispondere al massiccio afflusso di
profughi a seguito della crisi siriana.
I numeri sono da capogiro: ad aprile
di quest’anno sono state 360.660 le
persone accolte, di cui 72.505 sono
nuclei familiari e l’80% sono donne.
Prende il microfono una donna irachena che racconta al Papa il dramma di aver lasciato tutto dietro alle
spalle. “Abbiamo bisogno di credere
nel futuro - dice -, di poter crescere i
nostri figli in un mondo senza paura e
senza pregiudizi”. Il Papa ascolta poi
si lancia nella folla che lo abbraccia.
Prima, accompagnato su un caddie
dal re e dalla regina di Giordania si
era fermato in preghiera sulle rive
del Giordano: si era chinato sulle
sue sponde e si era portato l’acqua
sul viso. Ha lasciato un messaggio
autografo sul libro delle presenze:
“Chiedo a Dio Onnipotente e Misericordioso che ci insegni a camminare
nella sua presenza con l’anima e il
cuore aperto alla Misericordia divina
e all’amore ai fratelli. Così Dio sarà
tutto in tutti e regnerà la pace”.
Giordania, prima tappa di questo intenso viaggio in Terra Santa. La festa di Amman si è svolta allo stadio
dove 30mila persone hanno seguito
la Messa e dove il Papa si è intrattenuto a lungo, salutando i fedeli dalla
macchina senza protezione. 1.400
bambini hanno ricevuto la Prima Comunione. Lo stadio si trova non lontano dal luogo in cui lo Spirito Santo
discese su Gesù, dopo che Giovanni
lo ebbe battezzato nel fiume Giordano.
La storia di una donna. È il volto di
Humaira Al-Ali, una mamma siriana di 36 anni, a confermare le parole
pronunciate dal Papa. La sua storia
personale è un dolore condiviso da
migliaia di altre donne che come lei
hanno dovuto lasciare la propria terra, hanno visto morire figli e mariti.
Sole con una domanda appesa ad un
filo: se una vita normale sia ancora
possibile. Il volto triste e gli occhi
spenti di Humaira aprono su un abisso di oscurità. Dopo la morte di suo
marito ucciso in un conflitto armato,
è scappata dalla città siriana di Hamaa’ con i suoi 6 bambini. Arrivata
al campo profughi di Zaatari in Giordania, si accorge che le condizioni di
vita sono impossibili e riparte alla
volta di Zarqa. È qui che si consuma la tragedia: “Era buio e i bambini
avevano paura. Così ho acceso una
candela per fare un po’ di luce”. Ma
sfortunatamente nel cuore di quella
notte, la tenda, dove dormono, prende fuoco e 5 dei suoi figli muoiono:
avevano dagli 11 ai 2 anni. Si salva
solo Mouhammad di 10 anni. Questa
è la Siria. Questo è il volto vero della
guerra.
dall'inviata Sir
Maria Chiara Biagioni
volte è entrato nel Cenacolo a
porte chiuse. Anche nel terzo
millennio le porte di molti
cuori continuano ad essere
chiuse. Quelle di chi fabbrica
e vende armi, di chi sfrutta i
bambini, di chi li fa lavorare
come schiavi e li trasforma in
soldati o li condanna a vivere
in campi profughi. Insomma
i cuori di chi è refrattario alla
pace. Anche queste pieghe
Francesco ha evocato ieri nel
suo itinerario sui luoghi di
Gesù.
E proprio come lui non ha
girato il capo dall’altra parte,
ma con le parole e i gesti se
ne è preso cura denunciandole
all’attenzione di tutti. Che
cosa scaturirà da da questo viaggio? Forse è presto
per dirlo. Ma intanto c’è da
registrare due fatti altamente positivi. L’invito rivolto
a israeliani e palestinesi è
stato accettato. La distanza
tra Roma e Costantinopoli si
è ulteriormente ridotta. Ma
soprattutto, grazie ai dialoghi
a tutto campo del Pontefice,
ha cominciato a sgretolarsi
la barriera dell’incomunicabilità. Che è poi il vero muro
attraverso il quale "passare"
per essere veri uomini di
risurrezione.
Di fronte a due muri
Due muri, non troppo lontani l'uno dall'altro,
parlano due lingue diverse. Papa Francesco ha
sostato davanti ad entrambi e quel suo fermarsi
ha detto più di tante parole.
La barriera difensiva, come la chiamano gli
Israeliani o il Muro della vergogna, per i
Palestinesi, divide due mondi, due popoli,
due identità. Divide anche famiglie, villaggi,
campi, attività e relazioni. A Betlemme il muro
è asfissiante, onnipresente. Lo vedi e ti rimane
sempre in testa, un lungo serpentone di cemento armato che spezza l'orizzonte, che fa male al
cuore. Francesco si è fermato lì davanti, solo,
testimone muto di quanto gli uomini possano
farsi del male.
A pochi chilometri di distanza, il Muro occidentale, il Kotel (per noi, banalmente, il Muro
del pianto). E' l'unico resto del Tempio di
Gerusalemme, distrutto dai Romani nel 70 d.C.
Pietre, anche queste, che parlano di violenza
subita ma che nel tempo si sono trasformate in
luogo sacro, di orgogliosa identità. Tra le sue
fessure si possono lasciare preghiere e desideri,
lo hanno fatto anche gli ultimi tre papi.
Perché a Dio va chiesta anzitutto la pace, che la
meravigliosa parola ebraica 'shalom' (risuonata
decine di volte in questi giorni, anche nella sua
versione araba 'salām') traduce come 'pienezza
di vita'. Francesco vuole ripartire proprio da
questi due muri.
Dal primo, per gridare a gran forza contro ogni
violenza, oppressione ed ingiustizia, per togliere di mezzo Dio da queste squallide e violente
faccende umane, per richiamare anzitutto i
cristiani ancora divisi alla testimonianza bella e
libera del Vangelo di Gesù Cristo.
Dall'altro, nel cuore di Gerusalemme, per dirci
che i simboli, le pietre, la terra, le identità, la
storia hanno senso soltanto se guardati per il
Bene degli uomini e delle donne. Ogni pagina
di storia, dalla più antica fino a quella dell'altro
ieri, offre sempre uno spiraglio, una fessura,
appunto, dalla quale ripartire. Affidando all'unico Dio questi sforzi di pace.
Laura Mandolini
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Cristiani
più uniti
L’abbraccio intenso e ripetuto tra Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo nel luogo
più sacro della cristianità, là dove Cristo ha
vinto la morte, ha fatto il giro del mondo e
ha destato interesse e commozione. L’abbraccio tra due persone di per sé è un gesto
semplice, spontaneo, elementare, persino
ovvio e normale, poco più che una stretta di
mano. Ma quando è preparato, soppesato,
organizzato, accompagnato da condizioni e
condizionamenti di vario genere, compiuto
di fronte ad una moltitudine assume un significato particolare. In questo caso il gesto
della riconciliazione, di una fraternità ritrovata e consapevole, di amicizia e amore. Se è
giusta la descrizione della separazione, avvenuta ufficialmente nel 1054, tra Chiesa cattolica romana e Chiesa ortodossa, tra Roma e
Bisanzio, come la storia di due sorelle partite dalla stessa famiglia per strade diverse
che un bel giorno si sono incontrate e non si
sono riconosciute, anzi si sono scontrate per
motivi che oggi riterremmo futili, possiamo
ben dire che nel nostro tempo il necessario
riconoscimento vicendevole è avvenuto, ed è
una grazia e un evento che nessuno avrebbe
potuto, umanamente parlando, programmare: “La storia non può essere programmata”,
ha detto con efficacia Bartolomeo.
I primi a riconoscersi come fratelli, successo-
ri rispettivamente di Pietro e di Andrea sono
stati Paolo VI e Atenagora 50 anni fa e ora
tra Francesco e Bartolomeo, si afferma che
non è stato vano, né passeggero, ma ha costituito una conversione, se si vuole, storicamente, una rivoluzione che continua ad operare dentro il tessuto articolato e complesso
delle due Chiese sorelle. Ciò è avvenuto per
la forza vittoriosa del Cristo risorto da morte: una vittoria sulla paura, paura della morte. Quanto è avvenuto in questo 25 maggio
2014 con l’ampia copertura mediatica, non
è solo il segno di qualcosa che avverrà, di un
cammino che si sta svolgendo, ma un punto
d’arrivo, una realtà effettuale di convergenza su punti precisi circa la visione che si ha
della Chiesa, del suo ruolo nel mondo, del
suo carattere d’evangelizzatrice del Cristo
risorto, annunciatrice della pace, dono dello
Spirito di verità e di Amore. Non mancano le
differenze e le divergenze, ma non mancano
neppure le ragioni e i percorsi possibili per
superarli. Non è scritto da nessuna parte che
la riconciliazione piena tra i “fratelli”, come
Cristo ha chiamato i suoi, non si debba e non
si possa fare, ha detto altre volte Francesco,
che ha aggiunto: “Mettiamo da parte le esitazioni ereditate dal passato e apriamo il nostro
cuore all’azione dello Spirito Santo, lo Spirito dell’amore e della verità per camminare insieme spediti verso il giorno benedetto
della nostra ritrovata comunione”. Francesco
e Bartolomeo non sono personaggi solitari.
Cattolici e ortodossi sparsi nel mondo, condividono questa speranza e fanno propria la
preghiera di Gesù: “Che siano una sola cosa
perché il mondo creda”.
Elio Bromuri
Dove sei, uomo?
Uno dei momenti principali della
terza giornata del Papa in Terra Santa
è stata la visita allo allo Yad Vashem,
il memoriale della Shoà. Francesco ha
percorso a piedi il perimetro del complesso dedicato allo sterminio per poi
entrare nella Sala della Rimembranza,
dove ha deposto una corona di fiori e
salutato alcuni sopravvissuti. Qui ha
pronunciato questo discorso, un meraviglioso salmo da lui composto che
prende a piene mani dalla tradizione
ebraica: “Adamo, dove sei?” (cfr Gen
3,9). Dove sei, uomo? Dove sei finito?
In questo luogo, memoriale della
Shoah, sentiamo risuonare questa domanda di Dio: “Adamo, dove sei?”.
In questa domanda c’è tutto il dolore del Padre che ha perso il figlio.
Il Padre conosceva il rischio della
libertà; sapeva che il figlio avrebbe
potuto perdersi… ma forse nemmeno
il Padre poteva immaginare una tale
caduta, un tale abisso!
Quel grido: “Dove sei?”, qui, di
fronte alla tragedia incommensurabile dell’Olocausto, risuona come una
voce che si perde in un abisso senza
fondo…
Uomo, chi sei? Non ti riconosco più.
Chi sei, uomo? Chi sei diventato?
Di quale orrore sei stato capace?
Che cosa ti ha fatto cadere così in
basso?
Non è la polvere del suolo, da cui sei
tratto. La polvere del suolo è cosa
buona, opera delle mie mani.
Non è l’alito di vita che ho soffiato
nelle tue narici. Quel soffio viene da
me, è cosa molto buona (cfr Gen 2,7).
No, questo abisso non può essere
solo opera tua, delle tue mani, del tuo
cuore… Chi ti ha corrotto? Chi ti ha
sfigurato?
Chi ti ha contagiato la presunzione di
impadronirti del bene e del male?
Chi ti ha convinto che eri dio? Non
solo hai torturato e ucciso i tuoi fratelli, ma li hai offerti in sacrificio a te
stesso, perché ti sei eretto a dio. Oggi
torniamo ad ascoltare qui la voce di
Dio: “Adamo, dove sei?”.
Dal suolo si leva un gemito sommesso: Pietà di noi, Signore!
A te, Signore nostro Dio, la giustizia,
a noi il disonore sul volto, la vergogna (cfr Bar 1,15).
Ci è venuto addosso un male quale
mai era avvenuto sotto la volta del
cielo (cfr Bar 2,2). Ora, Signore,
ascolta la nostra preghiera, ascolta la nostra supplica, salvaci per la
tua misericordia. Salvaci da questa
mostruosità.
Signore onnipotente, un’anima
nell’angoscia grida verso di te. Ascolta, Signore, abbi pietà! Abbiamo peccato contro di te. Tu regni per sempre
(cfr Bar 3,1-2).
Ricordati di noi nella tua misericordia. Dacci la grazia di vergognarci di
ciò che, come uomini, siamo stati capaci di fare, di vergognarci di questa
massima idolatria, di aver disprezzato
e distrutto la nostra carne, quella
che tu impastasti dal fango, quella
che tu vivificasti col tuo alito di vita.
Mai più, Signore, mai più! “Adamo,
dove sei?”.Eccoci, Signore, con la
vergogna di ciò che l’uomo, creato a
tua immagine e somiglianza, è stato
capace di fare.Ricordati di noi nella
tua misericordia.
10
la voce misena
Avacelli di Arcevia
29 maggio 2014
due passi in collina
Uno dei castelli che circonda
il territorio arceviese offre belle
sorprese, tra architettura e natura
ITINERARI
Ogni settimana
La Voce Misena
propone una gita
che parte da una
bella chiesa della
nostra diocesi.
Iniziando da dove
si è celebrata la
festa del Signore.
Le perle di un territorio
Domenica 1 giugno prossimo si celebra l’Ascensione di Gesù Cristo che nel nostro calendario
ha una data variabile dipendendo dalla Pasqua.
La Voce Misena propone una gita al Castello di
Avacelli di Arcevia che si trova su una collina al
confine con il territorio di Serra S. Quirico. E’ circondato da fossi e torrenti tutti tributari del Misa e
fa parte del Parco Naturale Regionale della Gola
della Rossa e di Frasassi. Dell’antica struttura difensiva, risalente alla fine del ‘300, rimane la bella
porta d’ingresso con il rivellino e parte della cinta
muraria in pietra, completamente priva di scarpa.
All’interno del castello vi è la chiesa parrocchiale
di S. Lorenzo della seconda metà del 1400.
Appartiene all'Arcidiocesi di Camerino - San Severino Marche, nella vicaria di Serra San Quirico.
Don Elvio Sforza che è stato parroco di San Lorenzo Martire di Avacelli dal 1958 al 1968 aiuta
l’attuale parroco don Michele Giorgi, e vi celebrerà la S. Messa alle 11.00. La chiesa conserva al
suo interno uno spettacolare dossale in terracotta
dipinta rappresentante la Madonna della Misericordia del sec. XVI, attribuibile alla bottega robbiana di Fra Mattia.
Entrando nella chiesa a sinistra, in una cappella,
è stato collocato un altare Barocco restaurato di
recente. Interessante anche il Crocefisso presumibilmente risalente al ‘500.
Ai piedi della collina di Avacelli, in una valle ap-
pagina a cura di Mario Maria Molinari
partata nella boscaglia, la chiesa di Sant’Ansovino dell’ XI secolo in cui sono in corso dei lavori
di restauro diretti dall’ing. Gualtiero Mariotti che
potrebbero rendere visitabile il sito già nei prossimi mesi estivi. “La facciata della chiesa è “a capanna”, l’abside è semicircolare, ed archetti ciechi
si trovano sulla parete laterale destra. Il solo elemento decorativo della facciata è una croce astile
con sei palle. Pregevoli sono gli antichi capitelli
reimpiegati, di probabile origine altomedievale,
gli affreschi e le sinopie contenute all’interno. La
chiesa rurale è per tradizione legata al territorio
dell'alta valle del Misa ed è uno di quei manufatti
d'arte romanica, così frequenti nelle valli minori
dell'Appennino marchigiano, le cui vicende sono
in genere legate al processo di popolamento e di
organizzazione del territorio nei secoli XI e XII.
Le origini della chiesa di Sant’Ansovino sono
riferibili al periodo longobardo. (Prof. Virginio
Villani).
Da Avacelli fino al 28 settembre si può dare inizio all’itinerario robbiano di Arcevia, un progetto
del Comune e cofinanziato dalla Regione Marche.
Arcevia custodisce preziosi arredi invetriati e dipinti del XVI secolo, un unicum nella vicenda dei
Della Robbia nelle Marche, per la straordinaria
concentrazione. Questo ha permesso di realizzare
un itinerario culturale sulle 8 sculture presenti in
tre siti: nella chiesa di Avacelli, nella collegiata
di S. Medardo e nella chiesa di S. Maria del Soccorso ad Arcevia. S. Maria del Soccorso si trova
in via Angelo Rocca (1545-1620) che è dedicata
all’agostiniano che fondò una delle prime Biblioteche Pubbliche in Europa, “l’Angelica” di Roma.
La chiesa fu costruita nel secolo XVI dai Padri
Agostiniani e successivamente ceduta alle Clarisse, che tutt’ora vivono nell’attiguo monastero. La
struttura è a croce latina, a tre navate, e si trova
ad essere sormontata da una possente Torre Campanaria. La chiesa venne ristrutturata e decorata
in forme barocche. Probabilmente durante questa
ristrutturazione le navate laterali furono suddivise in cappelle con la realizzazione di murature di
tamponamento tra le campate. La navata sinistra
della chiesa, quella verso il convento, venne realizzata dopo il 1517. Nella chiesa, sono conservate opere di elevato valore artistico, oltre alla
maiolica di Fra Mattia della Robbia raffigurante
l’Annunciazione di Maria, inserita nell’itinerario
robbiano, al suo interno si trovano “l’Immacolata
Concezione con S. Lucia e S. Caterina d’Alessandria” dipinta da Claudio Ridolfi tra il 1625 e il
1640 e “l’Adorazione dei Magi (1577), di Ercole Ramazzani. Lo stendardo, ovvero la tavola in
legno visibile dai due lati, con “La Madonna del
Soccorso” di autore ignoto e la “Natività di Gesù”
di Ercole Ramazzani sono invece visibili nella
raccolta museale attigua a San Medardo.
territorio
la voce misena
29 maggio 2014
11
I ragazzi di Marina di Montemarciano disegnano i loro diritti
La Giornata Internazionale dei diritti dell’Infanzia
e dell’Adolescenza del 20 novembre scorso non è
stata solo la celebrazione, il ricordo di un importantissimo avvenimento storico-culturale, quale
l’approvazione, nel 1989, della Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, bensì l’inizio di
un progetto-percorso, in stretta collaborazione con
la scuola, che è continuato nei mesi successivi con
lo scopo di far conoscere e riconoscere i diritti dei
bambini. Nel corso dell’incontro dello scorso 20
novembre, infatti, dopo una breve riflessione sul
significato ed il contenuto della Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia, è stato affidato ai ragazzi un compito tanto impegnativo quanto
importante: ogni classe ha ricevuto ufficialmente
in consegna un articolo della Convenzione con il
compito di leggerlo, studiarlo, approfondirlo e poi
illustrarlo e spiegarlo con il linguaggio semplice,
diretto e genuino dei ragazzi. Il progetto ha dato i
suoi primi frutti! I ragazzi hanno illustrato, spiegato, rappresentato con diversi lavori il contenuto
della Convenzione. Con tutti i lavori realizzati dai
ragazzi della scuola elementare e media dell’Istituto scolastico Comprensivo MontemarcianoMarina sarà allestita una mostra aperta al pubblico
in occasione dell’approssimarsi di altra ricorrenza:
la ratifica della Convenzione medesima da parte
dell’Italia, avvenuta il 27 maggio 1991. In considerazione di tale ricorrenza la mostra, allestita
presso l’atrio della scuola primaria di Marina, sarà
aperta da domenica 25 maggio sino a venerdì 30
maggio.
A Mondolfo gli interventi dopo la neve del 2012 Don Gasparini e il discusso monumento ad Ostra
La pineta rivive "La mia storia"
Grande pellegrinaggio in notturna,
sabato 31 maggio, all’antico Santuario della Madonna delle Grotte
a Mondolfo, con importanti novità
quest’anno. “La prima novità, la più
evidente, è il ritorno della pineta del
Santuario dove potranno fermarsi i
pellegrini. Gravemente danneggiata
dal nevone dell’inverno del 2012, ora
è stata completamente recuperata ed
il parco, uno dei più amati da tutti gli
abitanti della Valcesano e non solo, ha
riacquistato la sua fisionomia, di luogo di meditazione, svago,
preghiera,
riposo, vicinanza con il
Creato in uno
dei
Borghi
più Belli d’Italia”. Quali
le linee guida
seguite per
questa nuova
sistemazione,
che ha visto
la
compartecipazione economica dell’intera
comunità parrocchiale? “Il progetto,
nasce dal desiderio della Parrocchia
di Santa Giustina di ridare un’identità
alla pineta dopo i danni subiti dalla
grande nevicata del febbraio 2012.
La pineta che si affaccia di fronte al
Santuario della Madonna delle Grotte
è da sempre luogo di riferimento. Il
progetto – prosegue Daniele Cirioni
che ha curato la sistemazione - è stato
concepito partendo da un sesto d’impianto a raggera che ha come fulcro
la parte interna del Santuario in cui si
trovano l’altare e la statua della Madonna. La disposizione a ventaglio
dei pini, ora adottata, trasmette la
sensazione che la chiesa si apra verso
l’esterno e abbracci il parco. Il viale
centrale impostato sull’asse principale dell’edificio sacro, si apre in prossimità del sito in cui si celebrano le
Messe estive formando una corona
intorno ad esso, e creando così una
forte connessione con l’edificio del
Santuario stesso. Questo sesto d’impianto integra in se pure la disposizione dei vecchi pini che sono sopravvissuti; infatti, anche se in alcuni
casi si trovano leggermente spostati
rispetto alla posizione ideale, i vecchi
pini sono in armonia con quelli nuovi.
Con il passare del tempo la differenza di dimensioni andrà attenuandosi,
creando tra le chiome diversi volumi
e cromatismi di colore dati dalla diversa varietà ed età dei pini. Si ottiene
così – conclude Daniele Cirioni - una
fusione tra vecchio e nuovo, passato
e futuro, in cui entrambi i caratteri
sono distinguibili ma convivono in
perfetta sintonia”. La seconda novità
è il percorso: “Come al solito il pellegrinaggio prenderà avvio dal centro
di Mondolfo, solo che – a motivo di
una frana che temporaneamente chiude il transito in Via La Coppa - non si
passerà al Convento di San Sebastiano ma direttamente per Via Romont:
anzi, questa è l’occasione per ricordare ai tanti pellegrini che giungono al
Santuario la domenica per la Messa
festiva delle ore 18 celebrata all’aperto, appunto la necessità di fare la deviazione per giungere comunque comodamente in auto sino al parcheggio
del Santuario”. La fiaccolata prenderà
avvio alle ore 21. Per informazioni:
www.madonnadellegrotte.it
Alessandro Berluti
A Barbara i piccoli protagonisti
Continuando a confermare l’attenzione per i propri cittadini più piccoli, nei giorni
scorsi si sono svolte diverse iniziative da parte degli insegnanti della scuola primaria
e dell’Amministrazione municipale di Barbara. Mantenendosi entro la scia progettuale del corpo docente, in accordo con l’ente amministrativo paesano, sono state
proposte ai bambini della scuola primaria diverse esperienze educative, a partire dalla
gita svolta dalla classe 4a all’Orto Botanico della Selva di Gallignano di Ancona, uno
tra i parchi più belli d’Italia. La gita è stata un’occasione di approfondimento sulle
tematiche ambientali, a seguito del progetto di costruzione di un vivaio scolastico
svolto nei mesi scorsi. Altra esperienza importante e coinvolgente è stata quella svolta domenica scorsa, la caccia al tesoro dal titolo “C’era una volta… la tua favola di
Barbara”, grazie all’impegno personale degli insegnanti ed educatori Elena Morbidelli
e Massimo Bellucci. Una rilettura in chiave fiabesca di personaggi storici e mitici di
Barbara, un’avventura per le vie del centro storico per costruire attraverso il metodo
della scrittura collettiva e con gli occhi dei bambini una favola, quella del loro paese:
un modo originale e divertente per conoscere il territorio barbarese. Con l’aiuto dei
ragazzi dell’Oratorio di Barbara, i bambini hanno messo in moto la loro creatività
nel cercare gli indizi per giungere al tesoro e nel collaborare insieme. A conclusione
infine dell’anno scolastico, la scuola primaria ha percorso la giornata di ieri, giovedì,
immersa nel verde e nella tranquillità della colonia Capotondi, altra importante realtà
e ricchezza presente nel nostro territorio e che comprende il Museo Agricolo, ricco assortimento di utensili e attrezzature agricole di uso quotidiano nelle nostre campagne
marchigiane, in epoche non troppo lontane.
Leonardo Pasqualini
Sul dibattito politico suscitato dalla richiesta, presentata tempo fa dal parroco
di Ostra don Umberto Gasparini, di apporre un cippo alla memoria di cinque
ostrensi fucilati dai partigiani, interviene
lo stesso sacerdote.
Sono don Umberto Gasparini. Mio non-
no Andrea, che non condivideva i "modi"
di Mussolini, non andò a votare nel 1924.
Per questo fu "segnato" e nel 1935 mio
zio Umberto dovette andare alla guerra
d'Africa al posto del figlio di uno dei "fasci". Nel '36 vi morì ... e io porto il suo
nome. Questo è l'aria che ho "respirato".
In Seminario studiai e accolsi il pensiero
sociale della Chiesa Cattolica (da Leone
XIII in poi). Insegnante nelle Scuole Superiori scelsi come "testo" i Documenti
"sociali" da Leone XIII e Giovanni XXIII
- Paolo VI - Concilio Vat. II e Giovanni
Paolo II. Tutti gli Alunni (anche di "destra") riconoscevano la serenità della
trattazione. Dal 2000, appena arrivato ad Ostra, con naturalezza e rispetto,
ogni anno, vado al "Cippo" per rendere
omaggio e pregare per i Partigiani uccisi. E nel mio cuore ho pregato per chi
è stato ucciso di fronte (don Nazzareno
compagni di sventura).
Sempre ho voluto essere uomo di pace e
mai di parte". Di don Nazzareno ho sentito parlare in famiglia (prima di Ostra
era cappellano a Corinaldo) stimato e
ben voluto. Mandato nel 1999 ad Ostra
(e amante di Storia locale) raccolsi le
testimonianze dei sacerdoti viventi (don
Francesco Orsi, don Dario Barbaresi,
don Angelo Mencucci) e di laici, raccontando i Parroci di Ostra nel 1944 (don
Noè Giannini, anche lui minacciato e
don Nazzareno). In un "fascicoletto" (entrato nel volume di Roberto Beretta -Ed.
Piemme 2005). Alla radice c’è il desiderio di ricordare don Nazzareno Pettinelli
(mio predecessore, ad Ostra, ucciso il 9
luglio 1944), sacerdote zelante e buono
con tutti. Il mio desiderio di fare memoria di don Nazzareno ha "trascinato" poi
anche le altre persone uccise insieme con
lui (e appartenenti ai "fasci") . . Ho sempre cercato di seguire la mia coscienza
libera e di fare le scelte, secondo me
"giuste" (senza presunzione di infallibi-
lità), e mi sono accorto di diventare, di
volta in volta, "comunista"..."fascista",
"progressista" "ultra- conservatore"...
Chi sta al pubblico ne sa qualcosa! Questi giorni mi arrivano molte telefonate di
ex alunni e di tante persone che mi conoscono... incredule di quanto si afferma. Peccando di ingenuità, ho pensato
che si potesse parlare
in modo più sereno di
questi fatti. Sono convinto di essere uomo
di "pace" e non sono
cambiato improvvisamente.
Quarant'anni fa ero
Parroco e mi definirono "comunista" perché
rifiutati di distribuire
i "volantini della DC"
, ora "fascista". Ringrazio i giornalisti che
mi hanno interpellato
per conoscere i fatti,
dal mio punto di vista.
Disapprovo coloro che
hanno scritto (senza
informarsi) che il "cippo" sarebbe sorto sul terreno della Parrocchia: il "suolo" è provinciale (costeggia la strada della Provincia). Ho sempre
ricordato don Pettinelli il 9 luglio (come
ricordo i Parroci di S. Croce e S. Lucia
nel giorno anniversario della loro morte.
Quando mi fu chiesto di andare sul luogo, io invitai fratelli e nipoti di don Nazzareno "miti e tutt'altro che nostalgici".
Avendo notato però la presenza di persone non di Ostra, con "vestiario targato"
dissi: "Se ci sono questi segni, è l'ultima
volta che vengo qui"! Scomparvero. Non
serbo rancore verso chi ha detto e scritto cose non vere, avendomi recato un
gravissimo danno alla reputazione: chi
farà mutare opinione a coloro che hanno
letto solo ciò che è stato scritto prima di
questo mio messaggio? Spero che questo
faccia "calare" i toni. Desidero mantenere o riprendere rapporti costruttivi e
sereni con tutti.
Per il vangelo e per me le persone sono
tutte degne di rispetto e di amore. Voglio
essere sacerdote e basta, fuori dalle diatribe partitiche, pur mantenendo il diritto, come ogni cittadino italiano, di interessarmi di Politica (interesse a tutto ciò
che riguarda la vita della Cittadinanza)
Il mio ruolo è quello di essere "testimone del Vangelo", compito a cui tengo con
tutte le mie forze. Il mio compito è quello
di indicare la "Via della Salvezza a tutti, indipendentemente dal "colore" e dal
modo di vivere! Amo tutti gli Ostrensi,
come ho sempre detto tante volte, e sono
felice di vivere con loro una vita costruttiva e bella. Per me contano le persone
e non i partiti. Niente e nessuno mi farà
deviare da questo! Don Nazzareno, sacerdote, comprende e dal Paradiso ama
tutti e ha perdonato tutti. Il "cippo" può
attendere...! Cittadini di Ostra, ve l'ho
detto e ve lo ripeto: io vi voglio bene nel
Signore".
don Umberto Gasparini
12
cultura
la voce misena
29 maggio 2014
cultura
Donna del Novecento
Corsi al centro 'Bubamara'
Le sfumature dei colori
Grande successo al Museo Nori De’ Nobili di
Trecastelli in occasione della Notte dei Musei lo
scorso 17 maggio; la serata ha avuto inizio nelle
stanze del museo con spettacolo 'Sono Io, Ssono
Nori', in cui gli operatori del museo hanno dato
voce alle poesie della stessa Nori, contestualizzate
attorno ad un “diario immaginario” che ha saputo creare una grande suggestione negli spettatori,
creando un’atmosfera che ha coinvolto l’attento
pubblico in un viaggio emozionale tra le poesie di
Nori e le sue opere. Subito dopo, sempre al Villino Romualdo, c’è stata l’apertura della mostra
“Donna del ‘900 nella cultura internazionale e nel
lavoro”, esposizione in omaggio a figure femminili che hanno avuto rilievo nel mondo dell’arte
contemporanea e in molteplici campi culturali.
Al Bubamara intitolato a Falcone e Borsellino in
via Abbagnano (zona Centro Commerciale il Molino) sono più di 30 gli iscritti al corso di canto
gratuito che ha preso il via in questi giorni. "Cantando si impara" è, infatti, un apprezzato corso
dedicato agli appassionati di musica di tutte le età.
Sono invece ancora aperte fino al 7 giugno le
iscrizioni al laboratorio ambientale estivo "Ma te
'ndo è che vivi?" per ragazze e ragazzi tra gli 11 e
i 16 anni che si svolgerà dal 16 al 29 giugno con
la collaborazione dello studio "Diatomea". Tutte
le mattine dal lunedì al venerdì, giochi, attività,
disegni, piantumazioni e tanto altro ancora per
imparare a conoscere e valorizzare il nostro territorio. La domanda è disponibile sul sito www.
informagiovani-senigallia.it, tel. 071/7931366.
E’ stata appena pubblicata una raccolta poetica,
dal titolo evocativo “Ostro” (un vento del mediterraneo, detto anche vento di mezzogiorno), che
vede protagonista un ragazzo di Serra de’ Conti
- Davide Bacci - poco più che trentenne. L’antologia, che comprende 15 poesie di Davide raccolte
sotto il titolo “Le sfumature dei colori”, e anche
le proposte di altri cinque autori, vuole mettere a
confronto diversi registri stilistici i quali rappresentano “percorsi unici”, come direbbe Cesare
Pavese, in cui l’ideazione poetica cerca la contaminazione e la comunicazione. Il volume fa parte
di una collana intitolata “Parole in fuga – Poeti
del nuovo millennio a confronto” e vuole invitare
alla lettura comparata dei diversi protagonisti, alla
scoperta di modi, stili e approcci spesso lontani.
Incontro tra generazioni all'Istituto "Panzini"
La storia siamo noi
“La storia siamo noi” è stato un progetto che ha impegnato gli alunni dell'Istituto 'Panzini' di Senigallia insieme alla
prof.ssa Sagrati Simonetta per diventare cittadini attivi e responsabili. Un progetto che ha dato la possibilità alle giovani generazioni di conoscere le radici
della nostra cultura che non si insegna
sui libri e che diventa “cibo interiore”
per acquisire un patrimonio di memoria
che non deve andare perduto.
Un progetto che ha portato i ragazzi a
comprendere grazie ai racconti degli
“Amici del molo” un pezzo della storia
di Senigallia, quella del quartiere porto
e del suo mare: la storia del ‘900.
Attraverso le loro testimonianze rivive la Senigallia di una volta, storie di
altri tempi che raccontano l’amore e il
dolore, il lavoro e il riposo, la famiglia,
gli amici, la vita legata alla pesca e al
mare, il bellissimo mare Adriatico. E
per i ragazzi del Panzini, gli “Amici del
molo”, Wilma, Giorgio, Rinaldo e Leo,
hanno ricordato e insegnato; hanno ricordato una vita intera o frammenti di
vita giocati sul chiaro-scuro della memoria. Hanno insegnato a non cedere, a
non disperare, ma soprattutto ad amare
una città, Senigallia e il suo mare, ricca di storia, di cultura, di tradizioni e lo
hanno fatto con la voglia di tramandare
quello che hanno vissuto, perché niente
del passato vada perduto. Ed è così che
si è creata una sinergia tra i giovani del
Panzini e gli anziani, i loro cari “Amici
del molo”, riuscendo insieme a progettare e gettare le fondamenta di un ponte
tra generazioni. Gli alunni hanno potuto
così conoscere la vita di queste persone
anziane, li hanno ascoltati, hanno parlato con loro e si sono confrontati e dai
ricordi di un lontano passato hanno potuto conoscere usanze e scorci di vita,
hanno capito come si viveva un tempo
e soprattutto hanno potuto riflettere sul
fatto che il presente è frutto del passato.
Questa progettualità costituirà sicuramente un tesoro da conservare per sempre. Gli alunni si sono poi soffermati
sulla cucina di mare, quella dei pescatori sulle loro barche e delle donne del
rione porto. Gli alunni hanno conosciuto le regole basilari per poter cucinare
il pesce e le ricette marinare di Senigallia. E il giusto coronamento di questo percorso, in un istituto alberghiero
deputato a far acquisire competenze
enogastronomiche, è stato un laboratorio con le ricette della cucina marinara
senigalliese che il prof. Silvano Pettinari e gli alunni della 3A cucina hanno
ripreso e rielaborato tenendo presente
l’esperienza di un vecchio pescatore e
chef, Rinaldo, che ha dato preziosi consigli e ricette culinarie della tradizione
“portolotta”senigalliese. Si è attivato
inoltre un laboratorio per rielaborare e
inserire nel computer tutte le esperienze
vissute, si sono fatte ricerche in internet
e consultato pubblicazioni, ne è nato
un CD, un contenitore che documenta
tutto il lavoro svolto, una guida per descrivere, informare, narrare l’esperienza vissuta.
S.S.
Peggy, come mai vista
Museo Nori de’ Nobili al centro dell’attenzione della cultura nazionale in occasione della giornata europea dei Musei. Questo ritratto
scattato da Paolo Barozzi, è il ritratto di Peggy Guggenheim. Da
qualche giorno questa fotografia, su richiesta del prof. Bugatti, che
dirige e ha progettato l’esperienza museale di Ripe, fa parte della
raccolta del Museo Nori de Nobili di Ripe. A donarla al Museo
Nori de’ Nobili è stato Paolo Barozzi, che è stato amico e collaboratore di Peggy Guggenheim. Su Peggy Barozzi, con la collaborazione di Ottavio Pinarello, ha pubblicato un libro di successo.
Nell’incontro per la giornata dei Musei ha esplicitamente spiegato
di aver voluto che la fotografia di Peggy Guggenheim fosse nella
raccolta nel Museo Nori de’ Nobili, per sottolineare l’interesse della cultura italiana ed
internazionale per il progetto di questo Museo dedicato ad una donna che per l’arte ha
molto sofferto e le cui opere sarebbero state disperse se non ci fosse stato un impegno
culturale, che ne ha impedito la diaspora. Paolo Barozzi è stato a Ripe per la giornata
dei Musei 2014 e ha raccontato la storia della sua amicizia e collaborazione con una
donna speciale entrata di forza nella storia dell’arte del ‘900. Peggy Guggenheim è
la figlia di Benjamin Guggenheim, morto nell’affondamento del Titanic. Suo zio era
il proprietario dell’ormai mitico Guggenheim Museum di New York. La famiglia
Guggenheim aveva costruito la sua fortuna nell'industria di estrazione dell'argento, del
rame e del ferro, mentre la famiglia della madre di Peggy, i Seligman, erano banchieri
americani. Appena ventenne Peggy comincia a lavorare in una libreria di New York,
la Sunswise Turn e frequenta ambienti artistici dove conosce molti intellettuali, tra
cui Laurence Vail, pittore dadaista. Con lui, a Parigi, frequenta artisti di avanguardia,
tra cui Man Ray, per cui poserà, e Marcel Duchamp. Dopo il divorzio da Vail, nel
gennaio del 1938, a Londra con Jean Cocteau inaugura la galleria Guggenheim Jeune:
dove nasce la prima di una lunga serie di collezioni, che la renderanno negli anni la più
importante sostenitrice dell'avanguardia europea.
Un corso
per cantanti lirici
Anche in considerazione del risveglio di
interesse per l’0pera lirica, come dimostra
la vivace polemica suscitata dalla decisione del Sindaco di Ancona di delegare
a Jesi l’organizzazione della stagione del
teatro Le Muse, l’Associazione Culturale
La Fenice, non nuova a queste iniziative, organizza un Corso ad alto livello per
cantanti lirici. Il Corso avrà luogo presso
l’Auditorium San Rocco nei giorni 27 e
28 maggio, con il patrocinio del Comune,
sarà tenuto dal Maestro Angelo Gabrielli
ed avrà come tema: "Interpretazione vocale ed approfondimento musicale tecnico
pratico sulla corretta respirazione del cantante lirico”. “Dopo oltre trenta anni – ha
dichiarato il Maestro Gabrielli - passati
nei teatri di tutto il mondo ad ascoltare e
proporre cantanti come direttore artistico
di Stage Door (agenzia che ha rappresentato Luciano Pavarotti, Mirella Freni, Raina Kabaivanska, Lucia Valentini
Terrani,Nicola Ghiaurov, per citare i più
conosciuti) e nel contempo veder crescere e scomparire artisticamente giovani di
talento, ho deciso di occuparmi personalmente della formazione e della crescita
delle giovani generazioni di cantanti, fornendo loro gli elementi basilari della respirazione più idonea a un canto che non
distruggesse prematuramente l’apparato
fonatorio (in primis le corde vocali uniche
e insostituibili che ogni cantante si trova
in dote da madre natura) e a una corretta scelta del repertorio più adatto ad ogni
voce, con consigli anche in merito all’interpretazione. In questo ultimo contesto
ho deciso di avvalermi di pianisti di grande esperienza e con una lunga e importante frequentazione dei teatri d’opera in
qualità di pianisti di sala. Senigallia dopo
Pesaro (dove ho potuto avere a disposizione il Teatro Rossini per diverse audizioni)
mi sembra la sede più idonea per proseguire un’attività che sulla costiera marchigiana aveva bisogno di essere promossa
per far crescere i talenti locali in una sede
prestigiosa che per tanti anni ha ospitato
una importante competizione pianistica”.
Accompagnerà i cantanti la pianista Mirca
Rosciani conosciuta a Senigallia perché
direttore artistico dell’ Ensemble Opera Petite che ha presentato proprio a San
Rocco l’opera Don Pasquale di Donizetti
in una delle Stagioni Musicali dell’Associazione La Fenice. Parteciperanno al
Corso cantanti di varie regioni che saranno alloggiati presso l’Albergo Bice e
Hotel Cristallo. Al Corso sarà consentito, nei limiti del possibile, l’ingresso del
pubblico. L’Associazione annuncia che in
previsione dell’uscita del terzo volume di
autori dialettali farà dono al Comune di alcune sue pubblicazioni sempre nel campo
dialettale.
Associazione 'La Fenice'
Rassegna di storia
contemporanea
Apre i battenti mercoledì 28 maggio,
alle ore 17.00, la decima edizione della
Rassegna di Storia Contemporanea che,
promossa dal Centro Cooperativo Mazziniano in collaborazione con il Comune
di Senigallia e l’Associazione di Storia
Contemporanea, si terrà in due distinte location. Il 28 maggio e il 4 giugno (alle ore
21.15) sarà la Sala “Chiostergi” del Centro Mazziniano a ospitare la presentazione
dei primi due libri: Ottocento romantico e
generi. Dominazione, complicità, abusi,
molestie di Fiorenza Taricone (Aracne,
2013) aprirà appunto la manifestazione
mercoledì 28 alle 17.00 e verrà presentato da Silvia Serini (ASC); seguirà, dopo
cena, mercoledì 4 giugno la presentazione
del libro La massoneria italiana da Giolitti a Mussolini. Il gran maestro Domizio
Torrigiani a cura di Fulvio Conti (Viella,
2014), di cui parlerà Lidia Pupilli (ASC).
Infine mercoledì 11 giugno, alle ore 21.15,
presso l’Auditorium S. Rocco si terrà la
presentazione del libro Il corpo di Diotima. La passione filosofica e la libertà
femminile di Patrizia Caporossi (Quodlibet, 20112 che sarà presentato da Alessia
Pongetti (ASC). Il curatore della rassegna,
prof. Marco Severini (Università di Macerata), ricorda che questa decima edizione
della Rassegna va a intercalarsi con le
iniziative, promosse dall’Associazione
di Storia Contemporanea, per ricordare il
centenario della Settimana rossa, il moto
di agitazioni e scioperi che mise a soqquadro per alcuni giorni (7-14 giugno 1914)
l’Italia liberale. Tre le iniziative programmate: una serata, sabato 7 giugno all’Auditorium S. Rocco ore 21.30, di canti della
tradizione popolare e sovversiva eseguiti
dall’Associazione musicale “Non Canto
per Cantare”; la presentazione, sempre
all’Auditorium S. Rocco ore 21.30 ma
domenica 8 giugno, di due libri freschi
di stampa sulla Settimana rossa; infine
la Cena rossa, basata sui piatti della tradizione enogastronomica sovversiva, che
si terrà, a prezzo modico, lunedì 9 giugno
presso il Ristorante “Pomodoro” (Lung.re
Da Vinci, 69 – Senigallia, presso l’Hotel
Diana). Per informazioni e prenotazioni ci
si può rivolgere al n. 347-7718466 oppure
alla mail [email protected] . Tutte
le iniziative sono finalizzate a raccogliere
fondi per gli alluvvionati della nostra città.
#ilovesenigallia
E' partito #ilovesenigallia il primo blogtour dal 23 al 25 maggio, a Senigallia, con
sette tra i più seguiti blogger italiani, delle vere e proprie personalità in fatto di blog
di viaggi. Con il blogtour, organizzato dal Social Media Team Marche-Fondazione
Marche Multimedia con Travel Blogger Net, entrano nel vivo le azioni di promozione turistica promosse dalla Regione Marche in collaborazione con il Comune
di Senigallia per l'avvio e la promozione della stagione turistica. Un fine settimana
dunque ricco di sorprese e meraviglie tutte da seguire sui social all'hashtag #ilovesenigallia, uno slogan che è anche un vero e proprio progetto di promozione turistica dove confluiranno anche tutte le altre iniziative future. Il secondo, che si svolgerà
dal 6 all’8 giugno, vedrà la partecipazione di cinque tra i principali blogger europei:
due tedeschi, un olandese, un finlandese e un inglese. Il materiale raccolto dall'esperienza dei blogger a Senigallia verrà utilizzato e pubblicato sui più importanti blog.
la voce misena
spettacolo
29 maggio 2014
Corinaldo - Disegni di vetro
Mostra di vetri soffiati realizzati da maestri veneziani ispirandosi ai disegni dei ragazzi, promossa
da Association Internationale pour l'Histoire du
Verre Comitato Nazionale Italiano con la collaborazione di Comune di Corinaldo, Istituto Comprensivo di Corinaldo, Fondazione Musei Civici
di Venezia, Banca di Credito Cooperativo di Corinaldo. Civica Raccolta d'Arte "Claudio Ridolfi",
centro storico di Corinaldo (Largo XVII settembre 1860, n. 1/2). Aperta tutti i giorni dalle 10 alle
12 e dalle 15.30 alle 19, fino al 2 giugno.
Morro d'Alba - Cantamaggio
Torna a Morro d'Alba, sabato 31 maggio, il 'Cantamaggio'. II canto rituale di questua del Cantamaggio celebra l’avvento della primavera, della
nuova stagione agricola che si apre ed affonda le
sue radici nei riti pagani di fertilità, di augurio e di
benessere per la comunità ed i singoli. Viene cantato da gruppi di cantori “maggianti”, la notte tra
il trenta aprile ed il primo maggio, casa per casa,
nella classica formazione di tre elementi: organetto, triangolo, cembalo e voci maschili. L'intera
cittadinanza sarà coinvolta nella bella tradizione.
Vaccarile di Ostra - Sagra del coniglio
Buona cucina, tanta musica, spettacoli avvincenti,
rispetto della tradizione. Sono questi i capisaldi
della Sagra del Coniglio in Porchetta di Vaccarile, la nota kermesse di inizio giugno che negli
anni ha saputo catturare e soddisfare migliaia e
migliaia di visitatori. E poi: folclore, storia, natura. E ancora: amore per il proprio borgo, autentica
passione per il volontariato, spirito di accoglienza
di una comunità fiera ed orgogliosa delle proprie
origini. Il tutto avverrà nei giorni 6 – 7 – 8 giugno
2014.
Oltre duemila studenti faranno festa sabato 31 maggio
Cinema multisala GABBIANO
Marcia per la pace
www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375
Si svolgerà il mattino di sabato 31
maggio e vedrà la partecipazione di
tantissimi giovani, bambini e bambine, ragazzi e ragazze di tante scuole di ogni ordine e grado della città e
dell’intera regione.
E’ la Marcia per la pace di Senigallia,
una nuova iniziativa (tradizionale e
storica è quella dell'Azione cattolica
di Senigallia) per riscoprire il senso, il
gusto e l’importanza della pace. Una
Marcia per dire che “la pace non è solo
un sogno”, che è “vivere bene insieme” e che dunque “la pace comincia
dalle nostre città”. Una Marcia che, a
poche settimane dalla tragedia dell’alluvione che si è abbattuta su Senigallia, vuole essere un gesto di solidarietà
e vicinanza alle persone colpite e vuole ringraziare tutti i giovani, gli “angeli
del fango” che, insieme alle Istituzioni, si sono dati da fare per non lasciare
nessuno da solo contribuendo in modo
determinante a rimettere in piedi la città che ora si presenta pronta ad accogliere nel migliore dei modi i turisti.
Una Marcia per dire che “la solidarietà cambia le cose” ma anche che dobbiamo “fare pace con la natura”, che
dobbiamo smettere di violentarla, che
dobbiamo prenderci cura del territorio
e del mondo in cui viviamo. Lo stesso
mondo in cui crescono le guerre e le
disuguaglianze e che ha sempre più bisogno di costruttori di pace.
“Una catena di impegno per la pace unisca tutti gli uomini e le donne di buona
volontà!” aveva detto Papa Francesco
lo scorso 1 settembre. “Il grido della
pace si levi alto perché giunga al cuore
di tutti e tutti depongano le armi e si lascino guidare dall’anelito di pace”.Le
scuole di Senigallia, coordinate dall’Istituto Tecnico Corinaldesi, non hanno
ignorato questo invito e lo hanno fatto
proprio coniugando il dire con il fare,
l’educazione con l’azione, lo studio
con l’impegno. All’appello delle scuole hanno risposto prontamente il Comune di Senigallia e l’Assemblea Legislativa delle Marche, da lungo tempo
impegnate per la promozione della
cultura della pace, e l’Ufficio Scolastico Regionale della Marche. Senigallia
si unisce così alle tante città italiane
che si stanno preparando alla prossima
Marcia Perugia-Assisi in programma il
prossimo 19 ottobre, a 100 anni dallo
scoppio della prima guerra mondiale.
La Marcia, alla quale è prevista la partecipazione di almeno 2.000 studenti,
partirà sabato 31 maggio alle ore 9.00
dal Campus scolastico di via D’Aquino e si concluderà alle 11.30 nel Piazzale della Libertà proprio di fronte alla
Rotonda a Mare.
Torna a Monte San Vito "Podere Santa Lucia"
La musica in cantina
Passione per il vino e piacere per la
musica. Torna, per il secondo anno
consecutivo, “Podere Santa Luciaper la musica”, concerto di musica
da camera in “cantina”, organizzato
e promosso dal Podere Santa Lucia
in collaborazione con la Fondazione
Musicale Santa Cecilia di Portogruaro.
Protagonista dell’evento, in programma domenica 8 giugno, alle ore 18, il
“Duo Federiciano”, composto da Angela Trematore, al pianoforte, e da Ferdinando Trematore, al violino, fratelli,
43 anni in due, di Torre Maggiore, in
provincia di Foggia. A loro, che hanno iniziato a suonare all’età di cinque
anni, la borsa di studio 2014. “Un riconoscimento importante per il nostro lavoro e un aiuto concreto per proseguire
gli studi”, commenta la giovane.
“In famiglia abbiamo due grandi passioni, il vino, la cantina è alla terza generazione, e la musica, che da sempre
circola fra queste mura – dice Stefano
Balducci, uno dei titolari del Podere
Santa Lucia -. Il primo è diventato il
nostro lavoro; la seconda, un hobby da
cui non sappiamo separarci. Io suono
la tromba, mia sorella Francesca e mio
padre il pianoforte, mio cugino Giovanni Cacciani, che è anche mio socio,
la batteria. Da qui la voglia di aiutare
i giovani talenti nella loro carriera. E'
con questo spirito che abbiamo deciso
di dare vita ad una borsa di studio. Lo
stesso spirito con cui abbiamo costruito, giorno dopo giorno, la nostra cantina, con la volontà di portare avanti le
nostre passioni e consolidare le nostre
radici".
Nasce così, due anni fa, la collaborazione con la Fondazione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro, fondata nel
1838, una delle realtà più importanti
in Italia, e non solo, per la formazione
e per il perfezionamento di musicisti,
italiani e stranieri. Da qui l’istituzione,
da parte dell’azienda, di una borsa di
studio masterclass di 1200 euro, andata nel 2013, ad un “quartetto d’archi”
formato da quattro giovani di Lubiana.
“Ci siamo resi conto che c’è bisogno
di incentivare la cultura e la diffusione
della musica classica tra i ragazzi. Inoltre, per quelli che scelgono di studiarla
molte sono le difficoltà, anche economiche, che rendono questo percorso e
questo sogno più difficile da percorrere
e realizzare”, spiega Balducci.
Il concerto “Podere Santa Lucia-per
la musica”, che inizia alle 18, si tiene
nella cantina dell’azienda vinicola. Il
Duo Federiciano esegue brani di Schubert, Brahms, Smetana, Wieniawski. A
Seguire una degustazione. Costo della
serata, 10 euro. Per info: 071.7489179;
[email protected]
Carla Troiani
13
da giovedì 29 maggio
Le meraviglie
Un di Alice Rohrwacher. Con Maria Alexandra Lungu, Sam Louwyck, Alba
Rohrwacher, Sabine Timoteo, Agnese Graziani. 111' - Italia 2014.
Gelsomina è un'adolescente introversa che vive nella campagna umbra con i genitori e
le sorelline. Primogenita tutelare e solerte nelle faccende familiari, Gelsomina è inquieta e vorrebbe andare via, scoprire il mondo che comincia dopo il suo casale. A trattenerla è un padre esclusivo e operaio, alla maniera delle sue api, che guarda a lei ancora
come a una bambina. La loro routine, scandita dalle stagioni e dall'impollinazione delle
api mellifere, è interrotta dalla presenza di una troupe televisiva e dall'arrivo di Martin,
un ragazzino con precedenti penali che deve seguire un programma di reinserimento.
L'esoticità di una conduttrice tv e di un adolescente senza parole impatteranno la vita di
Gelsomina e della sua famiglia, promettendo ciascuno a suo modo 'meraviglie'. L'estate
intanto sta finendo e una nuova stagione è alle porte. Truffaut diceva che "l'adolescenza
lascia un buon ricordo solo agli adulti che hanno una pessima memoria" ma quella di
Gelsomina sembra essere una stagione felice, condivisa con la natura e una famiglia
anarchica che parla italiano, tedesco e francese. Figlia di Wolfgang e di Angelica, la
giovane protagonista di Alice Rohrwacher, conferma il coinvolgimento della regista
per quell'età delicata di cui coglie ancora una volta la gravità rispetto alla futilità della
vita adulta. Perché l'adolescenza porta con sé la scoperta dell'ingiustizia, dell'impunità
dell'adulto, a cui tutto è permesso, anche un cammello in giardino.
The german doctor
Un film di Lucía Puenzo. Con Alex Brendemühl, Natalia Oreiro, Diego Peretti, Elena Roger, Guillermo Pfening - Argentina, Francia, Spagna, Germania 2013
Un uomo misterioso si aggira per l'Argentina degli anni Sessanta. Parla tedesco e si interessa in modo particolare ad una ragazzina bionda con gli occhi azzurri e alle sue difficoltà a crescere in statura. Pur essendo un medico si offre come veterinario e disegna
su un quaderno animali (ma anche esseri umani) dettagliandone misure e proporzioni.
Quell'uomo è il dottor Josef Mengele, fuggito in Argentina e inseguito dagli uomini
del Mossad, che lo pedinano da anni senza riuscire ad acciuffarlo, perché Mengele è
maestro nell'infiltrare le piccole comunità dove si nasconde, spesso con il sostegno di
espatriati dalla Germania nazista ancora devoti al Fuhrer. The German Doctor - Wakolda, che ha partecipato al festival di Cannes 2013 nella sezione Un certain regard,
ripercorre una delle tappe della fuga di Mengele. Il dottore avvicina una famiglia che
ha legami con la scuola tedesca locale: la madre è vistosamente incinta; il padre, di
origini italiane, costruisce bambole che sono pezzi unici; la figlia è la ragazzina bionda
di cui sopra, troppo minuta per la sua età e desiderosa di crescere più in fretta. L'opera
di seduzione di Mengele riguarderà tutti i componenti del nucleo familiare facendo
leva sul desiderio di "migliorare" la specie attraverso la ricerca genetica. The German
Doctor - Wakolda è un horror senza babau, perché anche il protagonista rivela sempre
e solo la sua faccia più "normale": ma è proprio questo a renderlo agghiacciante.
"I treni della felicità"
Venerdì 30 maggio 2014 – ore 21.00,
presso lo spazio autogestito Arvultùra
di Senigallia, nel 70° anniversario della Liberazione della Città di Senigallia,
ci sarà la presentazione del libro “I treni
della felicità” di Giovanni Rinaldi Giovanni Rinaldi, tessendo sottili fili di memorie sparse, anni fa – insieme al regista
Alessandro Piva – si è messo in cerca dei
bambini che erano saliti su quelli che vennero chiamati «I treni della felicità». Si
trattava di una straordinaria rete di solidarietà sostenuta dalla neonata Udi (Unione
donne italiane) e dal Pci che, a partire dal
secondo dopoguerra, affidò per mesi (talvolta anni) oltre 70.000 figli del Sud vittime delle conseguenze belliche, di rivolte
operaie e contadine sedate col sangue, di
calamità naturali, a famiglie del Centro
Italia. Scritto in presa diretta, il libro ricostruisce le storie di alcuni di quei bambini
che su malandati vagoni ferroviari arrivarono in un’altra Italia. Soprattutto di
quelli rimasti a vivere nelle famiglie che
li avevano adottati, scovati dall’autore nel
corso dei suoi viaggi ad Ancona, Follonica, Ravenna, Lugo di Romagna. Sono
Severino, Dante, Zazà, che oggi parlano
ricordando i fanciulli che furono in un Paese più povero e semplice, dove mangiare
un gelato o un piatto di pasta erano cose
che potevano emozionare. Ma è anche la
storia delle «due Italie» e di un Sud ancora socialmente arretratissimo. Fu proprio
questo che spinse alcuni di quei bambini
a fare una scelta drammatica: lasciare la
propria terra e la propria famiglia, restare
dove il destino e quei treni li avevano portati, sognando una vita migliore. Saranno
presenti, oltre l’autore, familiari marchigiani dei protagonisti di alcune vicende
narrate nel libro.
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sport
la voce misena
29 maggio 2014
sport
Saltarelli sul podio
Volley Corinaldo ai playoff
Pallanuto torna in serie C
Per gli appassionati di moto è tempo di gare, rombi potenti come quello della italica Ducati superbike di Simone Saltarelli. Per il forte pilota senigalliese la stagione è iniziata l'11 maggio scorso
a Vallelunga con un bel podio; giunto secondo
nella categoria 1000 open, dietro a Perotti, Simone ha commentato. "In questa prima gara Perotti ha avuto vita facile, ma nella prossima non si
ripeterà l'occasione per lui... Ho sofferto molto
per tutto il week-end perché condizionato da vari
problemi in prova dovuti al fatto che non abbiamo potuto fare i necessari chilometri nei test precampionato. Per fortuna che sabato sera abbiamo
trovato il problema e così in gara abbiamo lottato
con la ferma intenzione di salire sul podio".
Dopo aver conquistato il primo posto nel girone
B (anche questo per il secondo anno consecutivo), l'Avis Pallavolo Corinaldo dei coach Badioli
e Gabbianelli conquista la finale promozione. Nel
mezzo una semifinale giocata e vinta alla perfezione contro un Pianello Vallesina (secondo nel
girone A) mai pericoloso (3-0 i risultati di entrambe le gare). Ora una finale a tre. La Polisportiva Ostra, piazzatasi al secondo posto nello stesso girone del Corinaldo, è uscita vittoriosa dalla
semifinale contro l'Offagna (prima del girone C):
vittoria per 3-0 in casa ostrense, sconfitta per 3-1
in trasferta, ma era il fattore set a contare. La Polisportiva Ostra sarà la prima sfidante mercoledì
28 maggio ore 20 a Osimo.
Si è chiuso sabato 24 maggio il primo storico
campionato di serie B nazionale di pallanuoto
dell’Adriakos Senigallia, costretta subito a tornare in serie C. La formazione senigalliese infatti ha
terminato all’ultimo posto il Girone 2, dovendo
abbandonare la cadetteria. Una retrocessione già
matematica da qualche tempo e giunta al termine
di un torneo sofferto e costantemente condotto
in ultima posizione. Due vittorie consecutive nel
girone di ritorno avevano riacceso le speranze di
evitare almeno l’ultima piazza e la conseguente
retrocessione diretta, ma non c’è stato nulla da
fare. C'è comunque da registrare l'intenso lavoro
dei giocatori, dell'allenatore e della società tutta.
Ora è tempo di ripartire.
Ringraziamento ufficiale della società sportiva 'Pallacanestro Senigallia'
Il palasport riprende vita
Anche il Palapanzini
è stato allagato. Tante
le iniziative di aiuto.
L’A.S.D. Pallacanestro Senigallia, intende ringraziare, tutte le persone che in
qualche modo stanno aiutando la nostra
Società e la Città di Senigallia in questi
momenti di difficoltà causati dall’alluvione del 3 maggio scorso.
Siamo a testimoniare ancora una volta
la nostra gratitudine a quanti, singolarmente o in gruppo, hanno compiuto un
nobile gesto di solidarietà, dimostrando
che si possono tranquillamente superare
campanilismi e rivalità nate nel tempo.
Abbiamo potuto verificare giorno dopo
giorno, la vicinanza e l’affetto di tante
persone che non hanno esitato a mettere
a disposizione la loro persona per aiuta-
re ad uscire da un dramma centinaia di
famiglie e aziende. Nel nostro specifico caso, i ragazzi del settore giovanile
e loro familiari, gli ex atleti del passato, si sono resi disponibili a qualsiasi
forma di sostegno morale e pratico, in
particolare nei momenti successivi al
disastro hanno collaborato per cercare
di salvare il possibile nelle nostre palestre e per renderle funzionali il prima
possibile.
Ringraziamenti speciali vanno anche
all’Aurora Basket Jesi ed al suo Amm.
re Delegato Altero Lardinelli, che ha
messo a disposizione il suo palasport
per portare a termine la stagione della Goldengas nel campionato di serie
DNB, dove si sono svolti gli allenamenti e la partita dei Play Off.
Nobile anche il gesto del Porto Sant’Elpidio Basket, che ha promosso una raccolta fondi che ha destinato alla Caritas
Diocesana di Senigallia.
La bella struttura delle Saline ancora chiusa per lavori
La piscina alluvionata
Anche la Piscina Saline, fiore all’occhiello della cittadella sportiva del
quartiere, è stata colpita dall'alluvione
dello scorso 3 maggio. Inaugurato nel
2005 dall’ex campione del mondo di
nuoto Filippo Magnini, l’impianto, di
proprietà comunale, è gestito dall’Uisp.
Pure qui l’esondazione ha colpito, ma
come altrove l’immediato grande impegno di tanti ha limitato, in parte, i danni.
Con buona volontà, stivali e scope, gli
atleti, i loro genitori ed amici, si sono
trasformati in volontari, e il piano vasca e gli spogliatoi sono stati ripuliti dal
fango in appena una settimana. I danni però ci sono ancora: sia economici,
con cifre che potrebbero essere attorno
ai 250.000 euro, che lavorativi. Al momento sono infatti costretti a rimanere a
casa – non pagati – gli
istruttori e gli operatori (di Uisp o di altre
associazioni sportive)
in possesso di contratti di lavoro di tipo
sportivo: una sorta di
ingaggio a chiamata che, al momento,
visto che la piscina è
chiusa, ovviamente
non può arrivare. Si
parla di una ventina
di persone, considerando le varie società
sportive coinvolte.
Per quanto riguarda le strutture interne,
le conseguenze maggiori si trovano al
piano sotterraneo dove ci sono gli impianti (pompe, condutture, ecc), di cui
i tecnici dovranno ripristinare la piena
funzionalità.
Per questo la piscina rimarrà inutilizzabile ancora per diverse settimane –
difficile quantificare il numero preciso
– prima di tornare pienamente funzionante. E chissà che non possa essere
Filippo Magnini a sancire la riapertura
della struttura, in una sorta di nuova
inaugurazione che renderebbe onore al
grande lavoro dei volontari, che tanto
hanno già fatto per restituire a Senigallia la sua piscina.
Andrea Pongetti
Foto: Senigallia Notizie
Solidarietà anche dalle società di Jesi,
Falconara, Ancona e Fano che hanno
offerto la propria disponibilità a far
proseguire l’attività della nostra società. Non può mancare un sentito ringraziamento alla società del Presidente Filippo Venturi, il Basket Marotta, che ha
permesso alle squadre del settore giovanile di continuare la propria attività se
pur in maniera ridotta. Non da meno le
società Basket Brescia Leonessa e Azzurro Napoli Basket, che hanno inviato
materiale per l’asta di beneficenza della
Caritas. Certi che molti hanno contribuito anche in forma anonima, terminiamo, ringraziando ancora una volta tutti
per la solidarietà dimostrata.
Pallacanestro Senigallia
Ciclismo
Giovani ciclisti crescono
Le due ruote formative continuano a girare con coerente briIlantezza.Il pianeta giovanissimi è forte di buona salute,
buon senso, entusiasmo, impegno formativo. Lo testimonia in primis il G.C.
Osimo Stazione - For, che si aggiudica
la prova di Montegranaro e mantiene il
comando del Polittico Giovanile. Continua così a festeggiare (ed educare) il
presidente Severino Antonella insieme
ai propri ragazzi dai 7 ai 12 anni ed ai
tecnici Rodolfo Graciotti e Gaetano
Petta. Il Trofeo “La Croce” montegranarese interpreta al meglio la formula
dell’abilità sui pedali ed è allestito dal
Cycling Project Mgn di Sauro D’Ambrosio e “Coppi” Attilio Francavilla,
con il supporto della Federciclismo regionale (rappresentata dal responsabile
di settore Fabrizio Simoni nonché dai
dirigenti Massimo Romanelli e Marco
Lelli ). Gli osimani primeggiano nel
torneo a punti, anticipando i locali calzaturieri ed i sambenedettesi del Pedale Ross blù – Picenum. Il rodeo della
partecipazione premia i portoelpidiensi
dell’O.P. Bike. La classifica del Polittico Giovanile (gestita dalla scuderia
Mountain Bike del presidente Sauro
Mazzante) non cambia padrone, alla vigilia della tappa di Pedaso, che si disputerà sabato 15 giugno. Dello sport educativo si parlerà in ‘C come Ciclismo’
su Tvrs: lunedì (20,10 – canale 111) e
martedì (alle 21 – canale 11). ìClassifica Polittico Giovanile: 1. G.C.Osimo
Stazione – For p.18; 2.Scuola Ciclismo
San Filippo – Porto S.Elpidio p.14;
3.Cycling Project Mgn – Montegranaro
p.13; 4.O.P. Bike Porto S. Elpidio p.m.
Alma Juventus Fano p.10; 6.Amici Bici
Junior – Pescara p.9; 7.S.C. PotentiaRinascita p.8; 8. V.C. Mosciano p.7;
9.Superbike Team – Castelfidardo p.m.
A.C. Recanati p.6; 11.Team Cingolani
_ Pianello di Ostra p.5; 12.Rapagnanese - Matricardi logistica trasporti p.2;
13.La Montagnola – Porto S.Elpidio
p.m. Pedale Chiaravallese p.1.
Umberto Martinelli
penultima
la voce misena
29 maggio 2014
asteriski
1
***
* Il Papa, lo 'strano' diplomatico
Non basta dire. Bisogna testimoniare! Ecco il Si- 150mila euro sembrano pochini… ma intanto sernodo messo in pratica!
vono per comperare scarpe e calzini a chi ha perso
anche le mutande. Possibile che non si possano
*L'Italia galleggia
trovare fondi migliorativi? E Renzi che ha straL’Italia galleggia su un mare di petrolio e di gas. vinto, si ricorderà di mantenere le promesse per
E’ un dato certo. Ma le trivellazioni sono proibite Senigallia?
dagli ambientalisti. Intanto la Croazia estrarrà petrolio e gas dal “mare nostrum Adriatico” e noi, * Caritas... vicendevole
* Alluvionati, porte aperte!
grazie agli ambientalisti, compreremo dalla Cro- Ci dicono alcuni benefattori e volontari che gli
Dice il Papa: "porte aperte”. Già. Si potrebbero azia il petrolio e il gas, come comperiamo dalle “ospiti” della Caritas potrebbero col-lavorare,
aprire le porte delle case parrocchiali vuote, come centrali nucleari francesi e slovene l’energia elet- invece solo di guardare. Già. La prima caritas è
quella del Cesano, del Filetto, di San Silvestro, del trica…Che teste questi ambientalisti!
responsabilizzare; cioè col-lavorare.
Vallone, di Castelcolonna, dell’oratorio di Monterado…senza guardare a quelle dell’Arceviese. * Soldi dalla Regione
a cura di G. Cionchi
Sulla visita del Papa in Palestina, rimandiamo alle
pagine del nostro settimanale. Qui ci preme indicare l’invito del Papa rivolto ai capi degli ebrei e
dei palestinesi a ritrovarsi in Vaticano: “offro casa
mia, summit di pace” . E’ una vera rivoluzione
diplomatica mondiale!
1 giugno 2014 Ascensione del Signore Gesù
Sempre con noi
Parola di Dio
At 1,1-11
Salmo 46
Ef 1,17-23
Mt 28,16-20
Gesù sale al cielo e
lascia un mandato:
vivere il suo Vangelo
Una strana festa, quella dell'Ascensione,
ammettiamolo. Come i discepoli, anche noi
avremmo optato per un'altra soluzione: perché non immaginare uno staterello governato da Gesù in cui rifugiarsi da questo mondo
infausto e rissoso? Insomma, questa storia di
Gesù che se ne va a me proprio non va giù.
E invece. Nei vangeli la resurrezione, l'Ascensione e la Pentecoste compongono uno
stesso quadro, un identico evento. Gesù, risorgendo, è già presso il Padre e dona lo Spirito. Gesù, che siede alla destra del Padre, non
è più vincolato dal tempo e dallo spazio e può
dire con verità: io sono con voi per sempre. Il
racconto di Luca prende ampiamente spunto
dall'ascensione di Elia, una pagina molto conosciuta in Israele e punto di riferimento anche per i neo-convertiti. Troviamo il racconto
la parola a... arrivati in redazione
E' morto padre Riccardo Sartini
Lutto nella Comunità dei Frati Minori Cappuccini di Corinaldo: è deceduto nel convento di Macerata, all’età di anni 89, Padre Riccardo
Sartini – Sacerdote Cappuccino – per molti anni Guardiano del Convento di San Giovanni Battista
di Corinaldo. Il funerale è stato
celebrato nella mattina del 26
maggio alle ore 10.00, presso
la Chiesa del Convento di Macerata. La Salma è stata poi
trasportata al camposanto di
Ostra, alle ore 12.00, per l’estremo saluto e la tumulazione nella Edicola dei Frati Cappuccini. Al lutto, che ha colpito
la comunità dei Cappuccini di
Corinaldo, si associano il parroco don Giuseppe Bartera, i sacerdoti don Francesco, don Fabrizio,
le suore Gigliola e Miriam, il Sindaco di Corinaldo Matteo Principi,
l’Amministrazione comunale e la popolazione corinaldese.
Ilario Taus
[email protected]
www.vocemisena.it
P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia
Tel. 071 64578 Fax: 071 7914132
Settimanale della Diocesi di Senigallia
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Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi
Caporedattore: Laura Mandolini.
Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Anna Gobbetti, Simone Mandolini,
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Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli. Tecnici: Daniele Guidarelli,
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Stampa: Rotopress - Loreto. Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto
corrente n°5240857 intestato a: Fondazione Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia
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18/11/1952, n°2266.
La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n°250.
dell'ascensione di Elia nel secondo libro dei
Re: il grande profeta viene rapito in cielo sopra un carro di fuoco, sparisce fra le nubi e il
suo discepolo, Eliseo, ha la certezza di ricevere almeno una parte dello spirito profetico,
avendolo visto sparire. Luca descrive l'evento
dell'ascensione usando lo stesso paradigma:
le nubi, simbolo dell'incontro con Dio (il Sinai? O il Tabor?), i due uomini che richiamano i due angeli testimoni della resurrezione, il
bianco delle vesti, segno del mondo divino...
Il cuore del racconto non è, quindi, la descrizione di un prodigio, ma la descrizione di una
consegna: come Eliseo riceve lo spirito della profezia da parte di Elia, così gli apostoli
ricevono il mandato dell'annuncio da parte
del Risorto. L'Ascensione segna l'inizio del
tempo della Chiesa. Sono gli angeli a dare la
chiave interpretativa dell'evento: non guardate il cielo, guardate in terra, guardate la concretezza dell'annuncio. I discepoli del risorto sono chiamati ad annunciarlo, finché egli
Paolo Curtaz
venga, a renderlo presente. La Chiesa, allora,
diventa il luogo dell'incontro privilegiato col
risorto, e assolve il suo compito solo quando rende presente il vangelo. Matteo ci dice
come, diversamente da Luca, situa l'addio in
Galilea, su di un monte. Monte che rappresenta il luogo dell'esperienza divina: solo chi
l'ha incontrato può raccontarlo con credibilità. E in Galilea: il luogo della frontiera, del
meticciato, del confine. La terra che per prima è caduta sotto l'invasore, gli assiri, allora,
e che è sopravissuta fra vicissitudini e compromessi, ben lontani dal rigore richiesto dai
puri di Gerusalemme! Ai tempi di Gesù dare
del galileo ad una persona era un insulto! La
Galilea, però, è anche il luogo dove tutto è
iniziato, il luogo dell'incontro, dell'innamoramento: solo attingendo alle esperienze che
ci hanno convertito possiamo annunciare con
verità il Signore. E ci rassicura: non siamo
soli, egli è con noi..
inbreve
Per Senigallia
La spiaggia è social
“Sosteniamo Senigallia!” Ecco la parola
d’ordine della quattordicesima edizione di
“Sottosopra”, manifestazione organizzata
dall’Anpis (Associazione Polisportive per
l’Integrazione Sociale) nazionale e dal Csi
(Centro Spotivo Italiano) marchigiano, con
il patrocinio della presidenza del Consiglio
regionale. Dal 9 al 15 giugno confluiranno
nella cittadina rivierasca, colpita dall’alluvione delle scorse settimane, più di settecento persone provenienti da diverse
Regioni italiane per partecipare alle numerose iniziative in programma, che avranno
come temi centrali turismo, sport e cultura.
“Sosteniamo con convinzione – ha sottolineato il Presidente del Consiglio, Vittoriano Solazzi, nella conferenza stampa di
presentazione dell’iniziativa – tutte quelle
progettualità che si pongono in modo opportuno a sostegno della comunità marchigiana. Nonostante le difficoltà del momento attuale, abbiamo la consapevolezza di
poter fare affidamento su un motore insostituibile come quello dell’associazionismo
marchigiano, che attraverso i suoi mille
mondi va ad intervenire nell’ambito sociale, assistenziale, culturale e sportivo. E ci
fa capire che dobbiamo fare sempre di più
nei confronti di chi ha realmente bisogno”.
Nel corso degli anni, infatti, la manifestazione ha assunto particolare rilevanza,
testimoniando come si possano concretamente contrastare i processi di marginalizzazione delle fasce più deboli, dando vita
a forme attive di cittadinanza e partecipazione alla vita sociale.
Sono state moltissime le proposte arrivate dai giovani progettisti per il concorso di
idee per l’allestimento di Demanio marittimo.KM-278, la maratona notturna dedicata all’architettura, al design e alle arti, la
cui quarta edizione si svolgerà il 18 luglio
2014, come sempre al km 278 del litorale di
Marzocca di Senigallia. Ideato e curato da
Cristiana Colli e Pippo Ciorra, e promosso
dall’Associazione Demanio marittimo.KM278 con la collaborazione del MAXXI, Museo delle Arti del XXI secolo, del Comune
di Senigallia e con il supporto di un’ampia
rete di imprese, istituzioni e associazioni
culturali, il progetto prende il via ogni anno
con un invito rivolto ai giovani talenti: riflettere sulla spiaggia, come limite del paesaggio urbano contemporaneo, territorio di
incontro tra l’identità e l’eccellenza locale
e l’orizzonte della creatività internazionale.
Sotto la polvere
Al via i lavori dei “I colori sotto la polvere”,
VIII edizione, 2014. Si tratta di un’iniziativa
che nasce dalla collaborazione tra Università di Bologna, Soprintendenza per i Beni
Archeologici delle Marche, Comune di Senigallia, Volontariato e Scuole, destinata
alla manutenzione e al monitoraggio dei
Beni Archeologici della città, ma anche alla
formazione di giovani operatori dei Beni
Culturali. Anche quest’anno 50 ragazzi del
Liceo Scientifico “A. Roiti” di Ferrara, capitanati dal prof. Giorgio Rizzoni, lavoreranno nell’area archeologica “La Fenice” e nel
nuovo sito archeologico di Via Baroccio.