Ebola - Azienda Ospedaliero
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. INDICE RASSEGNA STAMPA . 3. Sanità nazionale Corriere Fiorentino 23/10/2014 p. 1-3 Nasce a Firenze il blocca-Ebola Gaetano Cervone 1 Avvenire 23/10/2014 p. 6 Disabili, fondi ridotti di un quarto Antonio Maria Mira 3 Avvenire 23/10/2014 p. 20 Ebola, la speranza scorre nel sangue dei guariti Paolo M. Alfieri 4 Corriere Della Sera 23/10/2014 p. 25 Sei contagiati, uno è morto Piano anti legionella a Milano Simona Ravizza 6 Giornale 23/10/2014 p. 17 Ai piccoli troppi farmaci da grandi Enza Cusmai 7 Libero 23/10/2014 p. 17 L'emicrania? Un eccesso di ossidazione Libero 23/10/2014 p. 17 Se la sedentarietà diventa una patologia Mattino 23/10/2014 p. 12 Scandalo farmacie «Favori a cordate di imprenditori» Leandro Del Gaudio 10 Messaggero 23/10/2014 p. 13 Psicosi Ebola, bimba cacciata dall'asilo Umberto Serenelli 12 Metronews 23/10/2014 p. 4 Ebola può essere fermata Mf 23/10/2014 p. 18 Diasorin, avanti nelle leucemie Maria Elena Zanini 15 Panorama 29/10/2014 p. 45 Ebola, il vaccino italiano Chiara Palmerini 16 Panorama 29/10/2014 p. 48 Quel trapianto folle che divide la scienza Panorama 29/10/2014 p. 103 Un filo che dà vita Secolo D'italia 23/10/2014 p. 5 Disintossicarsi dall'alcol sarà più facile: scoperto l'interruttore della dipendenza 22 Sole 24 Ore 23/10/2014 p. 17 A fine mese online il sito contro i falsi nei farmaci 23 Sole 24 Ore 23/10/2014 p. 17 Humanitas, settimana di prevezione per le famiglie 24 Sole 24 Ore 23/10/2014 p. 51 Medici, responsabilità a due vie Giovanni Negri 25 Stampa 23/10/2014 p. 3 Le Regioni al governo: utilizziamo i soldi del fondo selvaderivati Alessandro Mondo, Paolo Russo 26 Stampa 23/10/2014 p. 15 Tra dlisinformazione e paura il rischio di un Nuovo Medioevo Eugenia Tognotti 27 Tempo 23/10/2014 p. 13 Dai bus agli aerei fino a scuola La psicosi di Ebola contagia tutti Alessandra Zavatta 29 8 9 14 18 Carmela Abbate 19 8. La Ricerca Italia Oggi 23/10/2014 p. 18 Innesto di cellule contro la cecità 31 Sole 24 Ore 23/10/2014 p. 17 Polo per la ricerca pediatrica 32 Indice Rassegna Stampa Pagina I L'armuncio del ministro Lorenzina Porta a Porta: «Già sperimentato conbuoni risultati». Serve a fermare l'emorragia Nasce a Firenze il blocca-Ebola Mille fiale del farmaco dell'Istituto M tare in Sierra Leone, richieste da Emergency Massimo Galeotti in Liberia 3. Sanità nazionale annuncio lo ha dato il Ia ministro Beatrice Lorenzin in tv: mille fiale di un farmaco sperimentale per curare i sintomi dell'Ebola stanno per partire verso la Sierra Leone, su richiesta di Emergency.11 farmaco è stato sperimentato e prodotto all'Istituto farmaceutico militare e sarebbe in grado di fermare non il virus, ma l'emorragia. «Un primo passo importante», dicono gli infettivologi. Se si rivelerà efficace altre dosi sono già pronte per essere spedite in Africa dove i casi accertati di Ebola hanno toccato quota diecimila. a pagina 3 Cervone Pagina 1 Firenze, un farmaco per curare l'Ebola Mille fiale in partenza per la Sierra Leone L'annuncio in tv del ministro Lorenzin: «Sperimentato con buoni risultati all'Is Mille dosi del farmaco «blocca emorragia» per contrastare l'Ebola prodotte dall'Istituto chimico Farmaceutico Militare (Icfm) di Firenze sarebbero pronte per essere inviate in Sierra Leone. A darne l'annuncio è stato il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ospite ieri sera a Porta a Porta: «L'Icfm di Firenze ha terminato la sperimentazione di fase I per un farmaco chiamato "blocca emorragia" che può essere efficace contro i sintomi del virus Ebola - ha spiegato il Ministro - Emergency ne ha richiesto iooo dosi che stanno per essere inviate in Sierra Leone». E la prima volta in assoluto, da quando è esplosa l'epidemia in Africa, che nelle zone gravemente colpite dal virus arriveranno dei farmaci che hanno già ottenuto i primi riscontri positivi , come mostrano le sperimentazioni di fase I che prevedono i primi studi sulla tossicità fatta su animali e volontari. Le fasi complete per la commercializzazione di un farmaco sono quattro, compresa quella cosiddetta di «studi controllati su soggetti umani» che in pratica richiede più tempo per testare eventuali effetti di tossicità non riscontrati sui primi volontari. Poi ci sono quelle che rispondo invece ad esigenze di natura commerciale. Ma la situazione di emergenza ha fatto sì che fosse comunque dato il via libera al farmaco , utilizzando in pratica lo stesso principio che vale per le donazioni di sangue in condizioni di estrema urgenza, quando cioè non si ha il tempo necessario per verificare la compatibilità tra donatore e 3. Sanità nazionale militare» paziente e si fa ricorso al donatore universale. Inoltre - al momento - nessun altro Istituto faimaceutico al mondo è riuscito a produrre un farmaco che abbia superato la fase di sperimentazione I, quella più importante, e ciò rende possibile l'utilizzo perché non si viola alcuna norma internazionale sul commercio dei farmaci. L'Istituto fiorentino insomma è il primo al mondo. Unico laboratorio pubblico italiano dove si possono fare sperimentazioni e produrre farmaci, lIcfm di recente ha ottenuto l'incarico (da parte della Regione) di coltivare la cannabis per uso terapeutico. Ora il farmaco che potrebbe segnare una svolta nella lotta all'Ebola: «Bisogna però tenere presente che un conto è bloccare l'emorragia, un altro distruggere il virus che la provoca - spiega un primario di malattie infettive - Ma questo è già un passo avanti che ci lascia ben sperare». Il farmaco infatti è un anti emorragico e agisce nel momento più drammatico della malattia, ma non è utile per contrastare la diffusione del virus. t per questo che i pazienti vengono curati quando già presentano sintomi e con sole «terapie di sostegno» perchè di medicinali specifici non ce ne sono, tantomeno vaccini. All'Istituto farmaceutico militare di Firenze stavano studiando l'anti emorragico per fini militari, per curare le ferite. Se il farmaco dovesse funzionare sono già pronte altre dosi da mandare in Africa. Gaetano Cervone 0 RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 2 Disabili, fondi ridotti di un quarto Nella manovra tagli profondi. Oggi le associazioni dal governo ANTONIO MARIA MIRA Ro vrA a scure dei tagli della Legge di stabilità cala anche sui disabili e sulle loro famiglie. Ben 100 milioni in meno nel Fondo per la non autosufficienza, cioè 250 invece di 350, e altri 17 milioni nel Fondo per le politiche sociali, che scenderebbe così a 300 milioni. Gli ennesimi tagli per questi fondi così importanti per una vera politica di autonomia per i disabili, ma insufficienti. Sempre più insufficienti. La loro storia é, infatti, più di riduzioni che di incrementi. Proprio per questo oggi alcune delle principali associazioni del mondo dell'handicap incontreranno i sottosegretari al Welfare, Salute e Finanze per scongiurare questo taglio contenuto nell'articolo 17 della bozza della Stabilità circolata in questi giorni, ma anche per rilanciare, chiedendo che il Fondo per la non autosufficienza sia invece incrementato a 1 miliardo, «una cifra ragionevole per quello che finora è risultato l'unico strumento di politiche di inclusione per i disabili gravi», spiega Carlo Giacobini, consulente della Federazione italiana per il superamento dell'handicap (Fish), presente all'incontro. Le associazioni si appellano allo stesso premier perché non si tratta solo di risorse ma di una più profonda azione politica per l'inclusione delle Cento milioni in meno alla non autosufficienza (erano tornati a quota 350 con Letta), 17 tolti alle politiche sociali. La Fish chiede un intervento diretto di Renzi persone con disabilità. «Con tutto ilrispetto per il ruolo dei tre sottosegretari - spiega Vincenzo Falabella, presidente della Fish - crediamo che vista l'estrema urgenza e rilevanza dei temi e delle prospettive in gioco, debba intervenire direttamente il presidente del Consiglio del quale chiediamo pubblicamente la presenza al tavolo del 23 ottobre». Un appello al quale Renzi ha risposto con una telefonata spiegando di non poter essere presente perché già impegnato negli altri incontri, ma assicurando che i tre ministeri coinvolti seguiranno con molta attenzione il tema. E sicuramente se ne parlerà anche nell'incontro odierno tra Renzi e le Regioni, che sono chiamate a gestire direttamente quei fondi. Possibilità di correzioni? Ieri girava una nuova ipotesi di testo che prevedeva una riduzione dei tagli all'autosufficienza a "solo" 50 milioni. Ma sarebbe comunque l'ennesimo colpo a questo fondo nato nel2008 col governo Prodi con la dotazione di 300 milioni saliti a400 nel2009 e 2010. Nel2011 viene completamente azzerato dal governo Berlusconi. Dopo una forte campagna delle associazioni, sostenuta daAvvenire, si trovarono 100 milioni ma solo per i malati di Sla, cifra confermata nel 2012 dal governo Monti, che nel 2013 rifinanzia il Fondo ma con appena 275 milioni, saliti nel 2014 a 350 (governo Letta). Ora il nuovo taglio di quasi un terzo, che si tenta di scongiurare. Eppure la spesa per questo fondo risulterebbe un risparmio, evitando ricoveri impropri dei disabili e sostenendo la vita autonoma o in famiglia, e anche un investimento in occupazione, per le persone incaricate di assisterli. Analoga la storia del Fondo per le politiche sociali nato sempre nel 2008 con 929 milioni, scesi a 583 nel 2009, a 435 nel 2010, a 273 nel 2011 per poi precipitare ad appena 70 milioni nel 2012. Una boccata d'ossigeno nel 2013 quando torna a salire a344 milioni, ma poi ne12014 nuovo calo a 317. Una discesa che dovrebbe oraproseguire fino a 300. E ricordiamo che questo fondo riguarda l'inclusione di vari soggetti in difficoltà, dai disabili agli immigrati, dagli anziani ai tossicodipendenti. ® RIPRODU➢ ONE RISERVATA LAGf5T10Os ---••.nrl FOYf pER50N E N4 A1AuToSU FF SUBITOI A vo GLiON ti ABAI;GKSSt IO ßl CURAIs t Dl s Agltf 1C+ENrr1 O TENZAIIB.RTk ISCEu ERECULk„Es AREACA SA", 1LVARE 11T E ATK D1 L 14FbE lí Uwbili, finti ridoni di ml qua¢o 3. Sanità nazionale Pagina 3 Ebola, la sper a scorre nel sangue dei guariti «Trasfusioni efficaci»: salvo il cameraman Lisa PAOLO M. A LFIERI n attesa di un vaccino che potrebbe non arrivare prima di gennaio, l'armamigliore contro ebola sembra essere il plasma del sangue dei pazienti guariti. Un'ulteriore conferma è arrivata ieri dagli Usa, dove il cameraman americano della Nbc che si era ammalato in Liberia ha superato con successo la malattia ed è uscito dal reparto in isolamento del Nebraska Medical Center. Ashoka Mukpo aveva ricevuto il plasma del medico missionario sopravvissuto Kent Brantly; che aveva donato il sangue per tre contagiati: oltre a Mupko i destinatari sono stati il collega missionario Rick Sacra e una delle due infermiere di Dallas, Nina Pham. Sacra è guarito ed è stato dimesso circa un mese fa. Speranze ci sono anche per Nina Pharn. «Le sue condizioni cliniche sono passate da discrete a buone», hanno spiegato ieri le autorità sanitarie a- mericane. L'Emory Hospital di Atlanta, dove è ricoverata la seconda infermiera contagiata a Dallas, AmberVinson, non ha invece fornito aggiornamenti sulle sue condizioni, ma la madre ha detto che è ancora debole. LaVinson non ha potuto ricevere una trasfusione né da Brantlyné dall'altra sopravvissuta americana, Nancy Writebol: i loro gruppi sanguigni erano incompatibili. Non si sa se, come accaduto per Brandy e Writebol, per l'infermiera sia stato utilizzato il siero Z-mapp, il farmaco sperimentale che si è rivelato efficace in diversi casi. Brantly non aveva potuto donare il plasma nemmeno per il «paziente zero», Thomas Eric Duncan, morto a Dallas, sempre per incompatibilità dei gruppi sanguigni. Certo è, invece, che lo stesso Brantly, prima di essere riportato negli Usa, aveva ricevuto in Liberia una tra- sfusione da un 14enne sopravvissuto. Anche l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sembra convinta, in assenza di molte altre alternative, che il plasma dei sopravvissuti sia al momento una strada che vale la pena percorrere. Anche se, ovviamente, non sempre i In attesa di un vaccino , il metodo ha funzionato già in diversi casi , dall'infermiera spagnola a due medici missionari . Juncker ammette : abbiamo agito solo quando è stata coinvolta l'Europa risultati sono garantiti. La dottoressaMarie Paule Kieny, dell'Oms, ha spiegato che sono state attivate delle partnership in Liberia, Guinea e Sierra Leone per riuscire «ad estrarre in sicurezza il plasma e a prepararlo in modo tale che possa essere usato per il tratta mento dei con- "M 1 TENTATIVI . Dosi sperimentali di vaccino anti-ebola (Reuters) H 'M1e 3. Sanità nazionale Pagina 4 tagiati». Non è ancora chiaro quanto siero potrà essere reso disponibile, ma, ha aggiunto la Kieny, in Liberia si sta procedendo speditamente, approntando apposite strutture. Per William Schaffner, direttore di medicina preventiva allaVanderbilt University di Nashville, «c'è una forte possibilità teorica che questo metodo abbia successo, in particolare se la trasfusione avviene nelle prime fasi della nuova diagnosi». Il sistema immunitario attaccato da un virus crea anticorpi specifici che attaccano lo stesso virus: se riescono a ucciderlo ne prevengono anche il ritorno e restano nell'organismo a vita. "Importare" questi anticorpi da un sopravvissuto a un nuovo malato, il cui organismo è indebolito dal virus, aiuta quindi il sistema immunitario del paziente areagire. Anche l'infermiera spa- 3. Sanità nazionale gnola Teresa Romero , la prima persona contagiata da ebola fuori dall'Africa e data per guarita tre giorni fa, aveva ricevuto una trasfusione di sangue da una sopravvissuta: si tratta della religiosa Paciencia Melgar, che aveva superato la malattia contratta in un ospedale della Liberia. Ora la stessa Romero potrebbe donare il sangue per altri pazienti: «Le verrà presentata questa possibilità, ma dovrà decidere lei», hanno fatto sapere le autorità sanitarie. Finora l'epidemia ha causato 4.555 morti su 9.216 casi in sette Paesi. «Ho l'impressione che finché ha colpito solo l'Africa non abbiamo fatto niente e siamo intervenuti solo quando c'è stato il rischio di una diffusione del virus in Europa», ha ammesso ieri il presidente della prossima Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Seppur in ritardo, qualcosa nella coscienza internazionale comincia a smuoversi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 5 Sei contagiati, uno è morto Piano arti legionella a Milano Bresso, analisi de 'Asl nei rubinetti delle case e nelle fontane MILANO A Bresso è caccia al batterio-killer. Nel paese di 26 mila abitanti al confine di Milano, i tecnici dell'Asl prelevano campioni d'acqua dalle case ed esaminano le fontane. Bisogna scoprire qual è l'origine del contagio di legionella che ha colpito sei abitanti. Tutti nel giro di pochi giorni, tutti oltre i 7o anni e tutti abitanti nella zona a nord-est. Uno è appena deceduto. In Italia si ammalano di legionella 1.300 persone all'anno. Quello che colpisce nel caso di Bresso è la simultaneità delle infezioni e la vicinanza delle abitazioni. La malattia non si trasmette da persona a persona, ma respirando goccioline d'acqua infetta. I sei ammalati, allora, sono stati tutti in uno stesso locale pubblico con impianti di condizionamento di- fettosi? Oppure hanno inalato vapore acqueo infetto, magari proveniente dalle torri di evaporazione dei grandi impianti di climatizzazione sui tetti? O si sono contagiati proprio con l'acqua di casa, per problemi dell'acquedotto? Per il momento, non ci sono risposte. Così gli abitanti sono stati invitati dall'amministrazione comunale a non farsi la doccia, ad adottare precauzioni nell'uso dell'acqua calda dei rubinetti di casa e a non irrigare i giardini con pompe a spruzzo. Agli abitanti è stato chiesto di non farsi la doccia e di non irrigare i giardini con le pompe I tecnici sono al lavoro. L'allarme è scattato la scorsa settimana quando, uno dopo l'altro, i sei anziani si sono presentati nei Pronto soccorso della zona con sintomi simili alla polmonite. Febbre alta, tosse, difficoltà respiratorie. Le analisi di laboratorio non hanno lasciato dubbi: era legionella. Sono scattati i ricoveri negli ospedali di Niguarda, Sacco, Cinisello Balsamo e Multimedica. E, dal momento che è obbligatorio denunciare i casi di contagio all'autorità sanitaria, presto i medici dell'Asl si sono tro vati davanti il quadro preoccu pante. 11 sindaco di Bresso, Ugo Vecchiarelli, ha pubblicato sul sito internet del Comune un decalogo anti-legionella. «Non intendiamo sottovalutare quanto è avvenuto e vogliamo prose- guire nell'opera di prevenzione e informazione dice . La legionella può colonizzare gli impianti idrici in alcune parti in cui l'acqua ristagna a lungo e nei punti terminali quando non si fa adeguata manutenzione, ad esempio nei soffioni delle docce incrostate da calcare». Oscar Di Marino, uno dei maggiori esperti italiani di legionella, sottolinea: «L'habitat ideale del batterio è l'acqua calda, in particolare se la temperatura è compresa fra i 25 e i 55 gradi. La legionella si trasmette attraverso le particelle d'acqua nebulizzate da un impianto di condizionamento, dall'attrezzatura di un dentista, persino da certe fontane ornamentali. Tutti gli ospedali lombardi sono attrezzati bene per curarla». I più a rischio sono gli anziani, chi è affetto da patologie croniche, gli immunodepressi. E il motivo per cui l'amministrazione comunale di Bresso li mette in allerta: «All'insorgere di difficoltà respiratorie e febbre è opportuno rivolgersi al più presto al medico». Simona vizza @SimonaRavizza RIPRODUZIONE RISERVATA 3. Sanità nazionale Pagina 6 LA SALUTE DEI PIO GIOVANI Spot anche in televisione Ai piccoli troppi farmaci da grandi I pediatri lanciano l'allarme. In due anni 4.700 bambini hanno subito gravi danni alla salute Enza Cusmai «Cercasi bambini per sperimentazione farmaci». Se all'ipotetica inserzione accorressero in molti, allora il problema dell'abuso deifarmaci per adulti daparte deibambini svanirebbe come per incanto. Invece, provate a chiedere ad unamamma: «Scusi farebbe provare a suo figlio questo nuovo farmaco che non è ancora stato testato sui minori?» Come minimo griderebbe: «Mio figlio non farà mai la cavia!» e scatterebbe una denuncia penale perunaviolazione che ancora non esiste. Ma in realtà, la sperimentazione, su bambini e ragazzini, monitorata da asl e dalle autorità sanitarie competenti, servirebbe eccome. Attualmente, secondo i dati l'Aifa, ben sette farmaci su dieci (compresi quelli ospedalieri) somministrati ai minori sono statiideati e sviluppati per organismi adulti e pertanto vengono usati al di fuori delle indicazioni registrate. In pratica, questi farmaci sono statitestati solo su adultimapoi sono venduti per le patologie pediatriche. Inoltre, si assiste al seguente paradosso: proprio molti dei genitori che arricciano in naso di fronte alla richiesta di sperimentazione farmacologica per !minori, nelmomento delbisogno propinano ai propri figli medicine per adulti riducendo in modo casalingo le dosi. Pure !pediatri si arrangiano in modo approssimativo quando nonreperiscono sul mercato farmaci adatti al pubblico pediatrico. E per loro diventa inevitabile l'uso offlabel (fuori dalle indicazioni autorizzate) di un farmaco inadatto a un minore. antinfettivi, per il sistema nervoso, per il metabolismo e antineoplastici. Secondo un recente studio inglese, inoltre, le reazioni avverse ai farmaci off labelneibambini raddoppiano rispetto a quelleperfarmaci in label: la percentuale sta a 6,2% contro il 12,4%. La situazione non sembra migliorare nonostante la mobilitazione degli Stati occidentali. Negli Usa, la Best Pharmaceuticals For Children Act, Pediatric Research Equity Act e in Europa il Regolamento Pediatrico del2007, introducono lanecessità di effettuare studi clinici in età pediatrica per tutti i nuovi farmaci di cui si richiede l'autorizzazione. Da allora il trend di nuovi farmaci autorizzati in età pediatrica è in crescita ma la strada è lunga visto che l'aumento delle sperimentazioni cliniche sui bambini, dal 2005 al 2011, è cresciuto solo del 2.3%. A questo punto in Italia si è mossa l'Alfa che parla di «pregiudizio etico » riguardo ai trial clinici dedicati ai bambini e spiega che è necessario far comprendere che la partecipazione volontaria dei bambini e degli adolescenti agli studi clinici contribuisce a colmare la mancanza di dati . Solo in questo modo si potrà garantire ai più piccoli maggiore qualità, sicurezza ed efficacia e dei farmaci veramente «su misura» per loro. L'altra faccia della medaglia èilpericolo dell'uso non corretto dei farmaci in pediatria. Sin- tetizzato dall'Alfa in una massiccia campagna nazionale di spottelevisivi, radiofonici e cartacei in cui si avverte che non è opportuno, quando si tratta di minore, ridurrele dosi diunmedicinale «per adulti» perchè «per la salute dei ragazzi il senso della misura non basta». Le modalità di assorbimento emetabolizzazione dei medicinali, infatti, differiscono nei diversi periodi di crescitarispetto a quelle di un organismo adulto e quindi i bambini non devono essere considerati «piccoli adulti» nel processo di cura visto che hanno bisogno di terapie studiate e autorizzate perla loro età. Le reazioni avverse p otrebbero diventare più pericolose di una sperimentazione controllata. Una situazione delicata e rischiosa. Basta dare un'occhiata alle segnalazioni raccolte nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza per riflettere. Negli ultimi due anni sono state 4.700 le segnalazioni di sospettereazioni avverse ai farmaci in età pediatrica, cioè il 6,3% del totale. Tra i più «gettonati» i farmaci 3. Sanità nazionale Pagina 7 L'emicrania? eccesso di ossidazione Un eccesso di ossidazioen sarebbe alla base dell'emicrania. Lo suggerisce uno studio italiano, condotto dai ricercatori dell'istituto scientifico San Raffaele Pisana di Roma, su 750 individui. Lo studio pubblicato sulla statunitense Antioxidants & Redox Signaling, massima rivista mondiale sui rapporti tra ossidazioen e salute, ha dimostrato che nei soggetti emicranici con aura (pazienti cui il mal di testa è preceduto da scintilli visivi e formicolì!) è presente una vairante difettosa del gene SOD2, un enzima mitocondriale che fisiologicamente spegne i fenomeni ossidativi della cortecci acerebrale. 3. Sanità nazionale Pagina 8 Se la se e ta 'età diventa una patologia Da giovedì 23 al 26 ottobre si svoglerà a Catania il congresso nazionale della Federazione medico sportiva italiana dal titolo: "Sedentarietà: una nuova patologia". Ad aprire i lavori del convegno sarà il presidente della Federazione, Maurizio Casasco, che intende lanciare un messaggio scientifico al ministro Lorenzin affinché la sedentarietà sia riconosciuta come vera e propria malattia dal Servizio Sanitario Nazionale. Il nostro Paese rientra nella top20 delle Nazioni più pigre al mondo. Siamo 17esimi, con un indice di inattività del 54,7%®. Nel 2013, secondo l'Istat, erano 24milioni i sedentari, pari a circa il 42% della popolazione. 3. Sanità nazionale Pagina 9 Scandalo farmacie «Favori a cordate di imprenditori» L'indagine sugli amici di Matachione E sui test all'università, spuntano altri casi Leandro Dei Gaudio lazione dei test di ammissione alla facoltà di farmacia e dall'accertato suo coinvolgimento nelle "cordate imprenditoriali", tese all'acquisizione delle farmacie Tordino di Trecase e Marullo di Napoli, dove il suo " apporto" è chiaramente rappresentato dalle agevolazioni e dai favori che potrà procurare ai soci strumentalizzando la funzione da lui svolta». E su quest'argomento c'è una sottolineatura: è lo stesso gip Dario Gallo a ricordare che, in questa vicenda di cordate imprenditoriali più o meno accennata, le indagini sono ancora in corSO. Partecipazioni a cordate imprenditoriali in grado di godere di favori di soggetti legati alla pubblica amministrazione. C'è anche questo nella «rete di protezione globale», il presunto network ipotizzato dalla Procura nel corso delle indagini che hanno colpito il re delle farmacie Nazareno Matachione. Una rete di protezione che sarebbe entrata in gioco anche per risollevare le sorti di una farmacia, magari in vista di una istanza di fallimento o diun cambio di management. Indagini in corso, c'è attenzione sulla figura del funzionario regionale Umberto Ma al centro della vicenda c'è anCelentano, arrestato due giorni fa nel che la diffusione di notizie riservate, corso dell'inchiesta condotta dal pocome la storia dei test di medicina, alolmani pulite del procuratore aggiuntro argomento su cui si sarebbe messa in movimento la cosiddetta «rete to Alfonso D'Avino. Scrivono gli inquirenti, di protezione globale». Insvelando almeno in parte chiesta che scuote le fonda1111 caso un profilo investigativo tutmenta dell'antica istituzioto da battere: «Nei confronne universitaria, che punta Spulcio ti del Celentano, il pericolo sugli esami i riflettori nelle segreterie direiterazione è ampiamendi Gianluca: di Farmacia. Chiare le conte conclamato, oltre che dai clusioni del giudice: «Le ha vinto reati accertati, da quanto condotte degli indagati soil concorso esposto in ordine ai suoi no maturate nell'ambito con l'aiuto rapporti con Ciro Cozzolidella più ampia ed articolano, dall'accertata sua parteta struttura della regione del padre cipazione alla indebita riveCampania, dove le indagini devono necessariamente proseguire per individuare sia eventuali complicità di altri soggetti, sia eventuali episodi delittuosi». Intercettazioni telefoniche, blitz a sorpresa, acquisizioni di documenti. Inchiesta condotta dai pm Celeste Carrano e Henry John Woodcock, il figlio diunmedico avrebbe conosciuto in anticipo i testperl'accesso al corso di Farmacia, che si è tenuto appena lo scorso settembre a Monte Sant'Angelo. Scambio di favori, deci- 3. Sanità nazionale siva la triangolazione di Matachione che avrebbe ottenuto i test dall'interno dell'università, in uno scenario in cui è indagato anche il capo dell'ufficio segreteria studenti della stessa struttura universitaria. Quanti sono gli alunni che hanno ottenuto le informazioni riservate? Di sicuro, il figlio del medico amico di Matachione ha ottenuto un risultato utile, riuscendo a superare il concorso. Quanti sono quelli entrati nel «numero chiuso» dalla porta principale solo grazie alla «rete segreta»? Al momento pesano le intercettazioni telefoniche, come quella in cui Gianluca, lo studente aiutato dai favori della rete, parla con untale Vincenzo, che gli chiede come è andato il concorso. Stando alla conversazione, il ragazzo si sarebbe limitato a trascrivere le sessanta risposte che gli erano state passate dagli amici delpadre, piazzandosi in una posizione sicura, dal momento che i quesiti somministrati erano ottanta. Ma ecco la conversazione intercettata al termine delle indagini di carabinieri e finanza. Gianluca: ti-,d,A, f, -, í, «,N,,, , ,,üt, d1- Pagina 10 L'inchiesta Una delle farmacie dei Gruppo Matachione che a Napoli e provincia possiede undici rivendite 3. Sanità nazionale Pagina 11 Psicosi Ebola, bimba cacciata dall'asilo In una scuola materna di Fiumicino un'alunna di tre anni I genitori: «Nostra figlia non ha sintomi». Ma le altre famiglie costretta a stare a casa dopo aver fatto un viaggio in Uganda impongono la sospensione. Solidarietà dal ministro Lorenzin ROMA La psicosi Ebola costringe a casa Chanel, bimba di colore che frequenta la scuola dell'infanzia "Coni Zugna" di Fiumicino. La piccola di 3 anni era rientrata, lo scorso 14 ottobre, con la mamma dall'Uganda e questo è stato sufficiente per alimentare le preoccupazioni dei genitori dei piccoli che frequentano il plesso Alcuni erano addirittura giunti a minacciare di far disertare la scuola ai figli se la loro compagna fosse entrata in aula. Per tale motivo una delegazione di mamme si è recata presso la sede dell'istituto comprensivo "Porto Romano" di via Giuseppe Bignami, da cui dipende la scuola dell'infanzia "Coni Zugna", per incontrare la preside e esternare tutte le loro preoccupazioni circa lo stato di salute della piccola Chanel «Dopo le voci fatte circolare - precisa la preside Lorella Iamiarellim - alcuni genitori hanno manifestato l'intenzione di tenere a casa i propri figli per evitare che entrassero in contatto con la bimbina» . La preside ha però rassicurato i preoccupati genitori. «Abbiamo contattato il padre della piccola - aggiunge - il quale ha ci ha fatto avere un certi- DOPO UNA SETTI. E TORNATA IN CLI SSE LA PRESIDE RASSICURA: E STATA VISITATA DAI MEDICI, E QUEL PAESE NON E A RISCHIO 3. Sanità nazionale ficato medico. C'è stato poi un consulto con il medico che in Uganda aveva visitato la bimba. Inoltre, ci siamo informati presso l'aeroporto di Fiumicino se l'Uganda fa parte degli Stati a rischio e con sollievo abbiamo scoperto che non lo è». zin. «Ribadisco che nel nostro paese attualmente non c'è stato nessun caso di Ebola, neanche d'importazione, che il rischio di contrarre la malattia è basso e che queste forme di allarmismo sono assolutamente ingiustificate». LA SOLUZIONE Le fa eco il primo cittadino di Fiumicino che precisa: «Le porte della scuola sono rimaste sempre aperte per tutti i bambini, inclusa la piccola tornata dall'Uganda. Come sindaco sento il dovere di lanciare un appello per impedire timori e paure ingiustificate, soprattutto in merito alla salute pubblica, e per evitare che si sfoci in ostracismi e discriminazioni». Umberto Serenelli Il comportamento dei genitori ha probabilmente offeso i famigliari della piccola che in un primo momento avevano chiesto il trasferimento di Chanel in altra sezione. «La cosa - conclude la preside - è però rientrata anche se ha turbato i genitori che hanno deciso di far rimanere a casa per qualche giorno la bambina. Forse perché stanca del lungo viaggio o probabilmente per smorzare i toni». Comunque, lunedì scorso, Chanel è tornata dietro al suo banco senza che questo creasse ulteriori disagi a quei genitori scesi sul piede di guerra e ai compagnetti di classe». «Il fatto che Chanel arrivasse dall'Africa è l'unica spiegazione plausibile a quanto è successo» commenta il padre Massimiliano M. «Anche se non c'era alcun motivo reale per allarmarsi». Ora che tutto è passato il genitore di Chanel non nasconde di aver trascorso giorni difficili soprattutto per il contrasto sorto con i famigliari dei bimbi con i quali la figlia trascorre molte ore liete all'interno della scuola. In merito alla vicenda è intervenuto anche il ministro della Salute che ha espresso solidarietà al padre alla madre della bambina. «L'Uganda non è un paese affetto da Ebola e è molto lontano dalle zone dell'Africa colpite dal virus» precisa Beatrice Loren- IL SINDACO ©RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 12 FIUMICIN O Bambini e genitori all'uscita dalla scuola dell'infanzia "Porta Romana" Foto MINO IPPOLITI L'Eola fuori dall'Africa Stati Uniti Franr; i Norvegia ,,,,,,,,,,, »agna 1 Gran Bretagna Germania Stati Uniti ANSA P.RtimElTi 3. Sanità nazionale Pagina 13 Fola può essere fermata servono almeno quattro mesi per contenere l'epidemia, ma operando nel giusto modo in sei mesi si può vincere AFRICA L'epidemia di ebola può essere contenuta nel giro di quattro-sei mesi, se verranno prese tutte le misure necessarie. Ne è convinto il segretario generale delle Federazione internazionale delle società di Croce rossa e Mezzaluna rossa, ElhadjAs Sy, intervenuto a un summit a Pechino. Fermare l'epidemia in questo lasso di tempo sarà possibile, ha affermato, se saranno applicate una serie di misure che possono aiutare a tenere sotto controllo la diffusione del contagio: un buon is olamento e terapie adeguate per i casi confermati, una buona, sicura e dignitosa sepoltura delle persone decedute. L'epidemia di febbre emorragica secondo l'OMS ha provocato ad oggi 9.936 contagi e 4.877 decessi in Africa occidentale, StatiUnitie Spagna. Gli esperti temono che il tasso di contagio possa rag- giungere le 10 mila unitàa settimana ad inizio dicembre. Mentre è partita una corsa tra le aziende per produrre nel 2015 vaccini e cure in modo massiccio, in poche settimane secondo l'Organizzazione mondiale della sanità si potrebbe avere in Liberia la disponibilitàdel sieroprodotto grazie al sangue delle persone guarite. Questa soluzione si è già rivelata utile in molti casi. METRO Misure antiebola ed esercitazioni in tutto il mondo. / At'P .......................... ............................ OccidentC:-: ria, è guarito everrà dimesso. Continuano le guarigioni in occidente. • • 3. Sanità nazionale Nebraska Il camera man che aveva contratto Pebola in Libe- Texas È migliorata una delle dueinfermiere contagiate cudal'paziente zero'. Pagina 14 CON IL NUOVO SISTEMA L'AF TESA PER UN RISCONTRO SARÀ DI MEZZ'ORA INVECE CHE DI 6 ORE Diasorin, avanti nelle leucemie La multinazionale italiana è arrivata alle ultime fasi di sperimentazione di Q-Lamp che permetterà una diagnosi più rapida della malattia. L'ad Rosa: l'investimento darà ritorni nel lungo periodo DI MARIA ELENA ZANINI Sarà 100% italiana la tecnologia che rivoluzionerà la diagnostica delle leucemie e sarà firmata Diasorin. La multinazionale italiana specializzata nell'immunodiagnostica ha infatti dato il via alla fase conclusiva della sperimentazione di Q-Lamp, la nuova tecnologia messa a punto dal pool di ricercatori Diasorin che operano tra il centro di Gerenzano (Varese) e la sede di Diasorin in Irlanda. Grazie al nuovo sistema, attualmente in fase di sperimentazione in tre centri italiani (al Sant' Orsola di Bologna, al Policlinico di Torvergata e all'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo) la diagnosi molecolare delle leucemie diventerà più semplice, meno costosa e più rapida rispetto alle tecnologie alternative attualmente in uso. Per avere un'idea, il paziente potrà avere una diagnosi completa e affidabile in 15-30 minuti, contro le 4-6 ore necessarie adesso. La ricerca è da sempre un elemento centrale per il gruppo che investe il 6% del fatturato annuale in ricerca e sviluppo, una scelta che permette di lanciare sul mercato dai 6 agli 8 saggi diagnostici ogni anno, oltre ai nuovi test di diagnostica molecolare. I ricavi del gruppo nel 2013 hanno raggiunto i 435 milioni (in leggero aumento rispetto ai 433 del 2012) di cui 67 milioni (il 15% del fatturato totale) in Italia e l'utile netto ha raggiunto gli 83 milioni contro gli 87 dell'anno precedente. Secondo Carlo Rosa, amministratore delegato del gruppo, valutare quale sarà il ritorno sull'investimento dell'impegno di Diasorin nella diagnostica molecolare non è al momento una priorità: «Si tratta di un investimento con una logica di medio e lungo periodo, ma che abbiamo voluto comunque intraprendere perché riteniamo possa diventare molto significativo in un futuro non troppo lontano in termini di presenza F,fXwawxm IBM MA, LiIASORIN 31 lonl' ne ------ 7 -------------------------------------- 7------ 1 ----------------------- 22 A, - all'interno degli ospedali, di sviluppo di prodotti di successo e, naturalmente di presenza del gruppo in un ambito di forte innovazione tecnologica». Ieri il titolo in Borsa ha chiuso a 28,41 registrando un +0,71%. (riproduzione riservata) Quotazioni, altre news e analisi su www.milanofinanza.itldiasorin D ,";,,,;n.., n«, ncdHc;euec;nie 3. Sanità nazionale Pagina 15 Ebola, il vaccino italiano E la carta principale da giocare contro il virus. Ed è nato crei laboratori della Okairos al Ceinge di Napoli. AI vaccino contro il virus Ebola la Okairos lavorava dal 2009. ! uu CASI TOTALI Di INFEZIONE 3. Sanità nazionale S tendendo lungo la collina su cui si trova il Cardarelli d i Napoli, alle spalle dell'ospedale , si arriva importanti, il cervello dell'azienda, la parte della ricerca, è sempre rimasto a Napoli. Fin ria l'inizio, l'obiettivo dell'im- boratori della Okairos: quelli in presa biotech è stato sviluppare vaccini contro malattie infettive, dalla malaria all'epatite C, in cui quelli tradizionali non funzionano. cui nato il vaccino contro Ebola di cui si parla da settimane, Per uno strano intreccio di cast} e intuizioni, questa piccola Il vaccino per Ebola era al centro delle ricerche dal 2009: non perché si prevedesse un'epidemia ma perché rappresentava company biotech, acquisita l'anno scorso (ben prima che Ebola salisse alla rihal- un case-study, coree si dice in gergo, utile per testare la nuova strategia. Nei vaccini tradizionali vengono iniettati il virus o il ta) dal gigante farmaceutico GlaxoSmitlKline, si è trovata al centro delle speranze batterio (resi ilaattivi) per stimolare la risposta immunitaria; Tira la reazione degli anticorpi neri è sufficiente contro malattie della coniuuità scientifica mondiale. Il vaccino non è una cura e per la Stia produzione su come Ebola, in cui il virus enfia nelle cellule e le infetta prima che l'organismo possa mettere in campo la sua difesa. «Per questo , in aggiunta alla rispo- scala industriale bisognerà aspettare il 201 S. Ma resi i la carta principale da giocare sta anticorpale , cerchiamo di stimolare duella "cellulare" per uccidere le cellule già infettate dal virus» spiega D'Alise. in futuro, ora elle il terilibile virus ha dimostrato di essere in grado di uscire dalle Già nel 2009 le prime fiale di vaccino arati Ebola erano state spedite negli Stati Uniti, dove esistono gli unici laboratori foreste africane dov'era confinato, Ïinu a cliventare una ininaccia globale. A fare da guida nei laboratori e a raccontare a Prrrrorurrtu come è nato il attrezzati per condurre test cuti Il virus nelle scimmie. Le cose sono andate avanti senza particolari scossoni, fide a quest'estate, quando è scoppiata l'epidemia in vaccino sono due ricercatrici, Morena D'Alise e Virginia Arnmendola, che rappresentano il «prototipo» degli scienziati Africa occidentale, Vi sareste rasai aspettati di trovarvi al centro dell'attenzione per Ebola? «No» di qui: giuv ani, suddïsfatti del loro lavoro, consapevoli di essere, con un impiego dietro casa e con contatti internazionali e rispondono all'unisono le ricercatrici. Anche per loro, al di là della quotidianità del lavoro, le informazioni su che cos'è di prestigio, mosche bianche nel contesto della ricerca italiana. La Okairos è stata fondata nel 2007 davvero questa malattia vengono dai giornali e da Internet. Quello di cui possono testimoniare è l'insolita accelerazione da Riccardo Cortese e tre altri soci. Nonostarlle la sede sia a Basilea. perché dalla S4iZZera sono arrivati finanziarienti can cui le cose si stanno muovendo per arrivare a un'approvazione del vaccino rispetto alla prassi ordinaria: pochi giorni al Ceinge, il L'entra bietecnologie avanzate. Dietro a un cancello anonimo , l'edificio ospita i la- Pagina 16 invece di diversi anni. iniettato gravi reazi o ni avverse , e si ve- Gli altri vaccini cui la Okairos sta lavorando, quelli contro l'epatite C e la rnalaria, e une) contro l'Rsv, un virus rifica se sia capace dl mettere in noto la che provoca degli adulti solo un furie raffreddore ma è pericoloso per i neonati, sono [li fase di test da anni. Quello dell'anno . Un consorzio di cui fa parte l'Oms ha intanto chiesto di avviare negli contro Ebola, i cui risultati positivi sugli animali è stati resi noti poche settimane fa, sono già in corso di sperimentazione la produzione di 1o mila dosi , in modo da averle pronte per partire subite con le fasi successive della sperimeritazio. tra Iiigliilteira, Stati uniti e Mali su una quardrllina di persone, e si prevede dí arrivare a l40-150. ne, elle puntano a capire Sc funziona davvero. U na sconliiiessa su cui tutto il mondo punta : quella del vaccino è uira Si tratta della fase 1 in cui si guarda solo alla sicurezza, ossia Cile il vaccino non provochi nei volontari sani cui è stato delle poche cartucce da sparare contro {Cdiciru ALrlriieriei } Ebola. 3. Sanità nazionale risposta immunitaria sperata. Morena D'Alice , una delle ricercatrici della società italiana Okairos , insieme al gruppo che lavora al vaccino anti Ebola nel laboratori del Ceinge dl Napoli. 1 risultati si sapranno entro la fine stabilimenti della Okairos di Pornezia ^R P -1OU LIONE RI ; tRV.AIA NUMERO DELLE VITTIME Pagina 17 LA CONTROVERSIA Quel trapianto folle che divide la scienza Riattaccare la testa su un altro corpo è l'idea di un neurochirurgo raccontata da Panorama. Ma è polemica. Ecco un botta e risposta tra il medico che l'ha pensata e un suo autorevole collega. di Sergio Carzavero rre:uroelrGraar o ¡urczioria[e. a.epedale Le2l4oldtzerte di Torzna, che si d[ce irrorita ad trupïrirì to eli testa. a storia della medicina da sempre e pagine del giornali e gli schermi ci propone un'ostinata opposizione da parte dell'ala più conservatrice dell' {,accademia,,. Louis Pasteur, per esempio, si sentì dire che la del web hanno visto passare molteplici rimedi fantasiosi contro mali incurabili, sieri anticancro, staminali miracolose... Sono costretto teoria dei germi era «una favola ridicola». Dunque Ehola non dovrebbe esistere... Anch'io ho dovuto passare a ricordare che il trapianto della testa non esiste e, almeno in questo limiti tecnici attualmente non superati. (esperti itt quel settore scientifico, ndr) cui avevo mandato l'articolo disse che non poteva funzionare . Salvo poi trovarci E un'ipotesi irrealizzabi le, perché a oggi il problema della neurorigeneraz.icne non è stato risolta. Si è provato in tanti modi conce coautori nel lavoro definitivo che ne consacrava l'efficacia. Gli esperti hanno provato di tutto per curare i danni midollari , e hanno a ripristinare la funzione del midollo lesionato, con ponti biologici che permettono alle libre nervose di crescere e riempire il gap lasciato dalla lesione, si è provato con fallito. La tecnica di trapianto di testa è possibile proprio perché aggira il problema del danno midollare. Mentre l'i€npatto le cellule staminali, ma siamo lontani da applicazioni cliniche. 11 taglio della testa seguito dal reimpianto su altro corpo si ché porta alla paralisi sviluppa 26 mila newton di forza, il taglio che dividerà in due il midollo spinale del donatore e basa su tecniche di anastomosi vascolari e esser ampiamente sperimentate; ma non è del ricevente ne genererà menu di 10! I referee della rivista americana che ha ricomnessiune funzionale del midollo venga banalizzata come un «fascio di spaghetti» pubblicate il mio progetto, due grandi esperti di neuronanoingegneria, hanno da incollare-al 10 per cento». II metodo scientifico si basa su ricerca, capito subito che questa era la chiave di volta per rendere possibile la fusione spinale. A cui si aggiunge l'uso di sostan- sperimentazione (anche Su animali), validazione. Il trauma cranico, il tumore, le lesioni della colonna e del midollo richie- ze clic hanno la capacità di rigenerare le membrane cellulari Pese. I leaven, il mio progetto, nasce per aiutare pazienti per dono anni di studio, di training. Il midollo spinale lesionato a tutt'oggi non trova una cura, nonostante gli investimenti enormi e cui nessuno ha ancora trovato una terapia, come le distrofie muscolari. Ma può anche aiutare i tetraplegici ricercatori in tutto il inundo. Sento il dovere di tutelare il lavora serie di centinaia di neurochirurghe italiani. E le aspettative di perché il taglio avviene al di sopra del pazienti fragili, che rischiano di credere in improbabili viaggi dell'«ipersperanza». ■ midullo leso, che quindi puù essere sottoposto alla fusione vera e propria. ■ 3. Sanità nazionale secolo, non esisterà. Per ragioni etiche e per questa strada varie volle. Quando inventai la stimolazione corticale per il Parkinson, une dei referee della rivista Non t una lotta tra «innovator€,r e «c{71. di Alberto Delitala servatori». ospedale Sari caz?zidlo di Rorrra, presidente SirtciY, Sxieta itadrizrrn di rlerrr-nchirrirgia_ accettabile che la mancata dimostrazione di n oipsc D Ur»iIVE RI5Er1VA"IA Pagina 18 SOLIDARIETÀ - 1-0 PIIUuI i i 7 , 14 i 1-. r. '''''1 ,, } y áw + o, 3. Sanità nazionale , s n" _.: .:. :. . . ., A lei e maestri Pagina 19 er arrivare a Osimo ti lasci Ancona alle spalle, guidi per una ventina di minuti e Sei immerso in un paesaggio incantato. Attraversi campagne e colline, e di colpo ti ritrovi sopra un piedistallu, sospeso tra il mare da una parte e la dorsale preap- se non in minima parte, e che spesso sono affetti anche da disabili € à intellettiva e da deficit motori. Quanti sono gli italiani in questa situazione? Non Si Sa. Le stime (di fonti europee) vanno da 3 mila a Il mila. La una volta era tiri seminario. vaghezza stessa del dato la dice lunga sul basso livello di attenzione dedicato a persone che soltanto nel 2004 si sono viste E qui entri davvero in un altro mondo. Chiudi gli occhi, ti muovi lasciandoti guidare da un corrimano in ferri). Tocchi qualcosa, un oggetto legato al muro con una riconoscere la sordocecità cucine disabilità specifica : prima lo ha fatto il Parlamento europei) e poi quello italiano con una legge del 2010 che- peri), assicurano cla queste cordicella: sembra una stella, è il simbolo della classe deve si tengono le lezioni. Vai avanti, sempre con la mano salda al tubo parti , è rimasta purtroppo lettera morta. di metallo, ecco un altro cartellino speciale: è un pezzetto di tappetino sintetico, indica la palestra. Procedi, stringi qualcosa che che parte da lontano ed è legata in maniera indissolubile alla tenacia di una donna. Sabina Santilli nasce nel 1917, è una bam- sembra carta, è arrotolata, è carta igienica: sei arrivato al bagno. Apri gli occhi, l'illuminazione è diversa da casa tua, è quasi disegnata sui muri, dal basso verso l'alto, bina sveglia clic già all'asilo sa leggere e scrivere. Nel 1924, Perù, quando Sabina ha 7 anni, torna a casa da scuola piangendo per il mal di testa. Ha la meningite. 'Era la non ti arava diretta, sarebbe troppo violenta per chi ha una vista limitata. Nella villa non esistono cose banali, tutto è fondamentale. sera del f iuvedï di Pasqua. Dal letto di mia mamma detti un ultimo sguardo attorno. L'indomani mattina udii un ultimo grido, Conte le piccole mutande, calze, magliette: segnalini in miniatura appiccicali su ogni cassetto degli armadi in carnera da letto. seguito ria una sbattuta di porta. Da allora niente più. Fu il buio pesto, e senza una voce,. Così scrive Sabina nel 1964, anno La villa è la sede principale della Lega del filo d'oro, l'associazione senza scopo di lucro che da mezzo secolo si occupa di nascita dell'associazione. Da allora la Lega del filo d'oro è diventata una realtà con 540 dipendenti, il 92 per cento a tempo dell'assistenza e della riabilitazione delle persone sordocieehe. Bambini, giovani, adulti che non ci sentono e non ci vedono, indeterminato e otto su dieci donne, un'età inedia di 43 anni. Sono educatori, infere risieri, fisioterapisti, psicologi, assistenti penninica dall'altra. Poi, a un Irattu, arrivi all'ingresso di una villa dell'Ottocento che La Lega del filo d 'oro ha una storia Alberto, uno dei bimbi dei centro del Filo d'oro a Osimo, con la sua educatrice Federica. In alto, l'«orologio tattile» usato da un ospite sordo-cieco. Nell'altra pagina, Rossano Bartoli, segretario generale dell'organizzazione. 104 l'innrnia I 29ollahre 31114 3. Sanità nazionale Pagina 20 SOLIDARIETA Cinque centri e 500 mila sostenitori La Lega del filo d oro é stata fondata nel 1964 a Osimo (Ancona) da Sabina Santini, sordocieca dall'infanzia, grazie all'aiuto di un gruppo di volontari. Negli anni sono sorte le sedi territoriali di Roma e Napoli e quattro centri. a Lesino in Lombai a Molfetta in Puglia, a Term ini Imerese in Sicilia e a Modena. Nel 2012 i pazienti che hanno ricevuto le cure del Filo d'oro sono stati 682 (il [oro numero é in costante crescita ), e il 71 per cento di Joro aveva pro di tre patologie. La Lega vive di donazioni: oggi é aiutata da un esercito di 500 ri-iála donatori, cne ogni anno versano da 20 a 50 curo. e possibile effettuare una donazione con bonifico bancario ntestato a Lega del filo d'oro, versando sul conto n° 00000101,1852 presso l'Unicredit. I codice Iban è. T05 K0200837498000001014852 are una nuova sede. sempre a Osino, per accogliere in un centro ad alta specializzazione i servizi oggi collocati in 15 edifici arino fa i genitori fiamme rnollatci tutto per venire a Viverea Osimo e per stare accanto alla figlia. Il papà aveva un lavoro importar- diversi. Tra i benefici, l'aumento dei posti letto per i pazienti, che passeranno da 56 a 89 per quelli a tempo pieno e da 15 a 20 le, adesso fa il netturbino. Anche la mamma aveva un buoni impiego, ora si arrangia. Gli insegnanti di Sophia li vedono sempre col per l'accoglienza diurna. A Osimo il più piccolo degli ospiti si chiama Benito Giuseppe , ha 5 armi. Sta i'acendo pausa ricreativa dentro la <<little room=r, una specie di scatola senza pareti poggiata sopra il tavolo, ier iro la quale pendono una serie di giochi della prima infanzia. Sono legati a tanti lacci, in modo che Benito non li possa staccare. Il bimbo sorriso sulle labbra. Ecco una lettera che papà e mamma hanno scritto loro: «Voi siete non insegnanti, non operatori, non terapisti, nia Maestri con la M maiuscola: Maestri di scuola, Maestri eli vita, Maestri per la vita. Nella nostra abbiamo affrontato tanti sacrifici. 41a li rifaremumo milioni di volle, perché la Lega del filo d'oro è stato il miracolo per la ncsira bambi Nella stanza vicina si sente il rumore di inette la lesta dentro, ci sbatte contro, sorride, se Il infila in bocca. È questa la sua personalissima stanza dei divertimeriti. un ventilatore. Karol ha travato il pulsante per accenderli, ci si è piazzata davanti e, gode nel sentire i capelli al vento. Ha 7 anni, sociali , pedagogisti. Li affiancano oltre 550 volontari , che cercano di tenere costante un rapporto cui qui tengono inulto: qutllu di due operatori per paziente. Il perché lo spiega Rossana Bartolï , segretario generale: Poco distante da lui eccu Sophia, una rnaglletta cori la faccia di Brontolo e uno zainetto Hello Kittp appeso alla sua sedia speciale, con le ruote. La sua insegnante la descrive corsie una bambina cori un bellíssirno carattere, dal sorriso contagioso, caparbia, volenterosa, curiosa e solare. sorride felice, è bellissima. La sua mamma e il sui papà, Francesca eti Enzo, arrivano dalla Calabria: si sono fermati per una settimana, sognano che la bambina possa diventare ospite fissa a Osimo, sono pronti a trasferirsi. Karuí è vittima di iiialasanilà: un virus contratto in ospedale l'ha mandala «A differenza dellaAsl sotto casa, nei nostri centri il bambino neri viene intrattenuto per qualche ora per poi e ssere riconsegnato Fino a qualche anno fa Suplria pronunciava poche e incornprensihtili parole, ora riesce a dire »accompagnarvi bagno», o s'apri porta». in coma subito dopo la nascita. I medici le avevano data un lt) percento di probabilità, lei si ë aggrappata alla vita e alla famiglia. Nei itiveslianu proprio sul bimbo e sui genitori : li esurtianno ad alzare la testa per guardare avanti e diventare i primi educatori dei loro figli». 1 posti nella Villa sono limitati e la lista d'attesa è sterminata. L'ultima sfida è cre- Ha 12 anni, le pive vestire bene, aria i colori rosa e viola. Quando è a_rivata aveva paura del cane, ora riesce ad accarezzarlo e portarlo in giro al guinzaglio. Sophie è di Rorna, ha una sorella gemella e un fratellino pio piccolo. Paco più di tiri ce l'ha falla, ma non semite e ncin Vede. Karol ania togliersi scarpe e calzini. E sorride. He il sorriso pio bello del mondo. Peccato solo cloe gli altri bambini non passano vederlo. (carinefu.ubbciteCc +troadc.doui.it,1 ■ .:rrii'r oDun10Ne Ci1SEnvair, 29o1bhre 2(]14 I Panorama 125 3. Sanità nazionale Pagina 21 Disintossicarsi dall'alcol sarà più facile: scoperto l'"interruttore" della dipendenza Redazione Scoperto un interruttore molecolare che potrebbe essere spento per fermare la dipendenza da alcol, per di più senza causare gli effetti collaterali dei farmaci oggi in uso per l'alcolismo, effetti talvolta troppo pesanti da sopportare, tali da indurre il paziente a sospendere anzitempo la terapia e ricadere preda della bottiglia. Si tratta, secondo uno studio pubblicato sulla rivista "Molecular Psychiatry", di un piccolo frammento di Rna (una molecola chiamata microRna miR-30a-5p) che aumenta in maniera anomala quando il consumo di alcol non è più sotto controllo e diventa esagerato e prolungato nel tempo fino alla dipendenza. Lo studio, condotto su cavie presso l'università di San Francisco, mostra che bloccando questo microRna in modo mirato si può fermare l'eccessivo consumo di alcol riportandolo a livelli moderati e sotto controllo. «Si tratta di una ricerca notevole che apre le porte ad una nuova visione nello sviluppo di strategie terapeutiche per combattere l'alcolismo - commenta l'italiano Graziano Pinna, neuroscenziato esperto di malattie psichiatriche e da abuso che lavora presso la University of Illinois a Chicago. Inoltre questo studio suggerisce una generale strategia terapeutica da seguire per il controllo di altre sostanze d'abuso quali per esempio la cocaina, eroina, e la metanfetamina. Rimarrà da verificare se la leva che controlla l'abuso dell'alcol, ovvero questo specifico microRNA o altri componenti della stessa famiglia, siano implicati anche nell'abuso di altre sostanze». In un precedente lavoro lo stesso gruppo di ricerca californiano, coordinato da Dorit Ron, aveva scoperto che la presenza di un fattore di crescita molto importante per il cervello, la molecola BDNF, si riduce drasticamente nella corteccia prefron- tale - area chiave per il 'self-control' e la capacità decisionale - nel momento in cui si instaura una dipendenza da alcol. Nel nuovo lavoro, su cavie, gli esperti hanno visto che a ridurre il BDNF è proprio il microRna miR-30a-5p la cui concentrazione aumenta al crescere del consumo di alcol fino a livelli da perdita di controllo. La scoperta del ruolo del microRna miR-30a-5p potrebbe avere ricadute cliniche perché in questo stutopolini divenuti dio su alcol-dipendenti si è visto che spegnendo il microRna miR-30a-5p si può riportare il consumo di alcolici sotto controllo entro livelli normali. D slntossicarsi dall'asco sarà piu facile. scoperto I"9nterrodore della dipendenza 4. 3. Sanità nazionale Pagina 22 A fine mese onfine il sito ne armaci MILANO Sarà online entro la fine di ottobre l'interfaccia pubblicadi "Fakeshare", lapiattaforma web coordinata dall'Aifa e cofinanziata dalla Commissione Europea (con oltre 35omila euro) per contrastare il commercio illegale difarmaci su Internet. L'intento è infatti di coordinare e ottimizzare, attraverso i sistemi di information technology, le iniziative di contrasto portate avanti dai singoli Paesi, arrivando a una gestione condivisa degli interventi di monitoraggio sulle farmacie web, per fare da supporto alle forze di polizia nelle attività di blocco e oscuramento dei siti illeciti. Il primo step del progetto attraverso un'interfaccia pubblica - sarà cliccabile da fine ottobre (www.fakeshare.eu), mentre a settembre di quest'anno è partita anche una fase 2 (il cosiddetto progetto "Fakeshare II"), che ha l'obiettivo di estendere la condivisione delle informazioni ad altri Stati membri e, nel contempo, ad ulteriori tipologie di crimine farmaceutico. Ad esempio i furti dei farmaci, accompagnati da documentazione contraffatta: nell'ambito di Fakeshare II verrà infatti predisposta una banca dati europea con le informazioni sugli episodi di furto registrati negli Stati membri. Tra i partner, pubblici e privati, coinvolti in "Fakeshare" ci sono infatti anche i Nas dei Carabinieri, le agenzie regolatorie dei farmaci di Spagna e Portogallo e la Federazione europea dei produttori di medicinali. «La condivisione di informazioni organizzate e classificate tra gli operatori che lavorano in questo campo - ha 3. Sanità nazionale detto Domenico Di Giorgio, direttore dell'ufficio Qualità dei Prodotti dell'Aifa -è una delle chiavi per il successo nella lotta al crimine farmaceutico. Il progetto Fakeshare ha permesso di creare un repertorio dibest practices a disposizione di tutti i soggetti che si dedicano alle attività di intelligence e contrasto della contraffazione nei diversi Paesi europei». Si stima che nel mondo il business dei farmaci contraffatti abbia raggiunto i 200 miliardi di dollari l'anno. Dal 2012 ad oggi i Nas dei Carabinieri hanno sequestrato 7,5 tonnellate di materie prime farmacologicamente attive provenienti illegalmente da Giappone, Cina, India, Messico e Taiwan, per un valore di 2 milioni di euro. I farmaci contraffatti rappresentano alivello mondiale circa il lo° 0 deltotale prodotto e riguardano sia i generici che quelli di marca. L.Ca. Pagina 23 Humanitas, settimana di prevezione per le famiglie MILANO MILANO Una settimana dedica- ta alle migliori pratiche di prevenzione, rivolta alle famiglie e soprattutto ai più giovani. Sono oltre 1.200 gli studenti che stanno partecipando alla settimana "Crescere in salute", attiva da lunedì ie che siconcluderà domenica 26 per iniziativa dell'ospedale milanese Humanitas, in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano. Una settimana costellata di iniziative per tutta la famiglia e per tutte le età che si svolgerà presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnolo ia di Milano. E prevista un'originale area gioco per bambini dai 3 ai 1o anni progettata con imedici di Humanitas, per apprendere le 5 buone abitudini per uno stile di vita sano (Tutti a tavola, Un bicchiere di salute, Muoviamoci un po', Fumo? No Grazie, Mani Pulite. Impariamo insieme). Per gli studenti della scuola secondaria di II grado, sono previste attività interattive sperimentali negli "i.lab" per esplorare temi come alimentazione e stili di vita, fumo, sistema immunitario e vaccini, malattie genetiche. E giove dì 23 alle il è fissato un incontro di orientamento alle carriere scientifiche con 3. Sanità nazionale Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University e con Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, per discutere del ruolo del medico-ricercatore del futuro, indagando aspetti quotidiani e prospettive del lavoro di ricerca. Per le famiglie, infine, nel week-end sono previsti check point di salute insieme ai medici dell'ospedale. Per quanto riguarda le scuole, la partecipazione è gratuita, previa prenotazione fino a esaurimento posti in tre fasce orarie dalle 9.30 alle 11.30, dalle 11.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 16.30. È possibile prenotare inviando un'e-mail, con oggetto "Crescere in Salute", all'indirizzo: [email protected], specificando nome e cognome del docente accompagnatore, recapito telefonico, istituto di appartenenza, classe con cui si intende partecipare e tipo di attività scelta. Per informazioni, visitare il sito www.museoscienza.org. Pagina 24 __ Anche dopo il Dl Balduzzi restano esperibili l'azione contrattuale e quella extra-contrattuale Medici, responsabilità. a due vie Giovanni Negri Contrordine. La responsabilità medica resta di natura contrattuale. Se il Tribunale di Milano pochi giorni fa ha aperto a una diversa valutazione (legando la colpa all'ordinario" articolo 2043 del Codice civile), quello di Brindisi sposa la tesi più favorevole alla parte lesa. La sentenza depositata il i8 3. Sanità nazionale luglio sottolinea che nel decreto Balduzzi (Dl 158/2012) la frase «fermo l'obbligo di cui all'articolo 2043 del Codice civile», per i casi di colpa lieve, è un implicito riconoscimento che non si prefigura un vincolo tra le parti che crei le obbligazioni di protezione che si assumono violate. D'altronde, con quella frase, il legislatore - che voleva regolamentare i soli profili pe- nali - non ha espressamente e univocamente limitato i rimedi risarcitori, prevedendo solo quello del Codice civile. «L'eventuale adesione ad un modello di responsabilità (quello ex articolo 2043) diverso da quello consolidato - scrivono i giudici -, invia interpretativa, ovvero quello contrattuale, avrebbe, per contro, richiesto una previsione espres- sa ed esplicita (del tipo: «il medico risponde solo ex articolo 2043 Cc») che, nel caso di specie, appunto, difetta». Dunque, nonostante la novità del Dl, nulla impedisce di ritenere che, su una responsabilità medica anche per colpa lieve, siano tuttora esperibili l'azione extracontrattuale, da sola, o quella contrattuale, secondo il generale principio della cumulabilità dei rimedi, se rileva la lesione di diritti della persona. 0 RIP R OD lJ ZIONE RISERVATA Pagina 25 Le Regioni al governo: utilizziamo i soldi del fondo salva-derivati II piano per evitare due miliardi di tagli ALESSANDRO MONDO PAOLO RUSSO U n'operazione di maquillage sul debito, capace di assorbire la metà dei 4 miliardi di tagli inferti alle Regioni dalla legge di stabilità. Dopo un vertice in notturna i governatori provano a serrare le file e a presentare questa mattina una proposta unitaria al governo per alleggerire il conto della manovra a loro carico. Al termine dell'incontro bocche cucite ma il piatto forte dei correttivi è quello già anticipato qualche giorno fa dal Presidente della Conferenza delle regioni, Sergio Chiamparino: attingere al fondo presso il Tesoro a copertura del rischio di svalutazione dei derivati sottoscritti dalle Regioni. Si tratta di contratti per 8,7 miliardi di euro in pancia degli enti locali, che secondo una recente stima di Bankitalia potrebbero portare a perdite per quasi un miliardo. Una bomba a orologeria che rischia di esplodere 3. Sanità nazionale tra le mani delle 9 Regioni che negli anni novanta hanno sottoscritto contratti derivati in vista dell'ingresso del nostro Paese nell'Eurozona. L'ammontare di questo tipo di esposizione, giudicato più volte "a rischio" dagli esperti di finanza pubblica, è andata via via diminuendo dal 2008, quando pesava per ben 27 miliardi di euro. Ma il fondo presso Via XX Settembre è rimasto li. Con una capienza eccessiva, dicono ora i governatori, che chiederanno a Renzi di assottigliare la riserva di sicurezza per alleggerire il peso della manovra. Una proposta che fa già storcere il naso ai tecnici dell'Economia. Un incontro chiarificatore è previsto per oggi. «L'incontro è confermato diceva ieri sera Chiamparino - penso ci sarà anche Renzi, esprimeremo una serie di proposte per rendere sostenibile la manovra del governo, in accordo con tutti i presidenti di Regione: proposte, tengo a precisarlo, con possibili miglioramenti dei saldi. La rinuncia delle Regioni all'incremento del Fondo nazionale della Sanità previsto nel 2015? Vedremo. Di sicuro, non ci siederemo al tavolo con delle rinunce. Se sono ottimista sull'esito dell'incontro? Diciamo che sono fiducioso». La nuova proposta perfezionata ieri dalle Regioni rimodula la ripartizione dei 4 miliardi di tagli attualmente previsti dalla legge di stabilità in questo modo: 1,8-2 sarebbero abbuonati agendo sul fondo salva-derivati, 1,5 tagliando sulla sanità ma non iscrivendo a deficit gli investimenti e i restanti 500 milioni intervenendo su altre poste di bilancio, evitando il più possibile di toccare i trasporti, dove con 700 milioni di indebitamento verso Trenitalia sarebbe facile prevedere nuovi e dolorosi tagli ai treni per i pendolari. La cura dimagrante per i bilanci di Asl e ospedali sarebbe dunque solo attenuata. Cosa che non piace affatto alla Titolare della salute, Beatrice Lorenzin, che solo a fine luglio proprio con le regioni aveva sottoscritto un Patto che innalzava di 2 miliardi il fondo sanitario per il 2015, prevedendo al contempo una spending review da 10 miliardi in tre anni da reinvestire in sanità. E a quei soldi il Ministro non vuole rinunciare. Tent'è che, non senza una punta di irritazione, fa sapere ai governatori che lei non taglierà un euro dai 112 miliardi del fondo sanitario riconferma- BOMBAA01ROLOGERIA Gli enti sono molto esposti e toccare quelle risorse sarebbe problematico miliardi L'entità dei sacrifici richiesti alla Regioni dalla Legge di Stabilità come è adesso ti per iscritto nella legge di stabilità. Il problema è che la stessa manovra prevede anche una clausola "salva-tagli", consentendo alle regioni di sfrondare fino a 2 miliardi gli stanziamenti per la sanità, qualora entro il 31 gennaio non indichino in che altro modo risparmiare. Il taglio dunque ci sarà. Resta da capire a quanto ammonterà e se alla fine si tradurrà in ticket più salati. Ma questa è una partita che si giocherà più avanti. Via d'uscita Sergio Chiamparino guida la Conferenza StatoRegioni Pagina 26 Tra disinformazione e paura il rischio di un Nuovo Medioevo La malattia non è facile da trasmettere: ecco tutto quello che bisogna sapere EUGENIA TOGNOTTI d eccoci, anche qui da noi, in Italia - senza, peraltro, che si sia fin qui registrato, fortunatamente, un solo caso di Ebola - alle prime reazioni isteriche. Del tutto simili a quelle che negli Stati Uniti hanno portato, tra l'altro, un gruppo nutrito di genitori a ritirare i loro figli da una scuola del Mississippi, E LA CONOSCENZA Rispetto al passato abbiamo un vantaggio: la capacità di prevedere dopo il viaggio di un dirigente scolastico in Zambia, una nazione africana dove non è presente nessun focolaio del virus. Come l'Uganda, del resto, da cui tornava, dopo una vacanza con alcuni familiari, una bimba che, a Fiumicino, si è vista negare l'accesso a scuola - nonostante il perfetto stato di salute - in seguito alle proteste di alcune madri, evidentemente all'oscuro che quel Paese è a rischio zero, lontanissimo dai focolai dell'epidemia. Ma le cronache segnalano, in alcune città, altri casi inquietanti: il colore della pelle sembra essere sufficiente a I SINTOMI DELVIRUS Febbre alta con mal di gola, tosse, debolezza e malessere generale IL TASSO DI MORTALITA Varia tra il 20 ed il 90%: dipende da come e quando il virus viene curato COMEAWIENE IL CONTAGIO Stretto contatto con un soggetto già affetto dal virus, attraverso i suoi fluidi COME CURARSI Terapie idratanti per endovena ed . antibiotiche, a volte anche una anti-malarica trasformare in possibili untori extracomunitari e immigrati - ancorché provenienti da Paesi non sfiorati dalla tremenda epidemia. Così l'insistita associazione di Ebola ai neri e all'Africa occidentale rappresentata come l'incubatrice del virus - sta alimentando, nella società occidentale, un nuovo razzismo, spinto dalla minaccia nebulosa, ma potente di Ebola. Chiedono addirittura la sospensione im- 3. Sanità nazionale mediata di Schengen, con la chiusura delle frontiere interne e il blocco all'importazione di merci potenzialmente a rischio (banane), Marine Le Pen, il segretario della Lega Nord Matteo Salvini e i rappresentanti delle altre tre formazioni dell'alleanza della destra anti-immigrazione al Parlamento europeo. Non solo. Insistono anche per la sospensione d'urgenza dei voli diretti tra l'Europa e la capitali dei tre Paesi colpiti, anche se i responsabili di organismi e istituzioni sanitarie internazionali sostengono che il divieto di viaggio per i voli provenienti dai Paesi dell'Africa occidentale che hanno avuto focolai di Ebola sarebbe controproducente. Così paure irrazionali, disinformazione selvaggia, opportunismo politico stanno creando un corto circuito che fa passare in secondo piano le L` I L'emergenza gestita in modo responsabile ha evitato danni maggiori al tempo di Ebola. Occorre trasformarle in una preoccupazione responsabile e vigile. Pre-occuparsi significa mettere in campo «prima» che la salute collettiva sia messa alla prova tutte le misure più adatte ad allontanare il pericolo, prevedendo tutte le possibilità, e ricorrendo alle strategie che hanno già dato eccellenti risultati con la Sars. Rispetto al passato, abbiamo un vantaggio, oltre alla superiore conoscenza scientifica: la capacità di previsione. Mentre le nubi si raccolgono all'orizzonte, occorre preparare le difese, anche quelle contro il razzismo strisciante, la xenofobia o la semplice l'ignoranza. rassicurazioni della comunità medica e scientifica: l'Europa non è in grave pericolo, la malattia non è facile da trasmettere: non si diffonde tramite aria, acqua o cibo, ma solo attraverso i fluidi corporei, come muco o sangue, lacrime o saliva, vomito o feci e il contatto con strumenti, aghi o coltelli usati da un individuo infetto. E il malato è contagioso a infezione conclamata (cioè attiva), e non durante l'incubazione. Propria delle grandi pestilenze del lungo Medioevo e dell'età moderna, la paura ricompare nel mondo contemporaneo, e nella sua parte più tecnologica e avanzata, con le eccitate e scomposte reazioni individuali e collettive di cui danno conto le cronache negli Stati Uniti e in Italia. Ma contenere inquietudine e paura si può, anche Pagina 27 .... - . ¡. . . .. .. ' y N . li 1 ; ij" n u er 1' fl 6' 1 ÇA )) t St o ; ll ' , $y, MICAELDUFF/.d' 3. Sanità nazionale Pagina 28 i «Vieni dall'Uganda, vai via» Dai bus agli aerei fmo a scuola La psicosi di Ebola contagia tutti Alessandra Zavatta a. zavatta@i ltem po. it «Vattene a casa. Puoi attaccare Ebola ai nostri figli». A tre anni Chanel si è trovata sbarraLa la porta della scuola perché è stata in Africa. «Mia figlia non è malata», ha tentato di rispondere lamamma. «Riportalatraventuno giorni cosìvediame. A scuola non la vogliamo». La psicosi da contagio a Fiumicino ha trasformato un'innocente bimbetta in un caso nazionale soltanto perché Chanel, con la madre e la sorella, è tornata il 14 ottobre scorso da una vacanza in Uganda. Il giorno seguente la mamma l'ha accompagnata nella scuola a due passi dal porto ed è scoppiato il putiferio. Collegando al viaggio le allarmanti notizie sul virus della febbre emorragica, che ha già ucciso 4.877 persone e ne ha contagiate 9.936, è s tato imposto il «divieto d'accesso» alla bimba. Senza sapere che l'Uganda non è un paese a rischio Ebola e dall'epicentro dell'epidemia è distante più di quattromila chilometri. La paura, l'ignoranza, lasuperstizione hanno fatto il resto. «Abbiamo passato giorni di angoscia - racconta il papà Massimiliano - Eppure non c'era alcun motivo per poter solo immaginare rischi; l'unica spiegazione è che venivamo dall'Africa. Il giorno prima di partire le mie figlie hanno fatto, per sicurezza, tutte le analisi necessarie e sono risultate in buona salute. Ciò che è accaduto è pura follia». C'è voluta tutta l'abilità di mediazione della preside Lorella Iannarelli per riportare in classe Chanel. «Se entra lei non entrano i nostri figli», si è sentitarispondere a muso duro dai genitori «barricaderi». «Abbiamo chiamato il padre dell'alunna che ha portato un certificato medico - sottolinea - Poi abbiamo telefonato al medico che in Uganda ha visitato 1 I «Mia figlia discriminata dopo il ritorno dal viaggio a Kampala» li ministro «Allarmi ingiustificati In Italia non c'è stato nessun caso finora» la piccola e ci siamo informati in aeroporto se quello fosse un paese arischio, scoprendo che non lo è. Il comportamento di alcuni genitori ha offeso la mamma di Chanel che ha chiesto il nullaosta per trasferire la lì glia in un'altra sezione. Ipotesi poi rientrata. La bimba è rimasta a casa qualche giorno e lunedì è tornata in classe». Ieri il sindaco di Fiumicino Esterino Montino ha lanciato un appello «per impedire che timori o paure ingiustificate, soprattutto su temi che riguardano la salute pubblica, sfocino in ostracismi e discriminazioni». Mentre il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha espresso solidarietà alla famigliadellabambina. «L'Uganda - ricorda Lorenzin - non è un paese arischio» einItalia«non c'è stato nessun caso di Ebola, neanche d'importazione». Quindi il pericolo di contrarre la malattia «è basso» e «queste forme di allarmismo sono assolutamente ingiustificate». Malarealtà è diversa da quello che il buon senso vorrebbe. Tanto che, sempre a Fiumicino, l'allarme Ebola è già scattato altre due volte. I114 ottobre scorso, quando il volo Instanbul-Pisa della Turkish Airlines è stato fatto atterrare in emergenzaperché a bordo una donna bengalese e la figlia avevano la febbre e vomitavano. Il 7 settembre sul volo Alitalia AZ 845 in arrivo daAccraun africano è morto dopo aver accusap! L, sbarra il tirata cieli, nave malia na ulewtó li di IIwl i ii4i—in rOidi 3. Sanità nazionale Pagina 29 I L_Iaur w -r Negli ospedali corsa all'acquisto di mascherine e guanti Arriva il farmaco II Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha annunciato che «l'istituto farmaceutico militare di Firenze ha sviluppato e terminato la sperimentazione di Fase I di un farmaco che blocca l'emorragia prodotta dal virus Ebola». Emergency ha richiesto mille dosi del farmaco da inviare in Sierra Leone, dove l'epidemia fa 20 vittime al giorno 3. Sanità nazionale to un malore. In entrambi i casi è stato applicato il protocollo anti-Ebola e attivato l'istituto per le malattie infettive «Lazzaro Spallanzani» di Roma. Salvo poi scoprire che di Ebola non si trattava. L'8 ottobre, sempre a Roma, falso allarme per un nigeriano con la malaria. Il 17 è toccato a Palermo sperimentarelapsicosi. Unturista svizzero sbarcato dal Togo si è sentito male in aeroporto. Febbricitante, è stato ricoverato in isolamento, per scoprire (fortunatamente) che non aveva contratto ilvirus della febbre emorragica. Tre giorni fa nuovo allarme per un dodicenne che perdeva sangue dal naso, trasportato al Sant'Elia di Caltanissetta. Era appena tornato dal Marocco. E ancora: martedì all'ospedale Farhat Hached di Sousse, in Tunisia, è stato ricoverato come sospetto caso di Ebola un clandestino espulso dall'Italia. «La psicosi sta generando episodi di intolleranza e violenza», denuncia la deputata Ileana Piazzoni. «A Roma una ragazza guineana è statainsultata e picchiata su un autobus». Paura pure tra medici e infermieri. Negli ospedali è scattatalacorsa all'acquisto di guanti, tute, stivali e mascherine anti-Ebola. «Purtroppo non ci sono indicazioni su quali prodotti comperare e si cerca di testarli per capire se funzionano», spiega Matteo Bassetti, direttore del reparto malattie infettive di Udine. Pagina 30 Nuove tecniche per malattie retiniche Innesto di cellule contro la cecità C ontro la cecità è possibile ricorrere all'innesto di cellule staminali embrionali. La soluzione è stata prospettata da uno studio americano effettuato su 18 umano non ha evidenziato questo effetto collaterale a tre anni di distanza. Il trattamento delle malattie della retina è il settore nel quale l'utilizzo delle cellule staminali embrio- pazienti sui quali erano state trapiantate cellule della retina. In dieci di queste persone la vista è migliorata ma, soprattutto, è trascorso il più lungo periodo dal trapianto (tre anni) per verificare la sicurezza del metodo seguito. I pazienti trattati erano colpiti in metà dei casi da degenerazione maculare (della parte centrale della retina) legata all'età, e nell'altra metà dalla malattia di Stargardt, un'affezione genetica che riguarda la fascia giovanile. Il trattamento sperimentale consiste nell'iniezione, sotto la retina, di cellule epiteliali pigmentate. Prima ancora che sui risultati, l'attenzione degli scienziati era rivolta alla sicurezza della terapia. Il rischio era che comparissero tumori benigni: se ciò si era verificato sui topi nell'ar- co di quattro-sei settimane, l'osservazione sull'essere 8. La Ricerca nali è in fase più avanzata. Altri tentativi sono in corso o sono stati annunciati nei casi dell'insufficienza cardiaca e del diabete. Sono state tuttavia espresse da più parti, tra cui la Chiesa cattolica, forti riserve di natura etica, legate proprio al ricorso all'embrione. -© Riproduzione riservata Le due pagine di «Estero - Le notizie mai lette in Italia » sono a cura di Sabina Rodi Pagina 31 A Roma nasce una struttura che sarà tra le primissime in Europa Polo per la ricerca pediatrica ROMA Investimenti in tecnolo- gie e infrastrutture per 26 milioni e altri 15 milioni di budget annuale, 15o ricercatori che diventeranno presto 200 e tanta speranza per il futuro: nasce a Roma il nuovo polo italiano per la ricerca pediatrica. Una ricerca tutta a misura di bimbi. Sarà il primo polo di ricerca pediatrica in Italia e tra i primissimi in Europa, uno dei principali investimenti in ricerca in Italia da anni e anni. Nasce sotto il segno del «Bambino Gesù», il primo ospedale pediatrico nazionale. Il grande hub italiano di ricerca per l'infanzia nasce alle porte della Capitale, a "SanPaolo fuori le mura", sotto il marchio del «Bambino Gesù», che da solo attrae quasi i145°io della 8. La Ricerca domanda ospedaliera pediatrica in Italia. In compagnia del «Gemelli» per la creazione della cell factory, che è qualcosa di speciale: una vera e propria officina farmaceutica, unica nel centro-sud del Paese sia per dimensioni che perla capacità di sviluppo dedicata alla produzione su larga scala diterapie avanzate. «E un progetto che nasce dalle esigenze dei bambini e guarda al futuro, nella consapevolezza che solo la ricerca farà compiere passi in avanti all'assistenza sanitaria», afferma Giuseppe Profiti, presidente del «Bambino Gesù». Secondo gli studi, il sodo dei ricoveri pediatrici è dovuto a malattie genetiche o a una forte componente genetica. Naturale che comprenderne le basi e i meccanismo biologici sia un'arma formidabile per poter affrontare le malattie. Anche grazie alle solide basi tecnologiche presenti nel nuovo polo romano di San Paolo. Spiega il direttore scientifico, professorBruno Dallapiccola: «Il polo è dotato di piattaforme tecnologiche di ultima generazione, appositamente dedicate a questo tipo di studi che potranno permettere di di classificare e studiare "malattie orfane", di disegnare percorsi di cura personalizzati di presa in carico e terapia». Leucemie, tumori solidi, malattie rare e perfino ultrarare, patologie metaboliche saranno le indagate speciali a San Paolo "fuori le mura" capitoline. Con l'obiettivo dichiarato di estendere il progetto per favorire l'arrivo e il rientro in Italia dei ricercatori nazionali e stranieri. E di attrarre investimenti, dando fiato all'indotto. Crescita, ricerca e cura delle malattie, insomma, come un tutt'uno. Per un futuro deibimbi più sano e sicuro. R.Tu. ORI PROOUZ DONE RIS ERVArA Pagina 32