Il Quotidiano - Festival d`Autunno

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Il Quotidiano - Festival d`Autunno
Lunedì 14 novembre 2016
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L’ex chitarrista dei Genesis ha aperto al Politeama di Catanzaro il Festival d’Autunno
Antonietta Santacroce con Steve Hackett; un momento del concerto al teatro Politeama di Catanzaro e (sotto) la visita al museo del rock
di EDVIGE VITALIANO
NON solo ex chitarrista dei Genesis ma musicista che ha fatto e fa
emozionare, Steve Hackett; capace
di seguire un suo percorso e in grado di indicare una strada da seguire anche alle generazioni più giovani. Dopo aver ospitato Paco De
Lucia e Al Di Meola, il Festival
d’Autunno ideato e diretto da Antonietta Santacroce ospita un altro
chitarrista cult: Hackett, appunto.
Lui arriva per la prima volta in Calabria con “Off the beaten track”,
progetto musicale con cui sabato
sera ha aperto al teatro Politeama
di Catanzaro l’edizione 2016 del
Festival.
Arrivi anche da fuori regione
per l’evento, menzione tra le altre
su Radio Dj e Hackett che a Catanzaro si concede anche una tappa al
Museo del Rock. Sul palco del Politeama, nell’unica data italiana del
suo tour invernale, Hackett è in
compagnia di Roger King alle tastiere, e Rob Townsend ai fiati. Un
live che è un viaggio raffinato e
ispirato con alcune tra le più belle
pagine composte da Hackett per i
Genesis e pezzi figli della sua carriera da solista. Un percorso fecondo. Lungo 45 anni di attività. Steve
guadagna il palco in solitario. Per
l’incipit sceglie un suggestivo medley a comporre un mosaico di
suggestioni sonore: Black light,
Riverbank, All is mended, Overnight sleeper, Swan fountain, Horizons e Blood on the rooftops. In
scaletta pezzi come Jacuzzi tratto
da Defector: album musicale di
Hackett pubblicato nel 1980. Il
quarto da solista ed il terzo dopo
l’uscita del chitarrista dai Genesis.
Non manca “Supper’s Ready”
pezzo “da novanta” del gruppo,
traccia conclusiva di Foxtrot,
quarto album in studio, pubblicato
il 6 ottobre 1972. “Selling England
by the Pound” (tradotto “vendesi
Inghilterra un tanto al chilo”) è il
quinto album del gruppo inglese.
Era il 1973, tutti i brani sono firmati da Banks, Collins, Gabriel,
Hackett e Rutherford. Da questo
caposaldo Hackett in concerto, come il magico Cappellaio matto delle favole tira fuori l’unica traccia
strumentale dell’album, ovvero After the Ordeal. Arrivano anche
Jazz on a summer’s night, Imagining, Second Chance. C’è anche
House of the Faun, un brano ispirato alla Casa del Fauno di Pompei.
Ecco Firth of fifth, pezzo indimenticabile. Altra gemma da “Selling
England by the Pound”. E non c’è
altro da aggiungere! Ancora applausi ed è Bay of kings a chiudere
un concerto che finisce negli annali della Storia del festival. E allora
chapeau, Mr. Hackett! Una sfida
non facile quella di raccogliere l’eredità dei Genesis e portarla avanti
Steve, i suoni
delle emozioni
in maniera del tutto nuova e originale.
La scelta di abbandonare la Gibson Les Paul che lo ha reso famoso
per passare alla chitarra acustica
fa parte di un percorso di riflessione su ciò che è stato e su ciò che dovrà ancora essere la musica secondo Steve Hackett. La scelta poi di
introdurre i fiati - quasi a voler rendere omaggio a quell’album d’esordio del gruppo “From Genesis to
Revelation” - dà non solo un tocco
di nostalgia ma, forse, scopre una
velatura di rimpianto per la sezione fiati, poi abbandonata. Di certo,
il concerto al Politeama si è con-
Oggi a Vibo il “Cacciatore di meduse” di Pegna
traddistinto per le atmosfere rarefatte, sognanti ed essenziali.
Nonostante l’assenza voluta di
due capisaldi del rock quali il basso
e la batteria, Hackett e compagni
sono riusciti ugualmente a mantenere viva una tensione narrativa
intima in grado di creare un interplay con il pubblico, regalandoci
momenti di autentico pathos.
Archiviato il concerto di Steve
Hackett, la prossima settimana sarà dedicata interamente agli appuntamenti culturali con “Kalon
Brion. Lo spirito della Calabria, la
Calabria dello spirito”. Oggi la conferenza stampa di presentazione
della sezione. Per quel che riguarda, invece, la sezione degli eventi
musicali il 26 novembre sempre alle 21 al teatro Politeama un duo
che promette scintille: Gino Paoli e
Danilo Rea; il 5 dicembre Massimo
Ranieri porta a Catanzaro per il festival “Malìa”. Spettacolo che segna l’incontro tra il poliedrico Ranieri e una scuderia di accreditati
jazzisti di certificato talento: Enrico Rava (tromba e e flicorno), Stefano Di Battista (sax alto e soprano),
Rita Marcotulli (pianoforte), Stefano Bagnoli (batteria), Riccardo
Fioravanti (contrabbasso).
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RENDE
Tajil, il piccolo migrante
fa tappa in biblioteca
Musei, quattro giorni
con esperti
internazionali
VIBO VALENTIA - Tajil, il piccolo migrante somalo sbarcato a Lampedusa, protagonista del romanzo di Ruggero Pegna continua a far discutere
su uno dei temi più attuali dei nostri
giorni: il dramma dei migranti e la loro integrazione. Dopo “Libriamoci a
scuola” di fine ottobre all’Istituto Ciliberto di Crotone, lunedì 14 novembre
alle 18.30 ”Il cacciatore di meduse”
(Falco Editore) sarà presentato presso la Sala Convegni della Biblioteca
Comunale di Vibo Valentia in “Un libro al mese, visti da vicino”, a cura di
Concetta Silvia Patrizia Marzano pre- L’immagine di copertina
sidente dell’Associazione onlus “L’isola che non c’è”. Interverranno Elio Costa, neo dal porto libico di Zuara fino in Sicilia.
sindaco di Vibo, il giornalista Danilo Tavella e Una storia dei nostri giorni in chiave romanl’autore. Il commovente romanzo, che si chiu- zo, tra fiaba e realtà, che continua a commuode con il ricordo della strage di migranti del 3 vere lettori di ogni età. Terribile la descrizione
ottobre 2013, è certamente una delle pubblica- dei momenti dell’affondamento della sua imzioni più belle e convincenti degli ultimi tem- barcazione in uno dei capitoli più dolorosi: “Il
pi, realizzato anche in versione braille e parla- pezzo di mare intorno a noi si trasformò in un
ta per non vedenti. Nella storia di Tajil, il pic- pentolone pieno di neri che provavano a nuocolo migrante somalo sbarcato con la mamma tare. Ribolliva come se, sotto, ci fosse davvero
a Lampedusa dopo l’inabissamento del suo fuoco. Dopo un po’, le grida diminuirono e ribarcone, è lo stesso protagonista a raccontare masero i rumori della disperazione. Non dupaure, sofferenze, emozioni e speranze della rarono molto. Quasi tutti non sapevano nuofuga verso una vita migliore, nel deserto pri- tare e furono inghiottiti, uno dopo l’altro, in
ma, poi durante la traversata del Mediterra- pochi secondi...”.
RENDE - Quattro giorni di workshop di grande qualità con esperti di caratura internazionale nel centro storico di Rende, a Palazzo
Vercillo Martino, organizzati da CO.RE. –
Scuola di Alta Formazione in Conservazione e
Restauro. Il workshop, aperto a tutti coloro i
quali siano interessati all’argomento della
realizzazione di una esposizione museale così
come l’allestimento di una mostra temporanea o un evento sarà luogo ideale per confrontarsi con relatori di altissimo livello sugli argomenti proposti dal corso. L’evento è patrocinato dal Segretariato Regionale del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, sostenuto
dal Comune di Rende, ed è riconosciuto dal
Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori Italiani e
dà diritto a 15 crediti formativi professionali
già riconosciuti. Si alterneranno per quattro
giorni esperti in campo più propriamente
museale , esperti, critici e curatori di mostre
ed eventi. L’evento è sostenuto anche da importanti partner istituzionali e privati come
Unioncamere Calabria e la Galleria Ellebi di
Cosenza a testimoniare il taglio pratico e progettuale del workshop, che resta tuttavia
aperto a tutti, perché molte sono le professionalità che ruotano introno all’arte e molte sono le opportunità di crescita professionale.