Il Quotidiano - Festival d`Autunno
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Il Quotidiano - Festival d`Autunno
Lunedì 14 novembre 2016 [email protected] 42 REDAZIONE: via Rossini, 2 87040 Castrolibero Tel. 0984.852828 SOCIETÀ&CULTURA [email protected] L’ex chitarrista dei Genesis ha aperto al Politeama di Catanzaro il Festival d’Autunno Antonietta Santacroce con Steve Hackett; un momento del concerto al teatro Politeama di Catanzaro e (sotto) la visita al museo del rock di EDVIGE VITALIANO NON solo ex chitarrista dei Genesis ma musicista che ha fatto e fa emozionare, Steve Hackett; capace di seguire un suo percorso e in grado di indicare una strada da seguire anche alle generazioni più giovani. Dopo aver ospitato Paco De Lucia e Al Di Meola, il Festival d’Autunno ideato e diretto da Antonietta Santacroce ospita un altro chitarrista cult: Hackett, appunto. Lui arriva per la prima volta in Calabria con “Off the beaten track”, progetto musicale con cui sabato sera ha aperto al teatro Politeama di Catanzaro l’edizione 2016 del Festival. Arrivi anche da fuori regione per l’evento, menzione tra le altre su Radio Dj e Hackett che a Catanzaro si concede anche una tappa al Museo del Rock. Sul palco del Politeama, nell’unica data italiana del suo tour invernale, Hackett è in compagnia di Roger King alle tastiere, e Rob Townsend ai fiati. Un live che è un viaggio raffinato e ispirato con alcune tra le più belle pagine composte da Hackett per i Genesis e pezzi figli della sua carriera da solista. Un percorso fecondo. Lungo 45 anni di attività. Steve guadagna il palco in solitario. Per l’incipit sceglie un suggestivo medley a comporre un mosaico di suggestioni sonore: Black light, Riverbank, All is mended, Overnight sleeper, Swan fountain, Horizons e Blood on the rooftops. In scaletta pezzi come Jacuzzi tratto da Defector: album musicale di Hackett pubblicato nel 1980. Il quarto da solista ed il terzo dopo l’uscita del chitarrista dai Genesis. Non manca “Supper’s Ready” pezzo “da novanta” del gruppo, traccia conclusiva di Foxtrot, quarto album in studio, pubblicato il 6 ottobre 1972. “Selling England by the Pound” (tradotto “vendesi Inghilterra un tanto al chilo”) è il quinto album del gruppo inglese. Era il 1973, tutti i brani sono firmati da Banks, Collins, Gabriel, Hackett e Rutherford. Da questo caposaldo Hackett in concerto, come il magico Cappellaio matto delle favole tira fuori l’unica traccia strumentale dell’album, ovvero After the Ordeal. Arrivano anche Jazz on a summer’s night, Imagining, Second Chance. C’è anche House of the Faun, un brano ispirato alla Casa del Fauno di Pompei. Ecco Firth of fifth, pezzo indimenticabile. Altra gemma da “Selling England by the Pound”. E non c’è altro da aggiungere! Ancora applausi ed è Bay of kings a chiudere un concerto che finisce negli annali della Storia del festival. E allora chapeau, Mr. Hackett! Una sfida non facile quella di raccogliere l’eredità dei Genesis e portarla avanti Steve, i suoni delle emozioni in maniera del tutto nuova e originale. La scelta di abbandonare la Gibson Les Paul che lo ha reso famoso per passare alla chitarra acustica fa parte di un percorso di riflessione su ciò che è stato e su ciò che dovrà ancora essere la musica secondo Steve Hackett. La scelta poi di introdurre i fiati - quasi a voler rendere omaggio a quell’album d’esordio del gruppo “From Genesis to Revelation” - dà non solo un tocco di nostalgia ma, forse, scopre una velatura di rimpianto per la sezione fiati, poi abbandonata. Di certo, il concerto al Politeama si è con- Oggi a Vibo il “Cacciatore di meduse” di Pegna traddistinto per le atmosfere rarefatte, sognanti ed essenziali. Nonostante l’assenza voluta di due capisaldi del rock quali il basso e la batteria, Hackett e compagni sono riusciti ugualmente a mantenere viva una tensione narrativa intima in grado di creare un interplay con il pubblico, regalandoci momenti di autentico pathos. Archiviato il concerto di Steve Hackett, la prossima settimana sarà dedicata interamente agli appuntamenti culturali con “Kalon Brion. Lo spirito della Calabria, la Calabria dello spirito”. Oggi la conferenza stampa di presentazione della sezione. Per quel che riguarda, invece, la sezione degli eventi musicali il 26 novembre sempre alle 21 al teatro Politeama un duo che promette scintille: Gino Paoli e Danilo Rea; il 5 dicembre Massimo Ranieri porta a Catanzaro per il festival “Malìa”. Spettacolo che segna l’incontro tra il poliedrico Ranieri e una scuderia di accreditati jazzisti di certificato talento: Enrico Rava (tromba e e flicorno), Stefano Di Battista (sax alto e soprano), Rita Marcotulli (pianoforte), Stefano Bagnoli (batteria), Riccardo Fioravanti (contrabbasso). © RIPRODUZIONE RISERVATA RENDE Tajil, il piccolo migrante fa tappa in biblioteca Musei, quattro giorni con esperti internazionali VIBO VALENTIA - Tajil, il piccolo migrante somalo sbarcato a Lampedusa, protagonista del romanzo di Ruggero Pegna continua a far discutere su uno dei temi più attuali dei nostri giorni: il dramma dei migranti e la loro integrazione. Dopo “Libriamoci a scuola” di fine ottobre all’Istituto Ciliberto di Crotone, lunedì 14 novembre alle 18.30 ”Il cacciatore di meduse” (Falco Editore) sarà presentato presso la Sala Convegni della Biblioteca Comunale di Vibo Valentia in “Un libro al mese, visti da vicino”, a cura di Concetta Silvia Patrizia Marzano pre- L’immagine di copertina sidente dell’Associazione onlus “L’isola che non c’è”. Interverranno Elio Costa, neo dal porto libico di Zuara fino in Sicilia. sindaco di Vibo, il giornalista Danilo Tavella e Una storia dei nostri giorni in chiave romanl’autore. Il commovente romanzo, che si chiu- zo, tra fiaba e realtà, che continua a commuode con il ricordo della strage di migranti del 3 vere lettori di ogni età. Terribile la descrizione ottobre 2013, è certamente una delle pubblica- dei momenti dell’affondamento della sua imzioni più belle e convincenti degli ultimi tem- barcazione in uno dei capitoli più dolorosi: “Il pi, realizzato anche in versione braille e parla- pezzo di mare intorno a noi si trasformò in un ta per non vedenti. Nella storia di Tajil, il pic- pentolone pieno di neri che provavano a nuocolo migrante somalo sbarcato con la mamma tare. Ribolliva come se, sotto, ci fosse davvero a Lampedusa dopo l’inabissamento del suo fuoco. Dopo un po’, le grida diminuirono e ribarcone, è lo stesso protagonista a raccontare masero i rumori della disperazione. Non dupaure, sofferenze, emozioni e speranze della rarono molto. Quasi tutti non sapevano nuofuga verso una vita migliore, nel deserto pri- tare e furono inghiottiti, uno dopo l’altro, in ma, poi durante la traversata del Mediterra- pochi secondi...”. RENDE - Quattro giorni di workshop di grande qualità con esperti di caratura internazionale nel centro storico di Rende, a Palazzo Vercillo Martino, organizzati da CO.RE. – Scuola di Alta Formazione in Conservazione e Restauro. Il workshop, aperto a tutti coloro i quali siano interessati all’argomento della realizzazione di una esposizione museale così come l’allestimento di una mostra temporanea o un evento sarà luogo ideale per confrontarsi con relatori di altissimo livello sugli argomenti proposti dal corso. L’evento è patrocinato dal Segretariato Regionale del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, sostenuto dal Comune di Rende, ed è riconosciuto dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori Italiani e dà diritto a 15 crediti formativi professionali già riconosciuti. Si alterneranno per quattro giorni esperti in campo più propriamente museale , esperti, critici e curatori di mostre ed eventi. L’evento è sostenuto anche da importanti partner istituzionali e privati come Unioncamere Calabria e la Galleria Ellebi di Cosenza a testimoniare il taglio pratico e progettuale del workshop, che resta tuttavia aperto a tutti, perché molte sono le professionalità che ruotano introno all’arte e molte sono le opportunità di crescita professionale.