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Provincia 27 L'ARENA Mercoledì 5 Novembre 2014 NEGRAR. Verràpresentatodomani l’innovativomacchinario «DaVinciXi» eil suo«pilota»,il primario Stefano Cavalleri Ilrobotaffiancailchirurgo in salaoperatoria Con il nuovo strumento sono possibili operazioni più precise e i tempi di degenza si dimezzano Camilla Madinelli All’ospedale Sacro Cuore Don Calabria è arrivato il robot chirurgico «Da Vinci Xi», l’ultima frontiera della chirurgia robotica mininvasiva. L’ospedale di Negrar è il secondo in Italia, dopo Novara, ad adotta- re questa apparecchiatura. E in tutta Europa questi robot sono solo cinque. Inoltre, insieme al «Da Vinci Xi», il centro calabriano ha scelto come nuovo direttore della struttura complessa di Urologia il dottor Stefano Cavalleri, 57 anni, che possiede grande esperienza negli interventi chirurgici robotizzati e, in particolare, con questi modelli molto avanzati dal punto di vista tecnologico. Domani sarà proprio il neo primario, insieme alla direzione dell’ospedale e al per- sonale medico e infermieristico, a presentare il macchinario in sala operatoria. In pratica il «Da Vinci Xi» permette operazioni chirurgiche di grande precisione in svariati ambiti e per la cura di molte patologie, garantendo rischi ridotti di complicanze, minor perdita di sangue, recupero post operatorio più rapido. Un intervento di tumore alla prostata in laparoscopia richiede in totale un ricovero di sette giorni. Con il «Da Vinci Xi», invece, tutto si riduce a tre giorni e l’operazione riesce con estrema precisione, con incisioni ridotte al minimo. Il chirurgo comanda a distanza le braccia meccaniche di questo robot, che funzionano come una sorta di protesi e sostituiscono le sue mani. Inoltre, c’è la visione in 3D delle varie manovre. Con quest’ultima acquisizione l’ospedale intende potenziare ulteriormente l’ambito chirurgico, in particolare quello relativo ai tumori, in un progetto di presa in carico complessiva del pazien- te. La multidisciplinarietà è parte integrante del progetto, con collaborazioni sul campo di urologi, ginecologi, oncologi e chirurghi generali. Sempre per il bene del paziente. Serve però chi sappia metterlo sulla giusta strada, questo robot. O meglio, un «pilota» per questa macchina che equivale a una Ferrari, in fatto di potenza. E per questo la direzione dell’ospedale di Negrar ha voluto al posto di comando il dottor Cavalleri. • © RIPRODUZIONERISERVATA Ildottor Stefano Cavalleridavantial nuovo chirurgo-robot BOSCOCHIESANUOVA. Variesegnalazioni aicarabinieri,l’ultima ierimattinain contrada Zocchi VALPOLICELLA. Pianiperl’energia sostenibile Lupiinpaese?Il video nonchiarisceilmistero «L’animaleavvistato alBarca sembraun cane,ma laripresa èda lontanoeil fotogramma èsgranato,non sono un esperto» Vittorio Zambaldo La visione della registrazione fatta dalle telecamere al parcheggio della Barca, in via Saina a Bosco Chiesanuova, non chiarisce i dubbi se l’animale visto la sera di sabato scorso in paese fosse un lupo o un cane. «Da quanto ne posso capire io, ma sono ignorante in materia», premette il sindaco Claudio Melotti, «non mi sembra un lupo. Ha una stazza massiccia, ben diversa da quella di abili predatori. Però le riprese sono fatte da lontano, con scarsa illuminazione e quando si isola l’unico fotogramma, da cui si potrebbe capire qualcosa, si ottiene un’immagine troppo sgranata per arrivare a dare un giudizio». Ma al di là di quello che potrebbe essere, e siamo ancora nel campo delle ipotesi, il sindaco ci tiene a precisare che «è corretto e giusto informare ma non è proprio il momento di creare allarmismi, sbattendo mostri in prima pagina. Come amministrazione facciamo di tutto per tenere bassi i toni e chiediamo che così facciano tutti, almeno fintantoché non ci sarà la certezza delle cose». Ai carabinieri di Bo- sco Chiesanuova sono arrivate in questi giorni più segnalazioni della presenza di presunti lupi: due sono riferite entrambe alla sera di sabato, nel parcheggio della Barca e in quello tra l’isola ecologica e il cimitero, l’una indipendente dall’altra, la prima alle 21, da parte di un giovane e la seconda alle 22.30 da parte di una coppia. Domenica un automobilista ha segnalato un lupo sulla strada provinciale fra Bosco ed Erbezzo e ieri mattina alle 6.30 quattro lupi sono stati visti in contrada Zocchi, alla periferia del capoluogo, sulla strada per Valdiporro. Un’altra segnalazione è arrivata da un camionista, che avrebbe visto un lupo alle tre di notte nei pressi delle Corbane, prima località che si incontra fuori dal paese sulla strada per San Giorgio. Sull’argomento interviene anche il consigliere regionale di Futuro Popolare, Stefano Valdegamberi: «I lupi sono belli nelle favole ma certo non lo sono altrettanto per chi rischia di incontrarli perché deve uscire alla mattina, quando è ancora buio, per attendere l'autobus in qualche fermata vicina al bosco o dalla corriera deve scendere di sera, dopo Lacucciolata di lupi natida Giuliettae Slavc Nonèilcaso dicreare allarmismi mancano certezze CLAUDIOMELOTTI SINDACO DIBOSCOCHIESANUOVA aver fatto ore di viaggio per tornare a casa. Considerato che le vacche d'inverno non sono più al pascolo e che gli animali selvatici sono ormai scomparsi, i lupi, non avendo nulla da mangiare, stanno diventando un serio pericolo anche per le persone e non ha giustificazione alcuna l’idiozia di chi promuove un progetto sul lupo in un ambiente fortemente antropizzato, ricco di allevamenti di bestiame e pertanto del tutto inidoneo, quale è la Lessinia», attacca. Valdegamberi ricorda che sull’altopiano ci sono già tre lapidi che ricordano fatti storici di aggressioni a dei bambini da parte dei lupi. «Si smetta di filosofeggiare e le autorità competenti rimuovano dal grande recinto della Lessinia queste bestie prima che succeda qualcosa. Chi ha il potere di farlo, e non lo fa, si ricordi che in caso di aggressione sarà chiamato a rispondere in prima persona per non aver garantito la sicurezza dei cittadini», conclude il consigliere regionale. • © RIPRODUZIONERISERVATA SanPietroeFumane rilancianolescelte delPattodeisindaci «Sì»ancheall’UnionedeiComuni Mirco Frapporti e Giorgio Accordini, primi cittadini di Fumane e San Pietro in Cariano, dicono «sì» al Patto dei sindaci: le due amministrazioni stanno portando avanti da tempo incontri (ne sono stati già fatti una decina) per mettere a punto l'iniziativa, che è partita dalle precedenti giunte. In Valpolicella si tratta degli unici due comuni che continuano il percorso iniziato. «Il Patto dei sindaci è una iniziativa promossa dalla Commissione Europea», spiega Accordini, «e vuole coinvolgere enti locali e cittadinanza nell' aumentare l'efficienza energetica e l'utilizzo di fonti rinnovabili con l'impegno di raggiungere e possibilmente superare l'obiettivo europeo di ridurre almeno del 20 per cento le emissioni di anidride carbonica entro il 2020». Questo Patto rappresenta quindi un'occasione di crescita per l'economia locale, può favorire la creazione di nuovi posti di lavoro, può agire da traino per lo sviluppo della «green economy». «Abbiamo ritenuto valida questa iniziativa e la stiamo portando avanti con nuova accelerazione», aggiunge Frapporti; «con la novità che nel progetto è coinvolta l' Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile. E’ in programma un incontro tra Enea e i comuni per mettere a punto la collaborazione». Il Patto si articola in vari am- biti e comprende anche i progetti per l'illuminazione pubblica, per il contenimento dell' inquinamento luminoso. Ma ci sono anche Piani di azione per l'energia sostenibile. Sono state esaminate le strutture pubbliche e valutati gli interventi, come la trasformazione degli impianti di riscaldamento, l' illuminazione pubblica (uno dei costi più elevati, ad esempio, per il comune di San Pietro) con l'uso di lampade a basso consumo; previsti anche interventi con impianti fotovoltaici, possibili per i comuni sotto i 20mila abitanti. Dopo un percorso iniziato nel 2011, si sono riuniti i sindaci dei comuni di Valeggio, che funge da capofila, Cavaion, Rivoli, Sona e Garda, oltre a Fumane e San Pietro in Cariano, per la sottoscrizione della nuova convenzione per la costituzione di un'associazione temporanea di scopo (Ats), in una Unione dei comuni dei tre territori veronesi. Anche i comuni di San Giovanni Lupatoto, Bardolino e Mozzecane hanno intenzione di unirsi. «Per passare alla fase operativa», aggiunge Giuseppe Poiesi, consigliere di San Pietro con delega all'ambiente, incaricato di portare avanti l'iter dentro un gruppo tecnico, «è indispensabile ora intraprendere le procedure per individuare il partner privato, che aiuterà le amministrazioni nel raggiungimento degli scopi previsti». • G.G. BUSSOLENGO Lamostra «Cormagis» riscuote successo Successo per la mostra «Cor magis, gli affreschi del buon governo di Ambrogio Lorenzetti», presentata da Laura Miceli e allestita dall’associazione «Rivela» negli spazi della biblioteca comunale di piazzale Vittorio Veneto. «La mostra, presentata per la prima volta al Meeting per l'amicizia fra i popoli di Rimini del 2010», spiega Luca Castagnetti, presidente della Compagnia delle opere del Veneto, «attrae per l'attualità dell'esperienza in essa contenuta. La nostra epoca esalta l'individualismo e l'egoismo origine di molti problemi della società. La Siena del 1300 era composta da comunità di persone che rispondevano a un grande ideale. Vedevano così cambiare il proprio cuore e la realtà che toccavano prendeva forme per il bene per tutti». «Sono rimasta colpita da questa mostra, già allestita a San Vito al Mantico», sottolinea il sindaco Paola Boscaini, «e ho chiesto subito a Ermanno Benetti e ai responsabili dell’associazione Rivela, la disponibilità a ospitarla nel capoluogo. La mostra «parla» di una bellezza che ha toccato tutte le espressioni della vita sociale e politica di Siena. Questo fu possibile per un'esperienza particolarmente positiva che il popolo senese del Trecento viveva e che è desiderabile anche per il nostro paese ora. Mi auguro che altre iniziative di questi genere possano essere ospitate». La mostra rimarrà aperta fino al 9, tutti i giorni, con l'ausilio di visite guidate gratuite. • L.C. VALPOLICELLA. Hasbaragliato sessanta concorrenti dipingendolebellezze delterritorio BUSSOLENGO. A festeggiarla ancheEttore,il pronipoteappena nato La pittrice Graziella Lizzari vince la sesta edizione del concorso di arti pittoriche «Valpolicella, terra di Emilio Salgari, straordinaria per natura», promosso dall’associazione culturale Vivi la Valpolicella per diffondere e valorizzare bellezza e storia della Valpolicella. Lizzari ha avuto la meglio su una sessantina di concorrenti, che si sono misurati col tema fisso del concorso, e cioè la raffigurazione di bellezze naturali, paesaggistiche o architettoniche di nove comuni della Valpolicella storica. Al secondo posto si è qualificata Giovanna Bergamaschi, al terzo Renzo Marangoni. Ha festeggiato il 103˚ compleanno, Ester Pinali di Bussolengo. «A 8 anni», racconta, «ho cominciato a lavorare alla filanda dei Danese. Pescavo dall’acqua bollente i bozzoli di seta che poi venivano filati. Il mio primo marito è stato il bersagliere Pietro Faccin. morto in un incidente ferroviario. Allora aspettavo mia figlia Giliana. Poi mi sono è risposata con Bruno Piona, vedovo». Da questo matrimonio sono nati i figli Silvino nel 1948, e nel 1952, Giuseppe, vicesindaco di Bussolengo nell’amministrazione del sindaco Renzo Zenorini, scomparso nel tragico volo dell’Antonov a Villafranca nel Primopremioa GraziellaLizzari Inoltre la giuria, composta dal presidente Rinaldo Dal Negro, Mario Chiereghini, Laura Poffe, Alessandra Zamperini e Maurizio Zanolli, ha premiato Annamaria Dal Pezzo (quarto posto), Orietta Noventa (quinto) e Anna Giorgi (sesto), ha distribuito quattro riconoscimenti parimerito a Ridanio Menini, Lucio Sartori, Caterina Platano ed Edda Zamperli, ha provveduto a segnalare 15 pittori. La cerimonia di premiazione si è svolta all’hotel San Vito, a San Vito di Negrar davanti a un numeroso pubblico. «Tutte queste opere formano un romanzo pittorico sulla Valpolicella che mi ha affascinato», ha affermato la presidente di Vivi la Valpolicella, Luciana Quintarelli. Quindi ha rivolto un pensiero al padre, Francesco Quintarelli, ideatore di questo concorso come del premio Trenta Amaroni. «Con lo stesso amore continuiamo quello che lui ha iniziato», ha detto. Al suo fianco Vivi la Valpolicella ha l’associazione Donne Valpolicella, presieduta da Bruna Pavesi Castelli, e la Strada del vino Valpolicella, che ha sostenuto il concorso insieme al Consorzio Tutela Vini Valpolicella. Vivi la Valpolicella e Strada del vino stanno pen- Lapittrice GraziellaLizzari sando a qualche evento artistico, per i prossimi mesi, che porterà i quadri dei pittori che hanno partecipato al concorso in aziende agricole e ristoranti. • C.M. Esterspegne103candeline EsterPinalifesteggia iltraguardo dei103 annicon i suoifamiliari 1995. A festeggiare la nonna c’era anche Claudia, figlia di Giuseppe, con Ettore, il suo bimbo appena nato. Nella casa in via Citella, Ester vive accudita amorevolmente da Elena, la sua badante. Guarda la tivù e le piace andare in giro in carrozzina per il paese e stare al parco Sampò con le sue amiche. Le hanno fatto festa il sindaco Paola Boscaini, il parroco don Giorgio Costa, i figli, i nipoti e i pronipoti. • L.C.