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TAVOLO MINORI/DFAMIGLIA
DEL 06/09/2010
Presenti:
Sostituto Comandante Di Tommaso Fernando Commissariato di Rivoli
Ist. Biundo Salvatore Comandante Stazione CC. Rivoli
Pierfranca Bongiovanni Insegnante IV Circolo Rivoli
Luca Ruffinatto Cooperativa Atypica
Elisa Vignolo Enaip Piemonte – CSF Rivoli
Raffaella Maseri Comune di Rivoli
Cristiana Bellan CISA
Donatella Galante Parrocchie Rivoli/Coop E.T.
Giovanna Troglia I.I.S.S. “O.Romero”
Teresita Pavanello Salotto & Fiorito Agenzia Formativa
Daniela Celli CISA
Concettina Butano ASL TO3
All’incontro odierno prendono parte le forze dell’ordine del Comune di Rivoli
a seguito di una specifica richiesta emersa nel precedente tavolo del 12/07/2010.
Breve presentazione dei Piani di Zona da parte di Bongiovanni e Maseri ai
rappresentanti delle forze dell’ordine.
Ruffinatto : sono stato io a caldeggiare l’opportunità di incontrarvi; è partito
da una considerazione generale del tavolo relativa alle difficoltà che hanno i giovani
ad interfacciarsi con le istituzioni a Rivoli come ASL, Servizi etc…
Una considerazione rispetto all’utenza che è la mia, io sono un educatore di
strada, vado in strada aggancio i ragazzi ascolto ciò di cui hanno bisogno cerco di
fare prevenzione rispetto ad atteggiamenti e consumi che sono abbastanza all’ordine
del giorno nel mondo giovanile.La mia considerazione è che paradossalmente
l’istituzione con cui i ragazzi hanno più a che fare sono le forze dell’ordine.
Ist. Biundo Salvatore Comandante Stazione CC. Rivoli: statisticamente è
aumentato il numero di minori che commettono atti, c’è assenza di un approccio
educativo da parte dei genitori, si entra i contatto con ragazzi di 12/13 anni che girano
per i propri quartieri ubriachi alle due/tre di notte
Ruffinatto: è un intervento educativo quello che voi svolgete perché io posso
immaginare che il minore di 12/ 13 anni in giro ubriaco alle tre di notte più che fargli
un intervento educativo non si possa pensare.
Ist. Biundo Salvatore Comandante Stazione CC. Rivoli : all’inizio
sicuramente parte come intervento educativo poi va valutata la gravità a volte è
necessario segnalare il caso al Tribunale dei minori altre volte ai Servizi sociali
soprattutto perchè spesso i genitori non colgono la gravità.
Maseri: All’epoca in cui operava l’ex vice questore Faranda Cordella c’erano
stati dei confronti e riunioni operative perché si iniziava fare il lavoro sul centro
giovani ubicato in Via Capra dove c’era già un discreto numero di ragazzi “a rischio”.
Sostituto Comandante Di Tommaso Fernando Commissariato di Rivoli:
noi partecipiamo volentieri agli incontri in cui ci si può coordinare e confrontare e
talvolta poter segnalare qualche evento per noi è superficiale ma che per voi può
diventare determinante , per questo motivo ci confrontiamo sempre con i servizi che
sono il nostro principale interlocutore, soprattutto relativamente a situazione che i
servizi conoscono già da tempo.
Ruffinatto: io cito anche alcuni casi in cui è utile un coordinamento e poi
vorrei farvi una propostaì. Per il tipo di mandato che ho, individuo un gruppo di
ragazzi che ha una serie di comportamenti e caratteristiche meritevoli di attenzione e
si connota per trovarsi in qualche posto specifico del territorio generalmente luoghi
pubblici quali piazze, giardini. Spesso capita che i ragazzi si trovino lì, consumino i
loro riti adolescenziali, che conosciamo, poi arriva la pattuglia che fa il suo intervento
che deve essere anche correttivo rispetto a certi comportamenti. Poi il gruppo si
disperde e va a fare le stesse cose da altre parti e rimango io lì che li vado a cercare e
non li trovo più, questo è un caso estremo.
Sostituto Comandante Di Tommaso Fernando Commissariato di Rivoli:
bisognerebbe coordinarsi con i quartieri.In alcuni quartieri come quello di Via
Comandona si arriva anche alla presenza di trenta, quaranta ragazzi che sopratutto in
primavera – estate fanno molto rumore e imbrattano ma la pattuglia può fare un
intervento una tantum.I contatti con i quartieri esistono già sarebbe bene sfruttarli il
più possibile.
Ist. Biundo Salvatore Comandante Stazione CC. Rivoli: ci affianchiamo
tanto ai quartieri facendo anche riunioni con il Comune almeno due volte all’anno.
Sostituto Comandante Di Tommaso Fernando Commissariato di Rivoli:
mirati ai giovani, quella che può essere una competenza della Polizia ci vede
coinvolti, dalla segnalazione alla richiesta di un incontro.Se qualcuno di voi volesse
partecipare potrebbe essere utile, prendere contatti con i presidenti dei quartieri che
oltretutto conoscono i ragazzi.
Ist. Biundo Salvatore Comandante Stazione CC. Rivoli: il mio controllo o
quello del collega sono per capire di che tipo di segnalazioni si tratta, comunque
sono interventi dissuasivi ma non repressivi.
Celli voglio porre un problema se è parziale e se ci sono dei dati da cui si possa
verificare , la mia impressione è che fino a qualche anno fa i casi dei minori segnalati
o meglio minori autori di reato era circa 5/6 l’anno, poi abbiamo avuto questo picco
di 29 un paio di anni fa che mi ha preoccupato non tanto del numero perché basta
avere una piccola banda di quartiere e arrivi subito a questo numeri, ma mi ha
preoccupato che tra questi 29 autori di reati che non erano schiamazzi notturni ma
lesioni colpose perché era rimasto vivo il lesionato, non c’era un caso sociale dentro e
nemmeno stranieri.
Sostituto Comandante Di Tommaso Fernando Commissariato di Rivoli:
gli stranieri Rivoli sono pochissimi
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Celli : non c’era un caso sociale erano tutti minori figli di famiglie normali anzi
pare che i reati più gravi fossero a carico da punto di vista socio- economico di
famiglie più abbienti. Ciò ci pone problemi molto grossi, anni fa quando erano casi
sociali bastava iscriverli alla polisportiva, fare interventi di tempo libero.Adesso c’è
un problema di modello educativo di rapporto con l’adulto, non esiste più
l’autorevolezza dell’adulto. Difficoltà di un minore di interiorizzare dei modelli che
non siano questi non solo nel momento di opposizione sanissimo che tutti gli
adolescenti attraversano ma questi non hanno nessuno a cui contrapporsi perché gli
adulti non esistono proprio. Quindi anche gli atteggiamenti che sembrano trasgressivi
non sono atteggiamenti di contrapposizione.
Questo pone a noi un problema più difficile da affrontare perché magari
bastasse iscriverli a qualche attività , pone un problema anche rispetto a come ci
rapporta a questi adulti che non ci sono come si riesce a costruire un modello in
genitori che fanno i compagni dei loro figli.
Sono io che ho dedotto da alcuni dati un problema inesistente o se invece
questo problema è confermato dai vostri dati. Se è fondata la mia impressione ci pone
dei problemi molto diversi da dieci anni fa per cui facciamo progetti diversi,
facciamo qualcosa di nuovo o diversamente siamo anacronistici.
Ist. Biundo Salvatore Comandante Stazione CC. Rivoli e Sostituto
Comandante Di Tommaso Fernando Commissariato di Rivoli: grossa
responsabilità ce l’hanno senz’altro i genitori. Si tratta di ragazzi normali e di
famiglie normali.
Ist. Biundo Salvatore Comandante Stazione CC. Rivoli: i genitori sono i
qualche misura ricattabili, spesso ci sono cattivi rapporti nella coppia oppure sono
separati e in questa situazione i figli ricattano entrambi i genitori. Manca l’autorità
genitoriale, difficilmente troviamo disagio.
Ruffinatto:si tratta di un disagio che non ha più niente a che fare con il disagio
economico.
Troglia:spesso i figli di persone in difficoltà producono di più,
paradossalmente sono più facili da gestire i casi di ragazzi socialmente a margine che
non questi.
Ruffinatto: un ragazzo che non ha niente se gli dai qualcosa è contento.
Troglia: un grande esempio di ciò viene dai figli degli extracomunitari
Pavanello: 15 ragazzi sono andati all’Aquila, l’abbiamo messo come premio
scolastico e sociale anche se i ragazzi che sono partiti suscitavano alcune perplessità.
Hanno collaborato benissimo con gli alpini e protezione civile.A contatto con
le difficoltà, in situazione di frontiera hanno reagito bene, recuperato energia e
lucidità.
Quest’anno hanno fatto animazione ai bambini dell’Aquila e hanno agito
modelli da adulti.
Io credo che queste esperienze di gruppi di quindici ragazzi non sono
generalizzabili ma sono esperienze che funzionano di più e che ricorderanno per tutta
la vita.Si è tratta di un modello da adulti ma non quello appreso dai genitori ma
quello scolastico.
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Butano: modelli educativi scolastici non quelli dei genitori, la famiglia
demanda alla scuola e la scuola demanda alla famiglia.
Ognuno deve avere il proprio ruolo chiaro e corretto però poi le cose passano.
Pavenello:purtroppo queste sono esperienze piccole.Faccio anche presente che
nei nostri regolamenti (quando si danneggiano gli arredi etc)non si interviene mai con
una sospensione ma semmai l’alunno viene trattenuto maggiormente a scuola a
svolgere lavori socialmente utili.
Certamente per realizzare certi progetti è necessario avere una disponibilità
maggiore di risorse educative, bisogna individuare figure adulte ed averne grande
disponibilità ma ciò è indubbiamente una difficoltà.
Celli: anche secondo me quella è la strada.E’ chiaro che non si possono
organizzare queste esperienze per 500 ragazzi di Rivoli però per un numero più
esiguo sì. Mettendo insieme risorse a volte istituzionali a volte di volontariato perché
per esempio se io penso ad un altro campo(progetto Davide) certo lì ci sono
insegnanti in pensione che rimangono disponibili anche dopo.Città come Rivoli
possono trovare all’interno dei quartieri una decina di adulti che possono affiancare le
risorse istituzionali e le scuole e permettere queste esperienze. Altre strade non le
abbiamo.Proviamo a mettere in piedi qualcosa che riguardi i genitori e poi i ragazzi,
riuscire ad avere anche solo 3/4 esperienze.
Pavanello: esperienze come la nostra hanno una ricaduta positiva anche sui
genitori, con un conseguente innalzamento dell’autostima loro r dei loro figli.
Bongiovanni:noi a scuola abbiamo provato già dall’infanzia, sono stati fatti
incontri con i genitori per il rispetto delle regole già dai tre anni in su.Funziona!
Galante:la nostra esperienza è invece di genitori che hanno chiesto di essere
coinvolti per fare esperienze aggregative sane, di confronto anche direttamente con i
loro figli.E’un’esperienza nuova per le parrocchie,molto forte.
Ist. Biundo Salvatore Comandante Stazione CC. Rivoli: è molto importante
provare a svolgere con i propri figli esperienze al di fuori dal contesto domestico.
Celli:spostano i valori, non in senso religioso, ma i valori umani.
Ruffinatto: cambia l’ordine della priorità
Troglia:formare gli studenti riguardo alla disabilità, lavorare con le biorisorse.
Il valore intrinseco e assoluto del tavolo permanente che diventa uno scambio
continuo.
Bellan:se i genitori non sono d’accordo non passa, se la prescrizione non c’è
non si può imporre , quindi prima di reclutare i volontari pensiamo a questo aspetto.
Dal mio punto di vista non si può proporre al di là dei genitori.
Questo tavolo ha valutato che per i minori ci sono molti servizi manca però
l’informazione.
E’il nostro dovere è informare, informarci tra noi e raccordarci.
Io credo molto nel fare qualcosa per la famiglia e fare un po’ di cultura. Le
cose ci sono non ci lamentiamo.
Celli:partire da ragazzi e famiglia d’accordo a provare a fare questo tipo di
esperienze.Questa è la forza aggregante.
Mettersi in rete serve a generalizzare le esperienze.
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Viene quindi illustrato il centro famiglie e viene fissato il nuovo incontro
previsto per il 27 settembre alle ore 17.00.
Il tavolo si chiude alle 18.45
Verbalizzante
Sabrina Gargioli
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