Il giardino. ..incantato - Associazione Naturalistica Valle Brusà

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Il giardino. ..incantato - Associazione Naturalistica Valle Brusà
Otto~re7tNovembre
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Il giardino. . .incantato
Paola Bonafini e Alberto Cadi
i trova lungo 1'argine del
Boldier,
all'uscita
dell'Oasi della Palude del
Brusà.
È l'orto
botanico
allestito
all'interno dell' area naturalistica
ed è un'idea del nostro presidente
il dott. Remo De Togni.
Lo scopo è quello di preservare
alcune specie botaniche un tempo
presenti nelle nostre valli, ma che
oggi a causa della manutenzionepulizia incondizionata dei canali,
fossati, fossi e rigagnoli utilizzati
unicamente a scopo irriguo, stanno scomparendo.
Le stiamo perdendo e così cancelliamo una piccola parte di natura,
quello che in gergo tecnico si
chiama biodiversità.
Perciò il nostro piccolo contributo
lo diamo trapiantando nell'orto
botanico, protetto all'interno
dell'Oasi, alcune specie.
Discendendo dall'argine del Boldier ci troviamo sul soffice terreno
torboso della palude in un area
verde con piante erbacee colonizzatrici e con l'imm:mcabile canneto che circonda uno stagno.
Qui trovano il loro habitat alcune
piante che abbiamo inserito:
ninfea bianca G\ympheacea alba
S
L.) che tutti conosciamo e che ben
si adatta all'acqua ferma delle stagno, possiede un rizoma carnoso
affondato nella fanghiglia dei fondali melma si, flessibile e tenace: il
suo nome è di origine gra--o e deriva dalle figure mitologiche delle
ninfe, le divinità minori cbe vivevano proprio presso le acque:
Euforbia delle paludi (Euphorbia
palustris L.): vegeta sulle rive dello stagno con foglie lanceolate e
fiori gialli portati ad ombrella sostenuta da molti raggi; il suo nome
deriva da Euforbo, illustre medico
di re Giuba;
giglio di palude (Iris pseudocorus
L.): sulle rive dello stagno da
maggio a giugno fiorisce il giglio
dal colore giallo: Iris deriva dal
greco e significa "arcobaleno" per
i differenti colori delle molte specie del gruppo:
mestolaccia comune (Alisma plantago-acquatica L I: cresce nello
stagno, sbucandc a priIT'.;wera
dall' acqua co~ 1e fcglie basa1i e
lunghi steli che terminano in una
pannocchia rnda cl.:f:tX"ellinibianchi a tre petali: i: ~
deriya dal
celtico alias che ,,~: ilia: acqua:
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maggiore
(Leucojun::. aesri'-um =-- : tra i pri-
mi a fiorire in aprile; il suo nome
letteralmente significa "viola bianca" e deriva dal greco;
giunco di palude (Butomus umbellatus L.): emerge dall'acqua
dello stagno con un lungo stelo
che termina in piccoli fiori rosati
raggruppati in cima, tra le specie
più frequenti ed oggi in rapida regresslOne.
Perciò quando deciderete di venire
alla Palude del Brusà chiede di
visitare l'orto botanico, in particolare nel periodo primavera-estate e
potrete scoprire fiori che non avete mai visto.
Tuttavia può accadere che, essendoci una manutenzione unicamente a livello di volontariato, l'orto
botanico venga ricatturato dalla
palude e la canna lo avvolga come
per proteggerlo, ma la piccola ricerca da intraprendere nel folto
della vegetazione permette di scoprire i fiori della palud~, piccoli
"tesori" nascosti.
Quindi quando vedrete l'orto botanico non lo guardate con
un' occhiata sfuggente, che coglie
solo un'immagine omogenea senza particolari, ma con gli occhi
dell'anima, così l'orto si trasformerà in un giardino.. .incantato.
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r
Paola e Alberto
www.oasivallebrusa.it
bibliografia
Ettore Contarini
1998 Le piante erbacee spontanee,
Edizioni Essegi
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