Banche centrali in azione Tassi dei bond ai minimi
Transcript
Banche centrali in azione Tassi dei bond ai minimi
€2* In Italia Sabato 2 Luglio 2016 Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art.1, c. 1, DCB Milano ASSALTO A UN RISTORANTE DI DACCA La jihad globale di Alberto Negri I l Bangladesh, giovane e tormentata nazione, lotta per sopravvivere a un’ondata di estremismo radicale che rivendica il marchio dell’Isis anche in questo assalto di Dacca. Un’azione nel cuore della capitale, in un luogo molto frequentato da stranieri. Continua u pagina 8 servizio u pagina 8 LO SCUDO SULLE BANCHE Europa, «buona la prima» dopo Brexit di Adriana Cerretelli N on era mai successo che l’Europa provasse seriamente a prevenire le sue crisi. Dalla crisi finanziaria a quella debitoria, da Grexit all’emergenza migranti ha sempre preferito il ruolo del pompiere incerto e riluttante o del castigamatti ardente e repressivo. Ha agito sempre tardi e sull’orlo dell’abisso, tra l’altro dilatando così le sue crisi e scaricando spettacolari costi aggiuntivi su cittadini e contribuenti che invece, paradossalmente, a parole si sbracciava a dire di difendere. Questa volta no. Le sono bastate poco più di 48 ore dall’esito del referendum secessionista inglese, per decidere e scongiurare il peggio. Per impedire, prima che scoppiasse, una crisi bancaria italiana fuori controllo, che inevitabilmente sarebbe diventata europea. L’impatto con l’immediata e virulenta reazione dei mercati, dall’occhio dovunque puntato sul comparto bancario, e forse anche la lezione dei disastrosi precedenti l’hanno spinta a voltare pagina. È nata così la prima volta della politica europea di precauzione. Effetto Brexit. Risveglio pronto, finalmente, degli istinti europei di autoconservazione. Non poteva essere altrimenti, visto che i negoziati sul divorzio rischiano le calende greche. Per l’Europa e per l’euro significa un pericoloso periodo di prolungate incertezze. La notifica del voto inglese e la parallela attivazione dell’articolo 50 per trattare l’uscita, pare infatti che non arriverà entro l’anno ma slitterà al 2018 in attesa dell’esito delle elezioni in Olanda, Francia e Germania. Per evitare salti nel buio, è infatti probabile che il nuovo governo di Londra vorrà prima sapere dove andrà a parare il suo posto nel mercato unico. In Europa ha prevalso la stessa logica della cautela preventiva: per il timore della moltiplicazione dei bacini di destabilizzazione interna ed esterna, unito alla consapevolezza di non potere resistere indenne su più fronti problematici in contemporanea, soprattutto quando di mezzo non c’è la Grecia ma la tenuta della terza economia dell’eurozona, con le banche sotto attacco sui mercati. Continua u pagina 20 TESTIMONIANZE DAI CONFINI Il matrimonio e i veri valori europei di Nunzio Galantino U scire dall’Europa per affermare la propria autonomia e preservare la propria stabilità. Rimanere in Europa per godere i vantaggi dello stare insieme. Ipotesi e scelte che in questi giorni hanno fatto sentire il loro peso a tutti i livelli e hanno registrato prese di posizione di segno diverso. Continua u pagina 20 Bce si prepara a allargare il Qe, Fed non aumenterà i tassi, Bank of England li taglierà Banche centrali in azione Tassi dei bond ai minimi Borse ancora in rialzo ma soffrono i titoli bancari pI mercati scommettono su interventi a breve delle Banche centrali per contenere l’effetto Brexit, tra rumors e smentite: Bce verso l’estensione del Quantitative easing; Fed ferma il rialzo dei tassi e la Bank of En- gland li taglierà in estate. Ieri fortissimi acquisti sui bond governativi di Italia e Spagna, i cui tassi sono scesi ai minimi. Borse ancora in risalita; Piazza Affari chiude a +0,6%, frenata dai titoli bancari. L’IMPATTO SUL CREDITO Se basta la parola Il boomerang dei tassi zero di Riccardo Sorrentino di Morya Longo O ra è tutto più chiaro, e un po’ più tranquillo. Merito delle banche centrali che oggi sanno come intervenire, anche solo verbalmente, per evitare che le turbolenze sui mercati spingano le quotazioni, e le economie “reali”, fuori strada. Basterà anche per il futuro? SPECIALE BREXIT INSERTO SPECIALE OGNI GIORNO Servizi e analisi u pagine 2-3 L’EFFETTO ANNUNCIO L’estate dell’incertezza: assicurazioni e banche E se la medicina fosse parte del problema? La politica Bce dei tassi a zero, necessaria per ridare benzina all’economia europea, rischia infatti di mettere in tale difficoltà le banche del Vecchio continente che a soffrire potrebbe essere la stessa economia che si vorrebbe guarire. Continua u pagina 2 Continua u pagina 5 Tassi zero Finanza Servizi Morya Longo u pagina 9 Marina Castellaneta u pagina 12 GennaieLops u pagine 10-11 L’annuncio Eba: risultati il 29 luglio - Juncker: con l’Italia «serie discussioni in corso» Banche, in arrivo i nuovi stress test Ue pIl 29 luglio l’Autorità banca- ria europea diffonderà il risultato degli stress test sulle banche della Ue. Per la prima volta non ci sarà una soglia capace di divide- re i promossi dai bocciati. Il presidente della Commissione Ue Juncker: seria discussione in corso sul dossier bancario italiano. Servizi e analisiu pagine 4-5 VOTI POSTALI IRREGOLARI L’ANALISI Bangladesh, attacco dell’Isis Morti e decine di ostaggi tra cui anche sette italiani Anno 152˚ Numero 180 LETTERA ALL’LSE Vegas: «Concordare con Consob tutti i passi su Borsa Spa» di Antonella Olivieri D opo la Bafin, anche Consob batte un colpo sulle conseguenze della Brexit per la struttura dei mercati. A quanto risulta a «Il Sole 24Ore», infatti, il presidente della Consob Giuseppe Vegas ha inviato ieri una breve lettera, protocollata e dunque non informale, al presidente dell'Lse, Donald Brydon, e per conoscenza all'ad di Borsa italiana, Raffaele Jerusalmi. Nella missiva Vegas chiede che ogni inziativa strategica del gruppo London Stock Exchange, al quale appartiene Borsa italiana, che riguardi le attività e l'operatività dei mercati e delle strutture di post trading di Piazza Affari sia appropriatamente e preventivamente definita in stretta cooperazione con la Consob. Continua u pagina 3 Austria, da rifare le presidenziali La Corte dà ragione agli ultranazionalisti u pagina 8 con l’analisi di Vittorio Da Rold «Stato-nazione falso mito» Confindustria rivede le stime sul Pil: 0,8% nel 2016, 0,6% nel 2017 CsC: Brexit frena la crescita Boccia: la Ue decida subito quale risposta vuole dare «Reagiamo in fretta senza paura del futuro o perderemo anche ciò che vogliamo difendere» pBrexit costerà all’Italia nel bi- ennio 2016-2017 «0,6 punti di Pil». È quanto stima il Centro studi Confindustria, che ha rivisto le previsioni sul Pil: +0,8% nel 2016, +0,6% l’anno prossimo. Il presidente di Confindustria Boccia: «L’Europa dia risposte rapide». Picchio e Bocciarelliu pagina 7 LE NUOVE PREVISIONI DI CONFINDUSTRIA (in %) Pil Deficit/Pil Investimenti 2,5 2,3 +0,8 +0,6 2016 2017 2016 2017 +1,9 +1,3 2016 2017 ASSEMBLEA FEDERMECCANICA Meccanici, un contratto per la svolta Matteo Meneghellou pagina 13 PANORAMA Referendum e manovra, il nodo dei tempi Renzi frena sulle modifiche all’Italicum I timori per la manovra in caso di vittoria del «no» alla riforma costituzionale potrebbero indurre il governo a farla approvare prima alla Camera, rinviando a dopo il referendum. Intanto Renzi frena sulle modifiche all’Italicum: «Garantisce la governabilità». u pagina 16 POLITICA 2.0 Economia & Società di Lina Palmerini Renzi e la nuova pelle del ceto medio u pagina 16 DATI ISTAT Occupati: +21mila a maggio Giorgio Pogliotti e Claudio Tucciu pagina 6 ECONOMIA & CULTURA - CONCLUSA LA PRIMA FASE DEI RESTAURI DEL COLOSSEO Della Valle: ora ogni impresa «adotti» un monumento di Paolo Bricco «I lPaesepuòcambiare,stacambiando. Nell’unità. Insieme. Bisognacancellarelaparolacontro esostituirlaconlaparolapro.Leimprese fanno tanto. Per il benessere dei lavoratori e dei territori. Possono fare di più». Diego Della Valle, il Mercati FTSE Mib A 0,61 -27,95 16295,78 L variaz. % var. % ann. giorno della conclusione della prima fase dei restauri del Colosseo, lancialasuaproposta:«Leimprese devonopercorrerel’ultimomiglio: realizzare restauri ad alto tasso simbolico, attivare un circuito virtuosofraculturaeturismo». Continua u pagina 21 Antonello Cherchi u pagina 21 Dow Jones I. 17949,37 0,11 1,24 L variaz. % var. % ann. C on il quarto rialzo consecutivo le Borse europee dimezzano lo shock sui listini azionari innescato il 24 giugno dalla Brexit. Madrid capofila (+1,29%), seguita da Londra e Francoforte. Milano ha chiuso con un più timido +0,6% per il Ftse Mib, con il settore del lusso in bella evidenza ma anche con pressione sui bancari, a cominciare da UniCredit e Bper che hanno riportato perdite vicine al 5%. BORSA ITALIANA Var% Indici Generali 01.07 30.06 Var% in.an. FTSE It. All Share (31.12.02=23356,22) 17894,68 17774,94 0,67 -22,99 FTSE MIB (31.12.97=24401,54) 16295,78 16197,78 0,61 -23,92 FTSE It. Mid Cap (31.12.02=20146,67) 29354,02 29023,99 1,14 -15,82 FTSE It. Star (28.12.01=10000) 1,15 23788,60 23518,59 Simboli. Il Colosseo torna al suo splendore dopo la prima fase dei restauri finanziata da Tod’s -8,83 Mediobanca (2.1.06=100) 47,60 46,80 1,71 -25,09 Comit Globale (1972=100) 964,91 949,06 1,67 -20,76 60702 Xetra Dax 9776,12 0,99 -11,92 Prezzi di vendita all’estero: Albania €2, Austria €2, Francia €2, Germania €2, Monaco P. €2, Slovenia €2, Svizzera Sfr 3,20 variaz. % var. % ann. Nikkei 225 15682,48 0,68 -23,58 L variaz. % var. % ann. FTSE 100 6577,83 1,13 -0,79 L variaz. % var. % ann. ¤/$ 0,30 0,62 Brent dtd L 1,1135 47,04 B Oro Fixing 1340,00 -0,97 variaz. % 1,46 -21,96 var. % ann. 15,00 variaz. % var. % ann. PRINCIPALI TITOLI - Componenti dell’indice FTSE MIB QUANTITATIVI TRATTATI ¤ INDICI Titolo 01.07 Azioni: numero 1.099.272.280 Azioni: valore 2.542.924.648 Titoli di Stato 1.769.558.120 Obbligazioni 20.345.080 Paese/Indice BORSE EUROPEE D.J. EuroStoxx Amsterdam Am. Exc. Bruxelles Bel 20 Francoforte Dax Helsinki Omxh Gen Lisbona Psi 20 Londra Ftse 100 Madrid Ibex 35 Parigi Cac 40 Vienna Atx Index Zurigo Swiss Mkt A2A Atlantia Azimut H. B. Popolare B.P. E.Romagna B.P. Milano Banca Mediolanum Buzzi Unicem Campari CNH Industrial Enel Eni Exor FCA-Fiat Chrysler Pr.Rif.¤ Var.% 1,177 22,840 14,770 2,178 3,120 0,363 6,150 16,290 8,860 6,500 3,976 14,820 33,210 5,610 -0,08 2,10 1,23 1,59 -4,82 -1,33 0,24 3,89 -0,23 0,31 -0,10 2,07 0,70 2,09 FTSE ITALIA ALL SHARE +0,67 Base 31/12/02=23.356,22 18050 17900 17750 9 770391 786418 L 17600 apertura chiusura Titolo Ferrari FinecoBank Generali Intesa Sanpaolo Italcementi Leonardo-Finmecc. Luxottica Mediaset Mediobanca Moncler Monte Paschi Si Poste Italiane Prysmian Recordati S. Ferragamo Saipem Snam STMicroelectr. Telecom Italia Tenaris Terna UBI Banca Unicredit Unipol UnipolSai Yoox Net-A-Porter Pr.Rif.¤ Var.% 37,250 5,775 10,670 1,680 10,570 9,035 44,610 3,202 5,205 14,640 0,383 6,115 19,710 27,030 18,340 0,370 5,405 5,270 0,740 13,190 5,010 2,426 1,873 2,186 1,402 21,670 1,64 -1,28 1,14 -1,29 0,09 -0,28 2,22 2,23 0,97 3,54 0,87 2,60 0,36 0,11 0,49 3,26 0,84 0,57 0,68 1,38 0,32 -1,94 -4,92 3,80 4,08 4,23 30.06 1.503.786.464 3.283.499.211 896.524.551 20.468.431 FUTURES 01.07 Var FTSE MIB set 2016 16272 81 Eurex Bund 10a(set 16) 166,97 -0,15 I CAMBI DELL’EURO (rilev. BCE) Valuta 01.07 Dollaro Usa 1,1135 Yen giapponese 114,2900 Sterlina inglese 0,8383 Franco svizzero 1,0835 Renminbi cinese 7,4111 Dollaro canadese 1,4390 Corona svedese 9,3900 Dollaro austral. 1,4884 Diff. 0,0033 0,2400 0,0118 -0,0032 0,0356 0,0006 -0,0342 -0,0045 MATERIE PRIME Prezzi uff. a Londra ($/t) Alluminio Caffè rob 01.07 Var.% 1645,0 0,10 1734,0 2,70 ALTRE BORSE New York DJ Ind. New York S&P 500 New York Nasdaq C. Tokyo Nikkei 225 Hong Kong Hang S.# San Paolo Brsp Bov. Shanghai Comp. Sydney All Ordin. Singapore Straits T. Toronto 300 Comp.# L variaz. % var. % ann. 01.07 Var.% 309,08 438,85 3363,98 9776,12 8031,77 4490,70 6577,83 8268,90 4273,96 2104,21 8085,21 0,93 0,68 0,55 0,99 1,62 0,83 1,13 1,29 0,86 0,39 0,81 17949,37 0,11 2102,95 0,20 4862,57 0,41 15682,48 0,68 20794,37 1,75 52345,08 1,59 2932,82 0,11 5327,04 0,31 2838,36 -0,09 14064,54 0,20 INDICE CAMBI (22 valute) Indice Sole-24Ore 106,55 # Borsa chiusa 0,49 *con “La Valutazione d’Azienda” € 9,90 in più; con “I Codici del Sole 24 Ore” € 9,90 in più; con “Tecniche di Mediazione” € 9,90 in più; con “L’Impresa” € 6,90 in più; con “Norme e Tributi” € 12,90 in più; con “Unico 2016 e Dichiarazione Irap” € 9,90 in più; con “Transazione Fiscale” € 9,90 in più; con “Unioni Civili e Convivenze” € 9,90 in più; con “Antiriciclaggio” € 9,90 in più; con “Smart Working” € 6,90 in più; con “La Trasmissione del Patrimonio” € 14,90 in più; con “How To Spend It” € 2,00 in più; con “IL Maschile” € 2,00 in più Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 2 Shock Brexit L’IMPATTO IN EUROPA E GRAN BRETAGNA Il momento delle decisioni In settembre l’istituto avrà un quadro preciso grazie alle nuove previsioni congiunturali Le opzioni all’esame dei tecnici Ripartizione degli acquisti secondo le dimensioni dei rispettivi mercati del debito La Bce studia il potenziamento del Qe Possibili cambiamenti legati all’impatto di Brexit sull’economia e alla scarsità di titoli acquistabili Alessandro Merli FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente pQuasi all’unisono, due dei più importanti membri del comitato esecutivo della Banca centrale europea, hanno parlato ieri dei rischi per l’eurozona dal voto britannico a favore dell’uscita dall’Unione europea e della necessità di fare chiarezza in tempi rapidi sul processo che porterà a Brexit. C’è tuttavia molta cautela per ora ai più alti livelli della Bce sull’opportunità di adottare nuove misure dopo quelle già prese nei mesi scorsi. Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, che già si era opposto alle azioni varate nell’ultimo anno e mezzo, ha sostenuto ieri in un discorso che non c’è necessità di un’ulteriore stimolo e che la politica monetaria è già molto espansiva. Benoit Coeuré, che alla Bce ha la responsabilità dei mercati, ha parlato in un’intervista a “Le Monde” di «shock di incertezza» derivante da Brexit e ricordato che l’istituto di Francoforte è pronto a intervenire se la stabilità finanziaria fosse minacciata. Peter Praet, il capo economista, a Londra ha indicato l’aumento dei rischi per lo scenario economico e sostenuto che la Bce può agire in tempi rapidi, ma ha anche rilevato che le misure già prese stanno avendo un effetto crescente nel sostegno alla crescita. Al forum di Sintra, il vicepresidente Vitor Constancio aveva definito attendista la posizione attuale. Le decisioni della Bce verranno determinate da due ele- menti, i fondamentali economici e fattori tecnici legati al programma di acquisto di titoli di Stato, il Qe. Sul fronte economico, l’incertezza sull’effetto di Brexit è totale e dipende dalla risposta della politica e non dalle scelte dei policymakers economici, secondo due consiglieri della Bce interpellati dal Sole 24 Ore. È la linea dello stesso Weidmann. Le previsioni sull’economia verranno riviste a settembre, ma non è detto che prima di allora il quadro politico sia più chiaro. Sui mercati, tuttavia, si riteneva anche prima di Brexit che la Bce sarebbe stata comunque indotta ad agire, presumibilmente dopo l’estate, dalle difficoltà di far risalire l’inflazione, oggi allo 0,1% e per ora prevista allo 0,2% a fine anno e all’1,3% nel 2017 e all’1,6% nel 2018. L’orientamento in consiglio, per ora, non sembra essere questo, anche se un nuovo calo dell’inflazione o un peggioramento delle condizioni finanziarie, anche a causa di Brexit, potrebbero mettere pressione sulla banca centrale. Il fattore tecnico rilevante è invece la possibile scarsità di titoli da acquistare, soprattutto Bund tedeschi, dato che la continua discesa dei rendimenti ha spinto oltre la metà di questi al di sotto del tasso sui depositi (-0,40%), dove la Bce si è impegnata a non comprare per non incassare sicure perdite. Finora, i vertici di Francoforte hanno sempre insistito che il programma di acquisti procede liscio. Qualche in- toppo sui mercati però c’è stato nelle scorse settimane e diversi operatori ritengono che i problemi si aggraverebbero se la Bce dovesse decidere, come molti ritengono probabile, di allungare il Qe oltre la data prevista del marzo 2017. Un’indiscrezione raccolta da Bloomberg giovedì indicava la possibilità che la Bce cambiasse la ripartizione degli acquisti, dall’attuale quota dei Paesi nel capitale Bce (la capital key) alle dimensioni dei rispettivi mercati del debito, il che porterebbe a minori acquisti di Bund e maggiori di debito italiano. Come Il Sole 24 Ore ha riferito ieri, l’ipotesi viene considerata politicamente molto delicata e comunque non sarebbe che una delle possibilità vagliate dai tecnici e non è all’esame del consiglio. Anche le altre non sono di facile attuazione: gli acquisti sotto il tasso sui depositi esporrebbero appunto la Bce a perdite; la riduzione dei tassi d’interesse rischierebbe di provocare difficoltà al sistema bancario e avere effetti indesiderati di instabilità finanziaria; la rimozione del limiti autoimposti agli acquisti sulla singola emissione per i titoli che non incorporano clausole Cac (in base alle quali gli obbligazionisti votano sulla ristrutturazione del debito a maggioranza del 75%) o l’ampliamento delle scadenze acquistabili (oggi fra 2 e 30 anni) non aumenterebbero in modo significativo l’universo dei titoli eleggibili. © RIPRODUZIONE RISERVATA REUTERS pLa Gran Bretagna molla gli ormeggi in attesa di capire dove le scelte della politica indirizzeranno quelle dell’economia. L’annuncio del governatore Mark Carney di un probabile taglio degli interessi e nuovo allentamento monetario è stato doppiato da quello del Cancelliere dello Scacchiere George Osborne che ha eliminato dal programma di governo il target di zero deficit, anzi surplus di bilancio, entro il 2020. Una scelta che nasce dalla consapevolezza che il prezzo di Brexit sarà caro, anche se per il momento nessuno è davvero in grado di quantificarlo. Resta come monito per la Bank of England la stima del Tesoro che ipotizzava in caso di frattura anglo-europea un Pil più basso, rispetto alle stime ipotizzate con la vittoria di Remain, fra il 3,5 e il 6% nel prossimo biennio. Un quadro che ha spinto la sterlina ancora all’ingiù su euro e dollaro mentre il tasso sul gilt a 10 anni è caduto a 0,81, minimo storico. Il Ftse 100 per converso è balzato in avanti a conferma che l’allentamento monetario, tassi che marciano verso lo zero e maniche più larghe del Tesoro PRESSING SULLA BOE Qualcuno chiede di tagliare di mezzo punto i tassi già il 14 luglio, ma una riduzione (forse solo di un quarto di punto) è più probabile ad agosto per far fronte alla crisi innescata dalla frattura anglo-europea sono notizie apprezzate dagli investitori. Volatilità e incertezza restano, comunque, la cifra della realtà britannica. Mentre le imprese si attrezzano a misurarsi con un mondo fuori dall’Ue – è di ieri la notizia che easyJet cerca una licenza fuori dalla Gran Bretagna – gli analisti e gli strategist invitano la Banca d’Inghilterra ad accelerare i piani svelati ieri da Mark Carney. Richard Turnill di BlackRock ha fatto sapere di attendersi un taglio di mezzo punto il 14 luglio. La BoE dovrebbe decidere il primo di agosto a meno di un precipitoso avvitarsi del quadro globale. E non è affatto scontato che la sforbiciata sia subito di mezzo punto. Samuel Tombs di Pan- In prima linea. Il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi all’ultimo Consiglio Ue di Bruxelles Quattro anni e mezzo di allentamenti I tassi dell’Eurozona. Dati in % 14 DIC 2011 11 LUG 2012 08 MAG 2013 1,50 0,75 0,00 2,00 1,75 1,75 13 NOV 2013 09 DIC 16 MAR 2015 2015 11 GIU 10 SET 2014 2014 1,00 0,50 1,50 1,25 0,75 0,25 1,00 1,00 0,75 0,40 0,15 -0,10 0,50 0,30 0,05 -0,20 Operazioni di rifinanziamento marginale Tasso di riferimento 0,25 Tasso sui depositi 0,00 -0,30 -0,40 Ieri 0,25 0,25 0,00 0,25 0,00 -0,25 -0,40 -0,50 GEN GIU 2012 GEN GIU 2013 GEN GIU 2014 GEN GIU 2015 GEN GIU 2016 Fonte: Bce theon Macroeconomics crede che «il comitato di politica monetaria si fermerà a una riduzione di un quarto di punto e non avvierà subito ulteriore allentamento monetario per una prospettiva di inflazione in ripresa». Per Mitu Patel di Henderson Global Investors, invece, il mercato si «attende quota zero senza escludere tassi negativi». Il quadro macroeconomico britannico resta appesantito, per essere gentili, da un deficit delle partite correnti che è passato dal 7,2% del Pil dell’ultimo trimestre 2015 al 6,9% del primo trimestre 2016, una contrazione molto inferiore a quanto previsto dagli analisti. E ora che gli investimenti dall’estero potrebbero venire meno per le incertezze create da I NUMERI 3,5-6% Il ridimensionamento del Pil La stima, effettuata dal Tesoro britannico prima del referndum, indica il calo in un biennio rispetto al livello che si sarebbe raggiunto senza Brexit. 4% Il deficit britannico Il dato si riferisce all’esercizio finanziario 2015-2016 ed è ben lontano da quell’obiettivo di surplus o quantomeno azzeramento entro la legislatura che era parte del programma di governo, tanto più dopo il referendum La battaglia per la leadeship Tory. Il ministro della Giustizia illustra il suo programma, ma non convince tutto il partito conservatore Il manifesto di Gove: stop all’immigrazione Leonardo Maisano LONDRA. Dal nostro corrispondente pGlielo ha detto il cuore di candidarsi alla guida dei Tory e della Gran Bretagna. Michael Gove sceglie toni quasi mistici per spiegare le ragioni di un complotto, ultima puntata dell’infinita saga politica inglese nell’era di Brexit. Nessuna ambizione, dunque, ma un’illuminazione da buon samaritano, maturata quando ha avuto piena coscienza dell’inadeguatezza di Boris Johnson a occupare Downing Street. Un lampo di ragione dunque, lo ha spinto a impugnare la lama e liquidare il suo leader di questa spietata campagna referendaria. Nessuna ansia di potere, pertanto , ma qualcosa di vagamente assimilabile a una chiamata della patria. Il giorno dopo aver assassinato politicamente il suo amico-nemico, Michael Gove, si è intrattenuto con i media e ha spiegato ragioni e programma. E le promesse non sono mancate, cominciando da quei 100 mi- lioni di sterline alla settimana che ha giurato di dare al sistema sanitario nazionale, fino al blocco completo dell’immigrazione che pensa di ottenere chiudendo definitivamente la porta all’Europa, mercato interno compreso. «Cerco la leadership – ha detto – non per mero calcolo, ma per saziare il de- NELLA UE ALMENO FINO AL 2017 Il Guardasigilli promette 100 milioni di sterline alla settimana al sistema sanitario e assicura che la procedura di uscita dalla Ue non sarà attivata quest’anno siderio bruciante di trasformare il nostro Paese. Il mio cuore mi dice che se siamo coraggiosi, se evitiamo la logica del business as usual, se sapremo sognare e ritrovare le qualità che hanno fatto di questo Paese il più grande al mondo…se riusciremo in tutto questo, la Gran Bretagna marcerà verso un grande futuro». Mistico, appunto e un po’ miope sulla grandezza assoluta del Regno di Elisabetta. D’altra parte in campagna elettorale si esagera e il ministro del giustizia del governo Cameron non ha lesinato l’uso dei superlativi anche quando ha ricordato che «noi britannici controlliamo i tempi della procedura di uscita e lo faremo quando andrà bene e saremo pronti». «Non c’è alcuna aspettativa» - ha aggiunto - che l’articolo 50 del Trattato di Lisbona, per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea «sia attivato entro quest’anno». Insomma con Michael Gove, l’Ue, andrà facilmente allo scontro aperto. Deve averlo pensato anche un navigato politico Tory come Ken Clarke che è intervenuto alla Bbc chiedendo al Guardasigilli di farsi da parte. «Per un premier è essenziale avere la fiducia del proprio partito…questo genere di performance pubbliche sono buone per le associazioni studente- Le banche centrali e l’arte della parola L Londra dice addio al surplus entro il 2020 LONDRA. Dal nostro corrispondente Riccardo Sorrentino u Continua da pagina 1 Le ricadute di Brexit. Il cancelliere dello Scacchiere George Osborne rivede i target di bilancio a causa dei contraccolpi negativi del referendum: «Dobbiamo essere realisti» Leonardo Maisano L’ANALISI sche non per un primo ministro nei giorni di una crisi potenzialmente molto grave». E infatti nel Tory party monta il fastidio per Michael Gove scaricato anche dal Daily Mail, il quotidiano che tifava per lui grazie ai buoni uffici della moglie la columnist Sarah Vine. La partita per Michael Gove non è affatto chiusa, ma è francamente molto più in salita a causa proprio del fastidio per le modalità con cui ha spinto Boris Johnson – figura che resta altamente controversa - a farsi da parte. Cresce invece il consenso per Theresa May, il ministro degli Interni, debole sostenitrice di Remain, ma capace di presentarsi come elemento di riunificazione di un partito diviso, mettendo al suo fianco un brexiter d’antan come il ministro per i rapporti con il parlamento Chris Grayling. La parola ora spetta al Tory party che comincerà una complessa procedura per la scelta del nuovo leader e pri- mo ministro. Ci saranno almeno tre votazioni fra i 329 deputati e in ognuna di queste il candidato con meno suffragi lascerà la corsa. La prima sarà martedì prossimo, l’ultima dovrà concludersi entro il 2 settembre quando la coppia con maggior sostegno parlamentare dovrà passare all’esame dei militanti. Il voto della base Tory sceglierà poi il vincitore. Se lo scontro fosse stato fra Boris Johnson e Theresa May, il biondo ex sindaco di Londra avrebbe potuto spuntarla sull’onda della diffusa popolarità. Se invece, come, pare più probabile, il confronto sarà fra la signora ministro degli Interni e il Guardasigilli la favorita è Theresa May. A meno che – Londra ci sta riservando molte sorprese – i militanti Tory non vogliano punire la responsabile dell’Home office per il debole sostegno a Remain. In quel caso il cuore di Michael Gove avrà avuto ragione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Brexit il quadro rischia di complicarsi ulteriormente. Nessuna sorpresa, dunque, se il Cancelliere dello Scacchiere George Osborne ha deciso di smentire se stesso, cancellando l’obiettivo del risanamento totale di bilancio prima della fine della legislatura in corso. Si potrebbe immaginare, visto il clima nazionale, che ha agito nella consapevolezza di non poter più correre per la premiership, in realtà è stata una mossa realistica e attesa al tempo stesso. Realistica perché avendo chiuso con il 4% di deficit il 2015-2016, appariva da tempo insostenibile la tabella di marcia che lui stesso si era dato. Attesa perché anche Theresa May, favoritissima per la premiership britannica, s’era auspicata il superamento di un obiettivo che Brexit ha trasformato in chimera. «Come annunciato dal governatore della Bank of England – ha detto George Osbor- ne - il referendum produrrà uno shock negativo all’economia. La nostra risposta a questa realtà avrà impatto diretto su crescita e occupazione pertanto dobbiamo essere realisti sulle possibilità di arrivare a un surplus di bilancio entro il 2020». Essere realisti vuole dire scordarselo, perché le risorse finanziarie dovranno essere tutte dirottate a tamponare le falle di un’economia che non si sa dove potrà finire. L’avanzo di bilancio è per George Osborne un bersaglio in continuo movimento. Si era posto l’obiettivo appena installato al numero 11 di Downing street nel giugno del 2010 quando il deficit sfiorava l’11% del Pil. La crisi dell’euro lo aveva costretto a rinviarlo al 2020 ed ora la cronaca gli impone di scordarselo. Non sarà lui a risanare le finanze del Regno, i tempi si perdono in prospettive lontane. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il dopo-Brexit dei cieli EasyJet chiede il certificato di operatore aereo nell’Unione EasyJet, la compagnia aerea low-cost britannica, ha «avviato un processo formale di acquisizione di un certificato di operatore aereo nell’Unione europea» per continuare a volare nei cieli continentali come fa attualmente. La compagnia ha però smentito le indiscrezioni secondo cui starebbe pensando di abbandonare il quartier generale londinese, Luton, «la nostra casa da 20 anni». REUTERS e attese puntano tutte su una ripresa delle politiche espansive. La Bank of England valuterà entro agosto un taglio dei tassi e un nuovo quantitative easing. La Banca centrale europea potrebbe rivedere queste almeno sono le indiscrezioni che circolano le regole sui suoi acquisti di titoli, che potrebbero ora favorire i paesi più indebitati. Anche la Fed potrebbe interrompere la sua stretta. A giudicare dai future non alzerà più i tassi quest’estate non a luglio, non a settembre e lo stesso rialzo di dicembre sembra in dubbio. Non sempre le decisioni del Fomc hanno soddisfatto le attese dei mercati, ma sicuramente Brexit ha alterato le aspettative e “sgambettare” i mercati con decisioni inaspettate non è mai consigliabile: c’è tutta l’area del dollaro, non solo gli Stati Uniti, che dipende dalle decisioni dei Washington. Le nuove aspettative hanno oltretutto riportato la calma sui rendimenti, malgrado la revisione dei rating sovrani, e sulle stesse borse. I mercati restano però vulnerabili, soprattutto alle incertezze politiche che ora minacciano di moltiplicarsi, ma le banche centrali sono lì a vigilare: l’intervento sui mercati in caso di movimenti disordinati ed eccessivi è ormai diventato un fatto normale. Tutto bene, allora? No. Il valutario fatica a trovare un equilibrio. La sterlina ormai è calata troppo e potrebbe persino complicare il compito della BoE - una politica espansiva potrebbe ulteriormente penalizzarlo lo yen è troppo caro e ha azzerato tutti i risultati dell’Abenomics, mentre la Banca centrale europea non può più contare come prima sul fatto che le politiche monetarie «non convergeranno, e forse divergeranno», come ha spiegato il presidente Mario Draghi nell’ultima conferenza stampa: è da marzo che il cambio effettivo dell’euro resta stabile, dopo un rialzo durato un anno. Ha così esaurito i suoi effetti su «crescita e stabilità dei prezzi», malgrado i tagli dei tassi, sempre più negativi, che sembravano anche orientati allo scopo di creare pressioni al ribasso sulla valuta (e che potrebbero anche rivelarsi un esperimento poco riuscito, come mostra anche il caso svizzero). La situazione del dopovoto è quindi completamente diversa da quella di partenza, con alcuni elementi che sono strutturali. In alcuni casi quello della sterlina - Brexit sembra aver fatto scattare una tendenza che prima o poi si sarebbe comunque imposta: i conti con l’estero della Gran Bretagna sono i “peggiori” tra le economie avanzate. Forse, allora, le politiche monetarie dovrebbero fare un passo ulteriore. Per esempio, come suggeriscono alcuni economisti (come Robert Farmer) istituzionalizzare gl interventi sui mercati per evitare reazioni brusche e disordinate, aggiungendo alla lista dei prodotti acquistabili gli indici e i sottoindici di borsa (quello bancario, per esempio) e coordinarsi tra loro per evitare scollamenti eccessivi tra cambi ed economia reale. Con grande delicatezza - con i mercati non si scherza - ma anche con grande pragmatismo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 3 Shock Brexit I primati Il Bono spagnolo è sceso fino all’1,04%, il Gilt inglese (con un occhio alla BoE) allo 0,77% I MERCATI Il nodo banche Dalla vittoria del «Leave» nel referendum, il calo del Ftse Italia Banks è stato del 26% I tassi dei bond toccano i nuovi minimi Ondata di acquisti globale guardando alle mosse delle banche centrali: il rendimento del BTp arriva a 1,15% Andrea Franceschi pI titoli di Stato dei Paesi peri- ferici dell’area euro, in linea di principio, dovevano essere tra le classi di investimento più penalizzate da una vittoria del «Leave» al referendum britannico di giovedì scorso. Esposti perché, benché protetti dall’ombrello della politica monetaria della Bce, avrebbero potuto soffrire il ritorno della speculazione sulla tenuta della moneta unica e del progetto europeo in generale. Così non è stato. Se si esclude la volatilità dei primi giorni che inevitabilmente ha colpito anche Bonos e BTp rendimenti e spread sono scesi. Lo scudo del Quantitative easing evidentemente ha funzionato a dovere lasciando la speculazione ad accanirsi sulle banche (l’indice settoriale italiano ha perso oltre il 26% dal giorno del voto). Ieri in particolare è stata una giornata di fortissimi acquisti sui bond governativi di Italia e Spagna. Specialmente nei primi minuti di contrattazione quando il tasso decennale italiano è sceso all’1,15% vicino ai minimi di sempre per poi risalire nei minuti successivi. Un’identica fiammata si è vista anche sui titoli con scadenze più brevi e sui titoli spagnoli i cui tassi hanno aggiornato i minimi storici toccando, sulla scadenza decennale, il punto più basso all’1,04 per cento. Il tonfo dei tassi è la coda lunga di un’ondata di acquisti partita giovedì e innescata da un’indiscrezione, rilanciata dall’agenzia Bloomberg, secondo cui la Bce starebbe pensando di modificare i criteri che regolano il Quantita- tive easing. l’opzione sul tavolo sarebbe quella di rinunciare alla cosiddetta «capital key». Cioè al requisito chiave che prevede, nell’ambito degli acquisti di titoli di Stato, il rispetto della proporzionalità delle quote detenute da ciascun Paese nel capitale della Bce. Tradotto: bisogna comprare più Bund che BTp dato che la quota della Germania è superiore a quella dell’Italia. Rispettare questo criterio si sta dimostrando molto complicato dal momento che i titoli che dovrebbero essere più acquistati in termini di LO SCATTO Secondo i calcoli di BofA Merrill Lynch giugno è stato il miglior mese dal 2008 per i bond governativi, che hanno garantito un rendimento del 2,3% controvalore (quelli tedeschi) sono anche quelli che meno di tutti rispettano un altro importante criterio che regola il Quantitative easing: quello secondo cui possono essere comprati solo bond con tasso superiore alla remunerazione ufficiale sui depositi (-0,4%). Attualmente tutti i titoli di Stato tedeschi fino alla scadenza dei cinque anni trattano a tassi inferiori a questa soglia. Complessivamente, calcola Tradewed, ci sono circa mille miliardi di titoli di Stato emessi da Paesi dell’area euro (Germania in primis) che sono di fatto esclusi dal Qe perché rendono meno dello 0,4 per cento. C’è insomma un problema di scarsità di titoli acquistabili nell’ambito del Qe alle regole attuali che potrebbe essere risolto facendo a meno della «capital key» a favore di un altro come il valore complessivo di mercato. Se così fosse ad avvantaggiarsi sarebbero i Paesi che hanno emesso più debito, come l'Italia. Questo spiega il crollo dei rendimenti. Bisognerà vedere se è solo una speculazione oppure se c’è qualcosa di più concreto. L’ostacolo, da questo punto di vista, è politico: la «capital key» è stata imposta a suo tempo dai tedeschi come condizio sine qua per dare il via libera al Qe. Difficile che possano cedere il campo tanto facilmente. Il problema resta comunque di difficile solizione. Soprattutto dopo la «Brexit» che, innescando una corsa ai titoli di Stato in tutto il mondo, ha complicato ulteriormente la posizione di Mario Draghi. La prospettiva di un taglio dei tassi da parte della Bank of England, evocato giovedì dal governatore Mark Carney come risposta al voto dei cittadini britannici, fa pensare che le politiche monetarie si mantengano espansive in tutto il mondo. Si spiega così il crollo dei tassi dei titoli di Stato britannici, scesi ieri fino al minimo storico dello 0,77% sulla scadenza decennale, e la discesa fino all’1,38% (nuovo minimo dal 2012) dei Treasury americani. Secondo i calcoli di BofA Merrill Lynch giugno è stato il miglior mese dal 2008 per i bond governativi che hanno garantito un rendimento all’investitore del 2,3 per cento. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il confronto sui rendimenti dei titoli di Stato decennali Dati in percentuale 2,5 legislazione italiana e alla vigilanza locale, ma lo stacco di Londra dalla Ue farebbe venir meno il quasi automatico riconoscimento dell'accesso alle strutture di mercato della Penisola degli intermediari aderenti alla Borsa della City. Un problema che non aveva trovato soluzione nemmeno nell'aggregazione tra Nyse ed Euronext, con la conseguenza che pur essendo le Borse di Parigi, Amsterdam, Bruxelles e Lisbona controllate da New York, i mercati sulle due sponde dell'Atlantico erano “fisicamente” separati. Il problema è anche più rilevante per gli specialisti in titoli di Stato sull'Mts che oggi – se si tratta di grandi banche internazionali – operano direttamente dalla City. La separazione imporrebbe di ridefinire anche tutti gli accordi di collaborazione tra le autorità di vigilanza che oggi sono di prassi all'interno dell'Unione europea. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 2,0 Gran Bretagna 1,879 1,750 Minimo intraday Spagna 1,554 Italia 1,380 1,150 1,040 1,0 Olanda 0,770 0,734 Germania 0,564 Giappone 0,269 0,073 0,0 Svizzera -0,127 -0,129 -0,248 -0,5 -0,584 -1,0 Febbraio Piazza Affari si conferma positiva ma le banche falliscono il rimbalzo pRespira Piazza Affari ma non le banche che si confermano tallone d’Achille del Ftse Mib. Nella quarta seduta consecutiva di rialzo per la Borsa milanese, che ha quasi dimezzato le perdite post Brexit, l'indice degli istituti italiani è indietreggiato di un altro 1,9%: dal risveglio shock del 24 giugno, con la vittoria del “Leave” nel referendum inglese, il calo del Ftse Italia Banche è stato del 26%. Il malumore di ieri peraltro è stato tutto italiano mentre, sugli altri listini, Deutsche Bank ha recuperato terreno dopo la bocciatura negli stress test Usa e anche gli istituti inglesi hanno beneficiato dell'ipotesi di un taglio delle riserve di capitale richieste da parte della Bank of England. Eppure la partenza era stata promettente con gli acquisti sul settore favoriti dal via libera della Ue alla garanzia statale sulle emissioni bancarie in caso di scarsa liquidità e dalle voci su una possibile revisione da parte della Bce del criterio del key capital che prevede acquisti dei vari titoli di Stato in proporzione alla quota detenuta dai Paesi nel capitale dell'Eurotower: una misura quantitativa, spiegano gli operatori, che non dispiace al mercato perché allontanerebbe invece ipotesi di nuovi interventi sui tassi di deposito che penalizzerebbero molto i margini di interesse bancari. La smentita dell'allargamento dei parametri Bce e il giudizio poco entusiasta di molti analisti sull'importanza dello “scudo pubbli- co” per la liquidità hanno raffreddato presto gli animi e riportato l'attenzione sul tema dei crediti deteriorati degli istituti italiani. «Crediamo che con questa mossa il governo abbia voluto rafforzare il profilo di liquidità di alcuni istituti che, ancor prima di Brexit, avevano subito rilevanti flussi in uscita di depositi come conseguenza di criticità specifiche» sottolineano da Equita Sim a proposito delle garanzie statali, il piano però «non risolve i problemi strutturali in primis l'esposizione ai non performing loans che continua a rendere vulnerabili le banche agli shock esterni». Un giudizio condiviso sul mercato che ha portato presto in discesa i principali istituti con UniCredit, all'indomani della svol- Marzo Aprile Maggio Giugno 1/07 ta sulla questione dell'amministratore delegato, scivolata di quasi il 5% così come Bper. «Ci sono state grandi richieste da potenziali investitori sul comparto visto che lo spazio di un forte recupero c'è e pertanto si pensava che, calata l'emotività da Brexit si tornasse a comprare – spiega Alberto Biolzi, responsabile advisory di Cassa Lombarda – Invece è evidente come il tema sia molto politico e dipenda dalla capacità delle autorità di dare risposte tempestive». La mossa “magica”, la definisce Banca Akros, che può portare a un repricing delle banche è solo «l'acquisto di sofferenze a un sostanziale premio rispetto ai valori di mercato» così come punterebbe a fare il fondo Atlante. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le banche a Piazza Affari Variazione % IERI DA INIZIO ANNO Unicredit -4,92 -63,52 -4,82 -55,68 Bper Ubi Banca ¬60,87 -1,94 Bpm -1,33 ¬60,54 Intesa Sanpaolo -1,29 ¬45,60 Cred. Valtellinese B.Pop.Sondrio ¬62,52 -0,49 ¬44,56 -0,17 Mps +0,87 ¬68,95 Mediobanca +0,97 ¬41,42 Banca Carige +1,12 ¬70,68 ¬77,08 +1,59 Banco Popolare +2,67 Credem ¬18,60 La missiva protocollata. Il presidente dell’Authority di mercato scrive al presidente della Borsa di Londra, Dondald Brydon: ogni passo sulle controllate italiane va «preventivamente» definito con noi Lettera di Vegas all’Lse: concordare con Consob la «Brexit» di Borsa Italiana di Antonella Olivieri u Continua da pagina 1 T utti passi da concordare con la Consob, dunque, tenendo conto appunto dei diversi scenari in conseguenza dell'esito del referendum britannico che, seppur consultivo, ha aperto la strada per l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea. E allo scopo il presidente Consob chiede di avviare subito un dialogo sui piani del gruppo Lse e sulle ricadute per Borsa italiana. Non si tratta di un'interferenza politica nel processo in corso di fusione tra le Borse di Londra e Francoforte, che da lunedì, con il voto dell'assemblea dell'Lse entrerà nel vivo, bensì di un intervento di salvaguardia preventiva della Borsa italiana e delle sue controllate, che già oggi fanno capo a una Borsa che domani, se davvero si consumerà il divorzio tra l'Inghilterra e la Ue, potrebbe trovarsi in territorio extracomunitario. Con conseguenze di non poco conto anche per la propaggine nella Penisola del London Stock Exchange Group. Nella missiva Vegas osserva DOPO LA BAFIN Nella missiva Vegas sottolinea che le strutture di trading e di post-trading sono di rilevanza strategica e sistemica per l’Italia che il processo di separazione del Regno unito dall'Unione europea e la negoziazione di un nuovo accordo potrebbero avere (o meglio non mancheranno di avere) implicazioni sull'attività e l'operatività delle controllate italiane del gruppo, appunto da Borsa Spa a scendere. Sotto il cappello di Piazza Affari, cioè, c'è sia il mercato azionario italiano regolamentato, con l'attività in derivati, sia il mercato all'ingrosso dei titoli di Stato Mts che è stato acquistato qualche anno fa da Borsa italiana. E inoltre ci sono le strutture di post-trading. Vale a dire la Cassa di compensazione e garanzia, che assicura la compensazione e la conclusione dei contratti stipulati sui mer- L’Europa si dibatte e Wall Street sfiora il record on l’attenzione, ma anche con il consolidato distacco con cui l’America guarda alle cose d’Europa, Stanley Fischer, vice presidente della Fed, ha spiegato ieri che ci vuole tempo per capire l’impatto della Brexit sull’economia della Gran Bretagna e dell’eurozona. Ma ha subito precisato che questo impatto è «grande» per la prima e «importante» per l’area euro. A dimostrazione di quanto s’è detto nella premessa, Fischer ha aggiunto che quanto succede negli Stati Uniti «conta di più della Brexit stessa». E da loro le cose vanno piuttosto bene, come hanno indicato anche ieri i dati dell’attività manifatturiera e come stima la stessa Fed di Atlanta, che ora vede il Pil americano aumentare del 2,6% nel 2° trimestre. Quel numero è il doppio della crescita prevista in zona euro, prima della Brexit. E, se le conseguenze di questa dovessero rivelarsi davvero «grandi» e «importanti», è ragionevole pensare che il Pil americano subirebbe una limatura di 2-3 decimi, come avvenne nel 2011-2012: ossia quando l’Europa sprofondò in una delle peggiori crisi degli ultimi 100 anni. A quei tempi, ed era nel pieno dei quantitative easing della Fed, l’America cresceva a un ritmo attorno al 2% e la valuta di un’area in recessione come la nostra era sopra a 1,30 sul dollaro, e il rendimento del Treasury decennale scivolava verso il minimo storico dell’1,4%: come se in recessione fossero loro e non noi. Oggi per fortuna l’euro è più basso del 14% e un po’ di respiro lo sta dando alle nostre esportazioni. Ma le conseguenze della Brexit sono tutte da verificare. Dovremmo prendere per buone quelle stimate dalla Bce, che indica una minor crescita del Pil di circa lo 0,5%: il che permetterebbe anche all’economia italiana di galleggiare. E uno slancio di ottimismo ci indurrebbe a credere alle più rosee previsioni di Ubs, che stima sì un netto calo del Pil britannico (dal 2,2% allo 0,5% nel 2017), ma solo una limatura per l’eurozona (da 1,7% a 1,3%): al punto che l’indice Stoxx avrebbe già scontato le conseguenze oltre il necessario. Siccome sappiamo per esperienza che in eurozona le cose volgono più spesso al peggio, anche perché la politica riesce sempre a non dare risposte adeguate, non è da escludere il rischio di una nuova recessione. All’America, come s’è visto, non procurerebbe un gran male. Ma ogni sussulto dei mercati finanziari d’Oltreoceano finisce in tempesta sui nostri e si risolve pure a danno di una fragile economia. Ora, non s’è capito se Fischer auspichi o meno un rialzo dei tassi Usa. Possiamo solo constatare che il mercato non vede un cambio di rotta della politica monetaria per almeno 18 mesi, poiché il rendimento implicito dei future sui Fed fund è stimato allo 0,48% (0,37% oggi) per dicembre 2017. Ma con un Pil che cresce attorno al 2,5%, il Treasury decennale rende l’1,45%, come nel 2012, e a Wall Street, con utili in calo, manca appena l’1% per rivedere il massimo storico. I germi di una bolla speculativa ci sono tutti. 2,245 I listini. Milano chiude con un guadagno dello 0,61% ma il comparto del credito si conferma sotto pressione Andrea Fontana Walter Riolfi C Usa Gennaio L’ANALISI cati dei titoli azionari e derivati di Borsa italiana e obbligazionari di Mts ed è vigilata oltre che da Consob da Banca d'Italia; e Montetitoli che offre servizi di gestione accentrata, di liquidazione, di regolamento titoli, anch'essa sotto la vigilanza congiunta ConsobBankitalia, e che ha recentemente aderito al sistema integrato europeo T2S per il regolamento delle transazioni finanziarie. Il presidente Consob ricorda nella lettera inviata a Brydon che le strutture di trading e post-trading che fanno capo a Borsa italiana, pur privata e interamente controllata dall'Lse, sono di rilevanza strategica e sistemica per l'Italia, ai sensi sia della direttiva Mifid sui servizi finanziari attualmente in vigore, sia ai sensi della Mifid2 che, già definita, entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2018. Insomma, non si tratta di un “commissariamento” – quello invocato dall'ex ad di Mts Gianluca Garbi facendo riferimento al Tuf – ma negli effetti poco ci manca. Perchè la Consob mette le mani avanti nell'inevitabile processo di rinegoziazione di tutti gli accordi – che oggi trovavano applicazione automatica – che dovrà ridefinire tutti gli aspetti di operatività e di vigilanza se la Borsa della City uscirà dal territorio Ue. Un processo che in futuro dovrà necessariamente coinvolgere anche l'Fsa, l'omologa autorità di mercato britannica. Il problema non è la sede legale della holding – che la Bafin nel caso nasca la SuperBorsa Lse-Deutsche Boerse vorrebbe a Francoforte – bensì la sede della società operativa. Borsa Spa, Brexit o non Brexit, continuerà a essere sottoposta alla LA PAROLA CHIAVE Clearing house 7 La Clearing house, o stanza di compensazione, è un'agenzia o una società indipendente responsabile di assicurare il corretto funzionamento di una borsa future. In pratica è una struttura centralizzata dove confluiscono i contratti di compravendita per titoli o derivati e dove viene assicurata la corretta esecuzione dei contratti stessi: diviene quindi la controparte delle operazioni concluse in Borsa. In Italia le funzioni di Clearing House sono assolte dalla Cassa di Compensazione e Garanzia (Ccg), che nella sua attività è vigilata oltre che da Consob anche dalla Banca d'Italia. Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 4 Shock Brexit La procedura La «copertura di riserva» scatterebbe solo in caso di problemi della banca che ne abbia fatto richiesta CREDITO E REGOLE Il contesto normativo È una direttiva del 2014 ad ammettere la garanzia dello Stato su passività di nuova emissione Banche, garanzia attivabile su richiesta Lo scambio di lettere fra Bruxelles e Roma esclude l’applicazione dello strumento alle ricapitalizzazioni Gianni Trovati ROMA pLa garanzia del Tesoro sulle emissioni senior delle banche si attiverà su richiesta degli istituti di credito e non avrà, almeno nella prima fase, impatto su deficit e debito; i conti pubblici potrebbero essere interessati solo in un momento successivo, in caso di ulteriori problemi nei rimborsi da parte delle banche che, dopo aver emesso le nuove obbligazioni senior coperte dall’ombrello statale, non riuscissero a gestire autonomamente la situazione facendo quindi scattare l’intervento “sostitutivo” del governo. Anche in questo caso, l’effetto sarebbe sicuro sul deficit ma non sul debito pubblico, che potrebbe essere coperto da altre risor- DEFICIT E DEBITO La garanzia del Tesoro sulle emissioni senior degli istituti di credito non avrà, almeno nella prima fase, impatto su deficit e debito se del bilancio statale. Con il passare delle ore si precisano le declinazioni concrete della garanzia pubblica sui conti delle banche su cui il governo ha trovato l’intesa con la commissione Ue, all’interno dei meccanismi già previsti dalla direttiva europea sulle risoluzioni bancarie (Brrd) e della comunicazione della commissione del 2013 sugli aiuti di Stato in ambito finanziario. Proprio perché si colloca all’interno di questo ambito, e non contempla nuove richieste di deroghe o ritocchi alle regole Ue, lo schema che è stato delineato dallo scambio di lettere fra Roma e Bruxelles esclude l’ipotesi di interventi pubblici diretti in aumenti di capitale. Il riferimento è all’articolo 32 della direttiva 2014/59/Ue, che prevede la possibilità di attivare «una garanzia dello Stato sulle passività di nuova emissione» come strumento disponibile per con- cretizzare «un sostegno pubblico straordinario» con l’obiettivo di «preservare la stabilità finanziaria» (punto 4, lettera ii). In questo modo, il paracadute del Tesoro si configura per il momento come uno strumento precauzionale e non come una risposta a richieste concrete di aiuto da parte di questo o quell’istituto di credito. La garanzia, nata nel contesto degli scossoni che in Borsa nei giorni immediatamente successivi al referendum britannico si sono concentrati proprio sui titoli bancari, serve del resto nell’ottica dell’Economia per prepararsi ad affrontare gli scenari «più avversi», che per il momento vengono giudicati anche i più «improbabili». In questa prima fase, quindi, la garanzia alle emissioni senior che dovessero attivarsi da qui a fine anno è un ombrello «potenziale», che come tale non cambia le cifre di deficit e debito. La seconda fase scatterebbe con la richiesta da parte di una banca, che per essere accolta dovrebbe tradursi in un atto ministeriale. Nemmeno questa tappa, comunque, avrebbe un effetto diretto sui conti pubblici, dal momento che il ruolo dello Stato sarebbe quello di “copertura di riserva”, in caso di ulteriori problemi da parte dell’istituto di credito nella gestione del bond. Solo in questa terza tappa l’intervento pubblico passerebbe da potenziale ad effettivo, e avrebbe di conseguenza un effetto sul deficit, mentre per quel che riguarda il debito la partita rimarrebbe aperta e dipenderebbe dalle cifre in gioco. Il problema, infatti, potrebbe essere gestito rimodulando qualche capitolo del bilancio pubblico, e solo se anche questa mossa non fosse sufficiente si avrebbe un peggioramento nel dato dell’indebitamento: uno scenario, comunque, che per ora appare decisamente prematuro. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA L’accordo tra governo italiano e Commissione Ue LA SOLUZIONE LA BASE NORMATIVA L’ATTIVAZIONE L’IPOTESI ESTREMA RICAPITALIZZAZIONI L’accordo tra il governo italiano e la Commissione europea sulle garanzie pubbliche relative ai conti delle banche prevede che essa sia attivabile solo su precisa richiesta delle banche che ne avessero necessità. Per questo motivo in questa prima fase lo strumento non ha alcun impatto sul debito o sul deficit e non si configura come aiuto di Stato La norma di riferimento su cui si basa l’intesa sullo strumento è l’articolo 32 della direttiva 2014/59/Ue, che prevede la possibilità di attivare «una garanzia dello Stato sulle passività di nuova emissione» come strumento disponibile per concretizzare «un sostegno pubblico straordinario» con l’obiettivo di «preservare la stabilità finanziaria» L’attivazione della garanzia scatterebbe nel caso di una richiesta esplicita da parte di una banca, che per essere accolta dovrebbe tradursi in un atto ministeriale. Nemmeno questa tappa avrebbe un effetto diretto sui conti pubblici, dal momento che il ruolo dello Stato sarebbe quello di “copertura di riserva”, in caso di ulteriori problemi da parte dell’istituto di credito nella gestione del bond Solo nel caso di ulteriori problemi per la banca nella gestione del bond l’intervento pubblico passerebbe da potenziale a effettivo, e avrebbe di conseguenza un effetto sul deficit. Per quel che riguarda il debito la partita rimarrebbe aperta e dipenderebbe dalle cifre in gioco per le quali potrebbe bastare la rimodulazione di qualche capitolo del bilancio pubblico Lo schema che è stato delineato dallo scambio di lettere fra Roma e Bruxelles esclude l’ipotesi di interventi pubblici diretti in aumenti di capitale. Su questo fronte, in discussione rimane l’idea di concedere la possibilità al governo italiano di organizzare ricapitalizzazioni precauzionali. Questa eventualità è permessa dalle regole europee, ma a condizioni precise Beda Romano BRATISLAVA. Dal nostro inviato pIl dossier bancario italiano continua a tenere occupato l’establishment comunitario. Con la decisione dei giorni scorsi di permettere l’uso di garanzie pubbliche nella raccolta di denaro sui mercati, la Commissione europea ha permesso all’Italia di affrontare più facilmente eventuali problemi di liquidità. Resta da risolvere la questione più ampia delle sofferenze creditizie che tanto pesano sui bilanci e preoccupano gli investitori internazionali. Interpellato ieri qui a Bratislava, dove si celebra l’inizio della presidenza slovacca dell’Unione nei prossimi sei mesi, il presidente dell’esecutivo comunitario Jean-Claude Juncker si è ben guardato dal fare commenti tali da creare nuove tensioni sui mercati: «Non posso discutere della situazione delle banche italiane quando stiamo tenendo serie discussioni con una serie di attori», ha affermato l’ex premier lussemburghese, che pochi giorni fa aveva detto di voler evitare corse agli sportelli. Nello scorso fine settimana, la stessa Commissione europea ha autorizzato il governo italia- DOPO LO SCUDO Dopo il sì alle maxigaranzie sulla liquidità restano in discussione i fondi per l’equity e la sospensione delle norme sugli aiuti di stato e sul bail in no a concedere garanzie pubbliche agli istituti di credito che dovessero avere difficoltà a rifinanziarsi sui mercati, in un contesto di forte volatilità dei prezzi e di sfiducia degli investitori per lo stato dei bilanci bancari (si veda il Sole 24 Ore di ieri). L’ammontare delle garanzie autorizzate è di 150 miliardi di euro, secondo informazioni raccolte a Bruxelles e non smentite. Commentando ieri la decisione, il portavoce della Commissione europea Ricardo Cardoso ha spiegato: «Non c’è alcun legame» tra lo schema di sostegno alla liquidità per le banche italiane autorizzato dall’esecutivo comunitario, «che fondamentalmente permette alle banche di chiedere garanzie statali a fronte di biso- gni di liquidità, e un’eventuale ricapitalizzazione delle banche, che riguarda il capitale. Sono due argomenti completamente separati». «La decisione di concedere le garanzie è una risposta a eventuali problemi di liquidità che non ci aspettiamo – aggiunge un esponente comunitario –. Gli istituti italiani hanno a disposizione collaterale e possono godere di rifinanziamento della Banca centrale europea. Resta da risolvere il vero nodo delle sofferenze bancarie». Come dire che l’accordo sulle garanzie per far fronte all’eventuale carenza di liquidità non significhi che Bruxelles sia pronta ad essere accomodante sul secondo dossier. Su questo fronte, in discus- Il maxi-scudo al fianco dei due fondi Atlante Laura Serafini pComincia a delinearsi il per- corso che l’Esecutivo italiano avrebbe immaginato per disinnescare il rischio di un attacco speculativo sui titoli bancari italiani dopo Brexit. Il piano punta sicuramente a sollevare i bilanci degli istituti di credito italiani dal fardello dei non performing loan, la vera mina che può esporre le banche nazionali alla volatilità dei mercati. Ma di pari passo il piano sembra cogliere l’occasione fornita dal turmoil innescato dal voto inglese per trovare soluzione a problemi che si trascinano da tempo, come ad esempio il rischio che banche come Mps non passino il prossimo esame della Bce sull’adeguatezza patrimoniale atteso per fine luglio. Il progetto del governo farebbe perno su entrambe le derivazioni del fon- L’IPOTESI Allo studio la richiesta di un contributo anche alle banche estere con sede e forte presenza in Italia per l’acquisto degli Npl do Atlante: il fondo 1, da destinare agli aumenti di capitale (dopo i due interventi in Veneto Banca e in Popolare di Vicenza), e il fondo 2, la nuova sgr che si andrebbe a costituire nei prossimi giorni e da destinare esclusivamente alle operazioni di acquisto dei crediti deteriorati. Il progetto di intervento su Mps, qualora si rendesse necessario, dovrebbe passare anche dall’utilizzo dello “scudo” autorizzato nei giorni scorsi dal Bruxelles e che consente allo Stato italiano, per un certo periodo di tempo, di garantire bond banca- ri per facilitare la liquidità del sistema e con una disponibilità fino a 150 miliardi. Banche come Mps non avrebbero potuto accedere a quelle emissioni in una situazione di non emergenza. Ma ora il dopo Brexit offre un’opportunità nuova per tutti. La banca senese potrebbe dunque far ricorso a un’emissione di quel genere: questo per portare liquidità nell’istituto, ma andando in parte anche a rafforzare il patrimonio di secondo livello. Queste emissioni avrebbero l’impatto sull’equity di un bond subordinato o di un ibri- do: proprio per la riduzione del rischio default (in questo caso per la garanzia statale) possono essere in parte classificate come patrimonio. Quindi l’utilizzo del titolo obbligazionario non sarebbe solo quello di finanziarsi a costi più bassi dalla Bce, ma anche di rafforzare il patrimonio. Da sola, certo, l’emissione non basta. Il mercato vorrà vedere anche segnali nella direzione di dismissioni o di efficientamento dei costi da parte della banca. Ma a quel punto il combinato disposto delle misure adottate rendereb- Marco Bellinazzo Nicola Cavalluzzo pLa questione contabile in fondo appare semplice: distinguere le perdite attese sui crediti non ancora in sofferenza dalle perdite con sofferenze già palesatesi. Il problema finanziario che ne deriva però è decisamente meno semplice da gestire: distinguendo queste due tipologie di perdite e dovendo procedere a svalutazioni (e ai relativi accantonamenti) su entrambe, anziché solo sulle seconde come accade oggi, le banche italiane potrebbero trovarsi a dover conteggiare costi extra (per quanto ora pienamente deducibili) decisamente elevati. Per questo Abi e Banca d’Italia nei prossimi mesi manterranno un’attenzione alta sul- l’implementazione del nuovo standard contabile Ifrs 9 che, dal 1° gennaio 2018, sostituirà lo Ias39 determinando un cambiamento drastico e potenzialmente di grande impatto nelle tecniche di contabilizzazione degli strumenti finanziari e in particolare sul perimetro sensibile dei finanziamenti a medio-lungo termine a imprese e famiglie. In effetti, dopo lo scoppio della crisi finanziaria l’Internatio- IL RISCHIO Gli istituti di credito potrebbero trovarsi a dover fronteggiare costi extra molto elevati, anche se per ora pienamente deducibili nal Accounting Standards Board (Iasb) è intervenuto per adeguare e rafforzare le regole di rilevazione degli strumenti finanziari. Il 24 luglio 2014, in particolare, lo Iasb ha emanato lo standard Ifrs 9 (adesso in attesa del regolamento Ue di recepimento formale), in sostituzione allo Ias 39. Le modifiche apportate constano nell’introduzione di un nuovo modello di classificazione e misurazione degli strumenti finanziari, nell’adozione di un nuovo criterio di valutazione delle perdite attese, nonché nella definizione di nuove regole di rilevazione degli strumenti di copertura. Il nuovo modello di classificazione vuole permettere ai destinatari dei bilanci di avere a di- sposizione un maggior numero di informazioni, utili per prendere decisioni economico-finanziarie sulla base dell’ammontare e dei rischi degli strumenti finanziari. In base al nuovo standard la valutazione degli strumenti finanziari viene effettuata alternativamente al costo ammortizzato o al fair value in relazione al modello di business perseguito dalla società e la riclassificazione in un’altra categoria rispetto a quella iniziale è ammessa solo se questo modello subisce delle modifiche. La crisi finanziaria e la recessione, con il peggioramento delle condizioni dei destinatari di finanziamenti e mutui, era rappresentata solo parzialmente nei bilanci, in quanto secondo lo Ias 39, la ri- levazione delle perdite deve avvenire solo al momento della loro manifestazione. Il principio Ifrs 9 introduce, invece, un modello contabile che permette di prevedere in anticipo le perdite future sui crediti. In quest’ottica le banche non dovranno più limitarsi a distinguere tra crediti “buoni” e crediti non performing, ma dovranno prevedere accantonamenti anche per una terza categoria di crediti: quelli ritenuti in bonis, ma che evidenziano un sensibile incremento di rischio rispetto alle condizioni iniziali. Una previsione che andrà fatta tramite stime basate su vari parametri relativi all’intera durata di ogni singolo credito. In merito alla gestione del rischio derivante dalla deten- IL QUADRO La novità Il principio Ifrs9 sostituirà dal 1° gennaio 2018 lo Ias39 Il nuovo standard contabile introduce un modello che permette di prevedere in anticipo le perdite future sui crediti L’impatto Le banche non dovranno più limitarsi a distinguere tra crediti “buoni” e crediti non performing, ma dovranno prevedere accantonamenti anche per una terza categoria di crediti: quelli ritenuti in bonis, ma che evidenziano un sensibile incremento di rischio rispetto alle condizioni iniziali Questa previsione andrà fatta su vari parametri relativi all’intera durata residua di ogni singolo credito L © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Non sarebbe da escludere anche il tentativo di bussare alla porta delle banche estere che hanno la residenza e una forte presenza in Italia come, solo per fare un esempio, Bnp Paribas che ha rilevato la rete di Bnl, magari anche solo per un piccolo contributo. Secondo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi la Cdp potrebbe dare un contributo di 600-700 milioni, potrebbero essere conferiti in Atlante 2 anche i fondi della società che ha gestito i crediti deteriorati del Banco di Napoli, per altri 500 milioni. Ma certo l’obiettivo circolato nei giorni scorsi di raccogliere 5 miliardi sembra ancora lontano. © RIPRODUZIONE RISERVATA Standard internazionali. Con il nuovo principio Ifrs 9 arriva un modello contabile che punta a prevedere in anticipo le perdite future Accantonamenti anche per i crediti «in bonis» Dallo «scudo» impatto limitato sui conti pubblici zione di strumenti finanziari, il principio Ifrs 9 identifica tre diverse tipologie di relazione di copertura: coperture di fair value, coperture di flusso finanziario e coperture di un investimento netto in una gestione estera. La banca dovrà sempre predisporre una specifica e formale documentazione, che descriva le strategie, gli obiettivi del tipo di copertura posto in essere e i rischi che si intendono coprire. Così per i crediti in bonis con merito creditizio stabile la perdita attesa andrà calcolata su un orizzonte temporale di 12 mesi mentre per i crediti in bonis ma con merito creditizio sensibilmente peggiorato (ad esempio per il manacato pagamento di una o due rate) la perdita andrà commisurata sulla durara residua del finanziamento, analogamente ai crediti deteriorati. sione rimane l’idea di concedere la possibilità al governo italiano di organizzare ricapitalizzazioni precauzionali. Questa eventualità è permessa dalle regole europee, ma a condizioni precise (si veda il Sole 24 Ore del 30 giugno). Il governo italiano e la Commissione europea stanno discutendo se e come queste condizioni siano attualmente presenti, e se sia o meno necessario chiedere anche ad azionisti e obbligazionisti di contribuire all’operazione. Si può capire che la discussione sia difficile. Il governo italiano è stretto tra la preoccupazione di aiutare le banche e il desiderio di evitare un impopolare contributo agli investitori a ridosso del controverso referendum di fine anno sulla riforma del Senato. La Commissione europea è combattuta tra la consapevolezza dei rischi insiti nella forte volatilità dei mercati e la paura di violare le regole o comunque di creare un precedente che potrebbe minare la credibilità dell’assetto regolamentare. Gli strumenti. Le emissioni garantite possono aiutare operazioni di rafforzamento del patrimonio e rendere meno onerosi eventuali aumenti di capitale come quello che potrebbe servire a Mps be lanciare un aumento di capitale meno complesso e oneroso: potrebbe così entrare in scena Atlante 1, con la dotazione residua di 1,75 miliardi, e magari riuscire a chiudere l’operazione accanto anche a qualche investitore che prende coraggio ed entra sul titolo senese. Un’altra banca che potrebbe avere bisogno di un aumento di capitale è Unicredit, ma può farcela senza bisogno di aiuti. Un simile scenario, però, implica che il neo costituendo Atlante 2 parta senza risorse e le debba interamente reperire tra i vecchi investitori, come la Cdp, le assicurazioni, le Poste, e nuovi, facendo magari pressione sulle casse previdenziali. Dino Pesole o schema di garanzie pubbliche autorizzato da Bruxellesperfarfronteaeventuali crisi di liquidità degli istituti di credito, riconosciuti come “solvibili”, avrà un impatto sui conti pubblici nel momento in cui la garanzia verrà escussa. Al momento, non viene appostato alcuno stanziamento specifico. Qualora l’ombrello verrà attivato nella finestra temporale aperta fino al 31 dicembre, si valuterà l’impatto–spieganoalministero dell’Economia – in base alle risorse effettive che sarà necessario mobilitare. L’impatto è sul debito, in relazione all’ammontare dei titoli da collocare sul mercato a garanzia dei bond senior emessi dalle banche coinvolte. Gli effetti sul deficit al momento dovrebbero essere limitati. Si calcola in questa fase l’impatto teorico sui conti pubblici, trattandosi al momento di una rete di sicurezza cui è attribuito un compito prevalentemente “precauzionale”, in funzione antispeculativa. Il tutto all’interno del tetto massimo dei 150 miliardi di cui si è parlato nei giorni scorsi,inderogaalladirettivaeuropea sulle risoluzioni bancarie (BRRD), e comunque in linea con la normativa in vigore sugli aiuti di Stato. È un contesto del tutto diverso da quello del 2011, quando l’allarme si concentrò piuttosto sullo spread. Lo schema messo a punto dal Governo di concerto con la Commissione europea non interviene direttamente (o esplicitamente) sulle due altre emergenze del sistema del credito, peraltro strettamenteconnessetraloro:lasottocapitalizzazione e l’alto livello delle sofferenze. Un intervento diretto nel capitale delle banche è inibito dalle nuove regole europee, bail-in in primis. Non a caso, dopo una serie di non facili trattative il disco verde è giunto sul fondo Atlante, che si alimenta attraverso lo stesso sistema del credito. Ecco allora che tra le varie ipotesi allo studio si fa strada un potenziamento del Fondo, che darebbe vita a una nuova Sgr finanziata anche da risorse fresche raccolte tra vecchi e nuovi investitori, dirette all’acquisto dei crediti deteriorati. Un complesso intreccio di garanzie, dunque, per ora immaginate come una sorta di rete di sicurezza per impedire che il costo del dopo Brexit ricada sui risparmiatori, e di strumenti finanziari diretti ad affrontare le criticità sistemiche del mondo del credito, conseguenza nefasta della lunga crisi esplosa nel 2008. L’impatto sui conti pubblici, al momento teorico, va peraltro graduato e soppesato con moltaattenzione.Nesapremodi più a fine settembre, quando il Governo approverà la Nota di aggiornamentodelDef.Primadi Brexit, l’obiettivo di far calare il debito al 132,4% del Pil, contro il 132,7% del 2015, si reggeva su un’ipotesi di crescita nei dintorni dell’1,2 per cento. Ora, la probabile revisione al ribasso del targetdicrescita,combinatocon un’inflazioneprossimaallozero, porrebbe a serio rischio il rispetto di quel obiettivo. L’ulteriore ricaduta sul debito dello schema di garanzia sul settore bancario, autorizzata da Bruxelles, aggraverebbe il quadro. Ma in questo caso – come appare evidente – potranno essere nuovamente invocate da parte del Governo le “circostanze eccezionali” che giàsonoscattateperladerogaalla direttiva sul meccanismo europeo di risoluzione delle crisi bancarie. Il che terrebbe al riparo dal rischio di eventuali procedure d’infrazione per eccesso di squilibri macroeconomici. La deroga,incasicomequesto,èsostanzialmente obbligata, e si declinainterminidiflessibilità.AncheAngelaMerkelprimaodopo dovrà prenderne atto. Il confronto Italia-Ue. Anche la Commissione esclude collegamenti fra le garanzie sulla liquidità e le ipotesi di ricapitalizzazione Juncker: sul dossier bancario «serie discussioni in corso» L’ANALISI Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 5 Shock Brexit L’esercizio Sotto esame 51 istituti europei: la prova riguarderà il 70% del settore bancario CREDITO E REGOLE La novità della «capital guidance» Questo indicatore non potrà far scattare in automatico limitazioni a cedole e bonus Stress test senza «soglia» il 29 luglio L’ANALISI Morya Longo Per la prima volta nessuna asticella dividerà banche promosse e bocciate alla prova dell’Eba Leonardo Maisano LONDRA. Dal nostro corrispondente p L’appuntamento è per il 29 luglio quando l’Eba, l’Autorità bancaria europea, presieduta da Andrea Enria diffonderà il risultato degli stress test sulle banche dell’Unione europea. Per la prima volta da quando l’esercizio è stato introdotto non ci sarà una soglia capace di dividere i promossi dai bocciati. In altre parole il test che coprirà il 70% del settore bancario dell’Unione europea, scandagliando il capitale di 51 istituti di crediti dei Ventotto, fotograferà la situazione patrimoniale degli istituti secondo i criteri adottati. Elementi che saranno poi passati alle autorità di vigilanza responsabili dello Srep ( Supervisory review and evaluation process) per la valutazione sulla capacità delle banche di misurarsi con scenari economici negativi. Fra gli elementi di novità nell’esercizio c’è la cosiddetta «capital guidance», una metrica che non appariva nei precedenti test e che si pone al di là dei requisiti obbligatori e non costituisce in nessun modo parte dei requisiti minimi. L’Eba ha sottolineato che l’introduzione della «capital guidance» non potrà far scattare in modo automatico limitazioni sulla distribuzione di dividendi o sui bonus. Un elemento aggiuntivo, dunque, ma ininfluente sul cosiddetto MDA , maximum distributable amount. «Nel nuovo contesto di regolamentazione – ha precisato Andrea Enria – è essenziale che le autorità di vigilanza chiariscano come i requisiti (di capitale, ndr) possano in- LA METODOLOGIA La solidità degli istituti sarà valutata sulla base di uno scenario macroeconomico di base e su uno avverso sulla scorta dei dati di fine 2015 LA PAROLA CHIAVE Eba 7L’Autorità bancaria europea, in inglese European Banking Authority, è un organismo dell'Ue che dal primo gennaio 2011 ha il compito di sorvegliare il mercato bancario europeo. L'obiettivo dell'Eba - alla quale partecipano tutte le autorità di vigilanza bancaria della Ue - è proteggere l'interesse pubblico contribuendo alla stabilità e all'efficacia del sistema finanziario, alla trasparenza dei mercati e dei prodotti finanziari, nonché alla protezione di intermediari e investitori. Il presidente è l'italiano Andrea Enria. terferire con il trattamento degli investitori, inclusa la limitazione nei pagamenti». La decisione di non porre un limite netto, una soglia fra banche promosse e banche bocciate, nasce dal fatto – come l’Eba aveva già precisato in febbraio – che l’esercizio non avviene più in un quadro di crisi finanziaria, nonostante le difficoltà del sistema del credito siano ancora evidenti . E potenzialmente ora aggravate dalle ricadute di Brexit. La solidità delle banche nello stress test in corso sarà valutata sulla base di uno scenario macroeconomico di base e uno avverso sulla scorta dei dati di fine 2015 e proiettati nel triennio successivo. Come già avvenne nel 2014 anche lo stress test del 2016 si focalizza sulla valutazione degli elementi di rischio per la solvibilità delle banche. L’analisi considererà, nello specifico, il rischio di credito, cartolarizzazioni incluse, di mercato, di controparte e reputazionale. Un punto quest’ultimo che incrocia il cammino degli scandali bancari – da Libor in poi – che hanno messo a repentaglio la reputazione di numerosi istituti. L’esercizio, come detto, copre il 70% del sistema bancario dell'’nione europea e in Italia coinvolgerà Intesa Sanpaolo, UniCredit, Monte dei Paschi, Ubi e Banco Popolare. © RIPRODUZIONE RISERVATA REUTERS u Continua da pagina 1 Q L’esame sulle banche europee. Uno scorcio di Canary Wharf, il distretto finanziario di Londra dove ha sede l’Eba I numeri 51 70% 5 Le banche esaminate Sotto esame i principali istituti dei Ventutto Paesi dell’Ue La quota Sotto esame il 70% del settore bancario dell’Unione europea Le banche italiane esaminate Intesa Sanpaolo, UniCredit, Mps, Ubi banca e Banco Popolare Il monitoraggio. Delle cinque banche italiane del panel Eba, Banco Popolare ha appena portato a casa un miliardo di ricapitalizzazione Dalle simulazioni niente aumenti a raffica Antonella Olivieri pIl risultato sugli stress test condotti su una cinquantina di grandi banche europee sarà comunicato il 29 luglio, ma non ci sarà alcun automatismo quantitativo che provochi ricapitalizzazioni di massa. Ciò non vuol dire che le cinque banche italiane della Penisola, ricomprese nel monitoraggio - Intesa-SanPaolo, UniCredit, Mps, Banco Popolare e Ubi - non abbiano bisogno di “aggiustamenti” patrimoniali più o meno forti. L’unico istituto che può considerarsi al riparo è il Banco Popolare che ha appena condotto in porto l’aumento di capitale da 1 miliardo, richiesto proprio dalla Bce come precondizione per procedere alle nozze con Bpm. Per le altre soprattutto UniCredit e Mps il mercato si aspetta qualche intervento di rafforzamento patrimoniale, che non neces- sariamente significa un aumento di capitale tout court. Per esempio per quanto riguarda UniCredit, si stima che manchino due punti di capitale e ogni punto vale all’incirca 4 miliardi. Ma l’istituto oggi guidato da Jean-Pierre Moustier ha molte leve a di- L’IPOTESI DI AIUTI PUBBLICI Guglielmi (Mediobanca securities) avverte: «Attenzione che nessun pasto è gratis. Meglio un Tarp europeo che solo italiano» sposizione per ridurre l’importo di una ricapitalizzazione che comunque dal mercato viene ritenuta inevitabile. Può per esempio cedere partecipazioni, con la cautela di non pregiudicare la redditività. Meno margini di manovra ha invece l’Mps, che in Borsa è trattata appena al 10% del suo patrimonio netto: per Siena le esigenze di capitale sono stimate dai 3 ai 5 miliardi. L’Eba, l’Authority di vigilanza europea sulle banche, ha confermato l’approccio tailor-made, il da farsi sarà valutato cioè individualmente con ciascun istituto. In linea con le attese. Tant’è che - riferisce Antonio Guglielmi, responsabile della ricerca di Mediobanca Securities a Londra - all’incontro a porte chiuse che era stato organizzato dalla banca d’affari il mese scorso con una quarantina di investitori e il vertice dell’Eba, per approfondire le tematiche di Basilea 4 e stress test, non c’era stata nessuna domanda su quest’ultimo punto. «Evidentemente il mercato lo considerava un non-evento», è la deduzione di Guglielmi. Nel frattempo c’è stata la Brexit. E Senza sostegni alle banche, i tassi a zero sono un boomerang se prima si poteva sospettare in un giro di vite sulla classificazione delle sofferenze, come è avvenuto recentemente negli Usa, oggi, a giudizio del capo-analista di Mediobanca securities, non ce lo si aspetta più. Ma nemmeno risulta che ci sia stato un focus particolare sugli attivi illiquidi, i cosiddetti asset di livello 3, o sui derivati che invece, a differenza delle sofferenze che sono poste pregresse, difficilmente sono Brexit-free. Nel caso di un istituto come Deutsche Bank, è stato calcolato (sulla base dei dati di bilancio del primo semstre 2015) che basterebbe una perdita di poco superiore al 15% nello stock dei derivati in portafoglio per bruciare l’intero capitale del colosso tedesco dai piedi d’argilla. Tant’è che non a caso il titolo ha ceduto qualcosa come il 45% da inizio anno, sprofondando ai minimi degli ulti- mi trent’anni. La ricapitalizzazione per la banca di Francoforte sarebbe però un esercizio funambolico, perchè, oltre al Santander, anche Deutsche Bank quest’anno è stata bocciata negli Usa agli stress test della Fed e ogni euro di iniezione di capitale rischierebbe di essere risucchiato coercitivamente dalla filiale americana. Ma per tornare a noi, più che UniCredit il vero problema è Mps. «Mi ha colpito - osserva Guglielmi - che quest’anno il Monte abbia deciso di pagare in contanti, anzichè in azioni, gli interessi al Tesoro sui Monti bond». Quasi a lasciare spazio per un intervento della Cdp, che potrebbe entrare in consorzio come “sottoscrittore di ultima istanza”, rilevando l’inoptato, nel caso in cui Siena si trovasse costretta a ricorrere un’altra volta al mercato. Certo, occorrerebbe assicurarsi di non incontrare ostacoli nella Ue. Occorrerebbe forse invocare l’articolo 107 del Trattato di Lisbona, che ammette gli aiuti di Stato, in deroga al bailin, in presenza di eventi eccezionali che mettano a rischio la stabilità del sistema. Indiscrezioni parlavano di un pressing dell’Italia per ottenere l’ok comunitario a un piano di garanzie da 40 miliardi, volto a sostenere le esigenze di ripatrimonializzazione delle banche. «Ma attenzione - avverte Guglielmi - che nessun pasto è gratis». A meno che ci si convinca che è interesse di tutti intervenire per prevenire il peggio: in un domani forse non troppo lontano anche Deutsche Bank potrebbe avere bisogno d’aiuto. «Meglio un Tarp europeo, piuttosto che solo un Tarp italiano», conclude l’analista. © RIPRODUZIONE RISERVATA uesto non significa che la Banca centrale europea dovrebbe alzare i tassi d’interesse, ovvio. Una politica monetaria così espansiva è necessaria in un’economia ancora troppo debole. Significa però che i Governi e le istituzioni europee (tra le quali la stessa Bce) dovrebbero intervenire in maniera più efficace per ridurre gli effetti collaterali dei tassi a zero: dovrebbero cioè permettere concretamente che il sistema bancario europeo si rafforzi, si ristrutturi e si metta in sicurezza anche in un contesto di tassi bassi. Purtroppo negli ultimi mesi sembra essere accaduto troppo spesso l’esatto opposto. Ma andiamo con ordine. Il problema principale delle banche europee è che i tassi a zero hanno eroso in maniera drammatica i loro ricavi. Il motivo è matematico: dato che le banche guadagnano perché prendono in prestito denaro a un tasso basso ed erogano finanziamenti a tassi più elevati, se la Bce porta il costo del denaro a zero il margine di guadagno si riduce. Sono i numeri (estrapolati dalla banca dati di Capital IQ) a dirlo: nel 2007 l’attività di erogazione del credito garantì alle prime 20 banche europee ricavi per 709 miliardi di euro, mentre nel 2015 la stessa attività alle stesse banche ha fruttato solo 433 miliardi. In pochi anni, insomma, i ricavi su questo fronte si sono quasi dimezzati. Questo è, oggettivamente, un problema per tutti. Anche per le imprese, che dalle banche dipendono. Dato che la politica ultraespansiva della Bce è necessaria (anche se non sufficiente) per far ripartire l’economia, è evidente dunque che per ridurre i suoi effetti collaterali sulle banche servano interventi volti a rafforzarle. Ma, come detto prima, troppo spesso siamo andati nella direzione opposta. Il caso più eclatante è la normativa sul «bail in», entrata in vigore proprio quest’anno. Non è un caso che proprio nel 2016 le banche europee, a partire da quelle italiane, siano affondate in Borsa: perché il «bail in» (che impedisce agli Stati di salvare le banche in crisi, lasciando il “cerino” in mano agli azionisti, agli obbligazionisti e in casi estremi ai depositanti oltre i 100mila euro) ha creato una forte incertezza. Soprattutto sugli azionisti e sugli obbligazionisti subordinati, ma in alcuni casi estremi anche sui correntisti. Se l’Europa varasse uno “scudo” continentale sui conti correnti fino a 100mila euro si potrebbero ridurre almeno le paure (in realtà il più delle volte ingiustificate) dei correntisti. Peccato che il veto tedesco lo impedisca. Morale: la politica, che dovrebbe risolvere i problemi, in questo caso ha l’effetto di creare ulteriore instabilità. E ha lo stesso effetto, deleterio, il dibattito (messo sul tavolo sempre dalla Germania) sugli eccessivi titoli di Stato nei bilanci delle banche italiane e spagnole: è vero che sarebbe meglio ridurli, ma parlarne proprio ora che gli istituti creditizi sono sulla graticola è un boomerang per la stabilità. Bene inteso: ci sono stati negli ultimi mesi e giorni anche interventi politici che sono andati nella giusta direzione. Il problema è che questi si sono rivelati troppo spesso blandi, oppure poco utili. Prendiamo, per esempio, l’ultimo intervento: quello che permette alle banche italiane di attivare garanzie statali per 150 miliardi per poter creare “collaterale” di buona qualità da dare alla Bce. Se è positivo che l’Europa prontamente intervenga per arginare eventuali crisi di liquidità, è anche vero che oggi non ci sono seri problemi di questo tipo tra le banche (tranne forse pochissimi casi limite). Oggi il problema è invece il capitale: molte banche (non solo in Italia) hanno bisogno di iniezioni di mezzi freschi per rafforzarsi e per poter gestire al meglio i problemi dei crediti deteriorati. Eppure di iniezioni di capitale con aiuto pubblico non si parla, mentre alle banche viene data la possibilità di avere garanzie statali sui “collaterali”. È come se una persona avesse mal di testa e il medico gli desse, per evitare che la situazione peggiori e in mancanza di medicine adeguate, solo un farmaco per il mal di pancia. E qui arriviamo al punto. Quello che manca, in Europa, è la forza politica di affrontare i problemi veri. Se i tassi a zero sono un male necessario, si potrebbero fare molte cose per ridurre i loro effetti collaterali. Ma, tra veti incrociati, la sensazione è che spesso la risposta politica serva più a mostrare che qualcosa si sta facendo piuttosto che a incidere davvero sulla realtà. Possibile che nessuno si domandi come mai le banche non smettono di crollare in Borsa, nonostante 150 miliardi di garanzie? [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 6 La ripresa difficile La soddisfazione del premier Renzi: da febbraio 2014 +497mila occupati, l’80% a tempo indeterminato LAVORO E PENSIONI Referendum sul Jobs act Depositate in Cassazione oltre 3 milioni di firme raccolte dalla Cgil su tre quesiti referendari Lavoro, a maggio 21mila occupati in più Istat: rispetto a un anno fa +299mila posti, di cui 248mila stabili - La disoccupazione scende all’11,5% Giorgio Pogliotti ROMA pDal mercato del lavoro arriva- no segnali di assestamento. A maggio si conferma una tendenza al miglioramento, rispetto a un anno fa si registrano 299mila occupati in più - la gran parte dei quali (248mila) stabili - 175mila disoccupati in meno e 305mila inattivi in meno. Nel confronto congiunturale, per il terzo mese consecutivo, crescono gli occupati - anche se a un ritmo inferiore, visto che parliamo di 21mila persone occupate in più tra aprile e maggio -, calano i disoccupati (-24mila) e gli inattivi (-27mila). L’osservatorio dell’Istat evidenzia che a maggio la crescita degli occupati rispetto ad aprile interessa le donne, anche se il divario di genere resta molto ampio con l’occupazione maschile al 66,4% (+0,1%) e quella femminile ferma al 47,9% (+0,2%) con un tasso occupazionale complessivo del 57,1% (+0,1% su aprile e +0,3% su maggio 2015). Il tasso di disoccupazione all’11,5% cala di 0,1 punti siapergliuomini(10,7%)cheperle donne (12,7%), e scende dello 0,2% su maggio 2015. Le differenze di genere emergono anche dal dato relativo al tasso di inattività che scende al 35,3%, ma se per le donne siattestaancoraal45,1%(-0,1%)tra gli uomini è al 25,4% (invariato). «Dafebbraio2014aoggiinItaliagli occupati sono cresciuti di 497mila unità - commenta il premier Matteo Renzi -. L’80% di questi sono contratti a tempo indeterminato». Sono gli effetti del Jobs act per Renzi che riconosce «si possa e si debba fare sempre di più», ma avverte «i numeri parlano chiaro e sono più forti di qualsiasi polemica». Anche per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti «i dati di maggio, dopo quelli di marzo e aprile, confermano il miglioramento della situazione dell’occupazione e una maggiore fiducia per le prospettive del mercato del lavoro». Il vicepresidente di Confindustria, presidente dei Giovani imprenditori, Marco Gay, sottolinea come «i dati con segno positivo sul fronte dell’occupazione sono la conferma che non possiamo restare fermi, ma che si può crescere solo attraverso l’innovazio- INATTIVI IN FORTE CALO Si riducono di 305mila unità in confronto al 2015. Restano le differenze di genere: occupazione maschile al 66,4%, quella femminile al 47,9 ne». Per Marco Leonardi, consigliere economico di palazzo Chigi, «i dati dell’Istat sono positivi, il trend riprende a crescere»; sulla stessa lunghezza d’onda Carlo Dell’Aringa (Pd): «Il mercato del lavoro si sta assestando nonostante un Pil fiacco. Attenzione però: ora va resa strutturale la decontribuzione e le risorse sulle politiche attive vanno aumentate». Il fenomeno del calo della disoccupazioneinteressapiùingeneralel’Europa, come certifica Eurostat che evidenzia a maggio nell’Eurozona un tasso del 10,1% (contro il 10,2% di aprile) e nella Ue a 28 all’8,6% (dall’8,7%). Per l’Italia oltre al dato dell’occupazione femminile, preoccupa la disoccupazione giova- nile al 36,9%, rimasta invariata rispetto ad aprile ed in calo dell’1,8% su maggio 2015. Dal tasso di disoccupazione sono esclusi i giovani inattivi che nella maggior parte dei casi sono impegnati negli studi: l’incidenza dei giovani disoccupati sulla fascia d’età tra 15 e 24 anni è del 9,7 per cento. Fatta questa premessa, l’Italia comunque occupa le ultime posizioni nella graduatoria europea, considerando che il tasso di disoccupazione giovanile è del 18,6% nella Ue a 28 e del 20,7% nella zona euro. Sul fronte politico per Maurizio Sacconi (Ap) «l’Istat conferma la ripresa dell’occupazione anche se permane il pesante differenziale con il tasso medio europeo». Mentre dall’opposizione, per Renato Brunetta (Fi) «con il dimezzamento degli incentivi si sta svuotando il Jobs Act di Renzi e si conferma un Flop Act. L’occupazione segue l’economia che va male». La Cgil critica il Jobs act e ieri ha depositato in Corte di Cassazione 1,1 milioni di firme per ciascuno dei tre referendum sulla cancellazione dei voucher, la reintroduzione della piena responsabilità solidale in tema di appalti, una nuova tutela reintegratoria nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo per tutte le aziendesopraicinquedipendenti. Dal sindacato per Gigi Petteni (Cisl) «dobbiamo continuare a rendere più vantaggioso il costo del lavoro stabile ed avviare serie politiche attive per non lasciare solo chi perde il lavoro». Per Guglielmo Loy (Uil) «siamo al terzo mese consecutivo con una crescita dell’occupazione da “zero virgola». ricomposizione del mercato del lavoro, sotto la spinta del Jobs act, crescono gli occupati stabili e continua il travaso dal lavoro autonomo a quello dipendente. A maggio, rispetto all’anno precedente, sono 30mila gli autonomi in meno, mentre i dipendenti permanenti sono diventati 248mila in più - trainati dagli incentivi per le nuove assunzioni stabili (anche se in formato ridotto rispetto al 2015) - e gli occupati a termine sono cresciuti di 81mila unità. La fotografia scattata dall’Istat non cambia, anche se si guarda all’andamento congiunturale, considerando che tra aprile e maggio gli autonomi sono scesi di 28mila unità, i lavoratori con contratto permanente sono aumentati di 11mila unità e ci sono 37mila lavoratori in più con contratto a termine. Senza dimenticare che il dato di maggio risente della componente stagionale, legata alle assunzioni nel terziario, in particolare turismo e commercio in vista della stagione estiva, dove si prediligono i contratti temporanei. C’è poi il fenomeno dei voucher in costante crescita che impatta sui numeri dell’Istat. Il mercato del lavoro continua subire l’effetto dell’operazione di pulizia delle finte partite Iva e false collaborazioni, avviata con il decreto attuativo del Jobs act che dallo scorso 1° gennaio ha ridefinito il perimetro della subordinazione, prevedendo la stabilizzazione dei rapporti autonomi fasulli, e punendo con sanzioni economiche le violazioni. La decontribuzione sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel 2016, anche dopo la riduzione al 40% con il tetto fissato a 3.250 euro annui, per due anni di durata, dovrebbe incentivare queste trasformazioni. «I dati Istat, per quanto provvisori - sottolinea il responsabile economico Pd Filippo Taddei - so- no comunque indicativi di un andamento positivo. Calano gli indipendenti, continuando quel travaso dei “finti autonomi” nel lavoro dipendente». Nei piani del governo, in autunno dovrebbe partire la fase due per valorizzare l’autentico lavoro autonomo. Le novità sono contenute anzitutto nel co- LA FASE DUE Un nuovo sistema di tutele per i «veri» professionisti nel Ddl Del Conte all’esame del Senato e nella stabilità il taglio all’aliquota contributiva siddetto «Ddl Del Conte», con le tutele contrattuali e le misure di welfare a sostegno dei professionisti. «Si vieta, a pena di nullità, la facoltà di modificare unilateralmente le condizioni di un contratto - spiega lo stesso Maurizio Del Conte, consigliere giuridico del premier - si considerano illecite le clausole che fanno recedere dal contratto CONTI PUBBLICI In sei mesi fabbisogno a +5,8 miliardi pIl fabbisogno dei primi sei mesi del 2016 si attesta sui 27,7 miliardi, con un aumento di circa 5,8 miliardi rispetto al corrispondente periodo del 2015. Lo comunica il Mef spiegando che solo a giugno 2016 si è realizzato un avanzo del settore statale pari, in via provvisoria, a circa 8,6 miliardi, a fronte dei 12 miliardi del corrispondente mese del 2015. Il calo, spiega l’Economia, è dovuto all’anticipo a maggio del versamento degli utili di Bankitalia. DISOCCUPAZIONE GIOVANILE A CONFRONTO Maggio 2016. Valori percentuali 12,4 12,0 Germania Regno Unito* Media Ue Francia Italia Spagna Grecia* 7,2 13,2 18,6 23,3 36,9 43,9 50,4 L’effetto Jobs act continua ma l’incentivo va reso strutturale D G.Pog Cl.T. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Effetto «travaso» da finte partite Iva a contratti di lavoro dipendente pNella TASSO DI DISOCCUPAZIONE Maggio 2015 - maggio 2016, dati destagionalizzati. Valori percentuali Claudio Tucci opo il “boom” di contratti a tempo indeterminato firmati a dicembre, ultimo mese di vigenza della decontribuzione piena sul lavoro stabile, che sono stati “digeriti” nei primi mesi dell’anno, il mercato del lavoro sta vivendo una fase di assestamento: dopo marzo e aprile, anche a maggio il numero di persone che hanno ritrovato un impiego continua a salire (+21mila unità), seppur lentamente. Ma nel trimestre marzo-maggio gli occupati sono cresciuti di 101mila unità (+0,4%), avvicinandosi ai livelli dei primi mesi del 2015; e ciò dimostra - a prescindere dalle polemiche politiche - come il Jobs act stia funzionando e, soprattutto, il decalage dell’incentivo sui contratti fissi non abbia prodotto l’azzeramento delle nuove assunzioni (che si sono però ridotte). Sempre nel trimestre marzo-maggio l’Istat ha evidenziato anche una discesa della disoccupazione, -32mila persone, e una forte contrazione degli inattivi (tra cui moltissimi “scoraggiati”), scesi di oltre 120mila unità. Molte donne e anche giovani nella fascia d’età 30-40 anni si stanno “rimboccando” le maniche e si rimettono attivamente in cerca di una occupazione. La velocità di crescita dei nuovi posti è però rallentata; e a maggio sono aumentati di più i contratti a termine (+37mila rispetto ad aprile), che quelli permanenti (+11mila). Il tasso di disoccupazione giovanile è rimasto al 36,9%, un livello elevatissimo (peggio di noi, solo Grecia e Spagna). Il punto è che l’intera economia non corre (la stima preliminare del Pil per il primo trimestre è +0,3%); e quindi, finora, il mercato del lavoro si è difeso piuttosto bene, viaggiando a ritmi superiori. Ora però bisogna evitare, che nei prossimi mesi, ci sia un arretramento che vanifichi gli sforzi (anche economici) compiuti. Molte aziende, specie del settore industriale, sono in affanno, e alle prese con complicati processi di ristrutturazione, e più che assumere, fanno ancora ricorso alla cassa integrazione straordinaria, che da alcuni mesi l’Inps infatti registra in aumento. L’edilizia aspetta la ripartenza, che è disomogenea sui territori; e a segnare gli incrementi occupazionali è finora solo il terziario e i servizi. I contratti a termine, sull’anno, salgono di 81mila unità, a conferma della bontà delle “liberalizzazioni” fatte dal decreto Poletti nel 2014. Non c’è dubbio che serve una ripresa economica stabile e duratura. Ma va accompagnata da politiche di sviluppo e favorevoli alle imprese. In quest’ottica, è importante anticipare già nella manovra di bilancio autunnale il taglio strutturale del cuneo per le aziende che assumono stabilmente, considerato che l’attuale decontribuzione, seppur in formato light, scadrà a dicembre. C’è poi da rilanciare la produttività, con un fisco di vantaggio (più generoso dell’attuale); debbono ripartire gli investimenti, e bisogna far decollare subito le nuove politiche attive per aiutare i disoccupati a reinserirsi (l’Anpal, la nuova Agenzia nazionale, è ferma ai box da 6 mesi per intoppi “burocratici”). E serve una Fase 2 di «Garanzia giovani», il programma Ue rivolto agli under25 in difficoltà. Va rivisto profondamente e aperto di più ai privati. Solo così riuscirà a produrre quei risultati, che finora sono stati alquanto modesti. Stabilizzazioni. Prosegue l’operazione pulizia avviata a gennaio: -30mila autonomi ROMA La fotografia dell’Istituto di statistica L’ANALISI senza preavviso, o che fissano termini di pagamento troppo lunghi. Il professionista potrà detrarre fiscalmente i premi assicurativi corrisposti per tutelarsi in caso di insolvenza del cliente, avrà la possibilità di ricevere l’indennità di maternità pur continuando a lavorare e si rafforzano i congedi parentali. Sale fino a 10mila euro l’integrale deducibilità dei soldi investiti in formazione, si aprono gli appalti pubblici ai professionisti». Il testo è all’esame della commissione Lavoro del Senato, la prossima settimana è prevista la chiusura degli emendamenti per poi andare in Aula. Il relatore, Maurizio Sacconi (Ap), ha presentato un pacchetto di modifiche nei giorni scorsi per consentire ai liberi professionisti di aggregarsi in «reti, consorzi o forme associate» anche temporanee, per accedere ai bandi di gara pubblici. Un altro emendamento prevede che nelle transazioni commerciali le tutele, a partire dai tempi certi dei pagamenti, siano applicate anche nei rapporti tra lavoratore autonomo e Pa. Si ampliano pure le spese deducibili comprendendo quelle legate allo svolgimento dell’incarico professionale. Un altro tassello di questa strategia dovrebbe arrivare con la legge di Stabilità, dove potrebbe trovare spazio il congelamento dell’aliquota contributiva della gestione separata con l’impegno ribadito dal sottosegretario alla presidenza del consiglio, Tommaso Nannicini a «ridurla gradualmente al 24%». Sempre nella legge di Stabilità potrebbe essere stabilizzato il regime forfettario con l’imposta sostitutiva del 5% per gli autonomi. «Il vero lavoro autonomo va sostenuto - aggiunge Del Conte - affinché, insieme al lavoro subordinato, possa crescere la base occupazionale del Paese». 11,6 11,2 10,8 M G L A S O N D G F M A M TASSI DI OCCUPAZIONE, DISOCCUPAZIONE E INATTIVITÀ Maggio 2016, dati destagionalizzati *marzo 2016 Fonte: Eurostat OCCUPATI PER POSIZIONE PROFESSIONALE E CARATTERE DELL'OCCUPAZIONE Maggio 2016, dati destagionalizzati, in migliaia di unità Variazioni (in punti percentuali) Valore in % Mag.16/ Mar.- mag . 16/ Apr.16 Dic 15-feb. 16 Valori assoluti Variaz. Mag. 16/ apr. 16 Variaz. Marmag 16/ dic 15-feb 16 Variaz. Mag 16/ mag 15 Occupati 22.677 21 101 299 Tasso occupazione 15-64 anni 57,1 0,1 0,3 Dipendenti 17.253 49 73 329 Tasso disoccupazione 11,5 -0,1 -0,2 Permanenti 14.847 11 0,2 1,7 Tasso disoccupazione 15-24 anni 36,9 0,0 -1,8 A termine 2.406 37 43 81 Tasso inattività 15-64 anni 35,3 -0,1 -0,3 Indipendenti 5.424 -28 28 -30 Pensioni d’oro. Dopo lo stop del 2013 al «contributo di solidarietà» targato Berlusconi. In arrivo la nuova pronuncia «Prelievo-Letta», martedì decide la Consulta pMartedì 5 luglio la Consul- ta si pronuncerà sul contributo di solidarietà in forma progressiva varato dal Governo Letta sulle pensioni superiori ai 91mila euro. Una pronuncia che arriva appena tre anni dopo lo stop deciso dalla Corte costituzionale nel giugno 2013 al prelievo tra il 5% e il 15% sugli assegni superiori ai 90mila euro annui introdotto dall’esecutivo Berlusconi e confermato dal Governo Monti. La misura fu dichiarata illegittima per due motivi: la natura tributaria del prelievo e la decisione di farla scattare esclu- sivamente su una categoria (i pensionati). Con la “Stabilità” 2014 il Governo Letta ha riproposto il contributo di solidarietà ma con alcune modifiche prevedendo un prelievo triennale a partire dalle pensioni superiori a 14 volte il minimo. In parti- colare, il contributo oscilla da un minimo del 6% per gli assegni da 91.343 a 130.358, 81 euro lordi annui a una massimo del 18% sopra i 195.538,21 euro. L’Avvocatura dello Stato, chiamata a difendere la misura davanti alla Corte, punterà sul carattere temporaneo del provvedimento e sulla solidarietà intergenerazionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 7 La ripresa difficile IL VOTO INGLESE E L’ECONOMIA Il leader degli industriali «Si pone una questione di produttività sia interna che esterna all’Europa» L’instabilità finanziaria Boccia: «C’è qualche criticità su alcune banche, non sull’intero sistema bancario» I numeri di Confindustria LE NUOVE PREVISIONI DEL CSC PER L’ITALIA Variazioni % 2016 2017 0,8 0,6 1,2 0,7 Prodotto interno lordo Consumi delle famiglie residenti Investimenti fissi lordi di cui: macchinari/mezzi di trasporto A Milano. Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia (al centro) con il direttore del Centro studi Confindustria Luca Paolazzi (a sinistra) e Alberto Ribolla, presidente di Confindustria Lombardia. CsC: l’effetto Brexit riduce la crescita Boccia: «L’Europa dia risposte rapide» MILANO. Dal nostro inviato pReagire, e in fretta. Senza avere «paura del futuro». Non ci sono alternative:«Senonreagiamo,perderemoancheciòchevogliamodifendere. I tempi non sono marginali rispetto ai contenuti». Vincenzo Bocciahaappenaascoltatoleprevisioni del Centro studi di Confindustria, con gli effetti della Brexit. La crescita si è abbassata: +0,8% di pil nel 2016 e +0,6% nel 2017, un andamentocheilCschadefinito«modesto e deludente». Ecco perché bisogna agire senza indugi: «Superare l’emergenza e passare dalla constatazione alla visione», ha insistito il presidente di Confindustria. A fronte della Brexit è «prioritario dare subito una risposta politica». È inutile secondo Boccia, interrogarsi sulle tempistiche di uscita della Gran Bretagna: «Iniziamo a dire ai cittadini come reagiamo, quale risposta vuole dare la Ue». Sono i numeri a decretare l’urgenza: il costo di Brexit per l’Italia si traduce in 81mila posti di lavoro nel biennio 2016-2017; 154 euro di reddito pro capite; 113mila poveri. «Si pone una questione di produttività sia interna che esterna all’Europa», ha detto Boccia, nella conferenza stampa che si è tenuta ieri in Assolombarda, a Milano, per presentare il rapporto di previsione del Centro studi,allaqualehannopartecipatoil presidente della Confindustria regionale, Alberto Ribolla, e il direttore del Csc, Luca Paolazzi. «I dati offrono una chiave di lettura per chiederci dove siamo oggi, a condizioni date, e dove vogliamo essere domani. Qual è il nostro progetto paese e sottolineare, con lucidità, la differenza tra il percepito e la realtà», ha esordito Boccia, che ha REFERENDUM Il Centro studi calcola che se al voto sulla riforma costituzionale vincesse il no, la bassa crescita diventerebbe recessione tenutoperséladelegaalCentrostudi. La scelta del luogo «è simbolica, siamo nella capitale economica del paese, a dimostrazione dell’attenzione di Confindustria ai territori e dell’importanza della questione industriale. Bisogna puntare ad un’industria ad alto valore aggiunto». Nonostante la Brexit la Ue è il mercato più ricco del mondo, con un debito aggregato inferiore a quello degli Stati Uniti: «Bisogna evitare l’effetto domino. Non po- tendo svalutare, come in passato, dobbiamo difenderci dall’eventuale scelta della Gran Bretagna di svalutare a sua volta o di fare politiche di vantaggi fiscali. La strada è quella della produttività e di rendere competitiveleimprese,partendodauna politica dell’offerta invece che della domanda». La questione europea è prioritaria, secondo Boccia, anche se ciò non vuol dire eludere quella italiana. In autunno ci sarà il referendum costituzionale, il Csc ha calcolato che se vincesse il no sarebbe recessione. Confindustria la scorsa settimana si è schierata per il sì: «È una questione di governabilità e stabilità, condizioni che permettono una stagione di riforme economiche. Confindustria deve schierarsi se condivide argomenti e contenuti, avere un paese in campagna elettorale ogni sei mesi significa non avere una visione a lungo termine». In Europa va posto il tema della governance: «Il modello del futuro è quello federalista, che avevano in mente i padri fondatori, superando il modello di Europa intergovernativa».PerBocciacisonoalcunipuntiessenziali:unrafforzamentodella governance europea; l’unione bancaria;unministrounicodelleFinanze; un’Europa per la crescita, che nonvuoldirenonrispettareivinco- li di bilancio, ma evitare una «distoniatralapoliticamonetariaelapolitica economica». Dobbiamo «copiare le ricette degli Stati Uniti, noi abbiamounapoliticamonetariaanti ciclica insieme a una politica economica pro ciclica, a differenza degli Stati uniti», che ora crescono più dei paesi europei. Inoltre, ultimo punto, dal forte valore simbolico, «dare la cittadinanza europea ai giovani del Regno Unito». Invece chefare«guerrecontrolaGranBretagna», ha insistito il presidente di Confindustria, bisognerebbe «aprire una stagione costituente europea per avere una Ue che punti alla crescita». È importante non farsiprenderedalpanico:eattenzione, ha sottolineato Boccia, a come definire lo scudo da 150 miliardi che potrebbe servire a garanzia pubblica per gli istituti di credito: «È un paracadute per la liquidità delle banche, c’è qualche criticità su qualche banca, cosa diversa dal sistema bancario». E per concludere Boccia ha ripresolafrasepronunciatadaunimprenditore di Forlì, Giuseppe Verzocchi, nel 1948, stampata sulla prima pagina del rapporto del Csc: «Senza attendere aiuti o risarcimenticisiamoleccatileferitedasoli e le abbiamo rimarginate. Ed ora riprendiamo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il rapporto CsC. Paolazzi: «Il costo del lavoro per unità di prodotto resta fuori linea rispetto ai nostri partner europei» Reddito pro-capite giù di 154 euro di Rossella Bocciarelli I l rischio dell’instabilità politica è in primo piano nell’ultimo rapporto del Centro studi Confindustria. Lo è in quello che il CsC considera il worst case scenario, connesso a un’eventuale vittoria del no al referendum istituzionale dell’autunno. Ma il tarlo di un’instabilità del quadro politico europeo, con la quale già dal 24 giugno siamo costretti a fare i conti, campeggia anche nell’outlook ordinario elaborato a viale dell’Astronomia, azzoppando le potenzialità di una ripresa che già aveva cominciato a dar prova di essere fragile. L’instabilità aggiuntiva, che va a sommarsi alle tante pulsioni nazionaliste e xenofobe che oggi percorrono l’Europa, è quella che proviene dall’esito del referendum nel Regno Unito. Come ricorda il direttore del Csc Luca Paolazzi nell’editoriale del rapporto, la scelta inglese «ha sollevato onde alte e lunghe con conseguenze economiche e politiche che si estenderanno per molto tempo ben al di là della Manica». La Brexit ha tagliato molte speranze di un recupero produttivo più robusto nella seconda parte dell’anno. Così le stime sulla crescita economica contenute nel rapporto passano da un +1,4 e 1,3%, assegnati a dicembre rispettivamente al 2016 e al 2017, a una ben più modesta prospettiva: +0,8% quest’anno e +0,6 per cento il prossimo. Si tratta di una valutazione prudenziale. Tra i previsori che hanno fatto girare i loro modelli all’indomani del referendum britannico c’è anche chi teme conseguenze peggiori: per esempio City ritiene che il nostro paese cre- ALTRI EFFETTI DEL «LEAVE» L’uscita della Gran Bretagna dall’Ue farà perdere 81mila posti di lavoro in Italia nel biennio e ci saranno 113mila poveri in più scerà dello 0,8% quest’anno e dello 0,3 l’anno prossimo; mentre Ref pensa che già nel 2016 l’aumento del Pil potrà attestarsi allo 0,6% per risalire, ma restando sempre al di sotto dell’1%, l'anno prossimo. Ma come mai c’è il rischio di un colpo così netto, se il nostro paese si piazza, come ricorda lo stesso rapporto CsC, solo al diciannovesimo posto nel sensitivity risk index elaborato da Standard & Poor’s per valutare il grado di reattività diretta alla Brexit da parte dei paesi più avanzati? Perché, spiega il rapporto, non ci sono solo gli effetti commerciali diretti da considerare, ma anche il grado di “resilienza”, cioè la capacità di reagire dei paesi in rapporto a shock esterni. Se si tiene conto anche di questi fattori i paesi più colpiti dalle decisioni del popolo britannico sono due in Europa: la Germania, per via dei forti legami diretti con il Regno Unito, e l’Italia, perché la sua salute economica di fondo è più delicata. Tra i problemi perduranti del nostro sistema economico Paolazzi ha ricordato, ad esempio, il costo del lavoro per unità di prodotto italiano che continua ad essere fuori linea rispetto a quello dei nostri partner europei essenzialmente per via della bassa produttività. Nel quadro internazionale la Brexit aggiungerà al già marcato rallentamento degli emergenti una nuova frenata dei paesi avanzati, imbrigliando ancora di più gli scambi, secondo il responsabile del Centro studi; mentre il prezzo del petrolio ha recuperato dai minimi e i tassi di interesse restano bassi. Quanto all’Italia, Paolazzi ha ricordato che «la Brexit agisce attraverso quattro canali: il canale commerciale, diretto e indiretto; la svalutazione della sterlina, che può innescare una nuova guerra delle monete; il canale finanziario, via caduta delle Borse, che erode la ricchezza familiare e via razionamento del credito; la fiducia di famiglie e imprese, che si ripercuote sulla propensione alla spesa». Come risultato, secondo i calcoli del CsC, gli effetti della Brexit sul Pil italiano sono pari a -0,6 punti percentuali nel biennio 20162017, ripartito in un -0,1% sull’anno in corso e in cinque decimi di punto nel prossimo. Inoltre, l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue farà perdere 81mila posti di lavoro in Italia nel biennio e una riduzione di 154 euro nel reddito pro-capite, nonché un aumento del numero dei poveri di 113mila unità. Se ne può quindi dedurre che se non ci fosse stata la vittoria del “leave”, la crescita italiana sarebbe stata, secondo CsC, dello 0,9% nell’anno in corso e dell’1,1% nel 2017. Del resto, come è stato rilevato ieri, anche prima dei risultati del referendum in Gran Bretagna gli indicatori congiunturali qualitativi inviavano segnali contraddittori. la fiducia dei consumatori era alta ma calante e nei giudizi sugli ordini delle imprese cominciavano a ravvisarsi segnali di un prossimo rallentamento della domanda interna. E ciò nonostante alcuni punti di forza, come l’attivo dei conti con l’estero e l’incremento dell’occupazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Confindustria Lombardia Ribolla: la regione può essere la nuova Londra 1,8 3,0 di cui: in costruzioni 0,6 0,7 Esportazioni di beni e servizi 2,5 1,4 Importazioni di beni e servizi 3,2 2,4 Saldo commerciale 3,2 3,4 Occupazione totale (ULA) 0,5 0,7 Tasso di disoccupazione 0,6 0,0 Retribuzioni totale economia IL CONFRONTO CON LE ALTRE PREVISIONI Ordinate per variazione cumulata 2016-2017 del PIL 11,1 11,5 Prezzi al consumo Confindustria rivede le stime: Pil a +0,8% nel 2016 e +0,6% nel 2017 Il presidente: reagire senza paura del futuro, urgente una risposta politica Nicoletta Picchio 1,3 1,9 0,7 0,8 PIL (var. %) Deficit/PIL (%) 2016 2017 2016 2017 Intesa SanPaolo 24/06/2016 1,2 1,4 2,5 1,9 Governo 8/04/2016 1,2 1,4 2,3 1,8 ISTAT 17/05/2016 1,1 1,4 FMI 23/05/2016 1,1 1,3 2,7 1,6 Commissione europea 3/05/2016 1,1 1,3 2,4 1,9 UniCredit 24/03/2016 1,2 1,2 2,4 1,4 OCSE 18/02/2016 1,0 1,4 Banca d’Italia 6/06/2016 1,1 1,2 Deutsche Bank 13/05/2016 1,1 1,1 2,5 2,1 Prometeia 6/05/2016 1,0 1,1 2,4 2,1 IHS Global Insight 22/06/2016 0,9 1,0 2,6 2,2 REF 27/06/2016 0,6 <1,0 2,4 2,3 CSC 28/06/2016 0,8 0,6 2,5 2,3 Citigroup 29/06/2016 0,8 0,3 2,5 2,3 160 BASSA LA DINAMICA DELLA PRODUTTIVITÀ Manifatturiero, produttività oraria, 2000=100 FRA 150 140 SPA GER 130 p Il quadro congiunturale indica andamenti con il segno positivo negli ultimi cinque trimestri sia per quanto riguarda la produzione che gli ordini e gli occupati. E si presenta come capitale dell’innovazione, al primo posto nel paese per brevetti, e prima regione italiana in Europa. La Lombardia è tra le aree più competitive in Italia e nella Ue: forte di questo posizionamento Alberto Ribolla, presidente di Confindustria Lombardia, punta ancora più in alto, convinto che la Regione abbia «la capacità di essere attrattiva» e può candidarsi «ad essere la nuova Londra, una Londra più complessa e articolata e non esclusivamente dipendente dalla finanza». L’uscita della Gran Bretagna «non è una buona notizia ha detto ieri Ribolla in conferenza stampa - sarebbe stato meglio che non fosse accaduto, perché siamo tutti interconnessi. I cambiamenti rappresentano sempre un’opportunità e come Lombardia, così come paese, dobbiamo essere tempestivi e reagire». Per questo Ribolla ha apprezzato la volontà del sindaco Marco Sala e del presidente della Regione, Roberto Maroni, di cogliere al volo l’opportunità di sostituire Londra come centro finanziario europeo e di aggiungerci il manifatturiero. Confindustria Lombardia, ha aggiunto il presidente, si farà promotrice di sinergie con le istituzioni così come con gli altri attori economici regionali, replicando lo schema che ha portato la regione in pole position per ospitare il World Manufacturing Forum, a partire dal 2017, la Davos del manifatturiero. Portare l’Agenzia europea del farmaco o uno dei Tribunali della Corte europea dei Brevetti in Lombardia secondo Ribolla consentirebbe di accrescere il peso delle rappresentanze istituzionali europee sul territorio lombardo e rappresenterebbe un’opportunità per avere maggiore influenza in un settore, quello finanziario, in questo momento di vitale importanza per le imprese. Ribolla ha anche indicato una serie di obiettivi strategici per rafforzare e far crescere il tessuto industriale: cultura d’impresa, internazionalizzazione, filiere, capitale umano. N.P. © RIPRODUZIONE RISERVATA 120 ITA 110 100 90 2000 ‘01 ‘02 ‘03 ‘04 ‘05 ‘06 ‘07 ‘08 ‘09 ‘10 ‘11 ‘12 ‘13 ‘14 ‘15 ‘16 ‘17 150 FUORI LINEA IL CLUP ITALIANO Manifatturiero, 2000=100 140 Var. % 2000-2007 Var. % 2007-2015 130 120 +16,3 +16,2 +1,5 110 +14,6 -4,6 100 +4,4 -3,4 90 ITA SPA GER FRA -11,4 80 2000 ‘01 ‘02 ‘03 ‘04 ‘05 ‘06 ‘07 ‘08 ‘09 ‘10 ‘11 ‘12 ‘13 ‘14 ‘15 ‘16 ‘17 110 NELL’AREA EURO GLI INVESTIMENTI TENTANO DI RIPARTIRE Investimenti fissi lordi a prezzi costanti, 2007=100 105 100 USA UK 95 GIA 90 85 Area euro 80 75 BREXIT: REGNO UNITO, GERMANIA E ITALIA LE PIÙ COLPITE Impatto in punti % sul PIL reale Uk Ger ITA Eurozona Fra Spa Mondo Usa 2007 2009 2011 2013 2015 0 2016 2017 2018 -0,2 -0,4 -0,6 -0,8 -1,0 -1,2 Fonte: Centro studi Confindustria IL COSTO DELLA BREXIT PER L’ITALIA -0,6% Il peso sul Pil Secondo il Csc l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea provocherà, e sono stime prudenziali, una riduzione di 0,6 punti del prodotto interno lordo, ma il bilancio finale potrebbe essere anche peggiore 81mila I posti di lavoro persi L’assenza di Londra dall’Europa provocherà, per il Centro studi di Confindustria, la perdita di 81mila posti di lavoro. «Tutto ciò dovrebbe indurre - dice il Csc - ad assumere rapide iniziative che rilancino crescita e occupazione» 154 euro L’impatto sul reddito In base ai dati del Csc la Brexit porterà anche a una riduzione, tra il 2016 e il 2017, del reddito pro capite di 154 euro. Inoltre porterà a un aumento delle persone in stato di povertà, quantificate in almeno 113mila unità 8 Mondo Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 Bangladesh. I jihadisti asserragliati in un locale del centro frequentato da stranieri e vicino alla nostra ambasciata Dacca, assalto Isis a un ristorante L’ANALISI Alberto Negri Un Paese Diversi morti, anche sette italiani tra le decine di ostaggi - Il blitz dell’esercito bengalese vulnerabile alla jihad L’OFFENSIVA ISLAMICA globale AP L’assedio. Le forze di sicurezza bengalesi attorno al locale preso d’assalto dai terroristi, nel quartiere delle ambasciate di Dacca pDiversimortiinunnuovoattac- co terroristico di matrice religiosa contro personale diplomatico. A Dacca, la capitale del Bangladesh, nove uomini - tre dei quali con armi d’assalto-sonoentratiinuncaffè-ristorante molto frequentato da stranieri, e vicinissimo all’ambasciata italiana, e hanno preso una ventina dipersoneinostaggio,moltistranieri,almeno7italiani-comehaconfermato la Farnesina - e giapponesi. Un ostaggio italiano che si era riparato dietro il giardino del ristorante assaltato è stato tratto in salvo dalla polizia locale. Il connazionale è stato ascoltato dagli inquirenti per ricostruire le fasi dell’assalto. Secondo l’ambasciatore italiano in Bangladesh Mario Palma, «da parte degli assalitori del localee non c'è alcuna volontà di negoziare alcunchè». «E’ una missione suicida - ha continuato al Tg 1 - vogliono attuare un’azione molto forte e cruenta in cui non c'è spazio per il negoziato». Secondo Palma gli italiani in ostaggio dei terroristi sarebbero imprenditori e commercianti del settore tessile. L’attacco sarebbe stato rivendicato dall’Isis, secondo il quale sarebbero state uccise nell’attacco LO STATO ISLAMICO Secondo il sito di intelligence “Site” i terroristi sostengono di aver ucciso oltre 20 persone. Vi sarebbero una quarantina di feriti ventiquattro persone di diverse nazionalità. L’attacco è iniziato alle 20,45 locali, le 16.45 italiane e ha avuto come obiettivo l’Holey Artisan Bakery e l’annesso ristorante-pizzeria O Kitchen, nel quartiere di Gulshan, un’area relativamente mo- derna e ricca della capitale. Gli assalitori sono entrati - secondo Sumon Reza, supervisore del locale che era al primo piano al momento dell’attacco, al quale è sfuggito - al grido di «Allahu Akbar», dio è grande, minacciando i presenti con armi da fuoco, spade e bombe, alcune delle quali sarebbero state fatte esplodere. Secondo Reza, un panettiere italiano e uno argentino sarebbero rimasti prigionieri. Sulla zona sono subito intervenute le squadre speciali anricrimine della polizia di Dacca, il Rapid ActionBattalion(Rab),esonostate accolte con spari e lanci di bombe. «Alcuni giovani sono entrati nel ristorante e hanno lanciato un attacco-haspiegatoilcapodelRab-.Abbiamo parlato con alcune persone che sono fuggite dal ristorante dopo l’attacco. Vogliamo risolvere la situazione in modo pacifico, stiamo cercando di parlare con gli assalitori, vogliamo capire cosa vogliono. Alcuni nostri agenti sono stati colpiti. La nostra priorità - ha concluso-èsalvarelevitedellepersone intrappolate lì dentro». In realtà la polizia avrebbe avuto ordine di sparare a vista ai terroristi, che non avrebbero avanzato alcuna richiesta. Un paio di addetti del ristorante sarebbero stati salvati durante la notte. Negli scontri a fuoco sarebbero morti due poliziotti, Salahuddin Ahmed e IslamRabiul, mentre un altro, Sirajul Islam, sarebbe stato portato in ospedale in condizioni critiche. Secondo DhakaTribune, 24 poliziotti sarebbero rimasti colpiti, ma altri quotidiani riferiscono di oltre 50 feriti. Il portavoce del dipartimento di Stato a Washington, John Kirby, ha spiegato che il personale dell’ambasciata Usa, tutto di nazionalità americana, era in salvo, ma non ha potutoescluderelapresenzadialtri cittadini americani tra gli ostaggi. Il Bangladesh è una nazione a maggioranza musulmana, tradizionalmente moderata, con una tradi- zione di laicismo e di tolleranza, anche se nel passato recente ha conosciuto una recrudescenza della violenza di matrice religiosa. Una ventinadiscrittoriegiornalistiatei,e di membri di religioni di minoranza, oltrecheattivistisocialiecooperanti stranieri sono stati uccisi dal 2013 a oggi, con una frequenza crescente. Solo ieri, un sacerdote di un tempio indùèstatouccisodaalmenotrepersone a Jhenaidah, nel Sudovest del Paese.Ilgovernodelprimoministro Sheikh Hasina ha tentato di reprimere il radicalismo islamico, arrestando 14mila persone, accusando terroristilocaliepartitidiopposizione - in particolare il Bangladesh Nationalist Party e il suo alleato islamista Jamaat-e-Islami — di orchestrare atti di violenza per destabilizzare la violenza. L’Isis e al-Qaida hanno spesso rivendicato gli attacchi, ma il governo continua a negare che i due gruppisianopresentinelPaese. R.Sor. © RIPRODUZIONE RISERVATA Salto di qualità del terrore L’assalto al locale situato nella zona diplomatica di Dacca è un salto di qualità nell’offensiva dell’estremismo islamico contro stranieri e persone non in linea con l’interpretazione più integralista dell’Islam. Dall’inizio dell’anno scorso si sono moltiplicati gli attacchi di stampo jihadista contro blogger e stranieri, musulmani laicisti, esponenti di minoranze religiose, accademici e attivisti per i diritti umani. Tra le vittime, anche due italiani: il 28 settembre 2015 erastato assassinato a colpi di pistola, mentre faceva jogging in una strada di Dacca, il cooperante Cesare Tavella. In novembre il missionario Piero Parolari era stato ferito gravemente in un attacco rivendicato dall’Isis. Poi, all’inizio di dicembre, era stato ucciso un cooperante giapponese, Kunio Hoshi, freddato a Rangpur, a nord della capitale, da killer arrivati a bordo di motociclette. Nel 2016 la serie negativa è continuata con una progressione costante e attacchi sempre più ravvicinati. Tra i più eclatanti, l’assassinio di un capo religioso induista nell’assalto con bombe a mano, poi rivendicato dall’Isis, ad un tempio nel distretto di Panchagarh, il 21 febbraio; l’uccisione a colpi di machete di uno studente che aveva lanciato su Facebook una campagna contro la radicalizzazione dell’Islam, avvenuta il 7 aprile a Dacca. A seguire l’uccisione di un professore universitario, un attivista dei diritti gay, un giornalista-editore. La crisi europea. La decisione della Corte costituzionale: errori (e non brogli) nello scrutinio delle schede arrivate via posta pTutto da rifare a Vienna, tornata a essere con Londra l’epicentro di una convulsa estate europea sul fronte politico, migratorio ed economico-finanziario. Le elezioni presidenziali austriache tenutesi lo scorso 22 maggio sono state invalidate dalla Consulta a causa di irregolarità in 14 circocrizioni elettorali. La Corte Costituzionale, che ha ascoltato più di novanta testimoni in due settimane di audizioni pubbliche, ha confermato che varie decine di migliaia di schede provenienti dal voto per corrispondenza sono state scrutinate in modo irregolare: o fuori dall’orario consentito o da persone non abilitate, una pratica finora largamente tollerata. «Le elezioni sono il fondamento della nostra democrazia e il nostro compito è di garantirne la regolarità», ha detto a Vienna il presidente della Corte costituzionale, Gehrart Holzinger, prima di pronunciare la sentenza con cui è stato accolto il ricorso presentato dall’Fpoe lo scorso 22 maggio. È la prima volta che viene annullato un ballottaggio in Austria. Non ci sarebbero stati brogli, ma solo il mancato rispetto delle procedure elettorali, come la norma che impone di aspettare i risultati del voto nei seggi prima di iniziare il conteggio dei voti per posta che arrivano due settimane prima. Molti testimoni sentiti dalla Corte in udienze pubbliche si sono difesi dicendo che in passato «si era sempre fatto così e che avevano altri lavori da svolgere». Ma ora il Paese è spccato a metà. Un episodio che crea instabilità politica nel piccolo Paese alpino. Era stato il partito di estrema destra austriaco Fpoe a presentare ricorso per contestare i risultati delle urne, dove era risultato per un soffio vittorioso il verde Alexander Van der Bellen con il 50,3% dei voti, che aveva prevalso su Norbert Hofer (con il 49,7%) per soli 30mila voti. Secondo il partito Fpoe ci sarebbero state gravi irregolarità in 117 distretti elettorali. Il giorno dopo il voto nei seggi il candidato di estrema destra Hofer era risultato in vantaggio di 2 punti percentuali. Dopo il conteggio dei voti giunti per corrispondenza che devono essere contati solo dopo quelli nelle urne per non influenzare il voto in corso, il risultato è stato completamente ribaltato. Il nuovo voto del presidente della Repubblica è previsto il 18 settembre. Il candidato dei Verdi, Van der Bellen, doveva insediarsi l’8 luglio ed erano già stati diramati gli inviti ufficiali per la ce- VIENNA IN DIFFICOLTÀ La crisi dei migranti ha spaccato un Paese in rapida perdita di competitività e con un welfare difficilmente sostenibile agli attuali livelli rimonia. Ora invece si insedierà provvisoriamente un consiglio di presidenza composto da tre rappresentati dei primi partiti in Parlamento composti dalla signora Bures (socialdemocratica), Kops (popolare) e da Norbert Hofer stesso, il candidato dei liberal-nazionali uscito sconfitto nel ballottaggio. Il futuro dell’Austria nell’Ue potrebbe imporsi come uno degli argomenti cardine della prossima campagna elettorale, mentre l’Fpoe, uno dei partiti di estrema destra più legittimati a livello elettorale, è alleato al Fronte Nazionale francese in seno al parlamento di Strasburgo. Equilibrati i primi commenti del governo austriaco: «Non ci devono essere dubbi sulla legittimità di nessuna elezione», ha detto il neo-cancelliere austriaco Christian Kern, commentando l’annullamento del ballottaggio per le presidenziali. Sottolineando che la sentenza ha annullato il ballottag- gio «per un errore formale e non per manipolazioni del voto», il cancelliere sostiene che la sentenza «dimostra che la democrazia e lo Stato di diritto in Austria funzionano». «Ora spero in una campagna elettorale breve e non emotiva. Siamo interessati a realizzare rapidamente le elezioni. Chiedo a tutti i cittadini di utilizzare il loro diritto di voto», ha concluso Kern. Le elezioni presidenziali austriache di maggio sono state seguite con molta apprensione in tutta Europa perché c’era un rischio contagio dell’onda di estrema destra del Fpö, un partito fondato nel 1950 da ex dirigenti nazisti, verso altri Paesi europei, come Francia, Olanda e perfino la Germania con l’Afd, il partito xenofobo e antieuro dato al 15% dei sondaggi. A determinare il successo della destra nazionalista austriaca al primo turno delle elezioni presidenziali, tra rigurgiti populisti e paure xenofobe, erano stati soprattutto due temi: l’immigrazione (in Austria sono transitati un milione di migranti nel 2015 e ci sono state 90mila domande d’asilo, 18mila nei primi quattro mesi del 2016) e la difficile situazione economica del Paese che sta vivendo un lento, ma inesorabile declino con perdita di competitività e un abbassamento del tenore di vita, con un welfare ormai insostenibile visti i tassi demografici di una popolazione sempre più anziana. Dopo Brexit le prime dichiarazioni del leader dei liberalnazionali Heinz-Christian Strache, sono state piuttosto preoccupanti chiamando in causa un possibile referendum austriaco per la sua permanenza nella Ue e nell’euro se non ci saranno cambiamenti radicali a Bruxelles. Il candidato Verde alla presidenza austriaca, Alexander Van der Bellen, già vincitore a maggio, si è detto «molto fiducioso» di essere nuovamente eletto. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’ antico Bengala, diventato indipendente da Islamabad nel ’71, è Dar el Islam, terra di Islam e di jihadisti, come lo stesso Pakistan e l’Afghanistan, dove il Califfato è entrato in concorrenza da tempo con i Talebani. Nell’ultimo anno e mezzo in Bangladesh - un Paese di 160 milioni di abitanti dove dal 1988 l’Islam è la religione di Stato - sono state uccise quasi cinquanta persone, tra blogger indipendenti, difensori della laicità, militanti della causa omosessuale e leader religiosi moderati. La loro colpa? Non accettare l’ideologia degli islamisti. Il governo, che attribuisce l’ondata di attacchi a gruppi di estremisti islamici, ha reagito arrestando migliaia di persone ma sembra che questo non sia bastato e che la propaganda jihadista faccia sempre più proseliti. Lo spazio a disposizione della tolleranza religiosa si sta riducendo sempre di più. Qualche tempo fa in un editoriale dai toni allarmistici, il quotidiano di Delhi The Hindu sosteneva che la battaglia per il futuro del Bangladesh si gioca ora: «Più a lungo il governo si terrà ai margini della lotta per la laicità, più potenti diventeranno le forze dell’estremismo». È purtroppo quanto abbiamo già visto accadere in altri Paesi musulmani dove l’islamismo si è fatto strada facendo leva sulle mancanze Vittorio Da Rold EPA Stato-nazione, il falso mito che si aggira per l’Europa U Voto nullo. Proiezioni del ballottaggio presidenziale del 22 maggio che aveva visto una vittoria di misura del candidato dei Verdi Alexander Van der Bellen su quello della destra nazionalista (Fpoe) Norbert Hofer. Dopo la sentenza della Corte constituzionale il Paese tornerà alle urne in settembre Repubblica Ceca. Appello al voto su Ue e Nato dal presidente Zeman Anche Praga tentata dal referendum pIl presidente della Repubblica Ceca Milos Zeman si è dichiarato favorevole a un referendum sull’appartenenza di Praga alla Nato e all’Unione europea. Si tratta di uno dei tanti leader europei a invocare un voto popolare sui temi dell’integrazione. Lo stesso Zeman ha però dichiarato di essere favorevole alla permanenza del suo Paese in entrambe le istituzioni: l’Ue è fonte di finanziamenti vitali per lo sviluppo dell’economia ceca, soprattutto in tema di infrastrutture; la Nato è garanzia di protezione, soprattutto alla luce delle tensioni con la Russia e l’Ucraina e anche nei confronti della minaccia terroristica. La posizione di Zeman, spesso in contrasto con quella del suo governo, resta ambigua. A più riprese si è mostrato duro e inflessibile nei confronti della crisi dei migranti, ha criticato l’atteggiamento dell’Europa nei confronti di Mosca sulle sanzioni, ha elogiato pubblicamente il presidente russo Vladimir Putin. In più non ha lesinato bordate contro la leadership europea definendola «del tutto incompetente». Il presidente in Repubblica Ceca ha un ruolo prevalentemente cerimoniale e non può di sua iniziativa indire un referendum su questi temi. Ci vorrebbe una modifica della Costituzione. Il governo guidato dal premier Bohuslav Sobotka ha subito risposto all’uscita del capo dello Stato sottoline- © RIPRODUZIONE RISERVATA L’ANALISI Austria, elezioni presidenziali da ripetere Vittorio Da Rold u Continua da pagina 1 dello Stato, la povertà e la frustrazione dei musulmani: minoranze radicalizzate con la predicazione e la violenza hanno poi trascinato e schiacciato intere società verso l’estremismo. L’Isis del Califfo al-Baghdadi in questi anni è diventato un potente magnete nell’attirare militanti a livello globale sbandierando i successi militari ottenuti in Iraq e in Siria: arretra nel Siraq ma la sua propaganda non si è fermata. E anche in Bangladesh è arrivato il suo marchio. Ricordiamo l’uccisione del cooperante italiano Cesare Tavella assassinato a Dacca nel 2015: fu lo Stato islamico a rivendicare l’omicidio, il primo di una lunga serie. Per questo assassinio sono state incriminate sette persone tutte appartenenti a gruppi islamisti locali che vogliono destabilizzare il Paese. Ma in Bangladesh con l’islamismo jihadista in ascesa ci sono anche vecchi conti da regolare. Un mese fa è stato impiccato Motiur Rahman Nizami, leader del principale partito islamista condannato a morte per crimini di guerra. È il quarto esponente di spicco di Jamaat-e-Islami a essere impiccato e la sua esecuzione ha scatenato un’ondata di violenze. Rahman Nizami, che si opponeva come molti islamisti all’indipendenza del Bengala, è stato giudicato colpevole del massacro di alcuni intellettuali durante la guerra di separazione dal Pakistan del 1971. Il Bangladesh, all’epoca Pakistan orientale, sentendosi discriminato, aveva deciso di staccarsi con l’appoggio dell’India, nemico storico del Pakistan: il conflitto fece tre milioni di morti e ha lasciato aperte ferite mai rimarginate nella società bengalese ma anche nella geopolitica di un’intera regione. ando l’importanza strategica della Nato e dell’Unione europea per la sicurezza e la stabilità socio-economica del Paese: «Il governo non vuole intraprendere alcuna azione che possa mettere in questione la nostra membership e la direzione a lungo termine della politica estera». Zeman ha comunque assicurato che farà quanto in suo potere per promuovere una consultazione popolare. Primo capo di Stato della Repubblica Ceca ad essere stato eletto direttamente, Zeman secondo alcuni analisti politici può influenzare il dibattito in un Paese la cui opinione pubblica è comunque sempre meno europeista. RIPRODUZIONE RISERVATA n falso mito si aggira per l’Europa: quello del ritorno, tramite secessione referendaria, allo Stato-nazione rispetto alla costruzione di un’Unione sovranazionale europea, magari più trasparente e democratica. Londra è in piena convulsione politica dei due maggiori partiti in seguito al voto su Brexit. Nei Tory il responsabile della Giustizia Gove, candidato euroscettico a capo del partito e del governo britannico, così come la rivale May, non prevede di attivare nei prossimi mesi l’articolo 50. Se ne riparlerà nel 2017. Dopo Londra però è Vienna a prendere il testimone di chi tenta di destabilizzare il già precario equilibrio politico del Vecchio Continente. La decisione della Corte costituzionale austriaca di tenere nuove elezioni presidenziali il 18 settembre, come un fulmine a ciel sereno, rimette in discussione un voto che aveva fatto tirare un sospiro di sollievo a più di una Cancelleria in Europa che non vedevano certo di buon occhio l’elezione del primo presidente di estrema destra in Europa dal dopoguerra in piena crisi migratoria. Il clima sociale a Vienna (che ha ricordato con una nostalgica mostra al palazzo dell’Hofburg il centenario della morte dell'imperatore austro-ungarico Francesco Giuseppe) è quello del ritorno del fascino discreto, ma pervasivo, dello stato-nazione rispetto all'organismo sovranazionale dell’Ue, una federazione o confederazione o, se preferite, un “soft impero” ancora in costruzione che non pare in grado, senza un cambio di marcia radicale, di saper difendere adeguatamente i propri cittadini dalle crisi economiche, migratorie e secessioniste che si profilano al proprio interno e ai suoi confini. Non a caso, all’avvio della presidenza di turno Ue della Slovacchia, il premier Fico ha messo l’accento sulla necessità di ridare ai Paesi membri il controllo della politica Ue, a partire dall’immigrazione, nervo sensibile dei Paesi del gruppo di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia). Il governo slovacco ha chiesto un nuovo equilibrio tra le istituzioni Ue e i Paesi membri, convinto che solo riprendendo saldamente le redini della politica europea gli esecutivi nazionali potranno battere la marea montante delle forze degli euroscettici. Un riequilibrio che però rischia di ridurre gli spazi di manovra alla Commissione. Una presa di posizione così severa che il presidente dell’esecutivo europeo JeanClaude Juncker ha sentito l’esigenza di precisare, a scanso di equivoci, di non vederla come un tentativo di aprire un nuovo fronte caldo in Europa. Parole che la dicono lunga del clima teso del dopo Brexit che si respira nell’Unione divisa al suo interno anche tra chi per trovare le soluzioni alle troppe crisi in agenda privilegia il metodo comunitario e chi, invece, preferisce l’intergovernativo. Senza dimenticare che il leader dei liberal-nazionali austriaci, Heinz-Christian Strache, ha parlato di un possibile referendum austriaco entro un anno per la permanenza nella Ue di Vienna se Bruxelles non cambia registro su migranti e adesione della Turchia. Il think tank bruxellese European Council of Foreign Relations ha calcolato che potrebbero esserci 32 richieste potenziali di referendum nella Ue. Un dato che dà il senso dell’inquietudine che serpeggia in Europa. © RIPRODUZIONE RISERVATA BREXIT L’estate dell’incertezza prova1 SHOCK BREXIT EUROPA, SVEGLIATI Nell’editoriale sul Sole 24 Ore di venerdì 24 giugno, il direttore Roberto Napoletano sollecita i leader europei a non fare più finta di niente, a non girarsi come sempre dall’altra parte, per costruire una nuova Europa dando subito un segnale su lavoro, investimenti, sicurezza e immigrazione, e completando l’unione bancaria 4. ASSICURAZIONI E BANCHE www.ilsole24ore.com IL SOLE 24 ORE - Sabato 02 Luglio 2016 IL VIRUS DEI TASSI ZERO ILLUSTRAZIONE DI UMBERTO GRATI Necessaria per sostenere l’economia, la politica monetaria della Bce pesa su banche e assicurazioni: Brexit è solo l’aggravante di Morya Longo B rexit è solo un acceleratore della crisi. È solo l’ultima goccia che rischia di far traboccare il vaso. Ma per le banche e per le assicurazioni europee il problema vero è un altro: i tassi a zero. La politica monetaria della Banca centrale europea, che ha portato i tassi d’interesse a zero facendo sprofondare quelli di mercato anche in negativo, è una medicina necessaria per far ripartire l’economia. Ma anche un cappio al collo per banche e assicurazioni: cioè per quei soggetti che sui tassi d’interesse vivono e basano il business fondamentale. Tassi a zero significano infatti minori ricavi e, dunque, squilibri tali di bilancio da mettere potenzialmente a repentaglio la loro stabilità. Brexit, in questo contesto già fragile, è solo l’aggravante. La “ciliegina” (amara) su una EFFETTO SUL CREDITO Gli istituti bancari dal 2007 hanno quasi dimezzato i ricavi legati all’erogazione di finanziamenti L’IMPATTO SULLE POLIZZE Il settore assicurativo soffre il disallineamento tra le attività (poco redditizie) e le passività (troppo onerose) torta che ormai non c’è più. Ma le motivazioni del malessere vengono da lontano. La medicina amara Le banche soffrono per i tassi a zero perché la loro attività caratteristica consiste nell’intermediare denaro: loro prendono in prestito soldi a un certo tasso e li prestano alle imprese a un tasso più elevato. È così che producono i ricavi: sulla differenza tra i due tassi. Ebbene: se la Bce li porta a zero, il margine di guadagno si assottiglia. Sono i numeri, elaborati dalla banca dati di Capital IQ, a dimostrarlo: le prime 20 banche europee nel 2007 realizzarono ricavi per 709 miliardi di euro erogando credito, mentre nel 2015 la stessa identica attività ha fruttato solo 433 miliardi. Questo per colpa della politica monetaria della Bce, utile per l’economia ma troppo amara per le banche. Soprattutto per quelle piccole e più concentrate sul territorio. Problema simile per le assicurazioni. In questo caso il problema è il disallineamento tra le attività (ormai sempre meno redditizie a causa dei tassi a zero) e le passività (troppo onerose). Molte assicurazioni (soprattutto in Germania) hanno venduto polizze a rendimento garantito: si trovano dunque oggi costrette a pagare rendimenti elevati che loro, sul mercato, non trovano più. Fin tanto che restano in “vita” i titoli di Stato vecchi, che avevano elevate cedole, i problemi sono gestibili. Ma presto o tardi diventeranno sempre più seri. Anche per le assicurazioni, dunque, i Guida famiglia La collana. Con Il Sole 24 Ore Tutti i martedì e i mercoledì l’economia diventa facile tassi bassi mettono a repentaglio la redditività. Questo, come nel caso delle banche, va ad esasperare le altre problematiche: per esempio, nel settore bancario, i crediti in sofferenza. L’effetto Brexit Il referendum britannico, come si diceva, rischia di essere un’aggravante. Per vari motivi. Il primo è finanziario. Brexit ha infatti creato un violento terremoto borsistico soprattutto nel settore bancario. Tutte le istituzioni creditizie europee sono tracollate in Borsa, ma la speculazione ribassista ha colpito in maniera particolarmente dura quelle italiane. Questo è un problema, perché molte banche proprio per far fronte ai problemi strutturali di cui si parlava sopra - dovranno effettuare nei prossimi mesi corposi aumenti di capitale: se però la Borsa è volatile (anzi, isterica) è difficile vararli. Dunque l’instabilità di Borsa, causata da Brexit, potrebbe rendere in salita quel rafforzamento patrimoniale che in molti casi è necessario. In Italia, per esempio, gli analisti calcolano che UniCredit abbia bisogno di 5-7 miliardi di euro di mezzi freschi e che a Carige serva qualcosa come 500 milioni. Ma potrebbe aver bisogno di capitale anche Montepaschi. Ebbene: in una situazione di eccessiva turbolenza borsistica, esasperata anche dalla mancanza di un sostegno politico vero, questi rafforzamenti potrebbero rendersi più difficili. E se le banche non riusciranno a realizzarli, potrebbero ridurre il credito all’economia: le conseguenze, dunque, si estenderebbero a imprese e famiglie. Tutto per colpa di un referendum Oltremanica. Il secondo modo in cui Brexit potrebbe peggiorare la situazione per le banche e per le assicurazioni europee è legato alla politica monetaria. Proprio per rispondere alle turbolenze e per reagire al possibile rallentamento economico causato da Brexit (le stime degli economisti sono molto varie a riguardo), le banche centrali potrebbero rendere ancora più espansive le loro politiche. La Banca d’Inghilterra ha già fatto capire che probabilmente taglierà i tassi d’interesse molto presto. La Bce è alla finestra, ma potrebbe anch’essa intervenire in qualche modo. Mentre la Federal Reserve americana non dovrebbe più, secondo quanto si aspetta il mercato, alzare i tassi Usa. Neppure nel 2017. Insomma: Brexit rischia di prolungare ulteriormente, o di rendere ancora più aggressiva, la politica dei tassi a zero. Aggravando i problemi delle banche e delle assicurazioni. La situazione è molto fluida, e potrebbe cambiare repentinamente a seconda delle decisioni che il mondo politico prenderà. Per ora ancora non si vedono reazioni significative. I risparmiatori e i clienti delle assicurazioni devono dunque stare alla finestra: nelle prossime pagine alcuni consigli pratici e una bussola per orientarsi in questo mondo mutevole. E sempre più complesso. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA pL’estate del Sole 24 Ore si Assicurazioni Banche Servizi A rischio la redditività delle grandi compagnie europee Istituti al bivio fra bail-in e sostegni di Stato Per i professionisti si profila il pericolo di non poter lavorare di Andrea Gennai di Vito Lops di Marina Castellaneta A D I nche il settore assicurativo ha risentito dell’effetto post Brexit, come tutto il comparto finanziario. Il mercato teme che questo shock possa prorogare ancora di più i tassi a zero penalizzando la redditività delle compagnie. I rendimenti a zero rendono insostenbili polizze con ritorni prestabiliti e questo spinge l’industria a orientarsi verso investimenti a maggiore rischio. Meno impattate da questa dinamica le società più legate al ramo danni. opo il voto pro-Brexit sui mercati finanziari il settore che è stato colpito maggiormente dalle vendite nelle due sedute successive è stato quello bancario. Questo perché la Brexit indirettamente potrebbe impattare sugli utili degli istituti di credito: per contrastare il prevedibile calo dell’economia britannica a causa della Brexit, la Bank of England si è detta già pronta a nuove misure per sostenere il settore creditizio. u pagina 10 u pagina 11 u pagina 12 IL CONFRONTO IN BORSA I LEGALI NEL VECCHIO CONTINENTE Andamento degli indici Stoxx 600 bancari e assicurativi. Valori ribasati a 100 al 30 giugno Performance percentuale degli indici principali di Italia ed Europa con i rispettivi sottoindici bancari Numero di avvocati in Europa 100 Euro Stoxx -10,3% 92 80 Ftse Mib 84 -24,4% Stoxx assicurativi 76 -31,7% Euro Stoxx Banks (Europee) 76,25 60 Stoxx Bancari 68 Ftse Banks (Italiane) 67,72 -53,4% 40 60 30/12/2015 30/12/2015 30/12/15 30/06/16 Radio 24. Domani alle 10 l mercato dei servizi corre il rischio di uscire profondamente ridimensionato da Brexit. Verrà infatti a cadere, a meno di accordi bilaterali, la libera circolazione dei professionisti a seguito del venir meno del riconoscimento delle qualifiche professionali. Un fatto che verrà certamente a danno dei professioni italiani, avvocati in primis, ma che sta facendo riflettere molti studi inglesi sull’opportunità di trasferire le sedi. SOTTO PRESSIONE 100 svolge sotto il segno della divulgazione . L’obiettivo è di spiegare con uno stile chiaro i grandi temi e le incognite dell’economia, aiutando i lettori ad affrontare con maggiore consapevolezza le proprie scelte. Oltre alla serie di inserti «Brexit - L’estate dell’incertezza», un’altra iniziativa è in corso. Si tratta de «L’economia per la famiglia» che si sviluppa in 24 uscite fino al 6 settembre, sempre con due appuntamenti settimanali il martedì e il mercoledì. La prossima settimana saranno approfonditi due argomenti di grande rilevanze in questi anni di primato della finanza sull’economia reale e di nuove disuguaglianze sociali. Il settimo inserto in uscita martedì 5 luglio si occuperà ,infatti, di «La Borsa e le bolle», con un’analisi che intreccia le dinamiche dei mercati e la psicologia dei risparmiatori. Il giorno successivo sarà la volta de «Il lavoro e il salario». Spagna 253.190 Italia 246.786 Regno Unito 188.263 Germania 163.690 Francia 60.223 Polonia 36.582 Portogallo 29.240 Romania 23.784 Grecia 21.439 Belgio 18.174 Milano come polo di attrazione dopo Brexit pProsegue su Radio 24 l’analisi che Brexit sta avendo sui mercati, sull’economia reale e sulla vita delle famiglie. In particolare, nella puntata di domani di «Nessuna è perfetta», in onda alle 10, verranno analizzate le prospettive che il voto del 23 giugno può aprire per la città di Milano. Con la conduttrice Maria Latella ne parleranno Francesco Giavazzi, professore ordinario di Economia politica presso l’università Bocconi, Letizia Moratti, ex sindaco di Milano, Claudia Parzani, partner Linklaters, e Marco Mazzuchelli, managing director Julius Bauer. Lunedì 05. Il risparmio e le pensioni Siconsolidaunascenarioditassi moltobassio,addirittura,aldi sottodellozero.Comeimpostare lastrategiadiinvestimento?Che cosaemergedalconfrontotragli strumentipergestirelaliquidità? Comefunzionailriconoscimento diperiodicontributiperchi lavoranelRegnoUnito? Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 10 BREXIT L’estate dell’incertezza 4/7 Assicurazioni Le Parole Chiave Gestioni separate REDDITIVITÀ A RISCHIO di Andrea Gennai L o shock Brexit ha contagiato i titoli del mondo finanziario e non poteva risparmiare gli assicurativi. La preoccupazione numero uno è che uno shock del genere estenda ulteriormente il periodo dei tassi a zero penalizzando la redditività delle compagnie. In un report di qualche giorno fa Morgan Stanley sottolinea proprio questo aspetto: la Brexit in sè ha limitate ricadute operative sugli assicurativi europei, l’impatto maggiore deriva dalle turbolenze sui mercati finanziari con rendimenti in caduta e allargamento degli spread. Fino a metà 2015 gli assicurativi hanno sovraperformato i finanziari perché il mercato guardava all’effetto positivo del calo tassi sul patrimonio con buoni dividendi e perché gli assicurativi non hanno hanno attraversato una crisi sistemica postLehman come avvenuto invece avvenuto per le banche. Oggi i tassi a zero si fanno sentire pesantemente sopratutto sul vita. «In un ambiente di rendimenti risicati - spiega Giuseppe Mapelli, analista di Equita Sim - i clienti continuano a chiedere polizze con gestioni separate che continuano ad avere rendimenti superiori al 3%. Questo è possibile perché molte polizze hanno ancora in pancia titoli di Stato di 5 o 6 anni fa con buoni rendimenti, ma se diluisco troppo con nuovi sottoscrittori vado a penalizzare la vecchia clientela». C’è un problema di tipo tecnico e commerciale e infatti le compagnie stanno frenando su questo business come pure sul capitale garantito. Da tempo il business si sta spostando sulle polizze unit linked. «Ma questo compor- ta due problemi - continua Mapelli -. Sono strumenti cari, perché di fatto sono fondi di fondi come più livelli commissionali e, inoltre, sono strumenti finanziari esposti al rischio in campo all’assicurato. Con mercati molto volatili e con il crollo di inizio anno molti si sono spaventati perché ovviamente non esiste, salvo rarissime eccezioni, il capitale garantito». Oltretutto poi sono strumenti che vanno a scontrarsi con la platea dei consulenti finanziari, tradizionalmente più abituati a collocare prodotti simili. Nei mesi scorsi anche il Fondo monenario internazionale (Fmi) ha lanciato l’allarme intorno al comparto assicurativo. Secondo l’istituto di Washington, la Rischi e opportunità DANNI Le compagnie più esposte al ramo danni sono quelle che sono meno impattata dall’attuale contesto finanziario. Si tratta di un business più controllabile e meno esposto alla variabile tassi. VITA I titoli azionari delle società più esposte al ramo vita sono maggiormente colpito dal contesto dei tassi a zero. La remunerazione garantita è sempre più difficile. Il business si sta spostando su gestioni più rischiose. mina dei tassi bassi è globale: dal Giappone, agli Stati Uniti passando per l’Europa. Quello che maggiormente preoccupa il Fondo è che il “mismatch”, vale a dire i disallinemanto che si crea tra passività delle compagnie assicurative e attività sempre meno redditizie, spinga ad assumere maggiori rischi. Già nel 2014 gli stress test dimostrarono che il settore assicurativo è vulnerabile ai bassi tassi di interesse soprattutto per quei gruppi dove è ampio il gap tra passività e attività. Tra i big quotati in Europa, da quando è scoppiata la Brexit, Allianz è stato il titolo che ha retto meglio in campo assicurativo, seguito da Axa e poi Generali. Il mercato oggi da molto peso al rischio Paese e mette i soldi sulle realtà percepite come più sicure. «Da un punto di vista delle gestione del vita - aggiunge Mapelli - invece la Germania sicuramente è messa peggio dell’Italia perché da più tempo sconta tassi a zero mentre oggi ad esempio il BTp decennale con l’1,4% ancora garantisce un minimo di ritorno. Allianz in futuro potrebbe soffrire questa situazione anche perché ha dei minimi garantiti considerevoli». Per quanto riguarda invece il settore danni, lo scenario appare migliore perché il comparto può fare leva sulla gestione tecnica (sintetizzata nel combined ratio). Il business è maggiormente sotto controllo una volta che ho chiara la dinamica dei sinistri. «Però - conclude Mapelli - c’è il capitolo gestione finanziaria, che vale circa la metà del business, che ha problemi forse maggiori del vita in quanto le duration sono brevi ed è molto difficile ottenere rendimenti». Per le rivalutabili non ci sono pericoli C he conseguenze avrà la Brexit su chi ha in portafoglio polizze Vita? Va subito premesso che se nel danni Londra ha un ruolo di rilievo, nel settore delle polizze che coprono il rischio demografico il peso delle britanniche in Italia è marginale. I grandi centri dove proliferano le compagnie Vita (complice il favore fiscale e la minore pressione delle Authority locali sull’operatività e sui controlli) sono Dublino, il Liechtstein e il Lussemburgo dove anche moltissime compagnie italiane hanno costituito società. Tornando a Brexit, nell’immediato lo shock sulle polizze possedute dagli italiani è dovuto soprattutto all’andamento dei mercati che ha condizionato anche le quotazioni dei fondi assicurativi che investono in valori mobiliari. Ma la volatilità si è riflessa solo sulle unit linked, polizze di tipo finanziario che hanno consentito in questi anni alle compagnie di scaricare un maggiore rischio sugli assicurati. Nel 2014 e nel 2015 le polizze ad alto contenuto finanziario hanno registrato ritmi di crescita superiori al 40% e raccolto 53,6 miliardi di euro. La volatilità ha frenato questa corsa e nei primi mesi del 2016 e le unit hanno visto un calo nel trend di raccolta (-43% rispetto all’analogo periodo del 2015). Più tranquilli possono stare invece coloro (numerosissimi)che hanno firmato contratti di polizze Lps e il regime di stabilimento sono le due modalità attraverso le quali un gruppo assicurativo estero può operare in Italia. Se opera in Lps (libera prestazione di servizi) viene vigilato dall’Authority del Paese di origine, se invece appartiene a un Paese extra Ue (come potrebbe diventare in futuro la Gran Bretagna in seguito all’esito del referendum del 23 giugno scorso) a vigliare Sotto pressione La sede londinese di Lloyd A confronto Andamento dei titoli azionari Allianz, Axa e Generali. Valori ribasati a 100 al 30 giugno 100 90 30 GIUGNO Allianz 80 77,06 Axa 70 69,12 Generali 60,93 60 50 2016 FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO rivalutabili (di ramo I) che sono anestetizzate dal rischio mercato e dunque anche da Brexit. Si tratta di prodotti che sono andati a ruba negli ultimi anni, in particolare nel post-Lehman (dal 2008 al 2015 hanno raccolto ben 464 miliardi di euro), e questo potrebbe rappresentare un problema più che per i clienti per le compagnie, che a fronte dei contratti siglati hanno il dovere di fare fronte alle garanzie prestate. Le loro caratteristiche infatti ben si addicevano al periodo difficile in cui i rendimenti hanno avuto un trend di discesa senza precedenti. Garanzia di restituzione del capitale versato al netto dei costi e talvolta anche un DA LEHMAN IN POI Andamento della raccolta per tipologia di prodotto (in mln di euro) Ramo I (polizze rivalutabili) Ramo III (polizze finanziarie) 2008 26.445 10.439 2010 63.646 12.339 2012 47.307 12.496 2014 78.478 21.802 2015 73.722 31.782 Fonte: Rielaborazione su dati Ivass © RIPRODUZIONE RISERVATA È la riassicurazione la via Uk per l’Europa di Lucilla Incorvati N ell’immediato nulla cambia. Anzi, il mondo degli intermediari assicurativi europei con l’avvio dell’entrata graduale di Solvency II sono accomunati da nuove e più stringenti regole da rispettare. A questo non si sottraggono certo i gruppi inglesi che anzi, essendo stati tra i promotori di Solvency II, da tempo sono in linea alla normativa. Ma in prospettiva se vorranno mantenere i loro business in Europa non saranno poche le azioni e gli investimenti che gli assicuratori inglesi dovranno sostenere. A meno che non intervengano accordi specifici tra stati che modifichino ma soprattutto mitighino gli effetti giuridici di Brexit. E questo avverrà proprio agli assicuratori britannici che storicamente hanno competenze uniche a livello mondiale, in particolare in alcuni rami come i grandi rischi aeronautici e marittimi. Ma procediamo con ordine.«Al momento e fino a quando l’esito del referendum non sarà ratificato, le compagnie britanniche potranno continuare a operare in regime di libera prestazione di servizi - spiega il professore Carlo Felice Giampaolini, partner dello studio legale Clifford Chance - avendo la cosiddetta licenza europea, per almeno due anni e forse di più le compagnie britanniche potranno produrre polizze in Uk e poi vederle dovunque in Europa, esattamente come ora. Ma in futuro, se l’uscita è quella che si legge, la capacità di vendita va corretta e riorganizzata.Le compagnie britanniche dovranno spostare un centro strategico in un Paese dell’Ue, magari strutturando due piattaforme una per operare in Europa e una per i paesi extra Ue. Tutto questo però non è un passaggio indolore. Sono operazioni e fasi complesse che impongono alle compagnie di prendere ora delle importanti decisioni». Come spiega l’esperto, molte compagnie britanniche già oggi hanno una sede rilevante in Irlanda e molti potrebbero rafforzare in quel LA RIPARTIZIONE Imprese Ue/See in regime di stabilimento per Stato della sede legale 2014 Numero 91 di imprese Stato della sede legale In % Regno Unito 34 Francia 16 Irlanda 14 Germania 11 Belgio 5 Lussemburgo 7 Austria 4 Spagna 4 Altri 3 Fonte: Ivass 2015 97 In % 32 18 13 13 5 6 4 4 4 sull’attività svolta in Italia è l’Ivass e non l’Authority di origine e questo generalmente significa maggiore accuratezza nei controlli. Nel 2015 secondo i dati Ivass operavano in Italia in Lps ben 97 compagnie di cui il 32 per cento è di origine britannica. Mentre le francesi pesano per il 18 oper cento. Il 13% delle compagnie,invece, ha sede legale in Irlanda e Germania. Polizze multiramo Le polizze multiramo sono la nuova formula delle compagnie e delle banche per continuare a vendere prodotti assicurativi senza accollarsi tutti i rischi dei prodotti garantiti tradizionali ramo I, nell’era dei tassi a zero. Si tratta di polizze che mixano il tranquillo ramo I (con garanzia del capitale e di un rendimento annuo che dipende da una gestione separata) all’insicuro ramo III, unit linked che invece è legato all’andamento del mercato. Ora ha alzato il velo su queste polizze anche l’Ivass, forse anche tenendo conto che nell’ultimo anno se ne sono vendute a piene mani e che i mercati non stanno andando come si sperava, con il rischio che gli eventuali investitori inconsapevoli si possano trovare ad avere subito delle perdite sulla parte del premio versata nel ramo III. Polizze rivalutabili COMPAGNIE BRITANNICHE tasso di rendimento minimo garantito (che si è assottigliato fino a diventare zero per i nuovi contratti). E un rendimento annualmente retrocesso che negli ultimi anni è stato comunque mediamente superiore al 3%. Nel 2015 il rendimento medio lordo è stato del 3,56% che, al netto dei costi trattenuti dalla compagnia, diventa un 2% (al lordo solo delle tasse): non male nell’attuale scenario. Se poi si considera che sono prodotti esenti da bollo (unici nel panorama italiano) si capisce il motivo del successo. Non solo ma la totale anestetizzazione dei portafogli (la loro contabilità è al costo storico e non riflette le svalutazioni dei titoli) piace in tempi di tassi zero dove chi compra obbligazioni e fondi, ma anche unit linked, si espone al rischio della discesa dei prezzi dei titoli. Insomma, il rischio è tutto a carico delle compagnie: attualmente le riserve tecniche della classe C, ossia quelle dove il rischio è sopportato dalle assicurazioni sono pari a 457 miliardi di euro (dati Ivass) e riconducibili quasi tutte alle gestioni separate. Per chi ha invece sottoscritto prodotti Multiramo da un paio di anni proposti come soluzione per traghettare i clienti assicurativi dalla sicurezza del ramo I (che poco di addice alle esigenze di riservazioni delle compagnie in tempo di Solvency II) al ramo III, tutto dipende da quale sia la componente sicura della polizza e quale invece sia il peso del rischio trasferito. In altri termini chi ha buona parte dei premi investiti in una polizza tradizionale non deve temere la volatilità (ma si deve attendere anche un periodo di diminuita redditività) mentre chi ha una maggiore esposizioni sulle unit deve tenere i nervi saldi. nella disponibilità dell’impresa; viceversa in casi eccezionali o specificamente previsti dalla normativa in materia di gestioni separate, è consentita l’immissione nella gestione separata di attività aggiuntive nella disponibilità dell’impresa. Il patrimonio della gestione separata è inattaccabile perchè separato da ogni altro patrimonio della compagnia. Il cliente ha diritto di chiedere riscatto in qualsiasi momento Lps e regime di stabilimento © RIPRODUZIONE RISERVATA POLIZZE VITA di Federica Pezzatti BLOOMBERG Sono gestioni assicurative create dalla compagnia nelle quale vengono investiti i premi al netto dei costi versati dai clienti che sottoscrivono una Polizza Vita Tradizionale, (tipologia in genere definita di “Ramo I”). I titoli sono inseriti al costo storico e non oscillano in base ai valori di mercato. Gli attivi possono uscire dalla gestione solo per realizzo e non è possibile sostituire le attività della gestione separata con altre attività paese la loro posizione. Sui grandi rischi industriali o di grande esposizione, il discorso è simile ma il mercato reagisce diversamente. Anche perché, attraverso la riassicurazione sarà possibile operare anche tramite una compagnie inglese non più europea. «Attualmente avviene già che per un grande rischio la compagnia europea piazzi la copertura e poi ricorra per la riassicurazione ad una grande compagnia internazionale magari canadese o americana aggiunge l’altro partner dello studio Clifford Chance Lucio Bonavitacola -. Quindi in futuro potrebbe accadere che i danni importanti come quelli catastrofali oppure quelli nel settore aeronautico vengano tutti riassicurati sul mercato di Londra». Insomma, la riassicurazione sarebbe una via indiretta per le compagnie britanniche per mantenere una posizione importante nel business assicurativo. Una recente stima fatta dai Lloyd’s indica che nella Ue l’industria assicurativa raccoglie 6 miliardi di sterline. L’unione europea è il più grande mercato assicurativo al mondo con una quota di mercato del 33%: restare la porta di accesso a questo mercato come è accaduto finora è di vitale importanza. Sul punto, però, c’è un’ultima riflessione da fare che suggerisce Bonavitacola. «Con Brexit le compagnie inglesi potrebbero essere tentate dal non rispettare più i vincoli stringenti delle regolamentazioni imposte dalla Ue fra cui Solvency II così come accade nel resto del mondo. Questo però potrebbe comportare per il rassicuratore inglesi oneri maggiori in termini di garanzie se vorrà continuare ad essere considerato affidabile». © RIPRODUZIONE RISERVATA In tempi di tassi di BoT scesi sotto zero e di BTp che sono sempre più avari (1,58 per cento il rendimento guida nel 2015 del decennale), nonostante il rischio a cui espongono, le polizze rivalutabili, almeno sulla carta, rappresentano, al momento, una delle migliori alternative di investimento disponibili.Con un rendimento lordo medio 2015 indicato dall’Ivass (Istituto di vigilanza delle assicurazioni) pari al 3,6% (in sostanziale tenuta rispetto al 2014) si stanno rivelando strumenti in grado di coniugare sicurezza (con la garanzia del capitale al netto dei costi) e rendimento. A questo va poi aggiunto che non pagano il bollo sugli investimenti, che invece colpisce tutti gli altri strumenti (polizze finanziarie comprese). Solvency II Sono le regole per il sistema assicurativo finalizzate al rafforzamento del capitale e a una migliore gestione del rischio, contenute nella Direttiva 2009/138/CE che è entrata in vigore lo scorso primo gennaio. Di fatto estende sla normativa di Basilea II al settore assicurativo. È articolato in tre pilastri: il primo relativo alla valutazione delle attività, passività e del capitale, il secondo alle regole di vigilanza e il terzo agli obblighi informativi nei confronti delle autorità di vigilanza. Sul primo punto va a incidere il tema dei tassi a zero. Di fronte a prospettive di rendimenti risicati, le richieste di una dotazione di capitale più solida per fronteggiare eventuali rischi possono ovviamente diventare crescenti Unit linked Le polizze unit linked sono polizze assicurative con elevato contenuto finanziario che, essendo connesse con fondi comuni di investimento, hanno performance che dipendono direttamente dall’andamento dei mercati finanziari. Sono nate nel corso degli anni 90 e fino allo scoppio della bolla internet hanno avuto una crescita esponenziale. Distribuite prevalentemente agli sportelli bancari, con la crisi dei subprime questo tipo di polizze sono state soggette a una nuova stretta nei controlli. Nel 2014 e nel 2015 hanno registrato incrementi di produzione (o raccolta) del 40 per cento, mentre nei primi 4 mesi del 2016 si è registrata una flessione del 43% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 11 BREXIT L’estate dell’incertezza 4/7 Banche Le Parole Chiave Bail-in TRA TASSI, BOND E BAIL-IN di Vito Lops L a notizia shock della Brexit ha colto alla sprovvista un po’ tutti alle prime ore della mattina del 24 giugno. Sui mercati finanziari il settore che è stato colpito maggiormente dalle vendite nelle due sedute successive è stato quello bancario. Questo perché la Brexit indirettamente potrebbe impattare sugli utili degli istituti di credito. In che modo? Il meccanismoèilseguente:percontrastare il prevedibile calo dell’economiabritannicaacausadella Brexit, la Bank of England si è detta già pronta ad annunciare nuove misure espansive. Una mossa che potrebbespingereanchealtrebanche centrali ad agire nella stessa direzione. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, la Bce potrebbe potenziare ulteriormente il meccanismo di acquisto di titoli di Stato e privati (il cosiddetto quantitative easing).Nonèneppuredaescludere un ulteriore taglio del tasso sui depositi, da -0,4% a -0,5%. Seitassiscendono,diminuiscono anche i margini delle banche. E questo, dal punto di vista dei mutuatari potrebbe comportare un doppio effetto. Innanzitutto, i tassi interbancari a cui sono agganciati i mutui (Euribor per i mutui variabili e Irs per i mutui a tasso fisso) dovrebbero continuare a scendere e/o comunque potrebbero rimanere sugli attuali minimi storici ancora a lungo. Questa è una buona notizia perché vuol dire che i tassi dei mutui potrebbero essere meno cari. Il condizionale è, tuttavia, d’obbligo perché il tasso di interesse dei mutui si ottiene sommando al tasso interbancario di riferimento (che quindi dovrebbe scendere) uno spread stabilito dalla banca. Bene, seppur al momento non ci siano evidenze, le banche potrebbero decidere di correre ai ripari (per difendere i margini appesantiti dal calo dei tassi interbancari) aumentando un po’ lo spread sul mutuo. Per la stessa logica, un calo dei tassi interbancari dovrebbe penalizzare ulteriormente le remunerazioni offerte dai conti di deposito che oggi sono l’unica alternativa per un piccolo risparmiatore per ottenere un minimo rendimento a fronte di un vincolo non eccessivo (12 mesi), considerato che i BoT fino a due anni “pagano” interessi negativi. Come impatta il Brexit, invece, sulle obbligazioni bancarie? Un tema che interessa da vicino molti risparmiatori italiani dato che le banche italiane sono fra le prime Rischi e opportunità I MUTUI I tassi interbancari a cui sono agganciati i mutui (Euribor per i mutui variabili e Irs per i mutui a tasso fisso) dovrebbero continuare a scendere e/o comunque potrebbero rimanere sugli attuali minimi storici ancora a lungo. CONTI DEPOSITO Penalizzate ulteriormente le offerte delle remunerazioni offerte dai conti di deposito che oggi sono l’unica alternativa per un piccolo risparmiatore per ottenere un minimo rendimento a fronte di un vincolo non eccessivo. in Europa quanto ad emissioni di bond. La Brexit, indirettamente, in questo caso potrebbe rappresentare un’opportunità. Perché è stata una scintilla che ha spinto a un’accelerazione delle trattative europee. La Commissione europea ha dato il via libera nei giorni scorsi alla richiesta italiana di attivare schemi pubblici di garanzia sulla liquidità. È previsto che le garanzie possano essere concesse solo per le nuove emissioni di debito di primo rango (senior) degli enti creditizi solvibili. È una sorta di salvagente potenziale (non è dato sapere al momento se e da chi sarà attivato) ma potrebbe avere un impatto positivo sulla quotazione dei bond bancari (messi sotto pressione dalle turbolenze sui mercati finanziari) e allo stesso tempo sulle azioni della banche che nel primo semestreaPiazzaAffarihannopersooltre metà del valore (53%). Dal 1° gennaio è in vigore in Europa (e in Italia) il bail-in, un meccanismo che prevede che in caso di difficoltà finanziarie un istituto di credito dovrà rivolgersi nell’ordine prima agli azionisti, poi agli obbligazionisti e in ultima istanza ai correntisti (su somme eccedentii100milaeuro).Edèquestoschema - non ancora del tutto digerito dal sistema - unitamente ai crediti deteriorati (circa 1.000 miliardi di euro) ad aver causato le forti perdite del settore da inizio anno. La Brexit però funge da scintilla. Da un lato accentua le difficoltà nel settore (nel momento in cui in previsione di un taglio dei tassi ne mette a dura prova i margini), ma dall’altro potrebbe stimolare delle riforme e una maggiore flessibilità europea per sostenere gli istituti in difficoltà. @vitolops © RIPRODUZIONE RISERVATA BLOOMBERG L’impatto di Francoforte. La sede della Banca centrale europea Il confronto in Borsa Performance % 100 Euro Stoxx –10,3% Ftse Mib 80 –24,4% Euro Stoxx Banks (Europee) –31,6% 60 Ftse Banks (Italiane) –53,3% 40 30/12/15 GEN FEB MAR APR MAG LE BANCHE AMERICANE I tre punti critici degli istituti di credito Dall’ok degli stress test opportunità per azionisti di Nicol Degli Innocenti LONDRA B rexit ha fatto precipitare i titoli delle banche britanniche, ma gli analisti cercano ora di guardare oltre le reazioni immediate dei mercati per capire quali sono le debolezze e quali i punti di forza nel nuovo contesto di una Gran Bretagna in uscita dalla Ue. Oltre al clima di incertezza causato da Brexit, i problemi specifici delle banche sono tre: in primo luogo il rischio di una recessione e di un indebolimento permanente dell’economia britannica, che peserebbe su imprese e consumatori e porterebbe a un aumento dei crediti inesigibili. In secondo luogo la prospettiva di un ulteriore calo dei tassi di interesse da parte della Banca d'Inghilterra assottiglierebbe i margini. In terzo luogo il possibile calo dei prezzi delle case, dato che le banche hanno una forte esposizione al mercato immobiliare. Per tutte queste ragioni Moody's ha peggiorato l'outlook per il settore da «stabile» a «negativo». I problemi, ha sottolineato l'agenzia di rating, non sono di liquidità e non sono immediati ma riguardano le prospettive di medio-lungo termine dell’economia britannica. Anche gli analisti di Goldman Sachs hanno abbassato le stime per le banche, con un crollo previsto di 10 miliardi di euro degli utili nei prossimi due anni. Tra le grandi banche britanniche Hsbc ha una posizione privilegiata grazie alla diversificazione geografica: ha una forte presenza in Asia e due terzi degli asset sono fuori dalla Gran Bretagna e dall'Europa. Nonostante questo, è danneggiata dai bassi tassi d'interesse che riducono i margini e, secondo diversii analisti, sarà costretta a tagliare il dividendo. Barclays si trova più nell'occhio del ciclone. La divisione carte di credito è la più redditizia, quindi un calo della fiducia dei consumatori IL CROLLO DELLE BANCHE INGLESI Variazione % 320 311,07 300 248,49 280 260 240 220 01/01 30/06 © RIPRODUZIONE RISERVATA «bail-in»: a coprire il buco sarebbero prima gli azionisti della banca (che vedrebbero azzerare l'investimento), poi gli obbligazionisti subordinati. Se non dovesse bastare sarebbero colpiti gli obbligazionisti senior e solo alla fine i correntisti con oltre 100mila euro di depositi. Questo fino a una cifra pari all'8% del totale passivo della banca: poi scatta l'intervento del fondo di risoluzione. Bond subordinati LE BANCHE BRITANNICHE sarebbe deleterio, così come il probabile aumento dei crediti inesigibili in caso di crisi delle imprese. Il piano di taglio dei costi potrebbe essere vanificato dalla necessità di trasferire almeno parte della divisione investment banking da Londra a una città nella Ue. La situazione si prospetta più grave per le altre banche: Royal Bank of Scotland (Rbs), controllata dal Tesoro, è ancora in piena fase di ristrutturazione post-crisi finanziaria. La prospettiva, per quanto remota, di una secessione della Scozia complica ulteriormente il quadro, dato che la sede di Rbs è a Edimburgo e un trasferimento sarebbe complesso e costoso. Lloyds Bank dopo la crisi ha eliminato le attività internazionali e puntato tutto sulla Gran Bretagna, che ora rappresenta il 95% dell'attività. Qualsiasi flessione dell'economia è quindi un colpo per la banca, la cui attività è dominata dai mutui immobiliari e la rende la più vulnerabile delle banche britanniche a un aumento delle insolvenze. Secondo Philippe Bodereau, Global Head of Financial Research di Pimco, il calo in Borsa dei titoli delle banche britanniche «è giustificato, perchè tassi di interesse in ribasso, un rallentamento dei prestiti e l'aumento delle perdite sui crediti fanno prevedere un calo degli utili». Di positivo, sottolinea, «le banche britanniche hanno liquidità e sono ben capitalizzate, quindi per ora non vediamo rischi che una crisi politica si trasformi in una crisi bancaria». Questo termine si contrappone al «bail-out», cioè al salvataggio esterno delle banche. Se per anni le crisi bancarie sono state risolte usando soldi pubblici, dal 2016 per evitare altri esborsi da parte dei contribuenti è stato varato il cosiddetto «bailin». Cioè il salvataggio interno. Se una banca finisse in crisi, qualora tutte le modalità di mercato per salvarla dovessero essere state vane, scatterebbe il di Marco Valsania NEW YORK L e banche americane sono solidamente capitalizzate e hanno, in massima parte, controlli interni e pratiche considerate dalle autorità altrettanto confortanti. Questo potrebbe però faticare a tradursi in ravvicinate e convincenti prospettive di rilancio dei titoli, spesso bistrattati per mesi dalle scosse di mercato e dalle incertezze economiche e di politica monetaria. Perché simili scosse, in realtà, non sono finite. Brexit e le incognite che gravano sulla crescita minacciano di congelare qualunque rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Una manovra di normalizzazione auspicata da un settore che guadagna tuttora molto sulla differenza tra gli interessi che paga sui depositi e quelli che impone ai creditori. Minacciano inoltre di tenere in allarme investitori e aziende, riducendo i volumi di fusioni e acquisizioni, altra generosa fonte di business. E un’anemia dell’espansione potrebbe nel frattempo erodere la spinta a nuovi investimenti e alla caccia a risorse attraverso collocamenti di debito o azioni. Se le pressioni appaino ineluttabili, cali nelle quotazioni dei titoli finanziari - Goldman Sachs è in ribasso di oltre il 20% da inizio anno, il titolo peggiore nell'indice Dow Jones - potrebbe renderli in futuro un’opportunità di investimento. Nei due giorni delle ondate di vendite per Brexit, lo SPDR S&P Bank ETF ha bruciato il 12% per poi recuperare tuttavia da martedì il 6 per cento. Un recupero che non esclude ulteriori ostacoli ma che ha anche radici, in particolare, nella solidità conquistata dai maggiori istituti con gli sforzi accelerati di risanamento coadiuvati dal governo scattati dopo il 2008. E comprovata adesso dagli L'ANDAMENTO DELLE BANCHE USA Variazione % 240 234,24 205,12 226 212 198 184 170 01/01 30/06 GIU 30/06/16 Un prestito obbligazionario si definisce subordinato quando, in caso di messa in liquidazione dell'emittente, lo stesso sarà rimborsato solo dopo tutti i debiti non subordinati (senior) ma prima del capitale sociale. Il prestito subordinati sono di diversi gradi: i titoli «lower tier 2» rappresentano i titoli più senior fra i subordinati. I titoli «upper tier 2» risultano i più rischiosi, in quanto prevedono la possibilità (non l'obbligo) di differire il pagamento degli interessi. Quanto ai titoli Additional Tier 1 e Tier 2, da ricordare che sono stati introdotti da Basilea III; da ricordare poi che a fronte di rendimenti attraenti, questi titoli sono i primi ad assorbire le perdite in caso di crisi. Euribor L'Euribor (acronimo di Euro Inter Bank Offered Rate, tasso interbancario di offerta in euro) è un tasso di riferimento, calcolato giornalmente, che indica il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in euro tra un panel di banche prevalentemente europee. Rappresenta uno degli indicatori del costo del denaro all'ingrosso (assieme al tasso di riferimento della Bce) ed è certamente più noto perché è il principale indice con cui vengono calcolate le rate dei mutui a tasso variabile. Il Tan (Tasso annuo nominale) di un mutuo si ottiene sommando infatti allo spread (stabilito dalla banca) l'indice Euribor. Da gennaio 2015 l'Euribor è finito sottozero. Quindi le banche anziché sommarlo devono sottrarlo allo spread. Gacs ultimi stress test della Federal Reserve appena effettuati: quasi tutte le banche americane di grandi dimensioni hanno superato sia la prima parte dell'esame, quella «quantitativa» sui requisiti di capitale minimi davanti a una grave recessione, sia nelle ultime ore la seconda sessione, quella «qualitativa», che tiene conto di governance, pratiche di gestione e piani di distribuzione di capitale. La promozione spiana la strada a mosse che sono care agli azionisti: aumenti del dividendo e iniziative di riacquisto di titoli propri. Citigroup ha subito annunciato di voler triplicare la cedola e ha varato un nuovo buyback da 8,6 miliardi; Bank of America ha deciso di alzare il dividendo del 50% e di ricomprare 5 miliardi di dollari in titoli. Un solo istituto statunitense sui 33 vagliati è mancato all'appello: Morgan Stanley. Potra' a sua volta pagare dividendi, che alzera' infatti di un terzo, e aumentare i suoi buyback, da 2,5 a 3,5 miliardi. Ma soltanto ad alcune condizioni: che cioè migliori i controlli interni e la sua capacita' di valutazione del rischio entro la fine dell'anno. Bocciate senza possibilità di ricorso, invece, sono state due grandi controllate statunitensi di colossi europei: Deutsche Bank e Santander, reduci da simili delusioni già negli anni passati, due volte consecutive per Deutsche e tre per Santander. Forse, anche questo, un segno della distanza che oggi può separare i nomi del comparto bancario negli Stati Uniti e in Europa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Acronimo di «Garanzia cartolarizzazione sofferenze». Il meccanismo disciplinato dal decreto ora convertito in legge ha ricevuto l'ok di Bruxelles. Si prevede la concessione di una garanzia pubblica sulle operazioni di cartolarizzazione con sottostante i crediti in sofferenza.Le garanzie possono essere richieste dagli istituti che cartolarizzano e cedono tali crediti a fronte del pagamento di una commissione periodica al Tesoro, calcolata come percentuale annua sull'ammontare garantito. La cartolarizzazione viene «spezzata» in tranche divise in senior, mezzanina e junior divise ognuna per rischio e conseguente rendimento. La tranche più rischiosa, ma anche quella che prevede una remunerazione maggiore, è quella junior. Npl Npl è una sigla che indica i cosiddetti «Non performing loans», cioè i crediti «non performanti». Si tratta dei finanziamenti in sofferenza: quelli che le banche hanno erogato a imprese e famiglie ma che sono diventati di difficile recupero a causa della grave crisi economica che ha colpito il Paese. Questi crediti in Italia ammontano ormai a oltre 200 miliardi (se si contano solo le sofferenze, cioè i finanziamenti più inesigibili) e a circa 360 miliardi se si includono tutti i prestiti deteriorati (incagli, scaduti e ristrutturati). Per favorire la riduzione di questo fardello nei bilanci bancari, il Governo sta varando una serie di provvedimenti. Stress test Gli stress test sono esami «sotto sforzo», per verificare la tenuta del sistema bancario di ogni Paese al verificarsi di ipotetici scenari negativi. In Europa il prossimo risultato di valutazione sugli istituti sarà reso noto il primo agosto dall’Eba, la European banking authority. Invece negli Stati Uniti il programma di valutazione del capitale di vigilanza è una valutazione della riserva di capitale ad opera della Federal Reserve e delle autorità di vigilanza bancaria per determinare se le organizzazioni bancarie più grandi hanno capitale sufficiente a reggere l'impatto di una crisi. L’esito dell’ultimo esame è stato favorevole per tutti i big Usa ma non per il «braccio americano dei gruppi europei Deutsche Bank e Santander. Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 12 BREXIT L’estate dell’incertezza 4/7 Professionisti Domande e Risposte STUDI A RISCHIO CHIUSURA di Marina Castellaneta D a primo Paese di destinazione per professionisti e prestatori di servizi nello spazio Ue, il Regno Unito si trasformerà, causa Brexit, in una terra straniera dove il mix di fattori alla base del successo del mercato comune e della libera concorrenza non funzionerà più. Armonizzazione dei percorsi per ottenere una qualifica, mutuo riconoscimento dei titoli professionali, fiducia reciproca: tutti elementi centrali nella strategia di costruzione del mercato interno dei professionisti e dei servizi che Brexit potrebbe spazzare via. Inevitabile, salvo colpi di scena nazionali, l’addio al quadro Ue costruito tassello dopo tassello per garantire la libera circolazione di servizi e professionisti nel mercato comune. Con alcuni studi legali inglesi che già pensano a sedi alternative. I professionisti britannici si erano mobilitati per il “remain”, ma adesso è acqua passata, malgrado il mercato unico dei professionisti abbia portato a una crescita economica e innescato buone prassi nel segno della libera concorrenza. Ma da qui a due anni, quando il percorso di uscita sarà forse completato, il Regno Unito dirà addio sia al meccanismo del riconoscimento sulle qualifiche professionali sia al mercato unico dei servizi. In quest’ultimo caso, sarà disapplicata la direttiva 2006/123 relativa ai servizi nel mercato interno (ex Bolkestein) che, con l’introduzione degli sportelli unici, ha ridotto gli ostacoli burocratici, pur accantonando - causa spettro dell’idraulico polacco - il principio del Paese d’origine. L’abbandono degli sportelli elettronici e dei punti di contatto unici potrebbe far riaffiorare ostacoli, produrre nuovi costi per le richieste di certificati, tempi lunghi per pratiche basate su accordi bilaterali tutti da ne- Rischi e opportunità NUOVE SEDI Alcuni studi legali inglesi sono alla ricerca di nuove collocazioni e pensano a sedi alternative per evitare i limiti che Brexit finirà per imporre alle attività professionali e ai servizi. Questo in particolare a causa del blocco al meccanismo di riconoscimento delle qualifiche professionali PIÙ CONFINI Il riconoscimento automatico delle qualifiche ha consentito la creazione di un mercato straordinariamente aperto anche per le professioni regolamentate, come ad esempio gli avvocati. Brexit finirà per determinare una minore concorrenza causa il venir meno della libera circolazione goziare. Non varrà più poi il principio di non discriminazione in base alla nazionalità alla base del Trattato Ue. Sotto il primo profilo, ossia il sistema della libera circolazione delle qualifiche che vuol dire esercizio della libera prestazione dei servizi e, soprattutto, diritto di stabilimento dei professionisti, attivato l’articolo 50, al Regno Unito non saranno più applicabili la direttiva 2013/55/ UE che modifica la 2005/36 sul riconoscimento delle qualifiche professionali e il regolamento 1024/2012 sulla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno. Un danno su vasta scala tenendo conto dell’alto numero di professionisti che dal Regno Unito sbarca in altri Stati membri, esercitando l’attività a titolo di diritto di stabilimento e libera prestazione dei servizi. E, questo, anche nell’altra direzione di marcia. Basta scorrere le statistiche raccolte ogni anno dalla Commissione europea sulle decisioni prese a livello nazionale relative al riconoscimento delle qualifiche per il diritto di stabilimento. Ad oggi l’85% delle decisioni prese nei casi in cui il Regno Unito agisce come Paese ospitante, esclusi i riconoscimenti automatici, sono state ad esito positivo, con ben 5.769 richieste partite dall’Italia. Dal Regno Unito all’Italia le domande sono state 1.387, di cui 1.156 positive (dati reperibili nel sito http://ec.europa.eu/growth/tools-databases/regprof/index.cfm.). Per la prestazione temporanea dei servizi, il totale delle dichiarazioni positive è stata di 140 nel Avvocati. Per legali e professionisti in genere sarà complesso lavorare in Gb Gli avvocati in Europa Numero di avvocati in Europa Spagna Italia Regno Unito Germania Francia Polonia Portogallo Romania Grecia Belgio Paesi Passi Norvegia Bulgaria Repubblica Ceca Danimarca Austria Svezia Croazia Irlanda Slovenia Islanda Fonte: DirittoeGiustizia 253.190 246.786 188.263 163.690 60.223 36.582 29.240 23.784 21.439 18.174 17.486 14.081 12.629 12.015 5.989 5.940 5.618 4.483 2.243 1.611 1.057 flusso Italia – Regno Unito e di 10 nell’altra direzione. La non applicazione della direttiva, poi, avrà effetti anche sui tirocinanti con il venire meno dell’obbligo di riconoscimento di periodi di stage professionali. Oggi, infatti, le autorità nazionali competenti del Paese di origine sono tenute a riconoscere i tirocini qualificanti svolti per l’accesso a una professione in uno Stato membro diverso da quello in cui è stato conseguito il titolo di studio. Scomparirà, per i britannici, la tessera professionale europea e il sistema di informazione del mercato interno (Imi). Cambierà anche lo scenario per gli avvocati con la disapplicazione della direttiva 98/5/Ce sull’esercizio permanente della professione di avvocato in uno Stato membro diverso da quello in cui è stata acquisita la qualifica e della 77/249. Un sicuro effetto negativo per i legali inglesi con attività in altri Stati membri e legali con cittadinanza Ue diretti nel Regno Unito, a tutto discapito della libera concorrenza nel settore dei servizi legali. Un sistema, quello creato a livello Ue, che non ha uguali in altre parti e che si espande a numerose professioni regolamentate, con un riconoscimento automatico per le professioni settoriali con percorsi di formazione armonizzati. Tutto destinato ad essere travolto. D’altra parte, il punto di partenza, dopo l’attivazione del recesso, è la perdita della cittadinanza Ue per i britannici, con il corredo di diritti legati alla libera circolazione (resta da vedere la situazione per i diritti acquisiti). © RIPRODUZIONE RISERVATA Quali effetti avrà la Brexit sui professionisti non cittadini britannici? Il Regno Unito dovrà abrogare la legge di attuazione della direttiva 2005/36 che permette ai cittadini Ue di accedere alle professioni per le quali hanno ottenuto la qualifica in uno Stato membro diverso da quello di orgine. Il mercato dei servizi professionali nel Regno Unito conta almeno due milioni di individui occupati nel settore. Si tratta di uno dei settori più competitivi e innovativi al mondo. L’uscita dall’Ue – secondo uno studio redatto dal Ministero del Tesoro britannico - procurerà un danno ai servizi professionali con una possibile reintroduzione di barriere non tariffarie. I professionisti Ue incontreranno ostacoli nel riconoscimento dei propri titoli professionali? Sì, perché la disapplicazione della direttiva 2013/55 che ha sostituito la 2005/36 farà uscire il Regno Unito dal quadro normativo sull’accesso, anche parziale a una professione regolamentata, nonché sul riconoscimento di tirocini professionali effettuati in un altro Stato membro. Non sarà più operativa la tessera professionale europea, il certificato elettronico che attesta che il professionista ha soddisfatto tutte le condizioni necessarie per fornire servizi, su base temporanea e occasionale, in uno Stato membro ospitante, nonché il riconoscimento delle qualifiche professionali ai fini dello stabilimento in uno Stato membro ospitante. Il mercato dei servizi sarà compromesso? Tra le modifiche rese pressoché inevitabili da Brexit anche l’abrogazione della legge di recepimento della direttiva 2006/123 sui servizi nell’Unione europea (“The Provision of Services Regulations 2009”) che riguarda consulenti legali e fiscali, altre professioni regolamentate, i servizi di costruzione immobiliare, i servizi legati alle imprese, il turismo, il commercio di beni e servizi. Il Regno Unito è centrale nel libero mercato e nella circolazione transfrontaliera dei servizi. La direttiva, poi, ha rafforzato la trasparenza e l'informazione dei consumatori, con migliori servizi a prezzi inferiori. Potrebbero riaffacciarsi trattamenti discriminatori e barriere non tariffarie all’ingresso. Sabato 2 Luglio 2016 www.ilsole24ore.com @ 24ImpresaTerr IL GIORNALE DELL’ECONOMIA REALE t INDUSTRIA AGRICOLTURA Augusto Grandi u pagina 14 Giorgio dell’Orefice u pagina 15 Il mercato dell’auto continua a correre Prosecco, stretta contro i falsi L’assemblea. Il presidente di Federmeccanica ha invitato i sindacati ad abbandonare la conflittualità per riprendere la strada del dialogo su nuove basi Gli indicatori Storchi: due livelli e un equilibrio tra parte fissa e variabile della retribuzione legato ai risultati Crescita lieve ma il gap pre-crisi resta enorme Meccanici, un contratto per la svolta BRESCIA Matteo Meneghello BRESCIA. Dal nostro inviato pProdurre valore. Le imprese meccaniche sono consapevoli che è l’unica chance per restare competitivi in un mercato in rapida evoluzione, sempre più agguerrito. Per raggiungere questo obiettivo serve un rinnovamento. Nuove relazioni industriali: una collaborazione per creare valore condiviso, mettendo al centro la centralità della persona e il welfare, insieme alla fabbrica. Una «via italiana alla partecipazione» come ha spiegato ieri il presidente di Federmeccanica Fabio Storchi, durante l’assemblea annuale dell’associazione, organizzata a Brescia. «L’originalità del nostro capitalismo – ha detto – impone di iniziare a praticare questa scelta», senza imitare modelli elaborati in altri paesi e non proponibili per l’Italia, ma innestandola «all’interno di quel capitalismo molecolare, familiare e di territorio che rappresenta il cuore e la parte prevalente della manifattura italiana». Uno scambio salario-produttività che è alla base dell’attuale discussione tra imprese e sindacati sul rinnovo del contratto dei meccanici. «Con un cattivo accordo si rischia di portare alla paralisi gran parte del sistema industriale italiano – ha detto ieri il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia –. Dobbiamo andare nella stessa direzione, e se questa è lo scambio salario-produttività, dobbiamo definire insieme la nostra direzione di marcia, nella convinzione che fare dei buoni accordi non è solo nell’interesse delle parti, ma nell’interesse di tutti». Storchi ha invitato ieri i sindacati ad «abbandonare la conflittualità che danneggia tutti, lavoratori e imprese, per riprendere la strada del dialogo, su nuove basi». Federmeccanica, ha ricordato, ha elaborato «un impianto contrattuale su due livelli, fra loro coordinati e complementari, che realizzi un rapporto più avanzato ed equilibrato tra parte fissa e variabile della retribuzione, legata ai risultati». Nelle intenzioni dell’associazione il contratto nazionale resta «il cardine di riferimento – ha detto Storchi –, con funzioni di tutela e garanzia sui diritti fondamentali, lasciando spazio ai contratti aziendali», che nelle intenzioni devono essere legati sempre più all’effettiva produ- zione di valore». Venendo al tavolo di rinnovo del contratto (la trattativa è attualmente in stallo, ieri in mattinata a Brescia FimFiom-Uilm hanno organizzato una manifestazione di protesta), Storchi ha assicurato che «non è uno scontro muscolare tra due fazioni. Al contrario – ha detto – è un confronto nel quale la premessa indispensabile è comprendere che il mondo è cambia- IL GOVERNO Il sottosegretario Nannicini ha convenuto con l’assemblea: «Le parole d’ordine sono welfare contrattuale e contrattazione di secondo livello» to». Federmeccanica non ambisce a creare nuovi modelli contrattuali astratti, ma punta a «un nuovo modo di agire, pragmatico, per affrontare i problemi reali delle imprese e delle persone, a cui dobbiamo dare risposte concrete». Storchi ha detto che «bisogna adoperare il linguaggio della verità, sia nei confronti degli im- L’INVITO Fabio Storchi Il presidente di Federmeccanica, all’Assemblea di ieri a Brescia ha invitato i sindacati ad «abbandonare la conflittualità che danneggia tutti, lavoratori e imprese, per riprendere la strada del dialogo, su nuove basi». Per Storchi il contratto nazionale resta «il cardine di riferimento con funzioni di tutela e garanzia sui diritti fondamentali, lasciando spazio ai contratti aziendali» prenditori che dei lavoratori. Non temiamo le divergenze – ha detto –, perché consideriamo il confronto come l’unica via per raggiungere il miglior accordo possibile». Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, ha convenuto con l’assemblea che «le parole d’ordine sono welfare contrattuale e contrattazione di secondo livello». Il primo tema, in particolare, è tenuto in grande considerazione dal governo, nella consapevolezza che è uno «strumento importante per creare uno scambio virtuoso tra salari e produttività». Tuttavia, ha spiegato il sottosegretario, non si esclude che possano essere studiati meccanismi di incentivazione anche al primo livello, proprio in considerazione della centralità del welfare contrattuale come leva. «Ho apprezzato la chiarezza di Storchi – ha aggiunto – nel passaggio del suo intervento in cui sottolineato l’esigenza che i rischi di impresa vadano condivisi» contrattualmente. «Biosgna però essere chiari – ha detto il sottosegretario –. L’assunzione di rischio è il cuore della funzione imprenditoriale: deve e può essere contrattato, attraverso percorsi virtuosi. Il Governo c’è – ha concluso –, perché il tema è di interesse della collettività». Per il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, «Brescia è oggi il simbolo della questione industriale italiana». Una provincia in cui il peso della meccanica è fondamentale, con 8.500 imprese e 98mila addetti, pari al 68% del totale. «Da qui – ha detto – dobbiamo chiederci quale industria vogliamo immaginare, in rapporto alla Germania e in rapporto a Brexit. Se non risolviamo all’interno delle fabbriche una linea di indirizzo sulla produttività – ha ammonito Boccia – rischiamo di perdere pezzi dell’industria italiana. Si deve aprire una stagione di corresponsabilità – ha detto il presidente –: al governo chiediamo un intervento sugli incentivi, non sulle regole; alle banche chiediamo di giudicarci anche sui valori qualitativi; al sindacato chiediamo di marciare nella stessa direzione, ognuno nel proprio ruolo». L’auspicio è che «si chiuda quanto prima – ha concluso –: non possiamo permetterci la paralisi». © RIPRODUZIONE RISERVATA pL’industria metalmecca- Le performance della produzione nei comparti Tassi di var.% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente Metallurgia I 2015 II 2015 III 2015 VI 2015 I 2016 Prodotti in metallo Computer, Macchine Macchine radio tv, e apparecchi e apparecchi medicali elettrici ed meccanici e precisione elettrodom. Autoveicoli e rimorchi Altri mezzi di trasporto Metalmeccanica -5,4 -5,5 +6,2 -3,5 -2,6 +23,8 +3,5 -2,6 -2,8 +7,1 +1,7 +4,8 +27,7 -0,9 -1,6 -1,1 +3,9 +3,9 +2,3 +34,7 +1,8 +2,3 -1,8 +0,5 +6,9 -0,2 +26,0 +3,0 +2,5 +2,3 +1,9 +0,8 +5,7 +8,0 +1,5 -0,2 +3,9 +4,4 +3,1 +3,9 Fonte: elaborazioni su dati Istat Competitività. Bonometti (Aib): la sfida è tra noi e i lavoratori, tutti insieme, e il resto del mondo Le imprese fanno leva sulle sinergie BRESCIA pC’è orgoglio nelle imprese italiane, e consapevolezza di potere essere, soprattutto nelle realtà più avanzate, un modello non solo nella capacità di innovazione e sviluppo, ma anche nella gestione delle risorse umane. Le due tavole rotonde organizzate a margine dell’assemblea di Federmeccanica (la prima dedicata al tema “Impresa bene comune”, la seconda incentrata sul tema “Persona al centro”) hanno approfondito le best practices delle pmi italiane nella valorizzazione del capitale umano, leva strategicamente legata al ruolo dell’azienda come patrimonio della collettività. Tra i protagonisti: Enzo Benigni (Elettronica spa), Pasquale Forte (Eldor Corporation), Claudio Galli (Kohler engines), Mariacristina Gribaudi (Keyline). Insieme a loro Da- niele Marini (Università di Padova) e Aldo Bonomi (Aaster). Quest’ultimo ha sottolineato che «è stato grazie alle medie imprese eccellenti, con le reti lunghe, che l’Italia non è fallita» in questi anni. «Le parti sociali – ha poi aggiunto, tornando sul tema del rinnovo contrattuale dei meccanici – hanno una forte responsabilità: il contratto è l’ossatura di ciò che resta del capitalismo italiano», sottolineando che questi pezzi «vanno necessariamente tenuti insieme». Un giudizio condiviso da Marco Bonometti, presidente dell’Associazione industriale bresciana, che in apertura dell’assemblea ha ricordato come «in Italia la sfida non è tra imprese e lavoratori, ma tra noi, tutti insieme, e il resto del mondo, che rappresenta la vera concorrenza. Le imprese – LA PAROLA CHIAVE Best practice 7Il metodo di confronto delle best practice (definizione in inglese per indicare le cosiddette “migliori esperienze”) consente di analizzare le motivazioni che portano un’impresa a crescere. Le analisi di Confindustria sono state realizzate mettendo a confronto una serie di casi di successo. Anologo schema si adotta nelle analisi di benchmarking, quando si parametra il risultato ottenuto ad altri soggetti analoghi. Il confronto internazionale, ad esempio, consente di valutare la propria posizione in un ranking. ha detto – non vogliono lavoratori usa e getta, ma persone coinvolte, che si sentono parte di un progetto per il futuro». Bonometti ha aggiunto che «il metalmeccanico è il motore dell’economia italiana, ma è necessario che continui a girare. Il paese non può permettersi di sottoutilizzarlo, o peggio, di farlo spegnere. Questa salvaguardia – ha ricordato – passa attraverso l’aumento della produttività e la conseguente riduzione del costo del lavoro per unità di prodotto. E per aumentare la produttività occorre un rinnovamento del sistema contrattuale. L’Italia – ha concluso – può e deve trovare un equilibrio tra flessibilità ed esigenze di sicurezza dei lavoratori. Dobbiamo provarci, insieme con il sindacato». nica italiana chiude il 2015 con una crescita del 2,8 per cento dell’attività produttiva rispetto all’anno precedente. Il moderato incremento della produttività (+1,9 per cento) è stato però sostanzialmente vanificato, come afferma il centro studi di Federmeccanica, da una crescita del costo del lavoro pro capite, pari all’1,8 per cento. Nel corso del 2015 le imprese meccaniche italiane hanno prodotto 104 miliardi di valore aggiunto. La ricchezza prodotta, misurata con il valore aggiunto a prezzi costanti, è aumentata del 2,4 per cento, ma resta ancora al di sotto (del 16 per cento) dei valori precedenti alla crisi. Il costo del lavoro resta ai massimi, cosí come il clup: l’aumento percentuale rispetto al 1999 è rispettivamente del 54 e del 26 per cento. L’occupazione prova a rialzare la testa con un incremento dello 0,5 per cento sull’anno precedente: si tratta di circa 1,397 milioni di unità (intese come unità di lavoro equivalenti a tempo pieno), di cui 1,248 milioni dipendenti. In generale, però, i livelli occupazionali si sono contratti: gli addetti effettivi sono a fine anno pari a 1,635 milioni, 13mila in meno rispetto al 2014 e 280mila in meno rispetto al 2007. L’incidenza dei lavoratori extracomunitari è intorno al tre per cento, con punte del sei nelle realtà con meno di cinquanta dipendenti. Nel primo trimestre dell’anno in corso la produzione meccanica italiana è cresciuta sia rispetto al prcedente trimestre (+2,4%) che nel confronto con l’analogo periodo dell’anno scorso (+3,9%). È ancora la produzione di autoveicoli (+8% rispetto ai primi tre mesi del 2015) a trainare il dato congiunturale. In evidenza, comunque, anche la meccanica strumentale, con un incremento tendenziale del 5,7 per cento. In calo le esportazioni: i progressi registrati nelle vendite verso i mercati comunitari sono stati vanificati da una pesante contrazione (-8 per cento) verso i paesi terzi. M. Me. M. Me. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Lombardia. Intesa tra Sala a Maroni sul nuovo vertice, martedì la ratifica formale - Di Pietro probabile ad di Pedemontana da metà luglio Milano, Gorno Tempini guida Fondazione Fiera LOMBARDIA Sara Monaci MILANO pSi chiude la partita politica della Fondazione Fiera Milano. Giovanni Gorno Tempini prende il posto di Benito Benedini alla presidenza dell’ente sostenuto da Regione Lombardia e Comune di Milano e azionista di controllo della Fiera di Milano (quotata in Borsa). Il nome di Gorno Tempini è stato proposto, come vuole lo statuto, dai vertici della Regione Lombardia. Ma, sempre come vuole lo statuto, la scelta deve essere concordata con il Comune di Milano. E in questo caso il presidente lombardo Roberto Maroni e il sindaco di Milano Giuseppe Sala hanno trovato un punto d’incontro, dopo un tira e molla dietro le quinte durato per diversi giorni. Formalmente Gorno Tempini ha proposto la sua candidatura, dopo che Maroni ha aperto un bando: ma il dado è tratto e la scelta andrà soltanto ratificata martedì durante la giunta. L’opinione di Sala è stata rilevante. Maroni, seppure con qualche riserva, ha inizialmente proposto la riconferma di Benedini, ma Sala preferiva la discontinuità; a quel punto il governatore ha suggerito l’ex sindaco di Varese Attilio Fontana, ma rischiava di avere problemi di incompatibilità per la sua attività di politico, in base ad un’interpretazione rigida della normativa nazionale sugli incarichi nelle partecipate - inoltre, dopo la sconfitta della Lega alle amministrative di Varese, il “potere contrattuale” di Fontana si è affievolito. Quindi giovedì, per mezza giornata, ha tenuto banco il nome dell’imprenditore Carlo Pesenti. Infine ieri mattina la quadratura del cerchio. Gorno Tempini, bresciano, classe 1962, con una carriera di banchiere alle spalle, è stato am- ministratore delegato della Cassa Depositi e Prestiti fino al luglio 2015 (di cui peraltro il sindaco Sala è stato consigliere fino a pochi giorni fa). Da agosto 2011 fino al luglio 2015 è stato anche presidente del Fondo strategico italiano controllato sempre dalla Cdp. In questa fase la Fondazione Fiera Milano sta tentando di negoziare con il governo l’uscita dall’azionariato di Arexpo, di cui detiene il 26% circa ma di cui si vorrebbe rapidamente liberare per incassare denaro proprio dal Mef, che invece metterà soldi per aumentare la sua quota. È facile notare che il processo può essere favorito da un manager che conosce gli equilibri pubblici e di Cdp. Con questa nomina si chiudono le principali partite del Comune negli enti e nelle partecipate. Sala infatti nelle altre società confermerà i nomi già decisi dal suo predecessore Giuliano Pisapia. Per Maroni invece rimane da sciogliere il nodo più delicato dell’avvicendamento alla società autostradale Serravalle, di cui la Regione detiene la gestione prima che passi alla città metropolitana milanese tra due anni (anche se c’è da immaginarsi che alla fine rimarrà nelle mani del Pirellone). Al momento è guidata da Massimo Sarmi, ma Maroni ora preferirebbe Paolo Besozzi, ex ad di Infrastrutture lombarde. NOMINE AL PIRELLONE Giovanni Gorno Tempini Antonio Di Pietro Nuovo presidente di Fondazione Fiera Verso la guida della Pedemontana Giovanni Gorno Tempini, bresciano, 54 anni, è stato ad di Cassa Depositi e Prestiti fino al luglio 2015. Da agosto 2011 fino al luglio 2015 è stato anche presidente del Fondo strategico italiano controllato sempre dalla Cdp. Il suo nome alla presidenza della Fondazione è stato indicato dal governatore lombardo Maroni Antonio Di Pietro, 66 anni anni, ha fatto parte del pool di Mani pulite come sostituto procuratore nella procura di Milano. Nel 1996 è entrato in politica, candidandosi nel centrosinistra, e nel 1998 ha fondato il partito Italia dei Valori dal quale, nell’ottobre 2014, si allontana lasciando tutti gli incarichi Per lui non ci sarebbero incompatibilità ai sensi della legge nazionale sugli incarichi di emanazione politica perché la Serravalle non è una partecipata di servizi pubblici (e infatti non consolida il bilancio con la Regione). Anche la Pedemontana, controllata dalla Serravalle, dovrebbe avere, già da metà luglio, un nuovo amministratore delegato: Antonio Di Pietro. Sarebbe stato deciso durante una riunione al Pirellone lo scorso 31 maggio. La Pedemontana deve avviare il secondo lotto, per 1,7 miliardi di euro, attualmente la gara più grande d’Europa. Ma intanto il raggruppamento vincitore di imprese, guidato da Strabag, sta chiedendo già extra costi. E questa sarebbe la prima patata bollente sulla scrivania dell’ex magistrato. © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 Impresa & territori Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 Mercato. A giugno le vendite aumentano (+11,88%) per il trentunesimo mese: nel semestre consegne oltre un milione Cosmetica. Un business da 400 milioni L’auto continua a crescere Dolce&Gabbana, a Shiseido la licenza mondiale del beauty Per il gruppo Fca +13,47%, con una quota che è salita dal 28,41 al 28,81% Augusto Grandi TORINO pUna serie positiva che dura da 31 mesi, con l’unica eccezione del maggio 2014, è un segnale inequivocabilmente positivo per il mercato italiano dell’auto che ha visto le immatricolazioni di giugno raggiungere quota 165.208, con un incremento dell’11,88%. Il totale delle consegne del semestre arriva quindi a 1.041.854, in crescita del 19,15%. La soddisfazione è, dunque, generale. Aurelio Nervo, presidente di Anfia, ricorda che si tratta della sesta crescita consecutiva a doppia cifra «ed è anche la prima volta, dal 2011, che le immatricolazioni complessive del primo semestre superano il milione di unità». I MARCHI ITALIANI L’incremento più consistente è stato ottenuto da Alfa Romeo (+34,07%) che ha beneficiato del lancio della Giulia. Per Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor, il trend positivo è destinato a proseguire anche nel secondo semestre e le consegne complessive potrebbero sfiorare 1,9milioni di unità. Sia perché la necessità di ringiovanire il parco circolante permane, sia perché è prevedibile un incremento degli acquisti da parte di società per beneficiare degli sgravi fiscali. A patto, ovviamente, che non ci sia un annuncio prematuro sul rinnovo dei super ammortamenti per il 2017. Qualche perplessità in più emerge dalle analisi di Federauto. Secondo il preside nte Filippo Pavan Bernacchi, il dato di giugno sarebbe stato “gonfiato” da un massiccio ricorso ai km zero nell’ultimo giorno del mese. Anche per la necessità di raggiungere gli obiettivi semestrali. Per Federauto la seconda parte dell’anno potrebbe portare quindi ad un rallentamento, con una previsione finale di un 15% in più di consegne, per un totale di poco superiore a 1,8 milioni. Anche la ricerca mensile dell’Osservatorio Findomestic segnala un rallentamento nella propensione all’acquisto di auto, sia nuove sia usate. Il differente ricorso ai km zero - oltre alla presenza di nuovi modelli - potrebbe anche spiegare le forti differenze tra case automobilistiche. Comunque per Fca si tratta del 18° mese consecutivo in cui il gruppo ottiene progressi superiori a quelli del mercato. A giugno la crescita è stata del 13,47%, con una quota che è salita dal 28,41 al 28,81%. L’incremento più consistente è stato ottenuto da Alfa Romeo (+34,07%) che ha beneficiato del lancio della Giulia. Jeep cresce di oltre il 20% e Fiat del 13,91% mentre Lancia perde l’1,8%. Sul mercato Usa il gruppo si rafforza del 7% con il marchio Fiat in flessione del 19%. A livello di gruppi, Volkswagen (+4,33%) mantiene la seconda posizione, davanti a Renault (+42,03%) ma come marchi Renault supera Volkswagen. Quarta posizione per Psa (-4,02%) davanti a Ford (-1,33%) e Hyundai (+21,37%). Daimler (+19,72%) sorpassa Gm (-0,80%), appaiata da Bmw (+21,73%). Toyota cresce del 2,87% e precede Nissan (+6,23%) e Jaguar Land Rover (+0,39%). Sopra il livello delle mille consegne mensili si collocano anche Suzuki (+26,47%), Volvo (+7,45%) e Mazda (+51,62%). © RIPRODUZIONE RISERVATA Il mercato Marta Casadei pÈ caduta su Shiseido Group Immatricolazioni di giugno 2016 e variazione % rispetto a giugno 2015 FCA Renault Volkswagen Opel Peugeot Mercedes Toyota BMW Hyundai Audi 47.453 12.618 12.503 8.273 7.894 6.200 6.009 5.641 5.289 5.215 +56,55 +30,27 +22,26 +13,47 +15,69 +9,96 +1,78 -0,61 -1,05 -5,80 Saloni. Presentata l’edizione del rilancio: per dicembre hanno già aderito 25 case automobilistiche Il Motor Show riparte con il suv Alfa EMILIA ROMAGNA Mario Cianflone MILANO pIl Motor Show ritorna, rilan- cia l’idea di un salone italiano dell’automobile e rivede la sua formula. Dopo la crisi degli ultimi anni, lo stop della scorsa edizione e quelle precedenti che definire desolanti è un eufemismo, e soprattutto la “guerra” con il mai nato Milano Auto Show progettato da Alfredo Cazzola. L’appuntamento è fissato dal 3 all’11 dicembre a Bologna e la kermesse che compie 40 anni si candida a vero e proprio salone dell’auto, ultimo della “stagione automobilistica 2016” dopo le rassegne di Parigi (ottobre) e Los Angeles (novembre) dove, in quest’ultima occasione, sarà svelato il primo suv di Alfa Romeo noto finora come Stelvio. Ovviamente non sarà solo una statica esposizione di nuovi modelli ma ci sarà come da tradizione spazio per la passione, lo spettacolo e i momenti ad alta carica emozional-motoristica come il mitico Memorial Bettega che ritorna a Bologna. « Motor Show – spiega il direttore Rino Drogo - non vuole essere una delle tipiche rassegne dell’auto che fanno sfoggio di record in fatto di anteprime. Il nostro sarà, invece, un evento dedicato all’auto e a chi la considera ancora un mezzo dall’alto valore emozionale». Al Motor Show 2016, che arriva oltretutto in un momento positivo del mercato italiano dell’auto (si va verso quota 2milioni di nuove targhe), hanno aderito 25 brand che hanno già confermato la loro presenza, ma gli organizzatori sono convinti di poter convincere altre case. Si tratta di una sfida, del tentativo di ricominciare un percorso di rilancio in un momento in cui si affacciano saloni italiani interessanti come quello di Torino Parco del Valentino giunto qualche settimana fa alla seconda edizione. Andare al Motor Show costerà 22 euro, ma acquistando i biglietti online ne basteranno 18; sono previste formule promozionali anche per gruppi e famiglie numerose. © RIPRODUZIONE RISERVATA la scelta di Dolce&Gabbana, alla ricerca di un licenziatario per la propria linea beauty che genera un fatturato annuo di circa 400 milioni di euro per il 90% assorbito dalle fragranze. L’accordo siglato ieri a Milano tra l’azienda fondata da Domenico Dolce e Stefano Gabbana, una delle one billion company italiane nel settore moda-lusso, e lo storico gruppo giapponese della cosmesi, quotato a Tokyo, 763,1 miliardi di yen di ricavi nell’esercizio 2015 (6,7 miliardi di euro al cambio attuale), prevede un’esclusiva worldwide per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione delle fragranze, del make up e della linea skincare Dolce&Gabbana e sarà attivo dal prossimo 1 ottobre previa autorizzazione dell'autorità antitrust. L’operazione, il cui valore rimane riservato, è stata fortemente voluta da entrambe le aziende: «Siamo due realtà simili perchè con un forte heritage, affezionate a qualità e cura del dettaglio. E siamo complementari», spiega al Sole 24 Ore Louis Desazars, dal settembre 2015 presidentedi Shiseido group Emea e Beauté Prestige International, azienda del gruppo che produce e distribuisce fragranze. Da qui l’idea di un percorso comune: «Il primo contatto è avvenuto nel marzo 2016: abbiamo capito subito di poter avviare una collaborazione. Il fatto che Dolce&Gabbana sia un’azienda italiana per noi rappresenta un valore aggiunto: Shiseido ha da sempre un legame privilegiato con l’Italia, primo mercato straniero nel quale l’azienda scelse di aprire una filiale oltre mezzo secolo fa». Dolce&Gabbana Beauty è stato fondato nel 1992 e fino al luglio 2015 è stato in licenza a P&G Prestige, divisione lusso del gruppo americano con oltre 43 brand nel portfolio rilevata da Coty per 12,5 miliardi di dollari nel luglio 2015. Il passaggio della licenza Dolce&Gabbana Beauty da un gruppo all'altro, tuttavia, non era stato avviato. «Abbiamo fatto una scelta di qualità - hanno detto Domenico Dolce e Stefano Gabbana - ma soprattutto d'istinto: Shiseido è un gruppo storico, molto forte sul piano della skin care, che noi abbiamo lanciato nel 2014, e ci è sembrato il partner ideale per approcciare con la nostra linea beauty alcuni mercati nuovi, tra cui quelli asiatici. La loro exper- OBIETTIVO ASIA La priorità è lo sviluppo della linea skin care, lanciata nel 2014, per far crescere il marchio sui mercati asiatici tise accelererà lo sviluppo del brand a livello internazionale». L'accordo di licenza con l’azienda italiana rientra nella “Vision 2020” per cui il gruppo giapponese, fondato nel 1872 a Tokyo, sta lavorando: «I nostri obiettivi - chiosa Desazars - sono solidificare e incrementare il business relativo alle fragranze Dolce&Gabbana, sviluppare il segmento make up con focus sul colore e creare un business skin care cruciale per l'espansione in Asia dove il 65% degli acquisti di cosmetica è assorbito da questo segmento di prodotti». Profumi, creme e make up saranno prodotti internamente da Shiseido che oggi è presente in 120 paesi con 46 mila dipendenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Impresa & territori 15 Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 AGRICOLTURA Vino. Intesa pilota tra i ministeri agricoli di Italia e Germania per attivare i ritiri dei prodotti contraffatti Innovazione. Linee guida del Mipaaf per lo sviluppo delle nuove applicazioni In due anni scovate nella Gdo estera e online oltre 400 etichette pirata Con la «precision farming» più rese e meno chimica Giorgio dell’Orefice Roberto Iotti Prosecco, più controlli sui falsi pPiù controlli contro il falso Prosecco. Il boom delle contraffazioni sta infatti superando l’exploit dell’export. Ben 400 segnalazioni di false etichette giunte all’Ispettorato repressione frodi in pochi mesi contro una crescita delle vendite estere che viaggia a doppia cifra. I casi sono noti dal Secco o Rossecco prodotti in Brasile e Australia alla Proseka moldava, senza contare il Prosecco «on tap» ovvero «alla spina» o quello rosé (tipologia che non esiste). Prodotti riscontrati prevalentemente nei canali della grande distribuzione estera anche se è in grande crescita il web. Grazie agli accordi stretti nei mesi scorsi dal ministero per le Politiche agricole con le piattaforme di e-commerce una fetta rilevante di queste segnalazioni (144) è venuta proprio da siti come Ebay (88), Amazon (46) e Alibaba (10). Il Sistema Prosecco (il consorzio di consorzi che riunisce gli organismi di tutela del Pro- secco superiore di Asolo Docg, quello di Conegliano Valdobbiadene Docg e il consorzio del Prosecco Doc), ha appena presentato l'accordo raggiunto tra i ministeri dell’Agricoltura di Italia e Germania. L'intesa rappresenta un'evoluzione della tutela «ex officio», il sistema introdotto nella Ue nel 2013 che garantisce la collaborazione tra le autorità di sicurezza dei diversi Paesi a tutela di qualsiasi prodotto a denominazione d'origine. «L'accordo – spiega il capodipartimento delle Politiche agricole, Stefano Vaccari - attiva, su segnalazione del Sistema Prosecco, una diffida nei confronti dell'operatore presso il quale è stato riscontrato il falso. Se il prodotto contraffatto non viene ritirato, nel giro di poche settimane interviene immediatamente l'autorità di controllo del Land interessato». L'accordo italo-tedesco è il primo step di quello che i produttori auspicano come un salto di qualità nella lotta alle contraf- fazioni. «Anche noi abbiamo commesso qualche errore – spiega il presidente del Consorzio della Docg di Conegliano Valdobbiadene, Innocente Nardi – come aver a lungo sottovalutato l'abitudine di molti consumatori a utilizzare il nome Prosecco come sinonimo di qualsiasi vino con le bollicine favorendo così la confusione». «Il nostro Sistema – aggiunge il presidente del Consorzio Doc, Stefano Zanette – che rappresenta 443 milioni di bottiglie (83 della Doc, 46 della Docg di Conegliano e 5 dell'Asolo Docg) vendute per il 70% all'estero per un fatturato di circa 2 miliardi di euro, attualmente investe in registrazione dei marchi fuori dalla Ue circa 500mila euro l'anno. Anche questo sforzo dovrà aumentare per tutelare un prodotto la cui domanda internazionale non conosce battute d'arresto. Tanto che abbiamo appena deliberato nell'area Doc, l'impianto di 3mila ettari di nuovi vigneti». Maccaferri cede quota a Cristal Union Zucchero, Eridania è tutta francese Il gruppo industriale Maccaferri, che controlla Eridania Sadam, ha raggiunto l’accordo per la cessione a Cristal Union della partecipazione detenuta in Eridania Italia, società leader nel settore zucchero italiano che dal 2010 è stata gestita pariteticamente con il gruppo francese. Il closing dell’operazione è previsto per la fine di luglio. © RIPRODUZIONE RISERVATA Obiettivo giovani. Via al progetto per la diffusione delle tecnologie informatiche nelle aziende Alleanza digitale tra Coldiretti e Google Annamaria Capparelli pDigitalizzare l'agricoltura e creare nuovi spazi di occupazione per i giovani nel settore agroalimentare che viaggia in controtendenza sul fronte del lavoro. È l'obiettivo del progetto pilota «Crescere in digitale» realizzato da Coldiretti con Google e ministero del Lavoro e che sarà presentato il 5 luglio prossimo. Gli ultimi dati Istat evidenziano un aumento del 2,2% degli occupati in agricoltura, +3,3% nel Mezzogiorno. Ma restano ancora da esplorare nuove strade. Come quella legata alla diffusione +2,2% L’occupazione nei campi In aumento il lavoro agricolo, in particolare nel Sud (+3,3%) delle tecnologie digitali che segnano ancora il passo. Una spinta potrà arrivare dal nuovo progetto che prevede la mobilitazione di oltre 100 agriweb advisor. In ogni provincia infatti sarà assunto un giovane (formato da Google) per favorire la diffusione dell'innovazione nelle filiere agroalimentari, dalle applicazioni robotiche alle etichette digitali, dai droni fino alla valorizzazione degli scarti e alla riduzione delle emissioni. È questa la versione tecno della mutifunzionalità. Le aziende guidate dagli under 35 si stanno sempre più indirizzando verso nuove formule. L'e commerce è ormai un must, così come il controllo sullo smartphone delle stalle, la carta d'identità digitale per gli alimenti e il crowdfunding. Ma occorre un'azione sistematica di diffusione sul territorio per un'agricoltura in rete. L'attività sarà focalizzata sullo sviluppo di siti internet, del commercio elettronico e dei social media. «In campagna la rivoluzione digitale è già in atto - ha detto il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, - ed è diventata una leva strategica per affermare sul mercato la multifunzionalità e diversificazione, per sostenere le produzioni del made in italy e biologiche, per accrescere il rapporto con i consumatori reso possibile dalla filiera corta». © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO pAncora pochi giorni e il mi- nistero delle Politiche agricole emanerà il documento con le linee guida e di indirizzo per lo sviluppo del “precision farming”. Di agricoltura di precisione - o se vogliamo attualizzarla, agricoltura 4.0 - si parla e la si applica già da anni. Soprattutto negli Stati Uniti, dove prese forma negli anni Sessanta con la nascita del Gis, il Geografic information system. Con agricoltura di precisione si intende quell’insieme di applicazioni tecnologiche che supportano le scelte dell’imprenditore sia nella gestione delle coltivazioni, sia nella loro programmazione. Information tecnology e mondo digitale, nel corso degli anni, hanno messo a disposizione delle aziende un ventaglio di strumenti che hanno proiettato l’agricoltura in una era totalmente innovativa. Due gli obiettivi fondamentali: la preservazione di suolo, ambiente e risorse; maggiore economia nell’impiego dei fattori produttivi quali acqua, fertilizzanti, fitofarmaci. Così possono aumentare le rese, la produzione e scendere i costi economici e ambientali. Simon Blackmore, professore alla Harper Adam University di Newport, nel Galles, è diventato un punto di riferimento internazionale per gli esperti di “precision farming”, tanto da essere indicato come il guru della robotizzazione delle campagne. I suoi studi ingegneristici preconizzano coltivazioni gestite completamente dai robot comandati e controllati da sistemi operativi e software che fanno dialogare l’azienda agricola, le coltivazioni e i mercati. Non siamo ancora a questo punto, ma non manca molto. MERCATI IN ITALIA Chimici farmaceutici L’ ultima quotazione ufficiale è ormai quella della Granaria di Milano di martedì scorso, di poco superiore ai 200 euro per tonnellata per le varietà pregiate. A Foggia e Bolognaneigiornisuccessivi,dopoduesettimane crolli consecutivi, non si è riusciti a fissareilnuovoprezzodelgranoduro.Raccolta abbondante e magazzini pieni della produzionedelloscorsoannohannospintoiprezzi al minimo storico, e non si intravedono per orasegnalidiripresa.IntantoaBolognaèsceso ancora il mais nazionale, che ha perso 3 euroinvaloriassolutiportandosiaunamediadi 193 euro per tonnellata. A guadagnare tra le principali commodity agricole solo i semi di soiaesteri;conlaproduzionenazionaleinvariata tra 395 e 398 euro, la soia geneticamente modificata d’importazione ha gudagnato 10 euro chiudendo a un prezzo massimo di 415 euro per tonnellata. Bene anche i panelli di soia con guadagni fino a 20 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA INDICI CONFINDUSTRIA Indici dei prezzi delle merci aventi mercato internaz., (34 prodotti) ponderati sul commercio mondiale (Usd) e sul commercio italiano (º) Euro correnti (base 1977=100) Apr16 Mar16 Apr15 Apr16 Mar16 Apr15 129,28 78,81 184,37 124,47 133,69 278,54 187,15 324,21 272,17 320,71 213,05 272,37 130,97 80,05 181,69 131,52 129,64 280,38 178,73 321,15 283,93 294,33 214,83 258,63 144,96 76,38 189,61 161,37 150,62 372,87 183,21 353,45 480,70 450,67 272,87 370,84 130,01 79,19 185,38 125,26 134,38 280,14 188,06 326,22 273,66 322,60 214,27 273,96 134,20 81,96 186,15 134,86 132,78 287,34 183,00 329,25 290,90 301,67 220,15 265,07 152,87 80,48 199,92 170,29 158,77 393,22 193,03 372,91 506,84 475,37 287,77 391,14 Ore 17.00 18.00 19.00 20.00 21.00 22.00 23.00 24.00 ¤/MWh 42,990000 42,790000 43,109930 45,554240 47,463730 49,327880 45,126660 40,432380 DIAMANTI Valori Best - Average, in dollari Usa per carato. I prezzi indicati si intendono per la vendita all'ingrosso e all'origine nei Paesi di produzione, al netto di spese, valore aggiunto e imposte. Brillanti da 2.00 - 2.99 carati Colore Qualità Valori al 22.06.2016 D (bianco extra eccezionale +) if 22100 - 34730 D (bianco extra eccezionale +) vvs1 21228 - 29080 E (bianco extra eccezionale) vvs1 18166 - 23927 E (bianco extra eccezionale) vvs2 14855 - 19717 F (bianco extra+) vs1 11640 - 15753 F (bianco extra+) vs2 10440 - 13793 G (bianco extra) if 13050 - 17000 H (bianco) if 10899 - 13833 I (bianco sfumato) if 8778 - 10569 J (bianco sfumato) vs1 5460 - 7077 J (bianco sfumato) vs2 5394 - 6886 K (bianco leggermente colorito) if 5795 - 7312 Valutazione riferita a pietre corredate da certificazione di validità internazionale, tagliate a «brillante», di buone proporzioni di taglio, esenti da particolarità naturali indesiderate. Fonte: Rapaport, New York (Internet: www.diamonds.net) Rilevazione mensile del 08/06/2016 a cura della Camera di Commercio di Milano.Dal produttore o dall'importatore al commerciante all'ingrosso o all'industria farmaceutica, franco partenza. Iva esclusa.I prodotti quotati corrispondono alle caratteristiche previste dalle principali farmacopee internazionali.Il divario esistente tra i prezzi minimi e massimi è in relazione alle caratteristiche chimico-fisiche, alle fonti e al processo di produzione, al quantitativo e al tipo di confezione del prodotto. Acetilcisteina il kg. 25-40; acido acetilsalicilico 5,70-7; clavulanico 160200; folico 500-650; l-ascorbico (vitamina C) 9-26; ursodesossicolico 340370; acyclovir 55-105; alfuzosina 900-1200; allopurinolo 50-60; almotriptan 80-150; amikacina solfato 320-450; aloperidolo 413-870; alprazolam 21003000; ambroxolo cloridrato 90-113; aminofilina 8,30-16; amiodarone HCI 100-180; amlodipina besilato 180-220; amossicillina triidrato 2637; ampicillina sodica liofilizzata sterile 70-83; triidrata 27-35; articaina cloridrato 250-300; atorvastatina 350-430; l-arginina 13,20-20; atenololo 34-47; azithromicyna 230-270. Bacampicillina 250-300; benzidamina cloridrato 90-100; benzocaina 21-32; bisoprololo emifumarato 450700; brinzolamide 25-35; bromazepam 700-1200; budesonide al g. 6,5012; bupivacaina 330-440. Candesartan 450-550; carbamazepina 90170; carbocisteina 25-33; carvedilolo 280-510; cefaclor 195257; cefalessina monoidrato 57-67; cefazolina sodica sterile 167207; cefotaxima 290-320; cefradina 100-115; ceftazidima sterile 505605; ceftriaxone sodico sterile 210-270; cefurossima sodico 265335; celecoxib 80-150; cellulosa microcristallina 2,60-4,15; cetirizina 300360; ciprofloxacina 40-60; citalopram bromidrato 400-600; claritromicina 200-300; clortalidone 134-180. clotrimazolo 90-130. Desametasone il g. 2,30-3,20; desloratadina il kg. 350-450; diazepam 40-80; diclofenac sodico 33-75; diltiazem 80-130; domperidone 250-450; dorzolamide 4,507; Econazolo nitrato 90-105; escitalopram 1250-2000; etanercept 130-250: lefedrina cloridrato 68-90; enalapril 140-210; eparina sodica milioni U.I. 2843; esomeprazolo il kg. 595-895. Fenilefrina cloridrato 270-330; fenofibrate 80-98; finasteride 2000-4000; fluconazolo 350-450; fluoxetina 130160; flurbiprofene 150-180; flutamide 260-290; fluticasone 4080; formoterolo 80-120; fosfomicina trometamolo 150-180; fosinopril 15001800; furosemide 35-52. Gabapentin 50-75; genfibrozil 55-65; gentamicina solfato base il kg. 450-600; glibenclamide il kg. 80-138; glicina 7-14; glicole propilenico 1,90-2,50; glucosio anidro apirogeno 1,65-2. Ibandronato sodico 500-650; ibuprofen 15-25,80; idroclorotiazide 36-90; indapamide 600800; irbesartan 150-200; l-isoleucina 43,50-49; isosorbide mononitrato (20%) 60-80; itraconazolo 430-530. Ketoprofene 70-100. Lamivudina 270350; lamotrigina 210-300; lansoprazolo 360-540; latanoprost 20002300; lattosio 2,80-3,40; anidro 6-6,50; spray dryed 5-6,20; letrozolo 1824; l-leucina 27-31; levocetirizina 680-800; levodopa 50-129; levofloxacina 130-200; levulosio apirogeno 3,80-4,50; lidocaina cloridrato 35-40; l-lisina cloridrato 13,50-16,50; lisinopril 260-430; loratadina 470-680; lorazepam 270-530; lormetazepam 620-810; losartan 110-200. Mepivacaina 150210; mesalazina 50-70; metformina 4-4,50; metilprednisolone 15002000; metoprololo tartrato 37-50; mirtazapina 650-800; montelucast Na 1500-1900; moxifloxacina 300-400. Naproxene 45-55; nebivololo 26004000; nifedipina 56,50-160; nimesulide 30-65; nimodipina 150200; norfloxacina 70-95. Olanzapina 1500-2100; omega 3 90110; omeprazolo 110-250. Pantoprazolo sodico 190-230; paracalcitolo 170260; paracetamolo 5,50-9,50; paroxetina 1000-1300; perindopril terbutilammina 3700-3900; pioglitazone cloridato 670-800; piroxicam 46,50-130; pravastatina 600-900; PVP polivinilpirrolidone 13-25; procaina cloridrato 13-18; prulifloxacina 800-1000. Rabeprazolo Na 10001200; ramipril 600-1100; raloxifene HCI 600-800; ranitidina 2840; risedronato sodico 900-1100; risperidone 1200-1800. Salbutamolo 160280; salmeterolo 30-50; sertralina 220-250; sildenafil citrato 130220; simvastatina 330-400; sevelamer HCI 110-200; sorbitolo soluzione 70% non cristallizzabile 0,85-1,50; sulindac 240-265. Tamsulosin HCL al g. 1426; telmisartan 180-210; teofillina anidra 14-20; terbinafina 700800; ticlopidina 57-70; timololo maleato 800-1200; torasemide 130160; triamcinolone acetonide 2800-3500; triazolam 23-30. l-valina 23,8027,50; valsartan 230-340; venlafaxina 105-135; verapamil 7395. Zolmitriptan 1100-1300. Metalli non ferrosi BORSA ELETTRICA Prezzo unico nazionale del 02.07.2016 ¤/MWh Ore ¤/MWh Ore 40,353680 44,053660 09.00 01.00 38,237630 44,990540 10.00 02.00 36,518430 42,500000 11.00 03.00 35,492060 42,200000 12.00 04.00 35,000000 38,300000 13.00 05.00 35,520000 38,200000 14.00 06.00 38,108770 40,000000 15.00 07.00 42,226890 41,550000 16.00 08.00 I progetti in ambito Ue I programmi sviluppati dall’Italia nell’ambito Ict-Agri LA PAROLA CHIAVE Ict-Agri 7È un programma finanziato dalla Commissione europea per rafforzare la ricerca nell'ambito della agricoltura di precisione e della robotica. Lo scopo è di mettere in comune le risorse umane e finanziarie e migliorare efficienza ed l'efficacia delle attività di ricerca. Partcepano 18 partner e e 14 osservatori di 21 paesi. © RIPRODUZIONE RISERVATA SULLE ALTRE PIAZZE A MILANO di Alessio Romeo Alimentari (tot.) Bevande Cereali Carni Grassi Non alimentari (tot.) Fibre Vari industriali Metalli Combustibili (totale) Totale (escl. combust.) Totale generale 12 applicazioni specifiche - con la casa madre per monitorare interventi di manutenzione, consumi di carburante, ore di lavoro e performance. Il tutto a misura di tablet o smartphone. Anche in Italia gli agricoltori in particolare quelli che coltivano sotto serra - che gestiscono parte del lavoro di campagna con l’uso di applicazioni e con lo smartpohone. O monitorano i campi con i droni. Ma non sono ancora tanti. L’Unione europea, compresa l’importanza economica e ambientale dell’agricoltura di precisione, nel 2009 ha varato il programma Ict-Agri coinvolgendo tutti i Paesi aderenti. Il programma punta a sviluppare progetti tecnologici connessi all’agricoltura. Il primo IctAgri è partito nel maggio 2009 e si è concluso nel settembre 2016, il secondo step del programma è stato avviato nel gennaio 2014 e si concluderà nel dicembre 2017. L’Italia, fino a ora, ha partecipato con 12 progetti mentre al ministero delle Politiche agricole è diventato operativo il programma Eranet, collegato a Ict-Agri. Adesso il ministro Maurizio Martina vuole imprimere una svolta e accelerare con un documento di indirizzo e programmazione per dare la possibilità alle aziende agricole di fare un salto nella modernità gestionale. Sono infatti ancora poche le aziende che attualmente applicano l’agricoltura di precisione. Anche se la diffusione di software gestionali è in costante crescita. Una recente ricerca di Agrinnova per conto di Coldiretti ha evidenziato che il 74% delle aziende è nel mondo web 2.0, ma quando si parla di innovazione digitale le idee non sono del tutto chiare. Edizione domenicale su www.ilsole24ore.com/indicienumeri Frumento duro al minimo storico Dollari correnti (base 1977=100) Oggi sono disponibili per pochi dollari analisi dei terreni attraverso le rilevazioni satellitari, ricognizioni sulla composizione dei terreni, sensori che indicano quando e di quanto fertilizzate o antiparassitario ha bisogno la pianta coltivata. In Francia ormai molti vigneti “dialogano” in rete su grado zuccherino e maturazione dell’uva. E poi c’è il grande mondo della meccanica agricola. I maggiori costruttori - da John Deer a New Holland - stanno commercializzando macchine per la raccolta completamemnte automatizzate, che si guidano non dalla cabina ma con i sistemi Gps; macchine e trattori che parlano - attraverso Rilevazione bimensile dei prezzi del 27/06/2016, resi noti dalla Camera di Commercio di Milano. Per i "grezzi" le merci dìimportazione si intendono già nazionalizzate;per i semilavorati si intendono per spesori, diametri e formati base dove non specificato. Prezzi in ¤, Iva esclusa. Fonte Assomet.Per grezzi e semilavorati merce resa franco stabilimento produttore. Per i rottami franco stabilimento compratore. Grezzi Alluminio e Leghe: Al 99,70 in pani EN AB 10700 UNI EN 576 per t. 1712,501812,50; Al 99,5 (1050 A) in placche per laminazione UNI EN 487 1812,501892,50; Al Mg Si (6060) in lingotti per estrusione (biliette) UNI EN 486 2062,50-2162,50; Al Si 12 (b) EN-AB 44100 UNI EN 1676 2365-2415; Al Mg 3 (b) EN-AB 51000 UNI EN 1676 2425-2460; Al Si 12 Cu Ni Mg EN-AB 48000 UNI EN 1676 2540-2575; Al Si 9 Cu 3 (Fe) EN-AB 46000 UNI EN 1676 1997,502022,50; Al Si 11 Cu 2 (Fe)(Zn 1,4) EN-AB 46100 EN 1676 1987,50-2012,50; Al Si 12 Cu 1 (Fe) EN-AB 47100 EN 1676 2047,50-2072,50; Al Si 6 Cu 4 EN-AB 45000 EN 1676 1952,50-1977,50. Antimonio: Sb 99,60 (regolo) UNI 3270 7900-8210. Bismutomin 99,99% 8410-8910. Cadmio: Cd 99,95 in bacchette UNI 3816 2488-2843. Cromo: 99% 6342,50-6742,50. Magnesio e leghe: MgP 99,90 in pani ex UNI 5537 1760-1860; GD Mg Al 8,5 Zn Mn in pani ex UNI 6169 2310-2410. Manganese elettrolitico 99,9% 1465-1765. Nichel: Ni 99,8 in catodi, brichette, gocce UNI 3353 8832,50-9132,50. Piombo: Pb 99,99 in pani UNI EN 12659 1715-1785. Rame: grado A Cu-Cat-1 UNI EN 1978 51035180. Bronzo: Cu Sn5 Zn5 Pb5 B (CB 491K) in pani UNI EN 1982 4830-5030; Cu Sn 12 B (CB 483K) in pani UNI EN 1982 6590-6790; Cu Al10 Fe2 B (CB 331G) in pani Uni EN 1982 5070-5120; CU Al11 Fe6 Ni6 (CB 334G) in pani UNI EN 1982 5270-5320. Ottone: Cu Zn35 Pb2 Al-B (CB 752S) ADZ in pani UNI EN 1982 3925-4025; Cu Zn37 Pb2 Ni1 Al Fe B (CB 7535) in pani 3625-3675; Cu Zn35 Mn2 Al1 Fe1 B (CB 765S in pani 4375-4425; Cu Zn38 Al B (CB 767S) in pani UNI EN 1982 4475-4525; Cu Zn39 Pb1 Al B (CB 754S) in pani UNI EN 1982 35753625. Silicio metallico: Si 98 UNI 3038 1710-1760. Stagno e leghe: Sn 99,90 in lingotti UNI EN 610 15800-16300; Pb Sn 50 per saldatura dolce UNI 10368 8962,50-9322,50; Mb 83 antifrizione in pani UNI 4515 16040-16540. Titanio spugna 12-70mm 7052,50-7252,50. Zinco e leghe: Zn 99,995 in lingotti UNI EN 1179 1987,50-2042,50; Zn 98,5 in lingotti UNI EN 1179 1957,502007,50; G-Zn Al 4 in lingotti UNI EN 1774 2452,50-2502,50; G-Zn Al 4 Cu 1 in lingotti UNI EN 1774 2482,50-2532,50. Argento: Ag 999,9/1000 al kg. 515,50-523,70. Oro: Au 999,9/1000 36999-38176. Palladio: Pd tit. min. 999/1000 16387-16708. Platino: Pt tit. min. 999/1000 29583-30276. Semilavorati Alluminio e leghe: lastra Al 99,5 EN AVV 1050A UNI EN 573-3 mm 2000x1000x1 la ton. 3392,50-3522,50; barra standard Al Mg Si En AVV 6060 UNI EN 573-3 e UNI EN 755-2 stato T5, ø mm 20, lungh. comm. 3342,503442,50; barra standard Al Si Mg Mn EN AVV 6082 UNI EN 573 e UNI EN 755-2 stato T6, ø mm 20 lungh. comm. 3531,50-3597,50; filo Al 99,5 EN AVV 1050 A UNI EN 573-3 e UNI EN 1301-2 ø mm 2 3022,50-3072,50; laminato sottile base 0,007 Al 99,5 UNI EN 576 4037,50-4387,50; laminato sottile base 0,02 Al 99,5 UNI En 576 3647,50-3907,50; nastro per contenitori base 0,07 Al 99,0 UNI EN 576 3257,50-3532,50; nastro per capsule, base 0,20-0,23 Al 99,0 EN AVV 1200 UNI EN 573-3 e UNI EN 485-2 3132,50-3382,50. Piombo: lastre da Pb 99,95 UNI 3165 2100-2140; tubi da Pb 99,95 UNI 3165 2235-2275. Rame: lastra UNI EN 1652-CW 024 A-H 090 mm 1,5x1000x2000 5969-6108; tubo UNI EN 1507 - R 220 mm 12x1,0 6036-6175; tubo UNI EN 13602 da Cu-ETP cotto su bobiine 0,50 6218-6320; nastro per lattoneria UNI EN 1172 CW 0.24 A-R 240 0,6 x1000 5773-5875. Ottone: lastra OT 67 cotto,CW506L UNI EN1652, mm 2000x1000x0,8 5308-5421; filo Cu Zn 37 UNI EN 12166 5576-5700; tubo OT 63 duro CW 508L UNI EN 12449, in verghe, mm 35x1 5422-5540; barra CW 614 UNI EN 12164, in verghe ø mm 25 4150-4400. Titanio: lamiera a caldo commerciale, non in lega mm 2000x1000x3 UNI 10258 22600-26600; barra tonda tornita ø mm 60 in lega UNI 10450 25100-29100; laminato sottile, commerciale non in lega UNI 10258 s=0,7-0,9 mm 23600-27600; tubi saldati non in lega, per condensatori e scambiatori UNI 10364 25x0,7 mm 3110035100. Zinco: lastra da Zn 99,95 UNI EN 1179 2742,50-2792,50. Rottami Rottame di fili e cavi UNI 13920/3 1105-1205; rottame di alluminio non legato (99,50%) UNI 13920/2 1155-1255; rottame consistente di una sola lega da lavorazione plastica - UNI 13920/4 1195-1300; rottame consistente di due o più leghe da lavorazione plastica appartenente alla stessa serie UNI EN 13920/5 915-1015; rottame composto da lattine usate per bevande UNI 13920/10 - kg 705-775,50; rottame commisto di due o più leghe da lavorazione plastica UNI 13920/6 1080-1130; rottame in getti UNI EN 13920/7 11251175; rottame proveniente da processi di separazione dei residui non ferrosi frantumati UNI EN 13920/9 1235-1285; rottame di materiale non ferroso proveniente da processi di frantumazione destinati alla separazione dell'alluminio Uni EN 13920/8 335-395; trucioli composti di una sola lega UNI EN 13920/12 1080-1145; trucioli composti da commisto di due o più leghe UNI EN 13920/13 1045-1095; rottame proveniente da imballaggi usati UNI EN 13920/14 135-165; rottame proveniente da dealluminazione di imballaggi usati UNI EN 13920/15 270-320; residui di alluminio in in forma di schiumature, colaticci, granelle UNI 13920/16 135-315; rottame di alluminio, rame da radiatori UNI 13920/11 1970-2020; rottame di alluminio da incenerimento, resa metallica media 75% 880-930. Nichel: rottami di nichel UNI EN 12861 4447,50-4947,50; rottami di anodi e catodi UNI EN 12861 4392,50-4892,50; rottami di cupronichel UNI EN 12861 S-Cu Ni10 Fe1 Mn 205-335; rottami di alpacca ALPA UNI 9980 332,50-437,50. Piombo: colaticci, schiume, ossidi, ceneri di piombo ex UNI 10434/5 35-55; 1067.5 1002,50-1027,50; rottame di guaine per cavi ex UNI 10434/3 962,50977,50; rottame di leghe miste ex UNI 10434/4 862,50877,50. Rame: spezzoni di cavo di rame - costituiti da filo o spezzoni di cavo di rame ricoperti con gomma, plastica o altro; materiale, asportabile mediante lavorazione meccanica e provenienti sia da attività di produzione dei medesimi sia da; rottamazione per cessato utilizzo - (contenuto Cu da 30 a 70%) 9402437,50; elettrolitico di produzione UNI EN 12861-S-Cu-1-A 38823934; elettrolitico di recupero UNI EN 12861-S-Cu-2-A 3841-3893; di produzione di tubi, nastri ecc. UNI EN 12861-S-Cu-4 3800-3852; di filo smaltato UNI EN 12861-S-Cu-3-A 3679-3731; da recupero tubi, nastri UNI EN 12861-S-Cu-5 3678-3730; da recupero ritagli e filo bruciato 98,5% m/m UNI EN 12861-S-Cu-6 3627-3679; da recupero tubi, nastri ecc. 95,0% m/m UNI EN 12861-S-Cu-7 3526-3578; da recupero ritagli e fili bruciati 96% m/m UNI EN 12861-S-Cu-8 3375-3427; da recupero fili, lastre 92,0% m/m UNI EN 12861S-Cu-9 3174-3226; granulato 99,90% UNI EN 12861-S-Cu-10-A 38333885; granulato 99,80% UNI EN 12861-S-Cu-10-B 3732-3784; granulato 98,50% UNI EN 12861-S-Cu-10-C 3631-3683; schiumature, colaticci e scaglie 40-140. Bronzo: binario allo stagno UNI 12861 S-Cu Sn 8 4570-4620; binario impuro UNI 10596/1 3670-3700; industriale UNI 10596/2 3370-3400; al piombo UNI 10596/3 3240-3270; meccanico pezzature a torniture UNI 10596/4 3220-3250; valvolame pezzature e torniture UNI 10596/5 32203250; all'alluminio di 1ª cat. UNI 10597/1 2070-2170; di 2ª cat. UNI 10597/2 1770-1870; schiumature, granelle e colaticci 50-280. Ottone: da produzione di semilavorati UNI EN 12861-S-CuZn-1-A Cu 63,5% 2989,503066,50; bossoli puliti UNI EN 12861-S-CuZn-2 3081,50-3159,50; da produzione di semilavorati UNI EN 12861-S-CuZn-1-B Cu 62% 2888,502966,50; bossoletti puliti UNI EN 12861-S-CuZn-3 2945-3023; da produzione di semilavorati UNI EN 12861-S-CuZn-1-C Cu 59,5% 2788,50-2866,50; misto valvole /rubinetti UNI EN 12861-S-CuZn-6 2438,50-2516,50; vari 95% UNI EN 12861-S-CuZn-7 2238,50-2316,50; torniture al piombo UNI EN 12861-SCuZn-5-B 2722-2800; da barre al piombo UNI EN 12861-S-CuZn-4-B 2921,502999,50; schiumature, granelle, colaticci 50-250; da barre al piombo UNI EN 12861-S-CuZn-4-A 2971,50-3049,50; torniture al piombo UNI EN 12861-SCuZn-5-A 2772-2850; Stagno: rottame non in lega UNI 10432/1 2987,509187,50; di leghe per saldatura UNI 10432/2 2310-2410; di leghe per saldatura di peltro UNI 10432/3 8152-8302,50; di leghe antifrizione UNI 10432/4 8457,50-8667,50; di leghe miste UNI 10432/5 24402590; colaticci, schiume, ossidi e ceneri UNI 10432/6 490-650. Titanio: ritagli 1850-2850; sfridi o trucioli 1850-3350. Zinco: rottami non in lega UNI 14290 A.1.1, A.2.1 2150-2200; matte da zincatura a caldo UNI 14290 B.1 19001950; colaticci schiume e ceneri UNI 14290 B.2 30-80; polvere di zinco da zincatura UNI 14290 A.1.5 617-692; rottami di leghe miste da getti frantumati UNI 14290 A.2.4 466-516; di leghe da fonderia UNI 14290 A.1.2 9301010; rottame di leghe miste UNI 14290 A.2.2 710-785. Argento: sfridi e scarti da lavorazione e uso e leghe al kg. 478,20-487. Oro: sfridi e scarti da lavorazione ed uso e leghe al kg. 36989-38115. Platino: sfridi e scarti da lavorazione e uso al kg. 28647-29340. Palladio: sfridi e scarti da lavorazione e uso e leghe al kg. 15689-16010. Broni Rilevazione del 24/06/2016 . Contratti per merce franco cantina, Iva esclusa (prezzi al litro/¤). Vini D.O.C. Prod. 2014 (¤/l): Riesling O.P. 0,80-1; Pinot nero O.P. vinificato in rosso 11,30; vinificato in bianco 1-1,20; Pinot grigio O.P. 0,90-1,20; Moscato O.P. 1,30-1,60; Moscato IGT 1,20-1,40; Malvasia O.P. non quot.; Chardonnay O.P. 1,10-1,20; Barbera O.P. 0,80-1,20; Bonarda O.P. 0,90-1,35; Sangue di Giuda 1-1,30. Vini da tavola Rosso da tavola (¤/l) I.G.T. (11-12 gr.) 0,70-0,80; comune (10,5-11,5 gr.) 0,50-0,70. Vini in damigiane Vini DOC - f.co cantina venditore (¤/l) Prod. 2013. Riesling O.P. 1,702; Pinot O.P. 1,80-2,10; Barbera O.P. 1,60-2; Croatina I.G.T. 1,70-2. Vini in bottiglia Vini DOC - f.co cantina produttore bottiglie (75 cl ¤/cad.) O.P.: Riesling 2,803,80; Pinot in bianco vivace 3,50-4; Cortese 2,50-3,50; Moscato vivace 3,504,20; Malvasia 2,50-3; Chardonnay 2,50-3,50; Barbera 3-4; Bonarda 3,505; Rosso 5-7; Buttafuoco 5-7; Sangue di Giuda 4-5; O.P. metodo classico DOCG 8-14; Pinot nero vinificato in bianco O.P. Martinotti 3,50-5; Pinot nero vinificato in rosa O.P. Martinotti 3,50-6; O.P. metodo classico DOCG Cruasé 814. Firenze La camera di Commercio e la Borsa merci di Firenze comunicano i seguenti prezzi validi dal 01/07/2016 al .. Prezzi in ¤. Vini Prezzi all'hl. per partite f.co produttore locale, gradazione e denominazione come da disciplinare, Iva escl. Chianti 2012 non quot.; 2013 170-220; 2014 90-130; 2015 88128. Chianti classico 2012 non quot.; 2013 270-300; 2014 185-237; 2015 190-235. Vino rosso prod. 2015 10-11 gr. non quot.; prod. 2015 11-12 gr. 3,20-3,70; prod. 2015 oltre 12 gr. 3,70-4. Rosso toscano prod. 2013 12 gr. non quot.; prod. 2014 12 gr. non quot.; prod. 2015 12 gr. 50-68; Toscano bianco prod. 2015 gr. 12 60-80; Toscano Sangiovese prod. 2014 oltre 12 gr. 60-73; prod. 2015 12 gr. 60-76. Oli commestibili Prod. locale prov. di Firenze, partite da produttore, f.co luogo produzione, a grossista. Olio extra vergine d'oliva atto a divenire I.G.P. toscano ac max 0,6% nuovo raccolto 2015/2016 7000-7600; d'oliva atto a divenire I.G.P. toscano "Colline di Firenze" ac max 0,5% campagna 2013/2014 non quot.; d'oliva atto a divenire D.O.P. Chianti Classico ac.mass. 0,4% 2015/2016; ac. max 0,8% non quot.. Extra vergine Puglia ac. mass. 0,8% camp. 2015/2016 37004400. Altre prov. naz. prezzi all'ingrosso, merce f.co arrivo in cisterna. Olio extra vergine d'oliva ac. max 0,8% Lazio camp. 2015/2016 4500-5000; d'oliva ac. max 0,8% Sicilia camp. 2015/2016 4000-4500; d'oliva ac. max 0,8% Abruzzo camp. 2015/2016 4000-4500. Prezzi da grossista importatore a grossista locale per merce in cisterna. Extra vergine d'oliva ac. max 0,8% prov. Grecia camp. 2015/2016 3400-3550; contingentato prov. Tunisia 33003350; prov. Spagna Borgas camp. 2015/2016 non quot.; altre prov. Spagna camp. 2015/2016 3300-3450; olio extravergine ol. ac. mas. 0,8% - Arbequino (E) camp. 2015/2016 3400-3600. Olio d'oliva raffinato ac. max 0,50% in cisterna 3130-3150. Olio di sansa d'oliva raffinato ac. max 0,50% cist. 14501480; greggio bassa ac. 5/10% ad esano non quot.; ac. 10/15% ad esano 760810. Oli di semi in cisterna: soia raff. Convenzionale non quot.; arachide 20502080; girasole 860-870; mais 1050-1080. Montichiari Prezzi relativi al mercato del 01/07/2016. Iva esclusa. Bovini Da macello: vacche I qualità Frisona 0,95-1,10; II qual. 0,70-0,85; III qual. 0,50-0,65. Vitelloni Frisoni I qual. 24/30 mesi 1,25-1,35; fino 24 mesi 1,451,55; incroci nazionali I qual. 1,80-2. Manze Scottone Incroci Nazionali I qualità 1,80-2; scottone Nazionali I qualità fino a 30 mesi 1,05-1,15; oltre 30 mesi 0,95-1,05; Charollaise 2,54-2,64; Limousine 2,84-2,94; incrocio francese (bionde) 2,48-2,58. Vitelloni incr. franc. (biondi) 2,25-2,35; pezzato rosso 2,08-2,18; polacchi 1,90-2; Charollaise 2,32-2,42; Limousine 2,602,70. Femmine da ristallo Charollaise ed incroci kg.280-320 2,662,76; Limousine 2,87-2,97. Maschi da ristallo Limousine kg.300 3,013,11; Charollaise 2,83-2,93; da ristallo incroci Fr.(char. x aubrac) 2,832,93; da ristallo incroci Fr.(saler x char) 2,63-2,73; Limousine kg.400 2,692,79; Charollaise kg.400 2,59-2,69; Incroci Fr.(char x aubrac) kg.400 2,592,69; Incroci Fr.(saler x char) 2,54-2,64. Vitelli baliotti incroci nazionali/Blu Belga 50/60 kg. 4-5; baliotti nazionali I 56/60 2,50-2,80; 45/55 2,302,40; polacchi svezzamento 60 kg 3,30-3,50; da carne bianca Frisoni I 2,252,45; incroci extra 3,45-3,60; Simmenthal 2,95-3,15; polacchi P.N. I 2,702,90; polacchi P.N. II 2,25-2,45; incroci nazionali 3,20-3,40. Equini Puledri lattoni I qual. 2,05-2,15; II qual. 1,80-1,90. Sopranno 1,551,72. Muli-asini I qual. 1,20-1,28; II qual. 0,83-0,90. Cavalli da macello I qual. 1,83-1,97; II qual. non quot.; III qual. (magri) non quot.. Mortara Rilevazione del 01/07/2016. I prezzi si intendono per merce nuda posta nei luoghi di prod., pronta consegna, Iva esclusa (prezzi tonn./¤). Cereali Frumenti teneri naz. (umid.14%-imp. 2%). Frumento di forza non quot.; Panificabile superiore non quot.; Panificabile non quot.; Biscottiero non quot.; Altri usi non quot.. Granoturco nazionale zootecnico < 5 194196; nazionale ibrido (umid. base 14%) 185-190; (umid. base 30%) non quot.. Orzo tipo leggero (p.s. 58-61) 140-150; tipo pesante (p.s. oltre 62) 140150. Semi di soia (umid.14%-imp. 2%) nazionali 380-390. Risoni e risi Risoni: gruppo comuni: Balilla 290-315; Selenio non quot.. Gruppo semifini: Flipper-Alpe-Lido non quot.; Vialone Nano 450-470. Gruppo fini: S. Andrea 260-290; Loto 260-285; Dardo - Luna CL e similari 255-280; Augusto non quot.. Gruppo superfini: Thaibonnet 285-305; Altre Indica 285305; Arborio-Volano 740-770; Baldo 295-335; Roma 340-360; Carnaroli 830860. Risi: Non parboiled: Carnaroli 1790-1840; Arborio 1610-1660; Roma 825-875; Baldo 795-845; S.Andrea 730-780; Ribe-Loto e similari 590620; Thaibonnet 625-665; Vialone nano 1060-1110; Lido e similari 595625; Originario-similari 720-750. Parboiled: Baldo 895-945; Ribe 690720; Thaibonnet 725-765. Sottoprodotti del riso: (merce sfusa) Risetto 225275; Corpettone 305-310; Corpetto 297-302; Mezzagrana 245-300; Risina 245-275; Grana Verde 165-185; Farinaccio 171-181; Pula Vergine 124125; Pula 104-105; Lolla di Parboiled 50-55; Lolla 40-50. Padova Listino della CdC di Padova, rilevato il 01/07/2016. Vini Vini: prod. 2015 merce nuda alla cantina del produttore con grad. sup. a gradi 8,5. Al lt; Colli Euganei bianchi DOC 0,82-0,90; Colli Euganei Pinot bianco e Chardonnay DOC 0,92-1; Colli Euganei Serprino DOC 1,61-1,71; Colli Euganei Moscato DOC 1,10-1,21; Colli Euganei Fior d'Arancio DOCG 1,261,44; Colli Euganei Merlot e Rossi DOC 0,80-0,85; Colli Euganei Cabernet DOC 0,90-1; Friularo DOCG Bagnoli 3,20-3,50; Prosecco DOC 2,14-2,28; Glera IGT Veneto 0,90-0,99; Pinot grigio IGT Veneto 1-1,10; Moscato IGT Veneto 0,700,80; Raboso IGT Veneto. All'ettogrado 5,80-6,23; Merlot ( gr 10-12 ) IGT Veneto 4,69-5,18; Cabernet (gradi 11-12) IGT Veneto 5,17-6; Vino rosso 3,384,08; Vino bianco 3,38-3,80; Rosso ( gr 10-12 ) IGT Veneto 4,28-4,55; Bianco ( gr 10-12 ) IGT Veneto 4-4,40; Pinot bianco IGT Veneto 7,38-7,82; Chardonnay IGT Veneto 7,20-7,64; Verduzzo IGT Veneto 5-5,50; Mosto concentrato rettificato (franco arrivo). Al gr. Brix x 0,6 3,16-3,30. Parma Prezzi rilevati il 01/07/2016 merce f.co Parma. Iva esclusa, prezzi in ¤. Conserve vegetali Derivati del pomodoro ; Triplo concentrato A - mercato naz. (res. refratt. min. 36%): fusti sterili o sim., p. netto il kg. 0,96-1,06; barattoli di marca 1/2 kg. nom. cad. 0,74-0,80; barattoli di marca 5/1 kg. nom. cad. 5,21-5,44; tubetti di marca 100 g. p. netto cad. 0,34-0,39; tubetti di marca 185 g. p. netto cad. 0,460,52; tubetti di marca 200 g. p. netto cad. 0,47-0,52; tubetti di marca 280 g. p. netto cad. 0,71-0,77. Doppio concentrato A - Mercato naz. (res. refratt. min. 28%): in fusti sterili o similari, peso netto CB kg 0,75-0,79; peso netto HB kg. 0,76-0,81; in sacchi sterili peso netto 10 kg. cad. 10,04-10,34; 20 kg. cad. 19,11-20,87; barattoli di marca (nom) kg. 1/5 cad. 0,28-0,31; 1/2 kg. cad. 0,66-0,73; 4/4 kg. cad. 1,27-1,34; 5/2 kg. cad. 2,60-2,79; 3/1 kg. cad. 3,013,26; 5/1 kg. nominale CB cad. 4,66-4,95; 5/1 kg. nominale HB cad. 5,055,44; tubetti di marca 130 g. p. netto cad. 0,36-0,40; tubetti di marca 150 g. p. netto cad. 0,37-0,41; tubetti di marca 200 g. p. netto cad. 0,42-0,46. Semplice concentrato (r.r. min.18%) Esportaz.: fusti sterili e sim. p. netto HB 0,550,61. Semiconcentrato (passata): in scatole 3/1 kg. nominale cad. 1,401,55; bottiglie 700 gr. p. netto cad. 0,41-0,48; in sacchi sterili da 20kg 8,779,90; in fusti sterili o similari residuo refrattometrico 8% 0,40-0,46; in fusti o similari residuo refrattometrico min. 12%-14% 0,44-0,51. Pizza sauce 12% 14% in fusti sterili o similari 0,47-0,52; in barattoli da marca da 5/1 kg numinali 2,69-2,91. Polpa di pomodoro (pomodori triturati) (resid.refratt.min. 5%) fusti sterili e sim. p. netto 0,36-0,40; 10 kg 5,08-5,51; 15 kg 7,538,06; barattoli di marca (nom) 1/2 kg cad. 0,36-0,41; 4/4 kg cad. 0,610,67; 3/1 kg cad. 1,32-1,55; 5/1 kg 2,21-2,45. Polpa di pomodoro cubettata : 10/14 in fusti sterili e similari, p. netto kg. 0,38-0,44; 16/20 in fusti sterili e similari , p. netto kg. 0,38-0,42. Residui del pomodoro Bucce, semi e cellulosa: umidita 10% circa non quot.. Foraggi Fieno Fieno di erba medica o prato stabile I taglio pressato 2015 60-70; di erba medica II/III taglio pressato 2015 100-110; di prato stabile II/III taglio pressato 2015 65-75; di prato stabile I taglio pressato 2016 50-70; Paglia di frumento pressata 2016 40-50. Granaglie Frumento biologico non quot.; fino (peso non inferirore a 80kg) 190193; buono mercantile (non inferiore a 78kg) 186-189; mercantile (non inferiore a 76kg) non quot.; altri usi non quot.; tenero nazionale biologico non quot.; speciale di forza peso 80 non quot.; speciale peso 79 non quot.; fino peso 78/79 155-158; buono merc.75/76 150-153; mercantile 73/74 non quot.; altri usi non quot.. Granoturco nazionale 175-179; estero nazionalizzato non quot.. Orzo nazionale peso per hl da 55 kg a 57 kg 138143; peso per hl da 60 kg a 62 kg 145-150; peso per hl da 63 kg a 64 kg 148153; peso per hl da 67 kg e oltre non quot.; estero pesante non quot.. Avena nazionale non quot.; estera pesante non quot.. Farina di frumento tenero con caratt. di legge tipo 00 404-424; tipo 0 394-404; con caratt. sup. minimo legge tipo 00 544-554; tipo 0 534-544. Crusca di tenero in sacchi 150-151; rinfusa 110-111. Caseari Zangolato di creme fresche per burrificazione euro/kg 1,40; Siero di latte residuato della lavoraz. Del formaggio grana, per uso zootecnico 1,081,45; raffreddato per uso industriale 3,80-4,80; Parmigiano-Reggiano fra 0-1 per lotti di partita: produzione minimo 30 mesi e oltre 10,20-10,40; produzione minimo 24 mesi e oltre 9,30-9,70; produzione minimo 18 mesi e oltre 8,759,15; produzione minimo 12 mesi e oltre 8,20-8,60. Salumi e grassine Da produttore a distributore all'ingrosso. Prezzi f.co stabilimento produttore (stagionatore), pronti consegna e pagamento, kg/¤. Prosciutto "di Parma" con osso per lotti selezionati con 16 mesi e oltre di stagionatura da 9 a 11 kg 11,40-12,70; alla produzione per partite intere inferiore a 9 kg 8,70-8,90; da 9 a 11 kg 8,90-9,30. Prosciutto crudo nazionale stagionato con osso per lotti selezionati inferiore a 9 kg 5,90-6,20; da 9 kg e oltre 6,25-6,55. Prosciutto crudo con osso inferiore a 7 kg 3,35-3,50; da 7 a 8 kg 3,60-4; da 8 kg e oltre 4-4,45. Salame di Felino IGP 10,50-12,50. Coppa di Parma IGP 9,10-9,40. Pancetta di Parma c.c. stagionata 6,60-7,10. Carni fresche suine Grassine per merce f.co arrivo stabilimento di stagionatura pagamento vista fattura. Prosciutto per crudo "Parma" coscia refilata 11/13 kg (peso medio 12 kg) non quot.; 13/16 kg (peso medio 14,5 kg) non quot.; da sale 10/12 kg (peso medio 11 kg) non quot.; da sale superiore a 12 kg non quot.; Coppa da macelleria disossata peso inferiore a 2,7 kg non quot.; per salagione rifilata peso oltre 2,7 kg non quot.. Lombo taglio Modena non quot.. Spalla disossata non quot.. Trito da salame non quot.. Gola con cotenna e con magro non quot.. Pancetta squadrata non quot.. Pancettone con cotenna e bronza non quot.. Lardello con cotenna da lavorazione non quot.. Lardo spess. cm 3 e più non quot.; da sale spessore cm 4 e più non quot.. Suini Consegna sul luogo. Suini d'allevamento, tara d'uso (quest'ultima esclusa per i lattonzoli). Suini d'allevamento a peso vivo il kg: 15 kg 3,84; 25 kg 2,83; 30 kg 2,54; 40 kg 2,27; 50 kg 2,03; 65 kg 1,68; 80 kg 1,52; 100 kg 1,48. Da macello: grassi da 130/144 kg 1,34; 144/156 kg 1,38; 156/176 kg 1,43; 176/180 kg 1,43; 180/185 kg 1,41; oltre 185 kg 1,37; oltre 195 kg pes. oltre 12 mesi non quot.. Scrofe da macello: I qualità 0,56; II qualità 0,49. Carni grassine Grassine per merce f.co arrivo stabilimento di stagionatura pagamento vista fattura. Grasso da fusione la tonn. 210. Strutto grezzo in cisterna 636; raffinato deodorato in cisterna 976; raffinato deodorato in cartoni da 25 kg 1106; raffinato deodorato in vaschette da 1 kg 1756. Udine Listino della C.d.C. di Udine rilevato il 01/07/2016. Prezzi in ¤. Cereali Prezzi da produttore a commerciante o industriale, f.co autocarro partenza, min. 250 q.li, merce nuda pronta consegna e pagamento per tonn., Iva escl. Frumento tenero locale buono mercantile 14% ps 77/78 147149; mercantile ps 70/75 142-145; Mais loc. in granella ibrido giallo a stagione um. 14% 175-177; uso energetico non quot.; Soia nazionale (umidità 14%, impurità 2%) non quot.. Orzo naz. vestito (um. 14% p.s 60/65) 133137. Farine Manitoba tipo "0" 640-642; di grano tenero ad alto tenore di glutine con caratt. max di legge: tipo "00" 540-542; tipo "0" 508-513; di frumento in sacchetti tipo "00" 720-730; bramata gialla 485-490; bramata bianca 635-640; fioretto gialla 485-490; bramata gialla conf. sacchetti 1 kg. 615-620; bianca 735-740; farinetta per uso zootecnico rinfusa 153155; spezzato di granone naz. 259-261. Cruscami di frumento, part. molino, 30-50 q.li, Iva esclusa: crusca sfusa di tenero 116-117; sacco carta 161162; farinaccio sfuso 161-162; sacco carta 196-197. Voghera Rilevazione del 24/06/2016 Cereali Frumenti: merce nuda, posta nei luoghi di produzione, pronta consegna, Iva esclusa tonn/¤. Grano tenero (um. 14%, imp. 2%): varietà di forza non quot.; panificabile sup. non quot.; panificabile non quot.; biscottiero non quot.; altri usi non quot.. Grano duro: fino non quot.; mercantile non quot.. Sorgo Nazionale : sorgo per uso zootecnico non quot.; Granoturco naz. ibrido (umid. base 14% spezz.4%) 185-190; Orzo per uso zootecnico leggero non quot.-140; pesante non quot.-155. Soia in granella 386-390. Pisello proteico 200-210. Farine Contratti per merce f.co magazzino acquirente, in sacchi di carta, Iva esclusa. Farina per panificazione ad alto tenore di glutine: Tipo 00 (W 380-430) 560585; (280-330 W) 450-480; (180-200 W) 375-395. Cascami di frumento tenero (merce sfusa): farinaccio 152-157; tritello 129-130; crusca e cruschello 121-122; germe di grano non quot.. Cascami di frumento tenero (sacchi carta): farinaccio non quot.; tritello non quot.; crusca e cruschello non quot.; germe di grano non quot.. Foraggi e paglia Fieno maggengo di erba medica 100-120; seconda scelta 50-70; agostano di erba medica non quot.; terzuolo di erba medica non quot.; loietto non quot.. Paglia pressata in balle quadrate non quot.; pressata in rotoballe non quot.. Verona Prezzi in ¤ rilevati il 01/07/2016 dalla C.d.C. di Verona. Pollame e uova I prezzi degli animali da cortile s'intendono a peso vivo, al kg., e quelli delle uova a unità e compreso imballaggio, nella fase di scambio da produttore a commerciante grossista, sul luogo di produzione, pronta consegna e pagamento, Iva escl. Polli allev. intensivo a terra pesanti bianchi 0,93-0,95; pigmentazione gialla leggeri 0,92-0,94; pesanti 0,95-0,97. Galline pesanti 0,14-0,18; rosse 0,09-0,11; Livornesi 0,05-0,07; Oche non quot.. Anatre mute femmine 2,352,39; maschi pesanti da taglio 2,35-2,39. Faraone allev. trad. 2,452,49; Tacchine mini 3,5/4,2 kg. non quot.; medie 4,5/5,5 non quot.. Tacchini pesanti femmine 1,20-1,22; maschi 1,20-1,22. Capponi allev. tradiz. non quot.. Galletti golden comet 2,60-2,64; livornesi 2,70-2,74; altri 2,50-2,54. Conigli allev. naz. fino kg. 2,5 non quot.; oltre non quot.. Uova cat. A fresche, selezionate (Reg. CEE 1511/96) per 100 pezzi: XL oltre 73 gr 12,10; L 63/72 gr. 9,30; M 53/62 gr. 8,40; S meno di 53 gr. 8. Pollame macellato Polli Nazionale, fresco, classe A medi e pesanti 1,75-1,85; super pesanti 1,75-1,85; a busto rosticceria da gr 1000; gr 1100; gr 1200 2,05-2,15; a busto 1,80-1,90. Galli golden comet tradiz. 3,70-3,80; livornesi tradiz. 4,104,20. Galline tradiz. medie 1,30-1,40; pesanti 1,40-1,50; eviscerate senza frattaglie pesanti 1,40-1,50; leggere 1,30-1,40. Faraone tradiz. 3,853,95. Tacchine eviscerate senza frattaglie 1,90-2. Tacchini eviscerati senza frattaglie 1,90-2. Anitre femmine tradiz. 4,10-4,20; eviscerate senza frattaglie 5-5,10. Parti di pollo: petti con forcella 4,30-4,40; cosciotti 1,501,60; ali non separate 1,70-1,75. Parti di tacchina: fesa 4,95-5,05; cosce 1,801,90; ali 1,30-1,40. Parti di tacchino: fesa 4,95-5,05; cosce 1,60-1,70; ali 1,30-1,40. Conigli macellati freschi nazionali 3,40-3,50. 16 Politica e società Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 Renzi alle prese con l’Italicum ma il rebus è la nuova pelle del ceto medio R ivedere la legge elettorale, spostare il referendum dopo la legge di stabilità, spacchettare i quesiti per attenuare il possibile impatto dei “no”. Intorno a Renzi si muovono vari fili di trattativa con il ceto politico ma gli manca ancora il di Lina Palmerini filo necessario: quello con il ceto popolare. Le grandi autostrade del consenso corrono sopra il negoziato sull’Italicum, lo scavalcano e lo rendono marginale. È vero che cambiare la legge può mettere una zeppa all’affermazione dei 5 Stelle, ricompattare il Pd, rinsaldare la maggioranza perché accontenta i partitini del centro, ma quanto vuol dire questo in termini di rappresentanza popolare? Perché il rebus La soglia per il ballottaggio di Renzi, dopo la sconfitta delle comunali, Se nessuna lista supera il 40%, l’Italicum è trovare un rapporto con il popolo e so- prevede un secondo turno tra i 2 partiti più votati POLITICA 2.0 Economia & Società 40% prattutto con quei ceti medi che hanno sempre deciso le battaglie elettorali. Dicono che il premier pensi di ritrovare questa sintonia popolare con la legge di stabilità – e per questo si parla anche di spostare il referendum a dicembre – ma anche qui qualche sterzata poderosa alla tattica renziana diventa necessaria. Perché certo non può affrontare la nuova legge di Stabilità come ha fatto lo scorso anno, con l’abolizione della tassa sulla casa che non ha spostato né mosso un voto verso il Pd. È passato un anno da quelle misure economiche ma in termini politici è iniziato un nuovo tempo con l’elettorato che non si accontenta più di misure spot – e vintage – ma sembra volere quel «cambio di verso» di cui parlava proprio Renzi. Un’intuizione giusta che alludeva a una vera messa in discussione della politica dei redditi, una cura choc per diseguaglianze troppo forti create dalla crisi, divari salariali non più accettabili acuiti dal problema migratorio, dall’immobilità sociale. Temi finiti sullo sfondo pensando che il ceto medio fosse ancora quello pre-crisi, quello dell’epoca berlusconiana a cui bastava abolire l’Ici o promettere il taglio dell’aliquota Irpef. Quel ceto, invece, sembra aver cambiato pelle, in cerca di uno spazio “vitale” non più solo di uno sconto di 80 euro. È questa comprensione che manca, la necessità di ricostruire uno status identitario – economico e sociale – per quel mondo fatto da chi non ha più certez- ze su alcuni punti nevralgici dell’esistenza: il lavoro, la pensione, il risparmio. E che si sente minacciato nel presente prima ancora che nella prospettiva futura. Non basta quindi il fiorire degli scambi sull’Italicum per salvare il referendum. Anche se le ragioni di un ripensamento si capiscono e sono logiche: con le ultime comunali si è pesata la potenzialità di vittoria dei 5 Stelle – anche per l’asse con la destra – e l’Italicum apre un’autostrada a Grillo. Quindi il negoziato sta in un quadro di scelte ragionevoli ma senza un dialogo “sociale” con i ceti popolari, il ritocco alla legge elettorale potrebbe essere perfino controproducente. Perché questo negoziato ripropone il grande schema su cui oggi si sfidano tutte le forze politiche dal- Riforme. Timori per la Legge di bilancio in caso di No alle riforme: si valuta se approvarla prima alla Camera e rinviare il voto referendario di qualche settimana Referendum e manovra, il nodo «timing» Italicum, Renzi frena sulle modifiche e rilancia: «Garantisce la governabilità» Emilia Patta ROMA pChe il referendum confermativo della riforma del Senato e del TitoloVnonsaràspostatoesiterrà secondo i termini stabiliti dalla legge Matteo Renzi lo ha detto più di unavolta.Perrimandareilreferendum di qualche mese, d’altra parte, occorrerebbe un decreto. Tuttavia i termini stabiliti dalla legge permettono un certo margine di flessibilità: la Cassazione ha tempo un mese, dal 15 luglio al 15 agosto, per controllare le firme e dare il via libera al referendum. Ed è probabile, considerando i precedenti, che la Cassazione si prenderà tutto il tempo a sua disposizione. Da quel momento,il15agosto,ilgovernoha un margine di un paio di mesi per indire il referendum: può farlo subito o arrivare al 15 dicembre, rispettando comunque la legge. E qui si inserisce il nodo della manovra finanziaria, che preoccupa sia Palazzo Chigi sia il Quirinale. Secondo la riforma del bilancio in via di approvazione definitiva in Senato, riforma che prevede l’accorpamento della Legge di stabilità e della Legge di bilancio in un unico provvedimento denominato Legge di bilancio, la tempistica è più stretta: entro il 15 ottobre il Consiglio dei ministri deve mandare la manovra a Bruxelles sotto forma di Documento programmatico di bilancio. Ed entro il 20 ottobre il provvedimento deve essere presentato in Parlamento (quest’anno si inizia dalla Camera). Ma questo significa che la Legge di bilancio dovrà essere approvata dal Consiglio dei ministri al più tardi il 13 ottobre. L’orientamento di Renzi e del governo, visti anche i tempi della Cassazione che impediscono di celebrare il referendum nelle prime due domeniche di ottobre, è dunque quello di approvare la Legge di Bilancio inCdmepoiandarealreferendum nella prima domenica utile (domenica 23 ottobre, in questo caso). Presentare la manovra finanziaria a ridosso del referendum sulla riforma costituzionale potrebbe tra l’altro aiutare il premier alle urne, soprattutto se ci saranno margini di flessibilità tali da accelerare sugli sgravi fiscali promessi. La preoccupazione, sia di Palazzo Chigi sia soprattutto del Quirinale, è il destino della Legge di bilancio in Parlamento in caso di vittoria del No al referendum. Secondo fonti parlamentari il Capo dello Stato gradirebbe che la Legge di bilancio fosse approvata almeno dalla Camera prima di chiamare i cittadini ad esprimersi sulla riforma costituzionale. Perché in caso di bocciatura delle riforme basterebbe una lettura conforme al Senato per mettere in salvo la manovra finanziaria. D’altra parte nella seconda Repubblica non si è mai dato il caso di un premier dimissionario nel mezzo della sessione di bilancio. Fissare la data del referendum un po’ più in là, a novembre o ai primi di dicembre ad esempio, avrebbe d’altro canto un ricasco negativo per il governo e il fronte del Sì - fa notare un dirigente renziano del Pd - perché gli oltre 300 deputati democratici sarebbero inchiodati a Montecitorio a votare la Legge di bilancio senza poter fare campagna elettorale. Oltre al fatto che a quel punto la Legge di bilancio stessa si presterebbe all’inserimento di misure elettoralistiche sia da parte della maggioranza sia da parte dell’opposizione, facendo dell’Aula della Camera un ingovernabile campo di battaglia. La decisione non sarà dunque facile per il premier, che la prenderà naturalmente di concerto con il Colle. Per l’intanto Renzi è impegnato nella preparazione della direzione di lunedì, con la minoranza del Pd sul piede di guerra per cambiare l’Italicum introducendo almeno il premio alla coalizione invece che alla lista. Richiesta alla quale si associano, come evidenziamo nell’infografica in pagina, anche i centristi della maggioranza e Fi. Ma la linea di Renzi resta quella della difesa dell’Italicum, come dimostra anche il fatto che ieri il premier ha ritwittato l’intervista al Corriere della sera del ministro Graziano Delrio («l’Italicum è una legge ottima, garantisce la governabilità»). La porta ai cambiamenti resta aperta, certo, purché si trovino in Parlamento i voti necessari per un sistema che garantiscalagovernabilitàcosìcome fa l’Italicum... Legge elettorale o meno, è evidente che la priorità di Renzi è ora il referendum sulle riforme. E su questo concentrerà tutte le sue energie. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA APPROFONDIMENTO ONLINE «Politica 2.0 - Economia & Società» di Lina Palmerini www.ilsole24ore.com Centrodestra. Il leader leghista avverte: se vinciamo via dall’euro Salvini avverte Berlusconi: «Pronti ad andare da soli» Brunetta contro Confalonieri ANSA Barbara Fiammeri I numeri in parlamento a favore delle proposte di modifica dell’Italicum ROMA pMatteo PREMIO A COALIZIONE NO CAPILISTA BLOCCATI MATTARELLUM DOPPIO TURNO Il premioallacoalizione(invece cheallalista)èlapropostadi modificadell’Italicumchesulla cartapotrebbeottenerela maggioranzaalSenato(paria161 seggi):lovoglionolaminoranzaPd, Sinistraitaliana,Fi,Lega,icentristi dellamaggioranza,finoalla galassiaexFi,daifittianieadAla. Sesidovesseaggiungereilgruppo Perleautonomiesiarriverebbea 177voti.Discorsodiversoalla Camera,dovemaggioranzaPde M5S,conoltre350seggi, riuscirebberoabloccarela proposta(lasogliamaggioranza allaCameraè315seggi) Altra misura criticata nell’Italicum sono i 100 capilista bloccati che, secondo i detrattori, consegnerebbero un Parlamento in maggioranza di nominati. Tuttavia, le possibilità di modifica in parlamento sono minime. Contro i capilista bloccati si sono espressi la minoranza Pd, Sinistra italiana e il Movimento 5 Stelle, che riuscirebbero a coalizzare 68 senatori (la maggioranza al Senato è di 161 seggi) e 161 deputati (la maggioranza alla Camera è di 315 seggi) Il Mattarellum, o sistemi ad esso ispirati, con l’elezione del 75% dei candidati in collegi uninominali in base ad un meccanismo maggioritario a turno unico, è la proposta che potrebbe mettere d’accordo il Pd (maggioranza renziana e minoranza), più qualche altro senatore (come il gruppo di Gaetano Quagliariello): 116 senatori. Troppo pochi rispetto ai 161 necessari per ottenere la maggioranza. Come pure alla Camera i 301 deputati Pd non raggiungono i 315 seggi necessari La posizione storica del Pd è il doppio turno di collegio: è eletto al primo turno chi ottiene la maggioranza assoluta, altrimenti si va al ballottaggio. La proposta metterebbe d’accordo i 112 senatori e i 301 deputati del Pd, troppo pochi per ottenere la maggioranza dei consensi nelle due camere. I piccoli partiti sono sfavoriti dai sistemi maggioritari a doppio turno o a turno unico. Anche Fi è stata sempre contro questi sistemi, considerando il simbolo del partito più attraente per gli elettori rispetto ai singoli candidati nei collegi A FAVOREVOLI 177 senatori CONTRO I CAPILISTA 68 A FAVORE 116 senatori A FAVORE senatori 112 senatori Federalismo fiscale. La commissione parlamentare: a 16 anni dalla riforma troppe incertezze, poca responsabilità e autonomia L’eterna transizione del fisco locale Roberto Turno pIl federalismofiscaleall’italiana a sedici anni dalla pasticciata riforma del 2001? «Una eterna transizione». E fin qui sembrerebbe quasi poca cosa, segno di lavori perennemente in corso che lasciano tutto sottosopra.Einveceno,lecosehannofinitoperpeggiorarle,eccome,le (cattive) applicazioni del federalismo: perché «alla transizione consegue incertezza e all’incertezza si accompagna l’indeterminatezza della responsabilità». Insomma, un guazzabuglio di errori. A pronunciarsi così - mentre, referendum permettendo, il Titolo V del 2001 potrebbe andare in pensione - è la bicamerale parlamentare per il federalismo fiscale, presieduta dal leghista Giancarlo Giorgetti, nella relazione semestrale licenzia- «Le Olimpiadi? Non possiamo far indebitare i romani» ta l’altro ieri. Non senza notare fin dall’introduzioneche«unodeiconnotati più evidenti e costanti dell’attualestagionedeirapportifinanziaritraStatoeautonomieterritorialiè proprio la transizione, ovverossia l’instabilità e provvisorietà dei rapportifinanziariedelladistribuzione del potere di entrata e di quello di spesa». In una confusione di ruoli e di certezze finanziarie che hanno minato e sepolto il mito dell’autonomia finanziaria locale, sempre più Stato-dipendente. Ma quasi senza dirlo, con i fatti, più che con le parole. E a carissimo prezzo per gli italiani, anche creando un dumping inverosimile nel pagamento delle tasse locali. Provarepercredere,dicenonsolo tra le righe la relazione della bicamerale. La tassazione sugli immo- REUTERS bili è stata fatta «per lo più in chiave congiunturale», per tamponare i contipubblicioper«impulsoallaripresa». Ma ha finito per «restringereglispazidimanovrabilitàlocale», giàlimitata.Eadessopesasempredi più il coordinamento statale, cioé «l’esatto contrario dell’autonomia finanziaria» con una «espansione dei trasferimenti o comunque una severa predeterminazione degli spazi di manovrabilità». Addio autonomia, addio responsabilitàlocale.Conunrischioinpiù: la «discriminazione», effetto del peso dei trasferimenti statali. È il caso della Tasi e delle addizionali: il bastone agli enti che non avevano operato aumenti di aliquota, penalizzati dai trasferimenti compensativi dello Stato; gentili cadeaux a quelli che avevano utilizzato forte- mente la leva fiscale «per cercare di porre rimedio ai conti in disordine». Certo, di mezzo c’è ora la scelta «virtuosa» delle nuove regole sull’armonizzazione dei bilanci pubblici. Come il superamento del patto di stabilità interno per gli enti localioilpareggiodibilancioperleregioni. Che vanno al test applicativo. Ma attenzione, è la conclusione: se col referendum cambieranno le regolesucompetenzelegislativeeautonomia finanziaria, non tutto sarà necessariamenterisolto.Perché«si verrà a inaugurare una ulteriore nuovafasetransitoria».Eperl’autonomia di entrate e spese degli enti locali, si aprirà un’altra stagione tutta da decifrare. Nel segno ancora una volta di un’eterna transizione all’italiana. © RIPRODUZIONE RISERVATA Mafia Capitale, altri 28 a rischio processo Ivan Cimmarusti pProcesso in vista per i politici Virginia Raggi in udienza dal Papa: «Colpita dalla sua profonda umanità» che non sarebbe «etico e giusto» chiedere ai romani di «indebitarsi altri 20-30-40 anni per le Olimpiadi». Intanto c’è attesa per la prima seduta del consiglio comunale che si svolgerà giovedì 7 luglio: in quell’occasione sarà presentata la giunta su cui nomi in questi giorni imperversano le polemiche. Salvini lancia l’aut aut.«Leggo di ipotesi di sostegno a Renzi, di “ni” al referendum... Patti chiari e amicizia lunga, in Italia la maggioranza è alternativa a Renzi e ai 5 stelle, però non c’è più tempo da perdere, o si viaggia tutti insieme o la Lega va da sola». È questa la risposta del leader del Carroccio alle parole di Fedele Confalonieri a favore di un Nazareno bis. La levata di scudi dei big di Fi contro la posizione del presidente di Mediaset, culminata ieri in una lettera aperta di Renato Brunetta che lo invita a «non mescolare considerazioni politiche con considerazioni aziendali» annunciando poi di voler richiamare l’Authority per le comunicazioni a «vigilare sull’equilibrio dell’informazione», non è stata una rassicurazione sufficiente per il numero uno della Lega. Il sospetto che dietro le dichiarazioni del presidente di Confalonieri ci possa essere anche Silvio Berlusconi ha fatto uscire allo scoperto Salvini, che intanto rilancia l’uscita dall’euro («non serve un referendum, se andiamo al governo usciamo»). Anche perché la sortita di Confalonieri coincide anche con la rivoluzione interna a Fi: l’allontanamento del cerchio magico e la consegna del timone del partito alla vecchia guardia vicina al Cavaliere e all’azienda di famiglia. Ma l’avvertimento di Salvini, sostenuto anche dalla leader di FdI Giorgia Meloni, è anche un modo per recuperare terreno sugli alleati, sul tentativo di riorganizzazione di quell’area moderata oggi divisa che non vuole finire sotto la leadership leghista. L’ipotesi di un partito, di una nuova Fi aperta anche al ritorno alla casa madre degli ex azzurri oggi divisi tra i fittiani (Conservatori riformisti), il gruppo di Gal, Idea (Quagliariello) e naturalmente i più insofferenti tra i centristi di Alfano e la pat- Matteo Salvini LA STRATEGIA Fi lavora per riaprire le porte agli ex azzurri sparsi tra fittiani, Gal, Idea e alfaniani: fissata per mercoledì una «rimpatriata» al Senato tuglia di Verdini si va facendo strada, nonostante le smentite. Non a caso l’invito della capogruppo fittiana al Senato , Cinzia Bonfrisco, e del suo omologo della Lega, Gian Marco Centinaio, per una rimpatriata mercoledì prossimo a Palazzo Madama per «saldare le iniziative del centrodestra alternativo a Renzi a cominciare dal referendum» è stata prontamente sottoscritta non solo dal presidente dei senatori di Fi Paolo Romani ma anche da tutti gli altri gruppi di centrodestra. L’invito è stato spedito anche ai senatori di Ap, il cui malessere per il sostegno a Renzi è sempre più evidente. Per ora non c’è stata risposta. Giusto la sera prima però si terrà una riunione tra Angelino Alfano e i suoi senatori, che potrebbe trasformarsi in una conta tra chi sollecita un’immediata presa di distanza da Renzi e quindi dal governo (vedi il capogruppo Renato Schifani) e chi invece, a partire dallo stesso ministro dell’Interno rinvia la decisione finale a dopo il referendum, per lanciare un quarto polo centrista alternativo alla destra di Salvini e Meloni. Un’ipotesi che le parole di Confalonieri hanno reso più credibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA GIORNATA CHIUSE LE INDAGINI DELLA «TERZA TRANCHE» Papa Francesco ha ricevuto ieri in udienza privata il primo sindaco donna di Roma, Virginia Raggi, che ha portato al pontefice «la voce degli ultimi e delle periferie» della Capitale. «Una grande emozione. Colpita dalla sua profonda umanità. Grazie» ha commentato via Twitter Raggi, che in un’intervista a Radio Vaticana ha anche ribadito l’Europa all’America: i partiti sistema e gli anti-sistema. E l’apertura del fronte Italicum dà un altro argomento ai 5 Stelle per descrivere il Pd come il partito che vuole conservare lo “status quo” dal cambiamento grillino. Ora Renzi accusa il Movimento di opportunismo e di aver cambiato idea sull’Italicum, Grillo fa lo stesso con il premier ma resta un rumore di fondo. Comunque vada la trattativa non scalderà un’opinione pubblica che ha a che fare con un quotidiano molto faticoso. della Regione Lazio coinvolti nella terza tranche dell’inchiesta Mafia Capitale.LaProcuradiRomahanotificato gli avvisi di chiusura indaginipreliminari,attopropedeuticoalla richiesta di rinvio a giudizio, a 28 persone, tra cui i consiglieri regionali Pd Marco Vincenzi (ex capogruppo e dimessosi da presidente dellaCommissionebilancio)edEugenio Patanè. Destinatario dello stesso avviso Francesco D’Ausilio, ex capogruppo Pd in Campidoglio, eaLucaOdevaine,all’epocadeifatti componente del tavolo tecnico sull’immigrazione del Viminale, indagato per un appalto al Cara di Mineo. Per gli indagati sono ipotizzati, a vario titolo, i reati di corruzione, turbativa d’asta, finanziamento ille- cito e abuso d’ufficio. Per l’accusa i tre politici avrebbero percepito presunte tangenti per «piegare la lorofunzioneistituzionale»infavore di Salvatore Buzzi, presunto «braccioimprenditoriale»diMafia Capitale.Vincenziavrebbepresentato «due emendamenti» a una legge regionale, per dirottare sui «municipi-comuni i fondi della Regione (1,2 milioni , grazie anche al presunto aiuto di Luca Gramazio, consigliere regionale Pdl già a processo, ndr)perconsentireaBuzzieallecooperativealuiriconducibilidisuperare le difficoltà per accaparrarsi le risorse economiche». In cambio Vincenziavrebbeottenuto«10mila euro per le spese della campagna elettorale di Emanuela Chioccia», candidatasindacodiTivolinel2014. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’OMICIDIO DI YARA GAMBIRASIO Bossetti condannato all’ergastolo in primo grado pErgastolo per Massimo Bos- setti, accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio. Così ha deciso la Corte d’Assise di Bergamo, dopo 10 ore di camera di consiglio. «La pena è quella prevista per una persona che commette un omicidio a cui non sono riconosciute le attenuanti», ha commentato il procuratore di Bergamo, Massimo Meroni, «la prova scientifica del Dna è stata decisiva». In aula i familiari della vittima. La madre di Yara, Maura, ha detto che «ora sappiamo chi è stato, anche se siamo consapevoli che nostra figlia non ce la riporterà indietronessuno».Standoalcapod’imputazione della Procura, Bossetti «colpendo Yara con tre colpi al capoeconplurimecoltellateindiverseregionidelcorpo(gola,tora- ce, schiena, polsi e arti), abbandonandola quindi agonizzante in un campo isolato, ne cagionava la morte. Con l’aggravante di avere adoperato sevizie e di avere agito con crudeltà. Sugli indumenti indossati da Yara al momento della morte venivano delegati al Ris dei carabinieri di Parma gli accertamenti biologici per l’individuazione di eventuali profili genetici diversi da quello della vittima. Tali accertamenti avevano permesso di isolare, tra gli altri, un profilo geneticomaschile(indicatocome «ignoto l») su slip e leggings della vittima, valido per comparazioni con potenziali sospetti ». Indagini successive hanno stretto il cerchio attorno a Bossetti. I. Cimm. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sabato 2 Luglio 2016 www.ilsole24ore.com @ 24NormeTributi IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI t LA SETTIMANA DI NORME & TRIBUTI FISCO INTERNAZIONALE L’anti-elusione allarga il tiro LUNEDÌ: Edilizia e ambiente, Il merito, Autonomie locali e Pa MARTEDÌ: Condominio MERCOLEDÌ: Diritto dell'economia GIOVEDÌ: Giurisprudenza / Il merito VENERDÌ: Incentivi e agevolazioni Stefano Carrer u pagina 18 Reddito d’impresa. Da valutare i costi e i benefici dell’operazione prima di avvalersi delle assegnazioni e delle trasformazioni agevolate Enti territoriali Beni ai soci, convenienza in sei test Dai controlli sull’operatività della società alle conseguenze fiscali delle cessioni successive Luca Gaiani pSei test preventivi per la deci- sione sulle assegnazioni agevolate. Con la chiusura delle imposte 2015 le società che intendono avvalersi delle assegnazioni o delle trasformazioni agevolate previste dalla legge 208/2015, devono verificare fattibilità, costi e benefici dell’operazione, svolgendo diverse analisi sia sui beni assegnabili che sulla posizione dei soci assegnatari. Requisiti per l’assegnazione Il termine per le assegnazioni agevolate di immobili non strumentali e mobili registrati appare ancora lontano, ma in realtà, per effetto della tradizionale sospensione delle attività ad agosto, restano poco più di due mesi per chiudere l’operazione (salvo proroghe). È dunque opportuno che, già nei prossimi giorni, le società interessate, tenendo conto delle istruzioni emanate con la circolare 26/E del 1° giugno, diano l’avvio al percorso finalizzato ad assumere la scelta per poi procedere, al rientro dalle ferie, alla fase esecutiva. Il primo passaggio da svolgere è la verifica delle operatività della società nel triennio 2013-2015. Chi è risultato di comodo (non operativo o in perdita sistematica) in almeno due dei tre esercizi dovrà infatti applicare l’imposta sostitutiva maggiorata al 10,5%, il che potrebbe rendere poco conveniente l’assegnazione. Nella individuazione di questa particolare condizione dovrà tenersi conto dell’esistenza, negli anni interessati, di cause di esclusione o di disapplicazione (analizzando con attenzione il periodo in cui devono essersi verificate), compresa, per il 2015, la nuova ipotesi di “autodisapplicazione” in dichiarazione introdotta dal Dlgs 156/2015. Ad esempio, chi è di comodo nel 2014 e nel 2015 (ma non nel 2013) potrebbe, se sussistono situazioni oggettive che hanno giustificato il mancato superamento dei parametri di legge, autodisapplicare la disposizione nel modello Unico 2016 evitando anche la sovra imposta sostitutiva. Calcoli a tre livelli I controlli successivi devono riguardare la sussistenza dei requisiti oggettivi (beni) e soggettivi (soci assegnatari). La circolare 26/E/2016 ha opportunamente chiarito che la condizione di “non strumentalità per destinazione” del bene deve essere verificata alla data di assegnazione. È dunque possibile e legittimo assegnare un immobile che attualmente è utilizzato direttamente se, entro il 30 settembre, lo stesso viene dato in locazione o in comodato a terzi. Il passaggio più complesso dell’intero percorso riguarda la quantificazione del costo dell’operazione. Esso si struttura in realtà in tre step differenti: imposta sostitutiva sulla società, imposte sui redditi dei soci e Iva e altre imposte sul trasferimento del bene. L’Agenzia ha confermato l’impostazione di precedenti norme agevolative secondo cui la tassazione della società esaurisce, limitatamente all’importo dichiarato, ogni ulteriore onere impositivo anche per i soci. L’assegnazione, pertanto, interesserà la posizione del socio (dividendo o riduzione del costo della partecipazione) solo per l’eventuale eccedenza tra il valore del bene assegnato (valore normale o catastale a seconda di ciò che ha scelto la società) e plusvalenza assoggettata all’imposta dell’8 o del 10,5 per cento. Il costo della operazione sui soci, che spesso sarà la componente più rilevante, deve tener conto della tipologia di riserve impiegate per far uscire i beni. La circolare 26/E non ha chiarito l’impatto, sugli assegnatari, dell’utilizzo di riserve in sospensione che vengono tassate al 13% dalla società, ma è da ritenere, per lo stesso principio sopra richiamato, che questa tassazione impedisca ulteriori imposizioni sui soci. Dopo l’assegnazione Non devono infine essere trascurate le conseguenze della assegnazione sulla fiscalità successiva dei soci e della società. Per quest’ultima, occorre avere certezza che, a seguito della uscita dei beni, si torni o si mantenga una situazione di operatività ai fini della disciplina delle società di comodo. Diversamente, potrebbe valer la pena di sciogliere la società estromettendo anche i residui beni, oppure di adottare la trasformazione in società semplice. Se i soci pensano di cedere a breve i beni ricevuti, occorre tener conto che, per cinque anni, le plusvalenze saranno imponibili, dovendosi valutare l’opportunità di assoggettare all’imposta sostitutiva il valore normale in luogo del valore catastale (di fatto affrancando le plusvalenze latenti all’8%), o, anche in questo caso, di trasformare la società (senza interruzione del possesso ai fini del quinquennio). Dal test di operatività alle imposte dei soci: passo per passo il percorso verso l’assegnazione 1 TEST DI OPERATIVITÀ Verificare se la società è considerata, o meno, società di comodo ai fini della applicazione dell’imposta sostitutiva maggiorata dall’8 al 10,5%. L’imposta maggiorata scatta se la società: 8 non ha superato il test di operatività (ricavi minimi) in almeno due periodi del triennio 2013-2015 e dunque in una delle seguenti coppie di anni: 2013-2014, 2014-2015, 20132015, salva l’esistenza di cause di esclusione o disapplicazione (compresa autodisapplicazione per il 2015); e/o 8 è risultata in perdita sistematica con riferimento ad almeno due dei seguenti tre periodi di osservazione: (i) 2010-2011-2012 (tre esercizi in perdita o due in perdita e uno con reddito inferiore al minimo); (ii) 2009-2010-2011-2012-2013 (cinque esercizi in perdita o quattro in perdita e uno con reddito inferiore al minimo); (iii) 2010-2011-2012-2013-2014 (cinque esercizi in perdita o quattro in perdita e uno con reddito inferiore al minimo). Salva l’esistenza in alcuno di tali esercizi di osservazione di cause di disapplicazione, ovvero l’esistenza di cause di esclusione legale negli esercizi: (i) 2013, (ii) 2014, (iii) 2015 4 ASSEGNAZIONE E TASSAZIONE DEI SOCI Verificare se l’assegnazione è soggetta a Iva 8 L’assegnazione è esclusa da Iva se all’atto dell’acquisto non è stata operata la detrazione dell’imposta: (i) beni acquistati presso un privato; (ii) beni acquistati prima dell’introduzione dell’I a; (iii) beni acquistati con Iva indetraibile L’assegnazione è soggetta a Ivanegli altri casi 8 Immobili abitativi: operazione esente tranne che per fabbricati assegnati dal costruttore (o da chi li ha ristrutturati) entro 5 anni dalla fine lavori o anche successivamente su opzione. Immobili strumentali: assegnazione imponibile per fabbricati assegnati dal costruttore o da chi li ha ristrutturati) entro 5 anni dalla fine lavori; assegnazione esente (salvo opzione) negli altri casi Determinare l'imponibile 8 La base imponibile è costituita dal prezzo di acquisto aumentato delle spese sostenute (con IVA detratta) per riparare e completare il bene, tenendo conto, in diminuzione, del deprezzamento subito nel tempo Verificare la eventuale rettifica della detrazione 8 Se l'assegnazione avviene senza IVA e riguarda beni immobili con IVA detratta (o beni con spese di manutenzione o recupero ad IVA detratta), occorre rettificare (art. 19-bis2) la detrazione se non sono ancora decorsi 10 anni dall'acquisto (o dal riscatto in caso di beni acquisiti da leasing) Imposta di registro 8 L'imposta di registro proporzionale sugli atti di assegnazione è ridotta alla metà e le imposte ipotecarie e catastali sono applicate in misura fissa 2 3 BENI ASSEGNABILI E SOCI ASSEGNATARI Stabilire se gli immobili sono assegnabili: 8 Immobili non utilizzati direttamente alla data della assegnazione e dunque: (i) immobili strumentali per natura concessi in locazione, comodato o inutilizzati, (ii) immobili merce, (iii) immobili patrimonio (abitazioni locate o date in comodato). Esclusi i terreni coltivati direttamente e gli immobili locati con fornitura di servizi complementari e funzionali qualitativamente e quantitativamente prevalenti sulla locazione. Assegnabili anche diritti parziari posseduti (nuda proprietà o usufrutto) su tali immobili 8 Beni mobili registrati diversi da quelli utilizzati come beni strumentali nella attività propria dell’impresa Individuare quali soci possono risultare assegnatari 8 Assegnazione solo a soci che erano tali già al 30 settembre 2015 anche se al momento della assegnazione posseggono percentuali differenti da tale data 8 Sono irrilevanti isubentri avvenuti dopo il 30 settembre 2015 per successione 5 Verificare se l’assegnazione è soggetta a Iva 8 L’assegnazione è esclusa da Iva se all’atto dell’acquisto non è stata operata la detrazione dell’imposta: (i) beni acquistati presso un privato; (ii) beni acquistati prima dell’introduzione dell’I a; (iii) beni acquistati con Iva indetraibile L’assegnazione è soggetta a Ivanegli altri casi 8 Immobili abitativi: operazione esente tranne che per fabbricati assegnati dal costruttore (o da chi li ha ristrutturati) entro 5 anni dalla fine lavori o anche successivamente su opzione. Immobili strumentali: assegnazione imponibile per fabbricati assegnati dal costruttore o da chi li ha ristrutturati) entro 5 anni dalla fine lavori; assegnazione esente (salvo opzione) negli altri casi Determinare l'imponibile 8 La base imponibile è costituita dal prezzo di acquisto aumentato delle spese sostenute (con IVA detratta) per riparare e completare il bene, tenendo conto, in diminuzione, del deprezzamento subito nel tempo Verificare la eventuale rettifica della detrazione 8 Se l'assegnazione avviene senza IVA e riguarda beni immobili con IVA detratta (o beni con spese di manutenzione o recupero ad IVA detratta), occorre rettificare (art. 19-bis2) la detrazione se non sono ancora decorsi 10 anni dall'acquisto (o dal riscatto in caso di beni acquisiti da leasing) Imposta di registro 8 L'imposta di registro proporzionale sugli atti di assegnazione è ridotta alla metà e le imposte ipotecarie e catastali sono applicate in misura fissa di Gianni Trovati ria ritiene che entro un anno dalla alienazione della casa acquistata con l’agevolazione “prima casa” la nuova casa debba essere, se non proprio completamente “ultimata”, almeno giunta a quello stadio di realizzazione che consenta di ritenerla «venuta ad esistenza». Ma non v’è chi non veda come questa pretesa di realizzazione, entro un solo anno, di un tale “rustico”, sia oltremodo eccessiva, in quanto è ben difficile che, in così poco tempo, una nuova costruzione possa trovarsi in uno stato talmente avanzato di realizzazione da essere appunto considerabile in termini di sua «venuta ad esistenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA REGIME DELLE SUCCESSIVE CESSIONI E SORTE DELLA SOCIETÀ Verificare il periodo di applicazione delle plusvalenze sui soci 8 In caso di assegnazione di immobili (diversi da aree fabbricabili) il socio assegnatario sarà soggetto alla disciplina del redditi diversi (articolo 67, lettera a, Tuir) per cinque anni dalla data di assegnazione. Oltre tale periodo, la cessione dell'immobile non genererà plusvalenze imponibili Verificare il costo fiscale ai fini del calcolo delle plusvalenze 8 Il costo fiscale del bene in capo al socio per la determinazione di eventuali successive plusvalenze (vendite entro 5 anni dalla assegnazione, o anche oltre per aree fabbricabili) corrisponde al valore di assegnazione di cui al precedente punto 3 Rifare il test di operatività post assegnazione 8 Verificare se a seguito della assegnazione, la società riesce a superare il test di operatività per assumere adeguate decisioni circa la eventuale (auto)disapplicazione sul 2015 e/o il versamento degli acconti 2016 o ancora in merito alla opportunità di liquidare la società contestualmente alla assegnazione © RIPRODUZIONE RISERVATA Cassazione. Se entro un anno dalla vendita viene edificata un’abitazione non c’è decadenza dallo sconto fiscale Prima casa, non perde il bonus chi costruisce un immobile Angelo Busani pNon decade dall’agevola- zione “prima casa” il contribuente che, prima del decorso di cinque anni dall’acquisto, venda la casa acquistata con il beneficio fiscale e che, nell’anno successivo alla vendita, si costruisca una nuova “prima casa”. Questo quanto deciso dalla Corte di cassazione nella sentenza n. 13550 depositata ieri, 1° luglio. La legge sull’agevolazione “prima casa” prescrive che la revoca dell’agevolazione a causa di alienazione infraquinquennale si evita se l’acquirente della “prima ca- sa”, «entro un anno dall’alienazione dell’immobile acquistato con i benefici … proceda all’acquisto di altro immobile da adibire a propria abitazione principale» (nota II-bis, comma 4, all’articolo 1, Tariffa parte prima allegata al Dpr 131/1986, Testo unico dell’imposta di registro). IL VINCOLO Il nuovo alloggio deve essere pronto per essere abitato nei dodici mesi successivi all’alienazione L’amministrazione finanziaria da tempo (risoluzione n. 44/E del 16 marzo 2004) consente di ricomprendere, nel concetto di «acquisto» che evita la revoca dell’agevolazione “prima casa”, pure l’ipotesi della costruzione di una “abitazione principale” su un’area di proprietà del soggetto che abbia alienato nel quinquennio la casa acquistata con agevolazione. Con la sentenza in esame (in scia con quanto la Coorte di cassazione aveva già sancito con la sentenza n. 24253/2015) questa interpretazione oltremodo estensiva ri- ceve, dunque, anche l’avallo della giurisprudenza di legittimità: la tesi si giustifica per l’intento di non voler creare disparità di trattamento tra il caso di chi effettua il reinvestimento del ricavato dalla vendita di una abitazione acquistando la titolarità di un’altra “abitazione principale” mediante un’attività negoziale e il caso di chi invece vi provvede direttamente mediante un’attività “materiale”, e cioè costruendo la casa su un terreno di sua proprietà (non rileva che l’area sia acquistata prima o dopo la vendita né rileva che si tratti di un acquisto a titolo oneroso o di un acquisto a titolo gratuito). Dato, dunque, che il “riacquisto” con effetto esimente dalla revoca dell’agevolazione non deve necessariamente beneficiare dell’agevolazione “prima casa” (esso infatti deve essere caratterizzato “solo” dalla peculiarità di avere a oggetto una casa da destinare ad “abitazione principale”), è plausibile ritenere che, quando il riacquisto è concretato non da un’attività negoziale ma da un’attività “materiale” (e cioè dall’esecuzione di lavori edili finalizzati alla costruzione dell’abitazione principale del contribuente in questione), esso possa consistere in uno qualsiasi dei seguenti eventi: a) nell’affidamento in appalto delle opere occorrenti; b) nell’esecuzione in economia dei lavori occorrenti; c) in interventi di nuova costruzione o di “recupero” di un manufatto preesistente. Quanto alla durata di tali lavori, visto che si deve comunque trattare di un “riacquisto” «entro un anno» dall’alienazione infraquinquennale della casa acquistata con l’agevolazione “prima casa”, l’amministrazione finanzia- E uro 7.258.726.834,62. Merita di essere citato per intero, fino all’ultimo centesimo, il disavanzo calcolato dalla Corte dei conti nel consuntivo 2015 della Regione Piemonte, certificato nel giudizio di parifica reso ieri a Torino dalla sezione regionale della magistratura contabile. Lo merita per il suo valore assoluto, perché 7,25 miliardi è una cifra da manovra nazionale e non da bilancio regionale, e lo merita per la sua storia, che può essere riassunta in un paradosso: il disavanzo è vecchio, perché nasce in larga parte dall’effetto trascinamento di scelte compiute in Regione dalle vecchie amministrazioni, ma è sempre giovane, perché la riforma dei bilanci locali continua a far emergere nuovo rosso. In questo senso, la storia travagliata dei conti piemontesi assume un valore che va ben oltre il Ticino, e parla a molti bilanci territoriali. Per capirlo basta ripercorrere l’intervento pronunciato ieri dal procuratore regionale della Corte dei conti, Giancarlo Astegiano, presentando il giudizio di parifica. «Per molti anni - ha detto - la Regione ha speso molto più di quanto avrebbe potuto in base alle sue entrate», aggiungendo robuste quote di azzardo ai difetti delle regole contabili preriforma, e oggi, con meno fondi del passato a causa dei tagli nazionali, deve «destinare elevate risorse al pagamento dei debiti pregressi anziché destinarle al sostegno di chi versa in stato di bisogno, al potenziamento delle infrastrutture e dei servizi sociali, allo sviluppo dell’economia locale». Chiarissimo. Il tutto, poi, avverrà a lungo, perché molto di questo passivo, prodotto dalle anticipazioni sbloccadebiti utilizzate per migliorare i conti invece che per pagare i fornitori e dalla cancellazione di entrate scritte in bilancio ma impossibili da incassare, impiegherà 30 anni a essere smaltito, grazie alle regole nazionali che hanno allungato i tempi di rientro. Anche se il macigno è figlio del passato, i magistrati non trascurano un paio di bacchettate all’amministrazione Chiamparino, “sfidata” a manifestare una volontà di risanamento effettivo. Per dimostrarla, occorrerebbe prima di tutto colmare il buco normativo che in Regione vede mancare le regole sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio e a disciplinare la resa del conto giudiziale delle varie strutture regionali. Due passaggi che Torino deve ancora compiere. PLUSVALENZA E TASSAZIONE DELLA SOCIETÀ Calcolare la plusvalenza: (valore di assegnazione – costo fiscalmente riconosciuto) 8 Individuare il valore di assegnazione che può essere scelto per ogni singolo immobile tra: (i) valore normale; oppure (ii) valore catastale; oppure (iii) valore intermedio tra (i) e (ii). Per l’assegnazione di beni mobili registrati si assume solo il valore normale. 8 Individuare il costo fiscalmente riconosciuto del bene che corrisponde al costo fiscale al netto degli ammortamenti dedotti. Il costo fiscale va aumentato di eventuali ammortamenti stanziati in bilancio ma non dedotti in quanto riferiti al costo del terreno (per i beni riscattati da leasing considerare anche la quota dei canoni indeducibile perché riferita all’area) Calcolare l’imposta sostitutiva 8 8% della plusvalenza (10,5% per le società di comodo come da punto 1) Minusvalenza 8 Se il costo fiscalmente riconosciuto supera il valore di assegnazione non vi è imposta da versare, ma l’assegnazione può comunque effettuarsi con gli altri benefici di legge Riserve in sospensione 8 Se si utilizzano riserve in sospensione di imposta per assegnare i beni la società deve versare un’ulteriore imposta sostitutiva del 13% sull’importo di tali riserve annullato 6 TASSAZIONE AI FINI IVA E REGISTRO In Piemonte disavanzo del 2015 a 7,3 miliardi 18 Norme e tributi Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 FISCO www.quotidianofisco.ilsole24ore.com Fisco internazionale. Nel meeting organizzato dall’Ocse a Kyoto coinvolti 36 nuovi Paesi nella strategia anti-elusione Il piano Beps allarga il perimetro Tra gli ingressi anche Singapore e Hong Kong - Panama fra gli osservatori Stefano Carrer TOKYO. Dal nostro corrispondente pUn meeting internaziona- le organizzato dall’Ocse a Kyoto rilancia la lotta all’elusione fiscale perpetrata dalle multinazionali, che costa ai governi un gettito complessivo stimato fino a 240 miliardi di dollari l’anno. Il primo meeting plenario del cosiddetto «Inclusive Framework on Beps» (Base erosion and profit shifting) ha sancito l’adesione di 36 nuovi Paesi, portando il totale a 82, con altre 21 presenze in qualità di osservatori. «È stata una riunione storica per la fiscalità internazionale, che per la prima volta ha portato allo stesso tavolo e alle stesse condizioni 82 Paesi sul tema della revisione delle regole fiscali internazionali, sulla base di quanto elaborato in due anni di lavoro dai Paesi membri dell’Ocse e del G20 per contrasta- re il fenomeno dell’elusione», ha affermato Fabrizia Lapecorella, direttrice generale delle Finanze al dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia, selezionata a Kyoto tra i 20 membri dello Steering group dell’Inclusive LE CIFRE DEL FENOMENO Il framework ha il compito di contrastare perdite di gettito che secondo le stime ogni anno costano ai governi fino a 240 miliardi di dollari framework. Dopo i salvataggi societari seguiti alla crisi economica globale e una serie di scandali di alto profilo – dal lussemburghese LuxLeak ai Panama Papers (sia pure focalizzati sull’evasione individuale) – le pressioni crescenti dell’opinione pubblica hanno agevolato i progressi nel contrasto alle aggressive pianificazioni fiscali tra diverse giurisdizioni che vengono effettuate dai gruppi internazionali che cercano di pagare il meno possibile in tasse. Pascal SaintAmans, direttore del Center of tax policy and administration dell’Ocse, ha sottolineato l’importanza dell’adesione di molti Paesi in via di sviluppo (che saranno aiutati e otterranno tempo per adeguarsi concretamente ai criteri-standard) e di giurisdizioni un tempo criticate come quelle di Singapore o Hong Kong. Quanto a Panama, la sua presenza a Kyoto è stata solo nella veste di osservatore, ma lo Stato latinoamericano si è già impegnato a fare alcuni progressi, da verificare. «Il problema di tassare adeguatamente le filiali delle mul- tinazionali di altri Paesi localizzate in Italia non è sempre semplice od ovvio con le regole fiscali esistenti – ha aggiunto Lapecorella –. Se pure le multinazionali tendono a riuscire a minimizzare la tassazione che grava su di loro sfruttando i disallineamenti tra le regole fiscali dei diversi Paesi, in prospettiva, con il più efficace ed inclusivo framework internazionale di contrasto che si sta strutturando, sarà più facile per tutti gli Stati poter incamerare la quota giusta di gettito. Giusta vuol dire corrispondente all’attività economica effettivamente svolta dalle multinazionali nel territorio dello Stato». Già al G20 finanziario di Chendu di questo mese l’Ocse presenterà una proposta formale sui criteri oggettivi adottabili per identificare i Paesi che non cooperano nel- QUOTIDIANO DEL FISCO Fattura elettronica e la Cassazione sul transfer pricing Oggi in esclusiva un’analisi di Benedetto Santacroce sulla fatturazione elettronica e un articolo di Ferruccio Bogetti e Gianni Rota sul transfer pricing. la trasparenza fiscale, per una inclusione in una eventuale lista-nera. Dalle discussioni di Kyoto è emerso che una giurisdizione sarà considerata come “non-cooperative” sia se non rispetterà almeno uno dei tre criteri principali, sia se anche ne rispettasse due su tre – sia considerata «noncompliant» con i Global Forum Standards. Gli sviluppi in corso hanno suscitato ampie perplessità in molti ambienti industriali. La Keidanren (la Confindustria del Giappone) ha avvertito sui rischio che si vada «troppo oltre», imponendo alle aziende di fornire informazioni riservate e consentendo ai governi di interpretare le regole a loro piacimento, con decisioni unilaterali che potrebbero rilanciare problemi di doppia tassazione. www.quotidianofisco.ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA Dichiarazioni. La Cassazione si irrigidisce dopo le aperture delle Entrate Giudici e Fisco divisi sulle «correttive» Gian Paolo Ranocchi pRettifiche dichiarative a fa- vore del contribuente con credito spendibile in compensazione anche oltre il termine di scadenza di presentazione della dichiarazione dell’anno successivo. È questo l’orientamento espresso dall’agenzia delle Entrate in passato (per quanto in relazione a taluni casi specifici), che ora la sentenza delle Sezioni Unite n. 13378 della Corte di cassazione sembra mettere in discussione (si veda Il Sole 24 Ore di ieri). Con la circolare n. 31/E/2013 le Entrate hanno sdoganato il prin- cipio di ritrattazione a favore del contribuente delle dichiarazioni affette da errori contabili, anche oltre l’anno successivo. È stato infatti affermato che quando il contribuente intende fare valere una situazione a proprio favore relativa a un’annualità precedente diversa da quella del primo periodo anteriore, deve procedere ad auto-liquidare le dichiarazioni afferenti a tutte le annualità interessate dagli effetti dell’errore in modo da “trascinare” il credito fiscale che scaturisce dalla correzione, fino alla dichiarazione utile per poter utilizzare lo stesso credito in compensazione in base al comma 8–bis dell’articolo 2 del Dpr 322/1998. Si tratta di procedura non semplice da gestire, ma certamente efficace per superare l’obbligo di dover invece transitare necessariamente attraverso la presentazione dell’istanza di rimborso entro 48 mesi dal pagamento originario. Nel senso tracciato dall’Agenzia nella circolare, peraltro, si sono evoluti anche i modelli annuali di dichiarazione che da qualche tempo prevedono nel quadro RS un prospetto per la gestione degli effetti delle modifiche apportate sulle varie annua- lità interessate. Anche se le istruzioni fanno specifico riferimento alla correzione degli errori contabili derivanti dalla mancata imputazione di componenti negativi (anche positivi secondo le Entrate) nell’esercizio di competenza la cui dichiarazione non è più emendabile in base al comma 8bis dell’articolo 2 del Dpr 322/1998, il principio dell’Agenzia è parso estensibile ad altre fattispecie. Con la successiva circolare n. 3/E/2014, l’Agenzia è nuovamente tornata sul tema delle rettifiche dichiarative a favore del contribuente, trattando il di- verso caso del disconoscimento degli effetti del consolidato fiscale e della conseguente riattribuzione degli elementi fiscali non di tipo contabile (ad esempio le perdite fiscali, le eccedenze d’imposta, i crediti non utilizzati in compensazione) non utilizzati nella tassazione di gruppo. È stato quindi evidenziato come il riconoscimento retroattivo di queste poste nelle dichiarazioni delle consolidate, possa comunque essere effettuato retroattivamente sulla base delle stesse procedure tracciate nella circolare 31/ E/2013. In pratica, quindi, le Entrate hanno riconosciuto la possibilità di utilizzare la riliquidazione autonoma delle dichiarazioni pregresse affette da errori a sfa- vore del contribuente oltre il termine breve, anche al di fuori del caso specifico degli errori di competenza nell’imputazione delle componenti contabili. La sentenza n. 13378 della Cassazione si pone quindi trasversalmente in un contesto in cui, per quanto faticosamente, le stesse Entrate avevano avviato un processo interpretativo teso a limitare l’incoerenza del differente trattamento tra Fisco e contribuenti. Ora probabilmente l’unica possibilità per porre fine alla querelle è quella di intervenire sulla legge eliminando alla base l’illogica differenza che emerge dal contenuto dei commi 8 e 8-bis dell’articolo 2 del Dpr 322/1998. © RIPRODUZIONE RISERVATA Adempimenti. Software delle Entrate Fattura elettronica fra privati: debutta il nuovo «sistema» Alessandro Mastromatteo Benedetto Santacroce il servizio gratuito di emissione, trasmissione e conservazione delle fatture elettroniche tra privati. Rispettando i tempi fissati dall’articolo 1, comma 1 del decreto legislativo 127/2015, l’agenzia delle Entrate, con il supporto tecnico di Sogei, ha messo a disposizione dei contribuenti titolari di partita Iva un’applicazione web utilizzabile sia per le fatture B2B che per le fatturePA. Si tratta di un ulteriore passaggio verso la completa digitalizzazione e semplificazione dei rapporti tra fisco e contribuenti, che ha visto il rilascio, negli ultimi tempi, non solo della bozza delle specifiche tecniche per la veicolazione delle fatture elettroniche tra privati tramite il sistema di interscambio, ma anche del provvedimento direttoriale del 30 giugno (si veda Il Sole 24 Ore di ieri) contenente le regole per la memorizzazione e la trasmissione elettronica dei dati dei corrispettivi giornalieri obbligatoria dal 1° gennaio 2017 per i distributori automatici. aderire espressamente al servizio di conservazione delle fatture mediante esplicita accettazione delle condizioni compilando una web-form presente sul sito. Quanto invece alla fase di emissione l’utente, dopo avere selezionato uno dei tre formati previsti (fattura ordinaria, semplificata e fatturapa), deve compilare i quadri relativi ai dati di fornitore, cliente e fattura. Il quadro fornitore, in particolare, è sempre obbligatorio, e contiene i dati relativi al cedente o prestatore, ereditati dalla base informativa dell’Anagrafe tributaria che possono essere modificati tranne che per l’informazione relativa alla partita Iva. La generazione del documento può aversi anche ripartendo dai dati inseriti per l’ultima fattura che si stava compilando o importando una fattura da un file xml presente sulla postazione dell’utente. Infine, il servizio di trasmissione consente l’invio via web della fattura caricando il file dal computer dell’utente. Possono essere trasmessi file singoli o di un archivio zip di fatture. Il funzionamento La fase transitoria pDisponibile da ieri, 1° luglio, Alla web application, raggiungibile sulla homepage del sito delle Entrate, si può accedere con le credenziali Entratel o Fisconline fornite agli utenti dei servizi telematici, nonché con la Cns (Carta nazionale servizi) e con lo Spid. Una volta effettuato l’accesso, può essere scelta l’utenza di lavoro con cui operare nel caso in cui l’utente persona fisica sia stata incaricato di svolgere gli adempimenti di fatturazione da parte di un utente persona non fisica. Le fasi successive sono quelle di generazione, trasmissione e conservazione della fattura. In particolare occorre GIUSTIZIA E SENTENZE Politica e società 27 Il Sole 24 Ore Venerdì 29 Aprile 2016 - N. 117 Trojan horses a utilizzo ampio Quirinale. Il capo dello Stato: «Quella dei politici è la più grave» - «I tempi dei processi sono determinanti» «Corruzione, alleanza politica-magistratura» Mattarella alla scuola dei magistrati, poi cena con Renzi: sul tavolo i temi politici e le nomine Lina Palmerini pEra un discorso molto atteso, il primodopoildurissimoscontroche ha visto l’uno contro l’altro il magistrato Davigo e il premier Renzi. Un conflitto “toghe versus politica” che eraarrivatoadegliacutiinsolitiel’intervento di ieri del capo dello Stato – allaScuolasuperioredellamagistratura a Scandicci – ha rimesso in equilibrio i rispettivi ruoli chiedendo «forme di collaborazione istituzionale» per sconfiggere la corruzione perché«ilconflittoindeboliscetutte le parti in contrapposizione». Come dire che lo scontro non aiuta la lotta alla corruzione, anzi la danneggia. In serata poi il presidente della Repubblica ha visto a cena Renzi: sul tavolo i temi politici di attualità, il decreto banche che il governo vuole portare oggi al Consiglio dei ministri e soprattutto le nomine delle Forze armate, dei servizi (si veda l’articolo sotto) e quella del nuovo ministro dello Sviluppo economico. Sul fronte politica-magistratura, si capiscecheMattarellahavistoeccessi da entrambe le parti. E per entrambehaavutorichiaminelsuointerventoaScandicci.Peripoliticichehanno un dovere «duplice» di onestà e per i quali la corruzione è «più grave». Per lamagistraturache«nonèenonvuoleessereun’alternativaalleistituzioni politiche» e che deve considerare i tempi di un processo «una variabile non indipendente» valutando «le grandiresponsabilitàeleconseguenze» delle sue scelte. Insomma, un sostegno alla tesi di Davigo che i politici corrottisonopeggiodeiladridistrada e un sostegno anche alla tesi di Renzi sulla velocizzazione dei tempi processualiesuidannidelgiustizialismo, di quell’uso improprio della giustizia chesifa“antagonista”dellapolitica. La sintesi finale del suo ragionamentoèchesconfiggerelacorruzionedeveessereunobiettivocomune, non è la crociata di uno solo. «La corruzione è un male gravissimo va combattuta senza equivoci e timidezze. Occorre una grande alleanza, perché combattere la corruzione è un impegno di sistema, non di un solo corpo dello Stato che non sarebbe sufficiente». Si sa che lontano da telecamereeriflettori,lesollecitazioni del capo dello Stato hanno già prodotto un’accelerazione sul Governo per far approvare in fretta la legge sulla prescrizione che da un anno giaceva in Senato. Tra l’altro, il tema della legalità – insieme all’accoglienzapergliimmigrati–èunodeichiodi fissi su cui Mattarella ha voluto, fin qui, connotare la sua presidenza. E ieri lo ha ripetuto parlando soprattutto ai partiti. «Nell’impegno politico si assume un duplice dovere di onestà per sé e per i cittadini». Dunque, alza l’asticella della questione morale per i politici ma allo stesso modo ricorda a ciascuno i propri ambiti. «Per raggiungere risultati duraturi occorre favorire le sinergie:lamagistraturahailcompito di perseguire i reati, le istituzioni politichequellodiagireperprevenire e sconfiggere i fenomeni corruttivi. E quello, insostituibile, di perseguirel’interessecomune,definendo le regole di legge, e quello di dotare il sistema giustizia di norme chiare ed efficaci e di mezzi adeguati». Ma il suo discorso è andato anche nel merito delle inefficienze legate al sistema giudiziario, in particolare sui tempi processuali. «L’inversione di tendenza nella conclusione dei procedimentipenaliecivilinonècollegata soltanto a nuove leggi o a nuovi investimenti, ma in buona misura nella gestione razionale del singolo ufficio. Idatistatisticievidenzianodatipositivi raggiunti da alcuni di essi, da ciò si evince che con metodi di lavoro più funzionali è possibile ridurre il carico di lavoro, che rappresenta il debito giudiziariodelnostroPaese».Insomma,hacitatole«miglioripratiche»sul piano dell’organizzazione degli uffici chegiàesistononelPaeseperdireche «iltempononèvariabileindipendenteperl’eserciziodellagiurisdizione». Chiude il suo intervento come aveva cominciato, con la ridefinizione dei rispettivi ambiti in un’ottica di collaborazione che «abitualmente viene praticata ma talvolta si registra competizione, sovrapposizione di ruoli, se non addirittura conflitto e questogenerasfiducianellasocietà». Uncontoèdunquela«dialetticaproficua tra poteri che si esprime nella libertà di manifestare opinioni», altro conto – invece – è «cedere alla tentazione di sottrarre spazi di competenza a chi ne ha titolo in base alla Costituzione». E sembra dire che entrambi gli attori – in questi ultimi giorni – hanno ceduto alla tentazione. LAPRESSE Il premier. «Grande polo di centro? No, credo a bipolarismo e Pd» Renzi: ok a regole più dure ma non sparare nel mucchio Emilia Patta ROMA p«Regole più dure contro la corruzione? Noi ci siamo, non abbiamo paura. Non è mai troppo quello che si fa, siamo pronti a dare una mano, non solo alle amministrazioni locali». E ancora: «Ogni volta che emerge una storia di corruzione io mi indigno, mi arrabbio. Ma tutti dobbiamo riconoscere che ci sono distinzioni tra intere categorie e singoli o gruppi organizzati che commettono errori. Non si può sparare nel mucchio perché se dici che son tutti uguali poi i ladri la fanno franca. Guai a generalizzare perché chi generalizza fa il gioco di chi ruba». Matteo Renzi, nel pomeridiano #Matteorisponde sui social network, si tiene alla larga sia dall’inchiesta della Procura di Napoli che ha coinvolto l’ormai ex presidente del Pd campano Stefano Graziano con l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica sia dalla polemica innescata nei giorni scorsi dalle parole del neo presidente dell’Anm Piercamillo Davigo («i politici non hanno smesso di rubare, hanno smesso di vergognarsi»). Ma certo l’invito a non fare di tutta un’erba un fascio è rivolto indirettamente proprio a Davigo. Tuttavia la scelta di Renzi è chiara: per tentare di oscurare il caso Graziano, che si spera abbia eventuali impatti solo su Napoli e non anche sulle altre grandi cittàchiamatealvotoil5giugno,il premier e segretario del Pd punta tutto sul «fare», sull’azione di governo. E non a caso a rispondere con lui ai cittadini su Twitter e Facebook è il governatore della Campania Enzo De Luca, ex nemico e ora partner dell’appena siglato Patto per la Campania (nel week end saranno siglati altri Patti per il Sud: Calabria, Palermo, Catania, Basilicata). «La firma del Patto per la Campania dimostra che il Governo si impegna per il Sud e nei prossimi anni impegneremo i primi 500 milioni dei 2,7 miliardi di euro previsti dal Patto in opere pubbliche. Così daremo un contributo allo sviluppo dell’Italia», ha detto De Luca nel corso della diretta Face- book aggiungendo che «a maggio andranno via le prime ecoballe» e «poi ci sarà la bonifica delle discariche». Fatti, dunque, e non polemiche. In quest’ottica va interpretata l’accelerazione che Renzi ha voluto imprimere ai provvedimenti sulla giustizia fermi in Senato con l’accorpamento dei temi prescrizione, processo penale e intercettazioni (si veda l’articoloinpagina).Esoprattuttodiquesto, assicurano ai piani alti del Nazareno, si parlerà oggi nell’incontro alla Camera - e non al Nazareno come riportato da alcuni organi di stampa - tra Pd e Denis Verdini. Con il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini ci saranno i capigruppo Ettore Rosato e Luigi Zanda, mentre con Verdini i due capigruppo di Ala Ignazio Abri- gnanieLucioBarani.«L’incontro era fissato da diversi giorni - spiega quest’ultimo - e riguarderà i temi relativi all’agenda parlamentare delle prossime settimane». A partire, appunto, dal tema giustizia in Senato dove i venti verdinanipossoavereilloropesoincaso di “maldipancia” nella maggioranza vera e propria. Perché Ala, si affrettano a precisare i vertici dem, non sta per entrare nella maggioranza come gridano i grillini e come sospetta la minoranza del Pd. «Il nostro incontro - dice Rosato - rientra nella normale dinamica parlamentare, che esiste con i gruppi di maggioranza così come con i gruppi di opposizione». Argomentazioni che non bastano a evitare le bordate della minoranza (Pierluigi Bersani, Roberto Speranza, Davide Zoggia, Gianni Cuperlo): «Noi abbiamo preso atto da tempo che la maggioranza che sostiene il governo comprende anche Ala - dice per tutti Cuperlo -. Io pongo un problema di prospettiva politica, perché così si mette in discussione la natura stessa del Pd». Certo l’incontro parlamentare con Ala arriva proprio quando all’improvviso Silvio Berlusconi vira al centro appoggiando la candidatura di Alfio Marchini a sindaco di Roma contro l’asse Salvini-Meloni, con Pierferdinando Casini che esulta all’idea della nascita di un grande centro alternativo ai populismi e dialogante con il Pd di Renzi. Per questo il premier, rispondendo proprio a una domanda sul «grande centro» nel corso della diretta sui social di ieri, ha voluto precisare: «Credonelbipolarismo.Perquesto credo nel Partito democratico». Anche perché il premio alla lista invece che alla coalizione voluto da Renzi nell’Italicum impedisce appunto la formazione di coalizioni. Ma non impedisce, a dire il vero, una eventuale collaborazione alla Camera dopo le elezioni. Quando alla casella del governo ancora mancante dopo le dimissioni di Federica Guidi dal Mise, Renzi ha assicurato che del nuovo ministro dello Sviluppo economico «parleremo la prossima settimana». Spazio a una nozione di crimine organizzato esteso alle attività più diverse MILANO pMeno vincoli alle intercetta- zioni sulla criminalità organizzata. Che possono avvenire anche attraverso ”captatori informatici” (virus con i quali infettare tablet, smartphone, computer) e nelle dimore private. Senza che il decreto di autorizzazione riporti il dettaglio dei luoghi nei quali le operazioni di ascolto possono essere effettuate. E poi: via libera a una nozione di criminalità organizzata ampia, non circoscritta ai reati elencati nell’articolo 51 commi 3 bis e 3 quater del Codice di procedura penale. Sono questi i due fondamentali principi di diritto fissati dalle 34 pagine della sentenza delle Sezioni unite penali della Cassazione n. 26889 depositata ieri. La pronuncia sdogana a tutti gli effetti i cosiddetti trojan horses nelle indagini per reati di criminalità organizzata. A venire sottolineata dalle Sezioni unite è in- fatti la peculiarità di questo tipo di investigazioni per le quali già il legislatore, sia pure in un’epoca in cui la tecnologia non aveva ancora raggiunto il livello attuale di efficacia e di capacità intrusiva, ha escluso, per le intercettazioni tra presenti in luoghi di privata dimora, la necessità dell’autorizzazione “canonica”, fondata sul requisito del «fondato motivo di ritenere che ivi si stia svolgendo l’attività criminosa». Sul punto, le Sezioni unite mettono in evidenza come in questo modo sia stato effettuato un bilanciamento di interessi che prevede una limitazione più profonda della segretezza delle comunicazioni e della tutela del domicilio, tenuto conto della pericolosità e gravità per la collettività di questa categoria di reati. E allora, venuta meno la limitazione per i luoghi di privata dimora prevista dal Codice di procedura, l’installazione del captatore informatico in un dispositivo iti- nerante, con un provvedimento di autorizzazione motivato e nel rispetto delle disposizioni generali in materia di intercettazioni, «costituisce una delle naturali modalità di attuazione delle intercettazioni al pari della collocazione di microspie all’interno di un luogo di privata dimora». Una conclusione che le Sezioni unite ritengono poi assolutamente in linea con la disciplina internazionale e, in particolare, con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo nell’interpretazione datale dalla Corte di Strasburgo: quest’ultima ha spiegato come non sia necessario che il provvedimento di autorizzazione alle intercettazioni indichi i luoghi di svolgimento degli ascolti. Se poi, come detto, la differenza quanto a requisiti e tipologia di intercettazioni, sta nella categoria dei reati per i quali si procede, allora il passo successivo delle Sezioni Unite punta a individuare con certezza i delitti di criminali- Capo dello Stato. Sergio Mattarella Sicurezza. Da sciogliere anche il nodo di Carrai a Palazzo Chigi per la cyber-security Gdf e Polizia, nomine al traguardo Marco Ludovico ROMA pUltimo giro per le nomine ai vertici della sicurezza dello Stato. È possibile che già oggi, se non la prossima settimana, il consiglio dei ministri approvi alcuni nomi. La questione è stata affrontata ieri sera durante una cena tra il presidente del consiglio, Matteo Renzi, e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il capo dello Stato aveva chiesto di fare designazioni alla scadenza dei mandati. Ma c’è stata un’accelerazione. Anche nell’interesse di istituzioni così delicate di non subire una serie di fibrillazioni interminabili. Alcuni nominativi sembrano ormai avanti nella corsa cominciata da un pezzo. Fuori discussione il nuovo capo di stato maggiore della Marina militare: l’ammiraglio Valter Girardelli, 60 an- Il dispositivo © RIPRODUZIONE RISERVATA ni, sostituirà Giuseppe De Giorgi, che si sta difendendo e respinge ogni accusa dell’inchiesta giudiziaria di Potenza. Difficile, invece, che palazzo Chigi faccia tutte insieme le altre designazioni in un colpo solo con un «nomination day». Fatto sta che occorre rinnovare i vertici di Aisi (servizio segreto interno), Dis (dipartimenti informazioni e sicurezza), dipartimento Pubblica sicurezza, Guardia di Finanza. Più la variabile di una struttura cyber presso la presidenza del Consiglio dove potrebbe approdare, come consulente, Marco Carrai. In queste ore, comunque, si sta consolidando la posizione di Mario Parente, generale dell’Arma dei carabinieri, vicedirettore dell’Aisi: è il candidato con più probabilità di approdare alla direzione del servizio segreto in- terno. In scadenza, poi, Giampiero Massolo, numero uno del Dis: ci sono possibilità concrete che sia rinnovato il suo mandato. Avanti agli altri è Franco Gabrielli, oggi prefetto di Roma, ex direttore del Sisde: poliziotto cresciuto alla Digos, intravede il traguardo del vertice della Polizia di Stato sostituendo Alessandro Pansa, che lascia per limiti di età. Infine Luciano Carta, generale Gdf a capo dei reparti speciali, è nella corsia di sorpasso davanti a Giorgio Toschi per andare al posto di Saverio Capolupo al comando delle Fiamme Gialle. Quello della Finanza è il nodo più delicato in assoluto: il punto cruciale su cui Renzi e Mattarella - il Quirinale da sempre sostiene Carta - dovranno trovare l’intesa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Giustizia. Via libera in commissione al Senato al testo unificato con il processo penale - Ma Ncd avverte: sul merito restano le distanze Prescrizione «abbinata» alle intercettazioni, sì unanime Donatella Stasio ROMA pSì unanime (anche delle op- posizioni), in commissione Giustizia del Senato, all’abbinamento della prescrizione al ddl di riforma del processo penale, che fra l’altro contiene anche la delega sulle intercettazioni. Il testo unificato, però, sarà presentato soltanto la prossima settimana. Poi verrà fissato un termine per gli emendamenti che, considerata la mole del provvedimento (42 articoli), si preannunciano numerosi. A Palazzo Madama si fanno due conti e, anche gli uffici, prevedono che «nella più ottimistica delle previsioni», l’articolato non andrà in Aula prima della fine di giugno. Sempre che, ovviamente, non scatti qualche “tagliola” (sui tempi, sugli emendamenti) per far approvare il testo in commissione prima delle elezioni amministrative del 5 giugno, così da presentarsi «con le carte in regola». Cioè con un te- sto che, pur essendo frutto di un compromesso (qualcuno parla di «inciucio») su temi delicati e divisivi - come prescrizione, intercettazioni, indagine breve del Pm, aumento delle pene per i furti e così via - può essere speso come risposta politica anche all’emergenza della corruzione. «Vedo un avvicinamento di posizioni e credo ci siano tutte le condizioni per affrontare complessivamente tutti i dossier che erano sul tavolo della commissione - dice il ministro della Giustizia Andrea Orlando -. La decisione di abbinare la prescrizione al ddl sul processo penale è già un passo in quella direzione: è un IL GUARDASIGILLI Orlando: «Una cosa che era stata messa in coda sale su un treno che stava già andando» L’articolato in Aula non prima della fine di giugno fatto che una cosa che era stata messa in coda adesso sale sul treno che stava già andando». Raffredda l’ottimismo il capogruppo di Ap-Ncd al Senato, Renato Schifani, secondo cui «le distanze restano immutate». «Condividiamo l’esigenza di accelerare il provvedimento - spiega - ma siamo contrari a dilatare la prescrizione come nel testo della Camera, tanto è vero che lì non lo abbiamo votato». Le distanze riguardano il merito, insomma. E tuttavia Ap-Ncd - come peraltro tutte le opposizioni - ha votato l’abbinamento per mandare quel «segnale» richiesto dal premier Renzi dopo le polemiche con Davigo, le più recenti inchieste giudiziarie e, ieri, il richiamo del Capo dello Stato sull’emergenza corruzione. Per «accelerare», però, si è scelto all’unanimità, non di far ripartire il treno del ddl sulla prescrizione, ma di far salire quest’ultima sul treno di 35 vagoni della riforma del processo penale. Dove non manca la materia del contendere. Eppure, sebbene fosse bloccato per le divisioni tra Ncd e Pd (ma anche all’interno del Pd), il ddl sulla prescrizione era comunque già arrivato a una prima fermata, poiché erano stati presentati gli emendamenti ai 6 articoli del testo approvato dalla Camera, che aspettavano di essere votati, ovviamente previo accordo politico nella maggioranza, mai raggiunto. Anche adesso sul merito non è stato ancora trovato un accordo, in particolare sulla conferma o meno dell’aumento dei termini di prescrizione per almeno tre reati contro la pubblica amministrazione - corruzione propria (18 anni), corruzione impropria (11 anni), corruzione giudiziaria (22) per i quali la Camera aveva deciso, appunto, una prescrizione più lunga. Troppo lunga, secondo Ncd, che proponeva aumenti più limitati e che ora chiede di tornare all’impianto iniziale del ddl del governo sulla prescrizione, tanto più dopo l’aumento delle pene introdotto dalla legge anticorruzione, che allunga anche i termini di prescrizione. Così anche i verdiniani di Ala. Il ddl del governo non ha mai previsto una prescrizione «più lunga». I tre anni “in più” non sono un aumento dei termini, ma solo il totale della sospensione (2 anni in appello e 1 anno in Cassazione) prevista dopo un’eventuale sentenza di condanna di primo grado. Una soluzione ritenuta insufficiente dall’Anm, perché non impedisce di «vanificare» il lavoro dei magistrati. Ma i relatori Giuseppe Cucca e Felice Casson (Pd) non ripartiranno da lì, bensì dal testo della Camera, che confluirà nel Ddl sul processo penale insieme a quello sul rito abbreviato. Quella sarà la base di partenza delle tappe successive. © RIPRODUZIONE RISERVATA Intercettazioni. Sì delle sezioni unite all’uso come prova del materiale captato mediante virus informatico ma solo per la criminalità organizzata Cassazione, «doppio binario» per l’uso del Trojan ROMA p“Doppio binario” per l’uso co- me prova del materiale intercettato mediante Trojan horse, il virus informatico autoinstallante attivato su pc, smartphone, tablet, che può captare ogni forma di comunicazione (whatsapp, skype, telegram, instagram, facebook, oltre a e-mail e sms) ma anche videoregistrare il bersaglio, ovunque vada. Le sezioni unite della Cassazione ieri hanno dato via libera a quella cheormaièlanuovafrontieradelle intercettazioni, nella prevenzione e repressione della criminalità. Ma si tratta di un via libera limitato ai reati di criminalità organizzata, mafia e terrorismo in testa. Peraltro, soltanto oggi si saprà se nella nozione di «criminalità organizzata» possano rientrare anche i reati di corruzione, nella forma più grave dell’associazione. In caso di risposta negativa, per l’estensione occorrerebbe una modifica legislativa.Eil“luogo”potrebbeessere la delega sulle intercettazioni (all’esame del Senato) oppure la proposta di legge numero 3470, appenadepositataallaCameradaScelta CORRUZIONE Oggi si saprà se la Corte fa rientrare nella nozione di criminalità organizzata solo mafia e terrorismo o anche i reati di corruzione Civica - «Modifica all’articolo 266 bis Cpp in materia di intercettazioni e comunicazioni informatiche o telematiche» - che ripropone un emendamento del governo presentato senza successo durante la conversione in legge del decreto antiterrorismo n. 18 del 2015, all’indomani della strage di Parigi a Charlie Hebdo. «Troppo invasivo» fu la risposta del Parlamento e del Garante della privacy. L’invasività del Trojan rispetto alla privacy è, infatti, il problema principale di questa tecnica di intercettazione. E compito del giudice è trovare un bilanciamento con le esigenze investigative. La Cassazione si è spaccata e perciò, ieri, sono intervenute le sezioni unite penali, presiedute dal primo presidente Gianni Canzio. La Procura generale ha sostenuto la tesi favorevole all’uso come prova del materiale raccolto mediante Trojan, ma solo nei processi di criminalità organizzata, qual era quello di ieri (si veda Il Sole 24 ore del 24 aprile). Nella stessa direzione sono andate le sezioni unite ma il deposito del dispositivo non è stato seguito dall’«informazione provvisoria», rinviata ad oggi, dalla quale si capirà com’è stato sciolto il nodo della nozione di «criminalità organizzata». Intanto, però, c’è un punto fermo, che fa cadere il precedente contrario della Cassazione del 2015 (sentenza n. 27100), che esclu- deva l’utilizzabilità come prova delle captazioni mediante virus informatico, in mancanza di una preventiva indicazione dei luoghi da parte del giudice. Principio non applicabile, dicono le sezioni unite, ai processi di mafia e terrorismopoichéperessil’articolo13del decreto antimafia del 1991 (n. 152) introduce una deroga esplicita al divieto di intercettare nei luoghi di «privata dimora» (salvo si stia consumando un reato). È la gravità del reato associativo a giustificare la deroga, che vale, quindi, sia per le intercettazioni tradizionali che per quelle effettuate con la tecnica del Trojan. D.St. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il 29 aprile scorso Nel servizio pubblicato il giorno successivo al deposito del dispositivo della sentenza di cui oggi si commentano le motivazioni, veniva sottolineato come la Cassazione ha dato via libera a quella che ormai è la nuova frontiera delle intercettazioni. Ma un via libera comunque limitato ai reati di criminalità organizzata. IL CASO ALA E LA GIUSTIZIA Oggi alla Camera incontro tra la delegazione Dem e quella del partito di Verdini. Nel menù il nodo prescrizione. La minoranza Pd attacca LE FRASI «No a generalizzazioni» Nella diretta sui social network #Matteorisponde il presidente del Consiglio Renzi ha evitato ieri di parlare dell’inchiesta della Procura di Napoli che ha coinvolto il presidente del Pd in Campania Stefano Graziano e delle polemiche nate dalle dichiarazioni del presidente dell’Anm Piercamillo Davigo. Ha però risposto a una domanda sulla giustizia: «Regole più dure contro la corruzione? Noi ci siamo, non abbiamo paura». E ancora: «Ogni volta che emerge una storia di corruzione io mi indigno, mi arrabbio. Ma tutti dobbiamo riconoscere che ci sono distinzioni tra intere categorie e singoli o gruppi organizzati che commettono errori» tà organizzata. La sentenza sposa un concetto assai esteso comIndaginiprendendo chiuse in tempi rapidi,nei reati di criminalità Graziano non sarà sentito organizzata non solo quelli di criminalità mafiosa e quelli associativi previsti da norme incriminatrici speciali, ma qualsiasi tipo di associazione per delinquere, determinata sulla base dell’articolo 416 del Codice penale, collegata alle attività criminali più diverse. Con la sola esclusione del concorso di persone nel reato, nel quale a mancare è proprio il requisito dell’organizzazione. Anche in questo caso, la soluzione, avvertono le Sezioni unite, appare in linea con i riferimenti internazionali, tra i quali la decisione quadro sul mandato d’arresto europeo, recepita dall’Italia, che tra i casi di consegna obbligatoria ha privilegiato il generico riferimento alla condotta di «partecipare ad un’associazione di tre o più persone finalizzata alla commissione di più delitti». © RIPRODUZIONE RISERVATA L’inchiesta su camorra e appalti. I Pm: l’accusa è un’ipotesi di lavoro NAPOLI pLe indagini su Stefano Gra- ziano, segretario campano del Pd dimissionario e sugli altri nove indagati dalla Dda di Napoli coordinata da Giuseppe Borrelli, saranno chiuse prima delle elezioni amministrative di giugno. Un mese, un mese mezzo al massimo per terminare attività di accertamento e riscontro, a testimonianza del fatto che polizia giudiziaria e inquirenti non solo hanno le idee chiare ma anche la possibilità di mettere insieme tutte le tessere di un puzzle investigativo che già nel luglio 2015 manifestò i prodomi giudiziari. Il cerchio non si è chiuso con gli arresti di tre giorni fa. Anzi, i primi interrogatori ai quali sono stati sottoposti alcuni indagati sembrano rafforzare nella Procura la convinzione che la strada è ormai segnata. BREVI Dall’interno INFORMAZIONE Rai, due richiami da Agcom L’Autorità per le comunicazioni ha rivolto un «fermo richiamo» alla Rai per l’intervista di Bruno Vespa al figlio di Totò Riina. Per l’Autorità per le comunicazioni «la censurabile unilateralità di molte fasi dell’intervista, condotta senza un adeguato contraddittorio, e con le reticenze e omissioni dell’intervistato lasciate senza sostanziali repliche (...), hanno pregiudicato in particolare la completezza delle informazioni». L’Agcom ha invitato la Rai «ad adeguarsi I magistrati, per il momento, non hanno alcuna intenzione di interrogare Graziano che, subito dopo avere ricevuto l’informazione di garanzia, aveva manifestato a mezzo stampa la piena disponibilità ad essere ascoltato, anticipando comunque la piena estraneità ai fatti contestati, pur nel rispetto del lavoro degli inquirenti. Sui motivi per i quali Graziano resterà, per il momento, fuori dalle stanze degli interrogatori, è inutile fare illazioni ma la stessa Procura, correttamente, fa notare che l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica è solo un’ipotesi di lavoro messa nero su bianco su un decreto di perquisizione che, oltre alle case e agli uffici in regione, ha coinvolto anche le pertinenze come l’automobile. Graziano tace. Anche sui social network. Per lui parlano i “followers”,comequellocheieri,adispetto dei riflettori accesi, ha chiesto la sua intercessione su quantostaaccadendoaMarcianise,prossimaalvotoamministrativo. «Mi urge fatti sapere che il circolo del Pd a Marcianise non è commissariato. Non abbiamo capito perché il commissario provinciale ci impone un nome esterno, anche se la maggioranza degli iscritti ha preferito un ’altra soluzione ed infine ci ha portato ad oggi senza farci confrontare con le primarie, calpestando la dignità della maggioranza e quindi delle regole del Pd. Ti chiediamo come cittadino iscritto al Pd, di spendere qualche parola per la soluzione più giusta e più democratica e vinceremo senz’altro al primo turno le elezioni a Marcianise». per il futuro, in modo rigoroso» all’indirizzo interpretativo fornito nell’occasione. Quanto alla campagna informativa sui referendum relativi alle piattaforme energetiche, alcuni conduttori sono stati accusati di aver diffuso «informazioni non corrette» con «criticità sotto il profilo qualitativo». a Napoli, in occasione dell’udienza che si è aperta per decidere sulla sorte dei 23 ex M5s espulsi dal Movimento e dalle “comunarie” locali, è andato in scena il No dei dissidenti all’offerta di reintegro presentata dalla deputata Roberta Lombardi a nome del M5s. «La democrazia non si baratta» hanno ribattuto sdegnati gli ex grillini. L’ondata di ricorsi rischia tuttavia di dilagare a macchia d’olio: si muovono gli espulsi a Caserta e Pescara ma sono molte altre le realtà territoriali che intendono seguire la strada aperta dai 3 ricorrenti romani, Paolo Palleschi, Antonio Caracciolo e Roberto Motta. Un nuovo ricorso a Roma è stato infatti presentato anche da Mario Canino, arrivato diciottesimo in lista ma poi escluso in quanto iscritto nel 2011 all’Idv. M5S Alta tensione: i ricorsi degli espulsi dilagano Dissidenti 5 Stelle alla carica mentre si fa sempre più rovente la battaglia sul fronte dei ricorsi degli espulsi dal Movimento. Dopo la sospensione delle espulsioni ordinata dal Tribunale civile di Roma per i tre candidati alle comunarie della Capitale, ieri R.Gal. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Cassazione. Senza prova della provenienza lecita dei beni la misura può essere applicata in un separato giudizio di prevenzione Sì alla confisca esclusa nel patteggiamento Patrizia Maciocchi ROMA pIl rigetto della domanda di confisca proposta nei confronti dell’imputato che ha patteggiato per il reato di usura, non preclude l’adozione della misura sugli stessi beni, disposta in un separato procedimento di prevenzione. A meno che non sia offerta la prova della lecita provenienza dei beni, valutata in entrambi i procedimenti. La Corte di cassazione con la sentenza 27147, respinge parzialmente il ricorso dell’imputato. I giudici di legittimità bocciano la tesi del ricorrente secondo il qua- le, nel suo caso, non poteva essere applicato l’articolo 18 del codice antimafia (Dlgs 159/2011) - che consente di applicare la misure di prevenzione patrimoniali pur in assenza di pericolosità sociale perché i fatti addebitati erano stati commessi prima dell’entrata in vigore della norma. Per la Suprema corte correttamente la corte di merito aveva precisato che, già con la riforma delle misure di prevenzione introdotta nel 2008. Il legislatore aveva di fatto dato il via libera alla possibilità di aggredire i patrimoni di origine illecita a prescindere © RIPRODUZIONE RISERVATA www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com Sezioni unite. Nelle motivazioni l’autorizzazione al «captatore informatico» per svolgere le indagini Giovanni Negri Dal 1° luglio al 31 dicembre 2016, l’utente potrà scegliere esplicitamente se inviare una fattura verso le Pubbliche Amministrazioni o una fattura verso i privati. La trasmissione della fattura al Sistema di Interscambio è al momento tecnicamente possibile solo per le fatturepa, tanto che le fatture inviate a SdI saranno scartate. L’invio della fattura ordinaria o semplificata a privati prevede invece l’apertura del programma di posta elettronica pre-configurato sul computer dell’utente che provvederà a trasmettere il documento. dall’attuale pericolosità sociale del loro titolare «e senza che fosse riferibile alla confisca di prevenzione, che non costituisce una sanzione, il divieto di applicazione retroattiva stabilito per le pene». Nel caso esaminato era emerso che l’imputato si era dedicato stabilmente all’usura e che i suoi conti non tornavano: c’era una sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio accumulato. Beni dei quali il ricorrente non era risuscito a dimostrare la lecita provenienza, in modo da poter sbarrare la strada alla confisca. Inoltre i periodi presi in conside- razione nei due procedimenti a suo carico erano diversi, come diverse erano le fonti probatorie dalle quali erano emerse le condotte illecite, non esaminate in sede di patteggiamento. Si può dunque escludere sia la formazione di un giudicato, come si può escludere una violazione del principio “ne bis in idem” applicabile al procedimento di prevenzione ma non preclusivo della misura applicata in virtù di circostanze autonome sopravvenute al precedente giudizio. Non passa neppure l’eccezione della difesa relativa all’impossibilità di utilizzare nei procedimenti di prevenzione i verbali di sommarie informazioni raccolte dalla polizia giudiziaria su delega del Pubblico ministero. La Suprema corte però, pur ammettendo che gli elementi più usati sono sentenze e verbali formati in separati procedimenti penali, precisa che non esiste una definizione normativa delle fonti di conoscenza utilizzabili nel giudizio di prevenzione e che nel codice antimafia non c’è alcun divieto all’utilizzo dell’attività investigativa orientata. I giudici valorizzano anzi l’assenza di puntuali prescrizioni sulle modalità di acquisizione delle notizie necessarie a formulare la proposta di applicazione della misura di prevenzione © RIPRODUZIONE RISERVATA In breve STALKING Reato esasperare il vicino di casa Lo stalking si consuma anche tra vicini di casa. Il reato (articolo 612-bis del Codice penale) scatta, come nel caso esaminato, quando il comportamento del condomino diventa tanto esasperante da indurre il vicino perseguitato a prendere tranquillanti, e ad assentarsi dal lavoro, mettendo così in atto quel cambio di abitudini nella propria vita rivelatore dello stato di ansia e utile a configurare il reato di stalking. La Cassazione , sgombra il campo dal dubbio che pure sorge quando di parla di condomini, che alla base delle numerose querele ci fossero intenti calunniatori o contrasti economici: per i giudici il querelante era tanto credibile quanto esasperato. Corte di cassazione - V sezione penale - Sentenza 30 giugno 2016 n.26878 FACOLTÀ DI MEDICINA Il Consiglio di Stato «sblocca» l’accesso Il Consiglio di Stato ha dato ragione a quattro studenti casertani idonei al concorso di settembre 2015 per l’accesso a Medicina ma mai inseriti in graduatoria perché a febbraio il Miur con un Dm ne aveva disposto il blocco dello scorrimento. Il Dm è stato annullato in via cautelare dal Consiglio, che discuterà il merito il 4 agosto. Per l’avvocato che ha assistito i giovani, è la prima decisione del genere in Italia e in sostanza ordina al Miur di verificare la disponibilità di posti (dovrebbero essere alcune centinaia) e far scorrere la graduatoria in modo che le Università li coprano. Il Tar Lazio, in primo grado, aveva respinto la domanda. Appalti. Imprese e piani respinti La contestazione dello stop alle rate riammette in gara Guglielmo Saporito pL’impresa può partecipare ad appalti pubblici anche se ha un consistente debito tributario, purché abbia proposto ricorso di urgenza al giudice ordinario contro il diniego di rateizzazione. Lo sottolinea il Tar di Salerno, con la sentenza 22 giugno 2016 n. 1552. Un Comune aveva escluso dalla gara per la messa in sicurezza di edifici scolastici un’impresa che risultava avere un debito tributario per il quale aveva inutilmente chiesto la rateizzazione. Di norma, l’impresa fiscalmente non in regola va esclusa (articolo 38, comma 1, lettera g, Dlgs 163/2006, oggi articolo 80, comma 4, legge 50/2016, Codice appalti), ma se il debito è contestato la pretesa dell’erario non può ritenersi «definitivamente accertata». Lo stesso principio si applica anche a valle della pretesa tributaria, cioè quando il debito fiscale è certo, ma si discute delle modalità di pagamento. Poiché la rateazione è considerata fisiologica, basta diluire il debito nel tempo per rimanere in regola e partecipare a gare. Ma, se l’agente di riscossione non accetta la domanda, riecco l’ostacolo alla partecipazione a gare. Ora il Tar Salerno precisa che un ente pubblico non può escludere da gare l’impresa che, pur non contestando il debito, si veda negare una dilazione e si rivolga al giudice: anche in tal caso il debito va considerato «non definitivamente accertato» e quindi permane la capacità di contrattare con la Pa. Sul tema, il Consiglio di Stato (21 dicembre 2015, n. 5802) ha ritenuto che il concetto di definitività del debito (o delle violazioni in genere) nell’ambito delle gare pubbliche si focalizza al momento della scadenza del termine di presentazione dell’offerta, nel senso che il dubbio sulla regolarità del concorrente (e quindi sul suo debito) deve venir meno al momento della gara. Alla scadenza del termine per presentare l’offerta deve cioè risultare accolta l’istanza di rateizzazione o almeno deve essere stato presentato e risultare pendente un ricorso amministrativo o giurisdizionale contro il diniego di rateizzazione. Quindi non basta che vi sia ancora tempo utile per contestare il debito tributario: la contestazione del debito (o del diniego di rateizzazione) deve avvenire entro la scadenza per presentare l’offerta. Il giudizio avverso la rateizzazione del debito è oggi affidato alle Commissioni tributarie, dopo un periodo di incertezza tra giudice amministrativo, civile e tributario, con la pronuncia delle Sezioni unite della Cassazione. (5928/2011). Il Tar Salerno va oltre e ritiene utile, per mantenere il diritto a partecipare alla gara, anche una lite dinanzi al Tribunale civile in via di urgenza (articolo700delCodicediprocedura civile). Probabilmente il giudice civile in materia fiscale si dichiarerà carente di giurisdizione, ma l’ammissione alla gara può avveniregiàsoloinbaseallaseriacontestazione giudiziaria, indipendentemente dalla competenza del giudice: dal 2009 (Cassazione 4109/2007, Corte Costituzionale 77/2009) opera il principio che consente lo spostamento automatico della lite (traslatio iudicii), poiché è unica la funzione giurisdizionale. Una lite può quindi iniziare dinanzi un giudice non competente, per poi essere affidata a diversa giurisdizione, senza che si perdano i diritti collegati alla contestazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Norme e tributi 19 Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 FISCO E LAVORO www.quotidianolavoro.ilsole24ore.com Festival del lavoro. A Roma confronto a tutto campo sul futuro della categoria nel corso della seconda giornata di incontri Precompilata a quota 1,5 milioni Orlandi: non aver paura del cambiamento, lotta all’evasione bene nei primi sei mesi Mauro Pizzin Matteo Prioschi ROMA pIl percorso dell’amministra- zione finanziaria verso un rapporto più semplice con il contribuente prosegue e il milione e mezzo di 730 precompilati che è stato già spedito, superando i numeri dell’anno scorso, quando mancano ancora oltre 20 giorni alla scadenza, ne è un segno tangibile. Di questo ne è convinta il direttore dell’agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, che è intervenuta ieri al Festival del lavoro in corso di svolgimento a Roma, consapevole però che il cambio di passo non è operazione facile, a fronte della complessità del sistema fiscale italiano. «L’amministrazione non deve essere solo un controllore - ha affermato Orlandi - ma un facilitatore per il contribuente. La dichiarazione precompilata è un servizio nuovo con una concezione rovesciata del rapporto con il contribuente, perché c’è il tentativo di aiutare il cittadino a fare la dichiarazione. Non è un cambiamento facile, ma i dati dimostrano che si sta andando avanti». Inoltre il nuovo approccio, che spinge alla compliance, consente di ottenere risultati sul fronte della lotta all’evasione che, seppur ancora elevata, registra negli ultimi due anni una riduzione del tax gap, senza dimenticare che nell’anno scorso, «considerando solo il versamento diretto senza l’adeguamento sugli studi 250 milioni sono stati versati spontaneamente dai cittadini per il passato». E rispondendo a chi dalla platea ha fatto notare i rischi di moduli messi a punto da non professionisti, il direttore ha detto L’AGENDA Necessario garantire l’accesso ai finanziamenti anche per aiutare i giovani Agli Ordini la certificazione delle specializzazioni che non bisogna avere «paura del cambiamento, altrimenti ci si ferma». Del ruolo dei professionisti si è parlato anche nell’ambito di una tavola rotonda organizzata in collaborazione con il Comitato economico e sociale europeo (Cese) incentrato sulle ricette per il rilancio europeo. Per Luca Jaher presidente Gruppo III del Cese, in Europa fino a poco tempo fa mancavano ancora le cifre ufficiali sull’inci- denza delle professioni liberali, «che – ha detto – rappresentano il 9% della forza lavoro e il 12% del Pil». Esiste quindi un problema di rappresentatività difficile da ottenere se fra gli stessi professionisti sono sensibili le differenze da paese a paese. I passi avanti, certo, ci sono stati, ma la strada da percorrere è ancora lunga. «Basti pensare che fino a qualche tempo – ha ricordato Lara Comi, membro del Parlamento europeo – la categoria delle libere professioni era anche esclusa dai bandi europei: un fatto ingiusto perché il libero professionista è imprenditore di se stesso. Resta forte, tuttavia, la necessità di un maggiore collegamento fra Comunità europea e liberi professionisti, per cui abbiamo chiesto a queste associazioni di darci una mano come portatori di interesse. Le libere professioni devono essere inquadrate come lobby, nel senso buono del termine per dialogare con la Ue. Altri finora lo fanno meglio di noi italiani». Secondo Marina Calderone, che questa volta ha parlato in qualità del presidente del Cup e di membro Cese, «la componente delle professioni liberali necessita di attenzione particolare a livello di sostegni anche in ambito europeo e questo perché garantire Oggi in programma 01 SMART WORKING, CARTELLINO E ISPEZIONI Come le novità tra cui la stretta per contrastare i furbetti del cartellino e lo smart working cambieranno le ispezioni per verificare la regolarità del rapporto di lavoro. Questo l’oggetto della tavola rotonda principale che inaugura la giornata conclusiva del Festival del lavoro. Vi prenderanno parte Paolo Pennesi, direttore generale agenzia ispettorato; Giuseppe Lucibello, direttore generale Inail; Alessia Rotta e Mattia Fantinati, deputati; Maurizio Del Conte, presidente Anpal; Gabriella Di Michele, direttore centrale Inps; Stefano Sassara, tesoriere dei consulenti del lavoro 02 FONDI UE In contemporanea la tavola rotonda sui finanziamenti Ue ai professionisti, con la partecipazione, tra gli altri, di Marina Calderone, presidente dei consulenti del lavoro, la deputata Gessica Rostellato, e il parlamentare europeo Brando Benifei l’accesso alle fonti di finanziamento significa anche permettere l’accesso al lavoro dei giovani professionisti, quelli a maggior rischio di esclusione sociale per il livello dei redditi. Strutturare un accesso ai fondi è un modo per renderli meno deboli sul fronte del mercato». Calderone ha messo poi in guardia rispetto a possibili giochi al ribasso sul fronte dei percorsi formativi professionali in ambito europeo. «Su questo punto – ha chiarito – vorrei dire che è bene modernizzare il sistema, ma mi chiedo, con una certa preoccupazione, cosa può avvenire con il mutuo riconoscimento se non c’è armonizzazione dei percorsi. Va bene la libera circolazione dei professionisti sul suolo europeo, ma non possiamo fare sconti sui percorsi formativi». Sul fronte italiano, inoltre, la presidente del Cup auspica che si dia la possibilità a tutti gli ordini di certificare le competenze e le specializzazioni dei professionisti. Questo costituirebbe un elemento in più di valorizzazione e di qualificazione del mercato e un servizio reso ai clienti, che potrebbero meglio orientarsi nella scelta tra un professionista e l’altro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Hanno detto ROSSELLA ORLANDI Direttore agenzia delle Entrate Non è facile cambiare il rapporto con il contribuente ma i numeri della precompilata dicono che si sta andando avanti MARINA CALDERONE Presidente consulenti del lavoro Il fronte investimenti. La Covip evidenzia il ritardo delle disposizioni a cui gli enti hanno sopperito con le best practice Casse ancora senza regolamento pPrima il decreto sul credito di imposta per incentivare gli investimenti nell’economia reale, poi l’entrata nel capitale di Banca d’Italia, ora l’ipotesi di partecipare anche al Fondo Atlante per il sostegno alle banche (si veda il Sole 24 Ore di ieri). L’attenzione verso le potenzialità delle Casse di previdenza in termini di investimenti (a fronte di un patrimonio complessivo che sfiora i 72 miliardi di euro) è cresciuta nel recente passato.Ma a fronte di questo interesse, come ha sottolineato David Solobrino responsabile della Covip per la vigilanza sulle Casse intervenendo alla tavola rotonda dedicata alla gestione del risparmio previdenziale nella seconda giornata del Festival del lavoro, non è ancora diventato operativo il regolamen- to sugli investimenti finanziari previsto dal decreto legge 98/2011 e che dopo una lunga gestazione ha ricevuto il via libera dal Consiglio di Stato il 24 febbraio di quest’anno. LA RACCOMANDAZIONE Anche per le operazioni che riguardano «l’economia reale» servono trasparenza e processi di valutazione adeguati Tuttavia, anche se il quadro regolatorio non è completo, gli enti di previdenza dei professionisti hanno migliorato le loro modalità di gestione del patrimonio. «Molti in questi anni – ha affermato Solombrino – si sono mossi in un percorso di autoregolamentazione, mutuando le best practice di settore». Quanto al coinvolgimento delle Casse negli investimenti in economia reale, la Covip ha già evidenziato in passato che questa tipologia di scelte è ampiamente presente nei portafogli degli enti tramite gli investimenti immobiliari e nei fondi chiusi, in percentuale superiore ai soggetti che operano nella previdenza complementare. In effetti nel rapporto della commissione di vigilanza ,pubblicato il 9 febbraio di quest’anno, si legge che per nove enti la quota di componente immobiliare supera il 30% del totale, che è la soglia massima da rispettare prevista nel regolamento di cui si attende l’attuazione. Anche se si tratta di economia reale, Solombrino ha comunque sottolineato il requisito di una totale trasparenza del prodotto, sia per quanto riguarda gli asset sottostanti che per i costi, e la necessità di avere o di affidarsi a competenze in grado di analizzare questi investimenti e il rispetto dei processi di valutazione che ogni cassa si è data. Perplessità sugli inviti a investire in questa o quella direzione sono state espresse da Davide Squarzoni, direttore generale Prometeia advisor sim: «Operazioni come il Fondo Atlante sono definiti soluzioni di sistema, io li ho sempre chiamati vincoli di portafoglio, cioè qualcuno ti impone di fare qualcosa». Nessuna preclusione a priori a questi ulteriori investimenti da parte della Cassa di previdenza dei consulenti del lavoro, però, «ci dovrebbero dire se siamo pubblici o privati una volta per tutte – ha affermato il presidente Alessandro Visparelli – Se sono pubblico non posso investire nel Fondo, se sono privato ho un procedimento da seguire una valutazione da fare e i nostri advisor ci diranno quali sono le caratteristiche di questa scelta come per qualsiasi altro prodotto. Se invece ci viene detto di fare un investimento di carattere politico, sarà necessaria una copertura politica, per non venir chiamati in causa un domani per eccesso di rischio». E giovedì Alberto Oliveti, presidente dell’Adepp, l’associazione delle casse di previdenza private, aveva affermato che prima si devono vedere le condizioni, ricordando che l’imperativo dei fondi è quello della prudenza, perché devono garantire le pensioni. M.Pri. Va bene la libera circolazione dei professionisti sul suolo europeo, ma non possiamo fare sconti sui percorsi formativi ALESSANDRO VISPARELLI Presidente Enpacl Nessuna preclusione sul Fondo Atlante ma ci devono dire una volta per tutte se noi enti previdenziali siamo pubblici o privati © RIPRODUZIONE RISERVATA RADIO 24 TV A CURA DI CRISTINA PIOTTI Legge europea. Cambio di rotta Trasferimenti d’azienda e cambi d’appalto con uguale trattamento Giampiero Falasca pLa legge europea 2015 - 2016 modifica in maniera rilevante la disciplina applicabile ai cambi di appalto, attenuando la regola - contenuta nella legge Biagi (articolo 29, comma 3, Dlgs 276/2003) - che escludeva l’applicabilità a tale fattispecie delle regole sul trasferimento di azienda contenute nell’articolo 2112 del Codice civile. La norma del Codice civile prevede che, in ipotesi di trasferimento d’azienda o di un suo ramo, i rapporti di lavoro in capo al datore di lavoro cedente proseguano, senza soluzione di continuità, con il cessionario, il quale deve garantire il mantenimento dei diritti acquisiti dal personale trasferito e l’applicazione dei trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi in vigore presso il cedente, fino alla loro scadenza, salvo che siano sostituiti da altri contratti collettivi dello stesso livello. Questa disposizione, sino ad oggi, non si applicava ai cambi di appalto, in quanto il legislatore voleva evitare di applicare gli effetti del trasferimento di azienda (tra cui il passaggio diretto del personale) a una fattispecie diversa. Con la leggeeuropea - approvata dalla Camera in via definitiva il 30 giugno e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale - l’esenzione non è più generale, ma dipende dalla sussistenza di alcune condizioni. In particolare, il soggetto che subentra nell’appalto potrà essere esonerato dall’obbligo di applicare la disciplina del trasferimento d’azienda solo se sarà dotato di propria struttura organizzativa e operativa, e a condizione che sussistano elementi di discontinuità con il precedente appaltatore, che determinino una specifica identità di impresa. Questi concetti sono abbastanza generici e, come tali, potrebbero dar luogo a incertezze applicative e giurisprudenziali. I giudici dovranno riempire di contenuti queste nozioni, cercando di identificare i casi di cambio di appalto non soggetti al trasferimentodiaziendaequelliche, mancando gli elementi sopra ricordati, rientrano nell’ambito dell’articolo2112delCodicecivile. La genericità della norma non è casuale, ma è il frutto di un compromesso tra la volontà di mantenere una disciplina di favore per i cambi di appalto genuini e IL TEMPO Il Giorno e la Storia Romaeuropa Festival 0.10 | RAI STORIA Ernest Hemingway (foto) 12.05 | L’ALTRA EUROPA Federico Taddia ospita lo scrittore Alessandro Baricco (foto) Frequenze:800-080408 Per intervenire alle trasmissioni: 800-240024 SMS 349-2386666 I Gr possono essere ascoltati anche su: www.radio24.it Andrea Pancani, versione estiva" 21.00 | RAIUNO Italia - Germania Attesissimo quarto di finale di Euro 2016. L’Italia di Conte sfida la Germania di Loew 22.00 | RETECONOMY Speciale Brexit 2 "Le prime mosse verso l'addio all'Unione"", tema della puntata speciale dedicata alla Gran Bretagna" 21.10 | SKY ARTE American Icons "Dai Kennedy a Marilyn Monroe, fino a Elvis Presley: le icone statunitensi senza tempo" 22.15 | RAI5 Americhe 1984 "Gli Usa di Woody Allen e di Mia Farrow, del Lincoln Center, dei college e delle lavanderie automatiche, raccontati da Marco Paolini" 22.55 | NATIONAL GEO HD La grande sfida dell'uomo Un archeologo e un'esperta di sopravvivenza tentano di affrontare il freddo glaciale della Siberia ATTUALITÀ 7.05 | RAIUNO Settegiorni La rubrica di Rai Parlamento analizza i (timidi) segnali di ripresa del mercato immobiliare 11.00 | LA7 L'Aria d'Estate – Sabato "Il programma di approfondimento politico con SPETTACOLO 14.20 | PREMIUM EMOTION Midnight in Paris "di Woody Allen, con Marion Cotillard, Owen Wilson, Spagna/USA 2011 (100’). A mezzanotte Owen Wilson passeggia nel tempo, in una Parigi popolata da Hemingway, Jean Cocteau, Zelda e Francis Scott Fitzgerald" 23.15 | IRIS I Vitelloni "di Federico Fellini, con Alberto Sordi, Franco Fabrizi, Italia 1998 (104'). Fellini omaggia la Rimini della sua adolescenza" 0.00 | LAEFFE The Mother "di Roger Michell, con Anne Reid, Daniel Craig, Gran Bretagna 2003 (112’). Una donna, madre, nonna, si riscopre appassionata" 0.20 | SKY COMEDY Basilicata coast to coast "di Rocco Papaleo, con Alessandro Gassman, Italia 2010 (105’). Viaggio attraverso la Lucania di quattro amici, ex aspiranti musicisti" 6.10 | Luoghi d’arte 6.15 | In primo piano - Europa di Giulia Crivelli 6.30 | Il cacciatore di libri R 7.16 | Reportage 7.30 | Si può fare con Alessio Maurizi 10.05 | I conti della Belva di O. Giannino e C.A. Carnevale Maffè 12.05 | L’altra Europa di Federico Taddia 13.15 | Container di Massimo De Donato 13.30 | Giovani talenti di Sergio Nava 10.05 I conti della belva GERMANIA E ITALIA DUE MONDI A CONFRONTO La notizia economica della settimana è lo scudo da 150 miliardi di euro di garanzie pubbliche per far fronte ad eventuali carenze di liquidità delle banche. Oggi è anche il giorno del match decisivo agli Europei di calcio tra Italia e Germania, una partita che ricalca il confronto tra il rigore teutonico contro la flessibilità mediterranea sulle banche tra Matteo Renzi e Angela Merkel (foto) 14.00 | Fabbrica 2.4 di Filippo Astone 14.30 | L’altro pianeta di Laura Bettini 15.00 | Il sabato del villaggio con Marta Cagnola 17.05 | Radiotube di M. Cagnola e D. Bellasio 18.05 | La rosa purpurea di Franco Dassisti 19.15 | Sound Check di Gegè Telesforo Milano ALBA E TRAMONTO: 05:39 MINIMA Aosta 15 21.05 | Moebius di F. Pedrocchi e M. Albicocco 21.30 | Storiacce Foggia 36 22.05 | Il cacciatore di libri di Alessandra Tedesco escludeva il mantenimento dei diritti dei lavoratori a fattispecie (il cambio di appalto) assimilabili al trasferimento di azienda. Per rispondere alle osservazioni della Commissione, il progetto di legge comunitaria originario prevedeva l’abrogazione totale dell’articolo 29, comma 3, Dlgs 276/2003; tale norma avrebbe avuto pesanti ricadute gestionali, e alla fine si è scelta una soluzione di compromesso, che pur con qualche incertezza tecnica dovrebbe evitare aggravi gestionali alle imprese appaltatrici. © RIPRODUZIONE RISERVATA QUOTIDIANO DEL LAVORO Da lunedì a venerdì notizie e documenti Online da lunedì a venerdì, gli articoli del Sole 24 Ore quotidiano e di Guida al Lavoro e i link a Unico Lavoro 24 www.quotidianolavoro.ilsole24ore.com Roma 21:15 05:39 20:48 Nord: variabile sulle zone alpine con qualche pioggia o temporale, specie dal pomeriggio, in sconfinamento serale sull'alto Adriatico. Discreto altrove. Temperature stabili, massime tra 28 e 33. Centro e Sardegna: bella giornata di sole, salvo variabilità diurna sulle zone interne con isolati rovesci in Appennino. Temperature in aumento, massime comprese tra 28 e 33. 22.30 | Economia in pagine di Gianfranco Fabi Sud e Sicilia: 22.45 | A conti fatti di Dino Pesole 23.30 | Il treno va di G. Nicoletti e F. Intonti Sono ancora ammesse eccezioni ma solo se chi subentra ha una propria struttura operativa e organizzativa Oggi di Raffaella Calandra 23.05 | Indovina chi viene a cena di Valentina Furlanetto LE ESENZIONI www.ilsole24ore.com/meteo MASSIMA DA NON PERDERE l’esigenza di accogliere le indicazioni provenienti dal diritto comunitario. L’intervento legislativo si è reso necessario, infatti, per dare risposta a una procedura di pre-infrazione avviata nei confronti dell’Italia da parte della Commissione europea, che ha ritenuto la disciplina contenuta nell’articolo 29, comma 3 del Dlgs 276/2003 non conforme ai principi della Direttiva 2001/23/CE del 12 marzo 2001 sul trasferimento d’azienda, in quanto tempo stabile e soleggiato, ad eccezione di isolati piovaschi a sviluppo diurno in Appennino. Temperature in lieve rialzo, massime comprese tra 29 e 34. Domani Milano ALBA E TRAMONTO: 05:40 MINIMA L'Aquila GR 24: all’ora STRADE IN DIRETTA: ai 15’ e ai 45’ 14 MASSIMA Foggia 34 Roma 21:14 05:40 20:48 Nord: prevale il bel tempo al Nordovest con cieli poco nuvolosi, variabile su Triveneto ed Emilia Romagna con piovaschi in esaurimento. Temperature in calo, massime tra 26 e 29. Centro e Sardegna: prevalgono condizioni di bel tempo con cieli sereni o poco nuvolosi, salvo qualche annuvolamento diurno sulla dorsale. Temperature stabili, massime comprese tra 28 e 33. Sud e Sicilia: generali condizioni di bel tempo, pur con qualche addensamento pomeridiano sulla dorsale appenninica. Temperature stabili, massime comprese tra 29 e 34. Temperature Italia OGGI DOMANI Europa OGGI DOMANI Parigi 10 18 9 19 Ancona 23 29 24 28 Atene 22 35 23 35 Stoccolma 12 23 10 19 Bari 22 31 24 31 Berlino 12 21 10 21 Tirana 22 30 23 30 Bologna 21 33 21 28 Bruxelles 11 18 10 19 Vienna 17 29 13 21 Cagliari 20 28 21 32 Bucarest 21 34 21 34 Zurigo 8 23 Firenze 18 34 19 32 Copenaghen 15 19 15 19 Mondo Genova 22 26 22 26 Dublino 7 16 6 17 Hong Kong 26 31 26 31 Milano 21 29 23 29 Francoforte 10 21 8 22 Los Angeles 15 26 15 28 Napoli 22 29 23 29 Istanbul 17 33 19 31 New Delhi 29 40 26 29 Roma 22 30 23 29 Lisbona 16 26 16 34 New York 16 29 15 30 Palermo 20 33 21 32 Londra 10 18 11 20 Rio de Janeiro 16 29 16 28 Torino 19 29 19 29 Madrid 19 35 18 38 Singapore 28 30 28 30 Venezia 22 27 21 24 Mosca 16 28 17 29 Tokyo 20 30 OGGI Debole Moderato Sole Poco nuvoloso Nuvoloso Coperto Var Pioggia Pioggia Temporali Neve Nebbia Calmo Mosso 9 23 DOMANI 22 34 Forte Agitato 20 Commenti e inchieste Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 Le sfide dell’identità DIRETTORE RESPONSABILE Roberto Napoletano VICEDIRETTORI: Edoardo De Biasi (VICARIO), Alberto Orioli, Salvatore Padula, Alessandro Plateroti CAPOREDATTORE CENTRALE: Guido Palmieri (responsabile superdesk) CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA: Giorgio Santilli UFFICIO CENTRALE-SUPERDESK: Daniele Bellasio (responsabile web), Luca Benecchi, Fabio Carducci (vice Roma), Giuseppe Chiellino, Franca Deponti, Federico Momoli, Alfredo Sessa, Alberto Trevissoi (vice superdesk) Segretario di redazione: Marco Mariani INFORMAZIONE NORMATIVA E LUNEDI: Mauro Meazza SUPERVISIONE E COORDINAMENTO AREA FINANZA: Uniti. Insieme si possono superare crisi profonde. La lezione di Francesco TESTIMONIANZE DAI CONFINI Il matrimonio e i valori europei Il predominio degli interessi particolari è sintomo di una pericolosa miopia GIRO DI PAROLE di Giorgio Squinzi Per il «gregario» Nibali una chance di entrare nella storia Christian Martino SUPERVISIONE E COORDINAMENTO AREA IMPRESA: Lello Naso di Nunzio Galantino (creative director) e Francesco Narracci (art director) u Continua da pagina 1 UFFICIO GRAFICO CENTRALE: Adriano Attus RESPONSABILI DI SETTORE: Luca De Biase, Jean Marie Del Bo, Attilio Geroni, Laura La Posta, Armando Massarenti, Francesca Padula, Christian Rocca, Fernanda Roggero, Stefano Salis, Giovanni Uggeri SOCIAL MEDIA EDITOR: Michela Finizio, Marco lo Conte (coordinatore), Vito Lops e Francesca Milano PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 Ore S.p.A. PRESIDENTE: Giorgio Squinzi AMMINISTRATORE DELEGATO: Gabriele Del Torchio Europa, dopo Brexit «buona la prima» L’EDITORIALE di Adriana Cerretelli u Continua da pagina 1 P ur con la migliore buona volontà, la Bce di Mario Draghi da sola non avrebbe potuto fare miracoli. Non avrebbe potuto con un’unione bancaria europea solo a metà e per di più negata proprio nell’aspetto decisivo della mutua assistenza tra partner. Di fronte a un possibile nuovo incendio appiccato dal focolaio italiano, l’ostinato rifiuto della mutualizzazione dei rischi ha dovuto inevitabilmente tradursi nella massima flessibilizzazione delle regole europee. Nominalmente non cambiano ma sfruttano tutti i margini previsti per rispondere ai contraccolpi dell’innegabile emergenza Brexit. E così l’Italia potrà azionare lo scudo da 150 miliardi di garanzie pubbliche per le banche sane in apnea di liquidità. Un potente deterrente temporaneo (ma prorogabile) contro la speculazione, non utilizzabile però per le ricapitalizzazioni né per sfuggire alla normativa del bail-in. Il sistema Italia ha conquistato la sua boa di salvataggio, da finanziare solo con i propri mezzi , aumentando il debito pubblico e secondo la logica di rinazionalizzazione che, dall’inizio della crisi finanziaria, ha guidato l’involuzione del mercato europeo dei capitali pubblici e privati. L’Europa a sua volta ha dato prova di buon senso e di lungimiranza nell’interesse collettivo, prima che italiano. Del resto sarà presto chiamata a dare la stessa prova di lucidità politica anche nella gestione del patto di stabilità. Per le sue regole, Spagna e Portogallo dovrebbero incorrere in sanzioni per non aver mantenuto gli impegni presi sul contenimento del deficit pubblico sotto la soglia del 3%. Ma è politicamente fattibile quando la crescita economica non riparte, la disoccupazione scende troppo poco, nazionalismi e partiti euroscettici crescono in società impoverite oltre che inviperite contro l’Unione dei tanti sacrifici e delle poche speranze? Senza contare che un grande paese come la Francia da quasi un decennio ignora la regola del 3% senza per questo ritrovarsi multata. A parole ormai sono sviluppo, lavoro e giovani le nuove priorità che l’Unione intende perseguire per riconquistare il consenso perduto tra i suoi cittadini. Senza affossare i codici di buona condotta indispensabili per assicurare il buon governo dell’interesse comune. Esercizio di equilibrio complesso, quanto quello della legittima flessibilità. A una settimana dallo storico shock di Brexit, l’Europa per ora sembra uscire migliore: l’ennesima crisi, più grave questa di qualsiasi altra, pare ricompattarla rendendola al tempo stesso un po’ più ragionevole, incoraggiandone spinte centripete invece che centrifughe. Ammesso che duri, la svolta è promettente. © RIPRODUZIONE RISERVATA Premi. Il Pegaso d’Oro a Insegno e Navarro «Voice Anatomy» vince il Flaiano pSono Pino Insegno e Alessia Navarro, con il pro- gramma di Radio 24 «Voice Anatomy», i vincitori del Pegaso d’oro per la categoria radio dei 43° Premi Internazionali Flaiano che verranno consegnati al Teatro D’Annunzio di Pescara domani. La categoria premia il conduttore Pino Insegno e l’autrice e capoprogetto della trasmissione di Radio 24 Alessia Navarro in quanto hanno saputo distinguersi per l’eccellenza e l’originalità dei contenuti. Un riconoscimento all'impegno artistico e divulgativo che ha fatto di “Voice Anatomy” un esperimento unico di radio dal momento che ha reso proprio la voce e il doppiaggio i suoi protagonisti. “Voice Anatomy”, in diretta ogni domenica dalle 14,30 alle 15,30 su Radio 24. C ome il ricorso all’assurda violenza pur di vedere affermate le proprie idee; le ridicole marce indietro pur di non assumersi fino in fondo le proprie responsabilità; reiterate richieste – non so quanto consapevoli e sincere – per costruire un’Europa dei valori, andando oltre un’Unione meramente economica. Mi piacerebbe che, soprattutto chi sta invocando un’Europa dei valori, ci mettesse la faccia per far diventare realtà questa aspirazione. Ma, se le premesse restano quelle finora note, si fa fatica a credere che si possa riuscire a vedere un’Europa capace di scrollarsi di dosso il fiato pesante di lobby ben organizzate e in grado di smettere di essere ostaggio di gruppi di pressione fortemente ideologizzati. Mi piacerebbe sapere di quali valori parlano quanti, in questi giorni, si dicono stufi di un’Europa senza valori e senza radici. Mi sembra fin troppo evidente e pesante il prezzo che stiamo pagando alla perdita di una identità culturale, politica e religiosa. Come stucchevole e insopportabile sta ormai apparendo a tanti la pretesa di dichiarare “retrograda” la nazione che in Europa non decide subito o necessariamente di adeguarsi per trasformare rispettabili diritti individuali in impegnative leggi dello Stato da imporre e far riconoscere a tutti. Stiamo vivendo giorni in cui si avverte tutta la debolezza di un’Europa costruita più su delle primazie, che sul rispetto e la valorizzazione delle differenze fra gli Stati membri. È come quando – fatte le dovute proporzioni – in una famiglia, che in senso etimologico significherebbe un impegno a «servire per la casa comune», gli interessi di parte diventano invece predominanti, e questo sguardo miope fa crollare tutto. In questo caso, occorre riscoprire la bellezza originaria dell’unità familiare, fatta di piccole gioie e di progettualità condivise che fanno affrontare i limiti della quotidianità. Come dicevo qualche giorno fa a Emilio e Silvia, celebrando a Cerignola il loro matrimonio. Tanti, anche in questi giorni in occasione del suo viaggio in Armenia, hanno plaudito al coraggio testimoniale di papa Francesco. Perché non cominciare a prenderlo sul serio anche quando parla di temi ul- di Marco Marcatili N el “mare” d’incertezza sulle prospettive sociali ed economiche future del Paese, la consueta indagine annuale curata da Nomisma sulle famiglie italiane attorno alle scelte finanziarie e all’investimento in abitazioni consente di lanciare alcune “boe”, se non di salvataggio almeno di segnalazione. Prima boa: «La casa non è (più) una tana» – direbbe il filosofo Silvano Petrosino – almeno per custodire i risparmi di una vita. Si attesta con crescente intensità la tendenza di una mutata concezione del bene casa, in cui l’intenzione di acquisto espressa dalla domanda potenziale (circa 2 milioni di famiglie intenzionate ad affacciarsi nel 2016 sul mercato della compravendita, rispetto a 2,5 milioni del 2015 da cui sono poi scaturite 450mila compravendite reali) rientra all’interno di un quadro di necessità familiare piuttosto che di investimento, nonostante le favorevoli condizioni di asset allocation (valori immobiliari scesi e bassi tassi di interesse), e allontana progressivamente, soprattutto nelle giovani generazioni, il mito della casa come “bene rifugio” aprendo semmai a nuove concezioni di “bene condiviso” (co-housing, hosting, etc). L’analisi per cluster di famiglie restituisce un quadro in continua evoluzione e di difficile netta interpretazione. Proprio dal © Copyright Il Sole 24 ORE S.p.A. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici o meccanici quali la fotoriproduzione e la registrazione. PUBBLICITÀ: Il Sole 24 ORE S.p.A. - SYSTEM DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE: via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel.023022.1-Fax023022.214-e-mail:[email protected] Domenico Rosa della socializzazione primaria, perché è il primo luogo in cui si impara a collocarsi di fronte all’altro, ad ascoltare, a condividere, a sopportare, a rispettare, ad aiutare, a convivere. Il compito educativo deve suscitare il sentimento del mondo e della società come “ambiente familiare”, è un’educazione al saper “abitare”, oltre i limiti della propria casa» (AL 276). C’è allora in gioco il futuro della nostra società e sposarsi è un’esperienza troppo bella: «non possiamo ridurci a una pastorale di piccole élites» (AL 230), alla cosiddetta “pastorale del vincolo”, dentro i nostri recinti. L’“Amoris laetitia” è un invito a educare le nuove generazioni, secondo l’intuizione sapiente di San Giovanni Paolo II, come si fa in famiglia, con la “legge della gradualità”. Insegnando cioè ad attendere il momento opportuno, a prendersi cura del fratello più piccolo che ancora deve scoprire alcune regole e del fratello più grande che magari, da adolescente, le avrà smarrite. Francesco ci dice che talvolta «alcuni padri si sentono inutili o non necessari, ma la verità è che i figli hanno bisogno di trovare un padre che li aspetta quando ritornano dai loro fallimenti» (AL 177). Qualcuno rischia di interpretare questo cambio di prospettiva come se il Papa avesse cancellato la bontà della legge, mentre lui vuole mostrare che «pienezza della Legge è la carità» (Rom 13,10). Come lui stesso diceva recentemente al Convegno della diocesi di Roma, «questo non significa non essere chiari nella dottrina, ma evitare di cadere in giudizi e atteggiamenti che non assumono la complessità della vita. Il realismo evangelico si sporca le mani perché sa che “grano e zizzania” crescono assieme, e il miglior grano – in questa vita – sarà sempre mescolato con un po’ di zizzania». Noi a volte abbiamo una gran fretta di giudicare, classificare, mettere di qua i buoni, di là i cattivi: il Signore, invece, sa aspettare. Egli guarda nel “campo” della vita di ogni persona con pazienza e misericordia: vede molto meglio di noi le imperfezioni, ma vede anche i germi del bene e attende con fiducia che maturino. E se imparassimo a guardare con occhi fiduciosi le giovani generazioni, riuscendo vedere in loro – anche quando vivono esperienze che di primo acchito facciamo fatica a condividere – questo grano che può diventare pane saporito sulla mensa della famiglia e linfa nuova per un’Europa che rischia l’asfissia? Nunzio Galantino è Segretario Generale della Cei © RIPRODUZIONE RISERVATA Tre «boe» di segnalazione per le famiglie SEDE LEGALE - DIREZIONE E REDAZIONE: via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano - Tel. 023022.1 - Fax 0243510862 REDAZIONE DI ROMA: piazza dell’Indipendenza 23b/c - 00185 - Tel. 063022.1 Fax 063022.6390 - e-mail: [email protected] da percorrere per non rimanere vittima di questa deriva e per indicare dei percorsi positivi e propositivi. Ne è emersa la consapevolezza che «ci spetta una salutare reazione di autocritica. […] Abbiamo presentato un ideale teologico del matrimonio troppo astratto, quasi artificiosamente costruito, lontano dalla situazione concreta e dalle effettive possibilità delle famiglie così come sono» (AL 36). In quanti giovani c’è un profondo desiderio di “fare famiglia” che non trova compimento per la mancanza di stabilità lavorativa? Molti restano per lungo tempo conviventi e alcuni non arrivano alle nozze «soprattutto per il fatto che sposarsi è percepito come un lusso» (AL 294). Per altri il matrimonio è considerato un peso insopportabile da portare in solitudine. C’è bisogno allora di un nuovo lieto annuncio sul matrimonio e, nello stesso tempo, di cucire una rete sociale solida, riscoprendo che insieme si possono superare anche crisi profonde. Ce lo raccontano i volti di tante belle famiglie, che si sono sostenute a vicenda e per le quali le cadute hanno segnato non l’interruzione di un percorso, ma una nuova opportunità di comunione. Infatti, «ogni crisi è come un nuovo “sì” che rende possibile che l’amore rinasca rafforzato, trasfigurato, maturato, illuminato» (AL 238). Occorre però assumere un nuovo sguardo sulla fragilità che ci circonda, addomesticare le paure, impastarsi con le imperfezioni della dimensione umana. Le relazioni familiari costituiscono la migliore palestra per allenarsi ad avere questo cuore grande. Il Papa afferma che «la famiglia è l’ambito Nomisma. L’indagine annuale sulle scelte negli investimenti finanziari e immobiliari PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 ORE S.p.A. AMMINISTRAZIONE: via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano timamente silenziati se non apertamente avversati nella nostra Europa? Lo so, la fatica ad accogliere la riforma che Francesco sta proponendo è presente già dentro la Chiesa cattolica. È proprio vero: tutti vogliono le riforme, ma guai a chi si azzarda a promuoverle sul serio! Ne sa qualcosa chi sta seguendo il dibattito sorto intorno all’Esortazione apostolica “Amoris laetitia”, che, con buona pace dei suoi più o meno espliciti detrattori, ripropone una idea di famiglia fortemente radicata nell’insegnamento biblico e un’esperienza familiare realmente attenta alla storia nella quale il buon Dio, per chi ci crede, ci ha messi a vivere. Se mi è permesso un paragone, leggendo l’Esortazione pontificia, è come tornare a prendere tra le mani e assaporare il buon pane pugliese a fronte del pane che troviamo avvolto nella pellicola plastificata dei supermercati e che ha perso il suo profumo originale. Le famiglie italiane, con tutta la fatica che sono chiamate ad affrontare, sono note per essere l’ossatura della nostra società, il nostro migliore biglietto da visita, ma anche il primo “ospedale da campo”. Non so quanto valga il paragone con la nostra vecchia Europa, ma con realismo dobbiamo riconoscere che molte famiglie stanno crollando e pongono seri interrogativi. Consegnandoci “Amoris laetitia”, Papa Francesco ha voluto offrire il frutto di un cammino collegiale che ha coinvolto credenti e non credenti, oltre ogni confine, per comprendere la via Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso il Servizio Cortesia, presso Progetto Lavoro, via Lario, 16 - 20159 Milano, telefono (02 o 06) 3022.2888, fax (02 o 06) 3022.2519, ci si può rivolgere per i diritti previsti dal D.Lgs. 196/03. Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. gruppo più numeroso degli “illiquidi” (6,4 milioni di famiglie su 24,5 milioni nel complesso, che hanno una casa in proprietà ma non possono contare su risorse finanziarie) emergono i maggiori segnali di “raffreddamento” delle intenzioni di acquisto o ristrutturazione, mentre i “tradizionalisti” (2,6 milioni di famiglie risparmiamo, hanno una casa in proprietà, ma non detengono strumenti finanziari) riescono a esprimere una domanda, conciliando le difficoltà di contesto con la necessità di dare una prospettiva ai figli. Un scenario di fragilità e paradossi in cui le famiglie più “equipaggiate” crescono a 6 milioni, ma preferiscono restare liquide, mentre per una parte considerevole di famiglie la “trappola” diventa la cifra di un condizione di debolezza con poche vie d’uscita. Seconda boa: «future is now» da slogan pubblicitario diventa la bussola di orientamento delle scelte di investimento. Le famiglie hanno contezza dei fattori in miglioramento (assenza di pressione inflattiva, lieve miglioramento del reddito disponibile, spiragli occupazionali), ma vengono considerati transitori e non si trasferiscono in una decisione di acquisto/investimento (a meno di esigenze legate al nucleo familiare o a spese per la casa non più rinviabili) nel medio-lungo termine. Si fa largo, in questo senso, un inedito “approccio presentista” non tanto e più come atteggiamento precauzionale, ma come ostacolo a proiettare le MODALITÀ DI ABBONAMENTO AL QUOTIDIANO: prezzo di copertina in Italia ¤1,50 dal martedì al venerdì, ¤2 per le edizioni di sabato e domenica e lunedì. Abbonamento Italia 359 numeri del quotidiano in versione cartacea e digitale: ¤400,00 comprensivo di contributo spese di consegna (postale o in edicola). L'abbonamento Italia non comprende i magazine “IL – Intelligence in Lifestyle” e “How to spend it”. Per l'abbonamento estero Europa, rivolgersi al Servizio Abbonamenti (tel. 02.30.300.600 oppure [email protected]). Per il resto del Mondo è disponibile solo l'abbonamento al quotidiano in versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento è sufficiente inoltrare la richiesta via EMAIL all'indirizzo [email protected] oppure via FAX al N. 023022.2885, oppure per POSTA a Il Sole 24 ORE S.p.A. - Servizio Abbonamenti - Casella Postale 10592 - 20111 Milano, indicando: NOME / COGNOME / AZIENDA / VIA / NUMERO CIVICO / proprie scelte di vita su un orizzonte temporale di lunga gittata. Due “capovolgimenti” strutturali condizioneranno le prospettive di investimento abitativo da parte delle famiglie. Il primo è rappresentato dal prevalere di un atteggiamento attendista. Del 54,7% di famiglie con un profilo adeguato per sostenere una domanda di investimento (in termini di risparmio generato e patrimonio accumulato), più di due su tre dichiara di non aver acquistato o ristrutturato casa. Il secondo è costituito dall’assenza dei requisiti minimi. Oltre il 9% delle famiglie non può esprimere una domanda di investimento reale, non potendo contare né sul flusso di risparmio né sullo stock di capitale, mentre colpisce la quota di famiglie (23,1%) che, pur potendo contare su una dotazione patrimoniale, risente di una crescente difficoltà a risparmiare e non esprime una domanda di investimento. Terza boa: l’incubo delle sofferenze bancarie non scompare, ma cambia volto. L’80% degli attuali crediti deteriorati (cosiddetti non performing loans) in pancia alle banche italiane riguardano soprattutto le imprese colpite dalle difficoltà di mercato, ma è ragionevole aspettarsi un loro prossimo aumento sul lato delle famiglie, che in questi anni hanno dimostrato una maggiore capacità delle imprese di recuperare i pagamenti insoluti al fine di regolarizzare la propria posizione. Cresce infatti la percentuale di famiglie che di- C.A.P. /LOCALITÀ / TELEFONO e FAX/EMAIL. Altre offerte di abbonato sono disponibili su Internet all'indirizzo www.ilsole24ore.com/offerte. Non inviare denaro. I nuovi abbonati riceveranno un apposito bollettino postale già intestato per eseguire il pagamento. La sottoscrizione dell'abbonamento dà diritto a ricevere offerte di prodotti e servizi del Gruppo Il Sole 24 ORE S.p.A. Potrà rinunciare a tale diritto rivolgendosi al Database Marketing de Il Sole 24 ORE. Informativa ex D.Lgs. n. 196/03 - Il Sole 24 ORE S.p.A. Titolare del trattamento tratta i dati personali liberamente conferiti per fornire i servizi indicati. Per i diritti di cui all'art. 7 del D.Lgs. n. 196/03 e per l'elenco di tutti i Responsabili del trattamento rivolgersi al Database Marketing, via Carlo Pisacane 1 - 20016 Pero (MI). I dati potranno essere trattati da incaricati preposti agli abbonamenti, al marketing, all'amministrazione e potranno essere comunicati alle società del Gruppo per le medesime finalità della raccolta e a società esterne per chiara un ritardo nel pagamento di una o più rate del mutuo, rappresentando il 22,8% nel 2016 (dal 14,4% dello scorso anno): ciò significa che quasi una famiglia su quattro registra ritardi nei pagamenti del mutuo e che sempre più sarà meno equipaggiata a far fronte agli impegni futuri. Queste “boe” non sono assolutamente esaustive rispetto alla complessità dello scenario in atto, tuttavia segnalano, secondo la nostra indagine, la consapevolezza che un’epoca è finita e che nessuna evidenza riuscirà a restituire i contorni della “nuova epoca”. Per questo in molti rilanciano i fasti della fase del ciclo d’oro economico sostenuto grazie alla domanda immobiliare e al mito del “compro casa”; non sono pochi i grandi tifosi della finanza immobiliare “per tutti” che, dopo esserne stati i cantori, oggi faticano a trovare nuove illusioni da coltivare; un’attenta riflessione dovrebbe invece suggerire una postura da “analisti apprendisti”, ovvero di coloro che fanno tesoro di alcune evidenze, non sono in grado di oggettivizzarle in assoluto, ma da queste possono apprendere per immaginare nuove traiettorie di futuro e per sviluppare intorno alle diffuse e accresciute esigenze abitative delle famiglie un diverso mercato immobiliare ad utilità sociale. L’autore è analista economico Nomisma Responsabile Unità Strategie Urbane e Sviluppo Locale © RIPRODUZIONE RISERVATA la spedizione del quotidiano e per l'invio di materiale promozionale. SERVIZIO ABBONAMENTI: Tel. 02.30.300.600 (con operatore da lunedì a venerdì 8:30-18:00) - Fax 023022.2885 - Email: [email protected]. SERVIZIO ARRETRATI PER I NON ABBONATI: (non disponibili le edizioni cartacee più vecchie di 24 mesi dalla data odierna): inoltrare richiesta via email all'indirizzo [email protected] oppure contattare telefonicamente il numero 02 30.300.600 allegando la fotocopia della ricevuta di versamento sul c.c.p. 519272 intestato a Il Sole 24 ORE S.p.A. oppure via fax al numero 02 opp 06 3022.2519. Il costo di una copia arretrata è pari al doppio del prezzo di copertina del giorno richiesto. Non verranno rimborsate le istanze relative ad edizioni più vecchie di 24 mesi dalla data odierna. I l Tour de France che inizia oggi a Mont Saint-Michel si presenta particolarmente interessante per i colori italiani. Dopo molti anni, infatti, possiamo inserire nel lotto dei favoriti due corridori: Fabio Aru e Vincenzo Nibali. Il ciclista sardo, fin dall’inizio della stagione, ha dichiarato che l’obiettivo di quest’anno sarebbe stata la corsa francese e c’è grande curiosità per verificare le sue effettive capacità in una grande competizione a tappe. Nibali, che ha già vinto quest’anno il Giro d’Italia, si presenta nei panni del gregario di lusso del compagno (entrambi corrono per l’Astana): una sorta di preparazione in vista delle Olimpiadi di Rio in agosto. In base allo svolgimento della gara si vedrà se il siciliano si limiterà a un ruolo di appoggio ad Aru oppure si assumerà una maggior responsabilità di leader per puntare alla vittoria finale. Un’eventuale “doppietta” Giro-Tour, riuscita a pochi grandi, lo farebbe entrare nella storia del ciclismo. I favori per il successo in questa 103esima edizione del Tour vanno innanzitutto a Chris Froome, due volte vincitore della Grande Boucle, che nel recente Giro del Delfinato ha dimostrato di essere in grande forma e di pedalare molto bene in salita. Nella lista dei pretendenti alla vittoria il sempiterno Alberto Contador; anche lo spagnolo, con ogni probabilità all’ultimo assalto di carriera alla maglia gialla, ha scelto il Tour come il vero obiettivo della stagione. Tra i sudamericani un ruolo di primo piano potrebbe avere il colombiano Nairo Quintana che si è concentrato sulla corsa a tappe francese e vuole giocarsi tutte le carte. Le tre settimane del Tour si presentano interessanti con un percorso equilibrato, ma impegnativo adatto soprattutto agli scalatori: previste 9 tappe di alta montagna con 4 arrivi in salita tra cui il mitico Mont Ventoux, sede d’arrivo il 14 luglio, tradizionale festa nazionale francese. Insomma ci sono tutte le premesse per uno straordinario spettacolo sportivo e di folla lungo i 3.519 chilometri complessivi della corsa. Si parte dunque oggi con la tappa di 188 chilometri da Mont Saint-Michel a Utah Beach Sainte-Marie-du-Mont: un inizio insolito rispetto al copione tradizionale (cronometro individuale o di squadra) delle precedenti edizioni. Sulla costa della Normandia il tempo si presenta perturbato e questo spaventa non poco i corridori. Il vento aumenta i rischi di cadute e costringe il gruppo a correre con molta attenzione e qualche nervosismo. Anche se lungo il percorso sono disseminate diverse côte, la tappa è per velocisti e il primo nome che viene a tutti in mente è quello del tedesco Marcel Kittel che ha abbandonato il Giro prima delle montagne per prepararsi agli sprint del Tour. Anche se hanno dovuto rinunciare al loro miglior velocista, Nacer Bouhanni, i francesi cercheranno oggi di essere protagonisti e conquistare finalmente quella maglia gialla che manca da troppo tempo. A stare coperti invece saranno i big della corsa che, dopo i primi giorni di tappe pianeggianti, avranno tutto il tempo per venire alla ribalta. Alla presentazione della tappa, sui luoghi dello sbarco americano nella Seconda guerra mondiale, girava tra i corridori una battuta emblematica: «Si va alla guerra» era il passaparola nel gruppo. Chiara l’intenzione di darsi battaglia per indossare la prima maglia gialla della più prestigiosa corsa a tappe del ciclismo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Grande Boucle 2016 103 Da oggi al 24 luglio nell’edizione numero 103 del Tour de France i ciclisti percorreranno 3.535 chilometri, con due tappe a cronometro e ben 28 salite. STAMPATORI: Il Sole 24 ORE S.p.A., via Busto Arsizio 36, 20151 Milano e via Tiburtina Valeria, Km 68,700, Carsoli 67061 (AQ) - Etis 2000 S.p.A., 8ª strada, 29 zona industriale, 95100 (CT) - Stampa quotidiana S.r.l., via Galileo Galilei 280/A, località Fossatone, 40059 Medicina (BO) - Stampa quotidiana Srl - Zona industriale Predda Niedda, strada 47 n. 4 - 07100 Sassari (SS) - B.E.A. Printing, Rue de Bosquet 16, Zona Ind. 1400 Nivelles (Belgio). DISTRIBUZIONE ITALIA: m-dis Distribuzione Media S.p.A., via Cazzaniga 1 20132 Milano, Tel. 022582.1 Certificato Ads n. 7879 del 19-02-2015 Registrazione Tribunale di Milano n. 322 del 28-11-1965 La tiratura del Sole 24 Ore di oggi 2 Luglio 2016 è stata di 214.095 copie Commenti e inchieste 21 Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 25 Il Colosseo «ripulito» si presenta al mondo Cultura e sviluppo Milioni. Si è conclusa la prima fase dei lavori di restauro del Colosseo, previsti nell’ambito del finanziamento di 25 milioni di euro del gruppo di Diego Della Valle IL RESTAURO DEL SIMBOLO DI ROMA Renzi. «La cultura è identità. Ci abbiamo messo più di un miliardo» Franceschini. «La copertura dell’arena sarà completata nel 2018» Completata la prima fase dei lavori. Per le parti esterne spesi 8 milioni di euro. Adesso tocca a ipogei e arena AFP di Antonello Cherchi I l Colosseo si presenta al mondo ripulito e pronto per altri interventi di lifting. Ieri è stata “ufficializzato” il completamento della prima fase di restauro sponsorizzata dall’imprenditore marchigiano Diego Della Valle, che per ridare smalto all’anfiteatro più famoso del mondo ha messo a disposizione 25 milioni di euro. A riconsegnare ai visitatori il monumento - che, in realtà, anche durante i lavori non ha mai chiuso e che è possibile ammirare nella nuova veste già da qualche mese - sono stati il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, e il patron di Tod’s, Della Valle. Si tratta solo di un primo passo di un intervento più articolato. Da luglio 2013 ad aprile scorso - il progetto, nato a fine 2010, è stato rallentato dal contenzioso davanti alla giustizia amministrativa seguito all’aggiudicazione dell’opera - sono stati restaurati i prospetti esterni meridionale e settentrionale. Un recupero che ha interessato oltre 13mila metri quadri di superficie. Inoltre, sono state sistemate cancellate a chiusura dei fornici. Lavori che, nel complesso, sono costati 8 milioni di euro, su un preventivo di 10. Il prossimo passo sarà il restauro interno degli ipogei del piano terra e del primo ordine, per una spesa prevista di 10 milioni, e la costruzione di un centro servizi all’esterno dell’anfiteatro, per la cui realizzazione è stato stimato un budget di 5 milioni. A questi interventi sponsorizzati da Della Valle si aggiungeranno quelli a carico dello Stato, tra i quali la copertura dell’arena, che - come ha ricordato ieri Franceschini - è già stata finanziata con 18 milioni e dovrebbe essere completata nel 2018. «Lì ci faremo eventi importanti e non certo le partite di calcio - ha sottolineato il ministro -. Dal centro dell’arena i visitatori potranno avere una nuova visione del Colosseo. Sarà un ulteriore motivo di richiamo». Sia Renzi sia Franceschini hanno voluto rimarcare che il tempo delle polemiche sulla cultura è finito. «Il patrimonio è il nostro più grande motivo di orgoglio e identità», ha detto il premier, e proprio grazie a esso anche l’Europa può tornare, dopo la vicenda Brexit, a essere sé stessa, «non parlando solo di banche e vincoli, ma pure di anima e valori». E anche la mancanza di soldi, di cui spesso si è lamentata la cultura, per Renzi non sono più un problema: «Abbiamo messo a disposizione un miliardo di euro e inoltre ci sono i contributi di imprenditori come Della Valle». La collaborazione tra pubblico e privato a salvaguardia dei monumenti non è più un tabù: «Abbiamo perso troppo tempo nel dibattito tardo ideologico dell’inconciliabilità tra i due versanti », ha affermato Franceschini. Il ministro ha voluto ringraziare Della Valle per averci creduto ancora prima che esistessero le agevolazioni fiscali dell’art bonus e per aver sopportato le critiche e le polemiche seguite alla sponsorizzazione (operazione che diversi esponenti della destra ieri hanno, però, attribuito alla volontà di Berlusconi) . «È stato anche un gesto educativo », ha aggiunto il ministro, che può indurre altri mecenati a farsi avanti, «perché non dimentichiamo che il mecenatismo è nato qui». Appello raccolto da Della Valle, che ha invitato i propri colleghi imprenditori a mettersi a disposizione del Paese, di «quella parte che ha più bisogno» (si veda anche l’intervista a fianco). «L’operazione Colosseo - ha commentato mister Tod’s - è una start up dell’intesa tra mondo delle imprese e pubblica amministrazione: abbiamo dimostrato che insieme si può lavorare bene». RIPRODUZIONE RISERVATA SPACE24 Splendore. Il Colosseo torna allo splendore del I secolo dopo Cristo quando fu voluto dagli imperatori della dinastia Flavia. I lavori di restauro, finanziati da Tod’s, sono stati presentati ieri dal premier Matteo Renzi, dal ministro Dario Franceschini e dal patron di Tod’s, Diego Della Valle. Per rimuovere i depositi e le croste nere del Colosseo, senza intaccare il materiale lapideo e le sue preziose patine, è stata adottata una procedura che utilizza acqua nebulizzata a temperatura ambiente senza aggiunta di solventi INTERVISTA Diego Della Valle Imprenditore e sponsor dei lavori di restauro «Ora ogni impresa adotti un monumento» di Paolo Bricco u Continua da pagina 1 «T utte quante: dai grandi gruppi come Eni, Finmeccanica e Enel alle piccole e medie aziende dei distretti industriali».Prosegue Della Valle: «Quest’ultimo miglio riguarda tutti. Noi ci siamo dedicati al Colosseo. Sarebbe bellissimo se Finmeccanica si occupasse della Reggia di Caserta e se Eni e Enel si concentrassero sui templi siciliani. In questo, il premier Renzi può avere un fondamentale ruolo di persuasione». Diego Della Valle, nel giorno della riconsegna a Roma, all’Italia e al mondo di uno dei monumenti più importanti e amati della capitale e del Paese, è soddisfatto e giustamente orgoglioso, ma non ha alcuna sicumera e non vuole dare lezioni a nessuno. Niente moralismi, zero voglia di primeggiare. L’imprenditore marchigiano, che ha trasformato la Tod’s in uno dei marchi più noti sui mercati internazionali, coltiva la speranza che, nel cuore del Paese, succeda qualcosa fra bellezza e passione: «Sarebbe bellissimo che gli imprenditori, di qualunque dimensione siano le loro aziende, aggiungano un ultimo tassello al mosaico che, ogni giorno, compongono aprendo i loro laboratori e le loro fabbriche, dando benessere ai loro collaboratori e ai loro territori. L’Italia è un Paese meraviglioso. È disseminato di pievi e chiese, musei e antiche vestigia che andrebbero sostenute e valorizzate. Nel grande e nel piccolo». In questo modo, con una proposta già formulata agli Stati Generali della Cultura AFP del Sole 24 Ore (a Roma, il 29 ottobre del 2015), si attiverebbero reazioni chimiche di natura sentimentale e identitaria, economica e civile in grado di fare tornare a scorrere l’energia e la voglia di fare nelle vene di una Italia troppo ripiegata su se stessa, spesso dolente e qualche volta malinconica fino alla cupezza. «Il turismo – riflette Della Valle – è il settore che può tornare a dare slancio a una Italia troppo rassegnata e estenuata. Con questo comparto possiamo sistemare i conti nazionali. Ma, soprattutto, possiamo dare una idea di futuro e una identità ai giovani. Non è possibile che i nostri ragazzi lascino l’Italia perché qui non c’è lavoro e che poi, stando all’estero, se ne disamorino. Per questa ragione, investire sul turismo significa fare politica industriale di nuova generazione e per le nuove generazioni». In questa visione, alla politica tocca la progettazione e la modernizzazione delle infrastrutture, come gli aeroporti e le linee ferroviarie. Agli imprenditori, sottolinea Della Valle, spetta applicare al bene comune quella inventiva e quella intuizione che hanno fatto i loro successi: per esempio riattivando e rigenerando nodi oggi sfilacciati e logori dell’ordito culturale e turistico italiano. «Siamo l’Italia dei Comuni e delle Signorie, dell’Umanesimo e del Rinascimento. Ma siamo anche l’Italia dei distretti industriali. Come imprenditori non dobbiamo chiederci che cosa l’Italia può fare per noi, ma quello che noi possiamo fare per l’Italia», dice Della Valle adattando il motto pragmaticamente kennedyano al profilo italiano. Gli industriali italiani, spesso in silenzio, AFP Diego Della Valle. Presidente e ceo di Tod’s SUL SOLE DEL 30 OTTOBRE 2015 Agli Stati generali della Cultura Della Valle aveva sostenuto l’importanza della cultura per la crescita del Paese compiono interventi diretti a sostegno di un tessuto sociale che è sempre più disgregato e in difficoltà. La sola Tod’s destina l’1% del suo utile netto – mediamente oltre un milione di euro all’anno – a interventi nelle Marche: a Casette d’Ete, fra le molte iniziative, ha costruito una scuola e ha aperto un centro aggregativo in cui da un lato i ragazzi possono fare i compiti e studiare l’inglese e, dall’altro, gli anziani possono fare corsi di ballo e di ginnastica. In mille forme questo accade in tutta Italia per opera di moltissime aziende, in una tradizione di apertura alla comunità che nella nostra storia ha riferimenti nobili – antichi di cent’anni - nella Olivetti, nella Falck e nella Pirelli. Dunque, tutto questo siamo noi. Adesso, però, serve un ulteriore passo avanti. Per esempio con investimenti sulla cultura e sul turismo che possano accendere voglia di fare e attivare circuiti economici virtuosi. E, questo, in territori che, già nella loro specializzazione produttiva, alimentano con mille rivoli il fiume, ora sotterraneo ora ben visibile, del Made in Italy, che si diffonde sempre più sui mercati globali. I prodotti di alta qualità, il senso estetico, l’unione fra forma e efficienza produttiva, l’elaborazione di un gusto insieme popolare ed esclusivo. Sono tutti ingredienti comuni che compongono il filo rosso che attraversa il Made in Italy, generato nei nostri territori e nelle nostre città. Portare turisti asiatici o nordamericani sulle colline umbre o sulla costa marchigiana, fra i vigneti della Toscana o sui declivi della Valle d’Itria significa fare loro assaporare uno stile di vita che, poi, diventa un elemento fondamentale nelle lo- ro scelte e nelle loro abitudini. Se questi luoghi diventano ancora più belli proprio grazie agli interventi degli imprenditori ecco che, nella visione di Della Valle, a quel punto il cerchio si chiude. Con l’intervento sul Colosseo e con la manifestazione di questo desiderio pubblico che anche gli altri imprenditori aiutino il Paese a compiere, appunto, l’ultimo miglio sulla strada verso il futuro, Della Valle rinverdisce e innova un filone italiano che ha avuto un passaggio fondamentale negli anni Ottanta. Era il periodo aureo della Olivetti di Carlo De Benedetti, che promuoveva restauri leonardeschi e organizzava in tutto il mondo mostre sulla pittura rinascimentale a cui accorrevano migliaia di visitatori, ed era l’età imperiale della Fiat degli Agnelli, che facevano di Palazzo Grassi il gioiello delle arti visive europee e americane. Gli anni Ottanta. Memorabili: nel 1984 la Fiat con la Uno si disputava ogni mese il primato europeo con Volkswagen, la Olivetti aveva con l’M24 il personal computer più venduto, Armani e Valentino conquistavano gli Stati Uniti. E molte delle imprese che oggi costituiscono l’ossatura del nostro capitalismo produttivo, come Tod’s, vivevano una grande stagione di sviluppo e internazionalizzazione. «In quegli anni – riflette Della Valle – noi ventenni avevamo fame e voglia di fare. Ma c’era anche una ubriacatura da consumi e da successo. I ventenni di oggi sono meglio di come eravamo noi allora. Guardo mio figlio Filippo, che ha 18 anni. I giovani di oggi hanno la stessa voglia di fare, ma hanno un senso dei valori e degli altri più forte. Sono più etici. Noi non possiamo deluderli. È anche per questo che dobbiamo, noi imprenditori, muoverci con convinzione. Mettiamoci la faccia. Per contribuire a un Paese dove valga la pena vivere, lavorare e sognare». © RIPRODUZIONE RISERVATA 22 Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 Sabato 2 Luglio 2016 www.ilsole24ore.com @ 24FinMerc IL GIORNALE DELLA FINANZA t DOPO 15 ANNI ENERGIA CONTRATTO DA 4 MILIARDI Mara Monti u pagina 26 Sissi Bellomo u pagina 27 Celestina Dominelli u pagina 25 Bond Argentina Pagati i rimborsi Petrolio, rally a rischio: il motore dei consumi inizia a perdere colpi M&A. Cedola straodinaria e conversione delle risparmio - Concluso ieri il passaggio del 45% a Heidelbergcement Salini costruirà la diga più alta del mondo in Tagikistan FOTOGRAMMA Italcementi ai tedeschi Riassetto per Italmobiliare Contro-Opa KempersCapstone su Delta pÈ ormai battaglia a colpi di Riorganizzazione per il gruppo dei Pesenti - Il titolo vola Marigia Mangano pCon una operazione dal valo- I numeri di Italmobiliare re complessivo pari a 500 milioni, Italmobiliare semplifica la struttura del capitale e “cancella” i titoli di risparmio. La holding distribuirà ai titoli rnc una cedola straordinaria, in parte in cassa in parte in natura. Per poi procedere con la conversione obbligatoria dei titoli di risparmio in ordinarie. Tutto questo nell’ambito della “rivoluzione” messa in atto armai da tempo dal gruppo della famiglia Pesenti che ieri ha sigillato la vendita ai tedeschi di Heidelbergcement del pacchetto di controllo del 45% di Italcementi. Una cessione avvenuta a un prezzo di 1,7 miliardi di euro, con una plusvalenza per Italmobiliare che è stata pari a 800 milioni. In Borsa la galassia Italmobiliare è stata inondata di acquisti: le azioni della holding, dopo essere state sospese, hanno segnato +10,83% e le risparmio sono cresciute dell’11,46%. Invariato, perché già allineato al valore dell’Opa, il titolo Italcementi (+0,09%).«Il progetto approvato oggi dal consiglio di amministrazione semplifica la struttura del capitale e la governance della società, in linea con i più attuali orientamenti di mercato, garantendo maggiore liquidità all’unico titolo Italmobiliare che sarà quotato in Borsa», ha sottolineato il consigliere delegato di Italmobiliare, Carlo Pesenti. Dati in milioni di euro Ricavi 500 400 Margine operativo lordo Risultato operativo Utile/perdita del periodo Riassetto. La sede del gruppo Rcs 415,3 402,0 Riassetti. Il concambio rialzato a 0,17 - L’Offerta scade il 15 luglio 300 200 64,2 100 -2,0 -100 2014 2015 2014 54,8 43,4 0 2015 -19,0 2014 2015 -50,1 2014 2015 Fonte: Dati societari Carlo Pesenti, «rappresenta la logica conclusione di una strategia di medio periodo già apprezzata dal mercato negli ultimi anni, un percorso che ha visto il riacquisto delle minorities di Ciments Français e la conversione delle azioni di risparmio di Italcementi in ordinarie prima della cessione della società ad Heidelberg». minimo indispensabile per restare in gioco: il concambio passa infatti da 0,16 a 0,17, con una valorizzazione delle azioni Rcs di 0,765 euro sulla base delle ultime quotazioni di Cairo Communication che si sono attestate a 4,5 euro. Ma soprattutto Cairo rinuncia alla clausola Mac - eventi straordinari quali la Brexit - che avrebbe permesso di ritirare la proposta, senza ulteriori spiegazioni, anche all’ultimo minuto. La scadenza dell’Ops resta confermata per il 15 luglio. Gran finale, dunque, venerdì prossimo quando sia Cairo che Bonomi potranno rilanciare “al buio” per l’ultima volta. Continua u pagina 25 Olivieri u pagina 24 Operazione storica, ora 900 milioni da investire di Marigia Mangano D a ieri nello storico gruppo che fa capo alla famiglia Pesenti ci sono due novità di rilievo: Italcementi parla tedesco con la vendita al gruppo HeidelbergCement e Italmobiliare, in cambio del divorzio dal business tradizionale, si ritrova in cassa quasi un miliardo di euro di liquidità. Da investire. La prima mossa della holServizio u pagina 25 ding italiana è stata così quella di annunciare una importante semplificazione della struttura del capitale: addio alle azioni di risparmio, ai cui possessori è offerto un pacchetto ricco che prevede una cedola straordinaria (in parte in natura con l’assegnazione di titoli HeidelbergCement e in parte in cassa) e la conversione obbligatoria in ordinarie. L’operazione, ha detto il consigliere delegato Banche. Analisti favorevoli, ma a Piazza Affari ieri il titolo ha perso il 4,9% UniCredit: soci compatti sul nuovo ceo Mustier Il mercato guarda a piano e rafforzamento di capitale Luca Davi pPer assistere al conferimento delle deleghe occorrerà aspettare fino a lunedì 11, quando il Consiglio di amministrazione formalizzerà l’incarico. Ma c’è da scommettere, segnalava ieri chi lo conosce bene, che nel frattempo Jean-Pierre Mustier, neo amministratore delegato di UniCredit, si sia giàà messo al lavoro sui dossier più caldi della banca. Una serie di incontri e telefonate - destinati ad infittirsi nei prossimi giorni - per prendere contatto con la struttura aziendale (che già conosce bene, visti i 3 anni passati a capo dell’Investment banking) e avviare i primi cantieri. La nomina del manager 11,6 miliardi A Piazza Affari La capitalizzazione di Borsa del gruppo bancario 55enne manager francese, che è stato nominato giovedì mattina amministratore delegato, in sostituzione di Federico Ghizzoni, ha trovato ieri un generale apprezzamento da parte degli analisti. Dopo 40 giorni di vacatio al vertice, la banca di Piazza Gae Aulenti ha ritrovato la sua guida. Un passaggio del testimone che viene visto con favore anche per il cambio di passo che può imprimere nella gestione della banca. Gli analisti di Banca Akros prevedono che la nomina del manager francese genererà discontinuità nella strategia del gruppo. La stessa discontinuità che sottolineano anche gli analisti di Mediobanca. «La sua scelta si può considerare una buona soluzione di compromesso» segnalava ieri Luca Comi, di Icbpi tra chi chiedeva un «profilo internazionale» e un «manager locale, che conoscesse bene la banca, la sua rete commerciale e il contesto italiano». Continua u pagina 26 Auto. L’indagine della Nhtsa dopo lo schianto di una Tesla S contro un camion Parte l’inchiesta sull’auto senza pilota Andrea Malan pIl primo incidente mortale per un veicolo a guida (parzialmente) autonoma si è verificato in Florida il 7 maggio scorso, quando una Tesla Model S si è schiantata contro un camion che le ha tagliato la strada; a perdere la vita è stato il 40enne Joshua Brown, un ex marine che aveva fondato un’azienda high-tech ed era un appassionato anche della tecnologia Tesla. L’incidente potrebbe raffreddare gli entusiasmi delle aziende e del pubblico per una tecnologia in rapido sviluppo ma che evidente- mente non è ancora matura per l’impiego in tutte le condizioni di guida. Il mercato azionario, che ha finanziato con entusiasmo numerose start-up del settore, ha accolto la notizia con filosofia: dopo un lieve calo nel dopoborsa di giovedì, il titolo Tesla ieri a Wall Street era attorno alla parità a metà seduta, mentre quello di Mobileye - l’azienda israeliana che produce i sistemi di riconoscimento usati da Tesla e da altri costruttori guadagnava quasi il 2%. Continua u pagina 24 © RIPRODUZIONE RISERVATA Rcs, Cairo rilancia sull’Ops e rinuncia alla «Brexit» pUrbano Cairo rilancia su Rcs il L’ANALISI La Tesla Model S L’auto elettrica simile a quella coinvolta nell’incidente Fondi immobiliari ENEL Prorogata al 20 luglio l’esclusiva per la fusione Metroweb-Open Fiber È stato prorogato al 20 luglio il periodo di negoziazione in esclusiva con F2i e Cp Equity, soci di Metroweb, per l’eventuale integrazione tra Enel Open Fiber e la stessa Metroweb. Lo annuncia Enel. La scadenza originariamente fissata era il 3 luglio. L’operazione, si precisa in una nota, rimane subordinata all’approvazione del consiglio di amministrazione di Enel, «previo motivato parere non vincolante del Comitato parti correlate». Al termine della trattativa Enel dovrà presentare un'offerta vincolante che dovrà prima passare dal board e poi andare all'approvazione dei cda di Cdp e F2i. L'operazione immaginata da Enel prevede che la società risultante dall'integrazione sia controllata da una joint-venture paritetica tra il gruppo elettrico e Cdp. La vera incognita da sciogliere è se F2i decida di restare o meno nel capitale. Opa e contro Opa sul mercato dei fondi immobiliari italiani. E i duellanti per il momento sono tutti americani. Ieri è stata la volta di Davidson Kempner Capital Management e di Capstone Equities Manager ad annunciare una contro Opa sul fondo Delta gestito da Idea Fimit. Adesso occorre solo attendere il contrattacco di York Capital Mngt Global Advisors, che proprio ieri, dopo qualche ora dell’annuncio della contro Opa su Delta da parte dei rivali, ha ricevuto il via libera da parte della Consob al prospetto presentato 15 giorni fa. Il periodo di adesione all’Opa lanciata da York su Delta parte l’11 luglio per concludersi il 29 dello stesso mese, ma l’Opa è destinata a non riscuotere molto successo. La contro Opa KempnerCapstone, che adesso deve a sua volta essere comunque approvata dalla Consob, offre un prezzo superiore del 5% rispetto a quello proposto da York per rilevare il 60% delle quote di Delta. Quest’ultima coppia di offerenti ha inoltre dichiarato che se l’Opa andrà in porto lascierà a IdeaFimit la gestione del fondo. In settimana il gruppo americano Texas pacific group(Tgp) aveva lanciato una contro offerta sul fondo Mediolanum RE, uno dei quattro fondi già oggetto d’Opa da parte dell’hedge fund statunitense Elliott Associates. Le offerte di Elliott sono in corso (anche sui fondi Alpha, Immobiliare Dinamico e Polis) e si chiuderanno il prossimo 20 luglio. Ma la stagione delle Opa dei fondi immobiliari è destinata a protarsi fino all’autunno. G.Ur. © RIPRODUZIONE RISERVATA Popolari Fusione Bpm-Banco, definito il concambio pDefinito il concambio per la fusione tra Bpm e Banco Popolare. La fusione verrà realizzata attraverso la costituzione di una nuova società bancaria e sono stati definiti i rapporti di cambio a conclusione dell'aumento di capitale da un miliardo di euro di Banco Popolare con l’emissione di 465,58 milioni di nuove azioni. Nel rispetto e in applicazione dei rapporti di partecipazione indicati il concambio prevede una azione della nuova capogruppo per ogni azione di Banco Popolare in circolazione al momento dell'efficacia della fusione; una azione della nuova capogruppo per ogni 6,386 azioni di Bpm in circolazione al momento dell'efficacia della fusione. Intanto nei giorni scorsi, come si legge negli aggiornamenti della Consob, è emerso che il fondo di investimenti Blackrock è sceso, lo scorso 24 giugno, dal 5,25% al 4,884% nel capitale sociale di Banca Popolare di Milano. 24 Finanza & Mercati Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 Riassetti. Il consiglio del gruppo di Via Solferino approva all’unanimità l’aumento dell’Opa Bonomi: «Il corrispettivo ora è congruo» Rcs, Cairo rilancia e rinuncia alla «Brexit» Il concambio dell’Ops rialzato a 0,17 - La scadenza dell’Offerta confermata al 15 luglio Antonella Olivieri MILANO pUrbano Cairo rilancia di nuo- vo su Rcs, il minimo indispensabile per restare in gioco: il concambio passa infatti da 0,16 a 0,17 e la scadenza dell’Ops è confermata al 15 luglio. Ma di rilevante c’è soprattutto la rinuncia a far valere la cosiddetta condizione Mac che in caso di eventi straordinari, come era stata appunto la Brexit, avrebbe permesso di ritirare l’offerta, senza ulteriori spiegazioni. Un poker, senza bluff, dunque. Con il rilancio, si è rinunciato anche alla condizione finanziaria sospensiva, che chiedeva alle banche una moratoria sul debito, in considerazione del fatto che nel frattempo la società ha rinegoziato i finanziamenti. Sul concambio il mercato si aspettava qualcosa di più. Tant’è che il titolo della casa che edita il Corriere della Sera per la prima volta ha chiuso la seduta a 0,8135 euro (+1,12%), al di sopra del prezzo dell’Opa Bonomi, che ha rilanciato a sua volta venerdì scorso a 0,80 euro. A questo prezzo corrisponderebbe un concambio di 0,18 dell’Ops di Cairo Communication, sulla base delle quotazioni di fine seduta di 4,5 euro per azione che sono tornate in Borsa allo stesso prezzo precedente la BREVI Dai mercati BANCA IFIS Ceduti Npl per 226 milioni Banca Ifis ha sottoscritto un contratto di cessione di un portafoglio di NonPerforming Loans unsecured nel settore del credito al consumo domestico con una società operante nel mercato finanziario. Oggetto dell’operazione è un portafoglio di crediti di difficile esigibilità del valore nominale di o226 milioni di euro corrispondente a circa 20mila posizioni. Il portafoglio, ceduto sul mercato secondario del credito al consumo, è composto da crediti con ageing avanzato. HARLEY DAVIDSON Titoli in volo su voci di interesse Kkr Le motociclette americane della Harley-Davidson accelerano anche al New York Stock Exchange. Il titolo del gruppo statunitense ha preso il volo (le azioni sono salite di circa il 13% per sfiorare la soglia dei 51,5 dollari) sulla scia di voci secondo cui il gruppo americano del private equity Kkr sarebbe interessato a rilevare l’azienda. L’indiscrezione è stata riportata ieri dal sito «The Fly», che spiega l’andamento del titolo Harley-Davidson sulla scia di rumor non confermati. COIMA RES Perfezionato deal Vodafone Village Coima Res Siiq ha perfezionato l'acquisto di tre immobili a Milano, facenti parti del cosiddetto «Vodafone Village» , per un controvalore complessivo di 200 milioni di euro (oltre imposte e Iva) da Real Estate Center. Nel dettaglio, gli immobili hanno una superficie lorda complessiva di 61.857 mq e fanno parte del piu' ampio complesso immobiliare denominato «Vodafone Village», composto da cinque edifici, con una superficie lorda totale pari a 89.030 mq. I tre immobili sono interamente locati al Gruppo Vodafone con contratto che ha scadenza al 31 gennaio 2027 e rinnovo automatico per un ulteriore periodo di sei anni. Inoltre, Coima Res è titolare di un diritto di prelazione sull'acquisto dei restanti due edifici del «Vodafone Village», esercitabile fino al 31 dicembre 2019. Brexit. A 0,17, invece, l’offerta sempre ammesso che le quotazioni si stabilizzino su questi livelli - valorizza 0,765 euro le azioni Rcs, un prezzo inferiore a quello della cordata concorrente. Evidentemente Cairo ha preferito mantenere fieno in cascina per il gran finale, previsto per venerdì prossimo quando entrambi i contendenti avranno la possibilità di fare un ultimo rilancio “al POKER SENZA BLUFF La proposta dell’editore piemontese a questo punto non potrà più essere ritirata invocando l’esito del referendum britannico buio”, senza cioè sapere cosa farà il concorrente. Urbano Cairo si è lasciata aperta infatti la possibilità di rilanciare in “carta” fino a 0,20, dato che ha posto questo livello di concambio come limite massimo all’assemblea straordinaria già convocata per il 18 luglio che dovrà approvare l’aumento di capitale finalizzato all’emissione delle azioni da consegnare agli aderenti all’Ops se l’offerta avrà successo (la soglia minima di accettazione è il 35% del capitale). A 0,20, sempre alle quotazioni di ieri, la valorizzazione delle azioni di Rcs salirebbe a 0,9 euro. Il board di Rcs ha però già messo le mani avanti, sostenendo che a questo concambio implicito il titolo ci arriverebbe anche stand-alone sulla base dei programmi futuri dell’azienda. Non è da escludere che l’Ops, per averla vinta, possa contare sulla disponibilità dell’advisor Intesa-SanPaolo ad anticipare anche una cifra in denaro, dato che la banca aveva già vincolato una somma in contanti per garantire l’esatto adempimento dell’impegno verso gli aderenti all’Ops nel caso in cui l’assemblea non approvasse l’aumento del concambio rispetto allo 0,12 già deliberato. La garanzia per contanti a questo punto si alza a 114,8 milioni, corrispondenti a 0,22 euro per ciascuna azione Rcs. Ora al palla torna nuovamente nel campo della cordata formata da Andrea Bonomi con Diego Della Valle, Mediobanca, UnipolSai e Pirelli che in settimana potrà decidere a sua volta di eliminare la “scappatoia” Brexit. L’impressione è che entrambi i fronti siano determinati, a questo punto, di giocarsela fino all’ultimo. Intanto, l’Opa Bonomi, che punta a raggiungere almeno il 30% del capitale partendo dal 22,6% già in portafoglio, ha incassato la benedizione del consiglio Rcs, che si è riunito nuovamente ieri per valutare il rilancio a 0,80 euro della scorsa settimana. Il board ha apprezzato la certezza della cifra in contanti, non sottoposta come le azioni in Ops agli umori di Borsa, e all’unanimità ha giudicato «congruo» il corrispettivo offerto, tenuto conto delle fairness opinion rilasciate dagli advisor Citi e Unicredit. Il nuovo prezzo dell’Opa, seppur inferiore al valore medio di 0,95 euro stabilito dall’esperto indipendente (il professor Roberto Tasca), coincide con il minimo del range che arriva fino a 1,13 euro, individuato come corretto. Il corrispettivo per contanti, a giudizio della società, ha inoltre il merito di permettere un confronto diretto con il valore fondamentale di Rcs risultante dall’applicazione del metodo Dcf (attualizzazione dei flussi di cassa). Il cda di Rcs ha preso atto favorevolmente anche del fatto che la cordata riunita nella newco International Media Holding ha rinunciato alla condizione relativa alla moratoria del debito, eliminando un profilo di incertezza in merito all’efficacia dell’Opa. © RIPRODUZIONE RISERVATA I grandi soci di Rcs Hi-tech. Violazione di obblighi contrattuali Oracle paga danni per tre miliardi a Hewlett-Packard Marco Valsania NEW YORK Quote in percentuale pLa ex Hewlett-Packard, og- Diego Della Valle Intesa Sanpaolo 7,32% 4,59% Mediobanca 6,25% Paolo Rotelli 3,48% Urbano Cairo 4,72% Vanguard Int. Explorer Fund Finsoe 2,30% 4,60% China Nat. Chemical Corp. 4,43% Azioni proprie 0,88% va infatti rilevato la Sun Microsystems per 5,3 miliardi, trasformando la precedente alleanza intessuta con HP in un rapporto di sfida diretta. Se per HP Enterprise la cifra dei danni è una chiara vittoria, pur con l’appello ancora pendente, per Oracle è al contrario la seconda cara sconfitta subita in pochi mesi nel sempre liti- gi divisa in Hewlett Packard Enterprise e HP Inc per cercare un difficile rilancio finanziario e di performance, potrà incassare tre miliardi di dollari dalla Oracle dopo aver vinto una causa intentata contro il colosso di Larry Ellison per la violazione di obblighi contrattuali. I danni sono stati decisi da una giuria della California, al termi- LA VICENDA ne di un procedimento durato Oracle aveva annunciato un mese presso la Superior lo stop alla elaborazione Court di San Josè che ha fatto di software per una linea seguito ad un verdetto che già nel 2012 aveva trovato Oracle di server Hp dotati dei responsabile di aver disatteso potenti chip Itanium di Intel un accordo di supporto ai server Hewlett dotati dei potenti gioso settore hi-tech. In maggio chip Itanium di Intel. L’accusa verte sulla scelta di aveva perso una causa contro Oracle di ritirare i propri pro- Google, nella quale aveva chiedotti software e di banche dati sto 8,8 miliardi di dollari come per le aziende dai server, ero- risarcimento per violazione dendone così le vendite. della proprietà intellettuale su Oracle, però, non si è data per aspetti del linguaggio di provinta: ha annunciato un ricorso grammazione Java. La magiin appello, sia contro la cifra da stratura americana ha giudicaversare che contro la sentenza to legittimo l’utilizzo di Java eforiginale. E ha affermato che è fettuato da Google - oggi conpiuttosto Hewlett ad avere tor- trollata dalla holding Alphabet to nella disputa: «I chip Ita- - senza dover pagare diritti. nium erano vicini alla fine del © RIPRODUZIONE RISERVATA ciclo della loro esistenza, HP lo sapeva, e lo ha volutamente nascosto ai clienti», ha fatto sapere il consigliere legale del grup- HP po, Dorian Daley. Hewlett Packard Enterprise, Il titolo a New York la società che ha ereditato simili attività e i servizi informatici 20,0 18,46 e cloud mentre la nuova HP Inc ha tenuto stampanti e fotoco18,29 piatrici, ha subito ribattuto: 19,5 «La decisione di Oracle di fermare lo sviluppo di programmi per i server Itanium nel marzo 19,0 del 2011 rappresenta una chiara violazione del contratto, che ha provocato gravi danni a HP e ai 18,5 suoi clienti», ha dichiarato John Schultz, il responsabile le18,0 gale dell’azienda. Hewlett ha aggiunto che le motivazioni di Oracle erano di 17,5 natura concorrenziale: l'obiettivo sarebbe stato spingere la domanda di hardware dei 17,0 clienti corporate verso i propri 1/6 1/7 server Sun. Oracle nel 2010 ave- Auto. L’incidente alla Tesla Parte l’inchiesta sull’auto senza pilota Andrea Malan u Continua da pagina 23 pL’incidente è stato comuni- cato dalla Tesla alla National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa), l’ente americano per la sicurezza stradale, che ha aperto un’inchiesta sul funzionamento dell’autopilota. Secondo quanto comunicato dalla stessa azienda, «il veicolo procedeva su una autostrada con l’autopilota attivato quando un camion con rimorchio gli ha tagliato la strada; né il sistema automatico di guida né il conducente hanno riconosciuto il camion bianco contro lo sfondo di un cielo particolarmente luminoso, e il veicolo non ha frenato». L’auto si è infilata sotto il rimorchio, che come spesso accade negli Usa ha un pavimento più alto di quelli europei; se l’impatto fosse stato frontale o sul retro - sottolinea Tesla - l’autopilota sarebbe stato in grado di frenare. L’elettrica Tesla è nota per aver reso di moda la vettura a batterie anche nei segmenti più alti del mercato. L’azienda ha sottolineato nel suo comunicato che l’incidente mortale «è il primo in 130 milioni di miglia percorse, contro una media di uno ogni 94 milioni per tutte le auto Usa»; la società ha poi ricordato che «l’autopilota è disattivato per default e richiede al guidatore, per poter essere attivato, un riconoscimento esplicito del fatto che il sistema è una tecnologia nuova ancora in fase “beta test pubblico”». Proprio il fatto di dare in mano ai clienti una tecnologia ancora non interamente testata è stato oggetto di forti critiche: «Un beta test su strade pubbliche non sarebbe stato permesso ad alcun concorren- te» scrive per esempio il quotidiano tedesco «Handelsblatt». La Mobileye ha fatto sapere che «la tecnologia attuale di prevenzione delle collisioni (Automatic Emergency Braking, AEB) è progettata specificamente per i tamponamenti. Questo incidente è relativo a un veicolo che ha tagliato la strada, un evento che i sistemi attuali non sono progettati per gestire. I sistemi Mobileye includeranno la possibilità di riconoscere i Lateral Turn Across Path (LTAP) dal 2018 e i test Euro NCAP li prevederanno dal 2020». LA SFIDA Il sistema Tesla di autopilota è ancora in fase di test Bmw, Intel e Mobileye annunciano «dal 2021 guida parzialmente autonoma» Proprio ieri Mobileye e Bmw hanno annunciato insieme a Intel una cooperazione per portare sul mercato entro il 2021 un modello con capacità di guida autonoma, e rispondendo alle domande dei giornalisti hanno precisato che per guida autonoma si intende «parzialmente autonoma ma completamente sicura in autostrada» oppure «totalmente autonoma ma in aree aree delimitate». La guida automatica è stata negli ultimi anni uno dei maggiori terreni di ricerca e di progressi per le case automobilistiche ma anche per aziende come Google, il cui sbarco in forze ha costituito un potente stimolo. Le Google car sono attualmente ancora in fase di test in quattro città americane. © RIPRODUZIONE RISERVATA Finanza & Mercati 25 Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 Riassetti. Perfezionata la vendita di Italcementi a Heidelbergcement per 1,7 miliardi con plusvalenza di 800 milioni - Volano i titoli PARTERRE ppp Vivendi, il francese Heller al vertice di Premium A tre mesi dal passaggio di Premium da Mediaset a Vivendi sta entrando nel vivo il riassetto della pay-tv che entro il 30 settembre batterà bandiera francese. La riorganizzazione riguarderà anche il management: al momento in prima fila per la guida operativa – secondo le indiscrezioni raccolte da Radiocor Plus – c’è Marc Heller, manager francese con una lunga esperienza nei media, e nella tv in particolare, e grande conoscitore del mercato italiano grazie a passate esperienze in Telepiù, di cui è stato anche chief operating officer, e Sky ma anche in 21st Century Fox sempre dell’universo Murdoch. Sotto il profilo strategico invece - mentre all’inizio della prossima settimana Mediaset alzerà il velo sui palinsesti autunnali – una delle mosse su cui si sta ragionando è il potenziamento dell’asse con Telecom Italia, di cui Vivendi è primo azionista, almeno sotto il profilo commerciale: l’offerta PremiumTelecom lanciata lo scorso anno che coinvolgeva la piattaforma Tim Vision potrebbe quindi vivere una fase dopo l’estate e coinvolgere anche proposte di tipo “quadruple play” con un unico abbonamento per internet, contenuti tv, telefonia mobile e fissa. (An. Fon.) ppp La famiglia Del Vecchio si rafforza in Luxottica D elfin rafforza gli acquisti su Luxottica. Come emerge dall’Internal dealing di Borsa Milano, la holding della famiglia Del Vecchio ha acquistato sul mercato altre 850mila azioni della controllata per un controvalore complessivo di 38,04 milioni di euro. La holding ha rilevato un pacchetto di 450mila azioni Luxottica il 29 giugno al prezzo unitario di 45,65 euro e il giorno successivo altri 400mila titoli, a 43,72 euro l'uno. Nel corso del mese di giugno, Delfin è stata molto attiva su Luxottica. Dalla documentazione di Borsa risulta che la holding ha rilevato tra il 10 e il 16 giugno - quindi ante-Brexit - un totale di 756 mila titoli del gruppo di Agordo per un controvalore di 33,8 milioni di euro. Con gli acquisti resi noti oggi, lo shopping totalizza quasi 72 milioni di euro. A quanto si apprende si tratta di «acquisti per investimenti di portafoglio». Ieri in Borsa il titolo Luxottica ha chiuso in progresso del 2,22% a 44,61 euro. Il 24 giugno, nel venerdi nero dei mercati giorno in cui è stato ufficializzata il risultato del referendum britannico sulla Brexit, la quotazione ha segnato il minimo dell’anno di 43,15 euro. (R.Fi.) ppp Apple vuole la musica di Tidal e litiga con la svedese Spotify A pple sale in Borsa sulle indiscrezioni sulla trattative in corso per acquistare Tidal, il servizio musicale del rapper Jay’Z, nonostante la «guerra» con Spotify. L’acquisizione di Tidal consentirebbe ad Apple di rafforzare il suo servizio di musica in streaming, e di guadagnare terreno contro la rivale svedese Spotify. Questa la accusa di limitare la concorrenza, bloccando l’aggiornamento della sua app per spingere i clienti verso il suo servizio. Secondo indiscrezioni, Spotify ritiene che Apple abbia respinto l’aggiornamento dopo che l’azienda svedese ha iniziato a incoraggiare i suoi clienti ad abbonarsi online piuttosto che tramite il sistema operativo iOS evitando così di pagare il 30% delle sottoscrizioni mensili a iOS. Per cercare di scappare al pagamento Spotify aveva inizialmente deciso di far pagare di piu i clienti che si abbondavano tramite iOs, ai quali chiedeva 13 dollari invece dei 10 chiesti agli altri abbonati. Ma il lancio da parte di Apple del proprio servizio musicale in streaming a 10 dollari al mese ha reso l’iniziativa difficile da portare avanti. (R.Fi.) Saipem. Il processo sulla maxi-tangente in Algeria La difesa di Scaroni: «Accuse insensate» pLa prossima udienza è in programma per il 27 luglio e, con ogni probabilità, arriverà anche la decisione del gup Manuela Scudieri. E ieri, al tribunale di Milano, dove si celebra l’udienza preliminare “bis” del processo sulla presunta maxitangente versata da Saipem al ministro dell’Algeria Chekib Khelil e al suo entourage in cambio di appalti, è stato il giorno dell’ex ad di Eni, Paolo Scaroni, indagato per corruzione internazionale, che ha reso alcune brevi dichiarazioni spontanee nel corso del nuovo round dopo l’annullamento, da parte PROSSIMO STEP La nuova udienza è fissata per il 27 luglio: ieri l’ex ad di Eni ha rilasciato alcune brevi dichiarazioni spontanee davanti al gup della Cassazione, del proscioglimento a suo carico e di quello di Eni e dell’ex responsabile per il Nord Africa del gruppo, Antonio Vella. Annullamento che riguarda anche il proscioglimento, tra gli altri, dell’ex direttore operativo di Saipem, Pietro Varone, dell’ex direttore finanziario prima di Saipem e poi di Eni Alessandro Bernini, dell’ex presidente e ad della società Pietro Tali e di Farid Noureddine Bedjaoui, vicino all’ex ministro Khelil e alla stessa Saipem per un secondo episodio di corruzione internazionale: si tratta dell’acquisizione da parte del colosso petrolifero di First Calgary Petroleum, la società cana- dese che aveva come unica attività la gestione di un enorme giacimento a Menzel. Per l’accusa, la compravendita sarebbe avvenuta dopo un versamento da parte di Saipem di una mazzetta di 41 milioni al ministro algerino in cambio del suo via libera all’operazione che prevedeva anche l’estensione della concessione allo sfruttamento da parte di First Calgary dell’attiguo giacimento chiamato Cafc. Nelle sue dichiarazioni spontanee, secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa (il procedimento è a porte chiuse), Scaroni, che è assistito dagli avvocati Alberto Moro Visconti ed Enrico De Castiglione, avrebbe parlato di «un’accusa insensata alla radice» e avrebbe fatto riferimento a una mail con cui Tali nel gennaio del 2010, quando sulla stampa algerina scoppiò lo scandalo sull’aggiudicazione di un contratto da 580 milioni di dollari per la costruzione del terzo lotto del gasdotto Gk3, gli disse in sostanza che era tutto regolare e che dietro i contratti di intermediazione non si nascondeva alcuna tangente. L’ex ad ha citato questa mail per sostenere che nessuna mazzetta fu versata e che se si fosse messo d’accordo con Tali, non avrebbe avuto alcun senso ricevere quella mail con quelle spiegazioni. Oltre a ribadire di essere sicuro che dietro i contratti non si nascondeva alcuna tangente, Scaroni ha poi spiegato che per i vertici delle oil company era normale avere incontri informali con i ministri e i capi di stato di tutto il mondo. Ce. Do. © RIPRODUZIONE RISERVATA Italmobiliare, riassetto da 500 milioni Cedola straordinaria ai titoli di risparmio e conversione obbligatoria in ordinarie Marigia Mangano MILANO pCon una operazione dal va- lore complessivo pari a 500 milioni, Italmobiliare semplifica la struttura del capitale e “cancella” i titoli di risparmio. Questo non prima di aver distribuito ai titoli rnc una cedola straordinaria, in parte in cassa in parte in natura. Tutto questo nell’ambito della rivoluzione messa in atto armai da tempo dal gruppo della famiglia Pesenti che ieri ha sigillato la vendita ai tedeschi di Heidelbergcement del pacchetto di controllo del 45% di Italcementi. Una cessione avvenuta a un prezzo di 1,7 miliardi, con una plusvalenza per Italmobiliare che è stata pari a 800 milioni. Naturale che in Borsa la galassia Italmobiliare abbia preso il volo: le azioni della holding, dopo essere state sospese, hanno segnato +10,83% e le risparmio sono cresciute dell’11,46 per cento. Invariato, perché già allineato al valore dell’Opa, il titolo Italcementi (+0,09%). «Il progetto approvato oggi dal consiglio di amministrazione semplifica la struttura del capitale e la governance della società, in linea con i più attuali orientamenti di mercato, garantendo maggiore liquidità all’unico titolo Italmobiliare che sarà quotato in Borsa. In questo senso ritengo che il progetto che ridefinisce le basi dell’organizzazione del capitale della società - potrà recare benefici a tutti gli azionisti», ha sottolineato il consigliere delegato di Italmobiliare, Carlo Pesenti. La cessione Italcementi La prima, importante, novità di ieri è il closing della vendita Italcementi. Da ieri infatti lo storico gruppo della famiglia Pesenti parla tedesco con il perfezionamento dell’accordo che ha portato il 45% da Italmobiliare a Hei- delberg. In cambio Italmobiliare riceverà 1,7 miliardi, di cui una parte servirà per la sottoscrizione di una quota del 5,3% in Heidelbergcement. I passaggi di mano sono avvenuti al prezzo di 10,6 euro per azione. E allo stesso prezzo il gruppo tedesco attraverso la controllata francese lancerà un’Opa obbligatoria sull’intera quota del 55% di Italcementi sul mercato, con un esborso massimo di oltre 2,03 miliardi di euro. Con il sigillo al passaggio di mano cambia anche l’assetto del board: addio di Giampiero e Carlo Pesenti, che lasciano il cda insieme a Giulio Antonello, Giorgio Bonomi e Italo Lucchini. Sabelli è il nuovo presidente, affiancato dai vice esecutivi Naeger e von Achten e dall’amministratore delegato Callieri. A Pesenti è stato riconosciuto un premio straordinario di 10,6 milioni di euro, mentre il direttore generale Giovanni Ferrario riceverà un importo complessivo di 11,78 milioni di euro. In Borsa Andamento del titolo a Milano 39 36,0 35,0 37 35 33 31 29 01/06/16 01/07/16 Il pacchetto offerto alle rnc Dunque, ricapitolando, Italmobiliare si ritrova, dopo questo primo passaggio, con una quota del gruppo tedesco del 5,3% e circa un miliardo di euro in cassa. La fotografia, soprattutto sul fronte della partecipazione in Heidelbercement, è però solo parziale. Perché la prima operazione post vendita di Italcementi ridimensionerà anche il peso della quota appena sottoscritta nel gruppo tedesco portandola attorno al 3,5 per cento. Il pacchetto di conversione offerto agli azionisti di risparmio operazione che ha visto come advisor Leonardo&c. - è infatti in parte cash in parte in natura. Nel dettaglio l’operazione di semplificazione, che prevede la cancellazione delle azioni di risparmio e che permetterà una maggiore liquidità del titolo in Borsa e una conseguente riduzione del Nav discount, si articola in primo luogo con la distribuzione del dividendo straordinario ai soli azionisti di risparmio che sarà come detto in parte in denaro, pari a 56 euro per ogni gruppo di 10 azioni di risparmio, e in parte in natura mediante assegnazione di 3 azioni ordinarie Heidelbergcement AG per ogni gruppo di 10 azioni di risparmio. È poi prevista la contestuale conversione obbligatoria delle azioni rnc che avverrà con un rapporto di conversione pari a 1 azione ordinaria per ogni gruppo di 10 azioni di risparmio. Al controvalore in natura e denaro attribuito agli azionisti di risparmio, sottolinea il comunicato diffuso dal gruppo, corrisponde un premio rispettivamente del 15,6% e del 18,5% rispetto ai prezzi ufficiali al 30 giugno. Il tutto sarà sottoposto all’approvazione sia di un’assemblea straordinaria degli azionisti ordinari sia all’assemblea speciale degli azionisti di risparmio separatamente convocate il 4 agosto. © RIPRODUZIONE RISERVATA I numeri di Italmobiliare Dati in milioni di euro Ricavi Margine operativo lordo Risultato operativo 500 400 415,3 402,0 300 200 64,2 100 0 -2,0 -100 2014 2015 2014 -19,0 2015 2014 pArchiviato il raddoppio del canale di Panama, inaugurato qualche giorno fa, Salini Impregilo compie un altro passo in avanti e sigla con il governo del Tagikistan un accordo quadro da quasi 4 miliardi di dollari per la realizzazione della diga più alta del mondo. Un colpo importante e, non a caso, il titolo del general contractor fa un grande balzo in Borsa dove ieri ha chiuso a +8,27 per cento. Il gruppo guidato da Pietro Salini si è già garantito anche il primo lotto dell’opera da 1,95 miliardi di dollari, che prevede la costruzione sul fiume Vakhsh nel Pamir, una delle principali catene montuose dell’Asia centrale, di una diga in rockfill e nucleo di argilla alta 335 metri, la più alta del mondo. L’accordo siglato dalla Salini con Ojsc “Rogun Hydropower Project” (la società controllata dal governo che coordina l’intero progetto) fissa una precisa tabella di marcia per la realizzazione di quattro lotti e prevede che, entro il prossimo 30 settembre, i 3 rimanenti siano as- IL PROGETTO ROGUN HPP La commessa è articolata su quattro lotti: il primo già assegnato all’azienda guidata da Pietro Salini Balzo in Borsa del titolo: +8,27% segnati al gruppo italiano. Una volta ultimato il progetto, la produzione energetica sarà garantita da 6 turbine da 600 megawatt ciascuna che, a piena capacità, assicureranno una potenza installata di 3600 me- gawatt, in pratica l’equivalente di 3 reattori nucleari. Il progetto Rogun Hpp è molto articolato e comprende vari tasselli: sfruttare il potenziale idroelettrico del Pamir, che riunisce alcune delle montagne più maestose dell’area centroasiatica, deviare il corso del fiume Vakhsh, e, infine, costruire la diga da 355 metri. Per questo motivo, il Rogun Hpp è stato diviso in quattro lotti. I primi porteranno alla deviazione del fiume Vakhsh che sarà fatto confluire in due gallerie di deviazione realizzate sottoterra, in modo da mettere all’asciutto le fondamenta della diga. Un’operazione molto complessa che, come spiega lo stesso gruppo italiano in una nota diffusa ieri, per via della portata del fiume, potrà essere completata solo nei mesi invernali quando le montagne 2015 -50,1 2014 2015 Fonte: Dati societari Analisi. Pesenti: «È il punto di partenza per il nuovo corso del gruppo» Nella holding liquidità per 900 milioni u Continua da pagina 23 Marigia Mangano M a soprattutto – ha aggiunto Pesenti - questa articolata riorganizzazione societaria «rappresenta oggi il punto di partenza del nuovo percorso che si sta definendo per Italmobiliare e che permetterà di cogliere con maggiore efficacia le opportunità legate ai futuri assetti e piani di sviluppo della società». Un punto di partenza, dunque. Che, quanto ai numeri, ha solide basi. Questo perché, anche a fronte della “pulizia” sul capitale, la cassa ottenuta dalla cessio- ne del pacchetto di controllo di Italcementi, è intaccata appena. Questo perché nonostante il valore complessivo del riassetto si attesi intorno a 500 milioni, circa 350 milioni sono riferite al controvalore delle azioni Heidelbergcement che saranno assegnate ai soci di risparmio. Quanto basta per assegnare loro ben il 46% della quota del 5,3% del gruppo tedesco sottoscritta dalla stessa Italmobiliare. In pratica, post conversione, Italmobiliare deterrà il 3,5% del gruppo tedesco. La cassa utilizzata, invece, sarà pari a circa 100 milioni e i restanti Salini costruirà diga da 4 miliardi in Tagikistan ROMA 54,8 43,4 Grandi opere. Il gruppo italiano chiamato a realizzare la barriera più alta del mondo nel Paese dell’Asia centrale Celestina Dominelli Utile/perdita del periodo sono innevate e il livello dell’acqua si riduce. L’impatto del progetto sarà assai significativo anche in termini di sviluppo economico. Ma Rogun Hpp servirà soprattutto a contrastare le carenze energetiche che si verificano ogni anno e che colpiscono migliaia di famiglie. Senza contare i risvolti positivi per l’attività agricola in un paese in cui solo il 7% del terreno è coltivabile. Quanto al potenziale energetico, grazie a Rogun Hpp il Tagikistan è destinato a diventare un punto di riferimento regionale nel settore tanto che già Pakistan e Afghanistan si sono candidati ad acquistare parte dell’energia prodotta nell’area e altri paesi confinanti seguiranno con ogni probabilità il loro esempio. E ulteriore sostegno dovrebbe arrivare anche da un progetto parallelo, lan- Salini Impregilo Andamento del titolo a Milano 3,2 3,04 2,75 3,0 2,8 2,6 2,4 01/06/16 01/07/16 50 milioni serviranno nell’ambito dell’intero progetto di conversione. Dunque, il reale esborso, sarà pari a circa il 10% del miliardo di liquidità che ha incassato Italmobiliare. Ne restano almeno 800-900 milioni da “investire”. Ed è qui che si giocherà la vera partita della holding della famiglia Pesenti. Per ora l’unico investimento perfezionato è rappresentato dal fondo di private equity Clessidra. Ma è chiaro che la nuova strategia è ancora tutta da scrivere. Con risvolti che potrebbero riservare sorprese. © RIPRODUZIONE RISERVATA ciato nelle scorse settimane, che prevede la modernizzazione di una rete elettrica che collega Tagikistan e Pakistan. La produzione energetica del Tagikistan deriva quasi completamente da impianti idroelettrici, ma risulta insufficiente a soddisfare i bisogni della popolazione: quasi il 70% degli abitanti soffre dunque di mancanza di elettricità durante l’inverno. Un ammanco che, secondo le stime, ammonta ad almeno 2mila gigawattora, il 20% della domanda durante questa stagione. Con la nuova opera in Tagikistan, il gruppo italiano conferma la sua leadership mondiale nel settore dell’acqua avendo realizzato nella sua storia più di 250 dighe nel mondo, tra cui quella costruita in Etiopia, a circa 500 chilometri a nord ovest della capitale Addis Abeba, la più grande dell’Africa con i suoi 1800 metri di lunghezza (è alta 175 metri) e un volume complessivo di 10 milioni di metri cubi d’acqua. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ingegneria. Le commesse assegnate dalla britannica Bp per il progetto Tangguh in Indonesia Silver Muse Saipem: contratti per 1,2 miliardi di dollari ROMA pSaipem porta a casa contrat- ti per complessivi 1,2 miliardi di dollari a seguito della decisione di Bp di espandere l’impianto di Gnl Tangguh in Indonesia. A rendere nota la scelta della major oil britannica è stata ieri l’Autorità per l’energia del paese asiatico (Skkimgas), che ha poi precisato di attendersi la piena operatività del progetto per il 2020. Bp ha affidato un contratto di ingegneria, fornitura e costruzione (Epc) da 448 milioni di dollari per la parte offshore alla controllata indonesiana di Saipem e ha poi assegnato quello di Epc da 2,43 miliardi per la parte onshore del progetto Tangguh train 3 al consorzio guidato dalla controllata di Indika Energy Group Tripatra. Il consorzio fa capo per un terzo alla società guidata da Stefano Cao, che dunque incasserà circa 800 milioni di dollari per l’aggiudicazione. Il colosso britannico sta andando avanti con il progetto nonostante avesse annunciato nei mesi scorsi di voler ridurre l’impegno quest’anno per via della debolezza dei prezzi del petrolio. L’investimento consentirà di aumentare la capacità di produzione annuale del Gnl del 50% a 11,4 milioni di tonnellate. Il regolatore indonesiano ha spiegato che il progetto vale 8 miliardi di dollari anche se Bp ha rifiutato qualsiasi commento. «Stiamo ultimando i dettagli NUOVE RISORSE La società ha sottoscritto una linea di credito da 554 milioni di euro per finanziare l’acquisto di beni e servizi dalla Norvegia con i potenziali finanziatori e a questo punto nono sono in grado di rivelare chi sono», ha detto Christin Verchere, presidente Bp per la regione Asia-Pacifico. Sempre ieri, poi, Saipem ha sottoscritto una nuova linea di credito da 554 milioni di euro, che sarà utilizzata per finanziare o rifinanziare l’acquisto, da parte della società, di apparecchiature e servizi da esportatori norvegesi. La linea sarà garantita da Garantiinstituttet for Eksportkreditt (Giek), l’agenzia norvegese per l’assicurazione dei crediti all’esportazione, e concessa principalmente da Citibank Na, London Branch (Citibank) e Eksportkreditt Norge As (Ek), in qualità di original lender. La linea di credito sarà utilizzabile nel corso dei prossimi 24 mesi e sarà suddivisa in più tranche, ciascuna della durata di 8 anni e mezzo. La prima tranche dell’importo, pari a 200 milioni di euro, sarà erogabile questo mese e sarà utilizzata dalla società di Cao per il rimborso parziale del bridge to bond da 1,6 miliardi, stipulato il 10 dicembre scorso e parte, come si ricorderà, della maxi-manovra da 4,7 miliardi di euro che, unitamente all’aumento di capitale deliberato dalla società nei mesi scorsi, hanno permesso a Saipem di conseguire l’autonomia finanziaria dall’Eni dopo la cessione, da parte di quest’ultima, di un pacchetto del 12,5% al Fondo strategico italiano di Cassa depositi e prestiti. Ciascuna tranche, chiarisce la nota diffusa ieri da Saipem, avrà un tasso di interesse annuo legato all’Euribor o Cirr, con un costo medio previsto attorno al 2% annuo. Ce. Do. © RIPRODUZIONE RISERVATA Fincantieri vara nave da crociera extra lusso È stata varata ieri nello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente, «Silver Muse», la nave da crociera extra lusso da 40.700 tonnellate di stazza lorda che Fincantieri sta realizzando per la società armatrice Silversea Cruises. Ora prenderà il via la fase degli allestimenti degli interni: consenga prevista aprile 2017. «Silver Muse» ridefinirà i canoni del viaggio oceanico ultra-lusso, conservando l’intimità della piccola unità e le spaziose cabine - tutte suite - che sono il marchio di Silversea. 26 Finanza & Mercati Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 LA GIORNATA AZIONI&OBBLIGAZIONI Credito. Il manager trova il favore degli analisti - A Piazza Affari il titolo cede il 4,9% UniCredit, la sfida Mustier alla prova del mercato L’asse tra i soci sul nuovo ceo e l’attenzione degli operatori su piano e rafforzamento ANSA Luca Davi u Continua da pagina 23 pMeno accogliente è stata invece la prima reazione della Borsa, dove il titolo ha chiuso in calo del 4,9%. Possibile che in una giornata comunque negativa per il mercato bancario italiano (-1,83% il Ftse Banks Italia), il titolo possa aver pagato dazio per il potenziale aumento di capitale che si prospetta all’orizzonte. Mustier ha del resto subito chiarito che uno degli «obiettivi fondamentali» dovrà essere il «rafforzamento dei requisiti di capitale». Non è un caso del resto, che, come segnalava ieri Banca Imi, il titolo possa rimanere sono pressione fino a quando la nuova strategia del gruppo non sarà chiara e le azioni per rafforzare la base di capitale saranno completate. Certo è che la nomina di Mustier - che è arrivata con un voto unanime del Cda - ha coagulato le diverse anime della banca dopo giorni di forte dialettica interna. Decisivo, in questo senso, l’asse costituito tra il blocco tedesco e il mondo delle Fondazioni. Piena soddisfazione da parte di Fabrizio Palenzona (Fondazione Crt) e Paolo Biasi (Fondazione CariVero- Nuovo ceo di UniCredit. Jean-Pierre Mustier na), ad esempio, che hanno trovato la quadra con Lucrezia Reichlin, rappresentante delle minoranze. Il profilo internazionale, combinato all’esperienza interna maturata tra il 2011 e il 2014, hanno convinto da subito anche gli arabi di Aabar, rappresentati in Consiglio da Luca Cordero di Montezemolo, che già nei giorni scorsi avrebbero dato pieno appoggio alla candidatura. A far propendere i soci per Mustier è stata soprattutto la sua esperienza nel mondo del- l’investment banking. Il know how e la rete di contatti internazionali possono rivelarsi una carta importante da giocare in prospettiva, quando la banca dovrà presentarsi sul mercato per chiedere risorse nel quadro di un aumento di capitale che, secondo gli analisti, potrebbe oscillare tra i 5 e 9 miliardi. La banca oggi può contare su un Cet 1 ratio fully loaded del 10,85% a fronte di una soglia del 10,5% imposta dalla Bce nell’ambito dello Srep, il processo di revisione prudenziale. Un buffer di capitale considerato troppo esiguo dal mercato. Qualcosa di più chiaro sul fabbisogno finale della banca si capirà probabilmente nel corso di questo mese, quando si alzerà il velo sull’esito degli stress test. A quel punto, per quanto le simulazioni dell’Eba non prevedano soglie minime di capitale da rispettare, è possibile che venga indicata dalla Bce una “capital guidance” verso cui tendere. Possibile che questo livello diventi un riferimento per varare un’operazione di rafforzamento. Va anche detto che la svolta chiesta a gran voce da mercato e soci, e il conseguente consolidamento patrimoniale, non potrà prescindere dal varo di un nuovo piano strategico, che dovrà confermare (o meno) la natura pan-Europea della banca. Senza escludere una revisione del perimetro aziendale, magari con la cessione mirata di realtà come Pekao o Fineco. Vendite che, se da una parte, avrebbero il merito di ridurre la dimensione del rafforzamento, dall’altro impatterebbero negativamente anche sulla redditività della banca. @lucaaldodavi © RIPRODUZIONE RISERVATA Credito. Ieri il cda di Cassa centrale banca ha avviato l’iter per un gruppo separato, ma non chiude la porta a Iccrea Bcc, il Trentino punta i piedi sul gruppo unico Laura Serafini pIl rischio di una frammen- tazione del nuovo gruppo unico del credito cooperativo ancora prima di nascere sembra al momento scongiurato. Si è tenuto ieri il consiglio di amministrazione di Cassa centrale banca, la banca di secondo livello che fornisce i servizi alle Bcc del Trentino, convocato per decidere se rompere del tutto il negoziato in corso con Iccrea holding volto a definire i termini di integrazione della due società, integrazione che costituirebbe il punto di partenza per la costituzione di un unico gruppo bancario cooperativo. Il board ha concluso la riunione con un lungo comunicato interlocutorio, dal quale emerge però che la Cassa intanto comincia a predisporre le misure (a partire dalla nomina di consulenti per supportare il management)per dare eventualmente vita a un gruppo separato, possibilità con- sentita per il Trentino dalla legge di riforma del credito cooperativo. Contemporaneamente la Cassa lancia un forte altolà a Federcasse (alla quale, comunque, viene riconosciuto «un paziente e tenace impegno»)e a Iccrea Holding affinché il negoziato per creare un gruppo unico cambi rotta se non si vuole finire in una rottura definitiva. «Ad oggi non ci sono le condizioni per poter ipotizzare la definizione di un accordo che vada al di là della mera condivisione di principi e macroindirizzi» si afferma. Nonostante il lungo confronto in atto da mesi, dunque, il sistema ancora non riesce a trovare un punto di equilibrio per la governance della nuova capogruppo e per stabilire su quale modello sarà fondato il gruppo, quali livelli di autonomia possono essere riconosciuti alla Bcc e come garantire l’efficienza e la competitività. «Pur rimarcando la massima attenzione e consapevolezza sul significato delle istanze e aspettative di molte federazioni e Bcc, ogni ulteriore confronto e valutazione dovrà basarsi su contenuti specifici, che rappresentino il tema del cambiamento e dell’efficientamento industriale», conclude la nota diffusa nella serata di ieri. Die- LO SCENARIO Continua il braccio di ferro sulla governance della nuova capogruppo. Intanto Iccrea holding e Iccrea banca vareranno la fusione il 12 luglio tro la ferma posizione di Cassa centrale si cela, comunque, anche il braccio di ferro sulle condizioni poste dalle Bcc trentine per cedere il controllo della loro banca di secondo livello. Tra queste c’è la richiesta di entrare con un peso specifico significativo nel capitale della nuova capogruppo (che nascerà dalla ceneri di Iccrea holding) oltre ad altre proposte, come quella di spostare la sede della nuova capogruppo a Milano. Nel frattempo, comunque, il sistema raccolto attorno a Iccrea sta portando avanti il percorso per la creazione della capogruppo unica, che nascerà sia che il Trentino sia della partita sia che questo vada per la propria strada. Per il 12 luglio sono state convocate le assemblee straordinarie di Iccrea banca e Iccrea holding: le due realtà sono destinate a fondersi con un reverse merger, per cui sarà la banca a incorporare la holding conferendo al veicolo che diventerà poi la capogruppo anche la licenza bancaria. Se il Trentino restasse della partita, in una fase successiva Cassa centrale banca sarebbe destinata ad essere controllata dalla nuova società che nascerà dalla fusione in approvazione all’assemblea del 12 luglio. © RIPRODUZIONE RISERVATA Tango bond. Pagati i rimborsi a 50mila risparmiatori italiani tutelati dalla Tfa Argentina, arrivati i risarcimenti Mara Monti MILANO pGame is over. Con i pagamen- ti agli obbligazionisti italiani dei rimborsi per i bond argentini si chiude un capitolo che aveva lasciato una profonda ferita tra i risparmiatori e nei rapporti tra i due paesi. Ad annunciare l’ultima mossa è stato il presidente della task force Argentina, Nicola RIMBORSI La media dei pagamenti è di 25mila euro: 72% al Nord, 22,4% al Centro e 5,6% al Sud, per classi di età tra i 56 e i 65 anni Stock: «Sono arrivati i pagamenti diretti per tutti gli obbligazionisti italiani coinvolti nel default argentino e tutelati dalla Tfa come previsto dal recente accordo di rimborso con il Governo di Buenos Aires». Stock si è dichiarato «pienamente soddisfatto per la felice conclusione di una vicenda a beneficio dei risparmiatori italiani affrontata con grandissimo impegno e senza mai mollare an- che nei momenti più difficili. Un apprezzamento soprattutto alla grande determinazione degli obbligazionisti che con fiducia e tenacia hanno accolto negli anni tutte le soluzioni per arrivare a questo storico risultato nonché alle banche tutte che hanno attivamente collaborato alla buona riuscita anche di quest`ultima tappa». Sulla base dell’accordo con l’Argentina i 50mila risparmiatori italiani hanno ricevuto il pagamento di un importo pari al 150% del valore nominale originario delle obbligazioni in default. La media dei pagamenti ruota attorno ai 25mila euro così ripartite geograficamente secondo le analisi in via di completamento: 72% al Nord, 22,4% al Centro e 5,6% al Sud. La classe di età maggiormente coinvolta è quella tra i 56 ed i 65 anni. L’elezione del nuovo presidente Mauricio Macri ha contribuito a sbloccare la situazione prima che l’Icsid, l'organismo di arbitrato internazionale si pronunciasse definitivamente. I soldi sono stati depositati e nel frattempo l’Argentina è tornata sui mercati internazionali ottenendo facilmente prestiti . Con questi ultimi adempimenti, per molti risparmiatori si chiude un capitolo durato 15 anni e una lunga azione legale che ha portato a sequestri, colpi di scena, fino alla seconda dichiarazione di default del 2014. Da allora gli LA PAROLA CHIAVE Default Argentina 7L’Argentina ha dichiarato default nel 2001 congelando il pagamento delle sue obbligazioni vendute in tutto il mondo per un totale di 100 miliardi di dollari, di cui circa 14 miliardi nei portafogli dei risparmiatori italiani. Sulla base dell’accordo con l’Argentina i 50mila risparmiatori italiani hanno ricevuto il pagamento di un importo pari al 150% del valore nominale originario delle obbligazioni in default. obbligazionisti che avevano accettato la ristrutturazione e avevano in portafoglio le nuove obbligazioni non hanno più ricevuto il pagamento delle cedole: il rimborso degli arretrati fa parte del pacchetto dopo lo sblocco dei fondi depositati in una banca di New York che un giudice aveva congelato per spingere l’Argentina a negoziare con gli hedge fund. Dalla sua elezione lo scorso dicembre il presidente Mauricio Macrì si è concentrato sulla risoluzione della vicenda per arrivare ad un accordo con gli investitori internazionali e consentire al Paese di riavviare le relazioni con i mercati internazionali. Intanto sul fronte interno, gli ultimi dati sull’economia sono positivi con il Pil che nel primo trimestre inaspettatamente è salito dello 0,5%. Inoltre il Parlamento ha appena approvato una manovra per il rientro dei capitali dall’estero che secondo il governo consentirà di recuperare 20 miliardi di dollari, di cui un 5% andrà alle casse dell’erario. Una mossa per tentare di abbattere l’inflazione che oggi si aggira attorno al 40 per cento. © RIPRODUZIONE RISERVATA Indici e mercati in diretta su www.ilsole24ore.com/finanza Titoli di Stato e Obbligazioni Spread Treas. 5Y A -65 -37 -70 a ieri a un anno TITOLI IN SCADENZA NEI PROSSIMI MESI Dati al 30-04-2016 in Mld di º. Fonte: Ministero del Tesoro CcT CTz D.Est. Scad. BoT BTpBTpº+Ita Mag-16 Giu-16 12,642 13,749 — 13,750 — 1,738 Lug-16 Ago-16 13,567 — 12,875 25,930 Set-16 Ott-16 14,100 15,988 9,633 13,700 — 18,018 — — Totale — — — 0,024 26,391 15,513 — 13,380 — — — 13,828 3,000 — 29,948 52,632 — — — — 2,642 — 42,363 31,718 Nov-16 Dic-16 6,600 12,402 5,500 15,564 — — — 0,015 — — 0,719 0,112 19,721 21,191 Gen-17 Feb-17 Mar-17 7,000 — 6,500 24,397 6,600 — — — — — — 12,702 — 7,865 — 0,150 — 0,719 7,150 43,599 15,185 Apr-17 6,075 — 17,056 — — Totale 118,909 108,030 46,446 21,260 26,529 Titolo Spread god./Tipo ind. — 23,131 7,367 328,543 Prezzo 365 360 Qtà º VWAP Rend Rend 01.07 lordo lordo (mlg) Codice Isin Buoni ordinari Tesoro 14.07.16 29.07.16 12.08.16 31.08.16 14.09.16 30.09.16 14.10.16 31.10.16 14.11.16 30.11.16 14.12.16 30.12.16 13.01.17 14.02.17 14.03.17 13.04.17 12.05.17 14.06.17 IT0005122061 IT0005160129 IT0005125627 IT0005162638 IT0005127375 IT0005171738 IT0005138208 IT0005176182 IT0005142739 IT0005186405 IT0005154775 IT0005199358 IT0005160111 IT0005162620 IT0005171720 IT0005176190 IT0005186397 IT0005199341 100,005 100,011 100,020 100,053 100,058 100,061 100,075 100,053 100,076 100,109 100,140 100,135 100,131 100,167 100,165 100,185 100,216 100,239 Titolo Date Spread god. Tipo ind. Codice ISIN Ced. att. — — -0,19 -0,34 -0,30 -0,26 -0,27 -0,16 -0,21 -0,27 -0,31 -0,28 -0,25 -0,27 -0,24 -0,24 -0,25 -0,25 — 517 — 315 -0,19 334 -0,34 550 -0,30 858 -0,26 323 -0,27 624 -0,16 301 -0,21 451 -0,27 438 -0,31 12195 -0,28 1191 -0,25 610 -0,27 141 -0,24 7520 -0,24 104 -0,25 361 -0,25 981 Prezzo Rend. VWAP eff.% 01.07 lordo Qtà º (mlg) 01-09s 1.3.17 +0,15s IT0004584204 0,13 100,272 -0,29 5089 15-12s 15.06.17 +2,5a 15-10s 15.10.17 +0,8a 15-10s 15.04.18 +1,0a 01-11s 01.11.18 +1,8a 15-11s 15.11.19 +1,2a 15-12s 15.12.20 +0,8a 15-12s 15.06.22 +0,55 15-12s 15.12.22 +0,70 15-07s 15.07.23 +0,70 IT0004809809 IT0004652175 IT0004716319 IT0004922909 IT0005009839 IT0005056541 IT0005104473 IT0005137614 IT0005185456 1,19 0,34 0,44 0,85 0,54 0,33 0,20 0,28 0,33 102,478 100,997 101,697 103,834 103,284 102,196 100,650 101,176 100,710 -0,25 -0,14 -0,12 0,00 0,06 0,13 0,26 0,34 0,42 312 3352 2810 3042 10765 1251 13435 7035 39927 — — — — IT0005044976 IT0005089955 IT0005126989 IT0005175366 — — — — 100,048 100,137 100,213 100,208 -0,31 -0,21 -0,18 -0,12 754 854 1872 2405 IT0004019581 IT0004761950 IT0004960826 IT0004987191 IT0004164775 IT0004793474 IT0005023459 IT0004820426 IT0003242747 IT0004867070 IT0005058463 IT0004273493 IT0005106049 3,75 4,75 2,75 1,50 4,00 4,75 1,15 4,75 5,25 3,50 0,75 4,50 0,25 100,283 100,964 101,084 100,781 102,431 104,148 101,187 104,685 105,845 104,848 101,296 107,261 100,615 — -0,17 -0,24 -0,25 -0,23 -0,28 -0,23 -0,40 -0,18 -0,16 -0,10 -0,11 -0,08 460 448 374 677 824 529 140 11 348 636 46 103 21 Certificati credito Tesoro Certificati credito Tesoro - 6mEuribor Certificati Tesoro zero coupon 30.8.16 27.2.17 30.8.17 28.3.18 Buoni Tesoro Poliennali 01-08s 1.8.2016 15-09s 15.9.2016 15-11s 15.11.2016 15-12s 15.12.2016 01-08s 1.2.2017 01-11s 1.5.2017 15-11s 15.5.2017 01-12s 1.6.2017 01-08s 1.8.2017 01-11s 1.11.2017 15-07s 15.1.2018 01-08s 1.2.2018 15-11s 15.5.2018 Cambi e tassi ¤/$ A 0,30 0,62 Tassi del 01.07 . Valuta 05.07 Scad. Tasso 360 Tasso 365 1w 2w 1m 2m 3m 6m 9m 1a -0,369 -0,369 -0,363 -0,321 -0,290 -0,182 -0,119 -0,052 -0,374 -0,374 -0,368 -0,325 -0,294 -0,185 -0,121 -0,053 Media % mese Giugno 1m -0,355 2m -0,305 3m -0,266 6m -0,160 -0,360 -0,309 -0,270 -0,162 LIQUIDITÀ (TASSO 360) Eonia (01/07/16) -0,3210 e-Mid/Atic (01/07/16) O/N Euro -0,3671 O/N Usd 0,4223 1Y/6M 2Y/6M 3Y/6M 4Y/6M 5Y/6M 6Y/6M 7Y/6M 8Y/6M 9Y/6M 10Y/6M 11Y/6M 12Y/6M 15Y/6M 20Y/6M 25Y/6M 30Y/6M 40Y/6M 50Y/6M IT0004863608 IT0004917958 IT0004969207 IT0005012783 IT0005058919 IT0005188120 IT0005105843 IT0005174906 2,55 2,25 2,15 1,65 1,25 0,10 0,50 0,40 100,761 101,882 102,982 105,870 104,931 100,134 101,698 100,845 -0,18 -0,17 -0,11 0,09 0,08 -0,05 0,24 0,31 25562 36215 65834 37404 10642 6681 55480 65154 01.07 variaz. % var. % ann. Var.% ¤/Y L 114,2900 0,21 -16,47 variaz. % var. % ann. In.Anno Stati Uniti Giappone G. Bretagna Svizzera Australia Brasile Bulgaria Canada Croazia Danimarca Filippine Hong Kong India Indonesia Islanda m Israele Malaysia Messico Usd Jpy Gbp Chf Aud Brl Bgn Cad Hrk Dkk Php Hkd Inr Idr Isk Ils Myr Mxn 1,43 18,02 var. % ann. 0,76 Var.% -0,91 Var.% 0,57 Var.% 1,75 Var.% -0,37 var. % ann. Costo termoelettrico giu-16* lug-16** ago-16** ITEC12/REF-E ¤/MWh 32,59 33,74 34,13 34,17 36,53 39,14 ITEC/REF-E ¤/MWh 36,98 38,88 41,99 ITECccgt/REF-E ¤/MWh Per ulteriori dettagli http://itec/ref-online.it. * Valore consuntivo costruito da REF-F su dati Platts. ** Valore forward calcolato da REF-E su dati di mercato. MAGI - INDICI GAS ITALIA Dati al 01.07.2016 Rilevazione Mensile giu-16 lug-16 ago-16** 15,02 16,11 15,92 MAGI ¤/MWh Rilevazione Trimestrale Q1-16 Q2-16 Q3-16** MAGI-Q ¤/MWh 19,71 14,05 14,99 Per ulteriori dettagli www.magindex.org, www.albasoluzioni.com, www.itec.refe.com , www.tfsbrokers.com. * Media incrementale. variaz. % var. % ann. FTSE 100 6577,83 1,13 -0,79 Indici L DJ EStoxx var. % ann. 0,93 -13,81 01.07 Var.% variaz. % 45420,79 834,10 1653,23 1253,24 1,15 1,49 1,15 1,20 2,11 5,03 -0,57 -1,92 17949,37 2102,95 4862,57 6322,05 715,97 7557,62 4437,45 489,30 14064,54 817,65 0,11 0,20 0,41 0,30 -0,08 0,97 0,45 0,37 0,20 0,13 3,01 2,89 -2,89 5,75 23,91 0,65 -3,39 5,56 8,11 6,95 15106,41 46215,62 52345,08 2,88 0,54 1,59 29,39 7,53 20,75 52357,50 0,27 3,28 America Settentrionale America Latina Africa Mumbai Sensitive Hong Kong Hang Seng # Seul Kospi Shanghai Composite Singapore Straits Tim. Taipei Taiwan Weighted Tokyo Nikkei 225 Nikkei 500 Topix 27198,44 20794,37 246,52 2932,82 2838,36 8738,24 15682,48 1529,33 1254,44 0,74 1,75 0,97 0,11 -0,09 0,83 0,68 1,08 0,69 4,14 -5,11 2,55 -17,13 -1,54 4,80 -17,61 -12,79 -18,93 5327,04 0,31 -0,33 309,08 2883,06 2825,86 332,24 1523,70 2601,10 1328,95 438,85 544,76 3363,98 0,93 0,64 0,45 0,72 0,74 0,65 1,35 0,68 0,49 0,55 -10,45 -11,77 -8,85 -9,18 -6,23 -8,65 -5,92 -0,67 -13,72 -9,09 Australia Sydney All Ordinaries Europa D.J. EuroStoxx D.J. EuroStoxx (50) D.J. Stoxx (50) D.J. Stoxx (600) D.J. Stoxx Sel. Div. 30 FTSE EuroTop (100) MSCI Europe # Amsterdam Amst. Exch. Atene Athens General Bruxelles Bel. 20 In. -1,35 -1,56 -0,30 -0,26 -0,77 -1,10 -1,48 -0,47 -0,28 -0,23 -0,86 -1,23 -1,55 -1,77 -0,22 -0,15 -0,88 -1,24 7a 10a -1,66 -1,89 -0,08 0,01 -0,90 -1,38 -1,60 -1,71 0,12 0,25 -0,98 -1,25 -0,65 -0,58 -0,55 -0,59 -0,65 -0,65 -0,57 -0,56 -0,61 -0,62 -0,52 -0,53 -0,65 -0,64 -0,52 -0,47 -0,62 -0,62 -0,50 -0,46 4a 5a -0,61 -0,60 -0,47 -0,39 -0,56 -0,54 -0,38 -0,28 7a 10a -0,44 -0,39 -0,23 -0,10 -0,13 -0,05 0,13 0,28 Irs 6M/10Y B 0,32 -17,55 -73,62 variaz. % var. % ann. Valute Irs 6M/20Y 0,75 -8,59 -57,01 B variaz. % var. % ann. Dati al 01.07 Var.% giorn Iniz anno N. Zelanda Nzd 1,5508 -0,692 -2,61 Norvegia Nok 9,2975 -0,035 -3,18 Polonia Pln 4,3966 -0,893 3,11 Rep. Ceca Czk 27,0930 -0,140 0,26 Rep.Pop.Cina Cny 7,4111 0,483 4,96 Romania Ron 4,5157 -0,170 -0,18 Russia Rub 71,3087 -0,295 -11,61 Singapore Sgd 1,4959 0,013 -2,97 Sud Corea Krw 1275,7600 -0,213 -0,39 Sudafrica Zar 16,2287 -1,322 -4,27 Svezia Sek 9,3900 -0,363 2,18 Thailandia Thb 39,0330 0,067 -0,55 Turchia Try 3,2077 0,053 0,98 Ungheria Huf 316,5200 -0,170 0,17 m Corona islandese: l'ultima rilevazione BCE pari a 290,00 è avvenuta il 3.12.2008; a partire da lunedì 2.11.2009 Banca d'Italia ha ripreso la quotazione della valuta sulla base di rilevazioni di mercato. Zucchero raff. 564,00 1,71 53,01 L variaz. % var. % ann. Frumento B 416,25 -3,48 -29,06 variaz. % var. % ann. Denaro 262,88 266,34 266,34 213,45 212,22 212,21 212,21 212,21 255,76 572,63 584,71 1093,85 1112,33 513,02 1053,61 673,71 1131,65 1369,82 Lettera 294,33 303,16 303,16 232,44 228,27 227,98 227,81 227,81 290,93 621,52 631,28 1215,45 1219,46 565,78 1210,85 746,74 1234,89 1486,78 A cura di Confinvest F.L. variaz. % In.Anno -1,25 -1,42 -0,35 -0,27 -0,76 -0,93 Milano - 01.07 (º) Sterlina v.c. Sterlina n.c. Sterlina post 74 Marengo italiano Marengo svizzero Marengo francese Marengo belga Marengo austriaco 20 marchi 10 $ liberty 10 $ indiano 20 $ liberty 20 $ St. Gaudens 4 ducati Austria 100 corone Austria 100 pesos Cile Krugerrand (SA) 50 pesos Messico var. % ann. Asia -1,07 -1,20 -0,31 -0,26 -0,76 -0,92 MONETE D'ORO L 309,08 -1,00 -1,05 -0,38 -0,29 -1,10 -0,98 Fonte Ufficio Studi de Il Sole 24Ore su dati Thomson-Reuters variaz. % INDICI ITEC / REF-E Dati al 01.07.2016 L Ieri Una sett. fa Un mese fa Due mesi fa L 10,54 In.Anno 6,25 In.Anno 13,45 In.Anno 9,43 In.Anno 25,87 -0,91 -0,86 -0,40 -0,30 -1,09 -0,97 Calcolati sui titoli benchmark dell'area Euro Data 3m 6m 1a 2a 3a 2,28 -12,80 14,22 — -0,09 -16,88 — -4,80 -1,50 -0,33 2,62 2,39 4,09 -2,94 -3,23 0,74 -5,50 6,70 5,83 26,07 99,29 0,98 102,85 4,17 99,72 0,39 98,50 2,74 98,45 1,24 101,56 3,84 58,54 9,06 101,87 8,09 100,78 8,81 96,22 0,37 81,33 2,02 94,30 8,02 100,52 0,69 93,24 8,80 99,52 10,76 102,19 1,00 98,02 8,61 99,62 8,82 101,44 8,97 106,79 1,63 99,41 10,33 101,62 1,68 96,31 8,66 98,73 1,78 100,13 0,71 98,93 1,88 100,33 0,34 74,20 2,60 100,65 -0,01 99,19 3,10 100,27 2,09 91,53 8,26 103,16 3,92 99,91 2,00 112,74 1,92 107,23 3,02 114,96 3,25 101,34 2,56 101,32 3,59 105,75 1,49 118,91 2,75 102,36 2,63 121,97 3,66 126,42 2,83 125,36 2,01 104,45 3,78 101,29 4,99 99,77 2,24 102,56 3,94 98,78 3,02 97,26 2,64 97,77 2,55 104,10 2,58 105,20 2,93 Rendimenti per scadenze 0,297 0,210 1,428 -0,294 -0,301 -0,170 — 0,042 -0,061 -0,017 0,178 0,300 0,013 -0,025 -0,002 0,080 0,169 -2,197 variaz. % Prezzo Rend. VWAP eff.% 01.07 lordo Codice ISIN Titolo Usa un mese fa Giappone un mese fa Regno Unito un mese fa var. % ann. 19,78 a ieri a un anno Calcolati sui titoli benchmark delle diverse aree valutarie Paese 3 m 6 m 1a 2a 3a 4a 5a variaz. % Argento Spot 15 3 a ieri a un anno L Differenziali tra l'Euro e i principali Paesi 1,1135 114,2900 0,8383 1,0835 1,4884 3,5837 1,9558 1,4390 7,5235 7,4380 52,3340 8,6393 74,9698 14597,9900 136,5586 4,2795 4,4376 20,1814 L 8 Dati anagrafici e calcolo dei rendimenti a cura di Skipper Informatica Iniz anno 1340,00 20 13 Spread Bonos 10Y L 26-01 B. Imi 16-26 Tf/Tv Serie I XS1341083555 18-11 B. Popolare 13-20 LT II IT0004966823 30-06 B.Imi 10-17 TV IT0004611932 10-05 B.Imi 16-24 Tf/Tv Usd XS1378969072 10-05 B.Imi 16-26 Tf/Tv XS1379091546 30-07t B.Popolare 15-22 tv IT0005120313 — Bei 07-22 ZC Try XS0318345971 21-12 Bei 10-18 9% Zar XS0356222173 20-07 Bei 11-18 9,25% BondsD.Try XS0648456167 — Bei 11-26 zc DE0001345908 — Bei 11-26 zc Usd XS0070553820 21-10 Bei 12-19 6% Bonds XS0848049838 15-09s Bei 13-18 1% US298785GA86 03-09 Bei 13-18 5,25% Bonds XS0935881853 21-12 Bei 14-17 10,5% Bonds due XS1014703851 17-12s Bei 14-19 1,75% Bonds US298785GM25 01-04 Bei 14-20 8% Try XS1139474206 18-09 Bei 14-21 8,75% Try XS1075219763 03-10 Bei 14-24 9,25% Try XS1115184753 15-10s Bei 14-24 2,5% Usd US298785GQ39 19-06 Bei 15-18 10% Brl XS1136802615 10-08s Bei 15-25 1,875% Note D. US298785GS94 21-12 Bei 15-26 8,125% XS1167524922 31-05 Bei 16-26 Minimum Usd Call XS1398573136 17-10s Birs 12-17 0,875% US459058CG66 29-09s Birs 16-26 1,75% Usd Call XS1365236196 20-09t CassaDP 15-22 tf/tv IT0005090995 — Comit 98-28 zc IT0001200390 15-12s Ge.Eurfund 11-17 Tv XS0626808223 23-01 Goldman Sachs 15-25 3% XS1013006090 20-06 Goldman Sachs 16-26 Tf/Tv UsdXS1318212633 17-04 HellenicRep. 14-19 4,75% GR0114028534 15-11 IVS Gr. senior unsec. 15-22 4,5%XS1308021846 12-08t Mediob. Londra 15-20 Tv Gbp IT0005143257 15-11 Mediobanca 10-20 sub LowT.2IT0004645542 13-09t Mediobanca 11-21 Tv IT0004720436 18-04 Mediobanca 13-23 sub LowT.2IT0004917842 02-10 Mediobanca 14-19 Dollaro 3% IT0005056483 27-10# MPS 11-17 Cap&Flo BPosta4 IT0004761356 30-07 Obligaciones 15-30 1,95% ES00000127A2 30-07 Obligaciones 16-66 3,45% ES00000128E2 17-09s Rep. Polonia 12-23 3% US731011AT95 15-12s Rep.Italy 03-33 5,375%Usd US465410BG26 27-09s Rep.Italy 06-23 6,875% D.Usd US465410AH18 28-06 Rep.Italy 99-29 Swap 30y XS0098449456 15-04 Rep.Portogallo 06-37 4,10% PTOTE5OE0007 15-10s Rep.Portogallo 14-24 5,125% UsdXS1085735899 17-10 Rep.Portogallo 15-22 2,2% PTOTESOE0013 15-02 Rep.Portogallo 15-45 4,10% PTOTEBOE0020 21-07 Rep.Portogallo 16-26 2,875% PTOTETOE0012 30-12s Ubi 09-19 Eurib. 6m m IT0004497050 13-09s Ubi 09-19 Lower Tier Fix m IT0004457070 31-12s Ubi 11-18 5.4% Low Tier II IT0004723489 08-10s Ubi 12-19 6% IT0004842370 L 0,8383 9 Obbligazioni - MOT ed EuroMOT Var.% giorn Oro Fixing 1,46 15,00 ¤/£ Spread Bonos 5Y Date God. Dati al 01.07 Valute Excess Return 232,330 Reuters 01.07 Reuters 2374,330 Moody's 01.07 Moody 5375,660 LME Index 01.07 Lmex 2410,800 The Steel Index 01.07 IO62 CN Import 54,000 * Var % da ieri. ** Var % da inizio anno 9776,12 Mondo Johannesburg All Share 22-10s 22.10.2016 22-10s 22.4.2017 12-11s 12.11.2017 23-10s 23.4.2020 27-10s 27.10.2020 15-11s 15.05.2022 20-10s 20.04.2023 11-10s 11.04.2024 L 0,99 -11,92 Buenos Aires Merval Idx Città Messico Ipc Index San Paolo Brsp Bovespa 190 45 660 163 702 17 828 1206 3861 2314 2935 49,07 A New York Dow J. industr. S&P 500 Nasdaq C. Dow J. 65 stocks Dow J. serv. Dow J. trasp. Nasdaq 100 S&P industr. Toronto 300 Compos # Toronto Tse 60 # -1,22 -0,57 -0,61 -0,58 -0,27 -0,04 0,36 0,41 0,83 0,68 0,97 -0,17 -0,22 -0,21 -0,16 -0,11 -0,03 0,07 0,17 0,27 0,34 0,44 0,52 0,67 0,78 0,81 0,81 0,80 0,74 Xetra Dax MSCI em.mk free loc. # MSCI em.mk free Usd # MSCI world Usd # MSCI world val. loc. # 100,640 103,024 104,771 108,925 111,516 117,722 115,460 124,966 106,187 126,579 130,798 -0,22 -0,23 -0,22 -0,20 -0,14 -0,06 0,03 0,14 0,23 0,33 0,40 0,48 0,64 0,76 0,78 0,77 0,75 0,70 Mercati Azionari mondo Indici 2,10 2,10 1,70 2,35 2,10 2,60 2,35 3,10 1,25 2,35 2,55 Lett. In.Anno 3,54 6,64 In.Anno 10,28 3,05 7,31 -2,84 28,63 3,65 22,55 9,18 In.Anno 14,16 14,32 11,57 11,73 10,61 10,37 30,07 In.Anno 20,93 10,70 a ieri IT0004682107 IT0004085210 IT0004890882 IT0004380546 IT0004604671 IT0004243512 IT0005004426 IT0004735152 IT0005138828 IT0003745541 IT0004545890 Buoni Tesoro Poliennali - Inflazione Italia L a un anno 15-09s 15.9.2016 15-09s 15.9.2017 15-09s 15.9.2018 15-09s 15.9.2019 15-09s 15.9.2021 15-09s 15.9.2023 15-09s 15.9.2024 15-09s 15.9.2026 15-09s 15.09.2032 15-09s 15.9.2035 15-09s 15.9.2041 Buoni Tesoro Poliennali - Inflazione Eurostat Den. A 15 9 Rend. Qtà º eff.% lordo (mlg) -0,02 170 -0,10 158 -0,08 976 -0,08 3057 -0,06 1969 -0,06 521 -0,02 2215 0,00 4482 0,01 2435 0,02 4651 0,03 1404 0,04 3429 0,08 4449 0,12 3203 0,16 11501 0,23 6999 0,29 10316 0,29 30978 0,30 11737 0,32 4684 0,39 36072 0,45 7071 0,48 14896 0,54 10575 0,56 16598 0,60 7902 0,67 20206 0,68 6214 0,68 5529 0,79 4507 0,34 — 0,88 11168 0,98 10327 0,99 25022 1,04 19971 1,07 60132 1,16 18532 1,18 50860 1,24 74952 1,27 3362 1,41 3458 1,46 6708 1,55 14929 1,56 25409 1,64 3145 1,65 331057 1,75 3519 1,86 7547 1,92 53852 1,97 81754 2,07 4558 2,14 17631 2,22 24847 2,24 111657 2,28 182068 var. % ann. 1,66 -13,81 9 Prezzo VWAP 01.07 106,724 109,549 100,871 108,622 111,116 112,121 107,129 104,624 113,384 103,511 115,955 115,372 102,385 116,096 102,091 116,279 116,564 100,756 117,337 122,637 109,456 125,398 104,956 129,997 105,402 130,360 101,846 125,451 128,040 158,229 160,000 126,724 121,680 112,130 132,694 103,673 107,494 130,264 103,405 157,680 153,132 136,556 144,450 123,918 157,286 100,040 157,380 148,133 105,636 134,305 153,698 153,988 153,135 122,312 109,380 variaz. % WTI INDICI BORSE a ieri a un anno RILEVAZIONI BCE Tassi del 01.07 Scad. Var.% -0,21 -0,22 Var.% 0,88 1,06 -2,08 -0,38 3,25 0,49 1,08 0,42 Var.% 0,94 0,94 0,88 0,88 1,49 1,83 2,49 Var.% 0,76 0,76 -21 -6 Spread Bonos 2Y Ced. att. 3,50 4,50 0,30 3,50 4,25 4,50 2,50 1,50 4,25 1,05 4,50 4,25 0,70 4,00 0,65 3,75 3,75 0,45 3,75 4,75 2,15 5,00 1,35 5,50 1,45 5,50 0,95 4,50 4,75 9,00 8,50 4,50 3,75 2,50 5,00 1,50 2,00 4,50 1,60 7,25 6,50 4,75 5,25 3,50 6,00 1,65 5,75 5,00 2,25 4,00 5,00 5,00 4,75 3,25 2,70 IRS 01.07 1,491 1,332 01.07 194,260 347,510 305,410 348,620 874,280 139,860 470,550 163,820 01.07 89,680 180,980 111,030 224,060 38,280 99,820 188,740 01.07 376,890 2402,890 B -23 Codice ISIN IT0004907843 IT0004361041 IT0005139099 IT0004957574 IT0003493258 IT0004423957 IT0004992308 IT0005030504 IT0004489610 IT0005069395 IT0003644769 IT0004536949 IT0005107708 IT0004594930 IT0005142143 IT0004634132 IT0004966401 IT0005175598 IT0004009673 IT0004695075 IT0005028003 IT0004759673 IT0005086886 IT0004801541 IT0005135840 IT0004848831 IT0005172322 IT0004898034 IT0004356843 IT0000366655 IT0000366721 IT0004953417 IT0005001547 IT0005045270 IT0004513641 IT0005090318 IT0005127086 IT0004644735 IT0005170839 IT0001086567 IT0001174611 IT0004889033 IT0001278511 IT0005024234 IT0001444378 IT0005094088 IT0003256820 IT0003535157 IT0005177909 IT0003934657 IT0004286966 IT0004532559 IT0004923998 IT0005083057 IT0005162828 L Commodities INDICI NE Nomisma Energia Benzina (self,¤/lit) Gasolio (self,¤/lit) CRB Index Generale Industriale Cereali Bestiame Metalli Preziosi Valuta Energia 77 Tassi d'interesse Bloomberg Commodity Commodity Commodity TR Commodity Eur Commodity EurTR Energy Industrial Precious Metals Goldman Sachs Spot Total Return Spread Treas. 10Y Titolo Date Spread god. Tipo ind. 01-12s 1.6.2018 01-08s 1.8.2018 15-10s 15.10.2018 01-12s 1.12.2018 01-08s 1.2.2019 01-09s 1.3.2019 01-11s 1.5.2019 01-08s 1.8.2019 01-09s 1.9.2019 01-12s 1.12.2019 01-08s 1.2.2020 01-09s 1.3.2020 01-11s 1.5.2020 01-09s 1.9.2020 01-11s 1.11.2020 01-09s 1.3.2021 01-11s 1.5.2021 01-12s 1.6.2021 01-08s 1.8.2021 01-09s 1.9.2021 15-12s 15.12.2021 01-09s 1.3.2022 15-10s 15.4.2022 01-09s 1.9.2022 15-09s 15.9.2022 01-11s 1.11.2022 15-09s 15.3.2023 01-11s 1.5.2023 01-08s 1.8.2023 01-11s 1.11.2023 22-12s 22.12.2023 01-09s 1.3.2024 01-09s 1.9.2024 01-12s 1.12.2024 01-09s 1.3.2025 01-12s 1.6.2025 01-12s 1.12.2025 01-09s 1.3.2026 01-12s 1.6.2026 01-11s 1.11.2026 01-11s 1.11.2027 01-09s 1.9.2028 01-11s 1.11.2029 01-09s 1.3.2030 01-11s 1.5.2031 01-09s 1.3.2032 01-08s 1.2.2033 01-08s 1.8.2034 01-09s 1.9.2036 01-08s 1.2.2037 01-08s 1.8.2039 01-09s 1.9.2040 01-09s 1.9.2044 01-09s 1.9.2046 01-09s 1.3.2047 1,1135 EURIBOR B Stoxx 600 332,24 0,72 -13,81 L variaz. % var. % ann. Indici Dublino Irish SE Idx Francoforte Dax (Xetra) Helsinki Omxh General Madrid Ibex 35 Parigi Cac 40 Londra FTSE 100 Istanbul Ise-Nation. 100 Mosca Micex Comp. Idx Zurigo Swiss Market In. Indice VIX 14,84 -5,05 -11,61 B variaz. % var. % ann. 01.07 Var.% In.Anno 5749,96 9776,12 8031,77 8268,90 4273,96 6577,83 77952,11 1896,62 8085,21 1,90 0,99 1,62 1,29 0,86 1,13 1,48 0,29 0,81 -15,34 -9,00 -6,56 -13,36 -7,83 5,37 8,68 7,68 -8,31 11551,00 11547,00 1,01 0,98 -4,71 -4,92 Indici Calcio Il Sole 24 Ore Goal Idx Premier Index DATI AGGREGATI Piazze Totali Rialzo Ribasso Invariati Tokio 3556 2355 839 362 Vol.mln 1995 Shanghai 1466 663 692 111 16306 New York 3133 1918 1088 127 857 Londra 1095 659 244 192 1741 Parigi 917 620 187 110 183 Francoforte 840 564 249 27 155 Finanza & Mercati 27 Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 CAMBI E TASSI MATERIE PRIME Energia. Il recupero dei prezzi è messo a rischio: più difficile eliminare il surplus La domanda di petrolio sta perdendo vigore Segnali di rallentamento dei consumi negli Usa e in Cina Sissi Bellomo pIl motore della domanda, fon- Consumi di benzina negli Usa damentale per trainare il recuperodeiprezzidelpetrolio,hainiziato a perdere colpi. La crescita dei consumi è ancora forte dal punto di vista storico, ma si sta indebolendo in fretta e secondo alcuni analisti potrebbe attenuarsi ulteriormente per effetto della Brexit. I primi segnali di frenata sono già evidenti negli Stati Uniti e in Cina, due Paesi cruciali in quanto assorbono insieme quasi un terzo dei barili estratti nel mondo. Sono state in particolare le ultime statistiche da Washington a sollevare allarme, mostrando che ad aprile i consumi di benzina non stavano affatto correndo a ritmi da primato, come invece si credeva: dai dati mensili, appena diffusi dall’Energy Information Administration (Eia), è emerso che il consumo del carburante è stato di 9,21 milionii di barili al giorno, invece di 9,49 mbg come indicato dalle stime settimanali. Per la prima volta dal 2011 (quando i prezzi alla pompa erano il doppio di oggi negli Usa) gli automobilisti americani ad aprile hanno consumato meno benzina che a marzo. E su base annua l’incremento è stato dello 0,8%, contro il +3,8% del mese precedente. Quanto alla domanda petrolifera totale, comprensiva del greggio e di tutti i prodotti raffinati, ci sarebbe stato un aumento di appena 230mila bg (a 19,3 mbg) invece di quasi un milione di bg come sembrava dai dati settimanali. Le statistiche di aprile dell’Eia gettano un’ombra anche sui dati più recenti: nella settimana al 17 giugnoilconsumodibenzinanegli Stime Eia settimanali e mensili a confronto. In mbg Settimanali Mensili 9,6 9,4 9,2 9,0 8,8 8,6 APRILE 2015 APRILE 2016 Fonte: Bloomberg Usa avrebbe raggiunto (a questo punto in teoria) il record storico di 9,8 mbg, superando il precedente picco del 2007. Il tutto proprio mentre anche le scorte raggiungevano livelli da primato. Gli scostamenti statistici, suggerisceAndyLipow,presidentedi Lipow Oil Associates, sembrano legati a una correzione delle cifre sull’export, che in precedenza era stato sottostimato. La cautela sull’ultimo Petroleum Supply Monthly è comunque d’obbligo, perché l’Eia stessa avverte che stavolta - non è chiaro per quale motivo il rapporto mensile è incompleto: per molti prodotti mancano le variazioni di scorte e forniture. «Stiamo lavorando per risolvere il problema - assicura l’organo statistico del dipartimento dell’Energia - I dati mancanti verranno inseriti il prima possibile». Dagli Stati Uniti è intanto arrivata anche la conferma che la produzione di greggio sta calando: la discesa è anzi accelerata forte- mente, con 8,93 mbg estratti in aprile, 220mila bg in meno rispetto a marzo - il declino più pronunciato da settembre 2008 - legato non più solo allo shale oil, ma anche a Golfo del Messico e Alaska. Il calo dell’offerta, che interessa anche molte altre aree geografiche, sta già contribuendo a riequilibrareilmercatodelpetroliodopo due anni di surplus. Il fenomeno non sta però coinvolgendo l’Opec, la cui produzione è anzi salita a livelli record in giugno (si veda il Sole Ore di ieri). La salute della domanda sarà dunque a maggior ragione cruciale per cancellare l’eccedenzaeridurreleenormiscorte. Il segretario all’Energia statunitense, Ernest Moniz, sta già diventando più prudente sulle previsioni: ilsurplus,hadettoieri,«potrebbe anche permanere fino al prossimo anno». «In assenza di grandi sorprese siamo ancora in una situazione in cui c’è più produzione che domanda». Non solo. «Il mercatosembraesserestrutturalmen- tebenrifornitoeperunpaiod’anni non c’è ragione di pensare che ci saranno grandi cambiamenti». La Brexit potrebbe complicare ulteriormente le cose: l’esito del referendum britannico secondo Barclays «ha messo un altro chiodonellabaradelladomandapetrolifera mondiale per il 2016» poiché è probabile che provocherà un rallentamento della crescita economica globale. «Il voto - aggiungelabanca-èarrivatonelcuore della driving season estiva, in un momento in cui i prezzi del petrolio avrebbero dovuto trarre supporto dalla domanda». I consumi peraltro sembrano entrati in crisi anche in Cina: in maggio la domanda apparente è scesaa10,88mbgcalcolaS&PGlobal Platts, in calo del 4,2% da aprile e del 2,7% da maggio 2015. Il rallentamento dell’attività industriale ha ridotto i consumi di gasolio ai minimi da 6 anni, mentre quelli di benzina hanno accusato la prima flessione su base annua da gennaio 2014. Pechino, aggiunge JP Morgan, starebbe anche avviando a concludere l’accumulo di riserve strategiche, che aveva spinto le sueimportazionidigreggioalivelli record (fino a un picco di 8 mbg in febbraio. ). La banca prevede che il limite di capacità dei serbatoi di stoccaggio sarà raggiunto a fine agosto e che da settembre l’import si affloscerà. «Non pensiamo che l’aumento del 16% dell’importregistratofinorasiasostenibile, nonostante il declino della produzione locale, perché la domandaèdeboleselacapacitàdegli stoccaggi si esaurisce». RILEVAZIONI BANCA D'ITALIA 01.07 Africa Algeria dinaro Angola new kwanza Botswana pula Burundi franc. C. Avorio fran. cfa Capo Verde esc. Comore franc. Egitto sterl. com. Eritrea nakfa Etiopia bir Gambia dalasi Ghana cedi Gibuti franco Guinea franco Kenya scellino Lesotho loti Liberia $ Libia dinaro Madagascar ariary Malawi kwacha Marocco dirham Mauritania ougulya Mauritius rupia Mozambico metical Namibia $ Nigeria naira Rep. Congo franco Rwanda franco Sant'Elena sterlina Sao Tome dobra Seychelles rupia Sierra Leone leone Somalia scellino Sudan sterlina Swaziland lilageni Tanzania scellino Togo franco Tunisia dinaro Uganda scellino Zambia kwacha Zimbabwe $ ¤ % in.an. 122,8178 185,8929 12,0961 1858,1304 655,9570 110,2650 491,9678 9,8839 17,7047 24,4048 47,9362 4,3716 197,8923 10004,5405 112,5894 16,2287 94,0908 1,5396 2665,0208 791,0230 10,8850 395,1867 39,4202 70,7017 16,2287 314,7029 1066,5125 868,8214 0,8383 24500,0000 14,7613 6172,1308 654,1813 6,7838 16,2287 2437,1098 655,9570 2,4395 3787,9017 6,8454 — $ 5,24 26,21 -0,64 8,17 — — — 16,00 2,15 5,82 10,33 5,82 2,28 18,53 1,16 -4,27 2,28 1,95 -8,36 9,98 0,90 6,85 0,88 43,93 -4,27 45,22 5,70 6,82 14,22 — 3,07 36,68 -4,39 2,28 -4,27 3,66 — 10,39 2,94 — — OPZIONI 29.06.2016 America Antille Oland. fiorino Argentina peso Aruba fiorino Bahamas $ Barbados $ Belize $ Bermuda $ Bolivia boliviano Cayman $ Cile peso Colombia peso Costarica colon Cuba peso Dominicana R. peso El Salvador colon Falkland pound Giamaica $ Guatemala quetzal Guyana $ Haiti gourde Honduras lempira Nicaragua cordoba Panama balboa Paraguay guar. Perù sol St.Kitts & Nevis $ Suriname $ Trinidad $ Uruguay peso Venezuela bolivar Asia Afghanistan afghni Arabia S. rial Armenia dram Azerbaidjian manat Bahrain dinaro Bangladesh taka Birmania kyat Brunei $ Buthan ngultrum Cambogia riel 110,2989 166,9447 0,0921 1668,7296 589,0948 99,0256 441,8211 8,8764 15,9000 21,9172 43,0500 3,9260 177,7210 8984,7692 101,1131 14,5745 84,5000 1,3827 2101,4200 710,3934 9,7755 354,9050 35,4021 63,4950 14,5745 282,6250 957,8020 780,2617 1,3283 22002,6942 13,2567 5543,0003 587,5000 6,0923 14,5745 2188,6931 589,0948 2,1908 3401,7976 5,2431 — 1,9932 16,7824 1,9932 1,1135 2,2270 2,2373 1,1135 7,6943 0,9242 734,4358 3233,4047 609,3593 1,1135 51,0820 9,7431 0,8383 140,3920 8,5054 230,7283 70,3545 25,3584 31,8661 1,1135 6223,3070 3,6569 3,0065 4,1851 7,3904 34,0920 11,1211 2,28 19,05 2,28 2,28 2,28 3,01 2,28 2,28 2,28 -4,95 -6,44 4,05 2,28 3,19 2,28 14,22 7,48 2,35 2,28 13,40 5,26 4,80 2,28 -1,56 -1,39 2,28 -1,99 5,71 4,56 62,35 1,7900 15,0718 1,7900 1,0000 2,0000 2,0092 1,0000 6,9100 0,8300 659,5741 2903,8210 547,2468 1,0000 45,8752 8,7500 1,3283 126,0818 7,6385 207,2100 63,1832 22,7736 28,6180 1,0000 5588,9600 3,2841 2,7000 3,3000 6,6371 30,6170 9,9875 76,1857 2,35 4,1768 2,22 531,0137 0,86 1,7176 50,25 0,4187 2,28 87,3098 2,27 1310,8122 -7,97 1,4959 -2,97 74,9698 4,09 4548,4377 3,08 68,4200 3,7511 476,8871 1,5425 0,3760 78,4102 1177,2000 1,3434 67,3281 4084,8116 Corea Del Nord won Georgia lari Giordania dinaro Irak dinaro Iran rial Kazakistan tenge Kirghizistan som Kuwait dinaro Laos kip Libano sterlina Macao pataca Maldive rufiyaa Mongolia tugrik Nepal rupia Oman rial Pakistan rupia Qatar rial Siria sterlina Sri Lanka rupia Tagikistan somoni Taiwan $ Turkmenistan N.man. U.A.E. dirham Uzbekistan sum Vietnam dong Yemen rial Europa Albania lek Bielorussia rublo Bosnia Erz. marco Gibilterra pound Macedonia denar Moldavia leu Serbia dinaro Ucraina hryvnia Oceania Fiji $ I. Tonga pa anga Papua Guinea kina Polinesia Fr. franco Samoa tala Solomon $ Vanuatu vatu 2,4497 2,28 2,5714 -1,45 0,7895 2,28 1297,2275 2,28 34184,4500 4,21 376,4675 1,65 75,1456 -9,43 0,3361 1,70 9013,7825 1,61 1678,6013 2,28 8,8989 2,38 17,0727 1,76 2218,9383 2,14 119,9517 12,10 0,4281 2,28 116,6002 2,18 4,0531 2,28 241,4007 0,81 162,6219 3,59 8,7610 13,18 35,8544 0,18 3,8973 2,28 4,0877 2,28 3275,1450 7,79 24833,9420 1,47 278,4752 19,03 2,2000 2,3093 0,7090 1165,0000 30700,0000 338,0938 67,4860 0,3019 8095,0000 1507,5000 7,9918 15,3325 1992,7600 107,7249 0,3845 104,7150 3,6400 216,7945 146,0457 7,8680 32,1998 3,5000 3,6710 2941,3067 22302,5972 250,0900 137,2846 0,19 22329,0155 10,45 1,9558 — 0,8383 14,22 61,6926 0,38 22,1109 3,31 123,3806 1,59 27,6296 5,62 123,2911 20053,0000 1,7564 1,3283 55,4042 19,8571 110,8043 24,8133 2,3135 2,4356 3,5237 119,3317 2,8314 8,8163 121,8896 -0,59 1,73 7,62 — 0,21 0,42 2,12 Euro Stati Uniti Giappone Gr. Bretagna Danimarca Canada Svizzera Norvegia Svezia Australia N. Zelanda Rep. Ceca Usd ¤ (¤) (Usd) (Jpy) (Gbp) (Dkk) (Cad) (Chf) (Nok) (Sek) (Aud) (Nzd) (Czk) 1,1135 1,0000 0,9743 1,3283 1,4970 0,7738 1,0277 1,1976 1,1858 0,7481 0,7180 4,1099 1,0000 0,8981 0,8750 1,1929 1,3444 0,6949 0,9229 1,0756 1,0650 0,6719 0,6448 3,6910 Jpy 114,2900 102,6403 100,0000 136,3354 153,6569 79,4232 105,4822 122,9255 121,7146 76,7872 73,6974 421,8433 Gbp Dkr 0,8383 0,7529 0,7335 1,0000 1,1271 0,5826 0,7737 0,9016 0,8928 0,5632 0,5406 3,0942 Cad 7,4380 6,6798 6,5080 8,8727 10,0000 5,1689 6,8648 8,0000 7,9212 4,9973 4,7962 27,4536 Chf 1,4390 1,2923 1,2591 1,7166 1,9347 1,0000 1,3281 1,5477 1,5325 0,9668 0,9279 5,3113 Nok 1,0835 0,9731 0,9480 1,2925 1,4567 0,7530 1,0000 1,1654 1,1539 0,7280 0,6987 3,9992 9,2975 8,3498 8,1350 11,0909 12,5000 6,4611 8,5810 10,0000 9,9015 6,2466 5,9953 34,3170 Sek Aud 9,3900 8,4329 8,2159 11,2012 12,6244 6,5254 8,6664 10,0995 10,0000 6,3088 6,0549 34,6584 Base Volatil. Call¤ Put¤ 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 12 mesi 1,1088 1,1098 1,1098 1,1098 1,1098 9,8750 9,3250 9,5250 9,6500 9,7000 — — — — — — — — — — 14,0000 14,0000 13,9500 13,5000 13,1000 — — — — — — — — — — 11,7600 12,4200 12,3600 11,8600 11,2800 — — — — — — — — — — Opzioni ¤/Usd Opzioni ¤/Jpy 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 12 mesi 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 12 mesi Libor Usd Jpy Gbp Euro Czk RENDIMENTI MEDIOBANCA Indicizzati: Media mobile A tasso fisso: Indicizzati: Cibor Dkr Nibor Nok Stibor Skr Pribor Czk Wibor Pln — -0,33000 -0,29000 -0,26250 -0,20750 -0,05000 0,14500 — 0,79000 0,87000 0,91000 1,01000 1,15000 — — -0,57700 -0,62900 -0,59800 -0,52800 -0,36100 — — — — — — — — 1,43000 1,59000 1,65000 — 1,71000 1,79000 1,81000 Chf O/N -0,39714 -0,40266 0,40610 -0,04671 0,47875 -0,80480 1w -0,38286 -0,38818 0,43645 -0,05214 0,48375 -0,83820 1m -0,35743 -0,36239 0,46755 -0,04786 0,49125 -0,82760 2m -0,32600 -0,33053 0,54750 -0,03371 0,50525 -0,79760 3m -0,29514 -0,29924 0,65335 -0,02386 0,52250 -0,78220 6m -0,18729 -0,18989 0,92365 -0,01107 0,62913 -0,70460 12m -0,06114 -0,06199 1,22500 0,07000 0,85488 -0,59080 I dati del Cibor e Stibor sono relativi alla giornata precedente (Fonte:Nasdaq OMX) Titoli di Stato e Obblig. (Mot) Media settimanale A tasso fisso: Fra Scad. Den. Lett. -0,40 -0,40 -0,30 -0,20 -0,10 -0,30 -0,20 -0,20 -0,10 — — — — — — — — — — — 3x6 6x9 9x12 6x12 12x18 -0,31 -0,37 -0,37 -0,23 -0,23 -0,28 -0,34 -0,34 -0,21 -0,21 0,81 0,83 0,98 1,10 1,26 0,91 0,93 1,18 1,30 1,41 0,38 0,36 0,36 0,37 0,38 0,38 0,39 0,39 0,39 0,40 3x6 6x9 9x12 6x12 12x18 0,63 0,67 0,69 0,88 0,90 0,67 0,71 0,73 0,94 0,94 -0,28 -0,25 -0,40 -0,30 -0,21 -0,09 -0,05 -0,30 -0,02 -0,01 -0,07 0,11 -0,12 0,19 0,25 -0,06 -0,10 -0,11 -0,17 -0,23 3x6 6x9 9x12 6x12 12x18 0,14 0,20 0,24 0,17 0,22 -0,10 -0,10 -0,20 -0,10 -0,20 Usd Jpy 1M 2M 3M 6M 12 M TASSI BCE ¤ 365 ¤ Depo Ois Den. Lett. Den. Lett. Scad. TASSI INTERBANCARI 01.07.16 Scadenze 102,6800 102,6800 102,6800 102,6800 102,6800 DEPO, OIS E FRA 29.06.2016 1M 2M 3M 6M 12 M 1,5508 27,0930 1,3927 24,3314 1,3569 23,7055 1,8499 32,3190 2,0850 36,4251 1,0777 18,8277 1,4313 25,0051 1,6680 29,1401 1,6515 28,8530 1,0419 18,2028 1,0000 17,4703 5,7240 100,0000 113,0300 113,0300 113,0300 113,0300 113,0300 Opzioni Usd/Jpy 1M 2M 3M 6M 12 M Nzd 1,4884 1,3367 1,3023 1,7755 2,0011 1,0343 1,3737 1,6009 1,5851 1,0000 0,9598 5,4937 Scadenza 0,4813 0,4572 0,3160 107,1681 2,5428 0,1263 109,4653 CAMBI - CROSS RATES - RILEVAZIONI BCE Operazioni Durata residua (anni) 3-5 5-7 Oltre 7 Settim. Media Settim. 01.07.16 24.06.16 01.07.16 24.06.16 2,595 2,415 1,738 1,800 1,594 1,478 1,705 1,389 1,892 1,571 1,508 1,975 2,701 2,684 2,885 2,832 01.07.16 24.06.16 01.07.16 24.06.16 2,574 2,544 1,576 1,528 1,900 1,987 1,013 0,945 1,996 2,015 1,837 1,835 2,690 2,646 2,417 2,363 Indice WGBI European EGBI EGBI 1-3 Yrs EGBI 3-7 Yrs EGBI 7-10 Yrs Eurobig ¤ giorn. 613,67 -0,05 238,03 0,20 171,61 0,02 218,66 0,08 262,49 0,22 233,65 0,13 ¤ Data oper. mld 16.03.16 16.03.16 29.06.16 22.06.16 10.09.14 30.06.16 29.06.16 26.05.16 53 50 8 7 6 MUTUI PUBBLICI (Tasso massimo da applicare su mutui a carico degli Enti locali) Scadenza T. fisso(*) T. variabile Var% Chiusura Durata tasso Operazioni su iniziativa controparti Tasso di rifin. marginale 0,25 Tasso di deposito -0,40 Operazioni di mercato aperto Pronti/termine settimanale 7gg 0,00 7gg 0,00 Main Refinancing Fix Rate 0,05 Pronti/termine mensile 91gg 0,05 819gg 0,05 98gg 0,05 CITI FIXED INCOME INDICES Rendimenti odierni: fisso 2,456; indicizz. 1,636 mese in.an. 3,91 16,31 2,29 7,45 0,13 1,00 0,69 3,90 1,82 7,48 1,75 6,04 Rend. 0,82 0,42 -0,31 -0,01 0,57 0,44 Prezzo Preced. Merce Dur. 7,73 7,44 1,97 4,55 7,70 6,64 fino a 10 anni fino a 15 anni fino a 20 anni fino a 25 anni oltre 25 anni IRS 7yrs+0,90% IRS 10yrs+1,50% IRS 12yrs+1,70% IRS 15yrs+1,80% IRS 20yrs+2,30% Euribor 6m+0,90 Euribor 6m+1,50 Euribor 6m+1,65 Euribor 6m+1,80 Euribor 6m+2,35 (*) Per IRS si intende il tasso lettera verso Euribor a 6 mesi fissato a Francoforte alle h.11,00 del giorno precedente alla stipula del contratto. COMMODITIES Merce Mercato Mese Data Energia e Combustibili Brent Dated(Usd/bbl) Brent Crude Oil(Usd/bbl) @SissiBellomo © RIPRODUZIONE RISERVATA Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/indicienumeri Carbon Emiss(Euc/t) Etanolo Mais(Usd/gal) Gas Oil(Usd/t) Gasoline Rbob(Usd/gal) Heating Oil(Usd/gal) Nafta(Usd/t) Natural Gas(Usc/mbtu) WTI Cushing(Usd/bbl) WTI(Usd/bbl) ICE Spot 01.07 IPE Set 01.07 IPE Ott 01.07 IPE Nov 01.07 ICE Mar 01.07 ICE Giu 01.07 NYMEX Lug 01.07 NYMEX Ago 01.07 NYMEX Set 01.07 IPE Lug 01.07 IPE Ago 01.07 IPE Set 01.07 NYMEX Ago 01.07 NYMEX Ago 01.07 NWE Spot 01.07 NYMEX Ago 01.07 NYMEX Set 01.07 CME Spot 01.07 NYMEX Ago 01.07 NYMEX Set 01.07 LME - London Metal Exchange LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME Settl Spot 3m 15m Spot 3m 15m Settl Spot 3m Spot 3m Settl Spot 3m Spot 3m Settl Spot 3m Spot 3m Settl Spot 3m Spot 3m Settl Spot 3m Spot 3m Settl Spot 3m 15m Spot 3m 15m Settl Spot 3m ASSOM NWE NWE ASSOM NWE NWE NWE NWE NWE NWE NWE NWE PAR NWE NWE NWE NWE Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Acciaio Bill Md(Usd/t) Acciaio Bill Md 1ª(Usd/t) Acciaio Bill Md 2ª(Usd/t) Alluminio Alloy(Usd/t) Alluminio Alloy 1ª(Usd/t) Alluminio Alloy 2ª(Usd/t) Alluminio HG(Usd/t) Alluminio HG 1ª(Usd/t) Alluminio HG 2ª(Usd/t) Nickel(Usd/t) Nickel 1ª(Usd/t) Nickel 2ª(Usd/t) Piombo(Usd/t) Piombo 1ª(Usd/t) Piombo 2ª(Usd/t) Rame grado A(Usd/t) Rame grado A 1ª(Usd/t) Rame grado A 2ª(Usd/t) Stagno HG(Usd/t) Stagno HG 1ª(Usd/t) Stagno HG 2ª(Usd/t) Zinco SHG(Usd/t) Zinco SHG 1ª(Usd/t) Zinco SHG 2ª(Usd/t) Altri metalli Alpacca Cu64Ni18(Eur/t) Antimonio 99,65%(Usd/t) Bismuto 99,99%(Usd/lb) Bronzo Lega B6(Eur/t) Cadmio 99,95%(Usd/lb) Cadmio 99,99%(Usd/lb) Cobalto catodi(Usd/lb) Cromo Fe LoCarb(Usd/lb) Gallio ling 99,9%(Usd/kg) Germanio met(Usd/kg) Germanio bioss.(Usd/kg) Indio ling 99,97%(Usd/kg) Iridio(Eur/kg) Manganese 99,7%(Usd/t) Manganese Ferro(Usd/t) Molibdeno Ferro(Usd/kg) Molibdeno Ossido(Usd/lb) Prezzo Preced. 47,04 50,35 50,89 51,32 4,63 4,64 1,63 1,61 1,58 434,50 439,00 444,00 1,51 1,51 406,00 2,99 2,98 48,97 48,99 49,65 47,49 49,71 50,16 50,54 4,48 4,49 1,62 1,60 1,58 442,50 446,25 450,25 1,50 1,49 406,00 2,92 2,92 48,22 48,33 49,01 01.07 325,00 325,00 01.07 325,00 325,00 01.07 325,00 325,00 01.07 320,00 320,00 01.07 325,00 325,00 01.07 325,00 325,00 01.07 320,00 320,00 01.07 1535,00 1535,00 01.07 1535,00 1535,00 01.07 1560,00 1560,00 01.07 1534,50 1534,50 01.07 1560,00 1560,00 01.07 1645,00 1635,00 01.07 1645,00 1635,00 01.07 1654,50 1643,50 01.07 1656,50 1639,00 01.07 1664,00 1646,00 01.07 9535,00 9415,00 01.07 9535,00 9415,00 01.07 9580,00 9475,00 01.07 9745,00 9295,00 01.07 9790,00 9340,00 01.07 1815,00 1780,00 01.07 1815,00 1780,00 01.07 1820,50 1784,50 01.07 1836,50 1770,50 01.07 1839,00 1772,00 01.07 4783,50 4827,00 01.07 4783,50 4827,00 01.07 4800,00 4835,00 01.07 4878,00 4809,50 01.07 4889,00 4815,00 01.07 17420,00 17055,00 01.07 17420,00 17055,00 01.07 17305,00 17050,00 01.07 17125,00 16855,00 01.07 17455,00 17075,00 01.07 17425,00 17030,00 01.07 17220,00 16840,00 01.07 2116,50 2102,50 01.07 2116,50 2102,50 01.07 2118,00 2098,00 01.07 2147,00 2096,50 3m 01.07 2150,00 2097,00 01.07 6265,08 6277,30 20.06 6600,00 6600,00 20.06 4,50 4,50 01.07 6485,23 6513,83 20.06 0,75 0,75 20.06 0,77 0,77 20.06 11,20 11,20 20.06 1,85 1,85 04.06 160,00 160,00 20.06 1250,00 1250,00 20.06 950,00 950,00 20.06 230,00 230,00 30.06 15347,00 15347,00 20.06 1700,00 1700,00 01.04 650,00 650,00 20.06 20,50 20,50 20.06 7,80 7,80 Merce Mercato Mese Data Ottone base barra(Eur/t) Ottone 63(Eur/t) Ottone 67(Eur/t) Rame(Usc/lb) Rame catodi(Eur/t) Rame coils(Gbp/q) Rame elettrol(Eur/qle) Rame filo 8mm(Gbp/q) Rame merchant(Usc/lb) Rame semilav.(Eur/t) Rodio sp. 99,99%(Usd/oz) Selenio 99,5%(Usd/lb) Silicio blocchi(Usd/t) Silicio Ferro(Usd/t) Titanio Ferro(Usd/kg) Titanio spugna(Usd/kg) Tungsteno Ferro(Usd/kg) Vanadio Ferro(Usd/kg) Vanadio Pentoss.(Usd/lb) Zinco elettrol.(Eur/t) Metalli preziosi Argento Spot(Usc/oz) Argento(Usd/oz) Oro Londra fixing(Usd/oz) Oro AM(Eur/gr) Oro PM(Eur/gr) Oro(Usd/oz) Palladio PM fix(Usd/oz) Palladio(Eur/gr) Palladio(Usd/oz) Platino PM fix(Usd/oz) Platino(Eur/gr) Platino(Usd/oz) ASSOM ASSOM ASSOM COMEX COMEX COMEX PAR NWE FFT NWE COMEX ASSOM NWE NWE NWE NWE NWE NWE NWE NWE NWE PAR Spot Spot Spot Lug Ago Set Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 20.06 20.06 04.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 01.07 4200,00 4457,85 4554,23 2,22 2,22 2,22 4488,00 419,57 441,16 420,22 224,95 5349,31 640,00 8,00 1650,00 920,00 3,50 8,20 25,50 17,80 3,50 2320,00 4200,00 4486,35 4585,19 2,19 2,19 2,20 4540,00 412,13 445,96 410,52 223,85 5400,55 640,00 8,00 1650,00 920,00 3,50 8,20 25,50 17,80 3,50 2320,00 LBMA NYMEX NYMEX NYMEX LBMA ASORL ASORL NYMEX NYMEX NYMEX LBMA ASORL NYMEX NYMEX NYMEX LBMA ASORL NYMEX NYMEX NYMEX Spot Lug Ago Set Spot Spot Spot Lug Ago Set Spot Spot Lug Ago Set Spot Spot Lug Ago Set 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 30.06 01.07 01.07 01.07 01.07 30.06 01.07 01.07 01.07 01.07 19,74 19,54 19,57 19,59 1340,00 38,96 39,00 1336,70 1339,00 1340,40 589,00 17,89 606,15 605,85 605,65 999,00 30,34 1054,70 1055,40 1056,20 18,79 18,58 18,60 18,62 1320,75 38,54 38,59 1318,40 1320,60 1322,00 582,00 18,00 598,15 597,70 597,35 997,00 30,75 1021,50 1022,50 1023,40 CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT Lug Set Dec Lug Ago Set Lug Set Dec Lug Set Dec Lug Ago Set Lug Set Nov Lug Ago Set 01.07 205,50 205,25 01.07 191,25 202,50 01.07 192,75 201,75 01.07 404,80 405,30 01.07 404,20 405,80 01.07 401,00 403,70 01.07 416,25 431,25 01.07 430,25 445,50 01.07 450,75 465,50 01.07 353,00 358,75 01.07 360,00 365,50 01.07 367,00 371,25 01.07 31,03 31,38 01.07 31,18 31,53 01.07 31,30 31,66 01.07 10,37 10,51 01.07 10,45 10,65 01.07 10,74 10,93 01.07 1168,75 1175,00 01.07 1164,25 1174,25 01.07 1148,75 1162,25 CBOT - Chicago Board of Trade Avena(Usc/bu) Farina di soia(Usd/t) Frumento(Usc/bu) Granoturco(Usc/bu) Olio soia(Usc/lb) Riso grezzo(Usc/cwt) Semi di soia(Usc/bu) Altri cereali, olii e semi oleosi Copra Filippine(Usd/t) Far. pesce Cile(Usd/t) Far. pesce Danish(Usd/t) Far. pesce Islanda(Usd/t) Far. pesce Perù(Usd/t) Farina di soia HP(Usd/t) Frumento tenero(Eur/t) Granoturco(Eur/t) Olio Cocco Filipp.(Usd/t) Olio colza canola(Cad/t) Olio colza crude(Eur/t) Olio girasole UE(Usd/t) Olio lino(Usd/t) NWE P1 01.07 NWE P1 01.07 NWE P1 01.07 NWE P1 01.07 NWE P1 01.07 NWE P1 01.07 MATIF Set 01.07 MATIF Dec 01.07 MATIF Mar 01.07 MATIF Ago 01.07 MATIF Nov 01.07 MATIF Gen 01.07 NWE P1 01.07 ICE-CA Spot 30.06 NWE P1 01.07 NWE P2 01.07 NWE P1 01.07 NWE P2 01.07 NWE P1 01.07 800,00 1700,00 1900,00 1940,00 1600,00 475,00 152,25 157,75 162,25 169,75 163,50 166,50 1505,00 490,70 685,00 678,00 837,50 810,00 820,00 798,50 1700,00 1900,00 1940,00 1600,00 465,00 155,75 161,00 166,25 173,25 166,00 167,75 1590,00 490,70 685,00 679,00 835,00 802,50 812,50 Mercato Mese Data Prezzo Preced. NWE P1 01.07 665,00 700,00 NWE P2 01.07 655,00 660,00 NWE P1 01.07 1305,00 1320,00 NWE P1 01.07 1240,00 1240,00 NWE P1 01.07 730,00 720,00 NWE P2 01.07 710,00 700,00 NWE Spot 01.07 142,00 142,00 MATIF Ago 01.07 357,75 360,50 MATIF Nov 01.07 363,75 366,00 MATIF Feb 01.07 365,75 368,00 NWE P1 01.07 465,70 472,10 Olio palma crude(Usd/t) Olio palmkernel(Usd/t) Olio ricino(Usd/t) Olio soia crude(Eur/t) Olio tung crude(Usc/lb) Semi di colza(Eur/t) Semi soia Usa 2(Usd/t) Coloniali Caffè arabica(Usc/lb) Caffè robusta(Usd/t) Cacao(Usd/t) Cacao(Gbp/t) Ico caffè Comp(Usc/lb) Icco cacao Index(Usd/t) Isa zucch Index(Usc/lb) Succo arancia(Usc/lb) Zucchero grezz 11(Usc/lb) Zucchero raffin(Usd/t) ICE-US ICE-US ICE-US LIFFE LIFFE LIFFE ICE-US ICE-US ICE-US LIFFE LIFFE LIFFE ICO ICCO ISA ICE-US ICE-US ICE-US ICE-US ICE-US ICE-US LIFFE LIFFE LIFFE Lug Set Dec Lug Set Nov Lug Set Dec Lug Set Dec Spot Spot Spot Lug Set Nov Ott Mar Mag Ago Ott Dec 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 144,85 146,40 149,15 1734,00 1745,00 1758,00 3034,00 2995,00 2967,00 2404,00 2372,00 2315,00 132,04 2998,89 20,30 180,85 178,25 178,15 20,78 20,84 19,72 564,00 564,00 559,90 144,10 145,65 148,30 1688,00 1717,00 1731,00 3004,00 2963,00 2938,00 2385,00 2351,00 2296,00 131,49 3058,20 20,95 177,15 177,20 176,35 20,33 20,43 19,30 552,50 551,10 548,20 CME CME CME CME Lug Ago Ott Dec 01.07 01.07 01.07 01.07 82,68 83,95 72,35 64,65 82,85 83,28 71,70 64,20 ICE-US ICE-US ICE-US ICE-US W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS Lug Ott Dec Mar Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot 01.07 01.07 01.07 01.07 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 63,62 65,10 64,99 65,24 1317,00 1543,00 1516,00 1496,00 1481,00 1472,00 1462,00 1449,00 1428,00 1283,00 1526,00 1512,00 1489,00 1478,00 1470,00 1458,00 1444,00 1431,00 1297,00 1393,00 62,82 64,62 64,17 64,57 1311,00 1531,00 1513,00 1494,00 1478,00 1466,00 1447,00 1433,00 1412,00 1277,00 1521,00 1510,00 1489,00 1471,00 1458,00 1451,00 1439,00 1416,00 1291,00 1381,00 SICOM SICOM SICOM TOCOM TOCOM TOCOM MRE MRE MRE MRE MRE SICOM SICOM SICOM CME CME CME Ago Set Ott Lug Ago Set Spot Spot Spot Spot Spot Ago Set Ott Lug Set Nov 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 164,70 152,30 149,40 168,00 164,90 160,40 182,60 173,40 132,60 130,05 129,55 128,40 127,70 127,90 309,30 315,00 317,40 165,10 157,60 153,50 167,80 164,30 159,10 181,40 172,45 134,45 131,90 131,40 130,50 129,50 129,30 303,90 307,70 310,50 Bestiame Suini macellati(Usc/lb) Cotone e Lane autraliane Cotone(Usc/lb) Northern Index(Auc/kgcl) 17,5 micron(Auc/kgcl) 18 micron(Auc/kgcl) 18,5 micron(Auc/kgcl) 19 micron(Auc/kgcl) 19,5 micron(Auc/kgcl) 20 micron(Auc/kgcl) 21 micron(Auc/kgcl) 22 micron(Auc/kgcl) Southern Index(Auc/kgcl) 17,5 micron(Auc/kgcl) 18 micron(Auc/kgcl) 18,5 micron(Auc/kgcl) 19 micron(Auc/kgcl) 19,5 micron(Auc/kgcl) 20 micron(Auc/kgcl) 21 micron(Auc/kgcl) 22 micron(Auc/kgcl) Eastern Index(Auc/kgcl) Western Index(Auc/kgcl) Varie industria Gomma Rss 3(Usc/kg) Gomma Rss 3(Usc/kg) Gomma Smr CV(Usc/kg) Gomma Smr L(Usc/kg) Gomma Smr 5(Usc/kg) Gomma Smr 10(Usc/kg) Gomma Smr 20(Usc/kg) Gomma Tsr 20(Usc/kg) Legname d'opera(Usd/bft) LEGENDA: Mercati: ASORL Associazione Orafa Lombarda. ASSOM Assomet. CBOT Chicago Board Of Trade. CME Chicago Mercantile Exchange. COMEX COmmodity Mercantile EXchange New York. CWB Canadian Wheat Board. FFT Francoforte. ICE Inter Continental Exchange, -US United States, -EU EUrope, -CA Canada. ICO International Coffe Organization. ICCO International CoCoa Organization. ISA International Sugar Agreement. IPE International Petroleum Exchange. LBMA London Bullion Market Association. LIFFE Euronext Londra. LME London Metal Exchange. MATIF Euronext Parigi. MRE Malaysian Rubber Exchange. NWE North West Europe (Rotterdam e Londra per i Metalli). NYMEX New York Mercantile EXchange. PAR Parigi. PVE Productschappen Vee, vlees en Eieren, Utrecht. SICOM SIngapore COMmodity exchange. TOCOM TOkyo COMmodity exchange. W-AUS Wool Australia. Sigle: bbl barile. bu bushel. cwt hundred weight. gal gallone. GBp Uk pence. gr grammo. kg chilo. kg cl kg clean - kilogram of clean yield. lb libbra. mbtu million british termal unit. oz oncia. ston short ton. BORSE ESTERE FRANCOFORTE (¤) Allianz Basf Bayer Bmw Daimler Deutsche Telek Henkel Pref. SAP Se Siemens Volkswagen Pref. HELSINKI (¤) Fortum Kone Corp Neste Oil Nokia Nordea Bank Sampo Plc Stora Enso R Telia Company AB Upm-Kymmene Wartsila B 01.07 127,30 69,46 90,69 67,79 54,74 15,24 110,80 67,40 92,06 113,65 Prec. 127,80 68,64 90 65,79 53,52 15,28 109,55 67,16 91,81 108,30 Var % -0,39 1,19 0,77 3,04 2,28 -0,23 1,14 0,36 0,27 4,94 01.07 14,57 41,62 32,55 5,08 7,56 37,33 7,45 4,25 17,22 38,01 Prec. 14,38 41,25 32,13 5,11 7,53 36,53 7,18 4,21 16,40 36,55 Var % 1,32 0,90 1,31 -0,49 0,47 2,19 3,69 1,09 5 3,99 Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/indicienumeri LONDRA (Pence GB) Astrazeneca Bp Brit Am Tobacc Glaxosmithklin Hsbc Holdings Royal Dtch Shl A Royal Dtch Shl B Sabmiller Unilever Vodafone Group 01.07 Prec. 4502,50 4467 445,40 438,15 4879 4843 1600 1604,50 469,85 465,90 2076 2047,50 2095,50 2062 4367 4370 3620 3579 229,20 227,65 NEW YORK-NYSE (Usd) At&T Berkshre Cl B Exxon Mobil General Elec Co Johnson Johnson Jpmorgan Chase Philip Morris Verizon Comms Wal-Mart Stores Wells Fargo & Co 01.07 43,47 143,96 93,84 31,49 121,29 61,26 101,28 56,23 72,81 47,03 Prec. 43,21 144,79 93,74 31,48 121,30 62,14 101,72 55,84 73,02 47,33 Var % 0,79 1,65 0,74 -0,28 0,85 1,39 1,62 -0,07 1,15 0,68 Var % 0,60 -0,57 0,11 0,03 -0,01 -0,65 -0,43 0,70 -0,29 -0,63 NEW YORK-Nasdaq 100 (Usd) Alphabet C Alphabet A Amazon Com Amgen Apple Inc Cisco Systems Comcast Corp A Facebook Intel Corp Microsoft Cp PARIGI (¤) Airbus Group Axa Bnp Paribas Danone L Oreal L.V.M.H. Orange Sanofi Total Vinci 01.07 699,21 710,25 725,68 154,28 95,89 28,80 65,28 114,19 32,75 51,16 Prec. 692,10 703,53 715,62 152,15 95,60 28,69 65,19 114,28 32,80 51,17 Var % 1,03 0,96 1,41 1,40 0,30 0,38 0,56 -0,08 -0,15 -0,02 01.07 51,48 17,86 39,91 64,20 172,45 136,15 14,59 75,02 43,76 64,35 Prec. 51,73 17,80 39,76 63,41 172 136 14,65 74,92 43,38 63,69 Var % -0,48 0,31 0,39 1,25 0,26 0,11 -0,48 0,13 0,86 1,04 Nella sezione Indici e Numeri del nostro sito internet sono pubblicati i titoli sottostanti agli indici delle principali Borse estere SEUL (Krw) Amorepacific Cheil Industries Hynix Semicon Hyundai Mobis Hyundai Motor Korea Elec Pow Lg Household Nhn Samsung Electr Samsung Life SHANGHAI (Cny) Agri Bank Of C Bank of China Bank Of Comm China Life China Petroleum & Chem Cn Ping An Insurance Icbc Merchants Bank Moutai Petrochina Borse chiuse: nessuna 01.07 434000 123000 32150 258500 137000 59400 1126000 713000 1466000 99900 Prec. 431500 123000 32400 252000 135500 60400 1117000 710000 1425000 100500 Var % 0,58 — -0,77 2,58 1,11 -1,66 0,81 0,42 2,88 -0,60 01.07 3,22 3,22 5,66 20,82 4,70 32,17 4,47 17,63 286,55 7,23 Prec. 3,20 3,21 5,63 20,82 4,72 32,04 4,44 17,50 291,92 7,23 Var % 0,63 0,31 0,53 — -0,42 0,41 0,68 0,74 0,28 — TOKIO (Jpy) Honda Motor Japan Tobacco Kddi Keyence Mitsub Ufj Fg Nissan Motor C Ntt Ntt Docomo Smfg Toyota Motor C ZURIGO (Chf) Abb Ltd Nestle Sa Novartis Richemont I Roche Holding Ag Swiss Re Swisscom Syngenta Ubs Group Zurich Fin 01.07 Prec. 2567 2572,50 4124 4103 3193 3113 69990 69140 459,90 455,90 921,20 917,90 4812 4800 2798,50 2766,50 2948 2926 5107 5052 01.07 19,38 76,05 80,45 57,35 256,70 85,60 480,90 372,10 12,87 241,20 Prec. 19,12 75,15 80,15 56,75 256,10 84,75 482,70 374,10 12,57 239,40 Var % -0,21 0,51 2,57 1,23 0,88 0,36 0,25 1,16 0,75 1,09 Var % 1,36 1,20 0,37 1,06 0,23 1 -0,37 -0,53 2,39 0,75 28 Finanza & Mercati Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 SETTIMANA FINANZIARIA Il dopo Brexit. Se l’intervento della Bce è largamente atteso, la speranza degli operatori è tutta rivolta alle risposte che sapranno dare i politici europei FOCUS È il tempo della fiducia sui mercati (per ora) Nessun dramma per i BTp Il rendimento del Btp a 10 anni, dopo un primo balzo, si ritrova più basso di giovedì 23 giugno. Lo spread è salito di soli 10 punti BTp e Bonos hanno reagito meglio del previsto ma la speculazione s’è scaricata sui titoli bancari di Walter Riolfi A veva fatto ben sperare quanto s’era sentito due giorni fa. La Bce starebbe pensando di acquistare titoli non più in proporzione alla quota dei singoli Stati nella banca centrale (capital key), ma in base alla necessità di ridurre i rischi sistemici e arginare la speculazione: insomma meno Bund e più Btp e Bonos. Inoltre, la Commissione europea avrebbe autorizzato il governo italiano a garantire liquidità per 150 miliardi alle banche (solventi). Le Borse, ormai chiuse, non avevano avuto il tempo di capire e tanto meno di reagire. Ma le due notizie arrivate poco dopo le 17.00 di giovedì, confuse dapprincipio come fossero indiscrezioni, hanno avuto un effetto dirompente: l’euro ha ceduto quasi un punto sul dollaro, il rendimento del BTp decennale, dopo una breve esitazione, è sceso di 20 centesimi all’1,12%, imitato, anzi esasperato dal Bonos spagnolo. Il quadro non sarebbe completo se non si citasse il Bund tedesco, in questo caso quello a 7 anni, il cui rendimento è invece salito di quasi 10 centesimi e, a meno 0,36%, sarebbe per questo acquistabile dalla Bce. Il guaio è che la prima “notizia” era davvero una indiscrezione; e la seconda, pur confermata, comporta misure assai meno incisive di quanto si pensasse. La tiepida reazione, ieri, dei mercati europei e in particolare di quello italiano ne è la conferma. Mentre la Borsa è rimasta a galla, ma i titoli bancari hanno sofferto nuovamente, il rendimento dei BTp s’è ritrovato solo qualche centesimo più basso di quanto l’avevamo visto poco prima che chiudesse la seduta di giovedì. Inutile dire che il Bund a sette anni è tornato ieri a rendere meno 0,44%, come nelle ultime sei sedute, e dunque non rientra tra i titoli interessati al quantitative easing della Bce. Tanto rumore per nulla si direbbe. Vorremmo invece leggere qualcosa di positivo sia nella poco eccitante notizia dei 150 miliardi alle banche italiane, sia nella (smentita) indiscrezione che la Bce sarebbe pronta ad abbandonare la regola del «capital key». Nella prima, una semplice misura precauzionale e non la soluzione auspicata dal Governo italiano, c’è di buono che la Commissione, dunque un organismo politico, abbia voluto compiere un primo passo per lenire i problemi delle banche italiane: non servirà a ridurre le sofferenze e tanto meno a ricapitalizzare gli istituti, ma potrebbe limitare i danni di eventuali attacchi speculativi come avvenne 5 anni fa. Si dirà che, a differenza dei BTp protetti dalla Bce, le banche italiane continueranno ad offrire il fianco alla INDICI +3,3% S&P 500 +3,2% Stoxx 600 +3,5% Milano FtMib +4,9% Tokyo N225 speculazione. Ed è vero, ma questa prima timida reazione della politica comunitaria potrebbe preludere a qualcosa di più concreto, magari nel favorire la creazione di un secondo fondo sul modello di Atlante. Dalla Bce, invece, è naturale aspettarsi qualcosa di più e provvedimenti ancor più incisivi sono stati promessi, se le cose dovessero precipitare. In realtà su questo fronte le preoccupazioni sono minori, poiché i titoli di Stato dei Paesi a rischio hanno reagito alla crisi in maniera più composta del previsto. Se dovesse manifestarsi un’accelerazione dell’effetto domino, essa riguarderebbe ancora i titoli bancari. C’è anche una terza buona notizia arrivata dopo il referendum britannico e l’ha offerta l’esito delle elezioni politiche in Spagna, con il mancato sorpasso degli euroscettici di Podemos ai danni del Psoe. Poiché i sondaggi suggerivano il contrario, è logico pensare che le conseguenze della Brexit abbiano un poco spaventato gli elettori. Non a caso, anche i sondaggi, condotti in alcuni Paesi dopo il referendum britannico, segnalano un lieve ritorno di fiducia verso la Ue. Ci si accontenta di poca cosa. E di poca cosa sembrano accontentarsi anche i mercati d’eurozona che, titoli bancari a parte, hanno recuperato in 4 sedute più di metà delle perdite del dopo Brexit. Se abbiamo evitato il dramma, la sola ragione sta nella speranza che operatori e investitori ora ripongono nelle risposte politiche dell’Unione europea. Ma il tempo della fiducia è sempre piuttosto breve e si trasforma rapidamente in delusione se quella fiducia non è corrisposta. © RIPRODUZIONE RISERVATA Indici DJ Stoxx Chiusura venerdì Var. % settim. Min Max Var. % a un anno Generale 332,24 3,19 303,58 406,80 -14,17 Alimentari distrib. 645,14 5,02 549,85 676,06 5,45 Assicurazioni 223,33 1,06 205,10 297,41 Auto 438,76 -0,66 417,45 Banche 126,00 -2,39 119,18 Beni di Consumo 769,83 5,03 676,58 816,00 3,42 Chimici 751,83 2,72 694,29 959,13 -17,56 Commercio 294,05 1,14 274,04 379,39 Costruzioni 371,14 1,84 330,21 Energia 291,20 7,91 Industriali 412,64 1,32 Media 270,22 Risorse base Salute Indici Johannesb. Chiusura venerdì Var. % settim. Min Max 0,51 37114,24 46300,92 1,70 3,13 1829,08 2128,28 1,15 -19,31 Londra Ft Se 100 6577,83 7,15 5536,97 6796,45 -0,47 627,79 -30,11 Bruxelles Total Return Idx 41412,99 4,60 35991,11 45012,77 -2,85 226,45 -41,80 Sydney All Ordinaries 5327,04 2,58 4816,61 5688,51 -3,25 Seul Kospi 200 246,52 3,06 221,53 255,50 -3,35 Helsinki Hex General 8031,77 -- 7257,23 8875,70 -4,09 -17,89 Stoccolma Sax All Share 477,09 -- 435,21 541,60 -7,45 409,39 -4,81 Amsterdam AEX Index 438,85 3,45 382,61 503,48 -9,11 224,42 314,79 -5,36 Zurigo Swiss Market Idx 8085,21 4,36 7496,62 9526,79 -9,25 362,17 472,91 -9,37 Parigi CAC 40 4273,96 4,07 3896,71 5196,73 -12,48 3,32 249,85 336,61 -15,14 Francoforte Xetra Dax Idx 9776,12 2,29 8752,87 11735,72 -12,56 295,32 7,39 192,48 377,60 -21,13 Singapore Strait Time 2838,36 3,76 2532,70 3373,48 -14,79 755,19 6,02 658,64 870,52 -6,11 Tokio Nikkei 225 15682,48 4,89 14952,02 20841,97 -22,86 Servizi finanziari 372,64 -0,82 343,24 481,96 -17,55 Milano Comit 964,91 1,84 916,83 1319,83 -23,18 Tecnologici 320,55 0,76 296,53 369,68 -7,63 Madrid Ibex 8268,90 6,18 7645,50 11556,10 -24,22 Telecomunicazioni 303,81 5,59 277,73 396,90 -18,45 Atene Athens General 544,76 1,87 440,88 797,52 -31,69 Turismo/T.Libero 218,31 -2,38 204,75 268,78 -13,54 H. Kong (30.06) Hang Seng 20794,37 -- 18319,58 26282,32 -- Utilities 296,08 9,01 266,67 330,63 -5,12 Toronto (30.06) S&P TSX Comp. 14064,54 -- 11843,11 14731,08 -- Stoxx Il confronto Base 31/12/1991 = 100 Base 02/07/2015 = 100 1,000 23/06 01/07 Soffrono i titoli delle banche Diversamente dall’indice generale, le quotazioni di Unicredit non si sono risollevate. In 6 mesi il titolo ha perso il 64% UNICREDIT 2,800 2,525 2,250 1,975 1,700 23/06 01/07 TREASURY 10 ANNI 1,800 100 390 1,175 Usa: rendimenti ai minimi Il Treasury a 10 anni rende l’1,45%, pressoché sui minimi storici di luglio 2012.Intanto il Pil del 2° trimestre è atteso a +2,6% 110 420 1,675 90 360 80 330 1,550 S&P Nasdaq Stoxx 1,425 70 300 02/07/14 2015 TRIBUNALE DI MODENA III AVVISO DI VENDITA IMMOBILIARE Fallimento n° 82/2004 Curatore Dott. Gian Carlo Guidi MELFI (PZ), CONTRADA CARRARA SAN NICOLA Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02 3022 3594-3257-3126 Fax. 02 3022 3259 email: [email protected] CL Borse Var. % a un anno 2101,22 ENTE APPALTANTE: Polo di Mantenimento Pesante Sud - 80035 Nola (NA) - via Staveco, 5. OGGETTO: Revisione generale, a quantità indeterminata, di LEOPARD soccorso e pioniere e loro complessivi, sottocomplessivi, parti staccate e dotazioni. CODICE CIG 6722869EFD LOTTO: UNICO ENTITÀ DELL’APPALTO: quantità indeterminata per un valore di € 4.700.000,00 IVA esente (con la possibilità di esercitare opzioni per acquisizioni future per ulteriori € 900.000,00 e € 5.600.000,00 secondo copertura finanziaria). MODALITÀ DI AGGIUDICAZIONE: Prezzo più basso cosi come previsto dal capitolato tecnico. TERMINE SCADENZA DOMANDE DI PARTECIPAZIONE: In carta legale o resa legale entro e non oltre le ore 14,00 del 18/07/2016. Per tutto quanto riguarda le condizioni di partecipazione e di esecuzione si rimanda al bando pubblicato sulla GURI V° S.S. Contratti pubblici n. 72 del 24 giugno 2016 e sulla GUCE n. 2016/s 117-209321 nonché sul sito www.esercito.difesa.it sez. bandi di gara. Per ulteriori informazioni le ditte possono contattare il Servizio Amministrativo di questo Ente (tel. 081/31221344 - 081/5105577 dr. Sarno) o il Direttore Lavori all’indirizzo di posta elettronica [email protected] Per la pubblicità legale su Il Sole 24 Ore 1,350 52 settimane Industrial 100% 45099,02 Via Staveco, 5 ESTRATTO AVVISO DI GARA D’APPALTO NEL SETTORE DELLA DIFESA E DELLA SICUREZZA - SERVIZI (Direttiva 2009/81/CE) PROCEDURA RISTRETTA IN AMBITO UE COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA 1,525 New York(21:15) S.&P.'s 500 MINISTERO DELLA DIFESA POLO DI MANTENIMENTO PESANTE SUD SERVIZIO AMMINISTRATIVO NOLA 1,700 La classifica delle Borse 52 settimane CL Indici BTP 10 ANNI Lotti A e B) Piena proprietà di stabilimenti industriali con circostante area cortiliva accessoria, siti in Comune Nicola. La vendita avrà luogo il giorno 19 Luglio 2016 alle ore 11,30 presso la sede dell’Istituto Vendite Giudiziarie in Modena, Viale Virgilio, 42/F. Il prezzo base - lotto A in Euro 3.712.500,00 (Tremilionisettecentododicimilacinquecento/00); - lotto B in Euro 1.760.625,00 (Unmilionesettecentosessantamilaseicentoventicinque/00). Maggiori informazioni e chiarimenti potranno essere forniti dall’Istituto Vendite Giudiziarie di Modena - Viale Virgilio 42/F - Modena tel. [email protected] ora 14,30 - 18,00 il venerdì 9,00 - 12,00. 2016 01/07 02/07/2015 01/07/2016 1,300 23/06 01/07 Risparmio gestito 29 Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 FONDI COMUNI APERTI - SICAV ITALIANE - LUSSEMBURGHESI STORICI OIG Allianz Reddito Glob 30.06 20,485 0,04 tel.015-4508235 FLE Alpi Multi-Strategy A FLE Alpi Multi-Strategy I m OFL Alpi Soluzione Prudente A OFL Alpi Soluzione Prudente I 30.06 30.06 30.06 30.06 Alpi Fondi __________________________________ tel.0332-251411 AAE 8a+ Eiger AAE 8a+ Eiger - cl Q FLE 8a+ Gran Paradiso FLE 8a+ Gran Paradiso - cl Q FLE 8a+ Latemar FLE 8a+ Latemar - cl Q 30.06 5,519 1,14 30.06 82,385 1,15 30.06 5,097 0,06 30.06 95,842 0,07 30.06 5,661 0,35 30.06 94,584 0,36 tel.800-893989 AAM AcomeA America A1 AAM AcomeA America A2 APA AcomeA Asia Pac. A2 APA AcomeA Asia Pacifico A1 OEB AcomeA Breve Term. A1 OEB AcomeA Breve Term. A2 FLE AcomeA Etf Attivo A1 FLE AcomeA Etf Attivo A2 OEM AcomeA Eurobb. A1 OEM AcomeA Eurobb. A2 AEU AcomeA Europa A1 AEU AcomeA Europa A2 AIN AcomeA Globale A1 AIN AcomeA Globale A2 AIT AcomeA Italia A1 AIT AcomeA Italia A2 MAE AcomeA Liquidita' A1 MAE AcomeA Liquidita' A2 AEM AcomeA Paesi Em. A1 AEM AcomeA Paesi Em. A2 FLE AcomeA Patr. Aggr. A2 FLE AcomeA Patr. Aggr.A1 FLE AcomeA Patr. Dinam.A1 FLE AcomeA Patr. Dinam.A2 FLE AcomeA Patr. Prud. A1 FLE AcomeA Patr. Prud. A2 OMI AcomeA Perform. A1 OMI AcomeA Perform. A2 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 16,245 17,082 4,697 4,487 14,816 15,072 4,195 4,383 17,081 17,424 12,177 12,735 11,074 11,766 14,741 15,442 8,959 8,959 6,191 6,512 3,972 3,763 5,164 5,364 6,118 6,339 21,815 22,404 1,19 1,19 0,30 0,29 -0,03 -0,03 0,79 0,80 -0,04 -0,03 1,11 1,10 0,92 0,92 0,48 0,49 0,11 0,10 0,75 0,76 0,48 0,48 0,35 0,36 0,43 0,41 0,43 0,44 tel.02-620808 FLE Alarico Cl A FLE Antelao Cl A # FLE Cristallo OFL Ritorni Reali Cl A 30.06 30.06 30.06 30.06 4,246 5,192 4,266 6,658 0,07 0,33 0,12 0,12 tel.800-388876 FLE Active Currency Flex m FLE Active Discovery Flex m FLE Active Global Flex m FLE Active Income Flex m FLE Active Opport. Flex m FLE Anima Alto Pot. Globale A FLE Anima Alto Pot. Globale F AAM Anima America A AAM Anima America B AAM Anima America F OFL Anima BlueBay Reddito Em. OEM Anima Cap. Piu Obbl. A # OEM Anima Cap. Più Obbl. F # OEM Anima Cap. Più Obbl. N # BOB Anima Capitale Più 15 A # BOB Anima Capitale Più 15 F # OMI Anima Capitale Più 15 N # BOB Anima Capitale Più 30 A # BOB Anima Capitale Più 30 F # BOB Anima Capitale Più 30 N # BAZ Anima Capitale Più 70 A # BAZ Anima Capitale Più 70 F # BAZ Anima Capitale Più 70 N # BOB Anima Ced. A. P. 2021 BOB Anima Ced. A. P. 2021 II BOB Anima Ced. A. P. 2021 III BOB Anima Ced. A. P. 2022 I AEM Anima Emergenti A AEM Anima Emergenti B AEM Anima Emergenti F AEU Anima Europa A AEU Anima Europa B AEU Anima Europa F FLE Anima Evoluzione 2017 I FLE Anima Evoluzione 2019 I FLE Anima Evoluzione 2019 II FLE Anima Evoluzione 2019 III FLE Anima Evoluzione 2019 IV FLE Anima Evoluzione 2020 I FLE Anima Evoluzione 2020 II FLE Anima Evoluzione 2020 III FLE Anima Evoluzione 2020 IV FLE Anima Evoluzione 2021 FLE Anima Evoluzione 2021 II OAS Anima Fix Emergenti A # OAS Anima Fix Emergenti Y # OEB Anima Fix Euro A OEB Anima Fix Euro I OEB Anima Fix Euro Y m OEH Anima Fix High Yield A OEH Anima Fix High Yield Y OEC Anima Fix Imprese A OEC Anima Fix Imprese Y OEB Anima Fix Obbl. BT A OEB Anima Fix Obbl. BT Y OIG Anima Fix Obbl. Glob A OIG Anima Fix Obbl. Glob Y OEM Anima Fix Obbl. MLT A OEM Anima Fix Obbl. MLT Y FLE Anima Fondo Trading A FLE Anima Fondo Trading F OAS Anima Forza 1 A OAS Anima Forza 1 B OAS Anima Forza 1 Y OAS Anima Forza 2 A OAS Anima Forza 2 B OAS Anima Forza 2 Y BOB Anima Forza 3 A # BOB Anima Forza 3 B # BOB Anima Forza 3 Y # BBI Anima Forza 4 A # BBI Anima Forza 4 B # BBI Anima Forza 4 Y # BAZ Anima Forza 5 A # BAZ Anima Forza 5 B # BAZ Anima Forza 5 Y # AAM Anima Geo America A AAM Anima Geo America Y APA Anima Geo Asia A # APA Anima Geo Asia Y # AEU Anima Geo Euro Pmi A AEU Anima Geo Euro Pmi Y AEU Anima Geo Europa A AEU Anima Geo Europa Y AIN Anima Geo Globale A AIN Anima Geo Globale Y AIT Anima Geo Italia A AIT Anima Geo Italia Y AEM Anima Geo PaesiEm. A # AEM Anima Geo PaesiEm. Y # FLE Anima Gl.Macro Divers. YD m AEU Anima Iniz. Europa B AEU Anima Iniziativa Europa A AEU Anima Iniziativa Europa F AIT Anima Iniziativa Italia AD AIT Anima Iniziativa Italia YD m AIT Anima Italia A AIT Anima Italia B AIT Anima Italia F MAE Anima Liquidita Euro A MAE Anima Liquidita Euro F MAE Anima Liquidita Euro I OEC Anima Obbl. Corporate A OEC Anima Obbl. Corporate AD OEC Anima Obbl. Corporate F OPE Anima Obbl. Emergente A OPE Anima Obbl. Emergente AD OPE Anima Obbl. Emergente F OEM Anima Obbl. Euro A OEM Anima Obbl. Euro F OEH Anima Obbl. High Yield A OEH Anima Obbl. High Yield AD OEH Anima Obbl. High Yield F BOB Anima Obiettivo Ced 2022 APA Anima Pacifico A APA Anima Pacifico B APA Anima Pacifico F OIG Anima Pianeta A OIG Anima Pianeta F BOB Anima Pr Dinamico 2022 BOB Anima Pr Dinamico 22 II BOB Anima Pr Dinamico 22 III BOB Anima Pr Dinamico 22 Mu-As BOB Anima Pr Flessibile 2020 BOB Anima Pr Flessibile 2021 BBI Anima Prog Eur. 2021 Ced BOB Anima Prog Glob. 2022 Ced OFL Anima Redd. Flessibile A OFL Anima Redd. Flessibile AD OFL Anima Redd. Flessibile F m FLE Anima Reddito 2021 FLE Anima Reddito 2021 II FLE Anima Reddito 2021 S OFL Anima Rend.Ass.Obbl. H OFL Anima Rend.Ass.Obbligaz. A OFL Anima Rend.Ass.Obbligaz. Y ODB Anima Riserva Dollaro A ODB Anima Riserva Dollaro F ODB Anima Riserva Dollaro I OAS Anima Riserva Emerg. A OAS Anima Riserva Emerg. F OBI Anima Riserva Emergente H OAS Anima Riserva Globale A OAS Anima Riserva Globale f ADVAM SGR S.p.A. ________________________ tel.06-68809919 FLE Agora 4 Invest OFL Agora Bond FLE Agora Dynamic AAS Agora Materials OFL Agora Safe FLE Agora Stars # FLE Agora Valore Protetto FLE Agoraflex Q m FLE Agoraflex R 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 tel.800-337602 FLE Gestielle Absolute R FLE Gestielle Best Sel.Ced AR # FLE Gestielle Best Sel.Eq 20 # FLE Gestielle Best Sel.Eq.50 FLE Gestielle Best.Sel.Eq.20 E OEB Gestielle BT Cedola Cl.A OEB Gestielle BT Cedola Cl.B m FLE Gestielle Ced. Best Sel. FLE Gestielle Ced. Corp Plus OFL Gestielle Ced. Fissa III OFL Gestielle Ced. O.B.Prof. m FLE Gestielle Ced. Target HD FLE Gestielle Ced.Dual Brand FLE Gestielle Ced.Em.Mkts.Op FLE Gestielle Ced.EuroItalia OFL Gestielle Ced.Fissa II A OFL Gestielle Ced.Fissa II B m OFL Gestielle Ced.Fissa Prof. m FLE Gestielle Ced.For.Opp Usd FLE Gestielle Ced.Ita.Opp OMI Gestielle Ced.Multi Tar OMI Gestielle Ced.Multi Tar2 FLE Gestielle Ced.MultiAss II FLE Gestielle Ced.MultiAsset OFL Gestielle Cedola Fissa OFL Gestielle Cedola O.B.E. OFL Gestielle Cedola Più OMI Gestielle Cedola Più Ita FLE Gestielle Dual Brand Eq30 OPE Gestielle Em Mkts Bo Cl.A OPE Gestielle Em Mkts Bo Cl.B OEM Gestielle MT Euro Cl.A OEM Gestielle MT Euro Cl.B FLE Gestielle Ob. America FLE Gestielle Ob. Brasile FLE Gestielle Ob. Cina FLE Gestielle Ob. East Europe FLE Gestielle Ob. Em. Mkt FLE Gestielle Ob. Europa FLE Gestielle Ob. India FLE Gestielle Ob. Internaz. FLE Gestielle Ob. Italia FLE Gestielle Ob. Risp A FLE Gestielle Ob. Risp B OAS Gestielle Obbl. Corp. A OAS Gestielle Obbl. Corp. B OIG Gestielle Obbl. Intern. Cl.A OIG Gestielle Obbl. Intern. Cl.B FLE Gestielle Profilo Cedola FLE Volterra Absolute R FLE Volterra Dinamico 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 tel.0230370513 FLE Alkimis Cap Ucits Acc. FLE Alkimis Cap Ucits Coup. FLE Alkimis Capital Ucits I 24.06 24.06 24.06 tel.02-87047000 AIT Allianz Az. Ita. All Stars AEM Allianz Az. Paesi Emer AAM Allianz Azioni America AEU Allianz Azioni Europa APA Allianz Azioni Pacifico FLE Allianz Global Strategy 15 FLE Allianz Global Strategy 30 FLE Allianz Global Strategy 70 MAE Allianz Liquidita' A MAE Allianz Liquidita' B BOB Allianz Multi20 # BBI Allianz Multi50 # AIN Allianz Multi90 # AEU Allianz MultiEuropa # OFL Allianz Obbligaz. Flessibile OEM Allianz Reddito Euro 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 5,137 5,930 5,363 5,128 5,953 3,892 6,934 7,860 7,376 — 0,03 0,34 0,96 0,02 0,46 0,03 0,18 0,19 15,205 5,335 5,591 5,004 5,600 6,031 6,164 4,758 4,891 5,000 5,101 4,575 4,849 4,748 5,592 5,105 5,329 5,010 4,923 4,487 5,033 4,788 4,795 4,701 5,379 5,020 5,318 5,374 4,950 14,002 15,154 17,157 17,938 11,168 4,025 9,654 14,186 15,380 7,164 5,867 20,385 10,331 8,262 8,522 9,847 10,291 7,964 8,532 4,634 5,842 5,599 0,40 0,17 0,32 0,52 0,32 0,03 0,03 0,32 0,16 — 0,06 0,68 0,37 0,83 0,04 0,02 0,04 0,08 0,08 0,83 0,28 0,25 0,57 0,60 — -0,02 — 0,02 0,26 0,11 0,11 0,08 0,09 0,53 0,70 1,67 0,08 0,75 1,40 1,03 1,17 1,52 0,06 0,06 0,09 0,10 -0,15 -0,14 0,65 0,41 0,34 Alkimis SGR SpA ___________________________ 6,152 — 5,080 -0,02 5,022 0,06 Allianz Global Investors __________________ 4,155 10,601 24,279 24,690 6,652 5,818 5,772 33,889 5,677 5,912 7,767 6,752 5,546 8,665 16,933 42,137 1,09 1,24 1,33 0,90 0,70 0,14 0,23 0,53 — — 0,22 0,52 0,89 1,26 0,06 0,12 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 24.06 24.06 24.06 24.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 24.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 24.06 24.06 24.06 24.06 30.06 30.06 24.06 24.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 PENSIONE APERTI m m Alleanza Assicurazioni _______ AlMeglio Azionario AlMeglio Bilanciato X AlMeglio Obbligaz. X 27.06 20,697 27.06 17,715 27.06 14,399 m m m m 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 m m m a a m M m M M m m m m m m m X m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m M M M M M 0,39 0,41 0,39 0,41 0,43 0,43 0,57 0,57 0,64 0,64 0,56 0,58 0,58 0,58 — — 0,66 0,66 0,60 0,60 — — 1,38 1,17 0,70 1,26 1,42 1,34 0,78 0,15 0,13 0,22 0,35 0,07 0,06 0,06 0,08 0,10 0,04 0,02 0,28 0,30 0,25 0,25 0,22 0,22 0,14 0,14 0,14 0,14 0,14 0,12 0,18 0,18 0,34 0,34 0,32 0,32 0,47 0,47 0,44 0,44 — — 0,30 0,28 — — — — — -0,02 -1,60 -1,64 0,06 0,65 0,83 0,35 0,12 0,27 0,35 28,295 7,257 8,850 9,242 6,765 32,095 13,863 13,045 15,067 7,699 9,985 6,397 7,308 0,34 -0,08 0,49 0,16 0,59 1,27 1,75 1,34 1,75 -0,06 -0,06 0,49 0,30 30.06 5,456 -0,02 30.06 5,430 0,02 30.06 4,934 0,06 30.06 4,901 0,06 30.06 5,125 0,12 30.06 5,079 0,14 30.06 4,864 0,21 30.06 4,713 0,17 30.06 4,911 0,12 30.06 5,033 0,08 30.06 4,921 0,20 30.06 4,795 0,19 30.06 5,008 0,06 30.06 5,000 0,08 30.06 5,105 0,06 30.06 5,008 0,14 30.06 5,246 0,02 30.06 5,024 0,08 30.06 5,353 0,09 30.06 5,213 0,10 30.06 5,329 0,13 30.06 5,118 0,08 30.06 6,928 0,71 30.06 10,466 0,78 30.06 5,751 — 30.06 6,687 0,18 30.06 4,900 0,74 30.06 4,456 1,07 30.06 5,247 0,34 30.06 5,711 0,28 30.06 5,019 0,18 30.06 4,995 0,14 30.06 4,959 0,32 30.06 5,020 0,16 30.06 5,011 0,26 tel.800-900900 FLE BNL Assetto Comfort FLE BNL Assetto Dinamico # AAM Bnl Azioni America AEM Bnl Azioni Emerg. AEU Bnl Azioni Europa Div AIT Bnl Azioni Italia OPE Bnl Obbl. Emergenti OAS Bnl Obbl. Globali 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 5,609 5,123 29,596 10,024 2,871 17,059 34,426 8,633 0,05 0,39 1,08 1,42 0,84 1,23 0,12 0,03 tel.059-221311 FLE Consult Alto Div A FLE Consult Alto Div A1 FLE Consult Alto Div C FLE Consult Alto Div C1 OFL Consult Alto Rend B OFL Consult Alto Rend B1 OFL Consult Alto Rend C FLE Consult Alto Rend C1 OFL Consult Alto Rend I m BBI Consult Bilanciato C OEB Consult Breve Termine C FLE Consult Flex I m FLE Consult Multi High Vol A # FLE Consult Multi High Vol C # FLE Consult Multi Low Vol A # FLE Consult Multi Low Vol C # FLE Consult Multi Low Vol I m FLE Consult Multi Med Vol A # FLE Consult Multi Med Vol C # FLE Consult Multi Mkt Em A # FLE Consult Multi Mkt Em C # FLE Consult Opport A # FLE Consult Opport C # OFL Consult Reddito B OFL Consult Reddito B1 OFL Consult Reddito C OFL Consult Reddito C1 OFL Consult Valore C OFL Consult Valore C1 AEU Consultinvest Azione A AEU Consultinvest Azione C AEU Consultinvest Azione I m BBI Consultinvest Bil A FLE Consultinvest Flex A # FLE Consultinvest Flex C # AIN Consultinvest Global A AIN Consultinvest Global C AIN Consultinvest Global I m FLE Consultinvest Mkt Neutr A FLE Consultinvest Mkt Neutr C FLE Consultinvest Plus A FLE Consultinvest Plus C FLE Consultinvest Plus I m OFL Consultinvest Reddito I m FLE Consultinvest Rendita A FLE Consultinvest Rendita A1 FLE Consultinvest Rendita C FLE Consultinvest Rendita C1 OFL Consultinvest Valore B OFL Consultinvest Valore B1 OFL Consultinvest Valore I m BAZ IGM FdF Bilanciato Az. Cl.A # BAZ IGM FdF Bilanciato Az. Cl.B # FLE IGM FdF Flessibile Cl.A # FLE IGM FdF Flessibile Cl.B # 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 5,128 4,819 3,892 3,191 5,850 5,533 7,636 6,836 5,923 5,801 5,641 4,908 4,793 4,755 5,029 5,021 5,215 4,866 4,847 5,237 4,595 5,266 5,268 5,385 5,164 8,530 7,701 6,351 5,760 4,357 8,896 4,546 4,966 5,099 4,634 4,683 4,570 4,954 4,998 5,003 5,124 6,167 4,992 5,470 4,784 4,856 4,796 4,615 5,136 4,729 5,083 6,080 6,404 4,376 4,592 1,20 1,20 1,20 1,17 0,55 0,56 0,55 0,56 0,56 1,10 0,62 0,90 0,55 0,55 0,30 0,30 0,31 0,50 0,48 0,77 0,79 1,11 1,11 0,98 0,98 0,97 0,97 0,73 0,72 1,11 1,10 1,11 1,08 0,89 0,89 1,12 1,13 1,12 0,52 0,50 0,63 0,60 0,60 0,96 0,63 0,62 0,63 0,61 0,73 0,72 0,71 0,66 0,66 0,27 0,28 tel.02 85961.311 BOB Amref Health Africa Cl. C BOB Amref Health Africa Cl. I m BOB Com. Maria Letizia Verga C BOB Com. Maria Letizia Verga I m FLE Diversified Income Cl. A m FLE Diversified Income Cl. B FLE Diversified Income Cl. C m FLE Diversified Income Cl. D BOB Duemme Banco Alimentare C BOB Duemme Banco Alimentare I m OAS Duemme CoCo Credit Fund m BOB Duemme Cometa CL. C BOB Duemme Cometa CL. I m BBI Duemme GCC Markets BOB Duemme Mission Bambini C BOB Duemme Mission Bambini I m BOB San Patrignano Cl. C BOB San Patrignano CL. I m 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 5,005 5,010 5,052 5,065 4,930 4,919 4,929 4,921 5,027 5,035 6,646 4,995 5,002 5,070 4,979 4,979 5,041 5,066 -0,22 -0,22 -0,18 -0,18 0,10 0,10 0,12 0,12 -0,20 -0,20 0,23 -0,22 -0,22 0,10 -0,42 -0,44 -0,18 -0,18 tel.02-88102070 FLE Eps MA Val Glob 06/21 A FLE Eps MA Val Glob 06/21 D 28.06 28.06 4,995 0,02 4,995 0,02 FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE OBI OBI OBI AAE OEM FLE AEU 5,000 5,000 4,742 4,630 4,643 5,127 4,949 4,999 7,361 4,990 5,188 5,000 5,016 5,251 5,036 5,017 5,138 5,158 5,163 5,048 4,940 5,026 4,948 5,094 4,903 4,838 4,700 4,802 6,580 6,654 6,692 5,717 9,861 8,027 7,205 — — 0,51 0,52 0,52 0,53 0,51 0,02 0,48 -0,02 0,14 0,12 0,20 0,17 0,24 0,28 0,14 0,27 0,02 — 0,10 0,08 0,12 0,12 0,55 0,44 0,53 0,52 0,02 0,02 0,01 0,92 0,09 0,53 1,11 Eps MA Val Glob 09/21 A Eps MA Val Glob 09/21 D Epsilon All. Tattica 06/20 Epsilon All.Tattica 02/20 Epsilon All.Tattica 04/20 Epsilon All.Tattica 09/19 Epsilon All.Tattica 11/19 Epsilon Dif.Att. 07/21 Epsilon DLongRun Epsilon Fle Az.Euro 06/21 Epsilon Fle Forex C 02/19 Epsilon Fle Forex C 02/20 Epsilon Fle Forex C 02/21 Epsilon Fle Forex C 04/19 Epsilon Fle Forex C 04/20 Epsilon Fle Forex C 04/21 Epsilon Fle Forex C 06/20 Epsilon Fle Forex C 07/19 Epsilon Fle Forex C 09/18 Epsilon Fle Forex C 09/19 Epsilon Fle Forex C 09/20 Epsilon Fle Forex C 11/19 Epsilon Fle Forex C 11/20 Epsilon Fle Forex C 12/18 Epsilon Fles Az Eu 02/21 Epsilon Fles Az Eu 04/21 Epsilon Fles Az Eu 09/20 Epsilon Fles Az Eu 11/20 Epsilon Italy Bo.Sh.Term A Epsilon Italy Bo.Sh.Term B Epsilon Italy Bo.Sh.Term I Epsilon QEquity Epsilon Qincome Epsilon QReturn Epsilon QValue tel.011-5520306 BBI Fondersel FLE Fondersel Active Sel. # OEM Fondersel Euro AEU Fondersel Europa OIG Fondersel Int. # APA Fondersel Oriente # AIT Fondersel P.M.I. OEB Fondersel Reddito OAS Fondersel Sh. Term Asset FLE Fondersel World All. # AIN Talento Global Equity # 30.06 56,579 30.06 102,294 30.06 10,754 30.06 16,660 30.06 18,220 30.06 8,234 30.06 21,296 30.06 16,164 30.06 100,771 30.06 117,729 30.06 169,668 0,46 0,82 0,06 1,21 0,13 0,97 1,23 0,02 -0,01 -0,02 1,00 tel.02-67071422 AIN Etica Azionario E AIN Etica Azionario I E BBI Etica Bilanciato E BBI Etica Bilanciato I E OEB Etica Obb. Breve Ter. E OEB Etica Obb. Breve Ter. I E OMI Etica Obbligaz. Misto E OMI Etica Obbligaz. Misto I E BOB Etica Rendita Bil. I m E BOB Etica Rendita Bil. R E BOB Etica Rendita Bil. RD E 30.06 8,624 1,16 30.06 8,962 1,16 30.06 10,685 0,92 30.06 11,111 0,92 30.06 6,232 0,05 30.06 6,315 0,06 30.06 7,865 0,36 30.06 8,075 0,37 30.06 5,190 0,54 30.06 5,167 0,54 30.06 5,166 0,54 Etica _______________________________________ BNP PARIBAS Inv.Partners SGR SpA _____ Consultinvest A. M. ________________________ Duemme SGR ______________________________ Epsilon _____________________________________ tel.02-88101 FLE Euriz. Ced.Att.Top 06/23 A FLE Euriz. Ced.Att.Top 06/23 D FLE Euriz. Fle.Obb.+ 06/21 A FLE Euriz. Fle.Obb.+ 06/21 D FLE Euriz. MAsset Str.Fl 06/23 AAM Eurizon Az.America AAE Eurizon Az.Area Euro APA Eurizon Az.Asia Nuove Eco. AEN Eurizon Az.EnMatPrime AEU Eurizon Az.Europa AFI Eurizon Az.Finanza AAS Eurizon Az.Int. Etico E AIN Eurizon Az.Internazionali AIT Eurizon Az.Italia APA Eurizon Az.Pacifico AEM Eurizon Az.Paesi Emer AAM Eurizon Az.PMI Amer. AEU Eurizon Az.PMI Europa AIT Eurizon Az.PMI Italia AIF Eurizon Az.Tecn.Avanz ASA Eurizon Azioni Salute BBI Eurizon Bil.Euro Multi. # ODB Eurizon Br.Ter.Dollaro ODB Eurizon Br.Ter.Dollaro $ OFL Eurizon Ced. Doc 02/19 OFL Eurizon Ced. Doc 04/19 FLE Eurizon Ced.Att + 04/20 FLE Eurizon Ced.Att + 05/18 FLE Eurizon Ced.Att + 05/19 FLE Eurizon Ced.Att + 06/18 FLE Eurizon Ced.Att + 07/19 FLE Eurizon Ced.Att + 12/19 FLE Eurizon Ced.Att. + 10/19 FLE Eurizon Ced.Att. 04/20 FLE Eurizon Ced.Att. 05/18 FLE Eurizon Ced.Att. 05/19 FLE Eurizon Ced.Att. 06/18 FLE Eurizon Ced.Att. 07/19 FLE Eurizon Ced.Att. 10/19 FLE Eurizon Ced.Att. 12/19 FLE Eurizon Ced.Att.Top 04/21 FLE Eurizon Ced.Att.Top 04/22 FLE Eurizon Ced.Att.Top 04/23 FLE Eurizon Ced.Att.Top 05/20 FLE Eurizon Ced.Att.Top 05/21 FLE Eurizon Ced.Att.Top 05/22 FLE Eurizon Ced.Att.Top 05/23 FLE Eurizon Ced.Att.Top 06/20 FLE Eurizon Ced.Att.Top 06/22 FLE Eurizon Ced.Att.Top 07/20 FLE Eurizon Ced.Att.Top 07/21 FLE Eurizon Ced.Att.Top 10/20 FLE Eurizon Ced.Att.Top 10/21 FLE Eurizon Ced.Att.Top 10/22 FLE Eurizon Ced.Att.Top 10/23 A FLE Eurizon Ced.Att.Top 10/23 D FLE Eurizon Ced.Att.Top 11/22 FLE Eurizon Ced.Att.Top 12/20 FLE Eurizon Ced.Att.Top 12/21 FLE Eurizon Disci.Att. 10/21 A FLE Eurizon Disci.Att. 10/21 D OMI Eurizon DiversEtico E FLE Eurizon Fle.Obb. + 05/21 FLE Eurizon Fle.Obb. 05/21 FLE Eurizon Fle.Obb. 06/21 D FLE Eurizon Fle.Obb. 10/21 A FLE Eurizon Fle.Obb. 10/21 D FLE Eurizon Flex Ob. 06/21 A FLE Eurizon Ges.At.Cla 02/18 # FLE Eurizon Ges.At.Cla 04/18 # FLE Eurizon Ges.At.Cla 04/19 FLE Eurizon Ges.At.Cla 04/20 FLE Eurizon Ges.At.Cla 04/21 FLE Eurizon Ges.At.Cla 05/19 FLE Eurizon Ges.At.Cla 05/20 FLE Eurizon Ges.At.Cla 05/21 FLE Eurizon Ges.At.Cla 06/20 FLE Eurizon Ges.At.Cla 07/19 FLE Eurizon Ges.At.Cla 10/18 FLE Eurizon Ges.At.Cla 10/19 FLE Eurizon Ges.At.Cla 10/20 FLE Eurizon Ges.At.Cla 11/17 # FLE Eurizon Ges.At.Cla 11/20 FLE Eurizon Ges.At.Cla 12/18 FLE Eurizon Ges.At.Cla 12/19 FLE Eurizon Ges.At.Cla 6/18 # FLE Eurizon Ges.At.Cla 7/17 # FLE Eurizon Ges.At.Cla 7/18 # FLE Eurizon Ges.At.Cla 9/17 # m m m m m m m m m m m X X o eV a m m m m m m m M M X tel.02-62041 FLE Euromob. Az. Internaz. AIT Euromob. Azioni Italiane OFL Euromob. Cedola 2018 OFL Euromob. Cedola 3 - 2017 OEB Euromob. Conservativo OFL Euromob. Crescita Attiva OFL Euromob. Emerg Mkt Bond OEC Euromob. Euro Aggregate OFL Euromob. F2 FLE Euromob. F3 BOB Euromob. Fle Alloc.Glob FLE Euromob. Flex Stars FLE Euromob. Opportunity 2022 FLE Euromob. Progetto 2021 OEM Euromob. Reddito FLE Euromob. Rising Stars FLE Euromob. Science 4 Life FLE Euromob. Seven Stars 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 17,002 21,176 4,874 5,217 11,668 4,931 8,147 9,156 6,800 4,839 34,878 4,812 4,993 4,962 20,064 5,124 5,460 4,997 1,14 1,55 0,10 0,06 0,02 0,12 0,58 0,04 0,01 0,25 0,41 0,50 -0,04 0,10 0,33 0,51 0,46 0,30 tel.00352-262076651 OEH Foi Bnd Gl. High Yield T m OEH Foi Bond Gl.High Yield S ODM Foi Bond US Plus R ODM Foi Bond Us Plus S ODM Foi Bond Us Plus T m OEH Foi BondGlobHigh Yield R OAS Foi Core Bond R OAS Foi Core Bond T 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 17,647 13,833 11,853 10,982 12,409 16,903 11,072 11,315 0,23 0,23 -0,02 -0,01 -0,02 0,23 0,45 0,45 Fideuram Asset Management (Ireland) __ 30.06 10,102 30.06 10,042 30.06 10,135 30.06 9,827 30.06 5,235 30.06 5,425 30.06 9,317 30.06 9,609 30.06 10,533 30.06 10,854 30.06 9,202 30.06 9,100 30.06 10,045 30.06 10,045 30.06 10,046 30.06 8,616 30.06 8,916 30.06 13,295 30.06 13,690 30.06 10,202 30.06 9,039 30.06 10,464 30.06 14,364 30.06 12,974 30.06 14,684 30.06 9,936 30.06 9,071 30.06 10,057 30.06 10,000 30.06 10,351 30.06 10,506 30.06 9,777 30.06 9,113 30.06 9,937 30.06 9,397 30.06 7,921 30.06 8,482 30.06 9,579 30.06 7,709 30.06 9,999 30.06 10,056 30.06 11,739 30.06 12,392 30.06 3,984 30.06 4,175 30.06 8,975 30.06 10,146 30.06 10,190 30.06 11,629 30.06 8,282 30.06 8,410 30.06 8,629 30.06 7,689 30.06 6,735 30.06 7,949 30.06 4,666 30.06 15,559 30.06 16,322 30.06 11,690 30.06 12,131 30.06 11,458 30.06 11,971 30.06 11,509 30.06 12,080 30.06 12,445 30.06 13,055 30.06 13,092 30.06 13,735 30.06 3,455 30.06 3,625 30.06 12,341 30.06 12,737 30.06 10,374 30.06 10,682 30.06 7,999 30.06 8,178 30.06 13,970 30.06 14,762 30.06 15,323 30.06 16,192 30.06 4,902 30.06 5,166 30.06 9,618 30.06 9,897 30.06 13,634 30.06 13,213 30.06 14,050 30.06 9,704 30.06 10,135 30.06 2,692 30.06 2,583 30.06 8,472 30.06 7,757 30.06 8,719 30.06 9,373 30.06 9,684 30.06 10,446 30.06 9,894 30.06 10,647 30.06 5,124 30.06 5,356 30.06 150,581 30.06 157,914 30.06 16,633 30.06 17,133 0,06 0,05 0,06 0,43 1,81 1,82 1,84 1,84 1,34 1,34 0,12 0,09 0,24 0,24 0,25 0,06 0,06 0,25 0,25 0,17 0,17 0,16 0,15 0,15 0,15 0,15 0,14 0,15 0,02 0,02 0,45 0,40 0,41 0,41 0,21 0,28 0,22 0,22 0,27 1,36 1,36 1,33 1,33 1,55 1,56 1,37 0,17 0,17 0,34 0,02 0,02 0,02 0,30 0,31 0,32 0,73 1,36 1,37 0,52 0,52 0,83 0,83 1,06 1,07 1,15 1,15 1,35 1,35 -0,17 -0,19 0,33 0,33 0,13 0,12 — 0,01 0,98 0,99 1,69 1,69 0,60 0,58 0,07 0,09 0,04 0,04 0,04 0,09 0,09 -0,04 -0,04 0,09 0,09 0,09 0,37 0,37 0,28 0,27 0,28 0,73 0,73 0,67 0,67 0,41 0,42 tel.800-546961 BBI Fideuram Bilanciato AIT Fideuram Italia MAE Fideuram Moneta OEM Fideuram Rendimento OEB Fideuram Risparmio FLE FMS - Absolute Return # BBI FMS - Balanced # I ASE FMS - Eq.Glob.Resources # APA FMS - Equity Asia # AEU FMS - Equity Europe # AEM FMS - Equity Gl Em Mkt # AEM FMS - Equity New World # AAM FMS - Equity Usa # 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 0,55 1,29 0,01 0,17 0,01 0,19 0,32 1,19 0,91 1,49 1,63 1,44 0,86 tel.0438-360407 FLE Finint Equity-I m 24.065310,974 -1,90 Fideuram Investimenti ____________________ tel.0112309029 OEB Fondaco Euro Cash m OEB Fondaco Euro Cash B m OEM Fondaco Eurogov Beta m OEM Fondaco Eurogov Beta B m FLE Fondaco Glb Opp. Classic B m FLE Fondaco Income Classic A m # FLE Fondaco Income Classic B FLE Fondaco Income Instit. A m # FLE Fondaco Income Instit. B m # FLE Fondaco Income Profes. B m OIG Fondaco World G ABNoE I OIG Fondaco World G ABNoE B m 30.06 125,172 30.06 123,804 30.06 168,788 30.06 148,679 30.06 103,610 29.06 109,044 29.06 104,929 29.06 108,260 29.06 104,230 29.06 104,622 30.06 124,460 30.06 113,934 tel.02-60765711 OMI Alleanza Obbligaz. AAM Alto America Az. AAE Alto Azionario BBI Alto Bilanciato OFL Alto Euro Flessibile Ob. OEB Alto Euro Governativo B/T AIN Alto Internaz. Azionario OIG Alto Internaz. Obbligaz. APA Alto Pacifico Azionario OEB GI Focus Euro Gov. BT OFL GI Focus Obbligazionario 30.06 5,729 0,61 30.06 8,661 1,05 30.06 15,591 0,77 30.06 19,121 0,17 30.06 9,481 0,17 30.06 7,840 0,03 30.06 5,527 0,86 30.06 7,654 0,20 30.06 7,185 0,43 30.06 17,896 0,03 30.06 6,404 0,06 tel.00352-262076651 OEH Ifu Bond Gl. High Yield ODM Ifu Bond US Plus ASE Inter.Int.Sec.New Ec OPE Interf. Bond Glb Em Mkt OAY Interf. Bond Japan 30.06 9,895 0,20 30.06 10,412 — 30.06 73,382 1,02 30.06 14,561 0,14 30.06 7,019 -0,28 Eu Ge e e Interfund __________________________________ m m m m m m m m M M M M M M M M M M M M M M M on Cap a SGR M M W nve men Eu ope SGR SpA M M M M M M M M M W W m mm m m m m m m m m m m m m m m m m M m 30.06 10,375 0,17 tel.800-107107 FLE Mediolanum Fle Obb Glo LA OFL Mediolanum Fle Obb Glob L FLE Mediolanum Fle Strateg L FLE Mediolanum Fle Strateg LA FLE Mediolanum Fle Svi Ita LA FLE Mediolanum Fle Val.Att LA FLE Mediolanum Flex Glob LA FLE Mediolanum Flex Italia LA FLE Mediolanum Flex Svi Ita L FLE Mediolanum Flex Val.Att L OEB Mediolanum Risp Dinam L OEB Mediolanum Risp Dinam LA 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 tel.02-7645121 BBI Nextam Part. Bilanciato OMI Nextam Part. Obbl. Misto 30.06 30.06 Mediolanum Gest. Fondi __________________ 9,567 9,076 6,398 6,555 10,131 9,948 17,371 17,850 10,003 9,650 5,234 5,333 0,14 0,14 0,23 0,23 0,35 0,07 0,86 1,15 0,35 0,07 0,02 0,04 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 6,818 7,035 6,671 6,796 5,015 5,001 4,980 4,998 5,011 5,459 5,109 5,138 6,661 6,916 6,632 6,911 4,538 4,466 1,08 1,09 0,24 0,24 0,50 0,50 0,50 0,44 0,02 0,02 0,22 0,21 0,41 0,39 0,33 0,32 0,24 0,27 tel.800-614614 FLE Symphonia Asia Fles. AIT Symphonia Az. Sm.Cap It. AAE Symphonia Azionario Euro AAM Symphonia Azionario Usa FLE Symphonia Fortissimo FLE Symphonia Mult Emer Fle # OFL Symphonia Obb. Alto Pot. OEB Symphonia Obb. Breve Ter. OEC Symphonia Obb. Corp. OFL Symphonia Obb. Din. Val. OEM Symphonia Obb. Euro OEB Symphonia Obb. Rendita FLE Symphonia Patrim. Attivo FLE Symphonia Patrim. Ob. 2021 OMI Symphonia Patrim. Redd. AIT Symphonia Selez. Italia FLE Symphonia Tematico MAE Symphonia Tesoreria 30.06 8,802 0,98 30.06 8,163 1,39 30.06 6,274 1,13 30.06 10,687 1,20 30.06 3,375 1,08 30.06 13,955 0,45 30.06 5,513 0,11 30.06 7,122 0,08 30.06 6,792 0,13 30.06 6,719 0,18 30.06 8,711 0,24 30.06 8,416 0,07 30.06 26,514 0,52 30.06 5,000 — 30.06 8,523 0,29 30.06 6,974 1,38 30.06 3,663 -0,22 30.06 5,194 — tel.02-430241 OFL UBI Pra. Active Duration AEU UBI Pra. Az. Europa AEM UBI Pra. Az. Merc. Emerg. AAE UBI Pra. Azionario Etico E AAE UBI Pra. Azioni Euro AIN UBI Pra. Azioni Globali AIT UBI Pra. Azioni Italia APA UBI Pra. Azioni Pacifico AAM UBI Pra. Azioni Usa BOB UBI Pra. B. Euro Ris. Cont. FLE UBI Pra. Capital Growth P OEB UBI Pra. Euro BT MAE UBI Pra. Euro Cash OEC UBI Pra. Euro Corp. FLE UBI Pra. Euro Eq Risk Cont OEM UBI Pra. Euro M/L Term. BBI UBI Pra. Europe Multifund FLE UBI Pra. Gl. Multif. 50 OEH UBI Pra. Gl.High Yld Euro H BOB UBI Pra. Glob. Multiasset FLE UBI Pra. Goal FLE UBI Pra. Inflat. Shield P FLE UBI Pra. Mult.Vol.Target BOB UBI Pra. Multiasset IT OAS UBI Pra. Obb. Dollari OIH UBI Pra. Obb. Gl. Alto Ren. OIC UBI Pra. Obb. Glob. Corp. OIG UBI Pra. Obb. Globali OFL UBI Pra. Obb. Ob. Valore OEC UBI Pra. Obb.Eu.Corp.Etico E BOB UBI Pra. Obiettivo Controllo OMI UBI Pra. Obiettivo Stabilita' BAZ UBI Pra. Port. Aggressivo BBI UBI Pra. Port. Dinamico BOB UBI Pra. Port. Moderato OMI UBI Pra. Port. Prudente FLE UBI Pra. Protez. Mkt Euro P OFL UBI Pra. Tot Ret Pr FLE UBI Pra. Tot. Ret. Din. FLE UBI Pra. Tot.Ret. Moderato A FLE UBI Pra. Tot.Ret. Moderato B 30.06 5,844 -0,15 30.06 7,196 1,37 30.06 10,639 1,47 30.06 5,955 1,45 30.06 7,559 1,63 30.06 7,704 1,06 30.06 6,031 1,98 30.06 8,551 0,68 30.06 7,297 1,14 30.06 6,191 0,29 30.06 5,294 0,23 30.06 7,179 0,01 30.06 7,499 — 30.06 9,706 0,11 30.06 3,984 0,58 30.06 8,511 0,11 30.06 5,218 0,91 30.06 7,262 0,81 30.06 5,046 0,16 30.06 5,037 0,24 30.06 4,811 0,27 30.06 4,745 0,21 30.06 4,958 0,45 30.06 5,138 0,65 30.06 7,500 -0,04 30.06 12,142 0,14 30.06 9,034 0,08 30.06 7,610 -0,09 30.06 4,943 0,02 30.06 5,026 0,12 30.06 5,000 — 30.06 5,000 — 30.06 7,178 1,06 30.06 7,341 0,63 30.06 7,311 0,32 30.06 7,051 0,14 30.06 4,648 0,24 30.06 11,189 0,04 30.06 4,849 0,33 30.06 4,953 0,04 30.06 5,026 0,04 tel.02-806071 FLE Pensaci Oggi Cl.I FLE Pensaci Oggi Cl.R OEB Zenit Breve Ter Cl.I OEB Zenit Breve Ter Cl.R FLE Zenit Evoluzione 2021 FLE Zenit Evoluzione Cl.I FLE Zenit Evoluzione Cl.R AIN Zenit Megatrend Cl.I AIN Zenit Megatrend Cl.R OMI Zenit Obbligaz. Cl.I OMI Zenit Obbligaz. Cl.R AIT Zenit Pianeta It Cl.I AIT Zenit Pianeta It Cl.R 30.06 4,492 0,65 30.06 4,252 0,64 30.06 8,325 0,05 30.06 8,100 0,04 30.06 4,884 0,25 30.06 5,845 0,36 30.06 5,373 0,35 30.06 4,741 1,04 30.06 4,481 1,01 30.06 9,569 0,19 30.06 9,207 0,18 30.06 10,203 1,20 30.06 9,584 1,20 Nextam Partners __________________________ 6,661 0,63 8,052 0,29 tel.800-551-552 OEB Pion. Eur Gov BT (ex Mon.) A OEB Pion. Eur Gov BT (ex Mon.) B AAM Pioneer Az. Am. A AAM Pioneer Az. Am. B APA Pioneer Az. Area Pacif A APA Pioneer Az. Area Pacif B AIT Pioneer Az. Crescita A AIT Pioneer Az. Crescita B AEU Pioneer Az. Europa A AEU Pioneer Az. Europa B AEM Pioneer Az. Paesi Em. A AEM Pioneer Az. Paesi Em. B AEU Pioneer Az. Val Eu Dis A AEU Pioneer Az. Val Eu Dis B OEM Pioneer Eu Gov MT Dis A OEM Pioneer Eu Gov MT Dis B FLE Pioneer Innovaz.Att. B # MAE Pioneer Liquidita' Euro ODC Pioneer Ob Co Am Dis A ODC Pioneer Ob Co Am Dis B OEC Pioneer Ob Eu Co Et Dis A E OEC Pioneer Ob Eu Co Et Dis B E OPE Pioneer Ob Paesi Em Dis A OPE Pioneer Ob Paesi Em Dis B OMI Pioneer Ob. Piu' Dis A OMI Pioneer Ob. Piu' Dis B OBI Pioneer Ob.Sist.It Dis A OBI Pioneer Ob.Sist.It Dis B OEM Pioneer Obb. Euro Distr A OEM Pioneer Obb. Euro Distr B OIH Pioneer Obb. Glo HY Dis A OIH Pioneer Obb. Glo HY Dis B FLE Pioneer Target Controllo A FLE Pioneer Target Controllo B FLE Unicr. Evol. Eco Reale A # FLE Unicr. Evol. Eco Reale B # OMI Unicr. Evol. Reddito A # OMI Unicr. Evol. Reddito B # FLE Unicr. Evol. Trend A # FLE Unicr. Evol. Trend B # FLE UniCredit Sol. Pa. Em. A FLE UniCredit Sol. Pa. Em. B FLE UniCredit Soluzione 20A # FLE UniCredit Soluzione 20B # FLE UniCredit Soluzione 40A # FLE UniCredit Soluzione 40B # FLE UniCredit Soluzione 70A # FLE UniCredit Soluzione 70B # FLE UniCredit Soluzione BTA FLE UniCredit Soluzione BTB 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 13,891 5,065 13,080 8,151 4,013 5,943 12,413 6,513 18,011 6,458 10,083 4,867 9,217 6,980 5,835 5,802 4,771 5,203 6,136 6,095 5,150 5,559 10,863 5,472 9,264 5,545 6,258 6,218 7,537 5,815 5,771 5,753 5,371 5,382 5,606 5,532 5,226 5,175 5,808 5,732 5,219 5,097 5,405 5,281 5,700 5,554 5,983 5,817 5,107 4,977 0,01 0,04 0,86 0,87 0,75 0,75 1,58 1,58 1,24 1,24 1,69 1,71 1,02 1,01 0,21 0,21 0,29 — 0,13 0,13 0,10 0,09 0,18 0,16 0,25 0,23 0,06 0,06 0,16 0,17 0,17 0,16 0,06 0,04 0,50 0,51 0,13 0,14 0,48 0,49 0,69 0,69 0,20 0,19 0,37 0,34 0,59 0,61 — — tel.800-102010 AEU Gestnord Az.Europa A AEU Gestnord Az.Europa C m AIT Gestnord Az.Italia A AIT Gestnord Az.Italia C m BBI Gestnord Bil. Euro A BBI Gestnord Bil. Euro C m OMI Investimenti Sostenib.A E OMI Investimenti Sostenib.C m BBI Investimenti Strategici A BBI Investimenti Strategici C m BBI Investimenti Strategici E MAE Nordfondo Liquidità A MAE Nordfondo Liquidità C m OEC Nordfondo Ob.Euro Corp A OEC Nordfondo Ob.Euro Corp C m OEM Nordfondo Ob.Euro M.T. A OEM Nordfondo Ob.Euro M.T. C m OPE Nordfondo Ob.Paesi Em A OPE Nordfondo Ob.Paesi Em B OPE Nordfondo Ob.Paesi Em C m OEB Nordfondo Obbl. B.T A OEB Nordfondo Obbl. B.T B OEB Nordfondo Obbl. B.T C m OAS Nordfondo Obbl. Conv. A OAS Nordfondo Obbl. Conv. C m ODM Nordfondo Obbl. Dollari A ODM Nordfondo Obbl. Dollari C m FLE Star Coll 6 Dinamico A # FLE Star Coll 6 Dinamico C m # FLE Star Coll 6 Dinamico E # AIN Star Coll Az.Inter. A # AIN Star Coll Az.Inter. C m # AIN Star Coll Az.Inter. E # BBI Star Coll Bil.PaesiEm A # BBI Star Coll Bil.PaesiEm C m # BBI Star Coll Bil.PaesiEm E # FLE Star Coll Multi As.Gl A # FLE Star Coll Multi As.Gl C m # 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 11,093 11,368 11,926 12,214 16,946 17,375 7,652 7,738 5,025 5,036 5,020 6,435 6,465 9,879 10,012 19,728 19,974 13,087 11,608 13,342 9,562 9,961 9,636 6,368 6,502 18,941 19,206 4,734 4,790 4,701 6,476 6,626 6,458 5,352 5,486 5,323 5,025 5,135 0,78 0,78 1,27 1,27 0,62 0,61 0,25 0,23 0,34 0,36 0,34 — 0,02 0,10 0,11 0,17 0,18 0,05 0,05 0,05 0,05 0,05 0,05 0,39 0,39 0,12 0,11 0,45 0,44 0,45 1,12 1,13 1,11 0,77 0,77 0,78 0,26 0,29 Zenit _______________________________________ Sella Gestioni _____________________________ INDICI FIDEURAM Indici Generale Fondi Azionari Az. Italia Az. Area Euro Az. Europa Az. America Az. Pacifico Az. Paesi Emergenti Az. Internazionali Az. Settoriali Fondi Bilanciati Bilanciati Bil. Obbligazionari Fondi Obbligazionari Ob. Italia Ob. Euro Governativi BT Ob. Euro Governativi M/L Term Ob. Euro Corporate Inv. Grade Ob. Area Dollaro Ob. Dollaro Govern. M/L Term Ob. Internaz. Governativi Ob. Paesi Emergenti Ob. Altre Specializzazioni Ob. Misti Ob. Flessibili Fondi Mercato Monetario Monetario Area Euro Flessibili Indici Lussemburghesi 30.06 Provv. 124,98 116,35 108,81 107,85 129,04 151,63 143,83 249,31 128,76 108,34 140,58 116,86 131,96 156,12 99,93 140,85 174,20 141,78 175,44 — 163,35 322,03 159,99 156,74 132,77 130,68 130,77 113,04 891,22 29.06 Defin. 124,55 115,02 107,29 106,81 127,62 149,80 142,93 245,93 127,29 107,51 139,81 116,11 131,34 155,84 99,86 140,81 173,92 141,62 175,46 123,63 163,21 321,55 159,76 156,21 132,58 130,67 130,76 112,60 888,76 Var. % 0,35 1,16 1,42 0,97 1,11 1,22 0,63 1,37 1,15 0,77 0,55 0,65 0,47 0,18 0,07 0,03 0,16 0,11 -0,01 — 0,09 0,15 0,14 0,34 0,14 0,01 0,01 0,39 0,28 www ilsole24ore com/indicienumeri % % M m M M M W M m m m m m W W W m M — m m M M M M M M M M M M m m M M m m m m m m M M Symphon a SGR m m m Tage Cap a LLP M m m a a SGR M M di DIRITTO ESTERO E ka o Cap a Man Sa M M M M M Tenax Cap a L d M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M m m m W mm mm M m m m m m m m m m m m m m m m m M m m m W m M W M M M m W W W W W M M — — m M M m m h Con bu on m m M m M M M M M M M M M M M M M M M M m mM m m m m M m M m m m M M M M M M m M M M m M m M M M M M M M W M m M W m m m W M — — — m m M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M m m M M M M M M M M M M M m m M M M M m M mm mM m M M m INDICI E CERTIFICATI m W W W W W W W W W W M m Pen P an nve SGR X 1,04 0,83 0,36 0,15 1,05 tel.055-263331 AIN Soprarno Esse Stock A AIN Soprarno Esse Stock B m FLE Soprarno Inflaz. 1,5% A FLE Soprarno Inflaz. 1,5% B m FLE Soprarno Oriz.Att.Ced A FLE Soprarno Oriz.Att.Ced B FLE Soprarno Orizzonte Attivo FLE Soprarno Orizzonte Dinam. OEB Soprarno Pronti Termine A m OEB Soprarno Pronti Termine B OFL Soprarno Redd.& Cresc. A OFL Soprarno Redd.& Cresc. B m FLE Soprarno Relat. Value A FLE Soprarno Relat. Value B m FLE Soprarno Rit. Ass A FLE Soprarno Rit. Ass. B m FLE Soprarno Tar.4% Fle Cl.B FLE Soprarno Targ.4% Fle Cl.A Soprarno ___________________________________ m M m m m mM mM mM mM m m m m UBS A e Managemen m 7,208 6,183 6,372 7,357 4,617 tel.02-777181 FLE Kairos Selection W Zu 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 0,28 0,10 0,12 0,12 0,14 0,14 0,14 M X m m m tel.02-72162500 AAM Investitori America AEU Investitori Europa APA Investitori Far East FLE Investitori Flessibile FLE Investitori Piazza Affari 4,981 5,977 6,063 5,943 5,622 5,711 5,607 Star Coll Multi As.Gl E # Star Coll Ob Inter. A # Star Coll Ob Inter. C m # Star Coll Ob Inter. E # Star Coll Ob M/L Ter A # Star Coll Ob M/L Ter C m # Star Coll Ob M/L Ter E # M m u a on 30.06 11,943 0,24 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 FLE OAS OAS OAS OAS OAS OAS mm G oba Se e on X 0,32 0,44 0,38 1,36 -0,17 1,78 1,73 1,28 1,21 1,05 1,34 -0,19 1,07 0,33 0,13 0,13 — — 0,03 0,07 0,47 0,12 ma Gene a V o a o mu a Lavo o m 30.06 10,057 30.06 8,751 30.06 10,729 30.06 8,899 30.06 2,897 30.06 6,641 30.06 5,116 30.06 8,021 30.06 10,398 30.06 7,102 30.06 10,116 30.06 3,624 30.06 109,392 30.06 14,447 30.06 11,389 30.06 6,219 30.06 6,887 30.06 9,918 30.06 7,456 30.06 13,742 30.06 17,180 30.06 11,839 Investitori _________________________________ M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M mM M M M M M M W M M M Nex am Pa ne onda o SGR Spa m m m m FLE Interf. Crescita Prot.80 m OPE Interf. Em.Mkt Loc.Cur H m OPE Interf. Em.Mkt Loc.Curr AEM Interf. Eq. Glb Em Mkt APA Interf. Eq. Japan H APA Interf. Eq. Pacif. ex Japan APA Interf. Eq. Pacif. ex Japan H AAM Interf. Eq. USA H AAM Interf. Eq.USA AEU Interf. Equity Europe AIT Interf. Equity Italy APA Interf. Equity Japan AAM Interf. Equity Usa Adv OEM Interf. Euro Bond Long T OEM Interf. Euro Bond Med. T OEC Interf. Euro Corporate Bd OEB Interf. Euro Currency MAE Interf. Euro Liquidity m OEM Interf. Euro Short Term 1-3 OEM Interf. Euro Short Term 3-5 OAS Interf. Inflation Linked FLE Interf. System Evolution ODM Interfund Bond Us Plus H m OAS Interfund Glob.Convert FLE Interfund System 100 % m M M M M m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m — — 0,20 0,20 -0,06 0,33 0,33 0,32 0,33 0,33 0,25 0,25 Generali Investments Europe SGR ________ m M M Ca 14,561 28,534 14,907 10,796 16,915 8,922 10,935 8,437 11,633 12,110 12,630 18,782 15,452 Finanziaria Internazionale Inv. SGR ______ 8a+ nve men E e A e Managemen SGR a V a X m OFL Foi Credit Abs Return R OFL Foi Credit Abs Return S OFL Foi Credit Abs Return T FLE Foi Crescita Prot. 80 R APS Foi Eq Brazil R APS Foi Eq Brazil T APS Foi Eq China R APS Foi Eq China T APS Foi Eq India R APS Foi Eq India T OEC Foi Eu Corp Bnd S OAS Foi Eu Yield Pl S OFL Foi Fin Credit Bond R OFL Foi Fin Credit Bond S OFL Foi Fin Credit Bond T FLE Foi Flex Europe R FLE Foi Flex Europe T FLE Foi Flex Italy R FLE Foi Flex Italy T OFL Foi Global Bond R OFL Foi Global Bond S OFL Foi Global Bond T OPE Fondit Bnd Glb Em Mkt R OPE Fondit Bnd Glb Em Mkt S m OPE Fondit Bnd Glb Em Mkt T OIH Fondit Bond HY Short R OIH Fondit Bond HY Short S OIH Fondit Bond HY Short T ODM Fondit Bond US Plus RH ODM Fondit Bond US Plus TH OAS Fondit Core Bond S FLE Fondit Diver.Real Asset R FLE Fondit Diver.Real Asset S FLE Fondit Diver.Real Asset T OPE Fondit Em.Mkt.Loc.Cur. R OPE Fondit Em.Mkt.Loc.Cur. RH OPE Fondit Em.Mkt.Loc.Cur. S OPE Fondit Em.Mkt.Loc.Cur. T OPE Fondit Em.Mkt.Loc.Cur. TH ASE Fondit Eq Gl High Div R FLE Fondit Eq Gl High Div T AEM Fondit Eq Glb Em Mkt R AEM Fondit Eq Glb Em Mkt T APA Fondit Eq Pacif ex Japan R APA Fondit Eq Pacif ex Japan T AAS Fondit Eq.Gl.High Div. S OFL Fondit Ethical R OFL Fondit Ethical T m OEM Fondit Eur Bd Lng Term S OEB Fondit Eur Bond Defe. S OEB Fondit Eur Bond Defen R OEB Fondit Euro Bond Defen T FLE Fondit Flexib Strategy R FLE Fondit Flexib Strategy S FLE Fondit Flexib Strategy T FLE Fondit Global Income S AAM Fondit. Eq. Usa Blue Ch R AAM Fondit. Eq. Usa Blue Ch T BOB Fonditalia Core 1 R BOB Fonditalia Core 1 T BBI Fonditalia Core 2 R BBI Fonditalia Core 2 T BAZ Fonditalia Core 3 R BAZ Fonditalia Core 3 T AEU Fonditalia Eq. Europe R AEU Fonditalia Eq. Europe T AIT Fonditalia Eq. Italy R AIT Fonditalia Eq. Italy T APA Fonditalia Eq. Japan R APA Fonditalia Eq. Japan T OEM Fonditalia Eu B. Long T R OEM Fonditalia Eu B. Long T T OEC Fonditalia Eu Corp Bnd R OEC Fonditalia Eu Corp Bnd T OEB Fonditalia Eu Currency R OEB Fonditalia Eu Currency T ASE Fonditalia Eu Cyclicals R ASE Fonditalia Eu Cyclicals T ASE Fonditalia Eu Defensive R ASE Fonditalia Eu Defensive T AFI Fonditalia Eu Financials R AFI Fonditalia Eu Financials T OAS Fonditalia Eu Yield Pl R OAS Fonditalia Eu Yield Pl T OEM Fonditalia Euro Bond R OEM Fonditalia Euro Bond S OEM Fonditalia Euro Bond T FLE Fonditalia Fl Risk Par R FLE Fonditalia Fl Risk Par T ASE Fonditalia Flex Em. Mkts T ASE Fonditalia Flex Em.Mkts R OFL Fonditalia Flexib Bond R OFL Fonditalia Flexib Bond S OFL Fonditalia Flexib Bond T FLE Fonditalia Flexib Growth R FLE Fonditalia Flexib Growth T OAS Fonditalia Glob Conv. R OAS Fonditalia Glob Conv. S OAS Fonditalia Glob Conv. T ASE Fonditalia Glob Income R ASE Fonditalia Glob Income T AIN Fonditalia Global R AIN Fonditalia Global T OAS Fonditalia Inflat Linked R OAS Fonditalia Inflat Linked T ETFplus - Mercato Telematico m Zed Omn und m 0,50 0,48 0,45 0,48 0,46 0,48 0,45 0,46 0,46 0,47 0,48 0,12 0,47 0,50 0,47 0,50 0,49 0,09 0,07 0,82 0,80 0,82 0,80 0,81 0,73 0,80 0,81 0,78 0,73 0,76 0,48 0,08 0,46 0,21 0,83 0,20 0,21 0,20 0,22 0,19 0,22 0,22 0,22 0,20 0,22 0,20 0,02 0,10 — 0,04 — — — 0,20 0,20 — — 0,31 0,30 0,32 0,32 0,31 0,32 0,30 0,31 0,30 0,34 — 0,13 0,13 0,23 0,05 0,09 0,02 0,02 0,04 0,04 0,20 0,01 0,20 0,22 — 0,17 0,27 0,45 0,14 0,29 0,18 0,18 0,06 0,06 0,04 0,28 0,28 0,30 0,29 0,27 0,26 0,26 0,26 0,26 0,25 0,22 0,58 0,78 0,04 — 0,07 0,06 0,11 0,14 0,15 0,21 0,22 0,39 0,38 0,56 0,54 0,47 0,45 0,01 0,01 0,04 m m m C ed a V a 5,427 5,394 5,113 4,632 4,992 5,071 4,434 4,605 5,000 5,305 4,861 5,723 4,693 5,253 4,890 5,448 5,321 5,770 5,830 5,312 5,317 5,142 5,061 5,233 5,671 5,296 5,332 5,295 5,665 5,689 5,028 5,285 4,992 5,674 5,356 5,003 4,857 5,026 5,056 4,802 5,013 4,994 5,120 4,952 5,104 4,934 4,986 5,003 5,000 4,999 5,000 4,996 5,000 5,004 5,004 5,000 5,000 4,842 5,012 4,764 4,984 4,899 5,084 5,026 4,892 4,988 4,982 5,000 6,841 6,030 14,397 6,136 18,600 16,164 14,746 6,857 8,368 9,826 11,179 4,975 4,976 8,769 5,890 6,013 6,256 5,666 5,937 6,626 6,225 4,935 4,943 4,945 4,984 4,629 4,639 4,896 4,793 4,983 4,688 4,694 4,920 4,827 7,832 8,369 33,086 5,219 5,423 5,495 5,333 5,564 6,379 6,463 6,177 6,276 5,341 5,519 4,646 4,822 4,717 4,913 7,956 8,117 7,658 Fondaco Sgr _______________________________ P onee nve men M SGR u a on X M 0,68 0,68 0,16 0,16 0,10 1,26 0,89 1,37 0,98 0,92 1,02 0,92 0,95 1,41 0,82 1,45 1,61 0,81 1,06 0,64 0,76 0,89 -0,05 — 0,07 0,09 0,29 0,24 0,27 0,24 0,27 0,29 0,29 0,25 0,22 0,25 0,24 0,25 0,25 0,25 0,64 0,67 0,64 0,69 0,70 0,69 0,68 0,71 0,70 0,71 0,71 0,70 0,50 0,52 — — 0,68 0,69 0,69 — — 0,15 0,34 0,22 0,18 — — 0,18 0,11 0,11 0,20 0,21 0,22 0,22 0,21 0,20 0,21 0,22 0,21 0,22 0,20 0,06 0,23 0,22 0,20 0,11 0,07 0,21 0,07 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 % nan a a n e na ona e nv SGR M C edemp ev den a 5,042 5,042 5,006 5,006 5,000 16,910 29,325 12,246 9,649 9,968 21,961 9,112 11,832 12,302 4,663 8,313 37,141 11,364 6,290 7,374 29,960 48,199 14,672 16,299 5,421 5,417 4,777 4,988 4,830 4,957 4,819 4,837 4,854 4,812 4,959 4,838 4,938 4,858 4,874 4,858 5,473 5,099 5,173 5,651 5,455 4,996 5,008 5,666 5,067 5,674 5,370 5,577 5,391 5,189 5,000 5,000 5,022 5,551 5,229 5,000 5,000 9,669 5,032 5,009 5,006 5,000 5,000 5,006 5,254 5,253 5,059 4,799 5,016 5,007 4,712 5,026 4,821 4,983 5,128 4,933 4,958 5,330 4,864 5,100 4,922 5,289 5,387 5,150 5,363 Eurizon Ges.At.Din 02/18 # Eurizon Ges.At.Din 04/18 # Eurizon Ges.At.Din 04/19 Eurizon Ges.At.Din 04/20 Eurizon Ges.At.Din 04/21 Eurizon Ges.At.Din 05/19 Eurizon Ges.At.Din 05/20 Eurizon Ges.At.Din 06/20 Eurizon Ges.At.Din 07/19 Eurizon Ges.At.Din 10/18 Eurizon Ges.At.Din 10/20 Eurizon Ges.At.Din 11/17 # Eurizon Ges.At.Din 11/20 Eurizon Ges.At.Din 12/18 Eurizon Ges.At.Din 12/19 Eurizon Ges.At.Din 6/18 # Eurizon Ges.At.Din 7/18 # Eurizon Ges.At.Din 9/17 # Eurizon Ges.At.Din. 7/17 # Eurizon Ges.At.Opp 02/18 # Eurizon Ges.At.Opp 04/18 # Eurizon Ges.At.Opp 04/19 Eurizon Ges.At.Opp 05/19 Eurizon Ges.At.Opp 10/18 Eurizon Ges.At.Opp 11/17 # Eurizon Ges.At.Opp 12/18 Eurizon Ges.At.Opp 6/18 # Eurizon Ges.At.Opp 7/18 # Eurizon Ges.At.Opp 9/17 # Eurizon Ges.At.Opp. 7/17 # Eurizon Ges.Att.Din 05/21 Eurizon Gest.At.Cla 12/17 # Eurizon Gest.At.Din 10/19 Eurizon Gest.At.Din 12/17 # Eurizon Gest.At.Opp 12/17 # Eurizon Guida Att + 04/21 Eurizon Guida Att + 11/20 Eurizon Guida Att. + 05/21 Eurizon Guida Att. 04/19 Eurizon Guida Att. 04/20 Eurizon Guida Att. 05/19 Eurizon Guida Att. 07/19 Eurizon Guida Att. 10/18 Eurizon Guida Att. 10/19 Eurizon Guida Att. 12/18 Eurizon Guida Att. 12/19 Eurizon Guida.Att.+ 06/21 Eurizon MAsset Cre. 06/21 Eurizon MAsset Cre. 10/21 Eurizon MAsset Equi. 06/21 Eurizon MAsset Equi. 10/21 Eurizon MAsset Prud. 06/21 Eurizon MAsset Prud. 10/21 Eurizon MAsset Red 06/21 A Eurizon MAsset Red 06/21 D Eurizon MAsset Red 10/21 A Eurizon MAsset Red 10/21 D Eurizon MAsset Red. 04/20 Eurizon MAsset Red. 04/21 Eurizon MAsset Red. 05/20 Eurizon MAsset Red. 05/21 Eurizon MAsset Red. 06/20 Eurizon MAsset Red. 10/19 Eurizon MAsset Red. 10/20 Eurizon MAsset Red. 11/20 Eurizon MAsset Red. 12/19 Eurizon MAsset St.Fl. 05/23 Eurizon MAsset St.Fl. 10/23 Eurizon Obbl. Cedola A Eurizon Obbl. Cedola D Eurizon Obbl. Emergenti Eurizon Obbl. Etico E Eurizon Obbl. Euro Eurizon Obbl. Euro BT A Eurizon Obbl. Euro BT D Eurizon Obbl. Euro Corp. Eurizon Obbl. Euro Corp. BT Eurizon Obbl. Euro HY Eurizon Obbl. Internaz. Eurizon Obbl.Strat.Fle A Eurizon Obbl.Strat.Fle D Eurizon Obiettivo Rend # Eurizon Profilo Fle Dif. # Eurizon Profilo Fle Equi # Eurizon Profilo Fle Svil # Eurizon Rend.Ass 2anni # Eurizon Rend.Ass 3anni # Eurizon Rendita A Eurizon Rendita D Eurizon Riserva 2 Anni A Eurizon Riserva 2 Anni B Eurizon Riserva 2 Anni C Eurizon Sol.Ced + 04/21 Eurizon Sol.Ced + 05/20 Eurizon Sol.Ced + 06/20 Eurizon Sol.Ced + 10/20 Eurizon Sol.Ced + 11/20 Eurizon Soluz.Ced 04/21 Eurizon Soluz.Ced 05/20 Eurizon Soluz.Ced 06/20 Eurizon Soluz.Ced 10/20 Eurizon Soluz.Ced 11/20 Eurizon Soluzione 10 Eurizon Soluzione 40 Eurizon Soluzione 60 Eurizon Stra Pro 1tri13 # Eurizon Stra. Flessib 15 Eurizon Stra.Pro 1tri12 # Eurizon Stra.Pro 2tri12 # Eurizon Stra.Pro IIITr11 # Eurizon Team 1 Cl A # Eurizon Team 1 Cl G # Eurizon Team 2 Cl A # Eurizon Team 2 Cl G # Eurizon Team 3 Cl A # Eurizon Team 3 Cl G # Eurizon Team 4 Cl A # Eurizon Team 4 Cl G # Eurizon Team 5 Cl A # Eurizon Team 5 Cl G # Eurizon Tesor.Euro A Eurizon Tesor.Euro B Passadore Riserva 2 Anni di DIRITTO ITALIANO m Ca a Cen a e Ra e en 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE OAS OAS OPE OAS OEM OEB OEB OEC OEC OEH OIG OFL OFL FLE FLE FLE FLE FLE FLE OMI OMI OFL OFL OFL FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE OMI BBI BBI FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE MAE MAE OFL SPECULATIVI AUTORIZZATI An ma X Hd A 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 Ersel A. M. __________________________________ A p ond SGR SpA M M X X X X X m m m m C éd Ag 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 tel.02-430281 OAS Aureo Cedola I - 2016 OAS Aureo Cedola II - 2017 OAS BCC Ced. Att. Dicembre 18 OAS BCC Ced. Att. Marzo 19 OAS BCC Ced. Dicembre 18 OAS BCC Ced. Marzo 19 FLE BCC Ced. Più Settembre 20 FLE BCC Ced. Piu' Dicembre19 OAS BCC Ced.Att. Dicembre19 OAS BCC Ced.Att. Settembre19 FLE BCC Ced.Più Settembre19 FLE BCC Ced.Piu' Marzo 20 OAS BCC Ced.Reale Dicembre19 OAS BCC Ced.Reale Marzo 20 OAS BCC Ced.Reale Settemb.19 OAS BCC Ced.Reale Settembre20 OAS BCC Cedola III - 2017 OAS BCC Cedola III Op - 2017 OAS BCC Cedola IV - 2018 OAS BCC Cedola IV Op - 2018 OAS BCC Cedola V - 2018 OAS BCC Cedola V Op - 2018 FLE BCC Crescita Bilanciato FLE BCC Investimento Azion. MAE BCC Monetario OFL BCC Risparmio Obbligaz. FLE BCC Selez. Crescita # FLE BCC Selez. Investimento # FLE BCC Selez. Opportunità # FLE BCC Selez. Risparmio # OAS Investiper Ced.Dic 20 OAS Investiper Ced.Mar 21 FLE Investiper Ced.Piu' Dic 20 OAS Investiper Ced.Re.Dic 20 OAS Investiper Ced.Re.Mar 21 Ae X X m m m m m m X X m m m m m m AXA A 4,892 4,898 4,864 4,869 4,858 4,861 4,623 4,625 4,714 4,716 4,874 4,876 5,005 5,006 5,000 5,000 4,888 4,889 5,010 5,010 5,000 5,000 32,016 12,681 7,605 18,657 21,125 10,053 41,136 9,271 4,780 16,551 5,782 18,120 5,235 5,252 5,105 5,118 5,317 5,215 4,623 4,638 4,882 4,901 5,097 5,117 5,014 5,018 5,055 5,061 5,061 5,065 4,970 4,973 4,955 4,960 5,011 5,014 4,935 4,937 5,020 5,021 5,000 5,000 4,968 4,968 5,681 5,519 5,340 5,076 5,024 4,846 4,853 4,798 4,993 4,812 4,718 11,279 5,007 11,279 6,101 tel.02-88981 FLE Azimut Dinamico ODM Azimut Reddito Usa FLE Azimut Scudo OBI Azimut Solidity FLE Azimut Str. Trend FLE Azimut Trend FLE Azimut Trend America FLE Azimut Trend Europa FLE Azimut Trend Italia FLE Azimut Trend Pacifico OAS Azimut Trend Tassi FLE Formula 1 Absolute FLE Formula Target 17 Eq.Opt. 30.06 6,430 0,69 30.06 22,065 0,62 Popo a e V a B MV a M M 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 24.06 24.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 m m m m m m m m m m m m m m m m tel.02-480971 OFL Arca 19 Red. Multiv. P OFL Arca 19 Red. Multiv. R OFL Arca 19 Red. Multiv.II P OFL Arca 19 Red. Multiv.II R OFL Arca 19 Red.Multiv.III P OFL Arca 19 Red.Multiv.III R FLE Arca 20 Red.Multiv.IV P FLE Arca 20 Red.Multiv.IV R FLE Arca 20 Red.Multiv.V P FLE Arca 20 Red.Multiv.V R FLE Arca 20 Red.Multiv.VI P FLE Arca 20 Red.Multiv.VI R FLE Arca 20 Red.Multival.VII P FLE Arca 20 Red.Multival.VII R FLE Arca 21 Red.Multiv.IX P FLE Arca 21 Red.Multiv.IX R FLE Arca 21 Red.Multiv.VIII P FLE Arca 21 Red.Multiv.VIII R FLE Arca 22 Red.Val.Glob. P FLE Arca 22 Red.Val.Glob. R FLE Arca 22 Red.Val.Glob.II P FLE Arca 22 Red.Val.Glob.II R AAM Arca Azioni America AEU Arca Azioni Europa APA Arca Azioni Far East AIN Arca Azioni Internaz. AIT Arca Azioni Italia AEM Arca Azioni Paesi Emerg. BBI Arca BB OEC Arca Bond Corporate FLE Arca Bond Flessibile OIG Arca Bond Globale OPE Arca Bond P.Em. Val. Loc OPE Arca Bond Paesi Em. OFL Arca Ced.18 Ob.Att.III P OFL Arca Ced.18 Ob.Att.III R OFL Arca Ced.18 Ob.Att.IV P OFL Arca Ced.18 Ob.Att.IV R OFL Arca Ced.18 Ob.Attiva II OFL Arca Ced.18 Obb.Attiva OFL Arca Ced.18 Paesi Em.VL P OFL Arca Ced.18 Paesi Em.VL R OFL Arca Ced.18 Paesi Em.VL2 P OFL Arca Ced.18 Paesi Em.VL2 R OFL Arca Ced.18 Paesi Em.VL3 P OFL Arca Ced.18 Paesi Em.VL3 R OFL Arca Ced.19 Ob.Att. VI P OFL Arca Ced.19 Ob.Att. VI R OFL Arca Ced.19 Ob.Att.V P OFL Arca Ced.19 Ob.Att.V R OFL Arca Ced.19 Ob.Att.VII P OFL Arca Ced.19 Ob.Att.VII R OFL Arca Ced.19 Ob.Att.VIII P OFL Arca Ced.19 Ob.Att.VIII R OFL Arca Ced.20 Ob.Att.IX P OFL Arca Ced.20 Ob.Att.IX R OFL Arca Ced.20 Ob.Att.X P OFL Arca Ced.20 Ob.Att.X R OFL Arca Ced.20 Ob.Att.XI P OFL Arca Ced.20 Ob.Att.XI R OFL Arca Ced.20 Ob.Att.XII P OFL Arca Ced.20 Ob.Att.XII R OFL Arca Ced.21 Plus II P OFL Arca Ced.21 Plus II R OFL Arca Ced.21 Plus P OFL Arca Ced.21 Plus R OFL Arca Ced.Bo.2016 Alto Pot.3 OFL Arca Ced.Bo.2017 Alto Pot.4 OFL Arca Ced.Bo.2017 Alto Pot.5 OFL Arca Ced.Bo.2017 Alto Pot.6 OFL Arca Ced.Bond Glob.Eu III OFL Arca Ced.Bond Paesi Em. AIT Arca Eco. Reale Eq. It I m AIT Arca Eco. Reale Eq. It P OFL Arca Impresa Rendita BBI Arca Multiasset Balanced BAZ Arca Multiasset Dynamic OMI Arca Obbligaz. Europa OFL Arca Risparmio OEM Arca RR Diversif. Bond FLE Arca Strat.Gl.Crescita FLE Arca Strat.Gl.Opportun. BOB Arca TE M m m m m m m m m m m m 0,05 0,04 0,05 0,09 0,52 0,02 0,02 1,12 1,11 1,08 1,11 -0,50 0,62 0,19 0,19 0,20 0,24 0,26 0,24 0,18 0,17 0,05 0,06 0,05 -0,10 -0,04 -0,04 -0,09 -0,08 -0,08 -0,17 — -0,08 -0,02 -0,02 -0,04 -0,04 -0,06 -0,06 -0,08 -0,10 0,33 0,36 -0,08 — 0,04 0,04 0,39 -0,02 -0,04 0,08 -0,21 -0,68 -0,22 0,12 -0,02 0,74 0,75 1,28 1,28 1,28 0,45 0,45 0,45 0,57 0,57 0,56 6,588 0,21 P onee nve men Mgm X X M 30.06 m m m m Av va tel.02-97386101 FLE Anthilia Yellow m Gene a M 30.06 15,532 m m m 7,466 7,141 7,471 7,542 5,044 12,191 12,338 9,689 9,987 9,887 9,532 10,111 5,016 12,404 12,282 12,682 5,016 5,017 5,026 2,786 2,962 5,995 6,337 6,326 9,273 5,538 4,960 5,300 5,021 4,994 5,859 5,017 4,940 5,002 5,027 5,089 5,109 5,081 5,058 4,941 5,151 5,520 5,521 5,217 5,126 5,084 4,981 5,161 5,307 5,294 5,177 5,279 4,967 4,993 5,137 5,632 6,511 6,881 33,371 32,663 34,140 43,194 42,576 44,056 4,978 4,979 4,990 Anthilia Capital Part Sgr __________________ m u a on V a BAP V a e P ev den a SecondaPensione F.P.A. SP Difensiva SP Espansio m 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 24.06 24.06 24.06 24.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 X AXA MPS A 16,659 18,762 10,585 10,594 19,227 9,901 9,793 10,112 13,950 15,243 13,836 10,074 15,521 9,969 10,058 0,26 0,28 0,28 0,26 0,26 0,16 0,16 1,40 1,40 1,40 0,89 0,18 0,18 0,18 0,51 0,51 0,49 0,81 0,81 0,81 1,43 1,44 1,43 -0,49 -0,63 -0,24 0,08 1,20 1,21 1,21 1,11 1,11 1,13 1,04 0,65 0,54 0,60 0,52 0,43 0,36 0,30 0,18 0,08 0,14 0,45 0,45 — — — 0,24 0,25 0,19 0,18 0,10 0,11 0,06 0,06 0,42 0,42 0,84 0,85 0,26 0,26 0,25 0,36 0,36 0,36 0,67 0,65 0,67 1,04 1,04 1,04 1,41 1,42 1,40 1,40 1,40 0,75 0,76 1,20 1,20 1,13 1,14 1,29 1,29 1,18 1,18 1,19 1,19 0,39 1,21 1,22 1,22 1,30 1,33 1,18 1,19 1,19 -0,01 — -0,01 0,12 0,12 0,14 0,45 0,45 0,44 0,30 0,32 0,24 0,24 0,24 -0,16 0,75 0,76 0,76 0,09 0,08 0,99 0,97 0,97 0,61 -0,39 -0,24 0,52 0,32 0,20 0,20 0,22 0,14 0,13 0,15 0,12 0,12 0,12 -0,07 -0,07 -0,05 0,25 0,25 0,26 -0,08 -0,08 X Allianz _________________________ Allianz Previdenza L. Azionaria L. Bilanciata L. Fless. ex Gar. L.A. L. Fless. ex L. 1 Prev. L. Flessibile m L. Multiasset L. Obbligazionaria BT L. Obbligazionaria LT Insieme L. Azionaria L. Bilanciata L. Flessibile m L. Multiasset m L. Obbligazionaria L. Obbligazionaria BT L. Obbligazionaria LT 5,095 5,103 5,103 5,318 5,103 15,475 15,975 18,398 18,057 18,984 5,350 6,090 6,245 6,070 5,944 6,131 5,929 5,853 6,062 5,837 6,681 6,979 6,659 9,838 9,688 9,483 9,525 9,757 9,556 10,119 5,279 5,194 5,438 4,972 5,142 5,062 5,062 5,020 4,932 4,958 5,015 4,999 5,017 4,995 15,599 16,896 8,673 8,893 8,901 11,167 12,084 8,414 8,860 10,843 11,154 11,799 12,367 7,421 7,704 14,584 15,243 5,753 5,754 5,909 5,633 5,635 5,826 6,154 6,154 6,471 6,040 6,040 6,409 5,521 5,517 5,930 8,489 9,559 7,624 8,625 33,901 38,201 15,329 17,287 40,305 45,460 15,224 17,114 5,339 6,032 5,160 10,398 10,471 10,841 4,990 4,883 16,232 15,772 16,688 6,892 6,961 6,941 9,311 8,861 9,476 7,591 7,302 7,729 7,903 8,163 21,970 20,102 22,782 9,233 6,195 6,101 6,398 12,792 13,013 4,707 4,881 4,897 4,956 5,048 5,016 5,037 4,947 5,022 5,022 5,040 10,070 10,060 10,025 5,807 5,766 5,971 5,622 5,693 5,677 5,245 5,276 5,471 5,065 5,124 Anima Risparmio A Anima Risparmio AD Anima Risparmio F Anima Risparmio H Anima Russell Multi-Asset Anima Salvadanaio A Anima Salvadanaio F Anima Sel. Dinam. 2020 II Anima Sel. Dinam. 2020 III Anima Sel. Dinam. 2020 IV Anima Sel. Dinamica 2020 Anima Sel. Dinamica 2021 Anima Selection Anima Sforzesco A Anima Sforzesco AD Anima Sforzesco F Anima Sforzesco Plus A Anima Sforzesco Plus AD Anima Sforzesco Plus F m Anima Star Eu AltoPot A Anima Star Eu AltoPot Y Anima Star It AltoPot A Anima Star It AltoPot Y Anima Star It AltoPot YD Anima Target Cedola 2022 Anima Trag. 2016 CED.3 Anima Trag. 2017 CED.4 Anima Trag. 2017 CED.4 II Anima Trag. 2017 CED.4 III Anima Trag. 2017 MultiCed Anima Trag. 2018 Anima Trag. 2018 Alto Pot. Anima Trag. 2018 Ced. Sem. Anima Trag. 2018 Eu. A. P. Anima Trag. 2018 Eu. A. P. II Anima Trag. 2018 Eu. A. P. III Anima Trag. 2018 IT. A. P. Anima Trag. 2018 IT. A. P. II Anima Trag. 2018 IT. A. P. III Anima Trag. 2018 MultiCed II Anima Trag. 2018 Target Ced. Anima Trag. 2019 Cre. Sost. Anima Trag. 2019 Cre. Sost. II Anima Trag. 2019 Flex Anima Trag. 2019 Flex II Anima Trag. 2019 Globale Anima Trag. 2019 Globale II Anima Trag. 2019 MultiAss Anima Trag. 2019 Plus Anima Trag. 2019 PLUS II Anima Trag. 2021 Globale Anima Trag. Ced. America Anima Trag. Ced. Europa Anima Trag. Cre. Italia Anima Trag. Dinamico Anima Trag. II 2016 Anima Tricolore AD Anima Tricolore F Anima Valore Globale A Anima Valore Globale B Anima Valore Globale F Anima Visconteo A Anima Visconteo AD Anima Visconteo F Anima Visconteo Plus A Anima Visconteo Plus AD Anima Visconteo Plus F m www.ilsole24ore.com/fondi24 m m m 6,120 0,39 6,127 0,39 7,627 — 7,627 — OFL OFL OFL OFL FLE OEB OEB FLE FLE FLE FLE FLE FLE OMI OMI OMI OMI OMI OMI FLE FLE FLE FLE FLE BOB OFL OFL OFL OFL OFL OFL OMI OFL OMI OMI OMI OMI OMI OMI OFL OFL OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OFL OBI OBI AIN AIN AIN BOB OMI BOB BOB BOB BOB Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/fondi24 m m — m M M M m M M m — W W 30 Risparmio gestito Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 FONDI ASSICURATIVI UNIT LINKED Alleanza Assicurazioni ___________ Alleata Azionaria P Alleata Bilanciata P Fix Garantita Alleanza 06-16 Garantita Alleanza 06-21 Garantita Alleanza 06-26 Garantita Alleanza 06-31 Mix Stock Top 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 10,002 12,035 6,569 11,009 12,186 12,033 11,961 7,046 5,505 5,899 AIV Global Private 10 AIV Global Private 30 AIV Global Private 50 AIV Rainbow 10 AIV Rainbow 4 AIV Rainbow 7 AZ Azionario AZ Best in Class AZ Best in Class A AZ Flex I01 AZ Obbligazionario AZ Orizzonte 10 AZ Orizzonte 10 cl.A AZ Orizzonte 10 cl.B AZ Orizzonte 10 cl.C AZ Orizzonte 20 AZ Orizzonte 20 cl.A AZ Orizzonte 20 cl.B AZ Orizzonte 20 cl.C AZ Orizzonte Azionario AZ Orizzonte Azionario cl.A AZ Orizzonte Azionario cl.B AZ Orizzonte Azionario cl.C AZ Orizzonte Azionario cl.D AZ Orizzonte Bilanciato AZ Orizzonte Bilanciato cl.A AZ Orizzonte Bilanciato cl.B AZ Orizzonte Bilanciato cl.C AZ Orizzonte Bilanciato cl.D AZ Orizzonte Flessibile AZ Orizzonte Flessibile cl.A AZ Orizzonte Flessibile cl.B AZ Orizzonte Flessibile cl.C AZ Orizzonte Flessibile cl.D AZ Orizzonte Monetario AZ Orizzonte Monetario cl.A AZ Orizzonte Monetario cl.B AZ Orizzonte Monetario cl.C AZ Orizzonte Obblig.B.T. AZ Orizzonte Obblig.B.T. cl.A AZ Rendimento Italia 2018 AZ Rendimento Italia 2020 AZ Rendimento Italia 2030 AZ Selezione Reddito AZ Squadra Vincen.M.Stanley AZ Squadra Vincente AGI AZ Squadra Vincente BlackR. AZ Squadra Vincente Pictet AZ Squadra Vincente Pimco AZ Sviluppo AZ Sviluppo cl.A AZ Sviluppo cl.B AZB Monetario AZB Rendimento Italia 2018 AZB Rendimento Italia 2020 AZB Rendimento Italia 2030 AZS Obbligaz.Protetto Exclusive 25 Exclusive 50 Formula Attiva Formula Attiva Cl.A Formula Equilibrata Formula Equilibrata Cl.A Formula Moderata Glob. Assic. GPA 14 Glob. Assic. GPA 15 Glob. Assic. GPA 7 Glob. Assic. GPA 8 Glob. Assic. GPA 9 Glob. Assic. GPA B Glob. Glob. Assic. GPA b10 Glob. Assic. GPA b30 Glob. Assic. GPA b50 Glob. Assic. GPA b70 Glob. Assic. GPA b90 Glob. Assic. GPA Gz Glob. Assic. GPA S Em. Glob. Assic. GPA S Glob. LA BilanciatoPiù LA Capitale Prudente LA GarantitoPiù LA InternazionalePiù LA ProtettoPiù LA Vita Avanzato LA Vita Bilanciato LA Vita Cash LA Vita Convertibile LA Vita Focus LA Vita Integro LA Vita Ponderato LA Vita Prudente LA Vita Scudo Linea Equilibrio Linea Risparmio Linea Sviluppo Ras Obblig.Protetto Ras Oriente RB Vita America RB Vita Bilanciato RB Vita Capital - Unit 30 RB Vita Capital - Unit 60 RB Vita Capital - Unit 90 RB Vita Europa RB Vita Forza 1 RB Vita Forza 2 RB Vita Forza 3 RB Vita Forza 4 RB Vita Forza 5 RB Vita Forza 6 RB Vita Globale RB Vita Obbl. Protetto RB Vita Oriente RB Vita Settoriale 29.06 5,804 29.06 5,887 29.06 5,624 29.06 5,289 29.06 5,202 29.06 5,289 29.06 16,74 29.06 9,064 29.06 9,306 29.06 10,660 29.06 11,561 29.06 9,962 29.06 10,022 29.06 10,094 29.06 10,200 29.06 11,212 29.06 11,543 29.06 11,615 29.06 11,734 29.06 12,087 29.06 12,341 29.06 12,353 29.06 12,595 29.06 12,787 29.06 12,075 29.06 12,223 29.06 12,179 29.06 12,423 29.06 12,640 29.06 10,967 29.06 11,164 29.06 10,673 29.06 10,834 29.06 10,899 29.06 9,813 29.06 9,858 29.06 9,890 29.06 10,022 29.06 9,912 29.06 10,121 29.06 12,505 29.06 13,827 29.06 19,369 29.06 9,921 29.06 12,403 29.06 11,395 29.06 11,771 29.06 11,218 29.06 10,206 29.06 11,150 29.06 11,669 29.06 11,861 29.06 9,753 29.06 12,282 29.06 13,481 29.06 18,486 29.06 6,459 29.06 1281,470 29.06 1218,841 29.06 5,785 29.06 10,450 29.06 5,892 29.06 10,460 29.06 5,758 29.06 2,418 29.06 5,580 29.06 5,070 29.06 4,941 29.06 6,443 29.06 5,243 29.06 5,921 29.06 5,705 29.06 5,757 29.06 5,583 29.06 4,642 29.06 5,016 29.06 9,619 29.06 5,354 29.06 15,334 29.06 14,749 29.06 13,670 29.06 14,150 29.06 16,325 29.06 10,081 29.06 12,078 29.06 11,978 29.06 8,471 29.06 10,995 29.06 13,570 29.06 10,940 29.06 10,733 29.06 12,497 29.06 6,233 29.06 6,439 29.06 4,859 29.06 6,293 29.06 6,459 29.06 4,756 29.06 6,296 29.06 12,631 29.06 11,942 29.06 10,491 29.06 6,521 29.06 7,514 29.06 7,629 29.06 6,904 29.06 5,290 29.06 6,678 29.06 5,149 29.06 6,082 29.06 6,382 29.06 7,368 29.06 6,252 Allianz Strategy 15 Allianz Strategy 15-IT Allianz Strategy 50 Allianz Strategy 50-IT Liquidity Portfolio 0-20 Portfolio 20-40 Portfolio 30-50 T4L Asia Pacific ex Jap Eq. T4L Asian Equities T4L Commodities T4L Convertibles T4L Em. Market Bonds T4L Em. Market Equities T4L Em. Market Short Term T4L EMU Corporate Bonds T4L EMU Gov. Bonds T4L EUR Cash T4L European Equities T4L European High Yield B. T4L Fixed Inc. Medium Term T4L Fixed Inc. Short Term T4L Global Equities T4L High Yield Bonds T4L Japanese Equities T4L Multistrategy T4L US Equities T4L US High Yield Bonds T4L Volatility 29.06 154,000 29.06 1038,510 29.06 169,640 29.06 1273,950 29.06 9,972 29.06 10,043 29.06 10,051 29.06 10,033 29.06 10,000 29.06 10,000 29.06 10,000 29.06 10,000 29.06 10,221 29.06 9,414 29.06 10,000 29.06 9,901 29.06 10,000 29.06 9,602 29.06 10,000 29.06 10,000 29.06 10,023 29.06 9,733 29.06 9,925 29.06 9,489 29.06 10,000 29.06 9,503 29.06 10,000 29.06 10,000 29.06 10,000 Gestilink Aran. Dinamica Gestilink Blu Moderata Gestilink Verde Prudente Rosa dei Venti F.Levante Unitpiù Deciso Unitpiù Equilibrato Unitpiù Misurato 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 5,920 7,283 8,275 5,148 5,778 5,571 5,181 Armonico Armonico 2007 Attivo Attivo 2007 Az. Specializzato Azion. Globale Azionario Bilan. Globale Bilanciato Euro Dinamico Equilibrato Euromoneta Monetario Obblig. Euro Obblig. Misto Obbligazionario Protetto Protetto 2007 Sicuro Trend Trend Dinamico Trend Equilibrato Trend Plus Trend Protetto 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 13,617 12,337 14,644 11,073 13,652 11,058 16,504 14,456 13,721 17,338 18,660 12,135 12,613 15,358 14,065 14,891 14,800 12,309 15,459 17,472 10,247 11,835 10,415 11,431 Aggr. classe Sprint Aggressive AV Total Return Bal. classe Moderate Balanced Capital Tutor Cons. classe Comfort Conservative Dyn. classe Fast Dynamic Flex. classe Active Flexible Gold Fund MultiAzionario MultiMonetario Pension Control Pension Medium Pension Power Percorso 18 Cl. A Percorso 40 Cl. A Percorso 61 Cl. A Percorso 83 Cl. A R.Est. classe D. Property Real Estate SinergiKa Azionario SinergiKa Oro 28.06 28.06 29.06 28.06 28.06 27.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 29.06 29.06 29.06 31.05 31.05 31.05 29.06 29.06 29.06 29.06 28.06 28.06 29.06 29.06 4,419 8,447 11,894 6,438 7,759 10,528 6,810 7,209 4,723 7,827 5,950 8,483 9,721 11,318 11,370 14,130 14,626 13,308 13,592 13,783 13,348 12,368 10,518 11,270 14,090 7,572 Em. Mkt Equities Euro Bonds Europ. Equities Force 25 Force 50 Force 90 Internat. Bonds Japan Equities Money Box UK Equities US Equities 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 16,810 14,928 9,151 12,084 10,510 7,931 13,879 4,695 11,342 7,964 7,319 Balance 2001 Balance 2001 - PIP Best World Best World - PIP Brick & Share Brick & Share - PIP Bull & Bear Bull & Bear - PIP Bull & Bear Equity Dynamic European Defensive Saving Units Note Trend 2001 Value 2001 Value 2001 - PIP World Bond 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 29.06 29.06 24.06 23.06 23.06 23.06 23.06 9,940 6,350 7,620 7,640 6,570 9,970 5,050 6,530 5,050 3,810 9,500 10,910 9,840 9,800 8,070 5,800 Multichance Allegro Multichance Moderato Multichance Vivace 24.06 24.06 24.06 69,240 73,820 77,240 European Equity FP 24.06 4,845 Global Opportunities 01.07 50,000 Aviva D Az. Pacifico Aviva D Bond Mix Aviva E Az. Am. Latina Aviva E Az. America Aviva E Az. Europa Aviva E Az. Internaz. Aviva E Az. Pac. e Giapp. Aviva E Az.Em. EU e Med. Aviva E Azionario Cina Aviva E Azionario India Aviva E Inflazione Più Aviva E Obblig. Euro 1-3 Aviva E Obblig. Euro Corp. Aviva E Obblig. Euro Oltre 3 Aviva E Obblig. Misto Aviva E Obblig. US Aviva E Strategia 20 Aviva E Strategia 30 Aviva E Strategia 40 Aviva E Strategia 50 Aviva E Strategia 70 Aviva F Inflazione Stars Aviva Life Active 1 Aviva Life Active 2 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 4,870 6,330 5,970 11,090 8,990 9,370 9,200 8,030 9,910 11,810 6,300 5,110 5,960 6,720 6,290 6,770 5,390 5,440 5,930 6,410 6,860 4,600 5,470 5,590 Allianz ____________________________ Allianz Global Life Limited _______ Amissima Vita ____________________ Antonveneta Vita _________________ Arca Vita __________________________ Arca Vita International ___________ Area Life __________________________ Aspecta Assurance Intern. _______ Assicurazioni Generali SpA ______ Atlanticlux Lebensversicherung S.A. Aviva ______________________________ Aviva Life Active 3 Aviva Life Flessibile Aviva Obiettivo Inflaz.3/2018 Aviva Oppurtunità Az. Aviva Pip Azionario Aviva Pip Bilanciato Aviva Pip Flessibile Aviva Pip Obbligazionario Aviva Prev. Equity Pip Aviva UniAttiva 06/2017 Aviva UniAttiva 12/2017 CU A Bilanciato CU A Bilanciato Più CU A Cauto CU A Dinamico CU A Flessibile CU A Mix CU A Monetario CU A Prudente CU A Prudente Più CU A Total CU A1 CU A2 CU A3 CU A4 CU A6 CU Credit Alfa II CU Credit Beta IV CU Credit Delta VIII CU Credit Gamma VI CU Credit Garanzia CU Credit Omega X CU CRT B1 CU CRT B3 CU CRT B4 CU CRT B6 CU CRT D1 CU CRT D10 CU CRT D2 CU CRT D3 CU CRT D4 CU CRT D5 CU CRT D6 CU CRT D7 CU CRT D8 CU CRT D9 CU CRT Euro 10 CU CRT Euro 2 CU CRT Euro 5 CU CRT Euro 6 CU CRT Euro 8 CU CRT Fip 2 CU CRT Fip 5 CU CRT Fip 6 CU CRT Fip 8 CU CRT G2 CU CRT G5 CU CRT G6 CU CRT G8 CU D Az. America CU D Az. Europa CU D Az. Internazionale CU D Obbligaz. Internaz. CU D Prudente CU D Prudente Più CU Diamante CU Equity Growth CU Giada CU Mixed Growth CU Moderate Growth CU New Rubino CU New Smeraldo CU New Zaffiro CU Rubino CU Smeraldo CU Vita Balanced CU Vita Cronos 1 CU Vita Cronos 2 CU Vita Cronos 3 CU Vita EB Dollar Bond CU Vita EB Dutch Equity CU Vita EB Emu Bond CU Vita EB European Eq. CU Vita EB I. T. Fund CU Vita EB Japanese Eq. CU Vita EB NorthAm. Eq. CU Vita Eurofinancial Eq. CU Vita Europe Click CU Vita European Eq. CU Vita Global Bond CU Vita Global Equity CU Vita Japan Click CU Vita Liquidity Fund CU Vita Mosso CU Vita Prestige Equity CU Vita Protected 70 CU Vita Protected 80 CU Vita Protected 90 CU Vita Technology Eq. CU Vita Usa Click CU Zaffiro Equity Growth Plus F. Az. America Stars F. Az. Emergenti Stars F. Az. Europa Stars F. Crescita Stars F. Obbl. Euro BT Stars F. Obbl. Euro Stars F. Obbl. US Stars F. Reddito Stars F. Strategia Stars F.I.I. 102 F.I.I. 109 F.I.I. 110 F.I.I. 111 F.I.I. 115 F.I.I. 116 F.I.I. 117 F.I.I. 138 F.I.I. 148 F.I.I. 161 F.I.I. 162 F.I.I. 163 F.I.I. 164 F.I.I. 173 F.I.I. 195 Mixed Growth Plus Moderate Growth Plus RV CRT Azione RV CRT Bilancia RV CRT Euro Azione RV CRT Euro Bilancia RV CRT Euro Moneta RV CRT Moneta 29.06 29.06 28.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 28.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 28.06 29.06 29.06 29.06 28.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 28.06 29.06 28.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 28.06 28.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 5,370 5,030 5,250 7,250 4,170 5,740 5,020 6,600 5,760 5,220 5,400 6,540 6,500 5,770 6,370 5,130 6,450 5,020 6,420 6,590 5,100 6,33 5,730 7,41 7,93 8,61 8,600 8,950 9,380 9,740 7,170 8,840 6,390 6,800 6,790 6,220 6,520 5,990 5,660 6,090 5,850 5,450 9,530 5,620 6,170 6,510 4,990 6,350 6,150 5,610 4,750 6,360 6,830 6,840 6,720 7,250 7,050 6,560 5,540 6,190 5,030 5,230 6,080 6,310 6,510 5,800 5,940 6,800 5,860 5,470 6,100 6,210 5,780 15,690 18,710 6,840 7,570 7,050 7,140 7,710 4,100 9,420 5,340 2,430 3,540 5,590 4,810 30,260 7,930 6,330 6,840 28,040 5,400 6,970 7,320 5,470 5,590 5,690 3,330 29,190 14,840 5,100 6,660 5,010 5,730 5,370 5,000 5,510 5,930 5,370 5,230 8,530 6,610 5,940 6,290 7,980 7,990 7,970 7,660 6,860 7,790 7,340 8,990 9,410 6,470 5,360 5,630 5,610 7,120 8,060 4,850 6,730 8,030 7,870 E-Link Evoluz. 2005 E-Link Increm. 2005 E-Link Stabilità 2005 E-Link Sviluppo 2005 28.06 28.06 28.06 28.06 13,890 13,840 12,580 13,560 AXA MPS VP11 U. Europee AXA MPS VP12 Imp Eurozona AXA MPS VP13 Salute AXA MPS VP14 Opp Europa AXA MPS VP15 Resp. Soc. AXA MPS VP16 Progresso AXA MPS VP17 Ob.Europa AXA MPS VP18 Ba.Comunic. AXA MPS VP19 Targ.Europa AXA MPS VP20 Foc.Globale AXA MPS VP21 Italia Spagna AXA MPS VP22 Mix Europa AXA MPS VP23 Small Caps Eu AXA MPS VP24 Strat. Glob. AXA MPS VP25 Dir. Eur. AXA MPS VP32 Eu Ut. AXA MPS VPB90 Eu Div. AXA MPS VPB90 Eu Oil&Gas AXA MPS VPB90 Eu Tar. AXA MPS VPB90 Eu Tar. 2 AXA MPS VPB90 Eu Utility AXA MPS VPB90 Eu Utility 2 Az. Internazionale Azionario Top Ten Balanced 2.0 Balanced Plus A Balanced Plus B China Equity Commodiities B Commodities Defensive 2.0 Defensive A Defensive B DPI - Large Caps 2019 DPI Asia 2018 DPI Emerging Mkts 2018 DPI Health Care 2019 DPI Real Asset 2018 DPI U.S. High Div. 2019 Dynamic 2.0 Dynamic A Dynamic B Em. Mkt Debt Emerging Markets Eq. A Emerging Markets Eq. B Euro Credit Euro Govern.Bonds A Euro Govern.Bonds B European Equity A European Equity B Global Bond Global Real Estate Global Real Estate B Liquidity 2.0 Liquidity A Liquidity B Obbligazionario Top Ten Pacific Equity A Pacific Equity B Secure 2.0 Secure A Secure B Secure Plus Usa Equity A Usa Equity B World Bonds Opportunities 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 114,980 105,210 113,410 112,120 102,730 103,190 101,000 101,290 100,470 101,650 100,160 101,090 103,020 99,900 101,418 99,750 94,410 94,450 87,729 87,920 94,650 94,076 15,885 16,449 10,354 15,582 15,176 10,329 8,307 11,382 10,348 14,227 13,984 119,370 114,140 112,360 132,980 112,490 123,650 10,291 16,352 16,698 10,791 24,509 15,659 10,123 13,282 13,168 19,812 19,047 9,957 24,461 11,972 9,833 9,769 9,537 15,031 16,718 15,920 10,296 15,633 12,401 10,054 11,188 24,578 15,665 Arianna 2003 Attivo Europa Base 75 Base 8 Base 85 Base Progressiva Conservativo Coupon 8% Dinamico Double Engine Aggressivo Double Engine Aggressivo B Double Engine Difensivo Double Engine Difensivo B Double Engine Equilibrato Double Engine Equilibrato B Equilibrato Flessibile Opera 13 Previdenza Aggessivo Previdenza Equilibrato Progr. Europa Quadrifoglio 7+7 Sereno Europa Suite II Target 48 Trend Globale 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 15.06 15.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 143,257 14,431 11,718 15,497 118,915 12,657 15,387 13,716 9,359 11,273 16,626 12,776 14,206 12,498 15,082 12,713 9,038 13,620 15,013 13,884 9,846 15,609 15,474 18,662 12,539 11,551 AXA MPS Vita _____________________ Alcyone Atlante AZ STYLE Blue I AZ STYLE Blue II AZ STYLE Blue III AZ STYLE Green I AZ STYLE Green II AZ STYLE Green III AZ STYLE Red I AZ STYLE Red II AZ STYLE Red III Elettra Maia Merope Navigator Bal. Flex. Navigator Equity Din. Navigator Low Vol. Private Selection Quasar Star B Equity Star Dynam. Balanced Star Dynam. Growth Star Dynamic Conserv. Star F Equity Star J Bond Star Money Market Star P Bond Star T Bond Star T Equity Style Money Market 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 5,323 5,396 5,577 5,713 5,736 4,898 4,832 4,745 5,553 5,914 5,957 5,378 5,940 5,265 4,912 4,432 4,957 5,090 4,867 5,862 4,731 4,237 4,931 6,602 5,197 5,308 5,256 5,345 5,711 5,003 Baloise Luxembourg _____________ BFI Euro Target Vol 5% 30.06 98,680 Aviva Assicurazioni Vita _________ Aviva Life _________________________ Armonia Av. New BDM Corallo Av. New BDM Stella Marina Av. New BDM Tritone Aviva BNI Balanced Trend Aviva BNI Bond Aviva BNI Flexi Dynamic Aviva BNI Flexi Equity Aviva BNI Flexi Moderate Aviva BNI Trend CU Azimut Accr.Int. CU Azimut Accr.Italia CU Azimut Conserv. CU Azimut Equilibrato CU BDM Conchiglia CU BDM Corallo CU BDM Giove CU BDM Marte CU BDM Mercurio CU BDM Stella Marina CU BDM Tritone CU BDM Urano CU Bond CU BPL Azionario CU BPL Bilanciato CU BPL Futuro Az. CU BPL Futuro Bil. CU BPL Futuro Obbl. CU BPL Gemini CU BPL Lyra CU BPL Obbl. CU BPL Orion CU BPL Pegasus CU BPL Taurus CU Cash CU Equity CU New Gemini CU New Lyra CU New Taurus CU Previd. Cronos 1 CU Previd. Cronos 2 CU Previd. Cronos 3 Ouverture 29.06 29.06 29.06 29.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 24,460 5,800 5,780 5,910 3,590 4,560 4,770 3,400 4,180 2,940 5,250 5,320 6,310 6,030 6,220 5,520 7,100 8,340 7,870 6,030 5,900 8,370 11,930 4,840 5,240 5,580 5,770 5,700 6,950 6,920 5,350 5,420 6,310 6,200 8,590 13,640 5,830 5,470 5,700 5,700 5,600 5,450 17,800 Aviva BPU 1 Aviva BPU 10 Aviva BPU 11 Aviva BPU 2 Aviva BPU 3 Aviva BPU 4 Aviva BPU 5 Aviva BPU 6 Aviva BPU 7 Aviva BPU 8 Aviva BPU 9 Aviva Sol. Inv. Glb M.Manager Aviva Str.Gl.M.ManagerUbi Ed. Aviva Strategy UBI Edition Aviva UBI 1 Aviva UBI 2 Aviva UBI 3 Aviva UBI 4 Aviva UBI Aggressivo A Aviva UBI Aggressivo B Aviva UBI Dinamico A Aviva UBI Dinamico B Aviva UBI Moderato A Aviva UBI Moderato B 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 5,970 5,730 6,180 6,510 6,560 6,290 6,150 6,140 5,870 6,220 6,100 9,910 5,360 5,950 6,290 6,280 6,470 6,310 4,600 4,650 4,710 4,740 4,850 4,850 AXA Azionazio Italia AXA Exclusive Azionaria AXA Exclusive Progressive AXA Exclusive Prudente AXA Investimento Assoluto AXA Investimento Europa AXA Investimento Internaz. DM Emerging Equity DM Global Equity DM Global Income DM Global Small Cap Easy Plan Az. High Dividend Easy Plan Obb. Dinamico Gestiplus Linea Dinamica Linea Equilibrata Linea Globale Linea Innovazione Linea Italia Linea Prudenziale Previdenza Assoluto FIP Previdenza Euro Small Cap Previdenza Europa FIP Previdenza Internaz. FIP Previdenza Megatrend 29.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 28.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 13,173 12,165 12,083 10,569 11,910 12,062 12,961 9,491 9,040 10,055 11,230 8,968 8,233 14,373 10,514 10,417 9,801 11,733 10,603 8,204 11,871 9,874 11,111 13,588 9,640 AXA Excellence Azionaria AXA Excellence Progressive AXA Excellence Prudente AXA Global Ass. b30 AXA Global Ass. b50 AXA Global Ass. b70 Life Absolute Value Life Az. Innovazione Life Az. Internazionale Life Az. Nord America Life Az. Paesi Emerg. Life Azion. Giappone Life Azionario Asia Life Azionario Europa Life Azionario Italia Life Azionario Svizzera Life Monetario Euro Life Multif. Flessibile Life Obbligaz. Europa Life Profilo Dinamico Life Profilo Equilibrato Life Profilo Prudente 27.06 27.06 10.07 30.06 30.06 30.06 27.06 02.03 29.06 29.06 02.10 29.06 29.06 29.06 29.06 30.12 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 8,630 8,393 9,228 11,516 11,597 11,789 8,295 13,038 7,237 10,277 13,415 7,327 11,345 10,105 10,428 10,000 8,103 7,163 15,691 10,028 10,435 8,528 Accumulator Best Mix Accumulator Best Perform. Accumulator Best Save 28.06 28.06 28.06 13,192 12,026 13,638 Alternative Strategies Alternative Strategies 2.0 AXA MPS Balanced AXA MPS Conservative AXA MPS Dynamic AXA MPS PC 01 Europ.Equity AXA MPS VP 01 Germania AXA MPS VP 02 U.K. AXA MPS VP 03 Svizzera AXA MPS VP 04 Sel. Ger. AXA MPS VP 05 Stati Uniti AXA MPS VP 06 Eurozone C. AXA MPS VP 07 UK CH SE AXA MPS VP 08 Nord America AXA MPS VP 09 Am. Latina AXA MPS VP10 P. Euro Core 30.06 30.06 28.06 28.06 28.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 9,108 9,544 12,142 12,656 11,580 9,633 115,310 110,510 117,050 115,210 113,200 111,870 116,080 109,940 108,600 109,060 Aviva Vita _________________________ AXA _______________________________ AXA Interlife _____________________ AXA Life Europe __________________ AXA MPS Financial _______________ Azionario Gl. Flessibile Equity America Equity America PIP Equity Asia Equity Asia PIP Equity Europa Equity Europa PIP Obbligazionario Gl. Flessibile World Global Bond World Global Bond PIP FONDI ASSICURATIVI INDEX LINKED Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/fondi24 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 4,503 9,857 8,804 7,119 6,545 5,941 5,394 4,963 6,530 6,148 BIM Vita __________________________ Bim Vita Allegro Bim Vita Andante Bim Vita Moderato Bim Vita Plus 29.06 29.06 29.06 29.06 11,300 14,170 13,770 10,430 Azionario B Bilanciato B Fondo Fortune 33 Fondo Fortune 36 Fondo Fortune 7 MF 10036200 Obbligazionario B 28.06 173,749 28.06 227,070 28.06 1530,120 28.06 241,939 28.06 227,900 28.06 139,227 28.06 251,005 Cardif Vita ________________________ Carismi Bil. Prudente Carismi Bilanciato Carismi Conservativo Carismi Flessibile Carismi Vivace Cattolica Azionario Cattolica Bilanciato Cattolica Obbligazionario Cp Flex Garantito 2020 Cp Flex Garantito 2025 Cp Flex Garantito 2030 Cp Flex Garantito 2035 Cp Unico Aggressivo Cp Unico Bilanciato Cp Unico Prudente Duomo Unit Moderate Ev Strategia Int.le Formula L In seconda Formula Life Az. Fuoriclasse Balanced Ges. Obbligazionario Gestivita Azionario Gestivita Bilanciato Linea Azionaria Globale Linea Obbligaz. Globale Nuove Rotte Previdenza Azionario Previdenza Bilanciato Progetto Attivo Equity Protezione Valore 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 28.06 28.06 28.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 28.06 24.06 24.06 28.06 28.06 24.06 24.06 24.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 24.06 12,304 10,657 8,318 14,470 8,285 5,617 5,740 5,922 12,298 14,855 14,207 12,917 13,493 13,235 13,645 6,490 15,406 13,631 5,664 6,326 13,650 12,258 14,712 9,634 12,517 7,233 12,406 12,437 5,371 10,000 Duet Azionario Europa Duet Monetario ETF Bilanciato & Prudente ETF Conservativo ETF Dinamico ETF Vivace Flex Azionario Europa Flex Monetario Guida Life America Guida Life Brillante Guida Life Commodities Guida Life Dinamico Guida Life Europa Guida Life Flex Active Guida Life Flex Defensive Guida Life Forex Guida Life High Yield Guida Life Pacifico Guida Life Paesi Emergenti Guida Life Prudente Guida Life Tesoreria Guida Life Wealth Life Bilanciato & Prudente Life Conservativo Life Dinamico Life Protezione III/2018 Life Vivace New Life Aggressivo New Life Bilanciato New Life Dinamico New Life Monetario New Life Prudente Priv. Insurance Linea Azzurra Protezione I/2016 Protezione I/2017 Protezione I/2018 Protezione I/2019 Protezione I/2020 Protezione I/2021 Protezione II/2016 Protezione II/2017 Protezione II/2018 Protezione II/2019 Protezione II/2020 Protezione II/2021 Protezione III/2016 Protezione III/2017 Protezione III/2019 Protezione III/2020 Protezione IV/2017 Protezione IV/2018 Protezione IV/2019 Protezione IX/2018 Protezione V/2017 Protezione V/2018 Protezione VI/2017 Protezione VI/2018 Protezione VII/2017 Protezione VII/2018 Protezione VIII/2017 Protezione VIII/2018 Protezione X/2018 20.06 20.06 30.06 30.06 30.06 30.06 20.06 20.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 31.05 20.05 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 12,364 10,447 4,730 4,787 5,292 5,522 12,534 10,591 9,701 7,072 4,240 6,683 8,409 5,385 4,357 5,081 6,513 7,629 4,944 6,544 5,246 9,570 10,282 10,078 11,830 9,948 13,635 4,739 6,413 5,492 7,111 7,198 5,299 11,650 10,040 9,785 10,589 10,587 9,999 11,844 9,900 9,715 9,469 10,238 9,802 10,191 10,047 9,466 10,793 9,874 10,528 9,975 10,512 10,062 10,011 10,642 9,582 10,397 11,138 11,197 11,929 10,349 Blue E.M. CNP A Bilanciato CNP A Bilanciato Più CNP A Cauto CNP A Dinamico CNP A Flessibile CNP A Monetario CNP A Prudente CNP A Prudente Più CNP Abs Return Stars CNP Accumulo 03/2019 CNP D Az. America CNP D Az. Europa CNP D Az. Internazionale CNP D Az. Pacifico CNP D Bond Mix CNP D Protection 80 CNP D Prudente 28.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 13,190 6,542 6,491 5,821 6,400 5,036 4,793 6,439 6,640 5,039 5,063 7,167 4,758 5,447 5,223 6,285 5,028 6,396 Cattolica Life Limited ____________ CNP UniCredit Vita _______________ CNP D Prudente Più CNP E Az. America Latina CNP E Az. Internazionale CNP E Az.Em.Eu Mediterraneo CNP E Az.Pacifico e Giappone CNP E Azionario America CNP E Azionario Cina CNP E Azionario Europa CNP E Azionario India CNP E Inflazione più CNP E Obblig. Euro 1-3 CNP E Obblig. Euro Corp. CNP E Obblig. Euro Oltre 3 CNP E Obbligazionario Misto CNP E Obbligazionario US CNP E Strategia 20 CNP E Strategia 30 CNP E Strategia 40 CNP E Strategia 50 CNP E Strategia 70 CNP Equity&Credit Stars CNP F Az. America Stars CNP F Az. Emergenti Stars CNP F Az. Europa Stars CNP F Crescita Stars CNP F Inflazione Stars CNP F Obbl. Euro BT Stars CNP F Obbl. Euro Stars CNP F Obbl. US Stars CNP F Reddito Stars CNP F Strategia Stars CNP Life Income 360 CNP Obiettivo Inflaz.03/2018 CNP Opportunità Az. CNP Patrimonio Stars CNP Previdenza Equity CNP Uniattiva (scad.06/2017) CNP Uniattiva- scad 12/2017 Green G.E. L. Dinamica L. Dinamica Plus L. Protetta 01 Gennaio L. Protetta 02 Febbraio L. Protetta 03 Marzo L. Protetta 04 Aprile L. Protetta 05 Maggio L. Protetta 06 Giugno L. Protetta 07 Luglio L. Protetta 08 Agosto L. Protetta 09 Settembre L. Protetta 10 Ottobre L. Protetta 11 Novembre L. Protetta 12 Dicembre Profilo Artemide 15 Profilo Attivo Profilo Bilanciato Prog. Opportunity Progetto Azionario Progetto Medium Progetto Obbligazion. Progetto Smart Progetto Sprint Red I.E. Risparmio Attivo Risparmio Bilanciato Risparmio Obbligaz. Yellow E.B. 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 28.06 29.06 29.06 28.06 29.06 29.06 28.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 6,620 3,641 7,528 3,958 6,716 9,272 6,764 7,033 6,991 5,409 5,029 5,953 6,545 5,961 6,616 5,104 5,107 5,477 5,687 5,904 4,990 6,692 4,931 5,777 5,290 4,600 4,974 5,552 5,887 5,389 5,216 5,374 5,218 7,485 4,999 5,817 5,221 5,387 8,861 6,847 4,963 5,464 5,494 5,538 5,523 5,486 5,283 5,344 5,216 5,183 5,402 5,550 5,490 11,611 6,315 9,331 11,009 13,155 12,436 13,760 11,803 10,626 10,288 5,548 7,866 11,584 14,495 Credemvita _______________________ Crescendo+Base Crescita Global View 2 Global View 3 Global View 4 Global View 5 Global View Convertible Bond Global View Dream Team Global View Europe Equity Global View Flex Emerging Global View Global Bond Global View Global Equity Global View Liquidity Risparmio Sicurezza Soluzione 97 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 12,721 11,855 9,973 10,481 10,824 12,185 9,676 9,919 9,359 9,984 10,407 9,780 9,983 10,306 14,339 10,652 CA Vita Top Selection Do Duemme Flex1 Duemme Flex2 Duemme Flex3 Duemme Flex4 Fa 2006 Fa 2009 Flex EZ Flex FT Flex JP Flex PT Flex SC Global Selection La 2007 Mi 2006 MI 2009 PIP Progetto Previdenza 2025 PIP Progetto Previdenza 2030 PIP Progetto Previdenza 2035 PIP Progetto Previdenza 2040 PIP Progetto Previdenza 2045 Progetto Domani 2015 Protezione 90 Dicembre 2022 Protezione 90 Giugno 2022 Protezione 90 Marzo 2022 Protezione 90 Settembre 2022 Protezione Agosto 2019 Protezione Agosto 2021 Protezione Aprile 2020 Protezione Dicembre 2019 Protezione Maggio 2021 Protezione Ottobre 2021 Protezione Settembre 2020 Re 2006 Re 2007 RE 2009 Si 2007 Sol 2006 Sol 2009 24.06 29.06 24.06 24.06 24.06 24.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 24.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 9,840 10,600 10,000 10,000 10,000 10,000 9,050 9,050 11,620 12,690 12,710 12,040 11,780 9,980 10,200 9,151 11,810 11,520 11,630 11,340 11,350 11,350 9,350 10,030 10,060 9,500 9,740 11,990 10,420 11,310 11,410 10,520 10,400 10,650 11,060 8,800 9,060 7,920 11,390 12,930 Crédit Agricole Vita ______________ Creditras Vita _____________________ 2RV B1 29.06 6,307 2RV B3 29.06 6,806 2RV B4 29.06 6,747 2RV B6 29.06 6,424 2RV D1 29.06 5,920 2RV D10 29.06 6,297 2RV D2 29.06 5,924 2RV D3 29.06 5,803 2RV D4 29.06 5,918 2RV D5 29.06 6,038 2RV D6 29.06 — 2RV D7 29.06 5,682 2RV D8 29.06 5,858 2RV D9 29.06 5,472 2RV Dinamica 29.06 5,328 2RV Eurounit 1 29.06 5,954 2RV Eurounit 2 29.06 6,107 2RV Eurounit 3 29.06 5,870 2RV Eurounit 4 29.06 4,752 2RV Eurounit Plan 1 29.06 6,155 2RV Eurounit Plan 2 29.06 6,052 2RV Eurounit Plan 3 29.06 5,695 2RV Eurounit Plan 4 29.06 4,708 2RV Fip2 29.06 6,807 2RV Fip5 29.06 6,884 2RV Fip6 29.06 7,027 2RV Fip8 29.06 6,465 2RV Invest 1 29.06 6,202 2RV Invest 2 29.06 5,947 2RV Invest 3 29.06 5,644 2RV Invest 4 29.06 4,738 2RV Invest 5 29.06 5,402 2RV Plan 1 29.06 3,044 2RV Plan 2 29.06 5,230 2RV Plan 3 29.06 5,361 2RV Plan 4 29.06 4,035 2RV Serena 29.06 6,201 2RV Sicura 29.06 6,732 2RV Tranquilla 29.06 6,493 2RV VPP Riccardo 29.06 1259,092 2RV VPP Sequoia 29.06 1200,375 2RV VPP Vitiano 29.06 1151,721 CGV Futuroro Azione 29.06 7,108 CGV Futuroro Bilancia 29.06 8,115 CGV Futuroro Euro Azione 29.06 5,464 CGV Futuroro Euro Bilancia 29.06 6,459 CGV Futuroro Euro Moneta 29.06 6,520 CGV Futuroro Moneta 29.06 8,255 Creditras A Bilanc. Più 29.06 6,489 Creditras A Bilanciato 29.06 6,518 Creditras A Cash 29.06 4,872 Creditras A Cauto 29.06 5,850 Creditras A Dinamico 29.06 6,376 Creditras A Flessibile 29.06 5,155 Creditras A Mix 29.06 6,413 Creditras A Monetario 29.06 4,735 Creditras A Prudente 29.06 6,431 Creditras A Prudente Più 29.06 6,640 Creditras A Total 29.06 5,257 Creditras A2 29.06 5,993 Creditras Absolute Return Stars 29.06 5,061 Creditras Accumulo 03/2019 29.06 5,061 Creditras China Equity 29.06 8,862 Creditras D Az. America 29.06 6,440 Creditras D Az. Europa 29.06 5,188 Creditras D Az. Intern. 29.06 5,554 Creditras D Az. Pacifico 29.06 4,907 Creditras D Bond Mix 29.06 6,347 Creditras D Obbl. Intern. 29.06 6,122 Creditras D Prudente 29.06 6,342 Creditras D Prudente Più 29.06 6,523 Creditras Dynamic Prot. 80 29.06 4,962 Creditras E Az. America 29.06 11,356 Creditras E Az. CIna 29.06 9,767 Creditras E Az. Em.EU e Med. 29.06 7,766 Creditras E Az. Giappone 29.06 9,354 Creditras E Az. India 29.06 11,543 Creditras E Az.Am.Latina 29.06 6,276 Creditras E Azion. Europa 29.06 9,137 Creditras E Azion. Internaz. 29.06 9,497 Creditras E Inflaz. Più 29.06 6,259 Creditras E Obbl. Euro 1-3 29.06 5,081 Creditras E Obbl. Euro Corp. 29.06 5,971 Creditras E Obbl. Euro Oltre 3 29.06 6,696 Creditras E Obbl. Misto 29.06 6,360 Creditras E Obbl. US 29.06 6,726 Creditras E Strategia 20 29.06 5,422 Creditras E Strategia 30 29.06 5,484 Creditras E Strategia 40 29.06 6,043 Creditras E Strategia 50 29.06 6,400 Creditras E Strategia 70 29.06 6,869 Creditras Em. Economy Eq. 29.06 4,147 Creditras Em.Europe&Med.Eq 29.06 5,573 Creditras Equity & Credit Stars 29.06 4,989 Creditras Euro B. Enhanced 29.06 6,450 Creditras Euro B. Over 3 29.06 7,563 Creditras Euro Bond 1-3 29.06 5,516 Creditras Euro Cash 29.06 4,882 Creditras Europe Equity 29.06 4,747 Creditras Income 29.06 5,616 Creditras Income Clock 29.06 7,655 Creditras India Equity 29.06 11,086 Creditras Intern. Equity 29.06 5,555 Creditras LatinAmerica Eq 29.06 5,066 Creditras Life Active1 29.06 5,647 Creditras Life Active2 29.06 5,539 Creditras Life Active3 29.06 5,620 Creditras Life Az. America 29.06 6,540 Creditras Life Az. Europa 29.06 5,027 Creditras Life Az. Internaz. 29.06 5,441 Creditras Life Az. Pacifico 29.06 4,669 Creditras Life Bond Selec. 29.06 6,228 Creditras Life Dinamico 29.06 6,104 Creditras Life Flessibile 29.06 5,090 Creditras Life Prudente 29.06 6,302 Creditras M1 29.06 4,541 Creditras M10 29.06 9,611 Creditras M2 29.06 6,677 Creditras M3 29.06 7,066 Creditras M4 29.06 5,956 Creditras M5 29.06 7,434 Creditras M6 29.06 7,648 Creditras M7 29.06 6,655 Creditras M8 29.06 10,050 Creditras M9 29.06 6,782 Creditras North A. Equity 29.06 7,043 Creditras Opportunità Az. 29.06 7,321 Creditras Pacific Equity 29.06 5,150 Creditras Patrimonio Stars 29.06 5,017 Creditras Total Return 29.06 5,138 Creditras Us Bond 29.06 8,247 CRV 2K 29.06 7,276 CRV 4K 29.06 7,181 CRV 5K 29.06 6,710 CRV 6K 29.06 6,141 CRV 8K 29.06 4,961 CRV A1 29.06 6,308 CRV A3 29.06 7,396 CRV A4 29.06 7,971 CRV A6 29.06 8,694 CRV B1 29.06 6,623 CRV B3 29.06 6,794 CRV B4 29.06 6,728 CRV B6 29.06 6,235 CRV Balanced 29.06 6,257 CRV Bond 29.06 4,849 CRV D1 29.06 6,688 CRV D10 29.06 5,934 CRV D2 29.06 5,765 CRV D3 29.06 6,151 CRV D4 29.06 5,952 CRV D5 29.06 5,333 CRV D6 29.06 9,886 CRV D7 CRV D8 CRV D9 CRV Equilibrio CRV Equity CRV Euro 10 CRV Euro 2 CRV Euro 5 CRV Euro 6 CRV Euro 8 CRV Eurodue CRV Eurotre CRV F Az.America Stars CRV F Az.Emergenti Stars CRV F Az.Europa Stars CRV F Crescita Stars CRV F Inflazione Stars CRV F Obbl.Euro BT Stars CRV F Obbl.Euro Stars CRV F Obbl.US Stars CRV F Reddito Stars CRV F Strategia Stars CRV Fip2 CRV Fip5 CRV Fip6 CRV Fip8 CRV Five CRV Four CRV G2 CRV G5 CRV G6 CRV G8 CRV Income 360 CRV Large CRV Medium CRV Ob.Inflazione 03/2018 CRV One CRV Previdenza Equity CRV Sicurezza CRV Small CRV Sviluppo CRV Three CRV Two CRV Uniattiva(scad. 06/2017) CRV Uniattiva(scad. 12/2017) Exclusive Beta Exclusive Cisles Exclusive F40 Exclusive Fusine Exclusive Futuro Exclusive Giuliano Exclusive Granata Exclusive Michele Exclusive Risparmio Attivo Exclusive Romano 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 28.06 29.06 28.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 5,583 6,261 6,550 8,018 4,845 5,211 6,566 6,301 5,900 4,954 — 4,426 6,598 5,005 5,759 5,339 4,612 5,012 5,521 5,893 5,373 5,219 7,103 7,163 7,183 6,663 6,562 7,638 5,615 6,871 6,643 5,650 5,431 3,609 5,970 5,248 7,398 5,710 6,730 — 6,982 7,925 7,860 5,214 5,394 1968,975 977,416 977,296 1985,245 1237,000 1183,544 1176,456 1200,401 981,180 1737,195 Darta Saving Life A. ______________ Advam Alarico Re AGI Capital Plus AGI Fund Strat AGI Strategy Plus Agora Dynamic Alkimis Capital Allianz Liquid Alternative AllianzGl Special Capital Plus Ch F Flex Bond Ch F Megatrend Ch OT Equity Ch OT New Talent Ch OT USD Ch Q Gold Ch Q-Selection Ch Q-Stone Ch Tg Ret Bond Chal. Formula Pimco Authy Challenge Formula SRI China CSOP HY Bond Darta Ch Team Invesco Darta Challenge OpenTeam Darta Challenge Tesoreria Darta ChallengeFormula100 Darta ChallengeFormula15 Darta ChallengeFormula30 Darta ChallengeFormula70 Darta ChallengeTeam GAM Darta Obiettivo Crescita Darta PIMCO Inc. Bond Darta PIMCO Inc. Bond Plus Darta PIMCO Inc. Eq. Focus Darta Target Diamond Darta Target Emerald Darta Target Gold Darta Target Platinum Darta Target Silver Darta Target Stone Darta Target Titanium Darta Team Blackrock Darta Team Carmignac Darta Team JPMorgan AM Darta Team Morgan Stanley Darta Team Pictet Darta Team Pimco Darta Team Schroders Darta Team Templeton Darta Total Return100 Darta Total Return50 OT Alpha OT Em Mkts Pimco Credit Navigator Pimco Special Strat. Income Selezione Reddito T Ret Bond US HY Team Allianz Gl. Investors Team Kairos Team M&G Team Pioneer TR Bond EM X Agi Eur Eq.Select X Agi Inc&Gr. X Agi Strat 50 X Bgf Eur Eq.Inc. X Bgf Fix Inc. Gl.Opp. X Bgf Glob.All. X Carm Gl.Eq. X Carm. Flex Bal. X Carm. Stab. X Inv. Eur Corp. Bond X Inv. Ibra X Inv. Paneur HI X Jpm Eur Eq.Plus X Jpm Glob.Inc. X Jpm Inc.Opp. X Kairos It. X Kairos Multi Strat. X Kairos Sel. X MS Dap X MS GBaR X Pict. Eur Sh.T. HY X Pict. Mago X Pict. Megatrend X Pimco Div. Inc. X Pimco Gmaf X Pimco Tot.Ret. X Pioneer Abs Ret. Bond X Pioneer Strat.Inc. X Pioneer Top Eur Pl. X Schr. Eur Divid.Max X Schr. Front.Mkts X Schr. MA Inc. X Templ. Africa X Templ. GF Strat. X Templ. Gl.Tr. X-TEAM MS Glb Brands XT AGI Agricultural XT AGI Big Japan XT AGI Conv XT AGI EM Def XT AGI Intellectual XT AGI Strat 15 XT Algebris Allocation XT Algebris Fin. Cred. XT Algebris Fin. Eq. XT Algebris Fin. Income XT BGF Gl Ma Inc XT BNY EM Debt XT BNY Gl Opp XT BNY SmallCap Eur XT BSF Fix Inc Str XT Carmignac Conserv XT Carmignac Gl Bond XT DNCA Eurose XT DNCA Evolutif XT DNCA Miuri XT Fidelity China Cons XT Fidelity Glb Div XT Fidelity GMAI XT GAM Abs. Return XT GAM EM Opp XT GAM Health Innov XT GAM L/S Equity XT GAM Luxury XT GS Gl. Equity Long Short XT GS Gl. Income Builder XT GS Strat. Inc. Bond XT GS Strategic Macro Bond XT INV America XT INV Fless XT INV PiazzAffari XT Invesco Gl Tgt Ret XT Invesco PanEur Eq Inc XT Janus Bal XT Janus Gl Flex Inc XT Janus Gl Life Sc XT JPM EM Strat Bond XT JPM Gl Bond Opp XT Kairos Bond Plus XT Kairos Key XT M&G Eur Div XT M&G G1 F R HY XT M&G Pr All XT MS Frontier EM Mkts XT MS Gl Fixed Inc Opp XT Pictet Em Loc Debt XT Pictet High Div XT Pimco Cap Sec XT Pimco Div Inc&Build XT Pimco Gl B XT Pimco Income XT Pimco Strat. Income XT Pioneer Eur Eq Inc XT Pioneer Multi Asset Inc XT Schroder Alpha Abs XT Schroder Italian Eq XT Schroder S US L/S XT Templeton Gl Inc XT Templeton Str Inc 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 27.06 27.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 7,586 9,923 10,033 9,527 9,524 9,682 9,951 11,352 9,945 11,642 11,795 11,252 10,681 9,340 10,749 11,550 11,343 10,672 11,390 8,512 11,025 11,932 9,853 8,321 11,008 10,752 9,484 11,746 9,767 10,030 9,984 9,582 6,735 5,679 6,831 6,499 6,397 6,954 5,577 12,927 12,009 12,962 15,101 12,948 12,125 12,477 12,348 5,308 5,374 9,940 9,855 10,066 10,772 10,082 9,634 12,643 11,174 9,884 10,596 10,000 11,740 9,854 11,617 11,046 9,869 9,522 10,719 10,722 9,773 10,401 10,545 10,420 10,505 10,388 9,613 9,743 9,133 9,156 7,904 11,057 10,109 10,704 9,409 10,551 10,305 10,279 9,126 12,314 9,990 9,144 10,073 9,484 7,708 10,963 9,062 10,728 9,181 10,611 10,202 9,669 9,318 10,188 9,114 9,884 7,701 8,180 9,560 9,616 9,937 11,482 9,974 9,985 11,100 9,801 9,824 10,244 10,412 11,068 11,716 9,309 9,431 12,007 9,680 9,796 8,724 9,929 9,660 9,836 11,482 9,982 9,334 10,032 10,012 9,625 9,544 10,433 9,735 10,142 10,999 10,433 9,126 10,047 9,919 9,327 9,567 8,266 10,496 9,862 8,853 10,383 10,278 9,913 9,606 11,428 10,791 9,529 9,530 8,629 9,453 Fondo Attivo Fondo Azionario Fondo Azione Più Fondo Bilanciato Fondo Dinamico Fondo Dinamico Cl. A Fondo Prima Base Fondo Seconda Base Fondo Terza Base 23.06 23.06 18.02 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 13,685 13,292 10,000 13,641 12,610 11,868 14,151 17,763 20,742 Ifis G.Dynamic Allocation Ifis G.Selective Allocation 24.06 24.06 110,648 99,966 Life Dinamico Life Obbligazionario 29.06 29.06 4,250 3,996 Az. Globale(Augusta) Az.Globale(Toro,L.Italico) Bilanciato Globale Cash Dynamic Euro Blue Chips European Equity P Fondo Ina Valore Attivo Fondo Valore Azione Fondo Valute Estere Global Bond Global Equity Il Meglio Azionario Il Meglio Bilanciato Il Meglio Obbligaz. INA F. Blunit Forza5 INA F. Blunit Forza6 INA F. Blunit Forza7 Italian Equity Nuovo Fondo Ina Target 2010 - 2025 Target 2011 - 2021 29.06 29.06 29.06 24.06 24.06 24.06 24.06 29.06 28.06 29.06 24.06 24.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 24.06 29.06 24.06 24.06 11,371 14,024 14,592 6,441 3,435 6,605 4,565 4,870 12,677 1,263 7,899 6,722 5,418 6,366 6,473 11,561 13,162 11,661 8,379 9,892 7,572 6,824 Adria Equilibrio Aptus I Aptus II Aptus III BG 2011-2016 BG 2011-2017 BG 2011-2020 BG 2011-2021 BG 2011-2022 BG 2011-2025 BG 2011-2026 BG 2011-2027 BG 2011-2030 BG 2011-2031 BG 2011-2032 BG A 2018 BG A 2023 BG A 2028 BG A 2033 BG Azionario I BG Azionario II BG Bilanciato I BG Bilanciato II BG Dinamico 23.06 24.06 24.06 24.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 24.06 24.06 24.06 24.06 23.06 6,746 5,258 5,078 4,416 10,742 11,274 12,882 13,106 13,784 14,696 14,988 15,148 15,463 15,294 15,302 12,752 16,908 17,720 17,687 2,759 3,163 4,446 5,478 9,276 Ergo Previdenza __________________ Euresa-Life _______________________ Fata Vita di Genertellife __________ Generali Italia ____________________ Genertellife ______________________ Espansione Espansione Duemila GLIFE Income Bond (Acc) GLIFE Income Bond (Dis) GLIFE Income Equity (Acc) GLIFE Income Equity (Dis) GT Bond 2023 GT Bond 2028 GT Bond 2033 GT Bond 2038 LVA Az. Previdenza P LVA Din Previdenza P LVA Din. Azionario LVA In Azione LVA Ob. Obbligazion. Premium Portfolio Model Stg Model Portfolio Sviluppo Sviluppo Duemila Tirreno Unit Equilibrio Tirreno Unit Protezione Tirreno Unit Sviluppo Valore 24.06 24.06 23.06 23.06 23.06 23.06 24.06 24.06 24.06 24.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 3,377 3,259 10,120 10,117 10,193 10,149 14,369 15,764 16,577 16,940 6,463 9,777 4,425 4,364 3,704 10,278 10,986 4,591 4,190 6,861 5,603 6,311 6,412 Groupama Bilanciato I Groupama Bilanciato N Groupama Dinamico I Groupama Dinamico N Groupama Prudente I Groupama Prudente N ValorePiù Azionario Cl.A ValorePiù Azionario Cl.B ValorePiù Azionario Prev. ValorePiù Bilanciato Cl.A ValorePìù Bilanciato Cl.B ValorePiù Obbligazionario 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 28.06 28.06 30.06 28.06 28.06 28.06 70,880 13,610 68,330 11,280 77,750 19,580 13,137 14,320 9,198 15,320 13,304 13,752 ING ClearFuture Euro Sh.T ING Global Bonds ING Pioneer Corp. Bonds ING Pioneer Eur. Equities ING Pioneer Euro Bonds ING Pioneer Glb Equities ING Pioneer Jap. Equities ING Pioneer US Equities 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 98,290 168,240 139,810 113,200 142,050 156,890 122,920 211,950 Groupama Assicurazioni _________ ING Life Luxembourg ____________ IV Prosp. Protetta2010 v.corr. IV Prosp. Protetta2010 v.prot. Lungo Termine LV Cap, Att. Base Reddito LV Cap. Att. Base LV Cap. Att. Plus LV Cap. Att. Standard LV Cap. Att. Standard Redd. LV Prosp. Prot.2010 Val.Corr. LV Prosp. Prot.2010 Val.Prot. LV Prosp. Protetta Val.Corr. LV Prosp. Protetta Val.Prot. LV Prospettiva Conservativa LV Prospettiva Dinamica LV Prospettiva Moderata Medio Termine Multiasset Flex 10 Multiasset Flex 5 Mutiasset Flex 15 Obbligaz. Blue Obbligaz. Plus Obbligazionario Obbligazionario Flex ProtezAttiva 2010 val. corr. ProtezAttiva 2010 val. prot. ProtezAttiva set05 val.corr ProtezAttiva set05 val.prot ProtezAttiva val.corrente ProtezAttiva val.protetto SPV P.Protetta 2010 val.corr. SPV P.Protetta 2010 val.prot. Synthesis Mix 10 Synthesis Mix 20 Synthesis Mix 30 Synthesis Multiasset 30 Synthesis Multiasset Flex Total Return Unit Linea 1 Unit Linea 2 Unit Linea 3 Unit Linea 4 30.06 30.06 27.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 27.06 01.07 01.07 01.07 28.06 28.06 28.06 01.07 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 10,864 9,547 10,733 95,466 106,068 113,521 111,864 97,627 105,914 93,186 101,125 95,928 124,510 145,854 136,029 11,833 9,214 9,984 9,006 151,008 260,482 234,025 9,461 10,826 9,640 9,997 9,617 12,438 11,744 10,911 9,576 10,051 9,541 9,394 9,763 9,353 9,059 14,849 15,024 13,907 10,008 EV Strategia 15 P EV Strategia 30 P EV Strategia 40 P EV Strategia 55 P EV Strategia 70 P 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 11,992 11,597 11,040 10,927 10,340 Intesa Sanpaolo Vita L.Fideuram m Av va Alpha Mix7-Classe Deluxe 29.06 Alpha Mix7-Classe Exclusive 29.06 Alpha Mix7-Superior 29.06 Az. America 29.06 Az. America MM 29.06 Az. America SPIF 29.06 Az. Econ. Em. MM 29.06 Az. Econ. Em. SPIF 29.06 Az. Euro 29.06 Az. Europa MM 29.06 Az. Europa SPIF 29.06 Az. Flessibile 29.06 Az. Flessibile 7 anni 29.06 Az. Giappone 29.06 Az. Internazionale 29.06 Az. Italia 29.06 Az. Italia MM 29.06 Az. Italia SPIF 29.06 Az. Pacifico MM 29.06 Az. Pacifico SPIF 29.06 Az. Settoriale MM 29.06 Az. Settoriale SPIF 29.06 Base Target 04/2022 29.06 Base Target 04/2022 val. prot. 29.06 Base Target High Divid. 29.06 Base Target High Divid. val. prot. 29.06 Cap. Attivo Base 2 29.06 Cap. Attivo Plus 2 29.06 Cap. Attivo Standard 2 29.06 Dinamico 29.06 Dinamico MM 29.06 Dinamico SPIF 29.06 EL Base 24 29.06 EL Base 24 val.prot. 29.06 EL Base Più Bonus val.prot. 29.06 EL Base Più val.prot. 29.06 EL Base Piu' 29.06 EL Base Piu' Bonus 29.06 EL Capitale Attivo Base 29.06 EL Capitale Attivo Plus 29.06 EL Capitale Attivo Standard 29.06 EL Prosp. Az. Italia 29.06 EL Prosp. Conservativa 29.06 EL Prosp. Dinamica 29.06 EL Prosp. Moderata 29.06 EL Prosp. Ob. High Yield 29.06 EL Prosp. Obblig. Corpor. 29.06 EL Prosp. Prot. Val. Prot. 29.06 EL Prosp. Protetta 29.06 EL Prosp. Prot.V.Prot.2010 29.06 EL Prosp. Protetto 2010 29.06 Equilibrato 29.06 Equilibrato MM 29.06 Equilibrato SPIF 29.06 Excludive Base 29.06 Exclusive Plus 29.06 Exclusive Protetto 29.06 Exclusive Protetto val.prot. 29.06 Exclusive Standard 29.06 Extra 29.06 Extra MM 29.06 Extra SPIF 29.06 Far East 29.06 Forziere Dinamico 29.06 Forziere Equibrato 29.06 Forziere Prudente 29.06 Forziere Quota 90 29.06 Inv. con Me Att.Forte 29.06 Inv. con Me iFlex 29.06 Inv. con Me Obbl.Fless. 29.06 Invest Dinamico 29.06 Invest Equilibrato 29.06 Invest Prudente 29.06 Invest. Private 0-15 29.06 Invest. Private 0-30 29.06 Invest. Private 0-40 29.06 Invest. Private 20-60 29.06 ISPL Power 29.06 ISPL Power 2 29.06 Linea Conservativa 29.06 Linea Dinamica 29.06 Linea Equilibrata 29.06 Linea Moderata 29.06 Linea Molto Dinamica 29.06 Liquidita SPIF 29.06 Monet. 29.06 Monet. America SPIF 29.06 Monet. Euro SPIF 29.06 Multinvest Az. America 29.06 Multinvest Az. Econ. Em. 29.06 Multinvest Az. Europa 29.06 Multinvest Az. Italia 29.06 Multinvest Az. Pacifico 29.06 Multinvest Az. Settoriale 29.06 Multinvest Obb. America 29.06 Multinvest Obb. Euro 29.06 Multinvest Obb. Giappone 29.06 Multinvest Obb. Merc. Em. 29.06 Obb. America 29.06 Obb. America MM 29.06 Obb. America SPIF 29.06 Obb. Corpor. MM 29.06 Obb. Corpor. SPIF 29.06 Obb. Euro 29.06 Obb. Euro MM 29.06 Obb. Euro SPIF 29.06 Obb. Giappone MM 29.06 Obb. Giappone SPIF 29.06 Obb. Internazionale 29.06 Obb. M. Emerg. 29.06 Obb. Merc. Em. MM 29.06 Obb. Merc. Em. SPIF 29.06 Obb. Mercati Emergenti 29.06 Optima 12 - Classe Deluxe 29.06 Optima 12 - Classe Exclusive 29.06 Optima 12 - Superior 29.06 Optima 5 - Classe Deluxe 29.06 Optima 5 - Classe Exclusive 29.06 Optima 5 - Classe Superior 29.06 Optima 8 - Classe Deluxe 29.06 Optima 8 - Classe Exclusive 29.06 Optima 8 - Superior 29.06 Private Style Equity 29.06 Private Style Flexible 29.06 Private Style Income 29.06 Profilo 15 29.06 Profilo 30 29.06 Profilo 50 29.06 Profilo 70 29.06 Profilo 90 29.06 Profilo Base 29.06 Profilo Monetario 29.06 Profilo Obbligazionario 29.06 29.06 Profilo Plus Profilo Protetto10-01/2017 29.06 Profilo Protetto10-09/2016 29.06 Profilo Standard 29.06 Prosp. Az. America 29.06 Prosp. Az. Europa 29.06 Prosp. Az. Giappone 29.06 Prosp. Az. Globale 29.06 Prosp. Az. Pac.exGiap 29.06 Prosp. Az. Paesi Emer. 29.06 Prosp. Monetario Euro 29.06 Prosp. Obbl. Corp. Cl.A 29.06 Prosp. Obbl. H.Y. Cl.A 29.06 Prosp. Obblig. Dollaro 29.06 Prosp. Obbligaz. Euro 29.06 Protetto 29.06 Protezione Dinamica 29.06 Protezione Dinamica val. prot. 29.06 Prudente 29.06 Prudente SPIF 29.06 Small Caps 29.06 9,036 9,238 8,841 1,064 1,126 1,057 2,066 1,712 0,875 1,322 0,894 9,771 9,883 0,610 0,904 0,793 0,877 0,656 1,039 0,863 1,216 0,986 9,264 8,013 9,413 8,003 10,262 10,654 10,525 1,396 1,372 1,135 13,895 12,433 10,556 10,005 11,956 11,811 10,674 11,586 11,299 7,162 12,319 13,988 13,255 19,159 12,954 9,458 10,027 9,562 10,901 1,550 1,408 1,295 10,175 10,347 10,141 8,274 10,273 0,889 1,128 0,982 1,979 0,871 0,939 0,929 0,994 9,925 9,901 9,928 1,064 1,421 1,419 11,321 11,569 11,677 12,382 1,065 1,044 1,277 1,181 1,355 1,430 1,074 1,204 1,160 0,840 1,150 0,968 1,482 1,072 0,743 0,990 1,013 0,866 1,303 0,786 1,477 1,691 1,240 1,226 1,649 2,055 1,923 1,654 1,792 0,863 0,972 1,414 2,668 1,802 1,954 10,773 10,467 10,708 10,233 10,496 10,700 10,273 10,799 11,048 10,559 11,407 9,981 10,568 1,418 1,504 1,498 1,445 1,299 10,683 1,153 1,411 11,445 1,016 1,031 11,101 17,203 11,580 12,464 13,588 11,485 10,343 10,275 10,371 12,553 16,151 14,214 1,261 9,893 8,072 1,450 1,303 1,488 24.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 01.07 28.06 28.06 28.06 28.06 24.06 24.06 29.06 29.06 29.06 29.06 28.06 24.05 28.06 28.06 28.06 28.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 6,513 142,558 167,178 156,143 164,665 133,031 144,364 73,465 9,069 75,053 179,090 191,549 224,774 7,026 6,014 4,489 6,411 6,654 7,300 121,691 121,538 126,667 118,619 130,602 127,323 781,820 739,440 588,790 494,100 685,960 597,230 762,760 704,910 830,030 706,050 512,840 813,340 709,870 30,544 17,380 19,478 17,418 14,483 10,746 10,595 14,898 10,702 9,671 11,606 11,296 9,923 16,712 11,447 11,849 13,071 6,928 11,290 10,177 13,918 9,885 12,957 15,711 13,869 10,059 9,494 10,812 12,454 13,313 11,184 12,280 13,767 14,259 10,555 12,663 14,589 10,044 148,514 Intesa Sanpaolo Vita L.Sanpaolo Global Equity Global Equity Plus Global Equity Previ P 27.06 27.06 27.06 15,897 13,438 12,428 Azionaria Indici Conservativa Dinamica Protetta Dinamica Protetta 2 FP Azionaria Indici Investire Emergenti Investire Italia Investire Mondo Italiana Linea Equilibrio P Italiana Linea Futuro P Italiana Linea Prudente P Italiana Unit 80+ L. Bilanciata Aggressiva L. Bilanciata Vivace L. Garantita L. Obbligazionaria L. Stabile L. Trasformazioni 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 11,822 11,256 16,804 16,33 9,980 12,797 7,569 9,022 10,629 8,499 16,060 9,749 11,576 11,494 9,671 12,766 9,905 10,000 Formula Bilanciata Previ Bilanciato Previ Dinamico 28.06 28.06 28.06 9,804 13,360 15,475 Adb Dyn.Asset Allocation Alba Prof. Balanced Alba Prof. Dynamic Alba Prof. Prudent Asfalia Custodia-Crescita Bgb Flex Alpha Bgb Multistrategy Bgb My Fund ELF Absolute Ret. Bond C Marigian Fund Neul Az. Europa Neul Az. Giappone Neul Az. Globale Neul Az. Tattico-Eur. Neul Az.Nord-America Neul Azionario UK Growth Neul Obblig. Europa Neul Obblig. Globale Neul Prof. Bilanciato Neul Prof. Dinamico Neul Prof. Prudente Ser Uk Equity Growth F. A Ser. American A Ser. Euro Bond Ser. Europe Tactical A Ser. Global Balanced Ser. Global Bond Ser. Global Equity Ser. Japan A Ser. Prof.Conservative Ser.Cash Fund 24.06 30.06 30.06 30.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 17.04 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 1219,620 8,099 6,710 10,579 1019,540 1019,490 913,380 1153,800 1072,750 730,980 4,617 2,736 3,341 3,530 3,870 4,744 9,691 7,143 5,498 4,237 6,151 4,851 3,746 11,457 3,620 9,485 11,485 8,423 2,866 8,610 5,835 — AXA MPS nan a M m M M M M Po e V a M m M M — — — M M m m M M M 17,078 7,885 15,693 16,492 9,890 9,650 9,620 10,570 11,020 11,030 11,750 10,160 10,380 10,410 10,720 Euro UL Bond A Euro UL Equity A Euro UL PP Bond A Euro UL PP Bond B Euro UL PP Equity A Euro UL PP Equity B Eurolife Perf. Plus ric.A Eurolife Perf. Plus ric.un.B Eurolife Perf. Plus un. A Eurolife Perf. ric.A Eurolife Perf. un.A Eurolife Perf. un.ric.B MultiManager UL A un.A MultiManager UL E un.A Myr Capital Increase 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 24.03 01.06 28.06 5,430 5,760 1,530 6,700 1,620 7,110 1,540 5,990 4,930 1,363 4,356 5,287 9,466 6,686 13,539 Direz. Futuro Prima Direz. Futuro Seconda Direz. Futuro Terza FLP Bond Plus Serie II A FLP Bond Plus Serie II B FLP Dynamic serie II A FLP Dynamic serie II B Linea Alpha Accumulo Linea Lybra Ob.2025 Linea Maxima Ob.2025 LV Aggressivo Cl. A LV Aggressivo Cl. B LV Dinamico Cl. A LV Dinamico Cl. B LV Moderato Cl. A LV Moderato Cl. B LV Strategy Ubi Edition MultiBalanced A MultiBalanced B MultiFlex A MultiFlex B Previnext Balanced Previnext Dynamic S.I. Globale Multimanager Terza 2002 A Terza 2002 B Unit Private 450.103 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 12,648 6,544 8,265 12,868 13,248 11,691 12,231 7,602 11,763 8,691 9,890 9,067 9,559 9,678 10,021 9,947 11,802 14,927 15,558 14,663 15,220 13,791 14,516 9,797 11,445 12,031 10,773 Alternative Fund 1 Alternative Fund 2 Alternative Fund 3 Mediolanum Più 2012 Fund Mediolanum Più 2012/1 Fund M m M m M m M m M m M m m m m m m m m m 27.06 27.06 27.06 01.07 27. 5,471 5,769 5,901 4,974 — Sa a V a M M m P M — M — M — M — — m M — — — — — m — CBA V a — M — M m — — — M C éd Ag m W W W m m o eV a m — m — m — m — m — m — m — m — — — — m — C ed a V a m — — m M a a V a d Gene e P G oupama A P — e — —Y m — — u a on — — M UN QA L e FONDI CHIUSI m m mm nve Amund RE a a m m M M M mm mm mm mm m M V o a mm m mm mm mm m mm mm mm mm P onee nve men mm mm m M Dea M T SGR mm mm M h L e A u an e p m m m m mM M W W W W W W W W W W m m M MM m M M m m m Popo a e V a m M m m M M m M — m m m m m m M m m m m m m m m mm mm mm mm — — ond mm — — Pe o mm To e SGR Spa mm Vegage mm mm mmob a e mm LEGENDA M m Po C edem W W W Zu M Ca e o SGR m mm mm — mm h nve men L e — Med o anum Rea E a e — Bpm Rea E a e Zu mm e SGR Spa BNP Pa ba RE M M M M M M M Po e V a m m m m m m m m M — m mm m m — M m m — — — m m m — — M M m M M — M Mediolanum International Life __ m m Lomba da V a AXA MPS V a P S P n e na ona Lombarda Vita ____________________ m m m m m M — m Lombard __________________________ Med o anum V a M — P M M M — P P M M M M M M M — m m M M — Lawrence Life ____________________ 30.06 29.04 30.06 30.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 27.06 M — m m m La Mondiale Europartner _________ Bilanciato Diapason II Dinamico Moderato Obiettivo Performance Smart Brand Smart Brand 2.0 Top Brand 06/14 Val. Aprile 2013 Val. Gennaio 2013 Val. Marzo 2012 Val. Marzo 2016 Val. Rend. 06/2010 Val. Rend. 08/2011 Val. Rend. 08/2012 m — m Itas Vita __________________________ M m M m Accumulazione Anni 40 Anni 50 Anni 60 Anni 70 Anni 80 Azionario Azionario Blue Azionario Flex Azionario Green Azionario Plus Bilanciato Bilanciato Plus Crescita Dinamica Eurounit Azionario Eurounit Dinamico Eurounit Equilibrato Eurounit Prudente Fondo Antonietta Fondo BIA11 Fondo Brunello Fondo Ponti Fondo Tito Fourten Fund GpA Accordo GpA Accordo 2 GpA Acuto GpA Acuto 2 GpA Armonia GpA Armonia 2 GpA Motivo GpA Motivo 2 GpA Private Bond GpA Private Global Guar. GpA Private Global High GpA Private Global Low GpA Private Global Medium Intesa Vita Az Cina Intesa Vita AzAmerGrowth Intesa Vita AzAmerValue Intesa Vita AzEuropa Gr. Intesa Vita AzEuropa Value Intesa Vita Monet Dollaro Intesa Vita Monet Euro Intesa Vita Obblig Euro ISV CapAttivoBase ISV CapAttivoBaseReddito ISV CapAttivoPlus ISV CapAttivoStandard ISV CapAttivoStandardRedd. ISV Prosp. Az. America ISV Prosp. Az. Europa ISV Prosp. Az. Giappone ISV Prosp. Az. Internazionale ISV Prosp. Az. Italia ISV Prosp. Az. Pacif. ex Giapp. ISV Prosp. Az. PaesiEmergenti ISV Prosp. Dinamica ISV Prosp. Mon. Euro ISV Prosp. Obblig. Corporate ISV Prosp. Obblig. Dollaro ISV Prosp. Obblig. Euro ISV Prosp. Protetta val.corr. ISV Prosp. Protetta val.prot. ISV Prosp.Conservat.Reddito ISV Prosp.Conservativa ISV Prosp.Moderata ISV Prosp.ModerataReddito 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 29.06 m — M Intesa Sanpaolo Vita L.Noricum _ Azionario Internazionale Bilanciato Euro Conservativo Dinamico Equilibrato Obbligazionario Euro Specializzato Valore Aggiunto m e So e d Ge one de ond ono u e o u e n o m d SGRpA CAT GOR ASSOG ST ON AZ ONAR A T AA A Eu o A U Eu op AAM Am APA P o A MP Em g n APS P A N n n on A N En g M p m A D ndu ABC B n d Con umo ASA S u A n n A no m AT S d T omun on APU S d Pubb U AS A S o AAS A Sp on B ANC AT BAZ A on BB B n BOB Obb g on S S B b OBB GAZ ONAR Obb g on OB O B Eu o Go n B T mn O M Eu o Go n M d o ungo T m n O C Eu o Co po n m n G d O H Eu o H gh Y d ODB Do o Go n B T m n ODM Do o Go n M d o ungo T m n ODC Do o Co po n m n G d ODH Do o H gh Y d O G n n on Go n O C n n on Co po n m n G d O H n n on H gh Y d OAY Y n OP P Em g n OAS A Sp on OM M O b MON TAR MA A Eu o MAD A Do o MAY A Y n MAV A V u OND H DG TA Qu he I nd o EE o PC p P o o GC p G n o p on o onn Eu o p on u nd n d on d OND TA AN ondo 1 Ogn S b o u P US n b OND COMUN A CON RONTO p n p o m n d quo d g u m 12 m n od d omm on d g on o u quo p n ¤ # ondo d ond m ondo o 1 ondo g n o o mu ondo qu d d n m o ex x Quo ondo do V o p mon OND CH US Tu ond h nno o p mon 31 12 2015 31 05 2016 # G u o mbo o p p Eu o 14 084 21 19 bb o 2015 P e o n nd o P e o d R e men o op ondo n M oT m o d Bo n S mb ono po g mb g o n mm mmob Mob Mob Q Quo N Non Quo D OND P NS ON V de e quo e g g o n m n q qu nd n m m n d d u m d quo m on g n d p X on g n d nd m n o Su h d Comm on V g n Co p p h o un od quo ogg o n nd m n o d m P no u o omp d g u o n un o on mpo d u mp u mo o d nno p 3 V % p o g o no ND C C RT CAT 2 V % p o p d n ¤ TAR ond Comun S d d o no ¤ 2050 + g ond u mbu gh o 2050 + g A u d R d o o So 24O d ond P n on d ond Sp u d D o no d ¤ 1180 + g d ond h u d ¤ 1180 + g d g nd C d ¤ 2050 + g A og on o p ¤ 720 + g P n o m on +39 0230223661 So d G on d ond ono u o u n o m d SGRpA o ng gg o n o d m n od h o n OND ASS CURAT V ndex nked V n nd g n n od ng bu o d p ù g n n nd o p ùb o N o d omb n o n d o obb g on d um n d ng o non p m n o ngo ompon n d n nd o m n g n d o ompon n obb g on n p n d p ù o obb g on n nd o ng p ù b o d m n g n no m on d d g o ono d pon b u n n d omp gn S g MOO Mood S&P S nd d Poo T h 1 mp um n g m n h o d on op n d non d p n non w o ndex nked on em en e h B nk Re o u on Co p g Ang o h B nk Y ndex e Un on o o n e ehm n B o he X ndex e Un n u ehm n B o he è gen e d o o Z ndex e Un on o o n e e b n he nde Un nked P P no nd du P n on o P A e en o e un o de quo può e n modo on de e o e u o de ge one de ond pen one de e e e e u o n un o on e mpo e d u en e mp e d nd m n o nnuo o o b d un o on mpo d m d o p odo o g d pon b n on d d d d n o g on ono p b n do um n no m d o m p n on h omp m n p n u n n d o h g o no u p non ono n m n pp n d qu h po b on gu n u u o Med o num V o pond n p od qu o m gg o d 2% od nd on ono o ond du o OND ST R quo ono p n¤ d m d on d N p nY np qu non ono p d m o onn R NAV d Em pp n no o d quo h p ond h h nno du o o pondono R o d Em on m n p ond on un o o p o o pondono NAV N A V u o qu ndo d m n nd o d u und non po n d nom n on d ngo omp Abb on A =A on o Eq = Equ Obb =Obb g on o Bd=Bond B =B n o B =B n d G b=G ob M =M Opp =Oppo un d = nd S =S o M =M d 1 P ù omm on d o o on 2 P ù omm on d o o on o 3 P ù omm on d o o on o o d ondo 5 P ù o m no omm on m on o 6 ondo non u o o nd n 7 O d op o qu TAR D PUBB CAZ ON ond A u è d ¤ 1180 + g P n o m on +39 0230223661 ond e è d ¤ 2050 + g P n o m on +39 0230223527 Risparmio gestito 31 Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 FONDI COMUNI E SICAV ESTERI ARMONIZZATI UE Cat. Fondo Data www.animasgr.it Tel. 800.388.876 Anima Funds FLE Am.Lat.Ced.Plus2017Silver 27.06 FLE An. Ced.BRIC2018 Silver 27.06 FLE Anima Active Selection(7) 29.06 FLE Anima Att.Ced.Plus2018 I 27.06 OEC Anima ShortT.Corp. Bd I(7) 30.06 30.06 APA Asia Pacific Eq. I(7) APA Asia Pacific Eq. Prest. 30.06 APA Asia Pacific Eq. Silver 30.06 OFL Bd 2015 Multic. Din. Silver 16.03 OFL Bd 2015 Multic. Silver 16.03 OFL Bd 2016 Multic. 2 Silver 30.06 OFL Bd 2016 Multic. Silver 30.06 OFL Bd 2017 Crescita Imprese 30.06 ODMBond Dollar I(7) 30.06 ODMBond Dollar Prest. 30.06 ODMBond Dollar Silver 30.06 FLE Ced.P.Scandin.2017Silver 27.06 FLE Cedola Italia 2017 Silver 27.06 30.06 OAS Credit Opportunities I(7) FLE Crescita Europa Silver 29.06 AEM Emerging Mkts Eq. I(7) 30.06 AEM Emerging Mkts Eq.Prest. 30.06 AEM Emerging Mkts Eq.Silver 30.06 AAE Euro Equity I 30.06 OEM Euro Government Bomd I(7) 30.06 30.06 AEU Europe Eq. I(7) AEU Europe Eq. Prestige 30.06 AEU Europe Eq. Silver 30.06 FLE Flex 50 I(7) 24.06 OFL Flexible Income I 30.06 OIG Global Bond I(7) 30.06 OIG Global Bond Prest. 30.06 OIG Global Bond Silver 30.06 30.06 OAS Global Currencies I(7) OAS Global Currencies Prest. 30.06 AIN Global Equity I(7) 30.06 AIN Global Equity Prest. 30.06 AIN Global Equity Silver 30.06 OEC Hybrid Bond I 30.06 OEB Life Short Term Silver 30.06 MAE Liquidity A 30.06 MAE Liquidity I(7) 30.06 MAE Liquidity Prestige 30.06 MAE Liquidity Silver 30.06 30.06 OEM Medium Term Bd I(7) OEM Medium Term Bd Prest. 30.06 OEM Medium Term Bd Silver 30.06 FLE Pro 100 Cedola BRIC/2 22.06 FLE Pro 100 En. Pulita Silver 29.06 FLE Protetto 100 BRIC Silver 29.06 OEB Short Term Bd I(7) 30.06 OEB Short Term Bd Prest. 30.06 OEB Short Term Bd Silver 30.06 FLE Smart Dividends Europe I 30.06 FLE Smart Volatility Europe I 30.06 FLE Smart Volatility Global I 30.06 FLE Smart Volatility Italy I 30.06 OFL Star Bond Classic A 30.06 OFL Star Bond Classic B 30.06 OFL Star Bond I 30.06 OFL Star Bond I Dist(7) 30.06 OFL Star Bond Prestige 30.06 OFL Star Bond Silver 30.06 FLE Star High Potential Eur. B 30.06 FLE Star High Potential Eur. I(7) 30.06 FLE Star High Potential Eur.Classic A 30.06 FLE Star High Potential Eur.Prest. 30.06 FLE Star High Potential Eur.Silver 30.06 FLE Star High Potential Glb Classic A 30.06 FLE Star High Potential Glb Classic B 30.06 FLE Star High Potential Glb I(7) 30.06 FLE Star High Potential Glb Silver 30.06 FLE Star High Potential Italy Cl B 30.06 FLE Star High Potential Italy Classic A 30.06 FLE Star High Potential Italy I(7) 30.06 FLE Star High Potential Italy Prestige 30.06 FLE Star High Potential Italy Silver 30.06 FLE Tesoreria Imp. Prestige 24.06 OFL Traguardo III 2016 30.06 OFL Traguardo2017Gl.Bd Silver 30.06 30.06 AAM U.S. Equity I(7) AAM U.S. Equity Prest. 30.06 AAM U.S. Equity Silver 30.06 OAS Var Rate Bond I 30.06 Nav Risc. 5,134 5,204 5,043 109,380 5,625 10,829 12,374 7,653 5,049 5,082 5,045 5,250 5,441 7,430 7,322 7,418 5,425 5,2593 5,016 5,926 5,069 4,973 4,798 6,542 5,206 10,316 7,660 6,627 5,302 4,954 7,078 8,125 7,038 4,787 4,665 9,746 6,973 7,680 5,034 5,089 6,434 5,716 5,083 5,490 7,372 9,693 7,202 5,043 5,021 5,023 5,692 6,258 5,740 4,952 4,797 4,782 4,633 5,035 4,911 5,497 5,001 5,498 5,440 4,771 7,257 5,677 8,178 5,939 4,809 5,025 5,014 4,891 4,599 4,713 4,935 4,918 4,811 5,260 5,258 5,41 13,358 10,482 8,063 5,162 Emis. — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — FLE Flexible Europe 01.07 BBI Franklin T. - Multi Alpha F. 01.07 FLE GAM Flexible Strategy 01.07 FLE Generali Inv. Eur - Div. Solution 01.07 BAZ Global Dynamic 01.07 FLE Global Real Assets 01.07 FLE Global Risk Managed 01.07 AEM Greater China Eq 01.07 BAZ HSBC - Em. Mkts Solution 01.07 AEM India&So.East Asia Eq 01.07 APA Invesco - Asia Gl. Opps 01.07 AEU Invesco - Europe Eq. 01.07 FLE Invesco - Real Ass Ret 01.07 FLE JPM - Best Ideas 01.07 FLE JPM Global MultiAsset Inc.F 01.07 FLE Kairos - Blend 01.07 FLE Kairos Real Return 01.07 FLE Lemanik - Glocal Investor 01.07 MAE Liquidity 01.07 FLE M&G - Multi Asset Allocation Fund 01.07 FLE Morgan Stanley - Act.All. 01.07 FLE Morgan Stanley Real A.Port 01.07 AAM Morgan Stanley-N.Am.Eq. 01.07 AEM Next 11 Equities 01.07 AEU Oddo AM Expertise Eu 01.07 --- Pictet - Dynamic Advisory 01.07 ASE Pictet World Opportun. 01.07 FLE Pimco - Smart Invest Flex All 01.07 FLE Schroder Multi Asset 01.07 FLE Short Strategies 01.07 AIN Smaller Companies 01.07 AIN T-Cube 01.07 FLE UBS - Top Em Mark Fund 01.07 AIN Vontobel - Gl. Elite 01.07 95,85 117,26 112,44 106,64 105,45 102,77 122,11 86,07 93,29 121,44 157,35 98,91 98,43 114,42 92,90 106,57 92,43 82,25 107,03 98,11 131,77 108,78 138,40 92,28 112,88 100,59 169,57 100,85 101,55 41,72 119,06 104,00 89,68 137,47 Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/fondi24 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — BG Sicav ___________________________________________________ FLE Algebris Best Ideas 01.07 FLE Amundi Absolute Forex 01.07 OAS Amundi Glob Inc Bond 01.07 OFL BlackRock Glb Opp Bd 01.07 AIN Columbia Thread Gl.Eq.Long Sh. 01.07 FLE Controlfida Global Macro 01.07 AEU Controlfida Low Vol Eur Eq 01.07 FLE EurizonMult.OptimalDiv.Appr. 01.07 OEM Euro Debt 01.07 OFL Euro Income Bond 01.07 AEU European Equities 01.07 FLE Flexible Global Eq 01.07 AEU Gen Inv Eur Eq Recovery F 01.07 OIG Global Supranational OAS HSBC Euro Credit Opportun 01.07 OAS Invesco Fin. Credit Bond 01.07 BOB JP Morgan - Capital Struct. Opp 01.07 AAS MS Gl Real Est&Infr Eq 01.07 APA Pictet Japanese Eq 01.07 OAS Schroder Conv Bond Opp 01.07 AEU Schroder High Div Eu 01.07 FLE Short Equities 01.07 AAE Small Mid Cap Eu Eq 01.07 AIN Tenax Gl F Eq Long Short 01.07 OIH UBS Dyn Cred High Yield 01.07 OFL UBS Glob Inc Alpha 01.07 AAM US Equities 01.07 OPE VONT New Front Debt 01.07 OFL Vontobel Glb Active Bd 01.07 FLE Vontobel Pure Strategy 01.07 www.bnpparibas-ip.it - tel. 800009944 OEC Bond Euro Corp 30.06 OAS Bond Europe Plus 30.06 OAS Bond World Plus 30.06 OAS Conv Bd Best Sel Eur 30.06 OMI Convertible Bond World 30.06 BBI Diversified World Balanced 29.06 BAZ Diversified World Growth 29.06 BOB Diversified World Stability 29.06 AAE Equity Euro 30.06 AEU Equity Europe 30.06 AAM Equity USA Core 30.06 AEM Equity World Emerging $ 30.06 BOB Sustainable Active All 30.06 Fondi comuni di diritto francese OFL BNPP ABC3 30.06 ASE BNPP Aqua 30.06 FLE BNPP Rend. 1 Anno 30.06 FLE BNPP Rend. Cedola C 30.06 OFL BNPP Seicedole 30.06 OFL Euro Flexi Bond Inc 30.06 OFL FQ Bond Opp. 29.06 FLE FQ Patrimoine 29.06 Cl. D 98,07 99,11 100,22 98,22 90,84 88,05 90,89 91,71 132,59 106,71 78,28 100,57 93,77 — 107,50 110,10 97,20 124,60 76,39 97,25 90,79 51,59 89,56 83,87 90,89 86,23 172,36 107,26 106,85 88,61 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — 109,94 430,85 1694,53 78,21 107,31 188,68 189,70 185,78 293,89 509,39 204,55 95,95 419,42 — — — — — — — — — — — — — 98,82 299,76 101,18 96,23 97,85 101,39 1402,64 103,98 — — — — — — — — BPVN Strategic Inv. Fund _________________________________ AEU Europ. Flex. Dyn. A EUR AEU Europ. Flex. Dyn. B EUR(7) FLE VIS in EUR 01.07 01.07 28.06 10,74 11,24 12,15 — — — CoRe Series _______________________________________________ Gruppo Azimut Cl. AZ Fund (ACC) FLE Active Selection 30.06 FLE Active Strategy 30.06 OIG Aggregate Bond Euro 30.06 FLE American Trend 30.06 FLE Arbitrage 30.06 FLE Arbitrage Plus 30.06 FLE Asia Absolute 30.06 FLE Asset Dynamic 30.06 BOB Asset Plus 30.06 BBI Asset Power 30.06 BBI Asset Timing 30.06 FLE Bd Target 2018 Eq. Opt. 30.06 OFL Bd Target Giugno 2016 30.06 OFL Bd Target Settembre 2016 30.06 OFL Best Bond 30.06 OFL Best Cedola 30.06 OFL Bond Target 2015 30.06 FLE Bond Target 2016 Eq.Opt. 30.06 FLE Bond Target 2017 Eq.Opt. 30.06 FLE Bond Target 2019 Eq. Opt. 30.06 OFL Bond Target Dic.2016 30.06 FLE Carry Strategies 30.06 MAE Cash 12 mesi 30.06 MAE Cash Overnight 30.06 FLE Cat Bond Fund Plus 30.06 OMI Cgm Opport. Corp. Bond 30.06 FLE Cgm Opport. European 30.06 FLE Cgm Opport. Global 30.06 OMI Cgm Opport. Gov. Bond 30.06 OMI Cgm Opportunistic Corporate Bond FLE Cgm Opportunistic European FLE Cgm Opportunistic Global FLE Cgm Opportunistic Government Bond BOB Conservative 30.06 AEU Core Brands 30.06 FLE Corporate Premium 30.06 OIH Credit 30.06 FLE Dividend Premium 30.06 OPE Em Mkts Hard Ccy Bd Hed 30.06 OPE Em Mkts Hard Ccy Bd NonHed 30.06 OPE Em Mkts Local Ccy Bd 30.06 OPE Em Mkts Local Ccy Bd 30.06 OPE Em Mkts Local Ccy Bd 30.06 OPE Em Mkts Local Ccy Bd 30.06 AEM Em. Market Asia 30.06 AEU Em. Market Europe 30.06 AEM Em. Market Latin America 30.06 BBI European Dynamic 30.06 FLE European Trend 30.06 FLE Formula 1 - Absolute 30.06 FLE Formula 1 - Alpha Plus 30.06 FLE Formula 1 - Conservative 30.06 FLE Formula Com. Trading 30.06 FLE Formula Macro Dyn.Trading 30.06 AEM Gl. Emerg. Mkt Eq 30.06 AIN Gl. Growth Sel. 30.06 OFL Global Currencies&Rates 30.06 AEM Global EmMkts Dividend 30.06 FLE Global Equity 30.06 FLE Global Macro 30.06 OPE Global Sukuk 30.06 OAS Hybrid Bonds 30.06 OEM Income 30.06 FLE Institutional Target 30.06 OFL Int. Bd Target Giugno 2016 30.06 FLE Italian Trend 30.06 FLE Japan Champion 30.06 FLE Japan Champion 30.06 AEM Lira Plus 30.06 AIN Long Term Value 30.06 FLE Macro Volatility 30.06 FLE Market Neutral 30.06 OEM Patriot 30.06 FLE QBond 30.06 FLE QInternational 30.06 FLE QProtection 30.06 FLE QTrend 30.06 OAS Real Plus 30.06 OAS Renminbi Opp. Hedge 30.06 OAS Renminbi Opp.Fix.Inc.Hdg 30.06 OAS Renminbi Opp.NoHdg 30.06 OAS RenminbiOp.Fix.Inc.NoHdg 30.06 MAE Reserve Short Term Euro 30.06 OIH Short Term Glb High Yield 30.06 AEU Small Cap Europe 30.06 OBI Solidity 30.06 FLE Strategic Trend 30.06 BOB Top Rating 30.06 FLE Trend 30.06 OIG US Income 30.06 Cl. AZ Fund (DIS) FLE Active Selection 30.06 FLE Arbitrage 30.06 FLE Arbitrage Plus 30.06 OFL Bd Target Giugno 2016 30.06 OFL Bd Target Settembre 2016 30.06 OFL Best Cedola 30.06 OFL Bond Target 2015 30.06 FLE Bond Target 2016 Eq.Opt. 30.06 FLE Bond Target 2017 Eq.Opt. 30.06 FLE Bond Target 2018 Eq. Opt. 30.06 FLE Bond Target 2019 Eq. Opt. 30.06 OFL Bond Target Dic.2016 30.06 FLE Carry Strategies 30.06 FLE Cat Bond Fund Plus 30.06 AEU Core Brands 30.06 FLE Corporate Premium 30.06 FLE Dividend Premium 30.06 OPE Em Mkts Hard Ccy Bd Hed 30.06 OPE Em Mkts Hard Ccy Bd NonHed 30.06 BBI European Dynamic 30.06 FLE Formula 1 - Alpha Plus 30.06 FLE Formula 1 Absolute 30.06 OFL Global Currencies&Rates 30.06 AEM Global EmMkts Dividend 30.06 OPE Global Sukuk 30.06 OAS Hybrid Bonds 30.06 OEM Income 30.06 FLE Institutional Target 30.06 OFL Int. Bd Target Giugno 2016 30.06 FLE Italian Trend 30.06 AEM Lira Plus 30.06 OEM Patriot 30.06 OAS Real Plus 30.06 OIH Short Term Glb High Yield 30.06 OBI Solidity 30.06 BOB Top Rating 30.06 Cl.D AZ Fund (DIS) FLE Bond Target 2018 Eq.Opt. 30.06 Cl. Azimut (ACC) FLE Cat Bond Fund 30.09 FLE Formula 1 - Alpha Plus 30.09 Cl. Azimut (DIS) FLE Cat Bond Fund 30.09 FLE Formula 1 - Alpha Plus 30.09 Az Multi Asset OEM BTPortfolio 30.06 OEM BTPortfolio dis 30.06 OAS CGM Valor Bd Strateg.F.(7) 30.06 BBI CGM Valor Flex. Strat.F.(7) 30.06 FLE Flex 30.06 FLE G.T.A.A. 30.06 OAS Renminbi Opportunities 30.06 FLE World Trading(7) 30.06 Az Multi Asset FLE Global Value 30.06 FLE Sust. Abs. Return A Euro 30.06 FLE Sust. Abs. Return A Euro Ret 30.06 FLE Sust. Abs. Return A Euro Ret Dis 30.06 FLE World Trading 30.06 FLE World Trading Z 30.06 Cl. A 4,856 4,974 7,243 3,502 5,036 4,992 4,243 3,928 5,696 5,804 4,855 4,720 5,729 5,954 5,449 5,633 5,970 5,431 5,199 6,097 5,691 4,942 5,440 5,321 5,277 6,284 6,360 6,403 5,808 — — — — 6,369 5,949 5,291 5,215 6,181 5,304 5,201 5,206 5,101 5,027 5,038 7,288 2,824 4,299 5,382 3,193 4,839 5,658 4,706 2,706 6,116 4,501 6,496 4,546 5,470 5,701 4,432 6,232 5,350 6,130 5,647 4,825 2,893 4,311 4,196 4,673 7,665 4,088 4,443 8,079 5,449 5,192 5,155 4,901 4,938 5,008 5,201 5,790 6,035 6,292 5,217 5,632 6,303 6,177 5,174 6,818 6,339 Cl. A 4,747 4,984 4,991 4,898 5,206 4,853 5,080 4,880 4,892 4,566 5,250 5,064 4,871 5,175 5,713 4,787 5,028 5,188 5,237 5,176 5,520 4,684 3,980 5,368 5,678 4,895 5,494 5,330 4,212 2,719 3,856 6,814 4,858 4,877 5,604 5,099 Cl. D 4,852 Cl. A 5,328 5,643 Cl. A 5,255 5,523 Cl. A 5,808 5,251 4,954 4,838 5,590 4,619 5,266 5,309 Cl. A Ret 5,017 4,659 4,511 4,433 5,194 5,201 Cl. B 4,856 4,974 7,243 3,502 5,036 4,992 4,243 3,928 5,696 5,804 4,855 4,720 5,729 5,954 5,449 5,633 5,970 5,431 5,199 6,097 5,691 4,942 5,440 5,321 5,277 6,284 6,548 6,501 5,658 — — — — 6,369 5,949 5,291 5,215 6,181 5,288 5,194 5,206 5,101 5,137 5,038 7,288 2,824 4,299 5,382 3,193 4,839 5,658 4,706 2,706 6,116 4,501 6,496 4,546 5,470 5,701 4,432 6,232 5,350 6,130 — 4,825 2,893 4,310 4,196 4,673 7,665 4,088 4,443 8,079 5,449 5,192 5,155 4,901 4,938 5,008 5,201 5,790 6,035 6,292 5,217 5,632 6,303 6,177 5,174 6,818 6,339 Cl. B 4,747 4,984 4,991 4,898 5,206 4,853 5,080 4,880 4,892 4,566 5,250 5,064 4,871 5,175 5,713 4,787 5,028 5,168 5,237 5,176 5,520 4,684 3,980 5,446 5,678 4,895 5,494 — 4,212 2,719 3,856 6,814 4,858 4,877 5,604 5,099 — Cl. B 5,328 5,643 Cl. B 5,255 5,523 Cl. B 5,743 5,538 — — 5,173 4,612 5,474 — Cl. B Ret 5,024 — — — 5,153 5,160 BG Selection Sicav ________________________________________ OPE Aberdeen EM Bd&CurrOpp 01.07 AEM Aberdeen Lat Am Eq 01.07 AEM Africa&Middle East Eq 01.07 FLE Anima - Club 01.07 AIT Anima - Italy Equities 01.07 FLE ARC 01.07 FLE ARC 10 01.07 FLE Black Rock - GL MA 01.07 FLE BlackR- Multi A.Infl F 01.07 AIN Columbia Thread. - Gl. Eq. Alpha 01.07 FLE DNCA Navigator 01.07 AEM Eastern Europe Eq 01.07 FLE Eurizon - Concerto 01.07 Cl.A 96,19 81,16 73,63 109,36 59,11 107,91 118,87 125,81 106,76 97,61 114,36 42,99 106,75 — — — — — — — — — — — — — AEU CoRe All Europe E FLE CoRe Alternative E BOB CoRe Bal. Cons. E BOB CoRe Bal. Opport. E MAE CoRe Cash E BBI CoRe Champ. Em. Mark. E BBI CoRe Champions E OMI CoRe Coupon E OMI CoRe Coupon E Dis AIN CoRe Dividend E AIN CoRe Dividend E Dis OPE CoRe Em. Mark. Bond E OPE CoRe Em. Mark. Bond E Dis AEM CoRe Em. Mark. Equity E OIG CoRe Global Curr. E OFL CoRe Global Opp. E OMI CoRe Income Opport. E Acc OMI CoRe Income Opport. E Dis BAZ CoRe Multi Ass. Aggr. E Acc BBI CoRe Multi Ass. Inc. E BBI CoRe Multi Ass. Inc. E Dis AAM CoRe US Strategy E 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 6,901 4,675 5,287 5,860 5,029 5,546 6,360 5,299 5,216 6,032 6,205 5,753 4,387 5,465 5,225 4,818 5,110 5,024 5,062 5,038 4,943 7,799 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — Credit Suisse ______________________________________________ http://multiconcept.credit-suisse.com Umbrella White Fleet IV AIN IndexBlink B(7) 30.06 AIN Londinium Global Bds B 30.06 AIN Londinium Global Eq B 30.06 125,02 24,50 12,98 — — — Ersel Gestion Internationale _____________________________ FLE Globersel Active Strategies 30.06 OEC Globersel Corp. Bond 30.06 AIN Globersel Equity A 30.06 AIN Globersel Equity B 30.06 AEN Globersel Pact Nat Res A 30.06 AEN Globersel Pact Nat Res B 30.06 AAM Globersel US Eq. Sel. Cl.A 30.06 AAM Globersel US Eq. Sel. Cl.B 30.06 BBI Leadersel Balanced 30.06 AEN Leadersel Diver.Strategies 30.06 AEM Leadersel Em. Market Mult. 24.06 OPE Leadersel Em.Bond Opp. 30.06 FLE Leadersel Event Driven 24.06 FLE Leadersel Flex Mult. 24.06 FLE Leadersel Tot. Ret.Strategies 24.06 OMI Leadersel Total Ret 30.06 FLE Systematica Global Trend 30.06 101,03 295,91 627,26 135,40 87,04 84,25 138,470 149,55 112,53 102,87 138,26 111,87 99,42 95,48 100,15 117,90 99,47 — — — — — — — — — — — — — — — — — Esperia Funds Sicav ______________________________________ FLE Alkimis AIN Alpha C AIN Alpha I(6,7) OEM Bond Euro C OEM Bond Euro I(6,7) OPE C-Quadrat Asian Bd Op.(6) OPE C-Quadrat Asian Bd Op.I(6) BOB C-Quadrat Effic. Cl. I(6,7) BOB C-Quadrat Efficient Cl. C OEC C-Quadrat Eu I. Plus Cl. C OEC C-Quadrat Eu I.Pl. Cl. I(6,7) OMI C-Quadrat Gl. C. Pl. Cl. I(6) OMI C-Quadrat Gl. C. Plus Cl. C OMI Corporate Bd Euro C OMI Corporate Bd Euro I(6,7) AAE Euro Equities C AAE Euro Equities I(6,7) MAE Money Market C MAY Money Market I(6,7) AIN Private Eq.Strat C AIN Private Equity Str.I(6,7) AAS Russell Global Equity C AAS Russell Global Equity I(6,7) FLE Strategic Portfolio I(6,7) FLE Syst. Diversific. C FLE Syst. Diversific. I(6,7) FLE Total Return C FLE Total Return I(6,7) 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 01.07 118,50 102,500 103,91 161,39 121,34 105,64 106,54 129,94 122,43 132,41 140,86 106,49 103,71 150,55 131,44 104,12 149,50 109,38 103,43 141,64 190,66 133,81 171,29 146,98 120,23 120,53 110,34 111,73 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — Help desk c/o Eurizon Capital Sgr; Gruppo Intesa Sanpaolo; tel. 02 88101 Eurizon Focus Capitale Protetto Cl. R FLE Protezione 03/2017 30.06 123,50 — FLE Protezione 06/2016 30.06 119,38 — FLE Protezione 09/2016 30.06 117,45 — FLE Protezione 12/2016 30.06 120,43 — Eurizon Manager Selection Fund Cl. R OMI MS 10 30.06 149,37 — BOB MS 20 30.06 147,83 — BBI MS 40 30.06 142,54 — BAZ MS 70 30.06 149,85 — Eurizon MM Collection Fund APA Daiwa Eq. Japan Cl.I 30.06 177,09 — OPE G. Rmb FixInc Cl.I 29.06 124,52 — OPE G. Rmb FixInc Cl.IS 29.06 126,56 — OPE G. Rmb FixInc Cl.R 29.06 122,30 — OPE G. Rmb FixInc Cl.RD 29.06 112,90 — OPE G. Rmb FixInc Cl.RU 29.06 105,60 — Eurizon MM Stars Fund Cl. R Cl. I FLE Private Style Equity 30.06 121,69 — FLE Private Style Flexible 30.06 103,51 — FLE Private Style Total Return 28.06 100,30 104,69 Cl.R1 Cl.R2 FLE Private Style Flexible 30.06 104,79 104,26 Cl.RD1 Cl.RD2 FLE Private Style Income 30.06 99,79 100,56 Cl.RD FLE Private Style Income 30.06 99,03 — Eurizon Opportunità Cl. RD Cl. I OFL Global Bond Cedola 06/2021 30.06 100,16 — OFL Obbligazioni Flessibile 30.06 103,32 109,60 Cl. R FLE Flessibile 15 30.06 99,92 — FLE Sparkasse Prime Fund cl R 30.06 94,37 — Cl. IDY Cl. IDZ OFL Obbligazioni Flessibile 30.06 100,40 100,40 Epsilon Fund Cl. R Cl. I OFL Em. Bond Total Return 30.06 131,58 137,48 FLE Enhanced C.Risk Contr. 30.06 — 102,97 OEM Euro Bond 30.06 169,47 176,16 MAE Euro Cash 30.06 110,32 111,54 AAE Euro Q-Equity 30.06 95,40 102,24 AEU European Q-Equity 30.06 104,02 111,25 FLE Q-Flexible 30.06 130,34 140,06 Cl. RA MAE Euro Cash 30.06 99,96 — Cl. S Cl. SD OFL Emerging Bond Total Return 30.06 100,34 100,24 Eurizon Strategia Flessibile Cl. RD OFL Obbligazioni 03/2016 30.06 103,40 — OFL Obbligazioni 06/2016 30.06 106,11 — OFL Obbligazioni 12/2015 30.06 105,32 — Investment Solutions by Epsilon Cl. R Cl. RD OFL Cedola x 4 02/2012 30.06 — 103,77 OFL Cedola x 4 03/2012 30.06 — 105,96 OFL Cedola x 4 06/2011 30.06 — 106,07 OFL Cedola x 4 07/2011 30.06 — 104,84 OFL Cedola x 4 09/2011 30.06 — 105,33 OFL Cedola x 4 11/2011 30.06 — 103,83 OFL Cedola x 4 12/2011 30.06 — 101,69 OFL Cedola X 4 Ind.05/2012 30.06 — 104,04 OFL Cedola X 4 Ind.07/2012 30.06 — 103,13 OFL Cedola X 4 Ind.09/2012 30.06 — 103,19 OFL Cedola x 4 Ind.10/2012 30.06 — 103,17 FLE Dynamic Inc. Multitr. 01/2016 30.06 — 98,51 100,89 — FLE Dynamic Preservation 01/2016 30.06 FLE Equity Coupon 02/2014 30.06 — 100,30 FLE Equity Coupon 04/2014 30.06 — 98,31 OFL Flexible Eq.Coupon 2017-1 28.06 — 127,67 OFL Forex Coupon 2016 28.06 — 96,65 OFL Forex Coupon 2017 28.06 — 92,49 OFL Forex Coupon 2017-2 28.06 — 95,97 OFL Forex Coupon 2017-3 28.06 — 94,94 OFL Forex Coupon 2017-4 28.06 — 95,77 OFL Forex Coupon 2017-5 28.06 — 92,81 OFL Forex Coupon 2017-6 28.06 — 91,22 OFL Forex Coupon 2017-7 28.06 — 94,31 OFL Forex Coupon 2018-1 28.06 — 95,64 FLE Glb Dyn. Multitrender 06/2015 30.06 95,00 95,00 FLE Global Absolute Strategy - 05/2016 30.06 100,31 — FLE Global Coupon 06/2014 30.06 — 98,16 FLE Global Coupon 10/2013 30.06 — 106,36 FLE Global Coupon 11/2014 30.06 — 97,23 FLE Global Div. Allocation 02/2015 30.06 — 95,60 FLE Global Flexible Strategy - 04/2016 30.06 99,90 99,90 FLE Global Inc. Multitrender 09/2015 30.06 96,73 96,77 FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE Multiasset Absolute 3 anni 04/2016 30.06 Multiasset Cedola Globale 02/2016 28.06 Multiasset Cedola Globale 12/2015 28.06 Soluzione Attiva Pr12 2017 30.06 Soluzione Attiva Pr5 2017 30.06 Soluzione Attiva Pr6 2017 30.06 Soluzione Attiva Pr7 2017 30.06 Soluzione Attiva Pr9 2017 30.06 Soluzione Fless. Pr2 2014 30.06 Soluzione Fless. Pr4 2014 30.06 Valore Cedola Globale 02/2015 28.06 Valore Cedola Globale 04/2015 28.06 Valore Cedola Globale 07/2015 28.06 Valore Cedola Globale 09/2015 28.06 Valore Cedola X5 02/2013 28.06 Valore Cedola X5 02/2014 28.06 Valore Cedola X5 04/2013 28.06 Valore Cedola x5 04/2014 28.06 Valore Cedola X5 06/2013 28.06 Valore Cedola X5 07/2013 28.06 Valore Cedola X5 10/2013 28.06 Valore Cedola X5 11/2014 28.06 Valore Cedola X5 12/2012 28.06 Valore Cedola X5 12/2013 28.06 FLE Global Inc. Multitrender 09/2015 30.06 Rossini Lux Fund AAE Az. Euro 30.06 APA Az. Giapp. 30.06 AIN Az. Internat. 30.06 AAM Az. N. America 30.06 BBI Bilanciato 30.06 MAE Euro Monetario 30.06 OIG Obb. Dollari 30.06 OEB Obb.Euro B-T 30.06 OEM Obb.Euro L-T 30.06 OEM Obb.Euro M-T 30.06 OEB Obbligaz. TV 30.06 Soluzioni Eurizon OFL Cedola DOC 05/2017 30.06 OFL Cedola DOC 07/2017 30.06 OFL Cedola DOC 09/2017 30.06 OBI Cedola DOC It. 11/2017 30.06 FLE Strategia I 02/2020 28.06 FLE Strategia I 08/2019 28.06 FLE Strategia I 10/2019 28.06 FLE Strategia I 12/2019 28.06 99,930 98,63 100,61 125,58 112,41 116,28 119,46 116,13 104,65 103,74 — — 99,79 — — — — — — — — — — — Cl. RD1 96,66 Cl. R 120,75 112,97 161,89 183,16 147,99 117,38 166,46 123,70 174,95 140,80 123,71 Cl. RD 106,690 108,390 107,180 109,640 — — — — — 98,63 100,61 — — — — — — — 95,40 98,66 — 100,41 100,62 100,82 100,77 100,32 103,02 102,90 105,07 97,46 102,47 103,79 — Cl. I 131,59 123,03 176,37 199,52 — 120,11 176,17 128,27 183,67 146,06 127,08 Cl. R — — — — 117,740 125,960 124,420 121,750 Eurizon EasyFund _________________________________________ CL. A 116,22 — CL. R CL. Z 30.06 130,66 137,45 30.06 246,61 268,59 30.06 343,92 376,43 30.06 143,54 155,78 30.06 170,19 187,82 30.06 165,93 177,03 30.06 129,81 142,99 30.06 184,03 203,25 30.06 113,01 119,44 30.06 259,22 294,28 30.06 260,36 295,89 30.06 101,98 121,26 30.06 84,06 95,51 30.06 97,04 106,58 30.06 168,91 190,74 30.06 132,76 149,98 30.06 189,23 206,33 30.06 139,45 158,61 30.06 94,38 107,31 30.06 107,07 121,49 30.06 63,12 71,86 30.06 101,42 115,20 30.06 225,11 255,54 30.06 66,95 76,35 30.06 73,44 82,87 30.06 260,57 295,93 30.06 115,74 131,60 30.06 221,82 254,08 30.06 150,39 170,76 30.06 145,17 164,83 30.06 112,41 119,65 CL. RH CL. ZH 378,46 30.06 347,43 CL. R CL. Z 30.06 91,58 — 30.06 99,62 127,05 30.06 343,61 375,15 30.06 99,76 101,41 30.06 211,42 231,70 30.06 136,95 147,26 30.06 68,10 74,21 30.06 — 99,70 30.06 130,98 140,29 30.06 75,62 81,62 30.06 538,68 599,84 30.06 102,18 107,97 CL. Z CL. Zu OPE Bd Em.Mkts LocalCurr 30.06 97,06 79,31 CL.RD CL.ZD OFL Bond Flexible 30.06 98,09 99,59 CL. SD OAS Bond High Yield 30.06 100,49 — AIT Equity Italy 30.06 107,02 — CL. S OPE Bond Emerging Markets 30.06 103,48 — OAS Bond High Yield 30.06 101,93 — Active Strategy CL. R CL. Z FLE Absolute Attivo 30.06 119,17 129,13 OFL Absolute Prudente 30.06 118,84 126,06 FLE Azioni Strategia Flessibile 30.06 144,86 156,28 FLE Dynamic Asset All. 30.06 89,09 552,82 FLE Equity Absolute Return 30.06 95,69 — FLE Flexible Beta Tot.Return 30.06 97,59 681,42 FLE Flexible Multistrategy 30.06 99,77 100,58 FLE Focus Az.StratFlessRL 30.06 147,91 — FLE GT Asset Allocation 30.06 — 99,75 FLE Multiasset 30.06 102,89 104,45 FLE Trend 30.06 — 101,06 Active Strategy Cl. S Cl. SD FLE Absolute Attivo 30.06 100,16 — OFL Absolute Prudente 30.06 99,990 — FLE Azioni Strategia Flessibile 30.06 100,63 102,98 FLE Flexible Beta Total Return 30.06 102,16 — FLE Flexible Multistrategy 30.06 — 100,27 Cl.RD FLE Multiasset 30.06 102,32 — Linea LTE cop. rischio cambio CL. RH CL. ZH OAS Bond GBP 30.06 186,07 206,03 OAS Bond International 30.06 165,44 176,47 OAY Bond JPY 30.06 169,15 227,64 ODMBond USD 30.06 217,07 239,51 ABC Equity Cons.Discretionary 30.06 225,79 258,53 ABC Equity Consumer Staples 30.06 242,98 277,60 AEN Equity Energy & Materials 30.06 120,24 137,62 AEU Equity Europe 30.06 103,39 119,65 AFI Equity Financial RH 30.06 56,07 63,88 AIF Equity High Tech 30.06 91,45 104,24 AID Equity Industrials 30.06 204,88 232,11 APA Equity Japan 30.06 82,87 93,87 AAM Equity North America 30.06 137,87 156,20 APA Equity Oceania 30.06 161,01 186,00 ASA Equity Pharma 30.06 141,19 160,72 ATE Equity Telecommunication 30.06 79,99 91,02 APU Equity Utilities 30.06 135,54 154,42 Le Classi I, Z e ZH sono riservate a investitori istituzionali.. MAE Cash EUR Limited Tracking Error OAS Bond EUR Float.Rate LTE OEM Bond EUR Long T. LTE OEM Bond EUR Medium T. LTE OEB Bond EUR Short T. LTE OAS Bond GBP LTE OAS Bond International LTE OAY Bond JPY LTE ODMBond USD LTE MAE Cash EUR ABC Eq. Cons.Discretionary LTE ABC Eq. Consumer Staples LTE AEM Eq.Em.MktsN.Frontiers LTE ATE Eq.Telecommunication LTE APS Equity China LTE AEM Equity Em. Mkts Asia LTE AEM Equity Em. Mkts EMEA LTE AEM Equity Em. Mkts LTE AEN Equity En. & Materials LTE AAE Equity Euro LTE AEU Equity Europe LTE AFI Equity Financial LTE AIF Equity High Tech LTE AID Equity Industrials LTE AIT Equity Italy LTE APA Equity Japan LTE AEM Equity LatinAmerica LTE AAM Equity N.America LTE APA Equity Oceania LTE ASA Equity Pharma LTE APU Equity Utilities LTE MAD Treasury USD Active Market cop.rischio cambio OPE Bond Emerging Mkts Active Market OPE Bd Em.Mkts Local Curr OFL Bond Corporate EUR OPE Bond Emerging Mkts OFL Bond Flexible OAS Bond High Yield OAS Bond Inflation Linked OMI BondCorp.Eur ST AEM Equity Eastern Europe AEU Equity Europe AIT Equity Italy AEU Equity Small Cap Europe AAM Equity Usa 30.06 Eurizon Investment Sicav ________________________________ OFL Euro Reserve FLE Flexible Beta 1 I1 FLE Flexible Beta 2 I1 FLE Flexible Beta 4 I FLE Flexible Beta 5 OFL Flexible Duration 1 I1 OFL Flexible Duration 2 I1 OFL Flexible Duration 5 I FLE Flexible Eq.Strategy I1 OEM Ins Unit Europe Bds I OEB Ins Unit Europe S/Trm I OFL Ins Unit Tot Ret ID 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 FLE OFL OFL OFL OFL FLE FLE FLE OFL OFL OFL OFL OFL OFL OFL OFL OFL OIC OFL OFL OFL OFL OFL OFL OFL OFL OBI OEC FLE OFL OFL 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 28.06 30.06 30.06 30.06 30.06 Flexible Beta 3 Flexible Duration 3 Flexible Duration 4 Flexible Duration 6 Flexible Duration 7 Flexible Plus Flexible Plus 2 Flexible Plus 3 Ins. Unit Bond Strategy 1 Ins. Unit Bond Strategy 2 Ins. Unit Bond Strategy 3 Ins. Unit Bond Strategy 4 Ins. Unit Bond Strategy 5 Ins. Unit Bond Strategy 6 Ins. Unit Bond Strategy 7 Ins. Unit Bond Strategy 8 Ins. Unit Bond Strategy 9 Ins. Unit Corp Bond 2022 Ins. Unit High Yield 2018-1 Ins. Unit High Yield 2020-1 Ins. Unit High Yield 2020-2 Ins. Unit High Yield 2022-1 Ins. Unit Inv.Grade 2018-1 Ins. Unit Inv.Grade 2020-1 Ins. Unit Inv.Grade 2020-2 Ins. Unit Inv.Grade 2022-1 Ins. Unit Italian Bond 2022 PB Bond Corporate EUR PB Flexible Macro PIP Flexible 1 PIP Flexible 2 Eurofundlux OFL Alto Rendimento 2017 A 01.07 OFL Alto Rendimento 2017 B 01.07 OFL Alto Rendimento 2019 A 01.07 OFL Alto Rendimento 2019 B 01.07 OFL Alto Rendimento 2019 Plus B 01.07 OFL Alto Rendimento 2019 Plus D 01.07 OFL Cedola 2017 B 01.07 OFL Cedola 2017 D 01.07 AIN Dynamic Multimanager A 01.07 AIN Dynamic Multimanager B 01.07 OPE Emerging Mkt Bond B 01.07 FLE Equity Returns Absolute A 01.07 FLE Equity Returns Absolute B 01.07 FLE Equity Returns Absolute P 01.07 MAE Euro Cash A 01.07 MAE Euro Cash B 01.07 AAE Euro Equity B 01.07 AAE Euro Equity D 01.07 OEM Euro Govern. Bond B 01.07 OEC Europe Corp. Bond B 01.07 FLE Flex High Vol B 01.07 BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI A 01.07 BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI B 01.07 BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI D 01.07 BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI P 01.07 OFL Global Bond D 01.07 BBI IPAC Balanced A 01.07 OFL Multi Income F4 A 01.07 OFL Multi Income F4 B 01.07 OFL Multi Income F4 D 01.07 OFL Multi Income I4 A 01.07 OFL Multi Income I4 B 01.07 OFL Multi Income I4 D 01.07 OFL Obiettivo 2017 A 01.07 APA Pacific Eq. A 01.07 APA Pacific Eq. B 01.07 OFL QBond Absolute return A 01.07 OFL QBond Absolute return B 01.07 FLE TR Flex Aggressive A 01.07 FLE TR Flex Aggressive B 01.07 FLE TR Flex Aggressive P 01.07 495,50 623,10 580,04 498,85 453,18 566,84 579,37 499,54 528,88 567,25 555,33 526,59 Cl.A — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — 11,170 11,302 9,661 9,979 10,896 10,475 8,656 8,055 11,261 12,449 12,266 12,243 10,176 9,694 11,934 12,326 11,122 8,076 11,609 10,947 9,651 12,229 13,599 10,012 10,179 11,000 8,941 9,766 10,924 9,369 10,995 10,882 10,036 11,506 20,224 22,514 11,937 12,612 9,677 9,970 9,760 — — — — — — — — — — — — Cl.I 708,84 578,70 499,89 510,89 504,30 707,96 568,04 499,28 505,65 483,94 504,22 485,15 554,17 547,07 479,83 461,96 511,74 504,22 602,03 686,56 618,90 503,95 567,99 648,22 579,83 508,75 513,40 596,18 510,82 655,01 558,63 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — European & Global Investments _________________________ FLE Diadema Algorithmic R 30.06 OMI Diadema Cap. Plus P 30.06 FLE Diadema Global Sel R 29.06 MAV JRC Inst EUR(7) 30.06 MAV JRC Ret EUR 30.06 FLE Plur. Apuano DE Inst(7) 30.06 FLE Plur. Apuano DE Ret Plus 30.06 FLE Plur. Apuano DE Ret Prem 30.06 OMI Plur. Apuano FB Ret Inst(7) 30.06 OMI Plur. Apuano FB Ret Plus 30.06 OMI Plur. Apuano FB Ret Prem 30.06 OMI Plur. Apuano FB Ret Ret 30.06 AEM Plurima CSV China Inst. USD(7) 29.06 BAZ Plurima Eur AbsRet Inst(7) 30.06 BAZ Plurima Eur AbsRet Ret 30.06 BAZ Plurima Eur AbsRet S2 30.06 BAZ Plurima EurAbsRet NL 30.06 FLE Plurima Fra.AlphaStr I(7) 30.06 FLE Plurima Fra.AlphaStrat 30.06 FLE Plurima Fra.AlphaStrChf 30.06 FLE Plurima Fra.AlphaStrNL 30.06 FLE Plurima Fra.AlphaStUsd 30.06 FLE Plurima Fra.AlphaStUsdI(7) 30.06 FLE Plurima Gamma Abs Inst(7) 30.06 FLE Plurima Gamma Abs Ret CHF 30.06 FLE Plurima Gamma Abs Ret EUR 30.06 FLE Plurima Gamma Abs Ret USD 30.06 MAV Plurima Gamma Dynamic Inst(7) 30.06 MAV Plurima Gamma Dynamic Ret 30.06 AEN Plurima Junior Resources Prem 29.06 FLE Plurima LS Alpha Inst(7) 30.06 65,478 93,257 82,975 9,083 9,304 96,697 96,640 96,641 101,397 99,398 100,434 96,889 9,588 5,755 6,995 5,683 5,135 5,827 4,501 5,040 5,612 5,708 5,110 8,030 7,742 7,648 7,454 8,027 7,870 7,341 4,834 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — FLE Plurima LS Alpha Ret 30.06 BBI Plurima MultiAlphaPlusB 30.06 BBI Plurima MultiAlphaPlusI(7) 30.06 BBI Plurima MultiAlphaPlusR 30.06 FLE Plurima Pairst. Selection R 30.06 FLE Plurima Pairst. Tot Ret R 31.05 MAV Plurima Pairstech Strategy Ret 30.06 FLE Plurima Unifortune GS E(7) 30.06 MAV Plurima VB TR Bond Inst(7) 30.06 MAV Plurima VB TR Bond Ret 30.06 MAV Plurima VB TR Bond RetP 30.06 OMI Plurima Wave GS I(7) 30.06 OMI Plurima Wave GS Inst(7) 30.06 OMI Plurima Wave GS Ret 30.06 OFL Abs Ret Credit Strat 01.07 FLE Abs Ret Multi Strat 01.07 OAS AR Convertible Bond 01.07 OPE Asian Bond 01.07 OPE Central&East Eur. Bonds 01.07 AEM Central&Eastern Europ. Eq 01.07 OEM Euro Bond 01.07 OEB Euro Bond 1-3 years 01.07 OEM Euro Bond 3-5 years 01.07 OEC Euro Corporate Bond 01.07 OEC Euro Corporate Short Term Bd 01.07 OEC Euro Covered Bond 01.07 AAE Euro Equity 01.07 AAE Euro Equity Mid Cap 01.07 OEB Euro Short Term Bond 01.07 AAE European Equity Recovery 01.07 FLE Garant 1 01.07 FLE Garant 2 01.07 FLE Garant 3 01.07 FLE Garant 4 01.07 FLE Garant 5 01.07 FLE Global Equity 01.07 AEM Greater China Equity 01.07 AAE SRI Ageing Population 01.07 AEU SRI European Equity 01.07 OEH Total Return Euro High Yield 01.07 Generali Investments Global Solutions Fund OFL GIGS Fund - Bridge 2021 ID(7) 01.07 OFL GIGS Fund - Bridge 2021 RA2 01.07 OFL GIGS Fund - Bridge 2021 RD 01.07 OFL GIGS Fund - Bridge 2021 RD2 01.07 4,817 8,480 8,785 8,637 10,370 2,606 8,515 4,906 9,780 9,686 9,619 8,735 8,297 8,330 — — — — — — — — — — — — — — Cl. D 105,59 111,29 107,64 92,96 166,82 182,65 167,99 119,38 134,84 155,57 112,47 125,61 93,22 117,23 122,69 79,11 117,49 110,28 118,05 107,09 106,74 113,09 145,27 95,56 144,85 199,66 Cl. E 103,38 108,65 108,92 91,73 163,02 171,79 163,55 117,46 133,43 151,67 110,97 125,65 — 112,52 119,47 78,08 — — — — — 105,54 141,54 99,03 135,93 175,88 100,81 100,66 100,66 100,66 — — — — Gestielle Inv. Sicav _______________________________________ Banco Popolare Società Cooperativa; www.bancopopolare.it OEM Bond Euro (I)(7) 30.06 161,100 OEM Bond Euro (R) 30.06 148,080 OFL Cedola Europlus 30.06 5,220 OFL Cedola Plus 30.06 5,350 OFL Cedola Sicura 30.06 5,090 OFL Cedola Sicura II 30.06 5,310 AEU Value Equity Europe (I)(7) 30.06 124,950 AEU Value Equity Europe (R) 30.06 111,840 — — — — — — — — Hedge Invest _____________________________________________ FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE OFL OFL OFL OFL OFL OFL OFL FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE Hi Africa Opp Fund Eur D(7) 30.06 Hi Africa Opp Fund Eur DM(7) 30.06 Hi Africa Opp Fund Eur I(7) 30.06 Hi Africa Opp Fund Usd D 30.06 Hi Africa Opp Fund Usd DM(7) 19.06 Hi Core Ucits F. Eur DM 29.06 Hi Core Ucits F. Eur I 29.06 Hi Core Ucits F. Eur R 29.06 Hi Core Ucits F. Usd DM(7) 29.06 Hi Core Ucits F. Usd R 29.06 Hi Numen Cr. F. Eur I Initial 30.06 Hi Numen Credit F. Eur D 30.06 Hi Numen Credit F. Eur DM(7) 30.06 Hi Numen Credit F. Eur DM2(7) 30.06 Hi Numen Credit F. Eur I 30.06 Hi Numen Credit F. Eur I2 30.06 Hi Numen Credit Fund Eur R 30.06 Hi Principia Fund Eur DM(7) 30.06 Hi Principia Fund Eur I 30.06 Hi Principia Fund Eur R 30.06 Hi Principia Fund Usd R 30.06 Hi Sibilla Macro F. Eur DM(7) 30.06 Hi Sibilla Macro F. Eur R 30.06 Hi Sibilla Macro F. Usd R 30.06 AAM KIS - America D AAM KIS - America P AAM KIS - America P Usd AAM KIS - America X OAS KIS - Bond D OAS KIS - Bond P OAS KIS - Bond P Usd OFL KIS - Bond Plus D OFL KIS - Bond Plus D Dist OFL KIS - Bond Plus P OFL KIS - Bond Plus P Dist OFL KIS - Bond Plus X OFL KIS - Bond Plus Y OAS KIS - Bond Y USD FLE KIS - Dynamic D FLE KIS - Dynamic P FLE KIS - Dynamic P Usd APA KIS - Em. Markets D APA KIS - Em. Markets P APA KIS - Em. Markets P Usd AEU KIS - Europa D AEU KIS - Europa P AEU KIS - Europa X AEU KIS - Europa Y OAS KIS - Global Bond D OAS KIS - Global Bond P OAS KIS - Global Bond P Usd FLE KIS - Italia D FLE KIS - Italia P FLE KIS - Italia X FLE KIS - Italia X Dist FLE KIS - Italia Y AAS KIS - Key D AAS KIS - Key D Dist AAS KIS - Key P AAS KIS - Key P Dist AAS KIS - Key X AAS KIS - Key Y FLE KIS - Liquidity D FLE KIS - Liquidity P FLE KIS - Multi-St.UCITS D FLE KIS - Multi-St.UCITS P FLE KIS - Multi-St.UCITS P Usd AIT KIS - Real Return D FLE KIS - Real Return D Dist AIT KIS - Real Return P AIT KIS - Risorgimento D AIT KIS - Risorgimento P AIT KIS - Risorgimento X FLE KIS - Selection D FLE KIS - Selection P FLE KIS - Selection P Usd FLE KIS - Selection X FLE KIS - Selection Y FLE KIS - Selection Y Usd FLE KIS - Small Cap D FLE KIS - Small Cap P FLE KIS - Small Cap X FLE KIS - Small Cap Y AIN KIS - World Y 29.06 29.06 29.06 29.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 17.03 17.03 17.03 29.06 29.06 29.06 30.06 30.06 30.06 30.06 29.06 29.06 29.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 17.03 17.03 29.06 29.06 29.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 12.05 12.05 12.05 12.05 30.06 94,030 95,010 98,07 94,68 95,060 106,410 104,540 101,620 94,39 103,780 120,21 97,67 112,14 99,05 115,58 98,12 113,12 122,20 120,44 119,92 120,51 101,54 99,32 100,05 188,27 192,78 275,82 195,97 124,33 130,19 177,63 132,59 97,92 137,25 121,29 102,22 101,56 101,57 118,84 121,95 171,90 111,93 115,63 156,09 119,51 124,69 126,43 99,09 96,76 101,75 140,45 96,09 132,71 133,74 93,01 100,21 104,86 101,73 152,07 141,15 155,20 109,17 99,69 103,48 106,52 110,32 146,55 97,28 98,87 98,08 87,28 115,83 114,92 115,07 118,69 163,59 121,32 96,45 96,90 100,06 106,75 108,64 108,70 97,61 Website - www.mandgitalia.it. Email - [email protected] M&G Dynamic Allocation Fund FLE Dynamic Allocation ¤A 01.07 14,02 M&G Investment Funds (7) 10,05 OIH Gl.l Floating Rate High Yield F. 01.07 M&G Investment Fund (14) BBI Income Allocation Fund A 01.07 11,20 BOB Prudent Allocation 01.07 9,61 M&G Investment Funds (3) OPE Emerging Market Bond F. A 01.07 14,52 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — Mediolanum International F. _____________________________ www.bancamediolanum.it; tel. 800 107107 CH - Challenge Funds - Classi Mediolanum ASE Counter Cycl Eq L 01.07 5,293 ASE Counter Cycl Eq S 01.07 10,957 ASE Cyclical Eq L 01.07 6,033 ASE Cyclical Eq S 01.07 12,157 AEM Emerg. Mkts Eq. L 01.07 7,496 AEM Emerg. Mkts Eq. S 01.07 16,649 AEN Energy Eq. L 01.07 6,506 AEN Energy Eq. S 01.07 12,609 OEM Euro Bd L-A 01.07 10,518 OEM Euro Bd L-B 01.07 6,992 OEM Euro Bd S-A 01.07 18,358 OEM Euro Bd S-B 01.07 13,231 OEB Euro Income L-A 01.07 7,376 OEB Euro Income L-B 01.07 4,859 OEB Euro Income S-A 01.07 13,020 OEB Euro Income S-B 01.07 9,433 AEU European Eq L cop 01.07 6,991 AEU European Eq S cop 01.07 13,524 AEU European Eq. L 01.07 4,979 AEU European Eq. S 01.07 8,473 AFI Financial Eq. L 01.07 3,144 AFI Financial Eq. S 01.07 6,093 FLE Flexible L-A 01.07 4,453 FLE Flexible S-A 01.07 8,566 APS Germany Eq. L 01.07 5,468 APS Germany Eq. S 01.07 10,439 OIG Intern Bd L-A 01.07 6,835 OIG Intern Bd L-A Cop 01.07 9,109 OIG Intern Bd L-B 01.07 6,408 OIG Intern Bd L-B Cop 01.07 6,923 OIG Intern Bd S-A 01.07 13,461 OIG Intern Bd S-A Cop 01.07 15,696 OIG Intern Bd S-B 01.07 12,636 OIG Intern Bd S-B Cop 01.07 12,994 OIG Intern Inc L-A 01.07 5,641 OIG Intern Inc L-A Cop 01.07 6,811 OIG Intern Inc L-B 01.07 5,470 OIG Intern Inc L-B Cop 01.07 5,139 OIG Intern Inc S-A 01.07 11,115 OIG Intern Inc S-A Cop 01.07 12,005 OIG Intern Inc S-B 01.07 10,789 OIG Intern Inc S-B Cop 01.07 10,036 AIN International Eq L 01.07 7,452 AIN International Eq L cop 01.07 7,848 AIN International Eq S 01.07 9,594 AIN International Eq S cop 01.07 15,268 AIT Italian Eq. L 01.07 3,831 AIT Italian Eq. S 01.07 6,608 MAD Liquid. US$ L 01.07 4,754 MAD Liquid. US$ S 01.07 9,515 MAE Liquidity Euro L 01.07 6,766 MAE Liquidity Euro S 01.07 12,503 AAM North Amer Eq L cop 01.07 9,357 AAM North Amer Eq S cop 01.07 18,386 AAM North Amer. Eq. L 01.07 8,179 AAM North Amer. Eq. S 01.07 10,608 APA Pacific Eq L cop 01.07 5,739 APA Pacific Eq S cop 01.07 11,264 APA Pacific Eq. L 01.07 6,212 APA Pacific Eq. S 01.07 8,181 FLE Solidity& Return S-A 01.07 11,122 FLE Solidity& Return S-B 01.07 9,711 APS Spain Eq. L-A 01.07 6,257 APS Spain Eq. S-A 01.07 13,569 AIF Technology Eq. L 01.07 3,348 AIF Technology Eq. S 01.07 7,988 Legenda proventi: A = accumulazione; B = distribuzione Mediolanum Best Brands AIN BlackRock Glb L 01.07 6,580 AIN BlackRock Glb L cop 01.07 5,406 AIN BlackRock Glb S 01.07 12,727 AIN BlackRock Glb S cop 01.07 10,425 OEM Convertible Strat Col LA 01.07 5,492 OEM Convertible Strat Col LB 01.07 5,238 01.07 5,183 OEM Convertible Strat Col LHA OEM Convertible Strat Col LHB 01.07 4,945 OEM Convertible Strat Col SA 01.07 10,882 OEM Convertible Strat Col SB 01.07 10,381 OEM Convertible Strat Col SHA 01.07 10,260 OEM Convertible Strat Col SHB 01.07 9,792 FLE Coupon Strat. Coll LA 01.07 6,282 FLE Coupon Strat. Coll LA cop 01.07 5,686 FLE Coupon Strat. Coll LB 01.07 5,068 FLE Coupon Strat. Coll LB cop 01.07 4,572 FLE Coupon Strat. Coll SA 01.07 12,308 FLE Coupon Strat. Coll SA cop 01.07 11,102 FLE Coupon Strat. Coll SB 01.07 9,931 FLE Coupon Strat. Coll SB cop 01.07 8,950 AIN DWS MegaTrend Sel L 01.07 5,856 AIN DWS MegaTrend Sel L cop 01.07 5,430 AIN DWS MegaTrend Sel S 01.07 11,426 AIN DWS MegaTrend Sel S cop 01.07 10,557 BBI Dynamic Coll L 01.07 6,600 BBI Dynamic Coll L cop 01.07 6,594 BBI Dynamic Coll S 01.07 11,354 BBI Dynamic Coll S cop 01.07 12,768 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — AIN Dynamic Int Val Opp LA 01.07 5,098 — AIN Dynamic Int Val Opp LHA 01.07 5,098 — AIN Dynamic Int Val Opp SA 01.07 10,196 — AIN Dynamic Int Val Opp SHA 01.07 10,195 — AEM Em Mkts Coll L 01.07 9,867 — AEM Em. Mkts Coll S 01.07 16,002 — AAS Eq. Power Coup. Coll L 01.07 6,477 — AAS Eq. Power Coup. Coll L cop 01.07 5,793 — AAS Eq. Power Coup. Coll S 01.07 10,047 — AAS Eq. Power Coup. Coll S cop 01.07 11,059 — AAS Eq. Power Coup. Coll. L B 01.07 5,120 — AAS Eq. Power Coup. Coll. LH B 01.07 4,849 — AAS Eq. Power Coup. Coll. S B 01.07 10,072 — AAS Eq. Power Coup. Coll. SH B 01.07 9,553 — OFL Equilibrium LA 01.07 4,709 — OFL Equilibrium LAH 01.07 4,729 — OFL Equilibrium LB 01.07 4,636 — OFL Equilibrium LBH 01.07 4,651 — OFL Equilibrium SA 01.07 9,386 — OFL Equilibrium SAH 01.07 9,425 — OFL Equilibrium SB 01.07 9,241 — OFL Equilibrium SBH 01.07 9,277 — FLE Euro Coup Strat Coll LA 01.07 4,915 — FLE Euro Coup Strat Coll LB 01.07 4,915 — FLE Euro Coup Strat Coll LHA 01.07 4,942 — FLE Euro Coup Strat Coll LHB 01.07 4,945 — FLE Euro Coup Strat Coll SA 01.07 9,823 — FLE Euro Coup Strat Coll SB 01.07 9,823 — FLE Euro Coup Strat Coll SHA 01.07 9,874 — FLE Euro Coup Strat Coll SHB 01.07 9,876 — OEM Euro Fixed Income L A 01.07 4,702 — OEM Euro Fixed Income L B 01.07 6,000 — OEM Euro Fixed Income S A 01.07 9,134 — OEM Euro Fixed Income S B 01.07 11,576 — AEU European Coll L 01.07 6,144 — AEU European Coll L cop 01.07 6,577 — AEU European Coll S 01.07 9,174 — AEU European Coll S cop 01.07 12,369 — FLE F.Templeton EM Sel L 01.07 5,136 — FLE F.Templeton EM Sel S 01.07 10,022 — OAS Financial Inc Strat LA 01.07 4,699 — OAS Financial Inc Strat LB 01.07 4,553 — OAS Financial Inc Strat SA 01.07 9,367 — OAS Financial Inc Strat SB 01.07 9,077 — OIH Glb High Yield cop L A 01.07 7,384 — OIH Glb High Yield cop L B 01.07 4,866 — OIH Glb High Yield cop S A 01.07 14,189 — OIH Glb High Yield cop S B 01.07 9,330 — OIH Glb High Yield L A 01.07 11,325 — OIH Glb High Yield L B 01.07 5,466 — OIH Glb High Yield S A 01.07 16,740 — OIH Glb High Yield S B 01.07 8,614 — AIF Glb Tech Coll L 01.07 2,362 — AIF Glb Tech Coll L cop 01.07 7,779 — AIF Glb Tech Coll S 01.07 7,031 — AIF Glb Tech Coll S cop 01.07 14,994 — AAS Infrastruct Opp Col LA 01.07 5,803 — AAS Infrastruct Opp Col LB 01.07 5,494 — AAS Infrastruct Opp Col LHA 01.07 5,577 — AAS Infrastruct Opp Col LHB 01.07 5,272 — AAS Infrastruct Opp Col SA 01.07 11,464 — AAS Infrastruct Opp Col SB 01.07 10,857 — AAS Infrastruct Opp Col SHA 01.07 11,014 — AAS Infrastruct Opp Col SHB 01.07 10,418 — AIN JPMorgan Glb L 01.07 6,747 — AIN JPMorgan Glb L cop 01.07 5,579 — AIN JPMorgan Glb S 01.07 13,047 — AIN JPMorgan Glb S cop 01.07 10,789 — FLE Long Short Strat Coll LA 01.07 4,884 — FLE Long Short Strat Coll SA 01.07 9,759 — FLE Med Carmignac Str Sel LA 01.07 5,386 — FLE Med Carmignac Str Sel SA 01.07 10,672 — FLE Med FidelityAsian Sel LA 01.07 5,164 — FLE Med FidelityAsian Sel LB 01.07 5,164 — FLE Med FidelityAsian Sel LHA 01.07 5,102 — FLE Med FidelityAsian Sel LHB 01.07 5,102 — FLE Med FidelityAsian Sel SA 01.07 10,320 — FLE Med FidelityAsian Sel SB 01.07 10,321 — FLE Med FidelityAsian Sel SHA 01.07 10,194 — FLE Med FidelityAsian Sel SHB 01.07 10,192 — FLE Med Invesco B Risk CS LA 01.07 5,399 — FLE Med Invesco B Risk CS LB 01.07 5,007 — FLE Med Invesco B Risk CS SA 01.07 10,699 — FLE Med Invesco B Risk CS SB 01.07 9,922 — FLE Med Pimco Inf Str Sel LB 01.07 4,414 — FLE Med Pimco Inf Str Sel SB 01.07 8,749 — AIN MStanley Glb L 01.07 7,658 — AIN MStanley Glb L cop 01.07 6,584 — AIN MStanley Glb S 01.07 14,812 — AIN MStanley Glb S cop 01.07 12,707 — FLE New Opportunity C. LAcop 01.07 5,277 — FLE New Opportunity C. SAcop 01.07 10,355 — FLE New Opportunity Coll. LA 01.07 5,775 — FLE New Opportunity Coll. SA 01.07 11,348 — APA Pacific Coll L 01.07 6,261 — APA Pacific Coll L cop 01.07 5,223 — APA Pacific Coll S 01.07 9,032 — APA Pacific Coll S cop 01.07 9,894 — FLE Pimco Inflat Strat Sel L 01.07 5,149 — FLE Pimco Inflat Strat Sel S 01.07 10,110 — BOB Premium Coup.Coll L 01.07 6,363 — BOB Premium Coup.Coll L B 01.07 5,159 — BOB Premium Coup.Coll L cop 01.07 6,065 — BOB Premium Coup.Coll LH B 01.07 4,949 — BOB Premium Coup.Coll S 01.07 12,434 — BOB Premium Coup.Coll S B 01.07 10,277 — BOB Premium Coup.Coll S cop 01.07 11,833 — BOB Premium Coup.Coll SH B 01.07 9,797 — AIN Socially Resp Coll LA 01.07 4,413 — AIN Socially Resp Coll LAH 01.07 4,431 — AIN Socially Resp Coll SA 01.07 8,791 — AIN Socially Resp Coll SAH 01.07 8,795 — AAM US Collection L 01.07 5,351 — AAM US Collection L cop 01.07 5,910 — AAM US Collection S 01.07 8,401 — AAM US Collection S cop 01.07 11,225 — FLE US Coupon Strat Coll LA 01.07 5,188 — FLE US Coupon Strat Coll LB 01.07 5,188 — FLE US Coupon Strat Coll LHA 01.07 5,111 — FLE US Coupon Strat Coll LHB 01.07 5,112 — FLE US Coupon Strat Coll SA 01.07 10,368 — FLE US Coupon Strat Coll SB 01.07 10,369 — FLE US Coupon Strat Coll SHA 01.07 10,200 — FLE US Coupon Strat Coll SHB 01.07 10,198 — Portfolio Fund - Classi Mediolanum OMI Active 10 S 01.07 10,823 — AIN Active 100 S 01.07 10,791 — BOB Active 40 S 01.07 10,972 — BBI Active 80 S 01.07 10,050 — AIN Aggressive Plus S 01.07 11,464 — AIN Aggressive Plus SH 01.07 10,398 — AIN Aggressive S 01.07 11,306 — AIN Aggressive SH 01.07 10,083 — BBI Balanced S 01.07 11,472 — BBI Balanced SH 01.07 10,998 — BAZ Dynamic S 01.07 11,384 — BAZ Dynamic SH 01.07 10,598 — MAE Liquidity S 01.07 11,078 — MAE Liquidity SA 01.07 11,229 — BOB Moderate S 01.07 11,302 — BOB Moderate SH 01.07 11,004 — Le quote esposte si riferiscono ai prezzi di chiusura del giorno lavorativo precedente quello sopra indicato Morgan Stanley Bank International Limited Milan Branch; Tel. 02 76331; www.morganstanleyinvestmentfunds.com Cl. A Cl. B OFL Absolute Returm FI 30.06 24,53 24,04 APA Asia Opportunity 30.06 23,04 22,98 APA Asia-Pacific Equity 30.06 21,09 20,03 APA Asian Equity 30.06 36,82 30,40 APA Asian Property 30.06 16,38 14,22 AEM Break Nations 30.06 21,07 — FLE Div Alph Pl LowVol Fd 30.06 21,94 21,46 FLE Diversified Alpha Plus 30.06 27,37 25,26 OPE Em Mkt FI Opp 30.06 24,14 — AEM Emerging Leaders Eq. 30.06 23,58 22,68 OPE Emerging Mkts Corp Dbt 30.06 29,45 27,93 OPE Emerging Mkts Debt 30.06 73,48 60,82 OPE Emerging Mkts Dom. Debt 30.06 26,09 23,78 AEM Emerging Mkts Equity 30.06 30,63 25,76 AEM EmEurop,M-East&Africa Eq 30.06 66,06 58,55 OEM Euro Bond 30.06 16,38 13,63 OEC Euro Corporate Bond 30.06 48,16 41,55 OEM Euro Strategic Bond 30.06 44,95 37,24 OEH Europ.Curr. HighYield Bd 30.06 22,23 18,53 AEU European Equity Alpha 30.06 39,27 32,48 AEU European Property 30.06 32,24 26,94 AAE Eurozone Equity Alpha 30.06 10,35 8,81 AEM Frontier Emerg. Mkts Eq. 30.06 24,22 23,44 AIN Global Advantage 30.06 27,58 26,65 FLE Global Balanced RC 30.06 34,50 32,96 OIG Global Bond 30.06 36,78 30,32 AIN Global Brands 30.06 92,42 79,09 OAS Global Convertible Bond 30.06 36,50 31,76 OIC Global Credit 30.06 24,43 23,56 AIN Global Discovery 30.06 23,01 — OFL Global FI Opport. 30.06 27,68 26,44 OIH Global High Yield Bond 30.06 30,76 29,38 AAS Global Infrastructure 30.06 45,93 43,23 OAS Global Mortgage Sec. 30.06 25,53 24,61 AIN Global Opportunity 30.06 40,63 38,43 OIC Global Premier Credit 30.06 23,02 22,22 ASE Global Property 30.06 25,31 22,94 AIN Global Quality 30.06 26,63 25,87 AEM Indian Equity 30.06 32,53 29,55 APS Japanese Equity 30.06 27,69 28,31 AEM Latin American Equity 30.06 39,15 32,22 OEB Short Maturity Euro Bond 30.06 20,36 17,09 AAM US Advantage 30.06 51,80 46,62 AAM US Growth 30.06 58,93 48,82 AAM US Insight 30.06 22,90 — AAM US Property 30.06 67,20 55,35 Cl. AH Cl. BH APA Asia Opportunity (EUR) 30.06 25,50 25,44 APA Asia-Pacific Equity 30.06 — 21,54 OPE Em.Mkts Domest.Debt 30.06 21,59 18,61 AEM Emerging Leaders Eq. 30.06 25,82 24,84 OPE Emerging Mkts Corp Dbt 30.06 32,21 30,52 OPE Emerging Mkts Debt 30.06 59,29 28,14 AEM Frontier Emerg. Mkts Eq. 30.06 26,51 25,66 OIG Global Bond 30.06 25,93 24,59 AIN Global Brands 30.06 63,53 55,76 OAS Global Convertib. Bd 30.06 34,38 29,89 OFL Global FI Opport. 30.06 28,72 27,54 OIH Global High Yield Bond 30.06 30,44 29,18 AAS Global Infrastructure 30.06 49,21 46,37 OAS Global Mortgage Sec. 30.06 27,91 26,93 AIN Global Opportunity 30.06 43,71 41,34 OAS Global Premier Credit 30.06 — 24,10 ASE Global Property 30.06 31,16 29,47 AIN Global Quality 30.06 29,29 28,47 FLE Liquid Alpha Capture 30.06 22,43 21,94 FLE Liquid Alternatives 30.06 22,43 21,95 AAM US Advantage 30.06 41,44 67,84 AAM US Growth 30.06 45,14 42,90 Cl. C Cl. CH OFL Absolute Return FI 30.06 24,26 — FLE Div Alph Pl LowVol Fd 30.06 21,58 — FLE Diversified Alpha Plus 30.06 25,50 — OPE Em.Mkts Domestic Debt 30.06 20,69 — AEM Emerging Leaders Eq. 30.06 22,86 25,19 OPE Emerging Mkts Debt 30.06 31,46 — AEM Emerging Mkts Equity 30.06 19,14 — OPE Emerging MktsCorpDbt 30.06 28,33 26,90 OEM Euro Bond 30.06 36,86 — OEC Euro Corporate Bond 30.06 37,35 — 30.06 31,40 — OEM Euro Strategic Bond OEH Europ.Curr. HighYield Bd 30.06 46,20 — AEU European Equity Alpha 30.06 33,05 — AEM Frontier Emerg. Mkts Eq. 30.06 23,74 26,00 OIH Glb High Yield Bond 30.06 25,33 27,56 AIN Global Advantage 30.06 26,83 — FLE Global Bal. Risk Control 30.06 30,71 — OIG Global Bond 30.06 27,76 — AIN Global Brands 30.06 40,46 38,82 OAS Global Convertib. Bd 30.06 — 26,83 OIC Global Credit 30.06 23,87 — OFL Global FI Opport. 30.06 24,12 26,35 AAS Global Infrastructure 30.06 43,76 33,18 OAS Global Mortgage Sec. 30.06 24,98 27,32 AIN Global Opportunity 30.06 38,86 — ASE Global Property 30.06 28,19 29,75 AIN Global Quality 30.06 26,02 28,61 APS Japanese Equity 30.06 28,62 — AEM Latin American Equity 30.06 12,91 — FLE Liquid Alpha Capture 30.06 — 22,12 FLE Liquid Alternatives 30.06 — 22,05 OEB Short Maturity Euro Bond 30.06 26,13 — AAM US Advantage 30.06 48,76 — AAM US Growth 30.06 40,93 41,37 myNEXT ___________________________________________________ OFL AAS BBI BBI myNEXT Bond E myNEXT Equity E myNEXT Multi Asset E myNEXT Plan 30.06 30.06 30.06 30.06 5,136 5,589 5,430 5,059 — — — — New Millennium Sicav ____________________________________ Banca Finnat Euramerica; tel. 06 699 33 1 OEC Augustum Corporate Bond OEB Augustum High Qual. Bond OBI Augustum Italian Div. Bond --- Augustum Mkt Timing BOB Balanced World C. OEB Euro Bonds Short Term AAE Euro Equities --- Extra Euro HQB 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 30.06 Cl.A 192,71 146,78 112,18 100,02 138,37 139,87 45,11 106,50 Cl.I 201,65 150,98 115,97 102,91 145,50 143,06 47,88 106,93 AIN Global Equities (Eur Hdg) OEM Inflation Lkd Bd Eur. OEC Large Europe Corporate FLE Total Return Flexible FLE VolActive 30.06 30.06 30.06 24.06 30.06 72,16 107,91 139,42 122,46 91,10 76,59 111,36 144,33 — 93,70 m P P www.pioneerinvestments.com; tel. 800551552 Pioneer Funds FLE Absolut Ret. Bond E 30.06 4,976 FLE Absolut Ret. M.Str. E 30.06 6,073 FLE Absolut Ret. M.Str.Gr. E 30.06 6,494 OFL Absolut Return Curr. E 30.06 5,652 OFL Absolut Return Curr. F 30.06 5,381 FLE Absolute R.Eur.Eq. EH($) 30.06 105,212 FLE Absolute Ret. As. Eq. E 30.06 5,719 FLE Absolute Ret. Eur. Eq. E 30.06 109,011 FLE Absolute Ret. M. Str. F. 30.06 5,380 APA Asia (ex Japan) Eq. E 30.06 7,967 APA Asia (ex Japan) Eq. F 30.06 7,052 APA China Eq. E 30.06 11,350 APA China Eq. F 30.06 9,982 FLE Commodity Alpha E 30.06 3,155 FLE Commodity Alpha E Hed 30.06 2,687 FLE Commodity Alpha F 30.06 2,964 AEU Core Europ. Eq. E 30.06 9,227 AEU Core Europ. Eq. F 30.06 8,109 AEM Em. Eur. Med. Eq. E 30.06 15,250 AEM Em. Eur. Med. Eq. F 30.06 12,842 OPE Em. Mark. Bond E DT 30.06 5,996 OPE Em. Mark. Bond F DT 30.06 5,967 OPE Em. Mark. Bond LC E 30.06 6,586 OPE Em. Mark. Bond LC E D. 30.06 4,425 OPE Em. Mark. Bond LC E DT 30.06 4,459 OPE Em. Mark. Bond LC F 30.06 6,327 OPE Em. Mark. Bond LC F D. 30.06 4,399 OPE Em. Mark. Bond LC F DT 30.06 4,448 OPE Em. Mark. Bond ST E 30.06 5,173 OPE Em. Mark. Bond ST E D 30.06 5,173 OPE Em. Mark. Bond ST E DT 30.06 5,177 OPE Em. Mark. Bond ST E Hed 30.06 5,204 OPE Em. Mark. Bond ST F DT 30.06 5,167 OPE Em. Mark. Cor. HY B. E 30.06 6,653 OPE Em. Mark. Cor. HY B. E DT 30.06 5,916 OPE Em. Mark. Corp. B. 2016 E 30.06 4,877 OPE Em. Mark. Corp. B. 2016 F 30.06 4,870 OPE Em. Mkts B.E Hed. 30.06 12,274 OPE Em. Mkts Bond E 30.06 15,874 OPE Em. Mkts Bond F 30.06 13,955 AEM Em. Mkts Eq. E 30.06 6,936 AEM Em. Mkts Eq. F 30.06 5,984 OAS Euro Aggr. Bond E 30.06 8,011 OAS Euro Aggr. Bond E D. 30.06 6,001 OAS Euro Aggr. Bond F 30.06 7,747 OAS Euro Aggr. Bond F D. 30.06 5,979 OAS Euro Aggreg. Bond E DT 30.06 5,993 OEM Euro Bond E 30.06 10,538 OEM Euro Bond E DT 30.06 5,663 OEM Euro Bond F 30.06 9,697 OAS Euro Cash Plus E 30.06 65,355 OAS Euro Cash Plus E DT 30.06 5,027 OEC Euro Corp. Short T. E 30.06 5,997 OEC Euro Corp. Short T. F 30.06 5,739 OEC Euro Corpor. Bond E DT 30.06 6,017 OEC Euro Corporate Bond E 30.06 9,554 OEC Euro Corporate Bond F 30.06 8,358 OEH Euro H. Y. E 30.06 10,190 OEH Euro H. Y. F 30.06 9,113 OEH Euro H. Y. F DT 30.06 5,438 OEH Euro High Yield E DT 30.06 6,007 MAE Euro Liquidity E 30.06 5,093 OAS Euro Short T. E 30.06 6,324 OAS Euro Short T. F 30.06 6,002 OFL Euro Strat. Bond E D. 30.06 4,879 OFL Euro Strat. Bond E DT 30.06 5,453 OFL Euro Strat. Bond F D. 30.06 4,847 OFL Euro Strat. Bond F DT 30.06 5,151 OFL Euro Strategic Bond E 30.06 10,271 OFL Euro Strategic Bond F 30.06 8,682 AAE Euroland Equity E 30.06 6,414 AAE Euroland Equity F 30.06 5,606 AEU Europ. Eq Income ED 30.06 5,758 OAS Europe Rec.Inc. 2017 E 30.06 5,366 AEU European Eq. Value E 30.06 6,034 AEU European Eq. Value F 30.06 8,979 AEU European Potential E 30.06 6,741 AEU European Potential F 30.06 6,212 AEU European Research E 30.06 5,536 AEU European Research F 30.06 4,856 FLE Flexible Opportunities E 30.06 4,970 FLE Flexible Opportunities F 30.06 4,968 OAS Gl. Sub. Bond E 30.06 5,106 AIN Glb Eq. Tar. Income E 30.06 7,274 AIN Glb Eq. Tar. Income E DT 30.06 4,273 AIN Glb Eq. Tar. Income F 30.06 6,872 AIN Glb Eq.Tar. Income ED 30.06 4,968 OIG Glb GDP Weig. Gov. Bd E DT 30.06 4,827 OIG Glb GDP Weig. Gov. Bd F DT 30.06 4,820 OIG Glb GDP Weig. Gov. Bond E 30.06 4,867 OIG Glb GDP Weig. Gov. Bond F 30.06 4,845 FLE Glb M.Asset TI E Hed. DS 30.06 4,670 FLE Glb Multi Asset TI E DS 30.06 4,120 FLE Glb Multi Asset TI E DT 30.06 5,424 OAS Glb Sub. Bond Cl. E 30.06 4,996 OAS Global Aggr. Bond E 30.06 8,522 OAS Global Aggr. Bond E DT 30.06 5,649 OAS Global Aggr. Bond F 30.06 8,243 ASE Global Ecology E 30.06 5,957 ASE Global Ecology F 30.06 5,543 OIH Global High Yield E 30.06 10,103 OIH Global High Yield E DT 30.06 5,756 OIH Global High Yield F 30.06 8,771 OIH Global High Yield F DT 30.06 5,452 OPE Global High Yield F DT 30.06 5,891 BOB Global Multi Asset Cons. E 30.06 5,590 BOB Global Multi Asset Cons. F 30.06 5,060 BAZ Global Multi Asset E 30.06 8,850 BAZ Global Multi Asset F 30.06 8,362 AIN Global Select E 30.06 6,089 AIN Global Select F 30.06 5,670 AEM Indian Equity E 30.06 7,823 AEM Indian Equity F 30.06 7,368 AIT Italian Equity E 30.06 6,056 AIT Italian Equity F 30.06 5,379 APA Japanese Eq. E 30.06 2,699 APA Japanese Eq. E Hed 30.06 7,584 APA Japanese Eq. F 30.06 2,395 AEM Latin Am. Equity E 30.06 3,320 AEM Latin Am. Equity F 30.06 3,151 AAM North Am. Bas. V. E Hed. 30.06 5,764 AAM North American Bas. Val. E 30.06 7,689 AAM North American Bas. Val. F 30.06 7,101 FLE Real Assets TI E 30.06 4,078 FLE Real Assets TI F 30.06 4,001 FLE Real Assets TI E Hed DS 30.06 4,710 APS Russian Equity E 30.06 3,911 APS Russian Equity F 30.06 3,757 OFL Strategic Income E 30.06 10,632 OFL Strategic Income E D. 30.06 6,078 OFL Strategic Income E DT 30.06 6,173 OFL Strategic Income E Hed. 30.06 9,319 OFL Strategic Income E Hed. D. 30.06 5,211 OFL Strategic Income F 30.06 9,613 OFL Strategic Income F D. 30.06 6,210 OFL Strategic Income F DT 30.06 5,983 OFL Strategic Income F Hed. 30.06 8,640 OFL Strategic Income F Hed. D. 30.06 4,985 AEU Top Europ. Play. E 30.06 7,673 AEU Top Europ. Play. F 30.06 6,632 ODMU.S. Dollar Aggregate Bd E 30.06 8,645 ODMU.S. Dollar Aggregate Bd F 30.06 8,188 ODB U.S. Dollar Short T. E 30.06 6,000 ODB U.S. Dollar Short T. F 30.06 5,696 AAM U.S. Fundam. Growth E 30.06 14,608 AAM U.S. Fundam. Growth E H 30.06 146,003 AAM U.S. Fundam. Growth F 30.06 17,254 AAM U.S. Pioneer Fund E 30.06 7,828 AAM U.S. Pioneer Fund E Hed. 30.06 5,738 AAM U.S. Pioneer Fund F 30.06 6,939 AAM U.S. Res. Value E 30.06 10,570 AAM U.S. Res. Value F 30.06 11,595 AAM U.S. Research E 30.06 8,394 AAM U.S. Research E Hed. 30.06 6,046 AAM U.S. Research F 30.06 7,407 ODH Us High Yield E 30.06 11,237 ODH Us High Yield E Hed. 30.06 7,542 ODH Us High Yield F 30.06 10,202 AAM Us Mid Cap Value E 30.06 10,946 AAM Us Mid Cap Value F 30.06 9,709 Pioneer Fund Solution BBI Balanced E 30.06 6,868 BBI Balanced F 30.06 6,175 BOB Conservative E 30.06 8,324 BOB Conservative F 30.06 7,448 BAZ Diversified Growth E 30.06 4,045 BAZ Diversified Growth F 30.06 3,781 Pioneer SF OAS Diver. Sub. Bond 2018 E 30.06 5,344 OPE Em. Mkts Bd 2019 E DA 30.06 5,926 OPE Em. Mkts Bd 2019 E Hd DA 30.06 4,876 BBI Equity Plan 60 E 30.06 4,996 FLE EUR Commodities E 30.06 2,362 FLE EUR Commodities F 30.06 2,202 OEB Euro Curve 1-3y E 30.06 5,983 OEB Euro Curve 1-3y F 30.06 5,783 OEM Euro Curve 10+y E 30.06 9,521 OEM Euro Curve 10+y F 30.06 8,977 OEM Euro Curve 10+year E Dis. 30.06 6,854 OEM Euro Curve 3-5y E 30.06 6,811 OEM Euro Curve 3-5y F 30.06 6,577 OEM Euro Curve 5-7year E 30.06 6,752 OEM Euro Curve 5-7year E Dis. 30.06 5,592 OEM Euro Curve 7-10y E 30.06 8,341 OEM Euro Curve 7-10y F 30.06 7,865 OEM Euro Curve 7-10year E Dis. 30.06 5,867 OAS Euro Fin. Rec. 05/2018 E 30.06 5,411 OAS Euro Finan. Rec. 18 E Dis. 30.06 5,658 OAS High Yield & Emerging Markets Bond Opp. 2021 — FLE Saving Box I - E 30.06 4,999 FLE Saving Box I - U 30.06 49,990 FLE Target Eonia Plus - G 30.06 4,841 OAS US Doll. DCB B 17 E Dis. 30.06 5,778 OAS US Doll. DCB B 17 E Dis.H 30.06 4,965 Pioneer SSF FLE America AD 12/12/17 E 24.06 113,066 FLE America AD 20/12/17 E P 24.06 109,265 FLE Asia 05/2016 E P 24.06 106,378 FLE Asia 06/2016 E 24.06 108,712 FLE Asia 21/12/2015 E 24.06 104,911 FLE Bric 03/12/2015 E 24.06 101,662 FLE Bric 15/12/2015 E 24.06 100,564 FLE Bric 4/12/2015 E 24.06 100,663 FLE Cina 07/2018 E 24.06 102,367 FLE Cina 09/2018 E 24.06 107,690 FLE Crescita Europa 05/2018 E 24.06 97,091 FLE Crescita Europa 06/2018 E 24.06 100,342 FLE Dividendo 07/11/2018 E 24.06 112,555 FLE Europa 07/11/2018 E 24.06 104,894 FLE Europa 07/20 P M P P P P P P P P P P M P P — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — mm m m M m m m m m m — M m — — — — — — — — — — — M M m m m m m m m m m m m m m m m M m m — — — — — M — m m m m — — — — — — — — — — — m m m M m M M M M M M M M m m m m m m m m m m m m m M M M M M M M M M M M M M — m m m M M M M M M M m m — M M M M M M M M M M M M M M M M — — — — m m m m m m m — — M — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — M M m m m — M M M M M M — M W W m M — — — — — — — — — m m m — — — m — — — — m mm m m — — — — — — — — — — — — — — — — — M M m m M M M m — — M M — — — — mM M M M M — m M M M M mM m M m M M — — — — — — — — — — — — — — — — M — — — — — m W M m m m — M M — — — — — — — — — — — — — — — — — W m m m m W m — m mm — — — — — — — — — — — — — m — — M m m W m @ — — — — — m @ m m m M — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — mM W — m m — — — — m M m — — m w — — — — — m m M M — m M — m m NONARMONIZZATIUE — — — m m m — — — — — M WM — — — — — — — — — — m m m m m W m M m M m M m m — — — m M @ m — — — — — — — — — — — — — — m m m — — — — — — — — — — — — — — — — m m m m m m m m — — — mM M M m m m m mm — — — — — — — — — — — — — — mM mM m m W mM mM m M M m M m m — — — — O m m mM m m M M M m Mm m m mm m — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — M — — — mm m m M m m m m — — — M m M W W W m M M — — — M M m mM — M m — — — — M M — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — M M M m m m M m m m m m — — — m — — — — — — — — m m m M M M — — — — — — — — — — m ALTRIARMONIZZATIUE m m mM mM mM m M m m m m — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — m m M M m — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — P P m m — — & — Mercati azionari in Italia 32 Il Sole 24 Ore Sabato 2 Luglio 2016 - N. 180 MERCATO AZIONARIO News, commenti e tutti i mercati in diretta su www.ilsole24ore.com/finanza BORSA ITALIANA Media Media 2015-2016 (1) 30 gg 30 gg Min ¤ Max ¤ prezzo quant. A ZAzioni INDICI Pr. Chiusura (3) Var.% Vwap Apert. ¤ ¤ Var.% annua ¤ (6) (¤) Min.¤ Max¤ 01.07 30.06 (4) (5) 01.07 01.07 01.07 01.07 Contr. N.ro Quant. tot. in Cont. (mlg) ¤(mlg) p/mez. Capit. p/u propri Div/p in mln (7) (8) ¤ (9) 0,791 8,830 5,540 1,050 0,310 0,920 4,942 2,150 1,480 0,348 4,824 3,800 8,150 — 1,750 3,424 8,815 18,930 6,035 14,940 14,220 1,367 14,290 15,900 1,728 3,240 2,800 10,980 3,232 3,388 0,615 8,890 9,865 10,830 — 2,734 10,880 13,423 25,740 9,415 19,270 29,580 1,208 113032 1621 LC A2A 1X 11,805 1904 1512 MD Acea 1X 6,400 24 1094 m Acotel 1X 1,566 202 1566 SM Acsm-Agam 1X 0,395 1961 1005 SM Aedes 1X 1,090 741 1836 m Aeffe 1X 8,268 70 1084 Aeroporto di Bologna 1X 2,865 5 1617 Alba 1X 1,647 579 1434 SM Alerion Cleanpwr 1X 0,400 184 1579 SM Ambienthesis 1X 8,477 5619 1049 m Amplifon 1X 4,963 22017 1011 MD Anima Holding 1X 10,123 980 1212 m Ansaldo Sts 1X — — 1528 SM Arena 2,509 3954 1035 m Ascopiave 1X 4,002 6099 1146 m Astaldi 1X 10,918 771 1020 MD ASTM 1X 23,101 19571 1338 LC Atlantia 1X 7,465 8740 1574 MD Autogrill 1X 16,852 13 6135 MC Autostrade M. 1X 18,039 11173 1398 LC Azimut H. 1X 1,177 10,800 5,615 1,622 0,370 1,011 8,490 — 1,631 0,390 8,470 4,324 10,250 — 2,700 3,800 10,240 22,840 7,415 16,000 14,770 1,178 10,930 5,900 1,581 0,365 1,005 8,490 — 1,592 0,387 8,410 4,210 10,240 — 2,700 3,636 9,780 22,370 7,250 — 14,590 -0,08 -1,19 -4,83 2,59 1,51 0,60 — — 2,45 0,91 0,71 2,71 0,10 — — 4,51 4,70 2,10 2,28 — 1,23 -5,83 -22,87 -32,64 2,02 -28,78 -31,89 35,65 — -32,62 -14,32 5,69 -46,33 3,41 — 22,58 -33,94 -13,13 -7,27 -15,06 -7,90 -36,59 1,178 10,826 5,668 1,621 0,368 1,018 8,342 — 1,618 0,388 8,407 4,318 10,194 — 2,699 3,743 10,111 22,787 7,472 16,016 14,721 1,180 10,840 5,900 1,590 0,365 1,020 8,555 — 1,604 0,387 8,445 4,382 10,130 — 2,706 3,670 9,800 22,440 7,370 16,000 14,960 1,165 10,750 5,540 1,590 0,360 1,011 8,290 — 1,604 0,387 8,330 4,238 10,070 — 2,666 3,630 9,800 22,210 7,340 15,990 14,370 1,190 10,980 5,900 1,640 0,376 1,027 8,555 — 1,638 0,390 8,470 4,422 10,260 — 2,706 3,836 10,280 23,080 7,570 16,100 15,190 1886 529 37 24 45 18 6 — 39 6 756 1712 234 — 536 516 320 5611 1455 12 4142 7362 127 6 28 233 17 1 — 29 11 345 1092 53 — 641 310 57 2615 761 2 1277 8670 1375 31 46 86 17 6 — 46 4 2899 4715 539 — 1729 1160 573 59596 5682 26 18800 5,580 0,341 47,890 1,593 1,765 0,280 17,000 13,320 1,221 3,030 0,352 0,343 2,164 — 0,155 5,525 2,050 3,226 5,000 2,014 3,062 2,218 1,003 35,420 0,333 0,348 0,543 1,803 0,231 0,115 9,350 0,180 17,200 2,530 16,210 0,250 0,342 26,420 0,044 12,650 9,500 5,800 8,195 7,910 215,000 3,600 3,076 0,620 33,440 29,550 3,552 8,645 0,646 1,039 4,778 — 0,423 11,350 12,279 7,170 8,475 5,050 6,850 4,940 2,510 67,760 0,677 0,510 0,774 2,890 0,618 0,574 18,900 0,748 22,300 4,320 25,081 0,812 0,924 54,900 0,124 20,140 18,380 11,220 7,014 27 6020 SM B&C Speakers 1X 0,452 100593 1506 MD B. Carige 1X 79,218 — 1280 B. Carige r 1,933 328 1514 SM B. Desio 1X 2,042 19 1349 B. Desio r nc 0,352 1090 1292 m B. Finnat 1X 21,616 2958 1197 MD B. Generali 1X 21,750 776 1268 m B. Ifis 1X 1,582 172 1397 SM B. Intermobiliare 1X 4,140 72342 6014 LC B.P. E.Romagna 1X — — 1474 m B.P. Etruria e L. 0,4711115121 1472 LC B.P. Milano 1X 2,646 14392 6028 MD B.P. Sondrio 1X — — 1548 MC B.P. Spoleto 1X 0,195 4515 1533 MD B. Profilo 1X 6,428 37 1029 SM B. Sard. r nc ) 2,896 184830 1143 LC B. Popolare 1X 3,938 262 1537 B. Santander 1X 6,910 18540 1539 LC Banca Mediolanum 1X 2,402 1215 1080 m Banca Sistema 1X 3,653 314 1007 Banzai 1X 3,088 1096 1582 SM BasicNet 1X 1,187 93 1033 SM Bastogi 1X 42,526 160 1325 m BB Biotech 1X 0,490 1147 1103 m BE 1X 0,390 742 1610 SM Beghelli ) 0,626 23508 1569 MD Beni Stabili 1X 2,520 14 6043 SM Best Union 1X 0,314 1120 1874 SM Bialetti 1X 0,147 455 6035 m Biancamano 11,874 509 1048 m Biesse 1X 0,229 650 6018 Bioera 1X 17,918 7 1040 Boero 1X 4,292 72 1092 Bolzoni 1X 18,345 18 1041 SM Bon. Ferraresi 1X 0,272 20 6115 MC Borgosesia 1X 0,342 10 6120 Borgosesia rnc 51,215 1479 1516 m Brembo 1X 0,053 2632 1045 SM Brioschi 1X 17,220 631 1025 B. Cucinelli 1X 16,769 8158 1556 LC Buzzi Unicem 1X 9,709 720 1557 Buzzi Unic. r nc 6,660 0,370 — 1,701 — 0,318 17,820 18,170 1,500 3,120 — 0,363 2,302 — 0,177 6,195 2,178 3,500 6,150 2,052 3,260 2,900 1,120 41,850 0,483 0,373 0,557 2,400 0,293 0,123 11,570 0,190 — 4,294 18,270 — — 50,900 0,051 16,480 16,290 9,400 6,770 0,366 — 1,695 1,894 0,320 17,940 18,150 1,500 3,278 — 0,368 2,306 — 0,178 6,170 2,144 3,400 6,135 2,040 3,264 2,798 1,179 41,270 0,487 0,362 0,557 2,400 0,299 0,123 11,280 0,192 — 4,294 17,970 — — 49,410 0,051 16,160 15,680 9,000 -1,62 1,12 — 0,35 — -0,59 -0,67 0,11 — -4,82 — -1,33 -0,17 — -0,56 0,41 1,59 2,94 0,24 0,59 -0,12 3,65 -5,00 1,41 -0,84 3,01 0,09 — -2,01 — 2,57 -0,89 — — 1,67 — — 3,02 — 1,98 3,89 4,44 -13,54 -69,90 — -36,68 — -25,13 -38,43 -37,31 -28,74 -54,63 — -60,46 -43,42 — -33,62 -25,97 -77,46 -24,82 -17,58 -47,34 -27,54 -40,97 -30,07 -23,24 -6,43 -21,40 -20,22 1,27 -21,95 -57,61 -26,54 -48,83 — 9,63 -5,45 — — 13,56 -41,84 0,12 -2,40 -9,09 6,700 0,382 — 1,757 — 0,323 17,995 17,900 1,500 3,208 — 0,366 2,353 — 0,174 6,118 2,153 3,466 6,111 2,056 3,221 2,833 1,136 41,559 0,483 0,369 0,561 2,433 0,296 0,122 11,499 0,188 — 4,294 17,751 — — 50,506 0,051 16,269 16,067 9,208 6,780 0,388 — 1,770 — 0,326 18,330 18,650 1,500 3,400 — 0,385 2,408 — 0,180 6,270 2,220 3,496 6,235 2,072 3,210 2,762 1,196 41,440 0,490 0,365 0,565 2,498 0,292 0,123 11,380 0,190 — 4,294 17,750 — — 49,770 0,051 16,280 15,780 8,980 6,655 0,370 — 1,700 — 0,311 17,750 17,320 1,500 3,086 — 0,355 2,296 — 0,171 5,895 2,060 3,418 6,000 2,016 3,142 2,752 1,112 41,020 0,478 0,361 0,557 2,400 0,292 0,120 11,250 0,180 — 4,294 17,660 — — 49,460 0,049 16,100 15,700 8,980 6,780 0,392 — 1,770 — 0,331 18,540 18,750 1,500 3,486 — 0,388 2,436 — 0,180 6,270 2,248 3,522 6,285 2,114 3,360 2,940 1,196 42,270 0,490 0,375 0,567 2,498 0,300 0,123 11,730 0,194 — 4,294 18,270 — — 51,200 0,053 16,580 16,370 9,400 19 3 1416 8444 — — 28 7 — — 69 243 1858 340 1433 174 9 20 8418 11372 — — 9021 109160 861 901 — — 91 524 16 4 9712 22179 19 37 2084 1394 171 141 186 61 182 137 61 34 103 12 63 80 30 63 724 2741 3 1 18 57 11 19 233 26 19 67 — — 11 11 3 — — — — — 1281 125 38 471 553 52 2904 1207 252 55 3,310 5,260 3,815 19 1327 m Cad It 1X 3,220 6,100 4,500 613 1066 m Cairo Comm. 1X 0,842 1,479 1,089 333 6021 SM Caleffi 1X 1,721 2,796 2,085 125 1306 Caltagirone 1X 0,740 1,178 0,850 151 1058 MC Caltagirone Ed. ) 4,890 8,985 8,547 11241 1061 LC Campari 1X 1,040 2,500 1,249 296 1527 SM Carraro 1X 5,255 8,800 5,901 5154 1333 MD Cattolica Ass. 1X 10,210 16,920 13,625 80 1580 m Cembre 1X 3,402 7,155 4,121 1109 1067 m Cementir Hldg. 1X 2,500 4,730 2,840 74 1329 m Cent. Latte To 1X 4,010 7,920 7,424 3685 1053 Cerved Inf. 1X 0,015 0,058 0,019 3641 1042 SM Chl 1X 0,168 0,367 0,188 330 6023 SM Cia 1X 0,207 0,257 — — 1087 Ciccolella 0,740 1,137 1,014 5589 1070 MD Cir 1X 0,330 1,368 0,388 793 1317 SM Class 1X 5,170 8,920 6,457 46841 1475 LC CNH Industrial 1X 0,310 0,537 0,376 7812 1073 MD Cofide 1X 7,505 9,500 8,445 240 Coima Res 1X 0,197 0,376 0,248 163 6038 SM Conafi Prestitò 1X 4,940 8,385 6,114 2554 1100 MD Credem 1X 0,395 1,362 0,510 63331 1454 MD C. Valtellinese 1X 0,751 1,940 1,062 326 1570 SM Csp Int. 1X 0,230 2,830 0,377 11236 1312 CTI Biopharma ) 3,838 4,500 1,130 1,920 0,796 8,860 1,200 5,655 13,700 3,722 2,746 6,885 0,016 0,186 — 0,954 0,370 6,500 0,350 7,700 0,225 5,580 0,409 1,000 0,316 3,734 4,500 1,148 1,989 0,800 8,880 1,219 5,670 13,710 3,590 2,748 7,075 0,017 — — 0,970 0,353 6,480 0,344 8,250 0,233 5,435 0,411 0,995 0,327 2,79 — -1,57 -3,47 -0,56 -0,23 -1,56 -0,26 -0,07 3,68 -0,07 -2,69 -1,21 — — -1,65 4,82 0,31 1,77 -6,67 -3,27 2,67 -0,49 0,50 -3,58 -6,43 -2,35 11,21 -20,67 -19,79 10,36 -40,23 -22,81 -1,69 -38,31 -18,53 -9,80 -51,74 -18,81 — -1,04 -47,93 1,34 -15,58 -22,62 -25,32 -19,84 -61,77 -7,88 -71,99 3,838 4,450 1,111 1,887 0,797 8,847 1,204 5,693 13,705 3,653 2,712 6,961 0,016 0,182 — 0,956 0,359 6,445 0,352 7,738 0,225 5,525 0,416 0,998 0,321 3,838 4,470 1,111 1,950 0,780 8,880 1,219 5,760 13,710 3,590 2,748 7,135 0,017 0,186 — 0,950 0,360 6,470 0,346 7,915 0,225 5,650 0,430 0,999 0,326 3,838 4,414 1,110 1,841 0,780 8,780 1,199 5,600 13,700 3,544 2,666 6,860 0,016 0,178 — 0,944 0,352 6,330 0,346 7,700 0,223 5,405 0,401 0,990 0,314 3,838 4,510 1,130 1,950 0,800 8,910 1,237 5,805 13,710 3,796 2,748 7,190 0,017 0,187 — 0,970 0,370 6,530 0,356 7,915 0,233 5,680 0,435 1,000 0,330 1 394 13 53 7 2169 13 683 5 250 13 1366 8 16 — 146 12 3220 39 11 7 857 1229 5 426 0,314 1,862 0,895 13,400 10,550 8,690 14,720 1,000 32,750 3,010 1,090 0,773 3,120 1,580 24,280 17,150 17,820 28,000 1,529 56,800 14,600 3,620 0,411 2,332 1,010 17,464 12,636 14,794 22,658 1,132 54,110 6,448 1,240 0,376 2,350 0,980 16,800 12,910 14,460 21,340 1,056 55,700 6,640 1,160 0,371 2,370 0,980 16,010 12,490 14,470 21,380 1,060 55,000 6,625 1,160 1,35 -0,84 — 4,93 3,36 -0,07 -0,19 -0,38 1,27 0,23 — -45,74 10,25 -17,78 -6,26 -2,74 -13,35 -22,78 -16,10 16,61 -10,94 -41,77 0,374 2,342 0,981 16,498 12,783 14,318 21,342 1,071 56,014 6,682 1,160 0,376 2,420 0,980 16,000 12,540 14,470 21,420 1,073 55,000 6,790 1,160 0,371 2,300 0,960 15,930 12,450 14,060 21,160 1,056 54,850 6,480 1,160 0,379 2,420 1,059 16,800 12,990 14,620 21,590 1,085 56,800 6,875 1,160 96 9 11 364 242 281 779 121 1270 275 2 0,585 0,670 0,060 40,000 6,638 1,391 0,593 3,330 1,972 36,190 10,930 8,504 0,042 4,908 0,890 1,080 23,130 0,595 0,880 1,307 0,200 59,750 13,700 2,346 0,990 4,500 4,458 67,000 17,660 13,028 0,138 10,450 1,250 2,280 47,180 0,973 0,656 941 1275 Edison r nc ) 0,843 2336 1099 MD Ed. Espresso 1X 0,091 20224 1138 SM Eems ) 48,474 283 1359 m EI Towers 1X 11,483 108 1346 m El.En 1X 1,871 348 1188 m Elica 1X 0,712 322 1613 m Emak 1X 3,974 477025 1575 LC Enel 1X 2,380 91 6048 MC Enervit 1X 65,910 104 1347 m Engineering I.I. 1X 13,773 192114 1525 LC Eni 1X 10,443 3024 1576 MD Erg 1X 0,049 2335 1154 SM Ergycapital ) 5,980 1486 1104 m Esprinet 1X 0,968 52 6025 SM Eukedos 1X 1,382 374 1088 m Eurotech 1X 32,604 5515 1627 LC Exor 1X 0,663 460 1081 m Exprivia 1X 0,680 0,724 0,090 45,600 13,700 1,809 0,712 3,976 2,168 65,900 14,820 10,390 0,046 5,155 0,901 1,377 33,210 0,634 0,638 0,740 0,090 45,660 13,650 1,798 0,702 3,980 2,170 65,800 14,520 10,240 0,047 5,155 0,944 1,363 32,980 0,632 6,58 -2,16 — -0,13 0,37 0,61 1,42 -0,10 -0,09 0,15 2,07 1,46 -3,16 — -4,61 1,03 0,70 0,32 -8,80 -26,94 -10,55 -22,30 34,88 -8,61 -7,34 1,66 -24,96 10,37 5,40 -13,50 -41,61 -38,92 -13,66 -15,09 -21,80 -15,36 0,655 0,739 0,089 45,911 13,618 1,813 0,712 3,977 2,112 65,922 14,636 10,312 0,046 5,189 0,901 1,365 33,065 0,641 0,632 0,753 0,087 46,100 13,630 1,800 0,712 3,990 2,240 65,950 14,540 10,300 0,045 5,220 0,901 1,385 33,450 0,643 0,630 0,723 0,087 45,570 13,440 1,800 0,712 3,928 2,100 65,900 14,400 10,110 0,045 5,060 0,901 1,333 32,440 0,634 0,689 69 183 120 neg. 0,01 — 72 0,0500 0,755 265 345 255 17,94 0,52 — 305 0,0629 0,090 42 285 25 0,92 -10,85 — 4 — 46,330 717 31 1444 27,16 2,13 — 1298 1,1000 13,700 106 12 170 18,29 1,54 2,20 263 1,2000 1,824 14 8 14 18,55 1,02 0,54 115 0,0098 0,712 2 2 2 13,19 0,70 3,51 117 0,0250 4,010 9178 33631 133760 18,41 1,25 4,02 40436 0,1600 2,240 12 5 10 207,97 1,84 1,42 38 0,0300 65,950 39 2 101 16,68 1,89 — 824 1,6452 14,880 15380 23036 337180 neg. 1,03 5,47 53189 0,8000 10,420 897 224 2314 75,15 0,95 4,85 1550 1,0000 0,046 6 46 2 neg. 0,64 — 8 — 5,310 436 134 698 8,97 0,92 2,89 272 0,1500 0,901 1 — — neg. 0,67 — 20 — 1,395 39 39 54 neg. 0,46 — 48 — 33,840 2225 289 9544 10,70 0,79 1,06 7969 0,3500 0,648 13 19 12 7,37 0,45 3,32 33 0,0213 B C D E F 5064 1355 m D'Amico 1X 184 1047 m Dada ) 115 1676 Damiani 511 1089 MD Danieli 719 1090 Danieli r nc 437 1018 m Datalogic 1X 1315 1072 MD De' Longhi 1X 1846 1003 m Dea Capital 1X 1067 1598 MD Diasorin 1X 2673 1326 m Digital Bros 94 1351 m Dmail Gr. ) — 114 8 41 15 1077 10 380 — 158 6 460 138 45 — 169 14 3553 128 1 6 395 6088 2 1615 1,39 1,51 1,64 0,77 0,44 0,83 1,88 — 0,67 0,75 3,80 1,63 3,11 — 1,52 0,58 0,57 2,77 3,40 0,59 2,94 3,48 4,62 — 2,78 — — 2,04 — 2,78 — 0,51 5,79 1,77 — 5,56 5,34 4,45 3,86 1,61 2,50 10,19 20 3223 — 13 — 79 6123 3113 30 36481 — 39928 2121 — 91 24 47748 127 8518 290 196 388 38 480 39 23 1537 2 17 2 296 13 — 45 3 — — 6324 24 845 19393 504 14,81 4,07 neg. 0,13 — — 5,99 0,26 — — 14,07 0,54 10,27 3,28 5,95 1,68 neg. 0,70 7,00 0,31 — — 5,56 0,35 8,25 0,42 — — 20,40 0,73 neg. 0,26 1,81 0,09 8,39 0,57 10,29 2,18 9,39 1,77 neg. 1,57 10,31 1,87 neg.198,14 4,09 0,67 18,87 1,35 149,39 0,71 neg. 0,73 8,74 1,80 7,83 2,42 neg. -0,89 15,02 2,23 neg. 0,55 — — 23,34 2,73 20,65 0,90 — — — — 18,34 4,95 neg. 0,37 33,18 5,82 26,42 1,30 15,14 0,74 5,22 — — 4,81 — 3,10 6,67 4,25 — 3,12 — 7,38 2,98 — 3,44 — 5,17 5,77 4,91 2,58 — 3,53 — 6,44 2,30 — 4,28 2,22 — — 3,13 — — — 0,37 — — 1,58 — 0,80 0,47 0,81 — 507 9 77 12 9529 12 2161 5 577 16 3205 2 8 — 161 5 22897 45 8 1 2183 2530 2 519 30,69 31,54 59,05 5,04 neg. 29,30 neg. 16,29 14,62 8,61 52,49 944,64 neg. neg. — 18,08 neg. 50,95 13,54 16,14 neg. 11,05 3,90 17,61 neg. 3,91 4,49 — 2,65 — 1,02 — 6,15 3,36 2,74 2,21 2,82 — 1,21 — 4,60 — 2,02 3,98 — — 2,71 7,22 5,01 — 0,435 2,512 1,355 9,925 2,572 0,550 0,155 H 1,901 I 1,600 4,500 4,050 19,210 4,390 1,291 1,341 0,538 299 1369 SM Gabetti Prop. S. 1X 2,723 35 1332 SM Gasplus 1X 1,673 80 1607 m Gefran 1X 12,142 99869 1131 LC Generali 1X 2,958 4047 1006 MD Geox 1X 0,907 794 1622 SM Grandi Viaggi 1X 0,189 3030 1253 Gr. Waste Italia ) 2,676 2,527 17855 1251 MD Hera d 0,497 — 1,528 10,670 2,856 0,902 0,175 0,497 2,562 1,520 10,550 2,788 0,902 0,173 — — 0,53 1,14 2,44 — 1,45 -40,64 — -12,29 -37,72 -30,90 -0,71 -75,74 0,493 — 1,520 10,595 2,834 0,888 0,178 0,490 — 1,550 10,670 2,788 0,888 0,176 0,481 — 1,500 10,430 2,730 0,877 0,171 0,64 3,00 1,24 0,22 0,18 2,94 1,95 0,52 1,78 0,55 0,66 2,42 15,25 1,67 — 0,69 0,80 2,68 0,45 0,79 0,38 0,74 0,21 0,46 1,89 400 150 3,20 0,45 2 4 29,31 0,66 8 8 neg. 1,31 32 524 8,29 0,78 56 721 6,42 0,61 35 502 20,64 2,81 103 2204 21,34 3,53 123 132 8,00 0,60 141 7888 31,21 5,34 60 398 10,35 2,79 — 1 neg. -0,04 0,650 1,290 0,806 5120 1124 m Falck Renew 1X 0,730 0,697 4,74 -36,45 0,705 0,695 0,690 0,730 242 336 237 27,910 46,190 37,368 6073 1012 Ferrari 1X 37,250 36,650 1,64 -13,57 37,166 36,740 36,510 37,570 3029 445 16529 0,340 0,715 0,461 2079 6066 SM FNM 1X 0,439 0,443 -0,88 -5,98 0,449 0,450 0,436 0,454 21 67 30 5,042 10,742 6,056 179172 1111 LC FCA-Fiat Chrysler 1X 5,610 5,495 2,09 -34,52 5,602 5,535 5,495 5,690 13330 21436 120098 2,836 9,665 5,861 88 1335 m Fidia 1X 5,720 5,610 1,96 -10,69 5,747 5,705 5,705 5,790 13 2 11 1,331 6,123 1,707 505 1211 m Fiera Milano 1X 1,568 1,603 -2,18 -32,51 1,574 1,626 1,552 1,626 75 34 54 7,519 13,300 12,340 284 1071 m Fila 1X 12,600 12,400 1,61 16,33 12,592 12,350 12,350 12,680 83 13 159 0,261 0,864 0,363 11524 1062 Fincantieri 1X 0,326 0,324 0,62 -20,18 0,326 0,329 0,320 0,329 301 950 309 4,360 7,870 6,279 12738 1056 LC FinecoBank 1X 5,775 5,850 -1,28 -22,61 5,879 5,940 5,775 5,970 2210 1396 8210 0,983 2,230 1,214 20 1077 SM FullSix 1X 1,221 1,230 -0,73 -31,99 1,192 1,179 1,163 1,224 9 1 1 G 50,54 13,18 neg. 10,40 22,72 71,81 43,29 — neg. neg. 40,57 10,20 21,87 — 14,71 4,55 8,23 22,06 29,63 7,52 8,52 38,95 0,43 25,04-286,89 9,69 0,56 27,32 0,57 10,81 1,78 111,65 1,34 neg. 2,77 neg. 0,48 18,67 5,64 94,52 1,83 3689 2306 24 124 118 109 301 — 71 36 1899 1295 2039 — 633 368 890 18818 1901 70 2109 Div. lordo ¤ (2) Data stacco 0,0410 0,5000 0,4000 0,0450 0,2500 0,0070 0,1700 0,2500 0,0450 0,0100 0,0430 0,2500 0,1800 0,0413 0,1500 0,2000 0,4500 0,8800 0,1200 0,4000 0,5000 20.06.16 20.06.16 26.05.03 23.05.16 07.05.07 18.05.09 02.05.16 20.06.16 20.06.16 11.06.12 23.05.16 23.05.16 23.05.16 24.07.00 09.05.16 09.05.16 30.05.16 23.05.16 06.06.16 18.04.16 23.05.16 74 0,3500 317 0,0700 — 0,0875 206 0,0846 — 0,1016 117 0,0100 2090 1,2000 963 0,7600 234 0,4000 1544 0,1000 — 0,1000 1606 0,0270 1067 0,0700 — 0,0122 118 0,0060 40 0,2639 780 0,1500 50035 0,2000 4514 0,3000 165 0,0530 132 — 173 0,1000 140 — 2462 13,3825 65 0,0111 74 0,0200 1273 0,0240 23 0,0540 32 — 4 0,0400 315 0,3600 7 0,0100 — 0,1300 112 0,0350 140 0,0650 — — — 0,0600 3373 0,8000 40 0,0038 1106 0,1300 2657 0,0750 375 0,0750 02.05.16 21.05.12 21.05.12 18.04.16 18.04.16 16.05.16 23.05.16 29.03.16 05.05.08 23.05.16 11.05.09 23.05.16 23.05.16 11.04.16 02.05.16 11.05.15 18.04.16 28.04.16 18.04.16 09.05.16 34 349 17 227 100 5138 55 992 233 581 27 1357 4 17 — 760 34 8783 253 279 10 1837 461 33 90 0,1500 0,2000 0,0100 0,0500 0,0300 0,0900 0,1650 0,3500 0,4600 0,1000 0,0600 0,2300 — 0,0022 0,0516 0,0440 0,0100 0,1300 0,0140 — 0,0600 0,1500 0,0300 0,0500 — 23.05.16 21.03.16 23.05.16 25.06.12 02.05.16 09.05.16 04.07.11 09.05.16 21.07.14 16.05.16 18.05.15 23.05.16 04.02.08 23.05.16 19.05.03 23.05.16 23.05.16 23.05.16 09.05.16 09.05.16 19.05.14 23.05.16 21.05.12 23.05.16 05.05.08 23.05.16 16.05.16 23.05.16 02.05.16 09.05.16 23.05.16 24.05.01 23.05.16 10.05.10 25.04.16 02.05.16 06.05.13 16.05.16 23.05.16 06.06.16 7,25 160 0,0271 23.05.16 — 39 — — 81 — 0,61 674 0,1000 09.11.15 0,94 517 0,1207 09.11.15 1,75 837 0,2500 09.05.16 2,06 3191 0,4400 18.04.16 10,19 328 0,1200 16.05.16 1,16 3134 0,6500 23.05.16 1,95 94 0,1300 07.12.15 — 2 0,1000 19.05.08 14.04.14 21.05.12 18.05.15 23.05.16 23.05.16 06.06.16 20.06.16 23.05.16 25.05.15 23.05.16 23.05.16 09.05.16 20.06.16 25.04.16 6,38 205 0,0450 09.05.16 1,24 7207 0,4600 23.05.16 3,12 195 0,0140 29.06.15 — 7199 0,0900 18.04.11 6,96 29 0,4000 16.05.16 — 113 0,2000 07.05.12 0,71 436 0,0900 23.05.16 — 551 — 4,34 3567 0,2550 18.04.16 — 13 — 0,497 21 30 15 neg. 1,84 — 29 0,0700 15.05.06 — — — — — — — — 0,1000 23.05.16 1,550 5 4 5 neg. 0,35 — 22 0,1500 30.04.12 10,790 10756 10971 116242 8,14 0,70 6,80 16527 0,7200 23.05.16 2,902 473 336 952 73,40 1,98 2,12 735 0,0600 23.05.16 0,904 21 17 15 neg. 0,62 — 42 0,0300 07.04.08 0,185 27 156 28 neg. 0,55 — 10 0,0100 02.06.14 2,532 2,458 3,01 2,45 2,503 2,458 2,456 2,548 1283 2162 5411 20,72 1,58 3,60 3729 0,0900 20.06.16 0,615 1,006 0,759 12340 1036 MD Imm. Grande Dis. 1X 0,723 0,734 -1,57 -19,46 0,719 0,725 0,705 0,734 328 1133 815 12,82 34,360 59,150 54,185 1534 1515 m Ima 1X 54,250 54,050 0,37 13,67 54,439 54,300 54,000 55,000 492 38 2091 30,57 0,318 0,740 0,403 1077 1001 SM Immsi 1X 0,400 0,400 — -14,46 0,395 0,394 0,390 0,400 89 147 58 neg. 0,160 0,576 0,195 124 6031 MC Industria e Inn. 1X — 0,160 — — — — — — — — — — 0,185 0,392 0,214 572 1269 SM Intek Group 1X 0,200 0,204 -2,06 -36,19 0,199 0,206 0,197 0,206 13 56 11 12,79 0,381 0,637 0,421 479 1270 Intek Group r nc 0,400 0,400 -0,12 -18,89 0,389 0,384 0,384 0,400 13 31 12 24,93 10,300 15,950 14,205 3662 1554 m Interpump 1X 14,040 14,060 -0,14 -0,66 14,218 14,100 14,030 14,360 722 190 2699 13,16 1,522 3,654 2,0841836932 1186 LC Intesa Sanpaolo 1X 1,680 1,702 -1,29 -45,21 1,700 1,786 1,653 1,798 36608 213850 363631 10,42 1,460 3,150 1,971 123345 1187 Intesa Sanp. r nc 1,590 1,599 -0,56 -43,42 1,602 1,670 1,567 1,684 4127 18419 29514 9,82 0,130 0,619 0,139 309 1361 SM Inv. e Sviluppo ) 0,149 0,147 1,56 -47,53 0,146 0,150 0,138 0,150 33 71 10 neg. 3,692 5,180 4,153 7035 1069 Inwit 1X 3,962 3,964 -0,05 -21,15 3,962 3,990 3,870 4,004 2312 1216 4820 37,78 1,582 2,350 1,700 38 1555 m Irce 1X 1,750 1,720 1,74 -17,93 1,750 1,750 1,750 1,750 1 — — 16,69 0,57 13,44 0,51 — 0,18 0,34 2,51 0,60 0,56 1,04 1,65 0,38 5,56 2,57 3,79 — — — 1,34 8,23 9,42 — 2,38 1,71 585 2137 135 — 69 19 1548 26961 1494 1 2377 49 0,0400 1,4000 0,0150 — 0,0110 0,0724 0,1900 0,1400 0,1510 0,0362 0,0945 0,0300 23.05.16 23.05.16 23.05.16 09.05.11 09.05.11 23.05.16 23.05.16 23.05.16 18.06.01 23.05.16 23.05.16 Media Media 2015-2016 (1) 30 gg 30 gg Min ¤ Max ¤ prezzo quant. 0,858 0,878 0,700 1,102 4,570 1,860 91,050 17,100 13,900 6,000 J Z Azioni 1,676 1,530 25151 1339 MD Iren 1X 2,090 1,264 809 1301 m Isagro 1X 1,467 0,986 376 1050 m Isagro Az. Svil. sp 2,726 1,526 43 1054 m It Way 1X 10,580 10,496 20559 1148 LC Italcementi 1X 5,500 2,379 189197 1256 SM Italiaonline 1X 320,000305,000 — 1257 Italiaonline rnc 44,650 34,623 65 1152 MD Italmobiliare 1X 31,870 26,303 309 1153 Italmobiliare r nc 8,960 8,144 48 1302 IVS Gr. A 1X Pr. Chiusura (3) Var.% Vwap Apert. ¤ ¤ Var.% annua ¤ (6) (¤) Min.¤ Max¤ 01.07 30.06 (4) (5) 01.07 01.07 01.07 01.07 1,399 1,204 0,979 — 10,570 1,946 — 35,000 28,590 8,400 1,390 1,220 0,958 1,478 10,560 1,910 — 31,580 25,650 8,500 0,65 -1,31 2,19 — 0,09 1,88 — 10,83 11,46 -1,18 -5,10 -17,93 -5,35 — 2,87 -37,40 — -17,39 -4,94 -4,54 1,401 1,225 0,971 — 10,560 1,938 — 34,178 28,106 8,381 1,391 1,241 0,954 — 10,560 1,926 — 32,490 26,620 8,390 1,379 1,204 0,954 — 10,550 1,910 — 32,400 26,420 8,310 1,429 1,241 0,979 — 10,580 1,968 — 35,010 28,740 8,400 0,216 0,349 0,257 6728 1116 SM Juventus FC 0,256 0,254 0,67 -4,15 0,253 0,258 0,247 0,258 0,366 1,028 0,473 0,458 0,450 1,73 -36,08 0,432 0,431 0,431 0,458 K L 703 1358 SM K.R.Energy 1X 7,920 18,260 11,730 530 1524 m 0,370 1,357 0,490 662 1430 m 0,380 0,930 0,451 846 1594 SM 7,230 13,940 9,861 29121 1259 LC 43,150 67,800 46,816 11193 1344 LC 0,374 0,933 0,599 463 1503 SM M 0,082 1,604 14,260 6,100 0,650 2,770 4,600 0,091 3,910 1,160 0,223 0,971 10,580 0,712 1,595 0,156 0,367 4,552 N 0,166 3,246 19,730 11,850 1,749 4,930 10,150 0,194 7,300 1,748 0,480 2,340 19,000 1,190 7,335 0,398 2,643 8,990 1448 3547 4970 15,13 0,98 17 12 14 15,14 0,47 5 4 4 12,01 0,38 — — — — — 1132 2607 27526 neg. 1,23 65 59 115 neg. 0,65 — — — — — 151 16 543 189,35 0,72 332 130 3653 155,71 0,59 9 1 8 neg. 1,30 137 1155 3 292 110,93 5,71 2 1 neg. 0,58 Div. lordo ¤ (2) Data stacco 3,93 1656 0,0550 22.06.15 2,04 30 0,0250 16.05.16 30,89 14 0,3000 16.05.16 — — 0,1300 02.02.09 — 3688 0,0900 18.05.15 — 222 0,0070 21.05.07 — — 0,0015 19.05.08 1,17 758 0,4000 09.05.16 1,70 459 0,4780 09.05.16 — 326 0,1200 29.06.15 — — 255 0,0120 04.11.02 14 — 11,760 0,431 0,452 9,035 44,610 0,520 11,280 0,439 0,470 9,060 43,640 0,517 4,26 -1,82 -3,89 -0,28 2,22 0,48 -11,52 -42,32 -11,00 -29,96 -27,43 -21,68 11,515 0,429 0,457 9,025 44,058 0,523 11,310 0,441 0,480 9,150 43,730 0,530 11,300 0,420 0,451 8,855 43,520 0,520 11,780 0,441 0,480 9,270 44,610 0,530 301 56 641 7,96 1,80 2,43 357 0,2200 29.06.15 23 51 22 neg. 0,68 — 48 0,0550 23.05.11 84 334 153 5,32 1,44 — 31 — 3903 2377 21453 10,71 1,22 — 5218 0,4100 23.05.11 7265 1257 55392 26,51 3,94 2,02 21316 0,8900 23.05.16 29 60 32 neg. 1,21 — 9 0,0500 29.04.02 0,160 793 1245 SM M & C 1X 2,419 6493 1821 MD Maire Tecnimont 1X 17,374 1192 1019 m Marr 1X 7,170 323 1060 m M.Zanetti Beverage 1X 1,306 272 1052 Mediacontech ) 3,720 50668 1543 LC Mediaset 1X 6,247 53756 1173 LC Mediobanca 0,096 40 1706 MC Meridie 1X 4,367 17 1039 MC Mid Industry Cap (1)> 1,403 106 1178 SM Mittel 1X 0,338 14096 1010 SM MolMed 1X 2,232 3888 1004 MD Moleskine 1X 14,841 8385 1037 LC Moncler 1X 1,010 1651 1014 MD Mondadori 1X 3,944 2532 1046 m Mondo TV 1X 0,187 187 1095 SM Monrif 1X 0,539 717298 1500 LC Monte Paschi Si 1X 7,859 206 1451 m MutuiOnline 1X 0,156 2,338 17,930 7,380 1,287 3,202 5,205 — — 1,380 0,328 2,168 14,640 0,951 3,680 0,178 0,383 7,950 0,157 2,262 17,010 7,340 1,261 3,132 5,155 — — 1,380 0,334 2,152 14,140 0,955 3,328 0,171 0,379 7,845 -0,51 3,36 5,41 0,54 2,06 2,23 0,97 — — — -1,74 0,74 3,54 -0,42 10,58 3,68 0,87 1,34 14,21 -7,80 -5,04 -22,23 51,71 -18,17 -41,38 — — -12,85 -10,12 27,94 12,19 -8,11 -40,73 -32,62 -68,61 -1,74 0,157 2,310 17,930 7,312 1,228 3,149 5,215 — — 1,365 0,330 2,176 14,535 0,953 3,548 0,178 0,389 7,856 0,156 2,354 17,380 7,360 1,227 3,152 5,300 — — 1,350 0,338 2,196 14,250 0,950 3,382 0,172 0,406 7,845 0,156 2,264 17,300 7,250 1,227 3,084 5,110 — — 1,350 0,324 2,162 14,220 0,935 3,350 0,172 0,376 7,800 0,157 2,354 18,340 7,380 1,287 3,214 5,375 — — 1,380 0,338 2,196 14,780 0,964 3,730 0,179 0,406 7,955 7 575 1056 78 4 3931 5352 — — 8 169 237 3126 80 873 6 9687 99 19 438 381 19 1 5498 6194 — — 6 702 152 1187 67 444 3 97281 31 2,198 2,182 0,73 -11,73 2,188 2,180 2,180 2,198 7,400 7,400 — 12,25 7,400 7,400 7,400 7,400 — — — — — — — — 5 8 — 2 7 — — — — — — — — — 7,100 7,075 0,35 -3,69 7,029 7,075 6,955 7,100 5,280 5,235 0,86 -17,99 5,314 5,295 5,220 5,400 — 11 1026 3,400 2,226 8,000 7,362 1,250 0,279 0,115 6,350 3,932 0,439 — — 1529 SM Olidata 1X 7,500 7,069 35 Openjobmetis 1X 6,745 5,707 5643 1065 OVS 1X P p/mez. Capit. p/u propri Div/p in mln (7) (8) ¤ (9) La Doria 1X Landi Renzo 1X Lazio Leonardo-Finmecc. 1X Luxottica 1X LVenture Group 1X 1,903 4,404 0,266 O Contr. N.ro Quant. tot. in Cont. (mlg) ¤(mlg) 1,240 4,048 2,823 2,220 2,540 2,329 1,458 3,178 1,688 0,231 1,069 0,290 1,310 6,290 2,118 0,944 1,950 1,126 4,074 7,990 4,817 0,152 0,395 0,182 4,982 7,265 6,647 0,070 0,532 0,081 0,049 0,293 0,064 8,550 20,290 12,902 14,150 22,450 20,939 123 1236 m Nice 1X 27 6027 MC Noemalife ) 27 6136 Nova Re ) U V 7,880 6,605 9,480 5,445 2,804 2,989 161633 1287 2,5201250248 1082 6,698 23 1083 2,891 42804 1352 1,615 121903 1243 14,327 29,544 17,791 1,050 1,350 1,193 7,135 10,300 8,766 Y LC UBI Banca 1X LC Unicredit 1X Unicredit r nc LC Unipol 1X LC UnipolSai 1X 49 6032 MC Valsoia 1X 109 1308 MC Vianini I. 1X 388 1310 m Vittoria 1X 2,698 2,362 1,580 0,270 1,895 1,067 4,250 0,169 6,135 0,074 0,053 12,850 19,910 10.08.09 02.05.16 23.05.16 16.05.16 22.04.02 23.05.16 23.11.15 01.06.15 28.02.11 18.04.16 23.05.16 23.05.11 23.05.16 22.05.06 23.05.11 02.05.16 254 0,0703 30.05.16 62 — — 0,0200 04.06.07 — — — — — — 0,0440 10.05.04 3 21 21,41 1,45 — 96 — 438 2325 13,93 1,46 2,82 1206 0,1500 06.06.16 8,775 13,620 5,760 14,180 4,852 10,790 6,230 15,220 0,283 1,618 3,900 11,041 2,464 4,560 6,450 10,770 17,260 32,550 0,785 2,546 10,800 13,780 3,102 5,510 12,190 17,370 7,295 11,090 0,017 0,080 0,520 1,820 3,874 5,575 1,206 3,368 6,570 9,795 0,440 0,935 9,210 10,090 0,140 0,380 145,000 146,000 4,480 9,600 2,360 1,815 6,015 2,040 1,314 2,564 2,336 1,548 0,260 1,811 1,050 4,118 0,161 6,015 0,072 0,050 12,160 19,240 0,6200 0,0470 0,6600 0,0900 0,6000 0,0200 0,2500 — 0,5000 0,1000 — 0,0470 0,1400 0,1700 0,0400 0,0240 0,0245 0,1500 3,57 1091 0,1432 23.05.16 4,35 63 0,1000 23.05.16 — 424 0,1100 19.05.08 2,21 5677 0,6000 18.04.16 1,74 113 0,0052 09.05.16 0,86 1086 1,0000 09.05.16 — 109 — — 13 0,0300 19.05.08 — 153 0,1030 19.02.06 — 156 — — 7 — T 2,564 2,346 1,578 0,265 1,895 1,066 4,250 0,161 6,020 0,072 0,051 12,300 19,610 4 16,68 1,24 3,21 53 71,01 2,96 — — — — — 74 706 1193 251 23 3719 4542 — — 120 139 462 3636 249 94 27 1141 310 403 83 332 28,01 6,85 1 — — 19,13 1,52 1944 8333 6770 neg. 4,24 1930 403 10952 28,56 6,53 31 35 10 11,53 0,74 287 6 695 19,14 3,68 166 582 385 31,76 0,82 17 22 4 neg. 0,14 5 4 — neg. 0,60 56 178 70 neg. -1,52 1 1 — neg. 2,92 2,508 3,750 3,419 1262 6022 MC Tamburi Inv. 1X 0,329 0,600 0,533 286 1031 Tas 1X 3,500 4,298 3,911 5352 Technogym 0,001 1,316 0,8031257951 1193 LC Telecom Italia 1X 0,533 1,122 0,650 370278 1260 Telecom It. r nc 8,530 15,340 12,316 45252 1194 LC Tenaris 1X 3,536 5,120 4,880 83787 1360 LC Terna 1X 0,708 2,040 0,899 626 6049 m TerniEnergia 1X 0,441 0,815 0,508 712 1038 m Tesmec 1X 0,037 0,074 0,047 46802 1553 SM Tiscali 1X 46,810 98,000 53,174 777 1331 MD Tod's 1X 12,320 17,550 14,277 7 1837 Toscana Aeroporti 1X 1,025 3,544 1,358 5638 1511 MD Trevi ) 6,605 9,482 7,302 71 1063 m Txt e-solutions 1X 2,641 2,347 1,562 0,265 1,837 1,066 4,155 0,161 6,064 0,073 0,051 12,559 19,623 — 2,04 3,68 1,23 — 0,64 4,79 — — — — 2,16 0,96 — 1,13 — — 1,91 3,130 5,450 4,028 1133 1027 MD Rai Way 1X 4,000 4,050 -1,23 -15,90 4,011 4,028 3,980 4,100 2,070 2,748 2,315 25 1342 SM Ratti 1X 2,298 2,248 2,22 -1,79 2,298 2,298 2,298 2,298 0,389 1,320 0,765 51386 1564 MD RCS Mediagroup 1X 0,814 0,805 1,12 31,60 0,812 0,808 0,806 0,820 12,800 27,740 26,411 5700 1221 LC Recordati 1X 27,030 27,000 0,11 12,63 27,148 27,000 27,000 27,300 0,269 0,433 0,315 1332 1238 m Reno De Medici 1X 0,298 0,297 0,30 -17,67 0,299 0,300 0,297 0,302 58,450 136,300124,927 75 1345 m Reply 1X 117,500 115,000 2,17 -8,15 116,149 115,100 114,600 117,500 0,415 0,714 0,642 2687 1085 SM Retelit 1X 0,662 0,630 5,00 10,86 0,661 0,639 0,639 0,670 0,147 0,330 0,173 575 1549 SM Ricchetti 1X 0,167 — — -31,58 0,163 0,167 0,160 0,168 0,070 0,226 0,089 1261 1228 Risanamento ) 0,086 0,083 3,48 -32,09 0,085 0,082 0,082 0,086 0,360 0,670 0,409 1448 1028 SM Roma A.S. 0,400 0,389 2,83 -19,43 0,392 0,390 0,385 0,400 0,536 1,455 0,605 27 6047 SM Rosss 1X 0,604 — — -35,31 0,604 0,604 0,604 0,604 9,525 69 1590 m Sabaf 1X 11,245 388 1481 m Saes G. 1X 8,620 130 1505 m Saes G. r nc 6,768 737 1091 MD Safilo Group 1X 0,368 816461 1247 LC Saipem 1X 5,931 — 1248 Saipem r 2,923 29724 1075 LC Salini Impregilo 1X 7,458 7 1076 Salini Impregilo r nc 19,104 5628 1057 LC S. Ferragamo 1X 1,572 87438 1222 MD Saras 1X 13,138 55 1008 MC Save 1X 3,632 66 6037 m Servizi Italia 1X 14,161 30 1068 m Sesa 8,341 1901 1123 MD Sias 1X 0,021 1936 6044 SM Sintesi 1X 0,728 1076 1297 SM Snai 1X 5,061 175734 1115 LC Snam 1X 1,499 5053 1276 m Sogefi ) 8,273 179 1618 Sol 1X 0,516 701 1032 SM Sole 24 Ore sp 9,762 95 Space2 1X 0,198 2238 1283 SM Stefanel 1X — — 1550 Stefanel r nc 5,228 36458 1596 LC STMicroelectr. 1X -24,87 -2,07 -33,13 -51,95 -50,85 -21,52 -27,98 -36,44 -14,73 -73,30 -72,89 -14,92 -3,39 1,00 5,65 4,39 0,86 18,86 1,62 0,52 — — 0,42 4,36 4,22 6,66 0,94 2,40 1,40 0,12 5,92 — 120 0,0300 11.05.09 0,72 4353 0,0170 23.05.16 3,20 564 0,0500 18.04.16 — 13 — — 55 0,3400 23.05.05 3,75 53 0,0400 03.08.15 — 36 0,3615 08.05.00 — 21 0,2634 21.05.07 5,61 7920 0,3400 20.06.16 — 84 2,0600 14.04.08 — 10 0,0300 20.06.11 1,99 132 0,2500 09.05.16 2,14 4253 0,4200 18.04.16 S 0,46 0,85 -1,27 2,67 -4,05 -0,85 -0,24 -3,76 2,60 1,23 0,20 5,74 0,36 neg. 16,05 20,54 21,82 51,95 929,85 7,70 — — neg. neg. 17,03 21,66 39,18 30,34 7,23 2,94 14,08 0,75 1,45 1,39 -0,72 5,64 1,44 5,06 0,70 0,82 1,58 0,35 1,01 3,33 R 242 1013 m Panariagroup I.C. 1X 2,612 2,600 9679 1110 MD Parmalat 1X 2,362 2,342 6504 1180 MD Piaggio 1X 1,558 1,578 2451 6029 SM Pierrel ) 0,269 0,262 284 1206 SM Pininfarina 1X 1,823 1,900 157 6045 SM Piquadro ) 1,055 1,064 16 1567 m Poligrafica S.F. 1X 4,118 4,128 148 1213 SM Poligr. Ed. 1X 0,161 0,168 69329 1009 LC Poste Italiane 1X 6,115 5,960 27812 1151 SM Prelios 1X 0,074 0,073 8851 1465 SM Premuda 1X 0,050 0,050 193 1558 m Prima Ind. 1X 12,710 12,020 10116 1353 LC Prysmian 1X 19,710 19,640 3 1013 6731 140 1 17311 32299 — — 8 232 332 17253 64 1574 — 37872 241 4,882 0,008 0,111 9,465 11,200 8,240 6,815 0,359 — 2,538 6,450 18,250 1,559 12,950 3,600 14,020 7,745 0,020 0,645 5,360 1,315 9,085 0,470 9,750 0,180 — 5,240 -1,37 0,71 0,49 -0,66 3,26 — 8,27 — 0,49 1,99 -0,08 1,78 -0,86 4,52 — -2,17 0,84 -0,46 -5,34 5,94 — -4,17 — 0,57 -18,25 -13,36 -16,66 -36,85 -61,55 0,40 -32,94 — -16,72 -11,64 0,03 -4,59 -8,10 -18,27 — -28,98 11,09 -38,29 12,21 -23,77 -1,46 -26,66 — -16,58 9,335 11,225 8,317 6,832 0,364 5,850 2,677 — 18,240 1,572 12,972 3,665 13,862 8,001 — 0,636 5,386 1,320 9,215 0,487 9,750 0,175 — 5,258 9,335 11,280 8,445 6,665 0,362 — 2,562 — 18,390 1,577 13,000 3,600 14,040 7,750 — 0,627 5,390 1,327 9,100 0,480 9,750 0,180 — 5,280 9,335 10,970 8,245 6,665 0,357 5,850 2,540 — 17,950 1,540 12,940 3,600 13,790 7,745 — 0,627 5,320 1,304 8,600 0,474 9,750 0,172 — 5,180 9,335 11,410 8,560 6,935 0,372 5,850 2,814 — 18,500 1,590 13,060 3,684 14,040 8,120 — 0,658 5,420 1,340 9,795 0,498 9,750 0,180 — 5,320 1 156 28 208 4426 2 1686 — 2109 1542 18 12 8 666 — 26 5454 196 272 48 2 9 — 2041 — 21 3 38 50769 — 2569 — 465 4929 2 5 — 167 — 22 14138 199 55 55 1 32 — 2680 1 236 28 259 18493 — 6879 — 8481 7749 30 19 2 1336 — 14 76153 262 503 27 5 6 — 14093 11,97 28,06 20,79 neg. neg. neg. 21,81 — 17,82 6,68 24,56 9,16 9,95 11,33 — neg. 15,23 142,51 25,76 neg. 984,82 neg. — 50,14 0,97 1,96 1,45 0,43 1,06 17,02 1,18 — 5,46 1,69 3,39 0,96 1,39 1,03 — 0,88 2,49 0,92 1,89 0,75 0,98 6,97 — 1,13 5,14 3,39 4,77 — — 0,52 1,49 — 2,52 10,81 4,23 4,09 3,25 4,00 — — 4,64 — 1,30 — — — — 4,20 108 165 61 428 3682 1 1317 — 3079 1495 718 117 217 1820 — 74 18855 157 836 21 300 15 — 4790 0,4800 0,3800 0,3966 0,0850 0,6800 0,0500 0,0400 0,2600 0,4600 0,1700 0,5481 0,1500 0,4500 0,3200 0,0078 0,0387 0,2500 0,1300 0,1200 0,0980 — 0,0400 0,0750 0,0550 23.05.16 02.05.16 02.05.16 12.05.08 20.05.13 18.05.15 23.05.16 23.05.16 23.05.16 23.05.16 02.05.16 25.04.16 14.09.15 23.05.16 18.03.93 24.07.00 23.05.16 29.04.13 23.05.16 04.05.09 3,384 0,502 3,954 0,740 0,584 13,190 5,010 0,719 0,503 0,042 49,660 13,900 1,270 7,395 3,360 0,485 3,950 0,735 0,577 13,010 4,994 0,720 0,482 0,043 48,230 14,290 1,236 7,085 0,71 3,48 0,10 0,68 1,13 1,38 0,32 -0,14 4,50 -2,57 2,96 -2,73 2,75 4,38 -0,58 21,68 21,51 -37,69 -38,62 18,90 4,66 -54,57 -24,93 -26,83 -32,52 -6,34 -29,98 -11,66 3,364 0,493 3,949 0,736 0,581 13,084 4,996 0,719 0,485 0,042 49,560 13,900 1,262 7,229 3,360 0,485 3,978 0,740 0,585 13,050 4,992 0,730 0,490 0,043 49,690 13,890 1,250 7,170 3,316 0,480 3,904 0,724 0,569 12,880 4,956 0,708 0,471 0,042 49,290 13,890 1,230 7,085 3,384 0,503 3,978 0,746 0,591 13,230 5,025 0,735 0,507 0,044 49,800 13,900 1,305 7,395 159 10 277 7858 4163 4197 3393 91 22 144 842 3 262 38 69 11 165 89804 39591 3450 6816 98 39 4056 50 — 248 10 231 5 652 66064 23012 45141 34048 70 19 171 2488 2 313 76 19,70 neg. 28,55 neg. neg. neg. 16,86 13,89 7,49 neg. 17,69 30,44 neg. 24,22 1,36 39,61 18,44 0,82 0,64 1,44 3,02 0,49 0,96 -1,09 1,90 2,34 0,37 2,80 1,81 — — — 4,73 3,16 4,00 3,48 5,16 — 4,04 3,05 — 3,46 497 21 790 9931 3504 15447 10041 27 52 132 1640 259 208 94 0,0610 1,1694 — 0,0200 0,0275 0,4133 0,2000 0,0250 0,0250 — 2,0000 0,4240 0,0700 0,2500 30.05.16 05.05.03 2,426 1,873 — 2,186 1,402 2,474 1,970 6,490 2,106 1,347 -1,94 -4,92 — 3,80 4,08 -60,62 -62,90 — -55,23 -41,79 2,460 1,914 — 2,141 1,379 2,578 2,046 — 2,140 1,379 2,372 1,857 — 2,064 1,347 2,666 11624 21229 52213 18,99 0,22 4,47 2218 2,070 35193 169713 324861 6,98 0,24 6,27 11826 — — — — — — — — 2,190 4911 7363 15761 5,65 0,28 8,41 1536 1,405 4368 12921 17816 5,49 0,62 10,88 3902 0,1100 0,1200 0,1200 0,1800 0,1500 19,280 19,190 0,47 -9,54 18,966 19,460 18,610 19,460 1,150 1,180 -2,54 -2,52 1,167 1,187 1,150 1,187 8,760 8,690 0,81 -11,87 8,771 8,730 8,650 8,790 6,180 5,551 190 1239 m Zignago Vetro 1X 0,065 0,022 35823 1314 SM Zucchi 1X 0,210 0,152 335 1340 Zucchi r nc 20,43 29,86 47,51 neg. neg. 13,50 491,92 neg. 14,35 neg. neg. 21,88 19,87 9,335 11,280 8,280 6,770 0,370 5,850 2,748 — 18,340 1,590 12,940 3,664 13,900 8,095 — 0,631 5,405 1,309 8,600 0,498 9,750 0,172 — 5,270 15,510 36,780 23,340 6810 1284 LC Yoox Net-A-Porter ) 21,670 20,790 4,23 -38,56 21,257 20,950 20,450 21,860 Z 45 12 32 377 451 1058 418 453 708 22 40 10 22 7 13 9 7 8 11 1 5 5 3 1 3928 4281 25962 91 1014 74 37 431 22 89 12 157 3756 1247 24478 25 5 121 2 6 98 39 16,56 3,71 1,58 7 72,01 0,32 1,71 856 8,37 0,85 2,28 4366 1018 21637 171,12 1,40 5,475 5,480 -0,09 -9,37 5,451 5,470 5,415 5,515 0,018 0,018 0,56 -55,27 0,018 0,020 0,018 0,020 — 0,142 — — — — — — 51 24 — 8 376 — 22.04.13 20.06.16 23.05.16 20.06.16 23.05.16 23.05.16 23.05.16 09.05.16 06.07.15 16.05.16 23.05.16 18.04.16 18.04.16 23.05.16 23.05.16 198 0,5500 02.05.16 35 0,0200 23.05.16 591 0,2000 02.05.16 — 1887 46 16,52 3,29 4,31 7 neg. -0,18 — — — — — 08.05.06 08.05.06 20.06.16 — 480 0,2350 09.05.16 7 0,2500 24.05.04 — 0,0300 19.05.08 Elaborazione a cura de Il Sole 24 Ore su dati forniti da BIt Market Services WARRANT CONVERTIBILI Prz 2015-2016 Min ¤ Max ¤ 0,027 — Z Azioni 0,079 1957 Aedes 20 0,150 1363 Caleffi 20 Prz Prz Contr vwap ¤ vwap ¤ chi. ¤ Min ¤ Max ¤ 01.07 30.06 (1) 01.07 01.07 0,036 0,034 0,037 0,036 0,036 — 0,127 0,130 — 0,001 0,001 — — 0,031 1366 Ergycapital 16 — 0,074 0,761 6030 Noema L.17 (A) 0,550 0,979 1098 Space2 — 0,650 0,552 — 0,290 0,715 1364 Tamburi 20 — 0,387 0,356 — — Quant. tot.in totali mlg¤ 15000 — Prz Data Scad. 1 07.07.20 — 30.06.20 Val. Date eserc. di Delta teorico ¤ (4) (WxA) (2) ¤(3) God. Titolo 30-06 26-06 0,690 1,350 Rap. 3 1 — — — 15.12.16 0,600 1 0,423 0,423 0,571 0,423 0,423 86 — 31.10.17 6,930 1 — — — .. 9,500 — — — — 30.06.20 3,750 1 0,38 0,019 0,58 0,300 — — 0,66 1,633 — — 0,34 0,244 P.Vwap Pr.Chi. Rend. 01.07 01.07 Eff.ld Pr./Sc. Qt ¤ Agronomia 14-19 8% (*) — — Bomi 6% 15-20 — — 5,69 83,07 30-06 CdR Advance 14-19 6,5% (*) — — 4,94 69,04 — 20-05 Chl 14-18 6% 101,00 101,00 — 2960,61 40 30-06 Digitouch 15-20 6% (*) 30-11 Energy Lab 14-19 7% (*) 31-12 (1) % (mlg) 13,93 3767,88 — — — — 5,20 66,40 100,00 100,00 6,99 76,42 — 9 Enertronica 14-16 7,5% (*) — — 9,96 23,01 — 31-12 Eukedos 12-16 3% — — 13,25 42,61 — 11-09 Frendy Energy 13-18 (*) — — 0,77 32,70 — 05-12 Mod.Brambrilla 14-19 7%(*) — — 5,99 -22,55 — 25-07 Piteco 4,5% 15-20 — — 2,66 15,23 — 11-10 Sias 05-17 2,625% — 102,06 0,52 38,36 — 01-01 TE Wind 13-18 6% (*) — — 9,55 408,13 — (*) Titoli quotati al mercato AIM. Fonte: Thomson Reuters Titoli trattati: 1.099.272.280 FTSE ITALIA MIB STORICO E SCAMBI Controvalore Euro: 2.542.924.648 01/01/75 = 1000 Contratti Totali: 336.210 16400 Dati Aggregati: Titoli Quotati 269 In rialzo 137 In ribasso 80 Invariati 19 Non rilevati 33 Indice Ftse Mib Storico Scambi Milioni di euro 1/06 1/07 7000 15600 5000 14800 3000 14000 Var Var % Indice 01.07 % annua FTSE MIB STORICO 2.1.75 = 1000 Generale 14826,76 1,67 -20,67 Settoriali 16570,43 2,13 1,11 Energia Materiali di Base 35639,12 1,36 19,09 13131,69 -1,31 -6,50 Chimico Risorse di Base 35414,82 1,36 19,92 28250,63 1,10 -8,05 Industriali Costruzioni/Mater. 31580,29 2,82 -9,83 Prodotti/Serv.Ind. 28308,38 0,86 -7,78 Beni di Consumo 69677,90 1,73 -18,80 Auto/Componenti 79945,60 1,91 -22,71 Prodotti Alimentari 54729,62 0,19 5,46 Beni Person./Fam. 58693,45 1,96 -20,43 108211,34 0,46 11,08 Salute 20510,80 2,40 -19,51 Servizi Commercio 96578,94 4,33 -29,96 Media 11600,88 1,53 -14,05 Turismo/TempoLib. 26645,28 1,82 -14,66 Telecomunicazioni 13429,40 0,63 -35,22 24118,75 0,29 3,71 Utilities 9012,61 -0,60 -47,33 Finanziari Banche 7044,69 -1,86 -54,22 Assicurazioni 11400,62 1,52 -34,29 Servizi Finanziari 61268,69 0,80 -30,17 23918,94 0,56 -16,03 Tecnologici 1000 ALTRI INDICI FTSE It. Micro Cap NaN FTSE It. Small Cap 16210,59 Caboto Bca Intesa 2258,15 Sole 24Ore 1098,86 Comit Glob.R 967,07 Comit Gl.+R 936,18 Comit Gl.R 10/40 61,21 Comit Per. R 3773,44 Comit Per.+R 3680,55 Comit Per.R 10/40 79,94 Comit NM R 54,45 Comit S.Cap R 81,41 Comit (1972=100) Bancario 430,32 Finanziario 445,79 Assicurativo 3133,39 Comunicazioni 1426,93 Immobiliare 101,46 Industriale 601,50 Trasp.-Tempo lib. 2258,15 Mediobanca (2006=100) Total Return 73,52 Assicurazioni 37,31 Banche 16,13 Industriale 77,80 30 maggiori 44,14 NaN NaN 0,85 -16,18 2,47 -7,63 — -29,75 0,87 -20,24 0,87 -20,13 0,80 -21,11 0,87 -17,81 0,87 -17,71 0,80 -19,39 0,98 -8,89 0,61 -15,91 2,01 -51,09 1,71 -25,56 2,33 -32,60 1,13 -6,74 0,91 -25,00 1,62 -8,53 2,47 -7,63 1,97 -22,30 2,30 -36,06 2,09 -52,68 1,51 -7,79 1,68 -26,14 70 medie Minori Az. senza voto Star 89,24 27,27 73,13 144,64 INDICI ORA PER ORA FTSE MIB Apertura 16384,72 10:30 16327,86 11:30 16187,79 12:30 16070,56 13:30 16092,10 14:30 16223,82 15:30 16236,33 16:30 16251,49 17:30 16279,27 18:30 16275,67 11:00 16253,60 12:00 16053,37 13:00 16065,75 14:00 16113,63 15:00 16230,10 16:00 16217,58 17:00 16242,66 18:00 16302,30 Massimo 16446,17 Minimo 16013,33 1,70 -18,18 1,19 -15,39 1,89 -31,79 1,41 -7,37 MID Cap 29254,44 29389,85 29275,09 29227,29 29250,75 29363,94 29347,04 29369,72 29408,42 29414,12 29252,23 29212,87 29211,87 29268,32 29399,16 29356,90 29377,46 29385,77 29446,95 29185,32 All Share 17970,58 17932,21 17782,29 17671,56 17690,23 17826,81 17833,94 17846,69 17880,69 17880,92 17842,18 17659,78 17660,23 17710,93 17835,32 17819,48 17843,03 17900,99 18031,53 17613,58 AIM ITALIA Pr. Chiusura ¤ Var. Attuale Prec. Var.% Anno% Azioni Abitare In Agronomia Ambromobiliare Assiteca Axelero Bio On Biodue Blue Financial Blue Note Bomi Italia Bridge M. Caleido Capital Progress CdR Advance Clabo Cover 50 Digital Magics Digitouch Ecosuntek Elettra Invest Energica Motor Energy Lab Enertronica Expert System Fintel Energia r First Capital Frendy Energy Gala Gambero Rosso Giglio Giorgio Fedon Glenalta Food Go Internet Green Power Gr H-Farm Ikf Imvest Ind Stars It2 wr Ind Stars Italy2 Iniziat. Bresciane Innovatec It Wine Brands Italia Independent KI Group Leone Film Gr Lucisano Med Gr Luve Mailup Spa Masi A. Mc-Link Methorios Mobyt Modell. Branbilla Mondo TV France Mondo TV Suisse MP7 Italia Net Insurance Neurosoft Notorius Pict Piteco Piteco CV 15-20 Plt Energia Poligrafici Printing Primi sui motori Primi sui motori rts Rosetti Marino Safe Bag Siti B&T Smre Softec TBS Group TE Wind Tech Value Tecnoinvestimenti Triboo Media Visibilia Editor Vita WM Capital Zephyro 166,000 164,000 0,027 0,028 2,960 2,900 1,350 1,350 1,980 1,960 11,700 11,820 3,950 3,950 2,010 2,010 2,840 2,840 2,128 1,996 3,030 3,030 1,820 1,820 9,610 9,650 0,710 0,680 0,950 0,970 9,330 10,000 4,220 4,220 1,834 1,857 5,100 5,100 3,730 3,576 2,700 2,700 1,206 1,206 4,980 4,844 1,950 1,970 3,550 3,550 0,842 0,842 0,405 0,407 1,400 1,406 0,518 0,539 2,000 1,960 13,400 13,400 9,600 9,600 1,576 1,576 4,000 4,000 0,765 0,765 — 0,024 0,420 0,400 0,605 0,605 9,550 9,550 16,700 16,600 0,510 0,511 9,150 9,150 6,890 6,900 2,680 2,700 2,550 2,550 1,440 1,464 9,250 9,250 2,136 2,136 4,040 4,094 5,000 5,070 0,047 0,050 1,961 1,941 3,902 4,030 0,119 0,116 1,475 1,400 1,200 1,200 11,150 11,150 1,408 1,408 0,926 1,010 3,850 3,900 107,000 107,000 2,190 2,200 0,238 0,238 1,123 1,150 — 0,000 35,380 35,380 0,781 0,781 8,150 8,150 2,480 2,500 2,250 2,340 1,505 1,505 — 0,295 2,800 2,800 3,478 3,400 2,450 2,500 0,105 0,105 0,061 0,061 0,220 0,220 7,855 7,685 OPZIONI Dati al 01.07 Base Mese T FTSE MIB Vol.tot. 16229 15500 Lug C 16000 Lug C 16250 Lug C 16500 Lug C 17000 Lug C 17250 Lug C 17300 Lug C 17500 Lug C 17750 Lug C 18000 Lug C 19000 Lug C 17000 Ago C 18000 Ago C 18500 Ago C 19000 Ago C 19500 Ago C 16000 Set C 17000 Set C 18000 Set C 20000 Set C 18000 Dic C 18500 Dic C 22000 Giu C Prez. Vol. 1,22 -3,91 2,07 — 1,02 -1,02 — — — 6,61 — — -0,41 4,41 -2,06 -6,70 — -1,24 — 4,31 — — 2,81 -1,02 — — -0,32 -0,43 -3,90 2,04 — — — — — — 5,00 — — 0,60 -0,20 — -0,14 -0,74 — -1,64 — — -1,32 -1,38 -5,79 1,03 -3,18 2,59 5,36 — — — -8,32 -1,28 — -0,45 — -2,35 -50,00 — — — -0,80 -3,85 — — — 2,29 -2,00 — — — 2,21 Vwap Apert. Min. Max 7,79 166,000 165,000 162,000 166,000 -95,89 0,027 0,029 0,026 0,029 -46,68 2,960 2,860 2,860 3,000 -28,50 1,350 — — — -64,00 1,980 1,980 1,900 2,060 93,07 11,700 12,020 11,500 12,020 -18,05 3,950 4,000 3,950 4,050 — 2,010 — — — 1,07 2,840 — — — -27,37 2,128 1,996 1,996 2,128 -56,59 3,030 — — — -60,94 1,820 — — — -0,47 9,610 9,455 9,455 9,610 -14,92 0,710 0,696 0,682 0,715 -62,60 0,950 0,969 0,950 0,969 -51,98 9,330 9,800 9,330 9,800 -9,71 4,220 — — — -22,94 1,834 1,818 1,817 1,834 -62,50 5,100 — — — -39,55 3,730 3,730 3,730 3,730 2,700 — — — -10,89 -40,59 1,206 — — — 35,62 4,980 4,850 4,850 5,240 3,39 1,950 1,996 1,950 2,000 -3,32 3,550 — — — -0,49 0,842 — — — -57,33 0,405 0,409 0,405 0,418 -88,52 1,400 1,331 1,331 1,420 -63,52 0,518 0,525 0,518 0,525 17,65 2,000 1,960 1,960 2,000 69,62 13,400 — — — -1,74 9,600 9,550 9,550 9,600 -46,94 1,576 1,541 1,540 1,576 -34,43 4,000 — — — -23,35 0,765 0,765 0,765 0,765 — — — — — -21,50 0,420 0,390 0,390 0,420 18,63 0,605 — — — 9,550 — — — -2,35 -27,33 16,700 16,700 16,700 16,700 -60,47 0,510 0,520 0,498 0,520 -15,36 9,150 — — — -79,88 6,890 7,000 6,300 7,000 -14,79 2,680 2,622 2,622 2,680 -5,90 2,550 — — — -41,42 1,440 1,433 1,433 1,440 -17,48 9,250 9,350 9,350 9,350 -2,09 2,136 — — — -9,82 4,040 4,104 4,030 4,104 -2,91 5,000 5,000 5,000 5,000 -92,70 0,047 0,051 0,047 0,051 -17,88 1,961 1,961 1,961 1,961 41,68 3,902 3,902 3,902 3,902 -1,73 0,119 0,119 0,119 0,123 -53,91 1,475 1,420 1,420 1,510 -38,21 1,200 — — — -44,67 11,150 — — — 5,07 1,408 — — — -63,77 0,926 0,980 0,924 0,980 17,02 3,850 3,900 3,850 3,930 — 107,000 — — — 2,34 2,190 2,160 2,120 2,200 58,56 0,238 — — — -88,86 1,123 1,160 1,060 1,160 -99,64 — — — — -1,45 35,380 — — — -17,63 0,781 0,815 0,781 0,815 8,150 — — — 1,88 2,480 2,480 2,480 2,480 -18,37 -78,37 2,250 2,250 2,250 2,250 -6,58 1,505 — — — — — — — — -31,71 2,800 — — — 8,69 3,478 3,478 3,478 3,478 -36,56 2,450 2,588 2,400 2,588 -89,04 0,105 — — — -48,05 0,061 — — — -78,41 0,220 — — — -12,68 7,855 7,855 7,855 7,855 Num. Contr. Cont. Quant. Tot.¤ 6 27 4 — 41 28 8 — — 11 — — 2 9 2 6 — 3 — 2 — — 28 8 — — 3 29 8 3 — 6 3 — 1 — 4 — — 1 10 — 53 3 — 2 1 — 10 1 24 1 1 16 18 — — — 12 8 — 54 — 11 33 — 6 — 1 1 — — — 2 19 — — — 1 — 44000 507000 14000 1000 3000 — — 23000 46000 8000 94000 5000 18000 — — — — 37000 74000 — — — — — 4000 15000 10000 5000 5000 2000 15000 — — 3000 5000 — — 1000 3000 — — — — 22000 111000 10000 20000 — — — — 13000 5000 25000 35000 20000 10000 4000 7000 — — 11000 104000 4000 6000 — — 3000 2000 — — 98000 40000 — — — — — 3000 19000 10000 — — 10000 65000 1000 4000 — — 2000 3000 — 1000 — — 6000 22000 — 1000 243000 12000 1000 2000 1000 2000 286000 34000 11000 16000 — — — — — — 12000 11000 7000 25000 — — 63000 135000 — — 10000 11000 851000 — — — 13000 10000 — — 1000 1000 1000 2000 — — — — — — 2000 5000 17000 41000 — — — — — — — 2000 Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/indicienumeri Open Int. Op.Int. 452364 931 65 264 565 662 5118 412 144 272 285 920 2904 112 1336 4123 62 87 600 55 70 68 31 1073 3366 14 78 283 5 105 4917 0 705 8459 395 1037 1245 122 217 3014 57 347 759 23 117 488 6 52 315 1059 102 272 557 1112 2175 231 431 3988 12 103 2191 524 123 4496 377 80 3957 137 89 162 DIRITTI LVenture Group Nr. 11 nuove azioni ordinarie (godimento regolare 01/01/2016), prive del valore nominale, ogni 20 azioni ordinarie possedute (ovvero ogni 20 diritti d'opzione posseduti) al prezzo di Euro 0,512 per azione. Operazione dal 20/06/16 (giorno dal quale il titolo quota “ex diritto di opzione”) al 07/07/16 inclusi. Trattazione dei diritti in Borsa dal 20/06/16 al 01/07/16 inclusi. Fattore di rettifica AIAF az. Ord.: 0,95545577 Tabella della parità dei diritti: Az. Diritto Az. Az. Diritto Az. Ex az. ordinaria piena Ex az. ordinaria piena 1,7500 0,6809 2,4309 1,1000 0,3234 1,4234 1,7000 0,6534 2,3534 1,0500 0,2959 1,3459 1,6500 0,6259 2,2759 1,0000 0,2684 1,2684 1,6000 0,5984 2,1984 0,9500 0,2409 1,1909 1,5500 0,5709 2,1209 0,9000 0,2134 1,1134 1,5000 0,5434 2,0434 0,8500 0,1859 1,0359 1,4500 0,5159 1,9659 0,8000 0,1584 0,9584 1,4000 0,4884 1,8884 0,7500 0,1309 0,8809 1,3500 0,4609 1,8109 0,7000 0,1034 0,8034 1,3000 0,4334 1,7334 0,6500 0,0759 0,7259 1,2500 0,4059 1,6559 0,6000 0,0484 0,6484 1,2000 0,3784 1,5784 0,5500 0,0209 0,5709 1,1500 0,3509 1,5009 0,5000 — 0,5000 Quotazione diritti: 0,0010 ¤ che corrisponde ad un valore dell’azione di 0,5138 ¤ contro una quotazione odierna di 0,5195 ¤ LEGENDA BORSA ITALIANA CALENDARIO DI BORSA: Luglio 2016: Venerdì 15 (ore 8,45): scadenza futures su azioni e opzioni; scadenza futures su indice; revisione/ribilanciamento indici S&P/Mib, Midex, All Star. Giorni di Borsa chiusa: 2, 3, 9, 10, 16 , 17, 23, 24, 30, 31. ORARI: per tutti gli strumenti sul mercato MTA (inclusi quelli negoziati nel segmento STAR e MTA International): 8,00-9,00 Asta di apertura; 9,00-17,25 Negoziazione continua; 17,25-17,30 Asta di chiusura. NOTE: In neretto i titoli appartenenti al paniere dell’indice S&P/Mib. Dividendi: i dividendi di STMicroelectronics, Tenaris e BB Biotech, sono espressi in Euro al cambio Euro/US $ ed Euro/Franco Svizzero alla data di chiusura del bilancio o, in caso di chiusura dei mercati, dell’ultimo giorno lavorativo precedente. Le medie mobili sono calcolate tenendo conto solo dei giorni in cui sono stati effettuati scambi sul titolo. Per le quantità i valori si intendono in migliaia. Il numero di azioni dei titoli in fase di aumento di capitale (contrassegnati dalle apposite note) resta invariato fino all’avvenuta pubblicazione del nuovo numero sul Listino Ufficiale della Borsa Italiana. Il numero delle azioni considerato nel calcolo degli indicatori di cui alle note (4) (5) e (10) è dato dal totale delle azioni che compongono il capitale sociale. LEGENDA: I prezzi esposti nella pagina sono arrotondati alla terza cifra decimale. (1) Minimi e massimi: calcolati a partire dal 2.1.2015, fino all’ultima seduta, sui prezzi minimi e massimi assoluti di contrattazione. In grassetto se si sono verificati nell’ultima seduta. (2) Dividendo lordo: l’ammontare percepito dal possessore di ogni azione inclusi gli eventuali acconti e l’eventuale parte straordinaria di dividendo. (3) Prezzo di chiusura ovvero Closing Price. (4) Variazione percentuale del prezzo di chiusura rispettoJ a quello della seduta precedente. (5) Variazione percentuale del prezzo VWAP rispetto a quello dell’ultima seduta dell’anno precedente. In grassetto se il titolo è entrato nel listino dopo l’inizio dell’anno, in tal caso come prezzo base viene utilizzato quello di collocamento o quello teorico. (6) VWAP: Volume Weghted Average Price, il prezzo medio ponderato calcolato sui dati dell'intera seduta di negoziazione, comprese le fasi di asta. (7) Prezzo/Utile per azione. L’utile considerato è il risultato d’esercizio dopo le imposte. Il bilancio preso in considerazione è l’ultimo approvato dall’assemblea degli azionisti. (8) Dividendo/Prezzo. Il dividendo utilizzato è quello dell’esercizio precedente fino al giorno di annuncio del dividendo relativo al nuovo bilancio. Da tale momento il calcolo viene effettuato sulla base del dividendo annunciato (provvisorio) sino allo stacco della cedola per l’esercizio appena chiuso, da allora verrà utilizzato il dividendo ordinario definitivo; per le società che hanno effettuato aumenti di capitale il dividendo viene rettificato; per quelle che distribuiscono dividendi riferiti a più anni, viene utilizzata la quota riferita all’ultimo esercizio. Allo stesso modo viene considerato il solo dividendo ordinario per le società che hanno distribuito una quota di dividendo straordinario dal punto di vista "borsistico". Per i titoli contrassegnati con (st) è stato messo in pagamento anche un dividendo straordinario (di qualunque natura esso sia) che viene incluso nel dividendo lordo di cui alla nota (2). (9) Capitalizzazione in mln ¤: La capitalizzazione viene calcolata utilizzando il prezzo VWAP. I ratio di bilancio sono calcolati utilizzando i prezzi non arrotondati. SIMBOLI: (1) Multipli di bilancio calcolati su dati approvati dal Cda ma non dall’Assemblea. | i rapporti borsistici: p/u, p/mez. propri, Div/p, sono stati calcolati utilizzando i dati annunciati nei vari CdA. Nelle colonne Dividendo Lordo e Data Stacco, l’ultimo dividendo – storicamente – distribuito. X : Dati di bilancio 2015. 1 : bilancio consolidato. z : dati di bilancio post fusione. # : L’importo distribuito è relativo ad un acconto per l’anno successivo. neg.: L’ultimo bilancio è in perdita. LC: Titolo appartenente all’indice FTSE MIB. m: Società appartenente al "segmento titoli con alti requisiti (STAR)". MD: Titolo appartenente all’indice FTSE Mid Cap. SM: Titolo appartenente all’indice FTSE Small Cap. MC: Titolo appartenente all’indice FTSE Micro Cap. d: Dividendo. Il calcolo della var. % rispetto al giorno precedente e di quella annua non tiene conto del dividendo distribuito; f: Frazionamento; g: Assegnazione gratuita; o: Stacco diritto opzione; r: Raggruppamento; s: Scissione; st: Dividendo straordinario; sp: azioni di categoria speciale, per maggiori dettagli consultare il sito www.gruppoilsole24ore.com. Abbreviazioni: c, conv: convertibile; p, priv: privilegiata; r, risp: risparmio; r nc: risparmio non convertibile; n.r.: non rilevato; n.s.: non signific. quando il rapporto supera mille. WARRANT: (1) Prezzo di chiusura: Closing Price. (2) Il delta è la variazione del valore nel prezzo del warrant dovuta ad una variazione di un centesimo di Euro nel prezzo dell’azione sottostante. (3) Valore teorico è il valore del warrant che si ottiene in base al modello probabilistico adottato (modello binominale per il calcolo di un’opzione di stile americano) e che tiene conto del livello dei tassi di interesse, dividendi e variabilità registrata dai prezzi del titolo sottostante negli ultimi 9 mesi. Il valore teorico viene inoltre calcolato nell’ipotesi di esercizio del warrant alla data di scadenza. (4) Prezzo d’esercizio riferito alla singola azione. (A) Prezzo di esercizio: ¤7,00 se esercitato in ottobre 2016; ¤7,20 se esercitato in ottobre 2017. CONVERTIBILI: Valuta di regol.: 3 giorni. Rendimento effettivo a scadenza della componente obbligazionaria, inteso come rendimento "to worst", ossia se callable il rendimento è calcolato alla data di esercizio CALL più prossimo. (1) Il premio di conversione indica lo svantaggio, lo sconto rappresenta il vantaggio derivante dalla conversione immediata in azioni. mneg: molto negativo. n.s.: non significativo. OPZIONI: La tabella delle opzioni include una selez. dei contratti più scambiati. A parità di volumi i contratti vengono scelti sulla base del numero delle pos. aperte (open interest). Base: prz di esercizio (strike) dell’opzione; nel caso dei contratti su indice di Borsa è espresso in punti indice, nel caso di contratti su azioni è espresso in Euro. T: tipologia dell’opzione, C (call) se è un diritto a comprare; P (put) se è un diritto a vendere. Prez: prezzo di chiusura, è espresso in punti indice nel caso di opzioni sugli indici e in Euro nel caso di opzioni su azioni. Viene calcolato sulla media dei prezzi, o quotazioni, degli ultimi minuti di contrattazione. Vol: volume. Numero dei contratti standard scambiati nel corso della seduta. Open Int.: open interest. É il num. dei contratti in essere (ancora aperti) dello stesso tipo. Il numero di titoli sottostanti ad ogni contratto è il seguente: Buzzi Unicem, Exor, Generali, Italcementi, Gtech, Prysmian, Tod’s 100; Acea, Ansaldo, Atlantia, Autogrill, Azimut, Enel, Eni, Erg, Diasorin, Fiat, Finmeccanica, Geox, Luxottica, Mediobanca, Mediolanum, Pirelli C., Saipem, S. Ferragamo, STMicroelectronics, Tenaris, Ubi Banca, Unipol 500; B.ca Popolare Em. Romagna, B.co Popolare, Campari, Enel Green Power, Fondiaria-Sai, Intesa-Sanpaolo, Intesa-Sanpaolo r, Mediaset, Mondadori, Parmalat, Saras, Snam Rete Gas, Telecom It., Telecom It. r, Unicredit 1000; A2A, B.P. Milano, Monte Paschi, Terna 5000.