Un omaggio al famoso attore, a dieci anni dalla morte

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Un omaggio al famoso attore, a dieci anni dalla morte
L'Ascendente in Gemelli: Gregory Peck
L’ultimo degli onesti
Un omaggio al famoso attore, a dieci anni dalla morte
dell'Astrologa Martina
Ascendente è come
la facciata esterna di
un palazzo; la vera
personalità resta celata, ma la
forma che si propone agli altri
in un primo impatto è senza
dubbio importante. Un celebre
personaggio con l'Ascendente
in Gemelli (segno d'aria) è
Gregory Peck, attore
americano tra i più
rappresentativi del periodo
d'oro di Hollywood.
L’
*****
Alto più di un metro e
novanta, a oltre ottant’anni
Gregory Peck conservava
ancora un’imponenza che il
palcoscenico non faceva che
accentuare. Abbandonati
definitivamente i set
cinematografici, si dedicava in
quel periodo a serate nei
teatri, in cui rievocava la
propria carriera e la propria
vita, punteggiando la
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narrazione con spezzoni di
film e aneddoti di cui il
pubblico era ghiotto. In fondo,
il teatro era stato la sua scuola
di formazione, decisiva per la
sua scelta di diventare un
attore.
Ovviamente, uno dei film su
cui si soffermava più spesso la
curiosità del pubblico era
Vacanze Romane. L’accoppiata
con la debuttante Audrey
Hepburn, la location
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L’uom o d egli onesti
Gregory Peck con Thomas Mitchell ne Le chiavi del paradiso, film del 1944 tratto dal romanzo
Le chiavi del regno di A. Cronin, 20th Century Fox Picture.
In alto a destra, la versione in lingua originale di Io ti salverò diretto da Hitchcock nel 1945,
dvd MGM/Ua Studios. A sinistra, Peck in una foto pubblicitaria del 1948.
Nella pagina precedente, la celebre inquadratura di Vacanze romane, regia di William Wyler
1953, dvd Paramount Collection.
nell’affascinante Roma
sinonimo di Dolce Vita,
l’enorme successo ottenuto,
per una volta, in un ruolo
romantico anziché d’azione,
facevano spiccare quel film
anche in una carriera ricca di
gemme come la sua.
Una sera, mentre mostrava
alcune celebri sequenze e
raccontava i retroscena di
quella pellicola, Peck, che
all’epoca del film aveva
trentasei anni ed era separato
dalla prima moglie, ricordò
che prima di girare a Roma
aveva fatto tappa a Parigi,
dove era stato intervistato per
France Soir da Veronique
Passani, un’attraente
giornalista poco più che
ventenne. A film completato e
avendo qualche settimana
libera prima di un altro
impegno di lavoro in Europa,
era tornato a Parigi e aveva
chiamato il giornale dove la
ragazza lavorava, per invitarla
a pranzo di punto in bianco.
Dopo qualche esitazione, la
giornalista aveva accettato, e i
due nei giorni successivi
avevano continuato a
frequentarsi. Quando lui le
aveva chiesto perché il primo
giorno fosse titubante, lei
rispose che per raggiungerlo
aveva dovuto annullare un
impegno di lavoro.
“Spero non fosse nulla di
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troppo importante” aveva
commentato Peck, e la giovane
aveva sorriso: “Dovevo solo
intervistare Albert Schweitzer,
a casa di Jean Paul Sartre!” e
l’attore aveva replicato: “Beh,
hai fatto la scelta giusta, no?”.
A questo punto del racconto,
Gregory Peck fece una pausa,
e aggiunse “Siamo sposati da
quarantatré anni”, invitando la
moglie alla ribalta sotto uno
scroscio di applausi.
Il mito di Gregory Peck, uno
dei grandi attori dell’epoca
d’oro di Hollywood, era
ancora intatto in quei tardi
anni ’90, nonostante che il
culmine della sua carriera si
fosse svolto tra gli anni ’40 e
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In alto a sinistra, un fotogramma de Le
nevi del Kilimangiaro, film del 1952,
20th Century Fox Home Entertainment.
Sopra, Gregory Peck e David Niven nel
film I cannoni di Navarrone, dvd Columbia
Classics. A sinistra, Buio oltre la siepe,
film per il quale Peck ebbe il Premio
Oscar nel 1963, Universal Cic Video.
’60. Incarnazione della ruvida
integrità e della leale
combattività così care al
pubblico americano, eroe di
numerosi western come Duello
al sole e La conquista del
West, film di guerra come I
cannoni di Navarone , di
avventura come Moby Dick, fu
premiato con un Oscar nel '62
per la sua performance nei
panni di un avvocato
progressista che difende un
nero ne Il buio oltre la siepe.
Apprezzato da grandi registi
come Alfred Hitchcock, che lo
diresse in due occasioni, ne Il
caso Paradine e il celeberrimo
Io ti salverò, fu amatissimo dal
pubblico di tutto il mondo.
Elder Gregory Peck, questo il
suo nome per intero, era il
volto dell'eroe buono e
positivo di Hollywood,
'l'ultimo degli onesti’, come si
autodefinì in un’intervista
rilasciata in occasione del suo
ottantesimo compleanno, in
cui rivelò anche di non gradire
il cinema moderno, che
trovava 'troppo violento'.
Nato il 5 aprile del 1916 a La
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Jolla, in California, sotto il
segno dell’Ariete, tra le
caratteristiche astrologiche
salienti di Gregory Peck figura
l’ascendente in Gemelli.
Questo aspetto indica una
forte inclinazione
all’attenzione e
all’osservazione delle persone
e, in molti casi, anche forte
curiosità intellettuale e una
mente acuta e ironica, quale fu
certamente la sua. Pur essendo
di modesta condizione e figlio
di genitori separati, Peck riuscì
a iscriversi all’università, prima
a S. Diego e poi a Berkeley,
dove studiò recitazione e si
dedicò allo sport,
mantenendosi agli studi di
letteratura inglese grazie a
lavori occasionali.
L’esperienza universitaria fu
decisiva per la sua formazione,
sia intellettuale che umana,
come riconobbe in molte
occasioni dopo aver raggiunto
il successo, e suggellò la sua
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L’uom o d egli onesti
carriera teatrale fondando nel
1947 un importante teatro
nella sua città natale.
L’influenza dell’ascendente
Gemelli, che conferisce ai
nativi una spiccata
predisposizione per le arti, è
ben evidente in Gregory Peck,
che scelse repentinamente di
abbandonare l’università per
intraprendere la carriera di
attore dopo che, durante un
viaggio a New York nel 1938,
aveva assistito allo spettacolo
teatrale I've married an angel,
rimanendone letteralmente
affascinato. A partire dagli
anni settanta, la sua attività
cinematografica cominciò a
diradarsi, e Gregory Peck si
dedicò maggiormente alla vita
privata e all’impegno civile,
specie dopo il dolore
provocatogli dal suicidio nel
1975 del figlio Jonathan, nato
dal suo primo matrimonio.
Dalle sue mogli ebbe altri
quattro figli, e fu attivo
politicamente prendendo
pubblicamente posizione
contro la guerra in Vietnam e
la proliferazione delle armi
In alto a sinistra, il
personaggio del Capitano
Achab sulla copertina di
Moby Dick, dvd MGM
Vintage Classics. Sopra, una
scena del film Il presagio
diretto da Richard Donner
nel 1976, dvd 20th Century
Fox Home Entertainment.
Sopra: a sinistra, Ariete,
segno zodiacale natale di
Gregory Peck; a destra,
Gemelli, segno zodiacale
ascendente di Gregory Peck.
A lato, la Ruota dello
zodiaco di Battista Agnese.
nucleari. Morì il 12.giugno
2003 a 87 anni, lasciando
dietro di sé il ricordo di un
uomo e un attore coerente e
sobrio, di forti principi morali
e privo dei tratti divistici di
tanti suoi colleghi. Pur
impegnandosi spesso in
iniziative civili, Peck rifiutò
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sempre di entrare in politica;
quando fu eletto presidente il
suo ex-collega Ronald Reagan,
commentò ironicamente che “i
presidenti passano, certi attori
restano”, e certamente il nome
di Gregory Peck resta nella
storia del cinema come uno dei
più luminosi.
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