La grammatica valenziale nel curricolo della scuola dell

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La grammatica valenziale nel curricolo della scuola dell
La grammatica valenziale nel curricolo della scuola dell’obbligo
G. Ricci e L. Rovida, 20 ottobre 2011
Le definizioni sono tratte da F. Sabatini, Lezioni milanesi
(http://www.irrelombardia.it/Progetti/Progetti-in-ordinealfabetico/Padronanza-della-lingua-italiana/ciclo-lezioni-Prof--Sabatini)
Il principio della valenza del verbo
Riepilogo relativo ai verbi predicativi secondo il modello valenziale – loro rapporto con la
classificazione fondata sulla transitività e intransitività – loro rapporto con la distinzione fra
personali e impersonali
Zerovalenti
Monovalenti
Bivalenti con
soggetto+
Trivalenti con
soggetto+
Teravalenti con
soggetto +
(senza alcun
argomento)
con il solo
soggetto
intransitivi
impersonali
piovere
intransitivi
personali
tossire
1 argomento
indiretto
1 argomento
diretto
intransitivi
personali
andare
transitivi
personali
studiare
2 argomenti
indiretti
intransitivi
personali
andare
1 argomento
diretto e 1 indiretto
1 argomento
diretto e 2 indiretti
transitivi
personali
consegnare
transitivi
personali
trasferire
Esercizio
Medie Costruire frasi con i seguenti verbi predicativi – individuare a quale categoria
appartengono fra quelle elencate sopra
Primaria Costruire frasi con i seguenti verbi predicativi – individuare a quale categoria
appartengono fra quelle elencate sopra e Individuare le domande del predicato (valenze)
Grandinare – Abbaiare – Sentire – Piacere – Spedire – Andare – Correre – Collocare – Spostare
Riflessioni: l’apertura alla grammatica valenziale contenuta nel QdR invalsi (28 febbraio
2011)
Il concetto di frase minima nella grammatica valenziale: dal QdR Invalsi (pag. 24)
Da Sabatini:
Esercitazione: distinguere fra frase e enunciato
Bello, quel film! – Luca ha incontrato Anna – Scrivi alla lavagna – Abbiamo appeso un quadro
– Finalmente la macchina va – Anna e Andrea vanno al cinema – Ma dai! – Lascia perdere! –
Devo spedire un pacco – Abbiamo trasportato il tavolo dalla cucina alla cantina.
Il diverso ruolo svolto nella struttura della frase dagli elementi che la compongono
La rappresentazione della struttura frasale
Esercitazione
Medie Rappresentare secondo gli schemi dati le frasi in grassetto
Primaria a) Sottolinea i complementi del nome, come nell’esempio
Es. Il fratello di Luigi gioca a calcio
1 Ho regalato a mia figlia un braccialetto d’oro per la festa.
2 In stazione c’era un vecchio treno a vapore
3 Il grande poeta Omero scrisse due poemi.
4 Un muro in mattoni proteggeva il giardino della principessa
b) Arricchisci ogni frase con due complementi del nome, come nell’esempio
Es .La zia parte per la città.
La zia di Luisa parte per la città di Roma.
1 La poltrona ha un grande cuscino.
……………………………………………………………………………………………..
2 Ho appeso alla finestra un tendone.
……………………………………………………………………………………………….
3 Gli scolari hanno fabbricato delle cornicette
………………………………………………………………………
4 Un orso ha terrorizzato gli abitanti
………………………………………………………………………
c) Sottolinea i complementi della frase come nell’esempio
Es : In giardino il nonno ha seminato l’insalata
1
2
3
4
Ho portato ad Anna una bella torta per la sua festa
Nell’orto il contadino coltivava le fragole con grande cura
Quest’estate non siamo andati al mare per diversi motivi
In tutta la città la notizia del pericolo fu diffusa dalla radio in poche ore.
D) Arricchisci ogni frasi con due complementi della frase, come nell’esempio
Es. Piero ha mangiato la merenda – Piero alle quattro ha mangiato la merenda con i suoi amici.
1 Era caduta una frana dalla montagna
…………………………………………………………………………………..
2 Il postino ha consegnato una lettera.
……………………………………………………………………………………………………
3 Era piovuto
………………………………………………………………………………………………………..
4 Ho ricevuto molti rimproveri
………………………………………………………………………………………………………..
Dalla frase semplice alla frase complessa:
Medie – Esercitazione: rappresentazione grafica di frasi complesse
Luca mi ha detto che ha incontrato Anna al parco dopo essere stato in biblioteca.
Dopo l’intervento del meccanico, finalmente la macchina va/Dopo che è intervenuto il
meccanico, finalmente la macchina va.
Anna e Andrea vanno al cinema con il permesso della mamma/pochè la mamma lo permette,
Andrea e Anna vanno al cinema.
Abbiamo trasportato il tavolo dalla cucina alla cantina.
Riflessioni: in classe è opportuno servirsi di frasi non strutturate?
Lunga vita al latino (ma non sarebbe meglio un po' di cinese?)
Quella di Catullo non è una lingua morta: per gli inglesi è un livellatore sociale, per noi anche un
gioco.
Dunque sarà latino la seconda prova scritta della maturità classica. Per consolare i ragazzi che
dovranno studiarlo molto, e incuriosire i lettori che l' hanno studiato poco (o nulla), proviamo a
ragionare sull' utilità di quella che non è una lingua morta. A meno che decidiamo di ucciderla,
togliendola dalle scuole. Vi aspettate, a questo punto, dotte considerazioni sull'importanza della
cultura classica? Scordatevele. Certe cose si capiscono da soli, quando i 18 anni si sono compiuti
già tre volte (almeno). Se un ragazzo del liceo s' innamora perdutamente di Catullo, preoccupatevi.
Meglio che scelga una bella fanciulla del ginnasio, e usi Catullo come arma tattica (a piccole dosi,
funziona). Dunque: a cosa serve, oggi, il latino? A quattro cose, sicuramente. A discutere. Ieri il
Guardian, qualche giorno fa il Financial Times. Il primo dice che il latino non è solo utile, ma resta
«un grande livellatore sociale» (tutti possono impararlo, se s' impegnano). Il secondo sostiene che
occorre mollare la lingua di Cicerone («sempre più sfoggio di erudizione e dimostrazione di una
gioventù sprecata»), in favore del cinese, «che consente di parlare anche con qualcuno che non
sia il Papa». Un particolare curioso: lo spunto al quotidiano inglese l' ha fornito un quindicenne di
Roma, Andrea Rocchetto, evidentemente stufo di leggere Livio che racconta di Lucrezia molestata
da Tarquinius Sex (che non vuol dire sesso, ma sesto. «Tace, Lucretia: Sextus Tarquinius sum;
ferrum in manu est; moriere, si emiseris vocem»). A capire quello che diciamo. Come molti sanno e tutti dovrebbero sapere - le lingue classiche non stanno solo alla base della lingua italiana, ma
hanno costruito il sistema di riferimenti nel quale ci muoviamo. Se dico «Sei nell' olimpo della tua
professione», sto citando la mitologia greca. Se uso quantum, medium e plenum - giusto per stare
ai neutri - sto parlando latino. Lo so che lo sapete. (…..)
www.corriere.it/italians www.beppesevergnini.com
Beppe Severgnini
Esercitazioni da Invalsi –La terminologia – Il rapporto fra modello valenziale e analisi
tradizionale
Nei quesiti invalsi viene utilizzata la terminologia tradizionale…
•
Esempi
… ma viene anche proposta una riflessione che fa riferimento alla grammatica delle valenze:
Esercitazione: elaborare un quesito sul modello dei precedenti.
Uso del vocabolario Sabatini Coletti
Nella sezione relativa ai quesiti grammaticali, sono state introdotte domande relative alla lettura del
vocabolario tratte dal DISC.
Esercitazione: utilizzando una delle voci allegate, elaborare un quesito sul modello dei
precedenti.
Esempio primaria
C7 2010/2011
Leggi la seguente frase: «Camminava per la strada meditando sul da
farsi». Se tu cerchi nel dizionario la parola “meditando” non la trovi.
Quale forma della parola trovi invece?
Risposta: …………………………………..
Riflessioni
La sintassi: dal QdR invalsi (28 febbraio 2011)
La consultazione di un vocabolario on line che fa riferimento alla valenza dei verbi
http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/
piovere
[piò-ve-re] v. (dif.: ind.pres. piòve ecc., pass.rem. piòvve, piòvvero; in uso solo la 3ª sing. e pl. di tutti i tempi
e modi)
• v.impers. (aus. essere o avere) [non.sogg-v] Detto della pioggia, cadere giù: piove a dirotto || fig. su
questo non ci piove, è certo | nei detti tanto tuonò che piovve, si è verificato un fatto da tempo promesso o
minacciato; piove sul bagnato, avversità o eventi fortunati sopraggiungono a chi ha già molti guai o molte
cose positive
• [non.sogg-v-prep.arg] Detto dell'acqua piovana, penetrare in un ambiente chiuso: piove in casa
• v.intr. (aus. essere) [sogg-v] estens. Cadere dall'alto, in grande quantità: piovono foglie, sassi; in senso
fig., capitare, giungere in abbondanza: piovono richieste || fig. p. dal cielo, giungere inaspettatamente
• [sogg-v-prep.arg] fig. Capitare improvvisamente a qlcu., accompagnato da addosso o da specificazioni
locative: a Mario è piovuta addosso una fortuna; mi è piovuto in casa un ispettore
• sec. XIII
sbadigliare
[sba-di-glià-re] v.intr. (aus. avere; sbadìglio ecc.) [sogg-v]
• Fare uno o più sbadigli; spesso con specificazione della causa: s. di noia
• sec. XIV
giocare
[gio-cà-re] v. (giòco, giòchi ecc.)
• v.intr. (aus. avere) [sogg-v] Dedicarsi al gioco, per divertimento e passatempo
• [sogg-v-prep.arg]
1 Dedicarsi a un gioco: g. a pallavolo con gli amici; divertirsi con qlco.: il gatto gioca con il gomitolo; in
senso fig., fare qlco. in maniera poco seria, con l'arg. espresso da frase (introd. da a): gioca a fare il
direttore || fig. a che gioco giochiamo?, espressione che indica che non si intende essere presi in giro
2 Dedicarsi a uno sport: g. a tennis; fare parte di una squadra sportiva: g. in nazionale; anche
accompagnato da compl. predicativo riferito al soggetto, per specificare il ruolo che si ricopre: g. come
attaccante; disputare un incontro sportivo contro qlcu.: la Juventus gioca con il Milan || g. in casa,
riferito a una squadra sportiva, disputare una partita nella città o nel paese di appartenenza ~fig. essere
avvantaggiato
3 Dedicarsi al gioco d'azzardo: g. al lotto || g. in Borsa, speculare sull'acquisto e la vendita di titoli
4 fig. Servirsi di qlco.: g. d'astuzia
5 fig. Assumere un ruolo decisivo in qualche situazione: in queste situazioni gioca la fortuna
• v.tr. [sogg-v-arg]
1 Detto di due persone o di due squadre, prendere parte a un gioco o disputare un incontro sportivo: g.
una partita a scacchi, un torneo
2 Mettere in tavola carte da gioco: g. un asso; nel gioco degli scacchi, muovere un pezzo; anche con
l'arg. sottinteso: a chi tocca g.? || fig. g. un (brutto) tiro a qlcu., fargli un torto, procurargli un danno
3 fig. Ingannare qlcu.; prendersene gioco: quelli ti giocano facilmente
• [sogg-v-arg-prep.arg]
1 Puntare qlco. in un gioco: g. un numero al lotto, una somma su un cavallo
2 fig. Scommettere qlco. sul verificarsi di un fatto; è usato spec. con valore iperb., al condizionale e
accompagnato dalla particella ci, anche con il secondo arg. espresso da frase (introd. da che): ci
giocherei la testa sulla sua promozione, che verrà promosso!
• giocarsi
• v.rifl. [sogg-v-arg] Con valore intensivo, perdere qlco. per propria colpa: si è giocato la reputazione;
mettere a repentaglio qlco.: g. la vita
• sec. XIII
mangiare
1 [man-già-re] v. (ind.pres. màngio ecc., fut. mangerò ecc.)
• v.tr. [sogg-v-arg]
1 Ingerire, masticando e deglutendo, una sostanza solida: m. pesce, frutta
2 estens. Consumare qlco., intaccarlo: la ruggine mangia i metalli; sperperare denaro
3 Pungere, morsicare qlcu. in molti punti: mangiato dalle zanzare
4 Nel gioco degli scacchi e della dama eliminare un pezzo dell'avversario; in alcuni giochi di carte
portare via una carta all'avversario
• v.intr. (aus. avere) [sogg-v] Consumare un pasto; spesso indica ripetitività e regolarità dell'azione SIN
nutrirsi, cibarsi: è ora di m.; freq. con specificazione del modo o del luogo: m. in fretta, al ristorante
• mangiarsi
• v.rifl. [sogg-v-arg] Con valore intensivo, nei sign. del v.tr. 1-4: m. un panino; le pulci se lo mangiano
• sec. XII
Locuzioni in senso proprio o fig.: fare da m., cucinare i cibi | m. alle spalle di qlcu.; m. il pane a ufo, farsi
mantenere | m. in bianco, leggero, nutrirsi con cibi privi di condimenti, facilmente digeribili | m. la foglia,
rendersi conto di una truffa, di un raggiro, di un tranello | m. pesante, nutrirsi con cibi di difficile
digestione | mangiarsi il fegato, consumarsi dalla rabbia | mangiarsi la parola, non mantenerla |
mangiarsi le mani, tormentarsi per un'occasione persa | mangiarsi le parole, pronunciarle male e non
per intero | roba da m., cibo, alimenti
giovare
[gio-và-re] v. (gióvo ecc.)
• v.intr. (aus. avere o essere) [sogg-v-prep.arg] Tornare utile a qlcu.; essergli vantaggioso: g. alla causa.
Con frase soggettiva e al posto del sogg. il v. in 3ª sing., assume valore impers., anche con arg.
sottinteso: giova (a tutti) fare un po' più di vacanza
• giovarsi
• v.rifl. [sogg-v-prep.arg] Servirsi, valersi di qlco.: i figli si gioveranno della mia esperienza
• sec. XIII
dare
1 [dà-re] v. (ind.pres. dò, dai, dà, diamo, date, danno, pass.rem. dièdi o dètti, désti, diède o dètte, démmo,
déste, dièdero o dèttero; congiunt.pres. dia ecc., imperf. déssi ecc.; imp. dai o da' o dà; accento grafico solo
su dà - ind.pres.- e, non obbligatoriamente, in dà - imp. -)
• v.tr. [sogg-v-arg-prep.arg]
1 Cedere qlco. a qlcu., trasferirlo ad altri SIN offrire, porgere: d. un libro all'amico; freq. con l'arg. diretto
sottinteso, se seguito da v. all'inf. introd. dalla prep. da: d. (qlco.) da leggere al bambino; affidare oggetti
o persone a qlcu.: d. il bimbo ai nonni
2 Amministrare, somministrare qlco. a qlcu.: d. il battesimo al neonato, la medicina al malato
3 Concedere, permettere qlco. a qlcu.: d. la precedenza ai veicoli che vengono da destra; attribuire,
riconoscere qlco. a qlcu.: d. torto a tutti, ti dò il merito di aver capito; assegnare qlco. a qlcu. SIN
attribuire, conferire: d. un nome al bimbo, un premio al vincitore
4 Infliggere una punizione a qlcu.: d. un castigo severo allo studente; assestare botte a qlcu. SIN
rifilare, affibbiare: d. un pugno al compagno
5 Prescrivere, suggerire, trasmettere pensieri o comportamenti a qlcu. SIN impartire: d. consigli ai
colleghi, ordini alla segretaria; in situazione nota, con il secondo arg. sottinteso: dà lezioni d'inglese
6 Causare, provocare a qlcu. una reazione fisica o emotiva: d. gioia ai genitori; spesso con un
destinatario generico sottinteso: questo profumo dà il mal di testa
7 Rivolgersi a qlcu. con un certo titolo (con arg. preceduto da del, dello, della per ellissi di un arg. diretto
indicante denominazione, titolo, epiteto): d. a qlcu. del ladro; per analogia, con i pronomi che indicano il
rapporto allocutivo, rivolgersi a qlcu. in una certa forma: d. a qlcu. del tu, del lei
8 Comunicare qlco. a qlcu., perlopiù con il secondo arg. espresso da pron. atono indiretto: mi hanno
dato una buona notizia; anche con un destinatario generico sottinteso: stiamo per d. il segnale orario
9 Applicare una vernice, una crema a qlco.: d. la cera ai pavimenti
• [sogg-v-arg]
1 Produrre qlco.: ogni fiore dà i suoi frutti
2 Trasmettere un programma: danno un film giallo; organizzare qlco.: d. una festa per beneficenza
• v.intr. (aus. avere) [sogg-v] Essere generosi
• [sogg-v-prep.arg]
1 Essere rivolto verso una direzione o un luogo: il terrazzo dà sul mare; sboccare in un dato luogo: il
sentiero dà sulla strada
2 Tendere a un colore: un blu che dà sul nero
3 Fare effetto su una parte del corpo: il vino mi dà alla testa || fig. dare ai, sui nervi a qlcu., irritarlo
4 Urtare contro qlco.: d. nella porta con il gomito; imbattersi in qlcu.: voltandomi, ho dato nel tuo
capoufficio
• darsi
• v.rifl. [sogg-v-prep.arg] Dedicarsi interamente a un'attività: d. alla poesia; estens. abbandonarsi,
concedersi a qlcu.
• [sogg-v-arg]
1 Detto di soggetto pl., scambiarsi reciprocamente qlco.: d. un bacio
2 Stabilire qlco. per se stesso: d. un limite; concedere qlco. a se stesso: d. tempo
• sec. XII
Locuzioni in senso proprio o fig.: d. alla luce, far nascere | d. da pensare, preoccupare | d. fondo a
qlco., consumarlo | d. fuori di cervello, impazzire | d. l'anima per qlco., essere disposti a tutto per qlco. |
d. la parola a qlcu., farlo parlare | d. l'idea di qlco., suscitare un'impressione | d. luogo a qlco.,
provocarne la nascita | d. modo, concedere | d. retta a qlcu., prestargli ascolto | d. una mano a qlcu.,
aiutarlo | darci dentro, metterci energia | darsela a gambe, scappare | darsele, picchiarsi | darsi da fare,
affaccendarsi | darsi pensiero, preoccuparsi | può darsi, è possibile | si dà il caso, si verifica
scendere
[scén-de-re] v. (irr.: ind. pres. scéndo ecc., pass.rem. scési, scendésti ecc.; part.pass. scéso)
• v.intr. (aus. essere) [sogg-v] Detto di cose inanimate, andare verso il basso, essere in pendenza: la
strada continua a s.; abbassarsi di livello o di intensità; diminuire di numero SIN calare: la febbre è scesa ||
scende la sera, la notte, si fa sera; arriva la notte
• [sogg-v-prep.arg-prep.arg] Muoversi da un punto più alto e spostarsi verso un luogo più basso: s. dalla
vetta al campo base; più freq. con uno dei due arg. sottinteso: s. in cantina; smontare da un mezzo di
locomozione: s. dal treno; andare verso sud: s. in Sicilia || s. in campo, entrare nel luogo dove si svolge un
combattimento o una gara; in senso fig., entrare in competizione | s. in piazza, manifestare pubblicamente
una protesta || figg. s. in basso, peggiorare, degenerare | s. a patti, a più miti consigli, cercare una
soluzione di compromesso
• [sogg-v-prep.arg]
1 Fermarsi in un posto durante o dopo un viaggio SIN sostare: s. a una stazione, in un albergo
2 Pendere dall'alto: dal balcone scendono panni stesi; venire giù, ricadere: i capelli le scendono sulle spalle
• v.tr. [sogg-v-arg] Percorrere qlco. andando dall'alto verso il basso: s. le scale
• sec. XIII
trasferire
[tra-sfe-rì-re] v. (trasferisco, trasferisci ecc.)
• v.tr. [sogg-v-arg-prep.arg-prep.arg]
1 Spostare qlcu. o qlco. da un luogo a un altro; fargli cambiare sede di lavoro o di residenza: t. un
funzionario, un ufficio da Roma a Milano; in contesto noto si possono sottintendere l'arg. di provenienza: t.
un professore in un'altra città; o entrambi gli arg. indiretti: l'avvocato ha trasferito lo studio; freq. al passivo: il
preside è stato trasferito
2 fig. Passare qlco. da un campo a un altro, dalle mani di uno a quelle di un altro: t. una parola da un
linguaggio tecnico alla lingua comune; anche con l'arg. di provenienza sottinteso e freq. al passivo: i poteri
sono stati trasferiti alle autorità militari
• [sogg-v-arg-prep.arg] fig. Riversare, infondere qlco. su qlcu. o in qualcosa d'altro: t. le proprie ambizioni
sui figli; il poeta ha trasferito le proprie angosce nei suoi versi; nel l. giur., cedere un diritto ad altri: t. la proprietà
ai figli
• trasferirsi
• v.rifl. [sogg-v-prep.arg] Cambiare residenza, andare a vivere in altro luogo; cambiare sede di studio o
di lavoro: vuole t. in un grande appartamento, all'Università di Roma; anche con l'arg. sottinteso: il vicino si è
trasferito
• sec. XIV
astronauta
[a-stro-nàu-ta] s.m. e f. (pl.m. -ti)
• Membro dell'equipaggio di una navicella spaziale
• a. 1921
personal computer
loc. ingl. (pl. personal computers); in it. loc. sost. m. inv. (o pl. orig.), più freq. pr. adatt., anche
abbr. con la sigla PC
• Computer di piccole dimensioni, usato in uffici o case private per scrivere, tenere la contabilità,
immagazzinare dati, giocare ecc.
• a. 1979
comune
2 [co-mù-ne] s.m.
1 Ente pubblico territoriale che, attraverso un consiglio comunale, una giunta e un sindaco, amministra
autonomamente un centro abitato e il territorio circostante: c. di Genova; estens. edificio dove hanno sede gli
uffici del comune SIN municipio: andare in c. a ritirare un certificato
2 Nel basso Medioevo, governo cittadino indipendente dall'autorità feudale: la lega dei c. lombardi; ogni città
così governata
3 camera dei C. (o i C.), organo del parlamento inglese i cui membri sono eletti direttamente dal popolo
• sec. XIII
bypassare
[by-pas-sa-re, pr.] v.tr. [sogg-v-arg]
• Aggirare qlco. effettuando un bypass ~fig. eludere qlco.: b. una domanda
• a. 1964
cliccare
[clic-cà-re] v.
• v.tr. [sogg-v-arg] Premere il pulsante di un apparecchio
• v.intr. (aus. avere) [sogg-v-prep.arg] inform. Premere il pulsante del mouse per dare un comando:
per aprire il file devi c. sull'icona corrispondente; anche con arg. sottinteso: ho cliccato due volte
• a. 1990