LA PENSIONE OLTRE LA FRONTIERA L`emigrazione è un

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LA PENSIONE OLTRE LA FRONTIERA L`emigrazione è un
LA PENSIONE OLTRE LA FRONTIERA
L’emigrazione è un fenomeno che ha riguardato molto da vicino l’Italia, per via delle milioni di
persone che, in periodi difficili, hanno scelto di andare a cercar fortuna oltre frontiera. Andare oggi
in un Paese straniero è molto più facile, grazie agli enormi sviluppi nel settore dei trasporti e al
sorgere di organizzazioni sovranazionali che fanno sembrare sempre più familiari gli stati esteri.
Oltre a coloro che partono per le vacanze o alle esperienze di 6-12 mesi degli studenti, i quali
beneficiano di borse di studio per progetti universitari come l’Erasmus o il Leonardo, c’è una vasta
schiera di persone che sceglie di misurarsi col mondo del lavoro fuori dall’Italia. Ma come funziona
il sistema pensionistico per i lavoratori che risultano occupati all’estero? Come andrà ad espletarsi
il diritto alla pensione a loro beneficio? Come verrà determinato l’importo a favore di chi ha
versato i contributi in Paesi diversi? L’INPS, Istituto Nazionale Previdenza Sociale, fornisce le
risposte adeguate a questi interrogativi. Innanzitutto occorre dire che esistono delle convenzioni
internazionali che permettono di estendere agli italiani all’estero i benefici di sicurezza sociale
previsti nel nostro Paese: tali accordi riguardano gli Stati membri dell’Unione Europea e quelli
extracomunitari verso cui è stata molto forte l’emigrazione italiana, in Europa come fuori dal
Vecchio Continente. Detto ciò va aggiunto che ogni Paese liquida la prestazione in base alla
propria legislazione nazionale, e che il diritto alla pensione si valuta considerando i contributi
versati presso tutti gli Stati, purché non sovrapposti. La somma dei periodi di lavoro svolti in Italia
e all’estero è detta Totalizzazione, concetto ammesso a patto che il lavoratore abbia un periodo
minimo di assicurazione e contribuzione nel Paese che concede la pensione: tale periodo minimo,
in Italia e nei paesi europei, è di 52 settimane. Una volta raggiunto il diritto alla pensione con la
Totalizzazione, il calcolo relativo alla liquidazione viene effettuato “pro-rata”, riguarda cioè solo i
periodi assicurativi maturati nel Pese che effettua tale liquidazione. Per esempio, nel caso di un
lavoratore che ha versato in Italia 15 anni di contributi, e in Spagna 12, l’Inps liquida la pensione al
compimento dell’età pensionabile, perché somma gli anni totali in cui sono stati versati tali
contributi, quindi in questo caso 27. L’importo però verrà calcolato solo sui 15 anni di contributi
versati in Italia, perché i restanti 12 anni saranno liquidati dalla Spagna secondo la propria
normativa. Se l’importo in pro-rata sommato a quello dell’eventuale pensione estera è inferiore al
minimo previsto per legge, la pensione viene integrata al trattamento minimo se i redditi del
pensionato e quelli del coniuge non superano i limiti fissati: in tal caso l’assicurato deve far valere
almeno 10 anni di contribuzione obbligatoria per attività lavorativa svolta in Italia. Il vincolo dei 10
anni come periodo minimo non sussiste per i residenti in Italia titolari di pensione liquidata in
regime CEE o di convenzione internazionale. All’interno della Comunità Europea la domanda di
pensione va presentata nel luogo di residenza presso l’istituzione competente in quello Stato, che
segnalerà la domanda presentata all’ente pensionistico estero interessato. Riguardo i Paesi
extracomunitari la domanda può essere inoltrata anche presso il Paese in cui si è lavorato o presso
i consolati. Dal 2007 è l’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane che si occupa del
pagamento delle pensioni all’estero; ogni pensionato ha ricevuto una lettera informativa e un
modulo col quale comunicare i propri dati per ottenere l’accredito della pensione sul proprio
conto corrente. Il pagamento può essere ottenuto in alternativa con bonifico bancario domiciliato
presso qualunque istituto di credito del Paese di residenza, qualora il pensionato non abbia o non
voglia aprire un conto corrente, e può essere effettuato anche in contanti allo sportello o con carta
ricaricabile. I pagamenti in questione sono fatti in euro salve diverse disposizioni politico-valutarie
del Paese di residenza, e avviene il primo giorno utile di ogni mese, senza comportare spese o
commissioni.
Nesci Denis Domenico
Segretario Nazionale SNAP-FNA