presS/Tmagazine n.12 anno 2007

Transcript

presS/Tmagazine n.12 anno 2007
presS/Tmagazine n.12 anno 2007
presS/Tarchitecture
ANNA GIORGI:
Progetto di adeguamento funzionale sede ANCE a
Roma
Progetto
di
adeguamento
ASSIMPREDIL a Milano
presS/Tcomics
funzionale
sede
le vignette di roberto malfatti
presS/Tart
RUGGERO LENCI:
Dinamiche Architettoniche - DnA
Ovvero, la reversibile decostruzione della materia
2005-2006
presS/landscape
ZAGARI, VILLARI, PETRANGELI Associati:
HASHI, passerella pedonale sulla cascata
centrale all’EUR - Roma
Il MAXXI è lieto di ospitare la
presentazione
del numero di maggio/giugno della
rivista Architectural Design
Italy. A New Architectural
Landscape
dedicato alla recente architettura
italiana
Giovedì 14 Giugno alle ore 18
via Guido Reni 2 F
Roma
Introdurrà per il Maxxi Margherita Guccione
Parteciperanno alcuni critici che hanno collaborato alla redazione del numero di
AD: Anna Baldini, Massimo Locci, Valerio Paolo Mosco, Francesco Proto, Pino
Scaglione, Luigi Prestinenza Puglisi.
Commenteranno: Paolo Desideri, Massimiliano Fuksas, Francesco Garofalo,
Gabriele Mastrigli, Giorgio Muratore, Antonino Terranova, Vittorio Savi.
Coordinerà l’incontro Diana Alessandrini.
Sarà presente Helen Castle, direttore di AD.
presS/Tletter party
Giovedì 14 Giugno ore 21.30
Riverloft in via di Pietralata 159 A - Roma
presS/Tletter party con la proclamazione dei risultati e la premiazione del
concorso per i giovani critici.
DJ set: Spiritresonance
Media partner della serata: The Plan, L’Arca.
presS/Tarchitecture
ANNA GIORGI:
Progetto
di
adeguamento
funzionale sede ANCE a Roma
L’intervento comprende una parziale ridistribuzione
degli spazi interni e la sostituzione completa delle
finiture a parete e a pavimento, l’adeguamento
tecnologico
e
l’abbattimento
delle
barriere
architettoniche esistenti.
Le nuove esigenze funzionali dell’associazione
hanno determinato il potenziamento degli spazi di
riunione e ricezione al pubblico.
Al piano seminterrato un ampio foyer introduce
all’area convegni con un Auditorium con 250 posti,
parzializzabile secondo le diverse occasioni e
accessibile anche da un spazio verde, che sfonda la
scatola acustica della sala congressi verso
l’esterno, trasformandola in contenitore luminoso;
potenziato da altre due sale convegni con
possibilità
di
collegamento
audiovideo
in
simultanea, l’Auditorium è direttamente collegato a
spazi per il ristoro e ricevimento al pubblico.
La hall d’ingresso, completamente aperta sul
fronte principale, introduce a spazi riunione
aggiuntivi, culminanti in una sala che apre l’edificio
all’esterno tramite una grande terrazza allestita
con essenze locali.
Ai piani superiori sono collocati gli uffici direzionali
e operativi, dove gli spazi distributivi sono stati
trasformati in salette di attesa e luoghi di lavoro
temporaneo. Qui, la trasparenza delle interpareti,
da una parte, ne individua il carattere pubblico,
dall’altra, sfruttando un sistema di illuminazione
artificiale con soffitti continui luminosi, genera il
fulcro visivo sul quale si innesta la distribuzione
periferica delle unità lavorative tradizionali.
Un sistema di rivestimento a parete e contenitoriarchivio in boiserie ridisegna a tutti i livelli una
geometria lineare individuando un orizzonte visivo
omogeneo senza soluzione di continuità.
A completamento del rinnovamento della sede, gli
spazi di lavoro sono stati allestiti con nuovi arredi
di produzione e su misura, con configurazioni
operative flessibili, interpretando modalità di
lavoro differenziate o postazioni attrezzate per il
lavoro individuale ad un livello direzionale.
CREDITS
Committente: Ance
Luogo: Roma, via S. Guattani 16
Dimensioni: Slp 2700 mq
Anno di progettazione : 2001 / 2003
Inizio lavori: Settembre 2004
Completamento lavori: Novembre 2006
Collaboratori/consulenti:
Arch. B. De Martino, Arch. A. Facchetti, Arch. M. Ricciotti, Arch.
M. Shibuya, Arch. V. Giusti
Arch. G. Bianchi, prog. illuminotecnico
Studio Ariatta, prog. impianti
Fotografie: Leo Torri
BIOGRAFIA
Anna Giorgi Vive e lavora a Milano dove è nata nel 1953.
Dopo gli studi classici si laurea in Architettura ed ha come relatore l'architetto Franca Helg dello studio Albini-Helg-Piva,
con la quale inizia nel 1981 il lavoro di ricerca e la collaborazione didattica presso la Facoltà di Architettura del Politecnico
di Milano. Nel 1993 consegue a Milano un Dottorato in Architettura degli Interni, Arredamento e Allestimento e nella
stessa sede universitaria è professore a contratto di Composizione Architettonica dal 1998 al 2004.
E' stata socio fondatore e presidente della sezione di Milano dal 1997 al 1999 e vice- presidente del Consiglio Direttivo
della sezione lombarda di IN/ARCH, Istituto Nazionale di Architettura, Associazione per la quale ha curato numerose
iniziative tra le quali il ciclo di conferenze “Architetture a confronto” che ha portato in Triennale architetti come Achille
Castiglioni, Antonio Citterio, Raphael Moneo, John Pawson, Boris Podrecca, Italo Rota e Philippe Stark, .
Suoi i contributi critici nei volumi ‘Monumenti d'Italia’ edito da De Agostini nel 1988, ‘I Musei Assenti’, ’Il Museo di arte
moderna e contemporanea. Proiezioni per il futuro’ e ‘Musei in formazione’, curati da A.Piva. Pubblicato dalla casa editrice
Skirà il Quaderno curato per Assimpredil dal titolo:’Accoppiamenti Giudiziosi, casi esemplari nel rapporto tra progetto e
costruzione’.
Dal 1997 al 1999 collabora con FAI, Fondo Ambiente Italiano, come Direttore Tecnico per il restauro e adeguamento degli
edifici monumentali della Fondazione. Nel 1999 viene concluso il suo progetto di risanamento conservativo della Casa del
Manzoni a Milano ed è realizzato a Genova il primo lotto del restauro dell’apparato albiniano del Museo di Palazzo Rosso.
Nel 2002 ha realizzato per l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, uno Studio di Inquadramento generale sulla
nuova distribuzione e sulla individuazione delle opere per il nuovo allestimento delle raccolte del Castello Sforzesco
oggetto di gara internazionale di progettazione.
Ha collaborato al coordinamento ed all’attuazione di numerosi concorsi internazionali di progettazione tra i quali nel 1999
Spazi pubblici a Gallarate e, con il comune di Milano, Area Ansaldo: Città delle Culture e nel 2000 Arengario Museo del
Novecento , nel 1999 e 2003 con IN/ARCH, Concorso di progettazione di spazi pubblici a Milano e Riorganizzazione urbana
in sponda sinistra del fiume Adda a Lodi.
Dal 2001 è Direttore Scientifico di Urban Center del Comune di Milano, Centro di Comunicazione delle trasformazioni
urbane e territoriali, per il quale cura e coordina la programmazione delle iniziative ed eventi.
Dal 1980 svolge attività professionale nel suo studio milanese, occupandosi di progettazione urbana e territoriale,
interventi di recupero e trasformazione del patrimonio edilizio esistente, restauro, edilizia residenziale, ristrutturazioni,
architettura d'interni, allestimento. Tra questi ha realizzato a Milano il PRUSST dell’area di Porta Vittoria, diversi
Programmi Integrati di Intervento in fase di approvazione, Studi di Fattibilità per valorizzazioni territoriali ed immobiliari
come l’area ex Tiro a Segno di piazzale Accursio ed ex Manifattura Tabacchi a Milano, Supermercati per Unes, edifici
residenziali a Pioltello, Arluno, Opera, Legnano e Abbiategrasso, in corso di realizzazione, ristrutturazione e arredamento
degli edifici per uffici delle sedi delle associazioni Federlombarda, Assimpredil e ANCE a Roma.
Partecipa a concorsi internazionali tra i quali ha vinto nel 2000 l’allestimento di Palazzo Rosso a Genova con gli studi Cerri
e Castiglioni e il molo di Ravenna con lo studio Antonio Citterio & Partners nel 2004. Nello stesso anno ha partecipato alla
gara per la trasformazione del Quartiere Storico di Fiera Milano con gli studi Buffi, Desvigne, Citterio, Nicolin, Ranzani,
Rota, e nel 2006 alla gara per gli alberghi della nuova Fiera di Milano; entrambi i progetti sono stati esposti in Triennale.
Progetto
di
adeguamento
funzionale sede ASSIMPREDIL a
Milano
L’intervento ha interessato l’intero edificio,
sottoposto a vincolo di facciata (art. 49 del D.Lgs.
490/99), con un complesso di opere di
manutenzione
straordinaria
e
risanamento
conservativo, finalizzate al completo rinnovamento
dell’immagine della sede, all’adeguamento degli
impianti e al potenziamento delle aree riunioni e
convegni.
Le
sale principali dell’ Associazione quali
l’Auditorium per convegni (190 posti) e le sale
formazione (25 e 95 posti), sono state attrezzate
con i collegamenti multimediali più aggiornati e
strutturate con un grado di flessibilità tale da
consentirne anche l’utilizzo contemporaneo.
Ai piani superiori sono collocati i settori operativi e
direzionali per i quali è stato attuato un sostanziale
aumento della dotazione di sale riunioni di vario
taglio.
All’ultimo piano è stato realizzato un grande openspace
con
copertura
vetrata
e
adeguate
schermature solari, destinato a Break Area per gli
addetti e gli ospiti esterni.
Pietra naturale, legno e vetro sono i materiali
tradizionali con i quali è stato ricostruito un dialogo
contemporaneo per colori, finiture e disegno con
l’involucro architettonico.
Il ceppo, rivestimento originario in facciata su Via
San Maurilio, è stato usato per identificare gli spazi
di connessione principale (atrio d’ingresso e vano
scala ai piani degli uffici); la boiserie in rovere è
presente negli spazi di rappresentanza (sale giunta
e formazione). Il vetro, invece, è stato applicato
nel disegno di totem luminosi, pareti traslucide e
porte vetrate al fine di riconquistare luminosità
all’interno degli ambienti, vincolati ad una
distribuzione tradizionale.
Anche l’illuminazione artificiale è stata studiata
applicando nuove soluzioni formali, in particolare
usando lucernari a teli-diffusore traslucidi, tali da
ottenere effetti di luce naturale diffusa e mutevole.
Oltre alle opere di ampliamento degli spazi e la
sostituzione di tutte le finiture interne il progetto
ha compreso la sostituzione degli arredi con
elementi di produzione e su disegno coerenti alla
nuova immagine coordinata della sede.
CREDITS
Committente: Assimpredil
Luogo: Milano, via S. Maurilio 21
Dimensioni: Slp 1950 mq
Anno di progettazione : 2003
Inizio lavori: Settembre 2003
Completamento lavori: Dicembre 2005
Collaboratori/consulenti:
Arch. J. Alberti, Arch. A. Beretti, Arch. A. Facchetti, Arch. M.
Ricciotti, Arch. M. Shibuya
Arch. R. Angella, computi, capitolati
Arch. G. Bianchi, prog. illuminotecnico
Studio Ariatta, prog. impianti
Fotografie: Leo Torri
presS/Tart
RUGGERO LENCI:
Dinamiche Architettoniche - DnA
Ovvero, la reversibile decostruzione
della materia
2005-2006
La ricerca sul tema “Dinamiche Architettoniche DnA” ha prodotto una serie di circa 50 sculture
nelle quali l’articolazione delle masse investe
aspetti appartenenti tanto alla scultura quanto
all’architettura.
Le sculture sono costituite da volumi puri sezionati
secondo linee di taglio intersecanti tra loro che
producono una pluralità di significati legati
all’uomo: architettonici, materici, naturalistici,
mitologici, cibernetici. Esse tendono a superare la
dimensione statica dell’opera d’arte - non più vista
solo come oggetto da contemplare - diventando
realtà spaziale disarticolabile che, da un originario
stato monolitico, acconsente plurime configurazioni
attraverso l’estrazione di sue parti.
Tale dinamicità dà luogo all’aumento della
dimensione topologica del volume iniziale (degli
elementi che lo compongono, della somma delle
superfici, del numero di facce, della complessità),
che indaga i temi della densità e della spaziotemporalità insiti nella materia, nonché quello del
passaggio da una condizione primigenia, uguale
per tutti e mono-significante, alle singole ecceità
pluri-significanti nelle quali il tutto si scompone e
riconfigura.
Nello specifico, il lavoro è teso a investigare le
possibili intersezioni generabili in un corpo solido
sottoposto a due o più sezionamenti quasi sempre
ortogonali tra loro. Il solido ha la forma di un
prisma rettangolare a base quadrata con
proporzioni di 1: 3,5 e in alcuni casi maggiori o
minori. Le dimensioni tipiche sono 4x4x14 cm.,
8x8x28 cm., 10x10x25 cm., 12x12x18 cm.
Le linee di sezionamento del prisma rettangolare che possono aver luogo sia con andamento
ortogonale alle facce del solido sia con un angolo
quasi sempre di 45° - derivano da schizzi fatti a
mano in base a idee, intuizioni, sensazioni, tese a
sviscerare
alcuni
intimi
segreti
geometrici
appartenenti al mondo dei solidi. Le singole
peculiarità derivanti dalle multiple intersezioni
intuite,
immaginate,
a
volte
inaspettate,
richiedono, in seguito, una rigorosa verifica
vettoriale della loro complessità geometrica nello
spazio euclideo per rispondere alle esigenze di
trasporre il modello tridimensionale nella materia.
In questa fase il modello, ancora da investigare in
dettaglio, viene sviluppato al computer per
perfezionarne la scomposizione in parti. Tali parti,
ovvero le linee di sezione che le generano,
vengono calibrate affinché, sia per conformazione,
sia per resistenza materica, sia per numero,
risultino congrue con l’idea di progetto in corso di
definizione e perfezionamento così da produrre il
significato voluto.
La visione dinamica tridimensionale delle parti del
modello solido virtuale, nonché la costruzione e
decostruzione del tutto in elementi significanti,
completa la verifica semantica del progetto che ne
autorizza la trasposizione in materia, vero
momento realizzativo dell’opera nella sua fisicità
che si avvale di specifiche tecniche a controllo
numerico.
L’ultima fase riguarda il processo di finitura degli
elementi, che consiste nella levigatura, lucidatura,
sabbiatura, nonché nei bagni galvanici di doratura
o argentatura.
I materiali utilizzati sono l’ottone, l’acciaio
inossidabile, l’argento 800, l’alluminio, il bronzo, il
plexiglas, il legno abbinato alla pelle.
Quarant’anni di attività artistica, affiancata da
trenta di attività architettonica e da venti di attività
di ricerca sulla geometria dei frattali, sul concetto
di auto-similarità, su quello degli insiemi connessi
e di densità spaziale, nonché sul tema delle
intersezioni, costituiscono il supporto alla base
della
presente
ricerca
sulla
reversibile
decostruzione della materia.
presS/Tlandscape
ZAGARI,
VILLARI,
PETRANGELI
Associati:
HASHI, passerella pedonale sulla
cascata centrale all’EUR - Roma
“HASHI” è una nuova passerella pedonale posta
sulla cascata centrale del Giardino delle cascate,
con il fine di completare il periplo del Lago. Il nome
significa “ponte” in giapponese. La dedica è alla
passeggiata del Giappone di cui questa passerella
si propone di essere il completamento. La
passeggiata
presenta infatti in corrispondenza
della cascata centrale una discontinuità, aggirabile
con un lungo percorso ad ellisse che trova un
ponte più a monte. Questo passaggio, per quanto
suggestivo, risulta improprio e faticoso, perché
lungo e pavimentato in pietra di tufo irregolare,
non conforme alle normative vigenti, e presenta
anche problemi non secondari di sicurezza e
visibilità, obbligando il pubblico ad entrare in
profondità nel giardino, in una zona molto delicata
e complessa, in cui attualmente va anche
segnalata la eccezionale presenza invernale della
più grande colonia di storni di Roma, che produce
gravissimi danni alla vegetazione e una condizione
di non transitabilità per lo spessore dello strato di
guano sul suolo. Questa difficoltà è una delle cause
della progressiva chiusura del giardino al pubblico
e la passerella è il primo atto di un’iniziativa di
riqualificazione che ha come obiettivo il restauro
del giardino e la sua riapertura al pubblico in
determinate fasce orarie. Con “CYTHERA” e
“DYDIME”, tre terrazze galleggianti in via di
realizzazione per una godibilità più diretta
dell’acqua da parte del pubblico, HASHI fa parte
integrante di un complesso di interventi più ampio,
previsto per la riqualificazione e rivitalizzazione del
Parco del Lago.
Fotografie di Paola Ghirotti
Il contesto
Il Parco Centrale del Lago ha un grande valore,
storico ed ambientale, oltre che paesaggistico.
Previsto come focus dell’E42 la sua realizzazione
non si effettua che in occasione delle Olimpiadi del
1960 come un forte sistema unitario. Il Giardino
delle Cascate, in particolare, ha una elevatissima
qualità monumentale, probabilmente il più
importante realizzato in Italia negli anni Sessanta.
La preziosità del disegno è arricchita dai giochi
d’acqua, luce e suono che in passato animavano le
cascate, oggi non più in funzione. Straordinario è il
suo valore scenografico – è il fondale che si offre a
chi esce dalla città percorrendo via Cristoforo
Colombo – e panoramico. Stretto è il rapporto con
il Teatro di De Vico che lo fronteggia sulla sponda
t
l t
il P l
tt d ll S
t
opposta e, sul retro, con il Palazzetto dello Sport.
Quest’ultimo però appare oggi troppo incombente,
poiché il suo prospetto non è più mascherato dalla
alberature inizialmente presenti, oggi in una
condizione patologica gravissima. Il giardino versa
in uno stato generale di abbandono.
Restauro
Il grande valore del giardino giustificherebbe un
progetto di restauro di rilevanza nazionale, da
attuarsi con finanziamenti eccezionali. Tra gli
interventi da realizzare a questo proposito, vi
sarebbe la ricostruzione delle spalliere di rose sulle
recinzioni laterali di rete lungo i due rami della via
Cristoforo Colombo e la riabilitazione dei
meccanismi e congegni che davano vita al gioco di
luci e suoni. Vi è la necessità di inserire una siepe
arborea lineare o un velario vegetale, costituito da
schermi in rete metallica coperti da rampicanti,
lungo il confine con il Palazzetto dello Sport.
L’intero sistema dei piazzali superiori, come si è
detto, molto degradato, suggerisce una vocazione
di riqualificazione, con la realizzazione di adeguati
servizi ed allacci alle reti. Nell’ambito del restauro
comprendiamo anche tutti gli interventi necessari
alla riabilitazione dei gruppi vegetali esistenti,
alberi, arbusti, cespugli, gravemente danneggiata
dallo strato di guano che oggi li ricopre:
Principi del nuovo intervento sotto il profilo della
compatibilità ambientale
Si sono adottati principi progettuali adeguati
all’inserimento in un ambiente storico configurato,
di alta qualità:
-pertinenza del nuovo intervento rispetto alla scala
del sito;
-rispetto delle riconosciute caratteristiche proprie
dei Parchi dell’Eur di particolare interesse
paesistico-panoramico e vegetazionale;
-cura nella selezione di materiali compatibili con il
contesto, che privilegiano la leggerezza e la
trasparenza (cristallo, acciaio, legno);
-cura della scena notturna. La luce si rafforza ma
anche essa in modo discreto.
Gli elementi principali
La passerella connette direttamente i due rami est
e ovest della passeggiata, nel punto in cui questi si
interrompono sulla sponda superiore delle due rive
della cascata centrale. L’allineamento in pianta
risulta sul filo della seconda cateratta partendo dal
lago, in una posizione intermedia fra il primo e il
secondo ordine di getti d’acqua trasversali. Le due
piani
inclinati
accentuati,
con
rive
sono
sistemazione a prato e piantumati con siepi. Dalla
sommità delle rive, dove si attestano i due rami (+
19,85) abbiamo un dislivello notevole con il pelo
dell’acqua (+ 18,60). Il progetto si è proposto di
realizzare il collegamento scendendo e risalendo di
quota secondo pendenze progressive molto
comode (dal centro verso le estremità: P min-max
0,0/4,0 %), in modo di avere un impatto visivo
contenuto. In questo modo si raggiunge la quota
minima del calpestio + 19,33 al centro della
passerella, che consente di tenere la struttura fuori
dal pelo dell’acqua. Per dare un riscontro armonico
alla geometria dei percorsi voluta da De Vico, un
elegante disegno a forma di diapason, si è scelto di
adottare un profilo in curva anche in pianta,
accorgimento che permette anche di rispettare
meglio la visibilità del filo della cateratta. La doppia
curvatura, in pianta e sezione longitudinale,
conferisce al manufatto una particolare eleganza,
con un continuo cambiamento di prospettiva
nell’incedere di chi passa. La struttura, tutta in
acciaio inox, prevede un’anima centrale con
mensole a sbalzo che sostengono il piano di
calpestio (si veda la relazione tecnica del Prof.
Mario P. Petrangeli). La passerella è pavimentata
in doghe di legno sui due lati e in vetro in
corrispondenza del passaggio sull’acqua.
Le balaustre sono in rete inox per la parte che
corre sul fiume, garantendo il massimo della
trasparenza (la stessa soluzione delle terrazze
galleggianti), mentre i raccordi in corrispondenza
delle rive sono in lamiera traforata per adattarsi
meglio alla conformazione del suolo e favorire
attraverso i fori la crescita della vegetazione
ripariale. La balaustra è in cavi di acciaio inox
spazzolato AISI 316, costituita da montanti doppi
in inox, da corrimano in tubolare di inox diam.
50x3 mm di spessore opportunamente ancorato ai
montanti con viti in acciaio inox, da rete in trefoli
di acciao inox tipo WEBNET a maglia da 80 mm. La
rete è costituita da trefoli da 2 mm collegati tra
loro mediante morsetti in acciaio. La balaustra è
posta in opera a mezzo imbullonatura agli elementi
strutturali della piattaforma come descritto negli
elaborati del progetto esecutivo.
Il piano di calpestio si presenta in doghe smussate
e scanalate di legno esotico pregiato, tipo IPE’ o
ACAPU’.
CREDITS
Franco Zagari - Architetto, paesaggista, vive e opera a Roma. È Professore ordinario di “Architettura del paesaggio”
presso la Facoltà di Architettura dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, Direttore di OASI, Dipartimento di
progetto per la città il paesaggio e il territorio, Coordinatore del Dottorato in “Architettura dei parchi e dei giardini e assetto
del territorio” delle Università di Reggio Calabria e Napoli Federico II.
Alessandro Villari (1960) - Architetto, vive e lavora tra Catania e Roma. Lavora sui temi del progetto del giardino e del
paesaggio, con particolare interesse per il disegno urbano e le relazioni con lo spazio pubblico. È ricercatore di Architettura
del paesaggio presso l’ Università Mediterranea di Reggio Calabria. È visiting professor presso la Facoltà di Architettura di
Reggio Calabria (dal 2000) e la Scuola Nazionale Superiore di Paesaggio di Versailles (Parigi, 1999 – Marsiglia, 2001).
Mario Paolo Petrangeli insegna Teoria e Progetto di Ponti presso l’Università di Roma “La Sapienza”dal 1976. Ha redatto
numerosi progetti di ponti e grandi strutture in Italia ed all’estero, quali il ponte strallato sul DIB in Algeria, con campata da
280 m ed il ponte strallato sul PO, di 192 m di luce, per la linea AV BO-MI.
Lettera di critica dell’architettura che affianca presS/Tletter. Per cancellarsi basta mandare una mail al mittente con scritto:
remove. Per iscriversi basta farne richiesta al sito www.prestinenza.it. I giudizi espressi negli articoli non esprimono
l’opinione della redazione ma dello scrivente. Si ringraziano i progettisti per le informazioni relative ai credits e per il
materiale iconografico che viene concesso gratuitamente, libero da diritti relativamente alla circolazione di questa
newsletter.
REDAZIONE: Anna Baldini, Gianpaolo Buccino, Diego Caramma, Diego Barbarelli, Massimo Locci, Roberto Malfatti, Valerio
Paolo Mosco, Luigi Prestinenza Puglisi, Paolo Raimondo, Monica Zerboni.