Per te, dico, Dio si è fatto uomo

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Per te, dico, Dio si è fatto uomo
Natale 2014
Per te, dico, Dio si è fatto uomo
di Anna Maria del Prete
“Svegliati, o uomo: per te Dio si è
fatto uomo. Per te, dico, Dio si è fatto
uomo.” Con questa esortazione piena
di gioia sant’Agostino ci introduce al
mistero di Natale. Il Figlio di Dio si è
fatto uomo: vogliamo adorare questo
Bambino, lasciarci penetrare dall’
Amore che ci trasmette e prorompere
insieme in canti di gioia perché il
Signore ha manifestato la sua
salvezza… tutti i confini della terra
hanno veduto la salvezza del nostro
Dio (Salmo Responsoriale) sotto la
guida della liturgia natalizia.
Oggi riecheggia il proclama gioioso
dell’angelo ai pastori Non temete, ecco
vi annunzio una grande gioia che sarà di tutto il popolo oggi vi è nato… un salvatore che è Cristo
Signore (Vangelo della Messa della Notte) Un messaggio che squarciò l’oscura notte di Betlemme
illuminandola di una luce inattesa, animandola di una speranza nuova. Quella Luce che emana
ancora oggi per illuminare le tenebre che si addensano nel nostro cuore. Non permettiamo che non
le accolga. Lo stesso messaggio ripete - di anno in anno - la Chiesa per dissolvere l’oscurità del
mondo e portare tutti gli uomini a stupirsi difronte al mistero di Dio che si è fatto uomo per noi, per
me.
Natale non è un giocare a Cristo che nasce, non è una sacra rappresentazione o una nostalgia del
passato. Oggi celebriamo il Natale del Salvatore, il natale della nostra salvezza che inizia a
Betlemme e si compirà con l’evento della morte e risurrezione del Cristo. Il mistero d’amore che
sconvolge la storia dell’umanità, va contemplato alla luce radiosa della Pasqua, in cui il Crocifisso
risorto ha riportato la vittoria definitiva sull’odio, sul peccato e sulla morte; dal legno di una
mangiatoia al legno della croce. Potremo- già oggi- gustare i frutti del mistero pasquale: salvezza e
pace annunziati dal messaggero di lieti annunzi che annunzia la pace, messaggero di bene che
annunzia la salvezza, che dice…”regna il tuo Dio” (1a lettura)
Il Verbo si è fatto carne, la Parola si è fatta vita. Il Dio santo e fedele, il Dio Creatore e Salvatore è
sceso in mezzo a noi come Parola. Ha santificato questa nostra vita minacciata e fragile della quale
si è dichiarato innamorato. A quanti l’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio.
Accogliamo questo Bambino che si stringe a noi e cerca di abbracciare proprio la parte più debole
di noi per assumerla in una relazione del tutto personale, intima e misteriosa.
Lasciamolo nascere nel nostro cuore altrimenti questo Natale non avrà senso. Come affermava
Angelo Silesio: “Anche se Gesù fosse nato mille volte a Betlemme, che utilità ne avrei se non fosse
nato in me?” Cerchiamo di recuperare la festa di Natale da quella devastazione sempre più
insistente. La festa di Natale in cui “si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo
amore per gli uomini” (Tt3,4). Accogliamo il dono immenso nel quale Dio ha dato suo figlio per la
nostra salvezza, per la mia salvezza. Lo crediamo? Natale è la festa della nostra fede. Riconosciamo
che Cristo è nato affinché. io nasca dallo Spirito di Dio, nasca diverso e nuovo, così piccolo e libero
da essere incapace di aggredire, odiare, minacciare; desideroso solo di amare, di perdonare, di
lodare, di vivere. Questa certezza ci riempie di gioia e ci unisce al coro degli angeli che cantano:
“Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama”.