Teatro San Babila - Stagione 14-15 - Proposta

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Teatro San Babila - Stagione 14-15 - Proposta
Stagione 2014-2015
Proposta riservata ai Cral
GLI SPETTACOLI AVRANNO LUOGO PRESSO
IL TEATRO SAN BABILA IN CORSO VENEZIA, 2/A
Spettacoli Stagione di Prosa
martedì – giovedì – venerdì - sabato ore 20.30
mercoledì – domenica ore 15.30 - riposo: lunedì
BIGLIETTI PROSA
PLATEA e BALCONATA
Euro 27,50 comprensivo di prevendita
BIGLIETTO PROSA RISERVATO CRAL
PLATEA e BALCONATA
Euro 22 comprensivo di prevendita
ABBONAMENTO PROSA INTERO a 10 Spettacoli
PLATEA e BALCONATA
Euro 200,00 comprensivo di prevendita
ABBONAMENTO PROSA RIDOTTO (under 30) a 10 Spettacoli
PLATEA e BALCONATA
Euro 160,00 comprensivo di prevendita
--------------------------------------------------------------------------------------------------BIGLIETTI STAGIONE CLASSICA E JAZZ CONSERVATORIO G. VERDI
Biglietto unico platea e balconata
Euro 10
BIGLIETTI Spettacolo IL CLAN DELLE DIVORZIATE
Biglietto Intero platea e balconata
Euro 29 comprensivo di prevendita
Biglietto RISERVATO CRAL
Euro 25 comprensivo di prevendita
La richiesta di biglietti da acquistare dovrà essere trasmessa via mail a firma del Responsabile. I
biglietti opzionati dovranno essere pagati e ritirati venti giorni prima della data prevista dello
spettacolo (in caso contrario la prenotazione decadrà automaticamente). Le date degli spettacoli
potrebbero subire delle variazioni rispetto al cartellone.
Biglietteria presso il Teatro San Babila
Corso Venezia 2/A - 20121 Milano
Uffici 02 76341384 - Biglietteria 02 798010
[email protected]
www.teatrosanbabilamilano.it
Parcheggio Convenzionato:
PARCHEGGIO PIAZZA MEDA BEST IN PARKING
Piazza Meda, 2/A – 20121 Milano
Tariffa forfait di € 5,00 nella fascia serale dalle 19.30 alle 01.00
ed in quella pomeridiana dalle 14.30 alle 18.30
TEATRO SAN BABILA
TEATRO SAN BABILA
STAGIONE DI PROSA 2014-2015
dal 10 ottobre al 19 ottobre
DEBORA CAPRIOGLIO DANIELA MOROZZI
La vedova scaltra
di Carlo Goldoni
regia Emanuele Barresi
dal 24 ottobre al 2 novembre
MARINA THOVEZ MARIO ZUCCA
Casina
di Marina Thovez da Tito Maccio Plauto
regia Marina Thovez
dal 7 novembre al 16 novembre
CHIARA FRANCINI EMANUELE SALCE
Ti ho sposato per allegria
di Natalia Ginzburg
regia Piero Maccarinelli
dal 21 novembre al 30 novembre
COMPAGNIA DELLA RANCIA
SAVERIO MARCONI GIAN PAOLO VALENTINI
Variazioni enigmatiche
di Eric-Emmanuel Schmitt
regia Gabriela Eleonori
dal 6 febbraio al 15 febbraio
VALERIA VALERI MILENA VUKOTIC
Le fuggitive
di Pierre Palmade e Christope Duthuron
regia Nicasio Anzelmo
dal 20 febbraio al 1 marzo
CESARE BOCCI MARCO BONINI ELEONORA IVONE
Ospiti
testo e regia Angelo Longoni
TEATRO SAN BABILA
dal 6 marzo al 15 marzo
MARCO COLUMBRO GAIA DE LAURENTIIS
Alla stessa ora il prossimo anno
di Bernard Slade
regia Giovanni De Feudis
dal 20 marzo al 29 marzo
MASSIMO DAPPORTO SUSANNA MARCOMENI BLAS ROCA REY
Ladro di razza di Gianni Clementi
regia Marco Mattolini
dal 10 aprile al 19 aprile
COMPAGNIA TEATRO SAN BABILA
Dodici uomini arrabbiati
di Reginald Rose
regia Marco Vaccari
dal 24 aprile al 3 maggio
BENEDICTA BOCCOLI CATERINA COSTANTINI ELISABETTA POZZI
Crimini del cuore
di Beth Henley
regia Marco Mattolini
TEATRO SAN BABILA
Corso Venezia, 2/A - 20121 Milano
Uffici: 02 76341384 - Biglietteria: 02 798010
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TEATRO SAN BABILA
dal 10 ottobre al 19 ottobre
DEBORA CAPRIOGLIO DANIELA MOROZZI
La vedova scaltra
di Carlo Goldoni
Elaborazione e regia Emanuele Barresi
… e la storia continua. Dopo l’ultimo spettacolo della scorsa Stagione "La donna di garbo", ecco come
primo appuntamento della nuova Stagione la seconda parte delle avventure di Rosaura, la ragazza
enciclopedica inventata da Carlo Goldoni. Essendo vedova ormai da due anni, del vecchio dottor
Arturo, che l'aveva sposata in punto di morte per renderla propria erede, la nostra eroina, adesso
padrona nella casa in cui era entrata come domestica, dovrà scegliere il futuro nuovo marito, tra quattro
illustri e strani pretendenti. La vedova in questione è Rosaura una donna ancora giovane ed avvenente
che, avendo perso da due anni l’anziano marito, diviene l’oggetto del desiderio di quattro baldi
nobiluomini; uno di questi è Italiano, uno Francese, uno Inglese ed uno Spagnolo. I quattro si
mostrano, a turno, a Rosaura, in quella che ritengono essere la loro veste migliore. In realtà, pensando
di sfoggiare le loro qualità, non fanno altro che mostrare i limiti di quello che è, nella convinzione
popolare, il tratto distintivo del popolo di appartenenza. L’ Italiano si mostrerà troppo geloso e
possessivo, il Francese troppo presuntuoso e frivolo, l’Inglese poco passionale e troppo pragmatico ed
infine lo Spagnolo, apparirà vanaglorioso e dai modi troppo gravi.
Rosaura sceglierà tra questi il proprio futuro marito, aiutata nel proprio disegno da Marionette, una
domestica che è l’altro grande personaggio femminile della commedia, una donna argutissima, ma
particolarmente pigra, cosa, quest’ultima, poco commendevole per chi ha il compito di servire.
Provenendo da Parigi, la domestica tenterà di convincere Rosaura a sposare il pretendente Francese. La
giovane vedova però, non le darà retta e si servirà di uno spassoso stratagemma, per capire quale dei
quattro gentiluomini sia il più degno di ottenere i suoi favori.
E’ la seconda commedia di carattere scritta da Carlo Goldoni, dopo La donna di garbo, ed è anche la
seconda commedia della riforma goldoniana, essendo stata scritta in modo da non lasciare spazio ai
“soggetti” ed alle “improvvisazioni” dei capocomici.
La vedova scaltra ebbe fin dal suo esordio un enorme successo, tanto che rimase ininterrottamente sulle
scene per quindici anni.
dal 24 ottobre al 2 novembre
MARINA THOVEZ MARIO ZUCCA
Casina di Marina Thovez da Tito Maccio Plauto
regia Marina Thovez
La celebre commedia di Plauto riscritta per due attori che si alternano a coprire tutti i ruoli: sette personaggi
protagonisti, più le comparse! Storie di infedeltà coniugale, rivalità tra servi, tra genitori e figli. E’ il trionfo
del difetto umano. Se chiedessimo a chiunque perché Plauto abbia ritratto le debolezze dell’uomo con tanta
ricchezza, con così spietata fantasia, sicuramente ci sentiremmo rispondere: “perché era un grande poeta”.
Giusto. Ma se lo chiedessimo a Plauto stesso, probabilmente risponderebbe: “perché fa ridere!”. Riscrivere
un classico è forse un azzardo, recitare soltanto in due una commedia basata sull’intreccio lo è sicuramente.
Ma sono le leggi dello spettacolo. Bisogna stupire! E cosi i due attori, rimasti soli per un artifizio che si
svelerà, entrano ed escono dai personaggi sotto gli occhi del pubblico, trasformati in pochi secondi, sudano,
si strappano i vestiti e la parte, pedine di un gioco più grande di loro: il teatro nel teatro, un congegno che a
Plauto, maestro nel far apparire un personaggio quando meno te lo aspetti, sarebbe piaciuto molto. Gli
attori sono gli ultimi due personaggi plautini post litteram, pieni di difetti, egocentrici e bugiardi, malati, malati
per la risata, ma in fondo eroi, animati dalla stessa voglia di far teatro che portò Plauto ragazzino a cercare
fortuna a Roma. Casina è una trovatella che è stata adottata dalla ricca coppia di Sciolgotutto e Strepitosa,
ed è perciò una figlioccia ma anche una schiava, poiché di natali oscuri. I due hanno già un figlio che è
innamorato proprio di Casina e vorrebbe sposarla, ma le leggi non consentono un matrimonio tra un uomo
libero e una schiava. La fanciulla è talmente bella che anche il vecchio patrigno Sciolgotutto perde la testa
per lei. Strepitosa, la moglie, capita l’antifona, per sottrarre la ragazza alle brame del marito combina il
matrimonio di Casina col giovane scudiero Palino. Sciolgotutto la promette al fattore Olimpione, col patto
che si dividano a turno la preda. Dopo vari litigi tra marito e moglie e tra i due servitori, si decide di affidare
al Fato la scelta, tramite un sorteggio. Vince Olimpione, e mentre Sciolgotutto si prepara alla sua notte
d’amore, le donne di casa architettano una grande beffa che manderà in bianco i due vegliardi.
dal 7 novembre al 16 novembre
CHIARA FRANCINI EMANUELE SALCE
Ti ho sposato per allegria di Natalia Ginzburg
regia Piero Maccarinelli
“Dov’è il mio cappello?”. La storia comincia così. Comincia, sembra di capire, da un sorriso sfrontato e
ironico dinnanzi all’impossibile. C’è un’impossibile famigliola, con tanto di suocera, cognatina e
governante, tutti insieme a fare il teatrino delle proprie parti, dentro a un gioco di parodia che
(segretamente) gioca con l’impossibile vocazione drammaturgia dell’autrice. Questo star sul filo (di seta,
elegante e fragile) doveva essere il brivido preferito della Ginzburg che sfida tutte le regole della buona
scrittura drammatica inventandosi un teatro delle assurdità che tuttavia non rassomiglia – né
tecnicamente, né ideologicamente – al greve teatro dell’assurdo, di marca comunque e sempre maschile
ed esistenzialista. Approda a una forma apparentemente impropria (i monologhi fiume, divertenti e
all’apparenza teatralmente impossibili) provocatoriamente, o meglio, sfrontatamente fragile e tuttavia, là
dove pare disfarsi in frivolezza, farsi irresistibile. Una commedia allegra, sfrontata, ironica. Pietro è un
avvocato di solida estrazione borghese, pacato e abituato a una vita regolare; Giuliana è una giovane
donna assai spiantata, svitata e pasticciona, con alle spalle una vita sregolata e una fuga da casa
giovanissima. I due si sono incontrati, si sono piaciuti e dopo un mese si sono sposati. È passata una
settimana dal matrimonio, un matrimonio fatto per allegria, ma poi il matrimonio si fa famiglia e con
essa arrivano le regole, una delle quali è che bisogna essere uguali a tutte le altre famiglie. Nasce quindi
il gioco (divertentissimo e insieme triste) della “casa”, con tanto di suocera, cognatina e governante,
tutti insieme a fare il teatrino delle proprie parti. E con esso, per uguale allegria, la Ginzburg fa nascere
il gioco del suo teatro.
dal 21 novembre al 30 novembre
COMPAGNIA DELLA RANCIA
SAVERIO MARCONI GIAN PAOLO VALENTINI
Variazioni enigmatiche di Eric-Emmanuel Schmitt
regia Gabriela Eleonori
Già straordinario successo di pubblico e di critica in Europa (in Francia lo spettacolo è stato
interpretato da Alain Delon, in Inghilterra da Donald Sutherland). Il titolo dell’opera fa riferimento a
Enigma Variations, composizione del musicista inglese Edward Elgar, quattordici variazioni su una
melodia che sembra impossibile da riconoscere, così come Schmitt sembra concepire il rapporto tra gli
esseri umani come qualcosa che possiamo solo intuire. Un testo mai prevedibile, che alterna sentimenti
con drammatici colpi di scena, in cui l’ironia più tagliente si trasforma in commozione, la tenerezza in
folle crudeltà. È la storia del confronto disperato fra due uomini, Abel Znorko - misantropo, Nobel per
la letteratura che si è ritirato a vivere da eremita in un’isola sperduta del mare della Norvegia, vicino al
Polo Nord (ma conserva un intenso rapporto epistolare con la donna amata) - e Erik Larsen,
sconosciuto giornalista cui lo scrittore concede un’intervista. L’incontro, tra ferocia e compassione, si
trasforma in una sconvolgente scoperta di verità taciute e dell'illusione in cui i due si sono calati.
dal 6 febbraio al 15 febbraio
VALERIA VALERI MILENA VUKOTIC
Le fuggitive di Pierre Palmade e Christope Duthuron
regia Nicasio Anzelmo
Un testo che riesce ad analizzare le problematiche dell'universo femminile senza banalizzarle.
Le due protagoniste incarnano l'archetipo delle ‘signore per bene’, appartenenti a quella dimensione
femminile della società che ha imparato ad accettare le regole del gioco ...quelle imposte dalla
controparte maschile. Ed è proprio per continuare a vivere che le due signore decidono di infrangere la
cornice di specchi che le circonda, di ribellarsi ai dettami di un mondo che riflette sé stesso, calpestando
la sensibilità della natura umana, fatta di bisogni e sentimenti. Ed è così che Claude, anziana signora che
vive in una casa di riposo, e Margot, più giovane ma anche lei soffocata dalla pressione di un mondo
che la vorrebbe inchiodare al ruolo che le ha imposto, si incontrano; a quel punto le loro esistenze si
incrociano e generano un percorso nuovo e in movimento, in fuga. La stasi che permeava le loro
esistenze risulta di colpo interrotta, le due signore si ritrovano a vivere in corsa, a guardare al presente
anziché al passato e le situazioni in cui si imbattono risultano divertenti e amare al tempo stesso.
dal 20 febbraio al 1 marzo
CESARE BOCCI MARCO BONINI ELEONORA IVONE
Ospiti testo e regia Angelo Longoni
“Ospiti” è… la storia di Leo, un uomo che deve fare i conti con la propria vita sbagliata, con i propri
affetti finiti e con la comica misantropia che lo accompagna. Per qualche giorno, l’idea di un nuovo
amore e un divertente caso di scambio di persona, gli permette di immaginare un’esistenza più
interessante, più viva e affascinante…
…la storia di Sara, una donna che ha fatto del disincanto e della consapevolezza una buffa arma per
difendersi dai sentimenti incontrollabili e dalle persone che la vogliono amare in modo possessivo…
…la storia di Franco un uomo che sa amare solo in modo eccessivo, totale, irrazionale. Un essere
fragile e comico ma, al contempo, pericoloso, uno che non sa distinguere la passione dalla molestia.
Una commedia divertente, cinica ma anche romantica. I tre protagonisti vivono l’amore come la più
impegnativa delle loro attività, sia che lo inseguano, sia che lo fuggano, sia che lo sminuiscano.
Alla base dei loro comportamenti c’è la convinzione che, quando si è innamorati, ognuno dia
contemporaneamente il meglio e il peggio di sé.
dal 6 marzo al 15 marzo
MARCO COLUMBRO GAIA DE LAURENTIIS
Alla stessa ora il prossimo anno di Bernard Slade
regia Giovanni De Feudis
George è fuori casa per lavoro. Doris è fuori casa per un ritiro spirituale. Sono al ristorante, lui la nota e
le manda una bistecca. Si, certo, alle signore si mandano fiori ma quel ristorante è rinomato per le
bistecche non per i fiori. Comunque i due finiscono in quella camera di motel californiano come per
caso. Entrambi sposati con figli, entrambi benpensanti. La mattina dopo si ritrovano oppressi da un
devastante senso di colpa. Tanto devastante che decidono di rivedersi. Il prossimo anno, lo stesso
giorno, la stessa ora, stesso motel, stessa camera. E poi l’anno dopo, e poi l’anno dopo ancora. Anno
dopo anno. Si sa come sono gli amanti, specie se si amano, ritengono se stessi e il loro amore il centro
dell’universo. Là fuori scorre la storia, là fuori fanno la guerra, là fuori crollano idoli e ne sorgono di
nuovi, là fuori muore la gente, ma là fuori... Qua dentro ci siamo solo noi due. I nostri figli erano
bambini, ora sono donne e uomini. Mia moglie invecchia, mio marito invecchia, e noi non
invecchiamo? Noi no, invecchiare è una cosa che capita agli altri, a quelli che stanno al di là della porta
del motel. Chiudi la porta e il tempo smette di passare. Gli dice Lei: “ci conosciamo da così tanto
tempo che comincia a sembrarmi un incesto”. Le risponde Lui: “Tanto tempo? A un giorno l’anno ci
conosciamo da una ventina di giorni, abbiamo si e no rotto il ghiaccio”. Come finirà? Non finirà...
Andrà avanti...
Alla stessa ora il prossimo anno, commedia di Bernard Slade, è stata prodotta per la prima volta nel
1975 ed è stata rappresentata per ben quattro anni consecutivi a Broadway. E’ forse la più famosa ed
amata commedia romantica del ventesimo secolo, ed è stata considerata la migliore fra tutte quelle a
due personaggi, che hanno inondato le scene di Broadway. E’ diventata un film di successo e resta una
delle commedie più prodotte nella storia dello spettacolo.
dal 20 marzo al 29 marzo
MASSIMO DAPPORTO SUSANNA MARCOMENI BLAS ROCA REY
Ladro di razza di Gianni Clementi
regia Marco Mattolini
Roma 1943. Un modesto ladro e truffatore, Tito, abituato a inventarsi la vita, esce dal carcere, dopo
aver scontato l’ennesima pena. Non può tornare a casa dei suoi, perché sulle sue tracce c’è un usuraio,
noto per la sua crudeltà. Decide quindi di rifugiarsi nella catapecchia di Oreste, suo amico d’infanzia,
che lavora come operaio nelle fornaci di Valle Aurelia. Tito deve assolutamente trovare al più presto dei
soldi, per placare l’ira del “cravattaro”. Conosce casualmente una ricca zitella ebrea, Rachele, che vive
da sola in un appartamento lussuoso del ghetto. Sarà lei la sua vittima. Tito la corteggia e, dopo
un’estenuante resistenza della donna, riesce finalmente ad entrare nelle sue grazie. Ormai è di casa e
pronto per il furto, in cui coinvolge anche l’amico fornaciaro. E’ l’alba del 16 ottobre 1943, il momento
del rastrellamento degli ebrei nel ghetto di Roma da parte dei nazisti. In questa storia, mai il detto “Al
posto sbagliato nel momento sbagliato” fu più puntuale. Ma il piccolo uomo Tito, opportunista e
vigliacco, catapultato di colpo in un episodio storico dirompente, scoprirà in sè un inaspettato coraggio
che gli consentirà un grande riscatto. “Ladro di razza” si ispira alla grande tradizione del cinema
neorealista, indagando in chiave di tragicommedia un momento della nostra Storia. Momenti di
trascinante comicità si alternano a parentesi di riflessione e commozione, regalando allo spettatore 3
personaggi da ricordare. Tito, Oreste e Rachele, infatti, protagonisti di questa piccola, minuscola e, per
certi versi, ridicola storia diventano il tramite per raccontare un’Italia in guerra, una Roma allo stremo,
ma ancora capace di sussulti d’orgoglio. Ladro di razza è una storia di ingenuità e fame, di illusioni e
inganni, di risate e lacrime, quando le parole onore, compassione e orgoglio avevano ancora un
significato.
dal 10 aprile al 19 aprile
COMPAGNIA TEATRO SAN BABILA
Dodici uomini arrabbiati di Reginald Rose
regia Marco Vaccari
“se c’è una vita in gioco, si ha diritto ad avere un ragionevole dubbio”
Dodici giurati devono giudicare un ragazzo accusato di parricidio. Chiusi in una stanza, come prescrive
la legge, in un’ afosa giornata estiva undici di essi, certi della colpevolezza, sono pronti a liquidare
rapidamente il verdetto per il giovane e tornarsene a casa. Uno solo di loro non è convinto sulla
condanna dell'imputato e, con una finezza psicologica pari alla sagacia dialettica, cerca con tenacia di
convincere gli altri a votare per la non colpevolezza, smantellando la superficialità e i pregiudizi dei suoi
colleghi nel nome di “un ragionevole dubbio”.
E’ un testo che denuncia le insidie del sistema giudiziario con una straordinaria tensione dell’impianto
narrativo la cui unità di luogo e di tempo ne esalta la dimensione inquieta e claustrofobica. Il copione
sfrutta ottimamente molti elementi importanti: le testimonianze, incredibilmente contrastanti, rievocate
e interpretate da ogni giurato; il rapporto fra un membro e l’altro della giuria in un caso di vita o di
morte; il tipo emotivo di ogni singolo giurato; alcuni problemi materiali come il tempo, l’orario e la
scomodità della stanza. In “Dodici uomini arrabbiati” sono chiaramente contenuti importanti messaggi
di democrazia, di giustizia, di responsabilità sociale, di oppressione dei tempi sugli individui che li
vivono. La battaglia dialettica tra dodici persone chiuse in una stanza è metafora della nostra società con
tutte le sue contraddizioni, le sue discriminazioni, le sue paure, le sue violenze.
dal 24 aprile al 3 maggio
BENEDICTA BOCCOLI CATERINA COSTANTINI ELISABETTA POZZI
Crimini del cuore di Beth Henley
regia Marco Mattolini
Le tre sorelle Magrath si ritrovano nella vecchia casa paterna nel Mississippi. Là vive Lenny, una zitella
lamentosa e un po’ squinternata, che si occupa di un nonno vecchio e malato. Nel giorno del suo
malinconico compleanno, arriva Meg, da tempo lontana in cerca di successi teatrali e canori, ma in
sostanza sola e non felice e tutte e due successivamente accolgono Babe, che è stata testè rilasciata dopo
il fermo di polizia, avendo sparato al suo oppressivo marito del quale si è stufata, pur essendo ricca,
sistemata ed in apparenza soddisfatta e realizzata. In realtà Zackery Botrelle, il coniuge ora in ospedale,
è furente con la donna, che ha avuto un rapporto con un nero poco più che adolescente. L'incontro
inconsueto è l'occasione adatta per ricreare l'atmosfera di famiglia. Mille ricordi allegri e tristi
riaffiorano...
IL CONSERVATORIO G.VERDI INCONTRA IL TEATRO SAN
BABILA NELL’ARCOBALENO DELLA MUSICA
Il Conservatorio "G. Verdi" di Milano è lieto di iniziare un'intensa e promettente collaborazione con i
"vicini di casa" del Teatro San Babila proprio in una Stagione, quella del 2014-15, che porrà Milano al
centro dell'attenzione mondiale con la sua EXPO. Progettare e attuare sinergie tra chi produce arte e
cultura è condizione indispensabile e stimolante per allargare i reciproci pubblici, incrociare le attività,
mostrare i mille fili che legano le differenti arti. Si è voluto iniziare con una ambiziosa rassegna di otto
concerti in cui la musica classica di differenti epoche e differentissimi organici (dall'orchestra d'archi ad
un duo soprano e pianoforte...) si intreccia con tre appuntamenti di jazz, anche per eliminare alla radice
il luogo comune per il quale spesso si immagina il Conservatorio come un luogo chiuso su una ristretta
cerchia di repertori. Filo conduttore dei programmi è il tema "Italia", ben rappresentato da un verso
famoso e significativo che abbiamo posto come motto di tutte le nostre attività di questo "anno
EXPO": è Goethe che mette in scena il suo amore per il nostro Paese iniziando la sua Canzone di
Mignon chiedendo "Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni?". Per meglio conoscerlo, verranno proposte
escursioni nel repertorio musicale del Futurismo come arie e romanze dei più famosi operisti, brani del
romantico Ottorino Respighi quanto le note contemporanee di Franco Donatoni. Il tutto nella certezza
che si tratti dell'inizio di un lungo viaggio comune.
Alessandro Melchiorre
Direttore del Conservatorio "G.Verdi" di Milano
Concerto Bianco - CLASSICO
15 dicembre 2014
R. Strauss
(150° anniversario della nascita)
Capriccio
Metamorphosen (In memoriam)
O. Respighi
Antiche danze e arie per liuto, Suite n. 3
Orchestra d’archi del Conservatorio G. Verdi di Milano
Concerto Rosso - JAZZ
12 gennaio 2015
P. Creston
Sonata op. 19
P. Iturralde
Pequeña Czarda
P. Bonneau
Pièce Concertante dans l’Esprit “Jazz”
T. Yoshimatsu
Fuzzy Bird Sonata
D. Milhaud
Scaramouche
Sassofonista Kasjusz Lipkowski
Pianista
Daniele Bonini
Concerto Giallo - CLASSICO
16 febbraio 2015
O. Respighi
Antiche danze e arie per liuto, Suite n. 1
A. Casella
Fox Trot - Omaggio a Balla e Boccioni
F. B. Pratella
Poema sinfonico “Inno alla vita”
A. Casella
Pagine di guerra op. 25
D. Lombardi
Trasale Sospeso
G. Lupis
8 Variations, One Crazy, on “Ah! Vous dirai-je, Maman!” (2010, World Premier
nella versione per pianoforte a 4 mani)
A. Casella
Trois pièces for pianola
DUO MIROIRS
Antonello D’Onofrio
Claudio Soviero
Concerto Blu - CLASSICO
16 marzo 2015
O. Respighi
Sonata in si minore
O. Messiaen
“Louange à l'immortalité de Jésus” da Quatuor pour la fin du temps
F. Donatoni
Ciglio
I. Stravinskij
Suite italienne
Violinista
Pianista
Matteo Calosci
Luigi Nicolardi
Concerto Arancione - JAZZ
2 Febbraio 2015
Collettivo Monk
Le stupende composizioni di Thelonious Monk riproposte da questo interessante
organico composto da dieci tra i migliori musicisti dei corsi Jazz del Conservatorio di
Milano. Arrangiamenti di Dario Trapani.
Concerto Verde - JAZZ
2 Marzo 2015
Billy, Billie e Babila
Nel centenario della nascita di Billy Strayhorn e di Billie Holiday recital di canto di
due tra le più interessanti cantanti dei corsi Jazz del Conservatorio di Milano
accompagnate da un eccellente combo.
Concerto Indaco - CLASSICO
20 Aprile 2015
Contemporary Ensemble
del Conservatorio di Milano
L'organico orchestrale del Conservatorio di Milano che spazia dagli elementi
primordiali del jazz alle sfide più avanzate. Composizioni, rielaborazioni e direzione
a cura del M° Giovanni Falzone.
Concerto Violetto - CLASSICO
4 maggio 2015
G. F. Haendel
Care selve
Da tempeste
A. Secchi
Lungi dal caro bene
F. P. Tosti
Vorrei
Aprile
L. Arditi
Il bacio
G. Donizetti
La zingara
G. Verdi
Caro nome
Sul fil d'un soffio etesio
Saper vorreste
G. Donizetti
Oh quante volte
Quel guardo il cavaliere
Regnava nel silenzio
G. Puccini
Quando m'en vo
O mio babbino caro
Soprano
Pianista
Veronica Yoo
Marino Nahon
BIGLIETTI STAGIONE CLASSICA E JAZZ CONSERVATORIO G. VERDI
Biglietto unico platea e balconata
Euro 10
TEATRO SAN BABILA 2014-2015
SPETTACOLO NON IN ABBONAMENTO A LUNGA TENUTA
IL CLAN DELLE DIVORZIATE
di Alil Vardar
regia Haziz Vardar
Un set minimalista, un tema universale, tre caratteri e una risata ogni trenta secondi: ecco la ricetta del
successo de Le Clan des divorcées, in italiano, Il clan delle divorziate. Questa divertentissima commedia mette
in scena la storia di tre donne divorziate di fresco, provenienti da differenti ambienti sociali, costrette
dalle circonstanze a condividere un appartamento. Oltre allo spazio, le tre donne condividono gli alti e
bassi della loro nuova vita da single. Un tema classico? Non del tutto: una delle donne è interpretata da
un uomo e questo dona alla commedia un colpo di scenaunico. Scritta da Alil Vardar, la commedia ha
debuttato a Tolosa nel 2004 riscuotendo un immediato successo, il sold out è arrivato dopo poche
settimane insieme al gran premio del Festival du Rire di Tolosa. Il Clan si è successivamente mosso alla
conquista di Parigi dove è in scena da allora. Dopo dieci anni, il Clan ha sedotto più di 2.500.000 di
spettatori ed è stato trasmesso in prima serata su France 4. Nel 2009 è andato in scena
contemporaneamente in 11 città della Francia e quest’anno tale evento si ripeterà. Il 2014 è anche
l’anno in cui il Clan diventerà internazionale! Il progetto è di portarlo in scena in almeno 20 paesi del
mondo nell’arco di tre anni.
Teatro San Babila
Corso Venezia 2/A - 20121 Milano
Uffici 02 76341384 - Biglietteria 02 798010
[email protected]
www.teatrosanbabilamilano.it