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ETRURIATUR S.A.S. Viaggi e Turismo
PIOMBINO
PIAZZA GRAMSCI, 5 – 57025 PIOMBINO (LI) – TEL. 0565 32093 FAX. 0565 225348
STORIE DELL'IMPRESSIONISMO
I grandi protagonisti da Monet a Renoir, da Van Gogh a
Gauguin
TREVISO E DINTORNI
Dal 24/03/17 al 26/03/17
24/03/17 – Partenza la mattina con bus riservato alla volta di Treviso. Arrivo,pranzo. Nel pomeriggio
incontro con la guida per la visita dei questa bellissima citta'. Cena e pernottamento.
Treviso è una città da visitare in ogni stagione, con il passo lento di chi vuole assaporarne ogni angolo, scoprire scorci originali, respirare la
tranquilla vita cittadina. Cuore della città e luogo di incontro dei trevigiani è piazza dei Signori con il suo Palazzo dei Trecento e l'eleganteLoggia
Dei Cavalieri.
I due fiumi, Sile e Cagnan, s'insinuano tra le vie e donano un fascino unico al centro storico racchiuso dalle antichissime mura. Le case
porticate con le belle facciate affrescate che si riflettono sul canale dei Buranelli e l'Isola della Pescheria, creata nel fiume Cagnan per ospitare il
mercato del pesce, raccontano lo stretto legame di Treviso con le sue acque. Monumento notevole è il Duomo che contiene, all'interno della
Cappella Malchiostro, gli affreschi del Pordenone e la pala con l'Annunciazione del Tiziano. Altri tesori artistici sono racchiusi nel polo museale di Santa
Caterina dei Servi di Maria, tra cui il ciclo delle storie di Sant'Orsola di Tommaso da Modena, e alcune opere di G. Bellini, Lotto, Tiziano, J.
Bassano. Merita una visita anche la chiesa domenicana diSan Nicolò, con la celebre sala del Capitolo affrescata da Tommaso da Modena. Per gli amanti
dell'arte l'appuntamento è nella Casa dei Cararresi, divenuta i questi ultimi anni sede di prestigiose mostre internazionali. Una città, insomma, che sa
regalare momenti magici a chi ama camminare senza fretta seguendo i corsi d'acqua, sui ciottoli consumati dal tempo e dalla storia per ritrovarsi poi seduti in
un osteria e nei piccoli locali affacciati sulle piazze ad assaporare le prelibatezze della terra trevigiana.
25/03/17 – Prima colazione in hotel. Questa mattina visiteremo la splendida mostra sugli
impressionisti.
di Marco Goldin (Curatore dell'esposizione)
Per dare l’idea dei vent’anni di attività di Linea d’ombra, ho scelto di pensare − per un grande richiamo al lavoro svolto in questi due
decenni − a una mostra storica che potesse racchiudere i motivi più distintivi della ricerca mia personale e di Linea d’ombra quale
strumento organizzativo. Una vasta esposizione dedicata alle Storie dell’impressionismo, raccontata in 140 opere (soprattutto dipinti,
ma talvolta anche fotografie e incisioni a colori su legno) e sei capitoli, con un forte intento di natura didattica. Per dire in ogni caso
non solo quel mezzo secolo che va dalla metà dell’Ottocento fino ai primissimi anni del Novecento, ma anche quanto la pittura in
Francia aveva prodotto, con l’avvento di Ingres a inizio Ottocento, nell’ambito di un classicismo che sfocerà, certamente con minore
tensione creativa, nelle prove, per lo più accademiche, degli artisti del Salon. Ma anche, con Delacroix, entro i termini di un così
definito romanticismo che interesserà molti tra i pittori delle nuove generazioni, fino a Van Gogh. Quindi mettendo in evidenza quanto
preceda l’impressionismo − e lo prepari anche come senso di reazione rispetto a una nuova idea della pittura − e quanto da
quell’esperienza rivoluzionaria, e dalla sua crisi negli anni ottanta, nasca e si sviluppi poi, fino a diventare pietra fondante del nuovo
secolo ai suoi albori. Soprattutto con il magistero dell’ultimo Cézanne, al quale non a caso è dedicato il capitolo finale.
Ma le diverse sezioni della mostra – d’impostazione tematica sui grandi argomenti del ritratto, della figura, della natura morta e del
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La favorevole posizione e la felicità del clima fecero di Asolo un centro abitato fin dall’epoca preistorica, e in
seguito un importante insediamento dei Veneti. Acelum, l’Asolo Romana attraversò un periodo di grande
crescita: la città, che divenne anche municipium, si sviluppò soprattutto tra I sec. a.C. e I sec. d.C. Resti e
reperti archeologici – raccolti in un’apposita sezione del Museo civico – documentano la presenza di Terme,
di un Acquedotto, un Foro e un Teatro a testimonianza dell’importanza di Asolo in epoca romana.
Antichissimo centro cristiano, già nel VI sec. ebbe un vescovo e mantenne la sede episcopale fino al 969
quando divenne feudo del vescovado di Treviso. A periodi alterni tra XI e XIV sec. conobbe l’egemonia di
diverse potenti famiglie (Tempesta, Ezzelini, da Camino, Scaligeri, Carraresi) e, infine, di Venezia. A partire
dalla fine del ’300 con la dominazione veneziana, la città entrò in una fase di grande splendore: nel 1489
Venezia investì della Signoria di Asolo Caterina Cornaro, ex regina di Cipro, che diede vita ad una sfarzosa
corte rinascimentale di artisti, letterati e poeti, lasciando un’indelebile impronta nell’arte e nell’ideale stesso
della città. Venezia diede ad Asolo un importante riassetto urbano e la legò a sé e alla propria aristocrazia in
maniera imprescindibile fino alla caduta della Serenissima. “Asolo è Venezia e Venezia è Asolo” si dice da
queste parti, a sottolineare un’affinità di atmosfera che si manifesta nell’architettura come nello spirito. Nel
1797 vi fece il suo ingresso Napoleone. Nell’Ottocento con la dominazione austriaca Asolo fu interessata da
riforme delle istituzioni civili e da un programma di opere pubbliche, come ad esempio la ristrutturazione del
teatro Duse. Infine nel 1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. Curioso scrigno dei fatti della storia asolana
del XIX sec. è l’antico orologio a pendolo nascosto dietro il bancone di un’enoteca in via Browning, in
prossimità del Teatro dei Rinnovati: qui vi sono annotate le date della storia cittadina a partire dagli inizi
paesaggio − non sono mondi a se stanti e indipendenti, e invece la pittura accademica viene inserita quale contrappunto nelle sezioni
stesse, così da far comprendere uno degli assunti fondamentali del progetto: cioè che il linguaggio nuovo dei giovani impressionisti, e
prima di loro dei pittori della scuola naturalistica di Barbizon, vivesse nel tempo stesso del Salon. Non dunque un prima e un poi, ma
un’esperienza storica che si esprime in parallelo, e simultaneamente, nelle strade di Parigi e nelle campagne di Francia, lungo i suoi
fiumi e le sue coste. Quel Salon al quale del resto, pur rifiutandone lo spirito di rievocazione e di conservazione, gli impressionisti
ambivano a partecipare, essendo comunque il solo luogo che poteva garantire visibilità e fama. Ma in questa sorta di grande tavola
sinottica di un’epoca, non è solo la pittura di Salon a essere messa in rapporto con l’impressionismo. Entrano in gioco anche l’appena
nata fotografia, soprattutto nell’ambito del paesaggio che rievoca il mare o la foresta di Fontainebleau − luoghi comuni di indagine e
ancora una volta puntualmente accanto ad alcuni dipinti − e poi le celeberrime incisioni a colori su legno di Hiroshige e Hokusai, per
sondare il tema dell’influenza della cultura giapponese sugli impressionisti. La mostra ha quindi anche un suo lato di stringente
carattere storico, tale da collocare le figure e le opere nel contesto dell’epoca. E con tutta l’evidenza possibile non è solo una
sequenza di opere pur bellissime e di capolavori, ma giunge al termine di tanti anni di analisi proprio alla pittura francese del XIX
secolo da me dedicati.
L’esposizione, come detto, è suddivisa in sei sezioni, che consentono al visitatore di percorrere un cammino tra capolavori che hanno
segnato una delle maggiori rivoluzioni nella storia dell’arte di tutti i tempi. Facendo ricorso a prestiti provenienti da alcuni tra i principali
musei del mondo, ma anche da collezioni private che aprono le loro porte. Rendendo quindi la mostra, ulteriormente, un’occasione
unica di approfondimento e di scoperta di una bellezza sconosciuta.
Pranzo. Il pomeriggio sarà dedicato alla visita di Possagno. Rientro in hotel cena e
pernotamento.
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POSSAGNO
Ai piedi del Monte Grappa, Possagno è dominata dalla candida mole delTempio Neoclassico, progettato dal
celebre Antonio Canova, artista nato in questa città nel 1757. La solennità del colonnato dorico e l'eleganza del corpo
centrale, ispirato al Pantheon, disegnano una struttura dalla bellezza senza tempo. Solo l'abside, in posizione elevata come
nelle basiliche, riporta alla dimensione cristiana dell'edificio, pensato come chiesa parrocchiale e dedicato alla Trinità. Al
suo interno si ammirano i capolavori canoviani: la Pietà in bronzo, l'Autoritratto marmoreo, le Metope in gesso, la grande
Pala dell'altare maggiore e la Tomba.
Per conoscere a fondo la figura del grande artista, le sue opere e il metodo di lavoro, è d'obbligo una visita alla Gipsoteca,
al cui interno si trovano i gessi che il Canova utilizzava come modello alle sculture marmoree. Sotto l'ampia volta a botte si
susseguono le candide forme delle opere più famose, per una visione di grande suggestione, che culmina nell'abside entro la
quale troneggia il grandioso modello dell'Ercole e Lica.
Particolarmente apprezzata da milioni di turisti è l'ala Scarpa, realizzata dal famoso architetto veneziano Carlo Scarpa nel
1957, dove trova un'ottimale sistemazione la collezione dei Bozzetti canoviani in terracotta, opere "prime" tra le più
ammirate dalla critica e dal pubblico.
26/03/17 – prima colazione in hotel. Partenza per il rientro. Prima di rientrare pero' faremo la visita
della “citta' Ideale” SABBIONETA” CITTA' IDEALE DEL RINASCIMENTO. Dal 2008 Patrimonio
dell'umanità dell'Unesco.
La città murata
PERCHE’ Sabbioneta è uno dei massimi esempi dello stile architettonico rinascimentale lombardo, città di fondazione e città ideale. Il
complesso urbanistico e architettonico, unisce l'elegante equilibrio dell'ultima fase dell'arte rinascimentale alla vibrante atmosfera del secolo
entrante. La città (1556-1591), chiusa dalla possente cortina muraria difensiva, alla quale si accede attraverso austere e imponenti porte
monumentali, contiene eccellenti esempi di architettura e arte pittorica tardo rinascimentale.
I preziosi Palazzo Ducale, Palazzo Giardino, il Teatro all'Antica, conservano i molteplici ornamenti a fresco e i soffitti intagliati in legno pregiato
provenienti da paesi lontani, che il tempo ha tramandato. Gli aggettanti edifici monumentali si affacciano su di un inaspettato impianto
urbanistico, reticolo di assi viari ortogonali, che danno forma a ben trenta insulae o isolati, all'interno della città murata. Uno stupefacente
scacchiere urbanistico che lascia trasparire la propria anima e la particolare articolazione storica di città militare e al contempo residenziale, di
corte rinascimentale e rurale, abitato settecentesco e successivamente contemporaneo, come la tradizione ebraica che culmina nella
concretizzazione architettonica della bella Sinagoga.
PERCHE’ a Sabbioneta, nel raggio di poche decine di metri potete visitare il primo
Teatro costruito in Europa non ricavato da strutture preesistenti (il Teatro all’Antica dello Scamozzi), la terza Galleria d’Italia per lunghezza (la
Galleria degli Antichi si pone dopo la Galleria delle Carte geografiche in Vaticano e quella degli Uffizi a Firenze, l’unico Toson d’Oro esposto al
pubblico in Italia, una delle pochissime cinte murarie sostanzialmente intatte d’Italia, visitare il Mausoleo di Vespasiano Gonzaga con la
scultura di Leoni Leoni, una delle più pregevoli opere del Rinascimento Italiano
PERCHE’ potrete visitare la Chiesa dell’Incoronata dall’architettura stupefacente, il Santuario di Vigoreto (visitato anche da San Carlo
Borromeo), la Chiesa del Carmine (in cui è esposto un Crocifisso ritenuto miracoloso), la pregevole Sinagoga rimasta a testimoniare
l’importante presenza ebraica, il Museo di Arte Sacra l’unico museo della Diocesi di Cremona.
PERCHE’ Sabbioneta ha una storia millenaria. Dai primi insediamenti del periodo paleolitico (di cui sono visibili testimonianze nei musei della
zona), alla successiva presenza romana, all’epoca d’oro di Vespasiano Gonzaga, alla presenza ebraica durata cinque secoli.
PERCHE’ Sabbioneta si trova in una posizione geografica molto felice essendo praticamente baricentrica rispetto a Parma, Mantova,
Cremona, Reggio Emilia, il lago di Garda. Tutte le località sono raggiungibili in poche decine di minuti.
Pranzo in corso di escursione e rientro a Piombino dove l'arrivo e' previsto in tarda serata.
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PIOMBINO
PIAZZA GRAMSCI, 5 – 57025 PIOMBINO (LI) – TEL. 0565 32093 FAX. 0565 225348
QUOTA € 410,00 + assicurazione (Obbligatoria) € 15,00
Suppl. singola € 50,00 (SU RICHIESTA)
LA QUOTA COMPRENDE:

BUS RISERVATO GRAN TURISMO PER TUTTO IL VIAGGIO

HOTEL 3 STELLE

PASTI COME DA PROGRAMMA

BEVANDE INCLUSE AI PASTI (1/4 DI VINO E ACQUA IN CARAFFA AI PASTI)

TUTTE LE VISITE COME DA PROGRAMMA, CON GUIDE LOCALI.

NS. ACCOMPAGNATORE PER TUTTA LA DURATA DEL VIAGGIO
LA QUOTA NON COMPRENDE:
TUTTO QUANTO NON ESPRESSAMENTE INDICATO ALLA VOCE “LA QUOTA COMPRENDE”
LE MANCE (NELLA MISURA DI € 10,00 X PERSONA
LA CENA DEL GIORNO DI RIENTRO
ASSICURAZIONE MEDICA (COPERTURA X SPESE SANITARIE € 2000,00 PER PERSONA)
LE VISITE POSSONO SUBIRE VARIAZIONI NELL'ORDINE DI SVOLGIMENTO.
In caso di cancellazione prima della partenza saranno addebitate le seguenti penali:

fino a 45 gg dalla partenza il costo dell'assicurazione di € 15,00 + il 5% della quota di partecipazione.

Fino a 21 gg prima della partenza il 20% della quota di partecipazione + la quota dell'assicurazione

fino a 10 gg giorni prima della partenza il 50% della quota di partecipazione + la quota dell'assicurazione

dopo tale termine la penale e' totale.
ACCONTO AL MOMENTO DELL'ISCRIZIONE € 100,00
SALDO ENTRO IL 20/02/2017
ORGANIZZAZIONE TECNICA: ETRURIATUR VIAGGI E TURISMO - PIOMBINO