13 Gennaio 2017 - Comune di Vittoria

Transcript

13 Gennaio 2017 - Comune di Vittoria
CITTÀ DI VITTORIA
UFFICIO STAMPA
RASSEGNA STAMPA
13 Gennaio 2017
VENERDÌ 13 GENNAIO 2017
LA SICILIA
vittoria
I figli lo accusano: condannato
Riscaldamento
riparato
il guasto
alla «Caruano»
ll caso. Un anno e sei mesi di reclusione e derubricazione del reato in abbandono di minori al vittoriese,
processato con il rito abbreviato, che picchiava i suoi quattro bambini e se ne vantava al telefono con la madre
cato Valentino Coria rappresentato come parte civile dall’avvocato
Carlo Ottaviano.
Dopo la lettura della sentenza
che sarà depositata entro i prossimi 80 giorni, non è escluso che le
parti, difesa e pubblico ministero,
presentino appello. L’avvocato
Giuseppe Di Stefano potrebbe
chiedere la remissione in libertà
del suo assistito, il pm la qualificazione del reato in maltrattamenti.
Tre maschietti e una
femminuccia hanno
vissuto in condizioni
disumane fino allo
scorso giugno, quando
il padre venne arrestato
GIUSEPPE LA LOTA
Nessun maltrattamento, solo abbandono di minori. Questo l’esito
del processo contro il vittoriese
accusato di avere picchiato selvaggiamente i propri 4 figli e di
riferirlo con vanto alla propria
madre al telefono. Dunque, rito
abbreviato e sentenza lampo ieri
nei confronti di G. A., 31 anni, che
il 10 giugno del 2016 fu arrestato
dalla polizia di Vittoria per maltrattamenti nei confronti di 4 figli, 3 maschietti e una femminuccia, di 5, 7, 9 e 10 anni di età. Tutti
tenuti in casa in condizioni disumane. Il gip Andrea Reale in sede
di udienza preliminare con il rito
abbreviato ha condannato a un
anno e 6 mesi di reclusione il genitore, attualmente agli arresti
domiciliari. Il giudice ha accolto
la richiesta in subordine fatta dall’avvocato difensore Giuseppe Di
Stefano, cioè della derubricazione
del reato da maltrattamenti in abbandono di minori. Il pubblico
ministero Monica Monego aveva
chiesto la condanna a due anni di
carcere per maltrattamenti. Il tutore dei bambini (che attualmente si trovano assistiti in un centro
di accoglienza segreto) è l’avvo-
PADRE PER CASO
Questo reato
nel Codice
non è previsto
«Prima di sbattere il mostro in
prima pagina - aveva dichiarato
l’avvocato Giuseppe Di Stefano
difensore di G. A. - aspettiamo
l’esito dell’incidente probatorio.
Qualora le accuse risultassero
fondate, non esiterei a chiedere il
rito alternativo in sede di
processo». E così è stato. Rito
abbreviato, derubricazione del
reato ad abbandono di minori e
un anno e mezzo di pena. In
fondo il pubblico ministero, per i
maltrattamenti, di anni ne aveva
chiesti due. E non saranno certo i
sei mesi a fare la differenza, ma i
segni sul corpo e nell’anima dei
bambini. Figli che non conoscono
padre, come leggi che non
riconoscono mostri. Questo
reato dal Codice non è previsto.
FRANCA ANTOCI
IL 31ENNE VITTORIESE CONDANNATO PER ABBANDONO DI MINORI
Fu uno dei casi più disumani
trattati negli ultimi tempi a Vittoria. Le indagini che portarono all’arresto del padre dei 4 bambini,
ci mostrarono un quadro drammatico. Gli inquirenti della Squadra mobile indagavano sul 31enne vittoriese, già noto per violenza sessuale, droga e furti. Il suo
telefono era sotto controllo. Nei
mesi di aprile e maggio 2016 le
sue conversazioni telefoniche con
la madre rivelavano fatti orrendi.
L’uomo venne arrestato dagli agenti della Squadra mobile e del
Commissariato di Vittoria che indagavano per furti, uso di sostanze stupefacenti, per violenza sessuale nei confronti della ex moglie, una romena poi fuggita precipitosamente per scampare a
quel martirio. Durante le indagini
i poliziotti scoprirono grazie alle
intercettazioni di conversazioni
telefoniche tra il padre e la nonna
dei bambini che l’uomo si vantava di picchiare i figli, di farli volare in aria e di lasciarli piangere
per notti intere. I bambini chiamavano i nonni di notte. “Vienimi
a prendere, papà non si sveglia,
non abbiamo mangiato tutto il
giorno”. Impressionante il luogo
che si è presentato agli occhi dei
poliziotti al momento dell’irruzione in casa per dare esecuzione
all’arresto dell’uomo, andato in escandescenza (forse sotto l’effetto
di sostanze stupefacenti) appena
ha visto i poliziotti. Una scena
quasi surreale: la casa era un porcile, sporcizia ovunque, spazzatura, escrementi, mobili distrutti,
indumenti a terra, materassi
sporchi senza lenzuola, proprio
dove dormivano i bambini. Una
vicenda che ha scosso parecchio
l’opinione pubblica della città di
Vittoria.
.29
LE TELEFONATE
f.a.) «Li tratti come cani». Lo dice
la madre di G. A.
che minaccia di
ammazzarlo se
non si occuperà
dei figli. E lui? Risponde così:
«Uno, uno l'ho
sbiellato. Minchia, ieri mi ha
rotto l'armadio.
Sai che ho fatto?
L'ho preso e l'ho
buttato all'aria.
Bello, è arrivato
per terra e l'ho
scassato tutto. Si
è fatto tutta la
nottata a piangere». Sono stralci
delle intercettazioni telefoniche
che hanno portato G.A. in cella.
«Nonna, abbiamo fame. Non
abbiamo mangiato niente tutto il giorno. Vienici a prendere»
dice al telefono il
più grande dei
fratellini. E un
giorno la nonna
avvisa G. A.:
«Tuo figlio vuole
andare alla polizia se non smetti
di ammazzarlo di
botte». E lui:
«Ora gli do un'altra bella botta e
lo attacco». Parole pesanti. Come
le mani. Come le
botte. Come le
accuse.
Completamente risolto il problema che aveva lasciato l'Istituto
comprensivo Caruano al gelo dal
18 dicembre, quando, improvvisamente, i riscaldamenti hanno
smesso di funzionare. Già nei giorni scorsi, prima i tecnici del Comune e poi quelli di una ditta ragusana
sono intervenuti alla ricerca della
falla nell'impianto. Nonostante il
freddo di questi giorni e la pioggia
gli operai hanno lavorato ininterrottamente. “I tecnici - afferma
l’assessore Frasca - hanno prima
controllato tutto l'impianto, con
un rilevatore di umidità, per capire
dove fosse effettivamente la perdita. Sono state riscontrate due grosse perdite all'ingresso delle tubazioni nella scuola ed infatti le due
'curve' nella tubatura presentavano corrosioni di ruggine a causa
delle continue infiltrazioni di acqua piovana. Una volta trovato il
danno si è proceduto alla sostituzione con due 'curve' e dei 'tronchetti' nuovi. Inoltre - aggiunge
Frasca - ho fatto un sopralluogo alle scuole 'Rodari', 'Rosario' 'San
Biagio' e 'Cappellini' dove ho accertato che tutto funziona regolarmente. Siamo sempre a disposizione delle famiglie ed attenti alle esigenze dei ragazzi. Ringrazio la dirigente del Plesso Caruano per per la
collaborazione e la gestione di una
situazione non semplice”.
NADIA D'AMATO
La Sicilia 13 Gennaio 2017
L’agricoltura scende in piazza
per spiegare una crisi perpetua
in breve
TEATRO COLONNA
Va in scena «Capatosta»
La protesta. Stamattina la conferenza stampa nel tendone
di piazza Gramsci. Alla manifestazione aderisce anche la Cna
GIOVANNA CASCONE
Oggi, in piazza Gramsci, alla conferenza di presentazione della protesta agricola ci sarà anche la Cna di
Vittoria. Sarà in prima fila insieme agli esponenti del movimento Riscatto, il Comitato delle donne in agricoltura e Altragricoltura per partecipare
alla manifestazione che prende il via
alle 11 di questa mattina nello spazio
antistante lo storico istituto professionale di Vittoria. La partecipazione
della confederazione della piccola e
media impresa era stata annunciata
giorni addietro; adesso il presidente
territoriale, Giuseppe La Terra, lo
conferma. “Saremo presenti in quanto vittoriesi – dichiara il presidente
della locale Cna –. Facciamo parte di
questa comunità fortemente legata
all'agricoltura e il nostro sostegno
non poteva mancare. La Cna, come
organizzazione che rappresenta gli
artigiani, è legata a doppio filo con
l'agricoltura locale. Pertanto la no-
stra adesione a questo movimento di
protesta pacifico era necessario”. La
presenza della locale Cna sarà costante e contribuirà a dare forza alle
richieste che partiranno dalla struttura in serra istallata nella piazza cittadina. “Saremo presenti fisicamente con i nostri associati – aggiunge La
Terra -. Faremo sentire la nostra voce
nel chiedere il rilancio economico
del nostro territorio, delle attività e
In prima fila, insieme agli
esponenti del movimento
Riscatto, il Comitato delle
donne in agricoltura e
Altragricoltura. L’invito al
confronto tra gli operatori
del settore e il mondo
politico dopo cinque anni
di promesse disattese
del lavoro in generale. Tra le richieste
– precisa – vi è senza dubbio l'eliminazione dell'abusivismo”. La confederazione sarà una componente indispensabile nella lotta al rilancio
dell'economia del territorio e nel
chiedere ai governi, regionale e nazionale, misure a favore del settore
agricolo da cui dipende il novanta
per cento dell'intero tessuto economico. “I nostri governi, da quello comunale a quello nazionale – commenta – devono muovesi e cercare
delle soluzioni ai problemi che ricadono sul territorio e che interessano i
cittadini. Il lavoro manca, le produzioni che non ci sono, la commercializzazione dei prodotti non va, deve
essere rivisto tutto quello che ruota
intorno alla produzione”. Da piazza
Gramsci si leverà la voce della città.
La politica è chiamata all'appello. E'
stata invitata a partecipare e a dare il
proprio contributo attraverso un atto di “responsabilità” che si dovrà
tradurre nel mantenere la parola da-
LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI SOTTO IL TENDONE DI PIAZZA CALVARIO
ta. Cinque anni fa furono fatte delle
promesse rimaste inattese. Il governo nazionale, fino a poco tempo fa in
carica, non ha dato peso alle richieste
che provenivano dal mondo agricolo.
La situazione è peggiorata e lo stesso
governatore della Regione Siciliana,
Rosario Crocetta, ha confermato che
l'agricoltura è al collasso. I nostri
produttori, purtroppo, lo sanno bene. In tanti hanno perso aziende, casa
e lavoro. Per questo, gli agricoltori
hanno deciso di scendere nuovamente in piazza. Da oggi si apre una
nuova pagina della storia della nostra agricoltura: a raccontarla sono i
produttori, ormai senza speranza e
disperati. Un dramma della disperazione a cui bisogna mettere un punto, altrimenti sarà la fine dell'agricoltura. Da Vittoria la voglia di rilanciare
e salvare il settore trainante dell'economia. Il presidio sarà il cuore pulsante di questo rilancio.
L’addio a Rifuggiato, il preside innamorato dei numeri
DANIELA CITINO
I FAMILIARI DEL PROF. RIFUGGIATO
Se per Galileo Galilei la matematica è il gran libro con cui scrivere l'universo, lo era altrettanto
per il preside Gaetano Rifuggiato, la cui luminosa carriera scolastica è stata caratterizzata anche dalla docenza di matematica e fisica, svolta
tra l'altro in quello stesso Liceo scientifico, il
glorioso "Stanislao Cannizzaro", oggi sezione
annessa al Mazzini, da lui diretto per lungo come preside. La scomparsa di Gaetano Rifuggiato i cui funerali si sono svolti nel pomeriggio di
ieri nella Basilica di San Giovanni, ha destato
molta commozione in quanti, tra suoi alunni,
colleghi e docenti, lo hanno conosciuto nel suo
ruolo di educatore, ma anche in quelli che ne
hanno altrettanto appezzato il valore umano.
"Un ottimo preside che si è speso con passione,
disponibilità ed equilibrio per l'educazione della sua comunità cittadina" ha detto durante l'omelia funebre, don Vittorio Pirillo, rimarcandone l'alto valore etico e morale "d'uomo d'altri
tempi" a cui univa, al contempo, una verve culturale brillante e sagace. E così lo hanno ricordato gli adorati suoi nipoti, figli di Dino, Daniela
e Danilo che con il padre hanno condiviso la
passione per gli studi matematici. "Matematica
che con le sue lezioni diventava amabile filoso-
fia" ha detto la farmacista, ex alunna del preside, Lucia Alessandrello. E a ricordarne le capacità di scopritore di talenti matematici è stata la
docente Maria Stella Puccio. "Si esaltava quando scopriva la sua stessa luce e passione nei suoi
alunni e quando aveva certezza di averne scovato un talento riusciva a indirizzarlo verso una
brillante carriera di matematico e fisico". Un
preside autorevole e mai autoritario che comunicava leggendo voto per voto ad ogni suo alunno la pagella con i risultati scolastici comunicando anche ai meno brillante un segno di speranza e la possibilità di superare gli ostacoli con
la forza della propria volontà e intelligenza.
d.c.) Al Colonna torna la prosa.
Domani, sul proscenio del
Teatro comunale, alle 21, andrà
in scena il secondo degli eventi
messi in cartellone dal direttore
artistico, Andrea Burrafato.
"L'opera, intitolata ‘Capatosta’ è
un importante appuntamento di
teatro civile - spiega l'assessore
alla Cultura, Daniele Scrofani Questo a dimostrazione che il
teatro è svago ma anche
impegno e occasione per
fermarci a riflettere su temi
fondamentali quali il lavoro,
l’ambiente e l’amicizia". Il teatro
Colonna, dunque, si arricchisce
di un cartellone di tutto rispetto
con una serie di
rappresentazioni che meritano
grande attenzione come in
questo caso. Ci si intende
muovere nella direzione di
promuovere il più possibile il
mondo culturale in generale e
quello teatrale in particolare.
PALAZZO IACONO
Tasse arretrate senza sanzioni
d.c.) Si potranno pagare le tasse
arretrate senza doverne pagare
le sanzioni, La Giunta
municipale, il 9 gennaio scorso,
ne ha deliberato la bozza del
regolamento per la definizione
agevolata delle entrate
comunali non ancora riscosse
notificate negli anni dal 2000 al
2016. “Si tratta di un
provvedimento che va incontro
alle esigenze dei cittadini e
delle aziende - dichiara il
sindaco , Giovanni Moscato – in
un periodo di forte crisi
economica e di difficoltà per le
famiglie. E’ un sostegno
concreto ai vittoriesi che
permetterà a tutti di
regolarizzare la propria
posizione fiscale senza doverne
pagare le sanzioni" . La bozza
poi passerà al vaglio del
Consiglio comunale.
VENERDÌ 13 GENNAIO 2017
LA SICILIA
vittoria
I figli lo accusano: condannato
Riscaldamento
riparato
il guasto
alla «Caruano»
ll caso. Un anno e sei mesi di reclusione e derubricazione del reato in abbandono di minori al vittoriese,
processato con il rito abbreviato, che picchiava i suoi quattro bambini e se ne vantava al telefono con la madre
cato Valentino Coria rappresentato come parte civile dall’avvocato
Carlo Ottaviano.
Dopo la lettura della sentenza
che sarà depositata entro i prossimi 80 giorni, non è escluso che le
parti, difesa e pubblico ministero,
presentino appello. L’avvocato
Giuseppe Di Stefano potrebbe
chiedere la remissione in libertà
del suo assistito, il pm la qualificazione del reato in maltrattamenti.
Tre maschietti e una
femminuccia hanno
vissuto in condizioni
disumane fino allo
scorso giugno, quando
il padre venne arrestato
GIUSEPPE LA LOTA
Nessun maltrattamento, solo abbandono di minori. Questo l’esito
del processo contro il vittoriese
accusato di avere picchiato selvaggiamente i propri 4 figli e di
riferirlo con vanto alla propria
madre al telefono. Dunque, rito
abbreviato e sentenza lampo ieri
nei confronti di G. A., 31 anni, che
il 10 giugno del 2016 fu arrestato
dalla polizia di Vittoria per maltrattamenti nei confronti di 4 figli, 3 maschietti e una femminuccia, di 5, 7, 9 e 10 anni di età. Tutti
tenuti in casa in condizioni disumane. Il gip Andrea Reale in sede
di udienza preliminare con il rito
abbreviato ha condannato a un
anno e 6 mesi di reclusione il genitore, attualmente agli arresti
domiciliari. Il giudice ha accolto
la richiesta in subordine fatta dall’avvocato difensore Giuseppe Di
Stefano, cioè della derubricazione
del reato da maltrattamenti in abbandono di minori. Il pubblico
ministero Monica Monego aveva
chiesto la condanna a due anni di
carcere per maltrattamenti. Il tutore dei bambini (che attualmente si trovano assistiti in un centro
di accoglienza segreto) è l’avvo-
PADRE PER CASO
Questo reato
nel Codice
non è previsto
«Prima di sbattere il mostro in
prima pagina - aveva dichiarato
l’avvocato Giuseppe Di Stefano
difensore di G. A. - aspettiamo
l’esito dell’incidente probatorio.
Qualora le accuse risultassero
fondate, non esiterei a chiedere il
rito alternativo in sede di
processo». E così è stato. Rito
abbreviato, derubricazione del
reato ad abbandono di minori e
un anno e mezzo di pena. In
fondo il pubblico ministero, per i
maltrattamenti, di anni ne aveva
chiesti due. E non saranno certo i
sei mesi a fare la differenza, ma i
segni sul corpo e nell’anima dei
bambini. Figli che non conoscono
padre, come leggi che non
riconoscono mostri. Questo
reato dal Codice non è previsto.
FRANCA ANTOCI
IL 31ENNE VITTORIESE CONDANNATO PER ABBANDONO DI MINORI
Fu uno dei casi più disumani
trattati negli ultimi tempi a Vittoria. Le indagini che portarono all’arresto del padre dei 4 bambini,
ci mostrarono un quadro drammatico. Gli inquirenti della Squadra mobile indagavano sul 31enne vittoriese, già noto per violenza sessuale, droga e furti. Il suo
telefono era sotto controllo. Nei
mesi di aprile e maggio 2016 le
sue conversazioni telefoniche con
la madre rivelavano fatti orrendi.
L’uomo venne arrestato dagli agenti della Squadra mobile e del
Commissariato di Vittoria che indagavano per furti, uso di sostanze stupefacenti, per violenza sessuale nei confronti della ex moglie, una romena poi fuggita precipitosamente per scampare a
quel martirio. Durante le indagini
i poliziotti scoprirono grazie alle
intercettazioni di conversazioni
telefoniche tra il padre e la nonna
dei bambini che l’uomo si vantava di picchiare i figli, di farli volare in aria e di lasciarli piangere
per notti intere. I bambini chiamavano i nonni di notte. “Vienimi
a prendere, papà non si sveglia,
non abbiamo mangiato tutto il
giorno”. Impressionante il luogo
che si è presentato agli occhi dei
poliziotti al momento dell’irruzione in casa per dare esecuzione
all’arresto dell’uomo, andato in escandescenza (forse sotto l’effetto
di sostanze stupefacenti) appena
ha visto i poliziotti. Una scena
quasi surreale: la casa era un porcile, sporcizia ovunque, spazzatura, escrementi, mobili distrutti,
indumenti a terra, materassi
sporchi senza lenzuola, proprio
dove dormivano i bambini. Una
vicenda che ha scosso parecchio
l’opinione pubblica della città di
Vittoria.
LE TELEFONATE
f.a.) «Li tratti come cani». Lo dice
la madre di G. A.
che minaccia di
ammazzarlo se
non si occuperà
dei figli. E lui? Risponde così:
«Uno, uno l'ho
sbiellato. Minchia, ieri mi ha
rotto l'armadio.
Sai che ho fatto?
L'ho preso e l'ho
buttato all'aria.
Bello, è arrivato
per terra e l'ho
scassato tutto. Si
è fatto tutta la
nottata a piangere». Sono stralci
delle intercettazioni telefoniche
che hanno portato G.A. in cella.
«Nonna, abbiamo fame. Non
abbiamo mangiato niente tutto il giorno. Vienici a prendere»
dice al telefono il
più grande dei
fratellini. E un
giorno la nonna
avvisa G. A.:
«Tuo figlio vuole
andare alla polizia se non smetti
di ammazzarlo di
botte». E lui:
«Ora gli do un'altra bella botta e
lo attacco». Parole pesanti. Come
le mani. Come le
botte. Come le
accuse.
L’agricoltura scende in piazza
per spiegare una crisi perpetua
Oggi, in piazza Gramsci, alla conferenza di presentazione della protesta agricola ci sarà anche la Cna di
Vittoria. Sarà in prima fila insieme agli esponenti del movimento Riscatto, il Comitato delle donne in agricoltura e Altragricoltura per partecipare
alla manifestazione che prende il via
alle 11 di questa mattina nello spazio
antistante lo storico istituto professionale di Vittoria. La partecipazione
della confederazione della piccola e
media impresa era stata annunciata
giorni addietro; adesso il presidente
territoriale, Giuseppe La Terra, lo
conferma. “Saremo presenti in quanto vittoriesi – dichiara il presidente
della locale Cna –. Facciamo parte di
questa comunità fortemente legata
all'agricoltura e il nostro sostegno
non poteva mancare. La Cna, come
organizzazione che rappresenta gli
artigiani, è legata a doppio filo con
l'agricoltura locale. Pertanto la no-
stra adesione a questo movimento di
protesta pacifico era necessario”. La
presenza della locale Cna sarà costante e contribuirà a dare forza alle
richieste che partiranno dalla struttura in serra istallata nella piazza cittadina. “Saremo presenti fisicamente con i nostri associati – aggiunge La
Terra -. Faremo sentire la nostra voce
nel chiedere il rilancio economico
del nostro territorio, delle attività e
In prima fila, insieme agli
esponenti del movimento
Riscatto, il Comitato delle
donne in agricoltura e
Altragricoltura. L’invito al
confronto tra gli operatori
del settore e il mondo
politico dopo cinque anni
di promesse disattese
del lavoro in generale. Tra le richieste
– precisa – vi è senza dubbio l'eliminazione dell'abusivismo”. La confederazione sarà una componente indispensabile nella lotta al rilancio
dell'economia del territorio e nel
chiedere ai governi, regionale e nazionale, misure a favore del settore
agricolo da cui dipende il novanta
per cento dell'intero tessuto economico. “I nostri governi, da quello comunale a quello nazionale – commenta – devono muovesi e cercare
delle soluzioni ai problemi che ricadono sul territorio e che interessano i
cittadini. Il lavoro manca, le produzioni che non ci sono, la commercializzazione dei prodotti non va, deve
essere rivisto tutto quello che ruota
intorno alla produzione”. Da piazza
Gramsci si leverà la voce della città.
La politica è chiamata all'appello. E'
stata invitata a partecipare e a dare il
proprio contributo attraverso un atto di “responsabilità” che si dovrà
tradurre nel mantenere la parola da-
I FAMILIARI DEL PROF. RIFUGGIATO
Se per Galileo Galilei la matematica è il gran libro con cui scrivere l'universo, lo era altrettanto
per il preside Gaetano Rifuggiato, la cui luminosa carriera scolastica è stata caratterizzata anche dalla docenza di matematica e fisica, svolta
tra l'altro in quello stesso Liceo scientifico, il
glorioso "Stanislao Cannizzaro", oggi sezione
annessa al Mazzini, da lui diretto per lungo come preside. La scomparsa di Gaetano Rifuggiato i cui funerali si sono svolti nel pomeriggio di
ieri nella Basilica di San Giovanni, ha destato
molta commozione in quanti, tra suoi alunni,
NADIA D'AMATO
TEATRO COLONNA
Va in scena «Capatosta»
La Sicilia 13 Gennaio 2017
LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI SOTTO IL TENDONE DI PIAZZA CALVARIO
ta. Cinque anni fa furono fatte delle
promesse rimaste inattese. Il governo nazionale, fino a poco tempo fa in
carica, non ha dato peso alle richieste
che provenivano dal mondo agricolo.
La situazione è peggiorata e lo stesso
governatore della Regione Siciliana,
Rosario Crocetta, ha confermato che
l'agricoltura è al collasso. I nostri
produttori, purtroppo, lo sanno bene. In tanti hanno perso aziende, casa
e lavoro. Per questo, gli agricoltori
hanno deciso di scendere nuovamente in piazza. Da oggi si apre una
nuova pagina della storia della nostra agricoltura: a raccontarla sono i
produttori, ormai senza speranza e
disperati. Un dramma della disperazione a cui bisogna mettere un punto, altrimenti sarà la fine dell'agricoltura. Da Vittoria la voglia di rilanciare
e salvare il settore trainante dell'economia. Il presidio sarà il cuore pulsante di questo rilancio.
L’addio a Rifuggiato, il preside innamorato dei numeri
DANIELA CITINO
Completamente risolto il problema che aveva lasciato l'Istituto
comprensivo Caruano al gelo dal
18 dicembre, quando, improvvisamente, i riscaldamenti hanno
smesso di funzionare. Già nei giorni scorsi, prima i tecnici del Comune e poi quelli di una ditta ragusana
sono intervenuti alla ricerca della
falla nell'impianto. Nonostante il
freddo di questi giorni e la pioggia
gli operai hanno lavorato ininterrottamente. “I tecnici - afferma
l’assessore Frasca - hanno prima
controllato tutto l'impianto, con
un rilevatore di umidità, per capire
dove fosse effettivamente la perdita. Sono state riscontrate due grosse perdite all'ingresso delle tubazioni nella scuola ed infatti le due
'curve' nella tubatura presentavano corrosioni di ruggine a causa
delle continue infiltrazioni di acqua piovana. Una volta trovato il
danno si è proceduto alla sostituzione con due 'curve' e dei 'tronchetti' nuovi. Inoltre - aggiunge
Frasca - ho fatto un sopralluogo alle scuole 'Rodari', 'Rosario' 'San
Biagio' e 'Cappellini' dove ho accertato che tutto funziona regolarmente. Siamo sempre a disposizione delle famiglie ed attenti alle esigenze dei ragazzi. Ringrazio la dirigente del Plesso Caruano per per la
collaborazione e la gestione di una
situazione non semplice”.
in breve
La protesta. Stamattina la conferenza stampa nel tendone
di piazza Gramsci. Alla manifestazione aderisce anche la Cna
GIOVANNA CASCONE
.29
colleghi e docenti, lo hanno conosciuto nel suo
ruolo di educatore, ma anche in quelli che ne
hanno altrettanto appezzato il valore umano.
"Un ottimo preside che si è speso con passione,
disponibilità ed equilibrio per l'educazione della sua comunità cittadina" ha detto durante l'omelia funebre, don Vittorio Pirillo, rimarcandone l'alto valore etico e morale "d'uomo d'altri
tempi" a cui univa, al contempo, una verve culturale brillante e sagace. E così lo hanno ricordato gli adorati suoi nipoti, figli di Dino, Daniela
e Danilo che con il padre hanno condiviso la
passione per gli studi matematici. "Matematica
che con le sue lezioni diventava amabile filoso-
fia" ha detto la farmacista, ex alunna del preside, Lucia Alessandrello. E a ricordarne le capacità di scopritore di talenti matematici è stata la
docente Maria Stella Puccio. "Si esaltava quando scopriva la sua stessa luce e passione nei suoi
alunni e quando aveva certezza di averne scovato un talento riusciva a indirizzarlo verso una
brillante carriera di matematico e fisico". Un
preside autorevole e mai autoritario che comunicava leggendo voto per voto ad ogni suo alunno la pagella con i risultati scolastici comunicando anche ai meno brillante un segno di speranza e la possibilità di superare gli ostacoli con
la forza della propria volontà e intelligenza.
d.c.) Al Colonna torna la prosa.
Domani, sul proscenio del
Teatro comunale, alle 21, andrà
in scena il secondo degli eventi
messi in cartellone dal direttore
artistico, Andrea Burrafato.
"L'opera, intitolata ‘Capatosta’ è
un importante appuntamento di
teatro civile - spiega l'assessore
alla Cultura, Daniele Scrofani Questo a dimostrazione che il
teatro è svago ma anche
impegno e occasione per
fermarci a riflettere su temi
fondamentali quali il lavoro,
l’ambiente e l’amicizia". Il teatro
Colonna, dunque, si arricchisce
di un cartellone di tutto rispetto
con una serie di
rappresentazioni che meritano
grande attenzione come in
questo caso. Ci si intende
muovere nella direzione di
promuovere il più possibile il
mondo culturale in generale e
quello teatrale in particolare.
PALAZZO IACONO
Tasse arretrate senza sanzioni
d.c.) Si potranno pagare le tasse
arretrate senza doverne pagare
le sanzioni, La Giunta
municipale, il 9 gennaio scorso,
ne ha deliberato la bozza del
regolamento per la definizione
agevolata delle entrate
comunali non ancora riscosse
notificate negli anni dal 2000 al
2016. “Si tratta di un
provvedimento che va incontro
alle esigenze dei cittadini e
delle aziende - dichiara il
sindaco , Giovanni Moscato – in
un periodo di forte crisi
economica e di difficoltà per le
famiglie. E’ un sostegno
concreto ai vittoriesi che
permetterà a tutti di
regolarizzare la propria
posizione fiscale senza doverne
pagare le sanzioni" . La bozza
poi passerà al vaglio del
Consiglio comunale.
VENERDÌ 13 GENNAIO 2017
LA SICILIA
vittoria
I figli lo accusano: condannato
Riscaldamento
riparato
il guasto
alla «Caruano»
ll caso. Un anno e sei mesi di reclusione e derubricazione del reato in abbandono di minori al vittoriese,
processato con il rito abbreviato, che picchiava i suoi quattro bambini e se ne vantava al telefono con la madre
cato Valentino Coria rappresentato come parte civile dall’avvocato
Carlo Ottaviano.
Dopo la lettura della sentenza
che sarà depositata entro i prossimi 80 giorni, non è escluso che le
parti, difesa e pubblico ministero,
presentino appello. L’avvocato
Giuseppe Di Stefano potrebbe
chiedere la remissione in libertà
del suo assistito, il pm la qualificazione del reato in maltrattamenti.
Tre maschietti e una
femminuccia hanno
vissuto in condizioni
disumane fino allo
scorso giugno, quando
il padre venne arrestato
GIUSEPPE LA LOTA
Nessun maltrattamento, solo abbandono di minori. Questo l’esito
del processo contro il vittoriese
accusato di avere picchiato selvaggiamente i propri 4 figli e di
riferirlo con vanto alla propria
madre al telefono. Dunque, rito
abbreviato e sentenza lampo ieri
nei confronti di G. A., 31 anni, che
il 10 giugno del 2016 fu arrestato
dalla polizia di Vittoria per maltrattamenti nei confronti di 4 figli, 3 maschietti e una femminuccia, di 5, 7, 9 e 10 anni di età. Tutti
tenuti in casa in condizioni disumane. Il gip Andrea Reale in sede
di udienza preliminare con il rito
abbreviato ha condannato a un
anno e 6 mesi di reclusione il genitore, attualmente agli arresti
domiciliari. Il giudice ha accolto
la richiesta in subordine fatta dall’avvocato difensore Giuseppe Di
Stefano, cioè della derubricazione
del reato da maltrattamenti in abbandono di minori. Il pubblico
ministero Monica Monego aveva
chiesto la condanna a due anni di
carcere per maltrattamenti. Il tutore dei bambini (che attualmente si trovano assistiti in un centro
di accoglienza segreto) è l’avvo-
PADRE PER CASO
Questo reato
nel Codice
non è previsto
«Prima di sbattere il mostro in
prima pagina - aveva dichiarato
l’avvocato Giuseppe Di Stefano
difensore di G. A. - aspettiamo
l’esito dell’incidente probatorio.
Qualora le accuse risultassero
fondate, non esiterei a chiedere il
rito alternativo in sede di
processo». E così è stato. Rito
abbreviato, derubricazione del
reato ad abbandono di minori e
un anno e mezzo di pena. In
fondo il pubblico ministero, per i
maltrattamenti, di anni ne aveva
chiesti due. E non saranno certo i
sei mesi a fare la differenza, ma i
segni sul corpo e nell’anima dei
bambini. Figli che non conoscono
padre, come leggi che non
riconoscono mostri. Questo
reato dal Codice non è previsto.
FRANCA ANTOCI
IL 31ENNE VITTORIESE CONDANNATO PER ABBANDONO DI MINORI
Fu uno dei casi più disumani
trattati negli ultimi tempi a Vittoria. Le indagini che portarono all’arresto del padre dei 4 bambini,
ci mostrarono un quadro drammatico. Gli inquirenti della Squadra mobile indagavano sul 31enne vittoriese, già noto per violenza sessuale, droga e furti. Il suo
telefono era sotto controllo. Nei
mesi di aprile e maggio 2016 le
sue conversazioni telefoniche con
la madre rivelavano fatti orrendi.
L’uomo venne arrestato dagli agenti della Squadra mobile e del
Commissariato di Vittoria che indagavano per furti, uso di sostanze stupefacenti, per violenza sessuale nei confronti della ex moglie, una romena poi fuggita precipitosamente per scampare a
quel martirio. Durante le indagini
i poliziotti scoprirono grazie alle
intercettazioni di conversazioni
telefoniche tra il padre e la nonna
dei bambini che l’uomo si vantava di picchiare i figli, di farli volare in aria e di lasciarli piangere
per notti intere. I bambini chiamavano i nonni di notte. “Vienimi
a prendere, papà non si sveglia,
non abbiamo mangiato tutto il
giorno”. Impressionante il luogo
che si è presentato agli occhi dei
poliziotti al momento dell’irruzione in casa per dare esecuzione
all’arresto dell’uomo, andato in escandescenza (forse sotto l’effetto
di sostanze stupefacenti) appena
ha visto i poliziotti. Una scena
quasi surreale: la casa era un porcile, sporcizia ovunque, spazzatura, escrementi, mobili distrutti,
indumenti a terra, materassi
sporchi senza lenzuola, proprio
dove dormivano i bambini. Una
vicenda che ha scosso parecchio
l’opinione pubblica della città di
Vittoria.
LE TELEFONATE
f.a.) «Li tratti come cani». Lo dice
la madre di G. A.
che minaccia di
ammazzarlo se
non si occuperà
dei figli. E lui? Risponde così:
«Uno, uno l'ho
sbiellato. Minchia, ieri mi ha
rotto l'armadio.
Sai che ho fatto?
L'ho preso e l'ho
buttato all'aria.
Bello, è arrivato
per terra e l'ho
scassato tutto. Si
è fatto tutta la
nottata a piangere». Sono stralci
delle intercettazioni telefoniche
che hanno portato G.A. in cella.
«Nonna, abbiamo fame. Non
abbiamo mangiato niente tutto il giorno. Vienici a prendere»
dice al telefono il
più grande dei
fratellini. E un
giorno la nonna
avvisa G. A.:
«Tuo figlio vuole
andare alla polizia se non smetti
di ammazzarlo di
botte». E lui:
«Ora gli do un'altra bella botta e
lo attacco». Parole pesanti. Come
le mani. Come le
botte. Come le
accuse.
L’agricoltura scende in piazza
per spiegare una crisi perpetua
Oggi, in piazza Gramsci, alla conferenza di presentazione della protesta agricola ci sarà anche la Cna di
Vittoria. Sarà in prima fila insieme agli esponenti del movimento Riscatto, il Comitato delle donne in agricoltura e Altragricoltura per partecipare
alla manifestazione che prende il via
alle 11 di questa mattina nello spazio
antistante lo storico istituto professionale di Vittoria. La partecipazione
della confederazione della piccola e
media impresa era stata annunciata
giorni addietro; adesso il presidente
territoriale, Giuseppe La Terra, lo
conferma. “Saremo presenti in quanto vittoriesi – dichiara il presidente
della locale Cna –. Facciamo parte di
questa comunità fortemente legata
all'agricoltura e il nostro sostegno
non poteva mancare. La Cna, come
organizzazione che rappresenta gli
artigiani, è legata a doppio filo con
l'agricoltura locale. Pertanto la no-
stra adesione a questo movimento di
protesta pacifico era necessario”. La
presenza della locale Cna sarà costante e contribuirà a dare forza alle
richieste che partiranno dalla struttura in serra istallata nella piazza cittadina. “Saremo presenti fisicamente con i nostri associati – aggiunge La
Terra -. Faremo sentire la nostra voce
nel chiedere il rilancio economico
del nostro territorio, delle attività e
In prima fila, insieme agli
esponenti del movimento
Riscatto, il Comitato delle
donne in agricoltura e
Altragricoltura. L’invito al
confronto tra gli operatori
del settore e il mondo
politico dopo cinque anni
di promesse disattese
del lavoro in generale. Tra le richieste
– precisa – vi è senza dubbio l'eliminazione dell'abusivismo”. La confederazione sarà una componente indispensabile nella lotta al rilancio
dell'economia del territorio e nel
chiedere ai governi, regionale e nazionale, misure a favore del settore
agricolo da cui dipende il novanta
per cento dell'intero tessuto economico. “I nostri governi, da quello comunale a quello nazionale – commenta – devono muovesi e cercare
delle soluzioni ai problemi che ricadono sul territorio e che interessano i
cittadini. Il lavoro manca, le produzioni che non ci sono, la commercializzazione dei prodotti non va, deve
essere rivisto tutto quello che ruota
intorno alla produzione”. Da piazza
Gramsci si leverà la voce della città.
La politica è chiamata all'appello. E'
stata invitata a partecipare e a dare il
proprio contributo attraverso un atto di “responsabilità” che si dovrà
tradurre nel mantenere la parola da-
Va in scena «Capatosta»
LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI SOTTO IL TENDONE DI PIAZZA CALVARIO
ta. Cinque anni fa furono fatte delle
promesse rimaste inattese. Il governo nazionale, fino a poco tempo fa in
carica, non ha dato peso alle richieste
che provenivano dal mondo agricolo.
La situazione è peggiorata e lo stesso
governatore della Regione Siciliana,
Rosario Crocetta, ha confermato che
l'agricoltura è al collasso. I nostri
produttori, purtroppo, lo sanno bene. In tanti hanno perso aziende, casa
e lavoro. Per questo, gli agricoltori
hanno deciso di scendere nuovamente in piazza. Da oggi si apre una
nuova pagina della storia della nostra agricoltura: a raccontarla sono i
produttori, ormai senza speranza e
disperati. Un dramma della disperazione a cui bisogna mettere un punto, altrimenti sarà la fine dell'agricoltura. Da Vittoria la voglia di rilanciare
e salvare il settore trainante dell'economia. Il presidio sarà il cuore pulsante di questo rilancio.
La Sicilia 13 Gennaio 2017
I FAMILIARI DEL PROF. RIFUGGIATO
Se per Galileo Galilei la matematica è il gran libro con cui scrivere l'universo, lo era altrettanto
per il preside Gaetano Rifuggiato, la cui luminosa carriera scolastica è stata caratterizzata anche dalla docenza di matematica e fisica, svolta
tra l'altro in quello stesso Liceo scientifico, il
glorioso "Stanislao Cannizzaro", oggi sezione
annessa al Mazzini, da lui diretto per lungo come preside. La scomparsa di Gaetano Rifuggiato i cui funerali si sono svolti nel pomeriggio di
ieri nella Basilica di San Giovanni, ha destato
molta commozione in quanti, tra suoi alunni,
NADIA D'AMATO
TEATRO COLONNA
L’addio a Rifuggiato, il preside innamorato dei numeri
DANIELA CITINO
Completamente risolto il problema che aveva lasciato l'Istituto
comprensivo Caruano al gelo dal
18 dicembre, quando, improvvisamente, i riscaldamenti hanno
smesso di funzionare. Già nei giorni scorsi, prima i tecnici del Comune e poi quelli di una ditta ragusana
sono intervenuti alla ricerca della
falla nell'impianto. Nonostante il
freddo di questi giorni e la pioggia
gli operai hanno lavorato ininterrottamente. “I tecnici - afferma
l’assessore Frasca - hanno prima
controllato tutto l'impianto, con
un rilevatore di umidità, per capire
dove fosse effettivamente la perdita. Sono state riscontrate due grosse perdite all'ingresso delle tubazioni nella scuola ed infatti le due
'curve' nella tubatura presentavano corrosioni di ruggine a causa
delle continue infiltrazioni di acqua piovana. Una volta trovato il
danno si è proceduto alla sostituzione con due 'curve' e dei 'tronchetti' nuovi. Inoltre - aggiunge
Frasca - ho fatto un sopralluogo alle scuole 'Rodari', 'Rosario' 'San
Biagio' e 'Cappellini' dove ho accertato che tutto funziona regolarmente. Siamo sempre a disposizione delle famiglie ed attenti alle esigenze dei ragazzi. Ringrazio la dirigente del Plesso Caruano per per la
collaborazione e la gestione di una
situazione non semplice”.
in breve
La protesta. Stamattina la conferenza stampa nel tendone
di piazza Gramsci. Alla manifestazione aderisce anche la Cna
GIOVANNA CASCONE
.29
colleghi e docenti, lo hanno conosciuto nel suo
ruolo di educatore, ma anche in quelli che ne
hanno altrettanto appezzato il valore umano.
"Un ottimo preside che si è speso con passione,
disponibilità ed equilibrio per l'educazione della sua comunità cittadina" ha detto durante l'omelia funebre, don Vittorio Pirillo, rimarcandone l'alto valore etico e morale "d'uomo d'altri
tempi" a cui univa, al contempo, una verve culturale brillante e sagace. E così lo hanno ricordato gli adorati suoi nipoti, figli di Dino, Daniela
e Danilo che con il padre hanno condiviso la
passione per gli studi matematici. "Matematica
che con le sue lezioni diventava amabile filoso-
fia" ha detto la farmacista, ex alunna del preside, Lucia Alessandrello. E a ricordarne le capacità di scopritore di talenti matematici è stata la
docente Maria Stella Puccio. "Si esaltava quando scopriva la sua stessa luce e passione nei suoi
alunni e quando aveva certezza di averne scovato un talento riusciva a indirizzarlo verso una
brillante carriera di matematico e fisico". Un
preside autorevole e mai autoritario che comunicava leggendo voto per voto ad ogni suo alunno la pagella con i risultati scolastici comunicando anche ai meno brillante un segno di speranza e la possibilità di superare gli ostacoli con
la forza della propria volontà e intelligenza.
d.c.) Al Colonna torna la prosa.
Domani, sul proscenio del
Teatro comunale, alle 21, andrà
in scena il secondo degli eventi
messi in cartellone dal direttore
artistico, Andrea Burrafato.
"L'opera, intitolata ‘Capatosta’ è
un importante appuntamento di
teatro civile - spiega l'assessore
alla Cultura, Daniele Scrofani Questo a dimostrazione che il
teatro è svago ma anche
impegno e occasione per
fermarci a riflettere su temi
fondamentali quali il lavoro,
l’ambiente e l’amicizia". Il teatro
Colonna, dunque, si arricchisce
di un cartellone di tutto rispetto
con una serie di
rappresentazioni che meritano
grande attenzione come in
questo caso. Ci si intende
muovere nella direzione di
promuovere il più possibile il
mondo culturale in generale e
quello teatrale in particolare.
PALAZZO IACONO
Tasse arretrate senza sanzioni
d.c.) Si potranno pagare le tasse
arretrate senza doverne pagare
le sanzioni, La Giunta
municipale, il 9 gennaio scorso,
ne ha deliberato la bozza del
regolamento per la definizione
agevolata delle entrate
comunali non ancora riscosse
notificate negli anni dal 2000 al
2016. “Si tratta di un
provvedimento che va incontro
alle esigenze dei cittadini e
delle aziende - dichiara il
sindaco , Giovanni Moscato – in
un periodo di forte crisi
economica e di difficoltà per le
famiglie. E’ un sostegno
concreto ai vittoriesi che
permetterà a tutti di
regolarizzare la propria
posizione fiscale senza doverne
pagare le sanzioni" . La bozza
poi passerà al vaglio del
Consiglio comunale.
LA SICILIA
30.
VENERDÌ 13 GENNAIO 2017
ragusa provincia
«Il buon samaritano
non ha alcun colore
e parla una sola lingua»
La quotidianità
Padre Beniamino Sacco parlava di accoglienza e integrazione
quando i migranti erano immigrati. Erano gli anni Ottanta
IL GIOCO. Padre Beniamino chiacchiera con i suoi ragazzi dopo una partita nel campetto dove giocano a calcio
DANIELA CITINO
IL PROGETTO.
Don Beniamino
non si è fermato
alla realizzazione di una casa
per immigrati
perché le persone “hanno diritto a migliorarsi
socialmente e
culturalmente”.
Per questo è nata “La città dei
ragazzi”, un
grande laboratorio di arti e
mestieri sito in
un borgo antico
di Vittoria.
L'immagine che più lo rappresenta
è quella in cui accoglie tra le sue
braccia un piccolo migrante. Un
bimbo di colore, proprio come
quello che ha incuriosito i visitatori del presepeche, allestito dalla
sua comunità parrochialea Fossa
di Lupo a Vittoria, ha rappresentato il Pio Bambino. E non è un caso
che questa stessa immagine sia diventata la copertina del volume:
"Migranti: la pedagogia dell' accoglienza" che il suo autore don Valentino Salvoldi ha interamente
dedicato all'instancabile e prezioso operato nel sociale di padre Beniamino Sacco. Prete coraggio, non
solo per avere sfidato mafia e mafiosi, caporali e caporalato, ma per
essere nella trincea dell'accoglienza dagli anni ottanta quando ancora la questione migranti non era
politicamente né mediaticamente
esplosa.
L'anno nuovo si è infatti aperto con
il report fornito dalla Fondazione
Ismu sulle migrazioni, dettagliata
fotografia del fenomeno che per
LA NOTTE DEL LICEO CLASSICO.
cifre sta diventando sempre più epocale. Secondo il report il 2016 è
stato l'anno record degli sbarchi
arrivati sulle coste italiane. Cifre
addirittura triplicate nel corso dell'ultimo quinquennio che testimoniano un continuo approdo nelle
coste italiane e nello specifico meridionali e, in particolare, siciliane.
Quei luoghi di mare che sono a un
passo da noi come il porto di Pozzallo, o come l'isola di Lampedusa,
assurta a icona dell' accoglienza.
Ed e 'nell'isola che i migranti restano. Altre statistiche riferiscono che
PADRE BENIAMINO SACCO
è proprio la Sicilia che sta nella
vetta della classifica delle regioni
italiane con il suo più alto numero
di presenze. E sono sempre di più
quelli che fuggono dalla fame e
dalla povertà che da guerra e dittatura anche se spesso sono fattori di
uno stesso prodotto. Dentro questo mondo agiscono i centri Spar
che costituisconk il sistema di seconda accoglienza, quella a lungo
termine, quella che dovrebbe occuparsi dell' integrazione, quella
vera e autentica, quella che dovrebbe prendere per mano i migranti ed accompagnarli e sorreggerli nella loro seconda vita. Anche
lo storico centro di accoglienza
della comunità dello Spirito Santo
è entrato dentro questa rete ottenendo fondi e sostegno. Solo che
padre Beniamino ancora una volta
ha voluto percorrere una strada
tutta sua. " La povertà non ha colore" ha detto guardando in faccia,
gli emarginati, i diseredati, i disoccupati della sua città, e così proprio come fece Gesù ne ha diviso in
parti uguali il companatico. " Altrimenti è guerra tra poveri, altri-
La Sicilia 13 Gennaio 2017
L’OBIETTIVO
portati al porto di Pozzallo. Rifocillati, curati e poi?
IL RELAX. Momenti di relax al centro di accoglienza
«Santo Spirito» gestito a Vittoria da padre Beniamino
In contemporanea nazionale gli eventi organizzati dagli istituti di Vittoria, Modica e Ragusa
Viaggio alle radici
di storia e cultura
Rivalutare la
scuola e spiegare l’importanza degli studi classici (nella
foto la sede
modicana dell’istituto Galileo-Campailla)
è lo scopo di un
pool di professori che spiegheranno la vivacità di questo
indirizzo che ha
formato generazioni e generazioni di studenti
IL FENOMENO. Un gruppo di migranti soccorsi e
menti si rischia di mettere gli uni
contro gli altri" ha aggiunto il prete che ancora una volta ha voluto
lanciare la sua ennesima e lancinante provocazione. " La solidarietà è figlia dell'elemosina" ha ribadito recentemente con la convinzione che " l'accoglienza sta rischiando di trasformarsi sempre di
più in un gigantesco affaire". " Le
porte non si chiudono a nessuno,
non si può fare accoglienza solo
basandosi su un'arida corrispondenza aritmetica tra quote migranti e persone da sostenere" ha
aggiunto il prete riferendosi all'ultima mano tesa ad una giovane nigeriana. " Mi hanno chiesto se avessi avuto la possibilità di poterla
ospitare per un paio di giorni, questa giovane donna è ancora tra di
noi. Come avrei mai potuto metterla alla porta. Chi bussa al centro
avra' sempre un pasto caldo, un
letto dove riposare, un sorriso
pronto all'accoglienza".
Ecco perché questo prete di frontiera che ha sempre e solo sentito
il proprio cuore e sentendosi anche forte del sostegno dei suoi parrocchiani, non va proprio giù che il
suo " Buon Samaritano" possa essere considerato diversamente da
quello che e' sempre stato e da
quello per cui è nato. In quel quartiere popoloso e di periferia, che è
Forcone, la sua chiesa è stata sempre un modello aperto di comunità
dove si continua arespirareintensamente odore d' umanità.Forse
più di 20 mila le persone, tra donne, uomini e bambini, accolti da
padre Beniamino. In molti di loro
hanno già intrapreso altre vite altrove, ma altri sono rimasti così unendosi alla comunità parrocchiale e la Natività di colore, elemento
centrale del presepe di Fossa di Lupo, ha voluto raccontare questa
storia. La storia di un prete e della
sua comunità che ancora sono capaci di sentire la voce del loro cuore.
ADRIANA OCCHIPINTI
MODICA. Il liceo classico modicano, presso il prestigioso Palazzo degli Studi, apre oggi le porte, dalle 18
alle 24, aderendo alla Notte Nazionale del Liceo Classico. L’iniziativa, alla sua terza edizione, è partita dal
liceo Gulli e Pennisi di Acireale e in quest'ultima edizione sono quasi 400 licei classici ad aver aderito su
tutto il territorio. Il "Campailla" ha aderito sin dall´inizio e si è fatto promotore di convegni, proiezioni,
mostre e " performances " varie. Un pool di docenti,
coordinati dal preside, prof. Sergio Carrubba, si è
molto adoperato per la riuscita della manifestazione. <<L'obiettivo comune è quello di puntare l'attenzione su questo indirizzo su cui invece è scemata,
dopo la riforma Gelmini, l'attenzione. – dice il prof.
Michele Blandino - l'accusa è di essere una scuola
oramai superata, non in linea con i tempi. Con la
nostra iniziativa vogliamo invece far capire a tutti
quanti l'importanza e la vivacità di questo indirizzo
di studi, che ha formato generazioni e generazioni di
studenti e che ci auspichiamo continui ancora a farlo>>.
Le iniziative dell’istituto d’istruzione superiore “G.
Galilei – T. Campailla” prenderanno il via alle ore 18
con la presentazione di un video, lettura Stasimo I
dell’Antigone, la presentazione della mostra di Arte
e l’intervista agli scrittori proff. Lucia Trombadore e
Domenico Pisana. Dopo l’intermezzo musicale, a cura di alcuni alunni, sono in programma la lettura di
Shakespeare e Auden e della lettera aperta al Liceo
Classico. Altro intermezzo musicale e poi spazio agli
argomenti “Radici della civiltà”, “Storia delle Storie”
e l’esecuzione di brani musicali con coreografie e
musica latina. In palestra sono state organizzate delle attività ginniche. Immancabile il buffet, aperto
dalle 21:15. Seguiranno la lettura di Bukowski e della ballata Geordie, processo sofistico, lamento di Danae, lettera di una madre siriana, “Mare nostro” di
Erri De Luca. Infine musica rock e disco aspettando la
mezzanotte.
Sulle note del jazz il legame
tra Battaglia, Cafiso e la scuola
ANDREA LA LOTA
VITTORIA. Riscoprire il fascino e la bellezza del mondo classico attraverso la
musica ed il jazz di Francesco Cafiso. Il
tutto insieme alla preziosa organizzazione e collaborazione del regista-attore vittoriese Gianni Battaglia. Il Liceo classico di Vittoria cala dunque i
suoi “assi” in occasione della “Notte
nazionale del Liceo classico” alla quale anche gli studenti della sezione
“Mazzini” prenderanno parte in massa oggi a cominciare dalle 18 fino alla
mezzanotte. Una serata speciale, una
vera e propria notte bianca all’insegna
e alla riscoperta di quei valori legati
all’attualità e alla vitalità della cultura
antica. L’evento – di carattere nazionale e giunto nel 2017 alla III edizione
- tende a porre ancora una volta in primo luogo la difesa del valore formativo e culturale che ogni “Liceo classico”
mette in cima alla propria scala di valori didattici. “Per noi – riferisce Emma Barrera, dirigente scolastico dell’Istituto – non è altro che motivo di
grande orgoglio. L’eccellenza formativa gode tutt’ora di una grande considerazione, tant’è che alcuni studiosi
dell’Università di Oxford hanno recentemente valutato il modello pedagogico del Liceo classico italiano come
IL SASSOFONISTA VITTORIESE FRANCESCO CAFISO
La lettura. «Il loro
dialogo artistico sul
“Lamento di Danae”
sarà una grande
testimonianza»
“’il più alto del mondo occidentale’”.
E ricco di dettagli sarà pure il programma della giornata: dalle 18 alle
24 il liceo promuoverà una serie di incontri e approfondimenti culturali
realizzati dagli insegnanti e dagli allievi. “Ma il momento culminante –
aggiunge la preside - riguarderà l’esibizione di due artisti d’eccezione, l’attore e regista Gianni Battaglia insieme
al sassofonista Francesco Cafiso, che
con entusiasmo – sottolinea il dirigente scolastico - hanno raccolto l’invito da parte dei docenti. Il loro dialogo artistico con la lettura del “Lamento di Danae” di Simmonide sarà uno
straordinario momento di grande testimonianza”.
Felice di poter dare la propria impronta artistica anche Francesco Cafiso, il cui legame con l’Istituto “Mazzini” è sempre rimasto vivo e pieno di
affetti. “Sono contento – dice il jazzista – si tratta di un’occasione speciale
e ricca di contenuti artistici e culturali.
E’ stato semplice dire di sì agli organizzatori considerando tra l’altro i legami affettivi che porto con me dagli
anni del Liceo. Un modo – aggiunge
Cafiso - per avvicinarmi ai giovani e
lanciare un messaggio chiaro. La musica è cultura, attraverso il suo linguaggio unisce da sempre popoli e
tradizioni, senza perdere mai di vista
il principale obiettivo: suscitare emozioni, infondere speranza. Un po’ come la storia del jazz insegna. Un perfetto mix di umanità e integrazione
fra popoli. La musica parla alla gente,
parla alla storia, e sarà un enorme piacere per me dare oggi testimonianza
della bellezza musicale agli studenti
della mia stessa città”.
LE INIZIATIVE DELL’UMBERTO I
Di scena il teatro e la gastronomia medievale
RAGUSA. In contemporanea con 388 Licei Classici in tutta Italia, il Liceo Classico “Umberto I” di
Ragusa aderirà oggi alla terza edizione della
“Notte nazionale del liceo classico”. Dalle 18.00
alle 24.00, l’Istituto aprirà le sue porte alla città
e si animerà grazie a diverse iniziative, curate
da allievi e docenti del Liceo stesso.
Il programma prevede attività di varia natura
e la drammatizzazione di alcuni episodi della
«Divina Commedia» a cura dei ragazzi del laboratorio teatrale della scuola. Un laboratorio che
vanta una tradizione ventennale. Nel corso della serata sarà offerta anche una degustazione di
cibi ispirati alla gastronomia siciliana di età
medievale. Intorno alle ore 20.00, si svolgerà
nell’auditorium del liceo un incontro dibattito
sulle prospettive lavorative e formative del
corso di studi classici, con l’intervento di ex
allievi testimoni della completezza e del valore
della formazione ricevuta presso il liceo classico “ Umberto I”.
«La sollecitazione di stimoli e interessi sempre nuovi e originali - afferma il corpo docenti
dello storico istituto ragusano - è lo strumento
che il liceo classico “Umberto I” adotta ormai
da anni al fine di promuovere un indirizzo di
studi altamente formativo, che ha come scopo
principale lo sviluppo nei ragazzi del “pensiero
critico”». Un metodo che lascia una profonda
traccia negli allievi per formazione e cultura.
Allievi che restano particolarmente legati alla
scuola e tornano volentieri non solo dopo la
laurea ma anche durante gli studi universitari
mantenendo un rapporto costante con gli ex
insegnanti accomunati dallo spirito formativo
che innesca un processo di approccio allo studio tale da rimanere quale prezioso bagaglio di
vita.
NOEMI DI NATALE
LA SICILIA
30.
VENERDÌ 13 GENNAIO 2017
ragusa provincia
«Il buon samaritano
non ha alcun colore
e parla una sola lingua»
La quotidianità
Padre Beniamino Sacco parlava di accoglienza e integrazione
quando i migranti erano immigrati. Erano gli anni Ottanta
IL GIOCO. Padre Beniamino chiacchiera con i suoi ragazzi dopo una partita nel campetto dove giocano a calcio
DANIELA CITINO
IL PROGETTO.
Don Beniamino
non si è fermato
alla realizzazione di una casa
per immigrati
perché le persone “hanno diritto a migliorarsi
socialmente e
culturalmente”.
Per questo è nata “La città dei
ragazzi”, un
grande laboratorio di arti e
mestieri sito in
un borgo antico
di Vittoria.
L'immagine che più lo rappresenta
è quella in cui accoglie tra le sue
braccia un piccolo migrante. Un
bimbo di colore, proprio come
quello che ha incuriosito i visitatori del presepeche, allestito dalla
sua comunità parrochialea Fossa
di Lupo a Vittoria, ha rappresentato il Pio Bambino. E non è un caso
che questa stessa immagine sia diventata la copertina del volume:
"Migranti: la pedagogia dell' accoglienza" che il suo autore don Valentino Salvoldi ha interamente
dedicato all'instancabile e prezioso operato nel sociale di padre Beniamino Sacco. Prete coraggio, non
solo per avere sfidato mafia e mafiosi, caporali e caporalato, ma per
essere nella trincea dell'accoglienza dagli anni ottanta quando ancora la questione migranti non era
politicamente né mediaticamente
esplosa.
L'anno nuovo si è infatti aperto con
il report fornito dalla Fondazione
Ismu sulle migrazioni, dettagliata
fotografia del fenomeno che per
LA NOTTE DEL LICEO CLASSICO.
cifre sta diventando sempre più epocale. Secondo il report il 2016 è
stato l'anno record degli sbarchi
arrivati sulle coste italiane. Cifre
addirittura triplicate nel corso dell'ultimo quinquennio che testimoniano un continuo approdo nelle
coste italiane e nello specifico meridionali e, in particolare, siciliane.
Quei luoghi di mare che sono a un
passo da noi come il porto di Pozzallo, o come l'isola di Lampedusa,
assurta a icona dell' accoglienza.
Ed e 'nell'isola che i migranti restano. Altre statistiche riferiscono che
PADRE BENIAMINO SACCO
è proprio la Sicilia che sta nella
vetta della classifica delle regioni
italiane con il suo più alto numero
di presenze. E sono sempre di più
quelli che fuggono dalla fame e
dalla povertà che da guerra e dittatura anche se spesso sono fattori di
uno stesso prodotto. Dentro questo mondo agiscono i centri Spar
che costituisconk il sistema di seconda accoglienza, quella a lungo
termine, quella che dovrebbe occuparsi dell' integrazione, quella
vera e autentica, quella che dovrebbe prendere per mano i migranti ed accompagnarli e sorreggerli nella loro seconda vita. Anche
lo storico centro di accoglienza
della comunità dello Spirito Santo
è entrato dentro questa rete ottenendo fondi e sostegno. Solo che
padre Beniamino ancora una volta
ha voluto percorrere una strada
tutta sua. " La povertà non ha colore" ha detto guardando in faccia,
gli emarginati, i diseredati, i disoccupati della sua città, e così proprio come fece Gesù ne ha diviso in
parti uguali il companatico. " Altrimenti è guerra tra poveri, altri-
IL FENOMENO. Un gruppo di migranti soccorsi e
portati al porto di Pozzallo. Rifocillati, curati e poi?
IL RELAX. Momenti di relax al centro di accoglienza
«Santo Spirito» gestito a Vittoria da padre Beniamino
In contemporanea nazionale gli eventi organizzati dagli istituti di Vittoria, Modica e Ragusa
Viaggio alle radici
di storia e cultura
Sulle note del jazz il legame
tra Battaglia, Cafiso e la scuola
ANDREA LA LOTA
L’OBIETTIVO
Rivalutare la
scuola e spiegare l’importanza degli studi classici (nella
foto la sede
modicana dell’istituto Galileo-Campailla)
è lo scopo di un
pool di professori che spiegheranno la vivacità di questo
indirizzo che ha
formato generazioni e generazioni di studenti
menti si rischia di mettere gli uni
contro gli altri" ha aggiunto il prete che ancora una volta ha voluto
lanciare la sua ennesima e lancinante provocazione. " La solidarietà è figlia dell'elemosina" ha ribadito recentemente con la convinzione che " l'accoglienza sta rischiando di trasformarsi sempre di
più in un gigantesco affaire". " Le
porte non si chiudono a nessuno,
non si può fare accoglienza solo
basandosi su un'arida corrispondenza aritmetica tra quote migranti e persone da sostenere" ha
aggiunto il prete riferendosi all'ultima mano tesa ad una giovane nigeriana. " Mi hanno chiesto se avessi avuto la possibilità di poterla
ospitare per un paio di giorni, questa giovane donna è ancora tra di
noi. Come avrei mai potuto metterla alla porta. Chi bussa al centro
avra' sempre un pasto caldo, un
letto dove riposare, un sorriso
pronto all'accoglienza".
Ecco perché questo prete di frontiera che ha sempre e solo sentito
il proprio cuore e sentendosi anche forte del sostegno dei suoi parrocchiani, non va proprio giù che il
suo " Buon Samaritano" possa essere considerato diversamente da
quello che e' sempre stato e da
quello per cui è nato. In quel quartiere popoloso e di periferia, che è
Forcone, la sua chiesa è stata sempre un modello aperto di comunità
dove si continua arespirareintensamente odore d' umanità.Forse
più di 20 mila le persone, tra donne, uomini e bambini, accolti da
padre Beniamino. In molti di loro
hanno già intrapreso altre vite altrove, ma altri sono rimasti così unendosi alla comunità parrocchiale e la Natività di colore, elemento
centrale del presepe di Fossa di Lupo, ha voluto raccontare questa
storia. La storia di un prete e della
sua comunità che ancora sono capaci di sentire la voce del loro cuore.
ADRIANA OCCHIPINTI
MODICA. Il liceo classico modicano, presso il prestigioso Palazzo degli Studi, apre oggi le porte, dalle 18
alle 24, aderendo alla Notte Nazionale del Liceo Classico. L’iniziativa, alla sua terza edizione, è partita dal
liceo Gulli e Pennisi di Acireale e in quest'ultima edizione sono quasi 400 licei classici ad aver aderito su
tutto il territorio. Il "Campailla" ha aderito sin dall´inizio e si è fatto promotore di convegni, proiezioni,
mostre e " performances " varie. Un pool di docenti,
coordinati dal preside, prof. Sergio Carrubba, si è
molto adoperato per la riuscita della manifestazione. <<L'obiettivo comune è quello di puntare l'attenzione su questo indirizzo su cui invece è scemata,
dopo la riforma Gelmini, l'attenzione. – dice il prof.
Michele Blandino - l'accusa è di essere una scuola
oramai superata, non in linea con i tempi. Con la
nostra iniziativa vogliamo invece far capire a tutti
quanti l'importanza e la vivacità di questo indirizzo
di studi, che ha formato generazioni e generazioni di
studenti e che ci auspichiamo continui ancora a farlo>>.
Le iniziative dell’istituto d’istruzione superiore “G.
Galilei – T. Campailla” prenderanno il via alle ore 18
con la presentazione di un video, lettura Stasimo I
dell’Antigone, la presentazione della mostra di Arte
e l’intervista agli scrittori proff. Lucia Trombadore e
Domenico Pisana. Dopo l’intermezzo musicale, a cura di alcuni alunni, sono in programma la lettura di
Shakespeare e Auden e della lettera aperta al Liceo
Classico. Altro intermezzo musicale e poi spazio agli
argomenti “Radici della civiltà”, “Storia delle Storie”
e l’esecuzione di brani musicali con coreografie e
musica latina. In palestra sono state organizzate delle attività ginniche. Immancabile il buffet, aperto
dalle 21:15. Seguiranno la lettura di Bukowski e della ballata Geordie, processo sofistico, lamento di Danae, lettera di una madre siriana, “Mare nostro” di
Erri De Luca. Infine musica rock e disco aspettando la
mezzanotte.
VITTORIA. Riscoprire il fascino e la bellezza del mondo classico attraverso la
musica ed il jazz di Francesco Cafiso. Il
tutto insieme alla preziosa organizzazione e collaborazione del regista-attore vittoriese Gianni Battaglia. Il Liceo classico di Vittoria cala dunque i
suoi “assi” in occasione della “Notte
nazionale del Liceo classico” alla quale anche gli studenti della sezione
“Mazzini” prenderanno parte in massa oggi a cominciare dalle 18 fino alla
mezzanotte. Una serata speciale, una
vera e propria notte bianca all’insegna
e alla riscoperta di quei valori legati
all’attualità e alla vitalità della cultura
antica. L’evento – di carattere nazionale e giunto nel 2017 alla III edizione
- tende a porre ancora una volta in primo luogo la difesa del valore formativo e culturale che ogni “Liceo classico”
mette in cima alla propria scala di valori didattici. “Per noi – riferisce Emma Barrera, dirigente scolastico dell’Istituto – non è altro che motivo di
grande orgoglio. L’eccellenza formativa gode tutt’ora di una grande considerazione, tant’è che alcuni studiosi
dell’Università di Oxford hanno recentemente valutato il modello pedagogico del Liceo classico italiano come
IL SASSOFONISTA VITTORIESE FRANCESCO CAFISO
La lettura. «Il loro
dialogo artistico sul
“Lamento di Danae”
sarà una grande
testimonianza»
“’il più alto del mondo occidentale’”.
E ricco di dettagli sarà pure il programma della giornata: dalle 18 alle
24 il liceo promuoverà una serie di incontri e approfondimenti culturali
realizzati dagli insegnanti e dagli allievi. “Ma il momento culminante –
aggiunge la preside - riguarderà l’esibizione di due artisti d’eccezione, l’attore e regista Gianni Battaglia insieme
al sassofonista Francesco Cafiso, che
con entusiasmo – sottolinea il dirigente scolastico - hanno raccolto l’invito da parte dei docenti. Il loro dialogo artistico con la lettura del “Lamento di Danae” di Simmonide sarà uno
straordinario momento di grande testimonianza”.
Felice di poter dare la propria impronta artistica anche Francesco Cafiso, il cui legame con l’Istituto “Mazzini” è sempre rimasto vivo e pieno di
affetti. “Sono contento – dice il jazzista – si tratta di un’occasione speciale
e ricca di contenuti artistici e culturali.
E’ stato semplice dire di sì agli organizzatori considerando tra l’altro i legami affettivi che porto con me dagli
anni del Liceo. Un modo – aggiunge
Cafiso - per avvicinarmi ai giovani e
lanciare un messaggio chiaro. La musica è cultura, attraverso il suo linguaggio unisce da sempre popoli e
tradizioni, senza perdere mai di vista
il principale obiettivo: suscitare emozioni, infondere speranza. Un po’ come la storia del jazz insegna. Un perfetto mix di umanità e integrazione
fra popoli. La musica parla alla gente,
parla alla storia, e sarà un enorme piacere per me dare oggi testimonianza
della bellezza musicale agli studenti
della mia stessa città”.
LE INIZIATIVE DELL’UMBERTO I
Di scena il teatro e la gastronomia medievale
RAGUSA. In contemporanea con 388 Licei Classici in tutta Italia, il Liceo Classico “Umberto I” di
Ragusa aderirà oggi alla terza edizione della
“Notte nazionale del liceo classico”. Dalle 18.00
alle 24.00, l’Istituto aprirà le sue porte alla città
e si animerà grazie a diverse iniziative, curate
da allievi e docenti del Liceo stesso.
Il programma prevede attività di varia natura
e la drammatizzazione di alcuni episodi della
«Divina Commedia» a cura dei ragazzi del laboratorio teatrale della scuola. Un laboratorio che
vanta una tradizione ventennale. Nel corso della serata sarà offerta anche una degustazione di
cibi ispirati alla gastronomia siciliana di età
medievale. Intorno alle ore 20.00, si svolgerà
nell’auditorium del liceo un incontro dibattito
sulle prospettive lavorative e formative del
corso di studi classici, con l’intervento di ex
allievi testimoni della completezza e del valore
della formazione ricevuta presso il liceo classico “ Umberto I”.
«La sollecitazione di stimoli e interessi sempre nuovi e originali - afferma il corpo docenti
dello storico istituto ragusano - è lo strumento
che il liceo classico “Umberto I” adotta ormai
da anni al fine di promuovere un indirizzo di
studi altamente formativo, che ha come scopo
principale lo sviluppo nei ragazzi del “pensiero
critico”». Un metodo che lascia una profonda
traccia negli allievi per formazione e cultura.
Allievi che restano particolarmente legati alla
scuola e tornano volentieri non solo dopo la
laurea ma anche durante gli studi universitari
mantenendo un rapporto costante con gli ex
insegnanti accomunati dallo spirito formativo
che innesca un processo di approccio allo studio tale da rimanere quale prezioso bagaglio di
vita.
NOEMI DI NATALE
VENERDÌ 13 GENNAIO 2017
LA SICILIA
vittoria
I figli lo accusano: condannato
Riscaldamento
riparato
il guasto
alla «Caruano»
ll caso. Un anno e sei mesi di reclusione e derubricazione del reato in abbandono di minori al vittoriese,
processato con il rito abbreviato, che picchiava i suoi quattro bambini e se ne vantava al telefono con la madre
cato Valentino Coria rappresentato come parte civile dall’avvocato
Carlo Ottaviano.
Dopo la lettura della sentenza
che sarà depositata entro i prossimi 80 giorni, non è escluso che le
parti, difesa e pubblico ministero,
presentino appello. L’avvocato
Giuseppe Di Stefano potrebbe
chiedere la remissione in libertà
del suo assistito, il pm la qualificazione del reato in maltrattamenti.
Tre maschietti e una
femminuccia hanno
vissuto in condizioni
disumane fino allo
scorso giugno, quando
il padre venne arrestato
GIUSEPPE LA LOTA
Nessun maltrattamento, solo abbandono di minori. Questo l’esito
del processo contro il vittoriese
accusato di avere picchiato selvaggiamente i propri 4 figli e di
riferirlo con vanto alla propria
madre al telefono. Dunque, rito
abbreviato e sentenza lampo ieri
nei confronti di G. A., 31 anni, che
il 10 giugno del 2016 fu arrestato
dalla polizia di Vittoria per maltrattamenti nei confronti di 4 figli, 3 maschietti e una femminuccia, di 5, 7, 9 e 10 anni di età. Tutti
tenuti in casa in condizioni disumane. Il gip Andrea Reale in sede
di udienza preliminare con il rito
abbreviato ha condannato a un
anno e 6 mesi di reclusione il genitore, attualmente agli arresti
domiciliari. Il giudice ha accolto
la richiesta in subordine fatta dall’avvocato difensore Giuseppe Di
Stefano, cioè della derubricazione
del reato da maltrattamenti in abbandono di minori. Il pubblico
ministero Monica Monego aveva
chiesto la condanna a due anni di
carcere per maltrattamenti. Il tutore dei bambini (che attualmente si trovano assistiti in un centro
di accoglienza segreto) è l’avvo-
PADRE PER CASO
Questo reato
nel Codice
non è previsto
«Prima di sbattere il mostro in
prima pagina - aveva dichiarato
l’avvocato Giuseppe Di Stefano
difensore di G. A. - aspettiamo
l’esito dell’incidente probatorio.
Qualora le accuse risultassero
fondate, non esiterei a chiedere il
rito alternativo in sede di
processo». E così è stato. Rito
abbreviato, derubricazione del
reato ad abbandono di minori e
un anno e mezzo di pena. In
fondo il pubblico ministero, per i
maltrattamenti, di anni ne aveva
chiesti due. E non saranno certo i
sei mesi a fare la differenza, ma i
segni sul corpo e nell’anima dei
bambini. Figli che non conoscono
padre, come leggi che non
riconoscono mostri. Questo
reato dal Codice non è previsto.
FRANCA ANTOCI
IL 31ENNE VITTORIESE CONDANNATO PER ABBANDONO DI MINORI
Fu uno dei casi più disumani
trattati negli ultimi tempi a Vittoria. Le indagini che portarono all’arresto del padre dei 4 bambini,
ci mostrarono un quadro drammatico. Gli inquirenti della Squadra mobile indagavano sul 31enne vittoriese, già noto per violenza sessuale, droga e furti. Il suo
telefono era sotto controllo. Nei
mesi di aprile e maggio 2016 le
sue conversazioni telefoniche con
la madre rivelavano fatti orrendi.
L’uomo venne arrestato dagli agenti della Squadra mobile e del
Commissariato di Vittoria che indagavano per furti, uso di sostanze stupefacenti, per violenza sessuale nei confronti della ex moglie, una romena poi fuggita precipitosamente per scampare a
quel martirio. Durante le indagini
i poliziotti scoprirono grazie alle
intercettazioni di conversazioni
telefoniche tra il padre e la nonna
dei bambini che l’uomo si vantava di picchiare i figli, di farli volare in aria e di lasciarli piangere
per notti intere. I bambini chiamavano i nonni di notte. “Vienimi
a prendere, papà non si sveglia,
non abbiamo mangiato tutto il
giorno”. Impressionante il luogo
che si è presentato agli occhi dei
poliziotti al momento dell’irruzione in casa per dare esecuzione
all’arresto dell’uomo, andato in escandescenza (forse sotto l’effetto
di sostanze stupefacenti) appena
ha visto i poliziotti. Una scena
quasi surreale: la casa era un porcile, sporcizia ovunque, spazzatura, escrementi, mobili distrutti,
indumenti a terra, materassi
sporchi senza lenzuola, proprio
dove dormivano i bambini. Una
vicenda che ha scosso parecchio
l’opinione pubblica della città di
Vittoria.
LE TELEFONATE
f.a.) «Li tratti come cani». Lo dice
la madre di G. A.
che minaccia di
ammazzarlo se
non si occuperà
dei figli. E lui? Risponde così:
«Uno, uno l'ho
sbiellato. Minchia, ieri mi ha
rotto l'armadio.
Sai che ho fatto?
L'ho preso e l'ho
buttato all'aria.
Bello, è arrivato
per terra e l'ho
scassato tutto. Si
è fatto tutta la
nottata a piangere». Sono stralci
delle intercettazioni telefoniche
che hanno portato G.A. in cella.
«Nonna, abbiamo fame. Non
abbiamo mangiato niente tutto il giorno. Vienici a prendere»
dice al telefono il
più grande dei
fratellini. E un
giorno la nonna
avvisa G. A.:
«Tuo figlio vuole
andare alla polizia se non smetti
di ammazzarlo di
botte». E lui:
«Ora gli do un'altra bella botta e
lo attacco». Parole pesanti. Come
le mani. Come le
botte. Come le
accuse.
L’agricoltura scende in piazza
per spiegare una crisi perpetua
Oggi, in piazza Gramsci, alla conferenza di presentazione della protesta agricola ci sarà anche la Cna di
Vittoria. Sarà in prima fila insieme agli esponenti del movimento Riscatto, il Comitato delle donne in agricoltura e Altragricoltura per partecipare
alla manifestazione che prende il via
alle 11 di questa mattina nello spazio
antistante lo storico istituto professionale di Vittoria. La partecipazione
della confederazione della piccola e
media impresa era stata annunciata
giorni addietro; adesso il presidente
territoriale, Giuseppe La Terra, lo
conferma. “Saremo presenti in quanto vittoriesi – dichiara il presidente
della locale Cna –. Facciamo parte di
questa comunità fortemente legata
all'agricoltura e il nostro sostegno
non poteva mancare. La Cna, come
organizzazione che rappresenta gli
artigiani, è legata a doppio filo con
l'agricoltura locale. Pertanto la no-
stra adesione a questo movimento di
protesta pacifico era necessario”. La
presenza della locale Cna sarà costante e contribuirà a dare forza alle
richieste che partiranno dalla struttura in serra istallata nella piazza cittadina. “Saremo presenti fisicamente con i nostri associati – aggiunge La
Terra -. Faremo sentire la nostra voce
nel chiedere il rilancio economico
del nostro territorio, delle attività e
In prima fila, insieme agli
esponenti del movimento
Riscatto, il Comitato delle
donne in agricoltura e
Altragricoltura. L’invito al
confronto tra gli operatori
del settore e il mondo
politico dopo cinque anni
di promesse disattese
del lavoro in generale. Tra le richieste
– precisa – vi è senza dubbio l'eliminazione dell'abusivismo”. La confederazione sarà una componente indispensabile nella lotta al rilancio
dell'economia del territorio e nel
chiedere ai governi, regionale e nazionale, misure a favore del settore
agricolo da cui dipende il novanta
per cento dell'intero tessuto economico. “I nostri governi, da quello comunale a quello nazionale – commenta – devono muovesi e cercare
delle soluzioni ai problemi che ricadono sul territorio e che interessano i
cittadini. Il lavoro manca, le produzioni che non ci sono, la commercializzazione dei prodotti non va, deve
essere rivisto tutto quello che ruota
intorno alla produzione”. Da piazza
Gramsci si leverà la voce della città.
La politica è chiamata all'appello. E'
stata invitata a partecipare e a dare il
proprio contributo attraverso un atto di “responsabilità” che si dovrà
tradurre nel mantenere la parola da-
I FAMILIARI DEL PROF. RIFUGGIATO
Se per Galileo Galilei la matematica è il gran libro con cui scrivere l'universo, lo era altrettanto
per il preside Gaetano Rifuggiato, la cui luminosa carriera scolastica è stata caratterizzata anche dalla docenza di matematica e fisica, svolta
tra l'altro in quello stesso Liceo scientifico, il
glorioso "Stanislao Cannizzaro", oggi sezione
annessa al Mazzini, da lui diretto per lungo come preside. La scomparsa di Gaetano Rifuggiato i cui funerali si sono svolti nel pomeriggio di
ieri nella Basilica di San Giovanni, ha destato
molta commozione in quanti, tra suoi alunni,
NADIA D'AMATO
TEATRO COLONNA
Va in scena «Capatosta»
LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI SOTTO IL TENDONE DI PIAZZA CALVARIO
ta. Cinque anni fa furono fatte delle
promesse rimaste inattese. Il governo nazionale, fino a poco tempo fa in
carica, non ha dato peso alle richieste
che provenivano dal mondo agricolo.
La situazione è peggiorata e lo stesso
governatore della Regione Siciliana,
Rosario Crocetta, ha confermato che
l'agricoltura è al collasso. I nostri
produttori, purtroppo, lo sanno bene. In tanti hanno perso aziende, casa
e lavoro. Per questo, gli agricoltori
hanno deciso di scendere nuovamente in piazza. Da oggi si apre una
nuova pagina della storia della nostra agricoltura: a raccontarla sono i
produttori, ormai senza speranza e
disperati. Un dramma della disperazione a cui bisogna mettere un punto, altrimenti sarà la fine dell'agricoltura. Da Vittoria la voglia di rilanciare
e salvare il settore trainante dell'economia. Il presidio sarà il cuore pulsante di questo rilancio.
L’addio a Rifuggiato, il preside innamorato dei numeri
DANIELA CITINO
Completamente risolto il problema che aveva lasciato l'Istituto
comprensivo Caruano al gelo dal
18 dicembre, quando, improvvisamente, i riscaldamenti hanno
smesso di funzionare. Già nei giorni scorsi, prima i tecnici del Comune e poi quelli di una ditta ragusana
sono intervenuti alla ricerca della
falla nell'impianto. Nonostante il
freddo di questi giorni e la pioggia
gli operai hanno lavorato ininterrottamente. “I tecnici - afferma
l’assessore Frasca - hanno prima
controllato tutto l'impianto, con
un rilevatore di umidità, per capire
dove fosse effettivamente la perdita. Sono state riscontrate due grosse perdite all'ingresso delle tubazioni nella scuola ed infatti le due
'curve' nella tubatura presentavano corrosioni di ruggine a causa
delle continue infiltrazioni di acqua piovana. Una volta trovato il
danno si è proceduto alla sostituzione con due 'curve' e dei 'tronchetti' nuovi. Inoltre - aggiunge
Frasca - ho fatto un sopralluogo alle scuole 'Rodari', 'Rosario' 'San
Biagio' e 'Cappellini' dove ho accertato che tutto funziona regolarmente. Siamo sempre a disposizione delle famiglie ed attenti alle esigenze dei ragazzi. Ringrazio la dirigente del Plesso Caruano per per la
collaborazione e la gestione di una
situazione non semplice”.
in breve
La protesta. Stamattina la conferenza stampa nel tendone
di piazza Gramsci. Alla manifestazione aderisce anche la Cna
GIOVANNA CASCONE
.29
colleghi e docenti, lo hanno conosciuto nel suo
ruolo di educatore, ma anche in quelli che ne
hanno altrettanto appezzato il valore umano.
"Un ottimo preside che si è speso con passione,
disponibilità ed equilibrio per l'educazione della sua comunità cittadina" ha detto durante l'omelia funebre, don Vittorio Pirillo, rimarcandone l'alto valore etico e morale "d'uomo d'altri
tempi" a cui univa, al contempo, una verve culturale brillante e sagace. E così lo hanno ricordato gli adorati suoi nipoti, figli di Dino, Daniela
e Danilo che con il padre hanno condiviso la
passione per gli studi matematici. "Matematica
che con le sue lezioni diventava amabile filoso-
fia" ha detto la farmacista, ex alunna del preside, Lucia Alessandrello. E a ricordarne le capacità di scopritore di talenti matematici è stata la
docente Maria Stella Puccio. "Si esaltava quando scopriva la sua stessa luce e passione nei suoi
alunni e quando aveva certezza di averne scovato un talento riusciva a indirizzarlo verso una
brillante carriera di matematico e fisico". Un
preside autorevole e mai autoritario che comunicava leggendo voto per voto ad ogni suo alunno la pagella con i risultati scolastici comunicando anche ai meno brillante un segno di speranza e la possibilità di superare gli ostacoli con
la forza della propria volontà e intelligenza.
d.c.) Al Colonna torna la prosa.
Domani, sul proscenio del
Teatro comunale, alle 21, andrà
in scena il secondo degli eventi
messi in cartellone dal direttore
artistico, Andrea Burrafato.
"L'opera, intitolata ‘Capatosta’ è
un importante appuntamento di
teatro civile - spiega l'assessore
alla Cultura, Daniele Scrofani Questo a dimostrazione che il
teatro è svago ma anche
impegno e occasione per
fermarci a riflettere su temi
fondamentali quali il lavoro,
l’ambiente e l’amicizia". Il teatro
Colonna, dunque, si arricchisce
di un cartellone di tutto rispetto
con una serie di
rappresentazioni che meritano
grande attenzione come in
questo caso. Ci si intende
muovere nella direzione di
promuovere il più possibile il
mondo culturale in generale e
quello teatrale in particolare.
PALAZZO IACONO
Tasse arretrate senza sanzioni
d.c.) Si potranno pagare le tasse
arretrate senza doverne pagare
le sanzioni, La Giunta
municipale, il 9 gennaio scorso,
ne ha deliberato la bozza del
regolamento per la definizione
agevolata delle entrate
comunali non ancora riscosse
notificate negli anni dal 2000 al
2016. “Si tratta di un
provvedimento che va incontro
alle esigenze dei cittadini e
delle aziende - dichiara il
sindaco , Giovanni Moscato – in
un periodo di forte crisi
economica e di difficoltà per le
famiglie. E’ un sostegno
concreto ai vittoriesi che
permetterà a tutti di
regolarizzare la propria
posizione fiscale senza doverne
pagare le sanzioni" . La bozza
poi passerà al vaglio del
Consiglio comunale.
VENERDÌ 13 GENNAIO 2017
LA SICILIA
primo piano
.3
Il “re”
delle cliniche
Salvatore Musumeci ai
domiciliari. La Residenza sanitaria
Arka nata dalle ceneri di una
società tenuta in vita con artifizi
finché è convenuto al “dominus”
«Un buco da due milioni di euro
non fronteggiato, ma aggirato
con bancarotta e una nuova Srl»
la galassia Musumeci
Dalla celebre
casa di cura
all’istituto
oncologico
CATANIA. La Residenza sanitaria Arka Srl
fa parte delle società afferenti al gruppo
Samed, nato nel 2011 dalla collaborazione di due imprenditori catanesi:
l’avvocato Ettore Denti (estraneo ai fatti) e lo stesso Salvatore Musumeci. Tale
gruppo, si legge nel sito web di riferimento, «ha focalizzato i propri servizi
in due ambiti sanitari: eccellenze medico-chirurgiche per acuti e servizi per
i pazienti più fragili (anziani)» e, volendo «essere un modello e un punto di
riferimento per una sanità mediterranea integrata, riunisce in un unico progetto varie strutture private accreditate: un ospedale medico chirurgico generale completo nei servizi e nelle specialità, la casa di cura Musumeci Gecas
di Gravina; un polo oncologico dipartimentale - costituito da Istituto oncologico del Mediterraneo, Iom Ricerca e
Fondazione Iom di Viagrande - che si
occupa di assistenza, ricerca e formazione; un presidio ambulatoriale, non
solo oncologico, ma collegato al polo
oncologico, la Rem, che si occupa di
diagnostica per immagini avanzata,
medicina nucleare e radioterapia; una
rete assistenziale particolarmente attenta alle fragilità ed alla riabilitazione
con un ambulatorio di riabilitazione e
recupero funzionale ovvero la Residenza sanitaria assistenziale Villa Lisa e
l’Arka».
La Casa di Cura Musumeci-Gecas è
stata trasferita dalla storica sede del
corso Italia in quella non meno imponente di Gravina, in via dell’Autonomia.
E’ attiva dal 2008.
L’Istituto Oncologico del Mediterraneo, con sede a Viagrande, prevede una
stretta interazione fra attività di cliniche, ricerca, formazione e prevenzione.
La Rem Radioterapia di via Muscatello 23 opera nell'ambito del dipartimento dello IOM, tanto è vero che ha attivato una nuova unità operativa a Viagrande (via Penninazzo) con un apparecchio di diagnostica di recente utilizzo
che è diventato in pochi anni fondamentale nella gestione dei pazienti con
neoplasie e malattie neurologiche.
La Residenza sanitaria assistenziale
Villa Lisa ha sede in via Pilata, a Misterbianco. Può ospitare fino a 20 anziani
non autosufficienti, 8 per soggetti affetti da morbo di Alzheimer, nonché soggetti disabili fisici, psichici e sensoriali.
Infine la Residenza Sanitaria Arka, situata a Catania in Largo Enrico Millo 6,
è una struttura extraospedaliera territoriale destinata a ospitare 39 anziani
non autosufficienti, disabili fisici e sensoriali, nonché 15 soggetti disabili psichici.
CO. MAN.
CONCETTO MANNISI
CATANIA. «Noi non vogliamo ritrovarci nei guai:
nella gestione dell’Arka Srl c’è qualcosa che
non va. Fate qualcosa!». Tutto è cominciato più
o meno così. Alcuni ex dipendenti della clinica
privata afferente al gruppo Samed, dichiarata
fallita nel marzo 2015, avevano compreso che
certe manovre cui avevano assistito, che avevano percepito o che avevano soltanto intuito
erano andate di gran lunga al di là dei confini
della legalità. Per tale motivo si erano persuasi
ad inviare un esposto sufficientemente dettagliato. Lo stesso che ha poi portato i magistrati
della Procura di Catania e i militari del II Nucleo della Guardia di finanza a cercare di chiarire nomi, fatti e circostanze.
Un’indagine lampo, come ha sottolineato
con orgoglio il procuratore Carmelo Zuccaro
(affiancato dal sostituto procuratore Fabio Regolo, nonché dal comandante provinciale delle Fiamme gialle Roberto Manna e da quello
del II Nucleo Daniela Bossi), sfociata nell’operazione “Arka di Noè”, che ha portato il Gip
Giancarlo Cascino ad emettere un’ordinanza
di custodia cautelare agli arresti domiciliari
per i reati di bancarotta patrimoniale per distrazione, bancarotta documentale e bancarotta fraudolenta impropria nei confronti di
Salvatore Musumeci, 64 anni, imprenditore
catanese attivo nella gestione, di fatto e di diritto, di cliniche private, case di cura e strutture per l’assistenza socio sanitaria convenzionate con il Servizio sanitario regionale.
Non è tutto, in ogni caso. Perché con il medesimo provvedimento restrittivo è stata anche
disposta l’applicazione dell’obbligo di dimora
nella provincia di Catania e di presentazione
alla polizia giudiziaria nei confronti della moglie dell’arrestato, la 66enne Maria Luisa De
Vita, del figlio 35enne Roberto Marco Musumeci, nonché, limitatamente all’obbligo di
presentazione alla polizia giudiziaria, del ragioniere Rosario Desi, 76 anni, individuato come “testa di legno” del Musumeci.
Gli investigatori avrebbero appurato che
l’Arka Srl, società controllata da Salvatore Musumeci, aveva attraversato un momento di
grave difficoltà. L’uomo, in qualità di amministratore di diritto e di fatto, sin dal 2011 si sarebbe mosso per portarla al fallimento, non
procedendo all’adempimento delle obbligazioni verso i creditori e aumentando ingiustificatamente l’esposizione della società nei confronti degli enti previdenziali e dell’Erario. Con
ciò provocando il prevedibile dissesto attraverso una serie di condotte fraudolente che,
come ha sottolineato lo stesso sostituto procuratore Regolo, «nel 90% dei casi ricadono, per
l’appunto, sull’Erario e, quindi, sulla collettività».
Normalmente queste vicende si esauriscono
in tempi relativamente brevi, ma il lampo di
genio (si fa per dire...), è stato quello di avere
apposto in bilancio crediti inesistenti, cosicché l’Arka Srl, pur avendo maturato negli anni
debiti e una notevole perdita d’esercizio, ha
continuato l’ordinaria gestione. Ciò grazie a un
fittizio finanziamento dei soci che faceva apparire la società ai creditori come solvibile.
Quando per la società è arrivato il redde rationem, Musumeci, affermano gli investigatori, è passato al “piano B”: un mese prima del
fallimento ha costituito la R.S. Arka srl (là dove
R.s. sta per Residenza sanitaria), cui l’ormai defunta Arka Srl ha ceduto il ramo d’azienda relativo al fitto dell’intera struttura socio-sanitaria convenzionata. Tutto questo per la misera
somma di duemila euro al mese, a fronte di un
volume d’affari di una certa consistenza e, soprattutto, della convenzione col Sistema sanitario regionale che veniva, per così dire, trasferita senza colpo ferire. Inoltre e non per ultimo
sembra che, nell’ottica dell’impoverimento
L’INTERCETTAZIONE
Salvatore Musumeci viene
intercettato mentre invita la
moglie, contabile, ad emettere
fatture false per prestazioni
inesistenti giustificate con alcune
lettere d’incarico “retrodatate”,
ovvero risalenti al 2011: «Tu falle
tutte quante nel 2011 - dice alla
moglie - vediamo, gli diamo...».
Maria Luisa De Vita: «Ma gli devo
dare un importo?».
Salvatore Musumeci: «Questi
importi di fatture qua, per un
importo massimo di euro tot..».
Maria Luisa De Vita: «In totale?».
Salvatore Musumeci: «Sì, sì...».
Maria Luisa De Vita: «In totale a
cavaliere fra i due anni?».
Salvatore Musumeci: «Ma tu fai
nell'anno 2011...».
Maria Luisa De Vita: «Per
esempio, per esempio...».
Salvatore Musumeci: «Nell'anno
2011 fai... fai una lettera:
spettabile Villa Lisa, con la
presente vi conferiamo l'incarico
di volerci prestare delle
prestazioni sanitarie con le
vostre pazienti per un importo
totale di 60, 80, 110, 10...
massimo di euro 130mila.
Distinti saluti…».
della vecchia società, l’Arka Srl continuava a
pagare le utenze che, nei fatti, sarebbero dovute essere state a carico della R.S. Arka srl.
E a proposito di misere somme, è certamente tale, specialmente alla luce dei guai cui adesso andrà incontro, il compenso elargito a
Rosario Desi per pilotare l’Arka srl verso... l’iceberg a pelo d’acqua (o ben visibile, se preferite): 500 euro mensili, che hanno “coperto”
anche l’omesso deposito, presso il Tribunale
fallimentare di Catania, delle scritture e dei
documenti contabili della società fallita, poi
rinvenuti soltanto grazie alle perquisizioni eseguite nel corso dell’indagine dai militari della Guardia di finanza.
La figura del ragioniere Desi non è certamente di riferimento nell’ambito dell’operazione e gli stessi investigatori hanno sottolineato come anche lo studio del contabile fosse
ormai in deciso disarmo. Ben diversa la situazione della signora De Vita, che della società
era il reale contabile e, di conseguenza, curava
ogni cosa nei dettagli. In questo caso - ha affermato il magistrato - «abbiamo curiosità di
comprendere quando finisce il mandato e
quando comincia il concorso nell’attività delittuosa».
Le condotte del Musumeci e delle persone a
lui vicine avrebbero determinato un “buco” da
due milioni di euro. Poiché la clinica attualmente gestita dalla R.s. Arka srl costituisce
l’oggetto della distrazione in danno dei creditori, il Gip, in aggiunta alle misure cautelari
personali, ha disposto il sequestro preventivo
delle relative quote societarie e di capitale,
nonché dei beni costituenti la nuova azienda.
Inoltre, per la salvaguardia dei livelli occupazionali e dell’erogazione dei pubblici servizi in
convenzione, il giudice ha puntualmente nominato tre amministratori giudiziari per la gestione e il proseguimento dell’attività d’impresa.
ACCUSA DI PECULATO PER L’EX PRESIDENTE (AI DOMICILIARI) E IL SUO BRACCIO DESTRO (DENUNCIATO)
Un conto “ombra” per spendere i soldi del Coni
LO SHOPPING.
Gasolio per casa, la barca, l’auto per il figlio e la caparra per l’appartamento della figlia
MARIO BARRESI
NOSTRO INVIATO
RAGUSA. Il sistema, al netto della evidenti sindromi di onnipotenza e di impunità di chi l’aveva
congegnato, era semplice. Oltre al conto corrente istituzionale del Coni provinciale, ne viene aperto, in un’altra banca, un secondo “ombra”.
Nel quale la Procura di Ragusa ha tracciato, grazie al meticoloso lavoro della guardia di finanza,
quasi 600mila euro di «ingiusto profitto». Tutti
soldi dei contributi pubblici, soprattutto della
Regione, i quali finivano nella disponibilità dei
vertici iblei del Coni e della Scuola dello Sport:
l’ex presidente Sasà Cintolo (ragusano, ai domiciliari) e il suo ex braccio destro Silvio Piazza (siracusano, denunciato a piede libero). Per entrambi l’ipotesi di reato è peculato; disposto il
sequestro preventivo di beni per 573mila euro
dal gip Giovanni Giampiccolo.
Nelle carte delle indagini, coordinate dal procuratore Carmelo Petralia, il conto: 532mila euro sottratti con assegni, prelievi in contanti e attività bancomat. E poi lo shopping allegro: 3.650
euro usati da Cintolo per il gasolio da riscaldamento di casa propria; a Piazza si contestano
quasi 20mila euro per una barca con motore fuoribordo, 11mila euro per la Ford “Focus” al figlio
e addirittura 6.330 euro a un’impresa edile per la
caparra dell’appartamento intestato alla figlia. E
lo strano caso della Smart: venduta, nonostante
un valore stimato in 6.800 euro, per appena 900
euro al suocero di un collaboratore di Cintolo.
«Un percorso investigativo attento e inconfutabile», ricorda Petralia in conferenza stampa
accanto ai vertici delle fiamme gialle. Che hanno
accertato nel conto personale del dominus dello
sport ibleo versamenti in contanti (in tutto
83.701 euro) e tramite assegni (200.583,60 euro,
dei quali 95mila «riconducibili all’accensione di
un mutuo ipotecario»). Una ricchezza sproporzionata per Cintoli che «percepisce esclusivamente reddito da pensione per un importo medio lordo annuo pari a 22.000 euro circa».
Nell’inchiesta anche la gestione della Scuola
dello Sport di via Magna Grecia, una struttura
polivalente gestita per i pm «con metodo personalistico basato sulle amicizie». Eventi e allenamenti: entrava solo chi “autorizzato” da Cintolo.
Spesso senza pagare (soltanto un “obolo”, talvolta, per due fidati collaboratori), quasi sempre
senza rendicontare alcunché. Ed è proprio sulla
gestione dell’impianto (di proprietà dell’ex Provincia, affidato al Coni) che si concentra la «vivace operatività» dell’arrestato, attraverso «contatti che lasciano profilare il pericolo di (...) “pilo-
SASÀ CINTOLO, EX PRESIDENTE CONI RAGUSA
I conti. 573mila euro
fra assegni e prelievi.
Nelle intercettazioni
il piano: «Gara pilotata
per riavere gli impianti»
La Sicilia 13 Gennaio 2017
taggio” della gara per l’assegnazione della struttura». Nelle carte numerose intercettazioni. Cintolo trama (citati dirigenti sportivi, ma anche
politici, docenti universitari e dirigenti provinciali) per rimettere le mani sul “gioiellino”. «Te lo
garantisco, con una gestione oculata si può. Non
come quella dello zio Tom...», dice. Un’autocitazione, vista la sua gestione allegra. Mai più «le federazioni che ora pagano zero», ora «Giovanni
del bar» che «se vuole lavorare ancora qualcosa
la deve pagare, non come adesso...».
«Il Coni, assieme alla Provincia, è parte lesa»,
ricorda Petralia. Che, proprio ieri mattina, riceve
una telefonata del presidente Giovanni Malagò:
«Grazie per quello che avete fatto, ci costituiremo parte civile». Smentite, dagli atti finora noti,
le vanterie di Cintoli su «entrature a Palazzo Chigi» delle quali si vociferava in ambienti romani.
Ma l’inchiesta continua e coinvolge altre cinque
persone. Alcune delle quali, intercettate al telefono con Cintolo (che chiedeva di «essere chiamato al numero del barbiere») usano un codice
criptico. Come quella ricorrente esigenza (anche
in assolate giornate d’autunno) di «prendere
l’ombrello», o di «aprirlo», quando qualcuno
chiede a Cintolo se «c’è acqua forte» e lui gli risponde che «ancora le nuvole devono arrivare».
Twitter: @MarioBarresi
LA SICILIA
24.
VENERDÌ 13 GENNAIO 2017
primo piano
UNA BARCA CON FUORIBORDO
operazione heracles
Un'imbarcazione nuova di 20 piedi di un prestigioso
cantiere, del valore di circa ventimila euro,
comprensiva di un potente motore fuoribordo,
pagata in contanti presso un rivenditotore di Catania,
figura tra i beni che sarebbero stati acquistati
attraverso le somme prelevate dal conto ombra. Un
bene che di certo, non poteva in nessun modo
appartenere al Coni e per l’acquisto del quale,
ovviamente, non ci sarebbe stata alcuna pezza
d’appoggio.
L’INCHIESTA. In esame dalla Guardia
di Finanza i contributi erogati dalla
Regione, circa 800 mila euro tra il
2006 e il 2012, alla Scuola dello Sport
di Ragusa. Sequestrati agli indagati
beni mobili per circa 600 mila euro.
M. F.
La Scuola dello Sport di Ragusa
un affare privato e per gli amici
Un conto ombra per spese personali: la Gdf arresta l’ex presidente Sasà Cintolo
MICHELE FARINACCIO
il personaggio
Dal parquet
agli uffici
passando
dalla politica
In pantaloncini e casacca con le
maniche corte c’era anche lui,
in qualità di giocatore, quel
lontano 19 aprile 1970 quando
la Virtus Ragusa vinse 75 a 45
contro il Caserta. Uno storico
traguardo per l’allora squadra
di basket più importante della
città, sponsorizzata dalla Pepsi
Cola, che nell’area dell’ex
Washington (i campetti di villa
Margherita) festeggiava
l’importante risultato. Rosario,
da tutti conosciuto come Sasà,
è da sempre l’uomo dello sport
a Ragusa. Se ne occupa fin da
giovanissimo, prima come
giocatore in prima linea, nel
basket, poi da dirigente di
squadre sportive, compreso il
Ragusa Calcio, e naturalmente
da componente e poi
presidente per più anni della
delegazione provinciale del
Coni di Ragusa. Ben 32 anni nel
Coni, ricordava lo stesso
Cintolo in occasione di una
commemorazione dedicata alla
Virtus, e 28 anni da
componente della struttura
Coni come carica elettiva,
prima dunque di essere
nominato per gli anni
successivi quando il Coni ha
deciso di trasformare i comitati
in delegazioni, passando
dunque dall’elezione da parte
dei presidente delle federazioni
locali, alla nomina da parte del
livello superiore. Il basket è
stato il primo amore, ma da
rappresentante del Coni ha
cercato di interagire con le
varie federazioni mettendo in
luce le singole discipline
sportive. Accanto a quella
sportiva e di rappresentanti del
Coni, per Cintolo non è
mancata la carriera politica. Più
volte consigliere comunale, è
stato anche assessore
comunale allo Sport. Tra Coni e
Comune un impegno a 360
gradi che non ha fatto di certo
presagire quanto è stato invece
indicato adesso dalla
magistratura. Lui ha sempre
ricordato che sono da ascrivere
al suo operato i meriti relativi
alla realizzazione di vari
impianti sportivi ma anche al
potenziamento dello sport e la
conseguente nascita di varie
società sportive. E in tal senso
non sono mancati i rimproveri
verso il mondo politico affinché
tenessero nella giusta
considerazione le società
sportive che per Cintolo
rappresentano le “fucine di
vita”. Un quadro idilliaco
almeno fino a qualche mese fa
quando la segreteria regionale
del Coni ha deciso di
allontanarlo intravvedendo
alcuni passaggi amministrativi
poco chiari.
MICHELE BARBAGALLO
Gasolio per il riscaldamento dell’abitazione privata, l’acquisto di due auto,
perfino un’imbarcazione con tanto di
potente motore fuoribordo. C’era
questo e tanto altro, secondo le indagini della Procura e della Guardia di finanza di Ragusa, tra i beni acquistati
dall’ex delegato provinciale del Coni
Sasà Cintolo e da Silvio Piazza, altro dirigente che per lungo tempo è stato
segretario regionale e direttore della
Scuola dello Sport, attraverso i contributi erogati dalla Regione al Coni e alla
Scuola di Ragusa. Cintolo è finito agli
arresti domiciliari, in quanto destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di
Ragusa Giovanni Giampiccolo, mentre Piazza (andato in quiescenza nel
2010) è stato denunciato a piede libero.
L’accusa, per entrambi, è di peculato, mentre altre cinque persone sono
coinvolte nell’indagine che sta continuando con nuovi possibili sviluppi.
I particolari dell’operazione, che è
stata denominata “Heracles” (da Ercole, protettore dello sport e delle palestre), sono stati illustrati ieri mattina in conferenza stampa, nella sede
del comando provinciale delle Fiamme gialle di Ragusa, alla presenza del
Procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia, del comandante provinciale
della Guardia di finanza, Claudio Solombrino e del comandante della
compagnia di Ragusa, Antonio
Schiazza. Presenti all’incontro con la
stampa anche il segretario della Giunta regionale del Coni Sicilia, Lionello
Nuccio, e il responsabile dell’ufficio
vigilanza nazionale del Coni, Marco
Befera.
I fatti, in particolare, riguardano i
contributi erogati dalla regione nel
periodo compreso tra il 2006 e il 2012.
Il sistema, secondo l’accusa, era quello
della doppia richiesta di rimborso
spese, che veniva inoltrata sia al Coni
nazionale, che a quello regionale.
Queste ultime, venivano accreditate
in un conto ombra, presso la Banca Agricola popolare di Ragusa, mentre i
contributi provenienti dal Coni nazionale venivano versati nel conto uffi-
ciale della Bnl, dove invece veniva
rendicontata meticolosamente ogni
cosa. A quel punto, con le somme versate nel “conto ombra” (approfittando della mancanza di comunicazione
tra gli uffici di Roma e di Palermo), gli
indagati sarebbero stati liberi di procedere a proprio piacimento, con una
gestione “personalistica” e “privatistica”, che non riguardava soltanto il
denaro, ma anche l’uso della stessa
struttura che, sempre secondo l’accusa, veniva concessa per eventi e manifestazioni, senza che i proventi derivanti da queste concessioni venissero
versati sul conto corrente ufficiale, e
che invece sarebbero stati intascati
direttamente.
A carico dei due indagati è stato disposto dal Gip anche un sequestro
preventivo delle disponibilità finanziarie, per quasi 573.000 euro. In particolare, infatti, fatti le indagini hanno
riguardato il controllo e la verifica dei
contributi erogati dalla Regione Siciliana (circa 800.000 euro) in favore del
Coni di Ragusa nei sei anni presi in esame, e la gestione delle strutture della Scuola Regionale dello Sport di via
Magna Grecia.
L’attività investigativa è scaturita
Qui sopra il bar ristoro della Scuola dello Sport, affidato ad «amici» in comodato
gratuito per 6 anni, comprese spese di acqua e luce. A destra gli esterni della Scuola
dello Sport, un fiore all’occhiello «che resta a Ragusa» come assicurato dai vertici Coni.
da un esposto-denuncia presentato
dal responsabile dell’ufficio Vigilanza
del Coni. Pertanto, gli investigatori
della compagnia di Ragusa, prima con
il metodo classico monitorando le
transazioni contabili e finanziarie, poi
mediante l’ausilio delle intercettazioni telefoniche, hanno accertato fatti e
condotte di rilevanza penale a carico
degli indagati.
“Le indagini – ha chiarito Petralia hanno accertato in modo inconfutabile quello che veniva messo in atto: acquisti di beni o pagamento di servizi
personali. E’ stato un percorso investigativo molto attento, che si è svolto
attraverso attività tecniche e documentali che hanno confermato il qua-
IL COMANDANTE PROVINCIALE SOLOMBRINO, IL PROCURATORE PETRALIA E IL CAPITANO SCHIAZZA DURANTE LA CONFERENZA STAMPA.
dro che si andava delineando. E’ stata
informata anche la Corte dei conti. La
Scuola dello Sport di Ragusa è una
struttura molto bella che molte città
siciliane invidiano, di proprietà dell’ex Provincia regionale, e che aveva
una gestione interamente affidata a
Cintolo che la gestiva senza fornire alcun tipo di rendiconto all'ente proprietario della struttura. Qui c'era anzitutto una acquisizione di potere e
poi un vantaggio economico per chi si
comportava come proprietario. Il Coni, in questa vicenda, ha veramente
dimostrato grande attenzione nei
confronti del proprio patrimonio e
questo non accade spesso quando si
parla di gestione pubblica. Due sono
dunque le parti offese: il Coni e l’ex
Provincia”.
“Questi – ha aggiunto il colonello
Solombrino – dovevano essere fondi
destinati a finalità sportive, per la didattica di chi si cimenta in attività
sportiva, invece queste finalità erano
l'ultimo interesse degli indagati, che
ne facevano un uso assolutamente
personale”.
Ulteriore danno arrecato alle casse
dell’Ente, il fatto che le strutture della
scuola dello Sport venivano concesse
in locazione o in comodato d’uso gratuito, senza l’addebito di costi legati al
consumo di luce, acqua e gas, che rimanevano a carico del Coni.
Il Coni parte lesa si costituirà parte civile
I VERTICI.
Da Roma e Palermo piena collaborazione alle indagini per incastrare gli «infedeli»
CINTOLO E SILVIO PIAZZA
“È nostra piena intenzione di continuare a gestire la Scuola dello Sport e farla funzionare secondo il codice etico del nostro ente”. Lo ha
detto a margine della conferenza stampa di ieri, il segretario della giunta regionale del Coni
Sicilia, Lionello Nuccio, che ha chiarito anche la
situazione attuale e la gestione futura della
struttura.
“La struttura attualmente è utilizzata ed ha
continuato a funzionare dopo l’uscita del signor Cintolo; la utilizzano le federazioni gratuitamente, perché la struttura nasce proprio
per questo: per attività didattiche e istituzionali, ovviamente facendo opportune richieste
e rispettando i tempi, anche perché abbiamo
solo un dipendente. Ho dato disposizione al
nostro dipendente di fare lavoro straordinario,
proprio nel fine settimana quando le federazioni possono andare maggiormente”. “L’auditorium - continua Nuccio - è invece chiuso per
mancanza di agibilità. Nasce per finalità esclusivamente didattiche e sportive, non per attività ricreative, culturali o teatrali. Nel momento in cui la Commissione di vigilanza locali di
pubblico spettacolo ci darà indicazioni, pren-
deremo gli opportuni provvedimenti. Poi le finalità saranno decise da Coni servizi spa, chiaramente mettendo tutto nero su bianco, stabilendo un prezziario e dando la possibilità di
fruirne a chi ne ha titolo. Si pagherà al Coni per
la fruizione chiara, trasparente e pubblica:
questa struttura è nostra, di tutti noi”.
“Come Coni - conclude Nuccio - siamo parte
lesa e ci costituiremo parte civile. La nostra
presenza qui, tra l’altro, è a testimonianza del
fatto che il Coni voglia continuare a gestire la
struttura in maniera chiara e che non c’è alcuna volontà di portare la scuola dello Sport altrove. A Palermo? E perché mai? Noi siamo il
Coni Sicilia e la Sicilia è tutta. La Scuola nasce
qui e qui resterà per finalità sportive, didattiche e formative”.
Il futuro. «La struttura era e
resta qui, ne garantiremo la
piena fruizione istituzionale»
Ad illustrare la genesi delle indagini, invece,
è stato il responsabile dell’ufficio vigilanza anticorruzione del Coni, Marco Befera: “Tutto è
partito dagli incroci amministrativi che si fanno attraverso controlli sui comitati e che hanno seguito la fase di normazione. Avevamo vietato che ci fossero conti differenti da quello ufficiale della Bnl, e non ci è mai stata segnalata la
presenza di quel conto. A un certo punto il conto è stato chiuso e l’ufficio amministrativo del
Coni si è accorto che c’era una somma che veniva da un conto sconosciuto. La cosa è stata segnalata al mio ufficio, che si è attivato con l’istituto di credito e con il comitato stesso, a cui è
stata chiesta la documentazione amministrativa. Documentazione che non è stata fornita.
Ci era stato detto che quel conto era stato aperto per avere una gestione più fluida delle somme. A quel punto, però, con l’estratto conto
della banca, abbiamo visto una serie di movimenti molto strani, anche con assegni circolari, e dunque abbiamo cominciato la collaborazione con la Guardia di finanza, perché ci sembrava che le anomalie fossero tante e troppe”.
M. F.
VENERDÌ 13 GENNAIO 2017
LA SICILIA
primo piano
DUE AUTOMOBILI PER USO PERSONALE
.25
IL RISCALDAMENTO E LA CAPARRA
Secondo l’indagine della Guardia di Finanza, a carico
degli indagati c’è anche una consistente somma,
oltre diecimila euro, che uno degli indagati avrebbe
usato per pagare il gasolio per il riscaldamento
dell’abitazione privata. E tra le somme prelevate dal
cosidetto “conto ombra” agli atti dell’inchiesta
risultano anche 6.330 euro usati come anticipo per
l'acquisto di un'abitazione privata, un appartamento
nella zona alta di Ragusa per la figlia di uno degli
indagati. Ma l’inchiesta non è finita.
Due le auto che sarebbero state acquistate attraverso
i contributi indebitamente percepiti. A oltre 10mila
euro sarebbe ammontato l’anticipo per l'acquisto di
una Ford Focus. Nel 2006, inoltre, era stata
acquistata una Smart per oltre 17mila euro (somma
comprensiva degli interessi): era del Coni ma,
secondo l’accusa, veniva utilizzata, di fatto, dallo
stesso Cintolo, che poi, nel 2012, quando il mezzo
venne venduto per 900 euro, avrebbe incassato la
somma in contanti.
M.F.
M.F.
IL RETROSCENA. LE CARTE DELL’INCHIESTA
«Ora questa cosa
non dobbiamo
farcela sfuggire»
Le intercettazioni. Così Cintolo & C. tramavano per riprendersi la Scuola
Fra complicità e pressioni. «Sarà gestione oculata, non come lo Zio Tom...»
MARIO BARRESI
NOSTRO INVIATO
I PARTICOLARI
Malagò al telefono
«Grazie alla Procura»
Vanterie “renziane”
L’akmé, in questo romanzetto criminale, non è soltanto la gestione «personale e disinvolta» di più di mezzo
milione di euro di contributi pubblici
(e dunque soldi dei cittadini) erogati
al Coni di Ragusa. Certo, fanno impressione l’acquisto di gasolio per casa propria, la Focus intestata al figlio,
la barca e addirittura la caparra per la
casa della figlia. Sono gli elementi più
pittoreschi, che colpiscono l’opinione
pubblica. Ma nell’ordinanza (che applica gli arresti domiciliari per Sasà
Cintolo e dispone il sequestro preventivo di beni per circa 573mila euro per
lui e per l’altro indagato Silvio Piazza)
c’è quella che il gip Giovanni Giampiccolo definisce «una vivace operatività
finalizzata a riappropriarsi, indirettamente, della Scuola dello Sport».
I conti: assegni e shopping
con i fondi del Coni ibleo
NOSTRO INVIATO
Della storia «del tipo del Coni di
Ragusa» ce ne parlò, poco meno di
un anno fa, un collega giornalista
romano. Tant’è che Libero, con un
articolò di Giacomo Amadori,
qualche tempo fa toccò l’argomento. In quel contesto, i rumors
capitolini parlarono (ma senza
nessuno che ne scrisse) anche di
«importanti entrature» di Sasà
Cintolo nei Palazzi del potere,
compreso quello del governo.
Vanterie, forse, di «agganci con
Renzi», favoriti da esponenti non
soltanto siciliani del Pd. Ma di tutto ciò, nelle 23 pagine dell’ordinanza del gip Giovanni Giampiccolo - com’è ovvio che sia - non c’è
alcuna traccia.
L’altra ipotesi è quella di un “sistema Ragusa” esteso (o estendibile) ad altri comitati del Coni siciliani e nazionali. Ma anche su quest’aspetto soltanto voci e sensazioni, anche perché - nell’indagine
coordinata dal procuratore Carmelo Petralia - il Comitato olimpico è parte attiva. È anche grazie a
una relazione firmata da Marco
Befera (responsabile dell’Ufficio
vigilanza del Coni) che i magistrati
ragusani cominciano a fare i conti
in tasca a Cintolo e soci. Anche i pm
di Roma - tramite il segretario generale del Coni, Roberto Fabbricini
- ricevevano una denuncia sul
“conto ombra”.
Il Coni, almeno nel suo nuovo
corso, è parte lesa. E, oltre alla presenza dello stesso Befera e del segretario regionale Lionello Nuccio
alla conferenza stampa di ieri, l’asse Coni-magistrati è suggellato da
una telefonata del presidente Giovanni Malagò al procuratore Petralia: «Grazie, di cuore, per tutto
quello che avete fatto». E anche per
tutto ciò che faranno, s’intende.
MA. B.
La parte più tragicomica dell’ordinanza riguarda il dettaglio delle spese
pazze. Poca cosa, sul totale di
532.907,89 euro ritenuti «ingiusto
profitto» di somme del Coni fra il 2007
e il 2009. Di questi: 3.650 euro sono finiti alla ditta che fornisce il gasolio per
l’appartamento di Cintolo; 19.960 euro a un salone nautico per l’acquisto di
una barca “Modello Ranieri Voyager
20” e di un motore marino “Evinrude
150 hp”, oltre che di «accessori usati»;
10.898 euro a una concessionaria di
Siracusa per l’acquisto di una Ford
“Focus” intestata al figlio di Piazza;
6.330 euro a un’impresa edile per l’acquisto di un appartamento a Siracusa,
intestato alla figlia di Piazza. In tutto
37.188 euro distratti «a mezzo di assegni a firma congiunta».
C’è anche la storia della Smart. Intestata alla Scuola dello sport, che viene
venduta - nonostante un valore stimato in 6.800 euro dalla guardia di finanza - per appena 900 euro al suocero di un collaboratore di Cintolo.
Al di là delle note di colore, però, il
grosso del presunto peculato (per l’esattezza 532.907,89 euro) riguarda
quelli che il gip definisce «ingiusto
profitto a danno degli enti pubblici,
appropriandosi degli importi indebitamente ottenuti mediante emissione di assegni bancari a firma congiunta (Cintolo e Piazza), intestati allo
stesso Comitato provinciale Coni Ragusa, ovvero ai soggetti aventi potere
di firma (...), nonché con prelievi/pagamenti in contanti, mediante utilizzo del bancomat appoggiato sul conto
corrente».
Fra il 2006 e il 2015 (la chiusura avviene il 5 agosto, con versamento di
15.889 euro in contanti per coprire il
saldo negativo), il conto corrente aperto alla Banca Popolare Agricola di
Ragusa movimenta quasi 900mila euro. Le entrate sono tutte bonifici di enti pubblici: 817.404,78 euro dalla Regione, 10.000 euro dal Comune di Ragusa e 9.996,50 euro dall’ex Provincia,
per un totale di 837.401,28 euro fra il
2006 e il 2012. I movimenti in uscita
ammontano a 877.426,56 euro, di cui
792.831,45 per emissione di assegni
bancari o circolari (di cui , 36.928 per
bonifici verso terzi, 36.840 per prelievi fra bancomat e sportelli, 2.718,01
per pagamenti Pos e 8.055,10 per in-
UNO DEGLI IMPIANTI SPORTIVI AL CENTRO DELL’INDAGINE
teressi o commissioni.
La guardia di finanza di Ragusa ha
tracciato, in un altro conto corrente
personale di Cintolo, versamenti in
contanti (in tutto 83.701 euro) e tramite assegni (200.583,60 euro, dei
quali 95mila «riconducibili all’accensione di un mutuo ipotecario»). Una
ricchezza sproporzionata, rispetto all’ex presidente del Coni che «percepisce esclusivamente reddito da pensione per un importo medio lordo annuo pari a 22.000 euro circa».
Ai raggi X, inoltre, un altro conto intestato a “Comitato Gestione Piscine
Coni” (e gestito dall’arrestato) e uno
cointestato allo stesso Cintolo e all’ex
segretario provinciale del Coni, Salvatore Ottaviano, estraneo all’indagine
anche perché lasciò il ruolo nel 2014.
Il dettaglio. Nel conto
personale (pensionato
da 20mila euro l’anno)
tracciati versamenti
per 284mila euro
Il piano: rimettere le mani
sulla Scuola dello Sport
Ma non c’è soltanto il peculato. Con la
stessa tracotanza con la quale si sarebbero appropriati dei fondi del Coni, Cintolo & C. volevano rimettere le
mani su quel “giocattolino” che tutta
la Sicilia invidia a Ragusa.
Il gip Giampiccolo parla di «contatti
che lasciano profilare il pericolo di
commissione di altri reati contro la
pubblica amministrazione (abuso
d’ufficio, turbata libertà degli incanti)
mediante “pilotaggio” della gara per
l’assegnazione della struttura, sede
della scuola dello sport».
Nei quattro faldoni di quest’indagine, infatti, ci sono anche numerose intercettazioni telefoniche che raccontano un’altra storia. Scandita anche da
un linguaggio criptico. Come quella
ricorrente esigenza (anche in assolate
giornate d’autunno) di «prendere
l’ombrello», o di «aprirlo», soprattutto
quando qualcuno chiede a Cintolo se
«c’è acqua forte» e lui gli risponde che
«ancora le nuvole devono arrivare». O
come la scelta di «mettere il pigiama»
sempre in concomitanza di «tempo
che resta brutto», col solito richiamo
all’ombrello. Un codice tipico di chi sa
di essere intercettato, soprattutto dopo la perquisizione avvenuta lo scorso
marzo 2016. Tanto da adottare «cautele non comuni», come le definisce il
gip, tanto da «farsi chiamare al telefono dal barbiere».
Ma cosa devono discutere di così
importante? Molti dei contenuti (secretati) sono oggetto di ulteriori indagini, ma nell’ordinanza si riassumono
alcuni passaggi-chiave. Fra cui alcune
conversazioni di Cintolo. «Questa cosa non dobbiamo farcela sfuggire», dice intercettato al telefono mentre
parla con un dirigente sportivo. Sottinteso: la Scuola dello Sport. Significativa la data: 20 novembre 2016, meno di due mesi fa. Stessi protagonisti
in un’altra chiamata di sei giorni prima. «Sembra che si stiano mettendo
d’accordo anche su come debbano sistemare il bando di assegnazione in
maniera a loro più favorevole», è la
brusca sintesi degli inquirenti, fatta
propria dal gip Giampiccolo. Con dettagli che, per ragioni di opportunità, è
meglio non approfondire.
Cintolo si dice certo di ritornare in
possesso della Scuola dello sport, che
nella sua gestione veniva affittata alle
società con quello che la Procura definisce «metodo personalistico» basato
«sulle amicizie», come confermano
numerose testimonianze (tutte agli
atti), di presidenti di club e associazioni, costretti però a pagare il “disturbo”
anche retribuendo due fidatissimi
collaboratori di Cintolo.
Il piano è chiaro: sfilare ai vecchi amici del Coni la Scuola dello Sport e
gestirla in proprio. «Con 40/50mila
euro l’anno si può fare?», gli chiede il
suo interlocutore. E Cintolo risponde:
«Te lo garantisco, con una gestione oculata si può. Non come quella dello
zio Tom...». Probabilmente un’autocitazione, vista la sua gestione allegra.
Si può fare. Con criteri manageriali e
non con «le federazioni che ora pagano zero» e con «Giovanni del bar» che
«se vuole lavorare ancora qualcosa la
deve pagare, non come adesso...».
Il dominus dello sport ragusano, adesso ai domiciliari, discute con i suoi
interlocutori (talvolta saranno anche
vanterie) di incontri con politici e docenti universitari, dirigenti e funzionari provinciali. Il seguito delle indagini sarà molto interessante.
Twitter: @MarioBarresi