13 Gennaio 2017 - Comune di Vittoria
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13 Gennaio 2017 - Comune di Vittoria
CITTÀ DI VITTORIA UFFICIO STAMPA RASSEGNA STAMPA 13 Gennaio 2017 VENERDÌ 13 GENNAIO 2017 LA SICILIA vittoria I figli lo accusano: condannato Riscaldamento riparato il guasto alla «Caruano» ll caso. Un anno e sei mesi di reclusione e derubricazione del reato in abbandono di minori al vittoriese, processato con il rito abbreviato, che picchiava i suoi quattro bambini e se ne vantava al telefono con la madre cato Valentino Coria rappresentato come parte civile dall’avvocato Carlo Ottaviano. Dopo la lettura della sentenza che sarà depositata entro i prossimi 80 giorni, non è escluso che le parti, difesa e pubblico ministero, presentino appello. L’avvocato Giuseppe Di Stefano potrebbe chiedere la remissione in libertà del suo assistito, il pm la qualificazione del reato in maltrattamenti. Tre maschietti e una femminuccia hanno vissuto in condizioni disumane fino allo scorso giugno, quando il padre venne arrestato GIUSEPPE LA LOTA Nessun maltrattamento, solo abbandono di minori. Questo l’esito del processo contro il vittoriese accusato di avere picchiato selvaggiamente i propri 4 figli e di riferirlo con vanto alla propria madre al telefono. Dunque, rito abbreviato e sentenza lampo ieri nei confronti di G. A., 31 anni, che il 10 giugno del 2016 fu arrestato dalla polizia di Vittoria per maltrattamenti nei confronti di 4 figli, 3 maschietti e una femminuccia, di 5, 7, 9 e 10 anni di età. Tutti tenuti in casa in condizioni disumane. Il gip Andrea Reale in sede di udienza preliminare con il rito abbreviato ha condannato a un anno e 6 mesi di reclusione il genitore, attualmente agli arresti domiciliari. Il giudice ha accolto la richiesta in subordine fatta dall’avvocato difensore Giuseppe Di Stefano, cioè della derubricazione del reato da maltrattamenti in abbandono di minori. Il pubblico ministero Monica Monego aveva chiesto la condanna a due anni di carcere per maltrattamenti. Il tutore dei bambini (che attualmente si trovano assistiti in un centro di accoglienza segreto) è l’avvo- PADRE PER CASO Questo reato nel Codice non è previsto «Prima di sbattere il mostro in prima pagina - aveva dichiarato l’avvocato Giuseppe Di Stefano difensore di G. A. - aspettiamo l’esito dell’incidente probatorio. Qualora le accuse risultassero fondate, non esiterei a chiedere il rito alternativo in sede di processo». E così è stato. Rito abbreviato, derubricazione del reato ad abbandono di minori e un anno e mezzo di pena. In fondo il pubblico ministero, per i maltrattamenti, di anni ne aveva chiesti due. E non saranno certo i sei mesi a fare la differenza, ma i segni sul corpo e nell’anima dei bambini. Figli che non conoscono padre, come leggi che non riconoscono mostri. Questo reato dal Codice non è previsto. FRANCA ANTOCI IL 31ENNE VITTORIESE CONDANNATO PER ABBANDONO DI MINORI Fu uno dei casi più disumani trattati negli ultimi tempi a Vittoria. Le indagini che portarono all’arresto del padre dei 4 bambini, ci mostrarono un quadro drammatico. Gli inquirenti della Squadra mobile indagavano sul 31enne vittoriese, già noto per violenza sessuale, droga e furti. Il suo telefono era sotto controllo. Nei mesi di aprile e maggio 2016 le sue conversazioni telefoniche con la madre rivelavano fatti orrendi. L’uomo venne arrestato dagli agenti della Squadra mobile e del Commissariato di Vittoria che indagavano per furti, uso di sostanze stupefacenti, per violenza sessuale nei confronti della ex moglie, una romena poi fuggita precipitosamente per scampare a quel martirio. Durante le indagini i poliziotti scoprirono grazie alle intercettazioni di conversazioni telefoniche tra il padre e la nonna dei bambini che l’uomo si vantava di picchiare i figli, di farli volare in aria e di lasciarli piangere per notti intere. I bambini chiamavano i nonni di notte. “Vienimi a prendere, papà non si sveglia, non abbiamo mangiato tutto il giorno”. Impressionante il luogo che si è presentato agli occhi dei poliziotti al momento dell’irruzione in casa per dare esecuzione all’arresto dell’uomo, andato in escandescenza (forse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti) appena ha visto i poliziotti. Una scena quasi surreale: la casa era un porcile, sporcizia ovunque, spazzatura, escrementi, mobili distrutti, indumenti a terra, materassi sporchi senza lenzuola, proprio dove dormivano i bambini. Una vicenda che ha scosso parecchio l’opinione pubblica della città di Vittoria. .29 LE TELEFONATE f.a.) «Li tratti come cani». Lo dice la madre di G. A. che minaccia di ammazzarlo se non si occuperà dei figli. E lui? Risponde così: «Uno, uno l'ho sbiellato. Minchia, ieri mi ha rotto l'armadio. Sai che ho fatto? L'ho preso e l'ho buttato all'aria. Bello, è arrivato per terra e l'ho scassato tutto. Si è fatto tutta la nottata a piangere». Sono stralci delle intercettazioni telefoniche che hanno portato G.A. in cella. «Nonna, abbiamo fame. Non abbiamo mangiato niente tutto il giorno. Vienici a prendere» dice al telefono il più grande dei fratellini. E un giorno la nonna avvisa G. A.: «Tuo figlio vuole andare alla polizia se non smetti di ammazzarlo di botte». E lui: «Ora gli do un'altra bella botta e lo attacco». Parole pesanti. Come le mani. Come le botte. Come le accuse. Completamente risolto il problema che aveva lasciato l'Istituto comprensivo Caruano al gelo dal 18 dicembre, quando, improvvisamente, i riscaldamenti hanno smesso di funzionare. Già nei giorni scorsi, prima i tecnici del Comune e poi quelli di una ditta ragusana sono intervenuti alla ricerca della falla nell'impianto. Nonostante il freddo di questi giorni e la pioggia gli operai hanno lavorato ininterrottamente. “I tecnici - afferma l’assessore Frasca - hanno prima controllato tutto l'impianto, con un rilevatore di umidità, per capire dove fosse effettivamente la perdita. Sono state riscontrate due grosse perdite all'ingresso delle tubazioni nella scuola ed infatti le due 'curve' nella tubatura presentavano corrosioni di ruggine a causa delle continue infiltrazioni di acqua piovana. Una volta trovato il danno si è proceduto alla sostituzione con due 'curve' e dei 'tronchetti' nuovi. Inoltre - aggiunge Frasca - ho fatto un sopralluogo alle scuole 'Rodari', 'Rosario' 'San Biagio' e 'Cappellini' dove ho accertato che tutto funziona regolarmente. Siamo sempre a disposizione delle famiglie ed attenti alle esigenze dei ragazzi. Ringrazio la dirigente del Plesso Caruano per per la collaborazione e la gestione di una situazione non semplice”. NADIA D'AMATO La Sicilia 13 Gennaio 2017 L’agricoltura scende in piazza per spiegare una crisi perpetua in breve TEATRO COLONNA Va in scena «Capatosta» La protesta. Stamattina la conferenza stampa nel tendone di piazza Gramsci. Alla manifestazione aderisce anche la Cna GIOVANNA CASCONE Oggi, in piazza Gramsci, alla conferenza di presentazione della protesta agricola ci sarà anche la Cna di Vittoria. Sarà in prima fila insieme agli esponenti del movimento Riscatto, il Comitato delle donne in agricoltura e Altragricoltura per partecipare alla manifestazione che prende il via alle 11 di questa mattina nello spazio antistante lo storico istituto professionale di Vittoria. La partecipazione della confederazione della piccola e media impresa era stata annunciata giorni addietro; adesso il presidente territoriale, Giuseppe La Terra, lo conferma. “Saremo presenti in quanto vittoriesi – dichiara il presidente della locale Cna –. Facciamo parte di questa comunità fortemente legata all'agricoltura e il nostro sostegno non poteva mancare. La Cna, come organizzazione che rappresenta gli artigiani, è legata a doppio filo con l'agricoltura locale. Pertanto la no- stra adesione a questo movimento di protesta pacifico era necessario”. La presenza della locale Cna sarà costante e contribuirà a dare forza alle richieste che partiranno dalla struttura in serra istallata nella piazza cittadina. “Saremo presenti fisicamente con i nostri associati – aggiunge La Terra -. Faremo sentire la nostra voce nel chiedere il rilancio economico del nostro territorio, delle attività e In prima fila, insieme agli esponenti del movimento Riscatto, il Comitato delle donne in agricoltura e Altragricoltura. L’invito al confronto tra gli operatori del settore e il mondo politico dopo cinque anni di promesse disattese del lavoro in generale. Tra le richieste – precisa – vi è senza dubbio l'eliminazione dell'abusivismo”. La confederazione sarà una componente indispensabile nella lotta al rilancio dell'economia del territorio e nel chiedere ai governi, regionale e nazionale, misure a favore del settore agricolo da cui dipende il novanta per cento dell'intero tessuto economico. “I nostri governi, da quello comunale a quello nazionale – commenta – devono muovesi e cercare delle soluzioni ai problemi che ricadono sul territorio e che interessano i cittadini. Il lavoro manca, le produzioni che non ci sono, la commercializzazione dei prodotti non va, deve essere rivisto tutto quello che ruota intorno alla produzione”. Da piazza Gramsci si leverà la voce della città. La politica è chiamata all'appello. E' stata invitata a partecipare e a dare il proprio contributo attraverso un atto di “responsabilità” che si dovrà tradurre nel mantenere la parola da- LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI SOTTO IL TENDONE DI PIAZZA CALVARIO ta. Cinque anni fa furono fatte delle promesse rimaste inattese. Il governo nazionale, fino a poco tempo fa in carica, non ha dato peso alle richieste che provenivano dal mondo agricolo. La situazione è peggiorata e lo stesso governatore della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ha confermato che l'agricoltura è al collasso. I nostri produttori, purtroppo, lo sanno bene. In tanti hanno perso aziende, casa e lavoro. Per questo, gli agricoltori hanno deciso di scendere nuovamente in piazza. Da oggi si apre una nuova pagina della storia della nostra agricoltura: a raccontarla sono i produttori, ormai senza speranza e disperati. Un dramma della disperazione a cui bisogna mettere un punto, altrimenti sarà la fine dell'agricoltura. Da Vittoria la voglia di rilanciare e salvare il settore trainante dell'economia. Il presidio sarà il cuore pulsante di questo rilancio. L’addio a Rifuggiato, il preside innamorato dei numeri DANIELA CITINO I FAMILIARI DEL PROF. RIFUGGIATO Se per Galileo Galilei la matematica è il gran libro con cui scrivere l'universo, lo era altrettanto per il preside Gaetano Rifuggiato, la cui luminosa carriera scolastica è stata caratterizzata anche dalla docenza di matematica e fisica, svolta tra l'altro in quello stesso Liceo scientifico, il glorioso "Stanislao Cannizzaro", oggi sezione annessa al Mazzini, da lui diretto per lungo come preside. La scomparsa di Gaetano Rifuggiato i cui funerali si sono svolti nel pomeriggio di ieri nella Basilica di San Giovanni, ha destato molta commozione in quanti, tra suoi alunni, colleghi e docenti, lo hanno conosciuto nel suo ruolo di educatore, ma anche in quelli che ne hanno altrettanto appezzato il valore umano. "Un ottimo preside che si è speso con passione, disponibilità ed equilibrio per l'educazione della sua comunità cittadina" ha detto durante l'omelia funebre, don Vittorio Pirillo, rimarcandone l'alto valore etico e morale "d'uomo d'altri tempi" a cui univa, al contempo, una verve culturale brillante e sagace. E così lo hanno ricordato gli adorati suoi nipoti, figli di Dino, Daniela e Danilo che con il padre hanno condiviso la passione per gli studi matematici. "Matematica che con le sue lezioni diventava amabile filoso- fia" ha detto la farmacista, ex alunna del preside, Lucia Alessandrello. E a ricordarne le capacità di scopritore di talenti matematici è stata la docente Maria Stella Puccio. "Si esaltava quando scopriva la sua stessa luce e passione nei suoi alunni e quando aveva certezza di averne scovato un talento riusciva a indirizzarlo verso una brillante carriera di matematico e fisico". Un preside autorevole e mai autoritario che comunicava leggendo voto per voto ad ogni suo alunno la pagella con i risultati scolastici comunicando anche ai meno brillante un segno di speranza e la possibilità di superare gli ostacoli con la forza della propria volontà e intelligenza. d.c.) Al Colonna torna la prosa. Domani, sul proscenio del Teatro comunale, alle 21, andrà in scena il secondo degli eventi messi in cartellone dal direttore artistico, Andrea Burrafato. "L'opera, intitolata ‘Capatosta’ è un importante appuntamento di teatro civile - spiega l'assessore alla Cultura, Daniele Scrofani Questo a dimostrazione che il teatro è svago ma anche impegno e occasione per fermarci a riflettere su temi fondamentali quali il lavoro, l’ambiente e l’amicizia". Il teatro Colonna, dunque, si arricchisce di un cartellone di tutto rispetto con una serie di rappresentazioni che meritano grande attenzione come in questo caso. Ci si intende muovere nella direzione di promuovere il più possibile il mondo culturale in generale e quello teatrale in particolare. PALAZZO IACONO Tasse arretrate senza sanzioni d.c.) Si potranno pagare le tasse arretrate senza doverne pagare le sanzioni, La Giunta municipale, il 9 gennaio scorso, ne ha deliberato la bozza del regolamento per la definizione agevolata delle entrate comunali non ancora riscosse notificate negli anni dal 2000 al 2016. “Si tratta di un provvedimento che va incontro alle esigenze dei cittadini e delle aziende - dichiara il sindaco , Giovanni Moscato – in un periodo di forte crisi economica e di difficoltà per le famiglie. E’ un sostegno concreto ai vittoriesi che permetterà a tutti di regolarizzare la propria posizione fiscale senza doverne pagare le sanzioni" . La bozza poi passerà al vaglio del Consiglio comunale. VENERDÌ 13 GENNAIO 2017 LA SICILIA vittoria I figli lo accusano: condannato Riscaldamento riparato il guasto alla «Caruano» ll caso. Un anno e sei mesi di reclusione e derubricazione del reato in abbandono di minori al vittoriese, processato con il rito abbreviato, che picchiava i suoi quattro bambini e se ne vantava al telefono con la madre cato Valentino Coria rappresentato come parte civile dall’avvocato Carlo Ottaviano. Dopo la lettura della sentenza che sarà depositata entro i prossimi 80 giorni, non è escluso che le parti, difesa e pubblico ministero, presentino appello. L’avvocato Giuseppe Di Stefano potrebbe chiedere la remissione in libertà del suo assistito, il pm la qualificazione del reato in maltrattamenti. Tre maschietti e una femminuccia hanno vissuto in condizioni disumane fino allo scorso giugno, quando il padre venne arrestato GIUSEPPE LA LOTA Nessun maltrattamento, solo abbandono di minori. Questo l’esito del processo contro il vittoriese accusato di avere picchiato selvaggiamente i propri 4 figli e di riferirlo con vanto alla propria madre al telefono. Dunque, rito abbreviato e sentenza lampo ieri nei confronti di G. A., 31 anni, che il 10 giugno del 2016 fu arrestato dalla polizia di Vittoria per maltrattamenti nei confronti di 4 figli, 3 maschietti e una femminuccia, di 5, 7, 9 e 10 anni di età. Tutti tenuti in casa in condizioni disumane. Il gip Andrea Reale in sede di udienza preliminare con il rito abbreviato ha condannato a un anno e 6 mesi di reclusione il genitore, attualmente agli arresti domiciliari. Il giudice ha accolto la richiesta in subordine fatta dall’avvocato difensore Giuseppe Di Stefano, cioè della derubricazione del reato da maltrattamenti in abbandono di minori. Il pubblico ministero Monica Monego aveva chiesto la condanna a due anni di carcere per maltrattamenti. Il tutore dei bambini (che attualmente si trovano assistiti in un centro di accoglienza segreto) è l’avvo- PADRE PER CASO Questo reato nel Codice non è previsto «Prima di sbattere il mostro in prima pagina - aveva dichiarato l’avvocato Giuseppe Di Stefano difensore di G. A. - aspettiamo l’esito dell’incidente probatorio. Qualora le accuse risultassero fondate, non esiterei a chiedere il rito alternativo in sede di processo». E così è stato. Rito abbreviato, derubricazione del reato ad abbandono di minori e un anno e mezzo di pena. In fondo il pubblico ministero, per i maltrattamenti, di anni ne aveva chiesti due. E non saranno certo i sei mesi a fare la differenza, ma i segni sul corpo e nell’anima dei bambini. Figli che non conoscono padre, come leggi che non riconoscono mostri. Questo reato dal Codice non è previsto. FRANCA ANTOCI IL 31ENNE VITTORIESE CONDANNATO PER ABBANDONO DI MINORI Fu uno dei casi più disumani trattati negli ultimi tempi a Vittoria. Le indagini che portarono all’arresto del padre dei 4 bambini, ci mostrarono un quadro drammatico. Gli inquirenti della Squadra mobile indagavano sul 31enne vittoriese, già noto per violenza sessuale, droga e furti. Il suo telefono era sotto controllo. Nei mesi di aprile e maggio 2016 le sue conversazioni telefoniche con la madre rivelavano fatti orrendi. L’uomo venne arrestato dagli agenti della Squadra mobile e del Commissariato di Vittoria che indagavano per furti, uso di sostanze stupefacenti, per violenza sessuale nei confronti della ex moglie, una romena poi fuggita precipitosamente per scampare a quel martirio. Durante le indagini i poliziotti scoprirono grazie alle intercettazioni di conversazioni telefoniche tra il padre e la nonna dei bambini che l’uomo si vantava di picchiare i figli, di farli volare in aria e di lasciarli piangere per notti intere. I bambini chiamavano i nonni di notte. “Vienimi a prendere, papà non si sveglia, non abbiamo mangiato tutto il giorno”. Impressionante il luogo che si è presentato agli occhi dei poliziotti al momento dell’irruzione in casa per dare esecuzione all’arresto dell’uomo, andato in escandescenza (forse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti) appena ha visto i poliziotti. Una scena quasi surreale: la casa era un porcile, sporcizia ovunque, spazzatura, escrementi, mobili distrutti, indumenti a terra, materassi sporchi senza lenzuola, proprio dove dormivano i bambini. Una vicenda che ha scosso parecchio l’opinione pubblica della città di Vittoria. LE TELEFONATE f.a.) «Li tratti come cani». Lo dice la madre di G. A. che minaccia di ammazzarlo se non si occuperà dei figli. E lui? Risponde così: «Uno, uno l'ho sbiellato. Minchia, ieri mi ha rotto l'armadio. Sai che ho fatto? L'ho preso e l'ho buttato all'aria. Bello, è arrivato per terra e l'ho scassato tutto. Si è fatto tutta la nottata a piangere». Sono stralci delle intercettazioni telefoniche che hanno portato G.A. in cella. «Nonna, abbiamo fame. Non abbiamo mangiato niente tutto il giorno. Vienici a prendere» dice al telefono il più grande dei fratellini. E un giorno la nonna avvisa G. A.: «Tuo figlio vuole andare alla polizia se non smetti di ammazzarlo di botte». E lui: «Ora gli do un'altra bella botta e lo attacco». Parole pesanti. Come le mani. Come le botte. Come le accuse. L’agricoltura scende in piazza per spiegare una crisi perpetua Oggi, in piazza Gramsci, alla conferenza di presentazione della protesta agricola ci sarà anche la Cna di Vittoria. Sarà in prima fila insieme agli esponenti del movimento Riscatto, il Comitato delle donne in agricoltura e Altragricoltura per partecipare alla manifestazione che prende il via alle 11 di questa mattina nello spazio antistante lo storico istituto professionale di Vittoria. La partecipazione della confederazione della piccola e media impresa era stata annunciata giorni addietro; adesso il presidente territoriale, Giuseppe La Terra, lo conferma. “Saremo presenti in quanto vittoriesi – dichiara il presidente della locale Cna –. Facciamo parte di questa comunità fortemente legata all'agricoltura e il nostro sostegno non poteva mancare. La Cna, come organizzazione che rappresenta gli artigiani, è legata a doppio filo con l'agricoltura locale. Pertanto la no- stra adesione a questo movimento di protesta pacifico era necessario”. La presenza della locale Cna sarà costante e contribuirà a dare forza alle richieste che partiranno dalla struttura in serra istallata nella piazza cittadina. “Saremo presenti fisicamente con i nostri associati – aggiunge La Terra -. Faremo sentire la nostra voce nel chiedere il rilancio economico del nostro territorio, delle attività e In prima fila, insieme agli esponenti del movimento Riscatto, il Comitato delle donne in agricoltura e Altragricoltura. L’invito al confronto tra gli operatori del settore e il mondo politico dopo cinque anni di promesse disattese del lavoro in generale. Tra le richieste – precisa – vi è senza dubbio l'eliminazione dell'abusivismo”. La confederazione sarà una componente indispensabile nella lotta al rilancio dell'economia del territorio e nel chiedere ai governi, regionale e nazionale, misure a favore del settore agricolo da cui dipende il novanta per cento dell'intero tessuto economico. “I nostri governi, da quello comunale a quello nazionale – commenta – devono muovesi e cercare delle soluzioni ai problemi che ricadono sul territorio e che interessano i cittadini. Il lavoro manca, le produzioni che non ci sono, la commercializzazione dei prodotti non va, deve essere rivisto tutto quello che ruota intorno alla produzione”. Da piazza Gramsci si leverà la voce della città. La politica è chiamata all'appello. E' stata invitata a partecipare e a dare il proprio contributo attraverso un atto di “responsabilità” che si dovrà tradurre nel mantenere la parola da- I FAMILIARI DEL PROF. RIFUGGIATO Se per Galileo Galilei la matematica è il gran libro con cui scrivere l'universo, lo era altrettanto per il preside Gaetano Rifuggiato, la cui luminosa carriera scolastica è stata caratterizzata anche dalla docenza di matematica e fisica, svolta tra l'altro in quello stesso Liceo scientifico, il glorioso "Stanislao Cannizzaro", oggi sezione annessa al Mazzini, da lui diretto per lungo come preside. La scomparsa di Gaetano Rifuggiato i cui funerali si sono svolti nel pomeriggio di ieri nella Basilica di San Giovanni, ha destato molta commozione in quanti, tra suoi alunni, NADIA D'AMATO TEATRO COLONNA Va in scena «Capatosta» La Sicilia 13 Gennaio 2017 LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI SOTTO IL TENDONE DI PIAZZA CALVARIO ta. Cinque anni fa furono fatte delle promesse rimaste inattese. Il governo nazionale, fino a poco tempo fa in carica, non ha dato peso alle richieste che provenivano dal mondo agricolo. La situazione è peggiorata e lo stesso governatore della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ha confermato che l'agricoltura è al collasso. I nostri produttori, purtroppo, lo sanno bene. In tanti hanno perso aziende, casa e lavoro. Per questo, gli agricoltori hanno deciso di scendere nuovamente in piazza. Da oggi si apre una nuova pagina della storia della nostra agricoltura: a raccontarla sono i produttori, ormai senza speranza e disperati. Un dramma della disperazione a cui bisogna mettere un punto, altrimenti sarà la fine dell'agricoltura. Da Vittoria la voglia di rilanciare e salvare il settore trainante dell'economia. Il presidio sarà il cuore pulsante di questo rilancio. L’addio a Rifuggiato, il preside innamorato dei numeri DANIELA CITINO Completamente risolto il problema che aveva lasciato l'Istituto comprensivo Caruano al gelo dal 18 dicembre, quando, improvvisamente, i riscaldamenti hanno smesso di funzionare. Già nei giorni scorsi, prima i tecnici del Comune e poi quelli di una ditta ragusana sono intervenuti alla ricerca della falla nell'impianto. Nonostante il freddo di questi giorni e la pioggia gli operai hanno lavorato ininterrottamente. “I tecnici - afferma l’assessore Frasca - hanno prima controllato tutto l'impianto, con un rilevatore di umidità, per capire dove fosse effettivamente la perdita. Sono state riscontrate due grosse perdite all'ingresso delle tubazioni nella scuola ed infatti le due 'curve' nella tubatura presentavano corrosioni di ruggine a causa delle continue infiltrazioni di acqua piovana. Una volta trovato il danno si è proceduto alla sostituzione con due 'curve' e dei 'tronchetti' nuovi. Inoltre - aggiunge Frasca - ho fatto un sopralluogo alle scuole 'Rodari', 'Rosario' 'San Biagio' e 'Cappellini' dove ho accertato che tutto funziona regolarmente. Siamo sempre a disposizione delle famiglie ed attenti alle esigenze dei ragazzi. Ringrazio la dirigente del Plesso Caruano per per la collaborazione e la gestione di una situazione non semplice”. in breve La protesta. Stamattina la conferenza stampa nel tendone di piazza Gramsci. Alla manifestazione aderisce anche la Cna GIOVANNA CASCONE .29 colleghi e docenti, lo hanno conosciuto nel suo ruolo di educatore, ma anche in quelli che ne hanno altrettanto appezzato il valore umano. "Un ottimo preside che si è speso con passione, disponibilità ed equilibrio per l'educazione della sua comunità cittadina" ha detto durante l'omelia funebre, don Vittorio Pirillo, rimarcandone l'alto valore etico e morale "d'uomo d'altri tempi" a cui univa, al contempo, una verve culturale brillante e sagace. E così lo hanno ricordato gli adorati suoi nipoti, figli di Dino, Daniela e Danilo che con il padre hanno condiviso la passione per gli studi matematici. "Matematica che con le sue lezioni diventava amabile filoso- fia" ha detto la farmacista, ex alunna del preside, Lucia Alessandrello. E a ricordarne le capacità di scopritore di talenti matematici è stata la docente Maria Stella Puccio. "Si esaltava quando scopriva la sua stessa luce e passione nei suoi alunni e quando aveva certezza di averne scovato un talento riusciva a indirizzarlo verso una brillante carriera di matematico e fisico". Un preside autorevole e mai autoritario che comunicava leggendo voto per voto ad ogni suo alunno la pagella con i risultati scolastici comunicando anche ai meno brillante un segno di speranza e la possibilità di superare gli ostacoli con la forza della propria volontà e intelligenza. d.c.) Al Colonna torna la prosa. Domani, sul proscenio del Teatro comunale, alle 21, andrà in scena il secondo degli eventi messi in cartellone dal direttore artistico, Andrea Burrafato. "L'opera, intitolata ‘Capatosta’ è un importante appuntamento di teatro civile - spiega l'assessore alla Cultura, Daniele Scrofani Questo a dimostrazione che il teatro è svago ma anche impegno e occasione per fermarci a riflettere su temi fondamentali quali il lavoro, l’ambiente e l’amicizia". Il teatro Colonna, dunque, si arricchisce di un cartellone di tutto rispetto con una serie di rappresentazioni che meritano grande attenzione come in questo caso. Ci si intende muovere nella direzione di promuovere il più possibile il mondo culturale in generale e quello teatrale in particolare. PALAZZO IACONO Tasse arretrate senza sanzioni d.c.) Si potranno pagare le tasse arretrate senza doverne pagare le sanzioni, La Giunta municipale, il 9 gennaio scorso, ne ha deliberato la bozza del regolamento per la definizione agevolata delle entrate comunali non ancora riscosse notificate negli anni dal 2000 al 2016. “Si tratta di un provvedimento che va incontro alle esigenze dei cittadini e delle aziende - dichiara il sindaco , Giovanni Moscato – in un periodo di forte crisi economica e di difficoltà per le famiglie. E’ un sostegno concreto ai vittoriesi che permetterà a tutti di regolarizzare la propria posizione fiscale senza doverne pagare le sanzioni" . La bozza poi passerà al vaglio del Consiglio comunale. VENERDÌ 13 GENNAIO 2017 LA SICILIA vittoria I figli lo accusano: condannato Riscaldamento riparato il guasto alla «Caruano» ll caso. Un anno e sei mesi di reclusione e derubricazione del reato in abbandono di minori al vittoriese, processato con il rito abbreviato, che picchiava i suoi quattro bambini e se ne vantava al telefono con la madre cato Valentino Coria rappresentato come parte civile dall’avvocato Carlo Ottaviano. Dopo la lettura della sentenza che sarà depositata entro i prossimi 80 giorni, non è escluso che le parti, difesa e pubblico ministero, presentino appello. L’avvocato Giuseppe Di Stefano potrebbe chiedere la remissione in libertà del suo assistito, il pm la qualificazione del reato in maltrattamenti. Tre maschietti e una femminuccia hanno vissuto in condizioni disumane fino allo scorso giugno, quando il padre venne arrestato GIUSEPPE LA LOTA Nessun maltrattamento, solo abbandono di minori. Questo l’esito del processo contro il vittoriese accusato di avere picchiato selvaggiamente i propri 4 figli e di riferirlo con vanto alla propria madre al telefono. Dunque, rito abbreviato e sentenza lampo ieri nei confronti di G. A., 31 anni, che il 10 giugno del 2016 fu arrestato dalla polizia di Vittoria per maltrattamenti nei confronti di 4 figli, 3 maschietti e una femminuccia, di 5, 7, 9 e 10 anni di età. Tutti tenuti in casa in condizioni disumane. Il gip Andrea Reale in sede di udienza preliminare con il rito abbreviato ha condannato a un anno e 6 mesi di reclusione il genitore, attualmente agli arresti domiciliari. Il giudice ha accolto la richiesta in subordine fatta dall’avvocato difensore Giuseppe Di Stefano, cioè della derubricazione del reato da maltrattamenti in abbandono di minori. Il pubblico ministero Monica Monego aveva chiesto la condanna a due anni di carcere per maltrattamenti. Il tutore dei bambini (che attualmente si trovano assistiti in un centro di accoglienza segreto) è l’avvo- PADRE PER CASO Questo reato nel Codice non è previsto «Prima di sbattere il mostro in prima pagina - aveva dichiarato l’avvocato Giuseppe Di Stefano difensore di G. A. - aspettiamo l’esito dell’incidente probatorio. Qualora le accuse risultassero fondate, non esiterei a chiedere il rito alternativo in sede di processo». E così è stato. Rito abbreviato, derubricazione del reato ad abbandono di minori e un anno e mezzo di pena. In fondo il pubblico ministero, per i maltrattamenti, di anni ne aveva chiesti due. E non saranno certo i sei mesi a fare la differenza, ma i segni sul corpo e nell’anima dei bambini. Figli che non conoscono padre, come leggi che non riconoscono mostri. Questo reato dal Codice non è previsto. FRANCA ANTOCI IL 31ENNE VITTORIESE CONDANNATO PER ABBANDONO DI MINORI Fu uno dei casi più disumani trattati negli ultimi tempi a Vittoria. Le indagini che portarono all’arresto del padre dei 4 bambini, ci mostrarono un quadro drammatico. Gli inquirenti della Squadra mobile indagavano sul 31enne vittoriese, già noto per violenza sessuale, droga e furti. Il suo telefono era sotto controllo. Nei mesi di aprile e maggio 2016 le sue conversazioni telefoniche con la madre rivelavano fatti orrendi. L’uomo venne arrestato dagli agenti della Squadra mobile e del Commissariato di Vittoria che indagavano per furti, uso di sostanze stupefacenti, per violenza sessuale nei confronti della ex moglie, una romena poi fuggita precipitosamente per scampare a quel martirio. Durante le indagini i poliziotti scoprirono grazie alle intercettazioni di conversazioni telefoniche tra il padre e la nonna dei bambini che l’uomo si vantava di picchiare i figli, di farli volare in aria e di lasciarli piangere per notti intere. I bambini chiamavano i nonni di notte. “Vienimi a prendere, papà non si sveglia, non abbiamo mangiato tutto il giorno”. Impressionante il luogo che si è presentato agli occhi dei poliziotti al momento dell’irruzione in casa per dare esecuzione all’arresto dell’uomo, andato in escandescenza (forse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti) appena ha visto i poliziotti. Una scena quasi surreale: la casa era un porcile, sporcizia ovunque, spazzatura, escrementi, mobili distrutti, indumenti a terra, materassi sporchi senza lenzuola, proprio dove dormivano i bambini. Una vicenda che ha scosso parecchio l’opinione pubblica della città di Vittoria. LE TELEFONATE f.a.) «Li tratti come cani». Lo dice la madre di G. A. che minaccia di ammazzarlo se non si occuperà dei figli. E lui? Risponde così: «Uno, uno l'ho sbiellato. Minchia, ieri mi ha rotto l'armadio. Sai che ho fatto? L'ho preso e l'ho buttato all'aria. Bello, è arrivato per terra e l'ho scassato tutto. Si è fatto tutta la nottata a piangere». Sono stralci delle intercettazioni telefoniche che hanno portato G.A. in cella. «Nonna, abbiamo fame. Non abbiamo mangiato niente tutto il giorno. Vienici a prendere» dice al telefono il più grande dei fratellini. E un giorno la nonna avvisa G. A.: «Tuo figlio vuole andare alla polizia se non smetti di ammazzarlo di botte». E lui: «Ora gli do un'altra bella botta e lo attacco». Parole pesanti. Come le mani. Come le botte. Come le accuse. L’agricoltura scende in piazza per spiegare una crisi perpetua Oggi, in piazza Gramsci, alla conferenza di presentazione della protesta agricola ci sarà anche la Cna di Vittoria. Sarà in prima fila insieme agli esponenti del movimento Riscatto, il Comitato delle donne in agricoltura e Altragricoltura per partecipare alla manifestazione che prende il via alle 11 di questa mattina nello spazio antistante lo storico istituto professionale di Vittoria. La partecipazione della confederazione della piccola e media impresa era stata annunciata giorni addietro; adesso il presidente territoriale, Giuseppe La Terra, lo conferma. “Saremo presenti in quanto vittoriesi – dichiara il presidente della locale Cna –. Facciamo parte di questa comunità fortemente legata all'agricoltura e il nostro sostegno non poteva mancare. La Cna, come organizzazione che rappresenta gli artigiani, è legata a doppio filo con l'agricoltura locale. Pertanto la no- stra adesione a questo movimento di protesta pacifico era necessario”. La presenza della locale Cna sarà costante e contribuirà a dare forza alle richieste che partiranno dalla struttura in serra istallata nella piazza cittadina. “Saremo presenti fisicamente con i nostri associati – aggiunge La Terra -. Faremo sentire la nostra voce nel chiedere il rilancio economico del nostro territorio, delle attività e In prima fila, insieme agli esponenti del movimento Riscatto, il Comitato delle donne in agricoltura e Altragricoltura. L’invito al confronto tra gli operatori del settore e il mondo politico dopo cinque anni di promesse disattese del lavoro in generale. Tra le richieste – precisa – vi è senza dubbio l'eliminazione dell'abusivismo”. La confederazione sarà una componente indispensabile nella lotta al rilancio dell'economia del territorio e nel chiedere ai governi, regionale e nazionale, misure a favore del settore agricolo da cui dipende il novanta per cento dell'intero tessuto economico. “I nostri governi, da quello comunale a quello nazionale – commenta – devono muovesi e cercare delle soluzioni ai problemi che ricadono sul territorio e che interessano i cittadini. Il lavoro manca, le produzioni che non ci sono, la commercializzazione dei prodotti non va, deve essere rivisto tutto quello che ruota intorno alla produzione”. Da piazza Gramsci si leverà la voce della città. La politica è chiamata all'appello. E' stata invitata a partecipare e a dare il proprio contributo attraverso un atto di “responsabilità” che si dovrà tradurre nel mantenere la parola da- Va in scena «Capatosta» LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI SOTTO IL TENDONE DI PIAZZA CALVARIO ta. Cinque anni fa furono fatte delle promesse rimaste inattese. Il governo nazionale, fino a poco tempo fa in carica, non ha dato peso alle richieste che provenivano dal mondo agricolo. La situazione è peggiorata e lo stesso governatore della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ha confermato che l'agricoltura è al collasso. I nostri produttori, purtroppo, lo sanno bene. In tanti hanno perso aziende, casa e lavoro. Per questo, gli agricoltori hanno deciso di scendere nuovamente in piazza. Da oggi si apre una nuova pagina della storia della nostra agricoltura: a raccontarla sono i produttori, ormai senza speranza e disperati. Un dramma della disperazione a cui bisogna mettere un punto, altrimenti sarà la fine dell'agricoltura. Da Vittoria la voglia di rilanciare e salvare il settore trainante dell'economia. Il presidio sarà il cuore pulsante di questo rilancio. La Sicilia 13 Gennaio 2017 I FAMILIARI DEL PROF. RIFUGGIATO Se per Galileo Galilei la matematica è il gran libro con cui scrivere l'universo, lo era altrettanto per il preside Gaetano Rifuggiato, la cui luminosa carriera scolastica è stata caratterizzata anche dalla docenza di matematica e fisica, svolta tra l'altro in quello stesso Liceo scientifico, il glorioso "Stanislao Cannizzaro", oggi sezione annessa al Mazzini, da lui diretto per lungo come preside. La scomparsa di Gaetano Rifuggiato i cui funerali si sono svolti nel pomeriggio di ieri nella Basilica di San Giovanni, ha destato molta commozione in quanti, tra suoi alunni, NADIA D'AMATO TEATRO COLONNA L’addio a Rifuggiato, il preside innamorato dei numeri DANIELA CITINO Completamente risolto il problema che aveva lasciato l'Istituto comprensivo Caruano al gelo dal 18 dicembre, quando, improvvisamente, i riscaldamenti hanno smesso di funzionare. Già nei giorni scorsi, prima i tecnici del Comune e poi quelli di una ditta ragusana sono intervenuti alla ricerca della falla nell'impianto. Nonostante il freddo di questi giorni e la pioggia gli operai hanno lavorato ininterrottamente. “I tecnici - afferma l’assessore Frasca - hanno prima controllato tutto l'impianto, con un rilevatore di umidità, per capire dove fosse effettivamente la perdita. Sono state riscontrate due grosse perdite all'ingresso delle tubazioni nella scuola ed infatti le due 'curve' nella tubatura presentavano corrosioni di ruggine a causa delle continue infiltrazioni di acqua piovana. Una volta trovato il danno si è proceduto alla sostituzione con due 'curve' e dei 'tronchetti' nuovi. Inoltre - aggiunge Frasca - ho fatto un sopralluogo alle scuole 'Rodari', 'Rosario' 'San Biagio' e 'Cappellini' dove ho accertato che tutto funziona regolarmente. Siamo sempre a disposizione delle famiglie ed attenti alle esigenze dei ragazzi. Ringrazio la dirigente del Plesso Caruano per per la collaborazione e la gestione di una situazione non semplice”. in breve La protesta. Stamattina la conferenza stampa nel tendone di piazza Gramsci. Alla manifestazione aderisce anche la Cna GIOVANNA CASCONE .29 colleghi e docenti, lo hanno conosciuto nel suo ruolo di educatore, ma anche in quelli che ne hanno altrettanto appezzato il valore umano. "Un ottimo preside che si è speso con passione, disponibilità ed equilibrio per l'educazione della sua comunità cittadina" ha detto durante l'omelia funebre, don Vittorio Pirillo, rimarcandone l'alto valore etico e morale "d'uomo d'altri tempi" a cui univa, al contempo, una verve culturale brillante e sagace. E così lo hanno ricordato gli adorati suoi nipoti, figli di Dino, Daniela e Danilo che con il padre hanno condiviso la passione per gli studi matematici. "Matematica che con le sue lezioni diventava amabile filoso- fia" ha detto la farmacista, ex alunna del preside, Lucia Alessandrello. E a ricordarne le capacità di scopritore di talenti matematici è stata la docente Maria Stella Puccio. "Si esaltava quando scopriva la sua stessa luce e passione nei suoi alunni e quando aveva certezza di averne scovato un talento riusciva a indirizzarlo verso una brillante carriera di matematico e fisico". Un preside autorevole e mai autoritario che comunicava leggendo voto per voto ad ogni suo alunno la pagella con i risultati scolastici comunicando anche ai meno brillante un segno di speranza e la possibilità di superare gli ostacoli con la forza della propria volontà e intelligenza. d.c.) Al Colonna torna la prosa. Domani, sul proscenio del Teatro comunale, alle 21, andrà in scena il secondo degli eventi messi in cartellone dal direttore artistico, Andrea Burrafato. "L'opera, intitolata ‘Capatosta’ è un importante appuntamento di teatro civile - spiega l'assessore alla Cultura, Daniele Scrofani Questo a dimostrazione che il teatro è svago ma anche impegno e occasione per fermarci a riflettere su temi fondamentali quali il lavoro, l’ambiente e l’amicizia". Il teatro Colonna, dunque, si arricchisce di un cartellone di tutto rispetto con una serie di rappresentazioni che meritano grande attenzione come in questo caso. Ci si intende muovere nella direzione di promuovere il più possibile il mondo culturale in generale e quello teatrale in particolare. PALAZZO IACONO Tasse arretrate senza sanzioni d.c.) Si potranno pagare le tasse arretrate senza doverne pagare le sanzioni, La Giunta municipale, il 9 gennaio scorso, ne ha deliberato la bozza del regolamento per la definizione agevolata delle entrate comunali non ancora riscosse notificate negli anni dal 2000 al 2016. “Si tratta di un provvedimento che va incontro alle esigenze dei cittadini e delle aziende - dichiara il sindaco , Giovanni Moscato – in un periodo di forte crisi economica e di difficoltà per le famiglie. E’ un sostegno concreto ai vittoriesi che permetterà a tutti di regolarizzare la propria posizione fiscale senza doverne pagare le sanzioni" . La bozza poi passerà al vaglio del Consiglio comunale. LA SICILIA 30. VENERDÌ 13 GENNAIO 2017 ragusa provincia «Il buon samaritano non ha alcun colore e parla una sola lingua» La quotidianità Padre Beniamino Sacco parlava di accoglienza e integrazione quando i migranti erano immigrati. Erano gli anni Ottanta IL GIOCO. Padre Beniamino chiacchiera con i suoi ragazzi dopo una partita nel campetto dove giocano a calcio DANIELA CITINO IL PROGETTO. Don Beniamino non si è fermato alla realizzazione di una casa per immigrati perché le persone “hanno diritto a migliorarsi socialmente e culturalmente”. Per questo è nata “La città dei ragazzi”, un grande laboratorio di arti e mestieri sito in un borgo antico di Vittoria. L'immagine che più lo rappresenta è quella in cui accoglie tra le sue braccia un piccolo migrante. Un bimbo di colore, proprio come quello che ha incuriosito i visitatori del presepeche, allestito dalla sua comunità parrochialea Fossa di Lupo a Vittoria, ha rappresentato il Pio Bambino. E non è un caso che questa stessa immagine sia diventata la copertina del volume: "Migranti: la pedagogia dell' accoglienza" che il suo autore don Valentino Salvoldi ha interamente dedicato all'instancabile e prezioso operato nel sociale di padre Beniamino Sacco. Prete coraggio, non solo per avere sfidato mafia e mafiosi, caporali e caporalato, ma per essere nella trincea dell'accoglienza dagli anni ottanta quando ancora la questione migranti non era politicamente né mediaticamente esplosa. L'anno nuovo si è infatti aperto con il report fornito dalla Fondazione Ismu sulle migrazioni, dettagliata fotografia del fenomeno che per LA NOTTE DEL LICEO CLASSICO. cifre sta diventando sempre più epocale. Secondo il report il 2016 è stato l'anno record degli sbarchi arrivati sulle coste italiane. Cifre addirittura triplicate nel corso dell'ultimo quinquennio che testimoniano un continuo approdo nelle coste italiane e nello specifico meridionali e, in particolare, siciliane. Quei luoghi di mare che sono a un passo da noi come il porto di Pozzallo, o come l'isola di Lampedusa, assurta a icona dell' accoglienza. Ed e 'nell'isola che i migranti restano. Altre statistiche riferiscono che PADRE BENIAMINO SACCO è proprio la Sicilia che sta nella vetta della classifica delle regioni italiane con il suo più alto numero di presenze. E sono sempre di più quelli che fuggono dalla fame e dalla povertà che da guerra e dittatura anche se spesso sono fattori di uno stesso prodotto. Dentro questo mondo agiscono i centri Spar che costituisconk il sistema di seconda accoglienza, quella a lungo termine, quella che dovrebbe occuparsi dell' integrazione, quella vera e autentica, quella che dovrebbe prendere per mano i migranti ed accompagnarli e sorreggerli nella loro seconda vita. Anche lo storico centro di accoglienza della comunità dello Spirito Santo è entrato dentro questa rete ottenendo fondi e sostegno. Solo che padre Beniamino ancora una volta ha voluto percorrere una strada tutta sua. " La povertà non ha colore" ha detto guardando in faccia, gli emarginati, i diseredati, i disoccupati della sua città, e così proprio come fece Gesù ne ha diviso in parti uguali il companatico. " Altrimenti è guerra tra poveri, altri- La Sicilia 13 Gennaio 2017 L’OBIETTIVO portati al porto di Pozzallo. Rifocillati, curati e poi? IL RELAX. Momenti di relax al centro di accoglienza «Santo Spirito» gestito a Vittoria da padre Beniamino In contemporanea nazionale gli eventi organizzati dagli istituti di Vittoria, Modica e Ragusa Viaggio alle radici di storia e cultura Rivalutare la scuola e spiegare l’importanza degli studi classici (nella foto la sede modicana dell’istituto Galileo-Campailla) è lo scopo di un pool di professori che spiegheranno la vivacità di questo indirizzo che ha formato generazioni e generazioni di studenti IL FENOMENO. Un gruppo di migranti soccorsi e menti si rischia di mettere gli uni contro gli altri" ha aggiunto il prete che ancora una volta ha voluto lanciare la sua ennesima e lancinante provocazione. " La solidarietà è figlia dell'elemosina" ha ribadito recentemente con la convinzione che " l'accoglienza sta rischiando di trasformarsi sempre di più in un gigantesco affaire". " Le porte non si chiudono a nessuno, non si può fare accoglienza solo basandosi su un'arida corrispondenza aritmetica tra quote migranti e persone da sostenere" ha aggiunto il prete riferendosi all'ultima mano tesa ad una giovane nigeriana. " Mi hanno chiesto se avessi avuto la possibilità di poterla ospitare per un paio di giorni, questa giovane donna è ancora tra di noi. Come avrei mai potuto metterla alla porta. Chi bussa al centro avra' sempre un pasto caldo, un letto dove riposare, un sorriso pronto all'accoglienza". Ecco perché questo prete di frontiera che ha sempre e solo sentito il proprio cuore e sentendosi anche forte del sostegno dei suoi parrocchiani, non va proprio giù che il suo " Buon Samaritano" possa essere considerato diversamente da quello che e' sempre stato e da quello per cui è nato. In quel quartiere popoloso e di periferia, che è Forcone, la sua chiesa è stata sempre un modello aperto di comunità dove si continua arespirareintensamente odore d' umanità.Forse più di 20 mila le persone, tra donne, uomini e bambini, accolti da padre Beniamino. In molti di loro hanno già intrapreso altre vite altrove, ma altri sono rimasti così unendosi alla comunità parrocchiale e la Natività di colore, elemento centrale del presepe di Fossa di Lupo, ha voluto raccontare questa storia. La storia di un prete e della sua comunità che ancora sono capaci di sentire la voce del loro cuore. ADRIANA OCCHIPINTI MODICA. Il liceo classico modicano, presso il prestigioso Palazzo degli Studi, apre oggi le porte, dalle 18 alle 24, aderendo alla Notte Nazionale del Liceo Classico. L’iniziativa, alla sua terza edizione, è partita dal liceo Gulli e Pennisi di Acireale e in quest'ultima edizione sono quasi 400 licei classici ad aver aderito su tutto il territorio. Il "Campailla" ha aderito sin dall´inizio e si è fatto promotore di convegni, proiezioni, mostre e " performances " varie. Un pool di docenti, coordinati dal preside, prof. Sergio Carrubba, si è molto adoperato per la riuscita della manifestazione. <<L'obiettivo comune è quello di puntare l'attenzione su questo indirizzo su cui invece è scemata, dopo la riforma Gelmini, l'attenzione. – dice il prof. Michele Blandino - l'accusa è di essere una scuola oramai superata, non in linea con i tempi. Con la nostra iniziativa vogliamo invece far capire a tutti quanti l'importanza e la vivacità di questo indirizzo di studi, che ha formato generazioni e generazioni di studenti e che ci auspichiamo continui ancora a farlo>>. Le iniziative dell’istituto d’istruzione superiore “G. Galilei – T. Campailla” prenderanno il via alle ore 18 con la presentazione di un video, lettura Stasimo I dell’Antigone, la presentazione della mostra di Arte e l’intervista agli scrittori proff. Lucia Trombadore e Domenico Pisana. Dopo l’intermezzo musicale, a cura di alcuni alunni, sono in programma la lettura di Shakespeare e Auden e della lettera aperta al Liceo Classico. Altro intermezzo musicale e poi spazio agli argomenti “Radici della civiltà”, “Storia delle Storie” e l’esecuzione di brani musicali con coreografie e musica latina. In palestra sono state organizzate delle attività ginniche. Immancabile il buffet, aperto dalle 21:15. Seguiranno la lettura di Bukowski e della ballata Geordie, processo sofistico, lamento di Danae, lettera di una madre siriana, “Mare nostro” di Erri De Luca. Infine musica rock e disco aspettando la mezzanotte. Sulle note del jazz il legame tra Battaglia, Cafiso e la scuola ANDREA LA LOTA VITTORIA. Riscoprire il fascino e la bellezza del mondo classico attraverso la musica ed il jazz di Francesco Cafiso. Il tutto insieme alla preziosa organizzazione e collaborazione del regista-attore vittoriese Gianni Battaglia. Il Liceo classico di Vittoria cala dunque i suoi “assi” in occasione della “Notte nazionale del Liceo classico” alla quale anche gli studenti della sezione “Mazzini” prenderanno parte in massa oggi a cominciare dalle 18 fino alla mezzanotte. Una serata speciale, una vera e propria notte bianca all’insegna e alla riscoperta di quei valori legati all’attualità e alla vitalità della cultura antica. L’evento – di carattere nazionale e giunto nel 2017 alla III edizione - tende a porre ancora una volta in primo luogo la difesa del valore formativo e culturale che ogni “Liceo classico” mette in cima alla propria scala di valori didattici. “Per noi – riferisce Emma Barrera, dirigente scolastico dell’Istituto – non è altro che motivo di grande orgoglio. L’eccellenza formativa gode tutt’ora di una grande considerazione, tant’è che alcuni studiosi dell’Università di Oxford hanno recentemente valutato il modello pedagogico del Liceo classico italiano come IL SASSOFONISTA VITTORIESE FRANCESCO CAFISO La lettura. «Il loro dialogo artistico sul “Lamento di Danae” sarà una grande testimonianza» “’il più alto del mondo occidentale’”. E ricco di dettagli sarà pure il programma della giornata: dalle 18 alle 24 il liceo promuoverà una serie di incontri e approfondimenti culturali realizzati dagli insegnanti e dagli allievi. “Ma il momento culminante – aggiunge la preside - riguarderà l’esibizione di due artisti d’eccezione, l’attore e regista Gianni Battaglia insieme al sassofonista Francesco Cafiso, che con entusiasmo – sottolinea il dirigente scolastico - hanno raccolto l’invito da parte dei docenti. Il loro dialogo artistico con la lettura del “Lamento di Danae” di Simmonide sarà uno straordinario momento di grande testimonianza”. Felice di poter dare la propria impronta artistica anche Francesco Cafiso, il cui legame con l’Istituto “Mazzini” è sempre rimasto vivo e pieno di affetti. “Sono contento – dice il jazzista – si tratta di un’occasione speciale e ricca di contenuti artistici e culturali. E’ stato semplice dire di sì agli organizzatori considerando tra l’altro i legami affettivi che porto con me dagli anni del Liceo. Un modo – aggiunge Cafiso - per avvicinarmi ai giovani e lanciare un messaggio chiaro. La musica è cultura, attraverso il suo linguaggio unisce da sempre popoli e tradizioni, senza perdere mai di vista il principale obiettivo: suscitare emozioni, infondere speranza. Un po’ come la storia del jazz insegna. Un perfetto mix di umanità e integrazione fra popoli. La musica parla alla gente, parla alla storia, e sarà un enorme piacere per me dare oggi testimonianza della bellezza musicale agli studenti della mia stessa città”. LE INIZIATIVE DELL’UMBERTO I Di scena il teatro e la gastronomia medievale RAGUSA. In contemporanea con 388 Licei Classici in tutta Italia, il Liceo Classico “Umberto I” di Ragusa aderirà oggi alla terza edizione della “Notte nazionale del liceo classico”. Dalle 18.00 alle 24.00, l’Istituto aprirà le sue porte alla città e si animerà grazie a diverse iniziative, curate da allievi e docenti del Liceo stesso. Il programma prevede attività di varia natura e la drammatizzazione di alcuni episodi della «Divina Commedia» a cura dei ragazzi del laboratorio teatrale della scuola. Un laboratorio che vanta una tradizione ventennale. Nel corso della serata sarà offerta anche una degustazione di cibi ispirati alla gastronomia siciliana di età medievale. Intorno alle ore 20.00, si svolgerà nell’auditorium del liceo un incontro dibattito sulle prospettive lavorative e formative del corso di studi classici, con l’intervento di ex allievi testimoni della completezza e del valore della formazione ricevuta presso il liceo classico “ Umberto I”. «La sollecitazione di stimoli e interessi sempre nuovi e originali - afferma il corpo docenti dello storico istituto ragusano - è lo strumento che il liceo classico “Umberto I” adotta ormai da anni al fine di promuovere un indirizzo di studi altamente formativo, che ha come scopo principale lo sviluppo nei ragazzi del “pensiero critico”». Un metodo che lascia una profonda traccia negli allievi per formazione e cultura. Allievi che restano particolarmente legati alla scuola e tornano volentieri non solo dopo la laurea ma anche durante gli studi universitari mantenendo un rapporto costante con gli ex insegnanti accomunati dallo spirito formativo che innesca un processo di approccio allo studio tale da rimanere quale prezioso bagaglio di vita. NOEMI DI NATALE LA SICILIA 30. VENERDÌ 13 GENNAIO 2017 ragusa provincia «Il buon samaritano non ha alcun colore e parla una sola lingua» La quotidianità Padre Beniamino Sacco parlava di accoglienza e integrazione quando i migranti erano immigrati. Erano gli anni Ottanta IL GIOCO. Padre Beniamino chiacchiera con i suoi ragazzi dopo una partita nel campetto dove giocano a calcio DANIELA CITINO IL PROGETTO. Don Beniamino non si è fermato alla realizzazione di una casa per immigrati perché le persone “hanno diritto a migliorarsi socialmente e culturalmente”. Per questo è nata “La città dei ragazzi”, un grande laboratorio di arti e mestieri sito in un borgo antico di Vittoria. L'immagine che più lo rappresenta è quella in cui accoglie tra le sue braccia un piccolo migrante. Un bimbo di colore, proprio come quello che ha incuriosito i visitatori del presepeche, allestito dalla sua comunità parrochialea Fossa di Lupo a Vittoria, ha rappresentato il Pio Bambino. E non è un caso che questa stessa immagine sia diventata la copertina del volume: "Migranti: la pedagogia dell' accoglienza" che il suo autore don Valentino Salvoldi ha interamente dedicato all'instancabile e prezioso operato nel sociale di padre Beniamino Sacco. Prete coraggio, non solo per avere sfidato mafia e mafiosi, caporali e caporalato, ma per essere nella trincea dell'accoglienza dagli anni ottanta quando ancora la questione migranti non era politicamente né mediaticamente esplosa. L'anno nuovo si è infatti aperto con il report fornito dalla Fondazione Ismu sulle migrazioni, dettagliata fotografia del fenomeno che per LA NOTTE DEL LICEO CLASSICO. cifre sta diventando sempre più epocale. Secondo il report il 2016 è stato l'anno record degli sbarchi arrivati sulle coste italiane. Cifre addirittura triplicate nel corso dell'ultimo quinquennio che testimoniano un continuo approdo nelle coste italiane e nello specifico meridionali e, in particolare, siciliane. Quei luoghi di mare che sono a un passo da noi come il porto di Pozzallo, o come l'isola di Lampedusa, assurta a icona dell' accoglienza. Ed e 'nell'isola che i migranti restano. Altre statistiche riferiscono che PADRE BENIAMINO SACCO è proprio la Sicilia che sta nella vetta della classifica delle regioni italiane con il suo più alto numero di presenze. E sono sempre di più quelli che fuggono dalla fame e dalla povertà che da guerra e dittatura anche se spesso sono fattori di uno stesso prodotto. Dentro questo mondo agiscono i centri Spar che costituisconk il sistema di seconda accoglienza, quella a lungo termine, quella che dovrebbe occuparsi dell' integrazione, quella vera e autentica, quella che dovrebbe prendere per mano i migranti ed accompagnarli e sorreggerli nella loro seconda vita. Anche lo storico centro di accoglienza della comunità dello Spirito Santo è entrato dentro questa rete ottenendo fondi e sostegno. Solo che padre Beniamino ancora una volta ha voluto percorrere una strada tutta sua. " La povertà non ha colore" ha detto guardando in faccia, gli emarginati, i diseredati, i disoccupati della sua città, e così proprio come fece Gesù ne ha diviso in parti uguali il companatico. " Altrimenti è guerra tra poveri, altri- IL FENOMENO. Un gruppo di migranti soccorsi e portati al porto di Pozzallo. Rifocillati, curati e poi? IL RELAX. Momenti di relax al centro di accoglienza «Santo Spirito» gestito a Vittoria da padre Beniamino In contemporanea nazionale gli eventi organizzati dagli istituti di Vittoria, Modica e Ragusa Viaggio alle radici di storia e cultura Sulle note del jazz il legame tra Battaglia, Cafiso e la scuola ANDREA LA LOTA L’OBIETTIVO Rivalutare la scuola e spiegare l’importanza degli studi classici (nella foto la sede modicana dell’istituto Galileo-Campailla) è lo scopo di un pool di professori che spiegheranno la vivacità di questo indirizzo che ha formato generazioni e generazioni di studenti menti si rischia di mettere gli uni contro gli altri" ha aggiunto il prete che ancora una volta ha voluto lanciare la sua ennesima e lancinante provocazione. " La solidarietà è figlia dell'elemosina" ha ribadito recentemente con la convinzione che " l'accoglienza sta rischiando di trasformarsi sempre di più in un gigantesco affaire". " Le porte non si chiudono a nessuno, non si può fare accoglienza solo basandosi su un'arida corrispondenza aritmetica tra quote migranti e persone da sostenere" ha aggiunto il prete riferendosi all'ultima mano tesa ad una giovane nigeriana. " Mi hanno chiesto se avessi avuto la possibilità di poterla ospitare per un paio di giorni, questa giovane donna è ancora tra di noi. Come avrei mai potuto metterla alla porta. Chi bussa al centro avra' sempre un pasto caldo, un letto dove riposare, un sorriso pronto all'accoglienza". Ecco perché questo prete di frontiera che ha sempre e solo sentito il proprio cuore e sentendosi anche forte del sostegno dei suoi parrocchiani, non va proprio giù che il suo " Buon Samaritano" possa essere considerato diversamente da quello che e' sempre stato e da quello per cui è nato. In quel quartiere popoloso e di periferia, che è Forcone, la sua chiesa è stata sempre un modello aperto di comunità dove si continua arespirareintensamente odore d' umanità.Forse più di 20 mila le persone, tra donne, uomini e bambini, accolti da padre Beniamino. In molti di loro hanno già intrapreso altre vite altrove, ma altri sono rimasti così unendosi alla comunità parrocchiale e la Natività di colore, elemento centrale del presepe di Fossa di Lupo, ha voluto raccontare questa storia. La storia di un prete e della sua comunità che ancora sono capaci di sentire la voce del loro cuore. ADRIANA OCCHIPINTI MODICA. Il liceo classico modicano, presso il prestigioso Palazzo degli Studi, apre oggi le porte, dalle 18 alle 24, aderendo alla Notte Nazionale del Liceo Classico. L’iniziativa, alla sua terza edizione, è partita dal liceo Gulli e Pennisi di Acireale e in quest'ultima edizione sono quasi 400 licei classici ad aver aderito su tutto il territorio. Il "Campailla" ha aderito sin dall´inizio e si è fatto promotore di convegni, proiezioni, mostre e " performances " varie. Un pool di docenti, coordinati dal preside, prof. Sergio Carrubba, si è molto adoperato per la riuscita della manifestazione. <<L'obiettivo comune è quello di puntare l'attenzione su questo indirizzo su cui invece è scemata, dopo la riforma Gelmini, l'attenzione. – dice il prof. Michele Blandino - l'accusa è di essere una scuola oramai superata, non in linea con i tempi. Con la nostra iniziativa vogliamo invece far capire a tutti quanti l'importanza e la vivacità di questo indirizzo di studi, che ha formato generazioni e generazioni di studenti e che ci auspichiamo continui ancora a farlo>>. Le iniziative dell’istituto d’istruzione superiore “G. Galilei – T. Campailla” prenderanno il via alle ore 18 con la presentazione di un video, lettura Stasimo I dell’Antigone, la presentazione della mostra di Arte e l’intervista agli scrittori proff. Lucia Trombadore e Domenico Pisana. Dopo l’intermezzo musicale, a cura di alcuni alunni, sono in programma la lettura di Shakespeare e Auden e della lettera aperta al Liceo Classico. Altro intermezzo musicale e poi spazio agli argomenti “Radici della civiltà”, “Storia delle Storie” e l’esecuzione di brani musicali con coreografie e musica latina. In palestra sono state organizzate delle attività ginniche. Immancabile il buffet, aperto dalle 21:15. Seguiranno la lettura di Bukowski e della ballata Geordie, processo sofistico, lamento di Danae, lettera di una madre siriana, “Mare nostro” di Erri De Luca. Infine musica rock e disco aspettando la mezzanotte. VITTORIA. Riscoprire il fascino e la bellezza del mondo classico attraverso la musica ed il jazz di Francesco Cafiso. Il tutto insieme alla preziosa organizzazione e collaborazione del regista-attore vittoriese Gianni Battaglia. Il Liceo classico di Vittoria cala dunque i suoi “assi” in occasione della “Notte nazionale del Liceo classico” alla quale anche gli studenti della sezione “Mazzini” prenderanno parte in massa oggi a cominciare dalle 18 fino alla mezzanotte. Una serata speciale, una vera e propria notte bianca all’insegna e alla riscoperta di quei valori legati all’attualità e alla vitalità della cultura antica. L’evento – di carattere nazionale e giunto nel 2017 alla III edizione - tende a porre ancora una volta in primo luogo la difesa del valore formativo e culturale che ogni “Liceo classico” mette in cima alla propria scala di valori didattici. “Per noi – riferisce Emma Barrera, dirigente scolastico dell’Istituto – non è altro che motivo di grande orgoglio. L’eccellenza formativa gode tutt’ora di una grande considerazione, tant’è che alcuni studiosi dell’Università di Oxford hanno recentemente valutato il modello pedagogico del Liceo classico italiano come IL SASSOFONISTA VITTORIESE FRANCESCO CAFISO La lettura. «Il loro dialogo artistico sul “Lamento di Danae” sarà una grande testimonianza» “’il più alto del mondo occidentale’”. E ricco di dettagli sarà pure il programma della giornata: dalle 18 alle 24 il liceo promuoverà una serie di incontri e approfondimenti culturali realizzati dagli insegnanti e dagli allievi. “Ma il momento culminante – aggiunge la preside - riguarderà l’esibizione di due artisti d’eccezione, l’attore e regista Gianni Battaglia insieme al sassofonista Francesco Cafiso, che con entusiasmo – sottolinea il dirigente scolastico - hanno raccolto l’invito da parte dei docenti. Il loro dialogo artistico con la lettura del “Lamento di Danae” di Simmonide sarà uno straordinario momento di grande testimonianza”. Felice di poter dare la propria impronta artistica anche Francesco Cafiso, il cui legame con l’Istituto “Mazzini” è sempre rimasto vivo e pieno di affetti. “Sono contento – dice il jazzista – si tratta di un’occasione speciale e ricca di contenuti artistici e culturali. E’ stato semplice dire di sì agli organizzatori considerando tra l’altro i legami affettivi che porto con me dagli anni del Liceo. Un modo – aggiunge Cafiso - per avvicinarmi ai giovani e lanciare un messaggio chiaro. La musica è cultura, attraverso il suo linguaggio unisce da sempre popoli e tradizioni, senza perdere mai di vista il principale obiettivo: suscitare emozioni, infondere speranza. Un po’ come la storia del jazz insegna. Un perfetto mix di umanità e integrazione fra popoli. La musica parla alla gente, parla alla storia, e sarà un enorme piacere per me dare oggi testimonianza della bellezza musicale agli studenti della mia stessa città”. LE INIZIATIVE DELL’UMBERTO I Di scena il teatro e la gastronomia medievale RAGUSA. In contemporanea con 388 Licei Classici in tutta Italia, il Liceo Classico “Umberto I” di Ragusa aderirà oggi alla terza edizione della “Notte nazionale del liceo classico”. Dalle 18.00 alle 24.00, l’Istituto aprirà le sue porte alla città e si animerà grazie a diverse iniziative, curate da allievi e docenti del Liceo stesso. Il programma prevede attività di varia natura e la drammatizzazione di alcuni episodi della «Divina Commedia» a cura dei ragazzi del laboratorio teatrale della scuola. Un laboratorio che vanta una tradizione ventennale. Nel corso della serata sarà offerta anche una degustazione di cibi ispirati alla gastronomia siciliana di età medievale. Intorno alle ore 20.00, si svolgerà nell’auditorium del liceo un incontro dibattito sulle prospettive lavorative e formative del corso di studi classici, con l’intervento di ex allievi testimoni della completezza e del valore della formazione ricevuta presso il liceo classico “ Umberto I”. «La sollecitazione di stimoli e interessi sempre nuovi e originali - afferma il corpo docenti dello storico istituto ragusano - è lo strumento che il liceo classico “Umberto I” adotta ormai da anni al fine di promuovere un indirizzo di studi altamente formativo, che ha come scopo principale lo sviluppo nei ragazzi del “pensiero critico”». Un metodo che lascia una profonda traccia negli allievi per formazione e cultura. Allievi che restano particolarmente legati alla scuola e tornano volentieri non solo dopo la laurea ma anche durante gli studi universitari mantenendo un rapporto costante con gli ex insegnanti accomunati dallo spirito formativo che innesca un processo di approccio allo studio tale da rimanere quale prezioso bagaglio di vita. NOEMI DI NATALE VENERDÌ 13 GENNAIO 2017 LA SICILIA vittoria I figli lo accusano: condannato Riscaldamento riparato il guasto alla «Caruano» ll caso. Un anno e sei mesi di reclusione e derubricazione del reato in abbandono di minori al vittoriese, processato con il rito abbreviato, che picchiava i suoi quattro bambini e se ne vantava al telefono con la madre cato Valentino Coria rappresentato come parte civile dall’avvocato Carlo Ottaviano. Dopo la lettura della sentenza che sarà depositata entro i prossimi 80 giorni, non è escluso che le parti, difesa e pubblico ministero, presentino appello. L’avvocato Giuseppe Di Stefano potrebbe chiedere la remissione in libertà del suo assistito, il pm la qualificazione del reato in maltrattamenti. Tre maschietti e una femminuccia hanno vissuto in condizioni disumane fino allo scorso giugno, quando il padre venne arrestato GIUSEPPE LA LOTA Nessun maltrattamento, solo abbandono di minori. Questo l’esito del processo contro il vittoriese accusato di avere picchiato selvaggiamente i propri 4 figli e di riferirlo con vanto alla propria madre al telefono. Dunque, rito abbreviato e sentenza lampo ieri nei confronti di G. A., 31 anni, che il 10 giugno del 2016 fu arrestato dalla polizia di Vittoria per maltrattamenti nei confronti di 4 figli, 3 maschietti e una femminuccia, di 5, 7, 9 e 10 anni di età. Tutti tenuti in casa in condizioni disumane. Il gip Andrea Reale in sede di udienza preliminare con il rito abbreviato ha condannato a un anno e 6 mesi di reclusione il genitore, attualmente agli arresti domiciliari. Il giudice ha accolto la richiesta in subordine fatta dall’avvocato difensore Giuseppe Di Stefano, cioè della derubricazione del reato da maltrattamenti in abbandono di minori. Il pubblico ministero Monica Monego aveva chiesto la condanna a due anni di carcere per maltrattamenti. Il tutore dei bambini (che attualmente si trovano assistiti in un centro di accoglienza segreto) è l’avvo- PADRE PER CASO Questo reato nel Codice non è previsto «Prima di sbattere il mostro in prima pagina - aveva dichiarato l’avvocato Giuseppe Di Stefano difensore di G. A. - aspettiamo l’esito dell’incidente probatorio. Qualora le accuse risultassero fondate, non esiterei a chiedere il rito alternativo in sede di processo». E così è stato. Rito abbreviato, derubricazione del reato ad abbandono di minori e un anno e mezzo di pena. In fondo il pubblico ministero, per i maltrattamenti, di anni ne aveva chiesti due. E non saranno certo i sei mesi a fare la differenza, ma i segni sul corpo e nell’anima dei bambini. Figli che non conoscono padre, come leggi che non riconoscono mostri. Questo reato dal Codice non è previsto. FRANCA ANTOCI IL 31ENNE VITTORIESE CONDANNATO PER ABBANDONO DI MINORI Fu uno dei casi più disumani trattati negli ultimi tempi a Vittoria. Le indagini che portarono all’arresto del padre dei 4 bambini, ci mostrarono un quadro drammatico. Gli inquirenti della Squadra mobile indagavano sul 31enne vittoriese, già noto per violenza sessuale, droga e furti. Il suo telefono era sotto controllo. Nei mesi di aprile e maggio 2016 le sue conversazioni telefoniche con la madre rivelavano fatti orrendi. L’uomo venne arrestato dagli agenti della Squadra mobile e del Commissariato di Vittoria che indagavano per furti, uso di sostanze stupefacenti, per violenza sessuale nei confronti della ex moglie, una romena poi fuggita precipitosamente per scampare a quel martirio. Durante le indagini i poliziotti scoprirono grazie alle intercettazioni di conversazioni telefoniche tra il padre e la nonna dei bambini che l’uomo si vantava di picchiare i figli, di farli volare in aria e di lasciarli piangere per notti intere. I bambini chiamavano i nonni di notte. “Vienimi a prendere, papà non si sveglia, non abbiamo mangiato tutto il giorno”. Impressionante il luogo che si è presentato agli occhi dei poliziotti al momento dell’irruzione in casa per dare esecuzione all’arresto dell’uomo, andato in escandescenza (forse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti) appena ha visto i poliziotti. Una scena quasi surreale: la casa era un porcile, sporcizia ovunque, spazzatura, escrementi, mobili distrutti, indumenti a terra, materassi sporchi senza lenzuola, proprio dove dormivano i bambini. Una vicenda che ha scosso parecchio l’opinione pubblica della città di Vittoria. LE TELEFONATE f.a.) «Li tratti come cani». Lo dice la madre di G. A. che minaccia di ammazzarlo se non si occuperà dei figli. E lui? Risponde così: «Uno, uno l'ho sbiellato. Minchia, ieri mi ha rotto l'armadio. Sai che ho fatto? L'ho preso e l'ho buttato all'aria. Bello, è arrivato per terra e l'ho scassato tutto. Si è fatto tutta la nottata a piangere». Sono stralci delle intercettazioni telefoniche che hanno portato G.A. in cella. «Nonna, abbiamo fame. Non abbiamo mangiato niente tutto il giorno. Vienici a prendere» dice al telefono il più grande dei fratellini. E un giorno la nonna avvisa G. A.: «Tuo figlio vuole andare alla polizia se non smetti di ammazzarlo di botte». E lui: «Ora gli do un'altra bella botta e lo attacco». Parole pesanti. Come le mani. Come le botte. Come le accuse. L’agricoltura scende in piazza per spiegare una crisi perpetua Oggi, in piazza Gramsci, alla conferenza di presentazione della protesta agricola ci sarà anche la Cna di Vittoria. Sarà in prima fila insieme agli esponenti del movimento Riscatto, il Comitato delle donne in agricoltura e Altragricoltura per partecipare alla manifestazione che prende il via alle 11 di questa mattina nello spazio antistante lo storico istituto professionale di Vittoria. La partecipazione della confederazione della piccola e media impresa era stata annunciata giorni addietro; adesso il presidente territoriale, Giuseppe La Terra, lo conferma. “Saremo presenti in quanto vittoriesi – dichiara il presidente della locale Cna –. Facciamo parte di questa comunità fortemente legata all'agricoltura e il nostro sostegno non poteva mancare. La Cna, come organizzazione che rappresenta gli artigiani, è legata a doppio filo con l'agricoltura locale. Pertanto la no- stra adesione a questo movimento di protesta pacifico era necessario”. La presenza della locale Cna sarà costante e contribuirà a dare forza alle richieste che partiranno dalla struttura in serra istallata nella piazza cittadina. “Saremo presenti fisicamente con i nostri associati – aggiunge La Terra -. Faremo sentire la nostra voce nel chiedere il rilancio economico del nostro territorio, delle attività e In prima fila, insieme agli esponenti del movimento Riscatto, il Comitato delle donne in agricoltura e Altragricoltura. L’invito al confronto tra gli operatori del settore e il mondo politico dopo cinque anni di promesse disattese del lavoro in generale. Tra le richieste – precisa – vi è senza dubbio l'eliminazione dell'abusivismo”. La confederazione sarà una componente indispensabile nella lotta al rilancio dell'economia del territorio e nel chiedere ai governi, regionale e nazionale, misure a favore del settore agricolo da cui dipende il novanta per cento dell'intero tessuto economico. “I nostri governi, da quello comunale a quello nazionale – commenta – devono muovesi e cercare delle soluzioni ai problemi che ricadono sul territorio e che interessano i cittadini. Il lavoro manca, le produzioni che non ci sono, la commercializzazione dei prodotti non va, deve essere rivisto tutto quello che ruota intorno alla produzione”. Da piazza Gramsci si leverà la voce della città. La politica è chiamata all'appello. E' stata invitata a partecipare e a dare il proprio contributo attraverso un atto di “responsabilità” che si dovrà tradurre nel mantenere la parola da- I FAMILIARI DEL PROF. RIFUGGIATO Se per Galileo Galilei la matematica è il gran libro con cui scrivere l'universo, lo era altrettanto per il preside Gaetano Rifuggiato, la cui luminosa carriera scolastica è stata caratterizzata anche dalla docenza di matematica e fisica, svolta tra l'altro in quello stesso Liceo scientifico, il glorioso "Stanislao Cannizzaro", oggi sezione annessa al Mazzini, da lui diretto per lungo come preside. La scomparsa di Gaetano Rifuggiato i cui funerali si sono svolti nel pomeriggio di ieri nella Basilica di San Giovanni, ha destato molta commozione in quanti, tra suoi alunni, NADIA D'AMATO TEATRO COLONNA Va in scena «Capatosta» LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI SOTTO IL TENDONE DI PIAZZA CALVARIO ta. Cinque anni fa furono fatte delle promesse rimaste inattese. Il governo nazionale, fino a poco tempo fa in carica, non ha dato peso alle richieste che provenivano dal mondo agricolo. La situazione è peggiorata e lo stesso governatore della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ha confermato che l'agricoltura è al collasso. I nostri produttori, purtroppo, lo sanno bene. In tanti hanno perso aziende, casa e lavoro. Per questo, gli agricoltori hanno deciso di scendere nuovamente in piazza. Da oggi si apre una nuova pagina della storia della nostra agricoltura: a raccontarla sono i produttori, ormai senza speranza e disperati. Un dramma della disperazione a cui bisogna mettere un punto, altrimenti sarà la fine dell'agricoltura. Da Vittoria la voglia di rilanciare e salvare il settore trainante dell'economia. Il presidio sarà il cuore pulsante di questo rilancio. L’addio a Rifuggiato, il preside innamorato dei numeri DANIELA CITINO Completamente risolto il problema che aveva lasciato l'Istituto comprensivo Caruano al gelo dal 18 dicembre, quando, improvvisamente, i riscaldamenti hanno smesso di funzionare. Già nei giorni scorsi, prima i tecnici del Comune e poi quelli di una ditta ragusana sono intervenuti alla ricerca della falla nell'impianto. Nonostante il freddo di questi giorni e la pioggia gli operai hanno lavorato ininterrottamente. “I tecnici - afferma l’assessore Frasca - hanno prima controllato tutto l'impianto, con un rilevatore di umidità, per capire dove fosse effettivamente la perdita. Sono state riscontrate due grosse perdite all'ingresso delle tubazioni nella scuola ed infatti le due 'curve' nella tubatura presentavano corrosioni di ruggine a causa delle continue infiltrazioni di acqua piovana. Una volta trovato il danno si è proceduto alla sostituzione con due 'curve' e dei 'tronchetti' nuovi. Inoltre - aggiunge Frasca - ho fatto un sopralluogo alle scuole 'Rodari', 'Rosario' 'San Biagio' e 'Cappellini' dove ho accertato che tutto funziona regolarmente. Siamo sempre a disposizione delle famiglie ed attenti alle esigenze dei ragazzi. Ringrazio la dirigente del Plesso Caruano per per la collaborazione e la gestione di una situazione non semplice”. in breve La protesta. Stamattina la conferenza stampa nel tendone di piazza Gramsci. Alla manifestazione aderisce anche la Cna GIOVANNA CASCONE .29 colleghi e docenti, lo hanno conosciuto nel suo ruolo di educatore, ma anche in quelli che ne hanno altrettanto appezzato il valore umano. "Un ottimo preside che si è speso con passione, disponibilità ed equilibrio per l'educazione della sua comunità cittadina" ha detto durante l'omelia funebre, don Vittorio Pirillo, rimarcandone l'alto valore etico e morale "d'uomo d'altri tempi" a cui univa, al contempo, una verve culturale brillante e sagace. E così lo hanno ricordato gli adorati suoi nipoti, figli di Dino, Daniela e Danilo che con il padre hanno condiviso la passione per gli studi matematici. "Matematica che con le sue lezioni diventava amabile filoso- fia" ha detto la farmacista, ex alunna del preside, Lucia Alessandrello. E a ricordarne le capacità di scopritore di talenti matematici è stata la docente Maria Stella Puccio. "Si esaltava quando scopriva la sua stessa luce e passione nei suoi alunni e quando aveva certezza di averne scovato un talento riusciva a indirizzarlo verso una brillante carriera di matematico e fisico". Un preside autorevole e mai autoritario che comunicava leggendo voto per voto ad ogni suo alunno la pagella con i risultati scolastici comunicando anche ai meno brillante un segno di speranza e la possibilità di superare gli ostacoli con la forza della propria volontà e intelligenza. d.c.) Al Colonna torna la prosa. Domani, sul proscenio del Teatro comunale, alle 21, andrà in scena il secondo degli eventi messi in cartellone dal direttore artistico, Andrea Burrafato. "L'opera, intitolata ‘Capatosta’ è un importante appuntamento di teatro civile - spiega l'assessore alla Cultura, Daniele Scrofani Questo a dimostrazione che il teatro è svago ma anche impegno e occasione per fermarci a riflettere su temi fondamentali quali il lavoro, l’ambiente e l’amicizia". Il teatro Colonna, dunque, si arricchisce di un cartellone di tutto rispetto con una serie di rappresentazioni che meritano grande attenzione come in questo caso. Ci si intende muovere nella direzione di promuovere il più possibile il mondo culturale in generale e quello teatrale in particolare. PALAZZO IACONO Tasse arretrate senza sanzioni d.c.) Si potranno pagare le tasse arretrate senza doverne pagare le sanzioni, La Giunta municipale, il 9 gennaio scorso, ne ha deliberato la bozza del regolamento per la definizione agevolata delle entrate comunali non ancora riscosse notificate negli anni dal 2000 al 2016. “Si tratta di un provvedimento che va incontro alle esigenze dei cittadini e delle aziende - dichiara il sindaco , Giovanni Moscato – in un periodo di forte crisi economica e di difficoltà per le famiglie. E’ un sostegno concreto ai vittoriesi che permetterà a tutti di regolarizzare la propria posizione fiscale senza doverne pagare le sanzioni" . La bozza poi passerà al vaglio del Consiglio comunale. VENERDÌ 13 GENNAIO 2017 LA SICILIA primo piano .3 Il “re” delle cliniche Salvatore Musumeci ai domiciliari. La Residenza sanitaria Arka nata dalle ceneri di una società tenuta in vita con artifizi finché è convenuto al “dominus” «Un buco da due milioni di euro non fronteggiato, ma aggirato con bancarotta e una nuova Srl» la galassia Musumeci Dalla celebre casa di cura all’istituto oncologico CATANIA. La Residenza sanitaria Arka Srl fa parte delle società afferenti al gruppo Samed, nato nel 2011 dalla collaborazione di due imprenditori catanesi: l’avvocato Ettore Denti (estraneo ai fatti) e lo stesso Salvatore Musumeci. Tale gruppo, si legge nel sito web di riferimento, «ha focalizzato i propri servizi in due ambiti sanitari: eccellenze medico-chirurgiche per acuti e servizi per i pazienti più fragili (anziani)» e, volendo «essere un modello e un punto di riferimento per una sanità mediterranea integrata, riunisce in un unico progetto varie strutture private accreditate: un ospedale medico chirurgico generale completo nei servizi e nelle specialità, la casa di cura Musumeci Gecas di Gravina; un polo oncologico dipartimentale - costituito da Istituto oncologico del Mediterraneo, Iom Ricerca e Fondazione Iom di Viagrande - che si occupa di assistenza, ricerca e formazione; un presidio ambulatoriale, non solo oncologico, ma collegato al polo oncologico, la Rem, che si occupa di diagnostica per immagini avanzata, medicina nucleare e radioterapia; una rete assistenziale particolarmente attenta alle fragilità ed alla riabilitazione con un ambulatorio di riabilitazione e recupero funzionale ovvero la Residenza sanitaria assistenziale Villa Lisa e l’Arka». La Casa di Cura Musumeci-Gecas è stata trasferita dalla storica sede del corso Italia in quella non meno imponente di Gravina, in via dell’Autonomia. E’ attiva dal 2008. L’Istituto Oncologico del Mediterraneo, con sede a Viagrande, prevede una stretta interazione fra attività di cliniche, ricerca, formazione e prevenzione. La Rem Radioterapia di via Muscatello 23 opera nell'ambito del dipartimento dello IOM, tanto è vero che ha attivato una nuova unità operativa a Viagrande (via Penninazzo) con un apparecchio di diagnostica di recente utilizzo che è diventato in pochi anni fondamentale nella gestione dei pazienti con neoplasie e malattie neurologiche. La Residenza sanitaria assistenziale Villa Lisa ha sede in via Pilata, a Misterbianco. Può ospitare fino a 20 anziani non autosufficienti, 8 per soggetti affetti da morbo di Alzheimer, nonché soggetti disabili fisici, psichici e sensoriali. Infine la Residenza Sanitaria Arka, situata a Catania in Largo Enrico Millo 6, è una struttura extraospedaliera territoriale destinata a ospitare 39 anziani non autosufficienti, disabili fisici e sensoriali, nonché 15 soggetti disabili psichici. CO. MAN. CONCETTO MANNISI CATANIA. «Noi non vogliamo ritrovarci nei guai: nella gestione dell’Arka Srl c’è qualcosa che non va. Fate qualcosa!». Tutto è cominciato più o meno così. Alcuni ex dipendenti della clinica privata afferente al gruppo Samed, dichiarata fallita nel marzo 2015, avevano compreso che certe manovre cui avevano assistito, che avevano percepito o che avevano soltanto intuito erano andate di gran lunga al di là dei confini della legalità. Per tale motivo si erano persuasi ad inviare un esposto sufficientemente dettagliato. Lo stesso che ha poi portato i magistrati della Procura di Catania e i militari del II Nucleo della Guardia di finanza a cercare di chiarire nomi, fatti e circostanze. Un’indagine lampo, come ha sottolineato con orgoglio il procuratore Carmelo Zuccaro (affiancato dal sostituto procuratore Fabio Regolo, nonché dal comandante provinciale delle Fiamme gialle Roberto Manna e da quello del II Nucleo Daniela Bossi), sfociata nell’operazione “Arka di Noè”, che ha portato il Gip Giancarlo Cascino ad emettere un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per i reati di bancarotta patrimoniale per distrazione, bancarotta documentale e bancarotta fraudolenta impropria nei confronti di Salvatore Musumeci, 64 anni, imprenditore catanese attivo nella gestione, di fatto e di diritto, di cliniche private, case di cura e strutture per l’assistenza socio sanitaria convenzionate con il Servizio sanitario regionale. Non è tutto, in ogni caso. Perché con il medesimo provvedimento restrittivo è stata anche disposta l’applicazione dell’obbligo di dimora nella provincia di Catania e di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti della moglie dell’arrestato, la 66enne Maria Luisa De Vita, del figlio 35enne Roberto Marco Musumeci, nonché, limitatamente all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, del ragioniere Rosario Desi, 76 anni, individuato come “testa di legno” del Musumeci. Gli investigatori avrebbero appurato che l’Arka Srl, società controllata da Salvatore Musumeci, aveva attraversato un momento di grave difficoltà. L’uomo, in qualità di amministratore di diritto e di fatto, sin dal 2011 si sarebbe mosso per portarla al fallimento, non procedendo all’adempimento delle obbligazioni verso i creditori e aumentando ingiustificatamente l’esposizione della società nei confronti degli enti previdenziali e dell’Erario. Con ciò provocando il prevedibile dissesto attraverso una serie di condotte fraudolente che, come ha sottolineato lo stesso sostituto procuratore Regolo, «nel 90% dei casi ricadono, per l’appunto, sull’Erario e, quindi, sulla collettività». Normalmente queste vicende si esauriscono in tempi relativamente brevi, ma il lampo di genio (si fa per dire...), è stato quello di avere apposto in bilancio crediti inesistenti, cosicché l’Arka Srl, pur avendo maturato negli anni debiti e una notevole perdita d’esercizio, ha continuato l’ordinaria gestione. Ciò grazie a un fittizio finanziamento dei soci che faceva apparire la società ai creditori come solvibile. Quando per la società è arrivato il redde rationem, Musumeci, affermano gli investigatori, è passato al “piano B”: un mese prima del fallimento ha costituito la R.S. Arka srl (là dove R.s. sta per Residenza sanitaria), cui l’ormai defunta Arka Srl ha ceduto il ramo d’azienda relativo al fitto dell’intera struttura socio-sanitaria convenzionata. Tutto questo per la misera somma di duemila euro al mese, a fronte di un volume d’affari di una certa consistenza e, soprattutto, della convenzione col Sistema sanitario regionale che veniva, per così dire, trasferita senza colpo ferire. Inoltre e non per ultimo sembra che, nell’ottica dell’impoverimento L’INTERCETTAZIONE Salvatore Musumeci viene intercettato mentre invita la moglie, contabile, ad emettere fatture false per prestazioni inesistenti giustificate con alcune lettere d’incarico “retrodatate”, ovvero risalenti al 2011: «Tu falle tutte quante nel 2011 - dice alla moglie - vediamo, gli diamo...». Maria Luisa De Vita: «Ma gli devo dare un importo?». Salvatore Musumeci: «Questi importi di fatture qua, per un importo massimo di euro tot..». Maria Luisa De Vita: «In totale?». Salvatore Musumeci: «Sì, sì...». Maria Luisa De Vita: «In totale a cavaliere fra i due anni?». Salvatore Musumeci: «Ma tu fai nell'anno 2011...». Maria Luisa De Vita: «Per esempio, per esempio...». Salvatore Musumeci: «Nell'anno 2011 fai... fai una lettera: spettabile Villa Lisa, con la presente vi conferiamo l'incarico di volerci prestare delle prestazioni sanitarie con le vostre pazienti per un importo totale di 60, 80, 110, 10... massimo di euro 130mila. Distinti saluti…». della vecchia società, l’Arka Srl continuava a pagare le utenze che, nei fatti, sarebbero dovute essere state a carico della R.S. Arka srl. E a proposito di misere somme, è certamente tale, specialmente alla luce dei guai cui adesso andrà incontro, il compenso elargito a Rosario Desi per pilotare l’Arka srl verso... l’iceberg a pelo d’acqua (o ben visibile, se preferite): 500 euro mensili, che hanno “coperto” anche l’omesso deposito, presso il Tribunale fallimentare di Catania, delle scritture e dei documenti contabili della società fallita, poi rinvenuti soltanto grazie alle perquisizioni eseguite nel corso dell’indagine dai militari della Guardia di finanza. La figura del ragioniere Desi non è certamente di riferimento nell’ambito dell’operazione e gli stessi investigatori hanno sottolineato come anche lo studio del contabile fosse ormai in deciso disarmo. Ben diversa la situazione della signora De Vita, che della società era il reale contabile e, di conseguenza, curava ogni cosa nei dettagli. In questo caso - ha affermato il magistrato - «abbiamo curiosità di comprendere quando finisce il mandato e quando comincia il concorso nell’attività delittuosa». Le condotte del Musumeci e delle persone a lui vicine avrebbero determinato un “buco” da due milioni di euro. Poiché la clinica attualmente gestita dalla R.s. Arka srl costituisce l’oggetto della distrazione in danno dei creditori, il Gip, in aggiunta alle misure cautelari personali, ha disposto il sequestro preventivo delle relative quote societarie e di capitale, nonché dei beni costituenti la nuova azienda. Inoltre, per la salvaguardia dei livelli occupazionali e dell’erogazione dei pubblici servizi in convenzione, il giudice ha puntualmente nominato tre amministratori giudiziari per la gestione e il proseguimento dell’attività d’impresa. ACCUSA DI PECULATO PER L’EX PRESIDENTE (AI DOMICILIARI) E IL SUO BRACCIO DESTRO (DENUNCIATO) Un conto “ombra” per spendere i soldi del Coni LO SHOPPING. Gasolio per casa, la barca, l’auto per il figlio e la caparra per l’appartamento della figlia MARIO BARRESI NOSTRO INVIATO RAGUSA. Il sistema, al netto della evidenti sindromi di onnipotenza e di impunità di chi l’aveva congegnato, era semplice. Oltre al conto corrente istituzionale del Coni provinciale, ne viene aperto, in un’altra banca, un secondo “ombra”. Nel quale la Procura di Ragusa ha tracciato, grazie al meticoloso lavoro della guardia di finanza, quasi 600mila euro di «ingiusto profitto». Tutti soldi dei contributi pubblici, soprattutto della Regione, i quali finivano nella disponibilità dei vertici iblei del Coni e della Scuola dello Sport: l’ex presidente Sasà Cintolo (ragusano, ai domiciliari) e il suo ex braccio destro Silvio Piazza (siracusano, denunciato a piede libero). Per entrambi l’ipotesi di reato è peculato; disposto il sequestro preventivo di beni per 573mila euro dal gip Giovanni Giampiccolo. Nelle carte delle indagini, coordinate dal procuratore Carmelo Petralia, il conto: 532mila euro sottratti con assegni, prelievi in contanti e attività bancomat. E poi lo shopping allegro: 3.650 euro usati da Cintolo per il gasolio da riscaldamento di casa propria; a Piazza si contestano quasi 20mila euro per una barca con motore fuoribordo, 11mila euro per la Ford “Focus” al figlio e addirittura 6.330 euro a un’impresa edile per la caparra dell’appartamento intestato alla figlia. E lo strano caso della Smart: venduta, nonostante un valore stimato in 6.800 euro, per appena 900 euro al suocero di un collaboratore di Cintolo. «Un percorso investigativo attento e inconfutabile», ricorda Petralia in conferenza stampa accanto ai vertici delle fiamme gialle. Che hanno accertato nel conto personale del dominus dello sport ibleo versamenti in contanti (in tutto 83.701 euro) e tramite assegni (200.583,60 euro, dei quali 95mila «riconducibili all’accensione di un mutuo ipotecario»). Una ricchezza sproporzionata per Cintoli che «percepisce esclusivamente reddito da pensione per un importo medio lordo annuo pari a 22.000 euro circa». Nell’inchiesta anche la gestione della Scuola dello Sport di via Magna Grecia, una struttura polivalente gestita per i pm «con metodo personalistico basato sulle amicizie». Eventi e allenamenti: entrava solo chi “autorizzato” da Cintolo. Spesso senza pagare (soltanto un “obolo”, talvolta, per due fidati collaboratori), quasi sempre senza rendicontare alcunché. Ed è proprio sulla gestione dell’impianto (di proprietà dell’ex Provincia, affidato al Coni) che si concentra la «vivace operatività» dell’arrestato, attraverso «contatti che lasciano profilare il pericolo di (...) “pilo- SASÀ CINTOLO, EX PRESIDENTE CONI RAGUSA I conti. 573mila euro fra assegni e prelievi. Nelle intercettazioni il piano: «Gara pilotata per riavere gli impianti» La Sicilia 13 Gennaio 2017 taggio” della gara per l’assegnazione della struttura». Nelle carte numerose intercettazioni. Cintolo trama (citati dirigenti sportivi, ma anche politici, docenti universitari e dirigenti provinciali) per rimettere le mani sul “gioiellino”. «Te lo garantisco, con una gestione oculata si può. Non come quella dello zio Tom...», dice. Un’autocitazione, vista la sua gestione allegra. Mai più «le federazioni che ora pagano zero», ora «Giovanni del bar» che «se vuole lavorare ancora qualcosa la deve pagare, non come adesso...». «Il Coni, assieme alla Provincia, è parte lesa», ricorda Petralia. Che, proprio ieri mattina, riceve una telefonata del presidente Giovanni Malagò: «Grazie per quello che avete fatto, ci costituiremo parte civile». Smentite, dagli atti finora noti, le vanterie di Cintoli su «entrature a Palazzo Chigi» delle quali si vociferava in ambienti romani. Ma l’inchiesta continua e coinvolge altre cinque persone. Alcune delle quali, intercettate al telefono con Cintolo (che chiedeva di «essere chiamato al numero del barbiere») usano un codice criptico. Come quella ricorrente esigenza (anche in assolate giornate d’autunno) di «prendere l’ombrello», o di «aprirlo», quando qualcuno chiede a Cintolo se «c’è acqua forte» e lui gli risponde che «ancora le nuvole devono arrivare». Twitter: @MarioBarresi LA SICILIA 24. VENERDÌ 13 GENNAIO 2017 primo piano UNA BARCA CON FUORIBORDO operazione heracles Un'imbarcazione nuova di 20 piedi di un prestigioso cantiere, del valore di circa ventimila euro, comprensiva di un potente motore fuoribordo, pagata in contanti presso un rivenditotore di Catania, figura tra i beni che sarebbero stati acquistati attraverso le somme prelevate dal conto ombra. Un bene che di certo, non poteva in nessun modo appartenere al Coni e per l’acquisto del quale, ovviamente, non ci sarebbe stata alcuna pezza d’appoggio. L’INCHIESTA. In esame dalla Guardia di Finanza i contributi erogati dalla Regione, circa 800 mila euro tra il 2006 e il 2012, alla Scuola dello Sport di Ragusa. Sequestrati agli indagati beni mobili per circa 600 mila euro. M. F. La Scuola dello Sport di Ragusa un affare privato e per gli amici Un conto ombra per spese personali: la Gdf arresta l’ex presidente Sasà Cintolo MICHELE FARINACCIO il personaggio Dal parquet agli uffici passando dalla politica In pantaloncini e casacca con le maniche corte c’era anche lui, in qualità di giocatore, quel lontano 19 aprile 1970 quando la Virtus Ragusa vinse 75 a 45 contro il Caserta. Uno storico traguardo per l’allora squadra di basket più importante della città, sponsorizzata dalla Pepsi Cola, che nell’area dell’ex Washington (i campetti di villa Margherita) festeggiava l’importante risultato. Rosario, da tutti conosciuto come Sasà, è da sempre l’uomo dello sport a Ragusa. Se ne occupa fin da giovanissimo, prima come giocatore in prima linea, nel basket, poi da dirigente di squadre sportive, compreso il Ragusa Calcio, e naturalmente da componente e poi presidente per più anni della delegazione provinciale del Coni di Ragusa. Ben 32 anni nel Coni, ricordava lo stesso Cintolo in occasione di una commemorazione dedicata alla Virtus, e 28 anni da componente della struttura Coni come carica elettiva, prima dunque di essere nominato per gli anni successivi quando il Coni ha deciso di trasformare i comitati in delegazioni, passando dunque dall’elezione da parte dei presidente delle federazioni locali, alla nomina da parte del livello superiore. Il basket è stato il primo amore, ma da rappresentante del Coni ha cercato di interagire con le varie federazioni mettendo in luce le singole discipline sportive. Accanto a quella sportiva e di rappresentanti del Coni, per Cintolo non è mancata la carriera politica. Più volte consigliere comunale, è stato anche assessore comunale allo Sport. Tra Coni e Comune un impegno a 360 gradi che non ha fatto di certo presagire quanto è stato invece indicato adesso dalla magistratura. Lui ha sempre ricordato che sono da ascrivere al suo operato i meriti relativi alla realizzazione di vari impianti sportivi ma anche al potenziamento dello sport e la conseguente nascita di varie società sportive. E in tal senso non sono mancati i rimproveri verso il mondo politico affinché tenessero nella giusta considerazione le società sportive che per Cintolo rappresentano le “fucine di vita”. Un quadro idilliaco almeno fino a qualche mese fa quando la segreteria regionale del Coni ha deciso di allontanarlo intravvedendo alcuni passaggi amministrativi poco chiari. MICHELE BARBAGALLO Gasolio per il riscaldamento dell’abitazione privata, l’acquisto di due auto, perfino un’imbarcazione con tanto di potente motore fuoribordo. C’era questo e tanto altro, secondo le indagini della Procura e della Guardia di finanza di Ragusa, tra i beni acquistati dall’ex delegato provinciale del Coni Sasà Cintolo e da Silvio Piazza, altro dirigente che per lungo tempo è stato segretario regionale e direttore della Scuola dello Sport, attraverso i contributi erogati dalla Regione al Coni e alla Scuola di Ragusa. Cintolo è finito agli arresti domiciliari, in quanto destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Ragusa Giovanni Giampiccolo, mentre Piazza (andato in quiescenza nel 2010) è stato denunciato a piede libero. L’accusa, per entrambi, è di peculato, mentre altre cinque persone sono coinvolte nell’indagine che sta continuando con nuovi possibili sviluppi. I particolari dell’operazione, che è stata denominata “Heracles” (da Ercole, protettore dello sport e delle palestre), sono stati illustrati ieri mattina in conferenza stampa, nella sede del comando provinciale delle Fiamme gialle di Ragusa, alla presenza del Procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia, del comandante provinciale della Guardia di finanza, Claudio Solombrino e del comandante della compagnia di Ragusa, Antonio Schiazza. Presenti all’incontro con la stampa anche il segretario della Giunta regionale del Coni Sicilia, Lionello Nuccio, e il responsabile dell’ufficio vigilanza nazionale del Coni, Marco Befera. I fatti, in particolare, riguardano i contributi erogati dalla regione nel periodo compreso tra il 2006 e il 2012. Il sistema, secondo l’accusa, era quello della doppia richiesta di rimborso spese, che veniva inoltrata sia al Coni nazionale, che a quello regionale. Queste ultime, venivano accreditate in un conto ombra, presso la Banca Agricola popolare di Ragusa, mentre i contributi provenienti dal Coni nazionale venivano versati nel conto uffi- ciale della Bnl, dove invece veniva rendicontata meticolosamente ogni cosa. A quel punto, con le somme versate nel “conto ombra” (approfittando della mancanza di comunicazione tra gli uffici di Roma e di Palermo), gli indagati sarebbero stati liberi di procedere a proprio piacimento, con una gestione “personalistica” e “privatistica”, che non riguardava soltanto il denaro, ma anche l’uso della stessa struttura che, sempre secondo l’accusa, veniva concessa per eventi e manifestazioni, senza che i proventi derivanti da queste concessioni venissero versati sul conto corrente ufficiale, e che invece sarebbero stati intascati direttamente. A carico dei due indagati è stato disposto dal Gip anche un sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie, per quasi 573.000 euro. In particolare, infatti, fatti le indagini hanno riguardato il controllo e la verifica dei contributi erogati dalla Regione Siciliana (circa 800.000 euro) in favore del Coni di Ragusa nei sei anni presi in esame, e la gestione delle strutture della Scuola Regionale dello Sport di via Magna Grecia. L’attività investigativa è scaturita Qui sopra il bar ristoro della Scuola dello Sport, affidato ad «amici» in comodato gratuito per 6 anni, comprese spese di acqua e luce. A destra gli esterni della Scuola dello Sport, un fiore all’occhiello «che resta a Ragusa» come assicurato dai vertici Coni. da un esposto-denuncia presentato dal responsabile dell’ufficio Vigilanza del Coni. Pertanto, gli investigatori della compagnia di Ragusa, prima con il metodo classico monitorando le transazioni contabili e finanziarie, poi mediante l’ausilio delle intercettazioni telefoniche, hanno accertato fatti e condotte di rilevanza penale a carico degli indagati. “Le indagini – ha chiarito Petralia hanno accertato in modo inconfutabile quello che veniva messo in atto: acquisti di beni o pagamento di servizi personali. E’ stato un percorso investigativo molto attento, che si è svolto attraverso attività tecniche e documentali che hanno confermato il qua- IL COMANDANTE PROVINCIALE SOLOMBRINO, IL PROCURATORE PETRALIA E IL CAPITANO SCHIAZZA DURANTE LA CONFERENZA STAMPA. dro che si andava delineando. E’ stata informata anche la Corte dei conti. La Scuola dello Sport di Ragusa è una struttura molto bella che molte città siciliane invidiano, di proprietà dell’ex Provincia regionale, e che aveva una gestione interamente affidata a Cintolo che la gestiva senza fornire alcun tipo di rendiconto all'ente proprietario della struttura. Qui c'era anzitutto una acquisizione di potere e poi un vantaggio economico per chi si comportava come proprietario. Il Coni, in questa vicenda, ha veramente dimostrato grande attenzione nei confronti del proprio patrimonio e questo non accade spesso quando si parla di gestione pubblica. Due sono dunque le parti offese: il Coni e l’ex Provincia”. “Questi – ha aggiunto il colonello Solombrino – dovevano essere fondi destinati a finalità sportive, per la didattica di chi si cimenta in attività sportiva, invece queste finalità erano l'ultimo interesse degli indagati, che ne facevano un uso assolutamente personale”. Ulteriore danno arrecato alle casse dell’Ente, il fatto che le strutture della scuola dello Sport venivano concesse in locazione o in comodato d’uso gratuito, senza l’addebito di costi legati al consumo di luce, acqua e gas, che rimanevano a carico del Coni. Il Coni parte lesa si costituirà parte civile I VERTICI. Da Roma e Palermo piena collaborazione alle indagini per incastrare gli «infedeli» CINTOLO E SILVIO PIAZZA “È nostra piena intenzione di continuare a gestire la Scuola dello Sport e farla funzionare secondo il codice etico del nostro ente”. Lo ha detto a margine della conferenza stampa di ieri, il segretario della giunta regionale del Coni Sicilia, Lionello Nuccio, che ha chiarito anche la situazione attuale e la gestione futura della struttura. “La struttura attualmente è utilizzata ed ha continuato a funzionare dopo l’uscita del signor Cintolo; la utilizzano le federazioni gratuitamente, perché la struttura nasce proprio per questo: per attività didattiche e istituzionali, ovviamente facendo opportune richieste e rispettando i tempi, anche perché abbiamo solo un dipendente. Ho dato disposizione al nostro dipendente di fare lavoro straordinario, proprio nel fine settimana quando le federazioni possono andare maggiormente”. “L’auditorium - continua Nuccio - è invece chiuso per mancanza di agibilità. Nasce per finalità esclusivamente didattiche e sportive, non per attività ricreative, culturali o teatrali. Nel momento in cui la Commissione di vigilanza locali di pubblico spettacolo ci darà indicazioni, pren- deremo gli opportuni provvedimenti. Poi le finalità saranno decise da Coni servizi spa, chiaramente mettendo tutto nero su bianco, stabilendo un prezziario e dando la possibilità di fruirne a chi ne ha titolo. Si pagherà al Coni per la fruizione chiara, trasparente e pubblica: questa struttura è nostra, di tutti noi”. “Come Coni - conclude Nuccio - siamo parte lesa e ci costituiremo parte civile. La nostra presenza qui, tra l’altro, è a testimonianza del fatto che il Coni voglia continuare a gestire la struttura in maniera chiara e che non c’è alcuna volontà di portare la scuola dello Sport altrove. A Palermo? E perché mai? Noi siamo il Coni Sicilia e la Sicilia è tutta. La Scuola nasce qui e qui resterà per finalità sportive, didattiche e formative”. Il futuro. «La struttura era e resta qui, ne garantiremo la piena fruizione istituzionale» Ad illustrare la genesi delle indagini, invece, è stato il responsabile dell’ufficio vigilanza anticorruzione del Coni, Marco Befera: “Tutto è partito dagli incroci amministrativi che si fanno attraverso controlli sui comitati e che hanno seguito la fase di normazione. Avevamo vietato che ci fossero conti differenti da quello ufficiale della Bnl, e non ci è mai stata segnalata la presenza di quel conto. A un certo punto il conto è stato chiuso e l’ufficio amministrativo del Coni si è accorto che c’era una somma che veniva da un conto sconosciuto. La cosa è stata segnalata al mio ufficio, che si è attivato con l’istituto di credito e con il comitato stesso, a cui è stata chiesta la documentazione amministrativa. Documentazione che non è stata fornita. Ci era stato detto che quel conto era stato aperto per avere una gestione più fluida delle somme. A quel punto, però, con l’estratto conto della banca, abbiamo visto una serie di movimenti molto strani, anche con assegni circolari, e dunque abbiamo cominciato la collaborazione con la Guardia di finanza, perché ci sembrava che le anomalie fossero tante e troppe”. M. F. VENERDÌ 13 GENNAIO 2017 LA SICILIA primo piano DUE AUTOMOBILI PER USO PERSONALE .25 IL RISCALDAMENTO E LA CAPARRA Secondo l’indagine della Guardia di Finanza, a carico degli indagati c’è anche una consistente somma, oltre diecimila euro, che uno degli indagati avrebbe usato per pagare il gasolio per il riscaldamento dell’abitazione privata. E tra le somme prelevate dal cosidetto “conto ombra” agli atti dell’inchiesta risultano anche 6.330 euro usati come anticipo per l'acquisto di un'abitazione privata, un appartamento nella zona alta di Ragusa per la figlia di uno degli indagati. Ma l’inchiesta non è finita. Due le auto che sarebbero state acquistate attraverso i contributi indebitamente percepiti. A oltre 10mila euro sarebbe ammontato l’anticipo per l'acquisto di una Ford Focus. Nel 2006, inoltre, era stata acquistata una Smart per oltre 17mila euro (somma comprensiva degli interessi): era del Coni ma, secondo l’accusa, veniva utilizzata, di fatto, dallo stesso Cintolo, che poi, nel 2012, quando il mezzo venne venduto per 900 euro, avrebbe incassato la somma in contanti. M.F. M.F. IL RETROSCENA. LE CARTE DELL’INCHIESTA «Ora questa cosa non dobbiamo farcela sfuggire» Le intercettazioni. Così Cintolo & C. tramavano per riprendersi la Scuola Fra complicità e pressioni. «Sarà gestione oculata, non come lo Zio Tom...» MARIO BARRESI NOSTRO INVIATO I PARTICOLARI Malagò al telefono «Grazie alla Procura» Vanterie “renziane” L’akmé, in questo romanzetto criminale, non è soltanto la gestione «personale e disinvolta» di più di mezzo milione di euro di contributi pubblici (e dunque soldi dei cittadini) erogati al Coni di Ragusa. Certo, fanno impressione l’acquisto di gasolio per casa propria, la Focus intestata al figlio, la barca e addirittura la caparra per la casa della figlia. Sono gli elementi più pittoreschi, che colpiscono l’opinione pubblica. Ma nell’ordinanza (che applica gli arresti domiciliari per Sasà Cintolo e dispone il sequestro preventivo di beni per circa 573mila euro per lui e per l’altro indagato Silvio Piazza) c’è quella che il gip Giovanni Giampiccolo definisce «una vivace operatività finalizzata a riappropriarsi, indirettamente, della Scuola dello Sport». I conti: assegni e shopping con i fondi del Coni ibleo NOSTRO INVIATO Della storia «del tipo del Coni di Ragusa» ce ne parlò, poco meno di un anno fa, un collega giornalista romano. Tant’è che Libero, con un articolò di Giacomo Amadori, qualche tempo fa toccò l’argomento. In quel contesto, i rumors capitolini parlarono (ma senza nessuno che ne scrisse) anche di «importanti entrature» di Sasà Cintolo nei Palazzi del potere, compreso quello del governo. Vanterie, forse, di «agganci con Renzi», favoriti da esponenti non soltanto siciliani del Pd. Ma di tutto ciò, nelle 23 pagine dell’ordinanza del gip Giovanni Giampiccolo - com’è ovvio che sia - non c’è alcuna traccia. L’altra ipotesi è quella di un “sistema Ragusa” esteso (o estendibile) ad altri comitati del Coni siciliani e nazionali. Ma anche su quest’aspetto soltanto voci e sensazioni, anche perché - nell’indagine coordinata dal procuratore Carmelo Petralia - il Comitato olimpico è parte attiva. È anche grazie a una relazione firmata da Marco Befera (responsabile dell’Ufficio vigilanza del Coni) che i magistrati ragusani cominciano a fare i conti in tasca a Cintolo e soci. Anche i pm di Roma - tramite il segretario generale del Coni, Roberto Fabbricini - ricevevano una denuncia sul “conto ombra”. Il Coni, almeno nel suo nuovo corso, è parte lesa. E, oltre alla presenza dello stesso Befera e del segretario regionale Lionello Nuccio alla conferenza stampa di ieri, l’asse Coni-magistrati è suggellato da una telefonata del presidente Giovanni Malagò al procuratore Petralia: «Grazie, di cuore, per tutto quello che avete fatto». E anche per tutto ciò che faranno, s’intende. MA. B. La parte più tragicomica dell’ordinanza riguarda il dettaglio delle spese pazze. Poca cosa, sul totale di 532.907,89 euro ritenuti «ingiusto profitto» di somme del Coni fra il 2007 e il 2009. Di questi: 3.650 euro sono finiti alla ditta che fornisce il gasolio per l’appartamento di Cintolo; 19.960 euro a un salone nautico per l’acquisto di una barca “Modello Ranieri Voyager 20” e di un motore marino “Evinrude 150 hp”, oltre che di «accessori usati»; 10.898 euro a una concessionaria di Siracusa per l’acquisto di una Ford “Focus” intestata al figlio di Piazza; 6.330 euro a un’impresa edile per l’acquisto di un appartamento a Siracusa, intestato alla figlia di Piazza. In tutto 37.188 euro distratti «a mezzo di assegni a firma congiunta». C’è anche la storia della Smart. Intestata alla Scuola dello sport, che viene venduta - nonostante un valore stimato in 6.800 euro dalla guardia di finanza - per appena 900 euro al suocero di un collaboratore di Cintolo. Al di là delle note di colore, però, il grosso del presunto peculato (per l’esattezza 532.907,89 euro) riguarda quelli che il gip definisce «ingiusto profitto a danno degli enti pubblici, appropriandosi degli importi indebitamente ottenuti mediante emissione di assegni bancari a firma congiunta (Cintolo e Piazza), intestati allo stesso Comitato provinciale Coni Ragusa, ovvero ai soggetti aventi potere di firma (...), nonché con prelievi/pagamenti in contanti, mediante utilizzo del bancomat appoggiato sul conto corrente». Fra il 2006 e il 2015 (la chiusura avviene il 5 agosto, con versamento di 15.889 euro in contanti per coprire il saldo negativo), il conto corrente aperto alla Banca Popolare Agricola di Ragusa movimenta quasi 900mila euro. Le entrate sono tutte bonifici di enti pubblici: 817.404,78 euro dalla Regione, 10.000 euro dal Comune di Ragusa e 9.996,50 euro dall’ex Provincia, per un totale di 837.401,28 euro fra il 2006 e il 2012. I movimenti in uscita ammontano a 877.426,56 euro, di cui 792.831,45 per emissione di assegni bancari o circolari (di cui , 36.928 per bonifici verso terzi, 36.840 per prelievi fra bancomat e sportelli, 2.718,01 per pagamenti Pos e 8.055,10 per in- UNO DEGLI IMPIANTI SPORTIVI AL CENTRO DELL’INDAGINE teressi o commissioni. La guardia di finanza di Ragusa ha tracciato, in un altro conto corrente personale di Cintolo, versamenti in contanti (in tutto 83.701 euro) e tramite assegni (200.583,60 euro, dei quali 95mila «riconducibili all’accensione di un mutuo ipotecario»). Una ricchezza sproporzionata, rispetto all’ex presidente del Coni che «percepisce esclusivamente reddito da pensione per un importo medio lordo annuo pari a 22.000 euro circa». Ai raggi X, inoltre, un altro conto intestato a “Comitato Gestione Piscine Coni” (e gestito dall’arrestato) e uno cointestato allo stesso Cintolo e all’ex segretario provinciale del Coni, Salvatore Ottaviano, estraneo all’indagine anche perché lasciò il ruolo nel 2014. Il dettaglio. Nel conto personale (pensionato da 20mila euro l’anno) tracciati versamenti per 284mila euro Il piano: rimettere le mani sulla Scuola dello Sport Ma non c’è soltanto il peculato. Con la stessa tracotanza con la quale si sarebbero appropriati dei fondi del Coni, Cintolo & C. volevano rimettere le mani su quel “giocattolino” che tutta la Sicilia invidia a Ragusa. Il gip Giampiccolo parla di «contatti che lasciano profilare il pericolo di commissione di altri reati contro la pubblica amministrazione (abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti) mediante “pilotaggio” della gara per l’assegnazione della struttura, sede della scuola dello sport». Nei quattro faldoni di quest’indagine, infatti, ci sono anche numerose intercettazioni telefoniche che raccontano un’altra storia. Scandita anche da un linguaggio criptico. Come quella ricorrente esigenza (anche in assolate giornate d’autunno) di «prendere l’ombrello», o di «aprirlo», soprattutto quando qualcuno chiede a Cintolo se «c’è acqua forte» e lui gli risponde che «ancora le nuvole devono arrivare». O come la scelta di «mettere il pigiama» sempre in concomitanza di «tempo che resta brutto», col solito richiamo all’ombrello. Un codice tipico di chi sa di essere intercettato, soprattutto dopo la perquisizione avvenuta lo scorso marzo 2016. Tanto da adottare «cautele non comuni», come le definisce il gip, tanto da «farsi chiamare al telefono dal barbiere». Ma cosa devono discutere di così importante? Molti dei contenuti (secretati) sono oggetto di ulteriori indagini, ma nell’ordinanza si riassumono alcuni passaggi-chiave. Fra cui alcune conversazioni di Cintolo. «Questa cosa non dobbiamo farcela sfuggire», dice intercettato al telefono mentre parla con un dirigente sportivo. Sottinteso: la Scuola dello Sport. Significativa la data: 20 novembre 2016, meno di due mesi fa. Stessi protagonisti in un’altra chiamata di sei giorni prima. «Sembra che si stiano mettendo d’accordo anche su come debbano sistemare il bando di assegnazione in maniera a loro più favorevole», è la brusca sintesi degli inquirenti, fatta propria dal gip Giampiccolo. Con dettagli che, per ragioni di opportunità, è meglio non approfondire. Cintolo si dice certo di ritornare in possesso della Scuola dello sport, che nella sua gestione veniva affittata alle società con quello che la Procura definisce «metodo personalistico» basato «sulle amicizie», come confermano numerose testimonianze (tutte agli atti), di presidenti di club e associazioni, costretti però a pagare il “disturbo” anche retribuendo due fidatissimi collaboratori di Cintolo. Il piano è chiaro: sfilare ai vecchi amici del Coni la Scuola dello Sport e gestirla in proprio. «Con 40/50mila euro l’anno si può fare?», gli chiede il suo interlocutore. E Cintolo risponde: «Te lo garantisco, con una gestione oculata si può. Non come quella dello zio Tom...». Probabilmente un’autocitazione, vista la sua gestione allegra. Si può fare. Con criteri manageriali e non con «le federazioni che ora pagano zero» e con «Giovanni del bar» che «se vuole lavorare ancora qualcosa la deve pagare, non come adesso...». Il dominus dello sport ragusano, adesso ai domiciliari, discute con i suoi interlocutori (talvolta saranno anche vanterie) di incontri con politici e docenti universitari, dirigenti e funzionari provinciali. Il seguito delle indagini sarà molto interessante. Twitter: @MarioBarresi