Anton Cechov – L`orso - Accademia Lorenzo Da Ponte
Transcript
Anton Cechov – L`orso - Accademia Lorenzo Da Ponte
L’ORSO di Anton Cechov Personaggi: CAMILLA: ELENA IVANOVNA POPOVA, vedovella, proprietaria terriera ALBERTO: GRIGORIJ STEPANOVIÈ SMIRNOV, proprietario terriero MARIO: LUKA, servo della Popova ATTO UNICO La Popova (in lutto stretto, non stacca lo sguardo da una fotografia) e Luka. LUKA -Non va bene così, signora... Fate del male soltanto a voi stessa... La cameriera e la cuoca sono andate a raccogliere bacche, ogni creatura trabocca di gioia, persino il gatto se la gode e passeggia per il cortile, dà la caccia agli uccellini, e voi, invece, ve ne state tutto il giorno in camera vostra, proprio come se foste in un monastero, senza uno svago. Davvero! E già un anno che non uscite di casa!... POPOVA -E non uscirò mai più... Perché? La mia vita è finita. Lui giace nella tomba, io mi sono sepolta tra quattro mura... Siamo morti entrambi. LUKA -Ah bene! Non vorrei sentirle cose così, davvero. Nikolaj Michajloviè è morto, era il suo destino, il volere di Dio, che Dio lo abbia in gloria... Avete pianto, va bene, ma è ora di smetterla. Non si può piangere e portare il lutto per il resto della vita. Anche la mia vecchia, a suo tempo, è morta... Ebbene? Mi sono rattristato, ho pianto un mesetto, e poi basta, forse che bisogna far la lagna in eterno, la mia vecchia non valeva tanto. (Sospira).Avete dimenticato tutti i vicini... Voi non andate in visita e non permettete di riceverli. Viviamo, scusate, come ragni, senza vedere niente del mondo. I topi si sono mangiati la livrea... Capirei se non ci fossero persone per bene, ma il distretto è pieno di signori... A Ryblovo è di stanza un reggimento, gli ufficiali sono degli zuccherini, da lasciarci gli occhi! E negli accampamenti ogni venerdì un ballo, e, pensate, ogni giorno la banda dà un concerto... Eh, signora mia padrona! Giovane, bella, bianca e rossa, dovreste vivere a vostro piacimento... La bellezza non è data in eterno! Passerà una decina d'anni, vi verrà la voglia di andare a pavoneggiarvi e a buttar polvere negli occhi ai signori ufficiali, ma sarà tardi. POPOVA (decisa) -Ti prego di non parlarmi più di queste cose! Sai che da quando è morto Nikolaj Michajloviè, la vita ha perso per me ogni valore. A te sembra che io sia viva, ma è solo un'impressione! Ho giurato di portare questo lutto fino alla tomba e di non vedere più la luce del sole... Mi senti? Che la sua ombra veda quanto lo amo... Sì, so che per te non è un segreto che lui fosse spesso ingiusto con me, crudele e... e addirittura infedele, ma io sarò fedele fino alla tomba e gli dimostrerò come sono capace di amare. Là, nell'altro mondo, mi vedrà tale quale ero prima della sua morte... LUKA -Piuttosto di dire tutte queste parole, fareste meglio ad andare a passeggiare in giardino, o ad ordinare che si attacchino Tobi o Velikan per andare in visita ai vicini... POPOVA -Ah!... (Piange). LUKA -Signora!... Mia signora!... Che c'è? Che Cristo vi aiuti! POPOVA -Lui voleva così bene a Tobi! Lo attaccava sempre per andare dai Korèagin e dai Vlasov. E come guidava! Quanta grazia nella sua figura quando tirava le redini con tutte le sue forze! Ricordi? Tobi, Tobi! Ordina che oggi gli diano una razione supplementare di biada. LUKA -Obbedisco! Una brusca scampanellata. POPOVA (sussulta) -Chi è? Di' che non ricevo nessuno! LUKA -Sissignora! (Esce). Popova (sola). POPOVA (guardando la fotografia) -Vedrai Nicolas, come so amare e perdonare... L'amore mio si spegnerà con me, quando smetterà di battere il mio povero cuore. (Ride tra le lacrime).E non provi rimorso? Io brava bambina, moglie fedele, mi sono chiusa a chiave e ti resterò fedele fino alla tomba, mentre tu... e non provi rimorso, brutto cattivo? Mi tradivi, facevi scenate, mi lasciavi sola per settimane intere... Popova e Luka. LUKA (entra, preoccupato) -Signora, di là c'è uno che chiede di voi. Vuole vedervi... POPOVA -Ma gli hai detto che dal giorno della morte di mio marito non ricevo nessuno? LUKA -Gliel'ho detto, ma non vuole intendere ragione, dice che è un affare importante. POPOVA -Io non ri-ce-vo! LUKA -Gliel'ho detto, ma... è un tipo strambo... fa la voce grossa ed è entrato da solo... è già in sala da pranzo... POPOVA (seccata) -Va bene, fallo entrare... Che maleducazione! (Luka esce). Certa gente è così invadente! Che cosa vorranno da me? Perché disturbano la mia quiete? (Sospira).No, bisognerà che mi ritiri davvero in un monastero... (Si fa pensierosa). Già, in un monastero... La Popova, Luka e Smirnov. SMIRNOV (entrando, a Luka)-Tontolone, ti piace ciarlare... Asino! (Vedendo la Popova, con dignità).Signora, ho l'onore di presentarmi: tenente d'artiglieria in congedo, proprietario terriero Grigorij Stepanoviè Smirnov! Costretto a disturbarvi per una faccenda di grande importanza... POPOVA (senza tendere la mano) -Che cosa desiderate? SMIRNOV -Il vostro defunto consorte, che avevo l'onore di conoscere, mi è rimasto debitore di due cambiali per milleduecento rubli. E dal momento che domani dovrò pagare gli interessi alla banca agricola, vi pregherei, signora, di versarmi il denaro oggi stesso. POPOVA -Milleduecento... E perché mio marito è rimasto vostro debitore? SMIRNOV -Comprava da me la biada. POPOVA (sospirando, a Luka) -A proposito, Luka, non dimenticare di ordinare che diano a Tobi doppia razione di biada. (Luka esce) (A Smirnov). Se Nikolaj Michajloviè è rimasto in debito con voi, io, s'intende, pagherò; ma, mi scuserete, oggi non ho denaro contante. Dopodomani tornerà dalla città il mio amministratore, e gli darò ordine di pagarvi quanto vi spetta, ma per il momento non posso esaudire il vostro desiderio... Inoltre oggi sono esattamente sette mesi da che è morto mio marito, e il mio stato d'animo è tale che non sono certamente disposta ad occuparmi di questioni finanziarie. SMIRNOV- E il mio stato d'animo è tale che se domani non pagherò gli interessi mi ridurrò in camicia. Mi sequestreranno la proprietà! POPOVA -Dopodomani riceverete i vostri soldi. SMIRNOV -I soldi mi servono oggi, non dopodomani. POPOVA -Scusatemi, oggi non vi posso pagare. SMIRNOV -E io non posso aspettare dopodomani. POPOVA -Che ci posso fare se oggi non li ho? SMIRNOV -Dunque non potete pagare? POPOVA -Non posso... SMIRNOV -Hmm!... È la vostra ultima parola? POPOVA -Sì, l'ultima. SMIRNOV -L'ultima? Sicura? POPOVA -Sicura. SMIRNOV -Mille ringraziamenti. Prendo nota. (Si stringe nelle spalle).E come se non bastasse dovrei mantenere il mio sangue freddo! Adesso incontrerò per strada l'impiegato del dazio e mi chiederà: "Perché siete sempre arrabbiato, Grigorij Stepanoviè?". Scusatemi, come potrei non esserlo? Mi servono soldi disperatamente... Sono uscito di casa ieri mattina che faceva appena giorno, ho fatto il giro di tutti i miei debitori, e ce ne fosse stato almeno uno che avesse saldato il suo debito! Mi sono stancato come un cane, ho passato la notte il diavolo sa dove, nella bettola di un ebreo, accanto a una botte di vodka... Finalmente arrivo qua, a settanta verste da casa, spero di ottenere qualcosa, e invece mi offrono uno "stato d'animo"! Come posso non arrabbiarmi? POPOVA -Mi pare di aver parlato chiaro: quando l'amministratore tornerà dalla città, avrete quanto vi spetta. SMIRNOV -Sono venuto da voi, non dal vostro amministratore! A che diavolo mi serve, scusate l'espressione, il vostro amministratore! POPOVA -Scusate, egregio signore, non sono abituata a simili strane espressioni, e a questo tono. Non vi ascolto più. (Esce in fretta). Smirnov (solo). SMIRNOV Ma guarda un po'! Lo stato d'animo... Sette mesi fa le è morto il marito! E io devo pagare gli interessi o no? Vi domando: bisogna pagarli gli interessi o no? Va bene, a voi è morto il marito, c'è lo stato d'animo con tutte le altre fantasie... l'amministratore che è andato chissà dove, che il diavolo lo porti, e io che cosa dovrei fare? Volar via dai miei creditori in pallone? O prendere la rincorsa e sbattere la testa contro un muro? Arrivo da Gruzdev: non è a casa, Jaroševiè si è nascosto, con Kurycin ho litigato a morte e per un pelo non l'ho scaraventato dalla finestra, Mazutov ha il mal di pancia, questa lo stato d'animo. Non una canaglia che paghi! E tutto perché li ho viziati troppo, perché sono una pappamolla, uno straccio, una donnetta! Sono troppo delicato con costoro! Ma, badate a voi! Mi conoscerete! Non permetterò che scherziate con me, diavolo! Resterò e non mi muoverò di qui finché lei non avrà pagato! Brr!... Come sono cattivo oggi, come sono cattivo! Mi fremono le budella dalla cattiveria e mi sento soffocare... Pfui, Dio mio, mi sento persino male! (Grida).Cameriere! Smirnov e Luka. LUKA (entra) -Che volete? SMIRNOV -Dammi del kvas o dell'acqua! (Luka esce). Ma che razza di logica! Uno sta con l'acqua alla gola, sul filo del rasoio, e lei non paga perché, vedete, non è disposta ad occuparsi di questioni finanziarie! ... Autentica logica femminile, tutta fronzoli! Per questo non mi è mai piaciuto e non mi piace parlare con le donne. Mi è più facile star seduto su un barile di polveri che parlare con una donna. Brr!... Mi si accappona la pelle, tanto mi ha fatto andare in bestia quello strascico di seta! Mi basta vedere anche da lontano una di queste creature poetiche, che dalla rabbia mi vengono i crampi ai polpacci. C'è da disperarsi. Smirnov e Luka. LUKA (entra e serve l'acqua) -La signora è malata e non riceve. SMIRNOV -Vattene! (Luka esce). È malata e non riceve! Ma prego, non ricevere... Io rimango e ci resterò finché non mi darai i soldi. Starai male per una settimana, e io resterò una settimana... Starai male un anno, un anno pure io... Recupererò il mio, mia cara! Non mi commuovi col tuo lutto né con le fossette sulle guance... Le conosciamo bene queste fossette! (Grida alla finestra). Semen, stacca i cavalli! Non ce ne andremo tanto presto! Resto qui! Di' là nelle scuderie che diano la biada ai cavalli! Guarda, stupido, il cavallo di sinistra si è di nuovo impigliato nelle redini! (Lo canzona).Fa niente... Te lo do io - fa niente! (Si allontana dalla finestra).Che schifo... un caldo insopportabile, i soldi non li tira fuori nessuno, ho passato una notte da bestia, e qui come se non bastasse quello strascico a lutto con lo stato d'animo... Ho mal di testa... Magari bere un po' di vodka? Ne berrò un po'. (Grida).Cameriere! LUKA (entra) -Che volete? SMIRNOV -Portami un bicchierino di vodka! (Luka esce). Uff! (Si siede e si guarda).Non c'è niente da dire, ho un bell'aspetto! Tutto impolverato, gli stivali infangati, sporco, spettinato, con la paglia sul panciotto... La signora mi avrà scambiato per un brigante. (Sbadiglia). Non è molto gentile comparire in un salotto in questo stato, ma non fa niente, sono un creditore, non un ospite, e per i creditori non è richiesto l'abito scuro... LUKA (entra e serve la vodka) -Vi permettete molte cose, signore... SMIRNOV (seccato) -Che cosa? LUKA -Niente... niente... dicevo fra me... SMIRNOV -Con chi parli?! Taci! LUKA (a parte) -Ci mancava questo balordo... Il diavolo ti ha portato... Luka esce. SMIRNOV -Ah, quanto sono cattivo! Così cattivo che ridurrei tutto il mondo in polvere... Sto persino male... (Grida).Cameriere! La Popova e Smirnov. POPOVA (entra, con gli occhi bassi) -Egregio signore, nel mio isolamento da tempo non sono abituata alla voce umana e non sopporto le grida. Vi prego ardentemente, non turbate la mia quiete! SMIRNOV -Pagate, e me ne andrò. POPOVA -Ve l'ho detto con parole chiare: al momento non dispongo di denaro contante, aspettate fino a dopodomani. SMIRNOV -Anch'io ho avuto l'onore di dirvi a chiare parole: i soldi mi servono oggi, non dopodomani. Se oggi non mi pagate, domani mi dovrò impiccare. POPOVA -Ma che devo fare se non ho i soldi? Che originale! SMIRNOV -Quindi adesso non pagate? No? POPOVA -Non posso... SMIRNOV -In tal caso resterò qui e aspetterò finché non avrò i miei soldi... (Si siede).Dopodomani pagherete? Benissimo! Io resterò così fino a dopodomani. Così me ne starò... (Scatta in piedi).Vi domando: devo pagare domani gli interessi o no?... O pensate che io stia scherzando? POPOVA -Egregio signore, vi prego di non gridare! Questa non è una stalla! SMIRNOV -Non vi sto parlando di stalle, ma domando se devo pagare domani gli interessi, o no? POPOVA -Non sapete comportarvi in presenza di signore! SMIRNOV -No, lo so benissimo come ci si comporta in presenza di signore! POPOVA -No, non sapete! Siete un uomo maleducato e grossolano! Le persone per bene non parlano così con le signore! SMIRNOV -Ah, sorprendente! Come ordinate che si parli con voi? In francese? (S'arrabbia e fa il lezioso). Madame, je vous prie... come sono contento che non mi date i miei soldi... Ah, pardon che vi ho disturbata! Che tempo meraviglioso oggi! E questo lutto, come vi dona! (Fa una riverenza). POPOVA -Tutto ciò è stupido e volgare. SMIRNOV - (Fac endole il verso) Tutto ciò è stupido e volgare! Io non mi so comportare in presenza delle signore! Signora, in vita mia ho visto più donne io che voi passerotti! Tre volte ho partecipato a duelli per causa di donne, ne ho abbandonate dodici, nove hanno abbandonato me! Già! Un tempo facevo lo stupido, il sentimentale, il vagheggino, ero tutto miele, strascicavo i piedi... Amavo, soffrivo, sospiravo alla luna, mi commuovevo, mi sdilinquivo, raggelavo... Amavo appassionatamente, furiosamente, in ogni modo, che il diavolo mi porti, cicalavo come una gazza sull'emancipazione femminile, ho sperperato per i teneri sentimenti metà dei miei averi, ma adesso, tanti saluti a casa! Adesso non mi lascio più abbindolare! Basta! Occhi neri, occhi passionali, labbra scarlatte, fossette sulle guance, luna, sussurri, timidi sospiri; per tutte queste cose, signora, oggi non darei un soldo! Non parlo dei presenti, ma tutte le donne, dalla più infima alla più sublime, sono smorfiose, smancerose, pettegole, maligne, bugiarde fino al midollo, vanitose, meschine, crudeli, la loro logica è follia, e per quanto riguarda questa parte (si batte la fronte), scusate la mia franchezza, un passero può dare a qualsiasi filosofo in gonnella una buona decina di punti! Se guardi una di queste creature poetiche vedi una mussolina eterea, una semidea, una sequela di estasi, ma se dai un'occhiata nell'anima ci trovi un coccodrillo qualsiasi! (Afferra la spalliera di una sedia, la sedia scricchiola e si rompe).Ma più assurdo di tutto è che questo coccodrillo si immagina, chissà perché, che il suo capolavoro, il suo privilegio e monopolio siano i sentimenti teneri! Ma per bacco baccone! Impiccatemi a questo chiodo a gambe in su, se una donna è in grado di amare qualcuno, oltre al suo cagnolino maltese... In amore non fa altro che lagnarsi e piagnucolare! Là dove un uomo soffre e si sacrifica, tutto l'amore di lei si esprime soltanto nel far ruotare lo strascico e nel cercare di pigliarti per il naso ancor di più. Voi avete la sfortuna di essere donna, quindi conoscete dal di dentro la natura femminile. Ditemi in coscienza: avete visto in vita vostra una donna che fosse sincera, fedele e costante? No, eh! Fedeli e costanti sono solo le vecchie e le brutte! È più facile trovare un gatto con le corna o una beccaccia bianca che una donna costante! POPOVA -Permettete, allora, secondo voi, chi è fedele e costante in amore? L'uomo, forse? SMIRNOV -Certo, l'uomo! POPOVA -L'uomo! (Una risata cattiva).L'uomo è fedele e costante in amore! Ah, che bella novità! (Con calore).Che diritto avete di sostenerlo? Gli uomini fedeli e costanti! Se le cose stanno così, vi dirò che tra tutti gli uomini che ho conosciuto e che conosco, il migliore era il mio defunto marito... Io lo amavo con passione, con tutto il mio essere, come sa amare solo una donna giovane e intelligente; io gli ho sacrificato la mia giovinezza, la felicità, la vita, la mia ricchezza, vivevo di lui, lo adoravo come si adora un idolo, e... e che cosa successe? Questo migliore degli uomini mi ingannava nel modo più spaccato, ad ogni piè sospinto! Dopo la sua morte ho trovato nel suo tavolo una cassetta piena di lettere d'amore, e quand'era in vita, ah, che ricordo terribile! mi lasciava sola per intere settimane, sotto i miei occhi corteggiava altre donne e mi tradiva, sperperava il mio denaro, si prendeva gioco dei miei sentimenti.. Ma nonostante tutto io lo amavo e gli ero fedele... Anzi, adesso lui è morto, ma io continuo ad essergli fedele e affezionato. Io mi sono sepolta per l'eternità fra quattro pareti e porterò questo lutto fino alla tomba... SMIRNOV - Lutto!... Non capisco, per chi mi prendete? Come se non sapessi perché indossate questo domino nero e vi siete sepolta fra quattro pareti! Ci mancherebbe altro! È così misterioso e poetico! Passano davanti alla vostra villa un ufficiale o un poetucolo da strapazzo, gettano lo sguardo alla finestra e pensano: "Qui vive la misteriosa Tamara, che per amore del marito si è sepolta fra quattro pareti". Li conosciamo questi artifici! POPOVA (esplodendo) -Che cosa? Come osate dirmi queste cose? SMIRNOV -Vi siete sepolta viva, ma non avete dimenticato la cipria! POPOVA -Come vi permettete di parlarmi cosi? SMIRNOV -Non gridare, per favore, non sono il vostro amministratore! Permettetemi di chiamare le cose con il loro nome. Non sono una donna e sono abituato ad esprimere la mia opinione in modo franco. E smettetela di gridare! POPOVA -Io non grido, siete voi che gridate! Lasciatemi in pace! SMIRNOV -Pagatemi e me ne andrò. POPOVA -Non vi darò un bel niente! SMIRNOV -No, me li darete! POPOVA -Per farvi dispetto non vi darò neppure un centesimo! Potete lasciarmi in pace! SMIRNOV -Non ho il piacere di essere né vostro consorte, né fidanzato, pertanto vi prego di non farmi scenate. (Si siede).Non mi piacciono. POPOVA (respirando affannosamente per l'ira) -Vi siete seduto? SMIRNOV -Sì. POPOVA -Vi prego di andarvene! SMIRNOV -Restituitemi il denaro... (Da parte).Ah, come sono cattivo! Come sono cattivo! POPOVA -Non desidero parlare con degli sfacciati! Fuori di qui! (Pausa.) Non ve ne andate? No? SMIRNOV -No. POPOVA -No? SMIRNOV -No. POPOVA -E va bene! (Suona). Gli stessi e Luka. POPOVA -Luka, porta fuori questo signore! LUKA (si avvicina a Smirnov) -Signore, uscite quando ve lo ordinano! Non avete nulla... SMIRNOV (scatta in piedi) -Taci! Con chi credi di parlare!... Farò polpette di te! LUKA (si porta le mani al cuore) Signore!... Santissimo cielo!... (Cade in poltrona).Oh, sto male, male! Mi manca il fiato! POPOVA -Dov'è Daša? Daša! (Grida)! Daša! Pelageja! Daša! (Suona). LUKA -Oh! Sono andate tutte a raccoglier bacche... Non c'è nessuno in casa... Sto male! Acqua! POPOVA -Andatevene via! SMIRNOV -Non potreste essere più gentile? POPOVA (stringendo i pugni e pestando i piedi) -Siete un villano! Un orso grossolano! Un cafone! Un mostro! SMIRNOV -Come? Che avete detto? POPOVA -Ho detto che siete un orso, un mostro! SMIRNOV (avanzando) -Che diritto avete di offendermi? POPOVA -Sì, offendo... e allora? Pensate che abbia paura di voi? SMIRNOV -E voi pensate che essendo una creatura poetica avete il diritto di offendere impunemente? Vero? Vi sfido a duello! LUKA -Signore!... Santo cielo!... Acqua! SMIRNOV -Alle armi! POPOVA -Pensate che abbia paura di voi perché avete pugni grandi e grossi e un collo da toro? Eh? Villanzone che non siete altro! SMIRNOV -A duello vi sfido! Non permetto a nessuno di offendermi e non baderò al fatto che siete una donna, una debole creatura! POPOVA (cercando di gridare più forte) -Orso! Orso! Orso! SMIRNOV -E ora di finirla, una buona volta, con il pregiudizio che soltanto gli uomini debbano pagare le offese! La parità, parità deve essere, che diavolo! Vi sfido a duello! POPOVA -Scegliete le pistole? Prego! SMIRNOV -Subito!, POPOVA -Subito! Sono rimaste le pistole di mio marito... Adesso le porto qua... (Si avvia velocemente ma poi ritorna).Con che piacere pianterò una pallottola in quella vostra faccia di bronzo! Che il diavolo vi porti! (Esce). SMIRNOV -La stenderò come un pulcino! Non sono un ragazzino, né uno sbarbatello sentimentale, per me non esistono deboli creature! LUKA -Signore mio caro!... (Si mette in ginocchio).Fammi questo favore, abbi pietà di un povero vecchio, vattene da qui! Mi hai spaventato a morte, e vuoi ancora metterti a sparare! SMIRNOV (senza ascoltarlo) -Il duello, questa si è emancipazione, parità di diritti! Qui i due sessi sono alla pari! La farò secca per principio! Ma che donna! (Le rifà il verso)."Per bacco... pianterò una pallottola in quella faccia di bronzo ... ". Che donna! Si era fatta tutta rossa, gli occhi le brillavano.. Ha accettato la sfida! Parola d'onore, è la prima volta nella vita che ne vedo una così... LUKA -Signore, vattene! Pregherò eternamente Dio per te! SMIRNOV -Questa è una donna! Bisogna ammetterlo! Una vera donna! Non una piagnona, non una pappamolla, ma un fuoco, un esplosivo, una saetta! È quasi un peccato ucciderla! LUKA (piange) -Signore... carissimo, vattene! SMIRNOV -Mi piace decisamente! Decisamente! Nonostante le fossette sulle guance, mi piace! Sono persino pronto ad abbuonarle il debito... anche l'ira è passata... Donna sorprendente! Gli stessi e la Popova. POPOVA (entra con le pistole) -Ecco le pistole... Ma prima di batterci, mostratemi come si deve sparare... Mai in vita mia ho tenuto in mano una pistola. LUKA -Dio, abbi pietà e salvaci... Vado a cercare il giardiniere e il cocchiere... Perché ci è caduta una pietra così sulla testa... (Esce). SMIRNOV (esaminando le pistole) -Vedete, esistono diversi tipi di pistole... Ci sono quelle speciali da duello, le Mortimer, a capsula. Le vostre invece sono tipo Smith & Wesson, a triplice effetto con estrattore, a percussione centrale... Bellissime pistole!... Non costeranno meno di novanta rubli al paio... La pistola si impugna così... (A parte).Che occhi, che occhi! Che donna eccitante! POPOVA -Così? SMIRNOV -Sì, così... Poi alzate il cane... poi prendete la mira... La testa un po' all'indietro! Tendete la mano come si deve... Ecco così... Poi con questo dito premete questo affare, e nient'altro... La regola fondamentale: non affannarsi e mirare con calma... Fare in modo che la mano non tremi. POPOVA -Bene... Sparare in casa non si può, andiamo in giardino. SMIRNOV -Andiamo. Vi avverto soltanto che io sparerò in aria. POPOVA -Non ci mancava che questa! Perché? SMIRNOV -Perché... perché... Sono fatti miei, perché! POPOVA -Avete paura? Sì? Ah-a-a-a! No, signore, non fate storie! Seguitemi! Non sarò tranquilla finché non vi avrò trapassato la fronte... questa fronte che odio tanto! Avete paura? SMIRNOV -Si, ho paura. POPOVA -Mentite! Perché non volete battervi? SMIRNOV -Perché... perché voi... mi piacete. POPOVA (con una risata cattiva) Gli piaccio! Ha il coraggio di dire che io gli piaccio! (Mostra la porta).Prego! SMIRNOV (depone in silenzio la pistola, prende il berretto e si avvia; accanto alla porta siferma, per mezzo minuto i due si guardano in silenzio; poi lui parla, avvicinandosi lentamente alla Popova) Ascoltate... Siete ancora in collera?... Anch'io sono infuriato, ma, capite... come potrei esprimermi... Il fatto è che, vedete, una storia così, per dire il vero... (Grida). Beh, è forse colpa mia se mi piacete? (Afferra una sedia per la spalliera, la sedia scricchiola e si rompe). Sa il diavolo che razza di mobili fragili avete! Voi mi piacete! Capite? Io... sono quasi innamorato! POPOVA -Allontanatevi da me, vi odio! SMIRNOV -Dio, che donna! In vita mia non ho mai visto niente di simile! Sono perduto! Sono finito! Cascato in trappola come un topo! POPOVA -Andatevene o sparo! SMIRNOV -Sparate! Non potete capire che gioia sia morire sotto lo sguardo di questi occhi meravigliosi, morire per il colpo di una rivoltella impugnata da una piccola manina vellutata... Sono impazzito! Pensate e decidete subito perché se me ne vado da qui, noi non ci vedremo più! Decidete... Sono nobile, una persona come si deve, ho una rendita di diecimila rubli all'anno... centro con una pallottola una moneta lanciata per aria... ho degli ottimi cavalli... Volete diventare mia moglie? POPOVA (indignata, brandisce la pistola) -Alle armi! Voglio il duello! SMIRNOV -Sono impazzito... Non capisco nulla... (Grida). Cameriere, dell'acqua! POPOVA (grida) -Al duello! SMIRNOV -Sono impazzito, mi sono innamorato come un ragazzino, come un imbecille (La prende per un braccio facendola gridare dal dolore).Vi amo! (Si mette in ginocchio).Amo come non ho amato mai! Dodici donne ho piantato, nove hanno piantato me, ma nessuna di loro ho amato come amo voi... Sono rincitrullito, sdilinquito, rammollito... me ne sto in ginocchio come uno stupido e chiedo la vostra mano... Che vergogna, che scorno! Per cinque anni non mi sono innamorato, avevo giurato di non ricascarci, e ad un tratto mi trovo incastrato come un uccello in trappola! Chiedo la vostra mano. Sì o no? Non volete? Non importa! (Si alza e va in fretta verso la porta). POPOVA -Aspettate... SMIRNOV (si ferma) -Sì? POPOVA -Niente, andate... Anzi no, aspettate... No, andate, andate! Vi odio! O no... Non andate! Ah, se sapeste come sono furiosa, furiosa! (Getta la pistola sul tavolo).Ho le dita che mi fanno male per colpa di questo ordigno... (Straccia il fazzoletto per rabbia).Che state lì a fare? Sparite! SMIRNOV -Addio. POPOVA -Sì, sì, andatevene!... (Grida).Ma dove andate? Aspettate... No, andate. Ah, sono furente! Non vi avvicinate, non vi avvicinate! SMIRNOV (avvicinandosi a lei) -Non mi sopporto proprio! Mi sono innamorato come uno studentello, mi sono messo in ginocchio... Mi si accappona persino la pelle... (Volgarmente). Vi amo! Che bisogno avevo di innamorarmi di voi! Domani ho gli interessi da pagare, è cominciata la falciatura del fieno, e spuntate fuori voi... (La afferra per la vita). Non me lo perdonerò mai... POPOVA -Andatevene via! Giù le mani! Io vi... odio! Al duello! Gli stessi, Luka con una scure, il giardiniere con un rastrello, il cocchiere con un forcone e dei braccianti con dei randelli. LUKA (vedendo la coppia che si bacia) -Santissimo cielo! Pausa. POPOVA (con gli occhi bassi) -Luka, di' in scuderia che oggi non diano biada a Tobi. SIPARIO