Scarica un estratto

Transcript

Scarica un estratto
S&C, Editing snc, luglio 2014, n.49, Poste Italiane SPA, Sped. in Abb. Post. DL 353/2003 (Conv. in L. 27/02/04 art.1 Comma 1. DCB Forlì n. 67/2009
Istockphoto: Copyright © Maravic
Rivista Trimestrale N. 49 - Lug./Ago./Sett. 2014 - € 6,90
Scienza e Conoscenza
è un marchio di proprietà
di Gruppo Editoriale Macro.
www.gruppomacro.com
È vietata la riproduzione, anche parziale,
dei contenuti e delle immagini pubblicate.
Tutti i diritti sono riservati.
Copyright: Scienza e Conoscenza©
INDICE
l Mente e Materia
I poteri naturali della mente
Intervista a R. Sheldrake
4
di Elsa Masetti Quando la mente plasma
la materia
11
La redazione La mente supera la
medicina
Marianna Gualazzi 15
La vibrante energia del
pensiero
Carmen Di Muro 20
Cuore, mente,
coscienza e sè
Ulisse Di Corpo
e Antonella Vannini 24
lL
a vera origine
delle malattie
In cerca del Tutto
Laura Pieroni
28
Nel nome del padre
e della madre
Valerio Pignatta
32
Disclaimer
La guarigione secondo
Alejandro Jodorowsky
Elsa Masetti
40
Accedi al campo
quantico familiare
Vincenzo Primitivo 44
lA
limentazione e
Salute
Perché stai mangiando?
Michele Riefoli
50
lB
enessere
Femminile
Quando un bambino
non arriva
58
Laura Gabrielli
l Medicina Non
Convenzionale
L’acqua che ossigena
il corpo
Alessandro Bertolissi 62
l Scienza e Fisica
quantistica
La materia oscura: palese
illusione od oscura verità?
Luigi Maxmilian
Questa rivista ha solo uno scopo informativo e non intende in alcun modo fornire
consigli medici o terapeutici. Ogni decisione relativa allʼinizio/cessazione/modifica
nellʼassunzione di preparati farmaceutici, integratori o altri trattamenti devʼessere
presa solo dopo consiglio del proprio medico curante o di medici di fiducia
abilitati allʼesercizio di questa professione. Né gli Autori degli articoli né lʼEditore
rispondono di eventuali problemi causati dal fatto di non aver seguito questa
raccomandazione.
Ideatore del progetto
Giorgio Gustavo Rosso
(Presidente Gruppo Editoriale Macro)
Editore
Casa Editrice Editing snc -
Cesena (FC)
Direttore Responsabile
Marianna Gualazzi
Direzione e Coordinamento
Romina Alessandri
Responsabile Uff. Abbonamenti
Erica Gattamorta
Tel. 0547 347627
[email protected]
Comitato Scientifico
Fiamma Ferraro (Medico)
Urbano Baldari (Medico)
Valerio Pignatta (Naturopata)
Massimo Corbucci (Medico e Fisico)
Davide Fiscaletti (Fisico)
Luigi Maxmilian Caligiuri (Fisico)
Revisione
Emanuele Cangini
[email protected]
Immagini
www.shutterstock.com
www.sxc.hu
www.istockphoto.com
Stampa
Lineagrafica, Città di Castello
Distribuzione in edicola
ME.PE. (Milano)
Hanno collaborato
a questo numero:
Elsa Masetti
Carmen Di Muro
Ulisse Di Corpo
Antonella Vannini
Laura Pieroni
Valerio Pignatta
Vincenzo Primitivo
Michele Riefoli
Laura Gabrielli
Alessandro Bertolissi
Luigi Maxmilian Caligiuri
Autoriz. Trib. Forlì
N. 21 dell’8 luglio 2002
Numero 49 - Luglio/Settembre 2014
III° trimestre 2014
1
Editoriale
Oltre la materia:
le connessioni fra corpo e mente
Quello che oggi siamo viene dai nostri pensieri di ieri
e i nostri pensieri di oggi determinano ciò che saremo
domani: tutta la nostra vita dipende da concezioni
della nostra mente.
Dhammapada – libro Buddhista
È
stato emozionante per tutta le redazione progettare
e, ora, vedere ultimato questo numero di Scienza e
Conoscenza sul potere della mente. Emozionante
e illuminante, perchè offre la possibilità a chi legge di
poter scegliere una vita diversa e migliore. Tutto diventa
ancora più interessante se penso che il fondamento
delle nuove scoperte è spesso la semplice ripetizione
di assunti delle più antiche filosofie e tradizioni, come
dimostra la citazione di apertura.
Se, come dimostrato ampiamente dagli articoli
di questo numero, la nostra mente può farci
ammalare e guarire, se il nostro vissuto fatto di
memorie personali e conflitti genealogici guida gli
eventi della nostra vita, le nostre emozioni hanno
ripercussioni dirette su tutte le nostre cellule, se
la coscienza risiede nel Cuore e non nel cervello
come molti pensano, allora credo sia il momento di
fermarci a riflettere.
È il momento di fermarci per prestare attenzione alla
nostra Mente, che è molto più di quello che sappiamo!
Capire che la mente non è semplicemente l’attività
svolta dal cervello ma è “mente estesa” (come la
definisce Sheldrake) in grado di influenzare anche la
materia, può rendere più semplice la comprensione
di fenomeni spesso considerati estremi, come la
telepatia, la precognizione, le sincronicità.
Attraverso esperimenti, condotti in tutto il mondo da
diversi ricercatori, è stato provato che l’intenzione
può modificare la realtà e può agire sulle persone
anche a distanza di chilometri. Cosa significa
questo? Significa che stiamo andando molto oltre
il conosciuto e che le scoperte delle nuove scienze
(da molti considerate eretiche o ridicole) stanno
lentamente e inesorabilmente tracciando la strada per
un nuovo futuro, sia della scienza che della medicina.
Mentre la scienza classica ci studia come enti
separati dal nostro contesto di vita e ci seziona in
organi apparentemente a sé stanti, la nuova biologia,
branche della medicina non convenzionale e la fisica
quantistica ci dicono che non esiste separazione ma
un’unica realtà fatta di energia che comprende tutti
e tutto.
Noi stessi siamo composti della stessa energia
vibrazionale che compone l’Universo, o per dirla
con le parole di Carmen di Muro «siamo della
stessa composizione vibrazionale di tutto il creato,
pur percependo al contrario la realtà fisica come
concreta».
Appurato che i nostri pensieri sono energia vibrante
che ci da forma e ci plasma, che la malattia è il riflesso
biologico che scaturisce dal contesto psico-sociale,
che esiste un campo quantico in cui tutto è immerso
e che collega ogni cosa, non mi resta che concludere
augurandomi che gli articoli che seguono possano aprirvi
nuove prospettive, così come ne hanno aperte a noi.
Vi lascio con questa bellissima citazione di
Jodorowsky che ritroverete in seguito nel suo articolo:
«Dobbiamo pensare che non siamo una generazione
ma varie generazioni, non siamo individui, siamo
umanità... Dobbiamo capire che l’altro esiste e che
quello che dai lo dai e basta».
Romina Alessandri
3
Shutterstock copyright: Sebastian Kaulitzki
I poteri naturali
della
mente
La telepatia, la precognizione, la sensazione di essere
osservati, la psicocinesi, l’influenza della mente sulla
materia non sono fenomeni paranormali, ma attributi
naturali della nostra mente: parola di Rupert Sheldrake
4
Elsa Masetti
Quando la mente
plasma la materia
Il rapporto mente-materia negli esperimenti sull’intenzione
di Lynne McTaggart
La Redazione
E
ra il 2006 quando Lynne McTaggart mise in
piedi il suo primo esperimento sull’intenzione, coadiuvata dal grande biosifico tedesco
Fritz Albert Popp, lo scopritore dei biofotoni: si trattava di un gruppo di volontari a Londra che dovevano meditare su un alga, l’Acetabularia, un organismo assolutamente semplice che era stato scelto
da Popp quale candidato ideale per l’esperimento,
che si trovava in Germania nei laboratori di Popp.
«Lavorare con l’Acetabularia - scrive Lynne nel libro
La scienza dell’intenzione – consentiva di essere
meravigliati testimoni della complessa morfologia della vita nella totalità
di un unica cellula, abbastanza grande
da essere visibile a occhio nudo. (...)
Usare l’Acetabularia come soggetto
del test sarebbe stato analogo a collaudare un’automobile fatta di un’unica
parte mobile, il che eliminava tutte le
variabili proprie di una cosa vivente,
con un inimmaginabile numero di processi chimici ed energetici in corso in
ogni istante. (...) Durante il nostro primo esperimento
di intenzione, Popp voleva esaminare l’alterazione
della tenue luce emessa dalle alghe, infinitamente
più flebile del tasso di crescita cellulare. Genericamente parlando, un aumento di fotoni indica che
una forma vitale è sottoposta a stress, mentre una
diminuzione indica che la sua salute è migliorata».
All’analisi dei dati prodotti dall’esperimento (la
sua descrizione dettagliata si trova alle pagine 273
e seguenti del libro sopra citato) venne fuori che
il piccolo sforzo di meditazione aveva creato un
imponente effetto di guarigione, una significativa
diminuzione di luce vivente. E non soltanto: l’effetto prodotto da una distanza così grande risultò
simile all’effetto esercitato da un guaritore esperto
nella stessa stanza. L’intenzione del gruppo di meditatori aveva creato la stessa luce di un guaritore.
Il primo esperimento di intenzione
per guarire un essere umano
Pioniera in esperimenti di questo tipo, Lynne ha
dedicato gli ultimi dieci anni della sua vita a porsi
domande che la maggior parte della comunità scientifica ufficiale ritiene ridicole, ma un numero sempre
crescente di ricercatori privi di pregiudizi e di ampie
vedute vede come fondamentali: possono i nostri
pensieri modificare le cose? L’effetto trasformativo di
questi pensieri è tanto maggiore quanto più numerose
sono le persone che li stanno pensando? Il potere di
Almeno quaranta scienziati
di punta, in centri di ricerca
accademici in tutto il mondo, hanno
dimostrato che un trasferimento
di informazioni ostante ha luogo
tra tutto ciò che vive
questi pensieri è tale da poter guarire un altra persona
o addirittura il mondo?
Per rispondere a queste domande, l’intraprendente
conferenziera e scrittrice ha prima studiato tutte le
ricerche disponibili sul rapporto mente materia (nel
suo libro sulla scienza dell’intenzione i nomi di Popp,
Tiller, Emoto, Radin, Sheldrake risuonano ad ogni
pagina), poi ha messo insieme un gruppo di fisici, biologi, psicologi, neuroscienziati ed esperti di statistica
delle più prestigiose università internazionali e diverse
centinaia di persone che la seguono in tutto il mondo
(i suoi lettori, coloro che la seguono sul sito e alle
conferenze), per mettere in piedi il più grande esperimento mente-materia mai realizzato nella storia.
Il 26 aprile 2014 è stato condotto l’esperimento che si
è svolto in questo modo: Lynne ha lavorato con il dottor Fannin psicologo e neuroscienziato che ha dedi- 11
La mente
supera
Obesità: quali rischi?
la medicina
La dottoressa Lissa Rankin dimostra scientificamente come
le relazioni che coltiviamo, il lavoro che facciamo, il modo
in cui esprimiamo la nostra creatività e viviamo la nostra
sessualità hanno un enorme impatto sulla nostra salute
Marianna Gualazzi
15
La vibrante
energia
del pensiero
Carmen Di Muro
Si possono davvero sentire i pensieri insito in ogni essere umano? Dall’energia vibrante, di
tutti siamo composti e di cui è composto tutto il
degli altri? Si può andare oltre quel- cui
reale che ci circonda. Dal pensiero. Da qualcosa che
la barriera sensoriale che ci separa non si coglie nella sua materialità, ma che ci permette
dall’ambiente e dalla realtà? Possiamo di strutturare, in virtù della sua carica, la realtà a nostra
cogliere il mondo attraverso i soli immagine e somiglianza.
apparati sensoriali o in noi c’è un
potere molto più grande di cui siamo Oltre la materia
Noi esseri umani siamo abituati a rapportarci alla realtà
completamente ignari?
D
a sempre si crede che le dinamiche insite
nel pensiero umano possano essere spiegate
esclusivamente dalle varie discipline specialistiche che si dedicano all’analisi e alla conoscenza dei
suoi processi e delle sue attività specifiche. Ma seppure le attuali scienze cognitive – neurofisiologia, neuroscienze, psicologia, intelligenza artificiale, linguistica
cognitiva e filosofia della mente – hanno fatto passi da
gigante, ancora molto buio regna in merito all’enorme
potenziale mentale, trasformativo e agente, racchiuso
all’interno di ogni individualità.
In noi risiede un potere straordinario che va oltre la
barriera del nostro corpo fisico, che si spinge nella
complessità della nostra essenza profonda, laddove la
materia cede il posto a quella che può essere definita
non materia. Ma in che senso tutto questo? Da dove
20 parte e da dove proviene questo straordinario potere
e al mondo circostante con l’occhio della pura materialità, in quanto la civiltà dei consumi ha abolito la percezione e la decodifica cosciente di ogni tipo di sapere
sottile, per concentrarsi esclusivamente su ciò che si
può vedere e toccare. Così, il più delle volte, non siamo
consapevoli degli scambi energetici che avvengono tra
noi e il mondo esterno. La nostra attenzione, rivolta alla
concretezza delle cose, ci fa perdere di vista l’esistenza
di altre informazioni.
Anche la scienza ci guarda e ci studia come enti singoli, sciolti dal nostro contesto di vita e di appartenenza.
Separazione, dualità, è tutt’ora il modus operandi che
orienta la ricerca e lo studio dell’uomo, in quanto le
nostre straordinarie potenzialità sono sempre state colte
e ridotte in un assurdo meccanicismo. Tutto è contenuto
in noi e noi non siamo separati dal mondo fisico che ci
circonda, ma siamo inseriti in un’unità spazio-temporale, in un campo energetico organizzato che “inventa” la
materia.
Shutterstock copyright: agsandrew
Cuore, Mente,
Coscienza e Sé
Secondo il modello supercausale della coscienza e della mente
dobbiamo valorizzare le intuizioni e i vissuti interiori del cuore
come guida per il nostro agire
Ulisse Di Corpo e Antonella Vannini
L
a famosa equazione energia/massa (E=mc2),
oggi associata al nome di Albert Einstein, era
stata in realtà già pubblicata dall’inglese Oliver
Heaviside nel 1890, dal francese Henri Poincaré
nel 1900, e dall’italiano Olinto De Pretto nel 1903.
Il merito di Einstein fu di averla generalizzata a
tutti i sistemi di riferimento, aggiungendo ad essa
il momento (p), ossia la quantità di moto, e trasformandola in un’equazione quadratica che ha sempre
due soluzioni: una a segno positivo (+E), che descrive energia che diverge da una causa passata, e una a
segno negativo (-E), che descrive energia che diverge
a ritroso nel tempo da una causa futura. Nel 1941 il
matematico Luigi Fantappiè scoprì che la soluzione
a segno positivo è governata dalla legge dell’entropia, mentre la soluzione a segno negativo è governata
da una legge simmetrica all’entropia che Fantappiè
stesso denominò sintropia, la quale implica concentrazione di energia, aumento di complessità e di differenziazione, con conseguente formazione di strutture
24 e di ordine. Elencando le proprietà della soluzione a
segno negativo, il geniale matematico si rese conto
che esse ripropongono le stesse proprietà tipiche della
vita, giungendo così alla conclusione che il mondo
biologico è attratto dal futuro, mentre il mondo fisico è causato dal passato. Esisterebbero pertanto due
tipi di causalità, una fisica e visibile e una non fisica
e invisibile che tende a dei fini collocati nel futuro
(Supercausalità).
Il modello supercausale della coscienza
Partendo dal questo modello supercausale, il matematico Chris King fa notare che ci troviamo continuamente di fronte a biforcazioni tra informazioni
apprese provenienti dal passato e intuizioni provenienti dal futuro. Poiché le biforcazioni obbligano a
operare scelte, King ha formulato un modello supercausale della coscienza secondo il quale il libero
arbitrio nasce dal costante incontro tra passato e
futuro, nella forma di informazioni apprese (passato)
e intuizioni (futuro).
In cerca del Tutto
La psicologia transpersonale di Stanislav Grof indaga gli stati
non ordinari di coscienza per farli emergere e integrarli
al vissuto a scopo terapeutico
Laura Pieroni
N
el 1967 in California un gruppo di ricercatori, Abraham Maslow, Anthony Sutich, Stanislav Grof, James Fadiman, Miles Vich e
Sonya Margulies, diede vita alla psicologia transpersonale. Con il termine transpersonale s’intende uno
sviluppo della coscienza che va oltre (trans) i confini
della persona e dell’io; in particolare la psicologia
transpersonale è una branca della psicologia che riconosce e accetta la spiritualità come una dimensione
importante della psiche umana. Una spiritualità intesa
come rapporto tra l’individuo e il cosmo e che non
ha che fare con la religiosità1. È, infatti, intento della
psicologia transpersonale prendere in considerazione
l’intero spettro dell’esperienza umana, tra cui varie
dimensioni che si manifestano in stati non ordinari
28
di coscienza. I vissuti di cui s’interessa e che integra
come fondamentali per i processi terapeutici sono,
tra gli altri, le osservazioni provenienti dalla meditazione e da altre forme di pratiche spirituali, le estasi
mistiche spontanee, le crisi psico-spirituali che Grof
chiama le emergenze spirituali, i vissuti derivati dalla
terapia psichedelica, dall’ipnosi, dalla psicoterapia
esperienziale, e dalle esperienze pre-morte. In particolare Grof s’interessa a quei fenomeni che spesso
accadono negli stati non ordinari di coscienza, come
le sequenze di morte e rinascita psicologica, le esperienze di luce divina, di coscienza cosmica, di unione
mistica con altre persone, la natura e l’universo intero, gli incontri con esseri archetipici, le visite ai regni
mitologici, le esperienze karmiche, le varie forme
Nel nome del padre
e della madre
La psico-bio-genealogia di Antonio Bertoli rivela nel conflitto
tra aderenza al modello bio-genealogico e realizzazione del sé
attraverso la psiche e la parola l’origine della malattia
Shutterstock copyright: Vladimir Volodin
Valerio Pignatta
32
La guarigione
secondo Alejandro Jodorowsky
Elsa Masetti
G
uarire l’anima, è questo
che si ripromette Alejandro
Jodorowsky, con il suo ultimo film La danza della realtà, in
prima nazionale a Milano Marittima,
il 16 maggio scorso. Dell’arte sacra
di fare cinema, il vero cinema – non
quello americano di cassetta che rincretinisce – ha parlato durante la conferenza stampa. Poche le domande
alle quali ha risposto, ma chiaro e pregnante l’intento:
«Il cinema per me è un’arte completa, ha tutto, musica, architettura, colori, letteratura, poesia... Un’arte
prostituita, poiché la sua finalità non è quella di far
denaro. Se dio da denaro tu apri la tasca, ma non lo
fai per denaro. La finalità dell’arte è aprire lo spirito
del pubblico, perché comprenda la richiesta della sua
stessa anima».
Ci si può chiedere, come gli ho chiesto, può la tua
arte, davvero, curare l’anima di tutti quelli che
guardano, aprire il cuore, indipendentemente dal
livello di coscienza, di evoluzione?
«Sì, un vero artista – che è un poeta – asseconda
l’evoluzione dell’umanità e conosce la compassione. Se, su una barca vanno insieme una persona che
non sa leggere ma sa nuotare, e un erudito – che è
un sapiente ma non sa nuotare – quando la barca
affonda, è l’erudito che annega. Sapere molte cose,
non è averne esperienza. Chi non sa troppo è una
meraviglia, puoi aprirlo a emozioni che non conosce. Ho visto molti piangere dopo la visione del film,
è un’esperienza poetica, un’apertura di cuore, sì».
I più pensano che l’atto terapeutico, che cura, sia il
“sapientone guarito” a farlo, o il luminare di turno, ma
non è così e il messaggio di Alejandro Jodorowsky è
onesto, intimo e universale insieme: «Sto cercando di
guarire la mia anima. Non si tratta però di un film narcisistico o egocentrico. La poesia non parla di storia.
Parla della vita interiore e di problemi universali».
40 Questo ha detto alla troupe, prima d’iniziare a girare.
È nel guarire la nostra di anima,
che quella del mondo trova la sua
guarigione. Non c’è guarigione
dell’anima che non sia cura dell’anima dell’umanità. Pensare in termini puramente personali, questa
è malattia. Significa fare dell’arte
un’industria malata, com’è diventata quella del cinema idiota americano che – come dice Jodorowski
– crea bambini idioti con l’idea dei super uomini,
della violenza, di compratori e consumatori compulsivi. Questo, il regista lo chiama un crimine contro
l’umanità.
Il pensarci delle isole, che tutto finisce con noi, è povertà di spirito. L’amore di Jodorowsky per i valori umani,
per l’essere umano, non importa chi, uomini e donne,
nani e mutilati, perdenti ed eroi, è ciò che arriva dritto al cuore. Siamo diventati, i più, molto self concern,
sempre pre-occupati di sé, su come diventare super,
eroi da film che sgomitano in qua e là, che scansano
gli sfigati, che si sentono geni quando hanno successo,
irresistibili con una taglia di seno in più. Proprio questo
mi ha allargato il cuore, durante un suo seminario al
quale ho partecipato lo scorso anno, a Milano. Al suo
invito di esprimere un intento, un desiderio, tutti o quasi
abbiamo risposto con una richiesta personale: voglio
diventare la pittrice di successo che non ho mai potuto
essere, voglio lasciare quel lavoro mediocre per uno
più illustre, voglio primeggiare in quella materia… fine
a se stessi. E pacatamente, l’ha fatto notare, nessuno
concepiva il proprio cambiamento in funzione, anche,
del benessere altrui. Ama prima te stesso è diventato
un po’ un tormentone: ma chi caspita è questo te stesso
da amare, quello confinato in un corpo con un determinato nome che più è sulla bocca di tutti più si ama?
E così il filo si ricongiunge, al resto della sua risposta, in
conferenza stampa: «Dobbiamo pensare che non siamo
solo una generazione ma varie generazioni, non siamo
individui siamo umanità, bisogna restituire all’arte il suo
Accedi al campo
quantico familiare
Costellazioni
esogetiche: le risoluzioni
dei conflitti genealogici attraverso
la Cromopuntura
Shutterstock copyright: Dmitry Naumov
Vincenzo Primitivo
44
Perché stai
mangiando?
I meccanismi fisici, psichici e sociali
che ci spingono a esagerare con il cibo
Michele Riefoli
G
ià! Una bella domanda. Perché stiamo mangiando? E soprattutto, perché spesso mangiamo male e troppo? Si tratta semplicemente di abitudini scorrette e quindi dell’incapacità di
uscire da schemi già acquisiti? Oppure ci sono delle
motivazioni psicologiche che inducono ad avere un
rapporto col cibo conflittuale e compulsivo? Le cause
di questi problemi sono di natura fisica o mentale?
Le risposte non sono sempre scontate. In realtà siamo obbligati a mangiare per la necessità di
garantire tutte le normali funzioni dell’organismo.
L’uomo però, a differenza di tutti gli altri animali, mangia anche per ragioni che vanno oltre la
mera sopravvivenza, e così accade qualcosa che
non sfugge all’osservazione: mangiamo troppo!
Infatti, le statistiche raccontano che in Italia più del
50% della popolazione è in sovrappeso oppure obesa.
Evidentemente c’è qualcosa che spinge le persone
a mangiare più di quello che consumano e dato che
50 siamo tutti quanti soggetti a condizionamenti, ci tro-
viamo a fare i conti con meccanismi fisici, mentali e
sociali che spesso impediscono una relazione con il
cibo naturale ed equilibrata.
Meccanismi fisici che ci spingono
a mangiare troppo
• Mangiamo troppo perché mangiamo male
Cibi raffinati, conservati industrialmente, poveri di
nutrienti, ricchi di grassi e zucchero determinano
uno stato di malnutrizione di fatto, anche quando
dovessimo essere sazi e persino grassi. Tutto ciò
anche a causa di una flora batterica intestinale
squilibrata che non riesce più a svolgere le sue
importanti funzioni di assorbimento selettivo dei
nutrienti, perché non riceve sufficiente fibra vegetale, ciò di cui si nutre prevalentemente. Vitamine,
enzimi, antiossidanti, sali minerali e oligoelementi,
sono i micro-nutrienti necessari al nostro organismo per ottenere salute e benessere di lunga durata.
Se questi elementi vengono a mancare, i centri
La medicina mitocondriale
La bionutrizione cellulare come innovativo approccio anti-aging
I
l mantenimento di adeguati livelli di ossigenazione tissutale è essenziale per tutti i processi vitali.
Infatti, quando la pressione parziale di ossigeno
(pO2) scende al di sotto dei 60 mm di Hg – condizione nota come ipossia – le funzioni cellulari possono
alterarsi al punto tale da favorire la comparsa o accelerare la progressione di numerose malattie, spesso
ad esordio subdolo e ad andamento cronico. All’ipossia, infatti, fa seguito l’acidosi che, attraverso il
rilascio dei metalli di transizione (ferro e rame) dalle
rispettive proteine carrier (trasferrina e ceruloplasmina), induce la trasformazione degli idroperossidi
circolanti – prodotti dell’insulto ossidativo cellulare
e non più adeguatamente rimossi dalla glutationeperossidasi (GPx) – in radicali liberi o specie reattive
dell’ossigeno (reactive oxygen species, ROS). Queste
ultime esercitano un’azione lesiva diretta anche sulla
matrice extracellulare, con esito finale nella cosiddetta disfunzione endoteliale, momento patogenetico
comune a tutte le malattie, non solo cardiovascolari.
Purtroppo, superato un certo intervallo critico di
tempo, l’eventuale ma ormai tardivo ripristino del
flusso ematico nel distretto precedentemente ipossico, conduce, a causa della conversione della xantina
deidrogenasi in xantina ossidasi, alla generazione
di ulteriori ROS, che aggravano l’insulto ossidativo
(danno da ischemia-riperfusione) e, se non contrastate efficacemente dalle difese antiossidanti – principalmente affidate alla superossido-dismutasi (SOD), alla
GPx ed alla catalasi – portano ad una condizione di
stress ossidativo (SO), un fattore emergente di rischio
per la salute associato all’invecchiamento precoce e
ad almeno un centinaio di patologie, dall’aterosclerosi al cancro.
Sulla base di queste considerazioni appare evidente
che il problema metabolico alla base della sofferenza
cellulare di qualsiasi malattia e, in particolare, dell’invecchiamento precoce, è l’alterata biodisponibilità
dell’ossigeno, elemento posto all’estremo terminale
della catena di eventi metabolici che conduce alla trasformazione dei nutrienti in energia ma anche punto
di partenza per la generazione di specie chimiche
ossidanti potenzialmente lesive.
Sfortunatamente, sia gli approcci tradizionali volti ad
aumentare, in caso di ipossia, il livello di ossigenazione tissutale, quali ad esempio, la terapia iperbarica,
sia i trattamenti antiossidanti convenzionali ad alto
dosaggio volti a contrastare, in caso di iperossia,
54
l’esuberante produzione di ROS, possono, paradossalmente, aumentare il rischio di SO.
In questo scenario, Cellfood® (CELLFOOD), noto
anche come Deutrosulfazyme® – formulazione colloidale naturale contenente disciolti, in fase disperdente acquosa, deuterio solfato insieme a 17 amminoacidi, 34 enzimi e 78 minerali in tracce – si
propone di modulare on-demand la biodisponibilità
di ossigeno, aumentandone i livelli in caso di ipossia
e contrastando gli effetti indesiderati delle ROS in
caso di iperossia, sì da concorrere efficacemente alla
normalizzazione del metabolismo ossidativo che è
alla base di tutte le funzioni cellulari.
Così inteso, CELLFOOD appare come il promettente prototipo di una nuova classe di nutraceutici, i
“modulatori fisiologici”, ossia agenti potenzialmente
in grado di prevenire o rallentare, attraverso una fine
regolazione del metabolismo, la comparsa ovvero
influenzare in senso favorevole l’evoluzione di una
serie di malattie, spesso a carattere degenerativo e ad
andamento cronico, come quelle associate allo SO.
A tal proposito si è visto, recentemente, che CELLFOOD, in sistemi acellulari, è in grado di proteggere
dall’ossidazione indotta da acido ipocloroso sia il
glutatione (GSH), il coenzima della GPx, sia il DNA,
mentre, in sistemi cellulari, previene l’ossidazione
degli eritrociti (riducendo la lisi cellulare e la deplezione intracellulare di GSH) e dei linfociti. Inoltre,
su cellule endoteliali di vena ombelicale umana,
CELLFOOD ha stimolato la velocità di consumo
di ossigeno e la sintesi di ATP, mantenendo le concentrazioni intracellulari di lattico deidrogenasi, ed
ha inibito la produzione di ROS indotta da ipossia,
attraverso la regolazione dell’espressione della SOD
manganese-dipendente, di cui è ampiamente nota la
funzione antiossidante.
In conclusione, l’assunzione di Cellfood® – nel contesto di un’alimentazione equilibrata e di un attività
fisica adeguata – modulando “fisiologicamente” la
biodisponibilità di ossigeno ed agendo favorevolmente sulle cellule endoteliali, può risultare utile
sia nella prevenzione dell’invecchiamento precoce
e delle malattie correlate allo SO in soggetti sani
(specialmente se praticanti regolarmente un’attività
sportiva) sia nell’integrazione nutrizionale associata
a trattamenti medici convenzionali di condizioni
morbose acute e croniche legate a uno squilibrio del
bilancio ossidativo.
Per approfondimenti sull’ossigenazione cellulare e la bibliografia scientifica completa:
www.scienzaeconoscenza.it/tags/Cellfood.php
Quando un bambino
non
arriva
Infertilità: cause
e alternative
alla riproduzione
medicalmente assistita
Laura Gabrielli
La fertility educator
Jessica Borgogni ci spiega le cause
dell’infertilità e le alternative
alla fecondazione assistita
per favorire il concepimento
Quali sono i dati relativi alle coppie che, nel nostro
Paese, non riescono a concepire? Le coppie infertili stanno aumentando? Se sì, quali sono a tuo avviso le ragioni di questo dato?
Secondo una raccolta dati 2006 a cura dell’Istituto
superiore della sanità di Roma, che ha coinvolto 342
centri italiani di procreazione medicalmente assistita,
la percentuale di coppie affette da infertilità in Italia corrisponde al 15-20%. Ciò significa che 2 coppie
su 10 incontreranno problemi nel concepire un figlio
e questo numero cresce all’aumentare dell’età della
coppia. Le cause dell’infertilità femminile e maschile
sono molteplici, ma rispetto al passato notiamo che il
fenomeno dell’infertilità è in crescita. I motivi sono
nascosti in diversi fattori: in particolare, l’età in cui
oggi si comincia a cercare un figlio sempre più tardiva (spesso oltre i 35 anni), ma anche lo stile di vita
meno sano di un tempo per quanto riguarda l’alimentazione, il fumo, l’abuso di alcol, droghe e farmaci,
la maggiore mobilità sessuale, gli effetti del crescente inquinamento ambientale. Dobbiamo comunque
ricordare che il fenomeno dell’infertilità di per sé è
58 sempre esistito. Ciò che è diverso è che oggi se ne
parla di più e quindi ne abbiamo anche un’amplificata
percezione a livello sociale. Prima invece era vissuto
in silenzio dalla coppia, come uno dei tanti tabù legati
alla sfera della sessualità.
Quali sono le principali cause dell’infertilità femminile? E di quella maschile?
Nelle coppie che presentano infertilità le cause possono essere ricondotte tanto alla partner femminile
quanto al partner maschile, nella stessa misura, ovvero circa il 30-35% ciascuno. Nel 15% delle coppie,
invece, il problema riguarda entrambi i partner contemporaneamente. Tra le cause più frequenti di infertilità femminile troviamo i disturbi del ciclo mestruale (anovulazione), come conseguenza di squilibri nel
metabolismo glucidico dovuti a sovrappeso/obesità
o sottopeso, disturbi tiroidei o endocrini, cause psicogene. Altre cause riguardano alterazioni strutturali
delle tube di Falloppio o della cavità uterina (congeniti o acquisiti), infezioni al tratto riproduttivo in
corso o pregresse, risposte del sistema immunitario
contro il seme maschile, difetti genetici negli ovociti.
Per gli uomini, invece, la principale causa di infertilità è relativa alla qualità del liquido seminale (basso
numero di spermatozoi, ridotta motilità e/o alterata
morfologia), dovuta a varicocele, infezioni uro-genitali, cause genetiche o immunitarie, febbre, farmaci e
persino condizioni di lavoro a rischio, come l’esposizione a fonti di calore elevato, impatti alla zona genitale o contatto con sostanze tossiche.
L’acqua
che ossigena
il corpo
Alessandro Bertolissi
L’ossigeno clusterizzato contenuto in un’acqua particolare
prodotta in laboratorio è in grado di ossigenare in profondità
il corpo migliorando il decorso di tantissime patologie
Da quando il professor Otto Warburg, Nobel per la
Medicina, scoprì l’importante azione inibitoria dell’ossigeno sulle cellule tumorali, molti ricercatori in tutto il
mondo hanno cercato il modo per trasportare l’ossigeno
all’interno del corpo e nelle aree più interessate.
Il problema è notevolmente complesso, perché legato
alla fisiologia umana e alla natura chimico-fisica del
gas e dipendente da temperatura, pressione, volume,
concentrazione ecc. Le camere iperbariche ne sono un
esempio. Le prime soluzioni si intravedevano tra i risultati delle ricerche sulla fusione fredda di Fleischmann e
Pons, nei laboratori della Marina USA di Salt Lake City.
Attraverso elettrolisi deboli, si scopre come modificare i
domini di coerenza dell’acqua (Preparata, Del Giudice);
attraverso l’utilizzo di particolari frequenze ellettromagnetiche si scopre come pilotare certe reazioni e favorire la clusterizzazione di alcuni elementi. Da tutte queste sperimentazioni ed esperienze nasce il sistema “K
water”: acqua ad alto contenuto di ossigeno biodisponibile, clusterizzato, prodotta industrialmente con sistemi
elettrolitici-elettrofrequenziali, stabile per molti mesi a
condizioni standard (15 °C-18 °C, 1 Atm, luce protetta).
Ossigeno clusterizzato significa ossigeno molecolare
avvolto da centinaia o migliaia di molecole di acqua,
che lo proteggono e lo rendono stabile dal punto di vista
elettrodinamico. Praticamente, un super molecolone
di acqua, immerso in milioni di milioni di molecole di
acqua, che protegge e trasporta una molecola stabile
di ossigeno. Con questa tecnologia si possono produrre acque ossigenate stabili da 15-18 fino a 26 mg/litro.
Per valori superiori ai 26-28 mg/l di O2 non è possibile
garantire la costanza della concentrazione nel tempo.
L’acqua K, così prodotta, può essere utilizzata come
acqua da bere – con concentrazioni di 15-18 mg/l – e
62 come acqua terapeutica da bagno. Si immerge il corpo
in una vasca da 250-270 l di acqua K, a 37 °C, per circa
50 minuti, a una concentrazione di O2 pari a 25-26 mg/l.
In questo tempo, per capillarità e micro-osmosi, l’ossigeno presente nell’acqua viene assorbito dal corpo e,
attraverso i pori della pelle, trasferito dall’epidermide al
derma e, attraverso i capillari, ceduto alla matrice e alla
corrente ematica. Dopo ogni seduta, si può misurare con
l’ossimetro l’incremento nella saturazione, che permane
per diverse ore.
Mentre con la respirazione immettiamo e trasportiamo
l’ossigeno dall’interno del corpo (cuore-polmoni) verso
la periferia (capillari, pelle), con i bagni K avviene l’inverso: l’ossigeno entra dalla pelle e, passando dalla periferia, penetra nel corpo. Un evento fisiologico eccezionale, che ci consente di terapizzare migliaia di situazioni
patologiche, alcune anche senza speranza.
Da quando sono iniziate le sperimentazioni cliniche (2006), sono stati trattati con successo oltre mille
pazienti. Negli ultimi tre anni l’Istituto Oncologico
Nazionale Ungherese e diverse cliniche universitarie,
con la supervisione del Ministero della Salute ungherese, hanno raccolto centinaia di risultati clinici che possono documentare l’efficacia dei trattamenti nelle più
svariate patologie: si inizia dalle malattie della pelle e
della respirazione per arrivare alle più importanti malattie cronico-degenerative.
Tutti i miglioramenti sono documentati da esami clinici,
foto e video dei pazienti prima, durante e dopo i trattamenti. Nei casi più gravi, quando i miglioramenti risultano più lenti, necessitano di accelerazioni terapeutiche
importanti. È nata così una collaborazione sinergica con
il professor Ian Sula, medico chirurgo, specialista in psico-neuro-immunologia, che, con alcuni colleghi delle
università di Praga, Zurigo e San Pietroburgo, ha messo
La materia oscura:
palese illusione od
oscura verità?
Dall’insufficienza delle spiegazioni offerte
dalle teorie fisiche comunemente accettate
alle nuove possibili interpretazioni fornite
dalla ricerca di frontiera
Luigi Maxmilian Caligiuri
64
#50
Scopri il
prossimo numero
Rafforza in 10 mosse il tuo sistema immunitario
•
•
•
•
•
•
Il ruolo di vitamina D e glutatione per una salute di ferro
Vivere nel verde: il contatto con la natura ci protegge
dalle malattie
Respira bene per stare bene
Basificare l’organismo: il ruolo dell’acqua alcalina
Crudismo: sai che fa bene al tuo sistema immunuitario?
I fitoterapici per prepararsi all’inverno
Speciale vaccinazioni
• Il vaccino contro il papilloma virus: prevenire è meglio che vaccinare
• Vaccini antinfluenzali si o no?
• Obbligatorie e consigliate: un approccio critico alle vaccinazioni pediatriche
uscita Prevista:
novembre 2014
ABBONATI SUBITO per non perdere
questo numero e per riceverlo direttamente
a casa tua senza spese di spedizione!
(vedi le info di abbonamento a pag. 80)
I nostri Numeri Speciali
Scopri tutti i nostri Numeri Speciali
di Scienza e Conoscenza
in formato elettronico su:
www.scienzaeconoscenza.it/riviste
A SOLI € 5,90/cad.!
Puoi richiederli anche chiamando lo 0547 347627
71
Abbonarsi in modo semplice e conveniente:
@bbonamento ELETTRONICO
Abbonamento CARTACEO
+Singola copia cartacea € 6,90
+ Singola copia E-magazine +Abbonamento annuale cartaceo
+ Abbonamento
annuale E-magazine
(4 numeri della rivista) € 25,00
+A bbonamento biennale cartaceo
(8 numeri della rivista) € 50,00
+Abbonamento triennale cartaceo
(12 numeri della rivista) € 70,00
Abbonamento cartaceo per la Svizzera
+ Abbonamenti annuale + Abbonamenti biennale € 45,00
€ 90,00
Per gli abbonamenti esteri e informazioni
contatta il nostro ufficio abbonamenti
[email protected] o Tel. 0547 347627
Come abbonarsi
* Direttamente dal sito
www.scienzaeconoscenza.it scegliendo il tipo di
abbonamento e la modalità di pagamento desiderata (bollettino, bonifico; paypal, carta credito).
* Pagando anticipatamente, con bollettino
postale (c/c n. 93831956 intestato a Editing snc)
bonifico bancario (intestato a Editing snc; Banca
Romagna Cooperativa IBAN: IT56 L 07073 23909
029009011001).
ATTENZIONE: si prega di compilare attentamente
il bollettino o il modulo del bonifico con i propri
dati per la spedizione - in caso di abbonamento
elettronico è indispensabile l’indirizzo e-mail).
(4 numeri della rivista) € 15,00
+A
bbonamento biennale E-magazine
(8 numeri della rivista) € 30,00
+ Abbonamento triennale E-magazine
(12 numeri della rivista) € 45,00
ATTENZIONE L’ABBONAMENTO
ELETTRONICO PREVEDE LA
SPEDIZIONE DI FILE IN FORMATO PDF
A UN INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA.
Per gli abbonamenti esteri in formato
elettronico il prezzo è lo stesso in tutto il mondo.
Serve aiuto? Chiama!
Il nostro ufficio abbonamenti è aperto
dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 17,00.
Chiedi informazioni a Erica:
• Telefono e fax: 0547 347627
• Skype: e.gattamorta_macro
• Mail: [email protected]
*Inviando la richiesta di abbonamento con i propri
dati via mail a [email protected].
* ATTENZIONE:
L’attivazione dell’abbonamento e l’invio delle riviste
richieste saranno effettuati solo a pagamento avvenuto.
Scienza e conoscenza è anche sui principali social:
8080
€ 4,90
E se desideri maggiori informazioni visita il nostro sito
www.scienzaeconoscenza.it