imprese di pulizia

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SETTORE DELLE IMPRESE DI PULIZIE
ELENCO ESEMPLIFICATIVO DEI PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO E INTERVENTI DEI
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO E INTERVENTI DI PREVENZIONE
A) SICUREZZA
A titolo esemplificativo viene indicata la tipologia più frequente di rischi in questo
comparto.
INFORTUNI
Lesioni agli arti superiori durante le operazioni di raccolta rifiuti (contatto con
materiale tagliente: vetro, aghi, lamette, ecc.); contusioni da caduta in piano e
dall’alto (pavimenti scivolosi da liquidi di lavaggio e cere, uso di scale non a
norma); da elettrocuzione dovuto all’uso di macchine (motospazzatrici ed
aspiraliquidi) che operano su pavimenti bagnati e di utensili portatili (ad esempio
spazzole pulitrici, lampade elettriche), uso di cavi volanti soggetti a trascinamenti, urti
e collegati a prese non sempre a norma; da movimentazione carichi per carenza di
ausili; da contatto con sostanze corrosive (acidi e basi forti usati in diluizioni
errate.SOLUZIONI E PROVVEDIMENTI DI PREVENZIONE
(Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro Dpr 547/55).
Usare sempre mezzi di protezione personale: ad esempio guanti resistenti se si
devono movimentare oggetti taglienti; usare cinture di sicurezza a norma in lavori
con pericolo di caduta o nella pulizia di vasche, serbatoi. Effettuare i lavori in
altezza con piattaforme a norma. Usare calzature antisdrucciolo; usare cinture
portaoggetti; usare apparecchiature elettriche a norma e garantirne una buona
manutenzione; attenersi alle schede tecniche dei prodotti in uso, mantenerne le
etichette, non usare contenitori inadeguati.
B) IGIENE DEL LAVORO
RISCHIO CHIMICO
contatto con sostanze irritanti e potenzialmente allergizzanti (detergenti, disinfettanti,
disincrostanti).
RISCHIO BIOLOGICO
rappresentato soprattutto (nelle imprese di pulizia in ambito sanitario) dalla possibilità
di imbrattamento con materiale organico potenzialmente infetto (sangue, liquidi
biologici).
POSTURE INCONGRUE
posizioni di lavoro in piedi, accovacciate o inclinate per la pulizia di zone scomode:
rischio di disturbi acuti (strappi muscolari) e cronici (artrosi, tendiniti) dell’apparato
osteoarticolare, aggravato da condizioni microclimatiche sfavorevoli (frequentemente
il lavoro viene effettuato in orari in cui l’impianto di riscaldamento di case e uffici è
spento).
SOLUZIONI E PROVVEDIMENTI DI PREVENZIONE
(Norme per l’igiene del lavoro: Dpr 303/56 Dlgs 626/94 e Dlvo 277/91).
Importante l’adozione di adeguati mezzi di protezione personale (creme barriera, guanti
idonei, mascherine, calzature) e la tempestiva segnalazione al medico di ogni
eventuale
stato
irritativo
(arrossamenti,
disidratazione,
desquamazione)
cutaneo; acquisizione e valutazione delle schede di sicurezza dei prodotti in
uso; sostituzione dei prodotti maggiormente nocivi; ricambi d’aria dei locali in
numero adeguato quando vengono usati prodotti per la pulizia; usare solo
contenitori originali con etichetta a norma; leggere attentamente l’etichetta
informativa; vaccinazioni contro epatite B, Tbc, Tetano.
POSSIBILI DANNI ALLA SALUTE
dermatite irritativa (sino a ustioni chimiche), allergica peggiorata dall’azione macerante
dell’acqua; allergie respiratorie (es. per prodotti in spray, da polveri di
sollevamento); infezioni (epatite B e C); disturbi a carico dell’apparato
osteoarticolare (artrosi) e disturbi circolatori (vene varicose) e all’arto superiore
(tendinite);
disturbi del sonno e della digestione da effettuazione di turni e orari
inadatti;
SORVEGLIANZA SANITARIA
Gli obblighi di sorveglianza sanitaria sono in relazione a:
presenza di sostanze di cui al Dpr 303/56; rischio biologico (imprese di pulizia in
ambito sanitario, vedi Dlgs 626/94); vaccinazioni obbligatorie; movimentazione
carichi Dlgs 626/94; il piano di controlli sanitari è a cura del medico competente.