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Giovedì 13 Maggio 2010 SPETTACOLI Pagina 42 PUBBLICAZIONI. In distribuzione il nuovo album del musicista «I fiori di Faber» Giorgio Cordini rilegge De Andrè Il filo conduttore creato dalle numerose citazioni floreali contenute nei brani del cantautore genovese. Presente anche un inedito di Cordini e Saponaro Giorgio Cordini torna sulle tracce dell'amico De Andrè: il nuovo cd del chitarrista bresciano, membro della band che accompagnò gli ultimi anni di carriera del cantautore genovese, si intitola programmaticamente «I Fiori di Faber», e va ad ampliare l'ormai già ampia galleria di affettuosi omaggi postumi dedicati all'artista scomparso ormai da oltre 11 anni. Il concept di questo nuovo lavoro è decisamente singolare, e nasce da un'idea del giornalista e scrittore ligure Claudio Porchia, autore di un libro dedicato alle numerose e frequenti citazioni floreali che nel corso degli anni hanno arricchito il repertorio di Faber. De Andrè amava la natura del resto, e le citazioni floreali nelle sue canzoni sono sempre state frequenti e di grande valore simbolico. Cordini ha sostenuto Porchia in questo suo progetto, effettuando la selezione accurata dei dieci brani che sono diventati oggetto del libro e delle inedite illustrazioni in esso contenute. Da qui il chitarrista è andato avanti, realizzando nuovi arrangiamenti strumentali per questi brani e registrandoli per un cd che ha preso lo stesso titolo del libro. Le canzoni scelte sono in assoluto fra le più famose ed amate del repertorio di De Andrè, e a ciascuna di esse riferisce un fiore preciso: i famosi mille papaveri rossi de «La guerra di Piero», le viole in «La canzone dell'amore perduto», i fiordalisi che sigillano «La canzone di Marinella», la rosa di «Bocca di rosa» (ma anche la rosa gialla, rosa di rame di «Se ti tagliassero a pezzetti»), la mimosa in «Giugno '73», i gigli de «La città vecchia», i garofani di «Creuza de ma», le violette di «Andrea», ed i fiori in generale di «Via del campo». L'album si chiude con un'undicesima traccia inedita, un brano che prende il titolo dell'intero album composto da Cordini con un altro bresciano, l!ex Dalton Mimmo Saponaro, ed amico e compagno di palco di Cordini fin dagli anni '70. In quest'occasione Cordini ha fatto praticamente tutto da solo: ha suonato tutti gli strumenti con i quali sono state effettuate le registrazioni (chitarre, bouzouki, saz, mandolini) ad eccezioni delle percussioni, suonate da Gaspare Bonafede. «I fiori di Faber» vuole, nelle intenzioni di Cordini, rappresentare lo stimolo ad ascoltare alcune grandi canzoni del repertorio di De Andrè con una nuova chiave di lettura, quella per l'appunto del linguaggio dei fiori, con i loro colori e profumi. Il disco si pone nella già cospicua scia di progetti discografici che il chitarrista bresciano ha fino ad oggi realizzato in memoria di De Andrè, costantemente ispirato da quei dieci, straordinari anni di collaborazione sul palco e da un legame di amicizia fattosi nel tempo sempre più profondo ed affettuoso. L'album è disponibile ai concerti di Giorgio e sui siti figerpicking.net e giorgiocordini.it, oltre che sulle varie piattaforme digitali.