Comunicato stampa

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Comunicato stampa
Commissione: pARTage
Curatori: Alfredo Cramerotti e Olga Jürgenson
Partecipanti: Alix Le Juge, Bik Van Der Pol, Djuneid Dulloo, Helge Leiberg, Kavinash Thomoo, Krishna Luchoomun, Neermala Luckeenarain, Nirmal Hurry, Olga Jürgenson, Römer + Römer, Sultana Haukim, Tania Antoshina, Vitaly Pushnitsky
Ringraziamenti: Fariba Derakhshani, Cédric Rabeyrolles Destailleur, Jean-­‐Luc Maslin, JuliePenfold, Veronika
Poptsova, John Prime, Aleksandra Smirnova, Robert Vallois, Nicola Wright, Eduard Piel, L’Orizzonte agenzia
di pubblicità
Sostenitori: Mondriaan Fund, Prince Claus Fund, Galerie Vallois, Art-Events.
“Here the citizen does the talking about the country himself; the stranger is not asked to help. You get all sorts
of information. From one citizen you gather the idea that Mauritius was made first, and then heaven; and that
heaven was copied after Mauritius. Another one tells you that this is an exaggeration…”.
[Mark Twain, Following the equator, 1897]
( Qui il cittadino parla del suo stesso paese; Allo straniero non si chiede aiuto. Si ottiene ogni sorta di informazione; da un
cittadino si evince l’idea che le Mauritius siano state create prima, e poi il cielo; e quel cielo fu copiato dalle Mauritius.
Un altro ti racconta che questa è un’esagerazione...)
Il primo padiglione nazionale della repubblica di Mauritius è basato sul dialogo tra artisti mauriziani ed europei. Le
Mauritius sono una fusione di culture, lingue ed etnie con la loro popolazione composta da discendenti di Indiani,
Africani, Cinesi ed Europei. La co-presenza di templi, chiese e moschee in ogni città di questa nazione-isola rivela e
testimonia questa diversità.
Di fatto disabitata fino alla fine del XVI secolo, l’isola fu occupata e dominata progressivamente da olandesi, francesi
e inglesi fino a raggiungere l’indipendenza solo nel 1968. Il giovane Stato mantiene comunque tuttora delle solide alleanze con le precedenti dominazioni oltre ad una forte relazione economica con l’USSR. Fino dal 2000 infatti l’Ibrahim
Index of African Governance ha eletto le Mauritius come lo stato avente il miglior governo tra le nazioni africane in
termini di sicurezza, sviluppo economico e diritti umani.
Per quanto riguarda invece il contesto artistico e culturale, è necessario partire dal seguente principio: il mondo crea
fatti e con esso anche l’arte, seppur in scala differente. Un’opera d’arte può essere considerata pertanto come un nuovo fatto nel mondo, al quale verrà dato un valore soggettivo dalle persone, secondo i tempi e i luoghi di appartenenza.
Il Padiglione Nazionale delle Mauritius non è solo uno scorcio della scena artistica e culturale mauritiana ma anche
una potente ripresa delle convenzioni occidentali che assestano l’arte oggi, dove si incorre sempre nel pericolo della
ripetizione degli stessi schemi e canoni di approccio e critica alle problematiche giornaliere. Crediamo che l’arte abbia
un significato più profondo quando si mettono a confronto le sue stesse strutture e le relazioni esistenti al suo interno.
Gli artisti in mostra che provengono dai paesi europei - grandi centri artistici come Gran Bretagna, Germania, Francia,
Paesi Bassi e Russia - sono invitati ad instaurare un dialogo attraverso le proprie opere con il lavoro dei sette artisti
mauritani, sfidando ognuno i canoni estetici ed ideologici dell’altro e mettendo in discussione i principi dell’arte teorica
con quelli dell’arte pratica, per arrivare ad evidenziare, infine, le differenze tra l’eredità della cultura coloniale dalla
società contemporanea. Con questo approccio indiretto all’idea di apertura culturale e diversità, attraverso il lavoro
dei quattordici artisti internazionali, il Padiglione delle Mauritius si pone come osservatorio dell’arte mondiale e per
rispondere - di fronte a molte domande - delle risposte.