roma ritrova il paradiso, l`aquila resta in purgatorio

Transcript

roma ritrova il paradiso, l`aquila resta in purgatorio
lameta
18 Serie A - La finale
Il settimanale di
Rugby!
n. 15/27 maggio 2008
ROMA - L’AQUILA LA PARTITA
N OTE
ROMA RITROVA IL PARADISO,
L’AQUILA RESTA IN PURGATORIO
Alan Falzone di Padova 7.
Pasquin (Rovigo) e Marchesin (San
Donà) 7.
La finale di Serie A si chiude con il trionfo 24-10 della Futura Park al
Flaminio: decisivi il piede di Anversa e gli errori di Peens
LA TERNA ARBITRALE
(6 e mezzo)
Accipicchia. Un arbitro ed una terna
che in Serie A raramente si vedono.
Vabbè, Falzone è direttore di gara di
categoria superiore, ma tanto ci vuole
per comprendere il senso di una partita
ed arbitrare in favore del gioco, senza
per questo calpestare il regolamento?
Il fischietto patavino è preciso, puntuale
su tutte le chiamate e usa a giudizio i
cartellini, leggendo con l’idea di favorire
il gioco e lo spettacolo anche le situazioni
più scabrose. Alla fine Silva decide di
prendere a pugni Corona. Falzone estrae
il giallo, ma l’aquilano... lo trasforma in
rosso. “Mi ha mandato a quel paese,
non potevo far altro”.
LA GIOCATA (500)
(6 e mezzo)
Minuto 14’. Tutto parte dal piede di
Anversa. Nella sua metà campo, quasi
senza pressione, il mediano di apertura
della Rugby Roma ha il tempo per
leggere alle spalle dello schieramento
avversario e calciare verso la touche
verso l’out opposto a sinistra: la palla
rimbalza sulla linea, Peens è in ritardo,
tocca e regala la rimessa agli avversari.
Rimessa e conquista, maul che avanza
con fallo aquilano, l’arbitro concede
vantaggio, il gioco si fissa a terra e allora
Mazzi va a raccogliere, gioca al largo
per Freschi e per superiorità a destra,
scarico per Corona che scatta e va a
schiacciare in precario equilibrio alla
bandierina.
COACH TO COACH
(250+voto allenatore casa, 250+voto
allenatore ospite)
Bordon: Contro la Lazio aveva nascosto
la sua Rugby Roma. “Non era quello il
mio obiettivo, io ho sempre lavorato dal
primo giorno con l’impegno di riportare la
squadra in Super 10. Ed oggi abbiamo
dominato”. Verissimo. La Rugby Roma ha
prosciugato le fonti del gioco avversario
in mischia e touche. Il resto è stato in
discesa. Voto: 7.
Coleman: L’Aquila ha deciso di giocare
“la peggior partita della stagione”, per
stessa ammissione del suo coach,
proprio nel match più importante.
Senza palloni buoni da muovere verso
i trequarti, ci si è affidati alle decisioni di
Peens. Incappato però in una giornata
davvero nera Voto: 5,5.
SERIE A - LA FINALE
STADIO FLAMINIO
25 MAGGIO 2008 H 17:00
Roma
GIUDIZIO PARTITA
ÍÍÍÍÍÍÍ
L’Aquila
MARCATORI. 7’ c.p Anversa, 14. c.p. Peens, 18’
meta Corona, 38’ c.p. Anversa, 41’ drop Anversa, 55’
drop Anversa, 61’ meta Todeschini tr. Anversa, 79’
meta Games tr. Peens.
24 - 10
Bernardi
Francesio
Todeschini
Freschi
Corona
Anversa
Mazzi
Murrazzani
Virgilio
Boscolo
German
Roldan
Martinez
Gatti
Perugini
6,5
7
6,5
6,5
6,5
7,5
6,5
6,5
6
7
6,5
6,5
6,5
6,5
6,5
15
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
Peens
Varrella
Quartaroli
Barrett
Santillo
Zullo
Hostié
Giuria
McVerry
Rotilio
Parisse
Siddons
Condorelli
Comperti
Ciancarella
Andrea Nalio
Dopo quattro anni di purgatorio la Futura
Park Rugby Roma ha ritrovato il paradiso
del Super 10 sconfiggendo per 24-10
l’Easy Living L’Aquila al Flaminio domenica
pomeriggio nella finale del campionato di
Serie A, guadagnandosi così la promozione in
eccellenza. Davanti a quasi seimila spettatori
(in maggioranza abruzzesi), Roma ha trionfato
trascinata dalle mete di Luca Corona e Joaquin
Todeschini e dal piede dell’apertura Marco
Anversa, autore di due piazzati, due drop ed
una trasformazione. L’Aquila, invece, ha pagato
la giornata nera dell’ex-azzurro Gert Peens,
autore di quattro errori dalla piazzola, a fronte
di un solo centro e della trasformazione sulla
meta della bandiera segnata da Tom Games
allo scadere. Saranno così due le stracittadine
del prossimo Super 10: a quella di Parma si
aggiungerà dunque quella fra la Rugby Roma
e la Capitolina. Alla fine sono spuntate anche
le magliette celebrative: davanti il simbolo della
Rugby Roma, dietro la scritta “Super 10”. Alla
faccia della scaramanzia, preparate prima.
Ed è finita con un trionfo che ha ricordato
molto da vicino lo scudetto vinto otto anni
fa, battendo nettamente, ieri come allora,
lo stesso avversario, L’Aquila. La finale del
campionato di Serie A ha sancito ieri il ritorno
in Super 10 dei bianconeri del patron Paolo
Abbondanza e del coach Stefano Bordon. Otto
anni fa si chiuse con l’invasione di campo e
la targa dello scudetto consegnata nella mani
del capitano Carlo Caione, ieri il presidente
federale Giancarlo Dondi ha consegnato la
coppa del campionato nelle mani di Giampiero
Mazzi, il capitano di oggi. Dopo qualche
istante di ambientamento concesso anche a
spettatori e giornalisti, che hanno faticato un
poco per riconoscere la bianconera Rugby
5
5,5
5
5
6
5
5
6,5
6
5,5
5,5
5
5
5
5
SOSTITUZIONI: Rugby Roma. Dal 49’ Martino (6) per
Perugini, dal 55’ Giacci (6) per Murrazzani, dal 64’
Casasanta (s.v.) per Mazzi, dal 68’ Malipiero (s.v.)
per Bernardi, dall’82’ Bernasconi (s.v.) per Roldan,
dall’83’ Perugini per Gatti. Non entrati: Mariani.
L’Aquila. Dal 13’ al 16’ Cersasoli (5,5) per Giuria, dal
21’ Paolucci (5,5) per Quartaroli, dal 41’ Cerasoli
per Rotilio, dal 44’ Games (6) per Parisse, dal 49’
Fidanza (6) per Hostié, dal 67’ Condorelli (s.v.) per
Ciancarella, dal 71’ Viceré (5) per Comperti, dal 76’
Comperti per Siddons. Non entrati: Di Massimo.
NOTE. P.t. 11-3. Cartellino giallo German al 72’,
cartellino rosso Silva al 74’. Calci piazzati: Rugby
Roma 3/4 (Anversa c.p. 2/2) e L’Aquila 2/6 (Peens
c.p. 1/4). Sequenza punteggio: 3-0, 3-3, 8-3, 11-3,
14-3, 17-3, 24-3, 24-10. Spettatori: 5.500.
Roma in maglia neroverde
ed i neroverdi aquilani in
maglia... bianconera, l’ex
Peens ha subito l’occasione
per sbloccare il risultato
su calcio piazzato, invece
comincia la lunghissima
serie nera che lo vedrà alla
fine centrare i pali solo una
volta a fronte di quattro
errori, più la trasformazione
dell’inutile meta di Games
nel finale di partita. Al 7’ non
sbaglia invece Anversa, che
sfrutta un calcio di punizione
concesso per un tenuto di
Giuria. Al 14’ la Rugby Roma
concede un altro piazzato
per un placcaggio senza
palla di Roldan su Giuria
e Peens infila per il 3-3.
Passano quattro minuti e la
Roma va in meta con una
bellissima azione. Anversa
calcia splendidamente verso
l’out destro nei 22 avversari,
peens è in ritardo, tocca e
regala la rimessa alla Rugby
Roma; maul, fallo aquilano,
vantaggio, Mazzi gioca al
largo per Freschi, superiorità
a destra per Corona che
scatta e va a schiacciare
in precario equilibrio alla
bandierina: Anversa non
trasforma, ma Roma è
avanti 8-3. Al 38’ Francesio
riparte da fuori i 22 con una
candela, Parisse salta per
raccogliere ma commette in
avanti e sul ripiazzamento
gli aquilani sono in fuorigioco.
Piazzato,
Anversa
non
sbaglia per l’11-3, punteggio
sul quale si va al riposo. Ad
inizio ripresa Anversa fa il
Dominguez, infila due drop al
41’ e al 55’, mentre Peens in
mezzo sbaglia altre due volte.
E al 61’ arriva anche la meta di
Todeschini, più svelto di Zullo
a schiacciare oltre la linea
di meta: la trasformazione
di Anversa chiude il match,
prima che a Games venga
concessa la meta della
bandiera. Si finisce con la
Rugby Roma in festa e con
i tifosi aquilani che regalano
comunque un caloroso tributo
ai loro giocatori sconfitti. La
Capitolina non è ora più sola,
il prossimo anno Roma vivrà
il suo derby di Super 10. Per
L’Aquila, purtroppo, sarà
invece ancora purgatorio.
Drop di Anversa/Ph. G. Fama
IL FATTO
LA CURIOSITÀ
Persa l’Amatori Catania, il Super 10 non si sbilancerà ulteriormente verso
il nord, ma questo si sapeva. Qualunque fosse stato il risultato della finale
del campionato di Serie A giocata al Flaminio, a salire sarebbe stata
infatti una rappresentante del movimento del centro-sud. L’eccellenza
riabbraccia così quattro anni dopo la Rugby Roma e alla stracittadina
di Parma si aggiungerà dalla prossima stagione quella della capitale.
Quattro squadre su dieci in due città. Forse troppo per il movimento.
Fermo restando che chi gioca in Super 10 lo fa per merito, sarebbe
però forse altrettanto giusto fermarsi a riflettere sul dubbio vantaggio di
limitare a otto le piazze dell’eccellenza.
Agibile o non agibile. Questo è il problema. Si potrà lavorare in tribuna
stampa per Rugby Roma-L’Aquila? Alla domanda, i giornalisti domenica
pomeriggio hanno trovato inizialmente risposta positiva, vedendosi
concessa, come invece non era accaduto per i match della Capitolina
dopo il 6 Nazioni, la tribuna stampa del Flaminio. Il contrordine arriva
a metà primo tempo. “Scusate signori, la polizia minaccia di farci un
verbale, la tribuna non è agibile, ci sono i lavori. Accomodatevi per favore
più in basso”. Computer, taccuini. Via di sotto, sulle poltroncine della
“presidenziale”. Per pochi istanti di tranquillità. Arriva un altro addetto,
un omone: “Scusate signori, qui non si può stare. Dovete salire sopra in
tribuna stampa”. Ma per cortesia.