Anno XLIII - SETTEMBRE 2016 - Una copia 3,00

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Anno XLIII - SETTEMBRE 2016 - Una copia 3,00
Anno XLIII - SETTEMBRE 2016 - Una copia
3,00
9/2016
w w w. i l f i e r a m o s c a . i t
Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003
(conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA
FOTORUDY
Mensile di cultura, informazione e attualità
RENATO RUSSO
L
RENATO RUSSO
LA DISFIDA DI BARLETTA
FONTI STORICHE DEL CINQUECENTO
Editrice Rotas
ISBN 978-88-98679-35-5
E 9,00
LA DISFIDA DI BARLETTA
con ristampa anastatica dell’Anonimo
Autore di Veduta che vi intervenne
Editrice Rotas
STORIA E STORIE DI PUGLIA
www.editricerotas.it
(FOTORUDY)
9
19
Bella la mostra di Annibale, ma
noi dobbiamo guardare ad una
valorizzazione della Battaglia
Il ruolo del consigliere regionale
Mennea nella valorizzazione del
sito di Canne
8
Canne
Il futuro del sito sempre nebuloso
nonostante la mostra annibalica a
Barletta
di Rino Daloiso
19
Regione Puglia - Mennea
Il ruolo del consigliere regionale
Mennea nella valorizzazione del sito
di Canne
di Renato Russo
9
Bella la mostra di Annibale, ma noi
dobbiamo guardare oltre, ad una durevole valorizzazione della battaglia
di Renato Russo
12
Economia
Banche, l’assemblea dei depositanti
di Gaetano Nanula
20
21
22
Regione Puglia - Caracciolo
Urgente riformare la governance dei
rifiuti in Puglia
Accordo di Programma su Riqualificazione e rigenerazione costiera BAT
13
Comune di Barletta
Un passo in avanti del PUG, l’approvazione della giunta del DPP
24
14
Manovra di assestamento del bilancio
Chiesa
Ricordo di don Gino, continua a vivere in ciascuno di noi
di Renato Russo
17
La parola all’opposizione
“A casa l’attuale classe politica”
25
Storia locale
Il Suffragio universale compie 70
anni
di Michele Grimaldi
L’organizzazione divisa in sette aree
[email protected]
dal
1979
Bar.S.A.
Consuntivo di un anno di attività
di Luigi Fruscio
2229
Bar.S.A.: consuntivo di un anno di
attività. Ringraziamento alla cittadinanza per la collaborazione
29
Società di Storia Patria
La Società di Storia Patria tra passato
e presente
di Pasquale Corsi
30
Il Sud all’indomani dell’Unità d’Italia
di Renato Russo
33
Estate barlettana
“Estate barlettana” in vernacolo”
di Francesco Paolo Dellaquila
35
Storia locale
Libri nel Borgo Antico: Michele
Cristallo ha presentato gli articoli
del giovane Benedetto Croce presso
la Rassegna Pugliese di Valdemaro
Vecchi
37
Storia
30 agosto 1316: 700 anni dalla morte
di Giovanni Pipino
di Francesco Pinto
ACCESSORI
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4 IL FIERAMOSCA
SETTEMBRE
2016
9/2016
24
Nel decimo anniversario della
sua scomparsa, don Gino continua a vivere in ciascuno di noi
41
Ricordo
La scomparsa del dott. Nicola Rizzi
di Renato Russo
42
Musica
La Cittadella della musica concentrazionaria
43
Turismo
Notevoli presenze di turisti a Barletta, dati confortanti dallo IAT
45
Ricorrenze
I 90 anni di Maria Picardi Coliac
Piccolo album fotografico
47
Enigmistica
Cruciverba a schema libero
di Franco Lamonaca
50
Brevi di sport
Canottaggio: Paola Piazzolla campionessa mondiale “Under 23”
Scacchi: Alessia Santeramo pronta
35
Libri nel borgo Antico: Cristallo ha
presentato gli articoli del giovane
Croce presso la Rassegna Pugliese
51
per le imminenti Olimpiadi
Tiro con l’arco: Vincono ancora gli
Arcieri del Sud
Atletica: Ricatti primo alla “Cansiglio Run” / “Atletica è salute” anche
a Barletta / La sei ore Barletta, gara
podistica sulla distanza di… sei ore
Calcio: La scomparsa di Lilly Piazzolla
6
RUBRICHE
Lettere al direttore
- Barletta nona in Puglia nella raccolta differenziata
- Coppi a Barletta
-Castel del Monte e Canne della
Battaglia
- Grazie dell’omaggio
- Lettera aperta al sindaco e agli assessori al turismo e alla vigilanza
urbana
42
7
La Cittadella della musica concentrazionaria sorgerà presso l’area
dell’ex Distilleria di Barletta
- Priorità per Canne della Battaglia?
Realizzare servizi
- Quei palloncini verso il cielo…
- In occasione di Santa Rosa
26
39
48
In città
Notizie in breve
49
L’angolo della poesia
-Ascoltando il mare, di A. Fioravante Esperti
- Al padre di mio padre, di S. Todisco
- Per sempre mio, di F. L. Santeramo
- Oltre la vita, di S. Tupputi
52
Nel mese
A settembre sono nati…
Vernacolo
- L’uva? Manneggh a ied ca nascett!,
di M. Vitobello
- U sfesciacarrozz, di M. Vitobello
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SETTEMBRE
2016
IL FIERAMOSCA
5
LETTERE AL DIRETTORE
www.ilfieramosca.it
e-mail
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Barletta nona in Puglia
nella raccolta differenziata
n° 9 - settembre 2016
anno XLIII
Direttore responsabile
RENATO RUSSO
Spedizione
in abbonamento postale 45%
Registrazione presso Tribunale
di Trani n. 140 del 1-3-1975
Stampa in proprio
su carta ecologica ECF
certificata FSC con finitura Satin
Direzione, Redazione
e Amministrazione
Editrice Rotas s.r.l.
Via Risorgimento, 8
Tel. 0883.536323
Fax 0883.535664
BARLETTA
e-mail: [email protected]
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ISSN 1722-8972
Voglio solo informare i
cittadini-utenti del servizio
Bar.S.A. che dalla lettura dei
dati IPRES del 2015, della graduatoria dei comuni in Puglia,
si rileva che il nostro comune è il nono della graduatoria
con un valore percentuale del
68.04% preceduto da piccoli
comuni (a parte Canosa) dove
è più facile realizzare questo
servizio, e cioè: Roseto Valfortore, Rutigliano, Monteparano,
Casalvecchio, Cellamare, Canosa, Latiano, Troia.
Michele Lanotte
Coppi a Barletta
Caro direttore,
grazie per il ricordo che mi
ha fatto rivivere quella giornata del ‘59 al Lello Simeone,
con Fausto Coppi ed Ercole
Baldini. Contraccambio, come
promesso, con la mia inchiesta
su “Oggi” per accertare la cau-
accedi a
Il Fieramosca
on line
COME ABBONARSI
6 IL FIERAMOSCA
Salvatore Giannella
Castel del Monte e
Canne della Battaglia
Voglio solo segnalare che
a Castel del Monte nel 2015
sono state registrate 251.424
turisti, a Canne della Battaglia
pochissimi, e poiché non c’è
più la biglietteria, non conosciamo neppure il dato preciso.
Speriamo che la recente mostra
su Annibale possa aver smosso
la Sovrintendenza alle Antichità e che possa tornare l’antica
vitalità turistica del sito. A patto che sia valorizzata la famosa
battaglia e il suo celebre condottiero…
Antonio Porcelluzzi
Grazie dell’omaggio
Gentilissimo direttore,
mi scuso se con ritardo faccio pervenire alcune riflessioni dei miei ragazzi che hanno
voluto così ringraziarti per la
partecipazione, la recensione
e il gradito omaggio di una copia de “Il Fieramosca” e di un
libro.
Grazie di cuore, con stima
ASSOCIATO
• c/c postale n. 13433701 intestato
a Editrice Rotas S.r.l.
via Risorgimento, 8
76121 Barletta
• bonifico bancario IBAN:
IT34 B057 8741 3500 3957 2000
043
• Abbonamento annuale
30,00
per l’Italia per l’estero 85,00
per le Americhe 110,00
sa di quel “misterioso fattore
concatenante” che, a detta del
medico curante di Coppi, si aggiunse fatalmente alla malaria.
Un abbraccio augurale per
il tuo prezioso lavoro
Grazia Mennuni
Fausto Coppi al centro della
foto. Alla sua destra il dott. Ruggero Scommegna, alla sua sinistra il prof. Ruggero Borraccino
e il dott. Ruggero Dadamo (coll.
R. Scommegna)
Ho un bel ricordo di quella
serata passata coi ragazzi della tua classe che hanno voluto
così simpaticamente esprimermi la loro contentezza per il
mio semplice dono di un giornale e di un libro.
Lettera aperta al sindaco
e agli assessori al turismo
e alla vigilanza urbana
Sono un ristoratore, un
operatore turistico impegnato
pochi mesi all’anno dalla mia
attività, quelli estivi, e Dio solo
sa come dobbiamo fare a far
quadrare i conti a fine mese e
i bilanci a fine anno perché lo sapete benissimo - le spese
sono enormi e a malapena ogni
anno fra entrate e uscite riusciamo a sopravvivere.
Ora, è già difficile la vita in
queste condizioni; ma il peso
delle nostre difficoltà diventa
più insopportabile quando ci si
mette anche l’attività del pubblico controllo, non solo e non
tanto per ragioni economiche,
perché è giusto che se sbagliamo, dobbiamo pagare le multe.
Ma quello che ci mortifica è
l’atteggiamento vessatorio di
alcuni vigili urbani i quali non
si limitano all’eventuale accertamento dell’infrazione, ma
hanno verso di noi un modo di
presentarsi ostile, inquisitorio,
repressivo, mentre dovrebbero
capire che noi siamo degli operatori turistici nell’interesse
della promozione turistica della città. Faccio l’esempio dello
scarico della merce davanti ai
nostri esercizi a motore acceso
in zona di divieto parcheggio,
in ore di traffico deserto, quindi operazione di nessun danno
alla città.
Come fare a scaricare la
merce? È questione veramente
di pochi minuti, perché farci
pagare la multa? Un minimo
di comprensione non guasterebbe, e a parte il danno economico evitato, il gesto comprensivo già ci aiuterebbe a
sopportare meglio le difficoltà
quotidiane. Mi viene la rabbia,
a pensare che ci vuole poco a
SETTEMBRE
2016
LETTERE AL DIRETTORE
Quei palloncini
verso il cielo…
(FOTORUDY)
vivere e farci vivere meglio, in
questo mondo già così difficile. Ma voi, che siete ai vertici
della nostra Amministrazione,
queste cose le sapete? L’appello è a tener un atteggiamento
- pur nel rispetto delle regole
amministrative - un po’ più
comprensivo e umano. E credetemi, a pensarla così non
sono il solo…
Un operatore deluso
anzi, amareggiato!
Priorità per Canne
della Battaglia?
Realizzare servizi
Ricordo quando una mano
alla mia mamma e l’altra alla
mamma del mio papà, nonna
Rosina, scendevamo dal trenino Barletta-Spinazzola alla stazione di Canne della Battaglia.
Avevo sei anni. Ci recavamo,
a piedi, nei vigneti di famiglia
per aiutare nella vendemmia
il mio papà. Nonostante tutto,
a quei tempi, il luogo era frequentato e vissuto. Nel tempo
le cose sono cambiate. In meglio? In peggio? Chiunque, recandosi a Canne, può trarre le
evidenti conclusioni. Premetto
che ogni azione volta alla valorizzazione del sito storico, secondo il mio punto di vista, non
può prescindere dal considerare
le potenzialità del paesaggio
e delle attività agricole svolte
sul territorio circostante con le
quali deve interagire e crescere.
È ammirevole questo ennesimo e spero decisivo tentativo,
da parte dell’amministrazione
pubblica, di far crescere “annibalicamente” il prezioso e prestigioso sito storico. Ogni volta,
però, alla realizzazione di un
evento-iniziativa, si evidenziano annose criticità collegate al
fisiologico cospicuo afflusso di
visitatori. Le strade e le campagne circostanti il sito storico
cannese vengono invase da autoveicoli creando una situazione di disordine e impraticabilità
veicolo-pedonale dei luoghi in
barba a qualsiasi norma sulla
sicurezza e prevenzione. Che
immagine si produce per la proSETTEMBRE
2016
mozione turistica? Per garantire
un serio rilancio dell’area archeologica, prima di ogni altra
operazione, è assolutamente indispensabile creare i “servizi”.
Un grande parcheggio attrezzato per ogni tipologia di veicolo
progettualmente ideato e realizzato con materiali e metodi che
lo integrino perfettamente al
paesaggio circostante.
E ancora. Nei miei ricordi di
fanciullo vi è il fontanino di acqua potabile zampillante della
stazione di Canne della Battaglia. Vera oasi che riempiva di
gioia e idratazione chi arrivava
in stazione in attesa del treno,
specie nei mesi caldi estivi.
Dell’acqua in stazione non
vi è più traccia, come anche
delle folle di viaggiatori che
salivano e scendevano dalle
carrozze su rotaia. Che volontà e capacità d’impresa vi
è nell’ente ferroviario e nella
gestione della stazione? Ma
questa è un’altra storia.
È importante, invece, comprendere l’assoluta necessità
che, tra i servizi che si dovrebbero realizzare nell’area adiacente la Cittadella frequentata
dai visitatori, vi siano anche
due erogatori di acqua potabile. Non me ne vogliate se
considero “disumana” una città o località o luogo pubblico,
frequentato da persone, senza
acqua potabile pubblica.
La realizzazione dei suddetti indispensabili “servizi”
spianerebbe la strada alla facile frequentazione e quindi allo
sviluppo del sito storico.
Francesco Piazzolla
E anche quest’anno sono
volati in cielo i palloncini… E
con loro le nostre preghiere, i
nostri ricordi e i nostri pensieri.
È stata un’intuizione di tanti anni fa di nonno Angelo Raffaele che, da sempre devoto
alla Madonna ed in particolare
a quella dello Sterpeto, in occasione di una Festa Patronale,
decise di salutare il passaggio
della Sacra Icona da piazza
Roma (dove abitava all’angolo
di via Pier delle Vigne) facendo volare in cielo dei palloncini colorati.
Noi nipotini, sui balconi con
nonna Elena, dopo aver recitato
l’Ave Maria di ringraziamento,
eravamo con gli occhi rivolti
verso l’alto a seguire il volo dei
palloncini fino a quando, minuscoli puntini nel cielo, scomparivano portati via dal vento.
Che lungimiranza e che intuizione quella del nonno che
ha immaginato noi, nel futuro,
con gli occhi rivolti verso il
cielo a vedere i palloncini volare ancora una volta e con loro
le nostre preghiere per lui, per
la nonna, per le nostre necessità e per tutti coloro che non ci
sono più.
Oggi, quella che per noi
è diventata una tradizione, la
perpetua mio padre Matteo.
E con gli occhi rivolti verso il cielo a seguire i palloncini
volare verso l’alto ci siamo io
e mia moglie con i nostri quattro figli e quando gli impegni
lavorativi lo consentono, anche
i miei fratelli, Giovanni e Giuseppe, che vivono fuori Barletta con le loro famiglie (tre figli
ciascuno!).
Ma, cosa ancora più straordinaria, tanti nostri amici a
cui abbiamo raccontato della
nostra tradizione e testimoniato la nostra devozione alla Madonna, si sono spontaneamente
uniti a noi in piazza Roma per
partecipare al lancio dei palloncini pregando e festeggiando il passaggio della Sacra Icona e ricordando chi non c’è più.
Grazie nonno. Grazie babbo.
Angelo Raffaele terzo Rizzi
P.S. Nonno Angelo Raffaele, per la sua devozione alla
Madonna dello Sterpeto e per
la sua generosità, fu incaricato
di presiedere il Comitato Feste
Patronali nel 1961 in occasione
dell’incoronazione dell’icona
della Madonna dello Sterpeto
in piazza Roma ad opera del
Cardinale S.E. mons. Alfredo
Ottaviani il quale, per i meriti
conseguiti dal nonno nella particolare occasione, volle conferirgli l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Pontificio di San
Silvestro Papa.
In occasione
di Santa Rosa
(23 agosto)
Antonella Palmitessa,
Vaso di rose, olio su tela,
cm. 50x70
IL FIERAMOSCA
7
CANNE
Un’apertura eccezionale a Canne della Battaglia
IL FUTURO DEL SITO SEMPRE NEBULOSO
nonostante la mostra annibalica a Barletta
di Rino Daloiso
Rassegna stampa, La Gazzetta del Mezzogiorno, 29 agosto 2016
28
agosto. Un’apertura domenicale dimezzata: solo di pomeriggio e solo per l’area archeologica. Per
l’Antiquarium, toccherà ripassare, se il
centinaio di visitatori lo vorrà.
D’altra parte, è quel che passa il convento. L’autorizzazione della responsabile
della Soprintendenza archeologia, belle
arti e paesaggio di Foggia e Barletta, Andria, Trani, dott.ssa Simonetta Bonomi,
infatti, parlava chiaro: “A riscontro della
richiesta dell’Archeoclub di Barletta e della nota di sostegno del sindaco Pasquale
Cascella, nelle more della definitiva consegna al Polo Museale della Puglia del
personale, dell’Antiquarium e dell’area archeologica di Canne della Battaglia, considerata positivamente l’iniziativa proposta
dall’associazione, si autorizzano in via del
tutto eccezionale, per quanto nelle competenze ereditate dalla cessata Soprintendenza archeologia della Puglia, le guide ad
effettuare visite guidate al pubblico all’area archeologica di Canne della Battaglia
domenica 29 agosto 2016, dalle ore 16.00
alle ore 19.00. Saranno in capo all’associazione e a codesta Amministrazione tutte le
responsabilità relative alla sicurezza degli
operatori, dei visitatori e delle strutture
archeologiche, come
pure tutti gli oneri
organizzativi e la pulizia degli immobili
demaniali al termine
della manifestazione”.
Basterebbe questa lettera per descrivere la drammatica situazione in cui
versa Canne, con la
riforma voluta dal
ministro Franceschini, se possibile, a
peggiorare ulterior- L’Antiquarium di Canne (FOTORUDY)
mente le cose, dopo
l’iniziale “svista” del mancato inserimento quest’ultima poi revocata) su un sito non
ancora ufficialmente di sua competenza.
del sito nel Polo Museale della Puglia.
In sintesi: una Soprintendenza (quella Un cruciverba? Chissà.
Miscelare tutto questo e poi tocca pur
archeologica di Taranto), cui faceva capo
gridare
al miracolo se alcuni turisti, dopo
Canne, non c’è più. Le è subentrata la
aver
visitato
la mostra annibalica in corso
Soprintendenza di Foggia e Bat, alla quanel
castello
di
Barletta, vanno poi “naturalle sta subentrando (non si ha conoscenza
mente”
a
Canne
e trovano i cancelli aperti
della durata del gerundio…) il Polo Muincredibilmente
anche di domenica. “In
seale della Puglia, che, però, non disdegna
via
del
tutto
eccezionale”,
s’intende. Al di
le incursioni (si veda l’annuncio postferlà
della
mostra,
che
sarà
del
futuro annibaragostano sulle chiusure causa indisponilico
di
Canne?
bilità dei custodi del 21 e del 28 agosto,
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8 IL FIERAMOSCA
SETTEMBRE
2016
CANNE
Bella la mostra di Annibale,
ma noi dobbiamo guardare oltre,
ad una durevole valorizzazione della battaglia
di Renato Russo
L
eggo in questi giorni numerosi
articoli sulla Gazzetta di chi si è
scandalizzato per la chiusura del sito
di Canne nel giorno di Ferragosto in relazione alla mostra su Annibale presso
il Castello che avrebbe dovuto rilanciare la visibilità del sito. Scandalizzarsi
perché? Il mio timore - puntualmente
verificatosi - era infatti che si desse importanza solo alla mostra di Annibale,
continuando a ignorare il sito di Canne
luogo della celebre battaglia. Cosa che
si sta puntualmente verificando, a partire dal ricordo celebrativo del 2 agosto che anziché alla lettura di passi di
Livio e di Polibio, è stato affidato alla
stentorea voce di Katia Ricciarelli.
Due distinte realtà, abbiamo detto:
una Mostra che scontorna la figura di
Annibale personaggio mediterraneo,
del quale è ricostruita la multiforme
personalità a prescindere dalle sue vittorie in battaglia; e poi il sito di Canne,
fin qui, per vent’anni, presentato dalla
direttrice dell’Antiquarium solo come
sito medievale.
Il timore - che avevo già manifestato qualche giorno fa dalle pagine
della Gazzetta - era che per celebrare
l’Annibale mediterraneo, noi che stiamo a Barletta, in Puglia, non avremmo
valorizzato il sito annibalico. E infatti
questa chiusura del sito, il giorno di
Ferragosto, dopo il concerto della Ricciarelli, è stata una ulteriore dimostrazione di quanto continuiamo e - temo
- continueremo, a ignorare quel celebre
sito.
* * *
Quando seppi dell’imminente mostra, scrissi al sindaco chiedendogli
se, al di là dell’evento che aveva promosso, avesse contezza di quale opportunità - sia pure surrettiziamente
- poteva offrire questa mostra per il
rilancio dell’ormai spento sito annibalico. E glielo chiedevo perché lui non
aveva vissuto - come noi - gli ultimi
vent’anni di tribolazioni per tentare
di evitare il progressivo affondamento del sito annibalico come purtroppo
è accaduto. Ecco perché gli chiedevo
se si rendesse conto dell’opportunità
che questo evento poteva significare
per il rilancio della battaglia di Canne
su un piano regionale e nazionale. La
1 agosto 2016, Brizzi e Doronzo trent’anni
dopo sull’atrio del Castello. Il 2 agosto del
1986, invitato da Pietro Doronzo presidente
dell’Archeoclub di Barletta, Giovanni Brizzi
tenne nel Circolo Unione di Barletta la sua
prima conferenza sulla battaglia di Canne.
Da allora Brizzi sarebbe venuto nella nostra
città altre quattro volte: il 2 agosto 1987, il 2
agosto 1995, il 20 febbraio 2010, il 1° agosto
2016, in occasione della inaugurazione della
mostra “Annibale, un viaggio” e della presentazione del suo libro Canne, la sconfitta
che fece vincere Roma.
SETTEMBRE
2016
22 gennaio 2016. Sulla collina di Canne,
accanto allo storico cippo: da sinistra il presidente della Provincia Francesco Spina, il
consigliere regionale Loredana Capone, l’assessore regionale Ruggiero Mennea, il sindaco di Barletta Pasquale Cascella
mostra, infatti, in sé, è certo di portata riduttiva, sull’orizzonte delle nostre
aspettative, perché è frenata da due limiti: uno generale e l’altro particolare.
Quello generale perché essa riguarda
solo la personalità di Annibale, non
tratteggiata sul percorso delle sue vittorie (ma questo è detto già a chiare
lettere nella introduzione della presentatrice Filli Rossi); il limite particolare
colpisce poi soltanto noi pugliesi (barlettani soprattutto) perché il sito annibalico non è tenuto in nessuna considerazione. Come stupirsi allora che il
15 di agosto non sia venuto in mente
a nessuno di tenere aperto l’Antiquarium e il sito di Canne? Era scontato.
IL FIERAMOSCA
9
CANNE
E del resto non possiamo prendercela con Filli Rossi,
l’ideatrice dell’evento, perché basta leggere il titolo della
mostra per rendersi conto dei suoi intenti, “Annibale, un
viaggio”, dal titolo del libro di Paolo Rumiz, che descrive
un personaggio ch’essa pure ricostruisce scandagliandolo
nei suoi aspetti umani, psicologici, culturali, caratteriali,
prescindendo dalle sue vittorie, a cominciare da quella di
Canne.
Avevo scritto al sindaco chiedendogli se si fosse reso
conto della importanza della mostra, non in relazione alla
circoscritta narrazione della mostra, ma come evento che prendendo spunto da questo Annibale per così dire “antropologizzato” - potesse poi finalmente in futuro valorizzare
il “nostro” sito annibalico, cioè quello relativo alla famosa
battaglia che in questa mostra - come abbiamo detto - non è
neppure sfiorato.
E perché fossi più chiaro, il 1° agosto, proprio il giorno
dell’inaugurazione, avevo scritto per la Gazzetta un articolo
a tutta pagina che la redazione ha sintetizzato con un titolo
e un sottotitolo che più chiari di così non si poteva essere:
“Canne, fine delle occasioni perdute? Strategie contraddittorie hanno depotenziato finora il sito annibalico. Prendendo spunto da una bella mostra, proiettarsi però sul futuro”.
E del resto, ancora più esplicitamente, il giorno prima
Michele Cristallo, sempre per la Gazzetta, aveva scritto “Al
di là dell’apprezzabile mostra odierna, cosa sarà di Canne
e del suo Parco Archeologico domani? Passata la festa, ripiomberà nel vergognoso silenzio di sempre? Ecco il timore.
È già accaduto più volte che, all’indomani di eventi e celebrazioni, di solenni annunci di interventi per la realizzazione di progetti e programmi di valorizzazione dell’area, poi
venga dimenticata una delle più rinomate stazioni archeologiche nel panorama del patrimonio storico-archeologico
nazionale”.
Già, Michele Cristallo, che sulla antica diatriba Canne
annibalica-Canne medievale (scontro Borgia-Iorio) aveva,
già nel lontano 1971, scritto un gran numero di articoli per
la Gazzetta e l’anno dopo curato la pubblicazione degli Atti
del Convegno celebrato nel Circolo Unione.
Per questo, al termine della conferenza di Brizzi, sul
piazzale del Castello, nel festoso frastuono dell’evento inaugurativo, chiesi al sindaco se avesse letto il mio articolo e
quello di Cristallo. Ma - pur rispondendo affermativamente
- egli rimarcò solo l’importanza e il valore di “questa” mostra, circoscrivendo quindi l’apprezzamento ad un ambito
ristretto, qual è quello di un Annibale che appartiene alla
cultura “mediterranea”, mentre - lo ribadiamo - noi dobbiamo puntare, “dopo” la mostra, alla valorizzazione della
battaglia. Per questo non sono restato stupito che il sito annibalico di Canne restasse chiuso quindici giorni dopo, perché gli addetti ai lavori non hanno ancora metabolizzato un
collegamento tra mostra e valorizzazione dei luoghi del celebre scontro, mentre noi “stanziali”, che da quarant’anni ci
battiamo per la valorizzazione del sito annibalico, vorremmo che - in applicazione del principio dell’eterogenesi dei
fini - e cioè prendendo spunto da un copione marginale ai
nostri interessi storici, vorremmo però che da questa mostra
limitata alla personalità mediterranea di Annibale, emergesse (con risvolti turistici) finalmente l’Annibale grande
condottiero, immortalato nei secoli come grande stratega
anche della battaglia di Canne, anzi, soprattutto di “questa”
battaglia presentata da Brizzi, sul retro del suo libro, come la
più grande dell’antichità. E pensare che dal luogo di questo
SETTEMBRE
2016
evento noi siamo a due passi, e finora - in questi vent’anni l’abbiamo snobbato, ignorato, dimenticato!!
Quando Brizzi, il 26 ottobre del 2003, a Tuoro sul Trasimeno - a me e a Pietro Doronzo che rappresentiamo il Comune di Barletta - ci anticipò la nascita della Rotta dei Fenici (a livello internazionale) e del Cammino di Annibale (a
livello nazionale), ci assicurò di un percorso di località dove
s’erano consumate le grandi vittorie dello stratega cartaginese, partendo da Tuoro e da Barletta. Ecco, a noi piacerebbe
riprendere “quel” percorso, “quel” viaggio, non partendo
dalla sua personalità, ma dalla sua grande vittoria in quel
di Canne. Ebbene, io credo che - “oltre” questa bella mostra
- si possa riprendere quell’itinerario, con Antonio Barone
direttore della Rotta dei Fenici, Giovanni Brizzi promotore del Cammino di Annibale, e - a livello regionale - Ruggiero Mennea proponente la legge di sovvenzionamento di
300mila euro per la valorizzazione del sito, e sul piano locale Pietro Doronzo dinamico operatore e grande esperto di
tutte le problematiche della Canne archeologica con risvolti
legislativi nazionali e regionali (perché non responsabilizzarlo, è un mistero).
Sullo sfondo di questo scenario, due elementi di positività: il rientro di Canne nel Polo Museale Pugliese (e certo
non perché stazione medievale ma annibalica!) e il finanziamento regionale cui abbiamo fatto testé riferimento; e
due elementi di negatività (pare) rimossi: la progressiva
emarginazione dell’invasivo ventennale protagonismo del
“signore” della Cittadella, e finalmente il prudente silenzio
(dopo l’ultima perentoria presa di posizione di Brizzi) della
direttrice dell’Antiquarium che sulla localizzazione cannense della battaglia, s’era strenuamente opposta per tutta la
durata del suo lungo mandato.
* * *
In conclusione, non vogliamo togliere certo merito a
questa bella mostra che ci pare duplice: da una parte avere
acceso i riflettori su un grande personaggio dell’antichità
nella complessità della sua personalità (come non esserne
grati a Filli Rossi), una mostra che può andare bene per tutte
le città del bacino del Mediterraneo attraversate dallo stratega punico; e dall’altra però (ciò che ci sta più a cuore), come
effetto riflesso, aver rilanciato - anche attraverso la presentazione del libro di Brizzi - l’annibalicità del sito. Toccherà a
noi, già durante la mostra, ma soprattutto “dopo”, trovare
gli strumenti per organizzare ritorni culturali e turistici durevoli e non precari ed estemporanei come è avvenuto fin
qui.
Quanto ai ruoli delle strutture operative, ne intravedo
due, se vorremo uscire da una ultraventennale impasse: da
un lato un Comitato promotore operativo permanente costituito dai membri di una ristretta e qualificata Associazione
del Cammino di Annibale (del resto già istituita a Barletta
con delibera 176 del 2009 ma fin qui mai operativa) e dall’altro, una consapevole collaborazione fra i tre livelli istituzionali: il Comune (con funzioni di coordinamento finalizzato),
il Polo Museale della Regione (con funzione di valorizzazione del sito), la Regione medesima e da ultimo e il MIBACT
(se saremo capaci di coinvolgere anche il Ministero). Non
sarà semplice, ma neppure impossibile se finalmente sapremo trovare una feconda unità di intenti.
IL FIERAMOSCA
11
ECONOMIA
Banche, l’assemblea dei depositanti
di Gaetano Nanula
M
a allora la situazione delle banche
non è poi così catastrofica come, in
un primo momento, si sarebbe potuto ritenere sulla scorta delle notizie, piuttosto approssimative, anche ufficialmente diffuse. Si era
parlato, a più riprese, di un cumulo di crediti
deteriorati intorno ai 200 miliardi, una cifra
enorme che, se trasformata in probabili perdite, avrebbe assorbito ed annientato gran parte
del capitale sociale delle banche dell’intero
sistema. Fortunatamente, le cose non stanno
così: secondo recenti dichiarazioni del Governatore della Banca d’Italia - Visco -, le sofferenze nei bilanci delle banche italiane, al netto
delle svalutazioni già apportate, ammontano a
87 miliardi e, di questi, ben 50 miliardi sono
assistiti da adeguate garanzie reali. Rimarrebbero dunque scoperti soltanto 37 miliardi,
assistiti peraltro da garanzie solo personali.
La situazione quindi può prestarsi ad un
recupero, fatto naturalmente con prudenza e
progressiva gradualità, consistente nell’attivazione degli strumenti stessi di gestione interna
al sistema. Più che agli aiuti di Stato - cioè dei
contribuenti italiani - ormai definitivamente
esclusi dalla normativa europea, è soprattutto
nella dinamica gestionale delle singole banche
che il recupero può e dev’essere realizzato.
Ma, a parte questa recente apertura di relativo ottimismo, è chiaro che il meccanismo
attuale di conduzione economica delle banche
non funzioni perfettamente bene e che un
qualche correttivo debba essere apportato.
Il sistema bancario (composto da circa
800 banche, riunite in 63 gruppi), integrato da
quello finanziario (composto da oltre 24 mila
intermediari finanziari), costituisce il centro
motore dell’economia nazionale.
La sua funzione è quella dell’intermediazione fra i risparmiatori - possessori di capitali
che non sanno impiegare - e gli imprenditori
- capaci di impiegare capitali che non hanno
- contribuendo così al pieno impiego; al pieno
investimento in attività produttive delle risorse
finanziarie nazionali.
Il congegno funziona sulla base di un legamento delicatissimo che collega i depositanti
alla banca: la loro fiducia nella banca stessa.
Se minimamente viene meno questa fiducia,
il congegno si rompe, non funziona più. Se
minimamente i depositanti hanno la sensazio-
12 IL FIERAMOSCA
ne di correre il rischio di perdere - sia pure in
parte - i propri risparmi, non portano più niente
in banca ed anzi cercano di prelevare quanto
abbiano già depositato.
Questo punto, centrale nel funzionamento
del sistema bancario, dev’essere ben capito e
scrupolosamente difeso, per evitare sconvolgimenti di imprevedibile gravità.
Sennonché, nonostante il suo elementare
quanto fondamentale rilievo, non sembra che
il punto sia stato ancora adeguatamente metabolizzato.
Per meglio ingannare i depositanti è stata
infatti ampiamente incentivata l’emissione di
una nuova categoria di obbligazioni, le obbligazioni subordinate, non rimborsabili in caso
di insolvenza della banca. Chi abbia pensato
o tollerato l’utilizzo di tali nuovi titoli di credito,
è pericoloso per l’esercizio dell’attività creditizia; è un irresponsabile, perché incide direttamente su quel delicatissimo legame di fiducia.
Meglio liberarsene.
Così come, anche la norma comunitaria del “bail-in”, che prevede la possibilità di
assorbire le perdite della banca utilizzando i
depositi di importo superiore a 100 mila euro,
appare del tutto irragionevole, irrazionale, in
un contesto piuttosto folle: che c’entrano i depositanti con le perdite della banca?
Ed è invero questo l’aspetto, finora non
sufficientemente approfondito, che consente
invece di ben comprendere gli equilibri gestionali della banca per meglio indirizzarli verso
una soluzione equa ed efficace.
La gran massa degli investimenti creditizi
della banca non è fornita dalle sue risorse proprie (capitale sociale più riserve), ma appunto
dai depositi dei risparmiatori. Si può calcolare
che i depositi affluiti siano dell’ordine di cinque
o sei volte le risorse proprie della banca ed
allora sembra legittimo il quesito sull’opportunità di escludere completamente i depositanti
dalla gestione dei loro risparmi; se la nomina
e l’apprezzamento del management bancario
- presidente, amministratore delegato, consiglio di amministrazione, direttori generali, ecc.
- dalle cui decisioni dipendono le sorti economiche della banca, possano essere assunte
escludendo completamente i veri proprietari
della gran massa delle risorse finanziarie da
gestire.
Sembra quindi logico dedurre che ai depositanti una qualche forma di controllo e di
supporto al management debba essere invece
riconosciuta. Questo si potrebbe realizzare prevedendo istituzionalmente il funzionamento di
un’assemblea dei depositanti, con compiti non
formali di affiancamento dell’assemblea dei soci
della banca e facoltà decisionali nelle operazioni di investimento finanziario più importanti.
Per quanto riguarda la legislazione italiana, di un’altra notazione molto importante dobbiamo darci carico. Quanti clienti delle banche, quanti depositanti conoscono l’esistenza
dell’art. 1834 del codice civile? Probabilmente
molto pochi.
Secondo questo articolo “Nei depositi
di una somma di danaro presso una banca,
questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla…a richiesta del depositante”. I
risparmiatori - una volta depositati - non sono
più proprietari dei propri soldi, perché proprietaria a tutti gli effetti ne diventa la banca, anche se, qualora richiesta, la banca abbia a sua
volta l’obbligo di restituirli.
Questa disposizione ha un effetto straordinario, perché in caso di fallimento della
banca, i depositi farebbero parte del suo attivo
fallimentare, oggetto dunque di totale assorbimento per soddisfare i suoi debiti. I depositi
dei risparmiatori corrono dunque gravi rischi
non soltanto a causa delle obbligazioni subordinate o del “bail-in”, ma anche a causa di
questa norma che, seppure finora non applicata, incombe con tutta la sua sinistra irragionevolezza sulla futura sorte dei depositi.
Si tratta di una norma del 1942, epoca in
cui il potere economico aveva ampie possibilità di prevalere su quello legislativo, che sarebbe ora opportuno, con una certa urgenza,
procedere all’abrogazione.
Concludendo. Il buon funzionamento del
sistema bancario, integrato da quello finanziario, è troppo importante per le sorti dell’economia nazionale, perché possa essere lasciato
alla semplice discrezione degli attuali organi
societari delle banche, costituiti essenzialmente dall’assemblea dei soci, portatori - come
abbiamo visto - solo di una parte minoritaria
della massa dei mezzi finanziari necessaria
allo svolgimento dell’attività creditizia. È opportuno invece che si dia la giusta apertura,
nella nomina del management e nel controllo
delle decisioni più importanti dell’investimento
creditizio, anche ad un altro organo, costituito
dai maggiori portatori della citata massa dei
mezzi finanziari impiegati, che potrebbe essere “L’assemblea dei depositanti”.
Siamo convinti che molte devianze gestionali - alle quali risale l’attuale non felicissima
situazione economica delle banche - potrebbero essere evitate.
SETTEMBRE
2016
COMUNE DI BARLETTA
UN PASSO IN AVANTI DEL PUG
l’approvazione della giunta del DPP
L
a Giunta Cascella ha preso atto dello “schema” di
Documento Programmatico Preliminare al Piano
Urbanistico Generale di Barletta definito attraverso un intenso processo partecipato di discussione pubblica e istituzionale intrapreso a seguito della delibera d’indirizzo per la
formazione del piano urbanistico generale (PUG) e l’avvio
della procedura di adeguamento al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR).
Il Documento verrà pubblicato e messo a disposizione
della Conferenza di Copianificazione con gli Enti - quali la
Regione Puglia, la Provincia, i Comuni contermini di Trani,
Andria, Canosa, San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli, Margherita di Savoia, le Soprintendenze, l’Autorità di Bacino,
l’Anas e l’Acquedotto Pugliese - per l’assunzione degli impegni reciproci e la verifica della dovuta “sostenibilità” tecnico-istituzionale del Documento da portare all’attenzione del
Consiglio Comunale per la sua adozione e pubblicazione.
Per Barletta è evidente la necessità di sopperire alle carenze del vigente Piano Regolatore Generale con le analisi
sull’assetto urbanistico, strutturale e del sistema delle conoscenze del territorio comunale, per riaggiornare il processo di
pianificazione territoriale della città tenendo conto degli obblighi di legge intanto intervenuti e delle nuove necessità di
riqualificazione degli spazi urbani e di implementazione dei
servizi. Si potrà così contribuire al miglioramento della qualità della vita, al contrasto del degrado sociale e della caduta
occupazionale, all’offerta turistico-culturale e al rilancio delle
RISTORANTE
RICEVIMENTI
CONGRESSI
SETTEMBRE
2016
attività produttive in un’ottica di rigenerazione e rifunzionalizzazione delle aree dismesse con una più elevata attenzione
alle questioni della sostenibilità ambientale, della sensibilità
paesaggistica e del consumo del suolo agricolo.
In particolare, la partecipazione alla formazione del Documento, ha stimolato e arricchito gli obiettivi strategici per
un uso consapevole di un territorio comunale notevolmente
consumato e a tratti alterato nel suo patrimonio architettonico e naturale, ma nel quale è ancora possibile rintracciare i
caratteri peculiari dell’identità sociale, produttiva, culturale,
ambientale di Barletta. Difatti, l’immagine reale e percepita
della nostra città rimanda ad una visione di futuro declinata
per ambiti e contesti urbani e rurali. Le previsioni del Pug
definiscono le nuove politiche urbanistiche con obiettivi di
tutela, uso e valorizzazione delle risorse dedicate al contenimento del consumo di suolo, della sostenibilità energetica
e dell’uso di tecnologie eco-compatibili.
I contesti urbani del DPP si articolano in ambiti da tutelare, che mantengono i segni della stratificazione insediativa storica, appartenenti al patrimonio della cultura locale e
alla memoria collettiva come il nucleo antico da riconsiderare
nella sua estensione di impianto storico consolidato, da salvaguardare, riqualificare, rivitalizzare; il contesto del centro
urbano compatto realizzato nell’arco del ‘900, per il quale
prevedere il recupero e il completamento mirando al miglioramento delle condizioni di salubrità dell’ambiente urbano.
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IL FIERAMOSCA
13
COMUNE DI BARLETTA
Manovra di assestamento
del bilancio
Una dichiarazione dell’assessore Pansini
nella sua ultima seduta estiva
Il Consiglio Comunale ha approvato la manovra di
salvaguardia degli equilibri e di assestamento generale del bilancio 2016/2018 scongiurando così lo scioglimento del Consiglio Comunale. In linea con gli obiettivi
stabiliti con il Documento Unico di Programmazione
2016/2018 già approvati dal Consiglio Comunale, la manovra, nel suo complesso, ha tenuto conto:
- delle variazioni d’urgenza già deliberate dalla Giunta e
ratificate dal Consiglio Comunale;
- delle risultanze del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi e quelle del Consuntivo 2015;
- delle variazioni di alcune voci di spesa ritenute necessarie e richieste dai vari uffici, assestando le entrate.
Nello specifico, partendo dal risultato ottenuto in
termini di agevolazioni sul Patto di Stabilità 2016, relativamente al finanziamento di spese di investimento
per interventi di edilizia scolastica per e 1.176.496,57,
con la manovra sono stati garantiti i servizi essenziali e
sono stati adeguati il fondo rischio contenzioso e i fondi
di riserva; nell’ambito delle variazioni si debbono altresì
rilevare l’inserimento delle voci relative all’istruzione e al
diritto allo studio, alla tutela e valorizzazione dei beni e
delle attività culturali e alle politiche sociali.
Complessivamente, la manovra, dal punto di vista
tecnico, ha movimentato somme per oltre 3,8 milioni
di euro, gran parte delle quali hanno trovato copertura
attraverso l’adeguamento delle somme finanziate con
l’avanzo di amministrazione determinato con il Consuntivo 2015.
Per quanto riguarda lo stato di attuazione dei programmi, complessivamente le spese impegnate nel
primo semestre dell’anno ammontano al 55,43% degli
stanziamenti: pertanto si è - a metà dell’esercizio - in linea con le previsioni.
I settori in cui si registrano i maggiori impegni sono
quelli relativi all’ordine pubblico e alla sicurezza, alla cultura e valorizzazione del territorio, alle politiche giovanili, all’edilizia, alle politiche sociali e allo sviluppo economico.
In conclusione, la variazione di bilancio e la manovra
di salvaguardia e assestamento garantiscono il rispetto
degli equilibri di bilancio e dei vincoli di finanza pubblica introdotti con la Legge di Stabilità 2016: un risultato
di stabilità finanziaria non comune nel panorama delle
Amministrazioni locali.
14 IL FIERAMOSCA
PRESENTATO “IL REDDITO DI DIGNITÀ”
Durante un incontro pubblico di respiro provinciale, svoltosi in
un’affollata sala rossa del castello di Barletta, è stato presentato
il “Reddito di dignità” la nuova misura a sostegno delle persone
in condizioni di fragilità economica e sociale promossa d’intesa
tra la Regione Puglia e l’Amministrazione comunale di Barletta.
L’iniziativa, che ha visto la partecipazione del sindaco Pasquale Cascella, del Sottosegretario al Welfare Massimo Cassano e
dell’assessore comunale ai Servizi Sociali Marcello Lanotte, ha
permesso una dettagliata Illustrazione della misura da parte della dirigente regionale al Welfare, Annamaria Candela. Il Reddito
di Dignità è finanziato con risorse che ammontano, complessivamente, a 79 milioni di euro.
Con il Reddito di Dignità - ha dichiarato l’assessore Lanotte - è
obiettivo condiviso della Regione Puglia e dell’Amministrazione comunale avviare un percorso di coinvolgimento dei cittadini
meritevoli di sostegno economico. Agli assegnatari sarà offerta
la possibilità di entrare in graduatoria per ottenere un reddito
minimo in cambio di lavoro. L’aspetto di rilievo è rappresentato
proprio da questo itinerario di inclusione sociale attiva, in quanto
il Reddito di Dignità è a tutti gli effetti la sottoscrizione di un patto
fra le istituzioni e il beneficiario, con opportunità di formazione,
tirocinio, reinserimento e programmi personalizzati per la presa
in carico dell’intero nucleo familiare di appartenenza.
In proposito confido, come ho già affermato nei giorni scorsi, sulla sensibilità dei nostri concittadini che, interagendo negli ambiti
di cooperative sociali, aziende private, enti pubblici, associazioni
e chiese, hanno la possibilità di elaborare e presentare i progetti potenzialmente in grado di favorire, grazie all’opera che sarà
prestata in essi dai soggetti in situazione di vulnerabilità sociale,
l’accesso al Reddito di Dignità. Cogliere gli obiettivi dell’intervento dipende tantissimo anche da questa forma di collaborazione.
Il provvedimento si rivela quindi fondamentale per contribuire
alle azioni di contrasto al disagio e alla marginalità sociale anche
perché, per il suo carattere innovativo, allinea in modo sostanziale il nostro paese al welfare europeo.
AMPLIAMENTO MANZI-CHIAPULIN
Parere favorevole della Commissione comunale di vigilanza sui
locali di pubblico spettacolo per l’ampliamento della capienza
dell’impianto sportivo “Manzi-Chiapulin”, in via dei Mandorli.
La documentazione del progetto definitivo, già approvato dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Bari, dal CONI regionale e dalla ASL/BAT 1, è stata esaminata dalla Commissione,
presieduta dal Comandante della Polizia Locale col. Savino Filannino, riunitasi presso il comando dei Vigili Urbani alla presenza dell’assessore ai Lavori Pubblici e Manutenzioni arch. Maria
Antonietta Dimatteo, del progettista ing. Antonio Sasso, del presidente del CONI Puglia ing. Elio Sannicandro, del dirigente del
SETTEMBRE
2016
COMUNE DI BARLETTA
Commissariato di Pubblica Sicurezza dott. Luciano Diprisco e dei tecnici competenti.
Con il nuovo progetto la capienza dell’impianto sarà elevata dagli attuali 376 spettatori a 1038, suddivisi in 273 per
il settore ospiti e 765 per i locali, tenendo conto di alcune
prescrizioni riguardanti in particolare - dopo gli incidenti
dello scorso anno che avevano fatto venir meno le autorizzazioni all’agibilità dell’impianto per il campionato dilettantistico di calcio - il controllo e la sicurezza del pubblico
sugli spalti, la sistemazione delle aree urbane comprese tra
via degli Ulivi e via Giacomo Frank e la realizzazione di
ingressi differenziati.
Nelle more del completamento degli interventi in atto
allo stadio “Puttilli”, sarà dunque possibile usufruire della
struttura del “Manzi-Chiapulin”, adeguata alle attuali norme sulla sicurezza in materia di impiantistica sportiva, in
tempo utile per la nuova stagione di Eccellenza calcistica,
campionato in cui è impegnata la squadra con i colori della
città. I primi interventi, previsti nel programma triennale
dei Lavori Pubblici 2016/2018, saranno comunque funzionali per l’utilizzazione della struttura polivalente da parte
delle associazioni sportive.
VIABILITÀ: ISTITUITO IL DOPPIO SENSO
DI CIRCOLAZIONE LUNGO UN TRATTO
DI VIA MADONNA DELLA CROCE
Sarà istituito il doppio senso di circolazione in via Madonna della Croce, nel tratto da via delle Belle Arti a via
Francia. Lo stabilisce un’ordinanza dirigenziale firmata
dal dirigente dell’Ufficio Traffico dott. Savino Filannino.
Il provvedimento accoglie le richieste di intervento per una
viabilità più funzionale e in linea con le esigenze dei residenti e degli esercenti della zona, avanzate dal “Comitato
spontaneo dei commercianti di via Madonna della Croce”
al sindaco Pasquale Cascella, all’assessore Michele Lasala e al presidente della II Commissione Consiliare Permanente Attività Produttive e Sviluppo Economico e Lavoro,
Pietro Sciusco. Nel definire il contenuto dell’ordinanza si è
peraltro tenuto conto dell’esito dell’incontro che lo scorso
giugno i rappresentanti istituzionali e i tecnici dei settori
comunali competenti hanno avuto con il Comitato.
La definizione della nuova viabilità prevede, in particolare,
su via delle Belle Arti nell’intersezione con via Madonna
della Croce una rotatoria sperimentale e provvisoria per
rendere più sicura e fluida la circolazione, il senso rotatorio
e la precedenza a tutti i veicoli in transito sulla rotatoria.
In via Madonna della Croce è stato inoltre previsto: nel tratto compreso da via delle Belle Arti e via Francia lato destro
rispetto al senso di marcia a partire da via delle Belle Arti,
l’istituzione del divieto di fermata; nel tratto compreso da
via delle Belle Arti a via Francia, a monte e a valle, l’istituzione del doppio senso di circolazione; infine, nell’intersezione con via Pisacane e via Francia, l’istituzione delle
direzioni consentite a destra e a sinistra.
La Bar.S.A. è stata incaricata di predisporre la segnaletica
provvisoria e il posizionamento di una rotatoria realizzata
con materiali non definitivi a norma del Codice della Strada. Seguiranno le opportune verifiche sul posto da parte dei
tecnici comunali al fine di ottimizzare l’intervento conclusivo con materiali durevoli.
SETTEMBRE
2016
Il turn over dei dirigenti comunali
L’ORGANIZZAZIONE
DIVISA IN SETTE AREE
Sono entrati in vigore i decreti firmati dal sindaco Pasquale Cascella nell’ambito della riorganizzazione della struttura comunale
definita con la deliberazione di Giunta dello scorso 27 maggio con la
creazione di 7 aree in cui ricadono 13 settori coordinati attraverso gli
incarichi dirigenziali attualmente disponibili.
Il provvedimento punta alla valorizzazione del merito e della
produttività, al riconoscimento delle competenze, alla responsabilizzazione della gestione, alla flessibilità organizzativa e alla trasparenza delle attività con cui corrispondere alle esigenze della comunità
locale.
La responsabilità della I Area (Polizia locale, Legalità, Sicurezza
urbana e Servizi autonomi) è stata attribuita a Savino Filannino che
dirigerà i settori Polizia locale e Protezione civile - Servizio autonomo Contenzioso e legalità, Servizio autonomo Ufficio giudice di
pace; lo stesso dirigente è incaricato, altresì, della responsabilità del
settore Supporto alla direzione politica dell’ente e, ad interim, del
settore Sviluppo economico e Attività produttive nell’ambito della V
Area (Sviluppo economico e produttivo - Appalti, acquisti, e contratti) la cui responsabilità al momento non è attribuita.
La II Area (Programmazione economica e finanziaria, Risorse
umane e finanziarie) sarà di competenza di Michelangelo Nigro che
dirigerà il settore Programmazione economica e finanziaria e, ad interim, il settore Organizzazione e Sviluppo risorse umane. Nigro è
incaricato della sostituzione del dirigente Rosa Dipalma nei settori
della stessa gestiti e del Segretario Generale per la parte della Presidenza della delegazione trattante dei dirigenti e dei dipendenti, la
Dotazione organica, l’elaborazione del piano delle Performance.
Responsabile della III Area (Cultura, Welfare e servizi alla persona) è Santa Scommegna che curerà il settore Servizi sociali e, ad
interim, Beni e Servizi culturali e, altresì ad interim il settore Gare,
Appalti e Contratti nell’ambito della V Area (Sviluppo economico
e produttivo - Appalti, Acquisti e contratti) la cui responsabilità al
momento non è attribuita.
La IV Area (Affari generali e Servizi istituzionali - Istruzione) è
affidata a Rosa Dipalma che guiderà i settori Affari generali e Servizi istituzionali e, ad interim, il settore Pubblica istruzione, Sport e
Tempo libero. La stessa dirigente è incaricata della sostituzione del
dirigente Savino Filannino nei settori dallo stesso gestiti.
La VI Area (Ambiente, Lavori pubblici, Manutenzione e Patrimonio) sarà gestita da Donato Lamacchia, dirigente del settore
Ambiente e, ad interim, del settore Lavori pubblici, Manutenzione
e Patrimonio; lo stesso è incaricato, altresì, della responsabilità del
programma delle OO.PP. e della sostituzione del dirigente Vito Assunto Laricchiuta nei settori dallo stesso gestiti.
La VII Area (Pianificazione e governo del territorio, Demanio ed
Edilizia) è affidata a Vito Assunto Laricchiuta che dirigerà il settore
Piani e Programmi - Demanio e, ad interim, il settore Edilizia pubblica e privata; lo stesso è incaricato, altresì, della sostituzione del
dirigente Donato Lamacchia nei settori dallo stesso gestiti.
IL FIERAMOSCA
15
Parente new generation un “modernariato” al passo coi tempi
L’arch. Pietro Parente e il figlio Antonio gestiscono con successo ben
quattro attività, quattro marchi che delineano quattro mondi, sinonimi di
affidabilità e qualità.
Parente Antiquariato dove gusto, rarità e competenza sono i criteri che
orientano i propri clienti nell’investimento in oggetti unici e prestigiosi:
mobili, dipinti, sculture, argenti, vetri, tappeti, illuminazione per ogni stile
ed epoca iniziando dal ‘600 in poi.
CREa un centro restauri dove mobili, sculture, ceramiche e tele riprendono
vita ritornando alle loro origini dopo che personale esperto ha offerto la
propria consulenza assicurandosi la miglior tutela dei manufatti trattati.
Antica Fabbrica di Divani, attiva nel commercio di divani, poltrone e letti realizzati
rigorosamente in Italia. Contrariamente alle grandi aziende ogni modello è
personalizzabile in ogni sua caratteristica come rivestimenti e accessori di ogni
genere assecondando gusto e carattere di ciascun cliente con il quale Antica
Fabbrica di Divani crea un filo diretto senza alcuna mediazione, né call center.
PARENTE
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16 IL FIERAMOSCA
1 9 4 9
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verso il futuro siamo lieti di annunciare il quinto marchio: una galleria d’arte
moderna che offre una vasta gamma di selezionate opere d’arte realizzate
da grandi firme o da giovani artisti italiani offrendo ai clienti la possibilità
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professionalità, tradizione, e al tempo stesso innovazione con nuovi
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SETTEMBRE
2016
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Parente 1949 – 2016. Alle soglie dei settanta anni di attività e di duro lavoro
che hanno reso Parente Group un’impresa e un marchio di grande prestigio.
LA PAROLA ALL’OPPOSIZIONE
IL TAVOLO DELL’OPPOSIZIONE GUARDA ALLE COMUNALI DEL 2018
“A CASA L’ATTUALE CLASSE POLITICA”
“G
ià al lavoro per il futuro, per proporci come
alternativa al governo della città e per mandare
a casa una classe politica, ancora una volta, deludente
e fallimentare”. È il guanto di sfida lanciato dal Tavolo
Politico dell’Opposizione, riunitosi nelle passate ore per
programmare, nonostante il periodo di ferie, le attività da
avviare sin da subito al fine di innestare quel percorso di
‘cambiamento’ che la città invoca da tempo, in vista delle
elezioni amministrative del 2018. “Superate le ultime
vicissitudini politiche legate alle attività di Consiglio
Comunale, ci siamo riuniti per tracciare il punto del lavoro
sin qui operato tra i banchi dell’opposizione. Crediamo,
con fare coerente, di aver ottemperato al nostro compito
di osservatori attenti della macchina amministrativa
raggiungendo anche diversi risultati politico-amministrativi,
senza esserci tirati indietro laddove vi è stata la possibilità
di porre fine a questa pagina politica da dimenticare. Certo,
è sempre possibile migliorarsi e farlo grazie al sostegno di
tanti cittadini che ci seguono determinati e desiderosi di
una svolta. Diverse sono state le problematiche che hanno
visto l’opposizione sollecitare l’Amministrazione Cascella,
più volte inefficiente ma spesso addirittura assente nonché
distante dalle istanze della comunità: dalle grandi alle
piccole questioni, dal centro abitato sino a giungere alle
periferie (come ad esempio sulle opere di urbanizzazione).
Ricordiamo, in ultimo e solo per citarne uno in particolare,
l’approvazione della nostra proposta politica riguardante
l’adozione del Piano Strategico del Commercio, mediante
il quale sarà possibile, riconvertire i capannoni delle zone
industriali/artigianali, rivitalizzando la vita sociale ed
economica cittadina ed incentivando la possibilità di nuovi
posti di lavoro. Sono questi i provvedimenti dei quali
Barletta si deve dotare al fine di garantire la crescita e lo
sviluppo della nostra città.
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SETTEMBRE
2016
PIANIFICARE IL FUTURO
Nel corso della riunione si è ritenuto, inoltre, opportuno
cominciare subito a pianificare il futuro. Ormai da decenni siamo
nelle mani di una classe politica di centrosinistra unica vera
responsabile dell’involuzione di Barletta al cospetto di comuni
limitrofi che crescono e che gettano, quantomeno, le basi del
domani. Nella nostra città, invece, continuano a prevalere gli
interessi personali: dai rimpasti di giunta, ai cambi di casacca
chissà per quale fine, alle postazioni di potere come un posto in
Bar.S.A., società, ricordiamo, di proprietà al 100% dei cittadini/
contribuenti di Barletta. Ogni giorno apprendiamo dai giornali
notizie che, purtroppo, contraddistinguono negativamente
l’Amministrazione Comunale e soprattutto l’intera città,
per questi motivi, non più capofila di quei processi politici/
economico/sociali dei quali è stata protagonista nella storia
passata. Inevitabili, quindi, le ricadute sul tessuto economico/
sociale: la città si è impoverita e laddove si registra qualche
lodevole iniziativa di privati, da Palazzo di Città, non si fa
altro che cercare di ostacolarne il cammino: dalla lentezza
burocratica ad un accanimento assurdo.
Nell’occasione sono stati anche focalizzati alcuni
punti programmatici di vitale importanza per il futuro di
Barletta: dall’approvazione del Piano Urbanistico Generale
all’ammodernamento di una litoranea che nell’era digitale
del 2016 non può essere chiusa da una ‘sbarra’. La nostra
idea di città guarda proprio al turismo e alla valorizzazione
dei nostri beni e delle nostre ricchezze naturali, storiche,
artistiche, architettoniche, culturali. Non si può continuare
ad accettare l’assenza di strutture adeguate in città. Non
si può continuare a soprassedere sulla lentezza dei lavori
pubblici, sulla perdita di finanziamenti, sul sequestro di
cantieri, su opere mai terminate, su questioni ambientali
(dalla qualità dell’aria alla qualità del mare) mai affrontate
di petto, negli anni, dalla stessa classe politica, forse riciclata
solo nei nomi e nei volti. Non si può continuare a far finta
che nella nostra città non vi sia una presenza sommersa di
immigrati, spesso artefici di fenomeni di microcriminalità,
illegalità, prostituzione. Non si può continuare a subire tutto
questo e tanto altro ancora. Infine un appello ai barlettani:
“Barletta deve ribellarsi, deve ‘bocciare’ il vecchio sistema e
la politica dei soliti noti, deve avere il coraggio di cambiare,
come avvenuto di recente in Comuni importanti d’Italia e
della nostra Provincia. È sui programmi e sul rinnovamento
che si gioca la partita: la sfida è aperta, vinciamola insieme”.
Il Tavolo Politico dell’Opposizione: Forza Italia, Adesso Puoi,
Conservatori e Riformisti, Movimento Politico Schittulli, Popolari e
Liberali, Noi con Salvini, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale
IL FIERAMOSCA
17
SMART OFFICE
SMART OFFICE
lavorare oggi
dell’arch. Angela Seccia*
C
ome si ridisegna l’ufficio contemporaneo, in risposta
alle esigenze di maggiore flessibilità e condivisione?
I nuovi modi di vivere l’ufficio, portano a diversi equilibri tra lo spazio privato e quello destinato all’incontro e
allo scambio. Stiamo assistendo ad nuovo modo di concepire l’ambiente di lavoro, con questa tendenza Smart Working ha sicuramente trasformato l’impatto fisico del nuovo
ambiente di lavoro in una dimensione molto conviviale.
Lo spazio è luminoso e vivace rispetto al passato, sia per la
presenza di maggiori colori sia per la presenza di soluzioni
formali meno scontate e austere. Certamente, tutto questo
fenomeno, una volta metabolizzato, mette le persone in uno
stato di benessere tale che migliora notevolmente le performance lavorative.
Lo spazio privato, una volta abituati alla nuova filosofia
Smart Office, risulta maggiore rispetto al passato non tanto
sul posto di lavoro (che non è assegnato, proprio per permettere alle persone di unirsi in team diversi) bensì in tutti
gli spazi ancillari che tengono molto più conto di esigenze
private quali privacy, relax, convivialità.
L’organizzazione fisica dei luoghi di lavoro ha un notevole impatto sui processi sociali che avvengono in essi. Per
semplificare, per comprendere il rapporto tra luoghi di lavoro e cultura aziendale dominante possiamo descrivere la
situazione come basata su un continuum: da un lato ci sono
le postazioni di lavoro fisse e rigide - i cubicoli, appunto dall’altro lato ci sono le postazioni fluide e riconfigurabili
- come gli open space. Man mano che dai cubicoli ci si av-
vicina agli open space, aumentano proprietà come creatività
dei processi lavorativi, necessità di lavoro di gruppo e coordinamento con altri colleghi.
Questa organizzazione dei luoghi di lavoro è espressione di una cultura organizzativa che agisce in mercati turbolenti (per esempio ad alto tasso di innovazione) in cui una
struttura rigida degli spazi non consentirebbe un rapido
adattamento dell’azienda.
Le startup spesso agiscono in spazi di coworking, spazi di
lavoro condivisi, con grandi scrivanie piene di connettori
elettrici e digitali che permettono sia il lavoro da soli, sia il
lavoro di gruppo. Se gli open space sono la risposta ad una
cultura organizzativa aziendale che si apre alla creatività, i
luoghi di coworking sono la risposta a forme lavorative nomadi, dinamiche, globali, legate alle opportunità di collaborazione tipiche di internet, in cui l’obiettivo non è svolgere
un compito, ma risolvere un problema.
L’impiegato è il lavoratore che agisce nei cubicoli, i
knowledge workers - lavoratori della conoscenza - sono coloro
che si avvalgono degli open space, i freelance sono quei lavoratori che fanno delle opportunità del coworking la propria
dimensione. Professionisti a cui serve una superficie per
poggiare il computer e una connessione internet per poter
affrontare le sfide globali. Ovviamente gli uffici non spariranno, ma saranno sempre più espressione di processi veloci, collettivi e ad alta intensità creativa.
* Laureata presso la
Facoltà di Architettura “La Sapienza” di Roma
18 ILIL FIERAMOSCA
FIERAMOSCA
SETTEMBRE
SETTEMBRE
2016
REGIONE PUGLIA - MENNEA
Il ruolo del consigliere regionale Mennea
nella valorizzazione del sito di Canne
di Renato Russo
L’
inaugurazione della mostra “Annibale, un viaggio” ha
dato nuovo slancio alla visibilità del sito di Canne in
chiave annibalica, com’era facilmente prevedibile. Preceduta
specialmente dalla presentazione dell’ultimo libro di Giovanni
Brizzi sulla battaglia di Canne, recensito dalla stampa nazionale
con articoli di firme come quelle di Luciano Canfora e Franco
Cardini. “Tutte belle parole - è stato detto - ma poi, concretamente, con quale sviluppo per il sito, se mancheranno i finanziamenti
regionali?” A questa carenza ci ha pensato il consigliere Ruggiero Mennea.
Io credo che il suo primo impulso all’impegno per il rilancio
di Canne sia stato a settembre del 2010, quando, dopo aver appreso la notizia della chiusura del bookshop, ebbe a dichiarare
alla Gazzetta (20 settembre): La chiusura del bookshop è uno
schiaffo alle nostre ambizioni turistiche. Mi impegnerò per una
proposta di legge per la valorizzazione del sito archeologico e
storico. È stato di parola.
Il 20 febbraio del 2011 infatti a sua firma fu avanzata al Consiglio regionale una proposta di legge diretta alla valorizzazione e divulgazione dei luoghi della storica battaglia di Canne, in
quattro articoli: Finalità, Contributi regionali, Delimitazione delle aree interessate, Norme finanziarie e finali.
Il 28 dicembre del 2011 la proposta veniva recepita dall’assemblea di via Capruzzi con Legge Regionale n. 31, con la quale il Consiglio della Regione Puglia riconosceva alla battaglia di
Canne l’unicità storica e militare della battaglia avvenuta il 2 agosto 216 a.C. fra Romani e Cartaginesi, promuovendone la valorizzazione e sostenendo interventi di conservazione del patrimonio
archeologico, architettonico monumentale e paesaggistico, ma
soprattutto storico, favorendo la ricerca e l’utilizzo dei materiali
documentali, artistici, cinematografici, bibliografici, multimediali
nonché la ricostruzione e la divulgazione dei relativi avvenimenti storici. Nella legge di bilancio, era prevista una dotazione di
BARLETTA
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SETTEMBRE
2016
Canne, 22 giugno 2016. Il consigliere regionale Ruggiero Mennea,
l’assessore regionale alla cultura Loredana Capone, il sindaco di
Barletta Pasquale Cascella e il presidente della provincia Barletta
Andria Trani Francesco Spina
200mila euro per il suo finanziamento. Lo stanziamento doveva
servire per rilanciare il sito attraverso la realizzazione di servizi
per visitatori e turisti.
Nel corso del 2012 il consigliere Mennea si lamenterà con
l’amministrazione Maffei per la mancanza della presentazione di
un progetto del Comune della Regione Puglia, mettendo così a
rischio di perdere il finanziamento.
16 maggio 2014, nel corso di una intervista alla Gazzetta, egli
si dolse con l’Amministrazione Cascella per lo stesso motivo,
che cioè la mancanza della presentazione di un progetto alla Regione Puglia potesse mettere a rischio il finanziamento.
15 gennaio 2015, alla notizia che il sito di Canne è stato escluso dal Polo Museale Regionale, Mennea e il sindaco Cascella
protestarono vivacemente col ministro Dario Franceschini.
Dopo le elezioni regionali del 2015, il neoconsigliere Ruggiero Mennea ottenne che venisse messa a bilancio la somma di
300mila euro per Canne.
8 ottobre 2015, nel corso di un convegno - presso l’Hotel delle Nazioni, a Bari - su Cultura e Turismo, Mennea ebbe assicurazioni dal ministro della cultura Dario Franceschini, che il sito
di Canne sarebbe stato riammesso nel Polo Museale Regionale.
20 gennaio 2016. Con decreto ufficiale del MIBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali) e in seguito alle pressioni
esercitate dal sindaco Cascella e dal consigliere regionale Mennea, il sito di Canne fatto rientrare nel Polo Museale Regionale.
Dichiarazione di Mennea alla Gazzetta: Vinta la prima battaglia,
ora comincia la vera sfida. Con l’ingresso di Canne della Battaglia nel Polo Museale e lo stanziamento della somma di 300mila
euro, faremo in modo che le cose cambino decisamente in una
prospettiva turistica culturale.
IL FIERAMOSCA
19
REGIONE PUGLIA - CARACCIOLO
URGENTE RIFORMARE LA GOVERNANCE
DEI RIFIUTI IN PUGLIA”
La V Commissione Ambiente della Regione Puglia ha approvato
all’unanimità dei presenti il disegno di legge che contiene le modifiche alle disposizioni in materia di gestione dei rifiuti, legge regionale 24/2012. All’assessore all’Ambiente Domenico Santorsola,
a cui va il mio ringraziamento per la disponibilità ed il senso di responsabilità dimostrato, è stato affidato il compito di coordinamento
degli emendamenti in modo da arrivare al voto in consiglio regionale della prossima settimana con una proposta condivisa. Lunedì è
attesa la proposta formulata da ANCI Puglia. Dispiace aver registrato l’abbandono dai lavori della V Commissione dei rappresentanti
delle opposizioni. A nulla è valso l’appello del presidente Michele
Emiliano di trovare una più larga condivisione rispetto al Disegno di
legge né i tentativi di mediazione posti in essere per giungere ad un
punto di sintesi tra le proposte. Inaccoglibile la proposta delle opposizioni di rinviare discussione e soluzione in materia di governance
dei rifiuti a settembre tanto più se si considerano le tante emergenze
che attanagliano la nostra Regione e che meritano di essere affrontate subito. Bene ha fatto dunque la maggioranza ad assumersi la
responsabilità di una nuova governance dei rifiuti in Puglia.
Il disegno di legge approvato in consiglio regionale si propone la
finalità di introdurre una nuova governance della gestione del ciclo
dei rifiuti che possa portare a compimento il piano regionale dei
rifiuti vigente e che possa definitivamente realizzare tutta l’impiantistica per la chiusura del ciclo dei rifiuti. La nuova impostazione
modifica la perimetrazione dell’ambito territoriale individuando il
territorio regionale, quale dimensione ottimale per consentire economie di scala e di differenziazione idonee a massimizzare l’efficienza del servizio, e conseguentemente modificare anche l’organo
di governo e l’assetto organizzativo dello stesso, istituendo l’Agenzia regionale che avrà i compiti propedeutici all’attuazione del piano regionale di gestione dei rifiuti urbani in modo da consentirne
la chiusura del ciclo. L’introduzione di questa misura consente di
perseguire l’omogeneizzazione degli standard tecnici ed economici
dei servizi attinenti al ciclo di gestione dei rifiuti urbani, nonché
la costituzione di un Ente, ovvero l’Agenzia, dotato di una struttura tecnico-amministrativa dedicata alla realizzazione dell’impiantistica, alla disciplina dei flussi di rifiuti ed all’espletamento delle
procedure di affidamento, le cui modalità saranno individuate dai
Comuni nelle forme previste dalla normativa vigente. Il nuovo impianto normativo mira a ottimizzare l’attività gestionale relativa
all’affidamento dei servizi di raccolta, spazzamento e trasporto dei
rifiuti solidi urbani, attraverso l’attribuzione all’Agenzia dei compiti
attinenti all’espletamento degli affidamenti dei servizi, consentendo
in tal modo una forma di controllo delle procedure più organica.
20 IL FIERAMOSCA
SEMPLIFICAZIONE LEGGI
URBANISTICHE E PAESAGGISTICHE
Con l’obiettivo di dare risposte ai cittadini ed alle amministrazioni locali la V Commissione Ambiente della Regione Puglia
ha approvato una proposta di legge con la finalità di chiarire
tempi e modalità ed esplicitare alcuni concetti normativi contenuti in norme precedenti. Si procede così ad un riordino e
ad una semplificazione procedimentale in materia di adeguamento dei piani territoriali alla pianificazione paesaggistica, di
funzionamento delle Commissioni locali per il Paesaggio e di
esercizio delle funzioni delegate in materia paesaggistica, di
adeguamento di disposizioni legislative in materia paesaggistica dopo l’entrata in vigore del PPTR, nonché in materia di
modifiche minori agli strumenti urbanistici vigenti.
PER RENDERE LA LITORANEA
UN LUOGO SICURO
Recepita e accolta la mia proposta avanzata durante il consiglio comunale per chiedere all’Amministrazione comunale di
potenziare le misure di sicurezza stradale a beneficio dell’incolumità della cittadinanza. In particolare ho proposto l’installazione, lungo la Litoranea Pietro Paolo Mennea, di strumenti
‘c.d. VELOBOX’ atti a prevenire e contrastare il fenomeno
dell’alta velocità degli automezzi lungo la suddetta arteria
stradale. Tale proposta tiene conto dei frequenti episodi in cui
ad avere la peggio sono sempre i pedoni.
FONDO AFFITTI, CONCRETO
SOSTEGNO A FAMIGLIE
La Regione Puglia ha stanziato nei giorni scorsi 21 milioni
341 mila euro come fondo di sostegno dei canoni di locazione
per l’anno 2014. Il totale dei contributi programmati è pari a
16.015.198 euro mentre 5 milioni 179 mila euro saranno erogati in seconda battuta a beneficio dei Comuni che cofinanzieranno il fondo ricevendo una premialità. Tra questi vi sarà
il Comune di Barletta: la giunta comunale nella seduta del 28
luglio 2016 ha infatti preso atto della deliberazione di Giunta
Regionale n. 1120 del 19 luglio 2016 che assegna al Comune
di Barletta il fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in
locazione per l’anno 2014 per un importo di e 1.097.280,97.
Il Comune di Barletta concorrerà al cofinanziamento con la
somma di e 219.456,19 pari al 20% dell’importo assegnato
dalla Regione Puglia per accedere alla premialità.
REGIONE PUGLIA - CARACCIOLO
ACCORDO DI PROGRAMMA SU
Riqualificazione e rigenerazione costiera BAT
Caracciolo “Il nostro territorio ha fatto scuola portando a casa un risultato storico”
S
i è svolta mercoledì 3 agosto 2016 presso la Lega Navale
di Barletta la conferenza stampa di presentazione dell’Accordo di programma su riqualificazione e rigenerazione costiera
della BAT tra il Ministero dell’Ambiente, il Ministero delle Infrastrutture e la Regione Puglia che prevede la realizzazione di
interventi, per un valore complessivo di 15 milioni di euro, con il
coinvolgimento dei Comuni di Barletta, Bisceglie, Trani, Margherita di Savoia e la Provincia di Barletta-Andria-Trani.
All’iniziativa promossa dal consigliere regionale e Presidente
della V Commissione Ambiente della Regione Puglia Filippo Caracciolo hanno partecipato l’assessore regionale Anna Maria Curcuruto con delega alla Pianificazione territoriale e all’Urbanistica,
il Presidente della Provincia BAT Giuseppe Corrado, il sindaco
di Barletta Pasquale Cascella, il sindaco di Bisceglie Francesco
Spina e l’assessore del Comune di Trani Raffaella Bologna con
delega alla Pianificazione territoriale.
Filippo Caracciolo, dopo aver ringraziato tutti i presenti per
aver accolto l’invito, ha sottolineato che il risultato è frutto di un
lavoro avviato con la sottoscrizione del Protocollo di Intesa per la
riqualificazione e rigenerazione territoriale dell’Ambito costiero
provinciale siglato a Barletta il 13 novembre 2014 e realizzato
con il fattivo impegno del Presidente della Commissione Bilancio
della Camera on. Francesco Boccia che ha consentito lo stanziamento delle risorse necessarie per la realizzazione degli interventi
con la Legge di Stabilità 2015 (Legge 28 dicembre 2015, art. 1
comma 364). Il Presidente della V Commissione consiliare della
Regione Puglia Filippo Caracciolo ha elogiato la collaborazione
istituzionale tra gli enti e fatto presente che sarà posta molta attenzione al rispetto del crono programma sull’avanzamento dei
Da sinistra il sindaco Pasquale Cascella, l’assessore alla pianificazione territoriale Raffaella Bologna, il presidente della provincia
BAT Giuseppe Corrado, il presidente della V Commissione Ambiente
Regione Puglia Filippo Caracciolo, l’assessore regionale Anna Maria Curcuruto, il sindaco di Bisceglie Francesco Spina
SETTEMBRE
2016
lavori. Si è anche soffermato sull’importanza di attuare, tramite
l’intesa raggiunta con l’Accordo di Programma, opere attese da
molti anni come gli interventi previsti a Barletta per affrontare
la problematica del Canale H e del Collettore D. Migliorando la
qualità del mare e la sicurezza delle nostre coste, il territorio provinciale ha finalmente l’opportunità di investire in maniera decisa
sulla valorizzazione delle potenzialità turistiche.
L’assessore della Regione Puglia Anna Maria Curcuruto
che ha avuto il compito di coordinare il tavolo istituzionale con i
Ministeri si è detta molto orgogliosa di rappresentare la Puglia in
riferimento ad una progettualità molto apprezzata anche dal Ministero dell’Ambiente. Anna Maria Curcuruto ha dato rilievo alla
capacità dimostrata di lavorare con spirito di coesione. L’unitarietà è stata secondo l’assessore regionale la carta vincente del lavoro
compiuto tanto da dirsi determinata nella volontà di replicare lo
stesso modello seguito in questa occasione anche per altri territori
costieri della Regione.
Il Presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani Giuseppe Corrado ha parlato dell’Accordo di Programma sulla riqualificazione costiera come di una grande risposta all’antipolitica e
spiegato che va evitato il rischio che la burocrazia possa rallentarne l’efficacia o allungarne le scadenze. L’obiettivo è partire dal
lavoro già svolto e dagli interventi calendarizzati per continuare a
riqualificare la costa della Provincia: da qui l’idea di un concorso
di idee che sarà promosso dalla Provincia BAT perché il territorio
possa candidarsi e intercettare nuovi finanziamenti sempre riferiti
al mare ed alla costa.
Francesco Spina, sindaco di Bisceglie, ha ricordato di aver
firmato nel 2014 il Protocollo di Intesa a cui ha fatto seguito l’Accordo di Programma nella doppia veste di sindaco e Presidente
della Provincia. Ha riconosciuto l’enorme sforzo compiuto dal
consigliere regionale Filippo Caracciolo e parlato della grande responsabilità che tocca al Comune di Bisceglie visto che sarà tra i
Comuni chiamati a realizzare una prima parte dell’intervento nel
corso dell’annualità in corso cioè nel 2016.
Il sindaco di Barletta Pasquale Cascella ha rimarcato l’impegno convergente di tutte le istituzioni in un’azione complessa che
ha visto il coinvolgimento del Parlamento sino ai Comuni con la
Regione che ha fatto da fulcro. In termini di opere di riqualificazione e rigenerazione si lavora a Barletta tassello dopo tassello
nella composizione di un mosaico che deve tenere anche conto di
criticità oggettive.
L’assessore alla Pianificazione territoriale Raffaella Bologna
nel sottolineare la validità dell’azione realizzata con gli altri enti
ha evidenziato come per il Comune di Trani l’investimento programmato rappresenti solo una parte delle risorse per affrontare
compiutamente la riqualificazione costiera.
IL FIERAMOSCA
21
CA
o giallo
barsa.it
BARSA
CONSUNTIVO DI UN ANNO DI ATTIVITÀ
RINGRAZIAMENTO ALLA CITTADINANZA PER LA COLLABORAZIONE
E APPREZZAMENTO PER L’IMPEGNO DEI LAVORATORI DELL’AZIENDA
di Luigi Fruscio*
L
Barletta tra i comuni più virtuosi.
Se si considerano le dimensioni di molto inferiori per grandezza ed abitanti delle
città che precedono Barletta nella speciale
classifica dei comuni più virtuosi di Puglia
ed in cui non figura nessun altro capoluogo
di Provincia è possibile affermare che Barletta rappresenta un vero e proprio modello per l’intera Regione Puglia. A dicembre
2015 è stata Legambiente, per il secondo
anno consecutivo, a premiare il Comune
RACCOLTA DIFFERENZIATA
di Barletta nella VIII Edizione di “Comuni
Barletta è il capoluogo di provincia Ricicloni” promossa dall’associazione ampugliese con la più alta percentuale di rac- bientalista con la Regione Puglia e l’ANCI
colta differenziata. Il risultato strepitoso è Puglia per aver raggiunto nei primi nove
documentato dallo studio condotto dall’I- mesi del 2015 una media percentuale di
stituto Pugliese di Ricerche Economiche e raccolta differenziata pari o superiore al
Sociali (IPRES) dal titolo “Il tributo spe- 65%, così come richiesto dalla normativa
ciale per il deposito in discarica dei rifiuti: nazionale ed europea. Barletta si attesta su
l’esperienza in Puglia” che nel capitolo de- una media stabile intorno al 70% di racdicato alla raccolta differenziata inserisce colta differenziata. Per comprendere la
portata del successo è il caso di ricordare
che siamo partiti nel 2013 da una
percentuale intorno al 20%.
RACCOLTA DIFFERENZIATA
Bar.S.A. è fiera di aver dato
un apporto decisivo, su indirizzo
dell’Amministrazione comunale,
SECCO
UMIDO
ad un sistema di raccolta differenRESIDUO
ziata porta a porta che si è dimostrato vincente e rispetto al quale
ogni giorno ci sforziamo di apportare migliorie e correzioni.
Nel rendere merito alla giunta
guidata da Pasquale Cascella per
aver con forza e determinazione
perseguito l’obiettivo del model• SCARTI DI CUCINA
• STRACCI
• FRUTTA E VERDURA
• SPAZZOLINI
lo di raccolta differenziata porta a
• ALIMENTI AVARIATI
• OGGETTI IN GOMMA
porta sull’intero territorio comu• TOVAGLIOLI DI CARTA (UNTI)
• POSATE MONOUSO
nale voglio ringraziare la cittadi• CARTA ASSORBENTE DA CUCINA
• CARTA PLASTIFICATA
• FAZZOLETTI DI CARTA USATI
• LAMPADINE
nanza per la collaborazione con
• CENERI SPENTE
• COCCI DI CERAMICA
cui ci ha consentito in poco tempo
• TAPPI DI SUGHERO
• OCCHIALI
• STUZZICADENTI
• ACCENDINI
di scalare le vette delle classifiche
• PICCOLE POTATURE DI FIORI
• CEROTTI
regionali.
• LETTIERE VEGETALI PER ANIMALI
• CAPELLI
Voglio elogiare la capacità
tecnica di Bar.S.A. e l’impegno
numero verde 800.330.433 - tel. 0883.304.215
delle lavoratrici e dei lavoratori
a società Barletta Servizi Ambientali (si occupa di igiene ambientale, manutenzione e global service) compie
16 anni. Per lungo tempo è stata di proprietà del Comune di Barletta (72% del
capitale) e della Manutencoop di Bologna
(28%). Ora è per intero del Comune. L’avvocato Luigi Fruscio ne è amministratore
unico da circa un anno. Traccia un bilancio e parla delle prospettive future.
BARLETTA
Città della Disfida
Assorbenti
Avanzi di cibo
Gomme da masticare
Fondi di caffè
Pannolini e pannoloni
Sfalci d’erba
Spugnette
Cicche di sigarette
Filtri di tè
(SENZA IMBALLO)
Gli elementi sopra indicati sono da conferire nell’umido
22 IL FIERAMOSCA
Gli elementi sopra indicati sono da conferire nel secco residuo
Da ottobre 2016 distribuzione
kit buste per l’anno 2017
Bar.S.A. avvisa la cittadinanza che la
distribuzione delle buste per la raccolta differenziata riprenderà nel mese
di ottobre 2016 con la consegna dei
kit di buste relativi all’anno 2017 nei
giorni e secondo gli orari e le modalità che saranno opportunamente comunicate.
Per eventuali informazioni o in caso di
richieste da parte di nuove utenze domestiche e non, è possibile rivolgersi
presso la sede Bar.S.A. di via Callano n. 61 o contattando Bar.S.A. Tel.
0883.304215 0883.304216 - numero
Verde 800.330433; e-mail [email protected] [email protected]
che quotidianamente danno il massimo e
ci consentono di aspirare ad obiettivi sempre più ambiziosi. Molto spesso si sente ripetere che con la raccolta porta a porta si è
dato un onere aggiuntivo al cittadino senza
alcun ritorno in termini pratici e di risparmio economico. È esattamente il contrario:
la raccolta differenziata porta un notevole
risparmio nelle casse del Comune di Barletta e di conseguenza nelle tasche dei cittadini
di Barletta.
IL BILANCIO
La solidità aziendale di Bar.S.A. sta
prima di tutto nei numeri. L’assemblea
ordinaria degli azionisti ha approvato lo
scorso 13 maggio 2016 il progetto di Bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015. L’assemblea, che ho presieduto
nelle vesti di amministratore unico alla
presenza dell’azionista rappresentato dal
sindaco del Comune di Barletta Pasquale
Cascella, ha approvato il Bilancio 2015
con un utile netto di 8.306,00 euro. Si tratta di una striscia positiva che rappresenta
ormai una costante dei bilanci aziendali.
SETTEMBRE
2016
BARSA
Siamo giunti all’approvazione del Bilancio 2015 perseguendo in maniera decisa
una ottimizzazione dell’organizzazione
aziendale attuata attraverso modifiche
organizzative e grazie alle azioni poste
in essere dall’Amministrazione Comunale che, in applicazione delle norme sulla
cosiddetta spending review, ha rivisitato
la governance aziendale. Decisiva è stata la proficua collaborazione del collegio
sindacale di Barletta Servizi Ambientali,
delle organizzazioni sindacali e di tutti i
lavoratori”.
LE CAMPAGNE
E LE SCUOLE
Bar.S.A. ha ideato e promosso una campagna di affissioni per informare la cittadinanza sul corretto conferimento dei rifiuti:
plastica, umido e secco residuo. Dal punto
di vista strategico abbiamo investito e puntiamo sul coinvolgimento delle giovani
generazioni: al mondo della scuola è stato
dedicato il Progetto Ettorino, promosso da
Bar.S.A. e Comune di Barletta, a cui hanno
aderito con entusiasmo le scuole dell’infanzia e delle primarie della città di Barletta.
Il progetto è stato presentato a settembre 2015 nella splendida cornice di Palazzo Bonelli proprio in occasione dell’apertura straordinaria promossa da Barletta
Servizi Ambientali in collaborazione con
il Fondo Ambiente Italiano (FAI). Ad aggiudicarsi la vittoria del concorso “Ettorino combatte per Barletta Pulita… la scuola
può fare la differenza” è stato il 3° Circolo Didattico “Niccolò Fraggianni” che ha
ritirato il primo premio pari ad un valore
complessivo di euro 1.000,00 durante la
premiazione avvenuta il 26 maggio 2016
presso la sede Bar.S.A. di via Callano alla
presenza dell’assessore all’ambiente del
Comune di Barletta Antonio Divincenzo.
La collaborazione con le istituzioni scolastiche ha visto inoltre Bar.S.A. aderire al
progetto “Alternanza Scuola Lavoro” grazie al quale diversi studenti iscritti all’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore
“N. Garrone” hanno avuto la possibilità di
vivere e approfondire in prima persona le
dinamiche aziendali. Un’esperienza utile
per i ragazzi per arricchire il loro bagaglio
di conoscenze personali e di promozione
della propria autonomia ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro”.
QUALE FUTURO?
Il rafforzamento dei servizi pubblici
erogati e l’espansione territoriale sono gli
obiettivi di Bar.S.A. per il futuro. Bar.S.A.
è onorata per l’interesse dimostrato nei
mesi scorsi dai comuni di Margherita di
Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando nei
riguardi dell’azienda. Eventuali scelte
strategiche di natura societaria competono al Comune di Barletta ma il fatto che
tre comuni del nostro territorio guardino
a Bar.S.A. con attenzione e sondino l’ipotesi di affidamento del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi
urbani ci incoraggia perché è indicativo di
quanto il nostro operato sia già riconosciuto ed apprezzato al di fuori dei confini comunali. Per quel che ci riguarda guardiamo
certamente con favore ad una prospettiva
di estensione delle nostre attività. L’altra
grande sfida in tal senso è certamente legata allo scenario dell’impiantistica. Proprio
Gli uffici della Bar.S.A.
in queste ultime settimane la discussione
sulla necessità di strutturare l’impiantistica per la gestione del ciclo dei rifiuti ha
registrato un’accelerata da parte del governo regionale. Bar.S.A. ritiene di essere pronta al salto di qualità. La presenza
di uno o più impianti di selezione è senza
dubbio una grande opportunità per l’intero
territorio provinciale. Sento di poter dire
che grazie alle competenze ed alle professionalità maturate nei primi sedici anni di
attività e continuando ad operare con la
passione che ci contraddistingue ci siano
tutte le condizioni perché Bar.S.A. confermi i brillanti risultati conseguiti e diventi
sinonimo di eccellenza su scala regionale.
Concludendo voglio ribadire il mio ringraziamento esteso a tutte le lavoratrici ed ai
lavoratori di Bar.S.A. per l’impegno quotidiano con cui dimostrano il loro valore e
l’attaccamento alla città”.
* Amministratore unico Bar.S.A.
agge!
Tiene pulite le nostre spi
Da Giugno a Settembre
Pulizia ordinaria e meccanizzata con trattore gommato
attrezzato con pulisci spiaggia del litorale.
Nei mesi di Luglio e Agosto
Pulizia e setaccio degli arenili con frequenza giornaliera.
Sulle due Litoranee
Per conferire i rifiuti sono presenti circa 200 trespoli per la raccolta dei rifiuti
indifferenziati, 14 isole ecologiche per la raccolta di plastica-vetro-carta, 15
isole ecologiche in metallo sui marciapiedi per la raccolta differenziata dei
rifiuti plastica-vetro-carta-umido e indifferenziata.
Da Giugno fino al termine della
stagione estiva servizio dedicato di raccolta porta a porta dei rifiuti
presso tutti gli stabilimenti balneari secondo calendario.
Progetto Ettorino, la dirigente della scuola elementare “Niccolò Fraggianni”, Brigida Maria Caporale premiata dall’assessore all’Ambiente Antonio Divincenzo e dall’amministratore
unico della Barsa Luigi Fruscio
SETTEMBRE
2016
www.barsa.it - [email protected] - [email protected]
IL FIERAMOSCA
23
CHIESA
RICORDO DI DON GINO
Continua a vivere in ciascuno di noi
di Renato Russo
11
agosto 2006. Sono passati dieci anni da quella tristissima giornata e i ricordi affiorano alla memoria con
grande nitidezza. Quando lo vedemmo adagiato nella bara ai piedi dell’altare dal quale per tanti anni aveva infervorato i cuori e
le menti dei suoi affezionati parrocchiani, ancora una volta si riaffacciò alla mente l’eterno mistero della morte... Sì, lì, adagiate
per terra, erano le sue inanimate spoglie mortali, ma ci confortò
la consapevolezza che il vero don Gino non era morto, perché
il vero don Gino era ancora fra di noi, in mezzo a noi, dentro di
noi, perché il suo vero sorriso, la sua parola, i suoi gesti, la sua
cultura, l’aveva trasmessa nei nostri cuori, nei lunghi anni della
nostra frequentazione. E così è stato in questi dieci lunghi anni
senza di lui. Se ci è mancata la sua presenza, il suo spirito ha continuato però a rivivere dentro di noi, come in tutti coloro che lo
conobbero, lo amarono, lo apprezzarono e conserveranno negli
anni sempre vivo il suo ricordo e il suo insegnamento.
Quanti ricordi si affacciano alla mente… Quella volta, in occasione di un Giovedì Santo, durante una visita ai Sepolcri, in S.
Andrea, ci spiegò, col suo linguaggio da esperto ma semplice al
tempo stesso, le scene di alcuni quadri famosi, come la Madonna
del Vivarini; per poi soffermarsi sull’organo della chiesa da poco
restaurato.
La “sua” chiesa, si sa, era S. Andrea, alla quale era molto
legato; un legame forte con il quartiere, con le sue pietre e la loro
storia, con i parrocchiani, specialmente con i giovani. Già, le sue
prediche a S. Andrea, immediate e dirette… Avevi subito la percezione che non ci fosse alcun distacco fra lui e i fedeli che ascoltavano, perché era come se dialogasse singolarmente con ciascuno, e ognuno recepiva questo suo messaggio personale e diretto,
nel suo sguardo che s’illuminava di gioia, di una gioia che ti
voleva partecipare, dalla quale ti sentivi coinvolto. E questo suo
modo di dialogare era anche il modo di interloquire con i giovani
della sua parrocchia
e della sua scuola.
E i giovani furono
i primi ad accorrere
al momento del suo
trapasso; e in S. Andrea si ritrovarono,
orfani e addolorati,
ognuno chiuso nella
propria composta sofferenza.
Spesso don Gino ci veniva a trovare, alla Rotas, che ha avuto
il privilegio di pubblicare le sue carte; non tante, perché i molti
impegni gli lasciavano poco tempo, ma si trattasse di un testo
o di un articolo, di una relazione o di una semplice preghiera
stampata sul retro di una figurina, don Gino era sempre molto
esigente. Correggeva, variava, rifiniva, ritoccava e non mancava, talvolta, di addentrarsi in dotte citazioni. Così egli non ci ha
lasciato solo l’esempio di sé e della sua vita, ma anche il suo
ricordo attraverso alcune opere importanti per la nostra cultura,
come i sei volumetti intitolati Il Genio della mia terra.
Nell’ultimo incontro, nella sacrestia della Cattedrale, in occasione della presentazione del sesto volumetto, ormai smagrito,
ma sorretto egualmente da una grande vitalità intellettuale, ci
comunicò che aveva finalmente terminato il suo ultimo lavoro,
al quale teneva particolarmente, una monografia sulla chiesa del
Purgatorio che avrebbe voluto pubblicare in autunno. Chissà,
forse un auspicio che si realizzerà entro l’anno.
La Madonna - diceva - mi ha concesso fin qui tante dilazioni… Sperava che gliene concedesse ancora un’altra. Ma questa
volta la Madonna, che tante volte egli aveva raccontato amorevolmente nelle sue conversazioni, non lo aveva ascoltato e se lo
era portato con sé in cielo.
La sofferenza per la sua malattia, un esempio inimitabile sul
quale per pudore non ci soffermeremo. Eppure come non ricordare la delicatezza che usava quando ti incontrava per non metterti a disagio; spesso ci scherzava su e talvolta sembrava quasi
volersi scusare con te per averti involontariamente procurato un
dispiacere. Allora cercava di sdrammatizzare le sue condizioni
di salute, magari con una battuta, condita di ottimismo e di speranza, un po’ per darsi forza e un po’ per darne anche a noi, che
spesso restavamo muti, non sapendo trovare che parole di circostanza.
In Cattedrale, per l’ultimo saluto, una folla strabocchevole, e
quanta commozione poi alla lettura del suo testamento nel quale
ancora una volta seppe raggiungere il nostro cuore direttamente,
con spontaneità e semplicità, ma al tempo stesso con quanta profondità di fede e di speranza.
Don Gino con i giovani di S. Andrea in una foto del 2000
24 IL FIERAMOSCA
SETTEMBRE
2016
STORIA LOCALE
Il suffragio universale compie 70 anni
UNA BARLETTANA CHIAMATA A FAR PARTE DELLA COSTITUENTE
di Michele Grimaldi
I
l 2 giugno 1946, settanta anni fa, con un referendum a suffragio universale i cittadini italiani furono chiamati a scegliere
tra Repubblica e Monarchia. Una data cruciale che, oltre a determinare uno stravolgimento dell’assetto dello Stato italiano, segnò
il raggiungimento di una sofferta conquista: la prima volta al voto
delle donne e l’elezione del primo Sindaco “Repubblicano” e per
questi fondamentali passi, la Prefettura della Provincia Barletta
Andria Trani e la Sezione di Archivio di Stato di Barletta con l’Archivio di Stato di Bari hanno voluto ricordare tali ricorrenze dal
particolare valore civile e simbolico, nonché i cambiamenti che
hanno caratterizzato la contesa politica nella democrazia italiana
nell’arco di questi decenni, con un percorso espositivo documentale allestito nel suggestivo scenario del complesso architettonico
“Real Monte di Pietà”, prestigiosa sede della Prefettura.
Il Prefetto Clara Minerva, nel suo discorso di presentazione, ha
voluto rimarcare che la mostra documentaria “1946/2016 - 70 anni
fa il diritto di voto alle donne” vanta un primato e cioè quello di
essere la prima in Puglia che tratta l’argomento “voto alle donne”.
A 154 anni dalla “Dichiarazione dei diritti delle donne e delle cittadine” in Italia le donne poterono votare. Una prima volta
che assunse una valenza maggiore e da far tremare i polsi poiché
avvenne in occasione delle elezioni per scegliere i rappresentanti
alla Costituente, i Sindaci e dulcis in fundo, il Referendum del 2
giugno 1946 in cui gli italiani furono chiamati a scegliere fra Monarchia e Repubblica.
Sulla carta, le donne italiane già votavano, solo per le amministrative, sin dal 1924. Benito Mussolini aveva loro riconosciuto
il diritto di voto al fine di dimostrare che non temeva l’elettorato femminile ma fu solo un atto di pura demagogia, in quanto la
dittatura aveva già deciso la proibizione di qualsiasi elezione per
comuni e province, sostituendoli con i podestà ed i governatori.
Il
2 giugno del 1946, le donne votarono per il Referendum istituzionale e per le elezioni della Assemblea costituente. Sui banchi
Inaugurazione della mostra. Da sinistra Michele Grimaldi Responsabile Sezione Archivio di Stato di Barletta; Clara Minerva Prefetto;
Antonella Pompilio Direttore Archivio di Stato di Bari
SETTEMBRE
2016
dell’Assemblea costituente sedettero le prime parlamentari: nove
della DC, nove del PCI, due del PSIUP ed una dell’Uomo Qualunque.
Alla fine di maggio del 1946 c’erano ancora dappertutto case
devastate dai bombardamenti, gente ammucchiata in precari alloggi di coabitazione, famiglie in attesa degli ultimi militari prigionieri, campi inglesi e americani con la loro corte di piccoli traffici
e malavita spicciola. I “nuovi” responsabili della cosa pubblica
si preparavano ai compiti della pace: ricostruire case e fabbriche,
aiutare la gente più colpita, dare un senso nuovo a un paese uscito
da venti anni di dittatura e da una guerra che aveva coinvolto, per
la prima volta, i civili quanto i militari.
La campagna elettorale si faceva nelle strade, nelle piazze, nei
mercati, nelle case chiedendo consiglio ai più anziani che avevano
vissuto nell’Italia pre fascista e nei paesi del loro esilio ma soprattutto inventando modi e luoghi. I simboli e gli slogan attaccati ai
muri, i comizi, tutti gremiti, erano l’aspetto più vistoso e nuovo
ma la propaganda vera era quella di migliaia di attivisti che giravano casa per casa e creavano momenti di discussione al mercato,
in piazza, nei bar.
Vittoria Anna Sterpeta Titomanlio
Al termine di quella contesa elettorale, non certo facile, Barletta ebbe l’onore di esprimere una delle 21 donne elette a far parte
della Costituente. Mi riferisco a Vittoria Anna Sterpeta Titomanlio.
Nata a Barletta in via Canosa al civico 20 il 22 aprile 1899 da
Titomanlio Sabino, Ispettore Demaniale residente a Napoli ma a
Barletta per lavoro e da De Boffe Carolina, visse i suoi primi anni
nella Città della Disfida. Tornata a Napoli, dove svolgerà l’attività
di maestra elementare e terminerà la sua esistenza a 89 anni il 28
dicembre 1988, viene eletta, in quel collegio, nel 1946 a 47 anni
alla Costituente e poi il 3 giugno 1958 al Parlamento nel gruppo
della Democrazia Cristiana sino al 15 maggio 1963. Durante quel
mandato è componente della VIII Commissione Istruzione e Belle
Arti, della XII Industria e Commercio ed infine della Commissione
speciale per l’esame del disegno e delle proposte di legge concernenti provvedimenti per la Città di Napoli.
Oltre alla Costituente Vittoria Titomanlio, furono eletti alla
Camera nel collegio Bari-Foggia, tra gli altri, Aldo Moro e il
barlettano Vito Antonio Monterisi per la Democrazia Cristiana
e Giuseppe Di Vittorio con Francesco Capacchione per il Fronte
Democratico Popolare. Al Senato, nel collegio elettorale della Puglia, fecero il loro ingresso l’Ammiraglio barlettano Ferdinando
Casardi e l’avvocato andriese Onofrio Jannuzzi, ambedue eletti
nelle fila della D.C.
Nelle città dell’allora provincia di Bari, oggi Barletta Andria
Trani, si svolsero, oltre alle consultazioni per l’individuazione dei
rappresentanti alla Costituente e al Parlamento, anche le votazioni
per l’elezione del primo Sindaco repubblicano.
Barletta presentò quattro liste e cioè la Democrazia Cristiana
con capolista Isidoro Alvisi, eletto poi Sindaco, il Partito ComuIL FIERAMOSCA
25
IN CITTÀ
nista con Teodoro Giannone, il
Partito Socialista con Giuseppe
Giovanni Paparella e la lista
civica con simbolo Ettore Fieramosca che abbatte La Motte,
Ester Alinei.
Ad Andria ci fu una lista
in più per un totale di cinque.
I capilista furono Carlo Chicco
per la Democrazia Cristiana,
Onofrio Jannuzzi, poi eletto
al Senato, per una lista civica
collegata alla Democrazia Cristiana, Vincenzo Carbonara per
il Partito Socialista, Tommaso
Giuffreda per un’altra lista ci- Vittoria Titomanlio, la barlettana
vica e Carlo Antolini per il Par- eletta alla Assemblea Costituente
tito Comunista, eletto primo
Sindaco Repubblicano.
Per Trani, infine, si ritorna a quattro liste e a guidarle furono
Beniamino Ricco per la Democrazia Cristiana, Giacinto Francia,
risultato poi Sindaco, per il Partito Socialista, Cesare Bianchi per
una lista civica e Nicola Rasoli per un raggruppamento di ex combattenti.
A margine di questa importante ed inedita documentazione,
sono esposti in mostra, quotidiani di quel 1946 sui quali venivano
riportati gli avvertimenti su come le donne si devono comportare
del tipo “Meglio evitare il rossetto quando si va a votare. La scheda
va incollata. Uno sbaffo vermiglio può essere fatale!”. Ed ancora
dalle cronache si apprende che “le donne sono state la grande novità di queste elezioni: popolane e signore, vecchie e giovani, sole
o in compagnia. Parecchie mogli hanno potuto dividere con il marito l’attesa e poi l’emozione del voto; si sono viste giungere intere
famiglie, magari divise nei pareri ma a braccetto. Anzi l’elemento
femminile è accorso per primo davanti alle sezioni. Molte donne
uscite dalle chiese dopo la prima Messa si sono recate subito a votare per poter tornare a casa ad accudire alle faccende domestiche…”.
Quindi a 70 anni di distanza, quel 1946 rappresenta, non solo
un anniversario per il Paese e per il diritto al voto acquisito dalle
donne, in termini di elettorato attivo e passivo, ma anche l’occasione per dare forte e rinvigorito impulso alla parità di genere
sostanziale e non solo normativa tra uomini e donne, attraverso la
promozione di azioni volte a eliminare le diseguaglianze in ambito sociale, lavorativo, politico e culturale.
Notizie
in breve
SHOPPING MATTO A BARLETTA
Tra le iniziative inserite nel programma dell’Estate Barlettana 2016
promossa dall’Amministrazione comunale, l’iniziativa “Shopping
Matto” organizzata dal Comitato “Le Strade dello Shopping”. Si
tratta di un’accattivante escursione nel magico mondo degli artisti
di strada che si sono esibiti lungo gli itinerari dello shopping di
Barletta per tre ore, dalle 18 alle 21. Le performance consistevano in esibizioni di giocoleria, giocoleria in equilibrio, trampolieri,
balloon art, micromagia, giochi con il serpente, con il fuoco, equilibrismo. Non sono mancati clown e fachiri.
Le postazioni sono state personalizzate con banner riportanti il
logo del Comitato “Le Strade dello Shopping” e per creare una
simpatica interazione con i bambini è stata data la possibilità di
scattare fotografie grazie anche ad operatori professionisti coinvolti per l’occasione.
SERATA SENZA PERIFERIA.
MAGIA DI NOTE AL PARCO DELL’UMANITÀ
Al Parco dell’Umanità, nella zona 167, si è svolta una manifestazione artistica, musicale e di danza nel quadro del progetto
“Barletta Art Festival 2016”, il grande contenitore culturale multidisciplinare che riunisce al suo interno diverse associazioni artistiche e culturali operanti da diverso tempo sul territorio cittadino.
Per il Barletta Piano Festival, a cura dell’Associazione Amici della Musica “Mauro Giuliani”, il Parco dell’Umanità questa volta ha
ospitato l’Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana di Bari, diretta dal maestro Giovanni Rinaldi, con il concerto “Tutta un’altra
musica!”. Quindi l’Associazione “Arte&Balletto” ha aperto l’Apulia Danza Festival proprio al Parco dell’Umanità con il “Sogno d’una notte d’estate”, per poi concludersi col “Galà dell’ApuliaDanzaFestival” a cura dell’Associazione Artistico Culturale “Cultura
e Musica G. Curci”, che ha mandato in scena “C’eravamo tanto
amati” spettacolo di teatro e musica, parole e note, sull’amore e
sulla musica, in un piacevole racconto melodioso sulle celebri note
classiche italiane, napoletane e del nuovo continente.
LA SCOMPARSA DI
VINCENZO MARGIOTTA
Si è spento, all’età di 81 anni, dopo
una lunga malattia, Vincenzo Margiotta, nato a Bari il 7 ottobre 1934:
lascia la moglie Marisa Cappabianca
e tre figli Daniela, Nicola e Mariangela.
Ex difensore centrale della società
Sportiva Barletta Calcio allora in
serie C e negli anni allenatore delle
giovanili del Barletta, oltre ad essere
stato responsabile tecnico della prima squadra in coppia con Savino Dipaola e selezionatore regionale delle
giovanili con incarico affidatogli
26 IL FIERAMOSCA
SETTEMBRE
2016
IN CITTÀ
dalla Figc. Acquistato dalla S.S. Barletta nel 1958 dalla squadra
del Gioia del Colle, contribuì in maniera determinante alla promozione della sua formazione dalla IV serie alla Serie C, prima
partecipazione in assoluto alla serie semiprofessionista.
Negli anni Cinquanta e negli anni Sessanta, svolse la sua attività
di calciatore prevalentemente nelle serie semiprofessioniste, militando anche nelle formazioni di Trani ed Andria. Nel 1963 decise
di appendere le scarpette al chiodo perché l’anno prima, dopo aver
partecipato ed essere risultato vincitore di un concorso nelle poste,
ne diventò impiegato, sino alla sua data in pensione, nel 2002,
dimostrando la sua naturale propensione alla massima correttezza.
TU CHE FAI PARTE DI ME, PRESENTAZIONE
DEL LIBRO DI ADRIANA BORRACCINO
“Tu che fai parte di me”, il romanzo scritto dalla barlettana Adriana Borraccino, presentato al lido “Moby Dick” di Margherita di
Savoia. Adriana Borraccino è nata
a Barletta il 29 gennaio del 1999.
Studentessa presso il liceo linguistico “Carlo Cafiero” ha cominciato a scrivere sul sito “wattpad”
all’età di sedici anni. “Tu che fai
parte di me” è il suo primo romanzo, con tematica prettamente
adolescenziale, che ne tocca i vari
temi come l’amore, l’amicizia, la
famiglia e la malattia. Un libro sia
per giovani ragazzi sia per adulti,
un modo per sognare e tornare indietro nel tempo.
Il libro è stato pubblicato dalla casa
Editrice Rotas.
RICORDO DI MAURO GIULIANI
Anche quest’anno Casa Museo Giuliani e l’Associazione storico
musicale “Mauro Giuliani” hanno celebrato l’anniversario della
nascita del grande chitarrista protoromantico, nato a Bisceglie il
27 luglio 2016, con uno spettacolo dal titolo “L’incontro. Beethoven e Giuliani a Vienna”.
Con il patrocinio ed il contributo dell’Amministrazione comunale nel giorno della 235a ricorrenza si è tenuta al Castello svevo
angioino di Bisceglie una rappresentazione nella quale musica e
parole si sono fuse per raccontare due momenti significativi della
vita e dell’opera del compositore. Il prologo di Nicola Giuliani,
tratto dal suo libro “La Sesta Corda, vita narrata di Mauro Giuliani”, che lo scorso anno ha visto una riedizione aggiornata in lingua
SETTEMBRE
2016
spagnola, ha fatto immergere gli spettatori nel momento nostalgico del ritorno in Italia dopo gli esaltanti anni dell’attività viennese.
Ne ha curato le letture lo stesso autore insieme con Laura Di Liddo e con l’accompagnamento musicale del maestro Umberto Cafagna.
Il ricordo degli esordi di Giuliani a Vienna è stato invece affidato
ad un testo scritto dall’attore Fabio Sartor, protagonista di interpretazioni teatrali e cinematografico e di fiction televisive. Anche
Sartor si è avvalso dell’accompagnamento di musiche di Giuliani
eseguite da Cafagna per raccontare una storia fantastica ispirata
però alla storia vera del rapporto di collaborazione e di stima che
legò il grande Van Beethoven all’artista pugliese. La rappresentazione si è tenuta presso il Castello svevo angioino di Bisceglie.
PRESSO LA PREFETTURA RIUNIONE
DI COORDINAMENTO DELLE FORZE DI POLIZIA
Con la partecipazione dei vertici provinciali delle Forze di Polizia,
presieduta dal prefetto Clara Minerva, si è tenuta in Prefettura una
riunione tecnica di coordinamento nel corso della quale è stato
fatto il punto della situazione dell’ordine e sicurezza a Canosa e
Andria. Al riguardo, il Prefetto ha richiesto alle Forze dell’Ordine
di continuare a mantenere alta la guardia assicurando l’intensificazione dei servizi di vigilanza e di controllo del territorio.
Il Prefetto ha disposto l’intensificazione dei controlli in agricoltura con il massimo raccordo da parte delle Forze dell’Ordine e
degli Enti di vigilanza (DTL, INPS e SPESAL), con il concorso
della Polizia Stradale per l’ispezione dei mezzi di trasporto dei
lavoratori stagionali, in coincidenza, in particolare, con le campagne vinicola ed olivicola, mentre verranno opportunamente sensibilizzate le associazioni datoriali di categoria perché vengano garantite situazioni alloggiative adeguate per i lavoratori stagionali.
DOPO GLI ANNI DELL’ATTESA, FINALMENTE
LA CONSEGNA DEGLI ALLOGGI
AI LORO LEGITTIMI PROPRIETARI
E finalmente, dopo tanti anni di attesa, i legittimi destinatari degli
alloggi popolari hanno avuto la loro casa. Una bella - sia pure
tardiva - conclusione per una deplorevole pagina della nostra vita
cittadina. Completati infatti il lotto di alloggi popolari, nel 2009
erano stati occupati abusivamente dagli sfrattati che non avevano
titolo, situazione più volta denunciata dal sindaco Maffei, ma che
non aveva mai trovato uno sbocco positivo. Un’occupazione che
sembrava destinata a non avere mai fine, finché, nel 2015, con un
atto di legalità nel concorso della volontà del Prefetto, del sindaco
di Barletta Cascella e delle Forze dell’Ordine, gli alloggi non furono liberati. E oggi, nell’estate del 2016, il felice epilogo.
IL FIERAMOSCA
27
28 IL FIERAMOSCA
SETTEMBRE
2016
SOCIETÀ DI STORIA PATRIA
LE SOCIETÀ DI STORIA PATRIA
TRA PASSATO E PRESENTE
di Pasquale Corsi
N
on tutti forse sanno che le Società (o anche Deputazioni) di Storia Patria non sono comparabili, per origini
e finalità, a nessuna delle innumerevoli associazioni culturali
(molte delle quali assolutamente benemerite) che si sono moltiplicate in Italia nel corso degli ultimi decenni. Queste ultime
infatti sono, in primo luogo, espressione della libera volontà dei
loro membri di organizzarsi in maniera autonoma per il conseguimento di specifici scopi. Le Società di Storia Patria nascono invece nel clima risorgimentale della recente e non ancora
completa unità della Patria nel contesto del Regno d’Italia. Le
province che ne vennero a far parte erano ovviamente portatrici
di tradizioni ed esperienze culturali diverse, che dovevano e
potevano essere amalgamate all’interno del nuovo Stato, ma
nel rispetto della loro specificità. Al conseguimento di tale scopo fu man mano promossa, dovunque ce ne fossero i presupposti culturali e le personalità decise ad operare in tal senso,
l’istituzione delle Società di Storia Patria. Per quanto riguarda
la Puglia, non mancano gli studiosi che ne hanno ricostruito le
vicende, tra i quali basta rinviare al Direttore di questa rivista e
ad alcuni suoi scritti recenti.
Da un punto di vista generale, non è naturalmente il caso
di ripercorrere le modalità e gli sviluppi della formazione e
strutturazione delle singole Società, cui hanno anche provveduto, secondo i tempi e con appositi provvedimenti legislativi,
le autorità di governo. È sufficiente, a mio parere, evidenziare
che sussiste, direi nel loro DNA, un misto (da un lato) di impegno volontario da parte di tutti i soci e (dall’altro) di servizio
pubblico, un aspetto che dovrebbe oggi essere ancor meglio
apprezzato e valorizzato nel quadro degli assetti regionali.
Al di là di quanto ho sinteticamente ricordato, vorrei con
semplicità e chiarezza richiamare la finalità principale delle
Società di Storia Patria, che è quella di tutelare e promuovere,
secondo criteri scientifici di accertata validità, le ricerche storiche dei territori di loro pertinenza. Da questo punto di vista,
è noto quanto sia diffusa e consolidata da secoli la fioritura di
Piazza Marina 52
(centro storico)
SETTEMBRE
2016
studi riguardanti vicende
e personaggi di questa o
quella località; non sempre
però appare garantito il livello scientifico di questa
vasta pubblicistica, che non
a caso è talvolta qualificata come “locale”, con una
punta inespressa di sottovalutazione. La recente storiografia, compresa quella
di ambiente accademico,
ha tuttavia da tempo riconsiderato i limiti di questi Il prof. Pasquale Corsi
giudizi ed è ormai generalmente riconosciuto che conta in primo luogo, accanto all’originalità
dello studio, la corretta applicazione di una metodologia appropriata.
Ne consegue che le pubblicazioni patrocinate dalle Società di Storia
Patria sono tenute ad osservare le norme della ricerca scientifica e
quindi, almeno nella maggioranza dei casi, possono fornire un contributo rilevante per un autentico sviluppo degli studi storici locali.
Di importanza analoga, se non addirittura maggiore rispetto alla
finalità cui si è fatto cenno in precedenza, risulta l’impegno editoriale
delle Società, rappresentato (nel caso di quella pugliese) dalla stampa
di riviste, collane specializzate, bibliografie, atti di convegni e edizioni di fonti. In questo quadro mi limito a citare l’organo ufficiale
della Società, cioè l’«Archivio Storico Pugliese», una rivista che ha
tagliato il traguardo della sessantottesima annata e che ha meritato,
nel dicembre del 2015, un prestigioso riconoscimento nel corso di
una cerimonia presso il Palazzo della Consulta a Roma.
Tutto ciò è comunque secondario, si badi bene, rispetto alla funzione principale di questa attività editoriale: quella di raccogliere e
pubblicare i testi di maggiore rilevanza storica per la Puglia, tenendo d’occhio soltanto il loro valore scientifico, indipendentemente
dall’interesse che possono al momento suscitare nella maggioranza
Lupo di Mare al mare
(lido bella venezia)
Lit. Pietro Mennea 4
BARLETTA
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IL FIERAMOSCA
29
STORIA LOCALE
dei lettori e, quindi, della loro incidenza (si fa
per dire) nella graduatoria dei cosiddetti bestsellers. Chi mai infatti, per fare un esempio
molto eloquente, avrebbe provveduto alla stampa dei volumi (al momento circa quaranta) del
Codice Diplomatico Pugliese, che raccoglie il
contenuto di migliaia di pergamene medievali, redatte ovviamente in latino, testimonianza
preziosa e diretta del nostro passato, oltre che
strumento indispensabile per la sua conoscenza? Ovviamente solo gli “addetti ai lavori” sono
ben consapevoli di quanto utile, anzi insostituibile, sia questo spazio che le Società di Storia
Patria assicurano a lavori di alto livello scientifico e di lenta diffusione, che solo sui parametri
della “lunga durata” rivelano gli effetti positivi
delle scelte compiute. Nel caso del già citato
Codice Diplomatico Pugliese, mi è ad esempio
capitato spesso di notare l’attenzione riservata
ai suoi volumi, magari molti anni dopo la loro
pubblicazione, da parte di insigni studiosi di
ogni parte d’Italia e dell’estero.
In base a quanto detto, il lettore può comprendere le ragioni che hanno indotto i Padri
del Risorgimento e molti esponenti del ceto intellettuale a promuovere e sostenere, anche con
pubbliche risorse, l’esistenza delle Società di
Storia Patria. La loro funzione però non si è affatto esaurita, come qualcuno potrebbe credere,
né nella situazione presente né tantomeno nelle
prospettive future. Si deve infatti prendere atto,
con lucida e razionale consapevolezza, quanto
in ambito culturale sia crescente la confusione e l’incertezza delle direttrici fondamentali;
tra l’altro, non sono pochi gli intellettuali che
hanno già denunziato l’abbandono sempre più
accentuato dei valori delle humanae litterae (tra
cui lo studio della storia) nella educazione scolastica delle giovani generazioni. Appare invece sempre più frequente l’identificazione della
cultura come spettacolo o, nel migliore dei casi,
come mero incentivo ad un turismo incentrato
sulla notorietà di poche eccellenze reclamizzate.
Per fermare il degrado incipiente, che si
manifesta in molti modi (come l’abbandono in
cui versano siti di eccezionale rilevanza, come
quello di Canne), occorre rafforzare ed estendere la rete dei supporti culturali, tra i quali
appunto un ruolo di primo piano è ancora riservato alle Società di Storia Patria, nonostante
l’accentuato disinteresse nei loro confronti da
parte degli Enti pubblici. In collaborazione con
altre associazioni, particolarmente qualificate sul
piano scientifico, si potrà forse ancora sperare in
un consolidamento della conoscenza storica, da
cui deriva la capacità di apprezzare e valorizzare
compiutamente lo straordinario ed incommensurabile patrimonio di arte e civiltà che abbiamo
ereditato. Bisogna insomma dimostrare, con i
fatti e con l’impegno di tutti, di esserne degni custodi e valorizzatori, non solo per le attuali, ma
soprattutto per le future generazioni.
30 IL FIERAMOSCA
IL SUD ALL’
Un interessante saggio di
N
el numero di agosto abbiamo dato notizia della recente
uscita per i tipi della Editrice Adda,
dell’ultimo lavoro del giornalistascrittore Michele Cristallo, un saggio
dal titolo “In nome di Sua Maestà Vittorio Emanuele II - Il Sud scippato dal
Piemonte e altre storie”. Cristallo offre una analisi ampiamente documentata e per molti versi inedita, della
situazione che connotò, nelle regioni
meridionali, i primi vagiti della cosiddetta Italia unita. Un racconto appassionato della vita del Sud in quei
tormentati anni ponendoci - come
scrive il noto filologo di fama internazionale Aldo Luisi nella prefazione
- «di fronte una società complessa per
il disordine politico e la confusione
dei ruoli, irritante per l’inamovibilità
della massa dei ceti abbienti, incapaci di reazioni coordinate, costretti a
subire violenze, anche dal clero, che
scalfiscono la dignità umana». Guardando con attenzione - annota ancora
Luisi «alla gente del Sud, oppressa,
angariata, derubata di ogni avere, privata della libertà sociale, perché condannata alla povertà, sbandata e senza
punti di riferimento».
Un libro controcorrente se consideriamo quanto è stato scritto negli
ultimi 155 anni dagli storici dalla
parte dei vincitori i quali - scrive
Lino Patruno, giornalista e scrittore
di successo, meridionalista appassionato e competente - «possono agitarsi finché vogliono nel tacciare di
borbonico o neoborbonico chiunque
metta in discussione quanto da essi
finora spacciato. Ma se non osi dire
che con l’Unità il Nord ha rapinato o
scippato il Sud, qualche ammissione
possono pure fartela. Scippo dice papale papale Cristallo. Il fatto è che se
Una delle donne dipinte da Picasso reinterpretate dal maestro Gennaro Picinni
sostieni che il Nord ha rapinato o scippato
il Sud, cade tutto l’altarino tenuto in piedi
per 155 anni: quella di aver creato non un
Paese, ma due Paesi con privilegi e ingiustizie dell’uno verso l’altro. Tutto ciò che
lo fa ritenere il Paese occidentale col più
alto divario economico territoriale».
Michele Cristallo racconta l’Italia
della seconda metà dell’Ottocento senza
risparmiare accuse al re savoiardo, a Cavour, D’Azeglio, ai generali dell'esercito
piemontese incaricati di ...metter ordine
del Sud rivoluzionario, con una repressione a dir poco feroce e disumana; né
alla classe politica meridionale, incapace
di prendere le difese delle regioni meridionali per inseguire altri interessi, né alla
borghesia dell’epoca rapidamente riciclatasi sull’onda dei nuovi padroni.
Molto interessante anche l’ampio capitolo dedicato all’analisi del brigantaggio post-unitario, risvolto drammatico
di quegli avvenimenti. Infine la seconda
parte del libro nella quale Cristallo, al
termine del viaggio nel Sud, all’indomani
SETTEMBRE
2016
STORIA LOCALE
INDOMANI DELL’UNITÀ D’ITALIA
Michele Cristallo. La copertina opera del noto pittore Gennaro Picinni
di Renato Russo
dell’Unità, descrive alcuni grandi processi che a suo tempo ebbero vasta eco nella
pubblica opinione. Eventi sconvolgenti di cui le province meridionali furono
protagoniste e vittime e destinati - scrive
l'autore - «a pesare sulla storia del Mezzogiorno, rallentandone lo sviluppo che
si trascinò anche negli anni a venire. La
questione meridionale che ancora oggi
caratterizza le due Italie, con il Sud in
condizione di grave debolezza nei confronti delle più fortunate regioni settentrionali è figlia di quegli anni e di quelle
sciagurate scelte di governo».
Con l’analisi delle situazioni che
scandirono i primi anni «della cosiddetta
costruzione della nuova Italia a trazione
piemontese» Cristallo propone, quindi,
«una riflessione su alcuni fatti di cronaca
e relative vicende processuali» che sono
le “altre storie”, prodotto, anche quelle,
«di una società afflitta da ignoranza e miseria, spesso priva anche di moralità».
Ma c’è un valore aggiunto che ci preme sottolineare: la copertina. Riproduce
un’opera esclusiva del maestro Gennaro
Picinni, pittore di fama internazionale
che ha realizzato una rappresentazione
del Sud con le marine, i castelli, i campanili. Un racconto che reca i segni inconfondibili di uno dei più apprezzati artisti
contemporanei, la cui fama travalica i
confini nazionali. Sue opere sono presenti in prestigiose collezioni private di tutto
il mondo, in importanti Musei d’Europa
e degli Stati Uniti, nella sezione di arte
contemporanea dei Musei Vaticani. Un
artista che si è costruito da solo grazie
ad un eccezionale talento che, appena diciassettenne gli consentì importanti riconoscimenti tra i quali il Premio Taranto di
Letteratura e Pittura con un quadro astratto sfidando e sorprendendo il gotha artistico di quegli anni immerso in paesaggi,
ritratti e nature morte. L’astrattismo fu il
suo credo per i successivi cinque anni per
poi passare alla pittura figurativa che nel
corso di decenni lo ha consacrato pittore
di successo. Un paio di gratificazioni ci
piace sottolineare: il primo premio alla
Terza Biennale Internazionale di Alessandria d’Egitto nel 1959 e l’incarico
del grande dipinto, nel 1965, nel salone
centrale della turbonave “Michelangelo”
al quale la prestigiosa rivista americana
“Life” dedicò un servizio nelle due pagi-
ne centrali.
Due eventi importanti ma non unici
perché Picinni è stato tra i prediletti del
grande mecenate e gallerista Carlo Cardazzo a Milano e a Venezia, della cui squadra facevano parte Fontana, Capogrossi,
Pomodoro, Dubuffet. E, successivamente, tra le firme più prestigiose proposte da
altri grandi galleristi, i fratelli Russo della “Barcaccia” di Roma che annoverava
artisti del calibro di Giorgio De Chirico.
Erano gli anni nei quali Picinni s’era avvicinato alla pittura fiamminga che aveva in
Peter Bruegel il suo massimo cantore.
Recentemente Picinni ha riscoperto il
suo primo amore, l’astrattismo, con la mostra (in esposizione da alcuni mesi nella
sua Quadreria Den Hertog a Bari) “D’Après Picasso, nella quale rielabora e reinterpreta il grande artista senza rinunciare
al suo segno pittorico. Una scelta non a
caso in quanto Picinni ha studiato a fondo
Picasso e i più grandi maestri dell’astrattismo. Una dozzina di opere, in prevalenza
le donne del pittore che Picinni omaggia
insieme con la Parigi del primo Novecento, riferimento altissimo dell’arte e della
cultura internazionale.
Tornando alla copertina del libro
di Cristallo, sono inconfondibili i riferimenti iconografici della pittura di Picinni: l’invito a scrutare il cielo stellato
e blu nel quale giganteggia una luna
rossa, su un paesaggio raccontato con
i colori che Picinni privilegia: il rosso
magenta, il blu primario, il giallo limone, il verde mela, il bianco abbacinante,
in una stesura spessa e granulosa e una
finezza di esecuzione che fa brillare anche i più piccoli dettagli. Insomma una
particolare sinfonia che attribuisce alla
copertina del libro di Michele Cristallo
una affabulazione davvero originale.
Pesca notturna a Antibes rivisitata dal maestro Picinni con un suggestivo effetto “speculaire”
SETTEMBRE
2016
IL FIERAMOSCA
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Giovinazzo
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32 IL FIERAMOSCA
Al centro, tu.SETTEMBRE 2016
ESTATE BARLETTANA
“ESTATE BARLETTANA IN VERNACOLO”
di Francesco Paolo Dellaquila
S
i è svolto presso l’associazione ANMIG sezione di Barletta in via Capua, 28 alle ore
18,30 di mercoledì 10 agosto 2016, l’evento dal titolo “Estate Barlettana in Vernacolo” nato da un’idea
dello scrittore e poeta barlettano Francesco Paolo
Dellaquila vincitore del concorso nazionale di poesia nel 2014 “La Stradina dei Poeti”. Ospite della
serata ed interprete con Francesco Paolo, Antonio
Falconetti. Antonio nato a Barletta, ma emigrato a
Genova, conserva un robusto filo di collegamento
con la sua amata città attraverso le poesie in vernacolo affiancandole a delle vignette da lui stesso disegnate. Antonio, a cui doverosamente gli è stato concesso più spazio, duellando in dialetto con Francesco
Paolo Dellaquila, ha narrato la sua città spesso con Da sinistra Antonio Falconetti, Francesco Paolo Dellaquila, Carmelania Bracco,
ironia ma anche in modo nostalgico e con significati- Luigi Gianfrancesco, Ruggiero Graziano, Anna Maria Dellaquila
vi riferimenti dolorosi del passato. Suo padre, infatti,
prematuramente scomparso, (Antonio aveva appena 11 anni!) era integro possibile, anche alle future generazioni. Il dialetto con la
figlio del vigile urbano trucidato in quel terribile eccidio del 12 varietà dei suoi suoni e dei suoi accenti, racconta la nostra storia,
le attività dei nostri padri, la città che cambia: cambiano le strade,
settembre del 1943 ad opera dei tedeschi!
Hanno arricchito la serata alcuni brani cantati dalla bellissi- le piazze, i palazzi. Prima c’erano i cantastorie, poi sono arrivate
ma voce di Carmelania Bracco e dal chitarrista cantautore Luigi la fotografia, la poesia in vernacolo, le commedie e le canzoni
sempre in vernacolo per far sì che il passato non si cancelli.
Gianfrancesco.
Per la poesia non si può fare a meno di ricordare, uno su tutti,
Carmelania Bracco, giovanissima ma potente nella voce, ha
il
compianto
Gino Garribba, le cui opere sono state apprezzate
proposto canzoni del nostro passato in quella che può definirsi una
anche
oltre
confine.
delle sue più belle esibizioni.
Per il teatro, invece, non va dimenticata la figura amatissima
Luigi Gianfrancesco, cantautore, barlettano verace, ha presendal
popolo barlettano di Luigi Cafagna, comico, cabarettista,
tato il suo dialetto in musica come nessun altro ne sarebbe capace.
scrittore
ed interprete delle sue commedie, recentemente scomLui produce parole fuse alle note musicali lasciando l’udito increparso.
Gigino
come lo chiamavano gli amici, è stato il pioniere
dulo per tanta bravura! Le sue storie raccontano la città nelle parti
della
commedia
dialettale barlettana. Le sue opere erano divertenpiù intime e profonde, più romantiche, allegre o dolorose che siano.
ti,
facevano
ridere,
ma contenevano una rilevante e significativa
Sono storie di un cantautore che lascia immagini fotografiche alle
visione
della
quotidianità
cittadina.
nuove generazioni affinché non si scordi il passato. Rappresenta
Per
ultimo,
ma
non
per
questo meno importante, non si può
l’innovazione della musica locale cambiando ritmi e melodie di un
fare
a
meno
di
citare
Gino
Pastore
che con le sue canzoni dialettasuo predecessore attraverso percettibili riferimenti al genere musili
ha
davvero
conservato
il
ricordo
di
Barletta nei cuori soprattutto
cale di Pino Daniele, suo idolo.
di
chi
era
costretto
ad
emigrare
al
nord.
Numeroso è stato il pubblico rimasto in piedi anche oltre l’inUn particolare ringraziamento va rivolto al presidente
gresso. La presenza del dott. Falconetti, medico chirurgo molto
dell’ANMIG
sezione di Barletta, Ruggiero Graziano, per aver
noto a Barletta, figlio di uno dei vigili urbani trucidati davanti al
consentito
lo
svolgimento
dell’evento.
muro della posta, ha rappresentato momenti d’intensa emozione
sia quando suo nipote Antonio ha letto la poesia dal titolo “12
settembre 1943”, sia quando il cantautore Luigi Gianfrancesco ha
cantato la canzone dal titolo “Dumèneca matíne” dove racconta
il dolore della moglie di uno dei vigili trucidati. L’evento, patrocinato dell’associazione ANMIG sezione di Barletta, con la regia
di Francesco Paolo Dellaquila e presentato magistralmente dalla
calda voce di Anna Maria Dellaquila, è stato dedicato al dialetto,
al nostro dialetto barlettano che, nelle passate generazioni, ha rappresentato l’unico mezzo di comunicazione soprattutto in ambito
famigliare, ma anche in quello sociale. Oggi giorno, nell’ottica
di una volontà significativa orientata alla conservazione di questa
importante forma di dialogo, si assiste a un forte e consapevole
impegno perché il dialetto possa essere tramandato, nel modo più
SETTEMBRE
2016
IL FIERAMOSCA
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STORIA LOCALE
Libri nel Borgo Antico: Michele Cristallo ha presentato gli articoli del giovane
Benedetto Croce presso la Rassegna Pugliese di Valdemaro Vecchi
A
nche quest’anno l’Editrice Rotas ha partecipato coi suoi
libri alla rassegna annuale “Libri nel Borgo Antico”. Ha
inoltre presentato un libro di Renato Russo sugli articoli che Benedetto Croce scrisse da giovinetto per la Rassegna Pugliese diretta
e stampata da Valdemaro Vecchi.
Di fronte a un attento pubblico (numerosi gli amici venuti da
Trani), l’autore ha introdotto il tema della conversazione, contestualizzandola in tre filoni di ricerca: la presenza a Trani di Valdemaro Vecchi che aveva fondato la Rassegna Pugliese nel 1884;
l’inizio della collaborazione del giovane Benedetto Croce alla
Rassegna nel 1885, quando aveva appena 19 anni; e la ricerca
storica finalizzata alla scrittura di una biografia di Sabino Loffredo
autore della Storia della città di Barletta, iniziata a scrivere nel
1884 e finita nel 1893, proprio l’anno in cui il Vecchi fondava la
Società di Storia Patria per la Puglia. Certo, l’idea era venuta ad
altri, ma senza possibilità di successo perché solo il Vecchi, attraverso la rete di qualificati collaboratori sparsi nelle città pugliesi,
avrebbe potuto raggiungere quest’obiettivo.
Quanto al Croce, per la Rassegna, nel decennio 1885-1895
(ma soprattutto nei primi anni) scriverà sessanta articoli, la metà
dei quali firmati con lo pseudonimo di Gustave Colline e l’altra
metà col suo nome.
* * *
Per Michele Cristallo, che di Russo aveva firmato qualche
anno fa una corposa biografia del Vecchi, non è stato difficile riprendere il bandolo di un discorso che rappresentava il frutto di
una particolare ricerca, intesa - attraverso i suoi primi scritti - a
spiegare la spinta culturale del giovane Croce, del quale Cristallo ha ricordato l’evoluzione del rapporto: all’inizio l’affermato
tipografo che - attraverso i suoi articoli - presenta il giovane talentuoso giovane redattore. Successivamente, col passare degli
anni, smesso l’abito del giornalista, sarà il grande filosofo che at-
Michele Cristallo presenta il libro di Renato Russo
SETTEMBRE
2016
traverso le sue pubblicazioni darà
notorietà nazionale al fine editore
tranese. L’opera apprezzabile di
Russo - secondo Cristallo - è stata
soprattutto la contestualizzazione
degli eventi, la paziente e chiara
ricostruzione di quella collaborazione, la spiegazione della lenta
maturazione del Croce attraverso
la Rassegna.
“Costanza e fede o la missione
della donna”: è il titolo di un articolo pubblicato nel numero 1 del
1885 in “Rassegna Pugliese”, il
periodico di Scienze, Letteratura
ed Arte, fondato e diretto da Valdemaro Vecchi, il tipografo-editore-scrittore che nel dicembre 1868, da Fidenza approdò a Barletta
per impiantarvi una stamperia in un territorio in forte crescita ma
priva di una struttura in grado di mettere in circolazione i fermenti
culturali già particolarmente promettenti. La rivista era al suo secondo anno di vita e Vecchi aveva trasferito la sua azienda a Trani,
sede del Tribunale che gli forniva sostanziose commesse.
Questa prima intensa esperienza del giovane Croce è ricordata da Renato Russo nel libro “Benedetto Croce giovane redattore
della Rassegna Pugliese di Valdemaro Vecchi” (pagg. 88 euro 10),
edito dalla Rotas di Barletta. Un lavoro interessante che della biografia del filosofo napoletano, mette a fuoco la “parte più ignorata,
quella degli esordi come scrittore. E invece - ricorda Russo - la
sua attività di saggista, dopo l’intenso periodo giovanile di incubazione fra i libri della ricchissima biblioteca romana dello zio
Silvio Spaventa, cominciò e si protrasse varia e febbrile per anni
sia pure mimetizzando la sua identità sotto uno pseudonimo.
L’attento pubblico
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STORIA
30 agosto 1316: 700 anni
dalla morte di Giovanni Pipino
di Francesco Pinto
I
l 30 agosto di questo anno ricorre il 700° anniversario
della morte di Giovanni Pipino, un personaggio barlettano di “oscuri natali” (così definito da Giovanni Villani,
famoso cronista del ‘300) che nel periodo della monarchia
angioina seppe meritarsi l’illimitata fiducia dei suoi re.
Assunto a corte grazie all’intercessione di Giozzolino
Della Marra, già Giudice Razionale e poi Contabile della
Corona, Giovanni Pipino svolse le proprie mansioni con
efficienza e abilità segnalandosi all’attenzione del sovrano
Carlo I d’Angiò. Eletto in seguito dilectus consiliarus et familiaris noster svolse con dovizia gli affari pecuniari delle tre
grandi province di Bari, Otranto e Capitanata.
Con un privilegio sancito il 1° ottobre 1289 fu insignito
del cingolo di miles, cioè cavaliere, elevato al rango di nobile,
di essere aggregato come Patrizio al Seggio di Porto e, quasi
contemporaneamente, fu nominato Maestro Razionale della Gran Corte (l’ufficio di maggiore autorità per la gestione
delle finanze). Inoltre, nel 1293, fu Capitano Generale del
Regno di Sicilia.
Nel 1300, in occasione del Primo Giubileo indetto da
Papa Bonifacio VIII, re Carlo II d’Angiò per omaggio alla
Santa Sede decise la distruzione della colonia saracena di
Lucera, trapiantata in Puglia dai tempi del re svevo Federico
II. Per questa difficile impresa il re scelse Giovanni Pipino di
Barletta.
Pipino preparò con cura una soppressione determinata
dei musulmani lucerini e mise in atto un piano strategico
che coinvolse una coalizione formata dalle maggiori città di
Capitanata. A capo di un forte esercito di 3.000 uomini egli, il
15 agosto 1300, giorno in cui la Chiesa festeggia l’Assunzione della Madonna, attaccò e conquistò la città di Lucera che
da quel giorno fu ribattezzata Civitas Sanctae Mariae. (Con
questa indicazione, Civitas Sancta Mariae olim Luceria, la
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2016
città figurò negli atti pubblici fino agli inizi del 1500 e negli
atti religiosi fino al 1860). Grazie alla realizzazione di questa epica impresa il re Carlo II d’Angiò concesse a Giovanni
Pipino numerosi feudi e lo nominò Governatore di Lucera,
con poteri illimitati, diventando così uno dei più prestigiosi
e potenti nobili del Regno di Napoli. Tra le glorie di Giovanni Pipino bisogna annoverare la tutela dell’edificazione
della Cattedrale di Lucera, magnifica testimonianza di stile
gotico-angioino, e la chiesa di S. Bartolomeo (nella stessa
città). Altro principale merito di questo illustre avo concittadino fu quello di finanziare personalmente l’ampliamento
della Cattedrale di Barletta e donò alcuni manufatti islamici
che, a tutt’oggi, fanno parte del “tesoro della Cattedrale”.
Con altri finanziamenti contribuì a costruire la chiesa di S.
Pietro a Majella, in Napoli, ove fu sepolto dopo la sua morte
avvenuta il 30 agosto 1316.
Sul monumento sepolcrale, oltre al magnifico stemma è
incisa la seguente iscrizione lapidaria:
JOANNES PIPINO DE BARULO, MILES, MAGISTER
RATIONALIS CURIAE DESTINATUS AD DEPOPULATIONEM LUCERIAE, CUJUS INDUSTRIA COADJURANTE
DIVINAE POTENTIAE DEXTERA CONFUSA EST SARACENORUM PRAECOGITATA NEQUITIA, CONCULCATA
PROTERVIA, ET IPSIUS TERRAE DEPOPULATIO SUBSEQUNTA.
Il Comune di Barletta gli ha dedicato una piccola via nel
centro storico, una traversa di via Sant’Andrea, di fronte alla
scalinata dell’omonima chiesa.
Tutte le vicende storiche, con ampie trascrizioni documentali, sono efficacemente narrate nel libro di Francesco
Pinto “GIOVANNI PIPINO, UN BARLETTANO ALLA
CORTE DI TRE RE”, edito nel 2015 e presente in Biblioteca
Comunale al numero di catalogo “AP C 462” e disponibile
per consultazione e prestito.
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NEL MESE
settembre
2016
1 giovedì
2 venerdì
16 venerdì
17 sabato
3 sabato
18 domenica
4 domenica 19 lunedì
5 lunedì
20 martedì
6 martedì 21 mercoledì
7 mercoledì 22 giovedì
8 giovedì
23 venerdì
9 venerdì
10 sabato
24 sabato
25 domenica
11 domenica 26 lunedì
12 lunedì
27 martedì
13 martedì 28 mercoledì
14 mercoledì 29 giovedì
15 giovedì
30 venerdì
C o n t ro ll ate se
bit a z io ne
ne ll a v o s t ra a
c’è u n’a lt a
e di rado n
c o n c e n t ra z io n
A settembre sono nati…
4
1921-2008/87
Ruggiero Scommegna
medico - poeta
12
13
1885-1945/60
Giovanni Liverini
distributore stampa
17
21
22
23
23
1908-1986/78
Paolo Ricci
pittore
1929-1988/59
Peppino Palmitessa
avvocato - sindaco
1848-1913/65
Francesco Paolillo
docente
1942-2001/59
Luigi Filannino
sacerdote - parroco
1934-1988/54
Michele Tupputi
avvocato - sindaco
1862-1944/82
Donato Ceci
costruttore
27
1914-2009/95
Spiridione Filograsso
funzionario comune
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SETTEMBRE
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SETTEMBRE
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RICORDO
La scomparsa del dott. Nicola Rizzi
di Renato Russo
È
scomparso, all’età di 88 anni, il dott. Nicola Rizzi. Stimato medico, ha lasciato un bel ricordo di sé, come
uomo e come professionista. Carattere amabile, era sempre cordiale e disponibile e nel corso della sua lunga attività, ho avuto più
volte occasione di incontrarlo e di parlargli.
Mi resta solo il rimpianto di non aver insistito perché mettesse per iscritto i suoi ricordi, specialmente quelli di quand’era
ragazzo. Era un bravissimo conversatore e alcuni episodi mi sono
restati nella memoria. Per esempio il racconto dell’ultimo periodo
dell’occupazione tedesca a Barletta; in particolare l’episodio della
motocarrozzetta bloccata in piazza Roma, ma efficacissimi alcuni
bozzetti di vita quotidiana di quei tempi, come episodi legati alla
vendemmia... Io credo che sarebbe stato un brillante scrittore, perché aveva innato il gusto del racconto, la piacevolezza narrativa,
l’originalità del linguaggio espositivo…
*
* *
Nato a Barletta il 13 novembre 1928, frequentò la scuola per
l’infanzia presso l’istituto “Principe di Napoli” e le scuole elementari presso il plesso scolastico “Massimo d’Azeglio” prima con la
maestra Tresca e poi con il maestro Giuseppe Mavellia, mentre
frequentò la Scuola media presso Palazzo della Marra dove ebbe
come insegnante la prof.ssa Francabandiera mentre (dopo la guerra) frequentò il Liceo Classico presso l’Istituto “Andrea Bonello”
(oggi Alfredo Casardi).
Fin dagli anni dell’adolescenza iscritto all’Azione Cattolica,
nella maturità diventò presidente dei Laureati Cattolici di Barletta frequentando, fra gli altri, gli avvocati Peppino Palmitessa e
Michele Tupputi e fu nel corso di uno degli incontri dell’Associazione che ospitò - a Palazzo Arcivescovile in via Nazareth - l’on.
Barletta 1957. Sala delle conferenze dell’Arcivescovado, Movimento
Laureati Cattolici, incontro con il ministro della Pubblica Istruzione
on. Aldo Moro. Nella foto da sinistra: l’on. Moro, il dott. Nicola Rizzi,
il dott. Carlo Borgia, il dott. Costantino Vinella direttore del Banco di
Andria e don Franco Damato
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Aldo Moro allora ministro
della P. I.
Impegnato professionalmente e culturalmente, al
tempo stesso il dott. Rizzi
segue con interesse gli eventi socio-politici cittadini di cui ricorderà alcuni episodi come la carica dei “celerini” comandati dal
commissario Buttiglione, contro i dimostranti in via Baccarini,
spinti su piazza Roma, per non dire dei gravi disordini scoppiati
nel marzo del 1956, culminati con tre morti, uccisi dal fuoco della
polizia.
A quel tempo il livello di scontro fra i partiti della DC e del PCI
era altissimo, i rapporti tesissimi e durante le elezioni scoppiavano
sovente tafferugli.
Un altro nitido ricordo di Nicola Rizzi è quello dell’occupazione violenta della “montagnola” che occupava il sedime dove
un tempo sorgeva la vecchia chiesa dello Spirito Santo (terreno
oggi occupato dal Palazzo INA); allora era diventato un luogo di
resistenza delle forze contadine, una sorta di presidio da difendere
ad ogni costo dalle cariche della polizia.
Poi, nel settembre del 1959, il tragico crollo di via Canosa,
il lacerante suono delle ambulanze che portavano all’Ospedale i
corpi martoriati estratti sotto le macerie, purtroppo molti morti e
pochi superstiti: e Nicola Rizzi era là, in ospedale, nella drammatica attesa dei pochi sopravvissuti, mentre nell’atrio aumentava il
numero delle bare, tante...
Professionalmente, negli anni Sessanta, fonda e dirige, come
primario, il reparto di Otorinolaringoiatria, con la collaborazione
del dott. Cesare De Fazio, allora primario di Anestesia e rianimazione introduce, per la prima volta nel territorio, nella chirurgia
specialista, l’anestesia generale.
Nel 1964 sposa Vittoria Anna Curci (testimoni due eccellenze
storiche della nostra città, il prof. Renato Dell’Andro e il prof.
Ruggiero Lattanzio) dalla quale ha tre figlie: Francesca, Graziana
e Ornella.
Nel 1989 fu eletto presidente del Circolo della Sanità di Barletta, a cui dette nuovo impulso organizzando una serie di interessanti conferenze scientifiche e viaggi culturali in Italia e all’estero.
Al termine del suo mandato raccolse tutte le sue relazioni, sia
quelle scientifiche che ludiche pubblicandole in volumi, iniziativa
che sarà poi continuata dagli altri presidenti che vennero dopo di
lui. Fu inoltre autore di 40 pubblicazioni su riviste specializzate, in
materia di terapia medico-chirurgica nelle varie affezioni.
Socio del Lions Club Barletta Host fu presidente nel biennio
1993-1994, realizzando meeting di interesse locale e nazionale.
Cessata l’attività ospedaliera per raggiunti limiti di età non fu
inoperoso neanche da pensionato, iscrivendosi alla Cantina Sociale di Barletta, dedicandosi con passione alla conduzione dell’Azienda agricola di Puglia facendo diventare - quella che inizialmente era un hobby - una vera e propria attività.
IL FIERAMOSCA
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MUSICA
La Cittadella della musica concentrazionaria
N
el 1989 Francesco Lotoro intraprese una ricerca sulla
musica scritta in cattività civile e militare dal 1933 al
1953, ricerca della quale è unanimemente considerato la massima
autorità; autore dell’Enciclopedia KZ Musik, nel 2011 lo scrittore
Thomas Saintourens ha pubblicato il libro Le Maestro sulla sua
vita mentre nel 2015 è stato realizzato il documentario The Maestro diretto dal regista francese Alexandre Valenti.
Presidente della Fondazione Istituto di Letteratura Musicale
Concentrazionaria e docente presso il Conservatorio “U. Giordano” di Foggia, è direttore della JNF Youth Orchestra di Yerucham
(Israele).
La suddetta Fondazione ha presentato al Comune di Barletta
il progetto Cittadella della musica concentrazionaria a seguito
di avviso pubblico, progetto per il quale la Giunta Comunale ha
espresso parere favorevole candidandolo a finanziamento ministeriale; il progetto preliminare è stato realizzato dall’architetto
barlettano Nicolangelo Dibitonto.
La Cittadella sorgerà su una superficie di mq. 7.845 presso l’area della ex Distilleria di Barletta, sarà costituita da cinque poli
(Campus delle Scienze Musicali, Bibliomediateca Musicale, Museo dell’Arte Rigenerata, Teatro Nuovi Cantieri, Libreria internazionale del Novecento) e sarà completata entro il 2020.
La musica concentrazionaria fu creata da musicisti ebrei, cristiani, Rom, baschi, Sufi, Bahá’í, quaccheri, geovisti, civili e militari nei Campi di transito, lavori forzati, concentramento, sterminio, penitenziari, POW Camps, Stalag, Oflag e Gulag aperti sia dai
Paesi dell’Asse che dagli Alleati in Europa, Africa, Asia, URSS,
USA, America Latina e
Oceania dal 1933 (apertura di Dachau) al 1953
(morte di Josif Stalin).
La storiografia musicale dovrà essere riscritta
alla luce della voragine
aperta dal recupero della
musica scritta in cattività dall’apertura del primo Lager alla chiusura
Il maestro Francesco Lotoro
dell’ultimo Gulag.
Il Campus delle
Scienze Musicali sorgerà su un’area di mq. 1.150, esso offrirà
spazi di ricerca e studio; ivi si svolgeranno i lavori del Master di
letteratura musicale concentrazionaria e del Polo nazionale della
musica ebraica; nel Campus sarà ubicata l’Aula Magna, ivi sarà
costruito un organo a canne.
Il Campus avrà un Parco e un Bistrò kasher dotato di n. 72
posti a sedere.
Nel medesimo lotto del Campus sarà ubicato l’Archivio storico dei compositori barlettani, progetto di ricerca delle opere dei
compositori nati a Barletta curato dal direttore d’orchestra Paolo Candido, socio della Fondazione; esso comprende le opere di
Giovanni Leonardo Primavera, Giuseppe Curci, Renato Virgilio,
Vincenzo e Antonio Gallo, Giuseppe Fanciulli, Giovanni Petrucci,
Raffaella De Nittis e altri.
Il progetto preliminare dell’architetto Nicolangelo Dibitonto
42 IL FIERAMOSCA
SETTEMBRE
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TURISMO
La Bibliomediateca Musicale sorgerà su un’area di mq. 2.720
e conterrà 8.000 opere musicali, 12.000 documenti concernenti
la produzione musicale creata in cattività civile e militare, 1.300
volumi di letteratura scientifica sulla materia, saggistica, 200 ore
di interviste a compositori sopravvissuti.
Dotata di sale lettura e consultazione, reparti di analisi manoscritti, postazioni dedicate di ricerca e foresteria, la Bibliomediateca fornirà tutti i servizi di saggistica e documentaristica.
La Fonoteca conterrà l’Enciclopedia KZ Musik e altro materiale discografico, la Videoteca conterrà filmati girati da troupe televisive di Terzo Reich, Croce Rossa e truppe Alleate sull’attività
musicale nei Campi.
Presso la Bibliomediateca sarà operativo lo Staff di ricerca del
Thesaurus Musicae Concentrationariae e l’Archivio che raccoglie il patrimonio musicale di Berto Boccosi, prigioniero di guerra
dal 1942 al 1945.
Il Museo dell’Arte Rigenerata sorgerà su un’area di mq. 850
e offrirà spazio espositivo al patrimonio di spartiti, quaderni musicali, documenti, materiale fotografico, organologico, audiovisivo
e fonografico scaturito dalla ricerca di Francesco Lotoro.
Nel 1933 il nazismo concepì la Entartete Kunst (Arte Degenerata) mettendo all’indice filoni musicali modernisti come dodecafonia
e jazz; oggi, a meno di un secolo da tale mostruoso concepimento, si
intende rovesciare tale prospettiva pseudo-artistica inaugurando un
Museo dell’Arte Rigenerata. Lo spazio espositivo del Museo sarà
corredato di strumenti musicali costruiti in cattività o colà utilizzati e materiale fotografico relativo a musicisti, opere, performances
musicali nei Campi, per ogni musicista saranno riportati dati biografici, aneddoti riportati da sopravvissuti o parenti, opere.
Il Teatro Nuovi Cantieri sorgerà su un’area di mq. 310 e sarà
dotato di n. 212 posti a sedere, fossa d’orchestra e palcoscenico m.
8x7 ubicato nella ex torre di distillazione.
Fiore all’occhiello della logistica teatrale della Cittadella, il
Teatro all’aperto Nuovi Cantieri Open di mq. 300 sarà dotato di
copertura, n. 150 posti a sedere e utilizzabile per conferenze e concerti estivi.
La Libreria internazionale del Novecento sorgerà su un’area
di mq. 520 corrispondente alle vasche di decantazione della ex
Distilleria con una ampia offerta editoriale, discografica e pubblicistica.
La Cittadella intende avvicinare chiunque alle catastrofi umanitarie provocate da nazifascismo e stalinismo cogliendo l’aspetto
più commovente della storia concentrazionaria ossia la capacità
dei musicisti di scrivere in situazioni impensabili un ineguagliabile Testamento musicale.
Oggi restituiamo vita e dignità a migliaia di musicisti e alla
loro musica scritta su quaderni, carta igienica, sacchi di juta, carta per alimenti, fondi di gamella o tramandata a memoria mentre
erano ancora sui treni. Riportare in auge questa musica non è una
libera scelta ma una ineludibile missione.
Notevoli presenze di turisti a Barletta,
dati confortanti dallo IAT
Confortanti notizie vengono dall’ufficio IAT (Informazioni
Accoglienza Turisti).
Prendiamo luglio - e parliamo solo di presenze registrate
presso questo ufficio - dove ben 1319 turisti di cui 523 italiani,
235 francesi, 108 israeliani, 98 spagnoli, 37 belgi, 15 portoghesi.
La carenza maggiore lamentata in tutti questi anni (ma vorremmo aggiungere da tempo immemorabile) la mancanza di
materiale informativo sulla città.
Ci fanno sapere che si stanno attrezzando, ma ancora una
volta con molto imperdonabile ritardo, perché siamo ormai agli
sgoccioli della stagione. Nonostante tutto è ottimista l’assessore al Turismo Giuseppe Gammarota: “Sono molti i turisti
presenti in città. Il loro giudizio dipende dai contenitori culturali che troveranno, dalle bellezze della nostra città, dai servizi
che verranno offerti, dall’educazione civica e dal rispetto per
la cosa pubblica che la nostra comunità sarà in grado di offrire
il programma della Disfida 2016 a cui seguirà la notte bianca.
È in fase di distribuzione presso lo IAT il nuovo pieghevole
in quattro lingue, con il percorso da fare per visitare non solo il
centro storico. Contiene anche quattro “Qr Code” da utilizzare
dopo aver scaricato l’app di Google Maps. Molte sono le iniziative che si andranno ad aggiungere a tutte quelle sino ad ora
svolte o in fase di svolgimento. Il giudizio che lasciano i turisti
presso lo IAT è la cosa che ci stimola e ci invita ad andare avanti con maggiore attenzione e responsabilità. C’è molto da fare
e molto faremo, consapevoli che viviamo in una città davvero
straordinaria”.
Secondo Gammarota: “È davvero importante la presenta turistica proveniente da molti Paesi europei e oltre a quelli
giapponesi, coreani, russi, americani, canadesi e questo davvero deve farci riflettere e impegnarci sempre di più. Mi piace
sottolineare che il depliant che abbiamo prodotto è contrassegnato dal logo per accesso disabili, quelli dove è presente, e
che abbiamo a disposizione anche una guida della città per non
vedenti realizzata dal distretto Rotaract 2120 Puglia e Basilicata e dal Rotaract Club Barletta”.
Via Ferdinando d’Aragona, 88 - BARLETTA
tel. 0883 331 566
barletta@otticalamusta
www.otticalamusta.it
SETTEMBRE
2016
IL FIERAMOSCA
43
Rivenditore autorizzato
BARLETTA
via Callano, 62
tel. 0883 337332
CONVENZIONATA
44 IL FIERAMOSCA
SETTEMBRE
2016
RICORRENZE
I 90 ANNI DI MARIA PICARDI COLIAC
Piccolo album fotografico
1930. In primo piano i genitori, Anna
e Vincenzo; sotto,
da sinistra, i figli
Mimma, Cicciotto e
Angela
Mimma a
diciotto anni
Col marito Leopoldo Coliac
1983. Alla inaugurazione
di un plesso scolastico
128a personale a Trani
SETTEMBRE
2016
1995. Presidente della Società di Storia Patria
IL FIERAMOSCA
45
ENIGMISTICA
Cruciverba a schema libero con riferimento a Barletta
di Franco Lamonaca
Nella foto è l’ex impiegato comunale, meglio noto come segretario dell’Acai, prima, e della Confartigianato, poi;
nella cui veste è stato sempre vicino al “Premio Via Nazareth”. A fine soluzione, il suo nome e cognome risulterà
al 37 e al 39 orizzontali.
1
2
18
3
4
5
6
7
19
8
9
10
20
23
11
12
21
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36
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41
42
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45
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49
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51
52
47
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54
56
57
59
62
60
61
63
64
Le definizioni riguardanti Barletta, sono precedute da un asterisco (*) Orizzontali
1. Azione Cattolica. - 3. Insaziabili come belve. - 10. Maledetti,
esecrati. - 18. I tramezzi delle navi. - 20.* Eran tutti del quartiere di Santa Maria. - 22. Una varietà d’arance. - 23. Può essere
anche talare. - 24. Cattivi, malvagi. - 25.* Vien dopo Canne, pei
barlettani. - 26. Fermentano nei tini. - 27. Erano gli estremisti
dell’ebraismo. - 28. Apparare la siepe. - 29. Lo erano i papaveri
a Sanremo. - 30. Sono in mezzo al giaciglio. - 31. La più grande
delle Eolie. - 33. Allegri, giulivi. - 34. Pallone in rete. - 35. Enrico: già telecronista del calcio. - 36. Fulvio Testi. - 37.* Il nome
di chi raffigura la foto. - 39.* Il cognome di chi rappresenta la
foto. - 41.* Isidoro Alvisi. - 42. La Valli, ricordevole attrice. 43. È cento grammi. - 44.* Una sigla di soccorritori. - 45. La
signora Clinton, in italiano. - 46. Donna colpevole. - 47.* Le
“belle” del “Premio Via Nazareth”. - 48. Danneggiare, offendere. - 49. Pieno zeppo. - 54. Comune legno per mobili e cantieri.
- 55. La polizia con i furgoni. - 56. Maestri d’abiti. - 57.* Lo era
Dionisio di Barletta. - 58. Lo sono i terreni vicini al mare. - 59.
Collerici, stizzosi. - 60. Attendono ai greggi. - 62. Il cappuccino
Jacopone da Todi. - 63. Negozi floreali. - 64. Enna.
SETTEMBRE
2016
17
32
37
58
16
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30
33
15
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27
29
14
22
24
26
13
(Soluzione a pag. 51)
Verticali
1. Ascoli Piceno. - 2. La farfalla di cime e rape. - 3. Quelli di Roma
cantati da Ovidio. - 4. Compongono la commedia. - 5. Possedute da
me. - 6. Escursionisti Esteri. - 7.* Era la ditta del comm. Riccheo. - 8.
L’erba della soda. - 9. Un fiore ed un’opera. - 10. Si cantano in coro.
- 11. Né ora, né poi. - 12. Pisa. - 13. Rappresenta gli agenti di commercio. - 14. Isole spagnole al largo del Marocco. - 15. Sculture di zanne.
- 16. Tirate, spiegate. - 17. Raganella verde. - 19. Ritroso, riluttante. 21. Era una tassa generalizzata. - 24.* I tessili barlettani. - 25. Il ponte
della nave. - 26.* Il mese della Protettrice. - 27. Formano due province
del Belgio. - 28. Fu discepolo di San Paolo. - 30. Battere moneta. - 31.
Muscoli per prosciutti. - 32. I leoni marini. - 34.* È intitolata ai Maestri
Gallo. - 36. Piegare, curvare. - 38. Gli evangelici della “Tavola”. - 40.
Noto santuario delle Marche. - 45. Scalogna, sfortuna. - 47.* Sant’Antonio d’un nostro quartiere. - 48. Il re di Shakespeare. - 49. Fu sede dei
repubblichini. - 50. Prefisso che fa per tre. - 51.* Faceva servizio di
trasporto funebre. - 52.* La farmacia di via Casardi. - 53. Fu il primo
eresiarca. - 54. Inariditi dal sole. - 55.* Centro Sportivo Fieramosca. 56. Prima della Telecom. - 57. Il West di tanti films. - 59. Bologna. - 60.
Pescara. - 61. Dentro, all’interno.
IL FIERAMOSCA
47
VERNACOLO
L’uva? Manneggh a ied ca nascett!
Dop a v’nnegn u zappator s’avess r’pusè
na dach’ssi non è p’rcè v’accum’m’nzè
[a putè.
Mò t n vin ca nesc a P’l’m, e aume’ntn
[i pro’bl’m.
Fad’ghen fad’ghen, a sturt e ritt, veit ca nu
[c’ppon è fett u sicch;
ma po’, facen a r’fl’ssion, veit ca iè chiù d nu c’ppon.
“Madonn c p’cchat”, i chian’tibb ch’ssen passat.
M d’cett Mba Dun’t ca iern bar’batell ass’cur’t
ma scruten a fanta’sei e capeit ca ier na buscé.
L’enn appirs ch sf’rtoun m s’ccher’n tre c’ppo’un.
A stu punt e p’nz’t d purtè nu laure’at,
e ca mè l’aviss fett, è succis u pata’trecch.
I dott’ur ier’n tre e s’accu’m’nzer’n a con’sultè.
Face’vn ipot’s e para’goun, ma a solu’zion na truav n’scioun.
Piggh a zepp e sciupp u preim, e m facibb m’l i rrein.
Fe nu fuss e sciupp n’alt, m d’cett z Catald.
U preim diss: “È un fungo millenario, di sicuro
è un Armi’llario”.
U s’cand: “È virosi, e iè propr na brutta cos”.
U terz diss: “Non è cos, chess iè na traco’metos”.
Ma d’cit’m na cos, stè nu r’med ca traco’metos?
A solu’zion a put truè, c to i c’ppo’un i vè a sciuppè.
Ier vers a fein d l’enn e u d’cibb a tata’renn,
cud ier anal’fab’t, ma chi vign ier pre’par’t.
M d’cett: “neden adenz, to aggisc ch prudenz,
chide’ trè c’asciu’pp’t iern chient giè mal’t”.
I lau’reat ca purt’t iern poch pre’par’t,
chiend’l arr’t chi’ dettrè e veit cha a sust t’va passè.
D’acch’ssì i chian’dibb arr’t e v’dibb u r’sul’t’t.
L’enn appirs ca chiu’vett, u t’ndon s r’pgghiett,
tent u prisc ier assè, m’accum’nzibb a rall’grè.
M m’ttibb a fè i cunt senz ren’derm’n cunt.
Vè a pumbè, vè a n’zulfè, scibb pour a ruma’scè.
U cumb’cein ca ier vua’gnon diss: “fè a fer’tirri’gazion”,
fra a zot, fos’f’r e potess avibb fett nu saless.
Mò t n vin ca u t’ndon stav assè in vegeta’zion.
Va pum’beisc a tutt i cost s’nà t fatt a para’nost.
Fra Ridomil, Mancozeb e Ram’t m p’rdibb mezza campa’gn’t.
Voch ch sci a Pezz da Ros e v’dibb l’Acarios,
guar’den bun e r’fltten stav pour a Franch’nell.
48 IL FIERAMOSCA
Senza perd nu mu’ment i facibb u tratta’ment.
Fad’ghibb com e pezz; m s’ntav n’cud u fr’dd’lezz.
A dei appirs voch a Pa’gnol e truibb pour a Tignol;
chess iè na brutt best, chess iè pesc d na pest.
Manne’ggh o sengh d la benn, mò m piggh nu malenn;
me stan’gh’t, nona’bbeng, nat’e picch m v’n da chieng.
Diss n’ameich: “teir nnenz, s’nà rum’n a mezza penz.
E continua sta cro’ciat, fnesc da nenz e accu’mme’nz da r’t.
Ier a fein d giugn e ialze’tt nu fa’gugn.
Scibb preim e Terr Nov, dop scibb a tavo’lett,
facibb u prezz e l’Ant’neis e v’dibb ca l’er s’annu’volett,
andr’sett ialzett nu nuv’lon e facett n’acqua’zzon.
M vulav r’parè e c’rchibb d scappè;
ma p’gghibb na sdru’p’t e m facibb mal u p’t.
Zupp zupp e andr’t andr’t mass’ttibb sop a na pr’t.
Ma quenn riu’scibb a trè fiet, stav tutt st’ng’n’t.
Ma c vè for tutt iddè truv semp qualche mala’tè.
Fra Afidi, Oziorringo, Tripidi, Cicalein, Coccinigl,
Escorios, Acarios, Tignol e Tignolett,
c s mett a Ceci’ don sc’m dritt o man’com.
Po’ f’nett stà cucche’gn e arru’ett a v’nnegn.
Ta’gghie’mm l’ouv ch trè de, face’mm fest a querta dè.
Accom st’m cumb’n’t! chid l’ouv l’ann’abba’sc’t.
Addu’ma’nibb: “ma p’cè”; d’cer’n ca zucch’r ne n’ stè.
Chess iè a veit d’ l’agrico’ltour, fett d schen’d e d s’dour.
Non s iov mè r’ggitt, meng quenn stè in do litt.
C t sche’m a gran’n’t, veit ca l’ouv vè m’rch’t.
Arreiv a fein da campa’gn’t e u trattor se sfa’sciat;
quenn u purt all’off’cein, chid sa tutt mala’ndrein.
Preim i dann na guar’d’t, po t dic’n ca stè arru’v’n’t.
Ma quenn vè dop na mezza sciur’n’t, truv u motor tutt smu’nd’t.
U t’l’r fett a mizz e mizz, atturn atturn tutt i pizz.
Preim t ven na vam’p’t, po’ t ven a man’ghè u fiat;
po’ t iess nu feil d voc e pinz ca tutt i cos s mett’n n’croc.
M fett a fein du mara’n’giar,
scett ch gua’dagnè u miggh e p’rdett u miggh
e pour a m’ggh’iar.
Manne’ggh o ciucc, e c ma fè? Eppur chess ma suppu’rtè!
Prcè? C u fett mitt in discu’ssion n’stè n’scioun ca t dè arra’gion
E ci t truv in com’teiv c na f’nisc t fann pour u peil.
Chu sengh d Gioud chiss e zappa’tour i vol’n v’dè alla’nout.
Manne’gh a cile’mmurt andò sc’m sc’m aveim semb attur’t.
Menu’m’l ca stè u Signor ca c dè a salou’t e a prote’zion,
ca s’nà senz avè turt ave’mm iess tutt murt.
Michele Vitobello, detto Lillino
SETTEMBRE
2016
L’ANGOLO DELLA POESIA
U sfesciacarrozz,
(dedicata a Vincenzo Bellino)
Ie nu m’stir creat do progress
sarebb quas na p’gghiat ch fess
n’scioun’ a mae’strenz s le n’vemt’t
è stat p cas ca l’hann truat
ma pera’ bn’ditt u cil
ie nu m’stir senza frontir
chid co’ fenn, non ten’n impegn
ind a poch timp s fenn nu regn
prem d scazzè i mech’n ca iann purt’t
lev’n i spicch d nent, e vitr d rat
po i pulizz’n nett nett
d rot, fan’l e cupr’chiett
scul’n pour tutt a benzein!
Lor, ne’ ng’vann a colonnein
e ne interess mengh l’aument
p’rcè u chien u fenn ogni mument
tra sportill spicch e tubol’r
ten’n d’cchiù d n’ ars’nal
d fir vicch e mech’n scazz’t
ogni dei fenn tre camion’t
fra r’gattir e acca’ttoun
circo’lesc’n tenta mascal’zoun
fecc stort malfa’m’t’ e affarist
e qualche politc ca s mett sop a list
c’arraffè i vout d qualch galeott
ca ch fuscì nnenz s mett i z’go’lett
acchet’n tutt ched ca iann purt’t
u fir, l’allumin, e frigo’rif’r sc’tt’t
ram, stegn e qualche cangid arrubb’t
i ramal’n1, sa palench mazzol e cricch
sdrad’chesc’n tutt a sturt e a dritt
funt’n d gheis valestr d litt
e mo s fregh’n pour i sill di bc’chlitt
u circon’der ch l’intra’llezz
l’ann pass’t tutt’o stezz
ma quenn ci port’n sti poverett
iann accurd’t ch qualch’e s’garett
pera’ addumen’n ancor sand arrubb’t
p’rciè ch colpa to aveim denunziat
e giust c’ave nu poch d cr’denz
s mett’nn a frann du col nnenz
sa cos c’apparten’n sol a lor.
I sold? ci portn… ca cariol
ma chid ca s’arreng’n! Ne sa tutt povrid
stè pour qualch’e cur’nutid
ca ste bun a cas e pot mangè
ma i piac a sci arrubbè
pera’ c sciam d stu pess
pour e cr’s’tian portn o schess
e sccom i sfesc’carrozz
ten’n nu secch d t’rneis
nienn’ca quenn mor’n!
Vann pour o paraveis?
Michele Vitobello,
detto Lillino
1
Attrezzi per rubare.
SETTEMBRE
2016
Ascoltando il mare
Silenzio… lo senti il mare?
Porgi l’orecchio,
stai ad ascoltare.
L’onda guadagna la riva,
poi si ritira,
è il mare che respira.
Ora, rabbioso,
sprigiona tutta la sua ira.
Ora, silenzioso,
da sembrare ozioso.
Lo senti il mare?
resta ad ascoltare.
È lo sciacquio dell’onda
che riguadagna la sponda,
in un incessante andirivieni,
tra giorni assolati e notti seleni.
Così sarà
finché qualcuno ascolterà.
Antonietta Fioravante Esperti
Al padre di mio padre
Cadono foglie verdi sul prato della vita
immense distese
un grande campo
il gemito di un bambino
la partenza l’attesa.
È la guerra.
Una pace sopita
dove sei tempo che fu
che staccasti foglie verdi
e ascoltasti il gemito di quel bimbo
che segnasti la terra con il sangue
tracce di te sul mio cammino.
O padre di mio padre io piango per te.
Quante foglie verdi staccate
sul prato della vita.
Tempo.
Un folgorio.
Scappa fuggi è la morte che ci insegue.
È la guerra.
Dove sei pace.
Dove sei mio piccolo amore.
Io vado.
Tempo.
Ascolta il mio cuore.
Io qui tra il solco di due pietre
guardo sventolare il tricolore
mentre la vita mi lascia
e ascolto il vento che parla
di sussurri di bimbi e donne
che aspettano qualcuno
che non tornerà mai più.
Oh vento non parlargli del mio tempo
sussurra loro il canto degli uccelli
e la storia di immense distese
[di foglie verdi
che posano su di un prato
là dove la terra tocca il cielo
e il germoglio della vita è eterno.
Oh mio piccolo amore io ti aspetto
ti abbraccio.
Benvenuto.
Nella terra del germoglio della vita [eterna.
Oh tempo dove sei?
Fermati!
È la pace.
Issate il tricolore perché io vivo in lui.
Io vivo.
Tempo!!
È pace!!!
Sabrina Todisco
Per sempre mio
Ti volevo, ci credevo.
Ti disegnavo con la punta
delle dita nell’aria
matita di sogno,
nella trepida attesa di vedere
se lo schizzo svanito nel vento
corrispondesse alla realtà.
Troppo inaspettatamente giunto
ancora più velocemente dimenticato.
Eppure un gemito risuona,
un brivido mi sfiora
ed eccoti vicino a me
lì fermo in quel sogno
per sempre mio.
Francesca Lucia Santeramo
Oltre la vita
Un refolo di vento tiepido spira
[da valle a mare.
In muto silenzio ascolto lo
[sciabordio dell’acqua
che s’infrange su rive e su scogliere.
Una dolce nostalgica sinfonia mi coglie
vibrando le corde della mente e del cuore.
E qui m’appari, o dolce musa
nella tua armoniosa grazia
che permea la mia vita di un sorriso,
sguardo luminoso e linfa d’amore
che all’effluvio dell’animo risponde.
Nulla ci separerà, se non l’oscuro destino
di quel viaggio senza ritorno.
Quel dì, indosserò il vestito più prezioso
con il tuo sigillo d’amore
che porterò nello scrigno del mio cuore.
Vivremo ancora, in uno spazio
[di tempo indefinito
di eterea bellezza, avvolti
da un mistero d’amore e di vita
[senza tempo.
Sabino Tupputi
IL FIERAMOSCA
49
BREVI DI SPORT
Canottaggio
Paola Piazzolla
campionessa
mondiale “Under 23”
Paola Piazzolla (foto a lato), la
diciannovenne campionessa
barlettana di canottaggio, infine ce l’ha fatta a realizzare il
sogno di salire sul gradino più
alto del mondo. Le è riuscito a
Rotterdam il 25 agosto, nella
sua gara, “quattro di coppia pesi leggeri femminili”.
Sul podio, con lei, le altre tre compagne Giorgia Lo
Bue, Allegra Francalacci ed Asja Maregotto. Il quartetto azzurro si è imposto sulle favorite della vigilia, Svizzera e Germania, straordinario il tempo fatto
registrare: 6’27”, nuovo record del mondo under 23
(6’30” il precedente primato).
Paola, che studia all’università di Pisa, e gareggia per
i Vigili del Fuoco Billi-Masi di Pisa, si è formata presso
la sezione di Barletta della Lega Navale Italiana, allenata per anni dal tecnico Cosimo Cascella. Certo un
prestigioso traguardo, ma al tempo stesso un nuovo
punto di partenza per futuri prestigiosi successi.
Da sinistra Giorgia Lo Bue, Allegra Francalacci, Asja Maregotto e Paola Piazzolla
50 IL FIERAMOSCA
Scacchi
Alessia Santeramo pronta
per le imminenti Olimpiadi
Alessia Santeramo - iscritta alla “Lazio Scacchi” - pronta per
le imminenti Olimpiadi degli Scacchi di Baku (Azerbaijan)
dall’1 al 15 settembre, preoccupata solo di non poter dividere quest’impegno con le prove
di ammissione all’iscrizione in
Medicina (6 settembre). Alessia
Santeramo, ricordiamo per chi
lo avesse dimenticato, appena
diciottenne, già con un ricco
passato di successi alle spalle,
a partire da 11 anni quando diventò campionessa italiana del
gioco rapid e poi a 15 anni del
gioco normale. E poi un gran numero di ulteriori successi, fino ai più recenti, l’oro under 18
e il bronzo assoluto ai recenti campionati italiani di Perugia.
La campionessa ha concluso il Campionato Mondiale Under
20 a Bhuwanesvar, Orissa, in India, con 3 vittorie, 4 pareggi
e 6 sconfitte, chiudendo in una posizione di classifica non
corrispondente alle sue capacità.
Tiro con l’arco
Vincono ancora
gli Arcieri del Sud
Gli Arcieri del Sud ancora una volta
hanno vinto alla grande, come singoli e come squadra. Risultati che
fanno ben sperare in prossimità
dei campionati italiani (16-18 settembre a Monte Argentario). Teatro
delle loro performaces, Montalcino
(Siena), che ha ospitato una tripla
gara interregionale con l’arco. E
venendo ora ai risultati, di eccel- Loredana Spera e Pia Liolenza per le nostre due fuoriclas- netti
se: Loredana Spera ha conquistato
sei medaglie: tre primi posti nell’assoluto arco olimpico, più
due vittorie e un secondo posto di classe (seniores femmini-
SETTEMBRE
2016
BREVI DI SPORT
li). L’azzurra Pia Lionetti (Pechino 2008 - Londra 2012) non
da meno con le sue sei medaglie: tra assoluti e gare di classe senior quattro piazze d’onore e due terzi posti.
Una menzione speciale anche per Walter Inglese, con un
argento e un bronzo. Primo posto anche per la gara a squadre, la nostra composta da Spera, Lionetti e Scommegna.
(Soluzione di pag. 47)
1
2
3
A C
18
4
La federazione di atletica
non l’ha convocato per gli
europei di Amsterdam e
Domenico Ricatti, portacolori
dell’Aeronautica
Militare, ha risposto sul
campo andando a vincere
nel Veneto, su circa 500 partecipanti, alla prestigiosa gara
podistica “Cansiglio Run” che si svolge su un percorso di
23 chilometri, che si snodano attraversando le province
di Treviso, Belluno e Pordenone. Ricatti ha terminato la
sua gara - con arrivo e partenza al Rifugio S. Osvaldo - col
tempo di 1h26’42”.
Sul traguardo Ricatti ha preceduto due maratoneti di ottimo livello: Andrea Mignolli della Vicenza Marathon e Leonardo Bidogia di Venezia.
“Atletica è salute” anche a Barletta
Il progetto si chiama “Atletica è salute”. Il suo slogan è
“Muoversi fa bene, fare atletica fa meglio”. C’è anche
Barletta, grazie all’impegno dell’Athletic Team e del suo
referente Michele Di Pace, tra le città che hanno aderito
all’iniziativa ideata da Fidal e Fimp, in collaborazione con
Coni e Cip. L’obiettivo è quello di promuovere i corretti
stili di vita attraverso la pratica dell’atletica.
La sei ore Barletta, gara podistica
sulla distanza di… sei ore
Si è svolta a Barletta la seconda edizione della Sicur.a.l.a.
“Sei ore Barletta”, che anziché misurarsi sulla distanza, si
misura sulla durata del tempo fissata in sei ore. La gara si
è svolta dalle 17 alle 23, con partenza e arrivo da piazza
Castello su un anello di 1,5 chilometri. Si sono presentati
al via 200 atleti accompagnati da amici e turisti, il che ha
reso l’evento uno strumento di crescita economico-turistico della città. Venendo ai risultati, primo nella categoria
uomini Marco Lombardi della Libertas Runners di Livorno che in sei ore ha percorso 75 chilometri -. I primi bar-
SETTEMBRE
2016
I
33
G A
37
G
41
I
I
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Ricatti primo alla
“Cansiglio Run”
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lettani (Barletta Sportiva) Giuseppe Mangione e Michele
Zagaria, rispettivamente quarto e settimo, con 63 e 62
kilometri. Fra le donne, barlettane, le prime due arrivate
(Barletta Sportiva), Mariella Dibenedetto e Roberta Dalba
che hanno percorso rispettivamente 62 e 60 km.
Calcio
La scomparsa
di Lilly Piazzolla
È scomparsa a 70 anni, dopo una
lunga malattia, Michelina Piazzolla, Lilly per gli amici, moglie
del giornalista Franco Dipinto,
lui pure scomparso appena tre
mesi fa, giornalista e direttore
del “Fieramosca” per lunghi
anni.
Lilly era barlettana e si era laureata in Educazione Fisica all’Isef di Roma con una tesi sul calcio femminile.
Contemporaneamente però (tra il 1968 e il 1978) giocò al calcio nella Lazio, in serie A, negli anni Settanta
e quando tornò a Barletta, per l’Apulia Bari. Nel 1978
dette vita alla nascita della sua prima squadra femminile, mentre insegnava contemporaneamente Educazione Fisica nelle scuole di Barletta, Trani e Andria. Fu
fra l’altro promotrice della squadra femminile di calcio
di “Trani 80”, la squadra più titolata del Sud nella storia del calcio femminile pugliese. Non paga di tanto
attivismo pubblicò due libri, Calcio al femminile che
passione, dove raccontò la sua storia, ma arricchendo
il volume di un gran numero di consigli, una guida tecnica allo sport del calcio. E poiché, col marito, aveva
compiuto un viaggio da Barletta al Polo Nord, aveva
voluto raccontare quest’avventura in un altro libro, La
mia Overland, entrambi pubblicati da Rotas-Barletta.
Eppure questa sportiva straordinaria, coraggiosissima
nello sport come negli eventi d’ogni giorno, diventava
timidissima davanti alla macchina da presa se dovevano farle un’intervista. Dotata di grande vitalità, Lilly
ci lascia un bellissimo ricordo di sé, attraverso le sue
molte imprese sportive, e per il suo carattere solare,
allegro, spensierato e disinvolto.
IL FIERAMOSCA
51
INFORMAZIONI TURISTICHE E CULTURALI
Archeoclub di Barletta
348 3739839
Archivio di Stato (Via F. d’Aragona, 132)
0883 331002
[email protected]
Archivio della Memoria e della Resistenza
(c/o Castello)
0883 578644
Ass. Cultura e Turismo (Via d’Aragona, 95) 0883 578612 - 578614 - 578620
Aufidus - Ass. inform. turistica
329 8449777
Biblioteca Comunale (c/o Castello)
0883 578607
Biblioteca e Archivio Diocesani “Pio IX” (Via Nazareth, 68)
FOTORUDY
SERVIZI SOCIALI
A.I.A.S. - Assistenza Spastici (Via della Repubblica, 1)
0883 527859
ANT - Delegazione di Barletta (Via A. Bruni, 28) 0883 310230
A.V.I.S. - Donatori Sangue (c/o ospedale vecchio)
0883 521686
Casa di riposo “R. Margherita”
0883 522446
Centro Antiviolenza per le donne (P.zza Aldo Moro n. 16) 0883 310293
Centro Aperto Polivalente (via R. Margherita, 126) 0883.510181
Centro Accog. Immig. Caritas (Via Manfredi, 45)
0883 572557
Centro Intercult. per le migrazioni (via. A. Bruni, 13) 0883.310387
Consultorio familiare “Insieme…” 0883 520395
Curia Arcivescovile 0883 531274
Fratres - Donatori Sangue (P.za Principe Umberto, I)
0883 518002
GOS Laboratorio urbano
tel. 0883 310214 - fax 0883 576156
ODO-ANT (Via Fusco, n. 157 - Trani) 0883 584128
Sert
0883 577302
Settore Servizi sociali Comune di Barletta, piazza Moro, 16 0883.516460
TAXI - AUTOAMBULANZE
E TRASPORTO INFERMI
A.S.L. BT - centralino
0883 577111
AVSER (Via Magenta, 24)
368 3511354 - 0883 528443
Croce Rossa - Gruppo Pionieri e Volontari del Soccorso
0883 526924
Misericordia Barletta - Servizio ambulanza
347 0951836
O.E.R. - Operatori emergenza radio (Via M. del Carmine)
0883 535000
NO. di SS. Nuovi Orizzonti di Sostegno Sociale
329 0536112
U.N.I.T.A.L.S.I. (Via M. del Carmine)
0883 536788
Taxi (P.zza Conteduca)
0883 521469
52 IL FIERAMOSCA
0883 531274
Cantina della Sfida
0883 532204
Castello 0883 578620
Centro Culturale Zerouno
0883 333807
C. T. G. Gruppo “Leontine” 333 2453170
IAT (c/o Palazzo San Domenico) 0883 331331
Lega Navale
0883 533354
Pinacoteca (c/o Palazzo della Marra)0883 538313 - 0883 538312 - 0883 538374
Parco Archeologico di Canne
0883 510993
Pro Loco Barletta e Canne della Battaglia (Via Venezia, 42)
339 3869860
URP (Ufficio relazioni con il Pubblico)
0883 578488
Numero Verde 800761414
POSTI TELEFONICI PUBBLICI
Bar Haiti (Via Leontina De Nittis, 49) Orario: 7-22
0883 534305
SERVIZI DI INTERESSE PUBBLICO
Acquedotto (Servizio Guasti)
800 735735
Scoppio (Servizio Trasporto Urbano)
0883 518554
Capitaneria - Soccorso in mare
0883 531020 - 1530
Carabinieri - Pronto Intervento
112
- comando compagnia
0883 537400
Cimitero
0883 510675
Comune - centralino
0883 578111
Corpo Forestale dello Stato1515
Elettricità (Enel, Guasti, Contratti e info)
800 900800
Ferrovia (informazioni) numero verde (ore 7-21)
89 20 21
Gas (Servizio Guasti)
800 900999
Guardia di Finanza - servizio di pubblica utilità117
- Gruppo Barletta
0883 531081
Guardia Medica - notturno e festivo
0883 575130
Polizia di Stato - soccorso pubblico
113
Polizia Commissariato
0883 341611
Polizia Locale - Pronto intervento
0883 332370
Polizia Stradale
0883 341711
Polfer
0883 521502
Poste Italiane
0883 536097
Prefettura - centralino
0883 539111
Pronto Intervento
118
Pronto Soccorso A.S.L. BT
0883 577781
Protezione Civile
0883 578320
URP - A.S.L.
0883 577610 - 0883 577971 - 0883 577050
Soccorso ACI
116
Soccorso Pubblico
113
Vigili del Fuoco - Pronto Intervento
115
- locale stazione
0883 531222
SETTEMBRE
2016
ORARIO FERROVIARIO fino al 10 dicembre 2016
BARLETTA-BARI CENTRALE / BARLETTA-FOGGIA
Da Barletta a Bari: 4.46* 5.27* 5.43 5.54* 6.15* 6.35 6.45 6.50 7.00 7.19 7.30
7.54 8.25 8.43 8.55 10.29 10.59 11.36* 12.45 12.58 13.10 13.23 13.51* 14.06
14.16 17.46 18.10* 18.18* 18.43 18.52* 19.00 19.18 19.47* 20.02* 20.10* 20.47*
21.08 21.10 21.29 21.36* 21.47* 22.10* 22.39 22.48 23.04*
Da Bari a Barletta: 0.01* 0.15 4.00 4.20 5.30* 5.55* 6.05 6.20 6.34 6.45 7.14*
7.30* 7.39 7.43 7.55* 8.01 8.14 8.30* 9.30* 9.55* 10.10 11.30* 11.42 11.55*
12.05 12.17 12.30* 12.40 13.00 13.14* 13.18 13.30* 13.35 13.55* 14.10 14.05
14.22 14.30* 15.17 15.30* 15.55* 16.30 16.35 17.05 17.15 17.35 17.48 18.05 18.14*
18.25 18.31 19.02 19.32 19.35 20.20 20.30 21.10 21.15 21.33* 22.10 22.47 23.09*
Da Barletta a Foggia: 1.03 3.34 4.45 5.09 6.02* 6.43* 6.52 7.07 7.20 7.45* 8.02*
8.28 8.43* 8.50 9.02* 9.17 10.02* 10.43* 10.58 12.02* 12.24 12.43* 12.53*
13.02* 13.26 13.45* 14.02* 14.12 14.43* 14.49 14.55 15.02* 15.12 16.02* 16.10
16.48* 17.26 17.37 18.02 18.22 18.45* 18.55 19.11 19.52 20.21 21.09 21.15
21.21 21.59 22.04 22.21* 22.55 23.35 23.57*
Da Foggia a Barletta: 0.01 0.15 4.00 4.20 5.30* 5.55* 6.05 6.20 6.34 7.14* 7.30*
7.43 7.55* 8.01 8.14 8.30* 9.30* 9.55* 10.10 11.30* 11.42 11.55* 12.05 12.30*
12.40 13.14* 13.18 13.30* 13.55* 14.00 14.05 14.22 14.30* 15.17 15.30* 15.55*
16.15 16.35 17.05 17.15 17.35 18.05 18.14* 18.25 19.02 19.35 20.20 20.30 21.10
21.15 21.33 22.10 22.47 23.09*
Legenda: F. Rossa, Regionale, IC, ICN, F. Argento, F. Bianca, Festivo
*= il servizio si effettua anche la domenica
Per informazioni sugli orari dei treni e per prenotazioni e
acquisto biglietti telefonare al numero verde FS INFORMA 89 20 21
(Raggiungibile solo da telefoni di rete fissa).
ORARIO FERROVIARIO dal 7 settembre 2015
BARLETTA - AEROPORTO DI BARI
Da Barletta a Bari: 5.29 6.00 6.25 6.48 7.24 7.30 8.03 8.09 8.22 8.55
10.19 10.59 11.33 11.41 12.21 13.00 13.40 14.20 14.53 15.01 15.40 16.20
17.00 17.34 17.40 18.14 18.20 18.54 19.00 19.34 19.40 20.13 20.20
21.40 22.21 22.59 23.40
5.29 6.02 6.24 6.48 7.22 7.29 8.02 8.21 8.40 9.00 9.40 10.18 11.00
12.20 13.00 13.40 14.20 15.01 15.40 16.20 17.01 17.41 18.21 19.00
20.20 21.01 21.40 22.20 23.00 23.25 23.40
5.59 6.48 7.47 8.26 9.15 10.04 10.53 11.42 12.31 13.20 14.09 14.58
16.36 17.25 18.14 19.03 19.52 20.41 21.30 22.19 23.08 23.38
9.40
16.54
21.01
11.40
19.40
15.47
Da Bari a Barletta: 5.23 5.39(B) 5.59(A) 6.30(R) 6.59 7.32 8.16 8.52 9.34 9.39(B)
10.13(B) 10.19 10.59 11.36 12.15 12.55 13.33(R) 13.39 14.13(R) 14.19 14.55
15.33(R) 15. 39 16.13(R) 16.19 16.51(R) 16.57 17.31(R) 17.37 18.11(R) 18.17
18.51(R) 18.57 19.31(R) 19.37 20.14 20.56 21.33 22.17 23.00 23.33(R)
5.23 5.57(A) 6.35(R) 6.59 7.32 8.12 8.53 9.32(B) 9.37 10.17 10.56 11.36 12.15
12.55 13.36 14.12(B) 14.16 14.56 15.36 16.16 16.54 17.34 18.15 18.52(B) 18.55
19.32(B) 19.36 20.14 20.53 21.36 22.18 23.03 23.33(R)
5,20* 6.09* 6.59* 7.47(B) 8.36* 9.25* 10.14* 11.03(B) 11.52* 12.41(B) 13.30*
14.19(B) 15.08* 15.58(B) 16.46* 17.35(B) 18.24* 19.13(B) 20.02* 20.51(B)
21.40* 22.29* 23.10(B)
Legenda: dal lunedi al venerdì, sabato, festivo, (B) limitato a Bitonto, (R) limitato
a Ruvo, (C) limitato a Corato, (A) limitato ad Andria. Nelle giornate festive il tratto
da Bitonto a Barletta è completato con autobus*, sostitutivo del servizio ferroviario,
che effettuerà fermate in prossimità delle stazioni nelle località servite. Il tempo di
viaggio si incrementa al max di 15’
STAZIONI DI SERVIZIO
TURNI FESTIVI MESI SETTEMBRE e OTTOBRE 2016
Antimeridiano dalle ore 7.00 alle ore 12,30
Pomeridiano dalle ore 15,30 alle ore 20,00
24-25 Settembre
TURNO A 22-23 Ottobre
TURNO B
IP
ESSO
ESSO
TAMOIL
ESSO
via L. Da Vinci
via R. Margherita
p.za 13 febbr. 1503
via S. Samuele
via Trani
TURNO C
ERG
AGIP
IP
IP
Q8
SETTEMBRE
3-4Settembre
1-2Ottobre
29-30 Ottobre
AGIP
IP
ERG
TOTALERG
TOTALERG
CHIESE: orari Ss. Messe
sabato sera domenica
BUON PASTORE 19.00 8.00 10.00 11.30 via Medaglie d’Oro, 29
CARMINE 17.30
via Mura del Carmine
CHIESA CIMITERO 9.00 CUORE IMM. DI MARIA 19.00
8.00 10.00 11.30
via Barberini
IMMACOLATA 19.00 8.00 10.00 11.30
via Firenze, 52
MARIA SS. STERPETO 18.30 20.00 8.30 10.00 11.30
viale del Santuario, 13 12.30
OSPEDALE CIVILE 9.00
PURGATORIO 19.30 9.00
corso Garibaldi
S. AGOSTINO 19.00 8.30 10.00 11.30 via Pozzo S. Agostino, 28
S. ANDREA 18.30
9.00 10.00 11.30
via M. Bruno
S. BENEDETTO 19.00
8.00 10.00 11.30 via R. Margherita
S. CATALDO 10.00
via Mura S. Cataldo
S. DOMENICO 19.30 corso Garibaldi, 198
S. FILIPPO NERI 19.00 7.30 9.30 11.30 via Mons. Dimiccoli, 116
S. GIACOMO 8.30 19.00 8.30 10.00 11.00 c.so Vitt. Emanuele, 147
S. GIOVANNI APOSTOLO
19.00 8.30 11.00
via delle Querce, 2
S. LUCIA 19.00 8.30 10.00 11.15 vicoletto Santa Lucia
S. MARIA DEGLI ANGELI 19.00
8.00 11.00 viale Marconi, 22
S. M. DELLA VITTORIA 18.00 21.00
via Cialdini, 70
S. MARIA DI NAZARETH via Nazareth
S. NICOLA
19.00 8.30 11.00 via Canne, 195
S. PAOLO 19.00 8.30 10.00 12.00 via Donizetti
S. RUGGERO 7.30
via Cialdini
SACRA FAMIGLIA 19.00 8.00 10.00 via Canosa, 143
SANTA M. MAGGIORE
11.00
via Duomo
SANTO SEPOLCRO
9.30 19.00 8.30 10.00 12.00 corso Vitt. Emanuele
SPIRITO SANTO 8.30 19.00 9.00 11.00 via Boggiano, 43
SS. CROCIFISSO 8.30 19.00 8.30 10.00 11.30 via Petrarca
SS. TRINITÀ 19.00
10.00 11.00 via Palmitessa, 38
19.00
19.00
19.00
18.30
20.00
19.30
19.00
19.00
19.00
20.00
19.30
19.00
19.00
19.00
19.00
19.00
18.00
20.00
19.30
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19.00
19.00
19.00
19.00
via Canosa
via Trani
via Parrilli
lit. di Ponente
via Barberini
10-11 Settembre
17-18 Settembre
TURNO D
8-9Ottobre
15-16 Ottobre
via Canosa, 84
via Foggia
via Andria
lit. di Ponente
via Trani
2016
ERG
ERG
TOTAL
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Q8
via R. Margherita
via Violante
via Andria
via Trani
via Foggia SS 16
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