Anno XLIII - SETTEMBRE 2016 - Una copia 3,00
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Anno XLIII - SETTEMBRE 2016 - Una copia 3,00 9/2016 w w w. i l f i e r a m o s c a . i t Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA FOTORUDY Mensile di cultura, informazione e attualità RENATO RUSSO L RENATO RUSSO LA DISFIDA DI BARLETTA FONTI STORICHE DEL CINQUECENTO Editrice Rotas ISBN 978-88-98679-35-5 E 9,00 LA DISFIDA DI BARLETTA con ristampa anastatica dell’Anonimo Autore di Veduta che vi intervenne Editrice Rotas STORIA E STORIE DI PUGLIA www.editricerotas.it (FOTORUDY) 9 19 Bella la mostra di Annibale, ma noi dobbiamo guardare ad una valorizzazione della Battaglia Il ruolo del consigliere regionale Mennea nella valorizzazione del sito di Canne 8 Canne Il futuro del sito sempre nebuloso nonostante la mostra annibalica a Barletta di Rino Daloiso 19 Regione Puglia - Mennea Il ruolo del consigliere regionale Mennea nella valorizzazione del sito di Canne di Renato Russo 9 Bella la mostra di Annibale, ma noi dobbiamo guardare oltre, ad una durevole valorizzazione della battaglia di Renato Russo 12 Economia Banche, l’assemblea dei depositanti di Gaetano Nanula 20 21 22 Regione Puglia - Caracciolo Urgente riformare la governance dei rifiuti in Puglia Accordo di Programma su Riqualificazione e rigenerazione costiera BAT 13 Comune di Barletta Un passo in avanti del PUG, l’approvazione della giunta del DPP 24 14 Manovra di assestamento del bilancio Chiesa Ricordo di don Gino, continua a vivere in ciascuno di noi di Renato Russo 17 La parola all’opposizione “A casa l’attuale classe politica” 25 Storia locale Il Suffragio universale compie 70 anni di Michele Grimaldi L’organizzazione divisa in sette aree [email protected] dal 1979 Bar.S.A. Consuntivo di un anno di attività di Luigi Fruscio 2229 Bar.S.A.: consuntivo di un anno di attività. Ringraziamento alla cittadinanza per la collaborazione 29 Società di Storia Patria La Società di Storia Patria tra passato e presente di Pasquale Corsi 30 Il Sud all’indomani dell’Unità d’Italia di Renato Russo 33 Estate barlettana “Estate barlettana” in vernacolo” di Francesco Paolo Dellaquila 35 Storia locale Libri nel Borgo Antico: Michele Cristallo ha presentato gli articoli del giovane Benedetto Croce presso la Rassegna Pugliese di Valdemaro Vecchi 37 Storia 30 agosto 1316: 700 anni dalla morte di Giovanni Pipino di Francesco Pinto ACCESSORI www.arpexsrl.it #nefacciamodituttiicolori 4 IL FIERAMOSCA SETTEMBRE 2016 9/2016 24 Nel decimo anniversario della sua scomparsa, don Gino continua a vivere in ciascuno di noi 41 Ricordo La scomparsa del dott. Nicola Rizzi di Renato Russo 42 Musica La Cittadella della musica concentrazionaria 43 Turismo Notevoli presenze di turisti a Barletta, dati confortanti dallo IAT 45 Ricorrenze I 90 anni di Maria Picardi Coliac Piccolo album fotografico 47 Enigmistica Cruciverba a schema libero di Franco Lamonaca 50 Brevi di sport Canottaggio: Paola Piazzolla campionessa mondiale “Under 23” Scacchi: Alessia Santeramo pronta 35 Libri nel borgo Antico: Cristallo ha presentato gli articoli del giovane Croce presso la Rassegna Pugliese 51 per le imminenti Olimpiadi Tiro con l’arco: Vincono ancora gli Arcieri del Sud Atletica: Ricatti primo alla “Cansiglio Run” / “Atletica è salute” anche a Barletta / La sei ore Barletta, gara podistica sulla distanza di… sei ore Calcio: La scomparsa di Lilly Piazzolla 6 RUBRICHE Lettere al direttore - Barletta nona in Puglia nella raccolta differenziata - Coppi a Barletta -Castel del Monte e Canne della Battaglia - Grazie dell’omaggio - Lettera aperta al sindaco e agli assessori al turismo e alla vigilanza urbana 42 7 La Cittadella della musica concentrazionaria sorgerà presso l’area dell’ex Distilleria di Barletta - Priorità per Canne della Battaglia? Realizzare servizi - Quei palloncini verso il cielo… - In occasione di Santa Rosa 26 39 48 In città Notizie in breve 49 L’angolo della poesia -Ascoltando il mare, di A. Fioravante Esperti - Al padre di mio padre, di S. Todisco - Per sempre mio, di F. L. Santeramo - Oltre la vita, di S. Tupputi 52 Nel mese A settembre sono nati… Vernacolo - L’uva? Manneggh a ied ca nascett!, di M. Vitobello - U sfesciacarrozz, di M. Vitobello Vivicittà TEKNO FILATI Srl FILATI CUCIRINI E ACCESSORI PER CALZATURE Barletta - BT Via Callano 163 int. 56 t. 0883 347 831 f. 0883 347 832 [email protected] SETTEMBRE 2016 IL FIERAMOSCA 5 LETTERE AL DIRETTORE www.ilfieramosca.it e-mail [email protected] [email protected] [email protected] Barletta nona in Puglia nella raccolta differenziata n° 9 - settembre 2016 anno XLIII Direttore responsabile RENATO RUSSO Spedizione in abbonamento postale 45% Registrazione presso Tribunale di Trani n. 140 del 1-3-1975 Stampa in proprio su carta ecologica ECF certificata FSC con finitura Satin Direzione, Redazione e Amministrazione Editrice Rotas s.r.l. Via Risorgimento, 8 Tel. 0883.536323 Fax 0883.535664 BARLETTA e-mail: [email protected] www.editricerotas.it ISSN 1722-8972 Voglio solo informare i cittadini-utenti del servizio Bar.S.A. che dalla lettura dei dati IPRES del 2015, della graduatoria dei comuni in Puglia, si rileva che il nostro comune è il nono della graduatoria con un valore percentuale del 68.04% preceduto da piccoli comuni (a parte Canosa) dove è più facile realizzare questo servizio, e cioè: Roseto Valfortore, Rutigliano, Monteparano, Casalvecchio, Cellamare, Canosa, Latiano, Troia. Michele Lanotte Coppi a Barletta Caro direttore, grazie per il ricordo che mi ha fatto rivivere quella giornata del ‘59 al Lello Simeone, con Fausto Coppi ed Ercole Baldini. Contraccambio, come promesso, con la mia inchiesta su “Oggi” per accertare la cau- accedi a Il Fieramosca on line COME ABBONARSI 6 IL FIERAMOSCA Salvatore Giannella Castel del Monte e Canne della Battaglia Voglio solo segnalare che a Castel del Monte nel 2015 sono state registrate 251.424 turisti, a Canne della Battaglia pochissimi, e poiché non c’è più la biglietteria, non conosciamo neppure il dato preciso. Speriamo che la recente mostra su Annibale possa aver smosso la Sovrintendenza alle Antichità e che possa tornare l’antica vitalità turistica del sito. A patto che sia valorizzata la famosa battaglia e il suo celebre condottiero… Antonio Porcelluzzi Grazie dell’omaggio Gentilissimo direttore, mi scuso se con ritardo faccio pervenire alcune riflessioni dei miei ragazzi che hanno voluto così ringraziarti per la partecipazione, la recensione e il gradito omaggio di una copia de “Il Fieramosca” e di un libro. Grazie di cuore, con stima ASSOCIATO • c/c postale n. 13433701 intestato a Editrice Rotas S.r.l. via Risorgimento, 8 76121 Barletta • bonifico bancario IBAN: IT34 B057 8741 3500 3957 2000 043 • Abbonamento annuale 30,00 per l’Italia per l’estero 85,00 per le Americhe 110,00 sa di quel “misterioso fattore concatenante” che, a detta del medico curante di Coppi, si aggiunse fatalmente alla malaria. Un abbraccio augurale per il tuo prezioso lavoro Grazia Mennuni Fausto Coppi al centro della foto. Alla sua destra il dott. Ruggero Scommegna, alla sua sinistra il prof. Ruggero Borraccino e il dott. Ruggero Dadamo (coll. R. Scommegna) Ho un bel ricordo di quella serata passata coi ragazzi della tua classe che hanno voluto così simpaticamente esprimermi la loro contentezza per il mio semplice dono di un giornale e di un libro. Lettera aperta al sindaco e agli assessori al turismo e alla vigilanza urbana Sono un ristoratore, un operatore turistico impegnato pochi mesi all’anno dalla mia attività, quelli estivi, e Dio solo sa come dobbiamo fare a far quadrare i conti a fine mese e i bilanci a fine anno perché lo sapete benissimo - le spese sono enormi e a malapena ogni anno fra entrate e uscite riusciamo a sopravvivere. Ora, è già difficile la vita in queste condizioni; ma il peso delle nostre difficoltà diventa più insopportabile quando ci si mette anche l’attività del pubblico controllo, non solo e non tanto per ragioni economiche, perché è giusto che se sbagliamo, dobbiamo pagare le multe. Ma quello che ci mortifica è l’atteggiamento vessatorio di alcuni vigili urbani i quali non si limitano all’eventuale accertamento dell’infrazione, ma hanno verso di noi un modo di presentarsi ostile, inquisitorio, repressivo, mentre dovrebbero capire che noi siamo degli operatori turistici nell’interesse della promozione turistica della città. Faccio l’esempio dello scarico della merce davanti ai nostri esercizi a motore acceso in zona di divieto parcheggio, in ore di traffico deserto, quindi operazione di nessun danno alla città. Come fare a scaricare la merce? È questione veramente di pochi minuti, perché farci pagare la multa? Un minimo di comprensione non guasterebbe, e a parte il danno economico evitato, il gesto comprensivo già ci aiuterebbe a sopportare meglio le difficoltà quotidiane. Mi viene la rabbia, a pensare che ci vuole poco a SETTEMBRE 2016 LETTERE AL DIRETTORE Quei palloncini verso il cielo… (FOTORUDY) vivere e farci vivere meglio, in questo mondo già così difficile. Ma voi, che siete ai vertici della nostra Amministrazione, queste cose le sapete? L’appello è a tener un atteggiamento - pur nel rispetto delle regole amministrative - un po’ più comprensivo e umano. E credetemi, a pensarla così non sono il solo… Un operatore deluso anzi, amareggiato! Priorità per Canne della Battaglia? Realizzare servizi Ricordo quando una mano alla mia mamma e l’altra alla mamma del mio papà, nonna Rosina, scendevamo dal trenino Barletta-Spinazzola alla stazione di Canne della Battaglia. Avevo sei anni. Ci recavamo, a piedi, nei vigneti di famiglia per aiutare nella vendemmia il mio papà. Nonostante tutto, a quei tempi, il luogo era frequentato e vissuto. Nel tempo le cose sono cambiate. In meglio? In peggio? Chiunque, recandosi a Canne, può trarre le evidenti conclusioni. Premetto che ogni azione volta alla valorizzazione del sito storico, secondo il mio punto di vista, non può prescindere dal considerare le potenzialità del paesaggio e delle attività agricole svolte sul territorio circostante con le quali deve interagire e crescere. È ammirevole questo ennesimo e spero decisivo tentativo, da parte dell’amministrazione pubblica, di far crescere “annibalicamente” il prezioso e prestigioso sito storico. Ogni volta, però, alla realizzazione di un evento-iniziativa, si evidenziano annose criticità collegate al fisiologico cospicuo afflusso di visitatori. Le strade e le campagne circostanti il sito storico cannese vengono invase da autoveicoli creando una situazione di disordine e impraticabilità veicolo-pedonale dei luoghi in barba a qualsiasi norma sulla sicurezza e prevenzione. Che immagine si produce per la proSETTEMBRE 2016 mozione turistica? Per garantire un serio rilancio dell’area archeologica, prima di ogni altra operazione, è assolutamente indispensabile creare i “servizi”. Un grande parcheggio attrezzato per ogni tipologia di veicolo progettualmente ideato e realizzato con materiali e metodi che lo integrino perfettamente al paesaggio circostante. E ancora. Nei miei ricordi di fanciullo vi è il fontanino di acqua potabile zampillante della stazione di Canne della Battaglia. Vera oasi che riempiva di gioia e idratazione chi arrivava in stazione in attesa del treno, specie nei mesi caldi estivi. Dell’acqua in stazione non vi è più traccia, come anche delle folle di viaggiatori che salivano e scendevano dalle carrozze su rotaia. Che volontà e capacità d’impresa vi è nell’ente ferroviario e nella gestione della stazione? Ma questa è un’altra storia. È importante, invece, comprendere l’assoluta necessità che, tra i servizi che si dovrebbero realizzare nell’area adiacente la Cittadella frequentata dai visitatori, vi siano anche due erogatori di acqua potabile. Non me ne vogliate se considero “disumana” una città o località o luogo pubblico, frequentato da persone, senza acqua potabile pubblica. La realizzazione dei suddetti indispensabili “servizi” spianerebbe la strada alla facile frequentazione e quindi allo sviluppo del sito storico. Francesco Piazzolla E anche quest’anno sono volati in cielo i palloncini… E con loro le nostre preghiere, i nostri ricordi e i nostri pensieri. È stata un’intuizione di tanti anni fa di nonno Angelo Raffaele che, da sempre devoto alla Madonna ed in particolare a quella dello Sterpeto, in occasione di una Festa Patronale, decise di salutare il passaggio della Sacra Icona da piazza Roma (dove abitava all’angolo di via Pier delle Vigne) facendo volare in cielo dei palloncini colorati. Noi nipotini, sui balconi con nonna Elena, dopo aver recitato l’Ave Maria di ringraziamento, eravamo con gli occhi rivolti verso l’alto a seguire il volo dei palloncini fino a quando, minuscoli puntini nel cielo, scomparivano portati via dal vento. Che lungimiranza e che intuizione quella del nonno che ha immaginato noi, nel futuro, con gli occhi rivolti verso il cielo a vedere i palloncini volare ancora una volta e con loro le nostre preghiere per lui, per la nonna, per le nostre necessità e per tutti coloro che non ci sono più. Oggi, quella che per noi è diventata una tradizione, la perpetua mio padre Matteo. E con gli occhi rivolti verso il cielo a seguire i palloncini volare verso l’alto ci siamo io e mia moglie con i nostri quattro figli e quando gli impegni lavorativi lo consentono, anche i miei fratelli, Giovanni e Giuseppe, che vivono fuori Barletta con le loro famiglie (tre figli ciascuno!). Ma, cosa ancora più straordinaria, tanti nostri amici a cui abbiamo raccontato della nostra tradizione e testimoniato la nostra devozione alla Madonna, si sono spontaneamente uniti a noi in piazza Roma per partecipare al lancio dei palloncini pregando e festeggiando il passaggio della Sacra Icona e ricordando chi non c’è più. Grazie nonno. Grazie babbo. Angelo Raffaele terzo Rizzi P.S. Nonno Angelo Raffaele, per la sua devozione alla Madonna dello Sterpeto e per la sua generosità, fu incaricato di presiedere il Comitato Feste Patronali nel 1961 in occasione dell’incoronazione dell’icona della Madonna dello Sterpeto in piazza Roma ad opera del Cardinale S.E. mons. Alfredo Ottaviani il quale, per i meriti conseguiti dal nonno nella particolare occasione, volle conferirgli l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Pontificio di San Silvestro Papa. In occasione di Santa Rosa (23 agosto) Antonella Palmitessa, Vaso di rose, olio su tela, cm. 50x70 IL FIERAMOSCA 7 CANNE Un’apertura eccezionale a Canne della Battaglia IL FUTURO DEL SITO SEMPRE NEBULOSO nonostante la mostra annibalica a Barletta di Rino Daloiso Rassegna stampa, La Gazzetta del Mezzogiorno, 29 agosto 2016 28 agosto. Un’apertura domenicale dimezzata: solo di pomeriggio e solo per l’area archeologica. Per l’Antiquarium, toccherà ripassare, se il centinaio di visitatori lo vorrà. D’altra parte, è quel che passa il convento. L’autorizzazione della responsabile della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Foggia e Barletta, Andria, Trani, dott.ssa Simonetta Bonomi, infatti, parlava chiaro: “A riscontro della richiesta dell’Archeoclub di Barletta e della nota di sostegno del sindaco Pasquale Cascella, nelle more della definitiva consegna al Polo Museale della Puglia del personale, dell’Antiquarium e dell’area archeologica di Canne della Battaglia, considerata positivamente l’iniziativa proposta dall’associazione, si autorizzano in via del tutto eccezionale, per quanto nelle competenze ereditate dalla cessata Soprintendenza archeologia della Puglia, le guide ad effettuare visite guidate al pubblico all’area archeologica di Canne della Battaglia domenica 29 agosto 2016, dalle ore 16.00 alle ore 19.00. Saranno in capo all’associazione e a codesta Amministrazione tutte le responsabilità relative alla sicurezza degli operatori, dei visitatori e delle strutture archeologiche, come pure tutti gli oneri organizzativi e la pulizia degli immobili demaniali al termine della manifestazione”. Basterebbe questa lettera per descrivere la drammatica situazione in cui versa Canne, con la riforma voluta dal ministro Franceschini, se possibile, a peggiorare ulterior- L’Antiquarium di Canne (FOTORUDY) mente le cose, dopo l’iniziale “svista” del mancato inserimento quest’ultima poi revocata) su un sito non ancora ufficialmente di sua competenza. del sito nel Polo Museale della Puglia. In sintesi: una Soprintendenza (quella Un cruciverba? Chissà. Miscelare tutto questo e poi tocca pur archeologica di Taranto), cui faceva capo gridare al miracolo se alcuni turisti, dopo Canne, non c’è più. Le è subentrata la aver visitato la mostra annibalica in corso Soprintendenza di Foggia e Bat, alla quanel castello di Barletta, vanno poi “naturalle sta subentrando (non si ha conoscenza mente” a Canne e trovano i cancelli aperti della durata del gerundio…) il Polo Muincredibilmente anche di domenica. “In seale della Puglia, che, però, non disdegna via del tutto eccezionale”, s’intende. Al di le incursioni (si veda l’annuncio postferlà della mostra, che sarà del futuro annibaragostano sulle chiusure causa indisponilico di Canne? bilità dei custodi del 21 e del 28 agosto, TERRA E MARE… GUSTO CELESTIALE ristorante - pizzeria Via del Duomo 29 tel. 0883 332 816 osteriaalduomo.it Via Mura del Carmine 15 tel. 0883 955 680 ristorantedasciali.it Barletta · cell. 338 4913465 · [email protected] 8 IL FIERAMOSCA SETTEMBRE 2016 CANNE Bella la mostra di Annibale, ma noi dobbiamo guardare oltre, ad una durevole valorizzazione della battaglia di Renato Russo L eggo in questi giorni numerosi articoli sulla Gazzetta di chi si è scandalizzato per la chiusura del sito di Canne nel giorno di Ferragosto in relazione alla mostra su Annibale presso il Castello che avrebbe dovuto rilanciare la visibilità del sito. Scandalizzarsi perché? Il mio timore - puntualmente verificatosi - era infatti che si desse importanza solo alla mostra di Annibale, continuando a ignorare il sito di Canne luogo della celebre battaglia. Cosa che si sta puntualmente verificando, a partire dal ricordo celebrativo del 2 agosto che anziché alla lettura di passi di Livio e di Polibio, è stato affidato alla stentorea voce di Katia Ricciarelli. Due distinte realtà, abbiamo detto: una Mostra che scontorna la figura di Annibale personaggio mediterraneo, del quale è ricostruita la multiforme personalità a prescindere dalle sue vittorie in battaglia; e poi il sito di Canne, fin qui, per vent’anni, presentato dalla direttrice dell’Antiquarium solo come sito medievale. Il timore - che avevo già manifestato qualche giorno fa dalle pagine della Gazzetta - era che per celebrare l’Annibale mediterraneo, noi che stiamo a Barletta, in Puglia, non avremmo valorizzato il sito annibalico. E infatti questa chiusura del sito, il giorno di Ferragosto, dopo il concerto della Ricciarelli, è stata una ulteriore dimostrazione di quanto continuiamo e - temo - continueremo, a ignorare quel celebre sito. * * * Quando seppi dell’imminente mostra, scrissi al sindaco chiedendogli se, al di là dell’evento che aveva promosso, avesse contezza di quale opportunità - sia pure surrettiziamente - poteva offrire questa mostra per il rilancio dell’ormai spento sito annibalico. E glielo chiedevo perché lui non aveva vissuto - come noi - gli ultimi vent’anni di tribolazioni per tentare di evitare il progressivo affondamento del sito annibalico come purtroppo è accaduto. Ecco perché gli chiedevo se si rendesse conto dell’opportunità che questo evento poteva significare per il rilancio della battaglia di Canne su un piano regionale e nazionale. La 1 agosto 2016, Brizzi e Doronzo trent’anni dopo sull’atrio del Castello. Il 2 agosto del 1986, invitato da Pietro Doronzo presidente dell’Archeoclub di Barletta, Giovanni Brizzi tenne nel Circolo Unione di Barletta la sua prima conferenza sulla battaglia di Canne. Da allora Brizzi sarebbe venuto nella nostra città altre quattro volte: il 2 agosto 1987, il 2 agosto 1995, il 20 febbraio 2010, il 1° agosto 2016, in occasione della inaugurazione della mostra “Annibale, un viaggio” e della presentazione del suo libro Canne, la sconfitta che fece vincere Roma. SETTEMBRE 2016 22 gennaio 2016. Sulla collina di Canne, accanto allo storico cippo: da sinistra il presidente della Provincia Francesco Spina, il consigliere regionale Loredana Capone, l’assessore regionale Ruggiero Mennea, il sindaco di Barletta Pasquale Cascella mostra, infatti, in sé, è certo di portata riduttiva, sull’orizzonte delle nostre aspettative, perché è frenata da due limiti: uno generale e l’altro particolare. Quello generale perché essa riguarda solo la personalità di Annibale, non tratteggiata sul percorso delle sue vittorie (ma questo è detto già a chiare lettere nella introduzione della presentatrice Filli Rossi); il limite particolare colpisce poi soltanto noi pugliesi (barlettani soprattutto) perché il sito annibalico non è tenuto in nessuna considerazione. Come stupirsi allora che il 15 di agosto non sia venuto in mente a nessuno di tenere aperto l’Antiquarium e il sito di Canne? Era scontato. IL FIERAMOSCA 9 CANNE E del resto non possiamo prendercela con Filli Rossi, l’ideatrice dell’evento, perché basta leggere il titolo della mostra per rendersi conto dei suoi intenti, “Annibale, un viaggio”, dal titolo del libro di Paolo Rumiz, che descrive un personaggio ch’essa pure ricostruisce scandagliandolo nei suoi aspetti umani, psicologici, culturali, caratteriali, prescindendo dalle sue vittorie, a cominciare da quella di Canne. Avevo scritto al sindaco chiedendogli se si fosse reso conto della importanza della mostra, non in relazione alla circoscritta narrazione della mostra, ma come evento che prendendo spunto da questo Annibale per così dire “antropologizzato” - potesse poi finalmente in futuro valorizzare il “nostro” sito annibalico, cioè quello relativo alla famosa battaglia che in questa mostra - come abbiamo detto - non è neppure sfiorato. E perché fossi più chiaro, il 1° agosto, proprio il giorno dell’inaugurazione, avevo scritto per la Gazzetta un articolo a tutta pagina che la redazione ha sintetizzato con un titolo e un sottotitolo che più chiari di così non si poteva essere: “Canne, fine delle occasioni perdute? Strategie contraddittorie hanno depotenziato finora il sito annibalico. Prendendo spunto da una bella mostra, proiettarsi però sul futuro”. E del resto, ancora più esplicitamente, il giorno prima Michele Cristallo, sempre per la Gazzetta, aveva scritto “Al di là dell’apprezzabile mostra odierna, cosa sarà di Canne e del suo Parco Archeologico domani? Passata la festa, ripiomberà nel vergognoso silenzio di sempre? Ecco il timore. È già accaduto più volte che, all’indomani di eventi e celebrazioni, di solenni annunci di interventi per la realizzazione di progetti e programmi di valorizzazione dell’area, poi venga dimenticata una delle più rinomate stazioni archeologiche nel panorama del patrimonio storico-archeologico nazionale”. Già, Michele Cristallo, che sulla antica diatriba Canne annibalica-Canne medievale (scontro Borgia-Iorio) aveva, già nel lontano 1971, scritto un gran numero di articoli per la Gazzetta e l’anno dopo curato la pubblicazione degli Atti del Convegno celebrato nel Circolo Unione. Per questo, al termine della conferenza di Brizzi, sul piazzale del Castello, nel festoso frastuono dell’evento inaugurativo, chiesi al sindaco se avesse letto il mio articolo e quello di Cristallo. Ma - pur rispondendo affermativamente - egli rimarcò solo l’importanza e il valore di “questa” mostra, circoscrivendo quindi l’apprezzamento ad un ambito ristretto, qual è quello di un Annibale che appartiene alla cultura “mediterranea”, mentre - lo ribadiamo - noi dobbiamo puntare, “dopo” la mostra, alla valorizzazione della battaglia. Per questo non sono restato stupito che il sito annibalico di Canne restasse chiuso quindici giorni dopo, perché gli addetti ai lavori non hanno ancora metabolizzato un collegamento tra mostra e valorizzazione dei luoghi del celebre scontro, mentre noi “stanziali”, che da quarant’anni ci battiamo per la valorizzazione del sito annibalico, vorremmo che - in applicazione del principio dell’eterogenesi dei fini - e cioè prendendo spunto da un copione marginale ai nostri interessi storici, vorremmo però che da questa mostra limitata alla personalità mediterranea di Annibale, emergesse (con risvolti turistici) finalmente l’Annibale grande condottiero, immortalato nei secoli come grande stratega anche della battaglia di Canne, anzi, soprattutto di “questa” battaglia presentata da Brizzi, sul retro del suo libro, come la più grande dell’antichità. E pensare che dal luogo di questo SETTEMBRE 2016 evento noi siamo a due passi, e finora - in questi vent’anni l’abbiamo snobbato, ignorato, dimenticato!! Quando Brizzi, il 26 ottobre del 2003, a Tuoro sul Trasimeno - a me e a Pietro Doronzo che rappresentiamo il Comune di Barletta - ci anticipò la nascita della Rotta dei Fenici (a livello internazionale) e del Cammino di Annibale (a livello nazionale), ci assicurò di un percorso di località dove s’erano consumate le grandi vittorie dello stratega cartaginese, partendo da Tuoro e da Barletta. Ecco, a noi piacerebbe riprendere “quel” percorso, “quel” viaggio, non partendo dalla sua personalità, ma dalla sua grande vittoria in quel di Canne. Ebbene, io credo che - “oltre” questa bella mostra - si possa riprendere quell’itinerario, con Antonio Barone direttore della Rotta dei Fenici, Giovanni Brizzi promotore del Cammino di Annibale, e - a livello regionale - Ruggiero Mennea proponente la legge di sovvenzionamento di 300mila euro per la valorizzazione del sito, e sul piano locale Pietro Doronzo dinamico operatore e grande esperto di tutte le problematiche della Canne archeologica con risvolti legislativi nazionali e regionali (perché non responsabilizzarlo, è un mistero). Sullo sfondo di questo scenario, due elementi di positività: il rientro di Canne nel Polo Museale Pugliese (e certo non perché stazione medievale ma annibalica!) e il finanziamento regionale cui abbiamo fatto testé riferimento; e due elementi di negatività (pare) rimossi: la progressiva emarginazione dell’invasivo ventennale protagonismo del “signore” della Cittadella, e finalmente il prudente silenzio (dopo l’ultima perentoria presa di posizione di Brizzi) della direttrice dell’Antiquarium che sulla localizzazione cannense della battaglia, s’era strenuamente opposta per tutta la durata del suo lungo mandato. * * * In conclusione, non vogliamo togliere certo merito a questa bella mostra che ci pare duplice: da una parte avere acceso i riflettori su un grande personaggio dell’antichità nella complessità della sua personalità (come non esserne grati a Filli Rossi), una mostra che può andare bene per tutte le città del bacino del Mediterraneo attraversate dallo stratega punico; e dall’altra però (ciò che ci sta più a cuore), come effetto riflesso, aver rilanciato - anche attraverso la presentazione del libro di Brizzi - l’annibalicità del sito. Toccherà a noi, già durante la mostra, ma soprattutto “dopo”, trovare gli strumenti per organizzare ritorni culturali e turistici durevoli e non precari ed estemporanei come è avvenuto fin qui. Quanto ai ruoli delle strutture operative, ne intravedo due, se vorremo uscire da una ultraventennale impasse: da un lato un Comitato promotore operativo permanente costituito dai membri di una ristretta e qualificata Associazione del Cammino di Annibale (del resto già istituita a Barletta con delibera 176 del 2009 ma fin qui mai operativa) e dall’altro, una consapevole collaborazione fra i tre livelli istituzionali: il Comune (con funzioni di coordinamento finalizzato), il Polo Museale della Regione (con funzione di valorizzazione del sito), la Regione medesima e da ultimo e il MIBACT (se saremo capaci di coinvolgere anche il Ministero). Non sarà semplice, ma neppure impossibile se finalmente sapremo trovare una feconda unità di intenti. IL FIERAMOSCA 11 ECONOMIA Banche, l’assemblea dei depositanti di Gaetano Nanula M a allora la situazione delle banche non è poi così catastrofica come, in un primo momento, si sarebbe potuto ritenere sulla scorta delle notizie, piuttosto approssimative, anche ufficialmente diffuse. Si era parlato, a più riprese, di un cumulo di crediti deteriorati intorno ai 200 miliardi, una cifra enorme che, se trasformata in probabili perdite, avrebbe assorbito ed annientato gran parte del capitale sociale delle banche dell’intero sistema. Fortunatamente, le cose non stanno così: secondo recenti dichiarazioni del Governatore della Banca d’Italia - Visco -, le sofferenze nei bilanci delle banche italiane, al netto delle svalutazioni già apportate, ammontano a 87 miliardi e, di questi, ben 50 miliardi sono assistiti da adeguate garanzie reali. Rimarrebbero dunque scoperti soltanto 37 miliardi, assistiti peraltro da garanzie solo personali. La situazione quindi può prestarsi ad un recupero, fatto naturalmente con prudenza e progressiva gradualità, consistente nell’attivazione degli strumenti stessi di gestione interna al sistema. Più che agli aiuti di Stato - cioè dei contribuenti italiani - ormai definitivamente esclusi dalla normativa europea, è soprattutto nella dinamica gestionale delle singole banche che il recupero può e dev’essere realizzato. Ma, a parte questa recente apertura di relativo ottimismo, è chiaro che il meccanismo attuale di conduzione economica delle banche non funzioni perfettamente bene e che un qualche correttivo debba essere apportato. Il sistema bancario (composto da circa 800 banche, riunite in 63 gruppi), integrato da quello finanziario (composto da oltre 24 mila intermediari finanziari), costituisce il centro motore dell’economia nazionale. La sua funzione è quella dell’intermediazione fra i risparmiatori - possessori di capitali che non sanno impiegare - e gli imprenditori - capaci di impiegare capitali che non hanno - contribuendo così al pieno impiego; al pieno investimento in attività produttive delle risorse finanziarie nazionali. Il congegno funziona sulla base di un legamento delicatissimo che collega i depositanti alla banca: la loro fiducia nella banca stessa. Se minimamente viene meno questa fiducia, il congegno si rompe, non funziona più. Se minimamente i depositanti hanno la sensazio- 12 IL FIERAMOSCA ne di correre il rischio di perdere - sia pure in parte - i propri risparmi, non portano più niente in banca ed anzi cercano di prelevare quanto abbiano già depositato. Questo punto, centrale nel funzionamento del sistema bancario, dev’essere ben capito e scrupolosamente difeso, per evitare sconvolgimenti di imprevedibile gravità. Sennonché, nonostante il suo elementare quanto fondamentale rilievo, non sembra che il punto sia stato ancora adeguatamente metabolizzato. Per meglio ingannare i depositanti è stata infatti ampiamente incentivata l’emissione di una nuova categoria di obbligazioni, le obbligazioni subordinate, non rimborsabili in caso di insolvenza della banca. Chi abbia pensato o tollerato l’utilizzo di tali nuovi titoli di credito, è pericoloso per l’esercizio dell’attività creditizia; è un irresponsabile, perché incide direttamente su quel delicatissimo legame di fiducia. Meglio liberarsene. Così come, anche la norma comunitaria del “bail-in”, che prevede la possibilità di assorbire le perdite della banca utilizzando i depositi di importo superiore a 100 mila euro, appare del tutto irragionevole, irrazionale, in un contesto piuttosto folle: che c’entrano i depositanti con le perdite della banca? Ed è invero questo l’aspetto, finora non sufficientemente approfondito, che consente invece di ben comprendere gli equilibri gestionali della banca per meglio indirizzarli verso una soluzione equa ed efficace. La gran massa degli investimenti creditizi della banca non è fornita dalle sue risorse proprie (capitale sociale più riserve), ma appunto dai depositi dei risparmiatori. Si può calcolare che i depositi affluiti siano dell’ordine di cinque o sei volte le risorse proprie della banca ed allora sembra legittimo il quesito sull’opportunità di escludere completamente i depositanti dalla gestione dei loro risparmi; se la nomina e l’apprezzamento del management bancario - presidente, amministratore delegato, consiglio di amministrazione, direttori generali, ecc. - dalle cui decisioni dipendono le sorti economiche della banca, possano essere assunte escludendo completamente i veri proprietari della gran massa delle risorse finanziarie da gestire. Sembra quindi logico dedurre che ai depositanti una qualche forma di controllo e di supporto al management debba essere invece riconosciuta. Questo si potrebbe realizzare prevedendo istituzionalmente il funzionamento di un’assemblea dei depositanti, con compiti non formali di affiancamento dell’assemblea dei soci della banca e facoltà decisionali nelle operazioni di investimento finanziario più importanti. Per quanto riguarda la legislazione italiana, di un’altra notazione molto importante dobbiamo darci carico. Quanti clienti delle banche, quanti depositanti conoscono l’esistenza dell’art. 1834 del codice civile? Probabilmente molto pochi. Secondo questo articolo “Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla…a richiesta del depositante”. I risparmiatori - una volta depositati - non sono più proprietari dei propri soldi, perché proprietaria a tutti gli effetti ne diventa la banca, anche se, qualora richiesta, la banca abbia a sua volta l’obbligo di restituirli. Questa disposizione ha un effetto straordinario, perché in caso di fallimento della banca, i depositi farebbero parte del suo attivo fallimentare, oggetto dunque di totale assorbimento per soddisfare i suoi debiti. I depositi dei risparmiatori corrono dunque gravi rischi non soltanto a causa delle obbligazioni subordinate o del “bail-in”, ma anche a causa di questa norma che, seppure finora non applicata, incombe con tutta la sua sinistra irragionevolezza sulla futura sorte dei depositi. Si tratta di una norma del 1942, epoca in cui il potere economico aveva ampie possibilità di prevalere su quello legislativo, che sarebbe ora opportuno, con una certa urgenza, procedere all’abrogazione. Concludendo. Il buon funzionamento del sistema bancario, integrato da quello finanziario, è troppo importante per le sorti dell’economia nazionale, perché possa essere lasciato alla semplice discrezione degli attuali organi societari delle banche, costituiti essenzialmente dall’assemblea dei soci, portatori - come abbiamo visto - solo di una parte minoritaria della massa dei mezzi finanziari necessaria allo svolgimento dell’attività creditizia. È opportuno invece che si dia la giusta apertura, nella nomina del management e nel controllo delle decisioni più importanti dell’investimento creditizio, anche ad un altro organo, costituito dai maggiori portatori della citata massa dei mezzi finanziari impiegati, che potrebbe essere “L’assemblea dei depositanti”. Siamo convinti che molte devianze gestionali - alle quali risale l’attuale non felicissima situazione economica delle banche - potrebbero essere evitate. SETTEMBRE 2016 COMUNE DI BARLETTA UN PASSO IN AVANTI DEL PUG l’approvazione della giunta del DPP L a Giunta Cascella ha preso atto dello “schema” di Documento Programmatico Preliminare al Piano Urbanistico Generale di Barletta definito attraverso un intenso processo partecipato di discussione pubblica e istituzionale intrapreso a seguito della delibera d’indirizzo per la formazione del piano urbanistico generale (PUG) e l’avvio della procedura di adeguamento al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR). Il Documento verrà pubblicato e messo a disposizione della Conferenza di Copianificazione con gli Enti - quali la Regione Puglia, la Provincia, i Comuni contermini di Trani, Andria, Canosa, San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli, Margherita di Savoia, le Soprintendenze, l’Autorità di Bacino, l’Anas e l’Acquedotto Pugliese - per l’assunzione degli impegni reciproci e la verifica della dovuta “sostenibilità” tecnico-istituzionale del Documento da portare all’attenzione del Consiglio Comunale per la sua adozione e pubblicazione. Per Barletta è evidente la necessità di sopperire alle carenze del vigente Piano Regolatore Generale con le analisi sull’assetto urbanistico, strutturale e del sistema delle conoscenze del territorio comunale, per riaggiornare il processo di pianificazione territoriale della città tenendo conto degli obblighi di legge intanto intervenuti e delle nuove necessità di riqualificazione degli spazi urbani e di implementazione dei servizi. Si potrà così contribuire al miglioramento della qualità della vita, al contrasto del degrado sociale e della caduta occupazionale, all’offerta turistico-culturale e al rilancio delle RISTORANTE RICEVIMENTI CONGRESSI SETTEMBRE 2016 attività produttive in un’ottica di rigenerazione e rifunzionalizzazione delle aree dismesse con una più elevata attenzione alle questioni della sostenibilità ambientale, della sensibilità paesaggistica e del consumo del suolo agricolo. In particolare, la partecipazione alla formazione del Documento, ha stimolato e arricchito gli obiettivi strategici per un uso consapevole di un territorio comunale notevolmente consumato e a tratti alterato nel suo patrimonio architettonico e naturale, ma nel quale è ancora possibile rintracciare i caratteri peculiari dell’identità sociale, produttiva, culturale, ambientale di Barletta. Difatti, l’immagine reale e percepita della nostra città rimanda ad una visione di futuro declinata per ambiti e contesti urbani e rurali. Le previsioni del Pug definiscono le nuove politiche urbanistiche con obiettivi di tutela, uso e valorizzazione delle risorse dedicate al contenimento del consumo di suolo, della sostenibilità energetica e dell’uso di tecnologie eco-compatibili. I contesti urbani del DPP si articolano in ambiti da tutelare, che mantengono i segni della stratificazione insediativa storica, appartenenti al patrimonio della cultura locale e alla memoria collettiva come il nucleo antico da riconsiderare nella sua estensione di impianto storico consolidato, da salvaguardare, riqualificare, rivitalizzare; il contesto del centro urbano compatto realizzato nell’arco del ‘900, per il quale prevedere il recupero e il completamento mirando al miglioramento delle condizioni di salubrità dell’ambiente urbano. Viale R. Elena (Lit. di Levante) tel. 0883 347741 IL FIERAMOSCA 13 COMUNE DI BARLETTA Manovra di assestamento del bilancio Una dichiarazione dell’assessore Pansini nella sua ultima seduta estiva Il Consiglio Comunale ha approvato la manovra di salvaguardia degli equilibri e di assestamento generale del bilancio 2016/2018 scongiurando così lo scioglimento del Consiglio Comunale. In linea con gli obiettivi stabiliti con il Documento Unico di Programmazione 2016/2018 già approvati dal Consiglio Comunale, la manovra, nel suo complesso, ha tenuto conto: - delle variazioni d’urgenza già deliberate dalla Giunta e ratificate dal Consiglio Comunale; - delle risultanze del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi e quelle del Consuntivo 2015; - delle variazioni di alcune voci di spesa ritenute necessarie e richieste dai vari uffici, assestando le entrate. Nello specifico, partendo dal risultato ottenuto in termini di agevolazioni sul Patto di Stabilità 2016, relativamente al finanziamento di spese di investimento per interventi di edilizia scolastica per e 1.176.496,57, con la manovra sono stati garantiti i servizi essenziali e sono stati adeguati il fondo rischio contenzioso e i fondi di riserva; nell’ambito delle variazioni si debbono altresì rilevare l’inserimento delle voci relative all’istruzione e al diritto allo studio, alla tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali e alle politiche sociali. Complessivamente, la manovra, dal punto di vista tecnico, ha movimentato somme per oltre 3,8 milioni di euro, gran parte delle quali hanno trovato copertura attraverso l’adeguamento delle somme finanziate con l’avanzo di amministrazione determinato con il Consuntivo 2015. Per quanto riguarda lo stato di attuazione dei programmi, complessivamente le spese impegnate nel primo semestre dell’anno ammontano al 55,43% degli stanziamenti: pertanto si è - a metà dell’esercizio - in linea con le previsioni. I settori in cui si registrano i maggiori impegni sono quelli relativi all’ordine pubblico e alla sicurezza, alla cultura e valorizzazione del territorio, alle politiche giovanili, all’edilizia, alle politiche sociali e allo sviluppo economico. In conclusione, la variazione di bilancio e la manovra di salvaguardia e assestamento garantiscono il rispetto degli equilibri di bilancio e dei vincoli di finanza pubblica introdotti con la Legge di Stabilità 2016: un risultato di stabilità finanziaria non comune nel panorama delle Amministrazioni locali. 14 IL FIERAMOSCA PRESENTATO “IL REDDITO DI DIGNITÀ” Durante un incontro pubblico di respiro provinciale, svoltosi in un’affollata sala rossa del castello di Barletta, è stato presentato il “Reddito di dignità” la nuova misura a sostegno delle persone in condizioni di fragilità economica e sociale promossa d’intesa tra la Regione Puglia e l’Amministrazione comunale di Barletta. L’iniziativa, che ha visto la partecipazione del sindaco Pasquale Cascella, del Sottosegretario al Welfare Massimo Cassano e dell’assessore comunale ai Servizi Sociali Marcello Lanotte, ha permesso una dettagliata Illustrazione della misura da parte della dirigente regionale al Welfare, Annamaria Candela. Il Reddito di Dignità è finanziato con risorse che ammontano, complessivamente, a 79 milioni di euro. Con il Reddito di Dignità - ha dichiarato l’assessore Lanotte - è obiettivo condiviso della Regione Puglia e dell’Amministrazione comunale avviare un percorso di coinvolgimento dei cittadini meritevoli di sostegno economico. Agli assegnatari sarà offerta la possibilità di entrare in graduatoria per ottenere un reddito minimo in cambio di lavoro. L’aspetto di rilievo è rappresentato proprio da questo itinerario di inclusione sociale attiva, in quanto il Reddito di Dignità è a tutti gli effetti la sottoscrizione di un patto fra le istituzioni e il beneficiario, con opportunità di formazione, tirocinio, reinserimento e programmi personalizzati per la presa in carico dell’intero nucleo familiare di appartenenza. In proposito confido, come ho già affermato nei giorni scorsi, sulla sensibilità dei nostri concittadini che, interagendo negli ambiti di cooperative sociali, aziende private, enti pubblici, associazioni e chiese, hanno la possibilità di elaborare e presentare i progetti potenzialmente in grado di favorire, grazie all’opera che sarà prestata in essi dai soggetti in situazione di vulnerabilità sociale, l’accesso al Reddito di Dignità. Cogliere gli obiettivi dell’intervento dipende tantissimo anche da questa forma di collaborazione. Il provvedimento si rivela quindi fondamentale per contribuire alle azioni di contrasto al disagio e alla marginalità sociale anche perché, per il suo carattere innovativo, allinea in modo sostanziale il nostro paese al welfare europeo. AMPLIAMENTO MANZI-CHIAPULIN Parere favorevole della Commissione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo per l’ampliamento della capienza dell’impianto sportivo “Manzi-Chiapulin”, in via dei Mandorli. La documentazione del progetto definitivo, già approvato dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Bari, dal CONI regionale e dalla ASL/BAT 1, è stata esaminata dalla Commissione, presieduta dal Comandante della Polizia Locale col. Savino Filannino, riunitasi presso il comando dei Vigili Urbani alla presenza dell’assessore ai Lavori Pubblici e Manutenzioni arch. Maria Antonietta Dimatteo, del progettista ing. Antonio Sasso, del presidente del CONI Puglia ing. Elio Sannicandro, del dirigente del SETTEMBRE 2016 COMUNE DI BARLETTA Commissariato di Pubblica Sicurezza dott. Luciano Diprisco e dei tecnici competenti. Con il nuovo progetto la capienza dell’impianto sarà elevata dagli attuali 376 spettatori a 1038, suddivisi in 273 per il settore ospiti e 765 per i locali, tenendo conto di alcune prescrizioni riguardanti in particolare - dopo gli incidenti dello scorso anno che avevano fatto venir meno le autorizzazioni all’agibilità dell’impianto per il campionato dilettantistico di calcio - il controllo e la sicurezza del pubblico sugli spalti, la sistemazione delle aree urbane comprese tra via degli Ulivi e via Giacomo Frank e la realizzazione di ingressi differenziati. Nelle more del completamento degli interventi in atto allo stadio “Puttilli”, sarà dunque possibile usufruire della struttura del “Manzi-Chiapulin”, adeguata alle attuali norme sulla sicurezza in materia di impiantistica sportiva, in tempo utile per la nuova stagione di Eccellenza calcistica, campionato in cui è impegnata la squadra con i colori della città. I primi interventi, previsti nel programma triennale dei Lavori Pubblici 2016/2018, saranno comunque funzionali per l’utilizzazione della struttura polivalente da parte delle associazioni sportive. VIABILITÀ: ISTITUITO IL DOPPIO SENSO DI CIRCOLAZIONE LUNGO UN TRATTO DI VIA MADONNA DELLA CROCE Sarà istituito il doppio senso di circolazione in via Madonna della Croce, nel tratto da via delle Belle Arti a via Francia. Lo stabilisce un’ordinanza dirigenziale firmata dal dirigente dell’Ufficio Traffico dott. Savino Filannino. Il provvedimento accoglie le richieste di intervento per una viabilità più funzionale e in linea con le esigenze dei residenti e degli esercenti della zona, avanzate dal “Comitato spontaneo dei commercianti di via Madonna della Croce” al sindaco Pasquale Cascella, all’assessore Michele Lasala e al presidente della II Commissione Consiliare Permanente Attività Produttive e Sviluppo Economico e Lavoro, Pietro Sciusco. Nel definire il contenuto dell’ordinanza si è peraltro tenuto conto dell’esito dell’incontro che lo scorso giugno i rappresentanti istituzionali e i tecnici dei settori comunali competenti hanno avuto con il Comitato. La definizione della nuova viabilità prevede, in particolare, su via delle Belle Arti nell’intersezione con via Madonna della Croce una rotatoria sperimentale e provvisoria per rendere più sicura e fluida la circolazione, il senso rotatorio e la precedenza a tutti i veicoli in transito sulla rotatoria. In via Madonna della Croce è stato inoltre previsto: nel tratto compreso da via delle Belle Arti e via Francia lato destro rispetto al senso di marcia a partire da via delle Belle Arti, l’istituzione del divieto di fermata; nel tratto compreso da via delle Belle Arti a via Francia, a monte e a valle, l’istituzione del doppio senso di circolazione; infine, nell’intersezione con via Pisacane e via Francia, l’istituzione delle direzioni consentite a destra e a sinistra. La Bar.S.A. è stata incaricata di predisporre la segnaletica provvisoria e il posizionamento di una rotatoria realizzata con materiali non definitivi a norma del Codice della Strada. Seguiranno le opportune verifiche sul posto da parte dei tecnici comunali al fine di ottimizzare l’intervento conclusivo con materiali durevoli. SETTEMBRE 2016 Il turn over dei dirigenti comunali L’ORGANIZZAZIONE DIVISA IN SETTE AREE Sono entrati in vigore i decreti firmati dal sindaco Pasquale Cascella nell’ambito della riorganizzazione della struttura comunale definita con la deliberazione di Giunta dello scorso 27 maggio con la creazione di 7 aree in cui ricadono 13 settori coordinati attraverso gli incarichi dirigenziali attualmente disponibili. Il provvedimento punta alla valorizzazione del merito e della produttività, al riconoscimento delle competenze, alla responsabilizzazione della gestione, alla flessibilità organizzativa e alla trasparenza delle attività con cui corrispondere alle esigenze della comunità locale. La responsabilità della I Area (Polizia locale, Legalità, Sicurezza urbana e Servizi autonomi) è stata attribuita a Savino Filannino che dirigerà i settori Polizia locale e Protezione civile - Servizio autonomo Contenzioso e legalità, Servizio autonomo Ufficio giudice di pace; lo stesso dirigente è incaricato, altresì, della responsabilità del settore Supporto alla direzione politica dell’ente e, ad interim, del settore Sviluppo economico e Attività produttive nell’ambito della V Area (Sviluppo economico e produttivo - Appalti, acquisti, e contratti) la cui responsabilità al momento non è attribuita. La II Area (Programmazione economica e finanziaria, Risorse umane e finanziarie) sarà di competenza di Michelangelo Nigro che dirigerà il settore Programmazione economica e finanziaria e, ad interim, il settore Organizzazione e Sviluppo risorse umane. Nigro è incaricato della sostituzione del dirigente Rosa Dipalma nei settori della stessa gestiti e del Segretario Generale per la parte della Presidenza della delegazione trattante dei dirigenti e dei dipendenti, la Dotazione organica, l’elaborazione del piano delle Performance. Responsabile della III Area (Cultura, Welfare e servizi alla persona) è Santa Scommegna che curerà il settore Servizi sociali e, ad interim, Beni e Servizi culturali e, altresì ad interim il settore Gare, Appalti e Contratti nell’ambito della V Area (Sviluppo economico e produttivo - Appalti, Acquisti e contratti) la cui responsabilità al momento non è attribuita. La IV Area (Affari generali e Servizi istituzionali - Istruzione) è affidata a Rosa Dipalma che guiderà i settori Affari generali e Servizi istituzionali e, ad interim, il settore Pubblica istruzione, Sport e Tempo libero. La stessa dirigente è incaricata della sostituzione del dirigente Savino Filannino nei settori dallo stesso gestiti. La VI Area (Ambiente, Lavori pubblici, Manutenzione e Patrimonio) sarà gestita da Donato Lamacchia, dirigente del settore Ambiente e, ad interim, del settore Lavori pubblici, Manutenzione e Patrimonio; lo stesso è incaricato, altresì, della responsabilità del programma delle OO.PP. e della sostituzione del dirigente Vito Assunto Laricchiuta nei settori dallo stesso gestiti. La VII Area (Pianificazione e governo del territorio, Demanio ed Edilizia) è affidata a Vito Assunto Laricchiuta che dirigerà il settore Piani e Programmi - Demanio e, ad interim, il settore Edilizia pubblica e privata; lo stesso è incaricato, altresì, della sostituzione del dirigente Donato Lamacchia nei settori dallo stesso gestiti. IL FIERAMOSCA 15 Parente new generation un “modernariato” al passo coi tempi L’arch. Pietro Parente e il figlio Antonio gestiscono con successo ben quattro attività, quattro marchi che delineano quattro mondi, sinonimi di affidabilità e qualità. Parente Antiquariato dove gusto, rarità e competenza sono i criteri che orientano i propri clienti nell’investimento in oggetti unici e prestigiosi: mobili, dipinti, sculture, argenti, vetri, tappeti, illuminazione per ogni stile ed epoca iniziando dal ‘600 in poi. CREa un centro restauri dove mobili, sculture, ceramiche e tele riprendono vita ritornando alle loro origini dopo che personale esperto ha offerto la propria consulenza assicurandosi la miglior tutela dei manufatti trattati. Antica Fabbrica di Divani, attiva nel commercio di divani, poltrone e letti realizzati rigorosamente in Italia. Contrariamente alle grandi aziende ogni modello è personalizzabile in ogni sua caratteristica come rivestimenti e accessori di ogni genere assecondando gusto e carattere di ciascun cliente con il quale Antica Fabbrica di Divani crea un filo diretto senza alcuna mediazione, né call center. PARENTE GROUP 16 IL FIERAMOSCA 1 9 4 9 Arte ferro, specializzata in creazioni in ferro battuto concepite direttamente dal cliente per vestire ambienti interni (letti, divani, porte, sedie) o esterni (ringhiere, cancellate, gazebo per giardini, tettoie) rifornendo i privati o le grandi aziende edili realizzando articoli per ogni esigenza. Link Arte e Modernariato. Oggi con orgoglio e con lo sguardo proiettato verso il futuro siamo lieti di annunciare il quinto marchio: una galleria d’arte moderna che offre una vasta gamma di selezionate opere d’arte realizzate da grandi firme o da giovani artisti italiani offrendo ai clienti la possibilità di scoprire anche nuovi talenti. Da tre generazioni Parente Group pone al servizio della propria clientela professionalità, tradizione, e al tempo stesso innovazione con nuovi progetti e sfide come quest’ultima dove vi propone una nuova suggestiva stagione d’arredamento, quella del MODERNARIATO con pezzi rari e firmati (jukebox, frigoriferi, corpi illuminanti, sedie, poltrone, tavoli) realizzati dai più grandi designer-pionieri risalenti agli anni cinquanta, sessanta, settanta, testimonianze iconiche di un epoca remota ma di forte impatto che caratterizzano e rendono unico l’ambiente di chi li possiede. La Parente Group vi invita presso i nostri show – room. VIA DELLA REPUBBLICA 118 VIA DEI MURATORI 4 - ang. Via Foggia NUOVO SHOWROOM TEL. 0883.331705 - BARLETTA SETTEMBRE 2016 EDITRICE ROTAS BARLETTA Parente 1949 – 2016. Alle soglie dei settanta anni di attività e di duro lavoro che hanno reso Parente Group un’impresa e un marchio di grande prestigio. LA PAROLA ALL’OPPOSIZIONE IL TAVOLO DELL’OPPOSIZIONE GUARDA ALLE COMUNALI DEL 2018 “A CASA L’ATTUALE CLASSE POLITICA” “G ià al lavoro per il futuro, per proporci come alternativa al governo della città e per mandare a casa una classe politica, ancora una volta, deludente e fallimentare”. È il guanto di sfida lanciato dal Tavolo Politico dell’Opposizione, riunitosi nelle passate ore per programmare, nonostante il periodo di ferie, le attività da avviare sin da subito al fine di innestare quel percorso di ‘cambiamento’ che la città invoca da tempo, in vista delle elezioni amministrative del 2018. “Superate le ultime vicissitudini politiche legate alle attività di Consiglio Comunale, ci siamo riuniti per tracciare il punto del lavoro sin qui operato tra i banchi dell’opposizione. Crediamo, con fare coerente, di aver ottemperato al nostro compito di osservatori attenti della macchina amministrativa raggiungendo anche diversi risultati politico-amministrativi, senza esserci tirati indietro laddove vi è stata la possibilità di porre fine a questa pagina politica da dimenticare. Certo, è sempre possibile migliorarsi e farlo grazie al sostegno di tanti cittadini che ci seguono determinati e desiderosi di una svolta. Diverse sono state le problematiche che hanno visto l’opposizione sollecitare l’Amministrazione Cascella, più volte inefficiente ma spesso addirittura assente nonché distante dalle istanze della comunità: dalle grandi alle piccole questioni, dal centro abitato sino a giungere alle periferie (come ad esempio sulle opere di urbanizzazione). Ricordiamo, in ultimo e solo per citarne uno in particolare, l’approvazione della nostra proposta politica riguardante l’adozione del Piano Strategico del Commercio, mediante il quale sarà possibile, riconvertire i capannoni delle zone industriali/artigianali, rivitalizzando la vita sociale ed economica cittadina ed incentivando la possibilità di nuovi posti di lavoro. Sono questi i provvedimenti dei quali Barletta si deve dotare al fine di garantire la crescita e lo sviluppo della nostra città. ARMACIA OSI NON SOLO FARMACI FARMACIA POSI del Dott. Fabio Rocco Posi Via A. Casardi, 22 - Barletta tel. 0883 531209 - fax 0883 330616 - [email protected] SETTEMBRE 2016 PIANIFICARE IL FUTURO Nel corso della riunione si è ritenuto, inoltre, opportuno cominciare subito a pianificare il futuro. Ormai da decenni siamo nelle mani di una classe politica di centrosinistra unica vera responsabile dell’involuzione di Barletta al cospetto di comuni limitrofi che crescono e che gettano, quantomeno, le basi del domani. Nella nostra città, invece, continuano a prevalere gli interessi personali: dai rimpasti di giunta, ai cambi di casacca chissà per quale fine, alle postazioni di potere come un posto in Bar.S.A., società, ricordiamo, di proprietà al 100% dei cittadini/ contribuenti di Barletta. Ogni giorno apprendiamo dai giornali notizie che, purtroppo, contraddistinguono negativamente l’Amministrazione Comunale e soprattutto l’intera città, per questi motivi, non più capofila di quei processi politici/ economico/sociali dei quali è stata protagonista nella storia passata. Inevitabili, quindi, le ricadute sul tessuto economico/ sociale: la città si è impoverita e laddove si registra qualche lodevole iniziativa di privati, da Palazzo di Città, non si fa altro che cercare di ostacolarne il cammino: dalla lentezza burocratica ad un accanimento assurdo. Nell’occasione sono stati anche focalizzati alcuni punti programmatici di vitale importanza per il futuro di Barletta: dall’approvazione del Piano Urbanistico Generale all’ammodernamento di una litoranea che nell’era digitale del 2016 non può essere chiusa da una ‘sbarra’. La nostra idea di città guarda proprio al turismo e alla valorizzazione dei nostri beni e delle nostre ricchezze naturali, storiche, artistiche, architettoniche, culturali. Non si può continuare ad accettare l’assenza di strutture adeguate in città. Non si può continuare a soprassedere sulla lentezza dei lavori pubblici, sulla perdita di finanziamenti, sul sequestro di cantieri, su opere mai terminate, su questioni ambientali (dalla qualità dell’aria alla qualità del mare) mai affrontate di petto, negli anni, dalla stessa classe politica, forse riciclata solo nei nomi e nei volti. Non si può continuare a far finta che nella nostra città non vi sia una presenza sommersa di immigrati, spesso artefici di fenomeni di microcriminalità, illegalità, prostituzione. Non si può continuare a subire tutto questo e tanto altro ancora. Infine un appello ai barlettani: “Barletta deve ribellarsi, deve ‘bocciare’ il vecchio sistema e la politica dei soliti noti, deve avere il coraggio di cambiare, come avvenuto di recente in Comuni importanti d’Italia e della nostra Provincia. È sui programmi e sul rinnovamento che si gioca la partita: la sfida è aperta, vinciamola insieme”. Il Tavolo Politico dell’Opposizione: Forza Italia, Adesso Puoi, Conservatori e Riformisti, Movimento Politico Schittulli, Popolari e Liberali, Noi con Salvini, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale IL FIERAMOSCA 17 SMART OFFICE SMART OFFICE lavorare oggi dell’arch. Angela Seccia* C ome si ridisegna l’ufficio contemporaneo, in risposta alle esigenze di maggiore flessibilità e condivisione? I nuovi modi di vivere l’ufficio, portano a diversi equilibri tra lo spazio privato e quello destinato all’incontro e allo scambio. Stiamo assistendo ad nuovo modo di concepire l’ambiente di lavoro, con questa tendenza Smart Working ha sicuramente trasformato l’impatto fisico del nuovo ambiente di lavoro in una dimensione molto conviviale. Lo spazio è luminoso e vivace rispetto al passato, sia per la presenza di maggiori colori sia per la presenza di soluzioni formali meno scontate e austere. Certamente, tutto questo fenomeno, una volta metabolizzato, mette le persone in uno stato di benessere tale che migliora notevolmente le performance lavorative. Lo spazio privato, una volta abituati alla nuova filosofia Smart Office, risulta maggiore rispetto al passato non tanto sul posto di lavoro (che non è assegnato, proprio per permettere alle persone di unirsi in team diversi) bensì in tutti gli spazi ancillari che tengono molto più conto di esigenze private quali privacy, relax, convivialità. L’organizzazione fisica dei luoghi di lavoro ha un notevole impatto sui processi sociali che avvengono in essi. Per semplificare, per comprendere il rapporto tra luoghi di lavoro e cultura aziendale dominante possiamo descrivere la situazione come basata su un continuum: da un lato ci sono le postazioni di lavoro fisse e rigide - i cubicoli, appunto dall’altro lato ci sono le postazioni fluide e riconfigurabili - come gli open space. Man mano che dai cubicoli ci si av- vicina agli open space, aumentano proprietà come creatività dei processi lavorativi, necessità di lavoro di gruppo e coordinamento con altri colleghi. Questa organizzazione dei luoghi di lavoro è espressione di una cultura organizzativa che agisce in mercati turbolenti (per esempio ad alto tasso di innovazione) in cui una struttura rigida degli spazi non consentirebbe un rapido adattamento dell’azienda. Le startup spesso agiscono in spazi di coworking, spazi di lavoro condivisi, con grandi scrivanie piene di connettori elettrici e digitali che permettono sia il lavoro da soli, sia il lavoro di gruppo. Se gli open space sono la risposta ad una cultura organizzativa aziendale che si apre alla creatività, i luoghi di coworking sono la risposta a forme lavorative nomadi, dinamiche, globali, legate alle opportunità di collaborazione tipiche di internet, in cui l’obiettivo non è svolgere un compito, ma risolvere un problema. L’impiegato è il lavoratore che agisce nei cubicoli, i knowledge workers - lavoratori della conoscenza - sono coloro che si avvalgono degli open space, i freelance sono quei lavoratori che fanno delle opportunità del coworking la propria dimensione. Professionisti a cui serve una superficie per poggiare il computer e una connessione internet per poter affrontare le sfide globali. Ovviamente gli uffici non spariranno, ma saranno sempre più espressione di processi veloci, collettivi e ad alta intensità creativa. * Laureata presso la Facoltà di Architettura “La Sapienza” di Roma 18 ILIL FIERAMOSCA FIERAMOSCA SETTEMBRE SETTEMBRE 2016 REGIONE PUGLIA - MENNEA Il ruolo del consigliere regionale Mennea nella valorizzazione del sito di Canne di Renato Russo L’ inaugurazione della mostra “Annibale, un viaggio” ha dato nuovo slancio alla visibilità del sito di Canne in chiave annibalica, com’era facilmente prevedibile. Preceduta specialmente dalla presentazione dell’ultimo libro di Giovanni Brizzi sulla battaglia di Canne, recensito dalla stampa nazionale con articoli di firme come quelle di Luciano Canfora e Franco Cardini. “Tutte belle parole - è stato detto - ma poi, concretamente, con quale sviluppo per il sito, se mancheranno i finanziamenti regionali?” A questa carenza ci ha pensato il consigliere Ruggiero Mennea. Io credo che il suo primo impulso all’impegno per il rilancio di Canne sia stato a settembre del 2010, quando, dopo aver appreso la notizia della chiusura del bookshop, ebbe a dichiarare alla Gazzetta (20 settembre): La chiusura del bookshop è uno schiaffo alle nostre ambizioni turistiche. Mi impegnerò per una proposta di legge per la valorizzazione del sito archeologico e storico. È stato di parola. Il 20 febbraio del 2011 infatti a sua firma fu avanzata al Consiglio regionale una proposta di legge diretta alla valorizzazione e divulgazione dei luoghi della storica battaglia di Canne, in quattro articoli: Finalità, Contributi regionali, Delimitazione delle aree interessate, Norme finanziarie e finali. Il 28 dicembre del 2011 la proposta veniva recepita dall’assemblea di via Capruzzi con Legge Regionale n. 31, con la quale il Consiglio della Regione Puglia riconosceva alla battaglia di Canne l’unicità storica e militare della battaglia avvenuta il 2 agosto 216 a.C. fra Romani e Cartaginesi, promuovendone la valorizzazione e sostenendo interventi di conservazione del patrimonio archeologico, architettonico monumentale e paesaggistico, ma soprattutto storico, favorendo la ricerca e l’utilizzo dei materiali documentali, artistici, cinematografici, bibliografici, multimediali nonché la ricostruzione e la divulgazione dei relativi avvenimenti storici. Nella legge di bilancio, era prevista una dotazione di BARLETTA VIA REGINA MARGHERITA 34 Tel./Fax 0883 332 464 · Cell. 393 301 26 75 [email protected] · www.fotorudy.it SETTEMBRE 2016 Canne, 22 giugno 2016. Il consigliere regionale Ruggiero Mennea, l’assessore regionale alla cultura Loredana Capone, il sindaco di Barletta Pasquale Cascella e il presidente della provincia Barletta Andria Trani Francesco Spina 200mila euro per il suo finanziamento. Lo stanziamento doveva servire per rilanciare il sito attraverso la realizzazione di servizi per visitatori e turisti. Nel corso del 2012 il consigliere Mennea si lamenterà con l’amministrazione Maffei per la mancanza della presentazione di un progetto del Comune della Regione Puglia, mettendo così a rischio di perdere il finanziamento. 16 maggio 2014, nel corso di una intervista alla Gazzetta, egli si dolse con l’Amministrazione Cascella per lo stesso motivo, che cioè la mancanza della presentazione di un progetto alla Regione Puglia potesse mettere a rischio il finanziamento. 15 gennaio 2015, alla notizia che il sito di Canne è stato escluso dal Polo Museale Regionale, Mennea e il sindaco Cascella protestarono vivacemente col ministro Dario Franceschini. Dopo le elezioni regionali del 2015, il neoconsigliere Ruggiero Mennea ottenne che venisse messa a bilancio la somma di 300mila euro per Canne. 8 ottobre 2015, nel corso di un convegno - presso l’Hotel delle Nazioni, a Bari - su Cultura e Turismo, Mennea ebbe assicurazioni dal ministro della cultura Dario Franceschini, che il sito di Canne sarebbe stato riammesso nel Polo Museale Regionale. 20 gennaio 2016. Con decreto ufficiale del MIBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali) e in seguito alle pressioni esercitate dal sindaco Cascella e dal consigliere regionale Mennea, il sito di Canne fatto rientrare nel Polo Museale Regionale. Dichiarazione di Mennea alla Gazzetta: Vinta la prima battaglia, ora comincia la vera sfida. Con l’ingresso di Canne della Battaglia nel Polo Museale e lo stanziamento della somma di 300mila euro, faremo in modo che le cose cambino decisamente in una prospettiva turistica culturale. IL FIERAMOSCA 19 REGIONE PUGLIA - CARACCIOLO URGENTE RIFORMARE LA GOVERNANCE DEI RIFIUTI IN PUGLIA” La V Commissione Ambiente della Regione Puglia ha approvato all’unanimità dei presenti il disegno di legge che contiene le modifiche alle disposizioni in materia di gestione dei rifiuti, legge regionale 24/2012. All’assessore all’Ambiente Domenico Santorsola, a cui va il mio ringraziamento per la disponibilità ed il senso di responsabilità dimostrato, è stato affidato il compito di coordinamento degli emendamenti in modo da arrivare al voto in consiglio regionale della prossima settimana con una proposta condivisa. Lunedì è attesa la proposta formulata da ANCI Puglia. Dispiace aver registrato l’abbandono dai lavori della V Commissione dei rappresentanti delle opposizioni. A nulla è valso l’appello del presidente Michele Emiliano di trovare una più larga condivisione rispetto al Disegno di legge né i tentativi di mediazione posti in essere per giungere ad un punto di sintesi tra le proposte. Inaccoglibile la proposta delle opposizioni di rinviare discussione e soluzione in materia di governance dei rifiuti a settembre tanto più se si considerano le tante emergenze che attanagliano la nostra Regione e che meritano di essere affrontate subito. Bene ha fatto dunque la maggioranza ad assumersi la responsabilità di una nuova governance dei rifiuti in Puglia. Il disegno di legge approvato in consiglio regionale si propone la finalità di introdurre una nuova governance della gestione del ciclo dei rifiuti che possa portare a compimento il piano regionale dei rifiuti vigente e che possa definitivamente realizzare tutta l’impiantistica per la chiusura del ciclo dei rifiuti. La nuova impostazione modifica la perimetrazione dell’ambito territoriale individuando il territorio regionale, quale dimensione ottimale per consentire economie di scala e di differenziazione idonee a massimizzare l’efficienza del servizio, e conseguentemente modificare anche l’organo di governo e l’assetto organizzativo dello stesso, istituendo l’Agenzia regionale che avrà i compiti propedeutici all’attuazione del piano regionale di gestione dei rifiuti urbani in modo da consentirne la chiusura del ciclo. L’introduzione di questa misura consente di perseguire l’omogeneizzazione degli standard tecnici ed economici dei servizi attinenti al ciclo di gestione dei rifiuti urbani, nonché la costituzione di un Ente, ovvero l’Agenzia, dotato di una struttura tecnico-amministrativa dedicata alla realizzazione dell’impiantistica, alla disciplina dei flussi di rifiuti ed all’espletamento delle procedure di affidamento, le cui modalità saranno individuate dai Comuni nelle forme previste dalla normativa vigente. Il nuovo impianto normativo mira a ottimizzare l’attività gestionale relativa all’affidamento dei servizi di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti solidi urbani, attraverso l’attribuzione all’Agenzia dei compiti attinenti all’espletamento degli affidamenti dei servizi, consentendo in tal modo una forma di controllo delle procedure più organica. 20 IL FIERAMOSCA SEMPLIFICAZIONE LEGGI URBANISTICHE E PAESAGGISTICHE Con l’obiettivo di dare risposte ai cittadini ed alle amministrazioni locali la V Commissione Ambiente della Regione Puglia ha approvato una proposta di legge con la finalità di chiarire tempi e modalità ed esplicitare alcuni concetti normativi contenuti in norme precedenti. Si procede così ad un riordino e ad una semplificazione procedimentale in materia di adeguamento dei piani territoriali alla pianificazione paesaggistica, di funzionamento delle Commissioni locali per il Paesaggio e di esercizio delle funzioni delegate in materia paesaggistica, di adeguamento di disposizioni legislative in materia paesaggistica dopo l’entrata in vigore del PPTR, nonché in materia di modifiche minori agli strumenti urbanistici vigenti. PER RENDERE LA LITORANEA UN LUOGO SICURO Recepita e accolta la mia proposta avanzata durante il consiglio comunale per chiedere all’Amministrazione comunale di potenziare le misure di sicurezza stradale a beneficio dell’incolumità della cittadinanza. In particolare ho proposto l’installazione, lungo la Litoranea Pietro Paolo Mennea, di strumenti ‘c.d. VELOBOX’ atti a prevenire e contrastare il fenomeno dell’alta velocità degli automezzi lungo la suddetta arteria stradale. Tale proposta tiene conto dei frequenti episodi in cui ad avere la peggio sono sempre i pedoni. FONDO AFFITTI, CONCRETO SOSTEGNO A FAMIGLIE La Regione Puglia ha stanziato nei giorni scorsi 21 milioni 341 mila euro come fondo di sostegno dei canoni di locazione per l’anno 2014. Il totale dei contributi programmati è pari a 16.015.198 euro mentre 5 milioni 179 mila euro saranno erogati in seconda battuta a beneficio dei Comuni che cofinanzieranno il fondo ricevendo una premialità. Tra questi vi sarà il Comune di Barletta: la giunta comunale nella seduta del 28 luglio 2016 ha infatti preso atto della deliberazione di Giunta Regionale n. 1120 del 19 luglio 2016 che assegna al Comune di Barletta il fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione per l’anno 2014 per un importo di e 1.097.280,97. Il Comune di Barletta concorrerà al cofinanziamento con la somma di e 219.456,19 pari al 20% dell’importo assegnato dalla Regione Puglia per accedere alla premialità. REGIONE PUGLIA - CARACCIOLO ACCORDO DI PROGRAMMA SU Riqualificazione e rigenerazione costiera BAT Caracciolo “Il nostro territorio ha fatto scuola portando a casa un risultato storico” S i è svolta mercoledì 3 agosto 2016 presso la Lega Navale di Barletta la conferenza stampa di presentazione dell’Accordo di programma su riqualificazione e rigenerazione costiera della BAT tra il Ministero dell’Ambiente, il Ministero delle Infrastrutture e la Regione Puglia che prevede la realizzazione di interventi, per un valore complessivo di 15 milioni di euro, con il coinvolgimento dei Comuni di Barletta, Bisceglie, Trani, Margherita di Savoia e la Provincia di Barletta-Andria-Trani. All’iniziativa promossa dal consigliere regionale e Presidente della V Commissione Ambiente della Regione Puglia Filippo Caracciolo hanno partecipato l’assessore regionale Anna Maria Curcuruto con delega alla Pianificazione territoriale e all’Urbanistica, il Presidente della Provincia BAT Giuseppe Corrado, il sindaco di Barletta Pasquale Cascella, il sindaco di Bisceglie Francesco Spina e l’assessore del Comune di Trani Raffaella Bologna con delega alla Pianificazione territoriale. Filippo Caracciolo, dopo aver ringraziato tutti i presenti per aver accolto l’invito, ha sottolineato che il risultato è frutto di un lavoro avviato con la sottoscrizione del Protocollo di Intesa per la riqualificazione e rigenerazione territoriale dell’Ambito costiero provinciale siglato a Barletta il 13 novembre 2014 e realizzato con il fattivo impegno del Presidente della Commissione Bilancio della Camera on. Francesco Boccia che ha consentito lo stanziamento delle risorse necessarie per la realizzazione degli interventi con la Legge di Stabilità 2015 (Legge 28 dicembre 2015, art. 1 comma 364). Il Presidente della V Commissione consiliare della Regione Puglia Filippo Caracciolo ha elogiato la collaborazione istituzionale tra gli enti e fatto presente che sarà posta molta attenzione al rispetto del crono programma sull’avanzamento dei Da sinistra il sindaco Pasquale Cascella, l’assessore alla pianificazione territoriale Raffaella Bologna, il presidente della provincia BAT Giuseppe Corrado, il presidente della V Commissione Ambiente Regione Puglia Filippo Caracciolo, l’assessore regionale Anna Maria Curcuruto, il sindaco di Bisceglie Francesco Spina SETTEMBRE 2016 lavori. Si è anche soffermato sull’importanza di attuare, tramite l’intesa raggiunta con l’Accordo di Programma, opere attese da molti anni come gli interventi previsti a Barletta per affrontare la problematica del Canale H e del Collettore D. Migliorando la qualità del mare e la sicurezza delle nostre coste, il territorio provinciale ha finalmente l’opportunità di investire in maniera decisa sulla valorizzazione delle potenzialità turistiche. L’assessore della Regione Puglia Anna Maria Curcuruto che ha avuto il compito di coordinare il tavolo istituzionale con i Ministeri si è detta molto orgogliosa di rappresentare la Puglia in riferimento ad una progettualità molto apprezzata anche dal Ministero dell’Ambiente. Anna Maria Curcuruto ha dato rilievo alla capacità dimostrata di lavorare con spirito di coesione. L’unitarietà è stata secondo l’assessore regionale la carta vincente del lavoro compiuto tanto da dirsi determinata nella volontà di replicare lo stesso modello seguito in questa occasione anche per altri territori costieri della Regione. Il Presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani Giuseppe Corrado ha parlato dell’Accordo di Programma sulla riqualificazione costiera come di una grande risposta all’antipolitica e spiegato che va evitato il rischio che la burocrazia possa rallentarne l’efficacia o allungarne le scadenze. L’obiettivo è partire dal lavoro già svolto e dagli interventi calendarizzati per continuare a riqualificare la costa della Provincia: da qui l’idea di un concorso di idee che sarà promosso dalla Provincia BAT perché il territorio possa candidarsi e intercettare nuovi finanziamenti sempre riferiti al mare ed alla costa. Francesco Spina, sindaco di Bisceglie, ha ricordato di aver firmato nel 2014 il Protocollo di Intesa a cui ha fatto seguito l’Accordo di Programma nella doppia veste di sindaco e Presidente della Provincia. Ha riconosciuto l’enorme sforzo compiuto dal consigliere regionale Filippo Caracciolo e parlato della grande responsabilità che tocca al Comune di Bisceglie visto che sarà tra i Comuni chiamati a realizzare una prima parte dell’intervento nel corso dell’annualità in corso cioè nel 2016. Il sindaco di Barletta Pasquale Cascella ha rimarcato l’impegno convergente di tutte le istituzioni in un’azione complessa che ha visto il coinvolgimento del Parlamento sino ai Comuni con la Regione che ha fatto da fulcro. In termini di opere di riqualificazione e rigenerazione si lavora a Barletta tassello dopo tassello nella composizione di un mosaico che deve tenere anche conto di criticità oggettive. L’assessore alla Pianificazione territoriale Raffaella Bologna nel sottolineare la validità dell’azione realizzata con gli altri enti ha evidenziato come per il Comune di Trani l’investimento programmato rappresenti solo una parte delle risorse per affrontare compiutamente la riqualificazione costiera. IL FIERAMOSCA 21 CA o giallo barsa.it BARSA CONSUNTIVO DI UN ANNO DI ATTIVITÀ RINGRAZIAMENTO ALLA CITTADINANZA PER LA COLLABORAZIONE E APPREZZAMENTO PER L’IMPEGNO DEI LAVORATORI DELL’AZIENDA di Luigi Fruscio* L Barletta tra i comuni più virtuosi. Se si considerano le dimensioni di molto inferiori per grandezza ed abitanti delle città che precedono Barletta nella speciale classifica dei comuni più virtuosi di Puglia ed in cui non figura nessun altro capoluogo di Provincia è possibile affermare che Barletta rappresenta un vero e proprio modello per l’intera Regione Puglia. A dicembre 2015 è stata Legambiente, per il secondo anno consecutivo, a premiare il Comune RACCOLTA DIFFERENZIATA di Barletta nella VIII Edizione di “Comuni Barletta è il capoluogo di provincia Ricicloni” promossa dall’associazione ampugliese con la più alta percentuale di rac- bientalista con la Regione Puglia e l’ANCI colta differenziata. Il risultato strepitoso è Puglia per aver raggiunto nei primi nove documentato dallo studio condotto dall’I- mesi del 2015 una media percentuale di stituto Pugliese di Ricerche Economiche e raccolta differenziata pari o superiore al Sociali (IPRES) dal titolo “Il tributo spe- 65%, così come richiesto dalla normativa ciale per il deposito in discarica dei rifiuti: nazionale ed europea. Barletta si attesta su l’esperienza in Puglia” che nel capitolo de- una media stabile intorno al 70% di racdicato alla raccolta differenziata inserisce colta differenziata. Per comprendere la portata del successo è il caso di ricordare che siamo partiti nel 2013 da una percentuale intorno al 20%. RACCOLTA DIFFERENZIATA Bar.S.A. è fiera di aver dato un apporto decisivo, su indirizzo dell’Amministrazione comunale, SECCO UMIDO ad un sistema di raccolta differenRESIDUO ziata porta a porta che si è dimostrato vincente e rispetto al quale ogni giorno ci sforziamo di apportare migliorie e correzioni. Nel rendere merito alla giunta guidata da Pasquale Cascella per aver con forza e determinazione perseguito l’obiettivo del model• SCARTI DI CUCINA • STRACCI • FRUTTA E VERDURA • SPAZZOLINI lo di raccolta differenziata porta a • ALIMENTI AVARIATI • OGGETTI IN GOMMA porta sull’intero territorio comu• TOVAGLIOLI DI CARTA (UNTI) • POSATE MONOUSO nale voglio ringraziare la cittadi• CARTA ASSORBENTE DA CUCINA • CARTA PLASTIFICATA • FAZZOLETTI DI CARTA USATI • LAMPADINE nanza per la collaborazione con • CENERI SPENTE • COCCI DI CERAMICA cui ci ha consentito in poco tempo • TAPPI DI SUGHERO • OCCHIALI • STUZZICADENTI • ACCENDINI di scalare le vette delle classifiche • PICCOLE POTATURE DI FIORI • CEROTTI regionali. • LETTIERE VEGETALI PER ANIMALI • CAPELLI Voglio elogiare la capacità tecnica di Bar.S.A. e l’impegno numero verde 800.330.433 - tel. 0883.304.215 delle lavoratrici e dei lavoratori a società Barletta Servizi Ambientali (si occupa di igiene ambientale, manutenzione e global service) compie 16 anni. Per lungo tempo è stata di proprietà del Comune di Barletta (72% del capitale) e della Manutencoop di Bologna (28%). Ora è per intero del Comune. L’avvocato Luigi Fruscio ne è amministratore unico da circa un anno. Traccia un bilancio e parla delle prospettive future. BARLETTA Città della Disfida Assorbenti Avanzi di cibo Gomme da masticare Fondi di caffè Pannolini e pannoloni Sfalci d’erba Spugnette Cicche di sigarette Filtri di tè (SENZA IMBALLO) Gli elementi sopra indicati sono da conferire nell’umido 22 IL FIERAMOSCA Gli elementi sopra indicati sono da conferire nel secco residuo Da ottobre 2016 distribuzione kit buste per l’anno 2017 Bar.S.A. avvisa la cittadinanza che la distribuzione delle buste per la raccolta differenziata riprenderà nel mese di ottobre 2016 con la consegna dei kit di buste relativi all’anno 2017 nei giorni e secondo gli orari e le modalità che saranno opportunamente comunicate. Per eventuali informazioni o in caso di richieste da parte di nuove utenze domestiche e non, è possibile rivolgersi presso la sede Bar.S.A. di via Callano n. 61 o contattando Bar.S.A. Tel. 0883.304215 0883.304216 - numero Verde 800.330433; e-mail [email protected] [email protected] che quotidianamente danno il massimo e ci consentono di aspirare ad obiettivi sempre più ambiziosi. Molto spesso si sente ripetere che con la raccolta porta a porta si è dato un onere aggiuntivo al cittadino senza alcun ritorno in termini pratici e di risparmio economico. È esattamente il contrario: la raccolta differenziata porta un notevole risparmio nelle casse del Comune di Barletta e di conseguenza nelle tasche dei cittadini di Barletta. IL BILANCIO La solidità aziendale di Bar.S.A. sta prima di tutto nei numeri. L’assemblea ordinaria degli azionisti ha approvato lo scorso 13 maggio 2016 il progetto di Bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015. L’assemblea, che ho presieduto nelle vesti di amministratore unico alla presenza dell’azionista rappresentato dal sindaco del Comune di Barletta Pasquale Cascella, ha approvato il Bilancio 2015 con un utile netto di 8.306,00 euro. Si tratta di una striscia positiva che rappresenta ormai una costante dei bilanci aziendali. SETTEMBRE 2016 BARSA Siamo giunti all’approvazione del Bilancio 2015 perseguendo in maniera decisa una ottimizzazione dell’organizzazione aziendale attuata attraverso modifiche organizzative e grazie alle azioni poste in essere dall’Amministrazione Comunale che, in applicazione delle norme sulla cosiddetta spending review, ha rivisitato la governance aziendale. Decisiva è stata la proficua collaborazione del collegio sindacale di Barletta Servizi Ambientali, delle organizzazioni sindacali e di tutti i lavoratori”. LE CAMPAGNE E LE SCUOLE Bar.S.A. ha ideato e promosso una campagna di affissioni per informare la cittadinanza sul corretto conferimento dei rifiuti: plastica, umido e secco residuo. Dal punto di vista strategico abbiamo investito e puntiamo sul coinvolgimento delle giovani generazioni: al mondo della scuola è stato dedicato il Progetto Ettorino, promosso da Bar.S.A. e Comune di Barletta, a cui hanno aderito con entusiasmo le scuole dell’infanzia e delle primarie della città di Barletta. Il progetto è stato presentato a settembre 2015 nella splendida cornice di Palazzo Bonelli proprio in occasione dell’apertura straordinaria promossa da Barletta Servizi Ambientali in collaborazione con il Fondo Ambiente Italiano (FAI). Ad aggiudicarsi la vittoria del concorso “Ettorino combatte per Barletta Pulita… la scuola può fare la differenza” è stato il 3° Circolo Didattico “Niccolò Fraggianni” che ha ritirato il primo premio pari ad un valore complessivo di euro 1.000,00 durante la premiazione avvenuta il 26 maggio 2016 presso la sede Bar.S.A. di via Callano alla presenza dell’assessore all’ambiente del Comune di Barletta Antonio Divincenzo. La collaborazione con le istituzioni scolastiche ha visto inoltre Bar.S.A. aderire al progetto “Alternanza Scuola Lavoro” grazie al quale diversi studenti iscritti all’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “N. Garrone” hanno avuto la possibilità di vivere e approfondire in prima persona le dinamiche aziendali. Un’esperienza utile per i ragazzi per arricchire il loro bagaglio di conoscenze personali e di promozione della propria autonomia ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro”. QUALE FUTURO? Il rafforzamento dei servizi pubblici erogati e l’espansione territoriale sono gli obiettivi di Bar.S.A. per il futuro. Bar.S.A. è onorata per l’interesse dimostrato nei mesi scorsi dai comuni di Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando nei riguardi dell’azienda. Eventuali scelte strategiche di natura societaria competono al Comune di Barletta ma il fatto che tre comuni del nostro territorio guardino a Bar.S.A. con attenzione e sondino l’ipotesi di affidamento del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani ci incoraggia perché è indicativo di quanto il nostro operato sia già riconosciuto ed apprezzato al di fuori dei confini comunali. Per quel che ci riguarda guardiamo certamente con favore ad una prospettiva di estensione delle nostre attività. L’altra grande sfida in tal senso è certamente legata allo scenario dell’impiantistica. Proprio Gli uffici della Bar.S.A. in queste ultime settimane la discussione sulla necessità di strutturare l’impiantistica per la gestione del ciclo dei rifiuti ha registrato un’accelerata da parte del governo regionale. Bar.S.A. ritiene di essere pronta al salto di qualità. La presenza di uno o più impianti di selezione è senza dubbio una grande opportunità per l’intero territorio provinciale. Sento di poter dire che grazie alle competenze ed alle professionalità maturate nei primi sedici anni di attività e continuando ad operare con la passione che ci contraddistingue ci siano tutte le condizioni perché Bar.S.A. confermi i brillanti risultati conseguiti e diventi sinonimo di eccellenza su scala regionale. Concludendo voglio ribadire il mio ringraziamento esteso a tutte le lavoratrici ed ai lavoratori di Bar.S.A. per l’impegno quotidiano con cui dimostrano il loro valore e l’attaccamento alla città”. * Amministratore unico Bar.S.A. agge! Tiene pulite le nostre spi Da Giugno a Settembre Pulizia ordinaria e meccanizzata con trattore gommato attrezzato con pulisci spiaggia del litorale. Nei mesi di Luglio e Agosto Pulizia e setaccio degli arenili con frequenza giornaliera. Sulle due Litoranee Per conferire i rifiuti sono presenti circa 200 trespoli per la raccolta dei rifiuti indifferenziati, 14 isole ecologiche per la raccolta di plastica-vetro-carta, 15 isole ecologiche in metallo sui marciapiedi per la raccolta differenziata dei rifiuti plastica-vetro-carta-umido e indifferenziata. Da Giugno fino al termine della stagione estiva servizio dedicato di raccolta porta a porta dei rifiuti presso tutti gli stabilimenti balneari secondo calendario. Progetto Ettorino, la dirigente della scuola elementare “Niccolò Fraggianni”, Brigida Maria Caporale premiata dall’assessore all’Ambiente Antonio Divincenzo e dall’amministratore unico della Barsa Luigi Fruscio SETTEMBRE 2016 www.barsa.it - [email protected] - [email protected] IL FIERAMOSCA 23 CHIESA RICORDO DI DON GINO Continua a vivere in ciascuno di noi di Renato Russo 11 agosto 2006. Sono passati dieci anni da quella tristissima giornata e i ricordi affiorano alla memoria con grande nitidezza. Quando lo vedemmo adagiato nella bara ai piedi dell’altare dal quale per tanti anni aveva infervorato i cuori e le menti dei suoi affezionati parrocchiani, ancora una volta si riaffacciò alla mente l’eterno mistero della morte... Sì, lì, adagiate per terra, erano le sue inanimate spoglie mortali, ma ci confortò la consapevolezza che il vero don Gino non era morto, perché il vero don Gino era ancora fra di noi, in mezzo a noi, dentro di noi, perché il suo vero sorriso, la sua parola, i suoi gesti, la sua cultura, l’aveva trasmessa nei nostri cuori, nei lunghi anni della nostra frequentazione. E così è stato in questi dieci lunghi anni senza di lui. Se ci è mancata la sua presenza, il suo spirito ha continuato però a rivivere dentro di noi, come in tutti coloro che lo conobbero, lo amarono, lo apprezzarono e conserveranno negli anni sempre vivo il suo ricordo e il suo insegnamento. Quanti ricordi si affacciano alla mente… Quella volta, in occasione di un Giovedì Santo, durante una visita ai Sepolcri, in S. Andrea, ci spiegò, col suo linguaggio da esperto ma semplice al tempo stesso, le scene di alcuni quadri famosi, come la Madonna del Vivarini; per poi soffermarsi sull’organo della chiesa da poco restaurato. La “sua” chiesa, si sa, era S. Andrea, alla quale era molto legato; un legame forte con il quartiere, con le sue pietre e la loro storia, con i parrocchiani, specialmente con i giovani. Già, le sue prediche a S. Andrea, immediate e dirette… Avevi subito la percezione che non ci fosse alcun distacco fra lui e i fedeli che ascoltavano, perché era come se dialogasse singolarmente con ciascuno, e ognuno recepiva questo suo messaggio personale e diretto, nel suo sguardo che s’illuminava di gioia, di una gioia che ti voleva partecipare, dalla quale ti sentivi coinvolto. E questo suo modo di dialogare era anche il modo di interloquire con i giovani della sua parrocchia e della sua scuola. E i giovani furono i primi ad accorrere al momento del suo trapasso; e in S. Andrea si ritrovarono, orfani e addolorati, ognuno chiuso nella propria composta sofferenza. Spesso don Gino ci veniva a trovare, alla Rotas, che ha avuto il privilegio di pubblicare le sue carte; non tante, perché i molti impegni gli lasciavano poco tempo, ma si trattasse di un testo o di un articolo, di una relazione o di una semplice preghiera stampata sul retro di una figurina, don Gino era sempre molto esigente. Correggeva, variava, rifiniva, ritoccava e non mancava, talvolta, di addentrarsi in dotte citazioni. Così egli non ci ha lasciato solo l’esempio di sé e della sua vita, ma anche il suo ricordo attraverso alcune opere importanti per la nostra cultura, come i sei volumetti intitolati Il Genio della mia terra. Nell’ultimo incontro, nella sacrestia della Cattedrale, in occasione della presentazione del sesto volumetto, ormai smagrito, ma sorretto egualmente da una grande vitalità intellettuale, ci comunicò che aveva finalmente terminato il suo ultimo lavoro, al quale teneva particolarmente, una monografia sulla chiesa del Purgatorio che avrebbe voluto pubblicare in autunno. Chissà, forse un auspicio che si realizzerà entro l’anno. La Madonna - diceva - mi ha concesso fin qui tante dilazioni… Sperava che gliene concedesse ancora un’altra. Ma questa volta la Madonna, che tante volte egli aveva raccontato amorevolmente nelle sue conversazioni, non lo aveva ascoltato e se lo era portato con sé in cielo. La sofferenza per la sua malattia, un esempio inimitabile sul quale per pudore non ci soffermeremo. Eppure come non ricordare la delicatezza che usava quando ti incontrava per non metterti a disagio; spesso ci scherzava su e talvolta sembrava quasi volersi scusare con te per averti involontariamente procurato un dispiacere. Allora cercava di sdrammatizzare le sue condizioni di salute, magari con una battuta, condita di ottimismo e di speranza, un po’ per darsi forza e un po’ per darne anche a noi, che spesso restavamo muti, non sapendo trovare che parole di circostanza. In Cattedrale, per l’ultimo saluto, una folla strabocchevole, e quanta commozione poi alla lettura del suo testamento nel quale ancora una volta seppe raggiungere il nostro cuore direttamente, con spontaneità e semplicità, ma al tempo stesso con quanta profondità di fede e di speranza. Don Gino con i giovani di S. Andrea in una foto del 2000 24 IL FIERAMOSCA SETTEMBRE 2016 STORIA LOCALE Il suffragio universale compie 70 anni UNA BARLETTANA CHIAMATA A FAR PARTE DELLA COSTITUENTE di Michele Grimaldi I l 2 giugno 1946, settanta anni fa, con un referendum a suffragio universale i cittadini italiani furono chiamati a scegliere tra Repubblica e Monarchia. Una data cruciale che, oltre a determinare uno stravolgimento dell’assetto dello Stato italiano, segnò il raggiungimento di una sofferta conquista: la prima volta al voto delle donne e l’elezione del primo Sindaco “Repubblicano” e per questi fondamentali passi, la Prefettura della Provincia Barletta Andria Trani e la Sezione di Archivio di Stato di Barletta con l’Archivio di Stato di Bari hanno voluto ricordare tali ricorrenze dal particolare valore civile e simbolico, nonché i cambiamenti che hanno caratterizzato la contesa politica nella democrazia italiana nell’arco di questi decenni, con un percorso espositivo documentale allestito nel suggestivo scenario del complesso architettonico “Real Monte di Pietà”, prestigiosa sede della Prefettura. Il Prefetto Clara Minerva, nel suo discorso di presentazione, ha voluto rimarcare che la mostra documentaria “1946/2016 - 70 anni fa il diritto di voto alle donne” vanta un primato e cioè quello di essere la prima in Puglia che tratta l’argomento “voto alle donne”. A 154 anni dalla “Dichiarazione dei diritti delle donne e delle cittadine” in Italia le donne poterono votare. Una prima volta che assunse una valenza maggiore e da far tremare i polsi poiché avvenne in occasione delle elezioni per scegliere i rappresentanti alla Costituente, i Sindaci e dulcis in fundo, il Referendum del 2 giugno 1946 in cui gli italiani furono chiamati a scegliere fra Monarchia e Repubblica. Sulla carta, le donne italiane già votavano, solo per le amministrative, sin dal 1924. Benito Mussolini aveva loro riconosciuto il diritto di voto al fine di dimostrare che non temeva l’elettorato femminile ma fu solo un atto di pura demagogia, in quanto la dittatura aveva già deciso la proibizione di qualsiasi elezione per comuni e province, sostituendoli con i podestà ed i governatori. Il 2 giugno del 1946, le donne votarono per il Referendum istituzionale e per le elezioni della Assemblea costituente. Sui banchi Inaugurazione della mostra. Da sinistra Michele Grimaldi Responsabile Sezione Archivio di Stato di Barletta; Clara Minerva Prefetto; Antonella Pompilio Direttore Archivio di Stato di Bari SETTEMBRE 2016 dell’Assemblea costituente sedettero le prime parlamentari: nove della DC, nove del PCI, due del PSIUP ed una dell’Uomo Qualunque. Alla fine di maggio del 1946 c’erano ancora dappertutto case devastate dai bombardamenti, gente ammucchiata in precari alloggi di coabitazione, famiglie in attesa degli ultimi militari prigionieri, campi inglesi e americani con la loro corte di piccoli traffici e malavita spicciola. I “nuovi” responsabili della cosa pubblica si preparavano ai compiti della pace: ricostruire case e fabbriche, aiutare la gente più colpita, dare un senso nuovo a un paese uscito da venti anni di dittatura e da una guerra che aveva coinvolto, per la prima volta, i civili quanto i militari. La campagna elettorale si faceva nelle strade, nelle piazze, nei mercati, nelle case chiedendo consiglio ai più anziani che avevano vissuto nell’Italia pre fascista e nei paesi del loro esilio ma soprattutto inventando modi e luoghi. I simboli e gli slogan attaccati ai muri, i comizi, tutti gremiti, erano l’aspetto più vistoso e nuovo ma la propaganda vera era quella di migliaia di attivisti che giravano casa per casa e creavano momenti di discussione al mercato, in piazza, nei bar. Vittoria Anna Sterpeta Titomanlio Al termine di quella contesa elettorale, non certo facile, Barletta ebbe l’onore di esprimere una delle 21 donne elette a far parte della Costituente. Mi riferisco a Vittoria Anna Sterpeta Titomanlio. Nata a Barletta in via Canosa al civico 20 il 22 aprile 1899 da Titomanlio Sabino, Ispettore Demaniale residente a Napoli ma a Barletta per lavoro e da De Boffe Carolina, visse i suoi primi anni nella Città della Disfida. Tornata a Napoli, dove svolgerà l’attività di maestra elementare e terminerà la sua esistenza a 89 anni il 28 dicembre 1988, viene eletta, in quel collegio, nel 1946 a 47 anni alla Costituente e poi il 3 giugno 1958 al Parlamento nel gruppo della Democrazia Cristiana sino al 15 maggio 1963. Durante quel mandato è componente della VIII Commissione Istruzione e Belle Arti, della XII Industria e Commercio ed infine della Commissione speciale per l’esame del disegno e delle proposte di legge concernenti provvedimenti per la Città di Napoli. Oltre alla Costituente Vittoria Titomanlio, furono eletti alla Camera nel collegio Bari-Foggia, tra gli altri, Aldo Moro e il barlettano Vito Antonio Monterisi per la Democrazia Cristiana e Giuseppe Di Vittorio con Francesco Capacchione per il Fronte Democratico Popolare. Al Senato, nel collegio elettorale della Puglia, fecero il loro ingresso l’Ammiraglio barlettano Ferdinando Casardi e l’avvocato andriese Onofrio Jannuzzi, ambedue eletti nelle fila della D.C. Nelle città dell’allora provincia di Bari, oggi Barletta Andria Trani, si svolsero, oltre alle consultazioni per l’individuazione dei rappresentanti alla Costituente e al Parlamento, anche le votazioni per l’elezione del primo Sindaco repubblicano. Barletta presentò quattro liste e cioè la Democrazia Cristiana con capolista Isidoro Alvisi, eletto poi Sindaco, il Partito ComuIL FIERAMOSCA 25 IN CITTÀ nista con Teodoro Giannone, il Partito Socialista con Giuseppe Giovanni Paparella e la lista civica con simbolo Ettore Fieramosca che abbatte La Motte, Ester Alinei. Ad Andria ci fu una lista in più per un totale di cinque. I capilista furono Carlo Chicco per la Democrazia Cristiana, Onofrio Jannuzzi, poi eletto al Senato, per una lista civica collegata alla Democrazia Cristiana, Vincenzo Carbonara per il Partito Socialista, Tommaso Giuffreda per un’altra lista ci- Vittoria Titomanlio, la barlettana vica e Carlo Antolini per il Par- eletta alla Assemblea Costituente tito Comunista, eletto primo Sindaco Repubblicano. Per Trani, infine, si ritorna a quattro liste e a guidarle furono Beniamino Ricco per la Democrazia Cristiana, Giacinto Francia, risultato poi Sindaco, per il Partito Socialista, Cesare Bianchi per una lista civica e Nicola Rasoli per un raggruppamento di ex combattenti. A margine di questa importante ed inedita documentazione, sono esposti in mostra, quotidiani di quel 1946 sui quali venivano riportati gli avvertimenti su come le donne si devono comportare del tipo “Meglio evitare il rossetto quando si va a votare. La scheda va incollata. Uno sbaffo vermiglio può essere fatale!”. Ed ancora dalle cronache si apprende che “le donne sono state la grande novità di queste elezioni: popolane e signore, vecchie e giovani, sole o in compagnia. Parecchie mogli hanno potuto dividere con il marito l’attesa e poi l’emozione del voto; si sono viste giungere intere famiglie, magari divise nei pareri ma a braccetto. Anzi l’elemento femminile è accorso per primo davanti alle sezioni. Molte donne uscite dalle chiese dopo la prima Messa si sono recate subito a votare per poter tornare a casa ad accudire alle faccende domestiche…”. Quindi a 70 anni di distanza, quel 1946 rappresenta, non solo un anniversario per il Paese e per il diritto al voto acquisito dalle donne, in termini di elettorato attivo e passivo, ma anche l’occasione per dare forte e rinvigorito impulso alla parità di genere sostanziale e non solo normativa tra uomini e donne, attraverso la promozione di azioni volte a eliminare le diseguaglianze in ambito sociale, lavorativo, politico e culturale. Notizie in breve SHOPPING MATTO A BARLETTA Tra le iniziative inserite nel programma dell’Estate Barlettana 2016 promossa dall’Amministrazione comunale, l’iniziativa “Shopping Matto” organizzata dal Comitato “Le Strade dello Shopping”. Si tratta di un’accattivante escursione nel magico mondo degli artisti di strada che si sono esibiti lungo gli itinerari dello shopping di Barletta per tre ore, dalle 18 alle 21. Le performance consistevano in esibizioni di giocoleria, giocoleria in equilibrio, trampolieri, balloon art, micromagia, giochi con il serpente, con il fuoco, equilibrismo. Non sono mancati clown e fachiri. Le postazioni sono state personalizzate con banner riportanti il logo del Comitato “Le Strade dello Shopping” e per creare una simpatica interazione con i bambini è stata data la possibilità di scattare fotografie grazie anche ad operatori professionisti coinvolti per l’occasione. SERATA SENZA PERIFERIA. MAGIA DI NOTE AL PARCO DELL’UMANITÀ Al Parco dell’Umanità, nella zona 167, si è svolta una manifestazione artistica, musicale e di danza nel quadro del progetto “Barletta Art Festival 2016”, il grande contenitore culturale multidisciplinare che riunisce al suo interno diverse associazioni artistiche e culturali operanti da diverso tempo sul territorio cittadino. Per il Barletta Piano Festival, a cura dell’Associazione Amici della Musica “Mauro Giuliani”, il Parco dell’Umanità questa volta ha ospitato l’Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana di Bari, diretta dal maestro Giovanni Rinaldi, con il concerto “Tutta un’altra musica!”. Quindi l’Associazione “Arte&Balletto” ha aperto l’Apulia Danza Festival proprio al Parco dell’Umanità con il “Sogno d’una notte d’estate”, per poi concludersi col “Galà dell’ApuliaDanzaFestival” a cura dell’Associazione Artistico Culturale “Cultura e Musica G. Curci”, che ha mandato in scena “C’eravamo tanto amati” spettacolo di teatro e musica, parole e note, sull’amore e sulla musica, in un piacevole racconto melodioso sulle celebri note classiche italiane, napoletane e del nuovo continente. LA SCOMPARSA DI VINCENZO MARGIOTTA Si è spento, all’età di 81 anni, dopo una lunga malattia, Vincenzo Margiotta, nato a Bari il 7 ottobre 1934: lascia la moglie Marisa Cappabianca e tre figli Daniela, Nicola e Mariangela. Ex difensore centrale della società Sportiva Barletta Calcio allora in serie C e negli anni allenatore delle giovanili del Barletta, oltre ad essere stato responsabile tecnico della prima squadra in coppia con Savino Dipaola e selezionatore regionale delle giovanili con incarico affidatogli 26 IL FIERAMOSCA SETTEMBRE 2016 IN CITTÀ dalla Figc. Acquistato dalla S.S. Barletta nel 1958 dalla squadra del Gioia del Colle, contribuì in maniera determinante alla promozione della sua formazione dalla IV serie alla Serie C, prima partecipazione in assoluto alla serie semiprofessionista. Negli anni Cinquanta e negli anni Sessanta, svolse la sua attività di calciatore prevalentemente nelle serie semiprofessioniste, militando anche nelle formazioni di Trani ed Andria. Nel 1963 decise di appendere le scarpette al chiodo perché l’anno prima, dopo aver partecipato ed essere risultato vincitore di un concorso nelle poste, ne diventò impiegato, sino alla sua data in pensione, nel 2002, dimostrando la sua naturale propensione alla massima correttezza. TU CHE FAI PARTE DI ME, PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ADRIANA BORRACCINO “Tu che fai parte di me”, il romanzo scritto dalla barlettana Adriana Borraccino, presentato al lido “Moby Dick” di Margherita di Savoia. Adriana Borraccino è nata a Barletta il 29 gennaio del 1999. Studentessa presso il liceo linguistico “Carlo Cafiero” ha cominciato a scrivere sul sito “wattpad” all’età di sedici anni. “Tu che fai parte di me” è il suo primo romanzo, con tematica prettamente adolescenziale, che ne tocca i vari temi come l’amore, l’amicizia, la famiglia e la malattia. Un libro sia per giovani ragazzi sia per adulti, un modo per sognare e tornare indietro nel tempo. Il libro è stato pubblicato dalla casa Editrice Rotas. RICORDO DI MAURO GIULIANI Anche quest’anno Casa Museo Giuliani e l’Associazione storico musicale “Mauro Giuliani” hanno celebrato l’anniversario della nascita del grande chitarrista protoromantico, nato a Bisceglie il 27 luglio 2016, con uno spettacolo dal titolo “L’incontro. Beethoven e Giuliani a Vienna”. Con il patrocinio ed il contributo dell’Amministrazione comunale nel giorno della 235a ricorrenza si è tenuta al Castello svevo angioino di Bisceglie una rappresentazione nella quale musica e parole si sono fuse per raccontare due momenti significativi della vita e dell’opera del compositore. Il prologo di Nicola Giuliani, tratto dal suo libro “La Sesta Corda, vita narrata di Mauro Giuliani”, che lo scorso anno ha visto una riedizione aggiornata in lingua SETTEMBRE 2016 spagnola, ha fatto immergere gli spettatori nel momento nostalgico del ritorno in Italia dopo gli esaltanti anni dell’attività viennese. Ne ha curato le letture lo stesso autore insieme con Laura Di Liddo e con l’accompagnamento musicale del maestro Umberto Cafagna. Il ricordo degli esordi di Giuliani a Vienna è stato invece affidato ad un testo scritto dall’attore Fabio Sartor, protagonista di interpretazioni teatrali e cinematografico e di fiction televisive. Anche Sartor si è avvalso dell’accompagnamento di musiche di Giuliani eseguite da Cafagna per raccontare una storia fantastica ispirata però alla storia vera del rapporto di collaborazione e di stima che legò il grande Van Beethoven all’artista pugliese. La rappresentazione si è tenuta presso il Castello svevo angioino di Bisceglie. PRESSO LA PREFETTURA RIUNIONE DI COORDINAMENTO DELLE FORZE DI POLIZIA Con la partecipazione dei vertici provinciali delle Forze di Polizia, presieduta dal prefetto Clara Minerva, si è tenuta in Prefettura una riunione tecnica di coordinamento nel corso della quale è stato fatto il punto della situazione dell’ordine e sicurezza a Canosa e Andria. Al riguardo, il Prefetto ha richiesto alle Forze dell’Ordine di continuare a mantenere alta la guardia assicurando l’intensificazione dei servizi di vigilanza e di controllo del territorio. Il Prefetto ha disposto l’intensificazione dei controlli in agricoltura con il massimo raccordo da parte delle Forze dell’Ordine e degli Enti di vigilanza (DTL, INPS e SPESAL), con il concorso della Polizia Stradale per l’ispezione dei mezzi di trasporto dei lavoratori stagionali, in coincidenza, in particolare, con le campagne vinicola ed olivicola, mentre verranno opportunamente sensibilizzate le associazioni datoriali di categoria perché vengano garantite situazioni alloggiative adeguate per i lavoratori stagionali. DOPO GLI ANNI DELL’ATTESA, FINALMENTE LA CONSEGNA DEGLI ALLOGGI AI LORO LEGITTIMI PROPRIETARI E finalmente, dopo tanti anni di attesa, i legittimi destinatari degli alloggi popolari hanno avuto la loro casa. Una bella - sia pure tardiva - conclusione per una deplorevole pagina della nostra vita cittadina. Completati infatti il lotto di alloggi popolari, nel 2009 erano stati occupati abusivamente dagli sfrattati che non avevano titolo, situazione più volta denunciata dal sindaco Maffei, ma che non aveva mai trovato uno sbocco positivo. Un’occupazione che sembrava destinata a non avere mai fine, finché, nel 2015, con un atto di legalità nel concorso della volontà del Prefetto, del sindaco di Barletta Cascella e delle Forze dell’Ordine, gli alloggi non furono liberati. E oggi, nell’estate del 2016, il felice epilogo. IL FIERAMOSCA 27 28 IL FIERAMOSCA SETTEMBRE 2016 SOCIETÀ DI STORIA PATRIA LE SOCIETÀ DI STORIA PATRIA TRA PASSATO E PRESENTE di Pasquale Corsi N on tutti forse sanno che le Società (o anche Deputazioni) di Storia Patria non sono comparabili, per origini e finalità, a nessuna delle innumerevoli associazioni culturali (molte delle quali assolutamente benemerite) che si sono moltiplicate in Italia nel corso degli ultimi decenni. Queste ultime infatti sono, in primo luogo, espressione della libera volontà dei loro membri di organizzarsi in maniera autonoma per il conseguimento di specifici scopi. Le Società di Storia Patria nascono invece nel clima risorgimentale della recente e non ancora completa unità della Patria nel contesto del Regno d’Italia. Le province che ne vennero a far parte erano ovviamente portatrici di tradizioni ed esperienze culturali diverse, che dovevano e potevano essere amalgamate all’interno del nuovo Stato, ma nel rispetto della loro specificità. Al conseguimento di tale scopo fu man mano promossa, dovunque ce ne fossero i presupposti culturali e le personalità decise ad operare in tal senso, l’istituzione delle Società di Storia Patria. Per quanto riguarda la Puglia, non mancano gli studiosi che ne hanno ricostruito le vicende, tra i quali basta rinviare al Direttore di questa rivista e ad alcuni suoi scritti recenti. Da un punto di vista generale, non è naturalmente il caso di ripercorrere le modalità e gli sviluppi della formazione e strutturazione delle singole Società, cui hanno anche provveduto, secondo i tempi e con appositi provvedimenti legislativi, le autorità di governo. È sufficiente, a mio parere, evidenziare che sussiste, direi nel loro DNA, un misto (da un lato) di impegno volontario da parte di tutti i soci e (dall’altro) di servizio pubblico, un aspetto che dovrebbe oggi essere ancor meglio apprezzato e valorizzato nel quadro degli assetti regionali. Al di là di quanto ho sinteticamente ricordato, vorrei con semplicità e chiarezza richiamare la finalità principale delle Società di Storia Patria, che è quella di tutelare e promuovere, secondo criteri scientifici di accertata validità, le ricerche storiche dei territori di loro pertinenza. Da questo punto di vista, è noto quanto sia diffusa e consolidata da secoli la fioritura di Piazza Marina 52 (centro storico) SETTEMBRE 2016 studi riguardanti vicende e personaggi di questa o quella località; non sempre però appare garantito il livello scientifico di questa vasta pubblicistica, che non a caso è talvolta qualificata come “locale”, con una punta inespressa di sottovalutazione. La recente storiografia, compresa quella di ambiente accademico, ha tuttavia da tempo riconsiderato i limiti di questi Il prof. Pasquale Corsi giudizi ed è ormai generalmente riconosciuto che conta in primo luogo, accanto all’originalità dello studio, la corretta applicazione di una metodologia appropriata. Ne consegue che le pubblicazioni patrocinate dalle Società di Storia Patria sono tenute ad osservare le norme della ricerca scientifica e quindi, almeno nella maggioranza dei casi, possono fornire un contributo rilevante per un autentico sviluppo degli studi storici locali. Di importanza analoga, se non addirittura maggiore rispetto alla finalità cui si è fatto cenno in precedenza, risulta l’impegno editoriale delle Società, rappresentato (nel caso di quella pugliese) dalla stampa di riviste, collane specializzate, bibliografie, atti di convegni e edizioni di fonti. In questo quadro mi limito a citare l’organo ufficiale della Società, cioè l’«Archivio Storico Pugliese», una rivista che ha tagliato il traguardo della sessantottesima annata e che ha meritato, nel dicembre del 2015, un prestigioso riconoscimento nel corso di una cerimonia presso il Palazzo della Consulta a Roma. Tutto ciò è comunque secondario, si badi bene, rispetto alla funzione principale di questa attività editoriale: quella di raccogliere e pubblicare i testi di maggiore rilevanza storica per la Puglia, tenendo d’occhio soltanto il loro valore scientifico, indipendentemente dall’interesse che possono al momento suscitare nella maggioranza Lupo di Mare al mare (lido bella venezia) Lit. Pietro Mennea 4 BARLETTA tel. 0883 885 040 www.lupodimarebarletta.it [email protected] IL FIERAMOSCA 29 STORIA LOCALE dei lettori e, quindi, della loro incidenza (si fa per dire) nella graduatoria dei cosiddetti bestsellers. Chi mai infatti, per fare un esempio molto eloquente, avrebbe provveduto alla stampa dei volumi (al momento circa quaranta) del Codice Diplomatico Pugliese, che raccoglie il contenuto di migliaia di pergamene medievali, redatte ovviamente in latino, testimonianza preziosa e diretta del nostro passato, oltre che strumento indispensabile per la sua conoscenza? Ovviamente solo gli “addetti ai lavori” sono ben consapevoli di quanto utile, anzi insostituibile, sia questo spazio che le Società di Storia Patria assicurano a lavori di alto livello scientifico e di lenta diffusione, che solo sui parametri della “lunga durata” rivelano gli effetti positivi delle scelte compiute. Nel caso del già citato Codice Diplomatico Pugliese, mi è ad esempio capitato spesso di notare l’attenzione riservata ai suoi volumi, magari molti anni dopo la loro pubblicazione, da parte di insigni studiosi di ogni parte d’Italia e dell’estero. In base a quanto detto, il lettore può comprendere le ragioni che hanno indotto i Padri del Risorgimento e molti esponenti del ceto intellettuale a promuovere e sostenere, anche con pubbliche risorse, l’esistenza delle Società di Storia Patria. La loro funzione però non si è affatto esaurita, come qualcuno potrebbe credere, né nella situazione presente né tantomeno nelle prospettive future. Si deve infatti prendere atto, con lucida e razionale consapevolezza, quanto in ambito culturale sia crescente la confusione e l’incertezza delle direttrici fondamentali; tra l’altro, non sono pochi gli intellettuali che hanno già denunziato l’abbandono sempre più accentuato dei valori delle humanae litterae (tra cui lo studio della storia) nella educazione scolastica delle giovani generazioni. Appare invece sempre più frequente l’identificazione della cultura come spettacolo o, nel migliore dei casi, come mero incentivo ad un turismo incentrato sulla notorietà di poche eccellenze reclamizzate. Per fermare il degrado incipiente, che si manifesta in molti modi (come l’abbandono in cui versano siti di eccezionale rilevanza, come quello di Canne), occorre rafforzare ed estendere la rete dei supporti culturali, tra i quali appunto un ruolo di primo piano è ancora riservato alle Società di Storia Patria, nonostante l’accentuato disinteresse nei loro confronti da parte degli Enti pubblici. In collaborazione con altre associazioni, particolarmente qualificate sul piano scientifico, si potrà forse ancora sperare in un consolidamento della conoscenza storica, da cui deriva la capacità di apprezzare e valorizzare compiutamente lo straordinario ed incommensurabile patrimonio di arte e civiltà che abbiamo ereditato. Bisogna insomma dimostrare, con i fatti e con l’impegno di tutti, di esserne degni custodi e valorizzatori, non solo per le attuali, ma soprattutto per le future generazioni. 30 IL FIERAMOSCA IL SUD ALL’ Un interessante saggio di N el numero di agosto abbiamo dato notizia della recente uscita per i tipi della Editrice Adda, dell’ultimo lavoro del giornalistascrittore Michele Cristallo, un saggio dal titolo “In nome di Sua Maestà Vittorio Emanuele II - Il Sud scippato dal Piemonte e altre storie”. Cristallo offre una analisi ampiamente documentata e per molti versi inedita, della situazione che connotò, nelle regioni meridionali, i primi vagiti della cosiddetta Italia unita. Un racconto appassionato della vita del Sud in quei tormentati anni ponendoci - come scrive il noto filologo di fama internazionale Aldo Luisi nella prefazione - «di fronte una società complessa per il disordine politico e la confusione dei ruoli, irritante per l’inamovibilità della massa dei ceti abbienti, incapaci di reazioni coordinate, costretti a subire violenze, anche dal clero, che scalfiscono la dignità umana». Guardando con attenzione - annota ancora Luisi «alla gente del Sud, oppressa, angariata, derubata di ogni avere, privata della libertà sociale, perché condannata alla povertà, sbandata e senza punti di riferimento». Un libro controcorrente se consideriamo quanto è stato scritto negli ultimi 155 anni dagli storici dalla parte dei vincitori i quali - scrive Lino Patruno, giornalista e scrittore di successo, meridionalista appassionato e competente - «possono agitarsi finché vogliono nel tacciare di borbonico o neoborbonico chiunque metta in discussione quanto da essi finora spacciato. Ma se non osi dire che con l’Unità il Nord ha rapinato o scippato il Sud, qualche ammissione possono pure fartela. Scippo dice papale papale Cristallo. Il fatto è che se Una delle donne dipinte da Picasso reinterpretate dal maestro Gennaro Picinni sostieni che il Nord ha rapinato o scippato il Sud, cade tutto l’altarino tenuto in piedi per 155 anni: quella di aver creato non un Paese, ma due Paesi con privilegi e ingiustizie dell’uno verso l’altro. Tutto ciò che lo fa ritenere il Paese occidentale col più alto divario economico territoriale». Michele Cristallo racconta l’Italia della seconda metà dell’Ottocento senza risparmiare accuse al re savoiardo, a Cavour, D’Azeglio, ai generali dell'esercito piemontese incaricati di ...metter ordine del Sud rivoluzionario, con una repressione a dir poco feroce e disumana; né alla classe politica meridionale, incapace di prendere le difese delle regioni meridionali per inseguire altri interessi, né alla borghesia dell’epoca rapidamente riciclatasi sull’onda dei nuovi padroni. Molto interessante anche l’ampio capitolo dedicato all’analisi del brigantaggio post-unitario, risvolto drammatico di quegli avvenimenti. Infine la seconda parte del libro nella quale Cristallo, al termine del viaggio nel Sud, all’indomani SETTEMBRE 2016 STORIA LOCALE INDOMANI DELL’UNITÀ D’ITALIA Michele Cristallo. La copertina opera del noto pittore Gennaro Picinni di Renato Russo dell’Unità, descrive alcuni grandi processi che a suo tempo ebbero vasta eco nella pubblica opinione. Eventi sconvolgenti di cui le province meridionali furono protagoniste e vittime e destinati - scrive l'autore - «a pesare sulla storia del Mezzogiorno, rallentandone lo sviluppo che si trascinò anche negli anni a venire. La questione meridionale che ancora oggi caratterizza le due Italie, con il Sud in condizione di grave debolezza nei confronti delle più fortunate regioni settentrionali è figlia di quegli anni e di quelle sciagurate scelte di governo». Con l’analisi delle situazioni che scandirono i primi anni «della cosiddetta costruzione della nuova Italia a trazione piemontese» Cristallo propone, quindi, «una riflessione su alcuni fatti di cronaca e relative vicende processuali» che sono le “altre storie”, prodotto, anche quelle, «di una società afflitta da ignoranza e miseria, spesso priva anche di moralità». Ma c’è un valore aggiunto che ci preme sottolineare: la copertina. Riproduce un’opera esclusiva del maestro Gennaro Picinni, pittore di fama internazionale che ha realizzato una rappresentazione del Sud con le marine, i castelli, i campanili. Un racconto che reca i segni inconfondibili di uno dei più apprezzati artisti contemporanei, la cui fama travalica i confini nazionali. Sue opere sono presenti in prestigiose collezioni private di tutto il mondo, in importanti Musei d’Europa e degli Stati Uniti, nella sezione di arte contemporanea dei Musei Vaticani. Un artista che si è costruito da solo grazie ad un eccezionale talento che, appena diciassettenne gli consentì importanti riconoscimenti tra i quali il Premio Taranto di Letteratura e Pittura con un quadro astratto sfidando e sorprendendo il gotha artistico di quegli anni immerso in paesaggi, ritratti e nature morte. L’astrattismo fu il suo credo per i successivi cinque anni per poi passare alla pittura figurativa che nel corso di decenni lo ha consacrato pittore di successo. Un paio di gratificazioni ci piace sottolineare: il primo premio alla Terza Biennale Internazionale di Alessandria d’Egitto nel 1959 e l’incarico del grande dipinto, nel 1965, nel salone centrale della turbonave “Michelangelo” al quale la prestigiosa rivista americana “Life” dedicò un servizio nelle due pagi- ne centrali. Due eventi importanti ma non unici perché Picinni è stato tra i prediletti del grande mecenate e gallerista Carlo Cardazzo a Milano e a Venezia, della cui squadra facevano parte Fontana, Capogrossi, Pomodoro, Dubuffet. E, successivamente, tra le firme più prestigiose proposte da altri grandi galleristi, i fratelli Russo della “Barcaccia” di Roma che annoverava artisti del calibro di Giorgio De Chirico. Erano gli anni nei quali Picinni s’era avvicinato alla pittura fiamminga che aveva in Peter Bruegel il suo massimo cantore. Recentemente Picinni ha riscoperto il suo primo amore, l’astrattismo, con la mostra (in esposizione da alcuni mesi nella sua Quadreria Den Hertog a Bari) “D’Après Picasso, nella quale rielabora e reinterpreta il grande artista senza rinunciare al suo segno pittorico. Una scelta non a caso in quanto Picinni ha studiato a fondo Picasso e i più grandi maestri dell’astrattismo. Una dozzina di opere, in prevalenza le donne del pittore che Picinni omaggia insieme con la Parigi del primo Novecento, riferimento altissimo dell’arte e della cultura internazionale. Tornando alla copertina del libro di Cristallo, sono inconfondibili i riferimenti iconografici della pittura di Picinni: l’invito a scrutare il cielo stellato e blu nel quale giganteggia una luna rossa, su un paesaggio raccontato con i colori che Picinni privilegia: il rosso magenta, il blu primario, il giallo limone, il verde mela, il bianco abbacinante, in una stesura spessa e granulosa e una finezza di esecuzione che fa brillare anche i più piccoli dettagli. Insomma una particolare sinfonia che attribuisce alla copertina del libro di Michele Cristallo una affabulazione davvero originale. Pesca notturna a Antibes rivisitata dal maestro Picinni con un suggestivo effetto “speculaire” SETTEMBRE 2016 IL FIERAMOSCA 31 Un agente Reale è sempre con te. Noi di Reale sappiamo come proteggere il tuo mondo. Perché è anche il nostro. Ecco perché puoi affidarti alla nostra Agenzia, che offre ai propri Soci assicurati serietà, professionalità e attenzione continua. 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Antonio nato a Barletta, ma emigrato a Genova, conserva un robusto filo di collegamento con la sua amata città attraverso le poesie in vernacolo affiancandole a delle vignette da lui stesso disegnate. Antonio, a cui doverosamente gli è stato concesso più spazio, duellando in dialetto con Francesco Paolo Dellaquila, ha narrato la sua città spesso con Da sinistra Antonio Falconetti, Francesco Paolo Dellaquila, Carmelania Bracco, ironia ma anche in modo nostalgico e con significati- Luigi Gianfrancesco, Ruggiero Graziano, Anna Maria Dellaquila vi riferimenti dolorosi del passato. Suo padre, infatti, prematuramente scomparso, (Antonio aveva appena 11 anni!) era integro possibile, anche alle future generazioni. Il dialetto con la figlio del vigile urbano trucidato in quel terribile eccidio del 12 varietà dei suoi suoni e dei suoi accenti, racconta la nostra storia, le attività dei nostri padri, la città che cambia: cambiano le strade, settembre del 1943 ad opera dei tedeschi! Hanno arricchito la serata alcuni brani cantati dalla bellissi- le piazze, i palazzi. Prima c’erano i cantastorie, poi sono arrivate ma voce di Carmelania Bracco e dal chitarrista cantautore Luigi la fotografia, la poesia in vernacolo, le commedie e le canzoni sempre in vernacolo per far sì che il passato non si cancelli. Gianfrancesco. Per la poesia non si può fare a meno di ricordare, uno su tutti, Carmelania Bracco, giovanissima ma potente nella voce, ha il compianto Gino Garribba, le cui opere sono state apprezzate proposto canzoni del nostro passato in quella che può definirsi una anche oltre confine. delle sue più belle esibizioni. Per il teatro, invece, non va dimenticata la figura amatissima Luigi Gianfrancesco, cantautore, barlettano verace, ha presendal popolo barlettano di Luigi Cafagna, comico, cabarettista, tato il suo dialetto in musica come nessun altro ne sarebbe capace. scrittore ed interprete delle sue commedie, recentemente scomLui produce parole fuse alle note musicali lasciando l’udito increparso. Gigino come lo chiamavano gli amici, è stato il pioniere dulo per tanta bravura! Le sue storie raccontano la città nelle parti della commedia dialettale barlettana. Le sue opere erano divertenpiù intime e profonde, più romantiche, allegre o dolorose che siano. ti, facevano ridere, ma contenevano una rilevante e significativa Sono storie di un cantautore che lascia immagini fotografiche alle visione della quotidianità cittadina. nuove generazioni affinché non si scordi il passato. Rappresenta Per ultimo, ma non per questo meno importante, non si può l’innovazione della musica locale cambiando ritmi e melodie di un fare a meno di citare Gino Pastore che con le sue canzoni dialettasuo predecessore attraverso percettibili riferimenti al genere musili ha davvero conservato il ricordo di Barletta nei cuori soprattutto cale di Pino Daniele, suo idolo. di chi era costretto ad emigrare al nord. Numeroso è stato il pubblico rimasto in piedi anche oltre l’inUn particolare ringraziamento va rivolto al presidente gresso. La presenza del dott. Falconetti, medico chirurgo molto dell’ANMIG sezione di Barletta, Ruggiero Graziano, per aver noto a Barletta, figlio di uno dei vigili urbani trucidati davanti al consentito lo svolgimento dell’evento. muro della posta, ha rappresentato momenti d’intensa emozione sia quando suo nipote Antonio ha letto la poesia dal titolo “12 settembre 1943”, sia quando il cantautore Luigi Gianfrancesco ha cantato la canzone dal titolo “Dumèneca matíne” dove racconta il dolore della moglie di uno dei vigili trucidati. L’evento, patrocinato dell’associazione ANMIG sezione di Barletta, con la regia di Francesco Paolo Dellaquila e presentato magistralmente dalla calda voce di Anna Maria Dellaquila, è stato dedicato al dialetto, al nostro dialetto barlettano che, nelle passate generazioni, ha rappresentato l’unico mezzo di comunicazione soprattutto in ambito famigliare, ma anche in quello sociale. Oggi giorno, nell’ottica di una volontà significativa orientata alla conservazione di questa importante forma di dialogo, si assiste a un forte e consapevole impegno perché il dialetto possa essere tramandato, nel modo più SETTEMBRE 2016 IL FIERAMOSCA 33 34 IL FIERAMOSCA SETTEMBRE 2016 STORIA LOCALE Libri nel Borgo Antico: Michele Cristallo ha presentato gli articoli del giovane Benedetto Croce presso la Rassegna Pugliese di Valdemaro Vecchi A nche quest’anno l’Editrice Rotas ha partecipato coi suoi libri alla rassegna annuale “Libri nel Borgo Antico”. Ha inoltre presentato un libro di Renato Russo sugli articoli che Benedetto Croce scrisse da giovinetto per la Rassegna Pugliese diretta e stampata da Valdemaro Vecchi. Di fronte a un attento pubblico (numerosi gli amici venuti da Trani), l’autore ha introdotto il tema della conversazione, contestualizzandola in tre filoni di ricerca: la presenza a Trani di Valdemaro Vecchi che aveva fondato la Rassegna Pugliese nel 1884; l’inizio della collaborazione del giovane Benedetto Croce alla Rassegna nel 1885, quando aveva appena 19 anni; e la ricerca storica finalizzata alla scrittura di una biografia di Sabino Loffredo autore della Storia della città di Barletta, iniziata a scrivere nel 1884 e finita nel 1893, proprio l’anno in cui il Vecchi fondava la Società di Storia Patria per la Puglia. Certo, l’idea era venuta ad altri, ma senza possibilità di successo perché solo il Vecchi, attraverso la rete di qualificati collaboratori sparsi nelle città pugliesi, avrebbe potuto raggiungere quest’obiettivo. Quanto al Croce, per la Rassegna, nel decennio 1885-1895 (ma soprattutto nei primi anni) scriverà sessanta articoli, la metà dei quali firmati con lo pseudonimo di Gustave Colline e l’altra metà col suo nome. * * * Per Michele Cristallo, che di Russo aveva firmato qualche anno fa una corposa biografia del Vecchi, non è stato difficile riprendere il bandolo di un discorso che rappresentava il frutto di una particolare ricerca, intesa - attraverso i suoi primi scritti - a spiegare la spinta culturale del giovane Croce, del quale Cristallo ha ricordato l’evoluzione del rapporto: all’inizio l’affermato tipografo che - attraverso i suoi articoli - presenta il giovane talentuoso giovane redattore. Successivamente, col passare degli anni, smesso l’abito del giornalista, sarà il grande filosofo che at- Michele Cristallo presenta il libro di Renato Russo SETTEMBRE 2016 traverso le sue pubblicazioni darà notorietà nazionale al fine editore tranese. L’opera apprezzabile di Russo - secondo Cristallo - è stata soprattutto la contestualizzazione degli eventi, la paziente e chiara ricostruzione di quella collaborazione, la spiegazione della lenta maturazione del Croce attraverso la Rassegna. “Costanza e fede o la missione della donna”: è il titolo di un articolo pubblicato nel numero 1 del 1885 in “Rassegna Pugliese”, il periodico di Scienze, Letteratura ed Arte, fondato e diretto da Valdemaro Vecchi, il tipografo-editore-scrittore che nel dicembre 1868, da Fidenza approdò a Barletta per impiantarvi una stamperia in un territorio in forte crescita ma priva di una struttura in grado di mettere in circolazione i fermenti culturali già particolarmente promettenti. La rivista era al suo secondo anno di vita e Vecchi aveva trasferito la sua azienda a Trani, sede del Tribunale che gli forniva sostanziose commesse. Questa prima intensa esperienza del giovane Croce è ricordata da Renato Russo nel libro “Benedetto Croce giovane redattore della Rassegna Pugliese di Valdemaro Vecchi” (pagg. 88 euro 10), edito dalla Rotas di Barletta. Un lavoro interessante che della biografia del filosofo napoletano, mette a fuoco la “parte più ignorata, quella degli esordi come scrittore. E invece - ricorda Russo - la sua attività di saggista, dopo l’intenso periodo giovanile di incubazione fra i libri della ricchissima biblioteca romana dello zio Silvio Spaventa, cominciò e si protrasse varia e febbrile per anni sia pure mimetizzando la sua identità sotto uno pseudonimo. L’attento pubblico IL FIERAMOSCA 35 36 IL FIERAMOSCA SETTEMBRE 2016 STORIA 30 agosto 1316: 700 anni dalla morte di Giovanni Pipino di Francesco Pinto I l 30 agosto di questo anno ricorre il 700° anniversario della morte di Giovanni Pipino, un personaggio barlettano di “oscuri natali” (così definito da Giovanni Villani, famoso cronista del ‘300) che nel periodo della monarchia angioina seppe meritarsi l’illimitata fiducia dei suoi re. Assunto a corte grazie all’intercessione di Giozzolino Della Marra, già Giudice Razionale e poi Contabile della Corona, Giovanni Pipino svolse le proprie mansioni con efficienza e abilità segnalandosi all’attenzione del sovrano Carlo I d’Angiò. Eletto in seguito dilectus consiliarus et familiaris noster svolse con dovizia gli affari pecuniari delle tre grandi province di Bari, Otranto e Capitanata. Con un privilegio sancito il 1° ottobre 1289 fu insignito del cingolo di miles, cioè cavaliere, elevato al rango di nobile, di essere aggregato come Patrizio al Seggio di Porto e, quasi contemporaneamente, fu nominato Maestro Razionale della Gran Corte (l’ufficio di maggiore autorità per la gestione delle finanze). Inoltre, nel 1293, fu Capitano Generale del Regno di Sicilia. Nel 1300, in occasione del Primo Giubileo indetto da Papa Bonifacio VIII, re Carlo II d’Angiò per omaggio alla Santa Sede decise la distruzione della colonia saracena di Lucera, trapiantata in Puglia dai tempi del re svevo Federico II. Per questa difficile impresa il re scelse Giovanni Pipino di Barletta. Pipino preparò con cura una soppressione determinata dei musulmani lucerini e mise in atto un piano strategico che coinvolse una coalizione formata dalle maggiori città di Capitanata. A capo di un forte esercito di 3.000 uomini egli, il 15 agosto 1300, giorno in cui la Chiesa festeggia l’Assunzione della Madonna, attaccò e conquistò la città di Lucera che da quel giorno fu ribattezzata Civitas Sanctae Mariae. (Con questa indicazione, Civitas Sancta Mariae olim Luceria, la SETTEMBRE 2016 città figurò negli atti pubblici fino agli inizi del 1500 e negli atti religiosi fino al 1860). Grazie alla realizzazione di questa epica impresa il re Carlo II d’Angiò concesse a Giovanni Pipino numerosi feudi e lo nominò Governatore di Lucera, con poteri illimitati, diventando così uno dei più prestigiosi e potenti nobili del Regno di Napoli. Tra le glorie di Giovanni Pipino bisogna annoverare la tutela dell’edificazione della Cattedrale di Lucera, magnifica testimonianza di stile gotico-angioino, e la chiesa di S. Bartolomeo (nella stessa città). Altro principale merito di questo illustre avo concittadino fu quello di finanziare personalmente l’ampliamento della Cattedrale di Barletta e donò alcuni manufatti islamici che, a tutt’oggi, fanno parte del “tesoro della Cattedrale”. Con altri finanziamenti contribuì a costruire la chiesa di S. Pietro a Majella, in Napoli, ove fu sepolto dopo la sua morte avvenuta il 30 agosto 1316. Sul monumento sepolcrale, oltre al magnifico stemma è incisa la seguente iscrizione lapidaria: JOANNES PIPINO DE BARULO, MILES, MAGISTER RATIONALIS CURIAE DESTINATUS AD DEPOPULATIONEM LUCERIAE, CUJUS INDUSTRIA COADJURANTE DIVINAE POTENTIAE DEXTERA CONFUSA EST SARACENORUM PRAECOGITATA NEQUITIA, CONCULCATA PROTERVIA, ET IPSIUS TERRAE DEPOPULATIO SUBSEQUNTA. Il Comune di Barletta gli ha dedicato una piccola via nel centro storico, una traversa di via Sant’Andrea, di fronte alla scalinata dell’omonima chiesa. Tutte le vicende storiche, con ampie trascrizioni documentali, sono efficacemente narrate nel libro di Francesco Pinto “GIOVANNI PIPINO, UN BARLETTANO ALLA CORTE DI TRE RE”, edito nel 2015 e presente in Biblioteca Comunale al numero di catalogo “AP C 462” e disponibile per consultazione e prestito. IL FIERAMOSCA 37 38 IL FIERAMOSCA SETTEMBRE 2016 NEL MESE settembre 2016 1 giovedì 2 venerdì 16 venerdì 17 sabato 3 sabato 18 domenica 4 domenica 19 lunedì 5 lunedì 20 martedì 6 martedì 21 mercoledì 7 mercoledì 22 giovedì 8 giovedì 23 venerdì 9 venerdì 10 sabato 24 sabato 25 domenica 11 domenica 26 lunedì 12 lunedì 27 martedì 13 martedì 28 mercoledì 14 mercoledì 29 giovedì 15 giovedì 30 venerdì C o n t ro ll ate se bit a z io ne ne ll a v o s t ra a c’è u n’a lt a e di rado n c o n c e n t ra z io n A settembre sono nati… 4 1921-2008/87 Ruggiero Scommegna medico - poeta 12 13 1885-1945/60 Giovanni Liverini distributore stampa 17 21 22 23 23 1908-1986/78 Paolo Ricci pittore 1929-1988/59 Peppino Palmitessa avvocato - sindaco 1848-1913/65 Francesco Paolillo docente 1942-2001/59 Luigi Filannino sacerdote - parroco 1934-1988/54 Michele Tupputi avvocato - sindaco 1862-1944/82 Donato Ceci costruttore 27 1914-2009/95 Spiridione Filograsso funzionario comune CARPENTERIA MECCANICA • MANUTENZIONE IMPIANTI MECCANICI • TRASPORTATORI A NASTRO E A COCLEA • LAVORAZIONI SU MACCHINE UTENSILI Via Callano 25 Tel. 0883.533172 • Fax 0883.331775 76121 BARLETTA (BT) SETTEMBRE 2016 IL FIERAMOSCA 39 40 IL FIERAMOSCA SETTEMBRE 2016 RICORDO La scomparsa del dott. Nicola Rizzi di Renato Russo È scomparso, all’età di 88 anni, il dott. Nicola Rizzi. Stimato medico, ha lasciato un bel ricordo di sé, come uomo e come professionista. Carattere amabile, era sempre cordiale e disponibile e nel corso della sua lunga attività, ho avuto più volte occasione di incontrarlo e di parlargli. Mi resta solo il rimpianto di non aver insistito perché mettesse per iscritto i suoi ricordi, specialmente quelli di quand’era ragazzo. Era un bravissimo conversatore e alcuni episodi mi sono restati nella memoria. Per esempio il racconto dell’ultimo periodo dell’occupazione tedesca a Barletta; in particolare l’episodio della motocarrozzetta bloccata in piazza Roma, ma efficacissimi alcuni bozzetti di vita quotidiana di quei tempi, come episodi legati alla vendemmia... Io credo che sarebbe stato un brillante scrittore, perché aveva innato il gusto del racconto, la piacevolezza narrativa, l’originalità del linguaggio espositivo… * * * Nato a Barletta il 13 novembre 1928, frequentò la scuola per l’infanzia presso l’istituto “Principe di Napoli” e le scuole elementari presso il plesso scolastico “Massimo d’Azeglio” prima con la maestra Tresca e poi con il maestro Giuseppe Mavellia, mentre frequentò la Scuola media presso Palazzo della Marra dove ebbe come insegnante la prof.ssa Francabandiera mentre (dopo la guerra) frequentò il Liceo Classico presso l’Istituto “Andrea Bonello” (oggi Alfredo Casardi). Fin dagli anni dell’adolescenza iscritto all’Azione Cattolica, nella maturità diventò presidente dei Laureati Cattolici di Barletta frequentando, fra gli altri, gli avvocati Peppino Palmitessa e Michele Tupputi e fu nel corso di uno degli incontri dell’Associazione che ospitò - a Palazzo Arcivescovile in via Nazareth - l’on. Barletta 1957. Sala delle conferenze dell’Arcivescovado, Movimento Laureati Cattolici, incontro con il ministro della Pubblica Istruzione on. Aldo Moro. Nella foto da sinistra: l’on. Moro, il dott. Nicola Rizzi, il dott. Carlo Borgia, il dott. Costantino Vinella direttore del Banco di Andria e don Franco Damato SETTEMBRE 2016 Aldo Moro allora ministro della P. I. Impegnato professionalmente e culturalmente, al tempo stesso il dott. Rizzi segue con interesse gli eventi socio-politici cittadini di cui ricorderà alcuni episodi come la carica dei “celerini” comandati dal commissario Buttiglione, contro i dimostranti in via Baccarini, spinti su piazza Roma, per non dire dei gravi disordini scoppiati nel marzo del 1956, culminati con tre morti, uccisi dal fuoco della polizia. A quel tempo il livello di scontro fra i partiti della DC e del PCI era altissimo, i rapporti tesissimi e durante le elezioni scoppiavano sovente tafferugli. Un altro nitido ricordo di Nicola Rizzi è quello dell’occupazione violenta della “montagnola” che occupava il sedime dove un tempo sorgeva la vecchia chiesa dello Spirito Santo (terreno oggi occupato dal Palazzo INA); allora era diventato un luogo di resistenza delle forze contadine, una sorta di presidio da difendere ad ogni costo dalle cariche della polizia. Poi, nel settembre del 1959, il tragico crollo di via Canosa, il lacerante suono delle ambulanze che portavano all’Ospedale i corpi martoriati estratti sotto le macerie, purtroppo molti morti e pochi superstiti: e Nicola Rizzi era là, in ospedale, nella drammatica attesa dei pochi sopravvissuti, mentre nell’atrio aumentava il numero delle bare, tante... Professionalmente, negli anni Sessanta, fonda e dirige, come primario, il reparto di Otorinolaringoiatria, con la collaborazione del dott. Cesare De Fazio, allora primario di Anestesia e rianimazione introduce, per la prima volta nel territorio, nella chirurgia specialista, l’anestesia generale. Nel 1964 sposa Vittoria Anna Curci (testimoni due eccellenze storiche della nostra città, il prof. Renato Dell’Andro e il prof. Ruggiero Lattanzio) dalla quale ha tre figlie: Francesca, Graziana e Ornella. Nel 1989 fu eletto presidente del Circolo della Sanità di Barletta, a cui dette nuovo impulso organizzando una serie di interessanti conferenze scientifiche e viaggi culturali in Italia e all’estero. Al termine del suo mandato raccolse tutte le sue relazioni, sia quelle scientifiche che ludiche pubblicandole in volumi, iniziativa che sarà poi continuata dagli altri presidenti che vennero dopo di lui. Fu inoltre autore di 40 pubblicazioni su riviste specializzate, in materia di terapia medico-chirurgica nelle varie affezioni. Socio del Lions Club Barletta Host fu presidente nel biennio 1993-1994, realizzando meeting di interesse locale e nazionale. Cessata l’attività ospedaliera per raggiunti limiti di età non fu inoperoso neanche da pensionato, iscrivendosi alla Cantina Sociale di Barletta, dedicandosi con passione alla conduzione dell’Azienda agricola di Puglia facendo diventare - quella che inizialmente era un hobby - una vera e propria attività. IL FIERAMOSCA 41 MUSICA La Cittadella della musica concentrazionaria N el 1989 Francesco Lotoro intraprese una ricerca sulla musica scritta in cattività civile e militare dal 1933 al 1953, ricerca della quale è unanimemente considerato la massima autorità; autore dell’Enciclopedia KZ Musik, nel 2011 lo scrittore Thomas Saintourens ha pubblicato il libro Le Maestro sulla sua vita mentre nel 2015 è stato realizzato il documentario The Maestro diretto dal regista francese Alexandre Valenti. Presidente della Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria e docente presso il Conservatorio “U. Giordano” di Foggia, è direttore della JNF Youth Orchestra di Yerucham (Israele). La suddetta Fondazione ha presentato al Comune di Barletta il progetto Cittadella della musica concentrazionaria a seguito di avviso pubblico, progetto per il quale la Giunta Comunale ha espresso parere favorevole candidandolo a finanziamento ministeriale; il progetto preliminare è stato realizzato dall’architetto barlettano Nicolangelo Dibitonto. La Cittadella sorgerà su una superficie di mq. 7.845 presso l’area della ex Distilleria di Barletta, sarà costituita da cinque poli (Campus delle Scienze Musicali, Bibliomediateca Musicale, Museo dell’Arte Rigenerata, Teatro Nuovi Cantieri, Libreria internazionale del Novecento) e sarà completata entro il 2020. La musica concentrazionaria fu creata da musicisti ebrei, cristiani, Rom, baschi, Sufi, Bahá’í, quaccheri, geovisti, civili e militari nei Campi di transito, lavori forzati, concentramento, sterminio, penitenziari, POW Camps, Stalag, Oflag e Gulag aperti sia dai Paesi dell’Asse che dagli Alleati in Europa, Africa, Asia, URSS, USA, America Latina e Oceania dal 1933 (apertura di Dachau) al 1953 (morte di Josif Stalin). La storiografia musicale dovrà essere riscritta alla luce della voragine aperta dal recupero della musica scritta in cattività dall’apertura del primo Lager alla chiusura Il maestro Francesco Lotoro dell’ultimo Gulag. Il Campus delle Scienze Musicali sorgerà su un’area di mq. 1.150, esso offrirà spazi di ricerca e studio; ivi si svolgeranno i lavori del Master di letteratura musicale concentrazionaria e del Polo nazionale della musica ebraica; nel Campus sarà ubicata l’Aula Magna, ivi sarà costruito un organo a canne. Il Campus avrà un Parco e un Bistrò kasher dotato di n. 72 posti a sedere. Nel medesimo lotto del Campus sarà ubicato l’Archivio storico dei compositori barlettani, progetto di ricerca delle opere dei compositori nati a Barletta curato dal direttore d’orchestra Paolo Candido, socio della Fondazione; esso comprende le opere di Giovanni Leonardo Primavera, Giuseppe Curci, Renato Virgilio, Vincenzo e Antonio Gallo, Giuseppe Fanciulli, Giovanni Petrucci, Raffaella De Nittis e altri. Il progetto preliminare dell’architetto Nicolangelo Dibitonto 42 IL FIERAMOSCA SETTEMBRE 2016 TURISMO La Bibliomediateca Musicale sorgerà su un’area di mq. 2.720 e conterrà 8.000 opere musicali, 12.000 documenti concernenti la produzione musicale creata in cattività civile e militare, 1.300 volumi di letteratura scientifica sulla materia, saggistica, 200 ore di interviste a compositori sopravvissuti. Dotata di sale lettura e consultazione, reparti di analisi manoscritti, postazioni dedicate di ricerca e foresteria, la Bibliomediateca fornirà tutti i servizi di saggistica e documentaristica. La Fonoteca conterrà l’Enciclopedia KZ Musik e altro materiale discografico, la Videoteca conterrà filmati girati da troupe televisive di Terzo Reich, Croce Rossa e truppe Alleate sull’attività musicale nei Campi. Presso la Bibliomediateca sarà operativo lo Staff di ricerca del Thesaurus Musicae Concentrationariae e l’Archivio che raccoglie il patrimonio musicale di Berto Boccosi, prigioniero di guerra dal 1942 al 1945. Il Museo dell’Arte Rigenerata sorgerà su un’area di mq. 850 e offrirà spazio espositivo al patrimonio di spartiti, quaderni musicali, documenti, materiale fotografico, organologico, audiovisivo e fonografico scaturito dalla ricerca di Francesco Lotoro. Nel 1933 il nazismo concepì la Entartete Kunst (Arte Degenerata) mettendo all’indice filoni musicali modernisti come dodecafonia e jazz; oggi, a meno di un secolo da tale mostruoso concepimento, si intende rovesciare tale prospettiva pseudo-artistica inaugurando un Museo dell’Arte Rigenerata. Lo spazio espositivo del Museo sarà corredato di strumenti musicali costruiti in cattività o colà utilizzati e materiale fotografico relativo a musicisti, opere, performances musicali nei Campi, per ogni musicista saranno riportati dati biografici, aneddoti riportati da sopravvissuti o parenti, opere. Il Teatro Nuovi Cantieri sorgerà su un’area di mq. 310 e sarà dotato di n. 212 posti a sedere, fossa d’orchestra e palcoscenico m. 8x7 ubicato nella ex torre di distillazione. Fiore all’occhiello della logistica teatrale della Cittadella, il Teatro all’aperto Nuovi Cantieri Open di mq. 300 sarà dotato di copertura, n. 150 posti a sedere e utilizzabile per conferenze e concerti estivi. La Libreria internazionale del Novecento sorgerà su un’area di mq. 520 corrispondente alle vasche di decantazione della ex Distilleria con una ampia offerta editoriale, discografica e pubblicistica. La Cittadella intende avvicinare chiunque alle catastrofi umanitarie provocate da nazifascismo e stalinismo cogliendo l’aspetto più commovente della storia concentrazionaria ossia la capacità dei musicisti di scrivere in situazioni impensabili un ineguagliabile Testamento musicale. Oggi restituiamo vita e dignità a migliaia di musicisti e alla loro musica scritta su quaderni, carta igienica, sacchi di juta, carta per alimenti, fondi di gamella o tramandata a memoria mentre erano ancora sui treni. Riportare in auge questa musica non è una libera scelta ma una ineludibile missione. Notevoli presenze di turisti a Barletta, dati confortanti dallo IAT Confortanti notizie vengono dall’ufficio IAT (Informazioni Accoglienza Turisti). Prendiamo luglio - e parliamo solo di presenze registrate presso questo ufficio - dove ben 1319 turisti di cui 523 italiani, 235 francesi, 108 israeliani, 98 spagnoli, 37 belgi, 15 portoghesi. La carenza maggiore lamentata in tutti questi anni (ma vorremmo aggiungere da tempo immemorabile) la mancanza di materiale informativo sulla città. Ci fanno sapere che si stanno attrezzando, ma ancora una volta con molto imperdonabile ritardo, perché siamo ormai agli sgoccioli della stagione. Nonostante tutto è ottimista l’assessore al Turismo Giuseppe Gammarota: “Sono molti i turisti presenti in città. Il loro giudizio dipende dai contenitori culturali che troveranno, dalle bellezze della nostra città, dai servizi che verranno offerti, dall’educazione civica e dal rispetto per la cosa pubblica che la nostra comunità sarà in grado di offrire il programma della Disfida 2016 a cui seguirà la notte bianca. È in fase di distribuzione presso lo IAT il nuovo pieghevole in quattro lingue, con il percorso da fare per visitare non solo il centro storico. Contiene anche quattro “Qr Code” da utilizzare dopo aver scaricato l’app di Google Maps. Molte sono le iniziative che si andranno ad aggiungere a tutte quelle sino ad ora svolte o in fase di svolgimento. Il giudizio che lasciano i turisti presso lo IAT è la cosa che ci stimola e ci invita ad andare avanti con maggiore attenzione e responsabilità. C’è molto da fare e molto faremo, consapevoli che viviamo in una città davvero straordinaria”. Secondo Gammarota: “È davvero importante la presenta turistica proveniente da molti Paesi europei e oltre a quelli giapponesi, coreani, russi, americani, canadesi e questo davvero deve farci riflettere e impegnarci sempre di più. Mi piace sottolineare che il depliant che abbiamo prodotto è contrassegnato dal logo per accesso disabili, quelli dove è presente, e che abbiamo a disposizione anche una guida della città per non vedenti realizzata dal distretto Rotaract 2120 Puglia e Basilicata e dal Rotaract Club Barletta”. Via Ferdinando d’Aragona, 88 - BARLETTA tel. 0883 331 566 barletta@otticalamusta www.otticalamusta.it SETTEMBRE 2016 IL FIERAMOSCA 43 Rivenditore autorizzato BARLETTA via Callano, 62 tel. 0883 337332 CONVENZIONATA 44 IL FIERAMOSCA SETTEMBRE 2016 RICORRENZE I 90 ANNI DI MARIA PICARDI COLIAC Piccolo album fotografico 1930. In primo piano i genitori, Anna e Vincenzo; sotto, da sinistra, i figli Mimma, Cicciotto e Angela Mimma a diciotto anni Col marito Leopoldo Coliac 1983. Alla inaugurazione di un plesso scolastico 128a personale a Trani SETTEMBRE 2016 1995. Presidente della Società di Storia Patria IL FIERAMOSCA 45 ENIGMISTICA Cruciverba a schema libero con riferimento a Barletta di Franco Lamonaca Nella foto è l’ex impiegato comunale, meglio noto come segretario dell’Acai, prima, e della Confartigianato, poi; nella cui veste è stato sempre vicino al “Premio Via Nazareth”. A fine soluzione, il suo nome e cognome risulterà al 37 e al 39 orizzontali. 1 2 18 3 4 5 6 7 19 8 9 10 20 23 11 12 21 31 34 35 36 38 39 40 41 42 43 44 45 46 48 49 55 50 51 52 47 53 54 56 57 59 62 60 61 63 64 Le definizioni riguardanti Barletta, sono precedute da un asterisco (*) Orizzontali 1. Azione Cattolica. - 3. Insaziabili come belve. - 10. Maledetti, esecrati. - 18. I tramezzi delle navi. - 20.* Eran tutti del quartiere di Santa Maria. - 22. Una varietà d’arance. - 23. Può essere anche talare. - 24. Cattivi, malvagi. - 25.* Vien dopo Canne, pei barlettani. - 26. Fermentano nei tini. - 27. Erano gli estremisti dell’ebraismo. - 28. Apparare la siepe. - 29. Lo erano i papaveri a Sanremo. - 30. Sono in mezzo al giaciglio. - 31. La più grande delle Eolie. - 33. Allegri, giulivi. - 34. Pallone in rete. - 35. Enrico: già telecronista del calcio. - 36. Fulvio Testi. - 37.* Il nome di chi raffigura la foto. - 39.* Il cognome di chi rappresenta la foto. - 41.* Isidoro Alvisi. - 42. La Valli, ricordevole attrice. 43. È cento grammi. - 44.* Una sigla di soccorritori. - 45. La signora Clinton, in italiano. - 46. Donna colpevole. - 47.* Le “belle” del “Premio Via Nazareth”. - 48. Danneggiare, offendere. - 49. Pieno zeppo. - 54. Comune legno per mobili e cantieri. - 55. La polizia con i furgoni. - 56. Maestri d’abiti. - 57.* Lo era Dionisio di Barletta. - 58. Lo sono i terreni vicini al mare. - 59. Collerici, stizzosi. - 60. Attendono ai greggi. - 62. Il cappuccino Jacopone da Todi. - 63. Negozi floreali. - 64. Enna. SETTEMBRE 2016 17 32 37 58 16 28 30 33 15 25 27 29 14 22 24 26 13 (Soluzione a pag. 51) Verticali 1. Ascoli Piceno. - 2. La farfalla di cime e rape. - 3. Quelli di Roma cantati da Ovidio. - 4. Compongono la commedia. - 5. Possedute da me. - 6. Escursionisti Esteri. - 7.* Era la ditta del comm. Riccheo. - 8. L’erba della soda. - 9. Un fiore ed un’opera. - 10. Si cantano in coro. - 11. Né ora, né poi. - 12. Pisa. - 13. Rappresenta gli agenti di commercio. - 14. Isole spagnole al largo del Marocco. - 15. Sculture di zanne. - 16. Tirate, spiegate. - 17. Raganella verde. - 19. Ritroso, riluttante. 21. Era una tassa generalizzata. - 24.* I tessili barlettani. - 25. Il ponte della nave. - 26.* Il mese della Protettrice. - 27. Formano due province del Belgio. - 28. Fu discepolo di San Paolo. - 30. Battere moneta. - 31. Muscoli per prosciutti. - 32. I leoni marini. - 34.* È intitolata ai Maestri Gallo. - 36. Piegare, curvare. - 38. Gli evangelici della “Tavola”. - 40. Noto santuario delle Marche. - 45. Scalogna, sfortuna. - 47.* Sant’Antonio d’un nostro quartiere. - 48. Il re di Shakespeare. - 49. Fu sede dei repubblichini. - 50. Prefisso che fa per tre. - 51.* Faceva servizio di trasporto funebre. - 52.* La farmacia di via Casardi. - 53. Fu il primo eresiarca. - 54. Inariditi dal sole. - 55.* Centro Sportivo Fieramosca. 56. Prima della Telecom. - 57. Il West di tanti films. - 59. Bologna. - 60. Pescara. - 61. Dentro, all’interno. IL FIERAMOSCA 47 VERNACOLO L’uva? Manneggh a ied ca nascett! Dop a v’nnegn u zappator s’avess r’pusè na dach’ssi non è p’rcè v’accum’m’nzè [a putè. Mò t n vin ca nesc a P’l’m, e aume’ntn [i pro’bl’m. Fad’ghen fad’ghen, a sturt e ritt, veit ca nu [c’ppon è fett u sicch; ma po’, facen a r’fl’ssion, veit ca iè chiù d nu c’ppon. “Madonn c p’cchat”, i chian’tibb ch’ssen passat. M d’cett Mba Dun’t ca iern bar’batell ass’cur’t ma scruten a fanta’sei e capeit ca ier na buscé. L’enn appirs ch sf’rtoun m s’ccher’n tre c’ppo’un. A stu punt e p’nz’t d purtè nu laure’at, e ca mè l’aviss fett, è succis u pata’trecch. I dott’ur ier’n tre e s’accu’m’nzer’n a con’sultè. Face’vn ipot’s e para’goun, ma a solu’zion na truav n’scioun. Piggh a zepp e sciupp u preim, e m facibb m’l i rrein. Fe nu fuss e sciupp n’alt, m d’cett z Catald. U preim diss: “È un fungo millenario, di sicuro è un Armi’llario”. U s’cand: “È virosi, e iè propr na brutta cos”. U terz diss: “Non è cos, chess iè na traco’metos”. Ma d’cit’m na cos, stè nu r’med ca traco’metos? A solu’zion a put truè, c to i c’ppo’un i vè a sciuppè. Ier vers a fein d l’enn e u d’cibb a tata’renn, cud ier anal’fab’t, ma chi vign ier pre’par’t. M d’cett: “neden adenz, to aggisc ch prudenz, chide’ trè c’asciu’pp’t iern chient giè mal’t”. I lau’reat ca purt’t iern poch pre’par’t, chiend’l arr’t chi’ dettrè e veit cha a sust t’va passè. D’acch’ssì i chian’dibb arr’t e v’dibb u r’sul’t’t. L’enn appirs ca chiu’vett, u t’ndon s r’pgghiett, tent u prisc ier assè, m’accum’nzibb a rall’grè. M m’ttibb a fè i cunt senz ren’derm’n cunt. Vè a pumbè, vè a n’zulfè, scibb pour a ruma’scè. U cumb’cein ca ier vua’gnon diss: “fè a fer’tirri’gazion”, fra a zot, fos’f’r e potess avibb fett nu saless. Mò t n vin ca u t’ndon stav assè in vegeta’zion. Va pum’beisc a tutt i cost s’nà t fatt a para’nost. Fra Ridomil, Mancozeb e Ram’t m p’rdibb mezza campa’gn’t. Voch ch sci a Pezz da Ros e v’dibb l’Acarios, guar’den bun e r’fltten stav pour a Franch’nell. 48 IL FIERAMOSCA Senza perd nu mu’ment i facibb u tratta’ment. Fad’ghibb com e pezz; m s’ntav n’cud u fr’dd’lezz. A dei appirs voch a Pa’gnol e truibb pour a Tignol; chess iè na brutt best, chess iè pesc d na pest. Manne’ggh o sengh d la benn, mò m piggh nu malenn; me stan’gh’t, nona’bbeng, nat’e picch m v’n da chieng. Diss n’ameich: “teir nnenz, s’nà rum’n a mezza penz. E continua sta cro’ciat, fnesc da nenz e accu’mme’nz da r’t. Ier a fein d giugn e ialze’tt nu fa’gugn. Scibb preim e Terr Nov, dop scibb a tavo’lett, facibb u prezz e l’Ant’neis e v’dibb ca l’er s’annu’volett, andr’sett ialzett nu nuv’lon e facett n’acqua’zzon. M vulav r’parè e c’rchibb d scappè; ma p’gghibb na sdru’p’t e m facibb mal u p’t. Zupp zupp e andr’t andr’t mass’ttibb sop a na pr’t. Ma quenn riu’scibb a trè fiet, stav tutt st’ng’n’t. Ma c vè for tutt iddè truv semp qualche mala’tè. Fra Afidi, Oziorringo, Tripidi, Cicalein, Coccinigl, Escorios, Acarios, Tignol e Tignolett, c s mett a Ceci’ don sc’m dritt o man’com. Po’ f’nett stà cucche’gn e arru’ett a v’nnegn. Ta’gghie’mm l’ouv ch trè de, face’mm fest a querta dè. Accom st’m cumb’n’t! chid l’ouv l’ann’abba’sc’t. Addu’ma’nibb: “ma p’cè”; d’cer’n ca zucch’r ne n’ stè. Chess iè a veit d’ l’agrico’ltour, fett d schen’d e d s’dour. Non s iov mè r’ggitt, meng quenn stè in do litt. C t sche’m a gran’n’t, veit ca l’ouv vè m’rch’t. Arreiv a fein da campa’gn’t e u trattor se sfa’sciat; quenn u purt all’off’cein, chid sa tutt mala’ndrein. Preim i dann na guar’d’t, po t dic’n ca stè arru’v’n’t. Ma quenn vè dop na mezza sciur’n’t, truv u motor tutt smu’nd’t. U t’l’r fett a mizz e mizz, atturn atturn tutt i pizz. Preim t ven na vam’p’t, po’ t ven a man’ghè u fiat; po’ t iess nu feil d voc e pinz ca tutt i cos s mett’n n’croc. M fett a fein du mara’n’giar, scett ch gua’dagnè u miggh e p’rdett u miggh e pour a m’ggh’iar. Manne’ggh o ciucc, e c ma fè? Eppur chess ma suppu’rtè! Prcè? C u fett mitt in discu’ssion n’stè n’scioun ca t dè arra’gion E ci t truv in com’teiv c na f’nisc t fann pour u peil. Chu sengh d Gioud chiss e zappa’tour i vol’n v’dè alla’nout. Manne’gh a cile’mmurt andò sc’m sc’m aveim semb attur’t. Menu’m’l ca stè u Signor ca c dè a salou’t e a prote’zion, ca s’nà senz avè turt ave’mm iess tutt murt. Michele Vitobello, detto Lillino SETTEMBRE 2016 L’ANGOLO DELLA POESIA U sfesciacarrozz, (dedicata a Vincenzo Bellino) Ie nu m’stir creat do progress sarebb quas na p’gghiat ch fess n’scioun’ a mae’strenz s le n’vemt’t è stat p cas ca l’hann truat ma pera’ bn’ditt u cil ie nu m’stir senza frontir chid co’ fenn, non ten’n impegn ind a poch timp s fenn nu regn prem d scazzè i mech’n ca iann purt’t lev’n i spicch d nent, e vitr d rat po i pulizz’n nett nett d rot, fan’l e cupr’chiett scul’n pour tutt a benzein! Lor, ne’ ng’vann a colonnein e ne interess mengh l’aument p’rcè u chien u fenn ogni mument tra sportill spicch e tubol’r ten’n d’cchiù d n’ ars’nal d fir vicch e mech’n scazz’t ogni dei fenn tre camion’t fra r’gattir e acca’ttoun circo’lesc’n tenta mascal’zoun fecc stort malfa’m’t’ e affarist e qualche politc ca s mett sop a list c’arraffè i vout d qualch galeott ca ch fuscì nnenz s mett i z’go’lett acchet’n tutt ched ca iann purt’t u fir, l’allumin, e frigo’rif’r sc’tt’t ram, stegn e qualche cangid arrubb’t i ramal’n1, sa palench mazzol e cricch sdrad’chesc’n tutt a sturt e a dritt funt’n d gheis valestr d litt e mo s fregh’n pour i sill di bc’chlitt u circon’der ch l’intra’llezz l’ann pass’t tutt’o stezz ma quenn ci port’n sti poverett iann accurd’t ch qualch’e s’garett pera’ addumen’n ancor sand arrubb’t p’rciè ch colpa to aveim denunziat e giust c’ave nu poch d cr’denz s mett’nn a frann du col nnenz sa cos c’apparten’n sol a lor. I sold? ci portn… ca cariol ma chid ca s’arreng’n! Ne sa tutt povrid stè pour qualch’e cur’nutid ca ste bun a cas e pot mangè ma i piac a sci arrubbè pera’ c sciam d stu pess pour e cr’s’tian portn o schess e sccom i sfesc’carrozz ten’n nu secch d t’rneis nienn’ca quenn mor’n! Vann pour o paraveis? Michele Vitobello, detto Lillino 1 Attrezzi per rubare. SETTEMBRE 2016 Ascoltando il mare Silenzio… lo senti il mare? Porgi l’orecchio, stai ad ascoltare. L’onda guadagna la riva, poi si ritira, è il mare che respira. Ora, rabbioso, sprigiona tutta la sua ira. Ora, silenzioso, da sembrare ozioso. Lo senti il mare? resta ad ascoltare. È lo sciacquio dell’onda che riguadagna la sponda, in un incessante andirivieni, tra giorni assolati e notti seleni. Così sarà finché qualcuno ascolterà. Antonietta Fioravante Esperti Al padre di mio padre Cadono foglie verdi sul prato della vita immense distese un grande campo il gemito di un bambino la partenza l’attesa. È la guerra. Una pace sopita dove sei tempo che fu che staccasti foglie verdi e ascoltasti il gemito di quel bimbo che segnasti la terra con il sangue tracce di te sul mio cammino. O padre di mio padre io piango per te. Quante foglie verdi staccate sul prato della vita. Tempo. Un folgorio. Scappa fuggi è la morte che ci insegue. È la guerra. Dove sei pace. Dove sei mio piccolo amore. Io vado. Tempo. Ascolta il mio cuore. Io qui tra il solco di due pietre guardo sventolare il tricolore mentre la vita mi lascia e ascolto il vento che parla di sussurri di bimbi e donne che aspettano qualcuno che non tornerà mai più. Oh vento non parlargli del mio tempo sussurra loro il canto degli uccelli e la storia di immense distese [di foglie verdi che posano su di un prato là dove la terra tocca il cielo e il germoglio della vita è eterno. Oh mio piccolo amore io ti aspetto ti abbraccio. Benvenuto. Nella terra del germoglio della vita [eterna. Oh tempo dove sei? Fermati! È la pace. Issate il tricolore perché io vivo in lui. Io vivo. Tempo!! È pace!!! Sabrina Todisco Per sempre mio Ti volevo, ci credevo. Ti disegnavo con la punta delle dita nell’aria matita di sogno, nella trepida attesa di vedere se lo schizzo svanito nel vento corrispondesse alla realtà. Troppo inaspettatamente giunto ancora più velocemente dimenticato. Eppure un gemito risuona, un brivido mi sfiora ed eccoti vicino a me lì fermo in quel sogno per sempre mio. Francesca Lucia Santeramo Oltre la vita Un refolo di vento tiepido spira [da valle a mare. In muto silenzio ascolto lo [sciabordio dell’acqua che s’infrange su rive e su scogliere. Una dolce nostalgica sinfonia mi coglie vibrando le corde della mente e del cuore. E qui m’appari, o dolce musa nella tua armoniosa grazia che permea la mia vita di un sorriso, sguardo luminoso e linfa d’amore che all’effluvio dell’animo risponde. Nulla ci separerà, se non l’oscuro destino di quel viaggio senza ritorno. Quel dì, indosserò il vestito più prezioso con il tuo sigillo d’amore che porterò nello scrigno del mio cuore. Vivremo ancora, in uno spazio [di tempo indefinito di eterea bellezza, avvolti da un mistero d’amore e di vita [senza tempo. Sabino Tupputi IL FIERAMOSCA 49 BREVI DI SPORT Canottaggio Paola Piazzolla campionessa mondiale “Under 23” Paola Piazzolla (foto a lato), la diciannovenne campionessa barlettana di canottaggio, infine ce l’ha fatta a realizzare il sogno di salire sul gradino più alto del mondo. Le è riuscito a Rotterdam il 25 agosto, nella sua gara, “quattro di coppia pesi leggeri femminili”. Sul podio, con lei, le altre tre compagne Giorgia Lo Bue, Allegra Francalacci ed Asja Maregotto. Il quartetto azzurro si è imposto sulle favorite della vigilia, Svizzera e Germania, straordinario il tempo fatto registrare: 6’27”, nuovo record del mondo under 23 (6’30” il precedente primato). Paola, che studia all’università di Pisa, e gareggia per i Vigili del Fuoco Billi-Masi di Pisa, si è formata presso la sezione di Barletta della Lega Navale Italiana, allenata per anni dal tecnico Cosimo Cascella. Certo un prestigioso traguardo, ma al tempo stesso un nuovo punto di partenza per futuri prestigiosi successi. Da sinistra Giorgia Lo Bue, Allegra Francalacci, Asja Maregotto e Paola Piazzolla 50 IL FIERAMOSCA Scacchi Alessia Santeramo pronta per le imminenti Olimpiadi Alessia Santeramo - iscritta alla “Lazio Scacchi” - pronta per le imminenti Olimpiadi degli Scacchi di Baku (Azerbaijan) dall’1 al 15 settembre, preoccupata solo di non poter dividere quest’impegno con le prove di ammissione all’iscrizione in Medicina (6 settembre). Alessia Santeramo, ricordiamo per chi lo avesse dimenticato, appena diciottenne, già con un ricco passato di successi alle spalle, a partire da 11 anni quando diventò campionessa italiana del gioco rapid e poi a 15 anni del gioco normale. E poi un gran numero di ulteriori successi, fino ai più recenti, l’oro under 18 e il bronzo assoluto ai recenti campionati italiani di Perugia. La campionessa ha concluso il Campionato Mondiale Under 20 a Bhuwanesvar, Orissa, in India, con 3 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte, chiudendo in una posizione di classifica non corrispondente alle sue capacità. Tiro con l’arco Vincono ancora gli Arcieri del Sud Gli Arcieri del Sud ancora una volta hanno vinto alla grande, come singoli e come squadra. Risultati che fanno ben sperare in prossimità dei campionati italiani (16-18 settembre a Monte Argentario). Teatro delle loro performaces, Montalcino (Siena), che ha ospitato una tripla gara interregionale con l’arco. E venendo ora ai risultati, di eccel- Loredana Spera e Pia Liolenza per le nostre due fuoriclas- netti se: Loredana Spera ha conquistato sei medaglie: tre primi posti nell’assoluto arco olimpico, più due vittorie e un secondo posto di classe (seniores femmini- SETTEMBRE 2016 BREVI DI SPORT li). L’azzurra Pia Lionetti (Pechino 2008 - Londra 2012) non da meno con le sue sei medaglie: tra assoluti e gare di classe senior quattro piazze d’onore e due terzi posti. Una menzione speciale anche per Walter Inglese, con un argento e un bronzo. Primo posto anche per la gara a squadre, la nostra composta da Spera, Lionetti e Scommegna. (Soluzione di pag. 47) 1 2 3 A C 18 4 La federazione di atletica non l’ha convocato per gli europei di Amsterdam e Domenico Ricatti, portacolori dell’Aeronautica Militare, ha risposto sul campo andando a vincere nel Veneto, su circa 500 partecipanti, alla prestigiosa gara podistica “Cansiglio Run” che si svolge su un percorso di 23 chilometri, che si snodano attraversando le province di Treviso, Belluno e Pordenone. Ricatti ha terminato la sua gara - con arrivo e partenza al Rifugio S. Osvaldo - col tempo di 1h26’42”. Sul traguardo Ricatti ha preceduto due maratoneti di ottimo livello: Andrea Mignolli della Vicenza Marathon e Leonardo Bidogia di Venezia. “Atletica è salute” anche a Barletta Il progetto si chiama “Atletica è salute”. Il suo slogan è “Muoversi fa bene, fare atletica fa meglio”. C’è anche Barletta, grazie all’impegno dell’Athletic Team e del suo referente Michele Di Pace, tra le città che hanno aderito all’iniziativa ideata da Fidal e Fimp, in collaborazione con Coni e Cip. L’obiettivo è quello di promuovere i corretti stili di vita attraverso la pratica dell’atletica. La sei ore Barletta, gara podistica sulla distanza di… sei ore Si è svolta a Barletta la seconda edizione della Sicur.a.l.a. “Sei ore Barletta”, che anziché misurarsi sulla distanza, si misura sulla durata del tempo fissata in sei ore. La gara si è svolta dalle 17 alle 23, con partenza e arrivo da piazza Castello su un anello di 1,5 chilometri. Si sono presentati al via 200 atleti accompagnati da amici e turisti, il che ha reso l’evento uno strumento di crescita economico-turistico della città. Venendo ai risultati, primo nella categoria uomini Marco Lombardi della Libertas Runners di Livorno che in sei ore ha percorso 75 chilometri -. I primi bar- SETTEMBRE 2016 I 33 G A 37 G 41 I I O 48 F A R 30 I 21 I 11 N A G N S E I S A L S I I B C A N O S A L I P A R 32 I O 36 I F T 40 44 E T T O 46 I 50 S T 51 I 52 53 L A C O P O I 63 F I I A R T I 54 P A T O O S O E R 47 R E A 49 I I C O R C E L L A S A R T O R 59 17 25 43 56 C E L E R E 16 N A V E L 39 D A L E D E R E I A M E R I L L A R 15 T O S A R E G O A L I 14 22 28 35 I 13 I 31 A L 58 12 I M P R E C A T G C 42 F R A I 10 I 34 55 62 9 M A L 38 I C M A R O V A N N 45 8 27 I I I A I 24 V E S T E M O S T 7 20 E 23 26 A L T Ricatti primo alla “Cansiglio Run” 6 P A R A T 29 Atletica 5 F A M E L 19 A B E T E 57 I F R A T E 60 P A S T O R O R E R I E 61 I 64 E N lettani (Barletta Sportiva) Giuseppe Mangione e Michele Zagaria, rispettivamente quarto e settimo, con 63 e 62 kilometri. Fra le donne, barlettane, le prime due arrivate (Barletta Sportiva), Mariella Dibenedetto e Roberta Dalba che hanno percorso rispettivamente 62 e 60 km. Calcio La scomparsa di Lilly Piazzolla È scomparsa a 70 anni, dopo una lunga malattia, Michelina Piazzolla, Lilly per gli amici, moglie del giornalista Franco Dipinto, lui pure scomparso appena tre mesi fa, giornalista e direttore del “Fieramosca” per lunghi anni. Lilly era barlettana e si era laureata in Educazione Fisica all’Isef di Roma con una tesi sul calcio femminile. Contemporaneamente però (tra il 1968 e il 1978) giocò al calcio nella Lazio, in serie A, negli anni Settanta e quando tornò a Barletta, per l’Apulia Bari. Nel 1978 dette vita alla nascita della sua prima squadra femminile, mentre insegnava contemporaneamente Educazione Fisica nelle scuole di Barletta, Trani e Andria. Fu fra l’altro promotrice della squadra femminile di calcio di “Trani 80”, la squadra più titolata del Sud nella storia del calcio femminile pugliese. Non paga di tanto attivismo pubblicò due libri, Calcio al femminile che passione, dove raccontò la sua storia, ma arricchendo il volume di un gran numero di consigli, una guida tecnica allo sport del calcio. E poiché, col marito, aveva compiuto un viaggio da Barletta al Polo Nord, aveva voluto raccontare quest’avventura in un altro libro, La mia Overland, entrambi pubblicati da Rotas-Barletta. Eppure questa sportiva straordinaria, coraggiosissima nello sport come negli eventi d’ogni giorno, diventava timidissima davanti alla macchina da presa se dovevano farle un’intervista. Dotata di grande vitalità, Lilly ci lascia un bellissimo ricordo di sé, attraverso le sue molte imprese sportive, e per il suo carattere solare, allegro, spensierato e disinvolto. IL FIERAMOSCA 51 INFORMAZIONI TURISTICHE E CULTURALI Archeoclub di Barletta 348 3739839 Archivio di Stato (Via F. d’Aragona, 132) 0883 331002 [email protected] Archivio della Memoria e della Resistenza (c/o Castello) 0883 578644 Ass. Cultura e Turismo (Via d’Aragona, 95) 0883 578612 - 578614 - 578620 Aufidus - Ass. inform. turistica 329 8449777 Biblioteca Comunale (c/o Castello) 0883 578607 Biblioteca e Archivio Diocesani “Pio IX” (Via Nazareth, 68) FOTORUDY SERVIZI SOCIALI A.I.A.S. - Assistenza Spastici (Via della Repubblica, 1) 0883 527859 ANT - Delegazione di Barletta (Via A. Bruni, 28) 0883 310230 A.V.I.S. - Donatori Sangue (c/o ospedale vecchio) 0883 521686 Casa di riposo “R. Margherita” 0883 522446 Centro Antiviolenza per le donne (P.zza Aldo Moro n. 16) 0883 310293 Centro Aperto Polivalente (via R. Margherita, 126) 0883.510181 Centro Accog. Immig. Caritas (Via Manfredi, 45) 0883 572557 Centro Intercult. per le migrazioni (via. A. Bruni, 13) 0883.310387 Consultorio familiare “Insieme…” 0883 520395 Curia Arcivescovile 0883 531274 Fratres - Donatori Sangue (P.za Principe Umberto, I) 0883 518002 GOS Laboratorio urbano tel. 0883 310214 - fax 0883 576156 ODO-ANT (Via Fusco, n. 157 - Trani) 0883 584128 Sert 0883 577302 Settore Servizi sociali Comune di Barletta, piazza Moro, 16 0883.516460 TAXI - AUTOAMBULANZE E TRASPORTO INFERMI A.S.L. BT - centralino 0883 577111 AVSER (Via Magenta, 24) 368 3511354 - 0883 528443 Croce Rossa - Gruppo Pionieri e Volontari del Soccorso 0883 526924 Misericordia Barletta - Servizio ambulanza 347 0951836 O.E.R. - Operatori emergenza radio (Via M. del Carmine) 0883 535000 NO. di SS. Nuovi Orizzonti di Sostegno Sociale 329 0536112 U.N.I.T.A.L.S.I. (Via M. del Carmine) 0883 536788 Taxi (P.zza Conteduca) 0883 521469 52 IL FIERAMOSCA 0883 531274 Cantina della Sfida 0883 532204 Castello 0883 578620 Centro Culturale Zerouno 0883 333807 C. T. G. Gruppo “Leontine” 333 2453170 IAT (c/o Palazzo San Domenico) 0883 331331 Lega Navale 0883 533354 Pinacoteca (c/o Palazzo della Marra)0883 538313 - 0883 538312 - 0883 538374 Parco Archeologico di Canne 0883 510993 Pro Loco Barletta e Canne della Battaglia (Via Venezia, 42) 339 3869860 URP (Ufficio relazioni con il Pubblico) 0883 578488 Numero Verde 800761414 POSTI TELEFONICI PUBBLICI Bar Haiti (Via Leontina De Nittis, 49) Orario: 7-22 0883 534305 SERVIZI DI INTERESSE PUBBLICO Acquedotto (Servizio Guasti) 800 735735 Scoppio (Servizio Trasporto Urbano) 0883 518554 Capitaneria - Soccorso in mare 0883 531020 - 1530 Carabinieri - Pronto Intervento 112 - comando compagnia 0883 537400 Cimitero 0883 510675 Comune - centralino 0883 578111 Corpo Forestale dello Stato1515 Elettricità (Enel, Guasti, Contratti e info) 800 900800 Ferrovia (informazioni) numero verde (ore 7-21) 89 20 21 Gas (Servizio Guasti) 800 900999 Guardia di Finanza - servizio di pubblica utilità117 - Gruppo Barletta 0883 531081 Guardia Medica - notturno e festivo 0883 575130 Polizia di Stato - soccorso pubblico 113 Polizia Commissariato 0883 341611 Polizia Locale - Pronto intervento 0883 332370 Polizia Stradale 0883 341711 Polfer 0883 521502 Poste Italiane 0883 536097 Prefettura - centralino 0883 539111 Pronto Intervento 118 Pronto Soccorso A.S.L. BT 0883 577781 Protezione Civile 0883 578320 URP - A.S.L. 0883 577610 - 0883 577971 - 0883 577050 Soccorso ACI 116 Soccorso Pubblico 113 Vigili del Fuoco - Pronto Intervento 115 - locale stazione 0883 531222 SETTEMBRE 2016 ORARIO FERROVIARIO fino al 10 dicembre 2016 BARLETTA-BARI CENTRALE / BARLETTA-FOGGIA Da Barletta a Bari: 4.46* 5.27* 5.43 5.54* 6.15* 6.35 6.45 6.50 7.00 7.19 7.30 7.54 8.25 8.43 8.55 10.29 10.59 11.36* 12.45 12.58 13.10 13.23 13.51* 14.06 14.16 17.46 18.10* 18.18* 18.43 18.52* 19.00 19.18 19.47* 20.02* 20.10* 20.47* 21.08 21.10 21.29 21.36* 21.47* 22.10* 22.39 22.48 23.04* Da Bari a Barletta: 0.01* 0.15 4.00 4.20 5.30* 5.55* 6.05 6.20 6.34 6.45 7.14* 7.30* 7.39 7.43 7.55* 8.01 8.14 8.30* 9.30* 9.55* 10.10 11.30* 11.42 11.55* 12.05 12.17 12.30* 12.40 13.00 13.14* 13.18 13.30* 13.35 13.55* 14.10 14.05 14.22 14.30* 15.17 15.30* 15.55* 16.30 16.35 17.05 17.15 17.35 17.48 18.05 18.14* 18.25 18.31 19.02 19.32 19.35 20.20 20.30 21.10 21.15 21.33* 22.10 22.47 23.09* Da Barletta a Foggia: 1.03 3.34 4.45 5.09 6.02* 6.43* 6.52 7.07 7.20 7.45* 8.02* 8.28 8.43* 8.50 9.02* 9.17 10.02* 10.43* 10.58 12.02* 12.24 12.43* 12.53* 13.02* 13.26 13.45* 14.02* 14.12 14.43* 14.49 14.55 15.02* 15.12 16.02* 16.10 16.48* 17.26 17.37 18.02 18.22 18.45* 18.55 19.11 19.52 20.21 21.09 21.15 21.21 21.59 22.04 22.21* 22.55 23.35 23.57* Da Foggia a Barletta: 0.01 0.15 4.00 4.20 5.30* 5.55* 6.05 6.20 6.34 7.14* 7.30* 7.43 7.55* 8.01 8.14 8.30* 9.30* 9.55* 10.10 11.30* 11.42 11.55* 12.05 12.30* 12.40 13.14* 13.18 13.30* 13.55* 14.00 14.05 14.22 14.30* 15.17 15.30* 15.55* 16.15 16.35 17.05 17.15 17.35 18.05 18.14* 18.25 19.02 19.35 20.20 20.30 21.10 21.15 21.33 22.10 22.47 23.09* Legenda: F. Rossa, Regionale, IC, ICN, F. Argento, F. Bianca, Festivo *= il servizio si effettua anche la domenica Per informazioni sugli orari dei treni e per prenotazioni e acquisto biglietti telefonare al numero verde FS INFORMA 89 20 21 (Raggiungibile solo da telefoni di rete fissa). ORARIO FERROVIARIO dal 7 settembre 2015 BARLETTA - AEROPORTO DI BARI Da Barletta a Bari: 5.29 6.00 6.25 6.48 7.24 7.30 8.03 8.09 8.22 8.55 10.19 10.59 11.33 11.41 12.21 13.00 13.40 14.20 14.53 15.01 15.40 16.20 17.00 17.34 17.40 18.14 18.20 18.54 19.00 19.34 19.40 20.13 20.20 21.40 22.21 22.59 23.40 5.29 6.02 6.24 6.48 7.22 7.29 8.02 8.21 8.40 9.00 9.40 10.18 11.00 12.20 13.00 13.40 14.20 15.01 15.40 16.20 17.01 17.41 18.21 19.00 20.20 21.01 21.40 22.20 23.00 23.25 23.40 5.59 6.48 7.47 8.26 9.15 10.04 10.53 11.42 12.31 13.20 14.09 14.58 16.36 17.25 18.14 19.03 19.52 20.41 21.30 22.19 23.08 23.38 9.40 16.54 21.01 11.40 19.40 15.47 Da Bari a Barletta: 5.23 5.39(B) 5.59(A) 6.30(R) 6.59 7.32 8.16 8.52 9.34 9.39(B) 10.13(B) 10.19 10.59 11.36 12.15 12.55 13.33(R) 13.39 14.13(R) 14.19 14.55 15.33(R) 15. 39 16.13(R) 16.19 16.51(R) 16.57 17.31(R) 17.37 18.11(R) 18.17 18.51(R) 18.57 19.31(R) 19.37 20.14 20.56 21.33 22.17 23.00 23.33(R) 5.23 5.57(A) 6.35(R) 6.59 7.32 8.12 8.53 9.32(B) 9.37 10.17 10.56 11.36 12.15 12.55 13.36 14.12(B) 14.16 14.56 15.36 16.16 16.54 17.34 18.15 18.52(B) 18.55 19.32(B) 19.36 20.14 20.53 21.36 22.18 23.03 23.33(R) 5,20* 6.09* 6.59* 7.47(B) 8.36* 9.25* 10.14* 11.03(B) 11.52* 12.41(B) 13.30* 14.19(B) 15.08* 15.58(B) 16.46* 17.35(B) 18.24* 19.13(B) 20.02* 20.51(B) 21.40* 22.29* 23.10(B) Legenda: dal lunedi al venerdì, sabato, festivo, (B) limitato a Bitonto, (R) limitato a Ruvo, (C) limitato a Corato, (A) limitato ad Andria. Nelle giornate festive il tratto da Bitonto a Barletta è completato con autobus*, sostitutivo del servizio ferroviario, che effettuerà fermate in prossimità delle stazioni nelle località servite. Il tempo di viaggio si incrementa al max di 15’ STAZIONI DI SERVIZIO TURNI FESTIVI MESI SETTEMBRE e OTTOBRE 2016 Antimeridiano dalle ore 7.00 alle ore 12,30 Pomeridiano dalle ore 15,30 alle ore 20,00 24-25 Settembre TURNO A 22-23 Ottobre TURNO B IP ESSO ESSO TAMOIL ESSO via L. Da Vinci via R. Margherita p.za 13 febbr. 1503 via S. Samuele via Trani TURNO C ERG AGIP IP IP Q8 SETTEMBRE 3-4Settembre 1-2Ottobre 29-30 Ottobre AGIP IP ERG TOTALERG TOTALERG CHIESE: orari Ss. Messe sabato sera domenica BUON PASTORE 19.00 8.00 10.00 11.30 via Medaglie d’Oro, 29 CARMINE 17.30 via Mura del Carmine CHIESA CIMITERO 9.00 CUORE IMM. DI MARIA 19.00 8.00 10.00 11.30 via Barberini IMMACOLATA 19.00 8.00 10.00 11.30 via Firenze, 52 MARIA SS. STERPETO 18.30 20.00 8.30 10.00 11.30 viale del Santuario, 13 12.30 OSPEDALE CIVILE 9.00 PURGATORIO 19.30 9.00 corso Garibaldi S. AGOSTINO 19.00 8.30 10.00 11.30 via Pozzo S. Agostino, 28 S. ANDREA 18.30 9.00 10.00 11.30 via M. Bruno S. BENEDETTO 19.00 8.00 10.00 11.30 via R. Margherita S. CATALDO 10.00 via Mura S. Cataldo S. DOMENICO 19.30 corso Garibaldi, 198 S. FILIPPO NERI 19.00 7.30 9.30 11.30 via Mons. Dimiccoli, 116 S. GIACOMO 8.30 19.00 8.30 10.00 11.00 c.so Vitt. Emanuele, 147 S. GIOVANNI APOSTOLO 19.00 8.30 11.00 via delle Querce, 2 S. LUCIA 19.00 8.30 10.00 11.15 vicoletto Santa Lucia S. MARIA DEGLI ANGELI 19.00 8.00 11.00 viale Marconi, 22 S. M. DELLA VITTORIA 18.00 21.00 via Cialdini, 70 S. MARIA DI NAZARETH via Nazareth S. NICOLA 19.00 8.30 11.00 via Canne, 195 S. PAOLO 19.00 8.30 10.00 12.00 via Donizetti S. RUGGERO 7.30 via Cialdini SACRA FAMIGLIA 19.00 8.00 10.00 via Canosa, 143 SANTA M. MAGGIORE 11.00 via Duomo SANTO SEPOLCRO 9.30 19.00 8.30 10.00 12.00 corso Vitt. Emanuele SPIRITO SANTO 8.30 19.00 9.00 11.00 via Boggiano, 43 SS. CROCIFISSO 8.30 19.00 8.30 10.00 11.30 via Petrarca SS. TRINITÀ 19.00 10.00 11.00 via Palmitessa, 38 19.00 19.00 19.00 18.30 20.00 19.30 19.00 19.00 19.00 20.00 19.30 19.00 19.00 19.00 19.00 19.00 18.00 20.00 19.30 19.00 19.00 19.00 19.00 19.00 19.00 via Canosa via Trani via Parrilli lit. di Ponente via Barberini 10-11 Settembre 17-18 Settembre TURNO D 8-9Ottobre 15-16 Ottobre via Canosa, 84 via Foggia via Andria lit. di Ponente via Trani 2016 ERG ERG TOTAL AGIP Q8 via R. Margherita via Violante via Andria via Trani via Foggia SS 16 IL FIERAMOSCA 53 is 1846 2016 it t ANNIVERSA R G iu A NASCIT DELL A IO seppe De N