Sc. G.Pascoli - Saccolongo Titolo: Percorso sull`argine Autori

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Sc. G.Pascoli - Saccolongo Titolo: Percorso sull`argine Autori
Per conoscere un po’ della storia di Saccolongo, ma anche godere
di bei paesaggi, tenersi in forma e divertirsi, si può fare una
bella passeggiata sull’argine del Bacchiglione.
Noi ne avremmo una interessante da suggerire.
Parte dal centro del paese e arriva alla chiesetta del Crivelli.
La passeggiata può ancora continuare verso Cervarese, fino al
castello di San Martino dove si trova il museo fluviale (= del
fiume) del Bacchiglione.
Vi guideremo lungo la passeggiata (da fare in tutto relax)
facendovi scoprire le bellezze naturali del territorio e
raccontandovi un po’ della nostra storia.
Ci auguriamo che questo possa essere un modo per prendere
confidenza con il passato, e poter così conoscere ed apprezzare
pienamente il presente.
P:S. Questa piccola guida è pensata per i ragazzi che potranno
così accompagnare i propri genitori alla scoperta di Saccolongo.
☼
Vi consigliamo di partire dalla scuola elementare
“G. Pascoli”, salire sull’argine destro del Bacchiglione e dirigervi
poi a sinistra, in direzione Creola.
Se la giornata è limpida si possono ammirare i Colli Euganei e le
prealpi.
Camminando lungo l’argine possiamo vedere che tra il fiume
Bacchiglione e l’argine c’è la golena, parte del letto del fiume che
gli abitanti di Saccolongo coltivano da anni specialmente a
frumento, granoturco, barbabietole, soia, orzo, viti e ortaggi.
Lungo il fiume possiamo incontrare una ricca vegetazione di
salici, pioppi, ontani e siepi di sambuco.
Guardando attentamente possiamo vedere tra gli alberi o tra
qualche cespuglio, la volpe, la faina, la donnola, il riccio, il
moscardino, la lepre e il ghiro.
Si possono trovare gli uccelli tipo le cannaiole, il cannareccione,
il beccaccino, l’usignolo di fiume e il martin pescatore.
Non mancano le tradizionali erbe della cucina povera: i
carletti o scrissioi, il luppolo o bruscandoi e il tarassaco detto brusaoci.
Il Bacchiglione nasce nell’ alta pianura Vicentina ai piedi del
monte del Pasubio da sorgenti su ghiaia (sassi) e su argille.
Esso compie un percorso di 118 Km, lungo il quale attraversa una
fertile pianura coltivata e bagna Vicenza e Padova per poi
gettarsi nel Brenta. Il Bacchiglione è al 29 posto tra i fiumi
d’ Italia.
Il termine “Bacchiglione” per molti significa “chiacchierone”;
deriva infatti dall’ antico “bacaion”.
In
dialetto
veneto
“bacar”
significa
chiacchierare
rumorosamente.
Il nome di Saccolongo potrebbe derivare proprio dal percorso
tortuoso e da una curva a forma di sacco del fiume
Bacchiglione.
Lungo l’argine destro del Bacchiglione si trova il percorso natura
composto da varie stazioni.
Durante una passeggiata ci si può fermare per mantenersi in
forma con vari esercizi: gli anelli, parallele, saltare i tronchi
d’altezze diverse, flessioni, trave dove si può fare stretching.
Lungo l’argine si possono anche trovare tracce di animali per
esempio: impronte di ferri di cavallo, tane di talpe, formicai e se
ogni tanto guardate tra i rami degli alberi si possono vedere nidi
dei vari tipi di uccelli che nidificano lungo il Bacchiglione.
Da ricordare la Villa Ca’Foretti sorta sotto il dominio di Venezia
negli ultimi anni del millecinquecento.
È una costruzione con caratteristiche simili a quelle delle ville
venete che si specchiano lungo le rive del Brenta.
La villa è composta da due facciate uguali; la parte più interessante
è costituita dall’ampio salone centrale, dal quale si accede all’esterno
per mezzo di due scalinate in pietra.
L’oratorio
accanto
alla
villa,
restaurato
nel
1954
(millenovecentocinquantaquattro), conserva all’interno una statua
della Madonna che malgrado le pessime verniciature, rivela una
discreta mano di scuola padovana del settecento; forse opere del
Rizzi.
Il monumento più importante della vecchia Creola è il porticato
della Barchessa (complesso Pisani), distrutto all’inizio dell’800.
Sull’area occupata dalla Barchessa, sorgeva l’antico castello di
Creola sorto ancora prima del 1000. Il castello venne distrutto
dai vicentini nel 1198 durante le guerre fra le città venete.
Le famiglie che, nel tempo, diventarono proprietarie del castello
e dei successivi edifici, furono i Conti, i Capodivacca, il Crivelli, i
Pisani; divenne poi il Collegio Armeno di Samuel Moorat.
Nel palazzo Pisani, soggiornò il cardinale Gregorio Barbarico.
Barchessa significa “GRANDE QUANTITA’”. Infatti l’elegante
porticato venne costruito nel XVI secolo come deposito dei
mezzi agricoli.
ARCO PISANI
All’interno del recinto della villa c’è l’arco Pisani in marmo bianco
d’Istria. Questo arco è caratterizzato da due capitelli corinzi.
IL SEGRETO DELLA BARCHESSA
All’interno della Barchessa c’è un tunnel che, secondo credenze
popolari, portava all’ Abbazia di Praglia.