NewsLetter - ICC Italia

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NewsLetter - ICC Italia
NewsLetter
mensile della Camera di Commercio Internazionale
n. 5 - Maggio 2016
Le lettere di credito standby nel commercio
internazionale: problemi e prospettive
di Luigi Pedretti
COMMISSIONI ICC & ICC ITALIA
1. Le lettere di credito standby.
Natura, funzione e tipologie
1.1. La lettera di credito standby/
standby letter of credit/standby
LC (nel prosieguo anche “SBLC”)
è, dal punto di vista dell’ordinamento giuridico italiano, una garanzia atipica.
Le SBLC fanno parte della “famiglia” delle lettere di credito (letters
of credit), comprendente le lettere
di credito commerciali/commercial letters of credit (cioè i crediti
documentari) e, appunto, le SBLC
stesse.
Le SBLC sono strumenti “ibridi”.
Le SBLC, ampiamente utilizzate
nell’ambito del commercio internazionale (soprattutto da alcuni
Paesi, oltre agli Stati Uniti d’America), presentano le caratteristiche
formali/documentarie del credito
documentario ma hanno natura
e funzione analoghe a quelle del
contratto autonomo di garanzia
(cioè della “garanzia a prima domanda”).
Convegno “Il rilancio della logistica nazionale, la riforma portuale, l’innovazione
e la dogana”
Marketing
Resoconto Commissione Marketing ICC
Italia
APPUNTAMENTI
Calendario Commissioni ICC
Calendario Seminari ICC Italia 2016
SEMINARIO
DISTRIBUZIONE COMMERCIALE IN
EUROPA E NEGLI USA
Milano, 21 giugno 2016
LE CONDIZIONI GENERALI
NELLA VENDITA INTERNAZIONALE
ASPETTI DA NON SOTTOVALUTARE
Roma, 1 luglio 2016
NOTIZIE
Segnali di miglioramento per l’indicatore del
clima economico
Lotta alla Corruzione: Il Summit Anticorruzione di Londra e Il China Forum B20
Convegno “Il rilancio della logistica nazionale, la riforma portuale, l’innovazione e la
dogana” - Roma, 24 maggio 2016
World Investment Forum 2016. A Nairobi,
Kenya dal 17 al 21 luglio 2016
ICC New York Conference on International
Arbitration - 14 settembre 2016
“Adjudicating Intellectual Property Disputes” Il report di ICC sulle giurisdizioni specializzate in materia di Proprietà Intellettuale
PUBBLICAZIONI
ISSN 2411-4812
ICC DISPUTE
RESOLUTION
BULLETIN
2016 | ISSUE 1
ICC Dispute Resolution Bulletin
Issue 1, 2016
ICC Guide on Transport and
the Incoterms ® 2010 Rules
LOGISTICS
pagina 5
Resoconto Commissione Digital Economy
ICC Italia
2016 | ISSUE 1
Londra, 20-21 aprile 2016
Digital Economy
segue a pagina 2
NOTIZIE
Ambiente ed Energia
Resoconto riunione Commissione ICC
Ambiente ed Energia
Resoconto Commissione Ambiente ed
Energia, Londra
ICC DISPUTE RESOLUTON BULLETIN
COMMISSIONI
Le SBLC, infatti, non sono uno
strumento di pagamento (come
il credito documentario) ma uno
strumento di garanzia collocantesi
tra il contratto autonomo di garanzia ed il credito documentario.
In ambito internazionale le SBLC
sono generalmente emesse da una
banca.
Con la lettera di credito standby la
banca emittente (e la banca confermante, in caso di aggiunta di
conferma) si obbliga, nei confronti
del beneficiario della lettera di credito standby stessa, ad effettuare
il pagamento di un importo prestabilito, qualora il debitore nell’ambito del contratto sottostante sia
inadempiente alle obbligazioni assunte nei confronti del creditore.
Tuttavia l’impegno di pagamento
della banca (giuridicamente connotato dalla irrevocabilità, letteralità, autonomia ed astrattezza) è
anche qui condizionato (come nei
crediti documentari) alla presentazione, entro il termine di validità
della SBLC, di determinati documenti indicati nella SBLC ed al riscontro della loro “conformità” da
parte della banca (tali documenti
sono peraltro generalmente molto meno numerosi e complessi di
quelli previsti per l’ utilizzo di un
credito documentario).
Può affermarsi che le lettere di
credito standby sono, in sostanza,
delle garanzie autonome, in cui il
meccanismo di (eventuale) utilizzo
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(ossia di escussione) è “documentario”.
1.2. Come noto, la SBLC è nata e si è sviluppata
negli Stati Uniti d’America onde poter “bypassare”
il divieto ivi esistente per le banche di prestare garanzie accessorie.
Tale genere di garanzia si è poi sempre più diffusa a livello internazionale, a partire dalla metà del
secolo scorso, tanto che nel 1998 si poteva affermare che “il fatto che le norme per le lettere di
credito standby abbiano ormai una loro autonoma
formulazione testimonia l’importanza e la maturità del prodotto finanziario che esse regolano. Gli
importi monetari trattati attraverso standby eccedono infatti largamente quelli riguardanti le lettere di credito commerciali. Sebbene richiamino alla
mente gli Stati Uniti, ove sono state inizialmente
impiegate e dove sono più largamente utilizzate,
le standby costituiscono un prodotto veramente
internazionale. Infatti, la massa di impegni standby
delle banche non appartenenti agli Stati Uniti è superiore a quella delle standby delle banche statunitensi. Lo strumento standby è, inoltre, utilizzato
in modo crescente nel mondo” (cfr. la Prefazione
alle ISP 98, “Regole e Prassi Internazionali relative
alle Standby-Pubblicazione n. 590 della Camera di
Commercio Internazionale” di Parigi).
1.3. Vale la pena di notare che una definizione di
lettera di credito standby non è presente nello Uniform Commercial Code degli Stati Uniti d’America
(la patria delle SBLC) che, all’ art. 5, disciplina le
“Letters of Credit”.
Analogamente non è presente una definizione della SBLC né nelle Regole ed usi uniformi sui crediti
documentari della Camera di commercio internazionale di Parigi né nella United Nations Convention on independent guarantees and stand-by letters of credit del 11 Dicembre 1995, di cui parliamo
più avanti.
La definizione della SBLC è rinvenibile, a livello di
normative internazionali, nelle ISP98, ove (all’art.
1.06, lett. a) si statuisce sinteticamente che la SBLC
“is an irrevocable, independent, documentary, and
binding undertaking”.
1.4. La prassi conosce diverse tipologie di lettere di
credito standby.
Le SBLC vengono comunemente classificate a seconda della funzione che esse svolgono nell’operazione commerciale o finanziaria sottostante. Si
parla pertanto di “Commercial Standby”, “Financial Standby”, “Performance Standby”, “Advance
Payment Standby”, “Bid Bond/Tender Standby”,
“Counter Standby”, “Direct Pay Standby”, “Insurance Standby”.
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2. Il cammino verso una disciplina “uniforme” delle lettere di credito standby
A seguito della diffusione delle lettere di credito
standby nel commercio internazionale, si pose per
tali contratti il problema dell’individuazione del
loro regime giuridico, in relazione alla legge applicabile, e conseguentemente nacque l’esigenza di
impedire che l’operazione di garanzia, rappresentata dall’emissione di una lettera di credito standby, potesse essere assoggettata a norme legislative tra loro in conflitto, in quanto provenienti da
diversi ordinamenti nazionali (ad es., negli Stati
Uniti d’America le SBLC erano e sono disciplinate
dall’ art. 5 dello Uniform Commercial Code).
A tale esigenza si tentò di dare risposta nei primi
anni ottanta del secolo scorso, da parte della Camera di commercio internazionale di Parigi, con le
Norme ed usi uniformi relativi ai crediti documentari (UCP 400, revisione 1983), il cui art. 1 prevedeva che le Norme stesse si applicassero “a qualsiasi
credito documentario ivi comprese, nella misura
in cui vi si possono applicare, le lettere di credito
standby…”).
Gli UCP 400 dunque (che peraltro non fornivano
alcuna definizione della lettera di credito standby),
da una parte, menzionavano esplicitamente e per
la prima volta la lettera di credito standby come
“sottotipo” del credito documentario, e, dall’altra,
ne circoscrivevano la loro applicazione alla lettera
di credito standby negli stretti limiti di compatibilità con la disciplina redatta per il credito documentario.
Pertanto, la formulazione della norma di cui all’art.
1 degli UCP 400 del 1983 (replicata successivamente dall’art. 1 delle UCP 500, revisione 1993, e
dall’art. 1 degli UCP 600 attualmente vigenti: “Norme ed usi uniformi relativi ai crediti documentarirevisione 2007-pubblicazione n. 600 della Camera
di Commercio Internazionale” di Parigi) purtroppo
comportava (ed attualmente comporta) obiettive
difficoltà ed incertezze per gli operatori nell’ individuare con esattezza quali regole degli UCP (ed
in quale misura) fossero applicabili alle lettere di
credito standby.
Tali difficoltà ed incertezze sono dovute alla predisposizione di una (peraltro minimale) disciplina
delle lettere di credito standby all’interno dei crediti documentari, laddove le SBLC sono strumenti
con natura e funzione ben differente da quella dei
crediti documentari ancorchè il meccanismo di utilizzo “documentario” sia comune ad entrambi: le
SBLC sono infatti strumenti di garanzia mentre i
crediti documentari sono strumenti di pagamento.
Alla fine del secolo scorso vennero realizzati due >>
n. 5 - Maggio 2016
importanti progressi, nel cammino volto a realizzare uno specifico complesso di regole uniformi
applicabili al settore delle lettere di credito standby, per disciplinarne gli aspetti più controversi e
delicati.
Infatti nel dicembre 1995 l’UNCITRAL/United Nations Commission for International Trade Law (organismo ONU il cui scopo è quello di promuovere
la progressiva armonizzazione e l’unificazione del
diritto in via intergovernativa al fine di rimuovere gli ostacoli agli scambi derivanti da carenze o
differenze fra le normative nazionali in materia di
commercio internazionale) ultimava i lavori di redazione di una Convenzione di diritto uniforme sulle
garanzie autonome e le lettere di credito standby e
pertanto, in data 11 dicembre 1995, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottava la United Nations Convention on independent guarantees and
stand-by letters of credit. La Convenzione entrava
in vigore il 1° gennaio 2000.
La Convenzione è costituita da un complesso organico e completo di norme, che in modo articolato disciplinano l’uso delle garanzie internazionali e
delle lettere di credito standby, con l’intento di fornire agli operatori uno strumento normativo chiaro
e completo.
Al riguardo vale la pena di ricordare che la Convenzione si poneva (e si pone) solo come “proposta”
di normativa “modello” ai singoli Stati che intendono armonizzare con il contesto commerciale internazionale il diritto interno nella materia delle garanzie autonome e delle lettere di credito standby.
Vale anche la pena di ricordare che, al 1° gennaio
2010, la Convenzione era in vigore tra otto Paesi.
Nel 1998 venivano infine “emanate” le “International Stand-by Practices” (ISP98), pubblicazione
della Camera di Commercio Internazionale di Parigi n. 590.
Al riguardo ci si può limitare ad osservare in questa
sede che le ISP98 costituiscono un corpo organico di norme volte a disciplinare specificamente le
lettere di credito standby. Esse, tra l’altro (come si
legge nella Prefazione alla Pubblicazione n. 590
della ICC), vennero elaborate avendo riguardo
alla loro compatibilità con il testo della United Nations Convention on independent guarantees and
stand-by letters of credit e con i diritti nazionali (di
origine sia legislativa che giurisprudenziale), tenuto anche conto della prassi delle lettere di credito
standby sviluppatasi negli ordinamenti nazionali.
3. La situazione attuale e le prospettive
E’ indubbio il ruolo fondamentale e meritorio svolto
dalla Camera di Commercio Internazionale di Parigi per contribuire alla creazione di una disciplina
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uniforme delle lettere di credito standby nell’ambito del commercio internazionale (oltre che delle
classiche garanzie a prima domanda).
Oggi gli operatori che utilizzano le SBLC in ambito internazionale possono optare di sottoporle
(se, come generalmente accade, intendono avvalersi delle normative della Camera di Commercio
Internazionale di Parigi) agli UCP 600 oppure alle
ISP98 (nel caso invece in cui gli operatori intendano utilizzare le classiche garanzie a prima domanda, anziché le SBLC, essi possono eventualmente
sottoporle alle URDG 758 “Norme Uniformi della
Camera di Commercio Internazionale per le Garanzie a Prima Richiesta-revisione 2010-pubblicazione
n. 758 della Camera di Commercio Internazionale”
di Parigi).
Nella pratica del commercio internazionale è possibile constatare che gli operatori di taluni Paesi
(principalmente gli Stati Uniti d’America, alcuni
Paesi del centro America e dell’ America latina,
alcuni Paesi dell’estremo oriente) sottopongono
prevalentemente le SBLC alle ISP98. Viceversa, gli
operatori di altre aree del mondo sottopongono
prevalentemente le SBLC agli UCP 600.
Per quanto riguarda l’Italia può constatarsi una
generale tendenza degli operatori a sottoporre le
SBLC agli UCP 600 anziché alle ISP98 .
Sempre per quanto riguarda l’Italia va detto, per
inciso, che le normative della Camera di Commercio Internazionale di Parigi (e dunque sia gli UCP
che le ISP98) sono qualificabili, secondo la giurisprudenza di legittimità e di merito, come “clausole d’uso” (usi negoziali) ex art. 1340 cod. civ.
Detto ciò, resta da chiedersi perché gli operatori
di una “parte del mondo” (tra cui l’Italia) siano riluttanti a sottoporre le SBLC alle ISP98, visto che
le ISP98 (a differenza degli UCP 600) costituiscono un corpo organico di norme volto a disciplinare
specificamente le lettere di credito standby.
A mio avviso, la riluttanza di tali operatori ad utilizzare le ISP98 è presumibilmente spiegabile con
il fatto che essi hanno una maggiore dimestichezza
con gli UCP 600 in quanto le operazioni di credito documentario (necessariamente sottoposte agli
UCP) sono di frequenza, numero e volumi assai
maggiori rispetto alle operazioni di SBLC (sottoponibili agli UCP oppure alle ISP98).
In ogni caso, qualunque sia la ragione del mancato
utilizzo delle ISP98 da parte degli operatori di alcuni Paesi, appare necessario a mio avviso che, in
sede della prossima revisione degli UCP 600, venga, una volta per tutte, attentamente riconsiderato
se continuare a mantenere la (peraltro mimimale)
disciplina delle lettere di credito standby all’interno delle Norme ed usi uniformi sui crediti docu- >>
n. 5 - Maggio 2016
mentari.
E’ altresì auspicabile, a mio avviso, che in tale sede
venga deciso di espungere dagli UCP il riferimento
alle lettere di credito standby.
Ciò per la ragione che non è più sussistente l’esigenza che a suo tempo consigliò (nell’ormai lontano 1983) alla Camera di Commercio Internazionale
di prevedere la regolamentazione delle lettere di
credito standby insieme ai crediti documentari.
Invero, già diciotto anni fa si leggeva (nella stessa Prefazione alla pubblicazione della Camera di
Commercio Internazionale di Parigi n. 590 sul-
le International Stand-by Practices” ISP98) che
“…è risultato evidente da tempo che le NUU non
sono totalmente applicabili né idonee a regolare le
standby, così come del resto è riconosciuto nello
stesso Articolo 1 delle NUU n. 500 laddove si afferma che esse si applicano alle standby <<nella
misura in cui vi si possono applicare>>”
Del resto, negli anni successivi e sino ad oggi si
sono sempre di più levate voci, in ambito internazionale, di operatori e studiosi che hanno evidenziato come “the better option would be to leave
standby letters of credit out of the UCP”.
Luigi Pedretti è avvocato cassazionista, componente della Commissione Diritto e Pratiche del Commercio Internazionale di ICC Italia e componente del Comitato Direttivo di Credimpex-Italia.
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ICC Italia Newsletter
n. 5 - Maggio 2016
COMMISSIONI ICC & ICC ITALIA
Ambiente ed Energia
Resoconto riunione Commissione ICC
Londra, 20-21 aprile 2016
di Erica Lo Buglio e Andrea Lupo
Il Meeting della Commissione ICC Ambiente ed Energia tenutosi a Londra
il 20-21 aprile è stato un incontro di discussione su quanto emerso dal
COP21 di Parigi in termini di principali temi politici e ruolo dell’industria,
anche alla luce dei successivi appuntamenti intercorsi (UNFCCC Adaptation Committee Meeting, Bonn, 1-3 marzo), nonché di work in progress,
con particolare riferimento all’implementazione dei diversi tavoli di lavoro
(Climate Change, Energy, Green Economy), e all’organizzazione del lavoro
della Commissione in vista dei futuri impegni quali il Business & Climate
Summit (Londra, 28-29 giugno) e il COP22 (Marrakech, 7-18 novembre
2016).
Per quanto riguarda le attività 2016-2018 della Commissione Ambiente
ed Energia, si confermano tre obiettivi principali: il supporto ad ICC relativamente alle tematiche connesse al ruolo dell’industria per lo sviluppo
sostenibile, aiutando l’industria a comprendere i trend e le nuove sfide in
materia di ambiente ed energia e a come adattarsi ad esse; ampliare l’impegno in Africa, Asia e America Latina; costruire partnership strategiche
con altre organizzazioni di interesse per ICC.
Le attività della Commissione per il 2016 rimangono finalizzate principalmente alla definizione del contributo dell’industria al contrasto dei
cambiamenti climatici attraverso la partecipazione ai lavori della United
Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC). Le altre
attività riguardano la definizione delle priorità dell’industria in termini di
efficienza energetica e di utilizzo efficiente delle risorse, e il contributo
alle attività di enti e istituzioni internazionali quali UNEP, Green Industry
Platform UNIDO/UNEP, UNFCCC e all’implementazione dei Sustainable
Development Goals.
Una sessione è stata infine dedicata al ruolo e alla responsabilità crescente
dell’UNEP quale punto di riferimento globale per le tematiche ambientali, a partire dal ruolo chiave nell’implementazione della parte ambientale
dei Sustainable Development Goals. Questo grazie anche all’accordo di
Rio+20 che ha potenziato l’organismo di governo dell’UNEP, ora UN Environment Assembly (UNEA), come organismo di definizione delle politiche
a partecipazione universale. La seconda sessione della United Nations Environment Assembly (UNEA-2) si terrà a Nairobi, 23-27 maggio 2016 sul
tema “Delivering on the Environmental Dimension of the 2030 Agenda for
Sustainable Development”.
Erica Lo Buglio e Andrea Lupo, Zelian srl, componenti della
Commissione Ambiente ed Energia ICC
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ICC Italia Newsletter
n. 5 - Maggio 2016
COMMISSIONI ICC & ICC ITALIA
Digital Economy
Resoconto riunione Commissione ICC Italia
Milano, 3 maggio 2016 c/o Unicredit Tower
Si è tenuta, lo scorso 3 maggio, ospitata presso la
Unicredit Tower di Milano, la prima riunione finalizzata alla costituzione della Commissione Digital
Economy di ICC Italia.
Dopo l'introduzione del Presidente ICC, Andrea
Tomat, il Segretario Generale di ICC Italia, Maria
Beatrice Deli, ha preliminarmente illustrato ai presenti l'attività che ICC svolge a livello nazionale e
internazionale, nonché l’attività e gli obiettivi che
la ICC Digital Economy Commission si propone.
La discussione si è sviluppata partendo da una ricostruzione generale e attuale della tematica DE
in Italia. I presenti hanno messo in risalto ostacoli
e rischi incontrati dalle imprese nella condivisione
dei dati al fine di creare business.
La discussione ha poi evidenziato la fondamentale importanza che riveste lo strumento blockchain.
Tale tecnologia potrà permettere infatti alle imprese di sperimentare liberamente, senza assumere
eccessivi rischi di compliance, alle autorità garanti
di mantenere il ruolo di guidance e di poter così
porre il giusto intervento di soft o hard regulation.
L’applicazione di tale tecnologia nella gestione
della data privacy consentirà ai consumatori di
avere una maggiore protezione e un miglior livello
di controllo sui dati da loro prodotti in ambito digitale, migliorando l’experience complessiva anche
nelle fasi tipicamente successive a quelle attive
(e.g. navigazione, fruizione contenuti, acquisti)
Un aspetto di grande interesse che potrebbe essere ben sviluppato in seno alla costituenda Commissione DE è l’individuazione di standard comuni
a livello transnazionale, nonché una valutazione
comparatistica delle esperienze di altri Paesi europei in materia di trattamento dei dati personali.
Viene infatti rilevata la mancanza di una regolamentazione europea unica che permetta a tutti i
paesi europei di coordinarsi nelle modalità di acquisizione dei dati personali e aumentare così la
competitività verso l’esterno, anche se si è evidenziato che l’introduzione di una nuova normativa
richiederebbe tempi più lunghi nell’acquisizione
dei dati personali, in quanto dati sensibili necessiterebbero di un priority check.
È stato poi sottolineato come l’Italia, non avendo accolto la prima ondata di innovazione, rischi
ora di trovarsi in una posizione fortemente svantaggiata. Sarebbe quindi opportuno che le istituzioni competenti compiano i necessari interventi,
anche tenendo conto dell’inarrestabile sviluppo
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ICC Italia Newsletter
della tecnologia e comunque in sintonia con i Paesi
extra-UE, consentendo così alle imprese italiane di
poter competere a livello internazionale.
Nel corso della riunione è stato poi affrontato il
tema della Digital Single Market Strategy, strategia
sviluppata dal Parlamento europeo che si fonda su
un migliore accesso dei consumatori e delle imprese ai beni e ai servizi online creando una giusta rete
per uno sviluppo dei servizi digitali e accrescendo così l’economia digitale in Europa. Le imprese
tuttavia ritengono che questa strategia regolamentare proposta dal Parlamento debba trovare
un’implementazione rapida, utile per avere un level
playing field chiaro e definito.
Tutti i partecipanti sono stati concordi nel sostenere la necessità che in Italia, come in Europa, si
potenzi l'educazione al digitale, in quanto tutti i
diritti oggi esercitati sono sviluppati in un contesto eccessivamente ristretto. Peraltro un’eccessiva
regolamentazione in materia rischia di creare muri
di protezione che farebbero perdere competitività
alle imprese, così limitando fortemente ogni progresso.
In chiusura dei lavori della Commissione Digital si
è giunti all'individuazione dei punti più significativi
da affrontare nei lavori futuri. Alcuni dei presenti
hanno rilevato l'esigenza di un confronto sulla normativa in materia di protezione dei dati vigente in
altri Paesi europei. A tal proposito si è proposto di
contattare la rete europea dei CN di ICC per attivare uno scambio di informazioni sulla situazione
esistente nei vari Stati e per cogliere eventuali comuni problematiche.
Inoltre si è deciso di concentrare i lavori della Commissione sull’analisi dei seguenti temi: blockchain,
valorizzazione dei dati e digital identity management and electronic authentication.
n. 5 - Maggio 2016
COMMISSIONI ICC & ICC ITALIA
Marketing & ADV
Resoconto riunione Commissione Marketing & ADV ICC Italia
Roma, 4 maggio 2016
Lo scorso 4 maggio presso la sede di ICC Italia, si
è svolta la riunione della Commissione Marketing &
ADV di ICC Italia.
Sono intervenuti il Garante Europeo per la Protezione dei Dati, Prof. Giovanni Buttarelli, e il Garante
italiano per la Protezione dei Dati Personali, Dott.
Luigi Montuori.
Ad apertura dei lavori, il Segretario Generale ICC
Italia, Prof. Maria Beatrice Deli, ha ringraziato i due
ospiti per la disponibilità ad intervenire e ha illustrato loro il lavoro che ICC svolge a sostegno delle
imprese nel commercio internazionale.
Il coordinatore della Commissione, l’Avv. Gennaro
d’Andria, ha riferito brevemente dei lavori svolti
nell’ultima riunione internazionale tenutasi a New
York lo scorso ottobre.
L’incontro si è tempestivamente tenuto proprio nel
giorno della pubblicazione del nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati 2016/679 che
entrerà in vigore il 25 maggio 2018. IL Prof. Buttarelli ha quindi illustrato nel dettaglio i cambiamenti
più rilevanti che saranno apportati dal nuovo regolamento, offrendo ai presenti l’opportunità di intervenire per chiedere chiarimenti e delucidazioni
in merito.
Il Prof. Buttarelli si è poi soffermato sul tema del
diritto all’oblio sulle piattaforme digitali e nelle raccolte dati, e della portabilità dei dati. Sempre nel rispetto della privacy del cittadino, infatti, ha voluto
sottolineare come verranno tutelati i diritti di tutti
attraverso sanzioni più severe e la diretta responsabilità per chi gestisce le informazioni di carattere
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ICC Italia Newsletter
personale in maniera illecita.
Il Regolamento, ha aggiunto il Prof. Buttarelli, che
ha come spirito quello di lasciare una maggiore
discrezionalità nel trattamento dei dati al legislatore, non interferendo sui singoli governi, che comunque avranno due anni di tempo per integrare
e armonizzare le norme nazionali e giungere a un
sistema normativo coerente e univoco, che dovrà
essere rispettato non solo dalle aziende dell’Unione europea, ma anche da quelle che risiedono in
Paesi extra UE e operano nel mercato UE. Queste
modifiche incideranno sensibilmente, quindi, sulle
attività transfrontaliere. Ne risulterà che le autorità
saranno necessariamente tenute a coordinarsi fra
di loro, mentre il garante europeo assumerà il ruolo
di supervisore.
Il punto di vista del garante italiano è stato illustrato dal dott. Luigi Montuori, il quale ha voluto sottolineare come l’introduzione di un Codice di deontologia nel trattamento dei dati personali abbia
ridotto IL contenzioso in merito alla violazione dei
dati personali. Ribadendo la necessità di un utile
confronto con gli stakeholders in relazione al nuovo Regolamento, il Dott. Montuori ha accolto favorevolmente la proposta avanzata da molti dei componenti della Commissione presenti, di presentare
osservazioni.
La riunione si è conclusa con i ringraziamenti, da
parte di tutti, sia al Garante Europeo che al Garante Italiano, per aver portato nella sede di ICC Italia
la loro autorevole esperienza.
Hanno preso parte alla riunione: Davide Ajello (Menarini Farmaceutiche Italiane), Francesco
Alongi (DANDRIA Studio Legale), Vito Auricchio
(Legance Studio Legale), Laura Bononcini (Facebook), Antonio Corda (Vodafone), Gennaro d’Andria (DANDRIA Studio Legale), Gabriella DORE
(Fox International Channel), Carolina Farina (Studio Legale Rossodivita), Roberto Fermani (Telecom Italia), Carmelo Fontana (Google), Chiara
Francini (ENI), Giancarlo Cesare Giorgio (REckitt
Benckiser), Cecilia Lugato (Vodafone), Brunella
Marchesano (Unicredit Group SpA), Albina Marino
(Unicredit Group SpA), Lillà Montignani (Università
Bocconi), Roberto Pirozzi (DANDRIA Studio Legale), Sibilla Ricciardi (Microsoft Italia), Olga Sesso
Sarti (GPDP - Garante per la Protezione dei Dati
Personali), Laura Sini (Nunziante Magrone Studio Legale Associato), Dario Vassallo (ENI). Per
ICC Italia hanno partecipato Lucio Maria Brunozzi
(Vice Presidente), Maria Beatrice Deli (Segretario
Generale) e Monica Salvatore.
n. 5 - Maggio 2016
APPUNTAMENTI
Calendario Commissioni ICC
GIUGNO 2016
1
2-3
16 - 17
Global Facilitation Partnership on Transportation and Trade (GFP)
Shangai
Commission on Customs Trade Facilitation
Shangai
Commission on Marketing & Advertising
Parigi, ICC Hearing Centre
Appuntamenti ICC Italia - Calendario Seminari
GIUGNO
21
Distribuzione commerciale in Europa e negli USA
c/o NH Machiavelli
La capacità di penetrazione dei mercati e la diffusione capillare dei propri prodotti sono il
cuore di ogni attività imprenditoriale. Disporre di un’adeguata rete distributiva è, quindi,
Milano
di importanza essenziale per ogni imprenditore. Il seminario fornirà una visione ampia
delle diverse discipline dei contratti di agenzia e di distribuzione commerciale, in Europa
e negli Stati Uniti d’America.
Il seminario si svolgerà in lingua inglese e si concluderà con uno spazio destinato a un confronto diretto
tra i relatori e i partecipanti, con ampia possibilità per questi ultimi di intervenire su tutti i temi trattati.
LUGLIO
1
Le Condizioni Generali nella vendita internazionale, aspetti da
non sottovalutare
Disporre di adeguate condizioni generali di vendita all’esportazione costituisce un importante strumento di tutela per le imprese che vendono all’estero. Infatti, esse servono
ICC Italia
ad evitare o minimizzare una serie di rischi, come ad esempio quello relativo alla reRoma
sponsabilità per eventuali danni derivanti da veri o pretesi difetti dei prodotti, ai ritardi
di consegna ecc., alle problematiche relative al luogo di consegna. Il seminario intende
affrontare la materia in termini operativi attraverso la discussione delle clausole più importanti (in italiano e in inglese) in vista della predisposizione di un testo il più possibile vicino alle reali esigenze delle
imprese interessate.
i
I programmi dei Seminari sono disponibili sul sito web http://www.iccitalia.org
Per maggiori informazioni: T. +39 06 42034320/21 E. [email protected]
SAVE THE DATE
GIU
7
GIU
15
GIU
21
LUG
1
SET
22
OTT
20
NOV
23
8
No sustainability, no real profits. Human Rights as a lever for growth
Roma - Luiss Guido Carli
La vendita internazionale di macchinari industriali
Treviso - Camera di Commercio Treviso-Belluno
Distribuzione commerciale in Europa e negli USA
Milano - NH Machiavelli
Il Contratto di Vendita Internazionale
Roma - ICC Italia
Operare nelle zone calde
Roma - ICC Italia
Il Contratto di appalto internazionale
Padova c/o Promex
Trasporti e strumenti di pagamento
Roma - ICC Italia
ICC Italia Newsletter
n. 5 - Maggio 2016
NO SUSTAINABILITY, NO REAL PROFITS
HUMAN RIGHTS AS A LEVER FOR GROWTH
7 June 2016
Rome, Italy
The guiding principles on Business and Human rights led by Prof. John Ruggie - endorsed by the UN Human Rights Council in 2011 -, the adoption of
the EU directive on mandatory disclosing of non-financial information and
the recent UK Modern Slavery Act have prompted companies to address the
issue proactively. Some of them have recently published their standalone
reports on human rights, using for the first time the UN Guiding Principles
Reporting Framework.
While companies are moving ahead, governments are developing national
action plans on Business and Human Rights and should be thinking soon to
the implementation of the Sustainable Development Goals.
The recent Sustainable Development Goals have indeed been anchored on
the respect of human rights and have confirmed the role of the private sector as a key driver for their implementation through partnerships and new
collaborative models.
Given the growing strategic importance of the issue, ICC Italy is organizing
a high-level deep dive, gathering experts and key stakeholders from public
and private sector to share the state of art of this topic and to explore all the
strategic and practical implications for all the operators concerned.
VENUE
LUISS Guido Carli
Sala delle Colonne
Viale Pola, 12 - Rome
REGISTRATION
Participation is free of
charge. Participants are
kindly requested to complete the attached registration form and return
it to [email protected] by
30 May 2016. Seats will be
assigned on a first come
first served basis.
WORKING LANGUAGES
English
i
With the support of
9
ICC Italia Newsletter
FOR MORE INFORMATION
Please contact ICC Italia at:
T. +39 06 42034320/21
E. [email protected]
n. 5 - Maggio 2016
APPROFONDIMENTI
NOTIZIE
World Economic Survey (WES)/IFO
Segnali di miglioramento per l’indicatore del clima economico
Dopo i primi segnali negativi di inizio anno, il secondo World Economic Survey (WES) del 2016
mostra segnali di lieve miglioramento in quest’ultimo trimestre analizzato. L’indice ICC/Ifo - che
misura l’andamento del ciclo economico e le previsioni economiche a 6 mesi in numerosi Paesi - ha
registrato infatti un lieve incremento da 87.8 a 90.5
punti, non tanto per la valutazione della situazione
economica corrente - che al contrario si è marginalmente deteriorata - quanto per le aspettative a
sei mesi che risultano più favorevoli rispetto all’analisi precedente. Gli esperti si aspettano quindi
una crescita dell’economia mondiale nel 2016, pari
a circa il 2%.
Questo risultato, in controtendenza rispetto allo
scorso trimestre, è riscontrabile in quasi tutte le
aree geografiche, particolarmente accentuato nel
Nord America, dove l’indicatore ha evidenziato
una crescita più forte della media di lungo periodo
nonostante un elevato deficit pubblico. Mentre in
Asia l’indicatore è rimasto stabile sullo stesso livello basso dello scorso trimestre, in Europa esso ha
registrato un deterioramento. In tutte le altre regioni – e specialmente America Latina e CIS – l’indicatore, nonostante un miglioramento, rimane al
di sotto della media di lungo termine.
Entrando nel dettaglio dell’area Euro, Grecia e Finlandia ancora una volta si rivelano i Paesi con la
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peggiore performance. Gli esperti WES esprimono
perplessità sul futuro sviluppo di Spagna e Portogallo, mentre qualche miglioramento è atteso per
Italia e Austria. La disoccupazione per questi Paesi rimane il problema economico più grave. I Paesi
dell’Area con la migliore performance si confermano Germania, Irlanda e Lussemburgo, così come il
Regno Unito dove continuano a prevalere aspettative positive.
Come per l’Europa occidentale, anche per l’Est Europa l’indice del clima economico si è deteriorato nell’ultimo trimestre a causa di una percezione
più negativa della situazione corrente, nonostante
aspettative economiche in miglioramento. Tra i Paesi dell’area CIS coperti dal WES, in Russia la situazione appare debole, con un tasso di crescita negativo, che rischia di riflettersi su tutta l’area, dove
la corruzione rimane uno dei principali problemi
dell’economia, aggravato da un forte senso di sfiducia nella politica economica dei governi. Gli stessi problemi vengono citati tra le maggiori preoccupazioni degli esperti dell’area latino-americana che
tuttavia, pur rimanendo al di sotto della media di
lungo periodo, mostra un indice in miglioramento
sia per quanto riguarda la situazione corrente sia le
previsioni a sei mesi.
L’indicatore del clima economico per l’Asia è sceso marginalmente, principalmente a causa di una
valutazione della situazione economica in deterioramento e per il perdurare del rallentamento della
crescita economica della Cina. Dopo un avvio del
2016 positivo, si profilano nuvole anche per il Giappone nei prossimi mesi, per l’attesa decisione del
Primo Ministro sull’aumento della tassa sui consumi a 10% a partire dal prossimo anno.
Come ogni secondo trimestre dell’anno, la domanda speciale del sondaggio WES riguarda le previsioni sulla crescita del PIL che, come anticipato, gli
esperti individuano in una media del 2% per il 2016.
Questa previsione di crescita, seppur modesta,
appare un fenomeno diffuso per tutte le regioni,
ad eccezione come già segnalato per i Paesi CIS e
dell’America Latina per i quali è indicato un segno
meno (Russia -1,1%; Venezuela -14,6%). La crescita
più forte, invece, ben oltre la media, è attribuita al
Medio Oriente (3,9%). Tra i singoli Paesi, invece, è
l’India a guadagnarsi le aspettative migliori con un
7,4%, seguita da Bangladesh (6,6%) e Cina (6,2%).
Il testo integrale dei risultati del sondaggio è disponibile all’indirizzo: https://www.cesifo-group.
de/ifoHome/publications/docbase/details.
html?docId=19204604
n. 5 - Maggio 2016
NOTIZIE
Lotta alla Corruzione
Il Summit Anticorruzione di Londra e Il China Forum B20
Da anni la corruzione è al centro del dibattito internazionale quale elemento di distorsione non solo
all’interno delle pubbliche amministrazioni nazionali ma dell’intero sistema economico. La corruzione erode la fiducia nei governi, mina la certezza
del diritto e debellarla è vitale per la stabilità e la
crescita economica, per il rispetto dei diritti umani
e la protezione dell’ambiente. Nessun Paese ne è
immune, per questo solo un approccio compatto
da parte di tutti i Governi, unitamente al mondo
delle imprese e alla società civile, può risultare vincente in questa sfida, che rientra tra gli obiettivi
dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030.
UK Anti-Corruption Summit
Il 12 Maggio il Primo Ministro inglese David Cameron ha ospitato a Londra “l’Anti-Corruption Summit” per sollecitare l’azione globale nella lotta alla
corruzione. Prevenire la corruzione in tutte le sue
forme e eliminare l’impunità per i colpevoli sono
stati tra i temi principali affrontati dai leader politici in tale occasione.
Il recente scandalo dei “Panama Papers” ha messo
in evidenza, ancora una volta, quanto sia importante un’azione congiunta soprattutto nel mondo della finanza caratterizzata da una forte segretezza
delle informazioni e delle identità che si nascondono dietro queste operazioni. L’utilizzo delle società
di comodo come mezzo non sembra essere una
novità: nel 2011 la Banca Mondiale ha stimato che il
70% della corruzione era concentrata in operazioni
che implicavano società con identità anonime dietro cui si nascondevano anche figure politiche.
Tra i punti discussi dai leader presenti al Summit, la
ricerca di soluzioni che puntano prima di tutto ad
azioni su scala nazionale facendo sì che i governi si
concentrino sull’investigazione e sulla conseguente persecuzione di tutti coloro che si macchiano
di questo crimine, che lo facilitano o vi si rendono
complici, rendendo più facile la denuncia di atti sospetti.
Nel comunicato finale del Summit, i Governi si impegnano a promuovere integrità, trasparenza e
responsabilità, a istituire meccanismi in grado di
assicurare il rispetto della legge - anche attraverso la creazione di registri pubblici, a rafforzare la
cooperazione internazionale in materia attraverso
lo scambio di informazioni. Viene riconosciuta la
centralità della UN Convention against Corruption
(UNCAC) e di tutti quegli strumenti – internazionali, regionali, bilaterali – che possono contribuire,
individualmente o collettivamente, a combattere la
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corruzione.
Anche ICC, da anni impegnata nella lotta alla corruzione, ha presenziato al summit, delineando due
priorità che a suo avviso devono essere affrontate.
La prima include il rafforzamento della capacity
building soprattutto delle piccole e medie imprese per la lotta alla corruzione. La seconda prevede
il consolidamento dei framework anti-corruzione
esistenti piuttosto che puntare a nuove strutture e
nuovi processi istituzionali.
ICC è stata e continua ad essere come international
business organization un’istituzione chiave nella
lotta alla corruzione. ICC, ha affermato il segretario
generale Danilovich, “è pronta a collaborare con le
istituzioni e i governi per sconfiggere questo male
che influisce soprattutto sul business mondiale”.
B20 China Anti-Corruption Forum
La Cina, che da alcuni anni ha cominciato una vera
e propria campagna per la lotta alla corruzione, ha
ospitato il 27 aprile scorso a Beijing il B20 AntiCorruption Forum, in vista del Summit B20 che si
terrà il prossimo settembre. Forte è infatti la preoccupazione in Cina sul dilagare della corruzione nel
sistema economico cinese dove, si sospetta, molti dei progetti nazionali non sarebbero stati conclusi senza le tangenti. Il primo ministro cinese Li
Keqiang, nel riconoscere la rilevanza del problema,
ha adottato diverse misure per limitare ed individuare più facilmente le tangenti, come ad esempio quella di imporre la sottoscrizione da parte dei
funzionari pubblici di un documento che li impegni
a svolgere il proprio lavoro in maniera trasparente
e corretta.
Certamente la strada è ancora lunga e in salita.
La conferenza del China Forum B20, dal titolo
“Combattere la corruzione per incoraggiare lo sviluppo sostenibile”, è sembrata la piattaforma ideale per il dibattito tra la business community e i
governi, nel tentativo di individuare politiche per la
lotta alla corruzione.
David Singh, vice-presidente della commissione
ICC “CSR e Anti-Corruzione”, nel suo intervento,
ha rammentato le attività di ICC in materia di promozione del commercio e degli investimenti internazionali, nonché in materia di lotta alla corruzione
e l’impegno di ICC a collaborare con il B20 AntiCorruption Forum.
Il Forum stesso ha riconosciuto il ruolo determinante svolto da ICC e l’importanza di una forte e
attiva collaborazione tra governi e business.
n. 5 - Maggio 2016
NOTIZIE
Convegno
“Il rilancio della logistica nazionale, la riforma portuale, l’innovazione e
la dogana”
Roma, 24 maggio 2016
LOGISTICS
Il rilancio della logistica nazionale, la riforma portuale, l’innovazione e la dogana sono stati i temi al
centro di un convegno organizzato al Senato il 24
maggio, che ha visto tra i relatori l’onorevole Paola
De Micheli, Sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Giuseppe Peleggi, Direttore
dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Nereo
Marcucci, Presidente di Confetra, Rodolfo De Dominicis, Presidente e a.d. di Uirnet, Marco Conforti,
Presidente di Assiterminal, Francesco Nerli, Presidente e a.d. di Assoporti servizi. Nel moderare il
dibattito, il senatore Marco Filippi, capogruppo Pd
in Commissione Trasporti infrastrutture lavori pubblici, ha sottolineato come “con la riforma dell’ordinamento portuale è stato istituito lo “Sportello unico doganale e dei controlli” allo scopo di favorire
il recupero della competitività degli scali nazionali, velocizzare il processo di sdoganamento e con
esso tutti i controlli connessi all’entrata e all’uscita delle merci nel territorio nazionale”. Il sottosegretario de Micheli ha elogiato le novità di questo
provvedimento che, pur generando - come spesso
accade - qualche preoccupazione iniziale, rappresenta un intervento significativo a favore delle imprese. Il Direttore Peleggi ha ricordato le difficoltà
incontrate per approdare all’attuazione dello Sportello Unico Doganale, reso operativo dopo ben 10
anni dalla sua approvazione, nonché le difficoltà
tuttora esistenti nel dialogo con le altre Amministrazioni competenti e gli operatori, augurandosi
che gli sforzi compiuti dall’Agenzia per elaborare
in maniera più efficiente la mole di informazioni re-
12
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lative alle operazioni doganali grazie agli innovativi
sistemi telematici, che hanno consentito un’importantissima riduzione di costi e di tempi a vantaggio
degli operatori, non siano vanificati dal sovrapporsi
di altre norme. L’analisi effettuata da De Dominicis
individua le cause della poca efficienza del sistema
attuale nella disuguaglianza di regole e standard e
nella mancanza di comunicazione tra piattaforme
pubbliche, che producono ritardi e di conseguenza
perdita di competitività, nonché perdite economiche e suggerisce, quale utile terapia, un connubio
di connessione e semplificazione, trasparenza e legalità.
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, intervenendo in conclusione dei lavori, ha sottolineato come il sistema mare per l’Italia
debba essere considerato non un settore di nicchia,
ma un settore essenziale per lo sviluppo del Paese
e si debbano pertanto cogliere tutte le opportunità
che l’enorme potenzialità delle coste - facendo riferimento non solo al trasporto di merci ma anche
al transito di passeggeri - offre. La diffusività dei
porti italiani, che fino ad ora è stata un punto di debolezza, deve diventare un punto di forza attraverso la connettività dei nodi infrastrutturali, il “fare
sistema”, realizzabile con l’ausilio dell’innovazione
tecnologica, che può contribuire a cambiare radicalmente il sistema portuale e logistico nazionale.
n. 5 - Maggio 2016
NOTIZIE
World Investment Forum 2016. A Nairobi, Kenya dal 17 al 21 luglio 2016
Dal 17 al 21 luglio si terrà a Nairobi, in Kenya, parallelamente alla 14° sessione della Conferenza
Unctad su Commercio e Sviluppo (Unctad 14), il
World Investment Forum 2016, il principale Forum
internazionale dedicato agli investimenti per la
realizzazione dei nuovi Sustainable Development
Goals (SDGs).
Obiettivo del Forum, che riunirà rappresentanti
governativi, settore privato dell’economia e società civile dopo l’approvazione degli SDGs nel
settembre 2015 da parte dell’Assemblea Generale
Onu, è quello di contribuire a definire l’Agenda di
sviluppo sostenibile nel tentativo di colmare il gap
esistente tra gli Obiettivi fissati e gli investimenti
necessari alla loro implementazione. I 17 Obiettivi
che le Nazioni Unite si prefiggono di raggiungere entro il 2030 comprendono “persone, pianeta e
prosperità” e riguardano, tra l’altro, equità sociale,
cambiamento climatico e lotta alla povertà. Obiettivi ambiziosi, quindi, che necessitano di strategie
comuni a tutti gli attori coinvolti. In quest’ottica il
Forum vuole porsi al centro del dibattito internazionale sull’individuazione delle migliori strategie
da perseguire.
Ancora una volta, come ormai ampiamente riconosciuto da Governi e organismi internazionali, risulta
fondamentale il ruolo che a tale scopo può svolgere il settore privato, non solo in termini di finanza,
ma anche di sviluppo delle strategie più efficaci,
condividendo iniziative e collaborando attivamente con le Nazioni Unite e i Governi.
Attraverso il network ICC, le imprese avranno la
possibilità di contribuire direttamente al dibattito
internazionale partecipando al World Investment
Forum 2016, nonché alla Conferenza Unctad 14.
Per maggiori informazioni, è possibile contattare
il Comitato italiano ICC all’indirizzo e.mail: [email protected]
ICC New York Conference on International Arbitration
14 settembre 2016
Il 14 Settembre 2016 si terrà a New York, l’ICC New
York Conference on International Arbitration. L’undicesima conferenza annuale è un appuntamento
irrinunciabile per tutti i professionisti dell’arbitrato
che vogliono tenere il passo con le ultime novità
dell’arbitrato nel Nord America.
Alla conferenza sono stati invitati relatori di
prim’ordine per esporre le innovazioni in tema di:
• ICC Institutional Reform: Too far or not far
•
•
13
Gli interessati possono contattare ICC Italia per ottenere il codice promozionale ITA che dà titolo ad
uno sconto del 5%. E’ prevista anche una early bird
rate se ci si registra prima del 15 luglio.
Per maggiori informazioni, visitare la pagina ICC dedicata all’evento: http://www.iccwbo.org/Trainingand-Events/All-events/Events/2016/11th-ICC-NewYork-Conference-on-International-Arbitration/
enough
Parallel Proceedings: Taking Hostage of an International Arbitration
Can we handle the truth about witness testimony?
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n. 5 - Maggio 2016
NOTIZIE
“Adjudicating Intellectual
Property Disputes”
Il report di ICC sulle giurisdizioni
specializzate in materia di
Proprietà Intellettuale
Negli ultimi anni la crescita delle controversie in
materia di proprietà intellettuale, conseguenza
dell’importanza che i diritti IP hanno assunto per le
imprese, ha stimolato un’approfondita riflessione
sull’adeguatezza della normale giurisdizione applicata a questi casi e sulla possibilità di costituire
giurisdizioni specializzate. Alcuni Paesi hanno già
introdotto nei loro ordinamenti tali soluzioni.
ICC ha condotto un’indagine, i cui risultati sono
stati pubblicati nel report “Adjudicating Intellectual Property Disputes”, presentato il 28 Aprile da
ICC e ICC Russia a Mosca in occasione dell’evento
“International Forum on Intellectual Property – XXI
Century”. Il lavoro si basa sull’esperienza delle parti
e dei legali coinvolti nelle cause IP in 24 Stati europei, asiatici e americani, di cui 19 già presentano
una Specialised Intellectual Property Jurisdiction
(SIPJ), e mira ad aiutare i processi decisionali di
quei Paesi che vogliano introdurre un meccanismo
di tal genere oppure migliorare o modificare quello
già in essere. Il documento non analizza caso per
caso la situazione dei 24 Paesi, ma è strutturato
per approfondire le caratteristiche che definisco-
14
ICC Italia Newsletter
no i differenti sistemi. Vengono messe a confronto
le strutture giudiziali, la competenza delle SIPJ, le
procedure e la dottrina applicata, i tipi di giudizio,
la composizione degli organi giudicanti e delle giurie e tutti gli elementi che identificano i diversi modelli. Dall’indagine condotta emerge la valutazione
unanime da parte dei professionisti del settore IP
dei 24 Paesi, dell’impatto positivo, in termini di efficacia, delle giurisdizioni specializzate sull’applicazione dei diritti relativi alla proprietà intellettuale.
ICC giudica favorevolmente l’istituzione di SIPJ per
la risoluzione delle liti in materia di IP, come ribadito da Daphne Yong-d’Hervé, Chief Intellectual Property Officer di ICC, che ne ha rimarcato in particolare il contributo in termini di efficienza e di qualità
dei giudizi in materia di Proprietà Intellettuale.
È possibile scaricare il report completo su
http://www.iccwbo.org/Advocacy-Codes-and-Rules/Document-centre/2016/Adjudicating-Intellectual-Property-Disputes,-an-ICC-report-on-specialised-IP-jurisdictions/
n. 5 - Maggio 2016
PUBBLICAZIONI
ICC Dispute Resolution Bulletin - Issue 1, 2016
Sarà disponibile a partire dal
mese di giugno, il primo volume
dell’ICC Dispute Resolution BulBULLETIN
letin del 2016. Gli argomenti trattati riguardano:
• Il report relativo alle statistiche ICC del 2015.
• L’analisi di recenti casi arbitrali ICC in cui sono stati mossi
procedimenti di ricusazione nei
confronti di arbitri che evidenziano come il Segretariato ICC decida dell’ammissibilità e del merito della domanda di ricusazione.
•
Un commentario sui Dispute Boards ad opera degli stessi autori del nuovo regolamento pubblicato nel 2015.
•
Estratti di casi ICC che illustrano il procedimento di esecuzione di lodi arbitrali quando vengono prese in considerazioni problemi di ordine pubblico.
•
Casi ICC che illustrano come gli arbitri si
comportano durante l’istruzione probatoria.
ISSN 2411-4812
ICC DISPUTE RESOLUTON BULLETIN
ICC DISPUTE
RESOLUTION
2016 | ISSUE 1
2016 | ISSUE 1
Merita sottolineare che nel mese di maggio, la Corte
Internazionale di Arbitrato della ICC ha rilasciato le
statistiche relative ai sistemi alternativi di risoluzione delle controversie (ADR). Infatti nel 2015 i servizi
di risoluzione delle controversie impartiti dalla Corte hanno mantenuto una continua, costante e progressiva crescita. Grazie alla recente revisione dei
regolamenti (di arbitrato nel 2012, di mediazione
nel 2014, CTU, Dispute Board e DOCDEX nel 2015),
revisione improntata alle necessità espresse dagli
utenti e dalle recenti opere di ammodernamento
del procedimento, il numero dei casi registrati è
aumentato del 6% a partire dal 2012. Nonostante
il quadro generale appena descritto, nel corso del
2015 si sono evidenziati significativi sviluppi in alcune aree o aspetti particolari dei servizi offerti. Nel
dettaglio, in maniera sempre più frequente le parti
provengono da paesi emergenti: ciò significa non
solo che è incrementata la loro partecipazione nel
commercio internazionale, ma anche che il raggio
d’azione della Corte di arbitrato della ICC è riuscito
a raggiungere questi paesi.
Ha continuato ad aumentare anche il numero di
controversie complesse e di alto valore, mostrando
così la fiducia riposta dagli utenti nella capacità della Corte arbitrale di gestire tali casi. Se da un lato
gli sforzi compiuti dalla ICC per garantire l’efficacia
e l’efficienza dei suoi servizi e per promuovere la
trasparenza e la diversità ha portato ad un minor
numero di richieste di ricusazione di arbitri e più
nomine dirette di arbitri tanto uomini che donne;
dall’altro lato la sua capacità di risposta celere alle
domande degli utenti è evidenziato dal ricorso crescente alle procedure arbitrali d’emergenza previste
a partire dal Regolamento di arbitrato del 2012 agli
articoli 29 e seguenti.
Il nuovo regolamento per CTU ha contribuito al
nuovo impeto dei servizi ADR offerti dalla corte internazionale dato che il suo scopo è stato ampliato
aprendo così le porte ad un nuovo progetto sinergico con gli altri servizi di risoluzione delle controversie targati ICC.
Il secondo volume dell’ICC Dispute Resolution Bulletin verrà pubblicato nel mese di Dicembre 2016.
Si può procedere all’ordine inviando una mail a
[email protected]
ICC Guide on Transport and the Incoterms ® 2010 Rules
Una nuova pubblicazione ICC va ad arricchire la serie dedicata alle Regole Incoterms®.
Dopo la ICC Guide to Incoterms® 2010 e Incoterms® 2010 Q&A, ICC lancia la sua Guida
ai Trasporti e Regole Incoterms® 2010. La pubblicazione n. 775 (al momento disponibile
solo in inglese, ma presto anche in italiano) è un manuale pratico e utile per tutti coloro
che operano nel settore dei trasporti e si trovano a dover utilizzare le regole Incoterms®
2010. La Guida infatti mira a chiarire alcuni aspetti che la stretta correlazione tra il contratto di trasporto e le regole Incoterms® può far emergere nell’ambito di un contratto
di vendita di merci; contratti che - è bene ricordarlo - sono ben distinti tra loro e coinvolgono soggetti diversi, ciascuno con proprie differenti obbligazioni.
Nell’analizzare ciascuna delle 11 Regole Incoterms® 2010 con riguardo, ad esempio, al
momento della consegna o ai documenti necessari, alle modalità di imballaggio o alla
responsabilità per lo sdoganamento o lo stivaggio, la Guida prende in considerazione entrambe le ipotesi che sia il compratore o il venditore a dover procurare il contratto di trasporto.
La pubblicazione include il testo completo in inglese delle Regole Incoterms® 2010.
ICC Pub. No. 775E
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ICC Italia Newsletter
n. 5 - Maggio 2016
ICC TOOLS
PUBBLICAZIONI
http://pubblicazioni.iccitalia.org
Le pubblicazioni ICC, frutto del lavoro congiunto delle Commissioni e dei singoli esperti, trattano i principali aspetti della attività internazionale delle imprese.
Il filone principale attiene alle regole della ICC, periodicamente aggiornate per tenere conto degli sviluppi normativi e tecnologici, nonché delle evoluzioni della prassi nelle operazioni internazionali, quali ad
esempio le Norme ed Usi Uniformi ICC relativi ai Crediti Documentari e le Regole Incoterms® per l’utilizzo
dei termini di resa delle merci.
ICC, inoltre, predispone una serie di modelli di contratti internazionali di facile utilizzo e adattabilità alle
esigenze eterogenee delle controparti.
Infine, ICC pubblica guide, manuali e codici di autoregolamentazione, che costituiscono un valido e concreto aiuto per tutte le imprese.
ICC Italia cura le edizioni in italiano, spesso accompagnate dalla versione originale in inglese, delle principali pubblicazioni ICC.
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Incoterms® rules define the responsibilities of buyers
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latest developments in commercial practice, and updates
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international arena with rules and guidance reflecting the
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ICC Publication No. 715E
ISBN : 978-92-842-0080-1
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Cover illustration: © istockphoto.com
The International Chamber of Commerce, the world business
organization, based in Paris, is the global leader in the development
of standards, rules and reference guides for international trade.
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Incoterms® 2010 Tavola sinottico-comparativa
Pubblicazione ICC n. 715/IT (E-I)
Incoterms® 2010 Tavola sinottico-comparativa
Pubblicazione ICC n. IT (E-I)
Modello ICC di Contratto di Vendita
Internazionale
Pubblicazione ICC n. 738 (E-I)
Modello ICC di Contratto
di Agenzia Commerciale
Pubblicazione ICC n. 738 (E-I)
Camera di Commercio Internazionale
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Via Barnaba Oriani, 34
00197 Roma
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Monica Salvatore, Simona Scipioni,
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n. 5 - Maggio 2016