Untitled - Barz and Hippo

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Untitled - Barz and Hippo
Tratto dall’omonimo romanzo di Kyril Bonfiglioli, Mortdecai è un film incalzante e bizzarro, che ha trovato in
Johnny Depp il suo interprete ideale: elegante, senza scrupoli, ma dal gusto impeccabile. Il suo personaggio,
Charles Mortdecai, è artefice di una spassosa corsa contro il tempo in giro per il mondo per recuperare un
capolavoro di Goya rubato.
scheda tecnica
durata:
nazionalità:
anno:
regia:
soggetto e sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
costumi:
scenografia:
musiche:
produzione:
distribuzione:
107 MINUTI
USA
2015
DAVID KOEPP
ERIC ARONSON
FLORIAN HOFFMEISTER
JILL SAVITT
RUTH MYERS
GARETH COUSINS, KAT LAW
MARK RONSON, GEOFF ZANELLI
MAD CHANCE PRODUCTIONS, INFINITUM NIHIL
ADLER ENTERTAINMENT
interpreti:
JOHNNY DEPP (Charlie Mortdecai), EWAN McGREGOR (Ispettore Martland),
GWYNETH PALTROW (Johanna Mortdecai), PAUL BETTANY (Jock Strapp), OLIVIA MUNN (Georgina Krampf), JEFF
GOLDBLUM (Milton Krampf), MICHAEL BYRNE (Duca di Asherboroughdon), JONNY PASVOLSKY (Emil).
doppiatori italiani:
FABIO BOCCANERA (Charlie Mortdecai), FRANCESCO BULCKAHEN (Ispettore
Martland), FRANCESCA FIORENTINI (Johanna Mortdecai), ROBERTO DRAGHETTI (Jock Strapp), FABRIZIO PUCCI
(Milton Krampf), ALESSANDRO QUARTA (Emil).
David Koepp
David Koepp è nato a Pewaukee, in Wisconsin, e si è laureato presso la Scuola Cinematografica dell’UCLA nel
1986. Sceneggiatore dei più grandi successi hollywoodiani, ha realizzato la sceneggiatura di Mission: Impossible e
ha collaborato molte volte con Steven Spielberg in film quali Jurassic Park, Jurassic Park - Il mondo perduto, La
guerra dei mondi e nell'ultimo capitolo di Indiana Jones. Ha esordito anche alla regia dirigendo film come Effetto
Blackout con Elisabeth Shue e Dermot Mulroney, Echi mortali con Kevin Bacon e Secret Window con Johnny
Depp. Nel film Jurassic Park - Il mondo perduto, appare in un cameo interpretando un uomo che a San Diego
viene mangiato dal Tyrannosaurus rex. Koepp ha scritto, da solo o in collaborazione con altri autori, anche le
sceneggiature dei film Spider-Man, Panic Room, Carlito's Way e La morte ti fa bella.
La parola ai protagonisti
Note di regia
Con la direzione della fotografia di Florian Hoffmeister, le scenografie di James Merifield, i costumi di Ruth Myers
e le musiche di Mark Ronson e Geoff Zanelli, Mortdecai ripercorre dunque le peripezie di un protagonista le cui
azioni sono motivate dalla necessità. Charlie Mortdecai riesce a togliersi da situazioni scomode e allo stesso
tempo esilaranti grazie al suo charme, ai suoi escamotage e alle sue truffe. Quando lessi il libro, il personaggio mi
colpì molto. Saltò quasi fuori dalla pagina. Non mi sarei potuto immaginare nessun altro nel ruolo di Charlie, se
non Johnny Depp. L'attore ha un talento incredibile nell’interpretare quei personaggi spregevoli, codardi, ma allo
stesso tempo adorabili. Sembra che sia diventato il suo marchio di fabbrica, negli ultimi 15-20 anni.
[David Koepp]
Intervista al regista
Come è nata l’idea di questo film?
Johnny Depp conosceva e amava già i romanzi di Bonfiglioli quando gli arrivò tra le mani la sceneggiatura. Mi
chiese di esaminarla dal punto di vista registico. La bozza era stata scritta dallo sceneggiatore Eric Aronson che
scoprì la trilogia di Mortdecai in una libreria vicino a Trafalgar Square, a Londra, quando lavorava per il governo
inglese. Mi disse: «Sulla quarta di copertina, la serie veniva descritta come un incrocio tra P.G. Wodehouse and
Raymond Chandler. La cosa mi attrasse immediatamente». Scoprii che le storie di Mortdecai godevano di un
nutrito seguito, annoverando fan come gli attori Hugh Laurie e Stephen Fry e gli scrittori Julian Barnes e Craig
Brown. Si tratta del tipo di libri che passa di mano in mano. Ed è proprio così che anche noi siamo venuti in
contatto con quest'opera.
Che cosa ti ha colpito del romanzo a cui ti sei ispirato?
Il protagonista della trilogia, Charlie Mortdecai e con lui tutti i personaggi del suo entourage. Persone avvenenti
dal gusto impeccabile nel vestire, che battibeccano con arguzia e fanno cose bizzarre. Quello che serviva per
metterle in scena era una trama abbastanza complessa da supportare un film su un colpo grosso, ma che non
fosse così complicata da appesantire l'ironia della commedia.
Un umorismo pop che trova realizzazione a partire dal rapporto Depp – Paltrow.
Charlie non è retto, intelligente, né tanto meno eroico. È un furfante, ed è questo che affascina sua moglie.
Charlie la fa ridere, così l’ha conquistata. Sono profondamente gelosi l’uno dell’altra e, come in ogni matrimonio
di successo, la passione è tenuta viva da un po’ di pepe. Il loro rapporto è incantevole. Sono molto simili e si
divertono molto. A minare l’e quilibrio della coppia ci pensa l’ultimo accessorio di Charlie: i suoi nuovi baffi. Sarà
questo il pretesto per inscenare una serie di gag esilaranti.
Come avete costruito l'immagine di Mortdecai, a partire dai suoi strambi baffi?
I baffi di Mortdecai rappresentano un punto focale del film. Sono, appunto, fonte di litigi tra lui e la moglie...
Mortdecai ne va molto fiero, ma suscitano accesissime rivalità con altri personaggi. Sono stati ideati dal make-up
designer Premio Oscar Joel Harlow, make-up artist personale di Johnny Depp dai tempi della loro prima
collaborazione, per La maledizione della prima luna. Scegliere tra una varietà sconfinata di stili, dal baffo a
manubrio ai baffi sottilissimi, non è stato facile.
E per quanto riguarda i costumi?
La difficoltà sta nel capire come rivelare attraverso lo stile piccoli segreti che arricchiscono il personaggio e
conferiscono profondità al film. Per creare il look eccentrico, ma aristocratico di Mortdcai, la costumista, la due
volte candidata al Premio Oscar Ruth Myers, ha lavorato con me, l’attore e i produttori. Volevamo rendere il look
di Mortdecai rispettando i canoni estetici tradizionali, ispirandoci ai film di Hitchcock e della Pantera Rosa. In
quelle pellicole, le persone erano vestite con gusto. Non c’è un intento comico nella scelta dei costumi, e questo
era il mio proposito sin dall’inizio.
Nel film lo stile della commedia ha una connotazione molto avventurosa...
Mortdecai è ricco di sequenze d’azione, dal momento che Jock è costantemente impegnato a salvare Charlie da
bizzarri contrattempi. Queste scene piuttosto movimentate sono state coordinate da Rowley Irlam, che ha
partecipato in prima persona ad alcuni dei film d'azione più importanti girati in Inghilterra (La leggenda ha inizio,
Thor: The Dark World, Prometheus e Skyfall). La pellicola è molto concentrata sugli attori. L'abbiamo pensata
come un omaggio a Buster Keaton e Charlie Chaplin. Il nostro intento era quello di rendere l’intero film
particolare, interessante ed originale.
Si è divertito sul set?
Ho rovinato io stesso un paio di riprese perché scoppiavo a ridere, non riuscivo a trattenermi! Il primo giorno in
particolare è stato molto difficile perché nonostante avessi già parlato diverse volte con Johnny, finché non dai il
ciak non sai mai cosa aspettarti da lui. Mi ha colto di sorpresa e ho dovuto interrompere più di una scena, era
davvero esilarante. In generale, tutti i personaggi sono stati interessanti, sia da scrivere che da dirigere.
Vuole raccontarci qualche nota di produzione?
Le riprese del film sono iniziate a Londra il 21 ottobre 2013 e sono proseguite poi interamente in Inghilterra, tra
le città di Greenwich, South Kensington e Taplow. Il primo trailer è stato diffuso dopo meno di un anno, il 12
agosto 2014. L'uscita in sala, inizialmente programmata per il 6 febbraio 2015, è stata poi anticipata. Il film è
stato distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 23 gennaio 2015. Mortdecai è costato
complessivamente 60 milioni di dollari.
Recensioni
Marianna Cappi. Mymovies.it
Charlie Mortdecai è un mercante d'a rte e bon vivant, ha un problema con la Regina, cui deve qualche milione di
sterline di tasse. Ha anche un problema con l'adorata moglie Johanna, da quando si è fatto crescere un paio di
baffi alla Poirot di cui va enormemente orgoglioso, ma che lei disprezza. Il giorno in cui il servizio segreto inglese,
nella persona del suo amico e rivale Alistar Martland, gli chiede aiuto per recuperare un Goya andato trafugato,
Mortdecai accetta d'imbarcarsi nell'impresa nella speranza di estinguere il debito, nonostante questo comporti
avventurarsi "nelle colonie", ovvero in California. Per fortuna che a guardargli le spalle c'è sempre Jock, il suo
braccio destro e armato fino ai denti. Chi si sta ancora chiedendo se The Tourist fosse una commedia o qualcosa
da prendere sul serio, sappia con certezza che Mortdecai è una (vera) commedia, piuttosto divertente e
volontariamente old-fashioned, lontana dal baratro cinematografico in cui si era spinto The Tourist, appunto, ma
altrettanto distante dalle parodie del genere Austin Power a cui la campagna di promozione del film lo ha
accostato. Il personaggio del protagonista sembra fatto apposta per la galleria di buffoni con stile che Depp ha
inanellato negli ultimi anni, ma anziché lasciargli carta bianca e la possibilità di tornare ancora una volta al
surrealismo di personaggi come Jack Sparrow o Tonto, gli impone piacevolmente di aderire ad un tipo di humour
più codificato, inglese, forbito e iperbolico, che si è fatto sempre più raro nelle sue apparizioni cinematografiche.
Diretto da David Koepp il film è tratto dal primo di una serie di romanzi di Kyril Bonfiglioli (1928-1985), emulo di
P.G. Wodehouse, attraverso il buon lavoro di adattamento dell'esordiente Eric Aronson.
Andrea Facchin. Bestmovie.it
Avrebbe potuto essere l’ennesima “faccetta buffa” di un attore che ha fatto del trasformismo il suo marchio di
fabbrica. E invece Johnny Depp in Mortdecai funziona, risplendendo di una luce che gli ultimi insuccessi al box
office sembravano aver spento. Intendiamoci, la performance dell’attore (che qui si rifà alla mimica di Peter
Sellers) ripropone quel talento istrionico che aveva già caratterizzato molti suoi ruoli precedenti, ma nel film di
David Koepp è mitigata da un cast di comprimari di lusso come Gwyneth Paltrow e Ewan McGregor, che tolgono
a Depp lo scettro del one man show per dare vita a un triangolo irresistibile. Senza dimenticare un Paul Bettany
granitico, di poche parole e dall’occhio di vetro, ma irresistibile. La visione resta godibile grazie a una girandola di
personaggi e situazioni tragicomiche: la regia di Koepp è elegante così come i dialoghi che animano i protagonisti,
frizzanti e dall’umorismo british. È una risata intelligente e a denti stretti quella che nasce da Mortdecai, un
sorriso dal gusto classico che resta stampato a ogni battuta del trio centrale, con McGregor nei panni di un
agente dell’MI5 innamorato perso del personaggio della Paltrow, che dal canto suo interpreta una donna
magnetica e forte, gelossisima di un marito non privo di difetti (baffi compresi). È lei a rubare più di una volta la
scena a Depp, riducendone l’eclettismo a semplici fiammate. Ed è un bene, perché dona equilibrio a un
personaggio che se lasciato a briglie sciolte avrebbe finito inevitabilmente per uscire dai binari, relegandosi a una
delle tante metamorfosi del divo.
Cristiano Crippa. Cineavatar.it
Non tutti sanno che il regista David Koepp nasce come sceneggiatore mettendo la firma sui maggiori blockbuster
americani degli ultimi tempi. Lavorando accanto a registi del calibro di Robert Zemeckis, Steven Spielberg, David
Fincher, Brian De Palma, Paul Verhoeven, Sam Raimi ha imparato la lezione di questi mostri sacri mettendosi lui
stesso dietro la macchina da presa. Dopo aver realizzato opere noir quali Echi di paura e Secret Windows, questa
volta il prolifico scrittore americano realizza una commedia particolare che ritrova le proprie radici in una
comicità molto inglese accompagnata da una realizzazione visiva moderna, accurata e sfavillante degna di una
produzione mainstream. Tutta la storia ruota attorno al personaggio che da il titolo al film cioè il mercante d’a rte
Mordecai, interpretato da un istrionico baffuto Johnny Deep, che viene assunto dal governo inglese per ritrovare
un dipinto scomparso di Goya sul quale sono incisi dei numeri misteriosi. A metà strada tra la commedia slapstick
infarcita di dialoghi fatti da freddure e battute taglienti derivanti da una letteratura anglosassone e la commedia
più classica e sofisticata che trova la propria efficacia nei film di Black Edwards e Billy Wilde, il film riesce ad
essere moderno e retrò in perfetto equilibrio. La pellicola è basata sulla serie di quattro romanzi di Kyril
Bonfiglioli, pubblicati nel Regno Unito tra il 1972 ed il 1985, con protagonista Charlie Mortdecai, personaggio che
sembra essere tagliato su misura su Johnny Deep; forse in questo film non piacerà particolarmente alle genere
femminile per come è truccato, ma dimostra una capacità recitativa e di trasformismo fuori dal comune. Il
Mordecai portato sullo schermo dall’attore americano è la summa dei suoi personaggi più caricaturali visti in altri
film, Jack Sparrow dei I Pirati dei Caraibi e Tonto di Lone Ranger, con una spruzzata molto inglese dell’ispettore
Clouseau. Accompagnato da un cast di tutto rispetto, Ewan McGregor e Gwyneth Paltrow, Johnny Deep riesce a
coinvolgere il pubblico nelle sue peripezie avventurose e con la sua parlantina da nobile inglese rendendo tutto
terribilmente divertente.
Alice Vivona. Cinefilos.it
(…) Mortdecai è una commedia vorticosa in cui la storia si muove su due piani paralleli: l’a vventura principale, la
ricerca del quadro, e in secondo piano le diverse sottotrame che riguardano i baffi del protagonista, la sua vita
coniugale e i possibili tradimenti. Per vestire i panni del capitano Jack Sparrow Depp aveva ammesso di essersi
ispirato alla vita, opere e look di Keith Richards, mitologico chitarrista dei Rolling Stones, qui i riferimenti
sembrano essere altri, più cinematografici e molto ambiziosi. L’a mbientazione, il ritmo e le battute ricordano
infatti i film di Blake Edwards, e il rapporto di Mortdecai con il suo collaboratore Jock rimandano a quello tra Cato
e l’ispettore Clouseau, nella serie de La pantera rosa in cui l’ispettore francese era interpretato da Peter Sellers.
(…) Il film sembra concentrato sulla centralità del personaggio di Depp che però questa volta è spalleggiato da
ottimi comprimari, come Gwyneth Paltrow, Ewan McGregor e soprattuto Paul Bettany, impegnato in un ruolo
molto ironico come scagnozzo di Mortdecai.
Luisa Pagani. Cinema4stelle.it
Tratto dalla trilogia di romanzi di Kyril Bonfiglioli (Don't Point That Thing a Me, Sommettina Nasty in the
Woodshed e After You with the Pistol), Mortdecai vede protagonista Charlie Mortdecai un mercante d'arte che
usa la propria arguzia e propensione alla truffa per contrattare affari non proprio puliti. L'Mi5 assegnerà lui il
compito di rintracciare un dipinto rubato, che si dice contenga il codice per accedere ad un conto bancario in cui
era stato depositato l'oro dei Nazisti. Sempre sul lastrico, portando a termine questa missione a lui affidata spera
di estinguere il debito nei confronti della "regina della nazione". Charlie Mortdecai ha dalla sua un certo fascino e
gusto che esprime nel vestire e nell'esprimersi nell'ambito della sua vera competenza, le Belle Arti. Linguaggio da
lui molto utilizzato quello del costume. Molto ricercato, frutto di un attento e ricercato lavoro della costumista
già due volte premio Oscar, Ruth Myers. Quest'ultima ha lavorato con regista, sceneggiatore e produttori del film
sui profili dei personaggi e specialmente su Charlie al quale ad una eccentrica camicia in seta non sarebbe mai
mancata la calza coordinata. Johnny Depp in Charlie e Gwyneth Paltrow in Johanna, l'affascinante e brillante
moglie che dai tempi del college condivide la vita con Charlie di cui ama il fatto di riuscire a farla ridere come
nessun altro. A sua volta Charlie ha un unico vero debole, ovvero proprio lei, Johanna per la quale però non
rinuncia ai suoi “baffetti hipster”. Una produzione impegnativa quanto piacevole per l'attrice Paltrow che a
proposito delle scene girate faccia a faccia con Charlie, il cui distintivo sono proprio i baffetti a manubrio,
dichiara: «Girare quelle scene e` stata la cosa più difficile che abbia dovuto fare nella mia carriera: riuscire a
portarle a termine senza scoppiare a ridere era un compito arduo!». (...) Johnny Depp interpreta quello che
ormai sembra essere diventato il suo marchio di fabbrica, ovvero il personaggio si codardo e poco ammirevole,
ma allo stesso tempo ricco di un fascino tutto suo, con il quale lo spettatore non può che empatizzare. Una
scenografia che richiama molto gli anni 40', anch'essa ricercata fin nei minimi dettagli. Ricerca opera di James
Merifield, vincitore di un Emmy Award che ha detto: «Divenni ossessionato da questa ricerca». La collaborazione
Depp - Koepp non è la prima, già in Secret Window l'attore fu diretto dal regista.
MC. FilmTV.it
(…) Il peso specifico di Mortdecai è piuttosto leggero ma io quanto ad intrattenimento pop (anzi pop-vintage)
l'obbiettivo è pienamente raggiunto. Un "pasticcio" avventuroso e comico che diverte e convince. A partire dalla
colonna sonora, curata da Geoff Zanelli e Mark Ronson, autori di un lavoro finissimo e vivace (pensiamo solo ai
geniali stacchetti, talvolta accompagnati da soluzioni grafiche deliziose). Altro punto di forza sono i dialoghi,
spesso scintillanti, impregnati di un umorismo surreale, stralunato come il divertente protagonista, il che li rende
estremamente brillanti e spiritosi. La vicenda ruota tutta attorno al mondo dell'arte, dei collezionisti, delle truffe
che vi si sviluppano, delle aste. Un universo che il cinema ha tante volte esplorato e spesso in modo molto più
"alto" ma che qui comunque funziona benissimo in chiave di intrattenimento pop. Tutto è "apparecchiato" per
divertire il pubblico: dagli intrighi che nascono dalla competizione per accaparrarsi un quadro ambitissimo di
Goya, inseguito tanto dai trafficanti d'arte quanto dai sevizi segreti, fino alle schermaglie amorose tra Depp e la
Paltrow, farcite di trovate esilaranti. (...) Depp sfodera una fisicità strepitosa e Gwyneth Paltrow sa rendersi
simpatica e buffa. Intorno alla coppia protagonista troviamo solo professionisti. Lo straordinario danese Ulric
Thomsen, Jeff Goldblum, felicemente ritrovato dopo una lunga assenza dagli schermi, un clamoroso Paul Bettany
in un ruolo azzeccatissimo. E il co-protagonista Ewan Mc Gregor nelle vesti di un poliziotto innamorato e poeta,
che appare al pubblico decisamente spaesato ma solo per effetto della sceneggiatura. (…) Un film coi baffi.