Fujifilm FinePix F200EXR
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Fujifilm FinePix F200EXR
Fujifilm FinePix F200EXR Lab Test La F200EXR dispone di un sensore con la nuova tecnologia EXR ed offre modalità che consentono una efficace riduzione del rumore alle elevate sensibilità e l’espansione della gamma dinamica. La serie F di Fujifilm nasce praticamente con la rivoluzione digitale, e può contare su modelli blasonati dal design ricercato come quelli usciti dal centro Porche Design, ma è solo con l’avvento della F10 che diventa evidente il nuovo corso. Grazie ad una avanzata tecnologia, la F10 poteva contare infatti su un sensore SuperCCD HR da 6 Mpxl abbinato all’allora inedito processore Real Photo, a garanzia della pulizia d’immagine. Correva l’anno 2005 e di cose ne sono cambiate in quattro anni; oggi infatti la F200EXR non sfrutta solo l’evoluzione di quel processore d’immagine, il Real Photo Processor II, ma anche quella di un sensore di nuova concezione e soluzioni software innovative. La nuova disposizione dei filtri RGB sul sensore (si veda il box a parte) facilita infatti l’applicazione di funzioni che riducono il rumore nell’immagine, migliorando il rapporto segnale/rumore, e che espandono la gamma dinamica. La F200EXR Il design è identico a quello della precedente Fujifilm F100fd e le sue dimensioni sono 96x62x30mm per 194 grammi. Anche lo zoom Fujinon 5x è lo stesso, con gamma di focali 28-140mm; è poco luminoso, f/3,3-5,1, ma è di aiuto lo stabilizzatore sul sensore insieme alla stabilizzazione software 132 garantita dalle alte sensibilità raggiungibili dalla macchina. Osservando la fotocamera, si nota come l’obiettivo occupi tutta la parte destra del frontale, per oltre metà della superficie disponibile, lasciando alla sua sinistra il solo lampeggiatore integrato affiancato dall’illuminatore ausiliario per la messa a fuoco. In basso vi è il foro dell’altoparlante per la registrazione audio dei filmati. Il dorso è altrettanto essenziale, con un display LCD da 3” e 230.000 punti senza particolari protezioni o trattamenti anti-riflessi; alla sua destra trovano posto la ghiera di selezione dei programmi (bene evidenziata la modalità EXR) e il pad a quattro vie con pulsante centrale per un totale di otto funzioni dedicate. Il fondello ospita l’altoparlante integrato, l’attacco in plastica per il treppiede ed il vano per la batteria agli ioni di Litio NP-50 e per la scheda di memoria, che può essere indifferentemente una SD, una SDHC o una xD. Sulla calotta troviamo un sensore agli infrarossi per lo scambio di dati con altre apparecchiature Fujifilm (una soluzione sicuramente apprezzata in Giappone ma che da noi non trova quasi applicazione), il pulsante di accensione e quello di scatto, coassiale al comando dello zoom. Sui fianchi c’è ben poco da rilevare: il sini- stro è completamente vuoto, mentre il destro ospita un’unica porta video/dati protetta da uno sportello in gomma ad effetto cromato e l’asola per il laccio da polso. In genere le compatte Fujifilm non offrono particolari possibilità di personalizzazione, ma dispongono di programmi e funzioni capaci di coprire la maggior parte delle situazioni di ripresa. La ghiera dei programmi dispone dell’automatismo completo Auto, del modo Program, della modalità manuale M (solo 2 diaframmi a disposizione, ma su macchine con focali così corte il concetto di diaframma è diverso), la funzione di registrazione video, le scene pre-impostate e le modalità a luce naturale, con e senza flash, che restituiscono immagini più calde anche in situazioni di scarsa luminosità. Vi è poi la modalità EXR che permette appunto di scegliere tra massima risoluzione di 12 Mpxl (HR), il minor rumore (SN) o massima gamma dinamica (DR). A ciò si aggiunga la possibilità di simulare le note pellicole diapositive Fujifilm Astia, Velvia e Provia, e poi ancora il bianconero e il viraggio seppia; queste impostazioni non sono però affiancate da controlli sulla saturazione, la nitidezza e il contrasto. La F200EXR impiega oltre 2,5 secondi per accendersi mentre per spegnersi, ovvero per ritirare lo zoom all’interno del corpo, i tempi Fujifilm FinePix F200EXR Prove di Laboratorio RUMORE RUMORE (6Mpxl) Il grafico mette in relazione il rumore (Visual Noise) misurato secondo lo standard ISO15739 con la risoluzione, mostrando quanto questa cali per l’azione del filtro di riduzione rumore alle diverse sensibilità. Il grafico aggiuntivo mostra come si comporta la macchina in modalità SN, ovvero a 6Mpxl con binning dei fotodiodi. A bassi ISO la risoluzione è inferiore a quella della macchina in modalità 12Mpxl, ma dagli 800 ISO la situazione si inverte. Il rumore è sempre a favore dell’immagine da 6Mpxl. RISOLUZIONE LAB TEST Distorsione La distorsione misurata alle diverse focali: a valori negativi corrisponde una distorsione a barilotto (tipica delle focali grandangolari) mentre a valori positivi corrisponde una distorsione a cuscinetto (tipica delle focali tele). VIGNETTATURA AUTONOMIA Autonomia: 354 scatti L’autonomia viene misurata con monitor sempre acceso e funzioni di risparmio energetico disattivate; nell’uso pratico l’autonomia non può che aumentare. La risoluzione misurata alle diverse focali secondo lo standard CIPA DC-003. La misurazione al centro e ai bordi consente di evidenziare l’uniformità di resa sul fotogramma. Scheda Tecnica Sensore SuperCCD EXR 1/1,6” Risoluzione 12 Mpxl Sensibilità 100-3200 + Hi Mode Obiettivo eq. 28-140mm f/3,3-5,1 Macro 5cm Stabilizzatore Meccanico + Digitale Display 3” 230.400 punti Memoria schede SD/SDHC/xD Alimentazione Acc. agli ioni di Litio Dimensioni 96x62x30mm Peso 194g Prezzo: 349€ Distribuzione: Fujifilm Italia Via dell’Unione Europea 4, 20097 San Donato Milanese (MI) Tel 02/67978181 [email protected] www.fujifilm.it scendono a poco più di 1,5 secondi. Buone le prestazioni dell’autofocus che si attestano sempre sotto il mezzo secondo, a parte rare eccezioni in tele e con soggetti decisamente poco illuminati. Non solo, la F200EXR è anche una macchina orientata allo scatto e quindi, in qualunque menù ci si trovi, anche nel menù di set-up, basterà premere parzialmente il pulsante di scatto La vignettatura si manifesta come una caduta di luce ai bordi dell’immagine ed è espressa in valori EV. GIUDIZIO In un settore, quello delle compatte, in cui la competizione è spietata, Fujifilm si conferma un marchio innovativo. Il sensore EXR, con le sue modalità di riduzione rumore e di ampliamento della gamma dinamica porta effettivamente qualcosa di nuovo. Peccato che la fotocamera F200EXR sia un po’carente sul fronte dell’ottica e nella disponibilità di controlli manuali, limitati ad un paio di diaframmi. Per altro la F200EXR punta ad un pubblico di fotoamatori anche alle prime armi, che certo preferirà usare gli automatismi e le scene pre-impostate, e l’efficacia delle funzioni EXR è indubbia. Se la modalità HR offre una risoluzione molto elevata ma è penalizzata dal rumore, i migliori risultati in termini di pulizia d’immagine si ottengono con la modalità a basso rumore SN; inoltre grazie al binning (l’accorpamento del segnale proveniente da due fotodiodi) scompare pure il fastidioso moirè che si presenta con soggetti a trama orizzontale o verticale. Efficace anche la modalità DR che espande la gamma dinamica e consente di cavarsela in condizioni di forte contrasto. Insomma, la tecnologia c’è ed è pure piuttosto matura, ci piacerebbe vederla all’opera su una nuova reflex. per tornare alla modalità di ripresa ed essere così pronti a riprendere la scena. La prova La risoluzione è molto elevata al centro, con picchi di oltre 2200 lw/ph, ma l’uniformità di resa è scarsa a 28mm e, sebbene migliori al crescere della focale, a 140mm la maggiore uniformità di resa deriva più da un calo di risoluzione al centro che da un suo aumento ai bordi. L’ottica è uno zoom grandangolare 5x, ma mostra i suoi limiti: la distorsione è ben visibile sotto forma di un barilotto pari a -1,14% a 28mm e a -0,40% a 75mm, che si trasforma in un moderato cuscinetto alla focale tele di 140mm, dove misura 0,72%. Evidente anche la vignettatura, soprattutto in 133 La nuova tecnologia EXR L’innovazione di Fuji si basa sulla diversa disposizione dei filtri RGB: infatti, come è possibile vedere nel disegno che pubblichiamo, si alternano una diagonale tutta verde ad una rossa e blu; su quest’ultima diagonale i filtri rossi e blu si alternano a coppie. Tale soluzione facilita le operazioni di binning, ovvero di accorpamento del segnale proveniente da più fotodiodi in un unico pixel dell’immaginefinale,migliorandosensibilmenteilrapportosegnale/rumore dell’immagine; il binning però comporta una riduzione della risoluzione, che passa infatti da 12 a 6 Mpxl. Per ampliare la gamma dinamica Fujifilm utilizza una soluzione già vista sui sensori APS, ovvero espone in maniera differente due gruppi di pixel da 6 Mpxl ciascuno, uno per preservare le alte luci, l’altro per leggere le ombre, combinando poi il risultato delle due semi-immagini da 6 Mpxl in un unico scatto, sempre da 6 Mpxl. Tutto ciò può avvenire in maniera totalmente automatica (la macchina sceglie la modalità in base alla scena), parzialmente automatizzata (è il fotografo a scegliere la funzione e la macchina imposta i parametri) o manuale grazie ai programmi P e M. 800 ISO: a sinistra 12 Mpxl, a destra 6 Mpxl. Il filtro di riduzione rumore toglie nitidezza alla 12 Mpxl, mentre la 6 Mpxl risulta più dettagliata. Le potenzialità macro della F200EXR non sono eccelse ma permettono comunque risultati apprezzabili. 134 Ecco come avviene il binning nel sensore EXR della F200. Lo stabilizzatore della F200EXR è del tipo meccanico con spostamento del sensore. La modalità DR, ottimizzata per massimizzare la gamma dinamica, funziona egregiamente in considerazione delle dimensioni contenute del sensore. Naturalmente con la funzione attivata si registra una lieve differenza nel contrasto. 800 ISO: a sinistra 12 Mpxl, a destra 6 Mpxl. Il moirè, ben visibile nella 12 Mpxl, scompare nella 6 Mpxl che sfrutta la tecnica del binning. posizione tele; vista la potenza del Real Photo Processor ci domandiamo perché non sia stata introdotta una correzione automatica via software. Il purple fringing è nel complesso contenuto, mentre le aberrazioni cromatiche sono visibili nelle condizioni di forte contrasto sotto la forma di frange di colore rosse e blu. Infine il rumore: a 12 Mpxl è evidente e conviene evitare i 3200 ISO, sensibilità raggiungibile in Program e Manual (nella modalità EXR HR la sensibilità viene limitata a 800 ISO). Conviene quindi usare la funzione EXR SN, con la quale il rumore è contenutissimo anche alle sensibilità maggiori, come dimostra il grafico che abbiamo realizzato; il rapporto segnale/rumore è ottimo e le immagini sono pulite anche a sensibilità elevate, tanto che la F200EXR può permettersi di guardare dall’alto in basso gran parte delle concorrenti. La risoluzione scende a 6 Mpxl, che è comunque sufficiente per stampe anche di grandi dimensioni. Segnaliamo piuttosto l’insorgere di un poco di moirè e di artefatti cromatici in presenza di soggetti a trama orizzontale o verticale, un problema causato probabilmente dalla disposizione dei fotodiodi.Tale difetto è emerso sulle mire ottiche nel corso delle prove di laboratorio, mentre in quelle sul campo abbiamo dovuto cercarlo“col lanternino” tra le centinaia di scatti, trovandone solo uno affetto da tali artefatti. Efficace infine la modalità H DR per l’aumento della gamma dinamica, sebbene anche in questo caso si possano ripetere le considerazioni fatte sopra. Andrea Nivini 135