jBlOTEe - Studi medici Pistoia Didomi Medical Center

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RLABILN'AZONE
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chirurgo ortopedico Prof. Benedetto Pinto si è
occupoto dello riobilitqzione dell'oileto Aldo
Montqno per un infortunio qllo coviglio,
soîtoponendolo oi trqtlomenti con lo CMF-ORTHO in
visto dei compionoti del mondo di Poriqi 2010.
(Fonle: TuttoSporl
-
Giovedì 4 novembre 2010)
'oMontano,
il miracol ilto"
Ecco I'apparecchio che gli ha consentito un recupero record dopo I'infortunio
Si chiama CMF ed è stato ideato dal Prof. Pinto. Con un giorno di applicazioni
la caviglia si è sgonfiata. Adesso lo adotteranno anche Inter e Juve.
ROMA. A prima vista Aldo Montano pare in bilico
fra l'impossibile ed il miracoloso. Ma è buona cosa
non farsi mai condizionare dalle apparenze. Allora
cominciamo dicendo che una settimana fa il numero
uno della sciabola azzvÍra, già campione olimpico
nel 2004, Ia faccia più famosa della scherma
s'era
praticamente azzoppato in
allenamento. Un bel guaio, a pochi giorni dai
campionati del mondo che cominciano oggi a
Parigi. Anzi, un imprevisto catastrofico, giacché
una distorsione seria alla caviglia destra, quella
della sua gamba oodavanti", alla vigilia
dell'appuntamento dell'anno equivale
mediamente- a dire addio all'appuntamento
medesimo. Un piede fuori uso è un problema
inisolvibile per qualunque atleta, figurarsi per chi
frequenta I'arma più veloce, dinamica, acrobatica
azztJrfa,
ed esplosiva dell'intera scherma. lnvece no. Anzi,
probabilmente no. ln questi sette giorni è successo
qualcosa di ancora nuovo e quasi rivoluzionario che
non soltanto ha rimesso in piedi (appunto) Aldo, ma
gli ha consentito di tornare ad allenarsi e di
ricominciare a ragionare di gaîa, di podio e
fors'anche di vittoria. Ieri pomeriggio è volato in
Francia e sabato si giocherà tutto al Grand Palais.
MICROFONO La chiave di una soluzione che è
scientifica e quindi per nulla miracolosa - ecco
perché le apparenze vanno sempre
interpretate - è una sorta di microfono (stiamo
semplificando, owiamente) inventato e utilizzato
da Benedetto Pinto, un palermitano di professione
ortopedico ma che, da uomo curioso e indagatore
prima ancora che da medico, ha scandagliato e
analizzato i complessi meccanismi del corpo umano
studiando la biofisica molecolare. Cosi facendo, ha
ideato e messo a punto un macchinario chiamato
CMF, owero Combined Magnetic Field, che per il
momento è nello studio a Monte Mario dove
abbiamo accompagnato Montano: è una scatola che
produce campi complessi multi frequenziali, owero
campi variabili ultradeboli. Traducendo: frequenze
basse, all'opposto degli ultrasuoni insomma, che
o'microfono"
attraversano i tessuti peÍ mezzo del
che si diceva prima e mirano le parti lesionate
oppure infiammate. Dice il professor Pinto:
"L'obiettivo è stimolare il metabolismo molecolare.
Il risultato è che i tempi di recupero e di guarigione
sono accorciati in maniera straordinaria sia che si
tratti di legamenti sia di muscoli, ossa, tendini o
cartilagini. La macchina ha dieci differenti
programmi, uno per ogni necessità. Aldo è arrivato
qui con una caviglia che sembrava un mandarino e
in 24 ore s.'è completamente sgonfiata, in tre giorni
ha ricominciato ad allenarsi e in sette è in
condizioni di partire per un campionato del
Mondo". A questo tipo di terapia, utilizzata da circa
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un anno su atleti infortunati o operati, sta iniziando
interessarsi anche il calcio: Inter e Juventus
avranno presto un CMF a disposizione.
"Sono abituato ai problemi fisici. I{o vinto I'ono
olimpico dopo essere rimasto fermo tre
settimane per la pubalgia. Ma ho capito una
cosa: conta essere a punto "quel giorno"".
SPIRITO ln questi giorni Montano si è soffoposto
con pazienda a due sedute giornaliere. Ma
I'infortunio, a quanto pare, non ha minimamente
incrinato la sua sicurezza: "Non è un problema. Ho
vinto I'oro olimpico di Atene dopo essere rimasto
fermo tre settimane per la pubalgia. Ormai sono
abituato agli acciacchi e non sono certo quelli a
preoccupanni. Il nostro è uno sport strano dove
troppe componenti si intrecciano. Non riesci mai a
capire qual è quella che ti fa andar male oppure
bene. Una cosa l'ho capita: conta essere a punto
a
o'quel" giorno". Vinta l'Olimpiade,
avrà
sicuramente cercato di riprodune la situazione che
l'ha portato a quel successo... "Ogni periodo della
vita e della carriera è inipetibile. In quelle
settimane ero tranquillo, sereno. Nessuno mi
considerava, due giorni prima della gara sono
andato al mare a Glifada, mi sono bevuto un paio di
birre, me ne stavo in pace con il mio maestro Bauer.
lnsomma, mi divertivo. Quattro anni dopo, a
Pechino, avevo addosso una bella ansia pesante, mi
sentivo giudicato e criticato per una serie di episodi
precedenti, ero stressato e angosciato. E il podio
della gara individuale I'ho visto da lontano mentre
invece ho tirato bene a squadre". A questo
Mondiale invece come è arrivato, caviglia a parte?
"Sono riuscito a scrollarmi di dosso I'incubo
dell'ultima edizione, quella di un anno fa in
Turchia. Lì ho sbatluto due volte contro il romeno
Dumitrescu. L'ho sempre sofferto e infatti nei
quarti mi ha messo in crisi e addio medaglia. E
nella finale a squadre mi ha recuperato non so
quante stoccate, fregandoci I'oro praticamente sul
filo di lana".
CONTROMOSSE È curioso scoprire il metodo
usato da Montano per liberarsi dall'incubo: "Lo
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ammetto, il ricordo di Dumitrescu mi inseguiva.
Allora ho acceso il computer e ho cercato i suoi
filmati semplicemente su YouTube, dove ormai si
trova di tutto e di pitr. L'ho studiato lì, per ore,
assalto dopo assalto. Ora ho capito come batterlo,
ma bisogna vedere poi cosa succede quando capitasse - saremo di fronte in pedana". Quindi
niente più viaggi in giro per il mondo per allenarsi
con Bauer? "Basta. Capitolo chiuso. L'anno scorso
facevo avanti e indietro con Pechino perché Cristian
era il ct dei cinesi. Da marzo è con i russi ma ho
deciso che a Mosca no, non sarei andato. Dovevo
finalmente essere indipendente. Lui sì che con le
analisi video degli alriersari è pazzesco. Ma ho
deciso di chiudere e ho chiuso. Ho fatto tutto qui a
i nostri maestri. E devo dire che
nell'Europeo a squadre di luglio ho tirato proprio
bene, recuperando grandi ritardi e vincendo contro
bielorussi e tedeschi. Ecco, devo dire che rispetto a
sei 'anni fa sono molto piir meticoloso e preciso,
curando in maniera quasi ossessiva tutti i
particolari. Ma ho un po' perso quella sensazione di
puro divertimento di giorni di Atene".
FUTURO Quindi arriverà a Londra 2012 e poi tanti
saluti, avanti con il cantiere di famiglia a Livomo e
Roma con
magari anche con la figliolanza insieme con
Antonella Mosetti? "Difficile dirlo. Ai prossimi
Giochi avrò 34 anni e sarò nel piedo della maturità.
Potrei dire che basta e avanza. Ma proseguendo
verso Rio 2016 potrei ancora divertirmi. E se
spuntasse Roma 2020 non potrei fare a meno di
lottare per la qualificazione e al diavolo i 42 anni
che avrò allora. I figli sì, li vorrei. Ma non prima di
un'Olimpiade". Intanto
c'è Parigi. In
quale
condizione fisica? Parla il professor Pinto: 'oAldo,
visti i miglioramenti di queste ore direi che sei
almeno al settanta per cento...". "Professore: cento.
Sono al cento per cento, di sicuro". Difficile capire
se sia la realtà, l'ottimismo della volontà o la
splendida, misteriosa, indispensabile follia del
campione."
-il-{1\OLOGY
TECNOLOGiE BIOMEDICALI
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chirurgo ortopedico Prof. Benedeito Pinto hq
sottoposto I'otleto od intervento di ricostruzione del
legomento crocioto onteriore. Dopodichè I'ho
sottoposto o
trotiomenti con
CMF-ORTHO
risconirondo ottimi risultqii soprottutto relotivomente oi
tempi di recupero.
(Fonte: www.federschermo.il-
Margherita Granbassi (nella fofn Bizzi), è stata
sottoposta stamattina, dal professor Benedetto
Pinto, con I'assistenza del dottor Carmelo Giurato,
ad un intervento di artroscopia del ginocchio
sinistro in quanto erano state riscontrate, dalla
risonanza magnetica effettuata la scorsa settimana,
delle fratture della cartilagine, responsabili di
e
limitazione nei movimenti articolari.
In sostanza la Granbassi nell'ultimo periodo
provava forti dolori al ginocchio già operato per ben
due volte: nel 2001 le fu ricostruito il legamento
crociato anteriore e nel 2007 fu necessaria una
dolore
prima artroscopia volta
a
ridurre la
sintomatologia dolorosa.
Non è un bel periodo per I'atleta triestina che
nell'ottobre del 2009, fresca vincitrice del titolo
rnondiale nella prova a squadre di fioretto, dovette
sottoporsi ad un'operazione alla mano destra (quella
con cui irnpugna il fioretto) per la ricostruzione del
leganento del dito indice. Un infortunio che I'ha
costretta a ben 6 rnesi di assenza dalle pedane.
L'operazione di oggi è riuscita brillantemente ed
adesso dovrà sottoporsi ad un ciclo di trattamenti
rigenerativi del tessuto cartilagineo, mediante un
rivoluzionario sistema
che utilizza i
campi
28 /7
/201 0)
magnetici ultra-deboli con frequenze specifiche a
seconda dei tessuti interessati, e ovviamente ad un
intenso ciclo di fisioterapia tradizionale. ln buona
sostanza Margherita Granbassi ha la necessità di
vedersi ricostnrita la cartilagine del ginocchio
sinistro che negli ultimi anni è stata usurata dagli
agonistica.
dall'attività
infortuni e
L'obiettivo è quello di metterla, in breve tempo, in
condizione di tornare ad allenarsi con regolarità, per
presentarsi in piena forma all'inizio della prossima
stagione, che sarà particolarmente importante visto
che inizierà la qualificazione olimpica e, per giunta,
I'Italia tornerà ad ospitare il Campionato del
Mondo, cosi come accadde nel 2006 a Torino
quando proprio la fiorettista vinse il Titolo iridato.
"Desidero bissare il successo di Torino 20A6 - ha
dichiarato la Granbassi - e migliorare a Londra il
bronzo olimpico di Pechino, per questo ho deciso di
ritomare sotto i ferri per cercare di risolvere al
meglio i problemi che da quasi 10 anni affliggono il
rnio ginocchio e che spesso hanno limitato le
mie performance".